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La meta del divertimento che vuole diventare destinazione culturale

Un’isola splendida, dispersa tra le limpide acque del Mar Mediterraneo, che da molti è conosciuta certamente per le sue paradisiache spiagge, ma anche perché è una vera e propria meta del divertimento. Locali notturni, cocktail bar e strutture turistiche attirano milioni di viaggiatori provenienti da tutto il mondo, ma a quanto pare ora gli abitanti vogliono che le cose cambino.

Mykonos, presa d’assalto dai turisti

Il luogo in questione è la pittoresca Mykonos, meraviglia greca situata nel Mar Egeo, che più di altre isole elleniche si è creata la fama di essere la destinazione “festaiola” per eccellenza. Un luogo degli stereotipi, quindi, che tra case bianche, finestre e porte blu, balconi in fiore, vicoli stretti e mulini che rendono il tutto ancor più affascinante, ogni anno vede arrivare sul suo territorio molte persone comuni, ma anche vip, influencer e diversi personaggi noti.

Con la sua superficie di 86 chilometri quadrati, secondo le stime questa estate ha ricevuto più di un milione di visitatori. E la cosa che sorprende maggiormente è che la stagione non è ancora finita. Ma del resto, con il passare degli anni a Mykonos sono state costruite sempre più discoteche e locali notturni, condizioni che hanno portato a un costante aumento di arrivi turistici, sopratutto di giovani.

Come ha fatto Mykonos a diventare la meta del divertimento

Non prendiamoci in giro: il fatto che Mykonos sia conosciuta come meta del divertimento è, in realtà, una sua grande fortuna. Tutto ciò che, più di altro, l’ha resa la regina delle Cicladi. In fondo, il prodotto interno lordo della Grecia dipende per circa un quinto dal turismo. Ma come ha fatto quest’isola a diventare una meta così amata?

Mykonos turismo di massa

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Turismo a Mykonos

Il suo successo, dal punto di vista turistico, è iniziato solo tra gli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta del secolo scorso. Durante questo periodo furono costruite molte strutture per i viaggiatori, grazie certamente all’impegno della comunità locale, ma anche agli investimenti mirati da parte del governo greco.

È stato in questo modo che Mykonos, fino a prima quasi completamente sconosciuta, è diventata un’isola ospitale e anche simbolo di libertà, tolleranza, scambio culturale e un importante punto di riferimento per la comunità gay. In sostanza, Mykonos è stata la prima delle isole greche ad attirare un gran numero di turisti, quella che ha spianato la strada anche alle altre.

Mykonos vuole cambiare volto

Stando a quanto riporta The Guardian, noto quotidiano del Regno Unito, molti residenti dell’isola cominciano a pensare che sia il caso che le cose cambino. Vorrebbero, in poche parole, che Mykonos provasse ad attirare anche visitatori che non cercano solo divertimento da una vacanza in questo luogo.

Un tipo di turismo, quello festaiolo, che viene molto criticato, a tal punto che secondo gli abitanti rovinerebbe la fama e il paesaggio dell’isola. In poche parole, per loro Mykonos dovrebbe essere riconosciuta anche come meta di turismo culturale.

mikonos meta culturale

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Il porto di Mykonos

Tra le opinioni raccolte dal giornale britannico c’è quella del sindaco, Konstantinos Koukas, che ha fatto sapere che per l’isola il 2022 è stato “il migliore anno di sempre” per quanto riguarda gli arrivi turistici e il ritorno economico. Tra i motivi di questo successo c’è stato anche il fatto che quest’anno Mykonos ha firmato una serie di accordi con alcune compagnie aeree del Medio Oriente che hanno permesso l’arrivo di nuovi turisti altolocati dal Golfo Persico.

Koukas, allo stesso tempo, ha mostrato anche la sua preoccupazione: secondo lui Mykonos potrebbe essere vicina a un punto di saturazione, soprattutto dopo che il governo ellenico ha annunciato di voler portare avanti dei piani che hanno lo scopo di costruire strutture esclusivamente turistiche. Vi basti pensare che uno dei progetti recenti, finanziato da investitori di Abu Dhabi e del Kuwait, prevede l’edificazione di un piccolo villaggio sulla costa con un porto in grado di ospitare grandi e lussuosi yacht.

Per Koukas, quindi, è necessario che Mykonos venga riconosciuta pure come centro di turismo culturale, anche perché gli abitanti non vogliono perdere le loro tradizioni e identità.

In che modo Mykonos vuole diventare una meta anche culturale

Non è facile trasformare Mykonos anche in una meta culturale. Nonostante questo, gli abitanti ci stanno provando con diverse iniziative. Irene Syrianou, per esempio, possiede un laboratorio in cui realizza dei mosaici ispirati a quelli trovati nelle rovine di Delo. Delo, dal canto suo, è un’isoletta disabitata situata accanto a Mykonos che si distingue per essere una sorta di gigantesco sito archeologico in grado di richiamare turisti e appassionati di archeologia da ogni parte del mondo. Ben prima che iniziasse a farlo anche Mykonos.

isola delo grecia
L’isola di Delo, in Grecia

La signora ha raccontato a The Guardian che per lei abitare su quest’isola è orami molto difficile: i prezzi sono troppo alti per una popolazione che vive, soprattutto, grazie a lavori stagionali.

Nikos Zouganelis è un altro abitante dell’isola che possiede una fattoria. Il suo obiettivo, in questo caso, è quello di offrire ai turisti la “Mykonos delle nostre radici”. In poche parole, da queste parti si organizzano corsi di cucina e gite sui cavalli. Il tutto in un luogo particolarmente silenzioso che si trova al centro dell’isola, lontano dal classico rumore che contraddistingue le estati di questo angolo di Grecia.

A dire la sua sull’argomento anche la presidente del museo del folklore locale, Marigoula Apostolou, che ha fatto sapere che il turismo sull’isola non è più sostenibile nemmeno dal punto di vista ambientale. In particolare ha dichiarato che: “Il nostro paesaggio naturale è stato distrutto, le nostre infrastrutture idriche e fognarie non reggono”. Per non parlare del fatto che si stanno perdendo completamente le tradizioni locali e le origini.

Proprio per questo motivo, a febbraio il ministro del turismo greco, Vassilis Kikilias, ha presentato un piano al sindaco Koukas per un turismo sostenibile anche nella stessa Mykonos. Un progetto che prevede alcuni investimenti sulle infrastrutture, sulla gestione dell’acqua e dei rifiuti, ma anche un maggiore controllo del turismo che proviene dalle crociere e del traffico di veicoli sull’isola.

Una delle priorità di cui Kikilias ha parlato più è quella di estendere la stagione turistica, rendendo l’isola appetibile anche nei mesi non estivi. Un piano che, secondo il ministro del turismo locale, riguarda anche altre destinazioni greche. L’obiettivo, ovviamente, sarebbe diminuire la concentrazione di persone in vacanza durante i mesi più caldi, in modo da riuscire a sviluppare anche un tipo di turismo che punti a essere sostenibile.

Paradise Beach in primavera mykonos

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Paradise Beach in primavera a Mykonos
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Autunno nel campo di zucche più pittoresco d’Italia

Colori caldi, aria frizzantina… l’autunno è alle porte e, nonostante segni l’addio alle belle giornate soleggiate, non è meno affascinante dell’estate.

Ci sono eventi che accadono solo in questa stagione e che si possono apprezzare soltanto in certi luoghi. Uno di questi è lo spuntare delle zucche, grosse palle arancioni che danno una nota di colore ai campi già scuriti e asciutti. Uno dei luoghi più belli dove godere di un’immagine autunnale molto suggestiva è alle porte di Bergamo.

Quello che a primavera fiorisce in uno splendido campo di coloratissimi tulipani, nella stagione autunnale si riempie di zucche diventando il più pittoresco da visitare in Italia.

Il campo di zucche più bello

Con l’arrivo dell’autunno, il grande campo di 25mila metri quadrati di Tulipania si anima per ospitare i visitatori in una suggestiva cornice il cui tema principale è la zucca in tutte le sue declinazioni: mangereccia, decorativa o protagonista di laboratori creativi per le famiglie con i loro bambini.

A partire dal 17 settembre e fino al 31 ottobre, tutti i fine settimana è possibile visitare il campo di zucche e raccogliere di persona la propria zucca preferita, circondati da spaventapasseri e balloni di paglia.

Le novità di quest’autunno

Raccogliere le zucche qui è un classico, ma c’è anche molto di più. Tanto per cominciare, una novità di quest’anno è la possibilità di fare colazione nel campo, con cappuccino o caffè e tutto il necessario che viene fornito per iniziare bene la giornata.

In alternativa, per chi opta per una visita pomeridiana, può scegliere di fare merenda consumando prodotti sani e naturali, come il miele prodotto proprio sul posto.

Inoltre, come già accade nel periodo primaverile, è possibile fare un pic-nic nel campo di zucche, con il cestino che viene fornito direttamente dagli organizzatori o un aperitivo in compagnia per chi, dopo aver visitato il campo, vuole fermarsi a godersi il fascino di questo luogo al tramonto.

Altra novità di quest’anno è il percorso nel granturco, dove i bambini, ma anche i più grandicelli, possono divertirsi scoprendo sentieri e pertugi nascosti tra piante e pannocchie di mais.

Sono previsti poi tanti laboratori creativi che permettono di far apprezzare la terra e tutto quanto ci circonda. I più piccoli possono divertirsi a decorare la loro zucca già nel campo, prendendo spunto dalle faccine simpatiche degli esemplari già decorati dallo staff e nascosti qua e là.

Anche in autunno, Tulipania è un bellissimo set fotografico, perfetto per scattare foto da postare sui social. Chi vuole, può anche prenotare un servizio fotografico con un professionista.

Info utili

Tulipania è aperto dal 17 settembre al 31 di ottobre tutti i venerdì dalle 15.30 alle 18.00; il sabato e la domenica dalle 9 alle 18.30 con prenotazione obbligatoria sul sito.

All’ingresso, a tutti i visitatori di altezza superiore ai 90 centimetri, viene richiesto di munirsi di un Tulidoblone del costo di 3 euro, il cui valore verrà investito per l’acquisto della zucca che si vorrà portare a casa.

Il campo di zucche si trova a Terno d’Isola, nella zona Ovest di Bergamo, a due passi da Milano, e comodamente raggiungibile dall’uscita di Capriate dell’autostrada A4.

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La scoperta “impressionante” su una linea ferroviaria

Non è ancora stata completamente ultimata, ma questa linea ferroviaria ha già fatto parlare molto di sé. In passato perché imprenditori e albergatori della zona hanno espresso preoccupazione sul fatto che i binari avrebbero diviso in due la loro città (ma anche per questioni ecologiche), adesso perché vi è avvenuta un’interessante scoperta.

Il Treno Maya, un novo modo di esplorare il Messico

La linea ferroviaria in questione è quella del Treno Maya, una novità pensata per rilanciare il turismo in Messico. Nuovi binari ad alta velocità che attraverseranno più o meno 1500 chilometri ma che, sfortunatamente, andranno a distruggere diversi ettari di foresta per “unire” le varie attrazioni turistiche di questo territorio.

Un’imponente infrastruttura che il governo messicano vuole far diventare persino un nuovo simbolo del Paese, della sua efficienza e competenza. In sostanza, questa ferrovia attraverserà Chiapas, Tabasco, Campeche, fino alla penisola che si affaccia sul Golfo e i Caraibi. Un’opera da 7 miliardi di dollari che è stata presentata come green e sostenibile, anche se le cose non sembrerebbero così.

Secondo quanto comunicato lo scorso anno, il Treno Maya unirà il Messico del Sud con i siti archeologici, i monumenti aztechi e le famose spiagge dello Yucatán e di Quitana Roo. Il tutto entro la fine del 2023.

Un nuovo piano ferroviario criticato dalle popolazioni locali, ma anche da esperti ambientalisti, attivisti, associazioni e difensori dei diritti umani. Nonostante questo, i quasi 1.500 chilometri di ferrovia continuano ad essere costruiti, a tal punto che ci è appena avvenuta un’interessante scoperta.

La scoperta avvenuta durante i lavori per il Treno Maya

I ricercatori dell’Istituto Nazionale messicano di Antropologia e Storia (INAH) hanno scoperto un “imponente” (come definito da loro) complesso architettonico preispanico durante i lavori di recupero archeologico sulla sezione 5 a sud del Treno Maya, nello stato di Quintana Roo.

Una situazione che costringerà a modificare il percorso originale della realizzazione. A tal proposito il direttore generale della dipendenza, Diego Prieto Hernández, come riportato dai media locali ha precisato: “Sono in corso gli adeguamenti ingegneristici per poter proteggere un imponente sito archeologico che abbiamo riconosciuto come Paamul 2“. Ed eccezionale Paamul 2 lo è davvero, in quanto sono stati rinvenuti più di 300 edifici, alcuni con altezze superiori agli 8 metri. L’obiettivo è farlo diventare un corridoio archeo-ecologico per garantirne la conservazione.

Prieto Hernández ha anche fatto sapere che il lavoro di archeologia subacquea nelle grotte e nei cenote allagati nella stessa sezione stanno per iniziare. Da qua si pensa di poter recuperare molti materiali preziosi paleontologici e archeologici.

Allo stesso tempo, il direttore ha riferito anche che i tour di prospezione archeologica sono stati completati nella sezione 5 nord, dove saranno scavate poco più di 180 strutture.

Ma non è la prima volta che durante i lavori del Treno Maya e quelli di salvataggio vengono fatte scoperte. In questi anni, infatti, si dice che siano stati portati alla luce (fino a questo momento) 1385 edifici Maya di natura domestica e rituale relativamente completa, più di 300 vasi, alcuni dei quali con scritte, e persino 423 sepolture umane.

Tuttavia, anche se non c’è ancora un quadro completo di tutto quello che è stato ritrovato finora, l’Istituto Nazionale messicano di Antropologia e Storia e dai media ha fatto sapere che le scoperte dovute ai lavori del Treno Maya coprono un lungo periodo della storia di questa popolazione.

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Perché è il momento migliore per andare in Irlanda

La compagnia di bandiera irlandese Aer Lingus ha lanciato una promozione per volare in Irlanda a prezzi bassissimi. La promozione è valida fino alla mezzanotte di lunedì 19 settembre per viaggiare in nell’Isola di Smeraldo a partire dal 1° ottobre e fino al 15 febbraio del 2023.

I prezzi dei biglietti aerei partono da 29,99 euro a tratta e ci sono voli dai principali aeroporti italiani, tra cui Milano Linate, Milano Malpensa, Venezia, Roma Fiumicino, Napoli, Verona e Pisa diretti a Dublino.

Un’occasione imperdibile per gli amanti dell’Irlanda e di tutto ciò che è irlandese – dalla birra ai paesaggi selvaggi, dalla musica alle feste tradizionali – per organizzare una vacanza, anche breve.

Cosa vedere a meno di un’ora da Dublino

Se Dublino la conoscete come le vostre tasche, è tempo di scoprirne i dintorni. A meno di un’ora dalla Capitale della Repubblica d’Irlanda, ci sono tantissime attrazioni che meritano di essere viste. Tra i luoghi che vi consigliamo vivamente c’è sicuramente la Contea di Meath, nell’Ireland Ancient East, una delle zone più storiche dell’Irlanda, ma spesso poco frequentata dai visitatori che preferiscono fermarsi in città o puntare dritti verso le più celebri mete turistiche.

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Fonte: @SiViaggia

Il sito di Brú na Bóinne nella Contea di Meath

Questa zona verdissima ci ha colpiti particolarmente: ruota intorno alla Boyne Valley, scavata dall’omonimo fiume, che ha fatto da sfondo a numerosi eventi che reso l’Irlanda l’isola che è oggi. Qui ci sono siti celtici, come Brú na Bóinne, che risale a 5000 anni prima di Cristo, con il tumulo di Knowth, che abbiamo visitato e che è il luogo dove è nato Halloween (per chi decide di festeggiare questa ricorrenza questo è il luogo migliore del mondo).

Ci sono maestosi castelli Normanni, come quello di Trim, dove è stata scritta la storia d’Irlanda e dove sono state girate alcune scene del film “Braveheart” con Mel Gibson nel 1995.


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Ci sono altri luoghi così famosi da essere apparsi anche alla Tv. Giusto per citarne uno, “Il trono di spade”, che è stato ambientato sul fiume Boyne, scelto come migliore location per rappresentare il “Mare Stretto”.

Ci sono poi antichi villaggi dalle case colorate con ricche tradizioni gastronomiche. Come Drogheda, una cittadina Normanna a una cinquantina di chilometri da Dublino dove molti “dubliner” si sono trasferiti a vivere negli ultimi anni.

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Fonte: 123rf

Trim Castle, il leggendario castello di “Braveheart”

Imperdibile Irlanda

Per chi ha più tempo per muoversi in Irlanda non c’è che l’imbarazzo della scelta. Oltre ai “classici”, come le Cliffs of Moher, il Ring of Kerry, il famoso ponte di corda Carrick-a-Rede o le Giant’s Causeway, ogni angolo dell’isola ha il suo bel perché. Vi suggeriamo un paio di luoghi insoliti da visitare, dove scoprire la vera Irlanda e respirare lo spirito Irish.

Il primo è il cuore verde d’Irlanda e si chiama Hidden Heartlands ed è perfetto per chi ama fare attività all’aria aperta. Questa regione poco conosciuta (“hidden”, nascosta) si trova nel cuore (“heart”) dell’isola ed è facilmente raggiungibile dalle principali città: Dublino dista solo un’ora e mezza e Galway un’ora esatta.

Fonte: iStock

Il verde delle Hidden Heartlands in Irlanda

È attraversata dal fiume Shannon, che a sua volta dà origine a canali, specchi d’acqua e “lough” (laghi), come Lough Allen, Lough Ree e Lough Derg. Lungo le vie d’acqua si possono fare piacevoli gite in barca e sport, dal nuoto alla canoa, dalla pesca al SUP. È facile anche noleggiare una barca senza patente e dormirci dentro, un ottimo modo per trascorrere una vacanza seguendo la Shannon Erne Waterway e toccando luoghi incantevoli come Killaloe, nella Contea di Tipperary.

Le tante vie ciclabili e i sentieri permettono di godersi il paesaggio ed esplorare i piccoli villaggi della zona, ma anche le sue bellissime dimore storiche e i castelli in modo slow.

La città più famosa di questa zona è Athlone, con il suo splendido castello del 1200. In questa cittadina si trova lo Sean’s Bar: aperto nel 900, è il più antico pub d’Irlanda.

L’altro luogo consigliato è il Nord della Contea di Mayo, una delle zone più autentiche e incontaminate del Paese. Pittoresche cittadine colorate affacciate sui fiumi o direttamente sull’oceano, siti archeologici di ere preistoriche e legati alla storia e alla cultura irlandese – incluso San Patrizio, patrono d’Irlanda – e paesaggi che regalano scorci meravigliosi della natura dell’Isola di smeraldo.

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Fonte: 123rf

Dún Briste a Downpatrick’s Head, nella Contea di Mayo

Il punto di partenza di questo tour è la cittadina di Ballina, famosa per la pesca al salmone e per queto sopranominata la “salmon capital of Ireland”. Tra le attrazioni principali di questa zona ci sono i Céide Fields, nei pressi del delizioso villaggio di pescatori di Ballycastle (un luogo poco turistico ma che merita assolutamente una visita). È considerato il sito neolitico più vasto d’Irlanda e si ritiene contenga il sistema di campi coltivati e muratura divisorie più antico tra quelli scoperti finora (circa 3500 a.C.).

Non lontano da Ballycastle e da Ballina, si trovano le scogliere di Downpatrick’s Head. Questa zona fa già parte della Wild Atlantic Way, la strada segnalata più lunga del mondo e la più panoramica d’Irlanda. Il suo Dún Briste, “forte rotto”, un faraglione singolo che spunta dalle acque impetuose creatosi dal crollo di una parte di scogliera durante una forte tempesta nel 1393, è diventato il simbolo di tutta la zona.

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giardini Notizie Viaggi

Questa piazza è stata trasformata in un giardino delle meraviglie

Poche cose al mondo sanno affascinare, ispirare e incantare come i giardini, paradisi terrestri che inebriano la vista e i sensi e che rappresentano la più nobile delle convivenze, quella tra uomo e natura. Luoghi che, grazie all’attività dell’uomo, mettono in mostra la natura, la esaltano e la valorizzano, la rendono accessibile a tutti.

Non è un caso che, questi eden straordinari, siano diventati con il tempo delle vere e proprie attrazioni turistiche da visitare in giro per il mondo e in ogni periodo dell’anno. Ci sono labirinti sempre verdi, giardini all’inglese, parchi fioriti e orti botanici. Ognuno ha i suoi colori, le sue caratteristiche, eppure tutti sono accomunati dal medesimo obiettivo: portare in scena la grande bellezza di Madre Natura.

Ed è la stessa missione condivisa da quel parco temporaneo inaugurato a Victoria Square, a Birmingham, in occasione del festival artistico PoliNations, che celebra la diversità del Regno Unito. Un giardino delle meraviglie tutto da scoprire.

Settembre a Birmingham

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio in Inghilterra. Anzi, più di uno. C’è Londra, per esempio, che è una delle metropoli più importanti del mondo intero, una città viva e dinamica che stupisce e stordisce, ci sono le secolari università di Oxford e di Cambridge, le terme romane di Bath e poi, ancora, l’affascinante e misterioso complesso neolitico di Stonehenge. E poi ci sono i villaggi, i borghi e le città che conservano bellezze straordinarie, che raccontano storie, culture e tradizioni che sono tutte da scoprire.

Ma se avete in programma un viaggio di fine estate nel Paese, allora, la destinazione da raggiungere è Birmingham e vi spieghiamo subito il perché. Nella città più importante delle Midlands Occidentali, celebre per i luoghi storici che testimoniano la rivoluzione industriale, per i suoi canali e per le vie ricche di caffè e botteghe, è nato un giardino spettacolare.

Victoria Square, piazza pubblica pedonale nonché cuore di Birmingham, è stata trasformata in un giardino delle meraviglie che celebra la biodiversità nel Regno Unito in occasione del festival PoliNations che si tiene in città dal 2 al 18 settembre.

Un programma fitto di eventi, che ha l’obiettivo di avvicinare le persone alla vita vegetale del Paese, si trasforma nella migliore occasione per esplorare un paradiso terrestre sapientemente allestito per l’occasione. Protagonisti assoluti della scena sono cinque alberi maestosi che svettano verso il cielo con i loro oltre 10 metri di altezza. Tutto intorno, invece, aiuole e zone coltivate mettono in mostra oltre 6000 esemplari di piante e fiori che caratterizzano in maniera univoca tutti i giardini del Regno Unito.

PoliNations Garden, Birmingham

Fonte: Getty Images

PoliNations Garden, Birmingham

Il giardino delle meraviglie a Victoria Square

Chiunque abbia in mente un viaggio a Birmingham a settembre non può perdere l’occasione di visitare questo giardino straordinario costruito proprio nel cuore della città. Un polmone verde e inedito dalle fattezze magiche che mette in scena tutti i colori della natura.

Gli alberi architettonici giganti, che cambiano il volto del paesaggio urbano, sono un omaggio alla natura, ma anche un monito della salvaguardia del pianeta. Queste strutture, infatti, accumulano l’acqua piovana e la utilizzano per creare energia eolica. Tutto intorno, invece, si snoda un’oasi fatta di migliaia di piante, un giardino forestale ed epico che pullula di vita vegetale e che raccoglie le specie che caratterizzano i tradizionali giardini del Regno Unito.

Victoria Square resterà in fiore fino al 18 settembre. Il giardino prenderà vita attraverso tour gratuiti nella foresta, esperienze multisensoriali, concerti e spettacoli di luce.

Chi non potrà raggiungere Birmingham per partecipare al festival, potrà comunque prendere parte a questo omaggio alla natura. Grazie all’applicazione PoliNations, scaricabile sul proprio smartphone, sarà possibile creare una pianta ispirata alle proprie emozioni utilizzando la realtà aumentata e creando un meraviglioso giardino virtuale.

PoliNations Garden, Birmingham

Fonte: IPA

PoliNations Garden, Birmingham
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La nuova ciclabile nel Cuore Verde d’Europa

La fine dell’estate, il momento in cui l’autunno si avvicina portando con sé una luce dai riflessi ramati e le giornate si fanno man mano più fresche, è il periodo ideale per pensare a una vacanza relax, che possa donare piacevoli momenti di benessere, sperimentando un modo di viaggiare lento e green. E la Slovenia è la destinazione perfetta, perché continua a sorprendere i suoi visitatori con nuovi modi di viverla in chiave assolutamente sostenibile e sempre accogliente.

Tanto più che dal prossimo ottobre nascerà un nuovo percorso ciclo-turistico che permetterà di godere pienamente del patrimonio naturale e del fascino delle località termali slovene, portando alla scoperta di splendidi territori nel rispetto dell’ambiente attraverso l’eco-mobilità, un punto cardine del turismo nel Cuore Verde d’Europa.

In bici alla scoperta delle bellezze della Slovenia

Slovenia Green Wellness Route: questo il nome della nuova ciclabile che unisce terme naturali e Spa, ciclismo e ospitalità sostenibile. Un modo originale di approcciarsi a questa destinazione sempre più eco-friendly e di conoscerne il meraviglioso territorio, entrando in sintonia con le persone, il cibo, la natura e il paesaggio di un Paese che ha saputo essere lungimirante, combinando il benessere dell’attività fisica e il relax in acque termali e invitanti trattamenti wellness.

“Sorella” della Green Gourmet Route, percorso ciclo-turistico dedicato all’aspetto gastronomico della Slovenia, questa nuova via del benessere prende vita dall’Ente per il Turismo Sloveno, in collaborazione con l’Associazione delle Terme Slovene, il Consorzio Green Slovenia, le destinazioni partecipanti e Visit GoodPlace, agenzia di viaggi boutique specializzata nell’offerta di tour in bicicletta sostenibili. Un tour ecologico e a basso impatto ambientale, che include esclusivamente le destinazioni che hanno ottenuto il certificato Slovenia Green, dimostrando impegno per un futuro sempre più “verde” e promuovendo lo sviluppo sostenibile del turismo.

Slovenia Green Wellness Route: il tour

L’itinerario completo è suddiviso in 16 giorni e altrettante tappe suggerite, per una lunghezza totale di 640 km (con un’altitudine massima di 940 metri). La ciclovia collega le migliori terme slovene attraverso meravigliose strade affacciate su panorami scolpiti dalla natura e splendide cittadine.

Partendo da Lubiana, si sfiorano le Alpi di Kamnik e della Savinja, per poi pedalare tra le colline del vino e dei vitigni puntellate dai filari, fino alle ampie distese della pianura pannonica e tra i più dolci pendii collinari in direzione del confine meridionale, dove ci si immerge nella quiete del Parco Regionale Kozjansko, si incontra Kostanjevica, nota anche come la “Venezia slovena” e il castello di Otočec, che si erge su un’isola nel mezzo del fiume Krka e regala un panorama molto scenografico. Il tour prosegue e si conclude con il ritorno nella capitale, in un suggestivo percorso ad anello.

Ogni tappa è studiata per coprire una lunghezza media di 40 km, lasciando il tempo necessario per rilassarsi negli oltre 10 centri termali disseminati nel percorso, tra splendidi borghi, città dal sapore medievale, villaggi dove il tempo sembra essersi fermato e perle architettoniche, sempre circondati da un paesaggio mutevole e di grande bellezza.

Dalle terme di Snovic, un vero e proprio eco-mondo dedicato al wellness con tanto di riviera termale al coperto e una bellissima area esterna, a quelle di Dobrna, le più antiche della Slovenia, passando per Laško, cittadina conosciuta anche per la tradizione birraia, e il centro termale Olimia, una delle prime destinazioni del Paese quando si parla di benessere. E, ancora, Rimske, con piscine calde e fredde già utilizzate dagli antichi Romani, senza dimenticare i numerosi centri medicali per la salute cardiovascolare o respiratori.

Se non avete 16 giorni a disposizione, è possibile scegliere di percorrere l’itinerario anche in un weekend lungo o in una manciata di giorni, selezionando le mete preferite e muovendosi comodamente in treno, oltre che in bicicletta. Per la pianificazione del viaggio, si può inoltre avere in dotazione una mappa interattiva, con la segnalazione dei centri termali, dei luoghi dove soggiornare e di quelli consigliati per assaporare la cucina slovena, con descrizioni giornaliere, suggerimenti e oltre 500 attrazioni indicate lungo il percorso.

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Notizie vacanze Viaggi

Italiani in vacanza: il sondaggio che rivela il più grande “epic fail”

Tutti attendiamo le vacanze con la stessa adrenalina con cui i bambini aspettano il loro compleanno. Del resto, è un periodo in cui finalmente ci mettiamo a riposo ed esploriamo luoghi del cuore o a noi sconosciuti. Partire è spesso sinonimo di relax e divertimento, ma ci sono alcune circostanze in cui, sfortunatamente, si verifica l’esatto contrario.

A rivelarci quanto appena detto è un sondaggio condotto da Volagratis.com, il pioniere dei motori di ricerca per voli, che in base alla sua indagine – svolta nel periodo gennaio-febbraio 2022 su 5.000 persone provenienti da Regno Unito, Spagna, Italia, Germania e Francia – ha evidenziato che 1 italiano su 3, almeno una volta nella vita, si è trovato in situazioni che hanno compromesso la sua vacanza.

I maggiori “epic fail” degli italiani in vacanza

Voli cancellati? Bonifici mai arrivati? Strutture che si sono rivelate fatiscenti rispetto a quelle che si erano prenotate? Niente di tutto questo! Il più grande “epic fail” degli italiani in vacanza, o almeno per il 32% degli intervistati, è litigare con il gruppo di amici con cui si è partiti o con il proprio partner.

Ma non è finita qui perché la ricerca ha svelato anche altre situazioni spiacevoli: il 30,50% delle persone che hanno partecipato al sondaggio si è rovinato le ferie perché si è ammalato il primo giorno. Per il 15,50% di loro, invece, la causa è stata il fallimento di un flirt estivo. Infine, il 14,30% ha dichiarato di essersi guastato le vacanze perdendo il proprio volo, l’8%
dimenticando il passaporto, mentre il 7% perdendo parenti e amici in aeroporto o una volta giunti a destinazione.

Per noi italiani, quindi, i più grandi problemi legati ai viaggi sembrerebbero riguardare soprattutto i propri compagni o i possibili incontri romantici, mentre per il resto dei cittadini europei non è esattamente così.

Per gli inglesi l’errore più grande è quello di non aver messo in valigia abbastanza crema solare (16%), mentre per francesi, spagnoli e tedeschi la vacanza ha preso una brutta piega ammalandosi il primo giorno di viaggio (rispettivamente nel 33%, 32% e 31% dei casi).

Gli spagnoli, tra le altre cose, più di tutti a livello europeo (17%) si sono rovinati le vacanze perdendo il proprio volo, mentre ai precisissimi tedeschi spetta il record per lo smarrimento del passaporto (12,50%).

Le altre variabili indagate

La ricerca, tuttavia, è andata più a fondo e ha scoperto che le cose possono non andare per il verso giusto anche una volta in volo. Sono state prese in considerazioni, infatti, le insofferenze dei viaggiatori a bordo di un aereo.

Stando ai risultati, i nostri concittadini hanno poca tolleranza quando si tratta di sedersi vicino a un bambino che piange (29,40%), accanto a una persona che russa (17,30%) e di fianco a chi ha un profumo troppo forte (16,60%).

Ma a livello generale i meno tolleranti verso i bambini in lacrime sono gli inglesi (43%) e i meno socievoli, sorprendentemente, sono gli spagnoli che più di altri non sopportano di sedersi a lato di quel tipo di viaggiatore che non smette mai di parlare (18%).

Incubi a parte, gli italiani si confermano amanti della compagnia quando si parla di felicità in viaggio: più del 43% degli intervistati ammette che trascorrere del tempo con le persone care è l’aspetto più bello della vacanza.

Della stessa opinione sono gli inglesi, mentre stando ai dati il resto d’Europa non è d’accordo. Per gli spagnoli la massima felicità in viaggio è la scoperta di posti nuovi (48%), mentre per francesi e tedeschi è la possibilità di ritagliarsi un momento di relax (rispettivamente 50% e 53%).

C’è una cosa, però, che mette d’accordo tutti: la cucina, con percentuali che tra i vari Paesi oscillano tra il 34% e il 36%. In sostanza, scoprire la tradizione enogastronomica locale è uno degli aspetti preferiti da tutti i viaggiatori, qualsiasi sia il loro luogo di provenienza.

Contenuto offerto da Volagratis.com

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Diversi villaggi stanno nascendo sui tetti di questa città

Esiste una città, particolarmente conosciuta per la sua architettura audace e moderna, che ha lanciato una sfida, con se stessa e con il mondo. Quella di crescere ed espandersi in altezza.

Stiamo parlando di Rotterdam, la città olandese che ospita il porto più grande d’Europa, un luogo straordinariamente vivo e dinamico che affascina e attrae ogni anno turisti da tutto il mondo. Vengono qui per esplorare il Museo Marittimo che espone la storia d’amore tra la città e il mare, per passeggiare nel suggestivo quartiere Delfshaven, per raggiungere quella che è la via dello shopping più bella d’Europa.

Ma c’è un altro motivo per raggiungere Rotterdam, oggi e domani, ed è quello di scoprire ed esplorare gli spazi ad alta quota con vista panoramica. Sì perché qui, in città, i tetti delle case e degli edifici si stanno trasformando in villaggi.

I rooftop villages di Rotterdam

Si chiamano rooftop villages e sono i villaggi sui tetti di Rotterdam. Quella della conquista del cielo, in realtà, è una missione che la città porta avanti da anni. Lo fa per creare nuovi spazi da abitare e da vivere, ma sopratutto per contrastare attivamente il cambiamento climatico.

Il profilo architettonico stesso della città permette questo sviluppo verticale. Dopo che il centro storico è stato in gran parte distrutto dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale, il piano di ricostruzione ha visto la nascita di numerosi rooftop. Gli stessi sui quali è possibile camminare oggi per fare inediti tour sulla città.

Da lì, all’esigenza di sfruttare le altezze, il passo è stato breve. Così ecco che Rotterdam è diventata la città degli orti, dei giardini e delle passerelle sul tetto. La prossima sfida sarà quella di creare dei villaggi ad alta quota.

Sui tetti della città di Rotterdam

Quello di vivere la città dall’alto non è un progetto nuovo, anzi, ma è la naturale evoluzione di tutta una serie di iniziative, come quella della Rotterdam Rooftop Walk, volte a conquistare i cieli del territorio olandese.

Urbanisti, architetti e antropologi hanno risposto alla chiamata per vincere la sfida, ripensando agli spazi di quei oltre 18 milioni di metri quadrati che totalizzano i tetti piani della città.

L’iniziativa, che prende il nome di Dakdorpen, ha come obiettivo proprio quello di indagare i nuovi spazi abitativi ad alta quota, con la proposta di nuove soluzioni architettoniche. Certo le sfide sono tante, ma le soluzioni proposte fino a questo momento segnano un importante passo avanti. Lo dimostrano i tetti verdi, che sono diventati i polmoni verdi della città. Habitat ecologici che convogliano l’acqua e che purificano l’acqua.

Ma con i rooftop villages la sfida si fa ancora più interessante ed entusiasmante. L’idea degli esperti, infatti, è quella di rinforzare le terrazze esistenti e popolarle di piccole case abitabili così da sfruttare le altezze e proporre un nuovo modello urbano.

Gli architetti e gli urbanisti sono già a lavoro per il primo progetto pilota che verrà inaugurato nei prossimi mesi a De Kroon, hub culturale e coworking di Rotterdam. È qui che nascerà il primo villaggio sul tetto della città.

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In Qatar, il varo della nave più green che ci sia

A pochi giorni dal calcio d’inizio della Coppa del mondo FIFA 2022 che si svolgerà nel Qatar, si terrà anche un evento memorabile: il varo della nave più più green che sia mai stata costruita.

Stiamo parlando della MSC World Europa, una nave da crociera da oltre 215mila tonnellate e un design incredibilmente innovativo.

La cerimonia di battesimo della nuova ammiraglia avverrà il 13 novembre a Doha, Capitale del Paese, dove sarà inaugurato anche il nuovo Grand Cruise Terminal della città, una struttura modernisisma di 24mila metri quadrati che gestirà fino a 28.000 passeggeri al giorno e avrà la capacità di ospitare due navi da crociera giornaliere.

I crocieristi potranno ammirare, tra le altre cose, un incredibile acquario all’interno del terminal e una galleria dedicata all’arte islamica. I Mondiali di calcio, invece, inizieranno il 20 novembre, quando la squadra del Qatar incontrerà la nazionale dell’Ecuador. Ma veniamo alla nave.

Com’è fatta la MSC World Europa

Il design della World Europa sarà innovativo, con una prua a 90° a forma di freccia che taglierà l’acqua con facilità, una caratteristica mai vista prima d’ora su una nave da crociera. La prua, però, non avrà solo un valore estetico, bensì sarà capace di migliorare ulteriormente la stabilità della nave offrendo comunque un comfort maggiore per gli ospiti.

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Fonte: MSC

La forma a “Y” della poppa della MSC World Europa

L’impressionante e inedita forma a “Y” a poppa si apre sull’Europa Promenade, una passeggiata lunga 104 metri, che offre una vista mozzafiato sul mare ed è divisa in una parte aperta e un’altra metà coperta da un imponente schermo a Led, che trasmetterà giochi di luci durante l’intero arco della giornata.

Una delle caratteristiche principali della Promenade sarà The Venom Drop The Spiral, un sorprendente elemento architettonico centrale sotto forma di scivolo a secco che si estende per undici ponti, il più lungo in mare.

Le dimensioni della nave, che è lunga 333,3 metri e che può ospitare fino a 6.762 passeggeri, consentiranno di avere delle aree completamente distinte, ognuna con il proprio stile e le proprie esperienze. Si potrà passare da una tranquilla area zen per soli adulti alla Promenade, con intrattenimento, negozi e bar, fino a un’area separata per le famiglie, che ospita ben dieci nuove strutture per bambini.

Come sulle altre navi della compagnia, non mancherà la Aurea Spa, un centro wellness in stile balinese di 1.012 metri quadrati, con area termale, palestra, barbiere e beauty saloon con trattamenti di bellezza e benessere.

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Fonte: Ufficio stampa

La Promenade della MSC World Europa

Una nave nella nave sarà poi lo Yacht Club, che prevederà oltre alle cabine più belle anche un’area riservata accessibile solo ai membri del club, con ristorante e lounge privati, una grande area piscina con solarium e vasche idromassaggio. Ci sarà anche un’area della spa dedicata a questi ospiti, con sale massaggi dedicate e accesso completo alla Thermal Suite nella Aurea Spa e tanto di servizio di maggiordomo 24 ore su 24.

La nave offrirà 13 punti di ristoro, inclusi sei ristoranti tematici e due locali completamente nuovi: lo Chef’s Garden Kitchen, che propone microverdure, e La Pescaderia, con grigliate di pesce e posti a sedere all’aperto. Un ristorante sarà anche aperto tutti i giorni 24 ore su 24.

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Fonte: Ufficio stampa

Lo scivolo a bordo della nave

Una nave green

La World Europa sarà la prima nave di MSC Crociere alimentata da gas naturale liquefatto (GNL), il combustibile fossile più pulito attualmente disponibile per le grandi navi da crociera e sarà la nave più grande ed ecologicamente più avanzata in navigazione nel Medioriente. Con il GNL la riduzione dei gas serra raggiungerà fino al 25%.

Ma non sarà l’unica tecnologia green rivoluzionaria a bordo della nave. Lo scopo della compagnia è infatti quello di arrivare a “operazioni a emissioni zero“. Anche il sistema di trattamento delle acque reflue sarà di nuova generazione e sarà dotata di altre tecnologie ambientali all’avanguardia, contribuendo sempre più alla tutela dell’ambiente.

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Fonte: Ufficio stampa

Il design unico della MSC World Europa

Le crociere della nave

La nave partirà per il suo viaggio inaugurale in Medioriente il 20 dicembre, offrendo crociere di sette notti verso Doha, Dubai, Abu Dhabi e Sir Bani Yas Island, negli Emirati Arabi Uniti, oltre a Dammam, in Arabia Saudita. Per raggiungere il porto di imbarco, MSC ha stretto una partnership con Qatar Airways e offrirà pacchetti volo+crociera.

Da marzo 2023, invece, si trasferirà nel Mediterraneo, dove offrirà crociere verso Genova, Napoli e Messina, oltre a La Valletta, a Malta, Barcellona, in Spagna e Marsiglia, in Francia.

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In vacanza a casa della Regina Elisabetta d’Inghilterra

Ogni anno, nei mesi di gennaio e febbraio, la Regina Elisabetta d’Inghilterra si rifugia nella sua casa di Sandringham, una splendida residenza di campagna nella Contea di Norfolk.

Quando non c’è, però, la casa è aperta al pubblico e può essere visitata. All’interno ci sono splendide stanze riccamente decorate con mobili d’epoca e opere d’are appartenenti alla famiglia reale britannica.

Ora qualche fortunato che riuscirà ad aggiudicarsi per tempo la prenotazione potrà anche soggiornare a Sandringham, vivendo un’esperienza davvero regale.

Soggiornare a Sandringham

La Regina ha infatti deciso di affittare per un breve periodo un cottage all’interno della proprietà attraverso Airbnb. Si tratta del villino destinato al giardiniere della Regina, ma a vederlo sembra proprio una piccola reggia.

Il cottage di Sandringham potrà essere affittato il prossimo febbraio per un soggiorno minimo di tre motti alla modica cifra di 354 sterline a notte, pari a circa 410 euro (meno di una suite in un moderno hotel a cinque stelle).

Sul sito di Airbnb la casa del giardiniere è descritta come “un delizioso nascondiglio, appartenente a Sua Maestà la Regina, nascosto nel cuore della sua tanto amata tenuta di campagna di Sandringham e l’edificio più vicino alla stessa Sandringham House”.

Il cottage offre “una struttura ricettiva deliziosa e rilassante” che può ospitare fino a otto persone su due livelli. “Arredata in modo eclettico con una collezione reale, tutti i mobili e i quadri un tempo si trovavano all’interno di una delle residenze reali”.

Anche il giardino non è da meno. È descritto come un luogo di “pura delizia e uno splendido ambiente per questa dimora idilliaca di cui gli ospiti possono godere”. Sono ammessi anche i cani, ça va sans dire, essendo Sua Maestà una grande amante dei suoi corgi che possiede fin dall’età di 18 anni.

Le altre dimore reali dove soggiornare

Sandringham non è l’unica dimora reale dove è possibile soggiornare. La Regina Elisabetta, infatti, affitta alloggi anche nella proprietà di Balmoral, una delle più famose dimore reali della Gran Bretagna, dove si trova ora Sua Maestà. Per far fronte alla crisi economica, proprio di recente ha addirittura deciso di rivedere vero il basso le tariffe, tanto che i prezzi partono da 15 sterline, circa 17 euro. Da non crederci.

I cottage più economici, Colt Cottage, infatti, solitamente hanno prezzi che partono da 555 sterline (650 euro) alla settimana, ma possono arrivare fino a 1.650 sterline, circa 1.900 euro, e possono ospitare fino a cinque persone il che significa che ogni notte costa 79 sterline (circa 92 euro) e quindi 15,80 sterline a persona per notte.

I cottage sono due e sono separati tra loro. Sul sito di Balmoral vengono descritti come “situati nei pressi del castello, vicini agli uffici e alle stalle della proprietà. Vi si accede attraverso la strada pubblica che porta a Balmoral e poi tramite una strada privata”.

Il più costoso è il Rhebreck Lodge che può ospitare fino a sei persone e si trova sul lato Est della residenza reale, ma gode di una vista spettacolare sulla vallata e sul campo da golf. Si affitta tutto l’anno, tranne durante le cosiddette “Royal Visit”. Dentro ha camere con caminetti, salone e sala da pranzo oltre alla cucina abitabile.

Chi fosse interessato può già prenotare per soggirnaravi tra i mesi di gennaio e marzo 2023. Nessuno dei cottage è disponibile quando a Balmoral è presente la Regina, per ragioni di sicurezza.