Una nuove e importantissima scoperta è avvenuta in Arabia Saudita: è stata riportata alla luce un’antica rete stradale, risalente a ben 4.500 anni fa, che metteva in collegamento le oasi del territorio. Ma ancor più interessante è che questa era “circondata” da tantissimi monumenti funebri.
Chi ha fatto la scoperta in Arabia Saudita
Questa scoperta, che potrebbe cambiare profondamente la nostra comprensione della storia antica del Medio Oriente, è stata effettuata da alcuni ricercatori dell’Università della Western Australia e della Royal Commission for AlUla, il cui lavoro è stato pubblicato sulla rivista The Holocene.
In cosa consiste il ritrovamento
Il team di ricercatori ha riportato alla luce dei “viali funerari”, ossia dei lunghi corridoi che collegavano oasi e pascoli, delimitati da migliaia di elaborati monumenti funerari, costruiti da popolazioni che vivevano nel Nord-Ovest dell’attuale Arabia Saudita tra la prima e la media età del Bronzo.
Per individuare e analizzare questi singolari viali funerari, il team ha utilizzato alcune immagini satellitari, fotografie scattate da elicotteri, rilievi al suolo e scavi. Grazie a tutto il lavoro condotto nelle aree di studio principali delle contee di AlUla e Khaybar, sono stati individuati viali che si estendono su un’area di 160.000 km2, con oltre 17.800 tombe con una sorta “coda” e con forme diverse.
I ricercatori hanno inoltre fatto sapere che “le più alte concentrazioni di monumenti funebri su questi viali si trovavano vicino a fonti d’acqua permanenti, con la direzione dei viali che indica che le popolazioni li usavano per viaggiare tra le principali oasi, comprese quelle di Khaybar, AlUla e Tayma“.
Strade e sentieri minori si perdono, inoltre, nei territori che circondano le oasi, suggerendo che fossero utilizzati anche per spostare mandrie di animali nei pascoli vicini durante i diversi periodi di pioggia.
Le dichiarazioni di chi ha fatto la scoperta
A tal proposito, il principale autore dello studio, Matthew Dalton, della School of Humanities dell’UWA, ha spiegato: “Le strade funerarie erano le principali reti stradali del loro tempo e dimostrano che le popolazioni che vivevano nella penisola arabica 4.500 anni fa erano molto più socialmente ed economicamente collegate tra loro di quanto pensassimo in precedenza“.
Ma non solo. Dalton ha sottolineato: “Queste oasi, in particolare Khaybar, mostrano alcune delle più dense concentrazioni di monumenti funebri conosciuti in tutto il mondo. Il gran numero di tombe dell’età del bronzo costruite intorno a loro suggerisce che già all’epoca le popolazioni avevano iniziato a stabilirsi in modo più permanente in questi luoghi favorevoli“.
Mentre il direttore del progetto, Hugh Thomas, anche lui della School of Humanities dell’UWA, ha concluso: “La ricerca chiude un anno straordinario per il progetto. I documenti pubblicati nel 2021 hanno contribuito a dimostrare che nei tempi antichi AlUla e Khaybar erano caratterizzati da un panorama insediativo ricco e dinamico. I reperti archeologici provenienti da queste regioni hanno il potenziale per cambiare profondamente la nostra comprensione della storia antica del Medio Oriente“.
In sostanza, quel che è emerso da questa nuova scoperta è una rete stradale fittissima punteggiata da un’incredibile quantità di monumenti funebri – come detto in precedenza sono circa 17.800 – che risalirebbe all’età del Bronzo, ossia circa 4.500 anni fa. Un rilevamento che davvero può aiutarci a vedere la storia antica in maniera molto più chiara e, per alcuni aspetti, abbastanza diversa.
L’area del ritrovamento
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