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Viaggi più ‘liberi’ in Ue: cambiano le regole

Cambiano ancora le regole per viaggiare e la buona notizia è che ci si potrà spostare nei Paesi dell’Unione Europea con meno restrizioni. Il Consiglio Ue ha, infatti, deciso di abbandonare il sistema basato sulle mappe del contagio, sino a oggi considerato il criterio principale per definire le aree più colpite dalla pandemia, sottoposte a maggiori misure di contenimento, favorendo invece un approccio legato alla persona. Ecco cosa cambia dal 1° febbraio.

Green Pass e restrizioni: le novità

Come vi avevamo già preannunciato, nei giorni scorsi da Bruxelles si è lavorato per dar vita a una nuova normativa per gli spostamenti tra i Paesi membri che fosse univoca. Alla fine, si è arrivati a una decisione che punta a cambiare le regole di viaggio: si passerà da un regime di restrizioni basato sull’area di provenienza a uno fondato sulla persona e sul suo stato di protezione dal Covid-19, come proposto dalla Commissione europea prima che arrivasse la nuova ondata provocata dalle varianti Delta e Omicron (con le conseguenti misure imposte da alcuni Paesi). Fatta eccezione per le aree in cui il virus sta circolando a livelli molto elevati.

Ciò significa che, per gli spostamenti in Europa, i viaggiatori in possesso di Green Pass valido non dovranno essere soggetti a ulteriori restrizioni di circolazione, come l’obbligo di presentare il risultato di un tampone negativo o di sottoporsi a quarantena. Tali disposizioni non dipenderanno più dalla provenienza geografica dei viaggiatori, ma varrà lo stato di vaccinazione, il test anti-Covid o la guarigione dal coronavirus.

Cosa cambia dal primo febbraio

I Paesi Ue – tra cui anche l’Italia – che impongono il tampone al rientro, sono invitati a rivedere le misure di contenimento del virus. Come detto, la nuova raccomandazione del Consiglio entrerà in vigore il 1° febbraio 2022, ossia lo stesso giorno in cui si modificherà il regolamento sul certificato di vaccinazione a livello europeo, che sarà valido se sono passati almeno 14 giorni e non più di 270 giorni (9 mesi) dall’ultima dose del primo ciclo vaccinale (con un vaccino autorizzato in Ue) o se la persona ha ricevuto il booster.

Per considerare valido il certificato di test, invece, bisogna che il molecolare (Pcr) sia stato fatto non oltre 72 ore prima del viaggio e l’antigenico (rapido) non oltre 24 ore prima. Il certificato di guarigione, infine, è valido se non sono passati più di 180 giorni dalla data del test positivo. Alle persone che non sono in possesso del Green Pass, potrebbe essere richiesto di fare un test prima dell’arrivo o non oltre 24 ore dopo. Dovrebbero essere esentati i viaggiatori essenziali, i pendolari transfrontalieri e i bambini sotto i 12 anni.

Stando a quanto sottolineato dai commissari europei Stella Kyriakides e Didier Reynder: “Ciascuno Stato membro decide in base alle circostanze che si trova ad affrontare. La variante Omicron si è ormai diffusa in tutta Europa ed è giunto il momento di valutare l’interruzione delle misure di viaggio supplementari introdotte da alcuni Stati membri nelle ultime settimane, che hanno reso i viaggi nell’Ue più complicati e meno pianificabili. Invitiamo ora tutti gli Stati ad attuare rapidamente le norme comuni per garantire coordinamento e chiarezza per i nostri cittadini e per i viaggiatori”.

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Nel Salento è stata fatta una scoperta sensazionale

Potrebbe essere nel nostro Salento l’approdo di Enea. Sulle rive del Mare Adriatico sta venendo alla luce un vero tesoro. Secondo il team di archeologi, capitanato dal professor Francesco D’Andria che sta effettuando gli scavi, ci sarebbero molti punti in comune con quando descritto da Virgilio nell’”Eneide”: “Un porto dominato da un alto promontorio con un maestoso tempio sulla sommità consacrato alla dea Minerva”. E questo punto, forse, è stato individuato.

Siamo a Castro Marina, in provincia di Lecce, una zona già nota per la sua conformazione naturale unica, fatta di tante grotte naturali, tra cui la celebre grotta Zinzulusa (quella nominata da Checco Zalone nel video di “La vacinada” con Helen Mirren).

Da oltre vent’anni si scava in questa zona dopo il ritrovamento di un santuario, con altare e una grande statua dedicata a Minerva. Secondo le rilevazioni geofisiche fatte dagli esperti del CNR, sotto un terreno privato ampio all’incirca 300 metri quadrati si celerebbe una grande piattaforma di blocchi e proprio lì potrebbero essere rimaste nascoste per secoli le vestigia di un grande tempio di Atena.

Ma non è tutto. Sarebbe già stata individuata anche un’altra statua “colossale” oltre a quella preromana di Minerva, alta tre metri. I frammenti dicono che potrebbe trattarsi di una divinità che indossa un elmo frigio e quindi di origine troiana. Si rafforzerebbe, dunque, la teoria secondo la quale Castro sia il luogo dell’approdo di Enea, così come narrato da Virgilio. E sarebbe quindi in Italia. E non ci sarebbe da stupirsi.

Castro, un luogo antichissimo

Del resto, questa zona salentina era abitata fin dall’età del Bronzo. Durante alcuni lavori stradali sono state rinvenute alcune antiche sepolture che dimostrano che la vita, qui, si svolgeva normalmente sin dall’antichità.

Essendo una città con affaccio sul mare, sia in epoca ellenistica – quando si chiamava Athenaion e vi si estraeva la pietra per costruire acropoli e monumenti – sia in epoca romana (Castrum Minervae ovvero “accampamento” o “castello”) quando si iniziò a costruire il porto – sia in quella medievale, quando divenne un importante centro di comunicazione poiché si trova all’ingresso dell’Adriatico, ha avuto sempre una valenza storica molto importante.

Basta soffermarsi sulla sua posizione geografica per comprendere quanto la sua vicinanza con l’isola greca di Corfù, che nelle giornate limpide è visibile a occhio nudo, fosse ridotta. Vicina alla Grecia e con tutte le caratteristiche descritte da Virgilio (porto + alto promontorio + maestoso tempio sulla sommità + dea Minerva) Castro corrisponderebbe alla perfezione al famoso approdo di Enea quello della guerra di Troia e che, secondo Virgilio, fuggì e, dopo lunghe peregrinazioni, approdò sulle sponde di una terra che finora si credeva fosse il Lazio. Invece sarebbe la Puglia. E ciò cambierebbe radicalmente tutta la storia e ciò che abbiamo creduto finora.

Cosa vedere a Castro

La città di Castro, lungo la costa orientale della penisola salentina, oggi conta poco più di 2mila abitanti. Il Comune è formato dall’abitato principale, di origine medievale, collocato su un promontorio a 98 metri sul livello del mare, e dalla parte bassa, quella di Castro Marina, costruita attorno al porto.

Lo sviluppo di Castro come città turistica è iniziato negli Anni ’20 del Novecento quando sorsero i primi alberghi, pensioni e anche una sala da ballo. Fu poi durante il regime fascista che vennero tracciate le strade litoranee e inaugurato un nuovo porto, con piazze e giardini e belle abitazioni per le famiglie benestanti dell’epoca mentre, a partire dagli Anni ’60, con il maggiore benessere sociale si è assistito a un boom edilizio e allo sviluppo del turismo che, ancora oggi, è la prima fonte economica per Castro.

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Il porto di Castro Marina in Puglia

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Europa Notizie Regno Unito Viaggi

Viaggi nel Regno Unito, il calendario della revoca delle restrizioni

Possiamo definirlo come “il Paese più aperto d’Europa“. Parliamo del Regno Unito, che di giorno in giorno va verso la totale eliminazione delle limitazioni Covid e la ripresa di una vita normale. Il tutto, grazie principalmente al record in Europa per dose booster: oltre il 60% degli over 12 e oltre il 90%” degli ultrasessantenni. Scopriamo insieme il calendario della revoca delle restrizioni in Regno Unito.

Le regole di viaggio in vigore attualmente nel Regno Unito

Il premier Boris Johnson aveva annunciato l’abolizione di diverse restrizioni a partire dal 26 gennaio, grazie ai dati incoraggianti sul calo dei contagi registrati nel territorio. Tuttavia, il Paese ha deciso di anticipare, e le norme, semplificate, sono già in vigore attualmente. Prevedono lo stop al Green Pass locale, la non necessità di indossare la mascherina in diversi luoghi pubblici, e l’abolizione dell’obbligo di mostrare l’esito negativo di un tampone pre-partenza per i viaggiatori vaccinati diretti nel Regno Unito.

Tuttavia, per quanto riguarda gli arrivi dall’estero è ancora obbligatorio prenotare un tampone molecolare, o un rapido o un LFT, da svolgere nel Regno Unito entro il 2° giorno dopo l’arrivo (il cosiddetto “day 2 test“) da una lista di centri medici autorizzati. Fondamentale, inoltre, compilare un passenger locator form (indicandovi gli estremi della prenotazione del tampone “day 2 test” e dichiarando di non aver transitato in un Paese ad alto rischio – qui la lista – nei 10 giorni precedenti l’arrivo nel Paese), e di aver completato un ciclo di vaccinazione contro il Coronavirus. È obbligatorio, inoltre, viaggiare con un’attestazione vaccinale (il nostro Super Green Pass, per intenderci) da esibire, su richiesta, alla frontiera.

Diverse le regole per i viaggiatori non vaccinati o che abbiano transitato in Paesi individuati come ad alto rischio nei 10 giorni precedenti l’arrivo nel Regno Unito. In entrambi i casi, il governo britannico richiede di presentare il risultato negativo di un tampone Covid-19 effettuato nei tre giorni precedenti il giorno della partenza; compilare il formulario online “travel locator form” nei due giorni antecedenti il viaggio; osservare un isolamento cautelare di durata ordinaria di 10 giorni (con modalità specifiche a seconda dei Paesi visitati prima dell’arrivo nel Regno Unito), e sottoporsi a tamponi di controllo in occasione del 2° e dell’8° giorno dopo l’arrivo nel Paese.

Le regole a partire dall’11 febbraio

Ma a partire dall’11 febbraio il Regno Unito “ammorbidirà” ancora di più le sue regole di viaggio. Da quel giorno, infatti, non ci sarà più alcun più obbligo di test anti-Covid per chi si dirige verso il Paese, ma a patto che tale turista sia pienamente vaccinato.

Ad annunciarlo in Parlamento è stato il ministro dei Trasporti britannico, Grant Shapps, dopo le anticipazioni date dal premier Boris Johnson. Una decisone importantissima e che accelera ancora di più il cammino verso la revoca delle misure restrittive da parte del governo Tory sullo sfondo di una curva di contagi e ricoveri in ospedale in calo da un paio di settimane, dopo l’ondata causata dalla temuta variante Omicron.

Un cambiamento particolarmente atteso dall’industria del turismo e dalle compagnie aeree, dopo molti mesi segnati dal vincolo del tampone negativo. Il Regno Unito, che aveva già alleggerito la prescrizione a inizio anno con l’abolizione del doppio test molecolare imposto ai viaggiatori e la sua sostituzione con un semplice test antigenico entro il secondo giorno dopo l’arrivo, dall’11 febbraio cancellerà anche quest’ultimo. Rimarrebbe solo in vigore la necessità di compilare il formulario digitale (che trovate sopra) introdotto fin dall’inizio della pandemia per verificare dati e status dei passeggeri rispetto all’infezione.

Invariate, invece, dovrebbero rimanere le regole di viaggio per i turisti non vaccinati, mentre da marzo potrebbe essere sospeso l’auto-isolamento per i positivi al Covid. “Tratteremo il Coronavirus come un’influenza“, ha dichiarato Johnson.

Tutti i documenti che servono per viaggiare nel Regno Unito

Non solo regole relative al contenimento del Covid-19. Dall’1 ottobre 2021, infatti, per entrare nel Regno Unito dall’Italia per turismo è necessario l’utilizzo di un valido passaporto. Una misura entrata in vigore con l’avvento della Brexit a gennaio 2021, giorno in cui il Paese è uscito formalmente dall’Unione europea.

Esistono ovviamente delle eccezioni, come per esempio per chi ha ottenuto la residenza nel Regno Unito, e in pochi altri casi particolari. Passaporto necessario anche per i bambini e i ragazzi che andranno sull’isola in vacanza studio. Per permanenze fino a un massimo di 6 mesi non è obbligatorio avere anche il visto, almeno probabilmente fino al 2025.

Infine, è bene anche sapere che nel Regno Unito non ha più validità la tessera sanitaria. Per questo il governo britannico, prima della partenza, consiglia di acquistare polizze d’assicurazione di viaggio che includano anche emergenze mediche. Si può invece continuare a usare la patente di guida, purché si dimostri di essere assicurati.

Cosa fare al rientro in Italia

Fermo restando che per rientrare in Italia dal Regno Unito è obbligatoria l’esibizione del passaporto, fino al 31 gennaio 2022 è necessario seguire anche le seguenti regole:

  • compilare il Passenger Locator Form – Modulo di localizzazione digitale – prima dell’ingresso nel territorio nazionale;
  • sottoporsi a tampone molecolare effettuato nelle 48 ore prima del viaggio di ritorno in Italia e il cui risultato sia negativo, oppure condurre un test antigenico nelle 24 ore precedenti l’ingresso nel territorio nazionale, da presentare contestualmente al vettore all’atto dell’imbarco e a chiunque sia deputato a effettuare i controlli;
  • presentare la Certificazione verde COVID-19, o certificato equivalente, che attesti il completamento del ciclo vaccinale.

Diverse, invece, le regole d’ingresso in Italia per quanto riguarda i non vaccinati. In questi casi, infatti, oltre al tampone pre-partenza è obbligatorio un isolamento fiduciario di 5 giorni, la compilazione del Passenger Locator Form, il raggiungimento della propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato, e sottoporsi al termine dell’isolamento fiduciario di 5 giorni a un ulteriore tampone molecolare o antigenico.

È bene sottolineare, infine, che la scadenza della normativa attualmente in vigore è prevista per il 31 gennaio di quest’anno. Questo vuol dire che, molto probabilmente, le regole di ingresso in Italia cambieranno molto presto e, in base alla indiscrezioni, verranno notevolmente alleggerite (per un approfondimento potete cliccare qui).

Per questo motivo, vi invitiamo a continuare a seguire i nostri aggiornamenti quotidiani in tema viaggi, ma anche a verificare eventuali cambiamenti nei siti istituzionali del Regno Unito e nella pagina dedicata al Paese nel sito del Ministero degli Affari Esteri ViaggiareSicuri.

regno unito regole viaggio

Una veduta del Lake District

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Notizie Viaggi

In vendita 100.000 biglietti aerei a partire da 9,99 euro

Dal 24 gennaio, easyJet mette in vendita 100.000 biglietti aerei a partire da 9,99 euro per volare da e verso l’Italia tra il 1° febbraio e il 31 marzo 2022. La promozione sarà disponibile per una settimana e scadrà il 31 gennaio.

Tantissime le destinazioni verso le quali si può volare quest’inverno. E, su alcune delle rotte soggette alla promozione in partenza dagli aeroporti di Milano Malpensa e di Napoli, la compagnia low cost prevede anche un incremento delle frequenze settimanali.

Volare verso le Capitali europee

Tra le mete facilmente raggiungibili ci sono per esempio Atene, Barcellona, Praga, Amsterdam, Parigi e Copenhagen, con due voli in più (il mercoledì e il sabato) a partire dal 2 marzo e un volo aggiuntivo il martedì a partire dall’8 marzo.

Fuori stagione, Atene è bellissima. Pochi turisti per visitare l’Acropoli, clima piacevole tutto l’anno per girarla tranquillamente e vivere come un vero ateniese. Questi sono alcuni dei vantaggi. Tra le cose imperdibili c’è una passeggiata per Anafiotica, una frazione di Plaka, la parte più vecchia che ricorda, nell’architettura, le isolette greche, e un giro notturno per Psyri, un quartiere molto vibrante dove ammirare i murales e fermarsi nelle taverne o nei bar aperti fino a tardi.

Se invece siete già stati a Praga, molto probabilmente non avrete notato quante opere di David Černý, un celebre artista ceco, ci siano in giro per la città e un itinerario alla scoperta di queste sculture così moderne vi lascerà senza parole. Come la testa di Kafka, alta 10 metri, o quella della donna incinta inginocchiata che si trova nella Città Vecchia o ancora un Sigmund Freud appeso a un palo che vi guarda dall’alto. Qui trovate l’itinerario.

Al mare d’inverno

Per gli amanti del mare d’inverno, le mete perfette sono le Canarie e le Baleari. Si può infatti volare a prezzi bassissimi a Lanzarote, Fuerteventura, Tenerife e Ibiza. Per queste due ultime destinazioni, easyJet introdurrà rispettivamente un ulteriore volo il venerdì a partire dal 4 marzo e due voli in più il mercoledì e il sabato dal 9 marzo.

Le mete raggiungibili con questa offerta sono tante anche per chi abita a Napoli. Oltre alle Capitali europee e a Lione (verso la quale, a partire dal 19 marzo ci saranno due ulteriori voli settimanali, il martedì e il venerdì), con qualche euro in più si potrà volare anche verso Sharm-el Sheikh, uno dei corridoi turistici approvati dal nostro ministero del Turismo e da quello della Salute. Il Mar Rosso ci è mancato tantissimo e sono in molti a non vedere l’ora di tornarci, in tutta sicurezza naturalmente.

Cambio data gratuito

Tutti i voli di easyJet hanno la “Garanzia Flex”. Il che significa che si può modificare la data di partenza fino a due ore prima del viaggio senza costi aggiuntivi.

Atene

Vale la pena andare ad Atene solo per questa vista

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Le regole per viaggiare in Europa potrebbero cambiare

Da Bruxelles si sta lavorando al fine di dar vita a una nuova normativa per gli spostamenti tra i Paesi membri che sia univoca. L’obiettivo è quello di omologare in un solo modello i criteri sanitari di entrata nelle frontiere. Ciò vuol dire che le regole per viaggiare in Europa potrebbero presto cambiare. Cerchiamo di capire insieme in che modo.

Come cambiano le regole e da quando

Stando a quanto trapelato fino a questo momento, il consiglio dell’Unione Europea avrebbe intenzione – già da martedì – di rivedere il sistema delle mappe di contagio tracciate dal Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc). Uno strumento che rivela il quadro della situazione epidemiologia in ogni Paese membro e che ha determinato le possibilità di spostamento tra i confini europei.

In sostanza, il sistema dovrebbe rimanere solo a livello informativo, superando l’approccio utilizzato fino a ora che riguarda “l’area geografica di provenienza dei viaggiatori“. Probabilmente, quindi, basterà essere in possesso del Green Pass, eliminando conseguentemente l’obbligo di presentare il risultato di un tampone negativo o di sottoporsi a quarantena.

Come funziona la mappa dell’Ecdc

Questo strumento è sempre stato utilizzato con lo scopo di orientare le decisioni degli Stati membri dell’Unione Europea per quanto riguarda le limitazioni sui viaggi tra Paesi. Viene assegnato il colore “verde” alle aree e regioni a basso rischio di contagio, e poi il “giallo”, il “rosso” e infine il “rosso scuro” in base all’incidenza dei casi di positività su 100mila abitanti negli ultimi 14 giorni.

Con le nuove norme decise a livello Ue, la mappa dell’Ecdc dovrebbe continuare comunque a essere aggiornata settimanalmente, ma avrà carattere meramente informativo.

Quali saranno le nuove norme da seguire

Le regole, contenute nella raccomandazione concordata dagli ambasciatori Ue in vista del Consiglio Affari Generali di martedì, hanno l’obiettivo di semplificare la mobilità europea per cercare di ritornare il più vicino possibile a una normalità.

Restrizioni, quindi, non più legate all’area di arrivo dei singoli viaggiatori, ma esclusivamente sulla presentazione del Super Green Pass, ovvero il documento che certifica l’avvenuta vaccinazione o guarigione, con durata confermata di 9 mesi a partire dall’1 febbraio.

Spostamenti permessi anche con Green Pass base, ossia quello ottenuto tramite tampone. In questa eventualità, la validità sarà di 72 ore nel caso di test molecolare con esito negativo, e di 24 per gli antigenici.

Cambierà, inoltre, anche il modo di redigere la mappa. Ciò vuol dire che i colori  (che vanno dal verde al rosso scuro) saranno il risultato della combinazione dell’insorgere di nuovi casi con la copertura vaccinale. L’obiettivo fondamentale di tutto questo è aumentare il numero dei vaccinati. Infatti, secondo il documento per chi non è in possesso di un certificato di vaccinazione o di guarigione e arriva da una zona rosso scuro, dovrebbe essere obbligato a sottoporsi a un test molecolare o antigenico prima della partenza e alla quarantena/autoisolamento per dieci giorni dopo l’arrivo.

In poche parole, non importerà più da quale Paese si proviene. Quello che conterà sarà il personale certificato Covid. E martedì, al Consiglio Affari Generali, dovrebbe essere il giorno della svolta poiché uno dei temi in agenda è proprio il “coordinamento a livello Ue nel contesto del Covid-19”, che dovrebbe approvare una revisione delle raccomandazioni sui viaggi e proprio come ve la abbiamo illustrata.

Del resto, cambiamenti sulle normative stanno già avvenendo nei singoli Paesi: la Francia ha tolto l’obbligo di mascherina all’aperto; le restrizioni sono state alleggerite fortemente in Irlanda e più cautamente in Belgio, dove il governo ha introdotto il cosiddetto “barometro”, vale a dire un sistema di classificazione del rischio che si basa sulle ospedalizzazioni e sulle terapie intensive. Fuori dall’Ue, nel Regno Unito, Boris Johnson ha abolito l’obbligo di mascherine al chiuso e il “passaporto vaccinale”.

La “plausibile” fine della pandemia e il cambio di regole

Da una parte c’è l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che parla di “plausibile” fine della pandemia in Europa grazie alla diffusione della variante Omicron, dall’altra ci sono gli Stati Ue che finalmente hanno trovato un accordo — non vincolante — per salvaguardare la libera circolazione in sicurezza all’interno dell’Unione, privilegiando un approccio basato sulla persona e non sull’area geografica di provenienza. Il tutto con lo scopo di recuperare un po’ di normalità.

È bene sapere, tuttavia, che l’Oms resta comunque cauta nelle sue valutazioni. In particolare, il direttore dell’Organizzazione Mondiale della sanità Europa, Hans Kluge, parlando all’Afp ha spiegato che la variante Omicron potrebbe arrivare a infettare il 60% degli europei entro marzo. Questo vuol dire che dovremmo essere in una nuova fase della pandemia che potrebbe portarla più vicino alla fine.

Una volta che l’onda Omicron si sarà placata, ci saranno alcune settimane e mesi di immunità globale, o grazie al vaccino o perché la gente sarà immune a causa dell’infezione e anche un calo a causa della stagionalità“, ha detto Kluge, precisando però che non siamo ancora in una fase endemica del virus: “Endemico significa (…) che possiamo prevedere cosa accadrà, questo virus ha sorpreso più di una volta. Quindi dobbiamo stare molto attenti“. In poche parole, è vero che la situazione sembrerebbe migliorare, ma nei fatti tutto questo non vuol dire che siamo verso un pieno ritorno alla normalità.

La raccomandazione sui viaggi visionata dal quotidiano El Pais conferma che ora ci si sente pronti per un cambiamento, anche grazie ai risultati raggiunti con la campagna vaccinale nell’Ue. Ad oggi ha ricevuto almeno una dose il 70% della popolazione di riferimento, mentre il 75% ha completato il ciclo.

Ma non solo. Nonostante l’aumento dei contagi, che ha fatto registrare nuovi record in vari Paesi tra cui l’Italia, la situazione sembra più sotto controllo e non c’è stato un incremento altrettanto esponenziale della pressione sugli ospedali. La commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, consiglia comunque prudenza poiché “il virus è ancora pericoloso“.

Come si sta muovendo l’Italia

Nel frattempo, il governo italiano starebbe valutando delle soluzioni per chi sì è già sottoposto alla terza dose di vaccino contro il Covid- 19 (se volete sapere quali Paesi hanno aperto solo a chi ha fatto il richiamo cliccate qui). Il motivo è molto semplice: dal giorno 1 febbraio la scadenza del Green Pass in Italia passerà da 9 a 6 mesi.

Il taglio, quindi, della durata della Carta Verde rappresenterebbe un problema non da poco per coloro che per primi hanno fatto la terza dose, già da ottobre. Una spiacevole situazione nella quale sarebbero incappati già diversi turisti stranieri che si sono visti costretti a rinunciare alle vacanze in Italia perché nei loro Paesi hanno fatto la terza dose ad agosto o a settembre, ritrovandosi dunque nel limbo di un Green Pass considerato scaduto e senza la possibilità di essere rinnovato con una quarta dose. La previsione è quella di una proroga quasi inevitabile vista l’attuale assenza di un’ulteriore dose di richiamo.

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Le compagnie aeree più puntuali al mondo: lo sutdio

Cirium, azienda leader nell’analisi di dati e informazioni relative al mondo dei viaggia aerei, anche quest’anno ha condotta la sua The On-Time Performance Review 2021, ovvero uno studio rivolto a scoprire quali sono state le compagnie aere più puntuali del mondo nell’anno appena terminato.

La classifica dei vettori più puntuali del mondo

L’analisi della puntualità delle performance di Cirium è attiva dal 2008, rivelandosi la più longeva nel campo dell’aviazione. Il report si basa su dati provenienti da oltre 600 fonti di informazione di volo in tempo reale, con un comitato consuntivo indipendente che garantisce una visione equilibrata dell’analisi delle prestazioni in real time dei diversi vettori.

In base ai dati rilevati nel 2021, la compagnia aerea più puntuale del mondo è la All Nippon Airways, un vettore giapponese con sede a Tokyo. In base a questo ranking, infatti, risulta rispettosa degli orari previsti nel 95,28% dei casi presi a campione. Al secondo posto sempre un vettore del Paese del Sol Levante, la Japan Airlines con il 93,85% dei casi di puntualità.

Nel Nord America, invece, è la Delta Airlines a conquistare il Platinum Award, un riconoscimento riferito alle migliori prestazioni operative a livello mondiale. Un premio che tiene conto del totale dei voli, della complessità delle operazioni ma anche delle caratteristiche del network.

Le compagnie aeree più puntuali in Europa

Una buona performance è quella della spagnola Iberia con il 91.81% dei voli in orario, così come la Norwegian Air con il 91.54%. Ma sorprendentemente, secondo l’indagine condotta da Cirium, il vettore che si piazza in cima al podio nel Vecchio Continente è una compagnia low cost: Vueling, che raggiunge una puntualità nelle sue operazioni pari al 92,13%, tenendo in considerazione più di 90mila voli tra giugno e dicembre scorsi (ci si è concentrati sul periodo di maggiore ripresa del settore aereo).

A tal proposito Oliver Iffert, direttore delle operazioni Vueling, ha dichiarato: “Siamo molto fieri di aver ricevuto questo riconoscimento, un premio che dimostra lo sforzo fatto quest’anno da tutte le persone che fanno parte della compagnia. Il 2021 è stato un anno segnato dalle restrizioni nei viaggi e noi di Vueling siamo stati capaci, ancora una volta, di dimostrare la nostra abilità di adattamento a questi difficili scenari. È un traguardo senza dubbio importantissimo per la compagnia, che in questo modo migliora continuamente in un mercato competitivo come il nostro“.

C’è da dire, però, che in questo lasso di tempo il vettore a basso costo ha aumentato le sue operazioni internazionali con il 65% della sua capacità di volo. Ha incorporato gli slot dell’aeroporto Orly di Parigi e, inoltre, ha lanciato anche nuove rotte per le città del nord Europa (per un approfondimento potete cliccare qui).

Le dichiarazioni del  Ceo di Cirium

Il Ceo di Cirium, Jeremy Bowen, ha sottolineato che il 2021 è stato sicuramente un anno difficile per l’industria aeronautica, anche se migliore del 2020. Ha aggiunto, inoltre, che i report di Cirium si basano, oramai dal 2008, su dati provenienti da più di 600 fonti di informazione di volo in tempo reale, spigando che esiste un comitato indipendente che garantisce “una visione equilibrata dell’analisi delle prestazioni in real time della compagnia aerea“.

Se vi interessa scoprire anche quali sono le compagnie aeree più sicure potete cliccare qui.

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L’eternità di Notre-Dame in 3D

É finalmente possibile visitare il tour virtuale “Éternelle Notre-Dame”, un omaggio alla storica cattedrale parigina andata in fiamme. Si intitola appunto “Eterna Notre-Dame-de-Paris” ed è una mostra 3D che mira a restituire al pubblico la bellezza dell’immenso monumento nel corso dei secoli, mostrandole evoluzioni e cambiamenti.

La vera ed autentica cattedrale di Notre-Dame è ancora in fase di restauro, la cattedrale, simbolo di Parigi, è andata parzialmente distrutta dal terribile incendio del 15 aprile 2019 e punta a riaprire nel 2024. Nell’attesa di un ritorno alla magnificenza perduta, è stata inaugurata alla Grande Arche de la Défense, alle porte della città, una visita virtuale che consente un’immersione totale nella storia della cattedrale. Un’idea originale per fare rivivere la storia del luogo.

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I lavori di restauro di Notre-Dame a Parigi

A celebrare l’eterna bellezza della cattedrale, il nome “Eternelle Notre-Dame”. Si tratta di una spettacolare visita in 3D che permette di saltare indietro nel passato. La mostra è già visitabile, a patto che si amino le sensazioni forti e non si soffra di vertigini, infatti è riservata ai maggiori di 11 anni muniti di green pass, per un costo di 30 euro a biglietto. Situato all’interno della Grande Arche de la Fraternité, lo spazio fisico reale di 500 metri quadri, dove si accede con casco virtuale, può accogliere fino a 50 persone per un tour immersivo. Basta un po’ di tecnologia per viaggiare nel tempo, così è possibile rivivere la storia di Notre-Dame, dal Medioevo fino ai nostri giorni. Un grande omaggio ad uno degli edifici simbolo della Francia e dell’Europa.

Un viaggio virtuale che supera i limiti di tempo e spazio, una vera e propria spedizione in realtà virtuale. Per la prima volta ci verrà mostrata la cattedrale sotto una nuova luce, permettendo al pubblico di scoprire Notre-Dame a partire dalla sua costruzione, tra fatiche, passione e lavori continui per renderla uno dei monumenti più famosi ed amati al mondo.

cattedrale notre-dame parigi

La bellezza della cattedrale di Notre-Dame

Se avete in mente un viaggio nella romantica Parigi, segnativi questa mostra. Lo spazio espositivo rimarrà aperto almeno fino alla fine del 2022, il tour virtuale di Notre-Dame-de-Paris dura 45 minuti. L’iniziativa promossa, tra gli altri, dall’operatore Orange, in partenariato con il comune di Parigi e la diocesi, devolverà Il 30 per cento del prezzo del costo all’ente incaricato dei restauri nonché alla Fondation Notre-Dame per il finanziamento dell’allestimento interno.

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I magnifici interni di Notre-Dame, distrutti dall’incendio del 2019

Fare un salto a Parigi è sempre una buona idea. Notre-Dame è ancora visibile all’esterno, certo non è come visitare gli spettacolari interni, con i magnifici rosoni di vetro colorato. Però l’imponenza e la sensazione di eternità la potete percepire anche solo passeggiando nelle sue prossimità: è una cattedrale un po’ magica.

Per un weekend o una piccola vacanza Parigi è una delle mete ideali, ricca di monumenti storici, musei, ma anche ristoranti e negozi alla moda, offre ogni tipo di divertimento. Tra la Tour Eiffel che si illumina la notte, i giardini di Tuileries in fiore e una passeggiata per gli Champs-Elysees, a Parigi si respirano emozioni speciali.

 

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Scoperta in Egitto una coppia di sfingi quasi intatte

L‘Egitto è la terra dalla storia, probabilmente, più affascinante del mondo. Tantissime sono le meraviglie che conosciamo, e altrettante sono quelle che devono ancora essere scoperte. Tuttavia, grazie al lavoro di professionisti e appassionati, vengono sempre più alla luce tesori preziosi e importantissimi appartenenti a un’epoca a noi lontana. Come l’ultimo ritrovamento avvenuto a Luxor, ossia una coppia di sfingi quasi intatte.

Luxor, il museo a cielo aperto più grande del mondo

La città del Luxor è una delle mete turistiche più importanti e famose dell’Egitto. Si trova sulla riva orientale del Nilo e rappresenta la gloria dei faraoni egizi antichi e la loro storia. Viene definita come “il museo a cielo aperto più grande del mondo” poiché la parte moderna è ubicata nello stesso sito dell’antica Tebe, al di sopra e attorno al tesoro dell’Antico Regno.

Recentemente, Luxor ha inaugurato il suo mitologico Viale delle Sfingi attraverso una sfarzosa cerimonia, mentre in questi giorni ha fatto ritornare alla luce tesori di grande importanza.

La scoperta nell’antico tempio egizio di Amenhotep III a Luxor

Alcuni frammenti di una coppia colossale di sfingi in pietra calcarea sono stati rinvenuti nell’antico tempio egiziano di Amenhotep III, particolarmente noto per i Colossi di Memnone, due massicce statue in pietra alte 18 metri raffiguranti Amenhotep.

E proprio qui un team di ricercatori tedesco-egiziano, guidato dall’archeologo Hourig Sourouzian, ha scoperto i manufatti semi-sommersi nell’acqua durante il loro restauro del tempio funerario del faraone.

Due sfingi che misurano circa 8 metri di lunghezza e che, molto probabilmente, raffigurano l’antico sovrano vestito con un copricapo a forma di mangusta, una barba reale e una larga collana. Inoltre, un restauro della pietra calcarea ha rivelato “l’amato di Amon-R” (e un dio egizio) sul petto della sfinge, stando a quanto dichiarato dal Ministero del Turismo e delle Antichità dell’Egitto.

Ma non è finita qui. Nel sito sono state scoperte anche tre statue quasi intatte della dea Sekhmet, una temibile divinità egizia con testa di leonessa e corpo di donna, un leone come difensore del dio del sole Ra, e i resti di una grande sala a colonne.

Inoltre, sulle sue pareti di pietra arenaria sono ancora oggi leggibili una serie di immagini che rappresentano il giubileo reale, un’antica celebrazione egizia che riconosceva e rinnovava il diritto del re a governare.

Le dichiarazioni dei ricercatori sulla scoperta

Amenhotep III è stato un faraone egizio della XVIII dinastia. Conosciuto anche come Amenofi “il Magnifico”, regnò dal 1390 al 1353 a.C. Gli studiosi ritengono che il suo Heb-Sed, ovvero la festa giubilare che vi abbiamo accennato sopra, sia stato il più elaborato e incredibile della storia.

E a tal proposito l’archeologo Sourouzian ha sottolineato la grande importanza della scoperta. Queste sfingi, infatti, confermano la posizione dell’inizio della strada della processione, un luogo cruciale per le cerimonie e le feste. Il regno in gran parte pacifico di Amenhotep III fu segnato da un prolifico programma di costruzione a Tebe, la capitale dell’antico impero egiziano. Ciò includeva i Colossi di Memnone, un complesso di palazzi a Malkata e un porto artificiale che collegava la città al Nilo. Il faraone ordinò anche la costruzione di un grande tempio a Soleb in Nubia.

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I Colossi di Memnone e l’area della scoperta

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I Paesi che riapriranno le frontiere nel 2022

Tra restrizioni e chiusura delle frontiere, sono ormai due anni che viaggiare all’estero è diventato davvero difficile – soprattutto se si parla di raggiungere mete fuori dall’Unione Europea. Ma con il 2022 qualcosa dovrebbe cambiare: diversi Paesi hanno annunciato una progressiva riapertura dei propri confini (che in alcuni casi ha già avuto luogo, almeno parzialmente). Una buona notizia per il mondo del turismo, e per tutti gli amanti dei viaggi. Vediamo quali sono gli Stati che dovrebbero tornare ad accogliere i turisti nei prossimi mesi.

Australia

È stato uno dei Paesi più “severi” per quanto riguarda la chiusura delle frontiere, ma ora l’Australia ha riaperto al turismo. A partire dal 15 dicembre 2021, i viaggiatori stranieri possono varcare i suoi confini, purché in possesso dell’adeguato visto temporaneo rilasciato dalle autorità australiane. Per poter entrare nel Paese, è necessario compilare il modulo disponibile su questo sito e possedere i seguenti requisiti:

  • certificato di vaccinazione completa (da almeno da 14 giorni);
  • esito negativo di un tampone molecolare effettuato nelle 72 ore precedenti la partenza (dal 23 gennaio 2022, è sufficiente anche il risultato di un test antigenico, purché effettuato sotto controllo medico).

I turisti in ingresso in Australia potrebbero doversi sottoporre a quarantena: le disposizioni cambiano a seconda del territorio in cui si viaggia, e sono soggette a variazioni (anche con breve preavviso) sulla base della situazione sanitaria locale. Per questo motivo è bene informarsi con cura nei giorni precedenti la propria partenza, se si ha in programma un viaggio nel Paese.

Nuova Zelanda

Per lungo tempo, la Nuova Zelanda ha tenuto chiusi i suoi confini agli stranieri in viaggio per motivi turistici. Negli scorsi mesi, le autorità avevano iniziato a pensare alla possibilità di allentare le misure di sicurezza, tuttavia la diffusione della variante Omicron ha ritardato la riapertura delle frontiere. Attualmente, possono viaggiare nel Paese solamente i cittadini neozelandesi e gli stranieri residenti, oltre a limitate eccezioni (come nei casi di natura umanitaria). Ma a partire dal 30 aprile 2022 anche i visitatori stranieri completamente vaccinati potranno ricominciare a varcare i confini neozelandesi. Per quanto riguarda i requisiti richiesti, non sono ancora state rilasciate ulteriori informazioni.

Singapore

Le autorità di Singapore hanno adottato una particolare procedura che permette ai turisti provenienti da determinati Paesi (tra cui l’Italia) di varcare le sue frontiere. Si tratta della Vaccinated Travel Lane (VTL), in vigore dallo scorso ottobre, che ha tuttavia subito una sospensione in occasione del periodo natalizio, a causa di un incremento dei contagi. I viaggiatori possono tornare ad acquistare biglietti per voli VTL a partire dal 21 gennaio 2022. La procedura è disponibile solamente per i turisti completamente vaccinati (in possesso del Certificato Digitale Covid UE) e permette di evitare la quarantena all’arrivo.

Oltre al vaccino, per poter entrare a Singapore è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • Vaccinated Travel Pass (VTP), che deve essere richiesto su questo sito;
  • dichiarazione sul proprio stato di salute (da compilare su questo sito);
  • assicurazione di viaggio che copra anche le cure mediche relative al Covid;
  • esito negativo di un tampone molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti la partenza.

All’arrivo a Singapore, i viaggiatori sono tenuti ad effettuare un ulteriore tampone molecolare e a rispettare un periodo di isolamento sino all’esito del test. A partire dal 23 gennaio 2022, inoltre, tutti i turisti devono sottoporsi quotidianamente a tamponi antigenici senza supervisione medica dal 2° al 7° giorno dal loro arrivo.

Thailandia

Anche la Thailandia sta pian piano allentando le proprie misure di sicurezza, riaprendo gradualmente le frontiere ai turisti stranieri. In particolare, il Paese ha adottato una procedura denominata Test&Go, che a partire dal 1° febbraio 2022 permetterà ai viaggiatori di evitare la quarantena. Nel dettaglio questa procedura, destinata unicamente alle persone che hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, prevede i seguenti requisiti:

  • possesso dell’autorizzazione Thailand Pass (da richiedere a questo sito);
  • esito negativo di un tampone molecolare effettuato nelle 72 ore precedenti la partenza;
  • assicurazione sanitaria che copra anche le spese mediche relative al Covid.

All’arrivo in Thailandia, tutti i viaggiatori devono effettuare un secondo tampone molecolare e devono attendere il risultato in isolamento, presso una delle strutture abilitate (il soggiorno va prenotato prima della partenza). Un ulteriore tampone molecolare gratuito deve essere effettuato al 7° giorno di permanenza nel Paese, presso una delle strutture abilitate.

Vietnam

Alla fine dello scorso anno, il governo vietnamita ha lanciato un progetto volto a dare nuova linfa al turismo, uno dei settori che più è stato colpito dalla pandemia. Il Paese, che da marzo 2020 ha chiuso le proprie frontiere agli stranieri, sta ora compiendo i primi passi per riaprire ai turisti provenienti da ogni angolo del mondo. La prima fase ha visto l’accoglienza di viaggiatori che avevano aderito a speciali pacchetti turistici, iniziativa che aveva coinvolto unicamente cinque città (Phu Quoc, Khanh Hoa, Quang Nam, Da Nang e Quang Ninh).

Da gennaio 2022, il Vietnam ha ampliato il suo programma pilota con maggiori destinazioni e un più vasto numero di turisti. E la terza fase, attesa nei prossimi mesi, vedrà la totale ripresa del mercato turistico internazionale. Per poter varcare le frontiere vietnamite, tuttavia, bisogna essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • certificato di vaccinazione completa o certificato di guarigione dall’infezione;
  • esito negativo di un tampone molecolare effettuato entro le 72 ore precedenti la partenza;
  • assicurazione medica o di viaggio che includa la copertura per eventuali trattamenti contro il Covid;
  • acquisto di un pacchetto turistico da un’agenzia di viaggi.

Dove si può viaggiare

Sebbene diversi Paesi extra Ue stanno per riaprire i propri confini, è bene ricordare che i viaggiatori in partenza dall’Italia potrebbero non essere in grado di raggiungerli per motivi turistici. Secondo l’ultima ordinanza riguardante gli spostamenti da e per l’estero, in vigore sino al 31 gennaio 2022 (salvo ulteriori proroghe), i viaggi sono disciplinati sulla base di cinque diversi elenchi di Stati. Al momento, è possibile visitare per turismo tutti i Paesi inclusi nelle liste A, B, C e D. Inoltre sono attivi sei corridoi turistici Covid-free verso altrettante destinazioni (Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana ed Egitto, limitatamente a Sharm El Sheikh e Marsa Alam). Per tenersi sempre informati, ricordiamo di visitare il sito Viaggiare Sicuri.

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Finalmente si torna in Irlanda, perché gli italiani non vedevano l’ora

La prima buona notizia ve l’abbiamo data qualche giorno fa, quando abbiamo annunciato che l’Irlanda ha ammorbidito le regole d’ingresso nel Paese per i turisti, togliendo l’obbligo di tampone prima della partenza per chi possiede un Green Pass (e che quindi è vaccinato con due dosi – o una di J&J – o è guarito dal Covid).

La seconda notizia è che ripartono con un operativo massiccio anche i voli che collegano l’Italia all’Irlanda. Nelle ultime ore, la compagnia low cost irlandese Ryanair ha lanciato un piano operativo, il più vasto mai annunciato, di voli diretti a Dublino da tutta Europa (900 alla settimana), Italia compresa. Già ora, con le numerose offerte della compagnia, per chi volesse partire ci sono voli diretti a Dublino e anche a Knock, nella Contea di Mayo, nell’Irlanda occidentale, a meno di 10 euro.

Dove andare in Irlanda

Ed è proprio di questa Contea che vi vogliamo parlare, perché è uno degli angoli più belli dell’isola di Smeraldo. Vanta alcuni dei siti più belli dell’isola, dalle spiagge Bandiera Blu alle dimore storiche ed è vi si trovano alcuni dei villaggi più accoglienti d’Irlanda, come Westport, per esempio.

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La cittadina di Westport in Irlanda

Knock è famosa per un fatto eccezionale accaduto a fine ‘800: l’apparizione della Vergine, di San Giuseppe e di San Giovanni Evangelista. A ricordare quest’evento, oggi c’è un imponente santuario, uno dei più visitati d’Europa – circa un milione e mezzo di pellegrini all’anno – , secondo per importanza solo a Lourdes e a Fatima. Gli irlandesi chiamano la loro cittadina “Cnoc Mhuire”, che significa “collina di Maria Vergine”. Knock divenne così importante che fu visitata anche da Papa Giovanni Paolo II e nel 2018 da Papa Francesco.

La Wild Atlantic Way

Non tutti i turisti che ci vanno oggi però sono pellegrini. Knock è il punto di partenza per andare alla scoperta della celebre Wild Atlantic Way, la strada segnalata più lunga del mondo e sicuramente tra gli itinerari più affascinanti che ci siano in Europa, che si estende per 2.500 chilometri lungo la costa Ovest.

La Wild Atlantic Way costeggia altissime scogliere e spiagge nascoste, attraversa vivaci villaggi colorati e permette di venire a contatto con le antiche tradizioni gaeliche e con la popolazione, locale famosa per la sua incredibile accoglienza (e che gli italiani adorano).

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La Contea di Mayo

Questo tratto di percorso è detto Bay Coast, dove il paesaggio è aspro e incontaminato, dove si cammina in compagnia solo delle pecore, ma soprattutto dove il panorama è a dir poco spettacolare. Un’esperienza meravigliosa, che farà scoprire angoli remoti e sconosciuti della verde Irlanda, spesso noti soltanto dalla gente del posto.

“È sicuramente uno degli itinerari più affascinanti d’Europa se non addirittura il più affascinante, e anche il più interessante di tutto il mondo, perché unisce paesaggi che sono molto diversi”, ci aveva raccontato in un’intervista qualche tempo fa Cristina Gambaro, giornalista e autrice di guide di viaggi, che insieme al fotografo Andrea Pistolesi ha percorso interamente la Wild e ha pubblicato un bellissimo libro fotografico intitolato “Wild Atlantic Way & Causeway Coastal Route” (PadPlaces Books).


Wild Atlantic Way

Le suggestive immagini accompagnate da racconti e preziosi suggerimenti, scegli il formato della guida che preferisci

Quando nel 2013 il Turismo Irlandese ha lanciato questo brand per promuovere il turismo nelle regioni occidentali ho temuto che l’afflusso di massa rovinasse l’incanto”, ha spiegato Gambaro. “Fortunatamente, a parte alcuni punti, come le Cliffs of Moher ingabbiate nei parapetti delle normative di sicurezza e vittime della loro bellezza, sono ancora molti gli angoli remoti dell’Ovest che regalano incanto. La Wild Atlantic Way non delude mai”.

La natura irlandese

Gli italiani adoreranno questa parte d’Irlanda dove la natura la fa da padrona, dove il distanziamento naturale è assicurato e dove vivere appieno un’esperienza autentica. Prima della pandemia erano centinaia di migliaia i nostri connazionali che visitavano questo splendido Paese ogni anno. Poi il Covid ha costretto tutti a chiedere i confini per contenere il virus e l’Irlanda ha aperto al turismo solo per pochi mesi negli ultimi due anni.

Ma ora – forse – è giunto il momento di tornare. E non c’è bisogno di aspettare l’estate per andarci, perché l’Irlanda ha tanto da offrire anche fuori stagione, quando la natura è ancora più suggestiva e ci sono tanti festival, eventi e tradizioni da scoprire insieme agli irlandesi.

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Una spiaggia nei pressi di Westport