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La primavera è il periodo migliore per visitare questo piccolo Stato

Con la primavera sbocciano fiori e giardini. Ma è anche il periodo dell’anno in cui cresce la voglia di uscire di casa e di mischiarsi tra la gente, assistendo a eventi, mostre, concerti. Le strade del Principato di Monaco, a due passi dall’Italia, gli spazi verdi si colorano di splendide composizioni floreali (è la seconda città d’Europa per spazi verdi dopo Vienna) e strade e piazze si animano di turisti.

Questo piccolo Stato riesce ad attirare su di sé l’attenzione del mondo intero, con i suoi piccoli e grandi eventi, le sue kermesse, il suo pubblico fatto di gente comune ma anche di tante celebrity che si mischiano alla folla.

Ed è proprio dedicato alla nuova e bella stagione il Festival Printemps des Arts, che si tiene nel Principato dal 10 marzo al 3 aprile, un vortice di musica, danza, film e arti grafiche sotto la supervisione del nuovo direttore artistico Bruno Mantovani. Eventi che si svolgono in alcuni dei luoghi più iconici di Montecarlo e che sono l’occasione per visitare gli edifici più belli e famosi.

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Una veduta panoramica del Principato di Monaco

Le location iconiche del Principato di Monaco

Tra i luoghi di questa edizione ci sono quelli più iustituzionali, come teatri, chiese e cinema. Primo fra tutti, l’Auditorium Rainier III, a cui si accede dal celebre tunnel del Larvotto, quello dove sfrecciano ogni anno le auto di Formula Uno durante il Gran Premio di Montecarlo.

L’Opéra è naturalmente una delle location del festival, un edificio che fa parte del casinò di Montecarlo, inaugurato a fine ‘800 con il nome di Salle Garnier, dal nome dell’architetto che lo progettò insieme all’Opéra di Parigi. È qui che si sono svolti i festeggiamenti per il matrimonio tra Alberto II e la principessa Charlene.

E poi c’è il Théâtre des Variétés, un teatro piuttosto recente dove si svolgono spesso eventi culturali. Alcuni concerti si svolgono anche all’interno della Chiesa di Saint-Charles, sul Boulevard des Moulins, la via dello shopping. E infine il Grimaldi Forum, l’edificio tutto vetri che dà sulla spiaggia del Larvotto – che ha appena subìto un grosso restyling dietro la consulenza del nostro Renzo Piano – dove già si tengono eventi e soprattutto mostre.

Alcuni concerti sono aperti solo a pochi fortunati e si tengono nelle sale dei lussuosi hotel monegaschi, come l’Hôtel de Paris, l’Hôtel Hermitage (forse il più lussuoso del Principato) e il Novotel.

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Un concerto all’aperto davanti al casinò di Montecarlo

Luoghi inusuali diventano teatri

E poi ci sono luoghi insoliti, come il Museo Oceanografico, sulla rocca di Monaco, tra pesci tropicali e migliaia di meduse, nelle ampie sale risuoneranno le note musicali del festival. Il liceo tecnico, un edificio modernissimo sulle alture del Principato, è anch’esso un luogo particolare dove tenere dei concerti.

Poi c’è lo Yacht Club, l’edificio a forma di nave ormeggiata proprio sul porto Hercule, progettato da Norman Foster. Un altro edificio di design dove si tengono degli eventi è l’One – Monte-Carlo, un palazzo di fianco all’Hôtel de Paris e al casinò, che ospita lussuosissime penthouse costruito solo pochi anni fa ridefinendo completamente la celebre Place du Casino.

Alcune esibizioni si svolgono anche nel tendone del circo, una tensostruttura stabile che si chiama Chapiteau de Fontvieille e dove ogni anno si svolge ogni anno un importante festival internazionale del circo, trasmesso anche in Tv e gli eventi si stendono anche al vicino Café du Cirque.

E, infine, c’è una location che viene aperta solo qualche volta eccezionalmente e che pochi tra quelli che pensano di conoscere bene il Principato hanno avuto occasione di visitare. Si tratta del Tunnel Riva, una rimessa che si trova sotto i portici di Port Hercule. Come dice il nome, qui ci si occupa da almeno 60 anni di questi bellissimi motoscafi fornendo assistenza tecnica o servizio di rimessaggio. Questo famosissimo cantiere italiano, di Sarnico, in provincia di Bergamo, fabbrica imbarcazioni di lusso fin dalla metà del 1800 ed è sinonimo di lusso ed eleganza, da sempre. Fatto sta che quando questo particolare “garage” dei Riva viene affittato per eventi privati, spesso legati proprio alla nautica e ai boat show, diventa anche un vero e proprio museo perché gli ospiti si aggirano negli spazi tra un motoscafo e l’altro.

Il Festival Printemps des Arts

La prossima edizione del Festival Printemps spazia dalla musica del XIV secolo alla riscoperta di Haydn e Debussy, con il grande pianista Jean Efflam Bavouzet, da Bach con l’organista Éric Lebrun a Mozart, Sciostakovic e Ravel interpretati dal quartetto d’archi Quatuor Voce fino al jazz.

Info utili

Il prezzo dei biglietti varia dai 20 ai 40 euro. Sono disponibili biglietti da 10 euro per i giovani fino ai 25 anni, mentre per i bambini fino ai 12 anni l’ingresso è gratuito. Ci sono anche biglietti ridotti per i gruppi. Tutte le info sul link ufficiale.

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Un concerto durante il Festival Printemps des Arts

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Nuova offerta Ryanair, vale solo 24 ore

Ryanair ha appena lanciato una nuova offerta low cost, con biglietti aerei a partire da 14,99 euro a tratta. La promozione scade a mezzanotte. Si può partire a questi prezzi bassi da oggi fino al prossimo 7 aprile.

Ci sono offerte per diverse mete in Europa, anche nell’Europa dell’Est, ma, vista la situazione, vi consigliamo di pensare a un viaggio entro i confini nazionali o al massimo dalla parte opposta e quindi Francia, Spagna o Portogallo.

Ci sono voli per la Sardegna a prezzi anche inferiori rispetto all’offerta. Un Milano Bergamo o Malpensa – Alghero costa solo 4,99 euro a tratta. Ci sono voli per Bari da Malpensa, da Roma Fiumicino e da Alghero anche questi a 4,99. Così come per Palermo, si trovano – ancora per poco – biglietti a meno di 5 euro partendo da tantissimi aeroporti (Malpensa, Fiumicino, Bari, Alghero, Cagliari, Bologna, Brindisi, Cuneo, Genova e Napoli). Se non avete ancora le idee chiare, ecco il nostro consiglio di viaggio.

Perché andare ad Alghero fuori stagione

La chiamano “la piccola Barcellona” o la “Barceloneta” della Sardegna quindi, come la città catalana, avrà molto da offrire. In realtà il soprannome è dovuto al fatto che in città è ancora molto diffusa la lingua catalana, parlata da un abitante su cinque, seppur nella variante algherese.

Alghero, che ha un centro storico davvero delizioso, circondato dalle sue famose mura di cinta e ricco di interessanti monumenti e edifici storici, si trova anche in una posizione ideale per escursioni e passeggiate lungo questo tratto di costa sarda, chiamato Riviera del Corallo (e il nome evoca già qualcosa di incredibile), che presenta non poche sorprese.

Una volta arrivati, basta imboccare le strade a caso per rendersi conto dell’eterogeneità di sfondi e scenari, un labirinto di vicoli su cui s’affacciano le mura gialle e le case antiche che rievocano le sue origini catalane. Da non farsi mancare sono le belle passeggiate lungo i bastioni del porto, da cui scorgere i caratteristici tetti rossi delle case e le cupole delle chiese. Come quella di San Michele, con la caratteristica cupola di maiolica colorata, e quella di Sant’Anna del ‘700, in stile tardo-rinascimentale.

Alghero è, come già anticipato, famosa per il corallo, che nell’arte manifatturiera locale viene unito all’oro in un felice connubio artistico. Imperdibile è quindi una visita del museo del Corallo.

Il momento più appassionato dell’anno ad Alghero è la Settimana Santa, con i riti religiosi della tradizione spagnola. Quindi se ci andate prima di Pasqua vi godete anche un evento unico in Italia.

Alghero

Le mura di Alghero

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Questa estate puoi fare un tour tra concerti in Gran Bretagna, gratis

C’è chi è disposto a volare dall’altra parte del mondo pur di ascoltare le proprie band del cuore o partecipare ai festival più suggestivi e iconici di sempre. Ed è proprio a queste persone che oggi ci rivolgiamo con quella che ci sembra essere l’offerta di lavoro dei sogni. La piattaforma di biglietti Skiddle, infatti, sta cercando un festival reporter disposto a girare tutta la Gran Bretagna questa estate partecipando a 13 grandi manifestazioni musicali nel Paese.

In viaggio per la musica

C’è chi si mette in viaggio per raggiungere le meraviglie naturali del mondo, quelle che portano la firma di Madre Natura, e chi invece per ritrovarsi al cospetto delle grandi opere architettoniche costruite dall’uomo. Ma le avventure di viaggio sono mosse anche dagli interessi personali, dalle emozioni, dalla voglia di vivere nuove esperienze che passano per le tradizioni, le culture e tutti i sensi. Passano anche per la musica, per i festival e i concerti.

Sono migliaia le persone che ogni anno si mettono in volo per raggiungere villaggi, paesi e città e assistere ai festival locali, eventi canori dove non solo è possibile ascolta buona musica, ma si può respirare un’aria culturale internazionale, frizzante e piena di energia.

Tra i luoghi più frequentati e celebri in questo senso, non possiamo non menzionare la Gran Bretagna. È proprio nel Paese che sono conservati i luoghi storici e iconici legati a questo mondo, palchi straordinari che hanno ospitato i Big della musica come i Beatles, i Radiohead, i Muse, i Pink Floyd, Jimi Hendrix, i Depeche Mode e molti altri ancora.

Ma la Gran Bretagna è anche il luogo dei festival straordinari dove ogni anno, sotto i palchi, si riuniscono migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. Ed è proprio lì che potrete andare se sarete scelti come festival reporter da Skiddle quest’estate.

Pagati per vedere concerti: come funziona il lavoro dei sogni

Se l’idea di fare un tour tra i festival musicali più iconici della Gran Bretagna vi entusiasma, allora non potete lasciarsi sfuggire questa opportunità. Si tratta di un lavoro in piena regola dato che la piattaforma di biglietti Skiddle paghera alla persona selezionata £ 7.500. La richiesta è quella di partecipare a 13 grandi eventi che si terranno questa estate nel Regno Unito ogni fine settimana.

Il candidato ideale, neanche a dirlo, deve essere un appassionato di musica, pronto a lanciarsi in questa avventura da maggio ad agosto, disposto a spostarsi da una parte all’altra del Paese per raggiungere i luoghi dei festival. In cambio è richiesto di creare dei contenuti multimediali che verranno poi caricati sulla piattaforma di Skiddle per raccontare i momenti più emozionanti e suggestivi dei festival.

Tra gli eventi iconici ai quali si è invitati a partecipare troviamo l’Highest Point a Lancaster, il Dream Valley in Kent, il Parklife a Manchester e l’One Out Fest a Londra. E poi ancora Retro In The Park a Burnley, Kubix in Sunderland, il Bluedot a Macclesfield, il Belladrum a Inverness. Ad agosto si susseguiranno ogni weekend il  Rock The Mote, Kent, il
Garage Nation Outdoor Fest a Londra, il Weyfest e il Creamfields North a Cheshire, l’ultimo di questa lunga serie di festival.

Se volete candidarvi, non vi resta che compilare l’application form sulla piattaforma di Skiddle e prepararvi a fare il pieno di musica. Buona fortuna a tutti!

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I Paesi che riapriranno a breve e quelli senza più restrizioni

Da giorno 1 marzo sono state abolite le misure restrittive legate ai viaggi da e per l’Italia. Ciò vuol dire che possiamo viaggiare ovunque nel mondo, a patto che un determinato Paese sia effettivamente aperto al turismo.

Lo Stivale, però, non è l’unico luogo del globo ad aver allentato le norme di viaggio. Tantissime destinazioni hanno rivisto le loro regole e altrettante si accingono a riaprire (finalmente) le frontiere.

Dubai, stop al tampone per i vaccinati

Meta perfetta per viaggiatori solitari, ma anche per famiglie è Dubai. La buona nuova è che a partire dall’1 marzo i viaggiatori vaccinati non hanno più bisogno di esporre il risultato negativo di un tampone Pcr. Basta presentare la prova dell’effettuazione del ciclo vaccinale completo o un certificato medico valido, provvisto di QR Code, attestante che nel mese antecedente l’arrivo a Dubai l’interessato è guarito dal Covid-19.

Anche chi non è vaccinato può comunque recarsi nell’Emirato, ma a seguito dell’esibizione di un test molecolare negativo effettuato entro 48 ore dalla partenza. È bene sapere, però, che ad alcuni viaggiatori potrebbe anche essere chiesto di effettuare un ulteriore controllo a campione all’arrivo

Seychelles porte aperte per gli italiani

Le fiabesche Seychelles ci aspettano. Dall’1 marzo via libera agli italiani che desiderano trascorrere una vacanza in questi paradisi. Per andarci serve effettuare un tampone molecolare con esito negativo nelle 72 ore prima della partenza.

Per chi ha contratto la malattia tra le 2 e le 12 settimane prima del viaggio, basta un tampone antigenico rapido con prova di guarigione. Bisogna, inoltre, compilare la Health Travel Authorisation e stipulare un’assicurazione sanitaria Covid-19 che copra eventuali costi di quarantena e trattamenti medici.

La Giamaica semplifica le procedure di ingresso

Affascinante e finalmente raggiungibile è la Giamaica che, in questi ultimi tempi, ha semplificato le sue procedure d’ingresso. Dall’1 marzo stop al Travel Authorization e alle misure di quarantena. Rimane obbligatorio fornire il risultato negativo di un test Covid-19 condotto entro 72 ore dalla data del viaggio.

La Giamaica è stata una delle prime destinazioni a riaprire ed è stato uno dei primi Paesi a ricevere dal Wttc il riconoscimento con il marchio globale di sicurezza e igiene.

Thailandia, allentate le misure d’ingresso

Allentate le misure d’ingresso anche in Thailandia dove, a partire dall’1 marzo, è obbligatorio presentare:

  • tampone negativo, effettuato con metodo RT/PCR, non oltre 72 ore prima della partenza. In caso di tampone positivo, è ugualmente possibile viaggiare, a condizione che l’interessato abbia un certificato medico che attesti che l’infezione è stata riscontrata non meno di 14 giorni prima, e non più di 90 giorni prima della data di partenza. E’ tuttavia a discrezione delle Autorità sanitarie locali, all’arrivo in Thailandia, decidere se il viaggiatore deve essere sottoposto a quarantena, e per quanto tempo;
  • autorizzazione denominata “Thailand Pass”;
  • visto, in tutti i casi in cui è richiesto;
  • assicurazione sanitaria che copra tutto il mondo, o comunque la Thailandia, che comprenda anche le spese dovute al  Covid-19 e abbia un massimale non inferiore ai 20.000 USD.

Il regime di quarantena è abolito per tutti, a patto che gli interessati, se maggiori di 18 anni, siano vaccinati contro il Covid-19 con ciclo completo (due dosi, oppure una dose di vaccino Johnson & Johnson) da almeno 14 prima della data del viaggio. In alternativa, è possibile produrre certificato medico di completa guarigione e certificato di vaccinazione con una sola dose, effettuata in data successiva alla guarigione.

Tunisia: niente più test per i turisti

L’Ente nazionale del turismo tunisino ha varato nuove condizioni di ingresso valide già dallo scorso 26 febbraio. Non sono più richiesti i test per tutte le persone vaccinate (con più di 18 anni), ma è comunque indispensabile presentare all’arrivo un certificato comprovante il completamento del ciclo vaccinale contro il Covid-19 o un passaporto di vaccinazione rilasciato dalle autorità sanitarie del Paese di residenza.

Per i turisti di età superiore ai 18 anni che non sono vaccinati, o che non hanno completato il loro ciclo vaccinale, è indispensabile presentare in risultato negativo di un test Rt-Pcr di almeno 48 ore o un test antigenico di almeno 24 ore al check-in e sottoporsi a auto-isolamento di 5 giorni.

Inoltre, il governo tunisino ha stabilito l’aumento della capacità al 100% per gli spazi all’aperto; l’aumento della capacità al 75% per gli spazi al chiuso con l’obbligo di presentare il passaporto vaccinale, indossare la mascherina ed aerare i suddetti spazi; e l’aumento della capacità al 100% per il trasporto turistico.

A partire dal 1° aprile 2022, infine, avverrà l’aumento della capacità al 100% per gli spazi al chiuso con l’obbligo di presentare il passaporto vaccinale, indossare la mascherina ed aerare i suddetti spazi.

Oman: stop al tampone all’arrivo

Anche l’Oman dice stop al tampone molecolare all’arrivo. I viaggiatori internazionali – compresi quindi gli italiani – devono presentare solo il certificato vaccinale con QR code, in inglese, che attesti la doppia vaccinazione anti Covid-19 il cui ultimo ciclo sia concluso almeno 14 giorni dell’arrivo in Oman.

Inoltre, è necessario scaricare l’app Tarassud+ sul proprio smartphone ed essere in possesso di un’assicurazione sanitaria della durata di almeno un mese che includa la copertura delle spese per Covid-19.

Aruba, ingresso senza tampone

La splendida Aruba ha allentato le restrizioni di ingresso per i viaggiatori vaccinati: chi ha completato il ciclo, anche con la dose booster, può entrare sull’isola senza necessità di sottoporsi a tampone.

In sostanza, i viaggiatori in possesso di Super Green Pass possono viaggiare senza altri pensieri ad Aruba purché la dose di richiamo sia stata somministrata almeno 7 giorni prima del viaggio. I viaggiatori che non rispondono a questi requisiti devono sottoporsi a tampone antigenico il giorno precedente ‘’arrivo ad Aruba oppure a tampone molecolare Pcr nei 3 giorni precedenti al viaggio.

Il super Green Pass o l’eventuale esito negativo a un tampone Covid-19 vanno caricati in fase di compilazione online della ED-Card – compilazione obbligatoria da svolgere nei 3 giorni precedenti all’arrivo ad Aruba – tramite le quale si procede anche all’acquisto dell’Aruba Visitors Insurance, assicurazione obbligatoria e non sostituibile che al costo di 15$ a persona permette di gestire in maniera rapida e semplice eventuali casi di positività in loco, coprendo tutte le spese mediche e di alloggio.

Sri Lanka, niente più obbligo di test

Lo Sri Lanka ha eliminato le ultime restrizioni Covid per l’ingresso nel Paese. Come confermato dall’Autorità dell’aviazione civile, i viaggiatori internazionali che hanno completato il ciclo vaccinale, almeno 14 giorni prima dell’arrivo, possono entrare senza più obbligo di presentare un test effettuato prima della partenza.

Chi è guarito dal Covid-19, tra i sette giorni e i sei mesi prima dell’arrivo, e ha avuto almeno una dose di vaccino è allo stesso modo esentato dal fare qualsiasi test pre-partenza.

Infine, gli adulti (maggiori di 12 anni) che non sono completamente vaccinati devo presentare l’esito negativo di un test Pcr effettuato nelle 72 ore prima della partenza, o un test rapido condotto fino a 48 ore prima della partenza.

I Paesi che riapriranno le frontiere a breve

Dal 15 marzo il Vietnam torna ad accogliere i turisti internazionali. Chi vorrà entrare nel Paese potrà farlo seguendo però il protocollo studiato dal governo per limitare il Covid, che include regole come una quarantena di un giorno, e l’obbligo di un tampone molecolare.

L’approvazione è conforme alle nuove risposte del governo alla pandemia, che si stanno adattando in modo sicuro e flessibile e controllando efficacemente il virus”, ha affermato il governo in una nota.

Dal 15 marzo, quindi, per entrare nel Paese, bisognerà avere (oltre al visto), un certificato di completa vaccinazione Covid, e un test Pcr effettuato entro le 72 ore prima dell’arrivo. Bisognerà anche essere titolari di un’assicurazione medica o di viaggio che copra il trattamento Covid-19, e compilare un modulo sanitario tramite l’apposito sito.

Pronta a riaprire a tutti i viaggiatori internazionali completamente vaccinati, senza obbligo di quarantena, anche la Malesia. A suggerirlo al primo ministro Ismail Sabri Yaakob sarebbe stato il National Recovery Council, anche se la decisione finale dev’essere ancora presa. Per gestire al meglio i rischi il consiglio ha riconosciuto la necessità di un test Covid-19 prima della partenza e all’arrivo nel Paese.

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Alla scoperta dell’isola di Gorgona, scrigno mediterraneo

Gorgona è la più piccola isola dell’arcipelago toscano e, insieme a Capraia, Pianosa, Elba, Giglio, Giannutri e Montecristo, costituisce il Parco nazionale arcipelago toscano. COme tutte le isole, anche questa si può visitare. Ma ci sono delle regole e delle limitazioni severissime.

Un po’ dovute alla tutela ambientale del luogo, essendo Gorgona famosa per essere ancora un’isola piuttosto selvaggia. Un po’ per tutelare i suoi abitanti che sono alquanto particolari…

Paradiso naturalistico

Lungo la sua costa, s’incontrano insenature suggestive e deliziose piccole baie, come Cala Scirocco, con la Grotta del bove marino, un tempo rifugio delle foche monache. Verso ponente, la costa si fa più aspra e cade a picco sul mare, mentre se ci si dirige verso levante digrada formando tre piccole cale: Cala Maestra, Cala Marcona e Cala Scirocco. Una più bella dell’altra. Un paradiso naturale. Da salvaguardare.

La presenza umana

Sull’isola di Gorgona ci sono anche tracce della presenza dell’uomo, A partire dal piccolo porto attorno al quale s’è sviluppato l’abitato principale. Borgo di pescatori, oggi conta meno di dieci abitanti che vivono stabilmente nel paese

Benché l’isola sia ancora piuttosto incontaminata, vi si trovano anche due antiche fortificazioni: la Torre Vecchia e la Torre Nuova. Più in alto c’è poi Villa Margherita, costruita sui resti romani.

Fu scelta nel V secolo come luogo ideale dai monaci eremiti che edificarono il Monastero di Santa Maria e di San Gorgonio dei quali oggi abbiamo solo alcuni resti. Della Chiesa di San Gorgonio, invece, si possono ammirare i restauri effettuati nel XVIII secolo e i vicini magazzini utilizzati dai monaci per il trattamento e la conservazione delle acciughe sotto sale, una risorsa primaria dell’isola fino al secolo scorso.

L’ultima isola-carcere

I veri abitanti dell’isola sono coloro che vivono rinchiusi nel carcere. Gorgona è, infatti, l’ultima isola-carcere attiva in Europa nonché la più piccola. La ricchezza naturalistica, unita al fascino di un luogo modello di recupero sociale (qui i carcerati coltivano le vigne e gli ulivi imparando così un mestiere), la rendono una tra le isole-carcere più amate dai visitatori.

Visitare l’isola di Gorgona

Il parco, in collaborazione con l’Amministrazione penitenziaria, programma nella bella stagione escursioni per far conoscere questo territorio protetto, seppure con alcune limitazioni dovute da una parte al regime carcerario e dall’altra alla tutela della biodiversità del luogo.

Dal 2 marzo sono aperte le prenotazioni online per visitare Gorgona. Le visite iniziano il 19 marzo partendo da Livorno. La visita consiste in un’escursione trekking con una guida lungo il percorso autorizzato. Le escursioni possono essere effettuate solo se si è dotati di scarpe da trekking con suola scolpita.

L’itinerario escursionistico è lungo 6 chilometri, con un dislivello di 250 metri, quindi piuttosto semplice, per una durata di circa tre ore.

Info utili

Per la conferma della prenotazione è necessario compilare, almeno una settimana prima, un modulo completo di tutti i dati anagrafici che verranno trasmessi alla Polizia Penitenziaria per i necessari controlli.

In base alle disposizioni dell’Amministrazione Penitenziaria, durante la visita è obbligatorio seguire tutte le indicazioni della guida, non è possibile muoversi individualmente, non è consentito l’uso di apparecchi fotografici né di telefoni cellulari. Chi visita l’isola non potrà non restare abbagliato dalle acque smeraldine che invogliano a tuffarsi. Invece è severamente vietato.

Il costo di partecipazione all’escursione a Gorgona è di 45 euro per gli adulti, 36 euro i ragazzi dai 5 ai 12 anni mentre è gratuito per bambini da 0 a 4 anni. Il costo è comprensivo di trasporto marittimo da Livorno a/r, ticket di accesso all’area protetta e servizio guida. Le info a questo link.

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L’isola di Gorgona nell’Arcipelago toscano ©R. Ridi

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In vacanza alle Maldive (come Michelle Hunziker)

Sole, mare, sabbia bianca e fine palme, silenzio, natura e relax. Gli ingredienti ci sono tutti per evadere, non solo fisicamente ma anche mentalmente. Per staccare la spina dallo stress della vita e la mente dai problemi che ogni giorno si devono affrontare e per ritrovare se stessi.

Così, Michelle Hunziker, dopo il tourbillon nel quale si è ritrovata ultimamente per via della separazione dal (secondo) marito Tomaso Trussardi, un fulmine a ciel sereno, di cui tutti i giornali hanno (s)parlato, ma anche dopo i suoi grandi successi, tra cui l’ultimo show “Michelle Impossible” e i viaggi in Svizzera come testimonial del Turismo svizzero ha deciso di mettere via quattro costumi in valigia, prendere su le figlie più piccole e le amiche più strette e salire su un aereo diretto alle Maldive.

Questo paradiso in Terra è in grado di guarire ogni ferita. Così come è in grado di regalare emozioni uniche e indimenticabili, che durano tutta la vita (ecco perché anche Miriam Leone è appena tornata da una vacanza/luna di miele su una di queste isole sperdute nell’Oceano Indiano).

“Sono dall’altra parte del mondo per cercare di staccare da tutto e riposare un po’ la mia testa dopo un periodo per me abbastanza intenso sotto molti punti di vista”, ha scritto sui social. Per poi aggiungere una lunga riflessione sul momento attuale, tra le tante cose ha scritto: “Qui è notte fonda e mi sono svegliata con gli incubi… sentivo piangere bambini, donne, uomini nel sonno. Provo disagio ad essere in vacanza. Disagio a vivere la mia quotidianità… so perfettamente che non posso cambiare le cose e sento un senso di impotenza”. Un lungo messaggio in cui si è lasciata andare ai propri pensieri sul conflitto in Ucraina e su quello che sta accadendo.

Dov’è in vacanza Michelle

Michelle ha scelto l’atollo di Ari, quello più lontano dalla civiltà e anche quello con la barriera corallina più incontaminata. L’isola dove soggiorna e dove si trova il resort di lusso si chiama Thudufushi, un cerchietto in mezzo al mare. Vista dall’alto, quando si arriva con il piccolo idrovolante, sembra una manta, con due punte di sabbia che si gettano nell’acqua smeraldina proprio come il corpo di questo pesce.

Poche ville sull’isola, alcune sono direttamente sulla spiaggia altre raggiungibili con la passerella di legno e circondate dall’oceano. Sicuramente Michelle ha scelto per se stessa una water villa tutta bianca, arredamento compreso, proprio come piace a noi italiani, magari con due camere, dove sistemare le bambine, con Jacuzzi privata, prendisole e accesso diretto al mare lontana da occhi indiscreti visto che lei è famosa per voler mantenere la propria privacy.

Qui Michelle corre sulla spiaggia, fa water ski, nuota, fa escursioni in mare, prende aperitivi… basta seguirla su Instagram per sapere tutto quello che fa. E invidiarla un po’ (anche per il fisico mozzafiato che sfoggia).

Com’è fatto il resort di lusso

Nel 2020, il Diamonds Thudufushi Beach & Water Villas ha vinto il World Travel Awards come migliore beach resort e miglior hotel di lusso delle Maldive ma sono tanti i premi che può sfoggiare. Il punto forte di questo resort è sicuramente la posizione, a ridosso di una splendida e coloratissima barriera corallina. Il reef di Thudufushi, infatti, è facilmente raggiungibile anche a chi pratica solo lo snorkeling.

Gli ospiti possono scegliere di alloggiare in uno dei 13 beach bungalow o delle 32 beach junior suite o delle 14 water villa o delle sette Jacuzzi water villa o delle due water villa con due camere. Solitamente in questi resort è tutto incluso, compresi i ristoranti dell’isola, uno a buffet e altri tre gourmet. Non manca ovviamente la spa.

Quanto costa una vacanza alle Maldive come Michelle

In base al periodo e alla tipologia di camera ovviamente la cifra cambia, ma comunque come avrete immaginato non si tratta di una vacanza low cost. Una settimana di vacanza nel beach bungalow la soluzione più economica, per intenderci, costa circa 3.700 euro, nella beach junior suite il prezzo parte invece da circa 6.900 euro a persona, quasi mille euro a notte, tutto incluso ovviamente. La water villa in mezzo al mare costa da 8.900 euro, con la Jacuzzi costa minimo 10.700 euro mentre la villa con due camere da letto parte da 10.500 euro alla settimana.

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L’isola di Thudufusi e il resort di lusso alle Maldive @Diamonds Thudufushi

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Abolite liste e corridoi turistici: cosa dice la nuova ordinanza

È finalmente arrivata una data che i viaggiatori attendevano da tempo e che segna un lento ritorno alla tanto attesa normalità. Dal 1° marzo entrano in vigore nuove disposizioni che semplificano l’ingresso nel territorio italiano per chi è in possesso di Green Pass ‘base’ ossia il certificato che attesti vaccinazione, guarigione o tampone con risultato negativo. La nuova ordinanza del ministero della Salute, emanata il 22 febbraio, prevede per gli arrivi da tutti i Paesi extra europei l’applicazione delle stesse regole già vigenti per i quelli europei. Vediamo cosa significa.

Viaggi: cosa cambia per chi arriva in Italia

Come vi avevamo già annunciato, dal 1° marzo non saranno più in vigore le distinzioni tra elenchi di Paesi a rischio che ha caratterizzato gran parte degli spostamenti durante la pandemia di Covid-19. L’ordinanza del 22 febbraio scorso semplifica nettamente la normativa precedente e, nello specifico:

  • abolisce gli elenchi di Paesi A, B, C, D ed E;
  • elimina le limitazioni ai viaggi dall’Italia verso i Paesi dell’ex elenco E;
  • abroga le Ordinanze relative ai voli Covid-tested e ai Corridoi Turistici Covid-free, in quanto superate.

In sostanza, è possibile andare ovunque. Ciò vuol dire che dall’Italia possiamo spostarci in qualsiasi Paese del mondo, a patto che questo sia aperto al turismo.

Cosa fare al rientro in Italia

Per l’ingresso nel nostro Paese rimane indispensabile compilare e presentare al vettore, al momento dell’imbarco, e a chiunque sia deputato a effettuare i controlli, il formulario digitale di localizzazione del passeggero (digital Passenger Locator Form o dPLF), in formato digitale o cartaceo. In caso di mancata compilazione del modulo, la compagnia aerea può rifiutare l’imbarco.

Bisogna, inoltre, essere in possesso di Green Pass ‘base’, che attesti una delle seguenti condizioni:

  • vaccinazione completa con vaccino autorizzato dall’EMA, effettuata da meno di 9 mesi;
  • vaccinazione completa con vaccino autorizzato dall’EMA e dose di richiamo (booster);
  • guarigione da Covid-19, da meno di 6 mesi;
  • risultato negativo di test molecolare condotto con tampone nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia o test antigenico condotto con tampone nelle 48 ore prima dell’arrivo.

In caso di mancata presentazione di una delle certificazioni, l’ingresso in Italia è possibile ma con obbligo di quarantena presso l’indirizzo indicato nel dPLF, per un periodo di 5 giorni. Bisognerà, quindi, sottoporsi a un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone, alla fine di tale periodo. I minori al di sotto dei 6 anni di età possono entrare in Italia senza ulteriori formalità e sono sempre esentati dall’obbligo di test molecolare o antigenico. Le norme rimangono in vigore, per il momento, fino al 31 marzo 2022.

Cosa succede dopo il 31 marzo

L’abolizione di elenchi e corridoi turistici è solo il primo step di un graduale ritorno alla normalità. Il 31 marzo, infatti, è l’ultimo giorno dello stato di emergenza: il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha annunciato che non sarà prorogato.

Ciò vuol dire che dal primo aprile si dirà addio al sistema a colori delle Regioni (bianco, giallo, arancione, rosso). Il governo potrà comunque ripristinare alcune zone rosse, nel caso ci siano focolai, ma non ci saranno più limitazioni territoriali. Non sarà, inoltre, obbligatorio esibire il Super Green Pass per consumare in bar e ristoranti all’aperto, mentre servirà ancora al chiuso, almeno fino al 15 giugno. Sempre da aprile, verrà eliminato l’obbligo di certificato verde rafforzato per gli eventi all’aperto, come fiere, feste, spettacoli e manifestazioni sportive. Via il Super Green Pass anche negli alberghi e nelle strutture ricettive per favorire l’arrivo dei turisti stranieri, soprattutto in vista delle vacanze di Pasqua.

Nonostante l’allentamento delle restrizioni, è bene ricordare che qualsiasi spostamento, in questo periodo, può comportare un rischio di carattere sanitario. Proprio per questo, prima di partire, vi invitiamo a visionare i siti istituzionali della vostra destinazione (anche per conoscere le norme d’ingresso che variano di Paese e in Paese) e la pagina web del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ViaggiareSicuri.

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Escursionismo chic, l’ultima tendenza di viaggio (e della moda)

Mete altamente instagrammabili, luoghi selvaggi ma belli da immortalare e condividere, oppure estremi ma proprio per questo calamite per followers. L’escursionismo, come vogliono i nuovi trend, va a braccetto con la moda: posti e abbigliamento (ma anche attrezzatura, accessori ecc) sono chic, e studiati in collaborazione con i designer e gli stilisti di prestigiose case di moda italiane e francesi.

L’altro lato della medaglia è l’utilizzo dell’abbigliamento da trekking in contesti urbani, quando, appunto, viene customizzato e trasformato in lussuoso. Un esempio? scarponcini  da hiking e marsupi pagati una fortuna e disegnati da grandi nomi della moda.

Escursione glam: la moda sui sentieri o in città

Lo sanno bene i travel influencer: anche l’outfit, quindi il look scelto (appositamente) per un’escursione o per la tappa di un viaggio, è parte fondamentale dell’esperienza. In Italia, le mete più chic per gli amanti del trekking, e da non perdere, sono: il Sentiero Azzurro delle Cinque Terre, caratterizzato da panorami da favola, sentieri a picco sul mare, paesini colorati arroccati su speroni di roccia;  l’anello del Lago di Carezza, a Nova Levante, dove si passeggia attorno al piccolo lago alpino incastonato tra le dolomiti; il Ponte Tibetano di torri del Benaco, perfetto in ogni stagione. In Europa e nel Mondo, le occasioni sono moltissime, dalle campagne olandesi ai trekking sulle falesie in Normandia; dal Sentiero delle Ocre, in Provenza, all’Alpe di Siusi, in Alto Adige.

La lista è infinita, ma le caratteristiche sono più o meno le stesse: esclusività, servizi, natura a fare da padrona, politiche sostenibili, spirito green degli ospitanti e dei turisti. Il look, dunque, vuole la sua parte. Non bastano più un paio di scarponcini, un cappellino e la giacca anti vento. Bisogna armarsi di accessori in Gore-Tex e lana d’agnello, giacche e scarponi ultra chic, con dettagli fashion.

Il Galles: la meta più chic

Se c’è un paese che racchiude la tendenza dell’escursionismo glam, quello è il Galles (sotto, nella foto). Il posto più chic è la Cambrian Way, il sentiero selvaggio (non adatto a tutti perché onestamente ostico, in certe sue parti) che si estende per 300 miglia da Conwy, nel nord del Galles, fino a Cardiff, sulla costa meridionale, descritto dal suo creatore, Tony Drake, come la “passeggiata degli intenditori di montagna”. Per avventurarsi, oltre all’outfit all’ultima moda, però, occorrerà mettere nello zaino griffato anche una mappa topografica: se anche il cellulare dovesse essere l’ultimo modello uscito, non ci sono segnali, o rete cellulare.

I trend del viaggio avventuroso (ma alla moda)

Come ogni trend che si rispetti, anche in questo caso ci sono neologismi che identificano il fenomeno escursionismo e alta moda. Uno è il noto  “gorpcore” (“gorp” che deriva da “good ole uvette and peanuts”, lo spuntino ad alto contenuto proteico preferito dagli escursionisti seri). L’altro è il “cottagecore“, descritto dal New York Times, come quel look utilizzato per le escursioni che somiglia all’evoluzione chic dell’abbigliamento rurale di contadini e pastori. Quindi parecchio folk, dovrà essere sia la destinazione che la mise con cui si decide di esplorarla.

Escursionismo chic, l'ultima tendenza

Galles

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Tutti pazzi per una cociera negli Emirati Arabi

Le crociere negli Emirati Arabi hanno dato risultati mai visti. Merito degli itinerari da sogno, che prevedono dei soggiorni prolungati nel porto e due pernottamenti a Dubai.

I turisti vanno pazzi per questa città, così dinamica, così moderna, una sorta di parco dei divertimenti per adulti, fatto di grattacieli ultramoderni, di edifici iconici (l’ultimo inaugurato è il Museo del Futuro dal design inconfondibile), di attrazioni da record.

Per questo motivo, MSC, che da qualche tempo sta operando crociere in Medioriente e dove ha inaugurato un’area tutta sua nel Dubai Cruise Terminal, ha deciso di prolungare la stagione invernale 2021-22 fino a fine giugno.

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Il nuovo Museo del Futuro di Dubai

Sarà la MSC Bellissima a effettuare le crociere settimanali con scali a Dubai, Abu Dhabi, Doha, in Qatar, e nella paradisiaca isola a uso esclusivo di Sir Bani Yas, la più grande isola naturale degli Emirati.

La nave che fa rotta nel Medioriente

Naturalmente anche la nave è fondamentale. La MSC Bellissima, della classe Meraviglia, è stata battezzata nel 2019 ed è una nave progettata per navigare in qualunque stagione dell’anno, offrendo ai viaggiatori un gran numero di funzionalità innovative. A partire dal sistema di connettività tra passeggeri, equipaggio e la nave stessa chiamato MSC for Me. A questo si aggiunge l’assistente digitale, Zoe, un sistema virtuale in grado di rispondere a qualsiasi esigenza dell’ospite.

All’interno ospita ben 12 aree ristorante, con più di 20 bar e lounge. Un mix di aree relax e ottimo cibo per garantire la vacanza della vita. Ciò vale per gli adulti come per i più piccoli, con intere sezioni loro dedicate, come quella riservata ai partner Lego e Chicco. Ben dieci differenti tipologie di cabine tra le quali scegliere, un servizio di maggiordomo h24, un emozionante Water Park e una galleria con passeggiata da 96 metri, sovrastata da un gigantesco schermo LED, che ha il compito di creare sempre la giusta atmosfera.

Una nuova super nave green

Il prossimo inverno sarà però un’altra nave a solcare questi mari e si prevede un boom di prenotazioni. Sì perché la nave in questione sarà la MSC World Europa, attualmente in costruzione, la più grande ed ecologicamente avanzata in navigazione nel Medioriente, la  più moderna e green, in quanto sarà la prima nave di MSC Crociere alimentata da gas naturale liquefatto (GNL), il combustibile fossile più pulito attualmente disponibile per le grandi navi da crociera.

La World Europa sarà gigantesca. Potrà ospitare fino a 6.762 passeggeri, sarà lunga 333,3 metri e avrà una stazza lorda di 205.700 tonnellate. La consegna è prevista per ottobre, per poi dirigersi, a partire da dicembre, sotto il sole di Dubai, Abu Dhabi e Sir Bani Yas Island, Dammam in Arabia Saudita e Doha in Qatar.

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La nuova ammiraglia MSC World Europa

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Notizie Viaggi

Queste due città italiane si potranno visitare con un unico pass

Venezia e Verona sono due delle città più belle di’Italia e amate sia dai turisti italiani, sia dai viaggiatori internazionali. Due meraviglie situate a circa 120 chilometri di distanza e che ora si potranno visitare con un unico pass: scopriamo insieme come funziona.

Il biglietto unico per visitare Venezia e Verona

Le due città venete hanno dato il via alla sperimentazione del biglietto unico del trasporto pubblico locale. Un pass che crea un sistema integrato (a fasce tariffarie) che permette di viaggiare a bordo di treni, bus, tram e anche vaporetti con l’obiettivo di offrire agli utenti, a prevalente vocazione turistica, servizi di mobilità condivisa sull’asse che collega le due città, che coinvolge l’80% del turismo dell’intera regione.

Il biglietto unico (che esiste solo in forma di titolo singolo, e non di abbonamento) ha la durata di 24 ore e prevede ben cinque soluzioni di viaggio. Il ticket per l’area urbana di Verona costerà 7,50 euro, mentre per Venezia ci saranno due opzioni, una da 21 e una da 5 euro, rispettivamente con e senza servizio di navigazione incluso.

I biglietti che permettono il viaggio più “lungo” sono il Venezia-Verona Daily Pass (che include le aree urbane delle due città e il collegamento ferroviario a 39,50 euro) e il Mestre-Verona Daily Pass, senza trasporto acqueo, a 23 euro. A gestire i biglietti sarà la società Avm.

Dove si può viaggiare con i nuovi titoli di viaggio

Con questi nuovi titoli di viaggio sarà possibile spostarsi nell’area urbana di Venezia utilizzando i servizi di Actv (bus e tram, navigazione e people mover – escluso collegamento con aeroporto) e il servizio ferroviario metropolitano di Trenitalia (Venezia Santa Lucia, Venezia Porto Marghera, Venezia Mestre, Venezia Carpenedo, Venezia Mestre ospedale).

Ci si potrà muovere, inoltre, nell’area urbana di Verona, utilizzando il servizio urbano di Atv e quello di bike sharing di Clear Channel, oltre al trasporto ferroviario Trenitalia tra le stazioni di Verona Porta Nuova e Verona Porta Vescovo; in entrambe le aree urbane, con i servizi sopra elencati, e tramite il servizio regionale Trenitalia per lo spostamento tra Venezia e Verona.

Un’iniziativa promossa dalla Regione Veneto in accordo con gli enti di governo del trasporto pubblico delle due città e che prevede l’uso di un’unica piattaforma tecnologica che consente la pianificazione del viaggio, l’acquisto del biglietto per viaggiare su mezzi di trasporto diversi, la gestione dei reclami e dei rimborsi.

Gli obiettivi del progetto sono diversi: diminuire il congestionamento del traffico privato sulle strade; migliorare la qualità dell’aria; mettere in rete mete turistiche grazie anche alla disponibilità di un’ingente quantità di dati sul trasporto. Ma non solo. Il biglietto, infatti, semplificherà l’accesso e la fruizione dei servizi.

La sperimentazione durerà circa sei mesi, con l’obiettivo di arrivare, nei mesi successivi, al coinvolgimento di tutte le province regionali.

Non resta, quindi, che approfittare di questa occasione per scoprire Venezia, una delle città più belle al mondo decretata in tal modo tanto dai turisti quanto dalla stampa di settore. Ma anche una città annoverata, assieme alla sua Laguna, tra i siti Unesco. E poi Verona, un capoluogo dalla bellezza “stratificata” grazie alla presenza di tracce romane, medievali, rinascimentali, scaligere, veneziane e asburgiche.

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Verona e Venezia