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Borghi più Belli d’Italia: ci sono 8 new entry

Altri 8 gioielli del nostro Paese entrano a far parte dei “I Borghi più Belli d’Italia”. Salgono così a 334 i borghi ammessi all’interno dell’Associazione sorta dall’esigenza di salvaguardare e valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani che spesso sono emarginati dai flussi dei visitatori e dei turisti. Scopriamo, dunque, quali sono gli 8 nuovi borghi più belli d’Italia.

Bagnara di Romagna, splendido esempio di ‘castrum’ medievale

Ciò che rende speciale Bagnara di Romagna, situato nella verde pianura ravennate a sud-ovest di Lugo, lungo gli Stradelli Guelfi, è che tra tutti i borghi fortificati che sorgevano lungo il percorso parallelo alla Via Emilia resta l’unico esempio di castrum medievale tuttora integralmente conservato, con l’intero sistema difensivo visibile ancora oggi.

Emblema della graziosa cittadina è la Rocca sforzesca, col grande mastio, i loggiati perimetrali, il cortile centrale restituito all’aspetto rinascimentale e alcuni ambienti interni con i soffitti lignei originali. Oggi vi si può visitare il Museo del Castello, con la sezione archeologica che comprende importanti reperti che illustrano la storia del borgo dall’Età del Bronzo al Medioevo, di cui rimane l’importante sito archeologico dei Prati di S. Andrea, parte fondamentale dell’originario abitato di Bagnara.

Bagnara Romagna

La Rocca Sforzesca di Bagnara di Romagna

Deiva Marina, tra terra e mare

Si trova in provincia della Spezia, Deiva Marina, che ha appena fatto il suo ingresso tra I Borghi più Belli d’Italia. La cittadina è divisa in due parti principali. C’è il borgo antico, caratterizzato da vicoli stretti e dalle case dalle tonalità pastello, tipiche dell’architettura ligure, che si sviluppa attorno alla piazza antistante la chiesa di Sant’Antonio Abate, cuore del centro storico. E c’è poi la zona turistica della Marina, caratterizzata da un’ampia passeggiata a mare, costellata da alberghi, ristoranti e villaggi. Perfetta anche per gli amanti del trekking, per le piacevoli passeggiate che offrono i sentieri dell’entroterra.

Gesualdo, nel cuore dell’Irpinia

Ci spostiamo in Campania, in provincia di Avellino, dove incontriamo il borgo di Gesualdo, uno dei paesi più tipici dell’Irpinia. Celebre per aver accolto il compositore Carlo Gesualdo, che vi si rifugiò dopo una serie di tragiche vicende, fino alla sua morte nel 1613, si inerpica su una collina sul fianco destro della piccola valle del fiume Fredane e si raccoglie attorno al suo Castello, da cui si può godere di un panorama davvero emozionante. Passeggiando per le vie, i vicoli e le piazze si possono ammirare monumenti, chiese e scorci caratteristici che testimoniano un passato illustre gelosamente custodito tra questi luoghi e tradizioni ancora solide, che vale la pena scoprire.

Ingria, tra i borghi meno popolosi d’Italia

Ingria è uno dei comuni meno popolosi d’Italia – conta circa 45 abitanti – ed è il primo che si incontra risalendo la Val Soana, in Piemonte. Si trova a poco più di 50 km a nord di Torino, ad una altitudine di 816 metri, ed è caratterizzata da tipiche case in pietra, con i tetti a “lose”, arcate, scalette e ballatoi squisitamente alpestri, che conferiscono un tono pittoresco a tutta la zona. Partendo dal borgo, si potranno scegliere suggestive passeggiate tra le incantevoli frazioni che costellano questo affascinante borgo, lungo le mulattiere e i sentieri che si snodano tra i boschi, corsi d’acqua, borgate e panorami mozzafiato.

Miglionico, fascino antichissimo

Tra i nuovi Borghi più Belli d’Italia scopriamo anche Miglionico, situato nella parte orientale della Basilicata, in provincia di Matera. Abitato sin dai tempi più remoti, come testimonia il rinvenimento in zona di vasi e tombe del VI secolo a.C., sorge su una collina tra i fiumi Bradano e Basento a 465 metri sul livello del mare. Secondo la tradizione, fu fondato da Milone, atleta olimpico di Crotone del VI secolo a.C.; secondo altri studiosi, il fondatore di Miglionico srebbe stato Milone di Taranto, un luogotenente di Pirro che prese parte anche alla battaglia di Heraclea, che su queste colline fondò una colonia militare.

Tra i siti di maggior interesse, spiccano il Castello del Malconsiglio, un tempo imponente maniero situato nella parte più alta del borgo, con mura di recinzione e torri di avvistamento, la Chiesa di Santa Maria Maggiore, con portale rinascimentale e preziose tele – tra cui una di Tintoretto, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie e il convento di San Francesco.

Miglionico

Veduta del borgo di Miglionico dal Castello

Rosazza, il borgo più misterioso d’Italia

Nell’alta Valle Cervo, lungo il corso dell’omonimo fiume in provincia di Biella, incontriamo l’affascinante e misterioso borgo di Rosazza, con le sue eccentriche strutture e architetture legate alla figura di Federico Rosazza, Senatore del Regno, già membro della Giovane Italia mazziniana e Gran Maestro Venerabile della massoneria biellese.

Prime fra tutte, il Castello di Rosazza, fatto erigere dallo stesso Senatore, con la sua caratteristica torre guelfa e i riferimenti all’esoterismo e alla Loggia, i muri e le colonne che richiamano i templi di Paestum e l’ingresso realizzato tramite un arco in pietra sbrecciata che riproduce l’arco di Volterra, opera etrusca del IV secolo a.C. Un luogo che, al di là delle suggestioni esoteriche, è custode di arte e cultura, tradizioni e mestieri legati alla vita della valle e un passato da riscoprire.

Varzi, un tuffo nel medioevo nel cuore dell’Oltrepò Pavese

Per incontrare Varzi bisogna giungere nel cuore dell’Oltrepò Pavese, nella splendida Valle Stàffora. Visitare il centro storico medievale di questo affascinante borgo lombardo è come compiere un viaggio a ritroso nel tempo. Attraverso una passeggiata tra le sue vie strette e ripide ricche di storia, le piazze, i palazzi, le chiese, le torri e il castello si ripercorrono otto secoli di storia. Invidiabile la sua posizione, che offre scorci di una bellezza paesaggistica unica e sorprendente. Il borgo fa parte, inoltre, del territorio culturalmente omogeneo delle Quattro province (Alessandria, Genova, Pavia, Piacenza), caratterizzato da usi e costumi comuni e da un importante repertorio di musiche e balli antichissimi.

Lollove, borgo senza tempo in Sardegna

L’ultima new entry tra i Borghi più Belli d’Italia è l’antico villaggio medievale di Lollove, situato a pochi chilometri da Nuoro. Dopo aver sofferto un massiccio spopolamento a metà degli anni ’60, questo affascinante borgo sardo è avvolto da un silenzio quasi surreale e regala suggestioni uniche, tra le sue ripide e strette viuzze acciottolate e le case in pietra grigia inerpicate sul declivio di una collina, da cui si può godere di uno splendido panorama che abbraccia la valle sottostante. Oggi il villaggio rivive grazie all’impegno dell’associazione turistica “Lollovers”, creata dai residenti per combattere l’abbandono di questi luoghi, proponendo eventi e mini tour esperienziali per fare conoscere la storia e le tradizioni di un borgo ricco di fascino.

Lollove

Una splendida veduta del borgo di Lollove

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Europa Notizie treni Viaggi

Viaggi in treno, le nuove rotte da percorrere in Europa

Il mondo, compresa l’Europa, si appresta ad ammorbidire sempre di più le regole di viaggio. Per questo motivo è il momento opportuno per organizzare un’esperienza unica. Magari sulle rotaie e alla scoperta del Vecchio Continente. Ecco perché abbiamo deciso di illustravi le nuove rotte del 2022 da percorrere in Europa in treno, iniziando da quelle inaugurate alla fine del 2021 ma da fare assolutamente quest’anno.

Nightjet Vienna – Parigi

A dicembre del 2021 è stato lanciato il Nightjet da Vienna a Parigi (e viceversa), il treno notturno delle ferrovie austriache (ÖBB). A bordo di questo si può viaggiare in modo ecosostenibile e comodo – di notte – verso le più belle città e mete europee.

Circola tre volte a settimana in entrambe le direzioni e corre via Salisburgo, Monaco e Strasburgo. Sì, segue il percorso dell’Orient Express originale, ma a un prezzo decisamente più basso. Un viaggio di 14 ore che parte da Vienna alle 19:40 e arriva a Parigi alle 9:42, giusto in tempo per un croissant.

Nightjet Amsterdam – Zurigo

Da Amsterdam, città dal fascino magico a Zurigo (e viceversa) sempre a bordo del Nightjet. Anche questa rotta lanciata a dicembre 2021 fa scalo in luoghi meravigliosi come Colonia, Bonn e l’aeroporto di Francoforte, prima di attraversare la Svizzera a Basilea.

L’intero viaggio dura poco meno di 12 ore, arrivando a Zurigo poco dopo le 8:00 e ad Amsterdam dopo le 9:00 per chi viaggia nella direzione opposta.

vieggi treno 2022

In treno nei Paesi Bassi

Ouigo, alta velocità low cost

Si, avete letto bene. L’Ouigo offre viaggi ad alta velocità a prezzi low cost. E per andare dove? Da Madrid a Barcellona (e viceversa).

Da settembre 2021, inoltre, effettua fermate intermedie nelle vivaci Saragozza e Tarragona, mentre altri treni proseguono per Figueres.

In treno tra Transilvania e Danubio

Dallo scorso dicembre è possibile fare un viaggio indimenticabile che collega Vienna a Cluj-Napoca, nella Romania nord-occidentale e capitale non ufficiale della Transilvania.

11 ore di viaggio che si snodano fra Austria, Ungheria e Romania, costeggiando il Danubio e fermando anche a Budapest. Il prezzo, purché si prenoti con un paio di settimane di anticipo, non è alto, dal momento che si possono trovare biglietti a soli 27,90 euro.

transilviania treno

In Transilvania in treno

I viaggi in treno del 2022, quelli nuovi di zecca

L’estate del 2022 segnerà l’arrivo dell’European Sleeper Bruxelles -Praga, un treno notturno che partirà dalla capitale del Belgio per attraversare straordinarie città europee come Amsterdam, Hannover e Berlino, prima di arrivare a Praga intorno alle 10:30.

Un viaggio disponibile tre volte a settimana, con biglietti in vendita in primavera. La compagnia, inoltre, ha affermato che lancerà una rotta Bruxelles-Varsavia nel 2023.

A giugno del 2022 partirà, invece, il treno notturno che da Graz condurrà a Varsavia. Il convoglio che salirà sui binari dal capoluogo della Stiria, farà scalo a Ostrava, Chałupki e Cracovia prima di terminare la sua corsa a Varsavia verso le 9:00 del mattino.

Aprile 2022 sarà invece il momento della nuova tratta economica di Ouigo da Parigi a Lione. A basso costo lo sarà veramente considerando che il viaggio costerà poco meno di 10 euro a tratta e impiegherà circa 5 ore e mezza.

I prossimi mesi segneranno anche il debutto del treno notturno EuroNight che da Stoccolma arriverà ad Amburgo, facendo scalo anche a Copenaghen.

Nel corso dell’anno, inoltre, dovrebbe arrivare un treno di Nightjet che collegherà Roma con Zurigo.

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In treno in Svezia

Viaggi in Italia in treno nel 2022: le novità che ci attendono

Novità per quanto riguarda i viaggi in treno anche in Italia. Partiamo dalla straordinaria ferrovia Cuneo – Ventimiglia – Nizza, fra le 10 migliori del mondo e grazie al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano). Basti pensare che è nota anche come Ferrovia delle meraviglie, un percorso di circa 100 chilometri che attraversa le Alpi piemontesi e scende fino al livello del mare per raggiungere la Costa Azzurra. Attiva da quasi due secoli, è tornata pienamente in funzione solo lo scorso 21 dicembre. Il 2022 è proprio l’anno giusto per salirvi a bordo.

Ma quello che stiamo vivendo è anche l’anno perfetto per compiere un viaggio sul treno turistico che compie un tragitto su una ferrovia a binario unico dell’800. Parliamo dell’Ancona – Fabriano lanciato nel settembre 2021 e che attraversa gli Appennini e la valle di Cesano, fino a raggiungere le località di Sassoferrato e Pergola prima di fare nuovamente ritorno sulla costa marchigiana.

Da novembre, invece, un Frecciabianca viaggia da Palermo a Catania, passando per Caltanissetta ed Enna. Un viaggio che dura più di tre ore, ma che si rivela una valida alternativa ai treni regionali che percorrono le stesse rotte.

Da non dimenticare, infine, il Frecciarossa da Milano a Parigi inaugurato a dicembre e che è già un gran successo. Due treni al giorno (a/r) con prezzi a partire da 29 euro. Da giugno, inoltre, aumenteranno i collegamenti.

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Un tratto di ferrovia Cuneo – Ventimiglia – Nizza

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Stop al tampone per gli arrivi dai Paesi extra Ue

È arrivata un’ottima notizia che tutto il comparto turistico, ma anche i viaggiatori stessi, aspettavano da ormai due anni a questa parte: lo stop al tampone per gli arrivi dai Paesi extra Ue. A farlo sapere è stato il Ministro della Salute Roberto Speranza tramite le seguenti parole contenute in un post facebook: “A partire dall’1 marzo per gli arrivi da tutti i Paesi extraeuropei saranno vigenti le stesse regole già previste per i Paesi europei. Per l’ingresso in Italia sarà sufficiente una delle condizioni del Green Pass: certificato di vaccinazione, certificato di guarigione o test negativo

Cosa cambia per i viaggi dall’1 marzo

A partire dal giorno 1 marzo il nostro Paese andrà sempre di più verso una normalità. Il governo, infatti, ha deciso di semplificare ulteriormente gli arrivi dall’estero, e di sostenere maggiormente il settore turistico. Con una nuova ordinanza, appena firmata dal Ministro Roberto Speranza, è stata stabilita la fine della quarantena per chi proviene da Paesi extra Ue. Ciò vuol dire che per entrare in Italia basterà un Green Pass base, cioè anche un semplice tampone negativo. In poche parole, quello che già accade per i rientri o gli arrivi dai Paesi europei.

In questo momento, infatti, per rientrare dai Paesi extra Ue verso cui è concesso viaggiare, serve necessariamente il certificato da vaccinazione, il dPLF completato, ma anche l’esito negativo di un tampone molecolare o antigenico. Qui un approfondimento sulle regole.

Ma finalmente a breve non sarà più così. Questo provvedimento era nell’aria già da qualche giorno ed è anche la conseguenza di una situazione epidemiologica in netto miglioramento, dopo la recente riapertura delle discoteche e la fine dell’obbligo di mascherina all’aperto. La fine del regime di quarantena per gli arrivi dall’estero è perciò un altro tassello fondamentale nel piano del governo che punta dritto a una nuova fase di convivenza con il virus.

Ma non solo. La decisone arriva anche nello stesso giorno in cui i ministri per gli Affari europei dei Paesi dell’Unione hanno raccomandato agli Stati membri di “revocare la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali” verso l’Unione “per le persone vaccinate con un vaccino approvato dall’Ue o dall’Oms, a condizione che abbiano ricevuto l’ultima dose del ciclo di vaccinazione primario da almeno 14 giorni o abbiano ricevuto una dose di richiamo”. Inoltre, “Gli Stati membri dovrebbero revocare la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali per le persone che sono guarite dal Covid-19 entro i 180 giorni precedenti il viaggio“.

Sarà consentito anche l’utilizzo delle certificazioni cartacee a coloro che provengono da Paesi dove il Qr code non c’è o non è compatibile con il nostro, come gli Stati Uniti.

Viaggi di Pasqua, cosa aspettarsi

Una buona notizia, dunque, persino per le imminenti vacanze di Pasqua. Infatti, gli stranieri che vorranno venire in Italia, ma anche i concittadini che rientreranno, non dovranno più fare i conti con la complessità delle regole imposte dall’epidemia di Covid.

Ma questo è anche un forte segnale di ripresa poiché il Ministro della Salute manda in archivio gli elenchi delle Nazioni di provenienza scegliendo di puntare tutto sullo status vaccinale di chi varca i nostri confini. Un provvedimento che è stato preso per favorire il turismo nell’ambito del percorso di riaperture annunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi: con gradualità ma anche con decisione, per favorire il ritorno alla normalità e la crescita economica. Con la nuova ordinanza firmata dal Ministro Speranza conta lo status vaccinale di ciascuno e non la Nazione di provenienza e questo perché, a causa della Variante Omicron, l’epidemia cambia troppo velocemente.

Verso la cancellazione degli elenchi di Paesi

Attualmente, è possibile viaggiare per turismo dall’Italia esclusivamente verso i Paesi contenuti nell’Elenco C (Stati membri Ue e Area Schengen) e quelli in Lista D (Paesi extra Ue a basso rischio epidemiologico). Ma a quanto pare stanno per cambiare anche i parametri per entrare nell’Elenco dei Paesi terzi per cui revocare le restrizioni per tutti i viaggiatori.

Secondo il Consiglio europeo è opportuno iniziare a prendere in considerazione il passaggio a un approccio basato esclusivamente sulla persona e andare verso la cancellazione dell’elenco dei Paesi. Per questo, al fine di dare ai Paesi terzi il tempo di aumentare i loro tassi di vaccinazione, Il Consiglio suggerisce che la raccomandazione dovrebbe essere riesaminata dalla Commissione entro il 30 aprile 2022. In sostanza, dalla fine del quarto mese dell’anno probabilmente il mondo sarà davvero quasi del tutto aperto.

Green Pass in Italia, le novità più attese

Tra le misure previste dal governo italiano c’è in ballo anche l’eliminazione dell’obbligo di Super Green Pass negli alberghi, quindi del certificato di vaccinazione o guarigione dal Covid-19. In questo momento è ancora in vigore la norma, varata a Natale, che prevede l’obbligo di Green Pass rafforzato in tutti gli hotel e nelle strutture ricettive.

Ma a partire dal mese di aprile, anche in vista delle vacanze di Pasqua, potrebbe essere più facile per i turisti italiani e stranieri soggiornare negli alberghi. Si parla, infatti, di abolire l’obbligo di Green Pass rafforzato. Non dovrebbe essere più necessario, quindi, essere guariti o vaccinati contro il Covid. Basterà, probabilmente, il certificato verde semplice e quindi quello ottenuto tramite tampone negativo.

Dal 1° aprile , inoltre, dovrebbe essere eliminato anche l’obbligo di mostrare il Green Pass per chi consuma al tavolo all’aperto di bar e ristoranti. Con una lettera inviata al ministro dello Sviluppo Economico il presidente della Fipe Enrico Lino Stoppani ha chiesto di “escludere l’obbligo del Green Pass per accedere ai pubblici esercizi”. Nei prossimi giorni arriverà la risposta del governo e non è escluso che già a maggio possa essere eliminato l’obbligo per i locali al chiuso.

Va ricordato, tuttavia, che la rimozione delle limitazioni agli spostamenti dall’Italia – o ai rientri – verso alcuni Stati non esclude che questi Paesi possano ancora porre limiti all’ingresso. Per questo motivo, prima di partire, vi invitiamo a visionare i siti istituzionali della vostra destinazione e la pagina web del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ViaggiareSicuri.

Infine, se volete sapere quali sono le regole di viaggio nelle maggiori destinazioni d’Europa e del mondo interno vi invitiamo a cliccare su questo nostro approfondimento.

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Asia lusso Maldive Notizie vacanze Viaggi

In vacanza alle Maldive (come Miriam Leone)

Fanno invidia le foto apparse sui social di Miriam Leone, splendida attrice italiana, ex Miss Italia, in vacanza alle Maldive. Forse in luna di miele, con il marito Paolo Carullo che ha sposato lo scorso settembre in Sicilia, sua terra natìa.

Non solo le story e i post su Instagram ci fanno sognare, per i colori del mare dalle mille tonalità di verde smeraldo, per il bianco della sabbia che abbaglia, per il piacevole clima che c’immaginiamo là, mentre qui fa ancora freddo, ma anche per il lusso in cui sta trascorrendo la vacanza.

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Miriam Leone nel meraviglioso mare dell’atollo di Raa

Dove si trova il resort di lusso

Miriam e Paolo hanno infatti prenotato una water villa all’Emerald Maldive Resort nell’atollo di Raa, a Nord di Malè, la Capitale della Maldive dove si trova l’aeroporto internazionale. Per raggiungere il resort ci si imbarca su uno di quei piccoli idrovolanti che in pochi minuti arrivano ovunque. Volano bassi e guardare fuori dal finestrino, ammirando i piccoli cerchi verdi (sono le palme delle isole) circondati da una sottile striscia chiara (quella è la spiaggia) e da una azzurra (il mare dal fondale basso) che affiorano dall’acqua, è una vera gioia per gli occhi. Se siete stati alle Maldive almeno una volta sapete che questa è la (meravigliosa) sensazione che si prova.

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La spiaggia meravigliosa dell’Emerald Maldives

Il resort, che fa parte dei Leading Hotels of the World, è un cinque stelle ed è stato costruito su una piccola isola di 20 ettari, con una spiaggia tutt’intorno di un chilometro e mezzo (da percorrere più volte al giorno, avanti e indietro, per fare un po’ di movimento).

Com’è fatto il resort

Costruito in armonia con l’ambiente maldiviano, utilizzando materiali come bambù, pietre naturali e foglie di Ylang Ylang, i cui fiori hanno un buonissimo profumo intenso. Inoltre, è un resort “green”, che pone una grande attenzione all’efficienza energetica e alla conservazione dell’ambiente. Forse è proprio per questo è piaciuto a Miriam.

O forse sarà stata la water villa dove soggiorna, decisamente una delle più lussuose delle Maldive. Molto moderna, con una infinity pool privata che dà direttamente sull’Oceano Indiano, dove quando ci si sveglia la mattina basta mettersi a osservare l’acqua per vedere passare mante, squaletti pinna nera, magari qualche tartaruga e miriadi di pesci colorati.

Quanto costa una vacanza come Miriam Leone

Se la coppia ha prenotato la luna di miele, ha potuto approfittare di una tariffa promozionale “Honeymoon Special” che prevede uno sconto del 20% pagando circa 800 euro a notte per la camera. C’è anche un’offerta invernale, che prevede uno sconto del 10%, in quel caso la villa costa mille euro a notte.

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Le water villa del resort cinque stelle

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25 anni di patrimonio dell’Umanità: i trulli diventano una galleria diffusa

C’era una volta, tanto tempo fa, una distesa di costruzioni bianchissime e assai particolari sormontate da tetti a forma di cono. Quegli edifici che durante il Regno di Napoli furono replicati per l’espansione urbana del territorio esistono ancora oggi e si sono trasformati in una vera e propria attrazione turistica che richiama viaggiatori provenienti da tutto il mondo.

Stiamo parlando dei meravigliosi trulli, quelli che popolano Alberobello e che oggi, come ieri, trasformano la città in una sorta di fiaba en plen air tutta da vivere.

Trulli di Alberobello: il nostro patrimonio

I trulli di Alberobello non hanno bisogno di presentazioni perché con il tempo si sono trasformati nel simbolo iconico della Puglia e dell’Italia intera. Un patrimonio mondiale dell’Umanità – come è stato deciso nel 1996 dall’UNESCO – che porta in alto la bandiera dell’orgoglio tutto italiano e che preserva la storia, la cultura e l’architettura del nostro Paese.

Le loro origini sono antichissime e assai misteriose eppure il tempo sembra non aver scalfito la bellezza eterna di queste abitazioni in pietra calcarea. Sparsi per tutta la Valle d’Itria, i trulli trovano la loro massima diffusione proprio ad Alberobello che conta più di 1500 strutture tra Monti e Aja Piccola.

Queste costruzioni che un tempo erano adibite ad abitazioni delle comunità rurali, o come alloggi temporanei, oggi sono diventati una delle mete preferite dei viaggiatori da tutto il mondo. Ma non si tratta solo di testimonianze storiche da osservare perché alcuni di questi trulli oggi si sono trasformati in bed and breakfast, uffici turistici, ristoranti e musei.

Per celebrare l’ingresso dei trulli di Alberobello all’interno dell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità, che le icone costruzioni stanno per trasformarsi in una galleria d’arte diffusa. L’obiettivo è presto detto: quello di creare un percorso visibile e invisibile, che attraversi il presente e il passato mettendo in collegamento queste costruzioni antiche in pietra a secco con i nuovi mondi in movimento dell’arte contemporanea.

Segni elementari: i trulli come galleria diffusa

La mostra d’arte contemporanea, organizzata in occasione del venticinquesimo anniversario dei trulli come patrimonio dell’Umanità, l’Associazione alla Cultura del comune, col sostegno della regione, ha organizzato la mostra Segni Elementari. L’arte contemporanea nei trulli patrimonio dell’umanità che trasformerà Alberobello in una galleria d’arte diffusa.

La mostra, curata dal direttore artistico Francesco Carofiglio, sarà visitabile fino al primo maggio 2022 e darà la possibilità di entrare all’interno di diverse costruzioni per ammirare la personale visione artistica di 22 artisti provenienti da tutto il mondo. Sarà quesa l’occasione perfetta per entrare nel fantastico, antico e misterioso mondo dei trulli di Alberobello ed essere proiettati in nuovi e affascinanti mondi tutti da scoprire.

La galleria diffusa si snoderà tra i trulli comunali di Via Monte Nero, Casa Pezzolla, passando per  Palazzo del Conte e Casa d’Amore. All’interno delle costruzioni di Alberobello verranno esposte più di 100 opere realizzate da artisti di fama internazionale e che, seppur diverse tra loro, instaureranno un dialogo continuo creando, nel tessuto urbano di un territorio magico e straordinario, una meravigliosa galleria d’arte da scoprire tappa dopo tappa.

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I meravigliosi trulli di Alberobello

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Premi europei per la mobilità sostenibile: le città finaliste

Mobilità green, città più sicure e meno inquinate con progetto di viabilità consapevoli e utilizzo di veicoli elettrici e mezzi alternativi come la bicicletta. La Commissione Ue ha annunciato i finalisti dei premi della Settimana europea della mobilità 2021. Amadora, Kassel e Luleburgaz si contendono il premio per le città più grandi (oltre 100 000 abitanti), mentre Alimos, Miajadas e Valongo sono le finaliste della categoria dei comuni più piccoli. Anche Firenzeunica italiana– tra le città in lizza per la mobilità green in Europa, per la sicurezza stradale.

Settimana europea della mobilità: i premi

La campagna della Settimana europea della mobilità si svolge ogni anno dal 16 al 22 settembre. L’anno scorso è stato registrato un aumento record del numero di città che hanno aderito alla campagna: oltre 3.100 città di 53 paesi diversi. I vincitori saranno annunciati nel corso di una cerimonia che si terrà il 28 marzo alle 15, online e in parte in presenza a Bruxelles. Ad essere riconosciute con l’ambito titolo green saranno tutte quelle azioni meritevoli in ambito sostenibile, portate avanti nel 2021, e presentate dalle città finaliste in occasione della Settimana europea della mobilità dello scorso anno.

Le categorie del premio sono: sicurezza stradale, l’European Mobility Week Award per i centri urbani con più di 100mila abitanti e per quelli con meno di 100mila abitanti, e il Sustainable urban mobility planning. Vengono riconosciute tutte quelle pianificazioni e azioni lodevoli delle città più sostenibili che hanno saputo migliorare il benessere dei cittadini attraverso soluzioni di trasporto più pulite, più verdi, accessibili, riducendo le emissioni di carbonio e inquinanti, apportando un netto miglioramento alla mobilità.

Firenze, unica città Italiana

Firenze, Rethymno (Grecia) e Varsavia sono in lizza per il premio dell’UE per la sicurezza stradale urbana, attribuito per straordinarie misure di sicurezza stradale, mentre i finalisti della categoria relativa alla pianificazione della mobilità urbana sostenibile sono Madrid, Mitrovica Sud (Kosovo) e Tampere (Finlandia). Firenze è quindi l’unica città italiana che la Commissione europea ha scelto come finalista nell’ambito della Settimana europea della mobilità 2021.

Il capoluogo toscano è in lizza in quanto, come sostenuto dalla commissione UE, ha mostrato “l’importanza che i dati in tempo reale hanno nel ridurre circostanze pericolose sulle strade urbane. Il sistema di monitoraggio e di analisi degli incidenti della città include la georeferenziazione e le caratteristiche delle strade, e ha portato a un’importante riduzione delle vittime della strada”. Sicurezza stradale che si misura anche grazie ai dati della Polizia Locale del capoluogo: gli incidenti mortali sono passati dai 25 registrati nel 2010 ai 7 del 2021.

Mobilità green, veicoli elettrici: le finaliste europee

Portogallo e Spagna si piazzano sul podio per le piccole e grandi città sostenibili. Per quanto riguarda le città con più di 100mila abitanti, le finaliste sono Amadora (Portogallo), Kassell (Germania) e Luleburgaz (Turchia). Amadora è stata selezionata per l’integrazione di tutte le fasce di età in eventi dedicati alla mobilità sostenibile, come tour ciclistici, prove di veicoli elettrici, ecc. Kassell ha invece promosso varie attività creative dedicate ai bambini nella mobilità sostenibile, con tour in bici o a piedi. Luleburgaz ha puntato sul fattore salute: psicologi, neurologi e cardiologi hanno portato il loro intervento/testimonianza sulla correlazione tra benessere della popolazione e  mobilità sostenibile.

Tra le finaliste con meno di 100mila abitanti troviamo: Alimos (Grecia), che trasformato alcune stazioni del trasporto pubblico in spazi per la creatività e il tempo libero; Miajadas (Spagna) che vanta una rete sicura di marciapiedi e piste ciclabili, e Valongo (Portogallo) dove si è lavorato molto per abbattere le barriere architettoniche, installando in città moltissime rampe -quasi un percorso- per carrozzine.

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È l’Australia la meta più desiderata del momento

L’Australia, dopo due anni di chiusure a causa della pandemia, il 21 febbraio ha finalmente riaperto le sue frontiere ai viaggiatori internazionali vaccinati. Ma ancor più sorprendente è che è la meta più desiderata del momento e che registra un vero e proprio boom di prenotazioni.

Boom di prenotazioni in Australia, lo studio

Secondo i dati di eDreams ODIGEO, dopo l’annuncio della riapertura dei confini ai turisti con doppia dose di vaccino, è stato registrato un balzo in avanti nelle ricerche di voli. Ben l‘87% in più il giorno della comunicazione dell’apertura, e un trend elevato anche nei giorni successivi.

È vero che già prima della pandemia il continente australiano si era caratterizzato per essere al centro dell’interesse di molti abitanti del Belpaese, ma è altrettanto vero che l’Australia era sempre rimasta un sogno per pochi, complici anche gli elevati costi del viaggio. Oggi, il boom di richieste riguarda Sidney seguita da Melbourne e da Brisbane.

Alla base del risultato, una serie di fattori che, di fatto, stanno creando un caso. Innanzi tutto, la riapertura delle frontiere in tempi record: quando addirittura all’interno dell’Europa devono cadere tutte le limitazioni fra gli Stati, l’Australia ha scelto di affidarsi ai vaccini, e non chiedere quarantene o altre forme di sicurezza.

In secondo luogo, anche l’annuncio che dal mese di giugno partirà il primo volo diretto dall’Italia al Paese dei canguri: il volo Qantas da Roma e Sydney con scalo a Perth. 15 ore e 45 minuti di permanenza a bordo con però l’innegabile vantaggio di non doversi preoccupare di scali, attese in aeroporto e coincidenze a rischio.

Altro dettaglio non da poco è che l’Australia è inserita per gli italiani nell’Elenco D, ossia quei Paesi da cui si può far rientro in Italia senza obbligo di quarantena e nei quali si può viaggiare per turismo.

Infine, potrebbe non essere da escludersi anche un “effetto Djokovic”: l’Australia si è mostrata severa nei confronti del giocatore che non ha rispettato le regole. Una garanzia di serietà per chi pensa di trascorrere nel Paese le sue vacanze.

Regole di viaggio per l’Australia

A partire dal 21 febbraio è possibile tornare a viaggiare in queste terra lontana ma dal fascino irresistibile. Per farvi accesso è fondamentale essere completamente vaccinati. Sono necessarie, quindi, due dosi di vaccino effettuate ad almeno 14 giorni di distanza, tra quelli attualmente approvati e riconosciuti nel Paese (ovvero Astrazeneca, Pfizer, Moderna, Sinovac, Bharat, Sinopharm, Sputnik, Novavax e Johnson & Johnson, di cui è sufficiente una sola dose).

Obbligatorio inoltre, avere un test Covid negativo: antigenico rapido eseguito entro le 24 ore dalla partenza, o molecolare entro le 72 ore dal decollo. Tutti coloro che rispettano questi due requisiti, dunque, sono attesi a braccia aperte in terra australiana, senza obbligo di quarantena.

Vi ricordiamo, inoltre, che per viaggiare in Australia è necessario essere in possesso di un visto turistico valido e di compilare una dichiarazione digitale del passeggero entro 72 ore dalla partenza.

Le informazioni sui requisiti d’ingresso vengono aggiornate regolarmente, quindi è importante controllarli prima di partire. I viaggiatori sono anche invitati a visionare i requisiti per le destinazioni di scalo che stanno attraversando. Per le norme specifiche di viaggio nei vari Stati e territori dell’Australia, vi invitiamo visitare il sito web del Dipartimento degli Affari Interni del Governo Australiano | State and Territory Information.

Western Australia, apertura a marzo

Il Wester Australia, invece, riaprirà le sue porte a partire dal 3 marzo. Per farvi accesso sarà necessario essere in possesso di un G2G pass, essere vaccinati con tripla dose, effettuare un test rapido antigenico all’arrivo  e segnalare un eventuale esito positivo.

Queste disposizioni sono provvisorie e saranno in vigore per un minimo di due settimane; a seguire saranno soggette a una revisione continua.

Cosa fare al rientro in Italia

Fino al 15 marzo 2022 (fatta salva la possibilità di adottare provvedimenti diversi in questo lasso di tempo), per rientrare in Italia dall’Australia è obbligatorio:

  • compilare il formulario on-line di localizzazione, il digital Passenger Locator Form (dPLF), e presentarlo, sul proprio dispositivo mobile o in versione cartacea, al vettore al momento dell’imbarco, e a chiunque sia preposto a effettuare i controlli;
  • presentare alla compagnia aerea, all’atto dell’imbarco, e a chiunque sia deputato a effettuare i controlli il Green Pass, o certificato equipollente, rilasciato al completamento del ciclo vaccinale;
  • presentare al vettore, all’atto dell’imbarco, e a chiunque sia preposto a effettuare i controlli, un certificato che attesti il risultato negativo di un test molecolare o antigenico, condotto con tampone, effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia (se test molecolare) o 24 ore (se test antigenico), da mostrare a chiunque sia preposto a effettuare questa verifica.

Per chi rientra senza essere vaccinato è obbligatorio, oltre alla compilazione del dPLF:

  • sottoporsi a test molecolare nelle 72 ore precedenti l’arrivo o test antigenico nelle 24 ore precedenti il viaggio condotto con tampone e risultato negativo;
  • sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria (informando la ASL competente per attivare la sorveglianza) presso l’indirizzo indicato nel dPLF, raggiungibile solo con mezzo privato, per un periodo di 5 giorni.
  • effettuare un ulteriore test molecolare o antigenico, condotto con tampone, al termine dei 5 giorni di isolamento.

Australia, le reazioni alla riapertura

I viaggiatori atterrati all’aeroporto internazionale di Sydney sono stati accolti con un intrattenimento dal vivo, Aussie give-aways e con un banner di 75 metri che riportava la seguente dicitura: “Welcome Back World!” dipinto nell’adiacente pista dove è atterrato il primo volo internazionale.

Simili festeggiamenti sono avvenuti in tutto il Paese, in molti aeroporti è stato allestito un tappeto rosso di benvenuto ai tanto attesi ospiti.

Noi di Tourism Australia siamo molto felici nell’accogliere nuovamente i viaggiatori internazionali che rappresentano una parte fondamentale dell’economia del Paese,” ha commentato Philippa Harrison, la Managing Director di Tourism Australia. “Sappiamo che l’Australia è una destinazione incredibilmente appetibile per i visitatori internazionali e non vediamo l’ora di condividere ancora una volta tutte le meravigliose esperienze turistiche che abbiamo da offrire.

“Gli ultimi due anni sono stati molto impegnativi per l’industria del turismo, la ripresa richiederà un po’ di tempo, ma gli operatori non vedono l’ora di dare il benvenuto ai turisti internazionali“, ha concluso Phillipa Harrison.

Insomma, anche l’Australia sembra davvero ritornare alla normalità.

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Port Douglas, Australia

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Questo treno con la locomotiva a vapore attraversa paesaggi iconici

Il Treno Natura che sta per partire attraversa uno dei paesaggi più iconici d’Italia: la Val d’Orcia. Dal 2014, questa valle toscana è tutelata dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. E un viaggio a bordo di questo treno è un’esperienza unica.

Si viaggia a bordo di un treno a vapore che percorre una suggestiva linea ferroviaria, chiusa all’esercizio ordinario nel 1996 e mantenuta in vita come linea a esclusivo uso turistico fino ai nostri giorni. Oggi, la Ferrovia della Val d’Orcia, con i suoi 51,2 chilometri che collegano le province di Siena (Asciano) e Grosseto (Monte Antico), rappresenta il miglior modo per trascorrere una giornata nel cuore più autentico della Toscana e provare un’esperienza di viaggio “slow”.

Salire a bordo del Treno Natura significa viaggiare all’insegna della storia e delle tradizioni gastronomiche, da Siena attraversando il cuore di questo spettacolare territorio che offre infinite attrattività turistiche, tra incantevoli borghi medievali, luoghi da visitare e percorsi di turismo esperienziale.

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L’iconica Val d’Orcia, in Toscana

L’itinerario del Treno Natura

Tante sono le attrattive turistiche in poco più di 50 km. Il percorso a bordo del treno d’epoca ha origine a Siena, “Città del Palio”, a bordo delle antiche carrozze “Centoporte”, trainate da locomotive a vapore finemente restaurate dalla Fondazione FS. La prima stazione che s’incrocia è quella del borgo trecentesco di Buonconvento, da cui è facilmente raggiungibile San Quirico d’Orcia, punto di partenza di una delle tappe più belle e suggestive della Via Francigena, la famosa via di pellegrinaggio che parte a Canterbury e arriva fino a Roma. Siamo immersi tra distese di grano, vigneti e campi di girasoli, in uno scenario di impareggiabile bellezza che si apre a borghi antichi abbarbicati sulle colline e distese pianeggianti dai colori uniformi.

Il tragitto continua piegando verso Sud-Ovest dove, da Monte Antico, inizia il viaggio lungo la ferrovia storica e, costeggiando la linea del fiume Ombrone, si giunge a Monte Amiata. A pochi chilometri dalla stazione, si trova la splendida Abbazia di Sant’Antimo, un complesso monastico il cui primo nucleo risale all’VIII secolo, uno degli esempi più importanti del romanico toscano. Proseguendo per alcuni chilometri, attraversando i vigneti del rinomato Brunello, è possibile raggiungere in bus Montalcino, piccolo gioiello medievale che s’affaccia sul panorama spettacolare delle crete senesi e delle colline maremmane.

Montalcino

Panorama di Montalcino

Risalendo verso Siena, s’incrocia la stazione di Torrenieri, anch’essa collegata da bus di linea a San Quirico d’Orcia, ma dalla quale sono anche facilmente raggiungibili altre meraviglie toscane, come il complesso termale della frazione Bagno Vignoni, con la sua vasca rettangolare di origine cinquecentesca, e Castiglione d’Orcia, il cui centro abitato sorge ai piedi della suggestiva Rocca degli Aldobrandeschi.

Da Torrenieri a Trequanda si risale la valle del torrente Asso, per rimmergersi in un panorama che, tra gallerie e viadotti, attraversa calanchi e paesaggi collinari aspri e arriva ad Asciano, l’antico borgo di origini etrusche, dove termina il tratto lungo la ferrovia storica.

La piazza termale di Bagno Vignoni

La famosa piazza termale di Bagno Vignoni

Quando parte il Treno Natura

Il Treno Natura della Toscana percorre diversi itinerari a seconda della data di partenza. Quello del 27 marzo è il “Treno Natura: il tartufo marzolo” che, da Siena, arriva a S. Giovanni d’Asso, attraversando la Valle dell’Arbia e la valle dell’Ombrone. Dopo aver attraversato il Parco della Val d’Orcia, le zone del Brunello di Montalcino e le Crete Senesi, il convoglio sosterà alla stazione di San Giovanni d’Asso. I viaggiatori potranno fare visita al castello, dove per l’occasione si svolgerà la mostra “Mercato del Tartufo”. Nelle vie del paese saranno allestiti dei mercatini con prodotti tipici dell’artigianato locale accompagnati da spettacoli itineranti.

Il 18 aprile partirà il “Treno Natura: fiera regionale antiquaria” che, sempre da Siena, arriva a Buonconvento. Dopo aver attraversato le Crete Senesi, il Parco della Val d’Orcia e le zone del Brunello di Montalcino, il convoglio sosterà alla stazione di Buonconvento, un piccolo paese fortificato che sorge lungo l’antica Via Francigena. Sarà possibile visitare la Fiera regionale dell’antiquariato, attraverso le vie del borgo, ma anche i musei cittadini. In alternativa, su prenotazione, i viaggiatori potranno partecipare a un trekking.

Il 23 aprile si potrà salire a bordo del “Treno Natura: festa del vino” che giunge a Torrenieri e a S. Quirico d’Orcia, dove i passeggeri del treno storico potranno partecipare alla festa dedicata al nettare degli dèi.

Invece, il 25 aprile partirà il “Treno Natura: primavera in Val d’Orcia” alla volta di Torrenieri e poi, in pullman, di Castiglione d’Orcia. Nel centro cittadino sarà possibile gustare i prodotti tipici della gastronomia locale e visitare il mercatino di prodotti locali e intrattenersi con la musica degli artisti di strada.

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La fortezza di Castiglione d’Orcia

Cosa sapere prima di partire

Per viaggiare a bordo dei treni storici è obbligatorio essere il possesso di Green Pass Rafforzato valido, a esclusione dei minori di 12 anni e dei soggetti esenti. È obbligatorio indossare la mascherina di tipo FFP2 o superiore per la protezione del naso e della bocca. La violazione di tali obblighi comporta l’intervento delle forze dell’ordine e l’interruzione del servizio alla prima stazione utile.

A seguito delle disposizioni emanate dalle autorità competenti, al fine di massimizzare la tutela della salute di viaggiatori e dipendenti, la Fondazione FS ha attivato misure e iniziative in materia di prevenzione della diffusione del Coronavirus. In particolare, sono state potenziate le attività di sanificazione e disinfezione dei treni, sono stati installati a bordo dei treni dispenser di disinfettante per le mani ed è stato introdotto un nuovo criterio di prenotazione dei posti a bordo che garantisce il rispetto delle distanze di sicurezza prescritte dalle autorità sanitarie.

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Sboccia il campo di tulipani più panoramico d’Italia

Con la famiglia, Marco Dainese ha piantato più di 50mila tulipani, scavando ogni singola buca nel terreno per porre, uno alla volta, i bulbi nella terra. Assieme ai suoi bambini, ha scelto un arcobaleno di colori perché voleva che, solo a vederli, esprimessero gioia. È così che è nato Tulipani Euganei, un campo “you-pick” a Luvigliano, una frazione di Torreglia, un Comune di 6mila abitanti della provincia di Padova, che si estende ai piedi dei Colli Euganei.

Qui si può passeggiare nel campo e raccogliere, in piena autonomia, i tulipani che più si preferiscono, grazie a cestini che vengono forniti all’ingresso.

“Negli ultimi due anni, a causa della pandemia, ho sentito il bisogno di mettermi nuovamente in gioco con qualcosa di nuovo e che potesse essere d’aiuto alla gente in questi momenti difficili”, spiega Marco. “È così che è nata l’idea del campo di tulipani”.

Tutti pazzi per i tulipani

Negli ultimi anni, è scoppiato un vero e proprio boom di campi di tulipani anche in Italia. A dare l’esempio, naturalmente, è stata l’Olanda, considerata da tempo immemore la patria dei tulipani. Nei Paesi Bassi, la fioritura dei tulipani è una tradizione antichissima che ogni anno attira milioni di turisti.

A primavera, immense distese fiorite si stagliano a perdita d’occhio tra i canali, offrendo un panorama di mille colori che affascina chiunque si trovi ad ammirarlo. Oltre ai giardini dove ammirare lo spettacolo della fioritura, come il celebre Keukenhof, il più bello del mondo, è qui che è nata l’idea di invitare i visitatori non soltanto ad ammirarli ma anche a raccogliere i tulipani da portarsi poi a casa.

Oggi non è necessario andare troppo lontano per poter godere di questa incredibile meraviglia. Anche in Italia ci sono splendidi campi di tulipani che, a inizio primavera, finalmente tornano a sbocciare in un tripudio di colori che conquista tutti. Certo, da noi non c’è una vera e propria tradizione come quella olandese, tuttavia in molte zone della nostra penisola possiamo godere della fioritura dei tulipani, grazie anche ai numerosi eventi che vengono organizzati proprio in occasione di questo speciale momento dell’anno.

Il paesaggio dei Colli Euganei

Nei pressi di Luvigliano ci sono diversi itinerari naturalisti che portano alla scoperta dei Colli Euganei. Qui correva una via antichissima chiamata “pedecollinare” che, leggermente sopraelevata rispetto alla pianura, percorreva l’orlo collinare collegando diverse località. Salendo lungo le pendici del Monte Pirio, si costeggiano vasti filari di vigne e alcune costruzioni rustiche antiche ma ancora ben conservate. Giunti in cima, la vista si apre sui colli circostanti, sui villaggi e sulle torri d’avvistamento che un tempo servivano a creare una rete di collegamenti visivi a scopo difensivo.

Una zona termale

Questa zona del Veneto è famosa per le sue fonti termali. È proprio qui che sorgono alcune delle località più famose d’Italia per il turismo termale, come Abano Terme e Montegrotto. In questo territorio sono presenti circa 220 piscine, con la possibilità di disporre del centro termale direttamente in ogni hotel. Le proprietà curative dell’acqua ipertermale che sgorga naturalmente a più di 80°C e dei fanghi, gli unici la cui efficacia è garantita da un brevetto europeo, sono testimoniate anche da diversi studi scientifici fatti in collaborazione con l’Università di Padova, la Fondazione Maugeri e il Centro Studi Pietro d’Abano.

Se tutti gli hotel, qui, sono convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.) e offrono ogni tipo di attività curativa, è altrettanto vero che si può venire anche solo per divertirsi e rilassarsi tra le tiepide acque degli stabilimenti termali.

Ogni anno nelle Terme di Abano e di Montegrotto vengono ospitate circa 3.300.000 presenze e molte di queste sono coppie di giovani alla ricerca di benessere in senso olistico e non solo di anziani come si potrebbe pensare. Oltre alle terme, infatti, questa zona è famosa per l’ottima tavola, per la cultura – nei dintorni ci sono alcune delle Ville Venete più belle – e per le attività open air, a partire dal cicloturismo, proprio nel cuore del Parco dei Colli Euganei.

Il “vivaio” all’aperto dà la possibilità di vivere qualche ora immersi nei fiori e nella natura dei colli, raccogliendo i tulipani per portare a casa un ricordo di una splendida giornata. La fioritura è prevista da fine marzo e durerà indicativamente fino a tutta aprile. Per l’entrata è previsto il pagamento di un buono d’ingresso con il quale vengono dati anche 2 o 3 tulipani in omaggio. È obbligatoria la prenotazione e si potrà accedere in base a diverse fasce orarie (9-11, 11.30-13.30, 14-16 e 16.30-18.30).

Tulipani Euganei

Il campo di Tulipani Euganei che fiorirà a primavera @Marco Dainese

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Gaza, trovato un cimitero romano vecchio di 2000 anni

Secondo gli archeologi, questa è la più importante scoperta del decennio: nei giorni scorsi alcuni costruttori hanno trovato le rovine di un antico cimitero romano, sepolte nell’area della Striscia di Gaza. Un territorio, questo, ricchissimo di reperti di un florido passato che, piano piano, continuano a tornare a galla.

Scoperto cimitero romano a Gaza

I resti di un grande cimitero romano sono affiorati a Gaza durante dei comunissimi scavi, che inizialmente non avevano fatto presagire nulla di ciò che si poteva nascondere nel sottosuolo. Ad aver effettuato la scoperta è stata una squadra di costruttori che stava lavorando ad un progetto abitativo finanziato dall’Egitto. Una volta rinvenuti alcuni dei grandi mattoni, palesemente molto antichi, che costituiscono la struttura, hanno interrotto la loro opera e chiamato gli archeologi. Ora il sito è sotto la supervisione di un team francese di esperti, ed è chiuso al pubblico e alla stampa per preservarlo.

L’obiettivo, secondo quanto dichiarato dal Ministro del Turismo e delle Antichità di Gaza Jamal Abu Rida, è quello di renderlo sicuro per poi iniziare ad accogliere i visitatori. Si tratta, a suo dire, della scoperta archeologica più importante degli ultimi 10 anni, e presenta caratteristiche molto interessanti. Il cimitero romano risale a circa 2000 anni fa: secondo gli esperti, sarebbe stato edificato durante il I secolo d.C. Al suo interno sono state attualmente rinvenute 20 tombe romane, riccamente decorate. Ma gli archeologi prevedono di riuscire a portarne alla luce almeno 80.

Il cimitero, la cui area misura circa 50 metri quadrati, dovrebbe essere stato il luogo di sepoltura di persone di alto rango. Questo è ciò che si può dedurre dalla forma delle tombe e delle decorazioni finora individuate. Al momento, solo due sepolcri sono stati aperti: al loro interno, alcuni resti scheletrici e delle giare di argilla. Una delle peculiarità del cimitero è la disposizione delle sue tombe. Se quelle musulmane, risalenti ad epoche successive, sono disposte da nord a sud, quelle romane sono invece orientate da est a ovest.

Gaza, un territorio ricco di storia

Il cimitero romano è stato scoperto nel territorio della Striscia di Gaza, vicino al litorale nella parte settentrionale del Paese. Un luogo martoriato da lunghi conflitti che hanno reso sempre più difficile custodire l’immenso tesoro che vi si nasconde. Jamal Abu Rida ha infatti affermato che la guerra ha paralizzato l’economia locale, sottraendo le risorse a tutto ciò che non è di prima necessità, e che è necessario il supporto di gruppi internazionali per continuare negli scavi e preservare i preziosissimi reperti archeologici rinvenuti sotto la superficie della terra.

Qui, negli ultimi decenni, sono avvenute notevoli scoperte archeologiche. Il sito è stato infatti uno dei principali centri commerciali dell’antichità, luogo di passaggio (e di scambio) per numerosissime popolazioni. Dagli Egizi ai Filistei, passando per i Romani: questo territorio è stato testimone di alcuni dei momenti più importanti della storia, e ne porta ancora le tracce. Molti sono i resti individuati nella zona, tra cui alcuni macchinari impiegati da Alessandro Magno durante un assedio e le rovine di un’invasione mongola. È invece a pochissima distanza, sul territorio israeliano, che pochi mesi fa è stata trovata un’antichissima azienda vinicola. Insomma, i misteri del sottosuolo non sono ancora finiti.

Cimitero romano a Gaza

Cimitero romano a Gaza