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Riparte il treno storico per la Valle dei Templi

Partirà da Palermo alla volta del Parco Archeologico Valle dei Templi ad Agrigento e il borgo marinaro di Porto Empedocle, il treno storico che percorre una delle linee più panoramiche della Sicilia. L’iniziativa, in programma domenica 6 novembre, offrirà ai turisti a bordo un programma ricco di eventi, che punta a soddisfare le esigenze di chi vuole vivere una giornata alla scoperta di storia, cultura e tradizioni di luoghi splendidi.

Le fermate del treno storico

Il treno storico partirà alle ore 7.50 dalla stazione di Palermo Centrale ed effettuerà fermate intermedie nelle stazioni di Bagheria, Termini Imerese, Roccapalumba-Alia, Cammarata San Giovanni Gemini, Aragona Caldare e Agrigento Bassa. Alle 11.15 il convoglio d’epoca raggiungerà la stazione tempio di Vulcano, rinnovata di recente e ubicata nel cuore della Valle dei Templi, dove di recente è stata fatta un’incredibile scoperta.

Qui i passeggeri potranno scendere e trascorrere una giornata all’interno del leggendario Giardino della Kolymbethra, accolti dalle guide del Fondo Ambiente Italiano (FAI). Come tutte le prime domeniche del mese, l’accesso al Parco archeologico sarà gratuito.

Chi invece intende proseguire il proprio viaggio fino a Porto Empedocle, potrà raggiungere in treno l’ottocentesca stazione del borgo in provincia di Agrigento, con arrivo alle 11.33. I viaggiatori avranno l’opportunità di visitare il Parco ferroviario, per poi proseguire il tour alla scoperta di Porto Empedocle con le guide dell’Archeoclub Agrigento che propongono tre escursioni tra i luoghi della Vigata di Andrea Camilleri, il Lido Marinella e la meravigliosa Scala dei Turchi. Il convoglio di ritorno partirà dalla stazione di Porto Empedocle Succursale alle 17.07 e da Tempio di Vulcano alle 17.15, con arrivo a Palermo previsto per le 20.26.

Giardino della Kolymbethra, gioiello della Valle dei Templi

In greco, Kolymbethra indica un tipo di piscina utilizzata in età romana per giochi acquatici. Prima “sontuosa piscina popolata da pesci e da cigni” di cui scrive lo storico greco Diodoro siculo, una volta interrata diventa un fertile orto-frutteto. Quando poi si aggiungono gli agrumi, prende la denominazione di “giardino”, come si usa chiamare in Sicilia gli agrumeti tradizionali.

Il Giardino della Kolymbethra è coltivato in una piccola valle tra il tempio dei Dioscuri e il tempio di Vulcano (o di Efesto), nel sito identificato con l’antico bacino artificiale costruito per volere del tiranno Terone dopo la vittoria nella battaglia di Himera, nel 480 a.C.

Il giardino, non più coltivato dagli anni ’80, è stato recuperato al suo uso originario e alla fruizione ad opera del FAI, e oggi riassume in 6 ettari il paesaggio agrario e naturale della Valle dei Templi, fiore all’occhiello di Agrigento. La bellezza della Kolymbethra è legata alla forma degli alberi e al fascino del fenomeno della rifioritura, per cui frutti e fiori si succedono ininterrottamente nel corso delle stagioni, all’ombra e alla frescura assicurate dalla chioma sempreverde.

Nelle zone più scoscese, si trovano le piante della macchia mediterranea, mentre al di là del piccolo fiume c’è un agrumeto, uno degli ultimi “giardini” siciliani, con limoni, mandarini e aranci di antiche varietà, irrigato secondo le tecniche della tradizione araba. Dove l’acqua non arriva, si possono ammirare gelsi, carrubi, fichi dìindia, mandorli, mirti e olivi “saraceni”. Un luogo unico, immerso in uno dei siti archeologici più grandi del mondo. Un patrimonio paesaggistico, quello del Parco archeologico Valle dei Templ, estremamente vario e di straordinaria bellezza, frutto della commistione fra elementi naturali originari e l’azione millenaria dell’essere umano.

Giardino Kolymbethra
Lo splendido Giardino della Kolymbethra
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Natale a casa Windsor: aperte le porte delle residenze reali

Il Natale è quel periodo che fa sognare a occhi aperti, che fa impazzire grandi e bambini. Quello durante il quale tutto ciò che conosciamo si trasforma di incredibile meraviglia. Le case, le facciate degli edifici, le strade, le piazze e i quartieri s’illuminano di bellezza, mentre nell’aria si diffondono profumi e suoni che incantano e lasciano senza fiato.

A partire dal 1° dicembre, e anche un po’ prima, la magia si diffonde in ogni angolo del mondo, permettendo a viaggiatori, turisti e cittadini di toccare con mano il miracolo natalizio. E se è vero che ogni luogo del pianeta diventa incredibilmente speciale in questo periodo, è altrettanto vero che ci sono alcune destinazioni che incantano, come loro solo sanno fare.

Oltre i mercatini, che sono sempre in cima alle nostre travel wish list, c’è qualcosa di davvero straordinario che possiamo fare quest’anno a partire dall’ultima settimana di novembre: trascorrere il Natale all’interno delle residenze della famiglia reale. Scopriamo come.

Natale a casa Windsor

Per gli appassionati di principi, cavalieri e regnanti, i castelli rappresentano una meta assolutamente da raggiungere. E quale Paese, se non il Regno Unito, è l’emblema delle storie reali? Qui è possibile andare alla scoperta di fortezze, castelli fiabeschi e leggendari e lasciarsi suggestionare da tutte le storie conservate al loro interno.

Sempre qui è possibile ammirare quello che è il più grande, antico e celebre castello del mondo, quello della residenza della famiglia reale inglese.

Situato nella contea del Berkshire, nel Regno Unito, il Castello di Windsor ha da sempre ricoperto un ruolo fondamentale all’interno della storia del Paese, non solo per la sua fondazione, che risale al XI secolo per volontà di Guglielmo I il Conquistatore, ma anche per la sua architettura, e soprattutto per il suo antico legame con la famiglia reale.

Non stupisce poi molto che, da sempre, il Castello di Windsor sia meta imprescindibile di tutti i viaggiatori che giungono nel Regno Unito. Ma oggi è possibile visitarlo anche in un’altra veste, quella natalizia che, lo sappiamo, rende tutto più magico.

A partire dal 24 novembre 2022, e fino al 2 gennaio 2023, gli States Apartments del castello saranno aperti al pubblico e visitabili in tutta la loro meraviglia. Sarà questa l’occasione per esolorare alcuni dei luoghi più iconici legati alla storia della famiglia reale, immersi in un’atmosfera lussuosa, scintillante e magica.

Windsor, però, non sarà l’unica residenza reale ad aprire le sue porte per permettervi di vivere un Natale fuori dall’ordinario.

Visitare le residenze reali inglesi a Natale

Come abbiamo anticipato, gli States Apartments saranno accessibili a tutti a partire dal 24 novembre. Cosa aspettarsi? Addobbi sontuosi e scintillanti, decorazioni lussuose e ghirlande straordinarie, e poi ancora diversi suppellettili reali, gli stessi che hanno popolato la tavola allestita nella State Dining Room nel Natale del 2020, in occasione della permanenza della Regina durante le festività natalizie.

Non mancano, ovviamente, i maestosi alberi di Natale e le loro incredibili decorazioni. Come da tradizione sarà presente l’abete Nordmann nella St George’s Hall con un’altezza di 6 metri. Insieme a questo, altri alberi popoleranno le stanze del castello.

Windsor, come abbiamo detto, non sarà l’unica residenza reale visitabile durante il periodo delle feste. La magia dell’Avvento, infatti, sarà visibile anche all’interno dell’Holyroodhouse Palace, residenza principale dei sovrani di Scozia da secoli.

Anche in questo caso sarà possibile passeggiare tra le stanze dell’edificio sapientemente addobbate. Ci saranno grandi alberi di Natale a campeggiare nella Sala del Trono e nella Grande Galleria, mentre nella Royal Dining Room si  potrà ammirare una tavola perfettamente imbandita con i servizi della famiglia reale.

 

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La città che sarà Capitale verde d’Europa nel 2024

Il riconoscimento a Capitale Verde Europea 2024, con cui la Commissione Europea premia le città con più di centomila abitanti che hanno realizzato progetti per ridurre il loro impatto ambientale e migliorare la qualità della vita dei residenti e visitatori, è andato a Valencia che, in questo modo, si conferma ancora una volta attenta al tema della sostenibilità.

L’annuncio è avvenuto a Grenoble, l’attuale Capitale Verde Europea, dove i rappresentanti di Valencia hanno difeso la loro candidatura strettamente legata ai valori ambientali: la città, infatti, è impegnata a diventare climaticamente neutra e intelligente entro il 2030, ha creato e tutelato spazi verdi come il Parco Naturale dell’Albufera, la huerta periurbana e i Giardini del Turia, e rivolge l’attenzione a iniziative di mobilità sostenibile, di buona gestione dei rifiuti urbani e di recupero di spazi pubblici come la Plaza del Ajuntamiento e la Plaza de la Reina, soltanto per citarne alcuni.

Il premio a Valencia come Capitale Verde Europea 2024

La nomina di Valencia a Capitale Verde Europea 2024, premio dal valore di 600.000 euro, dimostra che la città ha superato un esame sulla sostenibilità molto approfondito, incentrato sulla valutazione di 12 indicatori quali: aria, rumore, rifiuti, acqua, natura e biodiversità, usi del suolo, eco-innovazione, mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici, mobilità, efficienza energetica e governance.

È la prima volta che Valencia si candida a Capitale Verde Europea, titolo che, finora, era andato a una sola città spagnola, Vitoria nel 2012, ma vanta già importanti riconoscimenti sulla sostenibilità come il titolo di “Capitale europea del turismo intelligente 2022” e di “Capitale dell’alimentazione sostenibile nel 2017”.

Inoltre, è stata pioniera nel misurare e compensare l’impronta di carbonio e acqua del turismo ed è una delle cento città selezionate dall’Unione Europea per il progetto Cities Mission, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2030.

Una città pionieristica tra aree verdi, spazi pedonali e mobilità sostenibile

Negli ultimi anni, Valencia si è impegnata al massimo per diventare una città sostenibile.

Suo vanto sono, ad esempio, le ampie aree verdi, autentici tesori come il Giardino del Turia, l’antico alveo del fiume che, dal momento dell’inaugurazione nel 1986, si è trasformato e adattato alla città e agli abitanti e al loro modo di vivere: con oltre 120 ettari di superficie e 12 chilometri di lunghezza, è il parco urbano più lungo d’Europa.

Altre aree come il Parco Naturale dell’Albufera, il Parco Naturale del Turia, il frutteto periurbano e il Mar Mediterraneo, sono il principale gruppo di aree verdi e naturali della città di Valencia e dei suoi dintorni.

Nell’ambito della Strategia Urbana 2030, che mira a fare di Valencia una delle prime città a emissioni zero in Europa, rientra poi la pedonalizzazione del centro e delle zone più importanti: La Plaza de la Reina, inaugurata di recente, così come le strade che circondano il Mercato Centrale, o prossimamente la Piazza del Municipio, libereranno il centro dal traffico per trasformare Valencia in una città a misura dei pedoni.

Ricordiamo poi che le strade della città spagnola dispongono di una rete di oltre 160 chilometri di piste ciclabili che contribuiscono a ridurre le emissioni.

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In Sardegna, lungo le Strade dello zafferano

Chi conosce la Sardegna, sa benissimo che tra i prodotti tipici c’è lo zafferano. E da qualche anno è nato un itinerario turistico che non è solo la scoperta di questa meravigliosa e antica spezia che viene da Oriente, ma quella di un territorio che in alcune stagioni dell’anno è davvero bello visitare.

Lo zafferano, che in Sardegna chiamano “oro rosso” (è considerato tra le spezie più costose del mondo), fiorisce in autunno ed è proprio questo il momento migliore per andare alla scoperta delle Strade dello zafferano che attraversano un territorio ricco di bellezze e di luoghi inaspettati.

Le Strade dello zafferano

Si diramano nel Centro-Sud della Sardegna, in particolare tra i Comuni di Turri, San Gavino Monreale e Villanovafranca. Nel Medio Campidano si coltiva, infatti, oltre il 60% di tutto lo zafferano italiano e questi tre paesi detengono il primato nazionale.

Proprio in questi Comuni, nel mese di novembre si svolgono eventi che hanno lo scopo di promuovere una zona dell’isola che i turisti poco conoscono, specie quando vengono d’estate e all’entroterra preferiscono le splendide spiagge del Sud, da Villasimius a Chia.

Un novembre di eventi

Nei weekend di novembre sono tantissime le iniziative a cui è possibile prendere parte. Visite guidate, musei aperti e degustazioni di prodotti enogastronomici, ma anche passeggiate libere nei Comuni e lungo le Strade dello zafferano.

A San Gavino Monreale l’appuntamento è per il 6 novembre, a Turri per il 13 e a Villanovafranca per il 20.

San Gavino Monreale, uno dei paesi con la maggiore produzione di zafferano, è conosciuto anche per essere il paese dei murales. Si può quindi visitare liberamente facendosi condurre dalle immagini dipinte sulle facciate delle case. In occasione dell’evento, si potrà anche salire a bordo di una mongolfiera per ammirare il paese e il territorio dall’alto.

Il piccolo paese di Turri, invece, è popolato da poco più di 400 abitanti. Il suo delizioso centro storico è fatto di tipiche case a corte, circondate da alti muri, con davanti ampi cortili e alle spalle piccoli orti familiari. Solitamente si affacciano sulle vie con grandi portali, alcuni risalenti all’Ottocento. Perdersi tra i vicoli ammirando le antiche case e la seicentesca Chiesa di San Sebastiano è sicuramente come un balzo indietro nel tempo.

Infine, Villanovafranca, un paese leggermente in collina, famoso anch’esso per lo zafferano. Molti turisti lo conoscono perché nel suo territorio sono stati ritrovati importanti resti di nuraghi, tra cui l’unico altare intatto della prima Età del Ferro ritrovato nel nuraghe Su Mulinu. Il paese ospita infatti il Museo archeologico Su Mulinu.

Laboratori del gusto e del sapere, visite ai campi di zafferano e a suggestive case antiche aperte al pubblico in via del tutto eccezionale completano le attività.

Il treno dello zafferano

In occasione degli eventi lungo le Strade dello zafferano della Sardegna partirà anche un treno storico speciale. Il treno partirà da Cagliari alle 9.05 e arriverà a San Gavino, in occasione della sagra dello zafferano che si tiene il 6 novembre. Il viaggio sarà a bordo di un affascinante treno storico con locomotiva diesel e carrozze degli Anni ’30 “Terrazzini”. Il loro nome è dovuto al fatto di essere caratterizzate da due terrazzini, uno aperto in testa e un altro chiuso in coda al vagone.

Queste carrozze, che un tempo erano di Prima e Terza classe, venivano utilizzate per servizi locali. L’arredamento interno è costituito da sedili di legno nella Terza classe, mentre erano ricoperti in velluto rosso nella Prima.

Giunti a San Gavino, i viaggiatori visiteranno gli stand gastronomici dove potranno gustare piatti a base di zafferano e altri prodotti tipici di San Gavino Monreale.

Per chi viaggia a bordo di questo treno, nel pomeriggio viene organizzata una visita guidata al Museo delle due fonderie situato all’interno degli ex magazzini ferroviari, un tempo snodo per la materia prima che, dalla miniera di Montevecchio, era portata allo stabilimento industriale di San Gavino Monreale per la lavorazione.

Il treno riparte alle 18.15 con arrivo previsto alla stazione di Cagliari alle 19.37.

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Le più belle sagre di novembre in tutta Italia

Benvenuto al mese di novembre e, con lui, anche ai suoi colori, alle sue atmosfere a volte dal calore e dai colori avvolgenti a volte surreali e sospese nel tempo, alle temperature che iniziano a calare e alle giornate che si accorciano. Ma benvenuti anche ai profumi e ai sapori tipici del periodo che stiamo vivendo e alle tradizioni gastronomiche delle regioni e dei luoghi unici da cui nascono e che vale la pena di visitare. E quale modo migliore per farlo se non partecipando a una delle tante sagre ed eventi sparsi lungo tutta la penisola?

Un tour all’insegna del gusto e della voglia di scoprire luoghi dalla bellezza mozzafiato e sapori di cui non potrete che innamorarvi. Occasioni assolutamente da non farsi scappare, quindi, che sanno soddisfare ogni gusto e raggiungibili da ogni parte del nostro Paese, dedicandosi qualche momento di relax, immersi nelle atmosfere, nei colori e nell’energia tipica delle sagre e delle località che le ospitano durante questo mese appena iniziato.

Le sagre di novembre al Nord

Magari partendo dalle regioni settentrionali, luoghi in cui clima si fa già più frizzante, ma dove a far da padrone è il calore delle persone che animano gli eventi dedicati ai sapori e ai profumi dell’autunno e dei paesi da cui nascono. Come quelli che si possono scoprire alla “Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba”, in provincia di Cuneo (Piemonte). Un evento unico che fino al 4 dicembre darà la possibilità agli amanti di questo prodotto e a chi ne voglia scoprire le infinite possibilità di utilizzo, di partecipare in prima persona a corsi di cucina, workshop, laboratori, cene, ecc., immersi nella bellezza del luogo e passeggiando tra gli stand dedicati al tartufo bianco.

Spostandosi in Lombardia, a Cremona, fino al 30 novembre è possibile partecipare all’evento più atteso per gli appassionati gourmet e per gli amanti dei sapori lombardi, il “Festival della Mostarda”. Un modo unico per scoprire la bontà e i tanti utilizzi di questo prodotto particolare e assolutamente unico della tradizione regionale.

Sempre in Lombardia, nella magica cornice del lago di Como, per i primi due weekend di novembre è possibile partecipare allo “Slow food Como”, un’esperienza unica per scoprire le delizie dei produttori locali e la tradizione gastronomica lacustre e regionale, in un viaggio tra degustazioni e visite in quattro suggestivi borghi della zona, Menaggio, Tremezzina, Bellagio e Varenna, per un tour che attraversa tutti e cinque i sensi.

Per tutto il mese di novembre, dal 4 al 27, la regione Veneto ospita un evento a tappe, il “November Porc”, che tra i comuni di Roccabianca, Polesine, Zibello e Sissa, darà la possibilità di degustare i migliori prodotti locali e derivati dalla lavorazione del maiale (come il famoso Culatello di Zibello), passeggiando tra gli stand dei mercatini e le atmosfere festaiole tipiche dell’evento stesso.

In Emilia Romagna, e più precisamente a Ferrara, torna la seconda edizione del “Ferrara Food Festival” che dal 4 al 6 novembre darà la possibilità a chi vorrà passare due giorni lontani dalla routine, di scoprire le eccellenze del territorio. Un evento gastronomico-culturale dove assaporare i migliori prodotti del ferrarese e le infinte prelibatezze di questa terra tutta da scoprire.

Novembre e sagre del centro Italia

Ed eccoci arrivare al centro dello stivale direttamente nella capitale. A Roma, infatti, dal 5 al 6 novembre è di scena il “Foodstock- Festival del cibo di strada”, un evento unico dedicato a tutti i food lovers di “strada” che, sulle note rock della musica che avvolgerà le strade della città in zona tiburtina, potranno degustare le tante prelibatezze culinarie proposte e lasciarsi travolgere dall’energia degli artisti di strada e dei tanti eventi collaterali in programma.

In Toscana, nel Mugello, e più precisamente a Vicchio, durante i weekend di novembre fino al venti del mese, si svolgerà la “Festa del tortello”, ma anche della bistecca, delle caldarroste e dei marroni. Un’occasione unica per degustare i sapori autunnali e le specialità tipiche della regione, dai porcini fritti, alle ficattole, dai marroni e i tortelli del Mugello alle caldarroste, fino al vin brulé e al castagnaccio. In un viaggio nel gusto a 360°.

Altro evento dedicato al tartufo è quello che si svolge ad Amandola nelle Marche, patria del tartufo pregiato dei Monti Sibillini che, anche quest’anno, il 5-6-12 e 13 novembre, ripropone un evento tutto dedicato a questo incredibile e pregiatissimo prodotto, “Diamanti a tavola”- Festival del Tartufo Bianco Pregiato dei Sibillini. Un ottimo modo per conoscere questa eccellenza italiana e la meravigliosa terra che lo ospita.

Le sagre e gli eventi al Sud e nelle isole

In provincia di Cosenza, in Calabria, durante il secondo weekend di novembre torna la consueta “Sagra della Castagna a Sant’Agata di Esaro”. Un evento tanto atteso quanto ricco di prelibatezze, per una tre giorni dedicata al gusto e al sapore tipico delle castagne e dei tanti prodotti derivati, tra degustazioni, eventi e spettacoli di gruppi itineranti.

In Puglia, a Sannicandro di Bari, Sabato 12, Domenica 13 e Lunedì 14 Novembre 2022, torna la terza edizione di “Vini Selvaggi – Fiera Indipendente dei Vini Naturali”, la sagra dedicata al vino locale e non. Un evento che permetterà la degustazione dei migliori vini italiani e non solo, tra assaggi liberi e la possibilità di acquistare i prodotti direttamente dagli stand.

Altro evento dedicato al vino e ai suoi appassionati, è il “Salone vinicolo Wine&Life”, in programma a Sassari, nella meravigliosa Sardegna, dal 17 al 19 novembre. Un’esperienza unica, che vi porterà tra le vie del centro, offrendovi la possibilità di degustare e scegliere tra oltre 300 vini di qualità, circondati dalla bellezza della città e del territorio sardo.

Infine, sempre in Sardegna, dal 6 al 20 novembre torna l’evento “Strade dello Zafferano di Sardegna DOP”. Tre weekend di festa e di convivialità, in un tour che toccherà diversi comuni della Regione (San Gavino Monreale, Turri e Villanovafranca), per portarvi alla scoperta dell’oro rosso, lo zafferano. Donandovi la possibilità di conoscerne le sue infinite qualità e i tantissimi utilizzi in ambito gastronomico, tra degustazioni, visite guidate e le bellezze uniche di una terra meravigliosa.

Non vi resta che scegliere la sagra o l’evento che fa per voi, regalandovi qualche giorno di relax e un’esperienza nei sapori e nelle eccellenze del nostro Paese.

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Giordania, la terra che ha conquistato anche Chiara Ferragni

Terra ospitale fin dai tempi antichissimi, la Giordania racchiude monumenti spettacolari che da sempre attirano viaggiatori da tutto il mondo. Non stupisce, quindi, che il suo fascino abbia stregato anche Chiara Ferragni, che ha approfittato del ponte dei morti per la sua prima vacanza nella perla del Medio Oriente insieme agli amici. Per l’occasione, la nota influencer ha scelto di soggiornare nel cuore di Amman, al Ritz-Carlton, iconico hotel di lusso situato in posizione centrale nel quinto circolo della città, che spicca con eleganza nello skyline occidentale della capitale. L’inizio perfetto di un’esperienza da mille e una notte.

Amman, cosa vedere nella capitale della Giordania

La Giordania è una destinazione appagante anche per un viaggio breve, grazie alle sue dimensioni relativamente ridotte. Il miglior punto di partenza per conoscerne la storia è sicuramente Amman, una città ricca di contrasti di cui ci si innamora al primo sguardo. Situata in una zona collinare tra il deserto e la fertile Valle del Giordano, sorprende con il suo incomparabile mix di antico e moderno.

Nel suo cuore commerciale, lo sguardo si perde tra edifici ultra contemporanei, alberghi e ristoranti eleganti, boutique e gallerie d’arte che si affiancano a piccole botteghe artigiane e caffè tradizionali. Sulla sommità della sua collina più alta (Al Qala’a), invece, svela la sua anima più antica con la Cittadella, uno dei luoghi più seducenti della capitale, non a caso la prima attrazione visitata da Chiara Ferragni.

Il sito archeologico è situato a 850 metri sul livello del mare e custodisce i resti dell’antica Rabbat-Ammon. Le sue origini risalgono all’Età del Bronzo, ed è famoso per l’incredibile concentrazione di reperti risalenti a diverse civiltà e per monumenti straordinari come il Tempio di Ercole, di epoca romana, il complesso del Palazzo Omayyadi e i resti della Basilica Bizantina. Una delle magie imperdibili è il panorama dell’Anfiteatro Romano che sorge ai piedi della collina, dall’alto dell’acropoli: la veduta è ancora più emozionante al tramonto.

La capitale giordana è anche la meta preferita dagli appassionati dei Souk. Dal mercato di frutta, verdura e spezie nel centro storico della città a quello dei vestiti vintage, passando per prodotti di artigianato locale, tappeti, pop-up cafè, cibo di strada e spettacoli dal vivo di bande e musicisti locali. Un tripudio di sapori, profumi, colori, voci che porta alla scoperta di veri tesori.

Le meraviglie imperdibili della Giordania

Se volete sorprendervi ancora di più, c’è il magnifico sito archeologico di Petra, a circa 250 km a sud della capitale Amman, uno dei tesori nazionali della Giordania, Conosciuta come la ‘Città Rosa’ o la ‘Città Perduta’, è l’eredità dei Nabatei, un popolo arabo che si stabilì nel sud dell Paese più di 2.000 anni fa. Ammirata un tempo per l’architettura massiccia e l’ingegnoso complesso di dighe e canali d’acqua, è Patrimonio dell’umanità UNESCO e una delle Sette Meraviglie del Mondo Moderno.

Se amate le escursioni, un altro luogo senza tempo da visitare è il deserto roccioso Wadi Rum, dove il tempo e i venti hanno scolpito gli imponenti e maestosi grattacieli di roccia. Una destinazione perfetta per il benessere della mente e del corpo, con le sorgenti di Lawrence d’Arabia e la montagna dei “Sette Pilastri della Saggezza”. Lo scrittore gallese ed ufficiale Thomas Edward Lawrence, che qui stabilì la sua base operativa per guidare la rivolta araba nel 1917-18, definì questo luogo meraviglioso “immenso, echeggiante, simile ad una divinità”. Un influencer di altri tempi.

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È partito il treno passeggeri più lungo del mondo

Ha lasciato tutti a bocca aperta il treno passeggeri che è passato in Svizzera e che ha stabilito un record mondiale. Il convoglio lungo 1,9 chilometri della Rhaetian Railway è il più lungo del mondo.

Cento carrozze rosse di 25 unità multiple Capricorn hanno superato le Alpi Retiche attraversando ponti, montagne e verdi prati.

L’occasione era il festeggiamento del 175° anniversario delle ferrovie svizzere, che cade proprio nel 2022, ma sul profilo Instagram hanno spiegato così l’originale iniziativa: “A seguito del duro colpo subìto dovuto alla pandemia, la Rhaetian Railway spera che questo evento ricordi a tutti la bellezza dei viaggi in treno”. Ora che è entrata nel Guinness dei primati i turisti non mancheranno di certo.

Il viaggio del super treno

Il treno ha percorso 25 km sulle Alpi svizzere nella tratta tra Preda (1.789 metri), ai piedi dell’Albulapass e all’ingresso della galleria ferroviaria dell’Albula che porta in Engadina, e Alvaneu, nei Grigioni, su un itinerario di montagna inserito nel patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

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Fonte: @Getty Images

Un treno di cento carrozze ha stabilito il record mondiale

Il viaggio del treno da Guinness è stato molto impegnativo. Ha dovuto attraversare due tunnel elicoidali e il famosissimo Viadotto Landwasser, uno spettacolare ponte a sei archi fatto di pietra che passa sopra una profonda gola dove scorre il torrente Landwasser, da cui prende il nome.

Gli aspetti tecnici

Il cento vagoni e la locomotiva che li ha trainato pesavano la bellezza di 3.000 tonnellate. Alla guida del super treno sono stati necessari addirittura sette macchinisti, ma a bordo si trovavano anche 21 tecnici, oltre a 150 fortunatissimi ospiti che si sono potuti godere il meraviglioso viaggio in mezzo alla natura svizzera e ai colori del foliage autunnale.

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Quasi due km di serpentone rosso sono passati silenziosamente sotto gli ogghi di migliaia di persone, tra cui anche moltissimi turisti, accorsi dalle zone limitrofe e dall’estero per ammirare e fotografare la lunga scia del super treno.

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Fonte: @Getty Images

Il serpentone rosso passa sotto gli occhi dei turisti
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Finalmente si potrà ‘visitare’ l’itinerario sommerso di un famoso relitto

Giugno 2023: una data da segnare sul calendario per tutti gli amanti della storia e dell’archeologia. Sarà questo, infatti, il mese in cui sarà possibile visitare l’itinerario sommerso di uno tra i relitti più famosi.

Si tratta del “Relitto del Lombardo“, il piroscafo che, insieme al Piemonte, scortò Garibaldi e i Mille nella celebre spedizione per l’Unità d’Italia, naufragato dopo qualche anno al largo delle Isole Tremiti, in Puglia.

L’annuncio è arrivato durante la XXIV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico con le parole di Barbara Davidde, Soprintendente Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo nel corso della 2ª Conferenza Mediterranea sul Turismo Archeologico Subacqueo.

La Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo del MiC – ha raccontato – sta portando avanti il percorso di realizzazione del progetto Amphitrite volto a creare itinerari subacquei all’interno di cinque Aree Marine Protette italiane: quella delle Isole Tremiti in Puglia, le Cinque Terre e Portofino in Liguria, Baia in Campania, Crotone in Calabria, Capo Testa, Punta Falcone in Sardegna. Alcuni di questi itinerari saranno dotati di una rete di nodi sensori che, grazie all’internet underwater things, permetterà la visita dei siti con dei tablet che hanno al loro interno la realtà aumentata e la ricostruzione di come doveva essere in antico il sito sommerso. Questo tipo di visita esiste già nel Parco di Baia e sarà realizzato nelle Isole Tremiti sicuramente sul relitto del Lombardo e forse anche sul Relitto delle Tre Senghe per il quale stiamo terminando gli studi propedeutici”.

Il Lombardo, uno dei piroscafi dei Mille

La storia del Lombardo, il cui itinerario sarà presto visitabile grazie alla realtà aumentata, ha inizio nel 1841, costruito a Venezia e immatricolato a Livorno. Fu poi acquistato dalla compagnia Rubattino nel 1864 e utilizzato, durante il Regno di Sardegna, per il trasporto delle truppe nel corso della Guerra di Crimea.

La notte tra il 5 e il 6 maggio 1860, al porto di Genova, alcuni garibaldini guidati da Nino Bixio si impadronirono del piroscafo (e anche del Piemonte) per dare il via alla storica “Spedizione dei Mille“. Arrivati a Marsala, l’11 maggio 1860, il Lombardo si arenò e venne colpito dai colpi di cannone delle truppe borboniche: semiaffondato, fu poi recuperato dal Porto di Marsala nel luglio dello stesso anno e traghettato fino all’Arsenale di Palermo per essere rimesso a nuovo e iscritto alla marina dittatoriale siciliana.

In ottobre, Garibaldi decretò che sia il Lombardo che il Piemonte dovessero essere preservati come memoria della spedizione per l’Unità d’Italia ma ciò non avvenne: il Lombardo, infatti, entrò a far parte della Regia Marina dove trovò la sua fine, la notte tra il 12 e il 13 marzo 1864, naufragando nelle vicinanze dell’Isola di San Domino mentre trasportava alcuni detenuti alle Isole Tremiti.

Il relitto oggi, una nuova vita

Nelle acque nei pressi dell’isola il piroscafo è rimasto, solitario, per quasi mezzo secolo fino a quando, nel 2005, le operazioni della Soprintendenza ai Beni Archeologici e del gruppo di sommozzatori dei Carabinieri lo hanno riportato alla luce.

Anni prima, inoltre, lo storico Pietro Faggioli ne aveva individuato l’area del naufragio: tra Punta del Vapore e Cala degli Inglesi. Ora non resta che attendere il fondamentale contributo dell’internet underwater things per conoscere sempre meglio uno dei monumenti della storia italiana.

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Il castello costruito da un uomo solo è pura magia

“Castello” evoca scenari medievali, un immaginario di duelli, cavalieri, dame, e un’epoca remota: ma non sempre è così.

Anche in anni più recenti è esistito chi ha sempre desiderato possedere un maniero da fiaba in stile medievale e costruirlo con le proprie forze per vederlo crescere pietra su pietra.

Fiaba moderna, è quella che è avvenuta a Cebolleros, nel nord della Spagna, in provincia di Burgos: qui, nel 1935, nacque un uomo, Serafin Villaràn, che dedicò vent’anni della sua vita proprio a inseguire questo sogno.

Castillo de las Cuevas, il castello costruito da un solo uomo

Nel 1978, con ambizione e determinazione, Serafin inizia a dare vita al suo progetto ispirato dai disegni dei castelli delle favole, lui che non ne ha mai visto uno dal vivo, come riferito dai familiari. Compra un terreno e, da solo, senza conoscenze architettoniche, lavora al suo capolavoro utilizzando cemento e pietre e sassi dei vicini fiumi Trueba e Nela: materiali che non sono certo i più adatti per le opere in muratura poiché non si legano alla perfezione e necessitano di una grande quantità di malta per rimanere uno accanto all’altro.
Eppure, Villaràn dispone soltanto di pietre di fiume e quelle utilizza, motivato più che mai.

Il sogno di costruire un castello come quello dei libri dove vivere con la famiglia è così intenso che Serafin si dedica anima e corpo al progetto e, semplice saldatore in fabbrica, è artefice di uno splendido edificio nato spontaneamente, con geometrie e forme inventate momento per momento, senza un piano prestabilito.

Il Castillo de las Cuevas, “Castello delle Grotte”, grazie alla perseveranza, al duro lavoro e alla pazienza del suo costruttore nei fine settimana, diventa col tempo una piacevole realtà.

Il favoloso sogno continua

La meravigliosa struttura architettonica, in un riuscito mix tra stile medievale e moderno, oggi si staglia in posizione panoramica sulla Sierra de la Tesla e consta di cinque piani, un bar/cantina al piano terra dove le persone possono incontrarsi, un salone al primo piano e un forno al terzo per cucinare una grande quantità di cibo.

Le torri circolari e merlate, impreziosite dalle pietre arrotondate dei fiumi, gli conferiscono l’aspetto di un autentico castello da fiaba che dona notorietà alla piccola comunità e attira turisti da tutta la Spagna.

A raccogliere l’eredità del padre sognatore, scomparso nel 1998 senza vedere la sua grandiosa opera ultimata, sono stati i figli Yolanda e Luis che, ogni anno, hanno investito parecchio denaro sottratto al budget familiare per completare il castello di circa 300 metri quadrati.

I visitatori sono ben accetti e hanno la possibilità di visitare tutti gli spazi dell’edificio di foggia medievale per scoprire con i propri occhi la maestria di Serafin e lasciarsi sorprendere dal suo ingegno.

L’ingresso è libero ma è gradita una piccola donazione per contribuire a coprire gli alti costi di mantenimento del Castello: i figli di Villaràn non intendono però trasformare l’interesse dei turisti in un business poiché vogliono mantenere “puro” il grande sogno del loro papà, un uomo umile che, pur non avendo mai ammirato un castello dal vivo, ha saputo crearlo con le sue stesse mani.

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L’offerta di Ryanair per il Weekend dell’orrore

In occasione del lungo ponte di Halloween, Ryanair lancia la promozione “Weekend dell’orrore” con offerte imperdibili che scadranno alla mezzanotte di lunedì 31 ottobre 2022 per volare dal primo novembre al 15 dicembre a tariffe convenienti e scontate a partire da 19,99 euro (solo andata).

È quindi il momento più adatto per pensare alla prossima vacanza low cost e staccare la spina dalla frenetica routine quotidiana prima delle tanto attese Festività di fine anno. Sono davvero molte le destinazioni tra cui è possibile scegliere: per questo, noi di SiViaggia abbiamo selezionato per voi alcune mete da non perdere.

La scenografica Pafos sulla magnifica isola di Cipro

A tre ore di volo dall’Italia, l’isola di Cipro, culla della Dea Afrodite, è famosa per le bianche spiagge lambite dal mare turchese e l’entroterra punteggiato da vigneti.

Con partenza da Milano Bergamo, a 19,99 euro solo andata, è possibile raggiungere Pafos, un tempo capitale, e oggi scenografica città portuale tutta da scoprire a partire dal centro storico, un dedalo di strade pedonali che abbracciano Piazza Kennedy su cui si affacciano i giardini, il Municipio e la biblioteca, in stile tipico dell’antica Grecia con capitelli e colonne.

La città è oggi suddivisa in due zone, la parte bassa (Kato Pafos) più turistica e vivace con locali e negozi di souvenir, e la parte alta (Ktima Pafos) dove il ritmo della vita scorre lento e immutato da secoli tra bellissimi palazzi coloniali, interessanti musei e moltissime attrazioni culturali.

La costa, poi, è un gioiello: le spiagge sono per tutti i gusti e le esigenze e il mare un vero incanto.

Stoccolma, tra le città più belle della Scandinavia

Da Roma Fiumicino, un volo a 19,99 euro solo andata porta a Stoccolma, edificata su 14 isole e 57 ponti, una delle mete più affascinanti della Scandinavia.

La capitale svedese sa, infatti come sorprendere: il pittoresco centro di impronta medievale, i canali, i moderni elementi di design e i verdi parchi la rendono indimenticabile, in qualsiasi stagione dell’anno.

Il punto di partenza ideale per scoprire la città è il Gamla Stan, uno dei centri medievali meglio conservati in Europa, caratterizzato dalle case color pastello e dai vicoletti dove sentirsi catapultati nel passato: fiore all’occhiello della zona è il Palazzo Reale, con 600 stanze, ricche collezioni di cimeli e musei come l’Armeria Reale.

Durante un tour a piedi della Città Vecchia, non dimenticate di raggiungere il Mårten Trotzigs gränd, il vicolo più stretto della capitale con soli 90 centimetri di larghezza.

Siviglia: tutto il fascino dell’Andalusia

Infine, sempre con un biglietto di sola andata a 19,99 euro, da Catania volate a Siviglia, una delle perle dell’Andalusia, sospesa tra tradizione e modernità e un particolare connubio di architettura araba, spagnola e influenze gitane.

Tra le testimonianze del passato, meritano una sosta l’imponente Cattedrale con la Torre della Giralda alta 90 metri, in origine minareto della moschea sulle cui rovine venne costruita la cattedrale, e l’Alcazar, straordinario complesso monumentale in centro città, ideato e costruito dai Mori, fulgido esempio di architettura mudejar: entrambe le attrazioni sono Patrimonio UNESCO.

Chiese, palazzi storici, la Plaza de Toros, perla di architettura barocca, e anche un tocco di modernità con attrazioni futuristiche quali, ad esempio, il Metropol Parasol, autentico simbolo della Siviglia all’avanguardia.

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Fonte: iStock

Siviglia, Spagna