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Premi europei per la mobilità sostenibile: le città finaliste

Mobilità green, città più sicure e meno inquinate con progetto di viabilità consapevoli e utilizzo di veicoli elettrici e mezzi alternativi come la bicicletta. La Commissione Ue ha annunciato i finalisti dei premi della Settimana europea della mobilità 2021. Amadora, Kassel e Luleburgaz si contendono il premio per le città più grandi (oltre 100 000 abitanti), mentre Alimos, Miajadas e Valongo sono le finaliste della categoria dei comuni più piccoli. Anche Firenzeunica italiana– tra le città in lizza per la mobilità green in Europa, per la sicurezza stradale.

Settimana europea della mobilità: i premi

La campagna della Settimana europea della mobilità si svolge ogni anno dal 16 al 22 settembre. L’anno scorso è stato registrato un aumento record del numero di città che hanno aderito alla campagna: oltre 3.100 città di 53 paesi diversi. I vincitori saranno annunciati nel corso di una cerimonia che si terrà il 28 marzo alle 15, online e in parte in presenza a Bruxelles. Ad essere riconosciute con l’ambito titolo green saranno tutte quelle azioni meritevoli in ambito sostenibile, portate avanti nel 2021, e presentate dalle città finaliste in occasione della Settimana europea della mobilità dello scorso anno.

Le categorie del premio sono: sicurezza stradale, l’European Mobility Week Award per i centri urbani con più di 100mila abitanti e per quelli con meno di 100mila abitanti, e il Sustainable urban mobility planning. Vengono riconosciute tutte quelle pianificazioni e azioni lodevoli delle città più sostenibili che hanno saputo migliorare il benessere dei cittadini attraverso soluzioni di trasporto più pulite, più verdi, accessibili, riducendo le emissioni di carbonio e inquinanti, apportando un netto miglioramento alla mobilità.

Firenze, unica città Italiana

Firenze, Rethymno (Grecia) e Varsavia sono in lizza per il premio dell’UE per la sicurezza stradale urbana, attribuito per straordinarie misure di sicurezza stradale, mentre i finalisti della categoria relativa alla pianificazione della mobilità urbana sostenibile sono Madrid, Mitrovica Sud (Kosovo) e Tampere (Finlandia). Firenze è quindi l’unica città italiana che la Commissione europea ha scelto come finalista nell’ambito della Settimana europea della mobilità 2021.

Il capoluogo toscano è in lizza in quanto, come sostenuto dalla commissione UE, ha mostrato “l’importanza che i dati in tempo reale hanno nel ridurre circostanze pericolose sulle strade urbane. Il sistema di monitoraggio e di analisi degli incidenti della città include la georeferenziazione e le caratteristiche delle strade, e ha portato a un’importante riduzione delle vittime della strada”. Sicurezza stradale che si misura anche grazie ai dati della Polizia Locale del capoluogo: gli incidenti mortali sono passati dai 25 registrati nel 2010 ai 7 del 2021.

Mobilità green, veicoli elettrici: le finaliste europee

Portogallo e Spagna si piazzano sul podio per le piccole e grandi città sostenibili. Per quanto riguarda le città con più di 100mila abitanti, le finaliste sono Amadora (Portogallo), Kassell (Germania) e Luleburgaz (Turchia). Amadora è stata selezionata per l’integrazione di tutte le fasce di età in eventi dedicati alla mobilità sostenibile, come tour ciclistici, prove di veicoli elettrici, ecc. Kassell ha invece promosso varie attività creative dedicate ai bambini nella mobilità sostenibile, con tour in bici o a piedi. Luleburgaz ha puntato sul fattore salute: psicologi, neurologi e cardiologi hanno portato il loro intervento/testimonianza sulla correlazione tra benessere della popolazione e  mobilità sostenibile.

Tra le finaliste con meno di 100mila abitanti troviamo: Alimos (Grecia), che trasformato alcune stazioni del trasporto pubblico in spazi per la creatività e il tempo libero; Miajadas (Spagna) che vanta una rete sicura di marciapiedi e piste ciclabili, e Valongo (Portogallo) dove si è lavorato molto per abbattere le barriere architettoniche, installando in città moltissime rampe -quasi un percorso- per carrozzine.

Firenze

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È l’Australia la meta più desiderata del momento

L’Australia, dopo due anni di chiusure a causa della pandemia, il 21 febbraio ha finalmente riaperto le sue frontiere ai viaggiatori internazionali vaccinati. Ma ancor più sorprendente è che è la meta più desiderata del momento e che registra un vero e proprio boom di prenotazioni.

Boom di prenotazioni in Australia, lo studio

Secondo i dati di eDreams ODIGEO, dopo l’annuncio della riapertura dei confini ai turisti con doppia dose di vaccino, è stato registrato un balzo in avanti nelle ricerche di voli. Ben l‘87% in più il giorno della comunicazione dell’apertura, e un trend elevato anche nei giorni successivi.

È vero che già prima della pandemia il continente australiano si era caratterizzato per essere al centro dell’interesse di molti abitanti del Belpaese, ma è altrettanto vero che l’Australia era sempre rimasta un sogno per pochi, complici anche gli elevati costi del viaggio. Oggi, il boom di richieste riguarda Sidney seguita da Melbourne e da Brisbane.

Alla base del risultato, una serie di fattori che, di fatto, stanno creando un caso. Innanzi tutto, la riapertura delle frontiere in tempi record: quando addirittura all’interno dell’Europa devono cadere tutte le limitazioni fra gli Stati, l’Australia ha scelto di affidarsi ai vaccini, e non chiedere quarantene o altre forme di sicurezza.

In secondo luogo, anche l’annuncio che dal mese di giugno partirà il primo volo diretto dall’Italia al Paese dei canguri: il volo Qantas da Roma e Sydney con scalo a Perth. 15 ore e 45 minuti di permanenza a bordo con però l’innegabile vantaggio di non doversi preoccupare di scali, attese in aeroporto e coincidenze a rischio.

Altro dettaglio non da poco è che l’Australia è inserita per gli italiani nell’Elenco D, ossia quei Paesi da cui si può far rientro in Italia senza obbligo di quarantena e nei quali si può viaggiare per turismo.

Infine, potrebbe non essere da escludersi anche un “effetto Djokovic”: l’Australia si è mostrata severa nei confronti del giocatore che non ha rispettato le regole. Una garanzia di serietà per chi pensa di trascorrere nel Paese le sue vacanze.

Regole di viaggio per l’Australia

A partire dal 21 febbraio è possibile tornare a viaggiare in queste terra lontana ma dal fascino irresistibile. Per farvi accesso è fondamentale essere completamente vaccinati. Sono necessarie, quindi, due dosi di vaccino effettuate ad almeno 14 giorni di distanza, tra quelli attualmente approvati e riconosciuti nel Paese (ovvero Astrazeneca, Pfizer, Moderna, Sinovac, Bharat, Sinopharm, Sputnik, Novavax e Johnson & Johnson, di cui è sufficiente una sola dose).

Obbligatorio inoltre, avere un test Covid negativo: antigenico rapido eseguito entro le 24 ore dalla partenza, o molecolare entro le 72 ore dal decollo. Tutti coloro che rispettano questi due requisiti, dunque, sono attesi a braccia aperte in terra australiana, senza obbligo di quarantena.

Vi ricordiamo, inoltre, che per viaggiare in Australia è necessario essere in possesso di un visto turistico valido e di compilare una dichiarazione digitale del passeggero entro 72 ore dalla partenza.

Le informazioni sui requisiti d’ingresso vengono aggiornate regolarmente, quindi è importante controllarli prima di partire. I viaggiatori sono anche invitati a visionare i requisiti per le destinazioni di scalo che stanno attraversando. Per le norme specifiche di viaggio nei vari Stati e territori dell’Australia, vi invitiamo visitare il sito web del Dipartimento degli Affari Interni del Governo Australiano | State and Territory Information.

Western Australia, apertura a marzo

Il Wester Australia, invece, riaprirà le sue porte a partire dal 3 marzo. Per farvi accesso sarà necessario essere in possesso di un G2G pass, essere vaccinati con tripla dose, effettuare un test rapido antigenico all’arrivo  e segnalare un eventuale esito positivo.

Queste disposizioni sono provvisorie e saranno in vigore per un minimo di due settimane; a seguire saranno soggette a una revisione continua.

Cosa fare al rientro in Italia

Fino al 15 marzo 2022 (fatta salva la possibilità di adottare provvedimenti diversi in questo lasso di tempo), per rientrare in Italia dall’Australia è obbligatorio:

  • compilare il formulario on-line di localizzazione, il digital Passenger Locator Form (dPLF), e presentarlo, sul proprio dispositivo mobile o in versione cartacea, al vettore al momento dell’imbarco, e a chiunque sia preposto a effettuare i controlli;
  • presentare alla compagnia aerea, all’atto dell’imbarco, e a chiunque sia deputato a effettuare i controlli il Green Pass, o certificato equipollente, rilasciato al completamento del ciclo vaccinale;
  • presentare al vettore, all’atto dell’imbarco, e a chiunque sia preposto a effettuare i controlli, un certificato che attesti il risultato negativo di un test molecolare o antigenico, condotto con tampone, effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia (se test molecolare) o 24 ore (se test antigenico), da mostrare a chiunque sia preposto a effettuare questa verifica.

Per chi rientra senza essere vaccinato è obbligatorio, oltre alla compilazione del dPLF:

  • sottoporsi a test molecolare nelle 72 ore precedenti l’arrivo o test antigenico nelle 24 ore precedenti il viaggio condotto con tampone e risultato negativo;
  • sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria (informando la ASL competente per attivare la sorveglianza) presso l’indirizzo indicato nel dPLF, raggiungibile solo con mezzo privato, per un periodo di 5 giorni.
  • effettuare un ulteriore test molecolare o antigenico, condotto con tampone, al termine dei 5 giorni di isolamento.

Australia, le reazioni alla riapertura

I viaggiatori atterrati all’aeroporto internazionale di Sydney sono stati accolti con un intrattenimento dal vivo, Aussie give-aways e con un banner di 75 metri che riportava la seguente dicitura: “Welcome Back World!” dipinto nell’adiacente pista dove è atterrato il primo volo internazionale.

Simili festeggiamenti sono avvenuti in tutto il Paese, in molti aeroporti è stato allestito un tappeto rosso di benvenuto ai tanto attesi ospiti.

Noi di Tourism Australia siamo molto felici nell’accogliere nuovamente i viaggiatori internazionali che rappresentano una parte fondamentale dell’economia del Paese,” ha commentato Philippa Harrison, la Managing Director di Tourism Australia. “Sappiamo che l’Australia è una destinazione incredibilmente appetibile per i visitatori internazionali e non vediamo l’ora di condividere ancora una volta tutte le meravigliose esperienze turistiche che abbiamo da offrire.

“Gli ultimi due anni sono stati molto impegnativi per l’industria del turismo, la ripresa richiederà un po’ di tempo, ma gli operatori non vedono l’ora di dare il benvenuto ai turisti internazionali“, ha concluso Phillipa Harrison.

Insomma, anche l’Australia sembra davvero ritornare alla normalità.

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Port Douglas, Australia

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Questo treno con la locomotiva a vapore attraversa paesaggi iconici

Il Treno Natura che sta per partire attraversa uno dei paesaggi più iconici d’Italia: la Val d’Orcia. Dal 2014, questa valle toscana è tutelata dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. E un viaggio a bordo di questo treno è un’esperienza unica.

Si viaggia a bordo di un treno a vapore che percorre una suggestiva linea ferroviaria, chiusa all’esercizio ordinario nel 1996 e mantenuta in vita come linea a esclusivo uso turistico fino ai nostri giorni. Oggi, la Ferrovia della Val d’Orcia, con i suoi 51,2 chilometri che collegano le province di Siena (Asciano) e Grosseto (Monte Antico), rappresenta il miglior modo per trascorrere una giornata nel cuore più autentico della Toscana e provare un’esperienza di viaggio “slow”.

Salire a bordo del Treno Natura significa viaggiare all’insegna della storia e delle tradizioni gastronomiche, da Siena attraversando il cuore di questo spettacolare territorio che offre infinite attrattività turistiche, tra incantevoli borghi medievali, luoghi da visitare e percorsi di turismo esperienziale.

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L’iconica Val d’Orcia, in Toscana

L’itinerario del Treno Natura

Tante sono le attrattive turistiche in poco più di 50 km. Il percorso a bordo del treno d’epoca ha origine a Siena, “Città del Palio”, a bordo delle antiche carrozze “Centoporte”, trainate da locomotive a vapore finemente restaurate dalla Fondazione FS. La prima stazione che s’incrocia è quella del borgo trecentesco di Buonconvento, da cui è facilmente raggiungibile San Quirico d’Orcia, punto di partenza di una delle tappe più belle e suggestive della Via Francigena, la famosa via di pellegrinaggio che parte a Canterbury e arriva fino a Roma. Siamo immersi tra distese di grano, vigneti e campi di girasoli, in uno scenario di impareggiabile bellezza che si apre a borghi antichi abbarbicati sulle colline e distese pianeggianti dai colori uniformi.

Il tragitto continua piegando verso Sud-Ovest dove, da Monte Antico, inizia il viaggio lungo la ferrovia storica e, costeggiando la linea del fiume Ombrone, si giunge a Monte Amiata. A pochi chilometri dalla stazione, si trova la splendida Abbazia di Sant’Antimo, un complesso monastico il cui primo nucleo risale all’VIII secolo, uno degli esempi più importanti del romanico toscano. Proseguendo per alcuni chilometri, attraversando i vigneti del rinomato Brunello, è possibile raggiungere in bus Montalcino, piccolo gioiello medievale che s’affaccia sul panorama spettacolare delle crete senesi e delle colline maremmane.

Montalcino

Panorama di Montalcino

Risalendo verso Siena, s’incrocia la stazione di Torrenieri, anch’essa collegata da bus di linea a San Quirico d’Orcia, ma dalla quale sono anche facilmente raggiungibili altre meraviglie toscane, come il complesso termale della frazione Bagno Vignoni, con la sua vasca rettangolare di origine cinquecentesca, e Castiglione d’Orcia, il cui centro abitato sorge ai piedi della suggestiva Rocca degli Aldobrandeschi.

Da Torrenieri a Trequanda si risale la valle del torrente Asso, per rimmergersi in un panorama che, tra gallerie e viadotti, attraversa calanchi e paesaggi collinari aspri e arriva ad Asciano, l’antico borgo di origini etrusche, dove termina il tratto lungo la ferrovia storica.

La piazza termale di Bagno Vignoni

La famosa piazza termale di Bagno Vignoni

Quando parte il Treno Natura

Il Treno Natura della Toscana percorre diversi itinerari a seconda della data di partenza. Quello del 27 marzo è il “Treno Natura: il tartufo marzolo” che, da Siena, arriva a S. Giovanni d’Asso, attraversando la Valle dell’Arbia e la valle dell’Ombrone. Dopo aver attraversato il Parco della Val d’Orcia, le zone del Brunello di Montalcino e le Crete Senesi, il convoglio sosterà alla stazione di San Giovanni d’Asso. I viaggiatori potranno fare visita al castello, dove per l’occasione si svolgerà la mostra “Mercato del Tartufo”. Nelle vie del paese saranno allestiti dei mercatini con prodotti tipici dell’artigianato locale accompagnati da spettacoli itineranti.

Il 18 aprile partirà il “Treno Natura: fiera regionale antiquaria” che, sempre da Siena, arriva a Buonconvento. Dopo aver attraversato le Crete Senesi, il Parco della Val d’Orcia e le zone del Brunello di Montalcino, il convoglio sosterà alla stazione di Buonconvento, un piccolo paese fortificato che sorge lungo l’antica Via Francigena. Sarà possibile visitare la Fiera regionale dell’antiquariato, attraverso le vie del borgo, ma anche i musei cittadini. In alternativa, su prenotazione, i viaggiatori potranno partecipare a un trekking.

Il 23 aprile si potrà salire a bordo del “Treno Natura: festa del vino” che giunge a Torrenieri e a S. Quirico d’Orcia, dove i passeggeri del treno storico potranno partecipare alla festa dedicata al nettare degli dèi.

Invece, il 25 aprile partirà il “Treno Natura: primavera in Val d’Orcia” alla volta di Torrenieri e poi, in pullman, di Castiglione d’Orcia. Nel centro cittadino sarà possibile gustare i prodotti tipici della gastronomia locale e visitare il mercatino di prodotti locali e intrattenersi con la musica degli artisti di strada.

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La fortezza di Castiglione d’Orcia

Cosa sapere prima di partire

Per viaggiare a bordo dei treni storici è obbligatorio essere il possesso di Green Pass Rafforzato valido, a esclusione dei minori di 12 anni e dei soggetti esenti. È obbligatorio indossare la mascherina di tipo FFP2 o superiore per la protezione del naso e della bocca. La violazione di tali obblighi comporta l’intervento delle forze dell’ordine e l’interruzione del servizio alla prima stazione utile.

A seguito delle disposizioni emanate dalle autorità competenti, al fine di massimizzare la tutela della salute di viaggiatori e dipendenti, la Fondazione FS ha attivato misure e iniziative in materia di prevenzione della diffusione del Coronavirus. In particolare, sono state potenziate le attività di sanificazione e disinfezione dei treni, sono stati installati a bordo dei treni dispenser di disinfettante per le mani ed è stato introdotto un nuovo criterio di prenotazione dei posti a bordo che garantisce il rispetto delle distanze di sicurezza prescritte dalle autorità sanitarie.

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Sboccia il campo di tulipani più panoramico d’Italia

Con la famiglia, Marco Dainese ha piantato più di 50mila tulipani, scavando ogni singola buca nel terreno per porre, uno alla volta, i bulbi nella terra. Assieme ai suoi bambini, ha scelto un arcobaleno di colori perché voleva che, solo a vederli, esprimessero gioia. È così che è nato Tulipani Euganei, un campo “you-pick” a Luvigliano, una frazione di Torreglia, un Comune di 6mila abitanti della provincia di Padova, che si estende ai piedi dei Colli Euganei.

Qui si può passeggiare nel campo e raccogliere, in piena autonomia, i tulipani che più si preferiscono, grazie a cestini che vengono forniti all’ingresso.

“Negli ultimi due anni, a causa della pandemia, ho sentito il bisogno di mettermi nuovamente in gioco con qualcosa di nuovo e che potesse essere d’aiuto alla gente in questi momenti difficili”, spiega Marco. “È così che è nata l’idea del campo di tulipani”.

Tutti pazzi per i tulipani

Negli ultimi anni, è scoppiato un vero e proprio boom di campi di tulipani anche in Italia. A dare l’esempio, naturalmente, è stata l’Olanda, considerata da tempo immemore la patria dei tulipani. Nei Paesi Bassi, la fioritura dei tulipani è una tradizione antichissima che ogni anno attira milioni di turisti.

A primavera, immense distese fiorite si stagliano a perdita d’occhio tra i canali, offrendo un panorama di mille colori che affascina chiunque si trovi ad ammirarlo. Oltre ai giardini dove ammirare lo spettacolo della fioritura, come il celebre Keukenhof, il più bello del mondo, è qui che è nata l’idea di invitare i visitatori non soltanto ad ammirarli ma anche a raccogliere i tulipani da portarsi poi a casa.

Oggi non è necessario andare troppo lontano per poter godere di questa incredibile meraviglia. Anche in Italia ci sono splendidi campi di tulipani che, a inizio primavera, finalmente tornano a sbocciare in un tripudio di colori che conquista tutti. Certo, da noi non c’è una vera e propria tradizione come quella olandese, tuttavia in molte zone della nostra penisola possiamo godere della fioritura dei tulipani, grazie anche ai numerosi eventi che vengono organizzati proprio in occasione di questo speciale momento dell’anno.

Il paesaggio dei Colli Euganei

Nei pressi di Luvigliano ci sono diversi itinerari naturalisti che portano alla scoperta dei Colli Euganei. Qui correva una via antichissima chiamata “pedecollinare” che, leggermente sopraelevata rispetto alla pianura, percorreva l’orlo collinare collegando diverse località. Salendo lungo le pendici del Monte Pirio, si costeggiano vasti filari di vigne e alcune costruzioni rustiche antiche ma ancora ben conservate. Giunti in cima, la vista si apre sui colli circostanti, sui villaggi e sulle torri d’avvistamento che un tempo servivano a creare una rete di collegamenti visivi a scopo difensivo.

Una zona termale

Questa zona del Veneto è famosa per le sue fonti termali. È proprio qui che sorgono alcune delle località più famose d’Italia per il turismo termale, come Abano Terme e Montegrotto. In questo territorio sono presenti circa 220 piscine, con la possibilità di disporre del centro termale direttamente in ogni hotel. Le proprietà curative dell’acqua ipertermale che sgorga naturalmente a più di 80°C e dei fanghi, gli unici la cui efficacia è garantita da un brevetto europeo, sono testimoniate anche da diversi studi scientifici fatti in collaborazione con l’Università di Padova, la Fondazione Maugeri e il Centro Studi Pietro d’Abano.

Se tutti gli hotel, qui, sono convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.) e offrono ogni tipo di attività curativa, è altrettanto vero che si può venire anche solo per divertirsi e rilassarsi tra le tiepide acque degli stabilimenti termali.

Ogni anno nelle Terme di Abano e di Montegrotto vengono ospitate circa 3.300.000 presenze e molte di queste sono coppie di giovani alla ricerca di benessere in senso olistico e non solo di anziani come si potrebbe pensare. Oltre alle terme, infatti, questa zona è famosa per l’ottima tavola, per la cultura – nei dintorni ci sono alcune delle Ville Venete più belle – e per le attività open air, a partire dal cicloturismo, proprio nel cuore del Parco dei Colli Euganei.

Il “vivaio” all’aperto dà la possibilità di vivere qualche ora immersi nei fiori e nella natura dei colli, raccogliendo i tulipani per portare a casa un ricordo di una splendida giornata. La fioritura è prevista da fine marzo e durerà indicativamente fino a tutta aprile. Per l’entrata è previsto il pagamento di un buono d’ingresso con il quale vengono dati anche 2 o 3 tulipani in omaggio. È obbligatoria la prenotazione e si potrà accedere in base a diverse fasce orarie (9-11, 11.30-13.30, 14-16 e 16.30-18.30).

Tulipani Euganei

Il campo di Tulipani Euganei che fiorirà a primavera @Marco Dainese

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Gaza, trovato un cimitero romano vecchio di 2000 anni

Secondo gli archeologi, questa è la più importante scoperta del decennio: nei giorni scorsi alcuni costruttori hanno trovato le rovine di un antico cimitero romano, sepolte nell’area della Striscia di Gaza. Un territorio, questo, ricchissimo di reperti di un florido passato che, piano piano, continuano a tornare a galla.

Scoperto cimitero romano a Gaza

I resti di un grande cimitero romano sono affiorati a Gaza durante dei comunissimi scavi, che inizialmente non avevano fatto presagire nulla di ciò che si poteva nascondere nel sottosuolo. Ad aver effettuato la scoperta è stata una squadra di costruttori che stava lavorando ad un progetto abitativo finanziato dall’Egitto. Una volta rinvenuti alcuni dei grandi mattoni, palesemente molto antichi, che costituiscono la struttura, hanno interrotto la loro opera e chiamato gli archeologi. Ora il sito è sotto la supervisione di un team francese di esperti, ed è chiuso al pubblico e alla stampa per preservarlo.

L’obiettivo, secondo quanto dichiarato dal Ministro del Turismo e delle Antichità di Gaza Jamal Abu Rida, è quello di renderlo sicuro per poi iniziare ad accogliere i visitatori. Si tratta, a suo dire, della scoperta archeologica più importante degli ultimi 10 anni, e presenta caratteristiche molto interessanti. Il cimitero romano risale a circa 2000 anni fa: secondo gli esperti, sarebbe stato edificato durante il I secolo d.C. Al suo interno sono state attualmente rinvenute 20 tombe romane, riccamente decorate. Ma gli archeologi prevedono di riuscire a portarne alla luce almeno 80.

Il cimitero, la cui area misura circa 50 metri quadrati, dovrebbe essere stato il luogo di sepoltura di persone di alto rango. Questo è ciò che si può dedurre dalla forma delle tombe e delle decorazioni finora individuate. Al momento, solo due sepolcri sono stati aperti: al loro interno, alcuni resti scheletrici e delle giare di argilla. Una delle peculiarità del cimitero è la disposizione delle sue tombe. Se quelle musulmane, risalenti ad epoche successive, sono disposte da nord a sud, quelle romane sono invece orientate da est a ovest.

Gaza, un territorio ricco di storia

Il cimitero romano è stato scoperto nel territorio della Striscia di Gaza, vicino al litorale nella parte settentrionale del Paese. Un luogo martoriato da lunghi conflitti che hanno reso sempre più difficile custodire l’immenso tesoro che vi si nasconde. Jamal Abu Rida ha infatti affermato che la guerra ha paralizzato l’economia locale, sottraendo le risorse a tutto ciò che non è di prima necessità, e che è necessario il supporto di gruppi internazionali per continuare negli scavi e preservare i preziosissimi reperti archeologici rinvenuti sotto la superficie della terra.

Qui, negli ultimi decenni, sono avvenute notevoli scoperte archeologiche. Il sito è stato infatti uno dei principali centri commerciali dell’antichità, luogo di passaggio (e di scambio) per numerosissime popolazioni. Dagli Egizi ai Filistei, passando per i Romani: questo territorio è stato testimone di alcuni dei momenti più importanti della storia, e ne porta ancora le tracce. Molti sono i resti individuati nella zona, tra cui alcuni macchinari impiegati da Alessandro Magno durante un assedio e le rovine di un’invasione mongola. È invece a pochissima distanza, sul territorio israeliano, che pochi mesi fa è stata trovata un’antichissima azienda vinicola. Insomma, i misteri del sottosuolo non sono ancora finiti.

Cimitero romano a Gaza

Cimitero romano a Gaza

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Paesi che riaprono e che allentano le misure: la lista aggiornata

L’avvicinarsi sempre più rapido della bella stagione e il calo dei contagi che si sta verificando un po’ ovunque hanno spinto molti Paesi europei ed extraeuropei a varare nuove misure di sicurezza nei confronti dei viaggiatori, per dare una spinta al turismo (uno dei settori che più ha sofferto per la pandemia). Già nelle settimane passate qualcosa ha iniziato a muoversi, e nei prossimi mesi ci saranno ancora più novità: ecco quali sono i Paesi che riaprono le frontiere o allentano le regole d’accesso per i turisti.

Giordania

Manca pochissimo all’entrata in vigore delle nuove disposizioni riguardanti l’ingresso dei turisti in territorio giordano. A partire dal 1° marzo 2022, infatti, i viaggiatori provenienti dall’Italia – che arrivino via aerea, via terra o via mare – non devono più sottoporsi a tampone molecolare prima della partenza né a successivo test una volta giunti in Giordania. Rimane comunque obbligatorio registrarsi su questo sito se si viaggia in aereo o su questo sito se invece si varcano i confini via terra.

Tale registrazione è necessaria per poter ottenere un QR code: quest’ultimo serve non solo per l’imbarco o per l’ingresso alla frontiera, ma anche per entrare in hotel, ristoranti e aree pubbliche. Resta inoltre in vigore l’obbligo di autoisolarsi per 5 giorni in caso di presenza di sintomi, a cui fanno seguito l’esito positivo di un tampone molecolare.

Israele

Le autorità israeliane hanno già riaperto le frontiere ai turisti da ben un mese, purché questi siano in possesso dell’idonea certificazione. In particolare, i viaggiatori provenienti dall’Italia devono avere i seguenti requisiti:

  • certificato di vaccinazione completa o di guarigione dal Covid (entrambi rilasciati da meno di 6 mesi);
  • esito negativo di un tampone molecolare effettuato nelle 72 ore precedenti la partenza o di un tampone antigenico effettuato nelle 24 ore precedenti la partenza.

È inoltre obbligatorio compilare l’apposito modulo d’ingresso disponibile a questo sito, nelle 48 ore che precedono il viaggio. All’arrivo, i turisti devono sottoporsi ad un nuovo tampone molecolare e devono restare in quarantena sino alla ricezione dell’esito (e comunque per non più di 24 ore).

In vista dell’inizio della stagione turistica, Israele si sta preparando ad accogliere moltissimi viaggiatori. Le compagnie aeree hanno dunque incrementato le proprie rotte, a partire dalla EL AL: decine di voli partono dall’Italia, in particolare dagli aeroporti di Roma Fiumicino, di Milano Malpensa e di Venezia Marco Polo. La nuova Ita Airways ha già annunciato che dal mese di aprile raddoppierà le sue frequenze, mentre Wizz Air ha da poco dato il via ai suoi voli da Milano Malpensa, Roma, Napoli e Venezia, ai quali da giugno si aggiungeranno quelli da Catania.

Australia

Anche l’Australia si avvicina alla riapertura delle sue frontiere, dopo due anni di lockdown serrato. Abbiamo già visto che nelle ultime settimane il Paese aveva fatto i primi passi per tornare ad accogliere i turisti, ma la normativa è diversa a seconda della regione che si intende visitare. Ora è il Western Australia ad annunciare l’allentamento delle sue misure di sicurezza, a partire dal prossimo 3 marzo 2022.

Il piano di riapertura, che avrebbe dovuto partire più di un mese fa, è stato rimandato affinché la campagna vaccinale potesse proseguire con successo, contrastando la variante Omicron sempre più diffusa. Ora è tempo di permettere ai turisti internazionali di tornare ad ammirare le bellezze di questa regione, ovviamente in tutta sicurezza. Per poter varcare le frontiere australiane, i viaggiatori devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • certificato di completa vaccinazione;
  • G2G pass (permesso di viaggio temporaneo);
  • esito negativo di un test antigenico all’arrivo in Western Australia.

Per i turisti italiani, inoltre, c’è un’importante novità: dal 23 giugno 2022 la compagnia aerea Qantas introdurrà una nuova rotta, il volo diretto Roma-Perth previsto tre volte alla settimana (fino al 6 ottobre). Si tratta del primo collegamento no stop tra Europa continentale ed Australia, un primato davvero notevole.

Repubblica Dominicana

Entrata a far parte tra le destinazioni che possiamo raggiungere facilmente grazie ai corridoi turistici Covid-free, la Repubblica Dominicana è pronta a fare un altro passo avanti. Il Presidente Luis Abinader ha infatti annunciato la cancellazione di tutte le norme restrittive imposte a causa del Covid: “Misure come l’uso della mascherina, la necessità di presentare la tessera di vaccinazione per accedere a tutti i luoghi o le restrizioni negli spazi pubblici sono da oggi in poi di responsabilità individuale di ognuno di noi”.

Nuova Zelanda

Finora la Nuova Zelanda ha rimandato ogni possibile spiraglio di apertura dei suoi confini, per evitare nuove ondate di Covid. Ma nei prossimi mesi metterà in atto un progetto di reintroduzione al turismo internazionale. L’obiettivo è quello di tornare ad accogliere i viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo in 5 fasi. Le prime riguardano solamente i cittadini neozelandesi, i residenti e alcuni cittadini australiani, quindi toccherà ai lavoratori stranieri, agli studenti stranieri e ai titolari di particolari visti.

La fase seguente è programmata per il prossimo luglio: a quel punto potranno entrare in territorio neozelandese tutti i turisti australiani e quelli che non necessitano di visto per l’ingresso. C’è ancora da attendere per noi italiani, dal momento che la riapertura totale delle frontiere è prevista solamente per il prossimo ottobre.

Danimarca

A livello europeo, la Danimarca è stato il primo Paese a togliere tutte le restrizioni adottate per il Covid. A partire dal 1° febbraio non è più obbligatorio l’uso della mascherina (sebbene sia ancora raccomandato), ed è stato abolito anche l’impiego del Green Pass.

Svizzera

Le autorità svizzere hanno deciso di abolire le misure restrittive adottate per far fronte all’emergenza sanitaria. Dallo scorso 17 febbraio, non è più necessario indossare la mascherina (ad eccezione dei viaggi sui mezzi pubblici) e non serve più il Green Pass per accedere a ristoranti, negozi e altre strutture aperte al pubblico. Inoltre vengono cancellate tutte le regole sanitarie d’ingresso al Paese.

Irlanda

Nel corso delle ultime settimane, anche l’Irlanda ha sospeso la maggior parte delle misure sanitarie contro il Covid. Non c’è più bisogno di Green Pass per entrare in locali e ristoranti, e non esistono più limitazioni al numero di spettatori per gli eventi al chiuso e all’aperto. Rimangono in vigore le norme sull’uso della mascherina, sull’autoisolamento in caso di positività al Covid e sull’obbligo di Certificazione Digitale Covid UE per i viaggi internazionali.

Lituania

La Lituania ha annullato i divieti imposti per arginare l’emergenza sanitaria, a partire dal 15 febbraio. Non vi sono più limiti d’ingresso per i turisti che provengono dai Paesi UE e da alcuni Stati non UE (come il Regno Unito). Dal 31 marzo, inoltre, tutti coloro che arrivano dagli altri Paesi non dovranno più presentare il certificato di vaccinazione o di guarigione e non dovranno più sottoporsi a tampone molecolare e a quarantena.

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Nella Hogwarts italiana per festeggiare il Carnevale

C’è una Hogwarts in Italia e si trova a Genova. Sabato 26 febbraio dalle 10.30 alle 12.30, piazza delle Lavandaie si trasforma nella scuola di magia più amata dai fan di Harry Potter, il maghetto più famoso del mondo.

Qui si terrà il “Carnevale a Hogwarts: Incantesimo sotto le mura”, una caccia al tesoro speciale, alla scoperta del Sestiere del Molo.

Il Carnevale a Hogwarts

In questa avventura, i professori di magia del #GenovaHogwartsExpress, Pomona, Severus, Minerva, Bellatrix e altri sono scesi dal trenino e si sono nascosti nei luoghi più misteriosi del Sestiere. Ai maghetti non resta che l’arduo compito di trovarli, per conoscere i loro segreti e, soprattutto, venire a conoscenza di una delle parole segrete che andrà a comporre un arcano incantesimo.

Durante il percorso, i partecipanti dovranno rispondere a indovinelli, scoprire simboli magici fotografando e pubblicando sui social con hashtag #ilmolodiHogwarts e superare improbabili prove di abilità.

Al termine della caccia al tesoro, tutti i partecipanti si incontreranno sotto le mura per pronunciare insieme l’arcano incantesimo e scoprire se Albus Silente calerà il vessillo di Hogwarts in segno di vittoria. Sono previsti premi ai vincitori per abilità, velocità e originalità.

Alla scoperta del Sestiere del Molo

È un quartiere del centro storico di Genova, a ridosso dell’area portuale più antica. Il Sestiere del Molo ha costituito, per secoli, il centro del potere politico e religioso cittadino. Il quartiere prende il nome dal Molo, creato a partire dal XIII secolo con l’ampliamento di una penisola naturale.

Il Molo, più volte ampliato nel corso dei secoli e fortificato nel XVI, dal Seicento è chiamato “Molo Vecchio“, in contrapposizione al “Molo Nuovo”, realizzato all’estremo opposto del porto, ai piedi della famosa Lanterna. Oggi il Molo comprende tre aree: la collina di Castello, centro del primo insediamento pre-romano, che domina il mare, la zona del centro storico ai piedi della collina di Castello e il rione del Molo, con le antiche case a ridosso delle mura della Malapaga, affacciate sull’insenatura del Mandraccio.

Come partecipare alla caccia al tesoro

Le prenotazioni si possono fare via whatsapp al numero 3404910024, indicando cognome, numero di partecipanti e facendo riferimento al nome dell’evento “Carnevale a Hogwarts: Incantesimo sotto le mura”. I bambini devono obbligatoriamente essere accompagnati da un adulto. La quota di partecipazione costa 8 euro. Per i bambini sotto i quattro anni è gratuito.

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Il Sestiere del Molo a Genova

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Turismo: l’80% degli italiani torna a viaggiare

Si torna (davvero) a viaggiare, dopo due anni di sacrifici che hanno gettato il settore turistico in una profonda crisi. Con i numeri relativi ai contagi finalmente in calo, per gli italiani è tempo di riprendere ad organizzare le vacanze. Ma quali sono le tendenze e le previsioni in ambito turistico per il 2022?

Viaggi: il 2022 è l’anno della ripresa

I numeri fanno finalmente ben sperare: a rivelarli è la nuova analisi dell’EY Future Travel Behaviours, che porta alla luce i trend legati ai viaggi per il 2022. In che modo cambieranno le attitudini vacanziere degli italiani, a due anni dall’inizio della pandemia? Sembra proprio che questo sia l’anno della ripresa, che a dir la verità ha già avuto inizio. Secondo i dati, infatti, nel 2021 è stato ben l’80% della popolazione ad aver viaggiato per motivi turistici. Un trend in crescita, visto nel 2020 questo dato si attestava attorno al 70%.

Le previsioni sono molto positive anche per quanto riguarda i prossimi mesi: pare infatti che il 60% degli italiani tornerà alle proprie abitudini di viaggio pre-pandemia (soprattutto per quanto riguarda la frequenza delle vacanze). Anzi, 1 persona su 4 addirittura aumenterà il numero dei propri viaggi. Scema dunque l’effetto Covid sugli spostamenti, grazie anche alla graduale riapertura delle frontiere e all’alleggerimento delle misure di sicurezza che si stanno verificando in tantissimi Paesi – europei ed extraeuropei. Ma vediamo un po’ più nel dettaglio le tendenze del 2022.

I trend di viaggio del 2022

Appurato che in questi mesi molte persone torneranno ad organizzare le proprie vacanze, resta da scoprire quali sono i trend che andranno per la maggiore. Primeggerà ancora il turismo di prossimità, con tantissimi viaggiatori che andranno alla scoperta delle bellezze tutte italiane. Per 2 persone su 3, infatti, questa sarà l’occasione per restare nel nostro Paese. Le esperienze più ricercate saranno il relax (per il 65% degli intervistati), l’enogastronomia (per il 61%) e il divertimento con parenti e amici (per il 46%). Le previsioni fanno dunque pensare ad un prossimo boom del turismo legato al wellness, tra terme e spa (grazie al Bonus Terme). Ma anche ad un interesse sempre più spinto verso le vacanze all’aria aperta, dove conciliare attività sportive e un po’ di riposo.

Un tema particolarmente sentito è quello della sostenibilità. Secondo i dati dell’osservatorio, ben il 74% dei viaggiatori continuerà a fare scelte compatibili con l’ambiente. A partire dai mezzi di trasporto con cui ci si sposterà: aumenterà infatti l’impiego di treni e aerei a discapito dei mezzi propri, soprattutto nella fascia d’età degli under 40. Per molti turisti, nella scelta della tipologia di viaggio avranno molta importanza le iniziative volte a ridurre l’impatto ambientale. E 2 persone su 3 saranno pronte a pagare un sovrapprezzo per compensare le emissioni di CO2 dei propri spostamenti.

Naturalmente, l’attenzione per l’ambiente non si ferma al mezzo di trasporto. Molti italiani decideranno di fare un’esperienza turistica quanto più possibile green, anche nella scelta dell’alloggio e delle esperienze da effettuare in loco. Sarà sempre più forte l’abitudine ad adottare comportamenti eco-friendly e a premiare chi, nell’ambito turistico, si mostrerà intenzionato a sostenere iniziative sostenibili. Per questo, nel settore dell’hospitality si presta ormai da tempo molta più cura alla tutela dell’ambiente.

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Ryanair cambia la politica dei rimborsi: cosa sapere

Ryanair, la più grande compagnia aera a basso costo d’Europa, considerava il Covid una malattia “non grave” e, in quanto tale, non rimborsabile. Ma dopo mesi e mesi in cui i clienti positivi al virus e impossibilitati a partire lamentavano un pessimo trattamento da parte del vettore per quel che riguardava le modalità del rimborso, è stata costretta a cambiare rotta.

Perché Ryanair non rimborsava i positivi al Covid

Fino a questo momento, la filosofia di Ryanair è stata che: se la compagnia non ha alcuna responsabilità e il volo parte regolarmente, non è tenuta al rimborso del biglietto. Una scelta giustificata direttamente dal patron dell’azienda, Micheal O’Leary, che sosteneva che essere positivi al Covid non significava non poter spostare la data di partenza.

Ma non solo. Il numero uno di Ryanair ha più volte sottolineando che essendo la sua una compagnia low cost, i biglietti in vendita non sono rimborsabili. Le sue esatte parole sono state: “se hai il raffreddore, sei in ospedale o ti muore il gatto, non venire a chiederci un rimborso“.

Ryanair e rimborso per Covid: cosa cambia

La compagnia aerea a basso costo irlandese ha deciso di modificare la propria politica dei rimborsi. Se fino a ieri consentiva di cambiare solo la data del volo a fronte di un pagamento di 40 euro, adesso è possibile ripagare con un voucher i passeggeri che non possono prendere un volo prenotato perché positivi al Covid, o in quarantena per essere entrati in contatto con persone positive.

Ryanair ha quindi deciso di assecondare le pressanti richieste di molte associazioni di consumatori italiane, che avevano denunciato più volte il comportamento della compagnia, colpevole di non rispettare le regole del Codice Civile italiano sulle politiche dei rimborsi.

Ryanair rispetta tutte le normative Ue e del governo e in conformità con le leggi italiane, i passeggeri che risultano positivi al Covid-19, o sono entrati in contatto e costretti alla quarantena, hanno diritto a un voucher dietro presentazione della documentazione richiesta“. Con questa nota inviata a La Repubblica, la compagnia irlandese ha certificato il cambiamento di rotta sulle politiche di rimborso. Una variazione che si spera faccia rientrare la rabbia dei tanti viaggiatori che, rimasti a terra a causa del virus, si sono visti negare – fino a oggi – dal vettore un rimborso completo.

Come fare per ottenere il rimborso

Per richiedere il voucher di viaggio in caso di positività o quarantena, basta compilare un form che potete trovare qui e allegare la documentazione richiesta:

  • certificato medico per quarantena, soggiorno forzato in casa (sotto la supervisione delle autorità sanitarie) o ricovero in ospedale a causa del virus Covid 19;
  • una prova di residenza, prova del domicilio o altra prova documentale idonea che dimostri che è stato o è vietato lasciare o entrare una certa area;
  • una prova di partecipazione a un evento rinviato/sospeso o annullato per ottemperare alle istruzioni impartite dal Governo italiano.

La mancata presentazione di tutte le informazioni e dei documenti a supporto comporterà un ritardo nel prendere in esame la richiesta. Mentre una volta ricevuto quanto scritto sopra, sarà Ryanair a contattare i passeggeri all’indirizzo e-mail fornito durante la prenotazione per provvedere al rimborso.

I voucher di viaggio hanno una validità di 24 mesi dalla data di emissione, e possono essere riscattati entro la scadenza sul sito web di Ryanair. In caso di mancato utilizzo del voucher entro i 24 mesi di validità, verrà rimborsato il valore del biglietto originario, o il valore residuo del biglietto originario, in caso di utilizzo parziale del voucher.

Il valore dei voucher di viaggio non utilizzato verrà automaticamente rimborsato alla fine del periodo di validità di 24 mesi. Il rimborso potrà essere richiesto, a scelta del passeggero, in qualsiasi momento.

Fondamentale sapere anche che i voucher di viaggio possono essere riscattati solo nella valuta di emissione ed esclusivamente dal destinatario del voucher stesso. Inoltre, se il prezzo totale del volo supera il valore del/dei voucher di viaggio utilizzato/i per la prenotazione, la differenza di prezzo può essere pagata con carta di credito/debito o tramite PayPal.

I voucher possono essere usati per il pagamento di voli, posti a sedere, priorità, bagagli imbarcati, Fast Track, attrezzature per neonati, attrezzature musicali e sportive, assicurazione di viaggio, e tasse, oneri e supplementi associati (non per autonoleggio, trasferimenti o prenotazioni alberghiere). Non è consentito il cambio del nominativo del passeggero se è stata fatta una prenotazione utilizzando un voucher di viaggio, ma tali voucher sono trasferibili tra passeggeri inclusi nella stessa prenotazione.

Infine, la validità di 24 mesi si applica anche a voucher già emessi e indicanti una validità di 18 mesi, in conformità con la vigente normativa.

Le opinioni degli addetti ai lavori

La decisione di Ryanair arriva in seguito all’esposto di Assoutenti, presentato all’Enac a fine gennaio, per lesione dei diritti dei consumatori. Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, ha spiegato che però questa vittoria non è sufficiente perché “la normativa vigente stabilisce il rimborso in favore dei passeggeri impossibilitati a partire per cause di forza maggiore“.

Per questo motivo Assoutenti chiede alla compagnia di fare un ulteriore passo avanti disponendo rimborsi integrali in denaro a favore dei passeggeri che ne facciano richiesta.

Si tratta comunque di un importantissimo risultato ottenuto da Assoutenti in favore di migliaia di viaggiatori che, negli ultimi mesi, si erano rivolti alla nostra associazione denunciando l’impossibilità di ottenere un rimborso per i biglietti non fruiti a causa del Covid – spiega Truzzi – Un comportamento che aveva portato ad un esposto di Assoutenti all’Enac e proprio grazie al nostro pressing la compagnia aerea ha modificato la propria posizione, riconoscendo i diritti dei viaggiatori“.

Con una nota l’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ha fatto sapete che “accoglie con soddisfazione la decisione del vettore irlandese Ryanair di rimborsare con un voucher i passeggeri che non possono prendere un volo prenotato perché positivi al Covid o in quarantena per essere entrati in contatto con persone positive“.

Insoddisfatto, invece, Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori: “Non è sufficiente che Ryanair offra solo un voucher da spendere per un altro viaggio. Il rimborso deve avvenire in contanti e, soprattutto, la nuova politica non può valere solo per il futuro, ora che la pandemia sembra essere più sotto controllo. Vanno rimborsati anche tutti i consumatori che hanno avuto problemi in passato, senza se e senza ma!” ha concluso Dona.

L’altra battaglia di Ryanair

Non è finita qui. Un’altra battaglia che vede contrapposta la maggioranza delle associazioni di consumatori a Ryanair è quella relativa alla procedura di conciliazione, ossia quel sistema che consenta ai clienti di risolvere le dispute senza andare in tribunale, in tempi rapidi e senza spese.

A oggi Ryanair permette tutto questo solo attraverso il Codacons. È certamente vero che un’associazione è sempre meglio di nessuna, ma in Italia quelle riconosciute dal ministero dello Sviluppo economico e riunite nel Consiglio nazionale consumatori e utenti (Cncu) sono 20. È quindi lecito domandarsi perché i membri delle altre 19 associazioni sono stati esclusi.

Non è mancata su tale argomento una risposta di O’Leary: “In Italia amate la burocrazia: non c’è alcun bisogno di 20 conciliazioni diverse, una è più che sufficiente. Tutto il resto è inefficienza e spreco di denaro“. Tuttavia, i vertici italiani della compagnia aprono uno spiraglio, spiegando che sono in corso colloqui per aumentare il numero delle associazioni attraverso le quali poter aderire.

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Sta per salpare la nave più green al mondo

La nave più green mai costruita è alle fasi finali e salperà entro l’anno. Stiamo parlando della di MSC World Europa, che attualmente è in costruzione nei Chantiers de l’Atlantique di Saint-Nazaire, in Francia. La nave sarà consegnata nell’ottobre 2022 e poi prenderà il largo diretta verso il Golfo Arabico.

Com’è fatta la MSC World Europa

La nave avrà 2.626 cabine e potrà ospitare fino a 6.762 passeggeri. Sarà lunga 333,3 metri e avrà una stazza lorda di 205.700 tonnellate. Il design della World Europa sarà innovativo, con una prua a 90° a forma di freccia che taglierà l’acqua con facilità, una caratteristica mai vista prima d’ora su una nave da crociera. La prua, però, non avrà solo un valore estetico, bensì sarà capace di migliorare ulteriormente la stabilità della nave offrendo comunque un comfort maggiore per gli ospiti.

L’impressionante e inedita forma a “Y” a poppa si apre sull’Europa Promenade, una passeggiata lunga 104 metri, che offre una vista mozzafiato sul mare ed è divisa in una parte aperta e un’altra metà coperta da un imponente schermo a Led, che trasmetterà giochi di luci durante l’intero arco della giornata.

Una delle caratteristiche principali della Promenade sarà The Venom Drop The Spiral, un sorprendente elemento architettonico centrale sotto forma di uno scivolo a secco che si estende per undici ponti, il più lungo in mare.

Le dimensioni della nave consentiranno di avere delle aree completamente distinte, ognuna con il proprio stile e le proprie esperienze. Si potrà passare da una tranquilla area zen per soli adulti alla Promenade, con intrattenimento, negozi e bar, fino a un’area separata per le famiglie che ospita ben dieci nuove strutture per bambini.

Come sulle altre navi della compagnia, non mancherà la Aurea Spa, un centro wellness in stile balinese di 1.012 metri quadrati, con area termale, palestra, barbiere e beauty saloon con trattamenti di bellezza e benessere.

Una nave nella nave sarà poi lo Yacht Club, che prevederà oltre alle cabine più belle anche un’area riservata accessibile solo ai membri del Club, con ristorante e lounge privati, una grande area piscina con solarium e vasche idromassaggio. Ci sarà anche un’area della spa dedicata a questi ospiti, con sale massaggi dedicate e accesso completo alla Thermal Suite nella Aurea Spa e tanto di servizio di maggiordomo 24 ore su 24.

La nave offrirà 13 punti di ristoro, inclusi sei ristoranti tematici e due locali completamente nuovi: lo Chef’s Garden Kitchen, che propone microverdure, e La Pescaderia, con grigliate di pesce e posti a sedere all’aperto. Un ristorante sarà anche aperto tutti i giorni 24 ore su 24.

Una nave green

La World Europa sarà la prima nave di MSC Crociere alimentata da gas naturale liquefatto (GNL), il combustibile fossile più pulito attualmente disponibile per le grandi navi da crociera e sarà la nave più grande ed ecologicamente più avanzata in navigazione nel Medioriente. Con il GNL la riduzione dei gas serra raggiungerà fino al 25%.

Ma non sarà l’unica tecnologia green rivoluzionaria a bordo della nave. Lo scopo della compagnia è infatti quello di arrivare a “operazioni a emissioni zero“. Anche il sistema di trattamento delle acque reflue sarà di nuova generazione e sarà dotata di altre tecnologie ambientali all’avanguardia, contribuendo sempre più alla tutela dell’ambiente.

Le crociere della nave

La MSC World Europa farà rotta negli Emirati Arabi Uniti nella stagione invernale 2022/2023, con crociere di sette notti da Dubai e Abu Dhabi a Sir Bani Yas Island, Dammam, in Arabia Saudita, e Doha, in Qatar.

MSC-World-Europa

La MSC World Europa