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In vacanza a casa della Regina Elisabetta d’Inghilterra

Ogni anno, nei mesi di gennaio e febbraio, la Regina Elisabetta d’Inghilterra si rifugia nella sua casa di Sandringham, una splendida residenza di campagna nella Contea di Norfolk.

Quando non c’è, però, la casa è aperta al pubblico e può essere visitata. All’interno ci sono splendide stanze riccamente decorate con mobili d’epoca e opere d’are appartenenti alla famiglia reale britannica.

Ora qualche fortunato che riuscirà ad aggiudicarsi per tempo la prenotazione potrà anche soggiornare a Sandringham, vivendo un’esperienza davvero regale.

Soggiornare a Sandringham

La Regina ha infatti deciso di affittare per un breve periodo un cottage all’interno della proprietà attraverso Airbnb. Si tratta del villino destinato al giardiniere della Regina, ma a vederlo sembra proprio una piccola reggia.

Il cottage di Sandringham potrà essere affittato il prossimo febbraio per un soggiorno minimo di tre motti alla modica cifra di 354 sterline a notte, pari a circa 410 euro (meno di una suite in un moderno hotel a cinque stelle).

Sul sito di Airbnb la casa del giardiniere è descritta come “un delizioso nascondiglio, appartenente a Sua Maestà la Regina, nascosto nel cuore della sua tanto amata tenuta di campagna di Sandringham e l’edificio più vicino alla stessa Sandringham House”.

Il cottage offre “una struttura ricettiva deliziosa e rilassante” che può ospitare fino a otto persone su due livelli. “Arredata in modo eclettico con una collezione reale, tutti i mobili e i quadri un tempo si trovavano all’interno di una delle residenze reali”.

Anche il giardino non è da meno. È descritto come un luogo di “pura delizia e uno splendido ambiente per questa dimora idilliaca di cui gli ospiti possono godere”. Sono ammessi anche i cani, ça va sans dire, essendo Sua Maestà una grande amante dei suoi corgi che possiede fin dall’età di 18 anni.

Le altre dimore reali dove soggiornare

Sandringham non è l’unica dimora reale dove è possibile soggiornare. La Regina Elisabetta, infatti, affitta alloggi anche nella proprietà di Balmoral, una delle più famose dimore reali della Gran Bretagna, dove si trova ora Sua Maestà. Per far fronte alla crisi economica, proprio di recente ha addirittura deciso di rivedere vero il basso le tariffe, tanto che i prezzi partono da 15 sterline, circa 17 euro. Da non crederci.

I cottage più economici, Colt Cottage, infatti, solitamente hanno prezzi che partono da 555 sterline (650 euro) alla settimana, ma possono arrivare fino a 1.650 sterline, circa 1.900 euro, e possono ospitare fino a cinque persone il che significa che ogni notte costa 79 sterline (circa 92 euro) e quindi 15,80 sterline a persona per notte.

I cottage sono due e sono separati tra loro. Sul sito di Balmoral vengono descritti come “situati nei pressi del castello, vicini agli uffici e alle stalle della proprietà. Vi si accede attraverso la strada pubblica che porta a Balmoral e poi tramite una strada privata”.

Il più costoso è il Rhebreck Lodge che può ospitare fino a sei persone e si trova sul lato Est della residenza reale, ma gode di una vista spettacolare sulla vallata e sul campo da golf. Si affitta tutto l’anno, tranne durante le cosiddette “Royal Visit”. Dentro ha camere con caminetti, salone e sala da pranzo oltre alla cucina abitabile.

Chi fosse interessato può già prenotare per soggirnaravi tra i mesi di gennaio e marzo 2023. Nessuno dei cottage è disponibile quando a Balmoral è presente la Regina, per ragioni di sicurezza.

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Rivoluzione negli aeroporti italiani, cosa sta per succedere

Mentre alcuni aeroporti italiani sono lieti di annunciare un record di viaggiatori (come quello di Cagliari che questa estate ha registrato 1,5 milioni di passeggeri sulle tratte nazionali) in altri scali del nostro Paese è in atto una vera e propria rivoluzione. O meglio, l’Enac (l’autorità italiana del volo civile) è pronta a dar vita a un piano straordinario che prevede il riassetto degli aeroporti italiani.

Perché stanno avvenendo questi cambiamenti

I motivi principali che sono alla base di questi cambiamenti riguardano soprattutto l’ambiente. Non si vuole, infatti, puntare a creare nuove ed enormi strutture, ma piuttosto valorizzare e migliorare quelle già esistenti.

Il programma verrà presto inviato al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Enrico Giovannini, per far sì che abbia inizio percorso di approvazione. Un documento che elenca tante novità, e per diversi scali sparsi in tutto il territorio.

Per quali aeroporti italiani sono previste delle mofiche

Tra le maggiori novità emerge, in particolare, quella che riguarda Roma-Ciampino. L’impianto aeroportuale intitolato a Giovan Battista Pastine e situato a sud-est della nostra Capitale, potrebbe essere rimpiazzato da un nuovo scalo civile a Frosinone, il Girolamo Moscardini, che andrebbe ristrutturato e aperto alle compagnie civili. È bene sapere, però, che un’operazione di questo tipo non potrà essere svolta da una società privata di gestione degli aeroporti. Sarà compito del governo decidere il da farsi, a trattare con l’Aeronautica militare e a stanziare la spesa necessaria per la modifica delle scalo.

Ma le novità non finiscono qui. Alcuni cambiamenti sono previsti anche per l’aeroporto di Milano – Linate. Nel caso dell’Enrico Forlanini, l’Enac non approva che i passeggeri possano partire con dei voli intercontinentali dalle piste di Milano città. In sostanza, quello che si vorrebbe mettere in atto è un ridimensionamento del suo ruolo internazionale, al fine di diminuire progressivamente la concorrenza con Malpensa.

Il principale aeroporto gestito dal comune di Milano, quindi, vedrebbe riservate le rotte intercontinentali dirette senza restrizioni al check-in: il piano dell’Enac assegna il massimo rango di hub istituzionale a Malpensa.

L’altro hub istituzionale è e rimarrà, chiaramente, l’aeroporto di Roma-Fiumicino che, tra le altre cose, è una vera e propria eccellenza. Diversi e prestigiosi, infatti, sono i premi che ha vinto nel corso degli anni. Molti di questi ve li avevamo raccontati in questo nostro pezzo di approfondimento.

Lo scalo di Venezia, dal canto suo, è stato classificato come hub vocazionale poiché organizzato per attirare e trattenere i turisti per un lungo periodo di tempo e da tutto il mondo. Mentre il Fontanarossa di Catania andrebbe in diretta concorrenza con Io scalo di Istanbul come porta del Mediterraneo. Ciò vuol dire che l’aeroporto siciliano verrebbe potenziato per potere accogliere fino a 30mila passeggeri al giorno. Del resto, Catania è una tra le mete preferite dai turisti stranieri ed è necessario, perciò, migliorarne tutti i servizi.

Sempre al sud, lo scaldo di Taranto-Grottaglie verrebbe destinato allo Spazioporto per il turismo spaziale e ai viaggi suborbitali. L’Enac, inoltre, punterebbe anche alla rinascita dell’aeroporto dell’Urbe di Roma (l’ex Littorio). In particolare il programma prevede aerei di piccole dimensioni o aerotaxi partire dall’Urbe per dirigersi verso Viterbo, il cui scalo militare, Tommaso Fabbri, andrebbe adattato ai velivoli civili.

Tutto questo perché? Perché gli aeroporti del nostro Paese verrebbero tutti raccolti in 13 reti a prescindere dalla loro proprietà (Bologna, Rimini, Forlì, Parma, per esempio creeranno una rete; Napoli e Salerno un’altra; Catania, Comiso, Lampedusa una terza). Ogni scalo farà uno studio per valutare i rischi e dovrà dichiarare la sua capacità massima, anche alla luce del suo impatto ambientale e della sicurezza per chi viaggia.

Nel caso in cui un aeroporto risultasse saturo, verrà incoraggiato a travasare passeggeri verso gli altri, alleati nella sua stessa rete.

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In Spagna puoi viaggiare in treno gratis

L’aumento dei costi energetici (e non solo) sta mettendo a dura prova tantissime famiglie: per questo la Spagna ha promosso un’iniziativa volta ad alleggerire le spese per i lavoratori pendolari, offrendo treni gratuiti nelle brevi e medie percorrenze. Ma l’offerta è disponibile anche per i turisti, seppure sia necessario rispettare alcuni requisiti. Vediamo quali sono.

Treni gratis, l’iniziativa spagnola

Il caro gasolio si è fatto duramente sentire già a partire dalle vacanze estive, con costi alle stelle per chi si è messo in viaggio in auto. Ma il problema reale è per chi deve spostarsi quotidianamente per motivi di lavoro: i pendolari hanno visto la loro spesa per il trasporto aumentare in maniera drastica. La Spagna ha dunque adottato una strategia che mira non solo ad aiutare le famiglie in difficoltà, ma anche a rendere più allettante l’opportunità di utilizzare i mezzi pubblici al posto di quelli privati, dando una mano all’ambiente.

A partire dal 1° settembre, e sino alla fine di dicembre 2022, il governo spagnolo rimborsa al 100% i viaggi effettuati in treno sulle tratte locali e sulle medie percorrenze – ovvero per tutti quei viaggi inferiori ai 300 km. L’iniziativa è valida solamente per i treni Rodalies (nella Catalogna), Cercanías (a Madrid) e Media Distancia (che si occupa prevalentemente di traffico suburbano). Sono invece esclusi i viaggi a bordo dei treni ad alta velocità. Inoltre, il programma riguarda unicamente i biglietti multiviaggio e non quelli per corse singole.

Come viaggiare gratis in Spagna

Insomma, il nuovo programma spagnolo sembra andare a vantaggio dei tanti pendolari che devono spostarsi dalle grandi città alle località più piccine, o viceversa. Si tratta infatti di un’iniziativa che rende gratuiti gli abbonamenti per viaggiare in treno: in che modo potrebbero riguardare anche i turisti? Per capirlo, basta osservare il suo funzionamento: chi vuole aderire al pass gratuito per i treni, deve registrarsi sull’app di Renfe, la compagnia ferroviaria pubblica spagnola. Bisogna selezionare una città di riferimento e versare una caparra (10 euro per le linee extraurbane e 20 euro per i viaggi a media percorrenza).

Una volta effettuata la registrazione, l’app fornisce un codice QR che funge da biglietto, e che si potrà mostrare al controllore per poter viaggiare gratuitamente. La caparra versata verrà interamente rimborsata entro il 31 dicembre, ma solo a patto che il passeggero abbia effettuato almeno 16 viaggi da/per la città selezionata. Un turista difficilmente potrà riuscire a rispettare questo requisito, a meno che non abbia in mente di fermarsi in Spagna per un lungo periodo di tempo. Ma non gli è vietato in alcun modo di usufruire dell’offerta: per iscriversi, non deve far altro che inserire il proprio numero di passaporto all’atto della registrazione sull’app.

Il vantaggio c’è, anche se a prima vista può sembrare il contrario. Basti pensare a quanto potrebbe costare spostarsi in treno dalla meta principale scelta per vacanza alle tante località che si vogliono visitare. Per chi ama muoversi in continuazione e ha intenzione di scoprire il più possibile delle bellezze spagnole, perdere 10 o 20 euro di caparra è comunque molto più economico che non acquistare biglietti del treno per ogni destinazione da esplorare. Un esempio? Da Madrid, in treno si può raggiungere facilmente la splendida città di Aranjuez: il biglietto costa poco più di 10 euro, quindi la convenienza di aderire all’iniziativa è già evidente.

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Valvasone Arzene, il borgo friulano in cui si rivive il medioevo

È un vero e proprio tuffo nel Medioevo, una delle rievocazioni di fine estate più attese del Friuli Venezia Giulia, la ricostruzione storica che trasporta, per tre giornate, Valvasone Arzene, tra i Borghi Più Belli d’Italia, nell’atmosfera di un tempo che fu.

Anche quest’anno, dal 2 al 4 settembre, torna Medioevo a Valvasone, per ricreare la storia, i fasti e gli avvenimenti che hanno contribuito alla crescita urbana.

Una delle rievocazioni storiche più dettagliate e belle di sempre

“Medioevo a Valvasone” vanta una ricostruzione storica tra le più curate del genere e si contraddistingue per la grande attenzione al dettaglio in linea con la fedele riproduzione di abiti, suoni, modalità e ambientazioni: trovarsi qui nei giorni della festa significa davvero fare un salto indietro nei secoli tra alchimisti, damigelle, cavalieri, dame, sbandieratori, giullari, artigiani e tabernae.

Durante il giorno, le stradine impreziosite da bandiere risuonano della magia del mercato e del lavorio degli artigiani che, per davvero, mostrano l’abilità della creazione manuale per momenti di svago ma anche di didattica per grandi e piccoli: sono orafi, sarti, tessitori, fabbri che realizzano gli oggetti con pazienza, attenzione e i metodi di un tempo in maniera assolutamente artigianale e che giungono qui da tutta Italia.

Di notte, è la luce delle fiaccole a illuminare Valvasone Arzene mentre intorno risuonano i passi ritmati delle guardie: tutto è riprodotto seguendo una fedele ricostruzione storica con angoli anticati, abiti, strumenti musicali e tamburini in un autentico “teatro a cielo aperto” dove si intrecciano storie, miti, leggende e fiabe.

Ogni anno, inoltre, è previsto un tema differente e originale che contribuisce a raccontare in modo sempre nuovo tutta la magia del borgo e il fascino del suo passato: è il Teatro dei Misteri, la rappresentazione di piazza che per il 2022 si ispira alla Vita Nova di Dante.
Dopo il periodo di smarrimento a seguito della morte di Beatrice nel 1290, il Sommo Poeta raccolse le sue liriche più significative proprio nella Vita Nova, segno di un rinnovamento spirituale arrivato grazie a un amore altissimo ed eccezionale.

Non manca poi uno degli appuntamenti più apprezzati, La Fiabesca Cena Medievale, banchetto a tema nel chiostro del convento, illuminato dall’affascinante chiarore di centinaia di candele: i piatti vengono preparati secondo ricette originali dell’epoca, le posate sono in legno e i piatti sostituti con scodelle di pane.
È il momento ideale per sognare, in cui i visitatori hanno la possibilità di pasteggiare insieme ai signori apprezzando gli intrattenimenti e gli spettacoli che si svolgevano durante i banchetti nobiliari.

Infine, ogni anno, la rievocazione è dedicata a una leggenda, un eroe, un mito o una favola: in quest’occasione, la figura scelta è quella dell’Imago, lo specchio che riflette la storia del borgo e di trent’anni di eventi, lo spazio del ricordo, la festa, l’allegoria della buona vita.

Informazioni pratiche per godersi la festa medievale

Valvasone festa

Fonte: Ph Emmeci74 – iStock

Rievocazione storica di Valvasone

Il grande e spettacolare evento, a cura del Grup Artistic Furlan con il sostegno del Comune di Valvasone Arzene e della Regione Friuli e l’entusiasta partecipazione degli abitanti, quest’anno si svolge dal 2 al 4 settembre.

È previsto un biglietto d’ingresso a prezzi modici e la prenotazione obbligatoria per la cena medievale (a pagamento).

Il borgo si raggiunge in auto da Pordenone, seguendo la SS Pontebbana – Pordenone – Udine fino a raggiungere Casarsa della Delizia e svoltare a sinistra per Valvasone Arzene.
In treno, la stazione più vicina è quella di Pordenone da cui si prosegue in pullman.

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Le vie della transumanza: esperienza straordinaria tra passato e presente

Quando il calendario segna l’inizio di settembre, sappiamo bene che dobbiamo salutare con una certa nostalgia l’estate. Ma sappiamo anche che la stagione più magica e suggestiva dell’anno sta per arrivare.

In autunno, infatti, le città, i borghi e i villaggi che conosciamo si trasformano mettendo in scena uno spettacolo sospeso e mozzafiato. La natura si concede il suo meritato riposo mentre il panorama tutto intorno si colora delle più belle sfumature che vanno dal giallo al marrone, passando per il rosso e l’arancione.

Ma questo è anche il periodo durante il quale possiamo vivere esperienze uniche attraverso viaggi last minute e weekend brevi. Gli stessi che ci portano in luoghi incontaminati dove la natura regna sovrana, come il Tirolo, dove è possibile vivere la straordinaria esperienza della transumanza.

La transumanza in Tirolo

Per vivere una delle esperienze più incredibili dell’autunno dobbiamo recarci in Tirolo, nel cuore delle Alpi, in quel territorio caratterizzato da scenari naturali unici e per questo frequentato da tutti gli amanti delle attività outdoor.

È qui, che immersi in un paesaggio di straordinaria bellezza, è possibile toccare con mano le tradizioni secolari legate al territorio, come la transumanza.

Quando l’estate resta ormai un antico ricordo, infatti, le mandrie di bestiame rientrano dai pascoli in alta quota, trasformando questo momento in una grande festa per i cittadini locali, il cui invito è esteso anche ai viaggiatori.

A partire da metà settembre, infatti, i sentieri del Tirolo vengono occupati da mucche, capre, cavalli e pecore che sfilano sotto gli occhi degli spettatori di quell’inedita sfilata. Una marcia solenne accompagna da suoni e musica, da canti e balli che trasformano le valli tirolesi in una grande gesta condivisa.

Partecipare alla transumanza, e poterla osservare da vicino, è un’esperienza davvero indimenticabile che fonde il passato con il presente, che permette di poter toccare con mano una tradizione antica e preservata da secoli.

Secondo le fonti, infatti, i pastori erano soliti portare le mandrie in alta quota già dal Neolitico, ma è solo dalla metà del XVIII secolo che è nata l’usanza di adornare gli animali con fiori e ghirlande per celebrare il loro ritorno.

Transumanza in Tirolo

Fonte: Ufficio Stampa Tirol Werbung GmbH

Transumanza in Tirolo

Gli appuntamenti da non perdere

Se è un viaggio per scoprire la natura e le creature che la popolano quello che volete fare questo autunno, allora non ci sono dubbi sul fatto che la destinazione ideale per vivere un’esperienza unica è il Tirolo.

Qui, infatti, i numeri sono alti. Su tutto il territorio di contano oltre 100000 vitelli e quasi 70000 pecore e, ancora, 6000 capre e più di 3000 cavalli. Proprio qui, tra gli animali, è nato lo yodel, il caratteristico canto dei pastori che serve a richiamare le greggi e le mandrie. Se volete udirlo, e unirvi al coro, allora, ci sono alcuni appuntamenti imperdibili da non perdere questo settembre.

Il 16 settembre, sulla malga Gramai, si celebra il ritorno degli animali con una grande festa che dura da mattina a sera. Il 17 e il 24 settembre, invece, si celebrano i ritorni delle mucche dai pascoli di Thiersee nel Kufsteinerland.

Sempre il 24 settembre, invece, è il turno della transumanza di Hopfgarten. In questa occasione sarà possibile ammirare centinaia di bovini che sfilano lungo le strade del mercato cittadino e celebrare con loro l’arrivo dell’autunno.

L’ultimo appuntamento da segnare in calendario, è quello della transumanza a Reith im Alpbachtal. Gli animali, infatti, tornano dalle malghe ad alta quota il 1° ottobre. Per celebrare l’arrivo è prevista una grande festa nel paese dove è possibile conoscere le tradizioni locali e assaggiare le prelibatezze tradizionali.

Transumanza in Tirolo

Fonte: Ufficio Stampa Tirol Werbung GmbH

Transumanza in Tirolo
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In Liguria il turismo diventa accessibile per tutti

Rinomata destinazione balneare scelta da gran parte dell’Italia nord-occidentale, la Liguria è una regione davvero particolare: spiagge bellissime e borghi arroccati sul mare hanno un fascino unico. Ma proprio la loro posizione, in un litorale spesso frastagliato, rende queste località talvolta difficili da raggiungere. È per questo che l’amministrazione ha promosso la nascita di due progetti volti all’accessibilità dei lidi liguri, compiendo un grande passo avanti verso l’inclusione delle persone con disabilità.

Liguria, i progetti per l’accessibilità delle spiagge

La Riviera Ligure è una vera meraviglia, e i turisti lo sanno molto bene: da maggio a settembre, le sue spiagge sono prese d’assalto da tutti coloro che desiderano regalarsi una vacanza balneare d’eccezione. Ma il problema dell’accessibilità si è fatto sempre più sentire, e ciò ha spinto il Fondo nazionale per l’inclusione delle persone con disabilità a finanziare due progetti molto interessanti, presentati da alcuni dei comuni che hanno partecipato.

“Abbiamo scelto di destinare 1,2 milioni di euro a progetti che rispecchiassero pienamente sia l’obiettivo dell’inclusione sia la vocazione della nostra regione” – ha affermato Giovanni Berrino, l’assessore al Turismo della Regione Liguria – “Saranno attivati progetti che interpretano al meglio il tema dell’inclusione in due direzioni: quella dell’accessibilità (mediante il finanziamento delle soluzioni logistiche e infrastrutturali per agevolarla) e quella dell’avvio al lavoro di persone con disabilità (mediante progetti di inserimento mirati in un settore che si presta e si sta aprendo molto a questa esperienza)”.

Al bando hanno partecipato diversi comuni liguri, ciascuno con un’iniziativa mirata a rendere più accessibili le proprie spiagge. Alla fine, una commissione tecnica ha scelto i due progetti vincitori, che si ripartiranno il finanziamento di ben 1,2 milioni di euro. E ora hanno inizio i lavori: l’obiettivo è quello di dare una vera e propria svolta al settore turistico dei comuni coinvolti, in modo che tutto sia pronto per la stagione estiva del 2024. Ma quali sono le novità previste per i turisti?

Il mare per tutti, progetto del Ponente

Il primo progetto vincitore è “Il mare per tutti”, per la Riviera di Ponente: ad averlo proposto sono i comuni di Pietra Ligure, Borgio Verezzi, Finale Ligure e Loano. Con i 695mila euro che sono stati loro assegnati, hanno intenzione di potenziare i servizi delle spiagge libere attrezzate e le esperienze turistiche più richieste (come lo snorkeling e le escursioni in barca), rendendo il tutto accessibile in maniera più agevole anche alle persone con disabilità.

Inoltre i comuni coinvolti mirano ad attivare 12 tirocini destinati all’avviamento al lavoro – nel settore turistico e culturale – di persone con disabilità. È innegabile infatti che una regione come la Liguria sia particolarmente legata all’hospitality, e che ora sia sempre più aperta alle necessità di inclusività, per permettere ai portatori di disabilità di entrare in questo settore lavorativo.

Liguria levante Tourism4all, progetto del Levante

Per la Riviera di Levante, invece, la vittoria è andata ai comuni di Sestri Levante, Lavagna, Moneglia, Deiva Marina e Framura, che hanno presentato il progetto “Liguria levante Tourism4all”. Il finanziamento a loro spettante è di 505mila euro, con i quali intendono realizzare almeno una spiaggia accessibile in ogni comune, una segnaletica inclusiva e nuove posizioni lavorative cui verranno affidati i servizi di gestione di tali località balneari.

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Sogni di trasferirti? Quest’isola italiana ti paga per farlo

Il desiderio di lasciare tutto e di trasferirsi dall’altra parte del mondo per brevi o lunghi periodi è affiorato nella mente tutti, almeno una volta nella vita.

C’è chi poi questo pensiero lo ha trasformato in un’idea fissa, in un sogno da realizzare. È questo è vero soprattutto per tutte quelle persone che sentono l’esigenza di esplorare il mondo, le culture e tutte le meraviglie che gli appartengono.

Ma per cambiare vita, in realtà, non c’è bisogno di guardare poi così lontano, perché c’è una nuova opportunità per tutti coloro che vogliono lasciare tutto e trasferirsi, e si trova in Italia, in uno dei territori più affascinanti e straordinari del BelPaese.

Benvenuti in Sardegna

Ci troviamo in Sardegna, nella meravigliosa terra circondata dal Mar Mediterraneo, un territorio che da secoli affascina e stupisce per le sue incredibili bellezze, come quei 2000 chilometri di costa bagnata dalle acque turchesi, intervallate da spiagge sabbiose, e quell’entroterra montuoso che ospita una natura selvaggia e incontaminata.

È proprio qui, in un paesaggio frastagliato e incredibile, che si snodano città, paesi e villaggi che offrono un’opportunità unica, quella di trasferirsi e vivere in una delle isole più belle del mondo intero.

L’opportunità arriva direttamente dalla regione che, per combattere contro lo spopolamento di alcuni paesi dell’isola, ha scelto di erogare un contributo a fondo perduto per tutte le persone che sceglieranno di trasferirsi qui, acquistando casa e stabilendo la residenza.

La Sardegna ti paga per trasferirti sull’isola

La Sardegna è sempre un’ottima idea, non solo per un viaggio di breve durata, ma anche per tutti coloro che sognano di vivere a ritmo slow in un paesaggio estremamente affascinante e seducente.

Se l’idea di lasciare la città e trasferirvi in un paesino vi entusiasma, allora questa è l’opportunità che proprio non potete lasciarvi scappare. La regione, infatti, ha messo a disposizione un contributo che può arrivare fino a 15000 euro per chi acquista una casa e trasferisce qui la sua residenza.

L’idea di base accomuna tutti quei territori che, negli ultimi anni, hanno dovuto contrastare lo spopolamento di borghi e villaggi, mettendo in atto diverse iniziative tra cui anche la vendita di case a 1 euro.

Gli stessi paesi sardi, in passato, hanno adottato iniziative simili, ma attualmente è stata proprio la regione a realizzare un programma ben preciso che vede il coinvolgimento di moltissimi piccoli comuni che si snodano sul territorio.

Il finanziamento erogato dalla regione ha una copertura di 45 milioni di euro, questo vuol dire che circa tremila acquirenti, tra cui famiglie, coppie e singoli, potranno beneficiare del contributo.

Un contributo a fondo perduto che può arrivare fino a 15000 euro e che sarà riservato a tutti coloro che sceglieranno di acquistare una casa, e di ristrutturarla, in uno dei comuni coinvolti nel progetto. Nello specifico, la regione si impegna a restituire il 50% della spesa sostenuta con un massimale di 15000 euro.

La scelta della destinazione, però, non è lasciata al caso. Il progetto, infatti, riguarda solo villaggi, borghi e paesi che non abbiano oltre 3000 abitanti.

Come funziona

Se state prendendo seriamente in considerazione l’idea di trasferirvi in Sardegna, non vi resta che attendere i bandi dei singoli comuni per fare domanda.

Come abbiamo già detto, il contributo riguarda tutti quei piccoli territori abitati da meno di 3000 persone. Una volta approvata la domanda, il richiedente avrà tempo 18 mesi dall’acquisto della casa per trasferire la residenza, mentre chi vive già nel territorio dovrà solo spostarsi in uno dei paesi coinvolti.

Il progetto sarà valido dal 2022 fino al 2024. Avete tempo per pensarci, quindi, ma il consiglio è quello di cogliere al volo questa opportunità.

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Il Giappone allenta le frontiere: le novità

Notizie positive per chi desidera visitare per la prima volta (o tornare ad ammirare) il Giappone: dopo due lunghi anni di stop, anche il Paese del Sol Levante sta progressivamente allentando le restrizioni all’ingresso dei visitatori stranieri.

E se dal 10 giugno la riapertura al turismo era già in atto, dal 7 settembre ci sono ulteriori novità per tornare a viaggiare.

Viaggi in Giappone: le novità

Dopo la riapertura dei confini al turismo dal 10 giugno (quando i gruppi organizzati gestiti da tour operator hanno ottenuto nuovamente l’autorizzazione a viaggiare per turismo), dal prossimo 7 settembre il Giappone continuerà ad allentare le misure per i viaggiatori in entrata.

A partire da quella data, infatti, non sarà più richiesto un test PCR negativo effettuato entro 72 ore dalla partenza, a condizione che si sia completato il ciclo vaccinale con 3 dosi.

Ma non è tutto: durante una conferenza stampa, il Primo Ministro Kishida ha anche annunciato l’intenzione di spostare il limite degli ingressi giornalieri (che include i cittadini giapponesi di ritorno dall’estero) dagli attuali ventimila a cinquantamila, sempre dal 7 settembre.

Inoltre, presto non sarà più in vigore neppure l’obbligo di essere seguiti da un accompagnatore durante la permanenza in Giappone, rimanendo all’interno di visite guidate; tuttavia, il viaggio dovrà sempre essere organizzato da un tour operator.

I viaggiatori singoli potranno quindi tornare a scoprire il Paese del Sol Levante senza restrizioni, una notizia positiva che apre importanti spiragli di luce verso il sospirato ritorno alla normalità: basti pensare che nel 2019, prima della pandemia, i turisti stranieri erano circa 32 milioni mentre nel 2021 il numero è drasticamente precipitato a circa 246.000.

Le regole finora in vigore per andare in Giappone

L’allentamento delle restrizioni annunciato dal 7 settembre è una ventata di aria fresca dopo due lunghi anni segnati dalle chiusure e dalle rigide regole per i viaggi.

In particolare, il Giappone è il Paese che mantiene le regole più severe alle frontiere tra i Paesi del G7 con una quota di arrivi giornalieri limitata a ventimila persone e la richiesta del test Pcr negativo (non è più necessaria invece la quarantena).
Inoltre, non riconosce il certificato di guarigione da Covid-19 in sostituzione di una dose vaccinale.

Dal 10 giugno, i turisti stranieri, tra cui gli italiani, possono recarsi nel Paese nipponico soltanto in gruppi organizzati con pacchetti turistici e il visto con l’invito di una dmc locale, con il risultato di un test Pcr effettuato prima della partenza e il certificato di avvenuta vaccinazione con tre dosi.
Un provvedimento che è comunque stato accolto come un segnale positivo e che ha permesso a un elenco di 36 nazioni di tornare a scoprire le bellezze del Sol Levante con l’obiettivo di rilanciare il turismo giapponese.

Un primo passo per il totale ripristino dei flussi turistici con un occhio di riguardo al turismo sostenibile, al turismo di lusso e all’adventure tourism.

Ora, con il nuovo allentamento delle misure di controllo alle frontiere previsto per il 7 settembre, il Giappone mira ad adeguarsi agli altri Paesi del G7 accettando i viaggiatori singoli e riaprendo la strada al turismo pre pandemia.

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Il lavoro dei sogni esiste: vi porta nella Repubblica Dominicana (e non solo)

Lavorare senza smettere di viaggiare e viceversa: è questo il sogno degli avventurieri di tutto il mondo. Un desiderio che negli ultimi anni è diventato realtà grazie alla sempre più diffusa modalità di lavoro in smart working.

Nomadi digitali e lavoratori da remoto, infatti, hanno abbracciato e accolto con entusiasmo questa possibilità scegliendo di trasferirsi per brevi o medi periodi in Paesi stranieri e paradisi terrestri. Tutto questo è stato possibile anche grazie alle chiamate di alcune destinazioni del mondo che, per attirare la loro attenzione, hanno messo a disposizione dei lavoratori visti, spazi di coworking e altri benefit.

Se state cercando la vostra occasione per viaggiare ed esplorare terre sconosciute, allora non potete perdere questa chiamata aperta a tutti i nomadi digitali e ai lavoratori da remoto. Un’offerta di lavoro estremamente seducente che vi condurrà direttamente nei luoghi più belli del mondo intero. Chi ha voglia di trasferirsi?

Lavorare a Santo Domingo e non solo: l’offerta di lavoro

Come lo immaginate, voi, il lavoro dei sogni? Se l’idea è quella di lavorare al laptop davanti a una vista mozzafiato, allora, non potete farvi sfuggire questa incredibile opportunità.

Obiettivo Tropici, infatti, sta cercando travel blogger e content creator disposti a trasferirsi dall’altra parte del mondo per tre mesi.

L’azienda, che opera da anni nei servizi turistici nazionali e internazionali, ha appena aperto le candidature per professionisti disposti a lavorare in un resort a Santo Domingo. Proprio qui, nella capitale della Repubblica Dominicana, nonché una delle città più antiche di tutti i Caraibi, sarà possibile vivere un’esperienza lavorativa da sogno con vista su un mare mozzafiato.

Non solo Repubblica Dominicana, però, le destinazioni in cui trasferirsi sono molteplici e sono tutte straordinarie. Tra queste, infatti, troviamo anche Cuba, Kenya, Egitto e Isole Canarie.

L’offerta è davvero affascinante, sopratutto per chi ha voglia di mettersi in gioco e vivere un’esperienza unica. Ai candidati scelti, sarà data la possibilità di trasferirsi all’interno di una struttura ricettiva locale e di lavorare immersi in un’atmosfera incredibile. Vitto e alloggio sono garantiti, così come lo è il compenso mensile.

Come candidarsi al lavoro dei sogni

Se l’idea di lasciare tutto e trasferirvi dall’altra parte del mondo, anche se per soli tre mesi, vi entusiasma, allora non potete lasciarvi sfuggire questa opportunità.

La ricerca di Obiettivo Tropici, come abbiamo detto, è rivolta a travel blogger e content creator, figure professionali in grado di creare contenuti multi formato da destinare a diversi canali di comunicazione.

Oltre all’esperienza professionale, che è imprescindibile per la selezione, è richiesto anche uno spirito di avventura, tanta creatività e, ovviamente, una sfrenata passione per i viaggi.

Le partenze sono previste per la stagione invernale e i candidati scelti avranno vitto e alloggio garantito all’interno di resort e strutture ricettive, con un compenso mensile che parte da 500 euro. Le destinazioni, come abbiamo anticipato, sono Repubblica Dominicana, Cuba, Kenya, Egitto e Isole Canarie.

Se vi riconoscete nel profilo delineato dall’azienda, allora, non vi resta che inviare la vostra candidatura via mail a info@obiettivotropici.it. Buona fortuna a tutti!

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Pazzesca scoperta nei fondali della Manica

È di questi giorni una nuova sensazionale scoperta archeologica che va ad aggiungersi alle innumerevoli che aiutano a conoscere sempre meglio il passato e a vederlo con i nostri occhi. Hanno finalmente un’identità i tre relitti rinvenuti nel 1990 dal subacqueo Cristian Cardin.

Ritrovate le imbarcazioni della flotta di Luigi XIV annientate nella battaglia di Hogue

L’annuncio è arrivato dal ministero della Cultura francese: i tre relitti al largo della Manica appartengono alla flotta di Luigi XIV distrutta durante la battaglia di Hogue contro l’alleanza anglo-olandese che venne combattuta dal 19 al 23 maggio 1692 poiché il re francese voleva sbarcare in Inghilterra per appoggiare il ritorno al trono di Giacomo II.

I resti delle imbarcazioni si trovano al largo della costa di Saint-Vaast-la-Hougue in Normandia da oltre tre secoli ed erano stati individuati nel 1990 dal subacqueo Cristian Cardin grazie a un magnetometro.
Cardin aveva segnalato la scoperta alle autorità francesi e, dopo ulteriori immersioni, era stato rinvenuto del legno ma le ricerche non erano poi proseguite.

Oggi, invece, il dipartimento delle ricerche archeologiche subacquee e sottomarine (Drassm) ha effettuato uno studio sui tre relitti giungendo alla conclusione che sono collegati alla battaglia di Hogue.

Dall’indagine è emerso che le strutture in legno sono piuttosto rovinate e che due delle navi si trovano sepolte sotto un metro di fango il che fa supporre siano ben conservate ma l’accesso a esse si preannuncia costoso e complicato.

Ovviamente, come segnalato dall’archeologa responsabile della missione, Cècile Sauvage, sarebbe auspicabile continuare il più possibile le ricerche per arrivare a comprendere meglio come le navi venivano costruite sotto il regno di Luigi XIV e per approfondire nel dettaglio lo studio dei relitti di Hogue.

Finora, su un totale di 12 relitti localizzati in trent’anni, soltanto cinque sono stati analizzati in maniera approfondita dal team di scienziati che, tuttavia, grazie a questi studi, hanno potuto affermare che vi è una grande differenza tra quanto riportato dagli archivi, il trattato di costruzione navale di Colbert e la pratica.

Proseguire le indagini è quindi di fondamentale importanza per conoscere le tecniche di costruzione navale del periodo ma non solo: gli oggetti personali rinvenuti sui relitti possono raccontare molto sulla vita a bordo dell’epoca.

Cècile Sauvage spera di trovare al più presto partner per finanziare il proseguimento della missione che ha ancora molto da svelare a partire dall’analisi dettagliata delle navi con l’accesso alle due sepolte sotto lo strato di melma: una battaglia del passato sta per tornare alla luce.

La battaglia di Hogue è anche raccontata in un museo

Nuovi dettagli sulla battaglia di Hogue arrivano (e arriveranno) dall’analisi dei tre relitti che giacciono al largo della Manica ma un museo marittimo ne racconta la storia già dal 1992, aperto dal Consiglio Generale della Manche sull’isola di Tatihou.

Il museo espone collezioni riguardanti l’etnografia, la storia marittima, la flora e la fauna della costa nonché opere d’arte a tema e più di 200 tra manoscritti e libri.

Una parte di sicuro interesse è poi legata appunto alla battaglia di Hogue con mobili ed elementi archeologici appartenenti alle navi francesi affondate nello scontro.