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Il turismo di nicchia sta spopolando tra i giovani

Ma quali mete di turismo di massa o solite destinazioni: il turismo di nicchia sta crescendo tra i giovani viaggiatori e i Millenials. A rivelare il nuovo trend è stato GlobalData, che ha recentemente pubblicato il rapporto “Niche Tourism, 2022 Update – Thematic Research “, risultato di una ricerca sui dati degli ultimi tre anni in merito al cambiamento dell’approccio dei turisti, nel tempo.

Il viaggio è personalizzato e di nicchia

Ebbene, il pacchetto pre confezionato, l’esperienza standard e la meta sulle solite rotte, non piacciono più. A farla da padrone è il su misura, il luogo scelto per le attività da svolgere o per i prodotti enogastronomici locali. Un turismo di nicchia che sta crescendo maggiormente e in modo decisamente veloce, tra le giovani generazioni, Gen Z e Millennials che preferiscono itinerari personalizzati di ogni tipo, sia che si tratti di vacanze outdoor avventurose, tour di gusto o viaggi spirituali incentrati sulla pratica dello yoga.

Tra gli esempi di viaggi di nicchia ci sono le vacanze attive ispirate a discipline come trekking, Nordic Walking, yoga, surf, ma anche sci, golf e soprattutto cicloturismo. E poi ancora, il turismo rurale con birdwatching, trekking, ma anche vita contadina fatta di lavoro in fattoria e in stalla, dalla raccolta dei prodotti alla vendemmia, fino alla cura degli animali. Allo stesso modo stanno prendendo sempre più piede, le vacanze sostenibili, a basso impatto ambientale e all’insegna del rispetto di ecosistema e tradizioni locali, e i viaggi pet-friendly.

Viaggiatori Gen Z e Millenials

Chi sono questi viaggiatori che amano sempre di più destinazioni ed esperienze inusuali ed autentiche? Sono giovani nati tra il 1991 e il 2005, i cosiddetti appartenenti alla “Generation Hashtag”: il 27% degli intervistati della Gen Z e il 26% dei Millennials hanno risposto che preferirebbero sempre un prodotto personalizzato rispetto a uno più generico, nell’organizzazione di un viaggio e nella scelta di una meta.

A crescere maggiormente negli ultimi tre anni, inoltre, sono state alcune categorie di viaggio specifiche: avventura, gastronomia, LGBTQ+, benessere o viaggi ecologici con grande interesse al tema della sostenibilità e del green.

Perché i viaggi di nicchia attraggono i giovani?

Verrebbe da dire: perché sono inusuali, nuovi, più interessanti. Ed è tutto vero, ma a giocare un ruolo determinante sono ancora una volta i social network. La generazione hashtag, infatti, utilizza moltissimo i social media, rispetto alle altre generazioni, e agiscono con una mentalità da influencer, anche senza lavorare come tali. Mostrando sui propri canali, attraverso foto, video, e contenuti, le destinazioni o i luoghi poco conosciuti ai propri follower, riescono a suscitare interesse negli altri. Le esperienze uniche, meno scontate, hanno decisamente più appeal. Spesso, poi, è la stessa “instagrammabilità”, e quindi il funzionare bene sui social, ad indirizzare le scelte una meta piuttosto che un’altra.

È lo stile di viaggio a cambiare. Viene cucito su misura in base alle esigenze, i gusti e le preferenze del viaggiatore. Anche le strutture ricettive, alla luce di questo trend, stanno puntando sempre di più sulla differenziazione e personalizzazione del servizio, due caratteristiche che abbiamo visto essere i fondamenti dei nuovi trend turistici.

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I puffi (e non solo) diventano protagonisti dei passaporti belgi

Probabilmente il passaporto è uno dei documenti più cari a ogni viaggiatore, dato che è proprio grazie a questo che è possibile entrare e passare per altri stati, per poi tornare in quello della propria cittadinanza. Uno strumento di identificazione individuale che spesso si traduce in un vero e proprio omaggio ai nostri viaggi più belli.

Chi ama viaggiare, infatti, conserva con orgoglio il proprio passaporto perché è li che sono custoditi, alla stregua di un tesoro prezioso, i timbri di ingresso e di uscita. Si tratta di simboli di vanto che testimoniano le esperienze e le avventure e che in qualche modo preservano il ricordo del viaggio. Alcuni, poi, sono davvero singolari e bellissimi, degni da collezione.

Passaporti Belgio: originali e bellissimi

Perché oggi vi parliamo di passaporti? Perché presto tutti i cittadini del Belgio potranno sfoggiare un documento di viaggio davvero unico e bellissimo, ma anche più sicuro. A partire dall’8 febbraio 2022, infatti, i passaporti belgi saranno contraddistinti da colori e disegni che altro non sono che raffigurazione di avventure di Tintin e dei Puffi.

Forse non tutti sanno che il Paese è la patria di alcuni dei fumetti più amati al mondo, motivo per il quale è stato scelto di introdurre questi disegni in documento così importante. Una vera e propria valorizzazione dell’identità del Belgio che ha dato vita a personaggi iconici come quelli dei Puffi, nati come fumetto e trasformati in cartoni animati e film, Lucky Luke, Blake e Mortimer nati dalle menti creativa e visionaria di Hergé e Peyo.

In Belgio, ora non si parla d’altro. E come potrebbe essere altrimenti? Da quando la ministra degli esteri di Bruxelles, Sophie Wilmès, ha dato la notizia, questa è rimbalzata da una parte all’altra del Paese e del web. Per la prima volta, infatti, il passaporto, da documento imprescindibile del viaggio, diventa anche uno strumento per omaggiare la cultura locale.

Inoltre, la ministra degli esteri, ha fatto sapere che le novità non riguardano solo il design originale e unico, che rende quasi il documento un oggetto da collezione, ma anche la sicurezza che viene aumentata per contrastare le truffe.

Belgio, la patria dei fumetti

Dopo l’entusiasmo della notizia vale la pena scoprire le motivazioni che si nascondono dopo questo cambiamento che, come vi abbiamo anticipato, riguarda la cultura stessa del Paese che ha dato vita ad alcuni dei personaggi più iconici della nostra infanzia.

I Puffi, Tintin e Lucky Luke sono solo alcuni dei protagonisti dell’immaginario fumettistico che tutti conosciamo, gli stessi che sono nati dalle penne di creatori e artisti del Belgio. Una realtà, questa, che ha reso inevitabilmente il Paese come la patria della nona arte.

Le avventure di Tintin, che portano la firma di Hergé dal lontano 1929, sono forse quelle più conosciute in tutto il Belgio e non solo, dato che le vicende che si snodano attorno all’omonimo personaggio principale, sono state tradotte in più di 50 lingue. A lui si affiancano i personaggi blu che tutti conosciamo.

I Puffi sono stati ideati nel 1958 da Peyo come personaggi secondari nella striscia a fumetti di John e Solfamì. Visto il loro grande successo, però, in poco tempo hanno meritato delle avventure tutte loro e si sono trasformati prima in cortometraggi a disegni animati, poi in cartoni e film.

Questa storia d’amore tra il Paese e i fumetti è celebrata anche a Bruxelles, non solo capitale del Belgio, ma anche città dei fumetti. Tra le strade, i quartieri e le piazze, infatti, eroine e gli eroi delle strisce a fumetti sono diventati parte integrante della scena urbana con raffigurazioni che fanno capolino tra i muri e gli edifici della città.

Iconica è la celebre Comic Book Route, conosciuta anche come strada dei fumetti di Bruxelles, che conserva oltre 50 murales tra gli edifici dei quartieri di Laeken e Auderghem.

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Piemonte: la caccia più romantica dell’anno ha inizio

Uno strano e suggestivo fermento c’è nell’aria nei giorni immediatamente precedenti a San Valentino e questo non stupisce. Le coppie di viaggiatori di tutto il mondo sono alla ricerca di nuove destinazioni da raggiungere, siano queste estremamente romantiche, magiche o avventurose.

Ma non sono gli unici a manifestare un certo fervore, dall’altra parte, infatti, le strade, i quartieri e le piazze delle città che conosciamo si abbigliano a dovere con il solo obiettivo di celebrare l’amore universale. Ed è quello che sta succedendo in una regione d’Italia, e più precisamente nelle città del basso Piemonte, dove sta per partire un’originale caccia al tesoro dedicata agli innamorati d’Italia e del mondo intero.

Romantiche postazioni in Piemonte

Sono 17 i comuni del basso Piemonte del Distretto del Novese che hanno aderito a quella che possiamo considerare l’esperienza più romantica e avventurosa di questo San Valentino dedicata ai cittadini e alle coppie di viaggiatori.

Succede che in questi giorni, tutte le panchine che puntellano l’intero territorio, siano queste panoramiche o solo di passaggio, si preparano a trasformarsi nel luogo perfetto dove celebrare l’amore. Le sedute in città, infatti, saranno addobbate con cuori e simboli romantici di ogni forma e dimensione. Un vero e proprio Selfie Corner da condividere con la propria dolce metà per celebrare l’amore e San Valentino.

Si possono scattare fotografie, con la garanzia che queste siano davvero instagrammabili, o ci si può semplicemente riposare e rilassare dopo una passeggiata in città. Quelle più panoramiche offrono una suggestione in più: la vista su un territorio meraviglioso tutto da conoscere ed esplorare.

L’obiettivo, del resto, è proprio quello di offrire nella semplicità di una panchina, la visione sugli scorci della città, da una postazione estremamente romantica, per trascorrere una giornata e un momento condiviso all’insegna dell’amore.

A caccia di panchine romantiche: come funziona l’iniziativa

Che stiate organizzato un viaggio in Piemonte in occasione di San Valentino o una gita fuori porta in questo magico territorio, è doveroso partecipare a questa bizzarra e divertente avventura. La caccia al tesoro, o meglio alla panchina, inizierà il 13 febbraio e avrete dalla vostra parte più di un aiuto per trovarle tutte, o solo quelle che più vi ispirano.

Sono 17 i comuni che al momento hanno aderito a questa iniziativa romantica, ma altri potrebbero presto aggiungersi, e sono Arquata Scrivia, Borghetto di Borbera, Capriata d’Orba, Carrosio, Cassano Spinola, Fresonara, Grondona, Lerma, Montaldeo, Mornese, Novi Ligure, Parodi Ligure, Pasturana, Serravalle Scrivia, Tassarolo, Villalvernia e Voltaggio.

Ad aiutare le coppie in questa caccia al tesoro ci penserà l’applicazione Visit Distretto del Novese che, proprio nei prossimi giorni, pubblicherà le coordinate per trovare le panchine trasformate in romantici Selfie Corner dal 13 febbraio fino a fine mese.

Non solo panchine, però, questa caccia al tesoro permetterà a cittadini e viaggiatori di scoprire e riscoprire i luoghi più suggestivi del territorio attraverso l’arte, la cultura e i panorami che lasciano senza fiato. Non mancano, ovviamente, le eccellenze gastronomiche.

Prima di raggiungere la vostra panchina, infatti, vi raccomandiamo di fare scorta di baci di dama, per concludere l’esperienza nel mondo più dolce che c’è.

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Viaggi: le scadenze del Green Pass Paese per Paese

Il Certificato Covid digitale dell’Ue, meglio conosciuto come Green Pass, è entrato in vigore il 1º luglio 2021 e garantisce alle persone di circolare liberamente all’interno dell’Unione Europa e dei Paesi dell’Area Schengen. Tuttavia, dal 1º febbraio 2022 sono in vigore nuove norme che stabiliscono un periodo di accettazione vincolante di 9 mesi per i certificati di vaccinazione utilizzati per i viaggi tra gli Stati membri.

In sostanza, ogni Nazione deve accettare i certificati di vaccinazione dei viaggiatori per 9 mesi a decorrere dalla somministrazione dell’ultima dose della vaccinazione primaria: per il vaccino Johnson & Johnson 270 giorni dalla prima e unica dose, mentre per un vaccino bidose 270 giorni dalla seconda dose o, in linea con la strategia di vaccinazione dello Stato membro di vaccinazione, dalla prima e unica dose somministrata dopo la guarigione dal virus.

Quanto vale il Green Pass in Europa e in Italia

Le norme suddette sono valide solo per l’uso dei Green Pass da vaccinazione per viaggiare all’interno dell’Ue. Gli Stati, infatti, possono applicare regole diverse per quanto concerne l’uso del certificato Covid nel contesto nazionale. È il caso dell’Italia, per esempio, dove il Green Pass per coloro che vengono dall’estero vale 9 mesi ai soli fini dell’ingresso nel territorio nazionale, mentre una volta all’interno il certificato ha validità di 6 mesi – a meno che non ci si sottoponga a una terza dose di vaccino, in quel caso la durata è illimitata.

Fermo restando che in Ue, per spostarsi da un Paese all’altro, il Green Pass vale 9 mesi e che tutti gli Stati sono invitati ad adeguarsi, il Belpaese non è l’unico ad adottare norme diverse rispetto alle raccomandazioni europee per quanto riguarda la scadenza, e quindi l’uso del Green Pass sul territorio nazionale. Per questo motivo abbiamo deciso di fare chiarezza illustrandovi le scadenze della certificazione verde in ogni luogo d’Europa.

I Paesi che non utilizzano il Green Pass

Dal giorno 1 febbraio 2022 non vi sono più restrizioni per Covid-19 in Danimarca. Questo vuol dire che non è necessaria la certificazione vaccinale all’interno del territorio nazionale.

Anche in Irlanda il Green Pass non è più obbligatorio per accedere a luoghi ed eventi al coperto, tra cui cinema e teatri, palestre e centri ricreativi, bar e ristoranti degli hotel.

A partire dal 5 febbraio, i certificati di vaccinazione, di recupero o di esito negativo del test non sono più necessari per entrare nei luoghi al chiuso della Lituania.

Vi ricordiamo, tuttavia, che in questi Paesi il Green Pass rimane obbligatorio per farvi ingresso, e quindi per superare le frontiere (con validità di 9 mesi).

Tutti i Paesi in cui il Green Pass vale 12 mesi

Contrariamente a tutti i Paesi dell’Ue/Area Schengen, la Bulgaria non ha inserito alcuna data di scadenza sul certificato di vaccinazione. L’ispettore sanitario capo dello Stato bulgaro, Angel Kunchev, ha dichiarato all’inizio di gennaio che i certificati di vaccinazione continueranno a rimanere validi per 12 mesi. Mentre per coloro che riceveranno una dose aggiuntiva, il periodo di validità sarà indefinito. Obbligatorio l’uso della certificazione per quasi tutte le attività al chiuso.

12 mesi di validità anche per la Finlandia. Il Paese, infatti, deve ancora annunciare se seguirà la raccomandazione dell’Ue a tal proposito. Anche in questo caso, il Green Pass è obbligatorio per accedere a molte attività al coperto come musei, spazi espositivi e altri luoghi culturali simili.

Green Pass valido 9 mesi: dove

Green Pass valido 9 mesi all’interno del territorio nazionale in Croazia. Ciò vuol dire che coloro che hanno assunto l’ultima dose di vaccino più di 270 giorni fa devono ricevere un’iniezione di richiamo poiché considerati non vaccinati.

A partire dal giorno 1 febbraio anche in Estonia il certificato di vaccinazione ha una validità di 9 mesi. Necessario per accedere a tutti gli spazi interni e i luoghi al chiuso, la validità sarà a breve prolungata a 15 mesi per i minori di età compresa tra i 12 e i 18 anni.

Obbligatorio per entrare nei posti al coperto e con validità di 9 mesi è anche il pass della Germania. Stessa situazione in Grecia, ma a partire dal 21 febbraio. Per coloro che si sono sottoposti alla terza dose la durata del documento è illimitata.

Green Pass che scade a 9 mesi, e quindi necessità di fare la dose booster, anche in Islanda e a partire dal 15 gennaio. Pure la Lettonia ha ridotto la validità del Green Pass. Attualmente, infatti, il Paese riconosce solo i certificati di vaccinazione che dimostrano che il titolare è stato completamente immunizzato negli ultimi 270 giorni.

Coloro che hanno ricevuto l’ultima dose di vaccino più di nove mesi fa, quindi, saranno soggetti a regole di ingresso aggiuntive. La norma di validità non si applica ai bambini di età inferiore ai 18 anni.

La Norvegia ha ridotto la validità dei certificati di vaccinazione a 270 giorni rendendo di fatto necessaria una dose di richiamo del vaccino contro il Covid-19 per estenderne la durata. Inoltre, è bene sapere che i comuni norvegesi possono adottare ulteriori misure restrittive valide a livello locale.

Obbligatorio il Green Pass per entrare negli spazi al chiuso anche nei Paesi Bassi. Ma non solo. Dal 1° febbraio sono riconosciuti esclusivamente i certificati di vaccinazione che indicano che il titolare ha assunto l’ultima dose di vaccino negli ultimi 9 mesi. Stessa situazione in Polonia e in Romania.

Green Pass necessario per fare ingresso in strutture culturali, ricreative e sportive, ristoranti e bar, strutture turistiche, fiere e conferenze al coperto, casinò e altre sedi anche in Slovenia. Il Paese, inoltre, ha accolto la richiesta dell’Ue di rendere valida la certificazione vaccinale per 9 mesi.

Più articolata la situazione in Spagna dove ogni regione segue proprie regole. In molte di queste, il Green Pass è necessario per accedere a spazi pubblici, quali bar e ristoranti, musei, piscine, grandi eventi e alcuni mezzi di trasporto pubblico. In sostanza, le comunità autonome spagnole possono attuare regolamenti territoriali specifici. Al momento, ove richiesto, il Green Pass ha validità di 9 mesi.

La Svizzera ha da poco aggiornato le sue regole di ingresso, tra cui la validità del certificato verde a 9 mesi. Tale decisione è stata presa dal Consiglio federale svizzero e significa che i cittadini del Paese, così come i viaggiatori, devono ricevere un vaccino aggiuntivo affinché il loro pass sia accettato. Le stesso regole sono seguite in Liechtenstein.

Infine l’Ungheria che, analogamente alla maggior parte dei paesi dell’Ue, ridurrà la validità dei Green Pass a 270 giorni.

Green Pass valido dai 3 ai 7 mesi

In Europa c’è anche chi ha ridotto la validità del Green Pass a 7 mesi e chi ha fissato la scadenza del documento a soli 3 mesi dall’ultima vaccinazione. Scopriamo di quali Paesi stiamo parlando.

In Austria, oltre all’obbligo vaccinale, dal 1º febbraio la validità dei certificati di vaccinazione per uso nazionale e quindi per ristoranti, alloggi, strutture ricreative e sportive, ecc. è ridotta a 180 giorni (6 mesi), 210 se si è minori di 18 anni. Coloro che hanno ricevuto la dose di richiamo hanno, invece, un Green Pass valido per 9 mesi.

Le Autorità belghe hanno deciso di imporre un periodo di validità più breve ai certificati di vaccinazione. In una riunione tenutasi il 21 gennaio, il Belgio ha voluto ridurre la durata del Green Passi da 270 a 150 giorni, e a partire dal giorno 1 marzo.

Attualmente in Francia il pass vaccinale è necessario per accedere a molti servizi al chiuso. Inoltre, la sua validità è di 7 mesi, ma dal 15 febbraio tale periodo sarà ridotto a 4 mesi.

Situazione molto particolare a Malta che ha la durata del Green Pass in assoluto più breve di tutto il continente: solo 3 mesi. Una decisione molto criticata e per cui l’Ue ha richiesto un chiarimento.

Infine il Portogallo che accetta Green Pass che indicano che il titolare è stato completamente vaccinato negli ultimi 180 giorni (6 mesi). Per estendere la validità, tutti sono tenuti a ricevere una dose di vaccino aggiuntiva.

Insomma, per viaggiare in Europa e per trascorrere vacanze più protetti e con la possibilità di accedere alle attività al chiuso o negli alberghi, è strettamente necessario sottoporsi alla terza dose di vaccino. È bene sapere, però, che le norme sono in continuo mutamento anche per quanto concerne la validità dei Green Pass. Per questo motivo, prima di organizzare un viaggio, è fondamentale controllare il sito Re-open EU che fornisce informazioni sulle misure sanitarie e di viaggio nell’Ue e nei Paesi associati Schengen (Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera) durante la pandemia di Covid-19. Per maggiori informazioni sul funzionamento potete cliccare qui.

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I nuovi giardini italiani, che valgono un viaggio

Sono cinque i nuovi giardini d’Italia, veri capolavori di bellezza, che sono entrati a far parte del circuito dei Grandi giardini italiani e che rendono il nostro Paese la meraviglia che è. Con questi nuovi cinque giardini, se ne contano oggi ben 147 lungo tutto lo Stivale.

I cinque giardini appena entrati a far parte del circuito sono: Villa di Montruglio, vicino a Vicenza, nel Veneto, Villa Bell’Aspetto a Nettuno, nel Lazio, Villa Rezzola a Lerici, in Liguria, il Giardino dell’Impossibile sull’isola di Favignana, in Sicilia, e la Biblioteca degli Alberi, il più recente giardino sorto a Milano.

Villa di Montruglio “Pigafetta-Camerini”, Mossano

Villa di Montruglio “Pigafetta-Camerini”, sui Colli Berici a 18 chilometri da Vicenza, è uno dei grandi giardini storici del Veneto tra Seicento e Settecento. Opera del Muttoni, con statue attribuite al Marinali e affreschi nelle sale di Francesco Aviani, è circondata da un grande prato affacciato sul paesaggio, un brolo e un parco ottocentesco di cedri del Libano, lecci, querce e cipressi. Intrigante l’intervento recente, che si innesta sull’impianto antico e lo completa, del paesaggista Ermanno Casasco, che ha restaurato lo spazio interno della corte retrostante il portico della Barchessa. Nella vallata esposta a Sud, dietro il giardino, si estende un vigneto di 10 ettari che dà vini pregiati con lo stesso nome della villa.

Villa-di-Montruglio

Villa di Montruglio “Pigafetta-Camerini”, Mossano (VI)

Villa Bell’Aspetto, Nettuno

Di qualche decennio antecedente è Villa Bell’Aspetto a Nettuno (Roma), progettata nel 1647 dall’architetto Antonio de Rossi sulle alture prospicenti il mare. L’acquisto negli Anni Trenta dell’Ottocento da parte di Camillo Borghese e Paolina Bonaparte ha determinato importanti modifiche alla villa, ma il parco è rimasto lo stesso, tra boschi informali e un giardino all’italiana. Un arricchimento della già ricca dotazione di verde mediterraneo con specie esotiche è stato voluto da Lydia Borghese e continua con la sua discendenza, mentre all’architetto paesaggista Paolo Pejrone è stato demandato il compito di rendere fiorito nelle diverse stagioni il piazzale principale.

I giardini di Villa Bell’Aspetto, a Nettuno

Villa Rezzola, Lerici

Guarda il mare del Golfo dei Poeti, nella Liguria di Levante, Villa Rezzola, a Lerici, una proprietà signorile documentata fin dal Settecento. In una spettacolare posizione panoramica, ha subìto diverse modifiche nel corso dei secoli, soprattutto a partire dal 1900, quando è stata acquistata dagli inglesi Helen Lavinia e William Percy Cochrane. Trentacinque anni dopo, è passata ai conti Braida Carnevali, che di recente l’hanno lasciata in eredità al FAI. Ricco e diversificato il giardino a terrazze, che annovera un roseto, una lunga pergola di glicine, un vasto prato, aiuole di fiori da taglio prodotti nelle serre della villa, un grande viale, una terrazza davanti alla villa ornata di vasi e conche fiorite, un bosco di lecci e numerose piante volute dall’ultima proprietaria, Pupa Carnevale Miniati, appassionata di botanica.

VILLA-REZZOLA

Il giardino di Villa Rezzola, a Lerici

Il Giardino dell’Impossibile, Favignana

Il Giardino dell’Impossibile, sull’isola di Favignana, in Sicilia, è nato a partire dagli Anni Sessanta attorno alla villa di famiglia di Maria Gabriella Campo. Si sviluppa ora su quattro ettari di cave dismesse di calcarenite (tufo bianco) e, a riprova che nulla è impossibile se ci sono capacità visionarie e volontà caparbia di perseguire l’obiettivo, è diventato un incantato giardino nella roccia, con un tripudio di piante mediterranee ed esotiche che legano, in un unico percorso, più cave. L’enorme lavoro di rimozione dei detriti, raccordo dei livelli, messa in sicurezza e piantagione è stato anche un omaggio alle pirrere (cave), che hanno rappresentato per secoli la principale attività economica di Favignana, insieme alle tonnare e un ricordo del padre, che in quelle cave aveva lavorato. Appassionata di botanica, la signora Campo ha ampliato lil verde con collezioni di Hibiscus e plumerie, vasche di acquatiche e ninfee, pelargoni odorosi, alberi esotici di ogni tipo, insomma un giardino botanico di oltre 500 specie diverse.

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Il Giardino dell’Impossibile, a Favignana

La Biblioteca degli alberi, Milano

La Biblioteca degli alberi di Milano – meglio conosciuta come BAM – è un giardino botanico realizzato nell’ambito della riqualificazione urbana nel quartiere di Porta Nuova, sotto il celebre Bosco Verticale, e consegnato definitivamente ai milanesi nell’ottobre 2018, con il proposito di far vivere agli abitanti un’esperienza culturale a contatto con la natura, anche in ottemperanza agli obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 dell’ONU. Progettato dallo studio olandese Inside Outside e realizzato in parte con la piantagione partecipata degli abitanti e un importante intervento del paesaggista-vivaista Piet Oudolf, ospita oltre cento specie vegetali, più di 500 alberi che formano 22 foreste circolari e 135mila piante, rampicanti, acquatiche o bulbose. Gestito in partnership pubblico-privato, il BAM è il terzo parco di Milano per dimensioni e ha l’ambizione di rappresentare un nuovo modello di verde urbano e di fruizione culturale della natura.

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La Biblioteca degli alberi di Milano

I Grandi giardini italiani sono una serie di parchi e giardini nati 25 anni fa dall’idea di Judith Wade, la “signora dei giardini”, australiana di nascita, ma cresciuta in Inghilterra, e approdata nel nostro Paese alla fine degli Anni ’90. Qui ha fondato il circuito “Grandi Giardini Italiani” con lo scopo di promuovere, anche con successo a livello internazionale, il patrimonio culturale dei giardini d’Italia. Tra i Grandi giardini italiani ci sono luoghi incantevoli e molto noti del calibro dei Giardini Vaticani, quelli di Castel Gandolfo, la Reggia di Caserta e la Reggia di Venaria.

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A bordo del treno più romantico d’Italia

Non solo è la tratta ferroviaria più panoramica d’Italia, ma salire a bordo di questo treno è anche l’esperienza più romantica che si possa fare. Stiamo parlando della Vigezzina Centovalli, una ferrovia a scartamento ridotto che svolge il servizio tra Domodossola e la svizzera Locarno.

Il percorso di questo particolare treno si snoda tra la Val Vigezzo conosciuta come la Valle dei Pittori per la storica presenza di paesaggisti e ritrattisti, e le Centovalli, per concludersi nel Canton Ticino. Si tratta di un territorio di un’assoluta bellezza e di un altissimo valore ambientale e paesaggistico. Fare questo viaggio con il proprio o la propria partner è incredibilmente romantico.

In occasione di San Valentino, le coppie possono viaggiare a bordo del treno della Vigezzina Centovalli con sconti fino al 50%. La promozione si chiama “Due cuori e un biglietto”, è valida per viaggiare tra il 12 e il 14 febbraio 2022 ed è perfetta per chi desidera godersi il magnifico panorama di questa parte inedita del Piemonte.

Sette sono i Comuni della valle, con le loro frazioni e mantengono intatto il ricordo del passato, con ambienti rurali ed eleganti edifici dall’architettura raffinata.

La storia della Ferrovia Vigezzina Centovalli

La Ferrovia Vigezzina Centovalli nacque dall’esigenza delle popolazioni locali di avere un proprio sistema di collegamento che servisse le valli alpine nel modo migliore possibile e che si inerpicasse facilmente lungo i pendii montani.

La costruzione di questa linea, complementare a quella del Sempione, è stata il simbolo del progresso portato dal nuovo secolo. La Vigezzina (così è conosciuta la parte italiana della Centovalli) parte da Domodossola e si snoda attraverso paesaggi suggestivi dominati da fitti boschi, montagne che si alternano a verdi vallate, profonde forre scavate dai torrenti, corsi d’acqua e cascate di rara bellezza. Tutto ciò viene visionato dal viaggiatore che resta letteralmente a bocca aperta e incantato dal susseguirsi di scenari incantevoli.

ll percorso è lungo poco più di 50 chilometri e prevede 83 ponti e 31 gallerie e s’immerge totalmente nella natura. Il caratteristico trenino blu, non appena supera la Val Vigezzo, si insinua in territorio svizzero, attraversando il Canton Ticino. Si possono ammirare le Cento Valli, caratterizzate da una fitta vegetazione composta da boschi di faggio, corsi d’acqua e montagne dai fianchi frastagliati che donano al viaggiatore la bellezza di paesaggi unici.

Info utili

Il biglietto è acquistabile online sul sito della Ferrovia Vigezzina Centovalli e include un viaggio di andata e ritorno in Seconda classe, con prenotazione del posto a sedere e si possono scegliere diversi itinerari: da Domodossola a Locarno e viceversa (22 euro a coppia), da Domodossola a Santa Maria Maggiore (15 a coppia) e da Locarno a Santa Maria Maggiore (18 euro a coppia). Il biglietto speciale non prevede la possibilità di effettuare una fermata intermedia lungo il percorso.

Per l’ingresso in Italia dalla Svizzera è richiesta la compilazione del Plf, mentre per l’ingresso in Svizzera dall’Italia è necessario essere in possesso del Green Pass base. Per viaggiare a bordo dei treni è obbligatorio indossare la mascherina (tipo Ffp2 per l’Italia).

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Ferrovia Vigezzina Centovalli, un ponte in muratura

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Finalmente anche l’Australia riapre i confini: cosa sapere

Per quasi due anni, l’Australia ha mantenuto i suoi confini ben chiusi con l’intento di proteggere il Paese da una più drastica diffusione del Covid. Le sue misure di sicurezza sono state tra le più stringenti mai adottate in tutto il mondo, tanto che persino i suoi stessi cittadini all’estero non hanno potuto fare ritorno a casa per lunghissimo tempo. Ma qualcosa sta finalmente cambiando: dopo un primo allentamento delle restrizioni, ora le autorità australiane hanno annunciato la riapertura delle frontiere.

Australia, quando riaprono le frontiere

Oltre 600 giorni di chiusura hanno impedito (salvo pochissime eccezioni) l’ingresso a turisti, viaggiatori d’affari e persino cittadini australiani. Ma le autorità del Paese hanno deciso di fare un passo avanti, annunciando la riapertura dei confini. In realtà, una prima novità si era fatta strada già alla fine dello scorso anno, quando l’Australia aveva iniziato ad accogliere nuovamente turisti provenienti da svariati luoghi di tutto il mondo. A partire dal 15 dicembre 2021, secondo le regole ancora attualmente in vigore, i viaggiatori stranieri possono entrare nel Paese, purché in possesso di un adeguato visto temporaneo e di alcuni stringenti requisiti.

In particolare, è fatto obbligo ai turisti di compilare il modulo disponibile su questo sito almeno 3 giorni prima della partenza, di possedere un certificato di vaccinazione completa (da almeno 7 giorni) e di avere l’esito negativo di un tampone antigenico o molecolare effettuato rispettivamente nelle 24 ore o nelle 72 ore precedenti l’imbarco. A seconda del luogo verso cui si viaggia, è poi possibile che vi sia l’obbligo di sottoporsi a quarantena: le disposizioni, a questo proposito, variano da regione a regione.

Presto, come abbiamo detto, le cose cambieranno: il governo australiano ha annunciato la completa riapertura dei propri confini. “Sono passati quasi due anni da quando abbiamo deciso di chiudere le frontiere, e ora l’Australia riaprirà a tutti i titolari di visto dal 21 febbraio” – ha spiegato il primo ministro Scott Morrison. Una novità tanto attesa, che era ormai nell’aria da tempo e che ci aspettavamo proprio per i primi mesi di quest’anno. L’Australia rientra dunque a pieno titolo tra i Paesi che riaprono le frontiere nel 2022.

Come viaggiare in Australia

Naturalmente, per poter varcare i confini australiani è importante essere in possesso di alcuni requisiti. Sebbene non siano ancora state diffuse le linee guida complete, è stato lo stesso primo ministro ad annunciare che i viaggiatori dovranno essere completamente vaccinati. Saranno quindi necessarie due dosi di vaccino effettuate ad almeno 14 giorni di distanza, tra quelli attualmente approvati e riconosciuti nel Paese (ovvero Astrazeneca, Pfizer, Moderna, Sinovac, Bharat, Sinopharm, Sputnik, Novavax e Johnson & Johnson, di cui è sufficiente una sola dose).

L’Australia si aggiunge ai numerosi Paesi verso cui è possibile viaggiare solamente se si è vaccinati – in alcuni casi addirittura solo con dose booster. Di recente, sono stati Thailandia (per cui è previsto anche un corridoio Covid-free, limitatamente all’isola di Phuket) e Filippine ad aver riaperto i confini senza obbligo di quarantena ai turisti con vaccinazione completa. Mentre alcuni continuano a mantenere una linea dura. È il caso del Giappone, che ha prolungato sino al 28 febbraio il divieto di ingresso nel suo territorio ai viaggiatori provenienti da qualsiasi Paese per motivi turistici.

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È l’Italia la destinazione migliore dove andare a sciare

L’inverno è ancora lungo, e sono molte le persone che stanno organizzando proprio ora la classica settimana bianca. Un’abitudine che, dopo il blocco dello scorso anno, torna a coinvolgere migliaia di turisti. Ma quali sono le località migliori dove andare, che possano vantare un ottimo rapporto qualità/prezzo? Lo svela il nuovo Ski Resort Report, che mette al primo posto l’Italia.

L’Italia è la meta migliore per la settimana bianca

Paesaggi da favola, piccoli borghi innevati che regalano panorami da cartolina e, naturalmente, impianti sciistici all’avanguardia: l’Italia merita a pieno titolo la vetta della classifica riguardante le località migliori da scegliere per la settimana bianca. A rivelarlo è l’annuale Ski Resort Report, redatto da Post Office, una guida molto importante per chi è alla ricerca della propria meta dove andare a sciare. In particolare, il nostro Paese vanta il miglior rapporto qualità/prezzo, soprattutto se si guarda alle strutture maggiormente indicate per le famiglie.

Come è stata redatta la classifica? Il rapporto ha preso in considerazione 32 località distribuite tra 7 Paesi europei, quelli dove il traffico turistico invernale è da sempre dominante. Gli esperti hanno poi esaminato i prezzi da pagare in queste destinazioni per trascorrere una settimana sulla neve: soggiorno, pasti e bevande, noleggio dell’attrezzatura, skipass ed eventuale scuola di sci. Il risultato è un elenco delle destinazioni europee dove andare a sciare è più economico, senza rinunciare alla qualità degli impianti e dei servizi offerti.

In questo, Italia e Bulgaria si sono rivelate le scelte migliori, mentre a seguire troviamo Andorra e la Finlandia. A poter beneficiare di prezzi notevolmente ridotti sono soprattutto le famiglie: il report ha infatti scoperto che le tariffe per una settimana bianca tra febbraio e marzo sono diminuiti in ben 19 delle 28 stazioni sciistiche prese in considerazione, tra quelle child friendly. Nel nostro Paese, a primeggiare sono località molto famose e da sempre apprezzate: Bardonecchia, Sestriere e Passo Tonale.

Per completezza d’informazione, lo Ski Resort Report ha individuato anche le destinazioni più costose in Europa. La prima è la Svizzera, che ha impianti sciistici tra i meno vantaggiosi per una vacanza in famiglia – in particolare, si parla delle località di Saas Fee e Grindelwald. Per chi invece sta pensando ad una settimana bianca in Francia, si segnalano notevoli aumenti nelle tariffe delle strutture di Tignes e Alpe d’Huez. Mentre ad avere un buon rapporto qualità/prezzo è la località di Morzine, che può dunque rappresentare una scelta abbastanza economica, se proprio si vuole andare oltralpe.

Settimana bianca in Italia, come fare

In periodo di Covid, organizzare la settimana bianca in Italia è un po’ più macchinoso. L’ultima ordinanza del Governo, in vigore sino al termine dello stato di emergenza, prevede infatti l’obbligo di essere in possesso del Super Green Pass (o Green Pass rafforzato) per poter accedere agli impianti di risalita, sia in zona bianca che in quelle gialla e arancione. Questa certificazione si può ottenere solamente mediante vaccinazione completa o guarigione dall’infezione. Non è quindi sufficiente possedere il Green Pass base, che si può avere anche effettuando semplicemente un test antigenico o molecolare.

Per via delle misure di sicurezza anti-Covid, è inoltre obbligatorio indossare la mascherina anche all’aperto. Mentre sui mezzi di trasporto pubblico e sugli impianti di risalita chiusi bisogna utilizzare le mascherine FFP2. Dal 1° gennaio 2022, infine, è obbligatorio essere in possesso di una polizza assicurativa per poter accedere alle piste da sci. Vi rimandiamo qui per un approfondimento sulle nuove regole per sciare.

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Un cuore gigante spunta nella città più romantica di sempre

Non che avessimo bisogno di un cuore dalle dimensioni maestose per ricordarci che Parigi è la città dell’amore per antonomasia, la più magica, suggestiva e romantica a ogni ora del giorno e della notte. Eppure è successo che una gigante installazione, dal colore rosso sangue, sia spuntata in questi giorni all’interno del Bercy Village e non è una coincidenza.

Il cuore gigante nel Bercy Village

Non lontano dalla Place d’Italie e dalla Butte aux Cailles, e raggiungibile a piedi dalla nuova fermata della metro meteor, il Bercy Village è un luogo meraviglioso tutto da scoprire. Negozi di tendenza, bar e ristoranti si susseguono in quello che sembra un villaggio commerciale all’aperto a tutti gli effetti dove trascorrere le giornate di un soggiorno parigino.

Ed è proprio qui che in questi giorni, l’artista Franck Pelletier ha esposto il suo Coup De Coeur, un capolavoro che celebra l’amore in ogni sua forma. Un cuore gigante, rigorosamente rosso, che campeggia nel villaggio dello shopping parigino ci ricorda che il giorno di San Valentino è vicino, ma anche che per gli innamorati ogni momento dell’anno è perfetto per festeggiare.

Contestualmente al cuore gigante apparso nelle strade del Bercy Village è stato inaugurato anche un concorso fotografico attivo dal 4 al 13 febbraio. Chiunque si trovi a passare da queste strade è invitato a scattarsi un’instantanea proprio davanti al cuore in formato XXL. Le immagini più belle, condivise su Instagram con l’hashtag #bercyvillage, saranno premiate con un voucher di 500 euro da spendere nei negozi del villaggio.

Installazione al Bercy Village

Installazione al Bercy Village

Franck Pelletier ha così realizzato un’opera magistrale dalla quale si rimane naturalmente affascinati per quel colore vivo e quella forma gigantesca e arrotondata. Così semplice, ma così poetica che conferma che Parigi è la capitale dell’amore. Una tappa imprescindibile per tutte le coppie che si trovano in viaggio nella capitale francese in questi giorni.

Ma non è certo l’unica, s’intende. Le strade e i quartieri, i parchi e le piazze della città, sono intrisi di romanticismo e suggestione. Scopriamo quali altri luoghi visitare per celebrare l’amore nella Ville Lumière.

I luoghi più romantici di Parigi

Vale da solo l’intero viaggio il suggestivo Parc Monceau, una delle mete preferite degli innamorati. Il parco parigino situato nel VIII arrondissement offre una miriade di scorci straordinari da contemplare tra le promesse d’amore. Ci sono i ruscelli, i laghetti, i boschetti e le statue degli artisti che creano un’atmosfera magica e sospesa nel tempo.

Parc Monceau

Parc Monceau

Non possiamo parlare di Parigi senza menzionare la Tour Eiffel e non possiamo menzionare la Tour Eiffel senza parlare d’amore. Icona della città di giorno, guardiana degli abitanti la notte, la torre metallica è il simbolo della città intera, nonché la visione più magica e suggestiva della capitale di Francia.

Meravigliosa a ogni ora del giorno, la Tour Eiffel regala il suo più splendido profilo di notte quando le sue luci illuminano l’intera città. L’orario perfetto per ammirarla in tutta la sua bellezza corrisponde all’una di notte: è in questo preciso momento che 20000 luci scintillanti si accendono per l’ultima volta per dare la buona notte all’intera città.

Tra i luoghi più romantici di Parigi troviamo anche il quartiere Montmartre, quello degli artisti e degli intellettuali, questo sospeso in un’atmosfera estremamente suggestiva. Il Moulin Rouge, il Café des deux Moulins e Le mur des Je T’Aime sono solo alcune delle tappe obbligate per tutte le coppie in visita alla città.

Se cercate un’avventura romantica, ma decisamente fuori dagli schemi, vi basterà salire sulla Linea 3 della metropolitana cittadina per raggiungere il cimitero di Père-Lachaise. In questo luogo mistico e quasi surreale riposano artisti e personaggi illustri come Oscar Wilde, Marcel Proust e Jim Morrison, ma troviamo anche la tomba di Abelardo ed Eloisa, i Romeo e Giulietta del Medioevo.

Père-Lachaise

Père-Lachaise

 

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Perché nel 2022 devi visitare Londra

Londra si prepara a tornare alla vita e a regalare momenti di svago e sollievo a cittadini e turisti: dal 2 al 5 giugno 2022, infatti, animeranno la capitale gli attesi festeggiamenti per i 70 anni di regno della Regina Elisabetta, il Giubileo di Platino.

Un’occasione per celebrare la prima sovrana britannica ad aver superato la soglia dei 70 anni di regno e per tornare a immergersi negli eventi e nella bellezza di una metropoli che non finisce mai di sorprendere.

Il programma del weekend del Giubileo di Platino

Un traguardo così importante non può certo passare inosservato: il weekend di festa inizierà il 2 giugno e proseguirà senza soste fino al 5 in un’atmosfera di rinnovata fiducia e spensieratezza.

Buckingham Palace ha già lanciato dei contest per coinvolgere la cittadinanza come, ad esempio, la “Pudding competition” in cui chi lo desidera può realizzare una nuova ricetta di pudding (tra i dolci più amati della regina) e provare ad aggiudicarsi un posto d’onore ai banchetti previsti per il Giubileo proprio con la ricetta ideata.

Imperdibile sarà la parata del 2 giugno, il colorato e festoso Trouping the colour, il compleanno ufficiale della Regina Elisabetta: raggiungere Londra e ricevere il saluto della famiglia reale dal balcone è un’emozione messa, quest’anno, ancora più in risalto dal fatto che non si teneva da due anni a causa della pandemia.
Rivedere la regina salutare la folla (seppur contenuta) sarà quindi un evento simbolo di una attesissima ripartenza.

Ma non è certo tutto.

Per celebrare un simile traguardo, altra iniziativa straordinaria è il “Big Jubilee Lunch“: chiunque potrà organizzare pranzi di quartiere e colorare, così, le strade della città che pulseranno di vita e di allegria ritrovata.
Tutti possono preparare un pranzo, invitare amici e parenti e festeggiare in maniera diffusa il compleanno della sovrana: passeggiare per le strade di Londra in quel periodo sarà ancora più coinvolgente!

Ancora, imperdibile la “Platinum Jubilee Pageant“, sfilata di ben 5000 artisti, performers e ballerini che racconteranno attraverso la loro esibizione la storia del regno di Elisabetta per le vie della città.

Un grande senso di comunità e appartenenza pervaderà quindi Londra durante il weekend dal 2 al 5 giugno e sarà al centro di tutte le celebrazioni così attese e sentite: se visitare la capitale britannica è sempre un sogno, organizzare (situazione permettendo) una vacanza proprio in quel periodo è il modo migliore per farsi un regalo e scoprire un suo lato inedito, gioioso e festoso.

Cosa vedere assolutamente a Londra

Tra una celebrazione e un’altra in un clima, finalmente, di festa, Londra regala sempre mete e punti di interesse che non è possibile tralasciare: oltre a Buckingham Palace, meritano una sosta il celebre British Museum, l’iconico Museo delle Cere di Madame Tussauds, la National Gallery e il Natural History Museum.

Tra i quartieri da non perdere ci sono Nothing Hill, raffinato e romantico quartiere residenziale, il creativo Covent Garden, il trasgressivo Soho, l’affascinante Smithfield e South Bank dove spiccano lo Shard, il grattacielo più alto d’Europa, e il London Eye, la ruota panoramica più alta.

Infine, per godersi momenti di relax nel verde, è perfetto passeggiare tra i viali dei numerosi parchi londinesi: Hyde Park, St.James Park e Regent’s Park, solo per citarne alcuni.

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Il Big Ben e il Palazzo del Parlamento a Londra