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L’ultimo grande spettacolo d’autunno nei Giardini di Sissi

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio durante la stagione autunnale, anzi, ce ne sono tantissimi. Perché è questo il momento dell’anno in cui Madre Natura ci regala i suoi spettacoli più belli

Ci sono luoghi che, più degli altri, si trasformano nel palcoscenico ideale di uno show naturale e straordinario, quello che incanta gli occhi e riscalda il cuore, lo stesso che ci ricorda quanto è bello il mondo che abitiamo.

E non dobbiamo per forza volare dall’altra parte del globo per assistere a questi spettacoli, perché anche il BelPaese ospita paesaggi di infinita bellezza che aspettano solo di essere scoperti. Come quello che si palesa davanti agli occhi di cittadini e viaggiatori che raggiungono i Giardini di Castel Trauttmansdorff che, con l’ultimo grande spettacolo del foliage, si trasformano in una fiaba tutta da vivere.

Bentornati dei giardini delle meraviglie

Non hanno bisogno di presentazioni i Giardini di Castel Trauttmansdorff, quelli che ospitano uno scenario da fiaba che da sempre incanta avventurieri provenienti da ogni parte del mondo. Situati a Merano, e suddivisi in quattro aree tematiche, questi giardini che si snodano per oltre 12 ettari, ospitano uno dei paesaggi botanici più variegati e affascinanti del nostro pianeta.

Gli esemplari floristici che qui risiedono, e che provengono da ogni parte del mondo, consentono di fare un viaggio nel viaggio in una cornice straordinaria: un anfiteatro naturale che si estende su un dislivello di 100 metri e che offre visioni panoramiche e incantate sulle montagne circostanti e sulla città di Merano.

L’area che circonda il Castel Trauttmansdorff, proprio lì dove un tempo l’Imperatrice Sissi trascorreva le stagioni invernali, non è solo un orto botanico, ma una vera e propria esperienza sensoriale che permette di perdersi e immergersi in un piccolo eden terrestre dove la natura è assoluta protagonista.

I Giardini di Castel Trauttmansdorff sono straordinari, in ogni stagione dell’anno, perché in base a questa si plasmano, si trasformano e cambiano volto. Ed è proprio nel bel mezzo dell’autunno che, mettendo in scena l’ultimo grande spettacolo del foliage, si trasformano in un giardino delle meraviglie, lì dove nasce la magia.

Lo spettacolo del foliage nei Giardini di Castel Trauttmansdorf

Prima della chiusura della stagione 2022, i Giardini di Castel Trauttmansdorf si preparano ad allietare i sensi e a incantare lo sguardo di cittadini e viaggiatori con l’ultimo grande spettacolo dell’anno: quello del foliage.

L’orto botanico meranese cambia colore. Le foglie si tingono di rosso, di giallo e di marrone prima di staccarsi dagli arbusti per poi lasciarsi andare a una danza soave, accompagnata dal vento. A fare da contrasto a questa palette cromatica c’è il verde, che resta sempre presente in alcuni esemplari. Nel resto del giardino, invece, fanno capolino i frutti che maturano sotto il sole tiepido d’autunno, come le mele e le pere locali.

Non mancano neanche i frutti mediterranei come melograni, fichi e uva che, all’interno dei Giardini del Sole, ricreano un’atmosfera magica e suggestiva che rimanda ai paesaggi del Sud. Ma sono tanti, anzi tantissimi, gli esemplari da scoprire e i paesaggi da ammirare che cambiano passo dopo passo e che sono incorniciati dai caldi e dorati colori della stagione.

Chi vuole toccare con mano la grande bellezza dei Giardini di Castel Trauttmansdorf in pieno foliage, e ammirare l’ultimo grande spettacolo dell’autunno, potrà farlo fino al 15 novembre, ultimo giorno di apertura dei giardini.

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Puoi dormire nella caserma dei pompieri infestata dai fantasmi: quella di Ghostbusters

Avete già pensato a come trascorrere la notte più spaventosa dell’anno? Potreste rispettare la tradizione, e andare di casa in casa intonando il celebre Dolcetto o Scherzetto, oppure organizzare una gita fuori porta, meglio ancora se in una delle destinazioni del dark tourism. E poi, ancora, andare alla scoperta dei boschi più spaventosi del mondo.

Le cose da fare, ad Halloween, sono tantissime e per gli amanti del brivido ci sono alcune esperienze davvero incredibili. Se siete disposti a prendere un aereo, e raggiungere l’altro capo del mondo, allora, vi suggeriamo l’avventura giusta per voi. E vi anticipiamo che sarà straordinariamente unica.

Sì perché questo Halloween potrete dormire in una caserma dei pompieri infestata dai fantasmi. Non una qualsiasi, intendiamoci, ma quella dei Ghostbusters.

Halloween: dormire tra i fantasmi a Portland

Era il 1984 quando, sul grande schermo, apparivano per la prima volta Peter Venkman, Raymond “Ray” Stantz e Egon Spengler, tre ricercatori universitari, e Winston Zeddemore, marine e pilota di elicotteri, tutti con una passione speciale per il paranormale. Si trattava dei quattro Ghostbusters, i protagonisti di una delle pellicole più celebri della storia del cinema che si è trasformata in un vero e proprio fenomeno culturale ancora oggi più vivido che mai.

Perché oggi vi parliamo di loro ve lo spieghiamo subito. Non solo perché ci avviciniamo ad Halloween, e le storie di fantasmi riscuotono sempre un certo successo, ma anche e soprattutto perché durante la notte più spaventosa dell’anno potrete dormire proprio all’interno della caserma dei pompieri dei Ghostbusters.

L’azienda Vacasa in collaborazione con Sony Pictures, infatti, ha deciso di rendere disponibile una delle esperienze più incredibili di sempre, quella che permetterà a un fortunatissimo gruppo di viaggiatori di dormire all’interno della caserma infestata dai fantasmi riprodotta seguendo l’iconico modello del quartier generale dei Ghostbusters.

Se non avete paura dei fantasmi, e sapete maneggiare bene le trappole fumogene, allora non vi resta che prenotare un biglietto aereo per Portland. È nella è la città più grande e popolosa dello Stato dell’Oregon che i viaggiatori potranno trascorrere tre notti in un alloggio che replica la caserma dei pompieri.

La caserma dei pompieri dei Ghostbusters

Fonte: Ufficio Stampa Vacasa

La caserma dei pompieri dei Ghostbusters

Dormire nella caserma dei Ghostbusters: l’esperienza

L’idea di Vacasa e Sony Pictures è nata in seguito alla rilevazione di strane attività nei quartieri della città di Portland. Gli Acchiappafantasmi, quindi, si sono sentiti in dovere di uscire dalla loro caserma per pattugliare la zona, lasciando quindi la loro caserma vuota e scoperta.

Ed è proprio qui che entrano in scena i viaggiatori di tutto il mondo, ai quali è chiesto proprio di sorvegliare il quartier generale dei Ghostbusters durante la loro assenza.

La caserma è un edificio costruito negli ultimi anni del 1800 ed è caratterizzata da due camere da letto, un bagno, una cucina e diversi ambienti condivisi. All’interno della struttura ci sono tantissimi rimandi cinematografici, ma quello che più davvero conta è che l’edificio è dotato di un sistema di contenimento dei fantasmi approvato proprio dai Ghostbusters.

Per sicurezza, però, all’interno della caserma troverete diverse trappole per fantasmi e anche un misuratore PKE, per rilevare l’energia psicocinetica qualora il sistema di contenimento non dovesse funzionare alla perfezione. Non mancano, ovviamente, le iconiche tute e la Cadillac del 1959 per le missioni esterne.

Potrete vivere quest’incredibile esperienza dal 28 al 31 ottobre, e trascorrere tra i fantasmi la notte di Halloween. Le prenotazioni saranno disponibili dal 21 ottobre alle ore 10 EDT sulla piattaforma Vacasa.

Dormire nella caserma dei La caserma dei pompieri dei Ghostbusters

Fonte: Ufficio Stampa Vacasa

Dormire nella caserma dei pompieri dei Ghostbusters
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Questo è il luogo preferito da Re Carlo III in Italia

Fontane, cascate, siepi e giochi d’acqua: questo giardino italiano è tutto una sorpresa. Tra i suoi estimatori più sentiti c’è anche Re Carlo III d’Inghilterra.

Quando ancora non era monarca, ma “soltanto” il principe del Galles, Carlo chiese di poter esaudire un suo grande desiderio, quello di poter soggiornare all’interno della villa nel parco. Il permesso gli fu concesso in via del tutto eccezionale dalle autorità locali e dall’ambasciatore italiano a Londra.

Fu così che Villa Lante, a Bagnaia, a pochi chilometri da Viterbo, in piena Tuscia, divenne il suo luogo del cuore. Non seppe mai, però, che essendo la villa disabitata dovettero fare un grosso lavoro di alletimento per renderla abitabile.

Villa Lante a Bagnaia

La residenza cinquecentesca fu ideata da Jacopo Barozzi da Vignola, ma fu portata a termine su volere del cardinale Gianfrancesco Gambara. Villa Lante comprende due palazzine, pressoché identiche, anche se costruite da proprietari diversi in differenti periodi. Una è la palazzina Gambara e l’altra la palazzina Montalto, dal nome del cardinale Alessandro Peretti di Montalto, nipote di Papa Sisto V, che completò il progetto.

Acquisì il nome attuale di Villa Lante solo nel XVII secolo, quando passò nelle mani di Ippolito Lante Montefeltro della Rovere, I duca di Bomarzo, e quando ormai la villa aveva già cent’anni di vita.

I due edifici che formano la villa sono identici esteticamente, ma cambiano molto al loro interno. Sono soprattutto gli affreschi che le differenziano: la palazzina Gambara ha affreschi con paesaggi, mentre quelli del casino Montalto, hanno uno stile più classicheggiante e diversi trompe-l’œil.

Il giardino di Villa Lante

Il parco della villa è uno dei più famosi d’Italia. Nel 2011, è stato votato come “Parco più bello d’Italia“. Rappresenta il prototipo del giardino a sorpresa manieristico. Dopo quelli della Reggia di Caserta e dell’incantevole Castello di Racconigi, spicca per bellezza questo incantevole parco.

Il suo ordine è dato da precise regole geometriche. Attraversato da un asse acquatico a tratti invisibile si chiude, poi, nella splendida fontana dei Mori del Giambologna, il tutto su una superficie di circa 22 ettari.

Oltre alla Fontana dei Mori vi è quella dei Giganti, una raffigurazione pittoresca dell’Arno e del Tevere. La Fontana della Catena, invece, richiama l’idea dell’uomo che deve essere pronto a combattere le forze della natura per poi calmarsi nelle acque della Fontana della Tavola, fino a zampillare nella Fontana dei Lumini, formando tante fiammelle di candele argentate.

Un luogo davvero suggestivo, grazie alle statue, alle scalinate e ai giochi d’acqua, nonché agli splendidi giardini adombrati da querce e platani. Tutto il perimetro è attraversato da un ruscello naturale che si snoda seguendo il pendio del terreno e che giunge ad attraversare il centro di un’enorme tavola in pietra, con lo scopo di tenere fresche le vivande dei primi proprietari, spingendosi poi fuori dai gorgoglii delle fontane e convogliando nel calmo laghetto nella Fontana dei Mori.

Nel giardino ci sono due casini che fanno da cornice ad altre fontane completando una composizione conosciuta come ‘teatro delle acque’. Questi casini, come i loro omologhi più grandi sulla terrazza inferiore, hanno logge aperte sorrette da colonne Ioniche. Uno dei casini dà accesso a un piccolo giardino segreto.

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Voli low cost per i mercatini di Natale del Nord Europa

È tempo di pensare all’inverno, alla neve e ai mercatini di Natale. Specie se iniziano a fioccare le prime offerte per chi prenota in anticipo.

La prima a lanciare una promozione è Ryanair, che ha messo a disposizione dei viaggiatori decine di voli low cost per raggiungere le città del Nord Europa dove si svolgono i mercatini.

Ci sono voli a partire da 9,99 euro (solo andata) in partenza dai principali aeroporti italiani. Dalla Germania alla Danimarca, dalla Svezia alla Repubblica Ceca, le più famose mete dei mercatini finalmente sono raggiungibili senza restrizioni e sono pronte ad accogliere i visitatori con le loro mille luci e le bancarelle colme di prodotti locali.

Le città dei mercatini di Natale

  • Praga, Repubblica Ceca

È una delle mete migliori per godere della fiabesca atmosfera dei mercatini natalizi. Quello più famoso si trova nella piazza Vecchia dove spicca il luminoso albero di Natale nella cornice della Chiesa di San Nicolò e del municipio che ospita l’Orologio Astronomico. Lungo tutte le vie di Praga si snodano tanti altri pittoreschi mercatini.

I mercatini di Natale più belli dell'est Europa: Praga

Fonte: 123rf

La Piazza Vecchia di Praga a Natale
  • Stoccolma, Svezia

A Stoccolma ci sono tantissimi mercatini di Natale sparsi per tutta la città sulle isole dell’arcipelago che la circonda. Uno dei più affascinanti è sicuramente quello di Gamla Stan, che ha 200 anni di storia e che si tiene nella pittoresca piazza Stortorget, illuminata a festa per tutti coloro che vorranno respirare l’atmosfera natalizia.

  • Copenhagen, Danimarca

La Capitale danese accoglie tantissimi eventi durante il periodo natalizio, ma ce n’è uno assolutamente imperdibile che, ogni anno, illumina gli splendidi Giardini di Tivoli trasformandoli in un vero e proprio paradiso per chi ama l’atmosfera del Natale. Tra bancarelle e ristoranti, c’è spazio anche per il pattinaggio su ghiaccio, con una pista d’eccezione: il laghetto di Tivoli.

  • Vienna, Austria

A Natale i luoghi più belli di Vienna si trasformano in suggestivi mercatini di Natale. La magia dell’Avvento viennese trasforma la piazza di fronte al Municipio in un luccicante villaggio che sembra uscito da un libro di fiabe. Da non perdere il mercatino alla Reggia di Schönbrunn, la sontuosa residenza della principessa Sissi, e l’Art Advent di fronte alla Chiesa di San Carlo.

Vienna natale

Fonte: iStock

I mercatini di Natale di Vienna
  • Berlino, Germania

I mercatini di Natale a Berlino solitamente sono tantissimi tanto che la città è completamente illuminata a festa e invasa dal profumo di cannella. Sui lunghi viali e nelle piazze, ma anche tra le viuzze e nei musei s’incontrano bancarelle.

  • Budapest, Ungheria

A Budapest le luci del Natale rallegrano le piazze e i luoghi più caratteristici, a partire dal mercatino di piazza Vorosmarty, il più ricco, spettacolare e antico della città. Bancarelle, vin brulè, decorazioni che si estendono fino al mercatino della Cattedrale, di fronte alla Basilica, dove si svolge un vero e proprio festival invernale con piste di pattinaggio, eventi musicali e balli popolari.

Budapest mercatino

Fonte: iStock

La magia di Budapest a Natale
  • Helsinki, Finlandia

La piazza del Senato, a Helsinki, accoglie i più famosi mercatini di Natale della Finlandia. I visitatori possono vivere la magia natalizia tra le oltre 150 casette di legno che mettono in mostra migliaia di prodotti artigianali e di leccornie tutte da gustare.

  • Cracovia, Polonia

Questa città regala un’atmosfera davvero speciale durante il periodo natalizio, con le luci fiabesche che illuminano la piazza del Mercato e il pittoresco albero di Natale. Il mercatino, Jarmark Bozonarodzeniowy, offre suggestive bancarelle con oggetti d’artigianato, i classici presepi polacchi, luminarie e i piatti tipici.

  • Vilnius, Lituania

Dall’istante in cui nella piazza della Cattedrale di Vilnius viene acceso l’albero di Natale, ecco che la magia si fa spazio tra le strade della città. E i mercatini attirano tantissimi turisti, curiosi di scoprire le tante piccole meraviglie che sono offerte ai turisti.

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Fonte: 123rf

La piazza della Cattedrale di Vilnius a Natale
  • Tallinn, Estonia

I mercatini di Natale di Tallinn, che vengono allestiti ogni anno nella piazza del Municipio, possono vantare un incredibile record: le bancarelle si raccolgono attorno a uno splendido albero di Natale che venne allestito per la prima volta nel lontano 1441, e fu in assoluto il primo albero di Natale del Vecchio Continente.

  • Bratislava, Slovacchia

Questa Capitale è davvero deliziosa e in occasione delle festività natalizie diventa addirittura magica. A Bratislava è meraviglioso perdersi tra le numerose bancarelle di souvenir che propongono tessuti, oggetti in legno e in vetro, ceramiche tradizionali, ornamenti natalizi e ghirlande. Inoltre, si possono gustare i prodotti tipici della cucina del posto oltre a crepes, cioccolata calda, strudel e il tradizionale idromele.

I mercatini di Natale più belli dell'est Europa: Bratislava

Fonte: 123rf

I mercatini di Natale a Bratislava
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Giornate FAI d’autunno: i luoghi da visitare in Italia

Sabato 15 e domenica 16 ottobre tornano, per l’undicesima edizione, le Giornate FAI d’autunno, il grande evento di piazza che il Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica ogni anno al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Un’occasione incredibile per scoprire la ricchezza e la varietà del patrimonio di storia, arte e natura che è in ogni angolo del nostro Paese, sorprendente e inaspettato, e che non consiste solo nei grandi monumenti o nei musei, ma anche in edifici e paesaggi inediti e sconosciuti, luoghi speciali che custodiscono tesori d’inestimabile valore.

Un weekend tra i Beni del FAI

Sono oltre 700 le proposte in 350 città d’Italia, in tutte le regioni. Dai palazzi delle istituzioni alle architetture civili – ospedali, carceri, scuole e università, e perfino porti – da chiese e conventi a dimore private, ville e castelli. E ancora, siti archeologici e moderni centri di ricerca, borghi immersi nella natura, parchi, giardini e orti in città, villaggi operai, laboratori artigianali e industrie del made in Italy.

Un impegno quotidiano (lo scorso settembre c’è stata la Giornata del Panorama dei Beni del FAI) volto a recuperare, proteggere e valorizzare monumenti e luoghi unici del nostro Paese, e ad educare e sensibilizzare la collettività, in particolare i più giovani, alla conoscenza, all’amore e al godimento per l’ambiente, il paesaggio e il patrimonio storico e artistico che tutto il mondo ci invidia. Beni che i delegati e volontari della Fondazione sono pronti a svelare al pubblico in due giorni di festa, di divertimento, ma anche di apprendimento e sensibilizzazione.

Palazzo Diotti

Fonte: Ufficio Stampa

Palazzo Diotti a Milano

Le aperture da non perdere questo autunno

A Roma apriranno in esclusiva le Corsie Sistine, ambiente di cura lungo 120 metri, realizzato a fine Quattrocento per il Complesso di Santo Spirito in Sassia e decorato da un ciclo di affreschi in cui furono attive le stesse botteghe di artisti della Cappella Sistina. Parte dello stesso complesso, con apertura riservata agli iscritti FAI, il Palazzo del Commendatore e la Biblioteca Lancisiana, edificati a metà Cinquecento, dai sontuosi ambienti affrescati e con una collezione di testi rari dal XVI secolo in poi.

Chi è a Milano il 15 e 16 ottobre potrà visitare Palazzo Diotti, sede della Prefettura, che ospita i capi di stato in visita nella città. Dimora nobiliare di fine Settecento, è caratterizzata da scaloni neoclassici, raffinati arredi, una sala affrescata dal giovane Andrea Appiani e numerosi ambienti monumentali. A Venezia, nel sestiere di Castello, si potrà ammirare il Complesso di San Francesco della Vigna, con la facciata della chiesa, ricca di capolavori, realizzata da Andrea Palladio e – nelle visite di domenica – i chiostri e la straordinaria vigna, che da 600 anni si affaccia sulla Laguna nord.

Tra le aperture di maggior rilievo a Torino c’è il Campus Einaudi, progettato dall’archistar inglese Norman Foster e incluso dalla CNN fra i 10 edifici universitari più spettacolari del mondo, anche per l’inserimento nel paesaggio. A La Spezia, le Giornate FAI saranno dedicate anche al porto, mai aperto al pubblico perché sempre operativo, in un suggestivo percorso che coniugherà passato, presente e futuro, a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando divenne base di partenza degli scampati ai lager nazisti alla volta della Terrasanta.

Se siete in visita a Bologna, invece, non perdetevi Palazzo Vassé, con affreschi di fine Cinquecento e la “Galleria della Meridiana”, una lunga sala con un calendario solare seicentesco rappresentato sul pavimento e due fori sul soffitto che permettevano di seguire il movimento notturno degli astri. A Coriano, nell’entroterra riminese, aprirà le porte San Patrignano, la comunità di recupero fondata nel 1978, dove le visite si concentreranno sui laboratori di alto artigianato, dalla tessitura alla pelletteria al ferro battuto, le cui attività saranno raccontate degli stessi ragazzi che vi operano.

Tra le attrazioni imperdibili a Firenze, un itinerario ottocentesco legato alla baronessa Favard, con due aperture di eccezione: il Palazzo di città, sul Lungarno Vespucci e la villa di campagna, a Rovezzano, entrambi ricchi di ambienti decorati e sede di prestigiose scuole. A Napoli si apriranno le porte del Suor Orsola Benincasa, cittadella circondata da mura di tufo sorta tra XVI e XVII secolo sul colle Sant’Elmo per volontà della religiosa, figura carismatica dell’epoca, da inizio Novecento istituzione universitaria.

Tra i luoghi proposti a Palermo, il complesso monumentale del Carmine, edificato a partire dal XIV secolo, dove sarà eccezionalmente possibile salire sul campanile, da cui la vista spazia sulla cupola in maiolica policroma della chiesa, realizzata nel Seicento e su tutto il centro della città. A Cagliari, meta autunnale imperdibile, infine, le Giornate FAI porteranno alla scoperta di Palazzo Bacaredda, edificio eclettico che rievoca il gotico aragonese, realizzato nel 1907 come sede del Municipio, funzione che riveste tuttora. Si entrerà tra l’altro nell’ufficio del sindaco, che conserva un grande arazzo fiammingo, capolavoro di fine Cinquecento, e nella Sala dei Matrimoni, ornata da un ciclo pittorico dedicato all’amore in Sardegna.

Suor Orsola Benincasa

Fonte: Ufficio Stampa

Il complesso monastico di Suor Orsola Benincasa a Napoli

Villa dei Vescovi, tra visite guidate e trekking speciali

Un’altra chicca imperdibile durante le Giornate FAI di autunno 2022 sono le visite guidate che portano i visitatori a scoprire la storia di Villa dei Vescovi, uno dei Beni in cui si può anche soggiornare. Uno splendido edificio di inizio Cinquecento situato in località Luvigliano, frazione di Torreglia (in provincia di Padova), da scoprire eccezionalmente attraverso un percorso che parte dal suo legame con il paesaggio naturale circostante per arrivare a scoprire le particolarità architettoniche e pittoriche e i vari cicli ad affresco. Ci sarà, inoltre, la possibilità di partecipare a speciali trekking lungo i sentieri escursionistici attorno alla Villa, immersi nel Parco dei Colli Euganei. Percorsi di facile e media intensità, della durata massima di 1 ora e mezza

Giornate FAI d’autunno, le novità di quest’anno

Con le Giornate FAI d’autunno 2022 si avvia la collaborazione tra FAI e ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani nell’ambito di un accordo recentemente firmato, volto a sviluppare e diffondere buone pratiche e a sensibilizzare le amministrazioni sulla salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico dello Stivale.

In nome della tutela dell’ambiente, il FAI lancia a ottobre la campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia”, per invitare i cittadini a partecipare a questa missione con l’iscrizione annuale al Fondo per l’Ambiente Italiano ETS, con la speciale quota di 29 euro anziché 39 dedicata ai nuovi iscritti fino al 16 ottobre. Il ricavato della raccolta fondi di quest’anno, inoltre, sosterrà il progetto di transizione ecologica del FAI, volto a rendere i suoi Beni sempre più resistenti agli effetti del cambiamento climatico ed ecologicamente sostenibili, attraverso progetti per il risparmio energetico, la riduzione di consumi, risorse ed emissioni, la tutela e il recupero di paesaggi e biodiversità, e per l’educazione diffusa a una cultura dell’ambiente, della natura e della sostenibilità.

Durante il weekend del 15 e 16 ottobre, all’accesso di ogni luogo verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro, a sostegno dell’attività della Fondazione. Gli iscritti al FAI e chi si iscriverà per la prima volta in occasione dell’evento potranno beneficiare degli accessi prioritari in tutti i luoghi aperti, nonché di aperture e visite straordinarie in molte città, e altre agevolazioni e iniziative speciali.

Venezia San Francesco

Fonte: Ufficio Stampa

Il Complesso di San Francesco della Vigna, a Venezia
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Qatar, per i Mondiali di calcio le navi diventano hotel

Nonostante il Qatar si sia fatto in quattro negli ultimi anni per riuscire a ospitare milioni di visitatori che, tra poco più di un mese, inizieranno ad arrivare per assistere agli incontri dei Mondiali di calcio FIFA 2022, un letto in hotel per tutti molto probabilmente non ci sarà.

Il Paese non è solito ospitare eventi di tale portata. Ecco perché, ai numerosi grattacieli che sono sorti in pochi mesi a Doha, la Capitale, e agli accordi con i Paesi confinanti – a partire dall’Arabia Saudita – per garantire un alloggio alle migliaia di fan in arrivo da tutto il mondo si è aggiunta la possibilità di ospitare i visitatori su navi da crociera.

Tre navi hotel a Doha

Attraccate al porto, una volta terminati i campionati le navi riprenderanno il largo, ma per un mese – dal 20 novembre al 18 dicembre – daranno ospitalità a molti tifosi.

La compagnia di crociere MSC porterà a Doha ben tre navi da crociera che fungeranno da “hôtel flottant”: la Opera (che proprio qualche anno fa è stata “allungata” aggiungendo più cabine e spazi comuni), la Poesia e la World Europa che diventeranno veri e propri hotel galleggianti.

Una crociera a tutti gli effetti

Come per una normale crociera, gli ospiti potranno scegliere il tipo di cabina (vista mare, con balcone, suite ecc.) e godere dei servizi della nave, dalle piscine alla spa, dal kids club – per chi viaggia con bambini – agi spettacoli serali oltre ai bar e ristoranti.

I passeggeri potranno soggiornare a bordo delle navi non meno di due notti. Si potrà scegliere tra il servizio bed and breakfast, per poter poi godere di tutto ciò che la città offre, o per una comoda pensione completa, bevande incluse.

La MSC Opera può ospitare fino a 2.679 passeggeri, la Poesia 3.013 mentre la MSC World Europa, che sarà pronta tra poco e sarà varata proprio a Doha il prossimo 13 novembre, sarà una super nave da 6.761 passeggeri.

La nuova super nave Europa

La nuova ammiraglia sarà una vera chicca. Oltre a essere “vergine” e a consentire quindi ai tifosi che andranno in Qatar di essere i primi a salire a bordo e a dormire nei letti delle splendide cabine senza un graffio, questa nave è la prima di una nuova generazione di navi, quelle super green, alimentate a gas naturale liquefatto (GNL).

Lunga 333,3 metri e con una stazza di 205.700 tonnellate, la MSC Europa avrà anche un design innovativo, con una prua mai vista prima d’ora. Non ha solo un valore estetico, ma ha lo scopo di migliorare la stabilità della nave offrendo un comfort maggiore agli ospiti.

Anche il prezzo è interessante (almeno per ora): soggiornare sulla MSC Opera costa 110 euro a notte per persona, sicuramente molto meno di un hotel della stessa categoria in città. I prezzi della Poesia e soprattutto della MSC Europa non sono ancora stati annunciati., Se siete interessati, stay tuned.

MSC-World-Europa

Fonte: @MSC

la nuova MSC World Europa che sarà varata a Doha il 13 novembre
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Arriva l’aereo supersonico: 2 ore tra New York e Parigi

Si è ricominciato di nuovo a parlare di aerei in grado di superare il muro del suono. L’industria dell’aeronautica, dopo l’esperimento del Concorde, sembrerebbe volere tornare a investire sui velivoli supersonici, e con un progetto ben più estremo.

Drako: in sole 2 ore tra New York e Parigi

Se gli aerei dalla velocità impressionante pensati fino a questo momento, come Overture della Boom Technology, sono in grado di volare a Mach 1,7 e dunque al di sotto del fatidico Mach 2 raggiunto dal Concorde, un gruppo di tecnici ha messo a punto qualcosa di ben più rapido: un velivolo ipersonico, da Mach 3 e oltre, capace di andare da Parigi a New York in poco meno di due ore e da Londra a Singapore in due o poco più.

Il nome del progetto è Drako ed è stato pensato proprio per le linee dirette, quelle che di norma oggi sono coperte dai Boeing 777 e 787, dagli A330 e dai nuovissimi Airbus 350. Tuttavia, il potenziale del velivolo è decisamente superiore e non saranno di certo da meno le dimensioni.

Come funzionerà Drako

Per arrivare a certi livelli di velocità, Drako potrebbe sfruttare una coppia di motori TBCC, Turbine-Based Combined Cycles, la cui filosofia di base è impiegare il motore più efficiente rispetto alla velocità di quel momento. Ciò vuol dire che in condizioni di basse velocità può essere sufficiente un tipico motore turbofan, per poi passare al ramjet sull’oceano con lo scopo di superare la barriera del suono e andare oltre; e il turbofan viene spento fino a quando non sarà di nuovo necessario.

A impressionare ancora di più è che Drako, secondo l’idea di questi tecnici, potrà raggiungere Mach 3 a 95 mila piedi, e che probabilmente sarà in grado di spingersi a Mach 6 dove possibile.

Quali sono alcuni dei problemi di realizzazione

Ben più delicata la questione dell’autonomia che richiederà almeno una qualche forma di idrocarburi o ecocarburanti, ed è piuttosto improbabile che entro il 2050 avremo un sostituto in questo senso. Inoltre, prima di vedere la vera e propria realizzazione di un progetto come questo c’è da prendere in considerazione la legislazione sull’alta velocità, in particolare nei confronti dei boom sonici.

In molti Paesi del mondo, infatti, gli aerei non sono autorizzati a proiettare un boom sonico, ossia un rumore simile a un tuono che avvertiamo quando un aereo vola più rapidamente della velocità del suono, rendendo perciò impossibile la realizzazione di un’idea di tale portata.

Questo aereo, inoltre, richiederà una tecnologia e dei materiali completamente nuovi per sopravvivere alle alte velocità senza rompersi ed essere abbastanza economico da permettere alle compagnie aeree di utilizzarlo. Un altro problema riguarderà il raffreddamento: la “pelle” dell’aereo (probabilmente in titanio) si surriscalda fino a oltre 6000°C durante il volo a causa dell’attrito dell’aria.

Un progetto, quindi, che ci catapulta direttamente nel futuro, anche se è bene capire se chi ha pensato a tutto questo sia andato troppo oltre o meno.

Quando sarà teoricamente pronto

Come si può visionare dal video di presentazione di questa ambiziosa idea, sulla coda del vilivo sono presenti i colori di Air France, ovvero la medesima compagnia che ebbe il Concorde tra le sue fila. L’anno di un eventuale lancio previsto sarebbe il 2049.

Tuttavia, questa rimane un’idea in fase embrionale e un qualcosa che è veramente molto complicato realizzare.

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L’incredibile scoperta al largo del Mare d’Irlanda

Tutti conoscono il Titanic e la sua drammatica storia: il transatlantico, nel corso del suo primo viaggio verso l’America, colpì un iceberg e affondò nel giro di pochissime ore, inabissandosi nelle profondità oceaniche portando con sé circa 1.500 persone che non riuscirono a mettersi in salvo. Ma non molti sanno che la sua travagliata vicenda è strettamente legata a quella di un’altra nave, che un secolo fa scomparve nel nulla. Finalmente, il suo relitto è stato oggi trovato.

La nave che tentò di salvare il Titanic

Facciamo un tuffo indietro nel tempo, tornando al 15 aprile 1912: il Titanic, con il suo carico di umanità accomunata dal desiderio di vivere un’avventura meravigliosa dall’altra parte dell’oceano, sta navigando tranquillamente in quello che è il suo viaggio inaugurale, ignaro della sorte che lo attende. Poche ore prima della tragedia, l’equipaggio della SS Mesaba invia un messaggio al transatlantico, con l’obiettivo di avvisare del pericolo incombente. In quel tratto oceanico, vi sono iceberg giganti dai quali tenersi alla larga. Il messaggio, in effetti, raggiunge il Titanic, ma per qualche motivo non viene trasmesso al ponte. E il resto è storia, una storia terribile che ancora oggi ricordiamo con dolore.

Ma che ne è stato della Mesaba, la nave mercantile britannica che tentò di mettere in allarme il transatlantico, purtroppo senza riuscire ad impedirne il tragico destino? Varata a Belfast nel settembre 1897, iniziò ad operare l’anno successivo attraversando più e più volte l’oceano Atlantico. Nonostante alcuni incidenti di percorso, continuò i suoi viaggi sino a quando, nel settembre 1918 (ovvero 6 anni e mezzo dopo la tragedia del Titanic), venne silurata e affondata da un sottomarino tedesco al largo della contea di Wexford. Ben 20 membri dell’equipaggio persero la vita, mentre altri 78 riuscirono a salvarsi. Da quel momento, della nave non si ebbero più notizie.

Il ritrovamento della SS Mesaba nel Mare d’Irlanda

Gli esperti sapevano che la Mesaba era affondata al largo del Mare d’Irlanda, ma la posizione precisa del relitto non è mai stata scoperta. Fino a quando un team di ricercatori della Bournemouth University e della Bangor University non sono riusciti nell’impresa. Per individuare ciò che resta della nave mercantile, gli scienziati si sono affidati alla tecnologia: utilizzando il sonar multibeam, un ecoscandaglio multifascio di ultima generazione, è stato possibile mappare il fondale marino nei dintorni dell’area in cui si credeva che il Mesaba si fosse inabissato.

Prima di identificare la nave mercantile che stavano cercando, gli esperti hanno scandagliato le profondità del Mare d’Irlanda individuando ben 273 relitti, tutti situati in un’area di circa 20mila km quadrati. “Siamo riusciti a sviluppare un metodo relativamente economico. Prima dovevamo immergerci più volte per identificare un relitto: ora, invece, ci basta collegare le informazioni che riceviamo dal sonar con quelle storiche, senza dover interagire fisicamente con ogni nave affondata” – ha spiegato Innes McCartney, uno degli scienziati coinvolti nella scoperta.

In effetti, una delle principali difficoltà è che negli abissi marini è molto buio, quindi non è possibile vedere ciò che si ha davanti fin quando non ci si avvicina molto. Il sonar, in particolar modo quelli più all’avanguardia, permette di scandagliare i fondali individuando anche ciò che non si riesce a vedere ad occhio nudo. Ed è così che, finalmente, abbiamo aggiunto un nuovo tassello alla storia della SS Mesaba, che era rimasta dimenticata sott’acqua per oltre un secolo.

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Le crociere diventano veri e propri viaggi

È finita l’era delle crociere le cui tappe diventano più uno stress che un divertimento. Sveglia presto, tour veloce della tappa, che sia organizzata o fai-da-te, e ritorno in tutta fretta sulla nave onde evitare di essere lasciti a terra.

Ora le crociere cambiano volto. Diventano più rilassanti e sempre più simili e veri e propri viaggi.

La prima nave a regalare tempo ai propri ospiti sarà quella che quest’inverno li porterà alla scoperta degli Emirati Arabi Uniti e di alcuni Paesi del Medioriente. La Costa Toscana che nella stagione invernale 2022-23 navigherà nel Golfo Persico e farà tappe a Dubai, Muscat (in Oman) e ad Abu Dhabi farà soste molto lunghe di due giorni e una notte per consentire i passeggeri di scendere dalla nave con tutta calma e di visitare tutto ciò che c’è da vedere.

Le escursioni lunghe di Costa Crociere

La compagnia di navigazione offre una vasta scelta di nuove escursioni che consentono di fare esperienze autentiche in ogni luogo. A Dubai, per esempio, c’è tutto il tempo per fare un tour sopra la città in elicottero o un’escursione nel deserto con il fuoristrada.

A Muscat si può provare una crociera lungo le coste dell’Oman a bordo di una tipica imbarcazione di legno, il Dhow.

Ad Abu Dhabi si può scegliere di visitare uno dei tre parchi a tema più famosi della città: il Ferrari World, per coloro che amano la velocità e il mondo delle corse, o il Warner Brothers World, per incontrare i famosi personaggi dei cartoon oppure il Yas Waterworld, un enorme parco acquatico con 43 attrazioni tra scivoli, giochi d’acqua e piscine. C’è tutto il tempo anche per rilassarsi sulla spiaggia dell’isola di Al Maya, un vero paradiso terreste a pochi minuti da Abu Dhabi.

Per gli amanti del golf, a breve sarà disponibile anche un pacchetto “cruise and golf”, che permetterà di giocare in alcuni dei più bei club di Emirati Arabi e dell’Oman durante le soste in porto della nave.

Escursioni fai-da-te

Per chi vuole scoprire queste città in completa autonomia, ecco alcune dritte che possiamo darvi su cosa vedere in due giorni visto che ci siamo già stati.

Dubai: è famosa per essere la città dei record, quindi bisognerà fare alcune scelte perché tutto non si può vedere. Di giorno, andate a visitare uno dei suq, per respirare la vera storia della città. Per arrivarci dovrete prendere un’abra, la barca tradizionale che attraversa il Creek. È un’esperienza sicuramente autentica. Poi, vi consigliamo sicuramente di salire sul Burj Khalifa, il grattacielo più alto del mondo. Bisogna prenotare l’ingresso, quindi fatelo prima di sbarcare dalla nave.

Andateci verso l’ora del tramonto per diversi motivi: il grattacielo e tutto lo skyline di Dubai inizia a illuminarsi, sull’edificio vengono proiettati splendidi videomapping con musica. Dall’alto dei suoi oltre 800 metri vedrete anche le enormi fontane di Burj Park con i loro giochi d’acqua. A due passi si trova anche il Dubai Mall, il centro commerciale più grande del mondo che chiude a mezzanotte (il venerdì e il sabato all’una di notte).

L’ultima attrazione nata è il Museo del futuro, MOTF, un’icona ormai con la sua forma sferica e i testi scritti in arabo che decorano l’intera superficie. Bellissimo l’edificio di giorno, è ancora più incredibile illuminato di notte. Dentro c’è tutto ciò che accadrà nel futuro. Da vedere,

Non perdetevi neppure la Dubai Frame, una gigantesca cornice dorata sulla quale è possibile entrare per un’altra vista di Dubai dall’alto. Si trova a due passi da uno dei parchi cittadini più famosi, il Zabeel Park. Se non siete mai stati a Dubai, infine, non potete perdervi uno dei quartieri che l’hanno resa una meta famosa: Jumeirah, dove c’è JBR The Beach. Chiusa da una lunga fila di grattacieli che ospitano hotel e appartamenti – dove vivono tantissimi expat – è la cartolina più classica di Dubai.

Muscat: antica città di navigatori, la Capitale dell’Oman si presenta oggi orgogliosa del proprio passato, ma con una veste tutta nuova. Da visitare assolutamente in città è la Sultan Qaboos Grand Mosque, una delle più grandi al mondo, con il gigantesco lampadario di cristallo Swarovski, l’enorme tappeto persiano realizzato a mano e il rivestimento di marmo.

Da non perdere, poi, il Forte al Jalali, costruito come una prigione nelle montagne rocciose durante il XVI secolo (durante l’occupazione portoghese dell’Oman). Oggi è stato convertito in museo dedicato al patrimonio culturale del Paese. Un tempo villaggio di pescatori, la zona Mutrah è conosciuta principalmente per il suo borgo e per il lungomare. E sempre nel porto si può ammirare lo yacht del sultano dell’Oman.

C’è poi l’area della corniche recentemente riqualificata, una zona popolare per fare due passi dove si trovano anche numerosi ristoranti (anche da asporto a un pezzo ragionevole). Non mancate il Sohar boat, un vascello costruito nei cantieri di Dhow. Nel 1980, Tim Severin, con un equipaggio omanita, salpò con questa nave dall’Oman diretto verso Guangzhou, in Cina, sulle orme del leggendario viaggio di Sinbad il marinaio.

Abu Dhabi: non vuole affatto competere con Dubai la seconda città più importante degli Emirati. Tanti sono infatti i luoghi culturali che si possono visitare ad Abu Dhabi. A partire dalla Gran Moschea dello Sceicco Zayed, da vedere perché c’è molto di Italia in questo sontuoso palazzo. Costruita dall’impresa italiana Impregilo, con il meraviglioso marmo di Lasa, in Alto Adige, è un vero orgoglio per il nostro Paese. Occupa una superficie di 12 ettari. Spiccano le sue 80 cupole e le vasche d’acqua riflettenti che circondano la moschea, amplificandone la bellezza.

Da non perdere è anche il museo del Louvre di Abu Dhabi, progettato da Jean Nouvel. Ruota attorno a una cupola dai 180 metri di diametro, sormontata da 8mila stelle metalliche che, filtrando la luce, la proiettano all’esterno, creando un gioco di ombre dall’effetto sorprendente. I suoi 8.600 metri quadrati ospitano 23 gallerie permanenti e 600 opere.

Per gli appassionati (ma non solo), un giorno intero lo merita il Ferrari World, dove ci sono le montagne russe più veloci del mondo (240 km orari) e un vero circuito di Formula Uno. Il tetto dell’edificio ha impresso il logo Ferrari più grande del mondo.

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Fonte: Costa Crociere

La splendida Costa Toscana
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In Italia è stata fatta una scoperta eccezionale

Il mare italiano ha restituito alcuni importanti reperti archeologici che lasciano tutti a bocca aperta. Una scoperta avvenuta negli abissi grazie al lavoro del Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine.

Laguna di Grado, scoperti due relitti di navi romane

Ci troviamo nella Laguna di Grado, una meraviglia naturale situata nell’Alto Adriatico, all’interno del territorio del comune di Grado, in provincia di Gorizia. Proprio qui due relitti di epoca romana, distanti tra loro 2 chilometri in linea d’aria, sono stati scoperti nell’ambito della periodica attività di controllo dei siti archeologici sommersi dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Udine e poi analizzati dagli archeologi dell’ateneo del Friuli.

Nello specifico, le forze dell’ordine stavano effettuando il monitoraggio di un vasto specchio d’acqua compreso tra Grado e le Foci del Timavo, in collaborazione con il Centro Subacquei di Genova, la Soprintendenza di Trieste e l’Università di Udine.

A rendere nota questa notevole scoperta sono stati gli stessi protagonisti che sostengono che questo dovrebbe essere il sistema portuale diffuso della metropoli di Aquileia, in cui lo scalo gradese costituiva una cerniera tra le rotte marine e le acque interne fluvio-lagunari dell’arco Adriatico.

La scoperta nel dettaglio

Un ritrovamento che in realtà si è protratto nel tempo. Una delle due navi, infatti, è stata osservata ai primi di luglio del 2022 proprio presso laguna. Ma grazie a una campagna di approfondimento avviata nei giorni successivi, gli archeologi subacquei dell’università di Udine hanno potuto verificare che nell’accesso alla Laguna di Grado affioravano anche alcune costole portanti dello scafo, lungo un allineamento di oltre 12 metri.

Il relitto si trova a una profondità di circa 5 metri e risulta in maggior parte interrato. Nonostante questo, si è potuto appurare che è stato costruito con la tecnica detta a “mortasa-tenoni”. La porzione di scafo al momento visibile ha una lunghezza pari a metri 12,20, ma considerata la conformazione del legno esposto potrebbe risultare lunga almeno il doppio.

Tramite delle pulizie fatte a mano è stato possibile portare alla luce anche altre parti dello scafo, in cui è visibile l’assemblaggio tipico dell’epoca romana. Al termine di questa attività è stato poi verificato un altro sito segnalato nel 2019 nello spazio antistante il lungomare di Grado. Una verifica che ha permesso di determinare la presenza di un nuovo relitto (chiamato Grado 5), costituito da alcuni elementi dell’ossatura dello scafo riconducibili alla fiancata di una nave.

Per questo secondo reperto è stato possibile fornire anche un’indicazione cronologica più precisa grazie al rinvenimento nel sito di un’anfora del tipo Lamboglia 2 arcaico, che colloca il naufragio tra la fine del II e gli inizi del I secolo a.C. Sono stati osservati, inoltre, anche il collo di brocca e uno di anfora risalenti al II-III secolo d.C.

Non è la prima volta che l’area di Grado restituisce relitti di imbarcazioni di età romana. Vi basti pensare alla “Iulia Felix”, nave del II secolo d.C., rinvenuta nel 1986, che naufragò nelle acque dell’Adriatico a circa 6 miglia al largo dell’isola di Grado con un carico di 560 anfore. Sintomo che, evidentemente, sono ancora tanti i tesori da scoprire in questa zona.