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“Una scoperta che capita una volta nella vita”: l’annuncio

Una scoperta che capita “una volta nella vita”. È stata annunciato così dagli archeologi l’ultimo, sensazionale ritrovamento che ci riporta indietro di migliaia di anni, continuando a riscrivere la storia. Ciò che ha dell’incredibile, è che sia avvenuto in maniera del tutto casuale, su una spiaggia piuttosto popolare, durante dei lavori di manutenzione. Ma non solo. I manufatti rinvenuti sono rimasti intatti per oltre tre millenni. Qualcosa di veramente straordinario.

La sensazionale scoperta a sud di Tel Aviv

Un gruppo di archeologi israeliani si è inaspettatamente ritrovato a fare un viaggio nel tempo quando, nei giorni scorsi, ha rinvenuto una grotta sepolcrale di 3.300 anni fa nel Parco Nazionale di Palmachim, appena a sud di Tel Aviv. Risalirebbe all’epoca dell’antico faraone egiziano Ramses II ed è piena di decine di pezzi di ceramica e manufatti in bronzo. La grotta è stata individuata su una spiaggia molto frequentata, nel corso di lavori di manutenzione, quando uno scavatore meccanico ne ha urtato il tetto: una roccia si è spostata, svelando un gruppo di sepolture intatte a circa 2,5 metri di profondità.

Gli esperti dell’Autorità israeliana per le Antichità sono stati chiamati immediatamente sul posto, e la loro eccitazione si percepisce in un video che ha registrato l’ispezione iniziale di un luogo in cui nessuno ha camminato per più di tre millenni. Nella grotta sono state conservate ciotole di varie forme e dimensioni, alcune delle quali dipinte di rosso, altre contenenti ossa, pentole, brocche e lucerne di argilla che conservavano ancora gli stoppini bruciati. Manufatti risalenti al regno di colui che è ricordato come il più grande, potente e celebrato faraone dell’impero egizio, morto nel 1213 a.C.

Almeno uno scheletro relativamente intatto è stato trovato anche in due appezzamenti rettangolari nell’angolo della caverna. Stando a quanto dichiarato da Eli Yannai, un esperto del Dipartimento delle Antichità, alla televisione pubblica israeliana Kan, la disposizione all’interno della grotta non ha subito spostamenti dal momento in cui essa venne sigillata. “Ciò consente adesso di ricostruire con maggiore precisione le usanze funerarie di quell’epoca”, ha spiegato Yannai, aggiungendo: “Non capita tutti i giorni di entrare in un set alla Indiana Jones”.

Yannai ritiene che i vasi siano stati importati dal Libano, dalla Siria e da Cipro, cosa che, secondo l’archeologo, era comune per le sepolture dell’epoca. Altri materiali organici potrebbero essersi disintegrati nel corso dei millenni, tra cui una probabile faretra che conteneva una serie di punte di freccia o di lancia in bronzo rinvenute nella grotta.

Le altre scoperte recenti avvenute a Israele

In Israele le scoperte sensazionali non sono di certo una novità. Proprio lo scorso agosto, a Horbat Hani, ai piedi delle basse colline a est di Shoham, un gruppo di soldati ha portato alla luce un antico complesso conventuale di suore bizantino, di circa 1500 anni.

All’inizio dell’anno, invece, vicino al lago di Galilea sono stati rinvenuti i resti di un insediamento che risale a 23mila anni fa. Uno studio ha messo in evidenza i ritrovamenti di resti di un campo di pescatori-cacciatori-raccoglitori precedentemente sommerso sulle rive del lago e, attraverso un’attenta analisi della varietà e dell’uso dei resti di animali, ha concluso che presentava un quadro di sussistenza diverso rispetto alla maggior parte degli altri siti del periodo Mesolitico.

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La scoperta che svela com’era questa città in passato

Il nostro Paese continua a essere una fonte inesauribile di meraviglie che tornano alla luce. Un’ultima scoperta, infatti, ci svela come una delle più importanti e belle città d’Italia fosse in epoca romana e altomedievale.

Pisa, emerge la città dell’epoca romana

La città in questione è Pisa, vera gemma della Toscana, dove nel giardino presso la chiesa di San Sisto, nel centro capoluogo, grazie a un’importante campagna di scavi sono emersi dei tratti di un portico databile tra la metà del I e l’inizio del II secolo d.C. che, nella parte scoperta, si affacciava verso l’Arno.

Un struttura arricchita da affreschi, mosaici ed elementi di rivestimento in marmo di importazione mediterranea, che si pensa potrebbe essere appartenuta a un edificio pubblico o a una grande domus.

Tutto questo è stato possibile grazie a un lavoro iniziato nel 2020 e finanziato dal Progetto di Eccellenza del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa, con il permesso concesso dalla Curia di Pisa e il supporto del Comune. Uno scavo che giorno dopo giorno coinvolge decine fra archeologi e studenti dello stesso Dipartimento.

L’obiettivo è quello di individuare i resti della corte regia urbana altomedievale (VII-X secolo) e delle eventuali strutture di età romana preesistenti. Fino a questo momento, i ricercatori ci hanno restituito oltre 500 casse di reperti, databili tra il VII secolo a.C. e l’Età moderna, che raccontano la storia di questa parte della città sin dall’epoca etrusca.

Un lavoro, quindi, che ha fatto ritrovare reperti molto più antichi della corte regia di Pisa. Ma non è finita qui! Perché tra le antiche pietre sono state rinvenute persino tracce di un cimitero del VII secolo, con tombe di bambini sepolti con addosso collane in pasta vitrea, così come un’antefissa (l’elemento finale del coppo del tetto) dalla forma di una piccola palma.

Le dichiarazioni degli addetti ai lavori

Come riportato dal Corriere della Sera, il responsabile dello scavo, Federico Cantini, docente di Archeologia cristiana e medievale dell’Ateneo pisano, ha dichiarato che si tratta di “un rinvenimento eccezionale perché per il centro di Pisa è il primo di epoca romana: le altre strutture romane note sono tutte più a Nord, come le domus attorno a piazza dei Miracoli, o le Terme di Nerone. Questa scoperta ci consente di aprire una nuova finestra di conoscenza sull’area centrale di Pisa“.

A lasciare senza parole è soprattutto che questa scoperta è avvenuta a pochi passi da piazza dei Cavalieri e dalla rinomata Scuola Normale di Pisa, ma anche l’importanza della struttura stessa che dà allo scavo una prospettiva epocale.

A tal proposito, infatti, il professor Cantini ha sottolineato:”Il portico era a servizio di un grande edificio che si trova quasi certamente sotto la chiesa di San Sisto. Un edificio pubblico o, in seconda ipotesi, una domus privata ma di grande sfarzo. A farci propendere per la funzione pubblica è il fatto che nell’Alto Medioevo, dal VII fino a X secolo, qui si insedia la corte regia, ovvero i rappresentanti del potere pubblico locale di età longobarda e carolingia: insomma, il palazzo del gastaldo (il funzionario del re) e del conte carolingio”.

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Splendidi tesori riaffiorano dal mare: la nuova scoperta archeologica

I fondali marini sono custodi di innumerevoli reperti che, una volta ritrovati, possono gettare nuova luce sulla storia e sul passato del territorio e delle antiche genti che lo hanno abitato. In occasione di questa nuova importante scoperta, dopo oltre duemila anni il mare ha restituito preziosi frammenti che vanno ad aggiungere utili informazioni sull’incantevole isola italiana.

Lastre romane in terracotta dalle decorazioni floreali: la scoperta

Nelle acque dell’Isola di Ponza, proprio davanti alle Grotte di Pilato, suggestivo complesso di caverne scavate a livello del mare, i sub della Stazione Navale di Civitavecchia, con la collaborazione del Servizio di Tutela Subacquea della Soprintendenza Archeologica per le Province di Frosinone e Latina, hanno riportato alla luce alcune lastre di terracotta di epoca romana.

Le lastre, che aiuteranno a conoscere sempre meglio la storia romana dell’Isola di Ponza, sono caratterizzate da una decorazione a rilievo floreale che raffigura la cosiddetta “donna in fiore”, motivo decorativo che, di solito, si fa risalire al periodo che va dal II secolo alla fine del I secolo a.C. e che si riscontra anche in Abruzzo, nel Lazio, nelle Marche, in Campania e nell’Etruria meridionale (tra il corso del fiume Fiora e quello del Tevere).

Il tempestivo intervento svolto dei sommozzatori della Stazione Navale e dagli archeologi ha permesso di mettere in sicurezza le preziose lastre evitando la sottrazione di reperti, come spesso avviene, da parte di soggetti non autorizzati che ricavano cospicui profitti dalla loro vendita illegale.

Nuova luce sul complesso architettonico che ospitava le lastre

Il ritrovamento delle lastre impreziosite dal motivo della “donna in fiore” permetterà di fare luce sul complesso architettonico che, con ogni probabilità, le ospitava e di cui, a oggi, non si sa molto.

Infatti i reperti, rinvenuti in giacitura secondaria, costituivano un rivestimento architettonico ornamentale della maestosa struttura che, in epoca romana, si stagliava in splendida posizione panoramica sul promontorio meridionale dell’isola, chiamato “Punta della Madonna”.

Di questo imponente complesso che dal mare raggiungeva la sommità dell’altura (dove oggi si trova il moderno cimitero di Ponza) non si hanno esaurienti notizie storiche: le uniche ipotesi lo fanno risalire a una fase costruttiva unitaria di età augustea.

Le terrecotte architettoniche ritrovate sui fondali a una profondità di sette metri, allora, aprono nuovi scenari per approfondire il periodo romano sull’Isola di Ponza e fanno emergere dettagli temporali utili fornendo dati di assoluto rilievo storico e scientifico.

L’isola di Ponza e il legame con l’Antica Roma

È un legame importante, come si evince anche dalla nuova scoperta, quello dell’Isola di Ponza con l’Antica Roma: nel 312 a.C. i Romani la destinarono a luogo di villeggiatura e sono molte, ancora oggi, le testimonianze di quel passato: rovine di antiche ville, la Cisterna per la raccolta dell’acqua piovana in via Dragonara (la più importante delle tre realizzate), completamente scavata nel tufo, l’acquedotto e le celebri “Grotte di Pilato“.

Le cinque Grotte, che appartenevano alla sontuosa villa della figlia dell’imperatore Augusto, si fanno ammirare per la perfezione delle tecniche di scavo e di intaglio sia sopra che sotto il livello del mare.
Quasi sicuramente, venivano impiegate per l’allevamento delle murene: da qui il soprannome di “Antico Murenario Romano“.

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Questi luoghi d’Italia stanno per diventare “parlanti”

In occasione della storica manifestazione “La festa della Contrada di Sopra” a Serravalle Scrivia approdano i “Cartelli Parlanti” del Distretto del Novese: l’inaugurazione del percorso di segnaletica turistica collegato all’App Visit Distretto del Novese è prevista per sabato 17 settembre 2022 alle ore 20.45 davanti al palazzo comunale di Serravalle.

Il progetto e i luoghi che diventeranno “parlanti”

Sono sei i luoghi che diventeranno “parlanti”: la chiesa di Montei, l’area archeologica di Libarna e, in centro, il Palazzo Comunale dove, al piano terra, trova spazio l’area museale di Libarna, l’oratorio dei Bianchi e dei Rossi e l’Insigne Collegiata dei Santi Martino e Stefano. Seguendo la formula già collaudata a Voltaggio, Gavi e Arquata Scrivia, l’evento di sabato 17 settembre coinciderà con l’apertura straordinaria dei 4 luoghi ubicati nel centro di Serravalle Scrivia.

Il progetto include una rete segnaletica turistica interattiva con codici Qr-Code per fornire informazioni immediate on demand a chiunque voglia saperne di più, un supporto omogeneo e inclusivo per i 34 comuni del Distretto del Novese e un info point attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 in italiano e in inglese.

VisitDN, realizzato dal Distretto del Novese con la partnership di In.sight e Annoluce ICT Consulting, premiato da Anci Piemonte Premio Innovazione 2020, è un progetto scalabile composto da vari step che, di volta in volta, contribuiscono ad arricchirlo e a coinvolgere diversi attori: la partenza è avvenuta con i luoghi di cultura, poi l’aggiunta della lingua inglese, la sezione enogastronomica grazie alla Camera di Commercio Alessandria-Asti e, adesso, è il momento della segnaletica interrativa che si sta procedendo a installare nei 34 Comuni del Distretto.

La cartellonistica del coinvolgente percorso turistico interattivo è stata realizzata dal Distretto del Novese in collaborazione con il progetto “Territori da Vivere” grazie al supporto di Fondazione Casa di Carità Arte e Mestieri Onlus e Compagnia San Paolo.

Le parole della nuova amministrazione

Come nuova amministrazione appena insediata siamo davvero felici di far parte di questo percorso che promuove l’attrattività del territorio.
Serravalle è un paese con una vocazione turistico culturale che merita di emergere: abbiamo luoghi e edifici di importante rilevanza archeologica, storica e artistica che vanno valorizzati. Grazie a questa nuova segnaletica turistica interattiva e all’App collegata abbiamo una grande opportunità che ci permette di migliorare la fruibilità del nostro patrimonio, di raccontare la nostra storia e di far conoscere le nostre eccellenze attraverso un sistema informativo digitale coerente e uniforme in tutti i comuni del Distretto del Novese” è stato il commento del Sindaco di Serravalle Scrivia, Luca Biagioni e dell‘Assessore alla Cultura e al Turismo Silvia Collini.

Il funzionamento del’App

Dopo aver scaricato l’App “Visit Distretto del Novese“, basterà inquadrare i codici Qr-code per leggere informazioni storiche e curiosità legate alle principali attrazioni turistiche ma anche per ascoltarle mediante il proprio smartphone che, per l’occasione, si trasformerà in una preziosa audioguida: l’app funziona anche in caso di problemi con la copertura mobile o in sua assenza.

In più, l’app è collegata al sito del Distretto del Novese per fornire le indicazioni sugli eventi e a Google Maps per fornire i dati sulla distanza tra la posizione del turista e i luoghi inseriti nell’app con la possibilità di inserire il navigatore per raggiungerli agevolmente.

Ma non soltanto: ogni punto è “social friendly“: gli utenti potranno così condividere sui social network le informazioni presenti nel sistema interattivo.

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Ritorna Discover EU: come viaggiare gratis in treno

Saranno 35.000 i giovani che, per la seconda volta quest’anno, potranno viaggiare in treno gratis alla volta di splendide destinazioni europee. Riparte, infatti, il progetto DiscoverEU, dedicato ai viaggiatori che abbiano compiuto 18 anni e risiedano in uno degli Stati membri dell’Ue o dei paesi terzi associati a Erasmus+. Un programma su misura per i neo-maggiorenni desiderosi di scoprire i tesori più belli d’Europa.

Cos’è DiscoverEU e come si ottengono i pass gratuiti

DiscoverEU è un’azione del programma Erasmus+ che offre ai diciottenni l’opportunità di scoprire l’Europa attraverso esperienze di apprendimento (quest’anno sono state aggiunte anche sei nuove mete). Ci si sposta principalmente in treno (sono previste eccezioni per consentire di partecipare a coloro che vivono su isole o in zone remote), alla volta dei posti più belli del Vecchio Continente.

I candidati selezionati sono premiati con un pass di viaggio, che offre loro la possibilità di apprezzare il patrimonio storico, artistico e culturale di destinazioni ricche di fascino e storia, e di entrare in contatto con persone, usi, costumi e tradizioni. Inoltre, l’iniziativa permette di sviluppare competenze preziose per il futuro, ad esempio l’indipendenza, la fiducia e l’apertura verso altre culture. A partire da quest’anno, i partecipanti selezionati ricevono anche una carta sconto, da utilizzare per oltre 40 mila servizi tra trasporti pubblici, visite culturali, alloggio, vitto e sport.

Quando fare domanda e i requisiti per partecipare

La prossima tornata di candidature avrà luogo dalle ore 12 di martedì 11 ottobre alle ore 12 di martedì 25 ottobre 2022, quando sul sito comparirà la scritta “Partecipa”.

Per poter ottenere i pass di viaggio, è necessario:

  • essere nato tra il 1º gennaio 2004 (incluso) e il 31 dicembre 2004 (incluso);
  • inserire correttamente il numero della carta d’identità, del passaporto o della carta di soggiorno legale nel modulo di domanda online;
  • essere cittadino o residente legale a lungo termine in uno degli Stati membri dell’Unione europea, compresi i Paesi e territori d’oltremare o in uno dei paesi terzi associati al programma Erasmus+ (Islanda, Liechtenstein, Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia e Turchia).

Non è finita qui, perché bisogna partecipare anche a un quiz sul Portale europeo dei giovani, il sito online di supporto e informazione per questo tipo di progetti. Si tratta di 5 domande a risposta multipla, più una domanda di spareggio. Chi verrà selezionato potrà viaggiare in treno gratuitamente per un periodo di almeno 1 giorno e al massimo 30 giorni tra il 1º marzo 2023 e il 29 febbraio 2024. Si può partire da soli o in gruppo con un massimo di 4 amici, a condizione che soddisfino le condizioni di ammissibilità.

Se siete tra quelli che non raggiungeranno la maggiore età prima dell’anno prossimo, non disperate, perché potrete partecipare alla prossima estrazione nella prima metà del2023. Invece, i giovani che hanno vinto un pass DiscoverEU nell’ambito delle tornate precedenti dell’iniziativa non possono presentare di nuovo domanda.

Bisogna, infine, tenere a mente che la Commissione europea desidera ricevere un resoconto dai giovani viaggiatori e li incoraggerà a condividere le loro esperienze e avventure in Europa. Per questo motivo i candidati selezionati diventano ambasciatori DiscoverEU. Ciò vuol dire che sono invitati a raccontare le loro esperienze di viaggio attraverso i social media, o a fare una presentazione a scuola o nella loro comunità locale. I candidati sono invitati anche ad aderire al gruppo Facebook ufficiale #DiscoverEU.

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Chiara Ferragni giramondo: ora va anche in crociera

Che piaccia o meno, Chiara Ferragni è in trend un giorno sì e uno no per tutto quello che dice e fa. E per chi è appassionato di viaggi come noi, dà spesso spunti originali, alcuni da seguire (isole, città d’arte, musei), mentre altri assolutamente no (jet privati che inquinano più di un 777, trekking su speroni di roccia che stanno su con lo sputo, Champagne stappato sui ghiacciai precari ecc.).

Fatto sta che, oltre a essere una influencer – o una imprenditrice digitale, come ama definirsi lei -, è anche una bella giramondo. Non c’è settimana che non visiti qualche luogo, per svago o per lavoro (spesso per entrambe le cose, visto che viene pagata per i post di hotel, resort, ristoranti, ville e quant’altro dove viene invitata).

L’abbiamo vista su una minuscola ed esclusivissima isola greca quest’estate e poi in giro per le Baleari, tra Ibiza, Formentera e la misteriosa isola di Es Vedrà, ma prima ancora a Palermo, a Portofino, a New York, giusto per citare i suoi ultimi viaggi.

Insomma, la Ferragni non si fa mancare nulla. Ora si regala persino una crociera. L’occasione è un breve team building con lo staff della sua azienda, The Blonde Salad, il blog che l’ha resa celebre e da cui è nato tutto il business online (solo su Instagram vanta più di 27 milioni di follower) e off line.

La crociera di The Blonde Salad

Il gruppo dei nove colleghi, oltre al boss Chiara, si è imbarcato a Ibiza sulla Costa Toscana per una crociera di alcuni giorni durante i quali avranno l’opportunità di vivere insieme alcune delle esperienze uniche offerte dalla nave più innovativa e sostenibile della flotta Costa.

Oltre al “duro” lavoro del gruppo, non mancheranno di certo momenti di relax nella SoleMio Spa, esperienze gastronomiche in alcuni dei 21 ristoranti a bordo della Costa Toscana ed escursioni a terra.

Innanzitutto, a Chiara è stata assegnata una super suite, una nuova tipologia con “terrazza sul mare” e una splendida dependance dove fare colazione, prendere un aperitivo o semplicemente godersi il suono delle onde del mare a prua della nave che è un omaggio all’Italia e in particolare alla Regione Toscana.

A bordo della Costa Toscana

A partire dai ponti della nave che hanno tutti nomi delle città toscane: Montalcino, Pietrasanta, Viareggio, Montecatini, Lucca, Pienza, Bolgheri e Montepulciano.

Piazza del Campo comprende una grande scalinata affacciata a poppa sviluppata su tre ponti, con una balconata all’aperto sull’ultimo ponte il cui pavimento di cristallo fa vivere l’esperienza di volare sul mare.

Piazza dei Miracoli, a prua della nave, è il punto d’incontro di tre diverse esperienze: shopping, degustazione e intrattenimento. Un altro punto suggestivo e panoramico è la Passeggiata Volare, che raggiunge il punto più alto della nave a 65 metri d‘altezza.

La zona principale della nave, il Colosseo, è invece uno spazio al centro sviluppato su tre ponti dedicato agli spettacoli. Gli schermi luminosi, posizionati sia sulle pareti sia sulla cupola, offrono la possibilità di creare una storia diversa in ogni porto di scalo e in ogni momento della crociera.

Una nave super green

Costa Toscana è una vera e propria “smart city” itinerante. Grazie all’utilizzo del gas naturale liquefatto (Gnl) con cui si riesce a eliminare quasi del tutto l’immissione di ossidi di zolfo nell’atmosfera, di ossido di azoto e di CO2 (fino al 20%) è una nave super green.

Oltre a zero emissioni, la nave offre tutta una serie di innovazioni tecnologiche all’avanguardia studiate per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale. L’intero fabbisogno giornaliero di acqua è soddisfatto trasformando quella del mare tramite l’utilizzo di dissalatori.

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Fonte: Ufficio stampa

La Costa Toscana nel porto di Barcellona durante il suo battesimo

Il consumo energetico è ridotto al minimo grazie a un sistema di efficientamento energetico intelligente. Inoltre, a bordo viene effettuato il 100% di raccolta differenziata e il riciclo di materiali come plastica, carta, vetro e alluminio.

I legni di mare che arredano le isole del ristorante Archipelago a bordo sono stati recuperati grazie ai “Guardiani della Costa”, il programma di educazione ambientale per la salvaguardia del litorale italiano promosso dalla Costa Crociere Foundation. Per ogni cena che si degusta nel ristorante, Costa dona parte del ricavato per sostenere progetti ambientali e sociali della fondazione.

Le escursioni con gli esperti

Durante l’estate appena trascorsa, Costa Toscana offriva itinerari di una settimana tra alcune delle più belle città e isole del Mediterraneo, tra cui Savona, Civitavecchia/Roma, Napoli, Ibiza (dove si è imbarcato il gruppo di The Blonde Salad), Valencia e Marsiglia. E le escursioni organizzate dalla compagnia di navigazione sono il top.

Vengono infatti organizzati tour a firma di National Geographic Expeditions, realizzati in collaborazione con il Tour Operator Kel 12, che prevedono la visita di luoghi speciali accompagnati da guide speciali, come fotografi, vulcanologi e archeologi. Insomma, per Chiara Ferragni e il suo team solo il meglio…

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Fonte: Ufficio stampa

Uno dei bar esterni della Costa Toscana
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Voli low cost per partire per un viaggio last minute

C’è chi non ha fatto vacanze quest’estate e c’è anche chi ci è andato ma ha già voglia di ripartire. Specie con le offerte di voli low cost che ci sono ora.

La compagnia aerea easyJet sta promuovendo tantissime rotte aeree a prezzi davvero bassissimi.

Pensate che si può andare a Napoli con 12,49 euro (solo andata, naturalmente) o a Milano con 16,99 euro o ancora a Catania con 19,49 euro. E di offerte come queste ce ne sono tantissime.

Chi ha ancora voglia di mare può infatti scegliere una meta del Sud, dove essere abbastanza certi di trovare ancora caldo. Da Napoli, per esempio, si può prendere la Trans vesuviana e arrivare sulla Costiera sorrentina in poco tempo. Da Catania si può arrivare facilmente alla vicina Riviera dei Ciclopi o a Taormina e ai Giardini Naxos o ad altre bellissime spiagge.

Perché andare a Catania

Ma questa è la stagione ideale anche per visitare le città d’arte. Catania è senza dubbio una delle città d’arte più belle della Sicilia, meta ogni anno di migliaia di turisti innamorati e affascinati dalla sua architettura, dai suoi panorami mozzafiato, in bilico tra il bianco che ammanta il vulcano fumante e l’azzurro del Mediterraneo, proprio di fronte.

Catania mete italiane

Fonte: 123rf

Catania, tra vulcano e mare

La città stessa sembra mettere in comunicazione queste due forze della natura, perfettamente opposte e complementari. Lungo le strade, la vita scorre al di sopra e al di sotto della pietra lavica dell’Etna con la quale molti palazzi, storici e no, sono costruiti, nelle rovine greco-romane che testimoniano il passaggio millenario dei popoli in quest’area estremamente ricca; nella Catania Barocca e in quella medievale; nel fermento dei suoi vicoli, dei suoi mercati storici, la sua Piscarìa, da secoli cuore pulsante dei catanesi.

Insieme a Caltagirone, Militello in Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli, Catania fa parte dei Comuni del Barocco siciliano dichiarati nel 2002 patrimonio dell’umanità dell’Unesco. E anche questo è un tour che varrebbe la pena fare.

Weekend a Napoli

Napoli, invece, offre un’infinità di cose da fare. Solo nel quartiere di Forcella, in una sola occhiata si possono scorgere tre imperdibili monumenti: la Chiesa del Gesù Nuovo, l’Obelisco dell’Immacolata e il Monastero di Santa Chiara.

Tra i luoghi irrinunciabili troviamo il Palazzo Reale dalla lunga facciata e un’opera suggestiva, conosciuta in tutto il mondo, da vedere almeno una volta nella vita, è sicuramente il Cristo Velato, all’interno della Cappella di San Severo. E poi c’è la Cappella che contiene il tesoro di San Gennaro, tra le meraviglie ebanistiche della tradizione napoletana.

galleria borbonica

Fonte: Francesca Di Pietro

La Napoli sotterranea

E che dire della città nella città, quella cioè creata dalla fitta rete di cunicoli sotterranei – l’antica Neapolis -che affascina per la sua imponenza e per il mistero attorno a cui si celano leggende come quella del “munaciello”. Per scoprire di che si tratta bisogna andarci…

Milano, la meta no. 1

Poi vi abbiamo anche consigliato Milano tra le mete di stagione. Questa città non ha bisogno di promuoversi. Proprio di recente l’hanno definita la Capitale culturale d’Italia. Ogni giorno sono decine gli eventi, le inaugurazioni e gli happening socioculturali che si tengono nel Capoluogo lombardo. Proprio in questi giorni è stato inaugurato l’ennesimo museo, la Fondazione Luigi Rovati che raccoglie un’importante collezione di reperti etruschi ma anche opere d’arte contemporanea.

Ma Milano è anche la Capitale italiana del design e della moda. Qualcuno sostiene lo sia anche della gastronomia, non per le sue specialità gastronomiche, intendiamoci, ma per i suoi ristoranti, stellati e d’altissima qualità, dove è possibile provare di tutto. E poi lo è anche dell’intrattenimento con i suoi concerti, gli spettacoli teatrali e le manifestazioni che regolarmente si tengono in città.

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Fonte: IPA

La Fondazione Rovati a Milano
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Autunno a bordo del Treno di Dante

Il Treno di Dante è un progetto del 2021 voluto per commemorare i 700 anni della morte di Alighieri dalle Regioni Emilia-Romagna e Toscana.

Visto il grande successo di questo itinerario a bordo di treni storici, continua a riscuotere un enorme successo ancora oggi.

È un viaggio che porta il turista indietro nei secoli, a uno dei periodi più floridi del nostro passato, in un intreccio di arte e storia, ma anche di paesaggi straordinari e tante prelibatezze locali da assaporare. In un lungo itinerario che va da Firenze a Ravenna – i luoghi di Dante, appunto – si ha la possibilità di scoprire parte dell’immenso patrimonio culturale del nostro Paese.

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Fonte: @Fondazione FS

I passeggeri scendono dal Treno di Dante

ll viaggio si fa a bordo di un treno storico messo a disposizione dalla Fondazione FS Italiane. Si viaggia sulle celebri carrozze “Centoporte”, uno dei pochi esemplari ancora presenti in Italia con la sua motrice storica.

A bordo, sono disponibili 230 posti, suddivisi in tre classi: la prima e la seconda presentano divanetti imbottiti e ambientazioni in stile Liberty, mentre la terza classe vanta ancora i caratteristici interni di legno, incluse anche le sedute, un po’ più scomode, ma sicuramente molto più suggestive. L’itinerario è lungo 136 km ed è ricco di sorprese.

I viaggiatori vengono accompagnati lungo la tratta ferroviaria da un’assistente di viaggio che li segue nella loro esperienza, narrando la storia dei luoghi toccati durante l’esilio dell’Alighieri e che più ne influenzarono l’esistenza e l’opera letteraria.

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Fonte: Treno-di-Dante-interno

Gli interni vintage del Treno di Dante

Le partenze d’autunno

Per quattro domeniche consecutive, a ottobre – il 9, il 16, il 23 e il 30 – parte il Treno di Dante ed effettua una sosta straordinaria di circa un’ora e 20 minuti a Marradi, in provincia di Firenze, per permettere ai passeggeri di visitare il borgo sulle colline e partecipare alla celebre Sagra delle Castagne e del Marron buono di Marradi.

Il treno parte alle 8.50 dalla stazione di Firenze Santa Maria Novella e arriva a Marradi alle 10.53, dove sosta in stazione fino alle 12.07, ora della ripartenza. L’arrivo a Ravenna è previsto per le ore 13.37, dopo le soste tecniche di Brisighella alle 12.27 e Faenza alle 12.42.

Da Ravenna si riparte alle 17.54 per arrivare a Firenze alle 21, dopo le soste tecniche a Faenza (18.33), Brisighella (18.48), Marradi (19.27) e Borgo S. Lorenzo (20.15).

Info utili

I biglietti per il Treno di Dante sono in vendita online. I prezzi per la singola tratta sono di 38 euro, mentre andata e ritorno costa 56 euro. Sono previsti sconti per i bambini e gratuità fino a quattro anni di età). Nelle quattro domeniche della Sagra di Marradi, l’ingresso all’evento è compreso nel biglietto di viaggio del treno.

Arrivare alla Sagra di Marradi a bordo di un treno storico è un’esperienza unica. Come tutti gli anni, alla sagra sono presenti stand gastronomici che propongono tanti prodotti ottenuti da questi frutti simbolo dell’autunno. Dai tortelli di marroni alla torta di marroni, dal castagnaccio alle marmellate di marroni, dai marron glacés ai “bruciati” (caldarroste).

In un periodo in cui il turismo lento è tornato a spiccare tra le tendenze di viaggio, il treno sta diventando il mezzo di trasporto per eccellenza, soprattutto per scoprire le bellezze del nostro territorio.

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La meta del divertimento che vuole diventare destinazione culturale

Un’isola splendida, dispersa tra le limpide acque del Mar Mediterraneo, che da molti è conosciuta certamente per le sue paradisiache spiagge, ma anche perché è una vera e propria meta del divertimento. Locali notturni, cocktail bar e strutture turistiche attirano milioni di viaggiatori provenienti da tutto il mondo, ma a quanto pare ora gli abitanti vogliono che le cose cambino.

Mykonos, presa d’assalto dai turisti

Il luogo in questione è la pittoresca Mykonos, meraviglia greca situata nel Mar Egeo, che più di altre isole elleniche si è creata la fama di essere la destinazione “festaiola” per eccellenza. Un luogo degli stereotipi, quindi, che tra case bianche, finestre e porte blu, balconi in fiore, vicoli stretti e mulini che rendono il tutto ancor più affascinante, ogni anno vede arrivare sul suo territorio molte persone comuni, ma anche vip, influencer e diversi personaggi noti.

Con la sua superficie di 86 chilometri quadrati, secondo le stime questa estate ha ricevuto più di un milione di visitatori. E la cosa che sorprende maggiormente è che la stagione non è ancora finita. Ma del resto, con il passare degli anni a Mykonos sono state costruite sempre più discoteche e locali notturni, condizioni che hanno portato a un costante aumento di arrivi turistici, sopratutto di giovani.

Come ha fatto Mykonos a diventare la meta del divertimento

Non prendiamoci in giro: il fatto che Mykonos sia conosciuta come meta del divertimento è, in realtà, una sua grande fortuna. Tutto ciò che, più di altro, l’ha resa la regina delle Cicladi. In fondo, il prodotto interno lordo della Grecia dipende per circa un quinto dal turismo. Ma come ha fatto quest’isola a diventare una meta così amata?

Mykonos turismo di massa

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Turismo a Mykonos

Il suo successo, dal punto di vista turistico, è iniziato solo tra gli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta del secolo scorso. Durante questo periodo furono costruite molte strutture per i viaggiatori, grazie certamente all’impegno della comunità locale, ma anche agli investimenti mirati da parte del governo greco.

È stato in questo modo che Mykonos, fino a prima quasi completamente sconosciuta, è diventata un’isola ospitale e anche simbolo di libertà, tolleranza, scambio culturale e un importante punto di riferimento per la comunità gay. In sostanza, Mykonos è stata la prima delle isole greche ad attirare un gran numero di turisti, quella che ha spianato la strada anche alle altre.

Mykonos vuole cambiare volto

Stando a quanto riporta The Guardian, noto quotidiano del Regno Unito, molti residenti dell’isola cominciano a pensare che sia il caso che le cose cambino. Vorrebbero, in poche parole, che Mykonos provasse ad attirare anche visitatori che non cercano solo divertimento da una vacanza in questo luogo.

Un tipo di turismo, quello festaiolo, che viene molto criticato, a tal punto che secondo gli abitanti rovinerebbe la fama e il paesaggio dell’isola. In poche parole, per loro Mykonos dovrebbe essere riconosciuta anche come meta di turismo culturale.

mikonos meta culturale

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Il porto di Mykonos

Tra le opinioni raccolte dal giornale britannico c’è quella del sindaco, Konstantinos Koukas, che ha fatto sapere che per l’isola il 2022 è stato “il migliore anno di sempre” per quanto riguarda gli arrivi turistici e il ritorno economico. Tra i motivi di questo successo c’è stato anche il fatto che quest’anno Mykonos ha firmato una serie di accordi con alcune compagnie aeree del Medio Oriente che hanno permesso l’arrivo di nuovi turisti altolocati dal Golfo Persico.

Koukas, allo stesso tempo, ha mostrato anche la sua preoccupazione: secondo lui Mykonos potrebbe essere vicina a un punto di saturazione, soprattutto dopo che il governo ellenico ha annunciato di voler portare avanti dei piani che hanno lo scopo di costruire strutture esclusivamente turistiche. Vi basti pensare che uno dei progetti recenti, finanziato da investitori di Abu Dhabi e del Kuwait, prevede l’edificazione di un piccolo villaggio sulla costa con un porto in grado di ospitare grandi e lussuosi yacht.

Per Koukas, quindi, è necessario che Mykonos venga riconosciuta pure come centro di turismo culturale, anche perché gli abitanti non vogliono perdere le loro tradizioni e identità.

In che modo Mykonos vuole diventare una meta anche culturale

Non è facile trasformare Mykonos anche in una meta culturale. Nonostante questo, gli abitanti ci stanno provando con diverse iniziative. Irene Syrianou, per esempio, possiede un laboratorio in cui realizza dei mosaici ispirati a quelli trovati nelle rovine di Delo. Delo, dal canto suo, è un’isoletta disabitata situata accanto a Mykonos che si distingue per essere una sorta di gigantesco sito archeologico in grado di richiamare turisti e appassionati di archeologia da ogni parte del mondo. Ben prima che iniziasse a farlo anche Mykonos.

isola delo grecia
L’isola di Delo, in Grecia

La signora ha raccontato a The Guardian che per lei abitare su quest’isola è orami molto difficile: i prezzi sono troppo alti per una popolazione che vive, soprattutto, grazie a lavori stagionali.

Nikos Zouganelis è un altro abitante dell’isola che possiede una fattoria. Il suo obiettivo, in questo caso, è quello di offrire ai turisti la “Mykonos delle nostre radici”. In poche parole, da queste parti si organizzano corsi di cucina e gite sui cavalli. Il tutto in un luogo particolarmente silenzioso che si trova al centro dell’isola, lontano dal classico rumore che contraddistingue le estati di questo angolo di Grecia.

A dire la sua sull’argomento anche la presidente del museo del folklore locale, Marigoula Apostolou, che ha fatto sapere che il turismo sull’isola non è più sostenibile nemmeno dal punto di vista ambientale. In particolare ha dichiarato che: “Il nostro paesaggio naturale è stato distrutto, le nostre infrastrutture idriche e fognarie non reggono”. Per non parlare del fatto che si stanno perdendo completamente le tradizioni locali e le origini.

Proprio per questo motivo, a febbraio il ministro del turismo greco, Vassilis Kikilias, ha presentato un piano al sindaco Koukas per un turismo sostenibile anche nella stessa Mykonos. Un progetto che prevede alcuni investimenti sulle infrastrutture, sulla gestione dell’acqua e dei rifiuti, ma anche un maggiore controllo del turismo che proviene dalle crociere e del traffico di veicoli sull’isola.

Una delle priorità di cui Kikilias ha parlato più è quella di estendere la stagione turistica, rendendo l’isola appetibile anche nei mesi non estivi. Un piano che, secondo il ministro del turismo locale, riguarda anche altre destinazioni greche. L’obiettivo, ovviamente, sarebbe diminuire la concentrazione di persone in vacanza durante i mesi più caldi, in modo da riuscire a sviluppare anche un tipo di turismo che punti a essere sostenibile.

Paradise Beach in primavera mykonos

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Paradise Beach in primavera a Mykonos
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Autunno nel campo di zucche più pittoresco d’Italia

Colori caldi, aria frizzantina… l’autunno è alle porte e, nonostante segni l’addio alle belle giornate soleggiate, non è meno affascinante dell’estate.

Ci sono eventi che accadono solo in questa stagione e che si possono apprezzare soltanto in certi luoghi. Uno di questi è lo spuntare delle zucche, grosse palle arancioni che danno una nota di colore ai campi già scuriti e asciutti. Uno dei luoghi più belli dove godere di un’immagine autunnale molto suggestiva è alle porte di Bergamo.

Quello che a primavera fiorisce in uno splendido campo di coloratissimi tulipani, nella stagione autunnale si riempie di zucche diventando il più pittoresco da visitare in Italia.

Il campo di zucche più bello

Con l’arrivo dell’autunno, il grande campo di 25mila metri quadrati di Tulipania si anima per ospitare i visitatori in una suggestiva cornice il cui tema principale è la zucca in tutte le sue declinazioni: mangereccia, decorativa o protagonista di laboratori creativi per le famiglie con i loro bambini.

A partire dal 17 settembre e fino al 31 ottobre, tutti i fine settimana è possibile visitare il campo di zucche e raccogliere di persona la propria zucca preferita, circondati da spaventapasseri e balloni di paglia.

Le novità di quest’autunno

Raccogliere le zucche qui è un classico, ma c’è anche molto di più. Tanto per cominciare, una novità di quest’anno è la possibilità di fare colazione nel campo, con cappuccino o caffè e tutto il necessario che viene fornito per iniziare bene la giornata.

In alternativa, per chi opta per una visita pomeridiana, può scegliere di fare merenda consumando prodotti sani e naturali, come il miele prodotto proprio sul posto.

Inoltre, come già accade nel periodo primaverile, è possibile fare un pic-nic nel campo di zucche, con il cestino che viene fornito direttamente dagli organizzatori o un aperitivo in compagnia per chi, dopo aver visitato il campo, vuole fermarsi a godersi il fascino di questo luogo al tramonto.

Altra novità di quest’anno è il percorso nel granturco, dove i bambini, ma anche i più grandicelli, possono divertirsi scoprendo sentieri e pertugi nascosti tra piante e pannocchie di mais.

Sono previsti poi tanti laboratori creativi che permettono di far apprezzare la terra e tutto quanto ci circonda. I più piccoli possono divertirsi a decorare la loro zucca già nel campo, prendendo spunto dalle faccine simpatiche degli esemplari già decorati dallo staff e nascosti qua e là.

Anche in autunno, Tulipania è un bellissimo set fotografico, perfetto per scattare foto da postare sui social. Chi vuole, può anche prenotare un servizio fotografico con un professionista.

Info utili

Tulipania è aperto dal 17 settembre al 31 di ottobre tutti i venerdì dalle 15.30 alle 18.00; il sabato e la domenica dalle 9 alle 18.30 con prenotazione obbligatoria sul sito.

All’ingresso, a tutti i visitatori di altezza superiore ai 90 centimetri, viene richiesto di munirsi di un Tulidoblone del costo di 3 euro, il cui valore verrà investito per l’acquisto della zucca che si vorrà portare a casa.

Il campo di zucche si trova a Terno d’Isola, nella zona Ovest di Bergamo, a due passi da Milano, e comodamente raggiungibile dall’uscita di Capriate dell’autostrada A4.