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È la Val Gardena la migliore destinazione sciistica italiana

È la Val Gardena la migliore destinazione per gli appassionati di sci in Italia. A confermarlo sono i “World Ski Awards”, il riconoscimento internazionale più prestigioso del turismo invernale. Giunta alla nona edizione, la rassegna ha proclamato ancora una volta il comprensorio delle Dolomiti per eccellenza regina indiscussa delle mete sciistiche del Belapese.

Val Gardena, paradiso per gli amanti degli sci

D’inverno si trasforma in un bianco paesaggio incantato, mentre nei mesi caldi diventa una straordinaria esplosione di bellezze naturali. Valle da sogno per gli esploratori delle Dolomiti, Patrimonio Mondiale UNESCO, la Val Gardena è un vero e proprio paradiso ladino, dove si possono ammirare fenomeni naturali unici: dai contrasti in primavera alla flora alpina che sboccia sugli alpeggi a inizio estate, dall’Eldorado per gli escursionisti, i climber e i mountain biker, alle mistiche giornate autunnali, con gli impressionanti paesaggi montani infuocati delle “Burning Dolomites”. Fino ad arrivare alla stagione invernale, quando diventa la meta più ambita per gli amanti degli sci.

La Val Gardena offre infatti un’ampia area per gli sport invernali, con 500 km di piste uniche, moderni impianti di risalita, 30 km di sentieri per escursioni e 115 km di piste per lo sci di fondo. La si può scoprire a piedi, con gli sci, facendo scialpinismo, con le ciaspole o lo slittino. Oppure, ci si può rilassare, godendo di un paesaggio da sogno e ammirando le montagne direttamente dalla piscina. Un indiscusso punto di riferimento per gli sportivi invernali, grazie al collegamento con Dolomiti Superski, il più grande carosello sciistico al mondo, la Sellaronda e la vicina Alpe di Siusi.

Emozioni uniche sulle “Legendary 8”

Il comprensorio sciistico della Val Gardena è sinonimo di sci eccellente e propone un’offerta estremamente varia di piste, per tutti i livelli di difficoltà, ognuna con una sua storia. Le “Legendary 8” sono le piste più belle e ricche di significato della valle e si sviluppano per un totale di 36 chilometri, tra Ortisei, Santa Cristina e Selva di Val Gardena. Comprendono: la Saslong – la pista dove si svolge la discesa libera di Coppa del mondo, La Longia – la più lunga delle Dolomiti, la Ciampinoi 3, insieme alla Pilat, la Cir, la Bravo, la Falk e la Gardenissima.

Non solo sci: tutto il bello della Val Gardena

Il regno dei “monti pallidi” è una vera scoperta in ogni stagione, per la varietà e particolarità dei suoi paesaggi. Tra queste spettacolari cime sono racchiusi borghi custodi di numerose attrazioni artistiche e culturali, come l’affascinante Ortisei, con l’isola pedonale considerata la più bella delle Dolomiti, o Santa Cristina, splendido paese baciato dal sole ai piedi del Sassolungo. La Val Gardena è anche il regno delle escursioni, tra sentieri pittoreschi che conducono a punti panoramici meravigliosi, rifugi accoglienti ed esperienze naturalistiche uniche.

World Ski Awards: le migliori piste sciistiche

Iniziati nel 2013, i World Ski Awards mirano a migliorare gli standard dell’industria dello sci, premiando le organizzazioni che sono leader nei rispettivi campi. Centinaia di migliaia di professionisti e di semplici utenti, provenienti da tutto il mondo, votano per i prodotti, le destinazioni e i marchi preferiti, eleggendo la migliore stazione sciistica, il migliore hotel per lo sci, il migliore chalet e così via, per ciascuna delle 25 principali nazioni prese in considerazione.

A vincere il premio di migliore località sciistica nel mondo è stato il comprensorio di Verbier, in Svizzera. In Austria ha trionfato Kitzbuehel, in Francia la Val Thorens, in Slovenia Krvavec, in Germania Obersdorf, neg Stati Uniti Deer Valley e in Canada Lake Louise.

Val Gardena migliore destinazione sciistica italiana

Val Gardena, la migliore destinazione sciistica italiana

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Nuove regole per la Svizzera, ora è più facile andarci

Il mondo sembra, finalmente, ammorbidire e semplificare le regole di viaggio. Molti sono i Paesi europei, Italia compresa, che stanno allentando le misure di sicurezza per il contenimento della diffusione del Covid-19. Tra questi c’è anche la vicina e fiabesca Svizzera, che ha cambiato le sue regole d’ingresso sia per i viaggiatori vaccinati, sia per coloro che non lo sono.

Le nuove regole per viaggiare in Svizzera

A partire dal 22 gennaio, le persone che vogliono dirigersi in Svizzera, se completamente vaccinate o guarite dal virus, non devono più presentare il risultato negativo di un tampone. In sostanza, basta esibire il Green Pass che mostra di essere stati vaccinati – con ciclo completo – contro il Covid-19, o di essersi totalmente ripresi dall’infezione.

I non vaccinati e i non guariti, a partire dai 16 anni, devono obbligatoriamente esporre il referto di un test PCR negativo, quindi un tampone molecolare, effettuato non più di 72 ore prima dell’ingresso o, in alternativa, un test antigenico rapido negativo eseguito nelle 24 ore antecedenti il viaggio.

Necessaria per tutti coloro che fanno ingresso in Svizzera in aereo o con gli autobus a lunga percorrenza, la compilazione del modulo d’entrata online, il Passenger Locator Form. Al completamento di tale documento farà seguito un’e-mail contenente un codice QR di conferma che servirà per i controlli al varco d’ingresso nel Paese. Nel caso di mancata compilazione del modulo suddetto, l’Autorità di controllo potrebbe fare una multa di 100 franchi, pari a circa 96 euro. Stessa situazione per chi riempie il modulo fornendo indicazioni non veritiere.

Si consiglia vivamente, prima di mettersi in viaggio, di consultare il sito dell’Ufficio federale della sanità pubblica, e di verificare i provvedimenti in vigore attraverso il Travelcheck interattivo, che fornisce indicazioni specifiche e sempre aggiornate per ogni tipologia di viaggiatore.

Entrata in Svizzera con i minori

L’obbligo di compilare il modulo di ingresso vale anche per i bambini e gli adolescenti di tutte le età che vogliono viaggiare verso la Svizzera, in aereo o in autobus a lunga percorrenza. I minori possono, però, essere inseriti nel documento di un adulto che viaggia con loro.

Le persone al di sotto dei 16 anni sono esentate dall’obbligo del test, a meno che non provengano da un Paese con una variante preoccupante del virus. In tal caso, devono fare un tampone prima dell’imbarco su un velivolo o un autobus, e uno dopo l’entrata in Svizzera.

Regole per il contenimento del Covid sul territorio Svizzero

A seguito della diffusione della variante Omicron, la Svizzera ha parzialmente inasprito le regole di igiene e comportamento da osservare nel Paese.

Mascherine obbligatorie nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, fondamentale anche all’aperto se non si può tenere costantemente una distanza di sicurezza di 1,5 metri da altre persone.

Per quanto riguarda ristoranti e bar, l’accesso – a partire dai 16 anni – è limitato a coloro che possono dimostrare di essere vaccinati o guariti dal Covid. Possibile togliere la mascherina solo al tavolo e consumare esclusivamente stando seduti (vincolo che decade se le persone vaccinate o guarite dispongono anche di un test negativo). Nelle aree esterne i gestori possono scegliere se limitare l’accesso o meno.

Anche in discoteche e sale da ballo possono accedere solo le persone vaccinate o guarite dal Covid, ma che abbiano anche il risultato negativo di un tampone. Strutture e attività culturali, sportive e per il tempo libero sono aperte e usufruibili solo da coloro che sono vaccinati o guariti.

Chi viola le regole di igiene e comportamento vigenti, rischia una multa che va dai 50 ai 200 franchi, a seconda della gravità dell’infrazione.

Tuttavia, è bene sapere che l’obbligo di presentare il Green Pass potrebbe presto essere soppresso in Svizzera, secondo quanto appreso da autorevoli fonti di governo.

Cosa fare al rientro in Italia dalla Svizzera

Fino al 31 gennaio, coloro che rientrano in Italia dalla Svizzera, oltre a presentare il Green Pass da guarigione o vaccinazione, devono mostrare il risultato negativo di un tampone molecolare effettuato entro 48 ore dal viaggio, o di un test antigenico rapido condotto nelle 24 ore antecedenti il rientro.

I non vaccinati, invece, in aggiunta al risultato del tampone, devono sottoporsi a un isolamento fiduciario di 5 giorni al termine del quale condurre un ulteriore test con esito negativo. Obbligatorio in tutti i casi compilare il modulo di localizzazione, PLF.

Cosa cambia con la nuova Ordinanza

A partire dal giorno 1 febbraio, e fino al 15 marzo, entra in vigore una nuova Ordinanza che alleggerisce le regole di ingresso in Italia, grazie all’abolizione del tampone per i vaccinati e guariti. Scopriamo nel dettaglio cosa fare per il rientro in Italia dalla Svizzera:

  • presentare il Passenger Locator Form debitamente compilato, in versione digitale o cartacea;
  • presentare il Certificato Digitale UE/Green Pass di completamento del ciclo vaccinale con vaccino autorizzato dall’EMA (o certificato equivalente). In alternativa, è possibile mostrare il Certificato Digitale UE /Green Pass rilasciato a seguito della completa guarigione dal virus e cessazione dell’obbligo di isolamento (o certificato equivalente), oppure il Certificato Digitale UE/Green Pass (o certificato equivalente) rilasciato a seguito di test molecolare o antigenico condotto con tampone e risultato negativo (il test molecolare da effettuare nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia, il test antigenico da effettuare nelle 48 ore precedenti il viaggio).

In sostanza, i vaccinati e guariti possono entrare con il proprio Green Pass, mentre i non vaccinati debbono sottoporsi a tampone per fare ingresso in Italia. In caso di mancata presentazione dei documenti richiesti, l’entrata nel nostro Paese è consentita solo a condizione di sottoporsi a 5 giorni di isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria, seguiti da test molecolare o antigenico.

Si rammenta, inoltre, che il PLF è sempre necessario e che in caso di mancata compilazione può essere negato l’imbarco.

Ai soli fini dell’ingresso in Italia, rimane ferma la validità dei certificati digitali UE di vaccinazione prevista dai relativi Regolamenti UE di 9 mesi, mentre sul territorio nazionale, dal giorno 1 febbraio, la validità del Green Pass o certificato equivalente rilasciato a seguito di vaccinazione completa è ridotta a 6 mesi.

Per quanto riguarda i minori, da 0 a 5 anni (quindi fino a 6 anni non compiuti), sono sempre esentati dall’effettuazione del test molecolare o antigenico.

Infine, vi ricordiamo che le regole di viaggio sono in continuo mutamento. Per questo motivo, prima di intraprendere qualsiasi esperienza all’estero, vi invitiamo a visionare i siti istituzionali del Paese di destinazione, e la pagina web del Ministero degli Affari Esteri ViaggiareSicuri.

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Il Lago di Lungern, meraviglia della Svizzera

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Acireale, scoperta una cripta con affresco raffigurante Gesù in croce

Una nuova e importantissima scoperta è avvenuta in Italia e più precisamente ad Acireale, deliziosa località in provincia di Catania: nella sua maestosa Cattedrale è venuta alla luce una cripta al cui interno è contenuto un affresco con Gesù in croce.

Chi ha fatto la scoperta ad Acireale

È stato l’architetto Paolo Bella a condurre gli studi storico-architettonici nelle splendida Cattedrale di Acireale. Lavori che nello specifico hanno interessato l’aspetto più nascosto dell’intero edificio monumentale. Gli studi di ricerca, effettuati grazie all’ausilio di apparecchiature termografiche ed endoscopiche, hanno permesso di individuare la presenza di un vano sepolcrale posto al di sotto della pavimentazione. Si pensa, infatti, che l’attuale Cattedrale ricopra un’area che un tempo era adibita a zona cimiteriale

In seguito alle autorizzazioni pervenute dagli Uffici di Curia e dalla Soprintendenza di Catania, lunedì 24 gennaio alla presenza di Bella, del parroco don Mario Fresta, dell’architetto Antonio Caruso e dei restauratori Gianluca Musumeci e Carmelo Calvagna, si è provveduto alla rimozione di una porzione della pavimentazione posta all’interno della struttura religiosa.

Cosa è stato scoperto nella Cattedrale di Acireale

Grazie all’apertura creata, è stato possibile accedere alla cripta – mantenuta in buono stato – e scoprire il pregevole affresco raffigurante Gesù crocifisso con ai piedi anime del Purgatorio avvolte dalle fiamme. Il vano, come detto, si presenta in buono stato conservativo, sia per quanto riguarda gli intonaci, sia per la struttura muraria, come anche i colatoi.

Una scoperta non indifferente e che dimostra quanto il sottosuolo siciliano, ma di tutto il nostro Paese, sia ricco di opere e manufatti ancora celati. Tuttavia, non si hanno notizie precise relativamente alla datazione di tale dipinto. Sono ancora in corso, infatti, i lavori di studio e messa in sicurezza del sito per accertare a quale periodo storico risalga il ritrovamento.

Cattedrale di Acireale, uno spettacolo

Diventa ancora più bella, quindi, la Cattedrale dedicata a Maria Santissima Annunziata, ma comunemente legata al culto di Santa Venera, protettrice della città, le cui reliquie sono custodite all’interno.

Una chiesa che risale al XV secolo e che nel corso degli anni ha subito numerosi rimaneggiamenti e fino al 1872, periodo nel quale fu insignita del titolo di “Cattedrale”, poiché Acireale divenne diocesi autonoma.

Bellissime anche le opere custodite al suo interno come la Cappella di Santa Venera, dove sono gelosamente mantenute le reliquie della Santa, la statua che la raffigura scolpita da Mario D’Angelo nel 1651 e il fercolo argenteo risalente al 1658-1670.

Non mancano gli affreschi, tutti dipinti da Antonio Filocamo, mentre gli altri nel transetto e nella cupola sono a opera di Pietro Paolo Vasta, tra il 1738-1739. La volta invece è stata decorata da Giuseppe Sciuti alla fine del XIX secolo. Molto suggestiva è la meridiana ornata con i segni dello zodiaco custodita nel transetto e realizzata da C.F. Peters nel 1844 e decorata da G. F. Boccaccini poco dopo.

E fra qualche tempo, grazie a questa importante scoperta, avremo anche la possibilità di ammirare una cripta (in buone condizioni) con al suo interno un affresco di Gesù in croce che si pensa risalgano al 1500-1600, anche se solo ulteriori studi potranno dare maggiori informazioni in merito.

Cattedrale di Acireale scoperta

La facciata della Cattedrale di Acireale

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Tutti i Paesi europei che allentano le restrizioni Covid

In tutta Europa i governatori stanno disponendo un generale allentamento delle misure restrittive per arginare la diffusione dei contagi. I primi Paesi ad aver eliminato divieti e limitazioni sono stati Francia e Regno Unito. Ora si aggiungono l’ Austria, che ha eliminato il lockdown per i non vaccinati, e la Danimarca, che ha di fatto tolto ogni restrizione. In Svezia, invece, le misure anti contagio rimarranno per altre due settimane.

In Francia: via la mascherina all’aperto e riprenderanno i concerti

In Francia dal 2 febbraio non ci sarà più l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Cesseranno anche i limiti alle capienze nei vari locali pubblici, e l’obbligo di lavoro a distanza per almeno tre giorni a settimana. Un ulteriore step verso le riaperture si avrà a partire dal 16 febbraio, quando riapriranno le discoteche, riprenderanno i concerti e sarà nuovamente possibile consumare cibo e bevande al cinema, allo stadio e sui mezzi di trasporto.

Il Passe Vaccinale– l’equivalente del nostro Super Green Pass – , per i maggiori di 16 anni, andrà a sostituire il passe sanitaire (ottenibile anche con un tampone negativo) ossia il nostro Green Pass base. Servirà per accedere a: ristoranti, teatri, stadi, aerei e treni ad alta velocità.

In Inghilterra: niente pass sanitario per accedere ai locali. Mascherine solo al chiuso

In Inghilterra è cessato l’obbligo di indossare le mascherine, suggerendo di indossarle comunque in luoghi chiusi o affollati, ma non nelle scuole, e sono state revocate alcune restrizioni. Ci si affida al buonsenso, insomma.  Il lavoro a distanza non verrà più raccomandato ufficialmente e il pass sanitario non sarà più necessario per accedere ai locali e partecipare agli eventi.

L’Austria elimina il lockdown per i non vaccinati

In Austria, dal 1 febbraio – in cui scatta l’obbligo vaccinale per gli over 18. -nonostante la variante Omicron non abbia ancora raggiunto l’apice, è stato eliminato il lockdown per i soggetti non vaccinati. Una scelta, a detta del governo di Vienna, orientata a limitare il più possibile provvedimenti drastici e restrittivi. Intanto il 4 febbraio scatterà l’obbligo di vaccinazione anti Covid: sarà il primo caso in Europa.

Va ricordato che per entrare in Austria, dall’estero, è richiesto il certificato vaccinale,  con validità di 270 giorni a partire dalla seconda dose o dal monodose o prova di guarigione dal Covid negli ultimi 6 mesi. E’ inoltre necessario in aggiunta, un test molecolare PCR con esito negativo effettuato nelle 72 ore precedenti. Chi è sprovvisto di certificato vaccinale o di guarigione validi, è obligatorio registrarsi on line, al sito https://entry.ptc.gv.at/, e osservare una quarantena di 10 giorni, che può essere interrotta effettuando un test molecolare, che deve avere esito negativo, non prima di 5 giorni dopo l’ingresso nel Paese.

Meno restrizioni in Danimarca

Anche in Danimarca la direzione è quella di eliminare completamente le restrizioni a partire dall’1 febbraio. La proposta del ministro della Salute Magnus Heunicke è ancora in attesa dell’approvazione del Parlamento.  Più cauti in Svezia dove si è invece deciso di prolungare le misure restrittive per altre due settimane.

La variante Omicron, secondo il governo svedese, è ancora in fase calda di diffusione nel Paese scandinavo, quindi bar e ristoranti continueranno ad abbassare le serrande alle 23, con un limite di 500 persone all’interno di locali al coperto.

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Sul Treno Rosso del Bernina, il trenino dell’amore

È rosso come l’amore, ed è uno dei viaggi più romantici che si possano fare. Quello a bordo del Bernina Express o Treno Rosso del Bernina, il treno panoramico che parte da Tirano, in Valtellina, e che arriva fino a St Moritz, in Svizzera, e che è diventato un Patrimonio mondiale dell’Unesco.

Per tutto il mese di febbraio, si viaggia in due sul Trenino Rosso del Bernina a 99 euro con un pranzo a St. Moritz incluso, prima che il treno vi riporti a Tirano. Un viaggio che vale assolutamente provare.

I paesaggi che attraversa il Bernina Express sono tra i più belli dell’arco alpino. Un’esperienza che fa davvero innamorare.

Non un semplice treno

È un insieme di ingegneria meccanica e civile, per il suo percorso che sfrutta ponti, gallerie e passaggi mozzafiato. Come il viadotto elicoidale di Brusio, il vero emblema della linea del Bernina. Una volta passata la stazione di Brusio, la linea ferroviaria compie un intero giro su se stessa, permettendo al treno di superare un notevole dislivello senza attraversare un solo tunnel. Il percorso, all’aperto, al di sopra del viadotto, offre ai passeggeri un’ottima visuale su quest’opera magistrale della tecnica ferroviaria e sul fantastico panorama svizzero.

O come la curva di Montebello. Il Bernina Express supera questa curva dietro a Morteratsch e offre, guardando a sinistra in direzione di marcia, una vista da sogno sul massiccio del Bernina e sul ghiacciaio del Morteratsch, il terzo ghiacciaio delle Alpi orientali situato nell’omonima valle. Anche la vetta più alta delle Alpi orientali si staglia imponente sulla scena: il Piz Bernina, alto 4.049 metri.

O ancora, la galleria elicoidale tra Preda e Bergün dove, in una tratta di soli 6 chilometri, ci sono 418 metri di dislivello. Per questo, è stato necessario raddoppiare la lunghezza della linea ferroviaria per non superare il dislivello massimo del 35 per mille. La ferrovia attraversa in tutto cinque gallerie elicoidali, quattro vallate e numerosi tunnel, viadotti, dighe e burroni più piccoli.

Paesaggi da cartolina

Il Trenino Rosso del Bernina costeggia anche paesaggi fiabeschi, che sembrano usciti da una cartolina. Il Lago di Poschiavo è uno di questi. E il Bernina Express lo costeggia in parte. Un altro punto incredibile è all’altezza dell’Ospizio Bernina. Il valico del passo è uno dei momenti clou del percorso a bordo del treno. Con i suoi 2.253 metri d’altitudine, l’Ospizio Bernina, sull’omonimo passo, è la stazione più alta della Ferrovia retica. Prima di salire in quota, il treno supera lo spartiacque tra il Mar Nero e l’Adriatico, con i tre laghi Lej Pitschen, Lej Nair e Lago Bianco.

Nel tratto tra Celerina e Bever, si possono ammirare le case engadinesi, le tipiche costruzioni contadine con gli imponenti muri di pietra, le profonde finestre allineate e gli “sgraffiti”, una particolare decorazione che abbellisce le facciate.

Per non parlare dei castelli. Il comune di Domleschg è una delle zone più ricche di castelli d’Europa, vista la sua posizione di passaggio per i passi alpini dello Spluga, del San Bernardino e del Giulio. La costruzione più imponente è il castello di Ortenstein, che veglia dall’alto di uno strapiombo di120 metri sul Comune di Tomils.

Il viaggio a bordo del Bernina Express è una delle esperienze più belle che si possano fare, d’estate come d’inverno. Quando i paesaggi sono completamente innevati i treno sembra viaggiare sospeso nello spazio. E nel tempo.

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Il Bernina Express viaggia in mezzo alla neve

 

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Biglietti aerei a meno di 10 euro, l’offerta scade tra pochi giorni

Ryanair ha lanciato la sua ultima offerta low cost, per volare in tutta Europa (e non solo) a meno 10 euro. Ci sono tantissime mete raggiungibili dall’Italia a partire da 9,99 euro a tratta. Si può prenotare entro il 30 gennaio per viaggiare tutto il mese di febbraio.

Ricordatevi che in mezzo c’è anche San Valentino. Inoltre, a partire dal 1° febbraio non sarà più necessario sottoporti a tampone per fare rientro in Italia. Due ottimi motivi per ricominciare a volare e per tornare a scoprire il mondo.

Budapest, meta low cost

Tra le mete raggiungibili a prezzi bassissimi c’è Budapest, perfetta per un weekend. Un giorno per visitare Buda, le sue colline, il castello e i luoghi simbolo della Capitale ungherese, e uno per Pest, la città “nuova”, se così si può definire, con il Parlamento la cui cupola è una delle icone cittadine e le vie dello shopping. Per godersi la vista migliore di Budapest basta passeggiare lungo il Danubio che divide in due la città. Il Ponte delle Catene, altro simbolo di Budapest, è in fase di ristrutturazione e resterà impacchettato per almeno altri due anni.

Se fa freddo…

Se trovare delle giornate fredde, niente paura, potete sempre rintanarvi in uno dei bagni termali per cui Budapest è famosa. Le acque termali di Budapest sono state scoperte dai Celti, che ne riconobbero le proprietà benefiche, per diventare parte della vita quotidiana ancora oggi. Oggi a Budapest esistono oltre cento fonti termali, quotidianamente frequentate dagli ungheresi di ogni età ed estrazione sociale. La struttura più famosa è quella dei Bagni Gellért, un vero capolavoro Art Nouveau, con ben dieci piscine armonicamente inserite in un meraviglioso ambiente decorato con mosaici e maioliche d’epoca. I più popolari però sono i Bagni Széchenyi, nel parco Vàrosliget, in pieno centro e poi ci sono i Bagni Rudas, ancora intrisi di un fascino antico ed esotico. Cuore di questo stabilimento termale è il suo originale bagno turco risalente al Cinquecento. Vi abbiamo convinti? Ci sono voli da Milano Bergamo, Roma Ciampino, Bari, Pisa, Venezia e Bologna.

Valencia, città più sana del mondo

Valencia è stata appena nominata città più sana del mondo da Money.co.uk, che l’ha ritenuta la città più attenta alla salute dei propri abitanti e anche dei visitatori. Insomma, qui si sta proprio bene. Del resto, il clima valenciano è tra i più invidiati al mondo. La città offre 2.696 ore di luce solare all’anno e una temperatura media di 19°C. Perfetta per una fuga a febbraio quando in Italia fa ancora piuttosto freddo. I parchi, le spiagge e le terrazze sono pronti ad accogliere i turisti che hanno voglia di stare all’aria aperta.

Tra l’altro, quest’anno ci sono tanti motivi per andare a Valencia. Per esempio, è stata designata dalla World Design Organization come Capitale Mondiale del Design. Oltre alla famosa Ciudad de las Artes y las Ciencias progettata da Calatrava, che è un po’ l’icona di Valencia, sino appena stati inaugurati il centro culturale CaixaForum Valencia, un edificio all’avanguardia dedicato all’arte e alla cultura, e l’hub gastronomico La Sastrería, vincitore ai CID Awards 2021 per il suo design unico.

In famiglia…

Oltre che per la Città delle scienze, dove si trova anche l’Oceanogràfic, il più grande acquario d’Europa – che offre anche la possibilità di trascorrere una notte fra squali e delfini -, Valencia è una città a misura di bambino, ma di un certo spessore, ed è perfetta per una vacanza in famiglia. Fra i primi luoghi dove andare c’è il Centre del Carme con un’area creativa permanente dedicata ai bimbi fino ai 3 anni di età. Invece, all’Espai dels Xiquets i bimbi dai 3 ai 6 anni imparano a costruire una casa usando gru giocattolo, esplorano il corpo umano e scoprono i segreti della Terra affiancati da esperti e scienziati. A Valencia non mancano poi parchi e giardini, tra cui il famoso Bioparc. Tra i tantissimi spazi verdi c’è anche il Parco Gulliver, dove i bambini si trasformano in lillipuziani per arrampicarsi su un gigantesco Gulliver e lanciarsi attraverso gli scivoli a tutta velocità. Ci sono voli diretti da Bergamo e Malpensa, Ciampino, Bologna, Cagliari, Torino e Palermo.

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La Ciudad de las Artes y las Ciencias di Valencia

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Un luogo di New York potrebbe diventare Patrimonio Unesco

In molti sono pronti a giurare che sia la città più bella del mondo. Che piaccia o no, New York regala sempre emozioni uniche. Ed ora è persino pronta a scatenarne ancora di più: la Grande Mela potrebbe far diventare una delle sue tante meraviglie Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Ponte di Brooklyn nuovo sito Unesco

Eric Adams, sindaco di New York, sta portando avanti con Paolo Zampolli l’iniziativa di rendere il Ponte di Brooklyn Patrimonio dell’Umanità Unesco. Per farcela dovrebbero convincere almeno undici dei 21 membri del World Heritage Committee, partendo proprio dall’Italia.

I World Heritage Sites sono luoghi culturali, naturali, o misti, che secondo la United Nations Educational Scientific and Cultural Organization, devono essere difesi, al fine di preservare l’eredità storica del genere umano e del pianeta Terra.

Oggigiorno il nostro globo è costellato da ben 1.154 siti Unesco, con l’Italia che guida la lista con 58, seguita dalla Cina con 56. Gli Stati Uniti si piazzano un po’ indietro, con 24 luoghi, fra cui la stessa New York con la sua iconica Statua della Libertà.

Giù nel 2017, in seguito alle spinte venute in precedenza dall’amministrazione Obama, Washington aveva candidato il Ponte di Brooklyn, Ellis Island dove arrivavano gli immigrati, e Central Park.

Mentre adesso Paolo Zampolli, amico dell’ex presidente Trump, ha ripreso in mano quest’idea, approfittando del suo ruolo come ambasciatore all’Onu e del rapporto stretto con il sindaco newyorkese.

Perché il Ponte di Brooklyn dovrebbe diventare sito Unesco

L’intuizione alla base è quella di rilanciare la candidatura, magari aggiungendo anche altri edifici simbolo di New York come il grattacielo Chrysler o l’Empire. Un’operazione che si rivelerebbe possibile poiché per ottenere tale riconoscimento non è necessario essere membri dell’Unesco, basta far parte della Convention Concerning the Protection of the World’s Cultural and Natural Heritage che gestisce il programma. Gli Usa non l’hanno abbandonata, potendo di conseguenza partecipare.

Eric Adams, vorrebbe raggiungere questo obbiettivo anche per rendere il Ponte di Brooklyn un vero e proprio simbolo della rinascita della città dopo la crisi provocata dal Covid, l’allarme per il ritorno di criminalità e violenza, l’abbandono degli uffici del centro e anche la scomparsa dei turisti.

Come funzionano candidatura e scelta

Nell’immaginario di moltissimi italiani il Ponte di Brooklyn è legato alla famosissima gomma da masticare Perfetti, sinonimo di americanità dall’epoca della Seconda Guerra Mondiale. Ma nei fatti questa maestosa opera di ingegneria ha giocato un ruolo fondamentale per l’immigrazione dei nostri antenati in America.

Gli Usa lo avevano già candidato in quanto icona architettonica di New York, e all’epoca della sua rivoluzionaria costruzione vantava il titolo di ponte sospeso più lungo del mondo. Tutto, però, era rimasto bloccato poiché Trump era uscito dall’Unesco a causa delle divergenze legate all’ammissione della Palestina come Stato.

La scelta dei siti candidabili è responsabilità della World Heritage Committee, che si riunisce una volta all’anno con i suoi 21 membri per esaminare le proposte e votarle. Il prossimo appuntamento è in programma dal 19 al 30 giugno a Kazan, in Russia, una vera e propria occasione per rilanciare il Ponte di Brooklyn. Non resta che attendere l’evolversi della situazione.

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Questa è la prima città del mondo a entrare nel metaverso

Nel 1992 Neal Stephenson, autore di Snow Crash, parlava nel suo libro di fantascienza cyberpunk di una realtà virtuale e condivisa attraverso il web e la tecnologia. All’interno di questa le persone si muovevano e agivano attraverso il proprio avatar. Il nome scelto per questo universo era metaverso.

Di anni ne sono passati dalla pubblicazione di quel romanzo di fantascienza, e in tutto questo tempo il metaverso è diventato reale. Una realtà virtuale sulla quale aziende e persone stanno investendo tutto. Ma non sono le uniche perché presto, anche le città che conosciamo e che scegliamo per i nostri viaggi, potrebbero avere la loro dimensione virtuale.

Seoul, per esempio, ci sta già lavorando. Alcuni mesi fa la dinamica e tecnologia capitale della Corea del sud ha annunciato il suo ingresso nel metaverso. Questo vuol dire che la città avrà un suo spazio virtuale all’interno del quale poter interagire con le persone, giocare e persino lavorare. Ecco cosa succederà.

Seoul entra nel metaverso

Startup e aziende negli ultimi mesi ci hanno permesso di familiarizzare con il metaverso, o quanto meno di comprenderlo, perché è su questo che stanno puntando tutto. Ma il caso di Seoul è sicuramente unico nel suo genere, almeno per il momento, dato che si tratta della metropoli a spingersi oltre la realtà che conosciamo. E il progetto, anche se ancora in via di sviluppo, ha già le idee molto chiare.

Metaverse Seoul, questo il nome provvisorio scelto per avviare i lavori di costruzione di una realtà virtuale e parallela la città, sarà una naturale estensione di quelli che sono già i servizi sociali e pubblici offerti ai cittadini. Cultura, turismo, educazione e poi ancora servizi economici saranno messi a disposizione dei cittadini già dal prossimo anno.

Cosa succederà quindi? Da casa, o da qualsiasi altro posto, tramite avatar rappresentativi e visori per la realtà virtuale, si entrerà in un mondo parallelo e perennemente connesso.

I cittadini potranno recarsi alle poste, piuttosto che agli uffici, per sbrigare pratiche amministrative, oppure incontrarsi con le persone per strada e, ancora, andare alla scoperta della città, dei luoghi iconici. O fare un giro su un bus turistico.

Queste sono solo alcune delle cose che si potranno fare dai primi dettagli trapelati dal metaverso di Seoul, ma le funzionalità saranno molteplici. Quello che sappiamo già è che il primo utilizzo è stato già fatto il primo gennaio del 2022 quando la campana del padiglione Bosingak ha suonato anche nello spazio virtuale.

Per entrare in questo universo parallelo a tutti gli effetti, invece, dovremmo attendere il 2026, anche se già dai prossimi anni il governo locale ha intenzione di creare una piattaforma di accesso virtuale a eventi e servizi.

Perché Seoul

Al momento, come abbiamo anticipato, Seoul è la prima città a entrare nel metaverso e probabilmente non sarà l’unica. In realtà non ci stupisce poi molto che questa propensione nei confronti della nuova era di internet sia avvenuta proprio dalla capitale Corea del sud.

Intanto la città non è nuova alla realtà virtuale e, anzi, utilizza questa già da un po’. Lo stesso sindaco di Seoul ha utilizzato il suo avatar per partecipare a diverse apparizioni pubbliche.

Seoul, infatti, è forse una delle città più all’avanguardia del mondo intero, una vera smart city. La cultura dei videogame, le aziende di tecnologia, l’attenzione alle intelligenze artificiali e gli strumenti digitali messi a disposizione dei cittadini negli ultimi anni, rendono questo luogo un hub tecnologico in continua trasformazione.

Seoul, la prima città a entrare nel metaverso

Seoul, la prima città a entrare nel metaverso

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È già boom di prenotazioni di viaggi in questo 2022

Una buona notizia arriva dal mondo dei viaggi. Stando a quanto annunciato dal World Travel & Tourism Council (WTTC), basandosi sui dati di ForwardKeys, gli europei hanno una forte voglia di tornare a viaggiare.

Boom di prenotazioni: per quando

È un vero e proprio boom di prenotazioni di viaggi in Europa e con un aumento del 250% nel periodo di Pasqua. Non sono da meno le prime proiezioni sui viaggi estivi. Anch’esse, infatti, dimostrano una crescita con prenotazioni in aumento dell’80% rispetto al 2021.

Gli ultimi dati sulle prenotazioni mostrano che gli europei vogliono viaggiare di nuovo – ha dichiarato Julia Simpson, presidente e Ceo del WTTC -. Le prenotazioni per Pasqua e l’estate sembrano forti. Omicron ha influenzato l’inizio dell’anno, ma poiché le infezioni raggiungono il picco e i sintomi rimangono lievi, le persone stanno nuovamente prenotando“.

Secondo i dati, i viaggi in Europa durante la Pasqua e l’estate del 2022 dovrebbero essere ancora inferiori ai livelli pre-pandemia, e rispettivamente del 38% e del 45%. A far ben sperare, però, è l’approccio a minori limitazioni di viaggio dei diversi Paesi del Vecchio Continente (Italia compresa) che spinge la ripresa e che potrebbe permettere di avvicinarsi ancora di più ai livelli del 2019.

I problemi si verificano quando i governi reagiscono con le restrizioni di viaggio” ha concluso Simpson, motivo per cui è intervenuta pochi giorni fa anche la Commissione europea, e proprio in riferimento alle regole di viaggio.

Nel 2022 cresce la propensione a viaggiare

Secondo l’analisi dell’Osservatorio Compass sulle aspettative per il 2022, condotta dalla società del credito al consumo del Gruppo Mediobanca, gli italiani hanno voglia di fare progetti: quasi 9 concittadini su 10 ne hanno in cantiere alcuni e su tutti svetta quello di riprendere a viaggiare.

Nel dettaglio: per circa metà degli italiani intervistati (45%) il nuovo anno segnerà un miglioramento per l’economia del Paese. Ciò vuol dire che la fiducia cresce e riguarda anche la sfera personale, con circa un terzo del campione (30%) convinto che la situazione economica della propria famiglia migliorerà.

Il 68% dei soggetti analizzati desidera solo che finisca la pandemia. Soprattutto perché quello che sembra mancare è un forte senso di libertà di movimento. Non è un caso che il 51% delle persone intervistate ha in programma di fare un viaggio/vacanza, mentre il 23% di acquistare un’auto/moto, che comunque sono simbolo di spostamento.

Negli ultimi anni si sta progressivamente affermando il servizio di dilazione di pagamento “buy now pay later“, sia nei punti vendita, sia sui siti di e-commerce. Un prestito di denaro con piano rateale che generalmente prevede quattro rate uguali distribuite su un periodo di sei settimane. Agli intervistati piace soprattutto la velocità (23%) e la semplicità (11%) della dilazione di pagamento rispetto al finanziamento tradizionale, oltre alla possibilità di incontrare in modo innovativo le esigenze della propria clientela (18%).

Insomma, il 2022 sembrerebbe l’anno della ripresa dei viaggi all’estero, il periodo perfetto “riappropriarsi” di tutti quei pezzettini di mondo che abbiamo dovuto lasciare in pausa a causa del Covid, o di quei luoghi sparsi per il pianeta che abbiamo sempre sognato di raggiungere. Speriamo davvero che questo anno ci dia maggiori possibilità anche per quanto riguarda i viaggi al di fuori dei confini italiani.

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Corridoi turistici Covid-free, aperte nuove mete

Una notizia attesissima, sia dal comparto turistico che dai viaggiatori stessi, era quella relativa all’apertura di nuovi Corridoi turistici Covid-free. Ed è con l’Ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che questo auspicio è diventato (finalmente) realtà.

Le nuove mete Covid-free

Sono sei i nuovi Corridoi turistici che stanno per essere aperti: Cuba, Singapore, Turchia, Thailandia (limitatamente all’Isola di Phuket), Oman e Polinesia francese. Mete da sogno che vanno ad aggiungersi alle altrettante meravigliose destinazioni verso le quali era già possibile viaggiare con le stesse modalità: Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Sharm el-Sheikh e Marsa Alam.

Cosa sono i Corridoi turistici e come funzionano

I Corridoi turistici Covid-free hanno fatto capolino per la prima volta nel nostro Paese con l’Ordinanza 28 settembre 2021. Riguardano tutti gli itinerari in partenza e in arrivo sul territorio nazionale, finalizzati a consentire la realizzazione di viaggi turistici controllati, compresa la permanenza presso strutture ricettive selezionate, secondo specifiche misure di sicurezza sanitaria idonee a garantire il rispetto dei protocolli.

In sostanza, sono viaggi organizzati e gestiti esclusivamente da operatori turistici, i quali sono anche chiamati ad assicurare il rispetto delle misure di sicurezza necessarie per garantire il contenimento del virus.

Per usufruirne, è obbligatorio che i viaggiatori rispettino le disposizioni previste per l’ingresso dalle autorità locali dei Paesi di destinazione (per esempio, la compilazione di formulari di salute pubblica o di localizzazione del passeggero, se richiesti). Per approfondimenti su questi aspetti, è necessario rivolgersi all’operatore turistico responsabile del viaggio poiché, ricordiamo, è possibile raggiungere le suddette mete esclusivamente tramite agenzie di viaggi e tour operator.

Ciò vuol dire che non è consentito organizzarsi in autonomia poiché, verso determinati Paesi, vige ancora il divieto di spostamento per motivi turistici, obbligo di sorveglianza sanitaria e isolamento al rientro in Italia. Fondamentale, dunque, raggiungere queste destinazioni da sogno tramite professionisti che possano garantire il rispetto dei numerosi protocolli. di sicurezza

Chi può usufruire dei Corridoi turistici Covid-free

Sono autorizzati a spostarsi, a fini turistici, verso i Paesi indicati come facenti parte dei Corridoi turistici Covid-free, esclusivamente i viaggiatori muniti di certificazione che attesti il completamento del ciclo vaccinale o, in alternativa la certificazione di avvenuta guarigione. Tali documenti possono essere sotto forma Super Green Pass, oppure certificazione equivalente e riconosciuta dall’Italia secondo la normativa vigente.

Le persone dotate di certificato vaccinale o di guarigione, in partenza dal territorio nazionale per un soggiorno all’estero nell’ambito di un Corridoio turistico Covid-free, devono:

  • sottoporsi a un test molecolare o antigenico condotto con tampone e risultato negativo, nelle quarantotto ore precedenti la partenza;
  • se la permanenza all’estero supera i sette giorni è necessario sottoporsi a ulteriore test molecolare o antigenico in loco;
  • prima di rientrare in Italia, nelle quarantotto ore precedenti l’imbarco, è necessario sottoporsi a un test molecolare o antigenico, condotto con tampone e risultato negativo;
  • all’arrivo in aeroporto nel nostro Paese, è infine obbligatorio sottoporsi a un ulteriore test molecolare o antigenico, con risultato negativo.

Se tutti i passaggi su elencati sono rispettati, i viaggiatori sono esentati dal rispetto degli obblighi di sorveglianza sanitaria e di isolamento fiduciario.

È evidente, dunque, che sono autorizzate a viaggiare con i Corridoi turistici Covid-free esclusivamente le persone che si sono sottoposte a vaccinazione completa contro il Covid-19 e/o che sono guarite dal virus. A tal proposito, il governo ha annunciato tantissime novità riguardo la scadenza del Green Pass (e non solo) che vi invitiamo ad approfondire cliccando qui.

Come prepararsi a un viaggio tramite i Corridoi turistici Covid-free

Di seguito, una serie di informazioni di base per partire usufruendo dei Corridoi turistici Covid-free. Vi ricordiamo, però, che è fondamentale rivolgersi direttamente all’operatore turistico che organizza lo spostamento.

Ad ogni modo, prima di intraprendere qualsiasi viaggio, anche nell’ambito di Corridoi turistici, l’Unità di Crisi della Farnesina raccomanda di consultare la Scheda del Paese prescelto sul sito ViaggiareSicuri, di registrare il proprio viaggio sul portale DoveSiamoNelMondo.it e scaricare l’applicazione per dispositivi mobili “Unità di Crisi”.

Indipendentemente dalla destinazione e dalle motivazioni del viaggio, è fondamentale considerare che qualsiasi spostamento, in questo periodo, può comportare un rischio di carattere sanitario. In particolare, nel caso in cui sia necessario sottoporsi a test molecolare o antigenico per l’ingresso/rientro in Italia, si rammenta che i viaggiatori devono prendere in considerazione la possibilità che il test dia un risultato positivo.

In determinati casi, non è possibile viaggiare con mezzi commerciali e si è soggetti alle procedure di quarantena e contenimento previste dal Paese in cui ci si trova. Tali procedure interessano, secondo la normativa locale, anche i cosiddetti “contatti” con il soggetto positivo, che sono ugualmente sottoposti a quarantena/isolamento dalle autorità locali e a cui non è consentito spostarsi.

Si raccomanda, pertanto, di pianificare con massima attenzione ogni aspetto del viaggio, contemplando anche la possibilità di dover trascorrere un periodo aggiuntivo all’estero, nonché di dotarsi di un’assicurazione sanitaria che copra anche i rischi connessi al Covid-19. Tale polizza deve essere sempre prevista nell’ambito di viaggi organizzati secondo i protocolli stabiliti per i Corridoi turistici Covid-free.

Le dichiarazioni degli addetti ai lavori

Si dice soddisfatto il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, sia per la misura riguardante i viaggiatori Ue, sia per i nuovi Corridoi turistici: “Si possono così ricreare parzialmente le condizioni di mercato indispensabili per attutire la crisi del settore“. Del resto, l’Ordinanza di Speranza fa seguito e recepisce la raccomandazione arrivata dal Consiglio europeo.

L’Unione europea si prepara, infatti, ad abbandonare la mappa del contagio. In poche parole, dall’inizio del prossimo mese sarà lo status personale del cittadino – con vaccinazione completa, guarito dal Covid, oppure dotato di tampone negativo – e non l’area di provenienza a determinare la possibilità di viaggiare nel territorio europeo. Una novità di cui vi avevamo già parlato e che vi invitiamo ad approfondire cliccando qui.

Non resta, quindi, che aspettare che la nuova ordinanza entri in vigore (1 febbraio) per partire non solo verso veri e propri paradisi come Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Sharm el-Sheikh e Marsa Alam, ma anche in direzione Cuba, terra del sole e dei balli sensuali; Singapore, dove il futuro è a portata di mano; Isola di Phuket, la regina thailandese; Oman, dall’incredibile fascino mediorentale e Polinesia francese, un vero e proprio sogno che si avvera.

Infine, l’ultimo desiderio in ambito turistico è che il prossimo passo sia la rimozione definitiva degli “elenchi”, i quali prevedono ancora numerosi divieti di viaggio extra-Schengen.

nuovi corridoi turistici

Un angolo di Oman