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Decolla da Milano la prima compagnia aerea con posti solo Business Class

In Francia vola già da sette anni e, a breve, decollerà per la prima volta anche dall’Italia, collegando l’aeroporto di Milano Malpensa con New York Newark. La Compagnie è la prima compagnia aerea che a bordo offre solo posti in Business Class. Un aereo che porta solamente 76 passeggeri che viaggiano nel massimo comfort, quasi come un jet privato.

Quando decolla

Il primo volo, operato da un Airbus A321neo, è previsto per il prossimo 15 aprile e le prenotazioni sono già aperte. Si può quindi iniziare a pensare di trascorrere una vacanza primaverile nella Grande Mela oppure prenotare il prossimo viaggio di lavoro viaggiando comodamente e senza pensieri. Saranno ben cinque i voli settimanali che collegheranno l’aeroporto milanese all’aeroporto più vicino a Manhattan.

Comfort a bordo

Essendo una sola classe Business, le poltrone a bordo sono ampie e reclinabili e non c’è nulla di più piacevole come dormire sdraiati in aereo quando un volo è lungo. Per i voli in Italia, la compagnia ha pensato bene di personalizzare l’esperienza a bordo. Se in Francia gli amenity sono stati pensati per i clienti francesi, in Italia il servizio sarà più vicino ai nostri gusti. A partire dal caffè. Gli amenity kit saranno di [ comfort zone ], un’azienda che produce in Italia con energie rinnovabili.

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L’interno del velivolo che offre solo Business Class

Anche i menu che saranno serviti ai passeggeri sono stati studiati da chef italiani, tra i nomi più blasonati, Isabella Potì e Floriano Pellegrino di Bros da Lecce e il vicentino Lorenzo Cogo, di Lorenzo Cogo Social Club e del Ristorante Dama di Venezia. Un vero ristorante gourmet a 10.000 metri d’altezza, insomma. Anche i vini selezionati saranno di etichette assolutamente italiane.

Non mancherà poi l’intrattenimento a bordo, a partire dal servizio Wi-Fi gratuito per tutti, che consentirà di lavorare non-stop e di fare tutto ciò che si farebbe a terra.

Quanto costa

I prezzi dei biglietti aerei di andata a ritorno per volare a bordo della Business Class di La Compagnie partono da 1500 euro. Tutti i biglietti sono al 100% Flex e quindi modificabili e rimborsabili, senza alcun costo aggiuntivo, fino a 24 ore prima della partenza. Sono inclusi per tutti i passeggeri due bagagli registrati a testa.

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Paestum e Alto Cilento per la Capitale Italiana della Cultura 2024

L’Unione dei Comuni Paestum e Alto Cilento alla conquista del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2024. Si tratta dell’unica associazione di comuni italiani presente tra i dieci candidati finalisti. La proclamazione del vincitore è attesa per la metà di Marzo, da parte del Ministero della Cultura.

Paestum e Alto Cilento per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2024

I numeri parlano già da soli, per ribadire l’importanza di questi luoghi per il patrimonio culturale italiano: 11 comuni – Capaccio Paestum, Agropoli, Giungano, Cicerale, Ogliastro Cilento, Prignano Cilento, Torchiara, Rutino, Lustra, Laureana Cilento e Perdifumo -si sono uniti e portano al voto un tesoro di meraviglie paesaggistiche, naturali ed architettoniche uniche.

Non solo, in questo lembo di terra cilentana, sono stati riconosciuti ben tre patrimoni UNESCO: il Parco Archeologico di Paestum e Velia (dal 1998), il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (nella rete dei Geoparchi UNESCO nel 2010), e un bene immateriale che dona longevità a chi la osserva, come gli abitanti centenari del Cilento, ossia la Dieta Mediterranea di Ancel Keys, dichiarata Patrimonio UNESCO nel 2010, con i prodotti tipici, presenti nel paniere della dieta mediterranea cilentana, oltre alla bufala DOC, fichi e olio.

Le bellezze di Paestum e Alto Cilento

Un territorio, fra terra e mare, che racchiude storia, arte e natura. Le due città principali sono Capaccio Paestum e Agropoli, note ai viaggiatori di tutto il mondo per la presenza di patrimoni inestimabili come i Templi di Paestum, la più importante testimonianza della Magna Grecia, oppure il Castello Angioino Aragonese di Agropoli a picco sul mare. I piccoli borghi dell’entroterra non sono di certo da meno, e vantano meraviglie tutte da scoprire.

Tra queste, ci sono, ad esempio palazzi e castelli con vedute mozzafiato: Palazzo Baronale de Conciliis a Torchiara, Palazzo de Vargas a Perdifumo, Palazzo de Stefano a Ogliastro Cilento, e il maestoso Castello di Rocca Cilento, dal quale si gode un panorama a 360 gradi incantevole.

Il progetto culturale di Paestum e Alto Cilento

L’unione dei comuni di Paestum e Alto Cilento si candida con sette colonne portanti di proposte culturali, quasi fosse un tempio. Si parte dalla centralità dei piccoli borghi del Cilento, rivalorizzati, e i loro giovani, protagonisti di un cartellone di eventi, convegni, e spettacoli. La lettura sarà un altro punto fondamentale della proposta del territorio che, da due anni a questa parte, ospita anche una delle tappe del Premio Strega, proprio nella splendida cornice dell’area archeologica di Paestum. Non mancherà l’arte contemporanea: i borghi pulluleranno di artisti, mostre, performance e percorsi urbani che richiameranno appassionati e turisti.

Un altro elemento centrale della proposta di Paestum e Alto Cilento per la candidatura a Capitale italiana della Cultura 2024, è rappresentato dalla musica e dal teatro: nella nuova Arena dell’Unione, e nei tanti siti che già ospitano manifestazioni musicali e teatrali, si alterneranno artisti di fama internazionale e grandi Maestri del Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Verdi di Salerno e la Scala di Milano. Una delle principali risorse ed attrattive del territorio rimane sempre l’archeologia. Epoche lontanissime rese attuali, qui, dove l’architettura, l’arte, i riti, la cultura della Grecia antica stupiscono i viaggiatori che verranno coinvolti in percorsi di approfondimento e visita più interattivi.

Parco del Cilento

Il Parco del Cilento

 

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Ivrea è la Capitale italiana del libro 2022

È giunto al suo terzo anno il progetto italiano, sponsorizzato dal Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, volto a promuovere la cultura e, più in particolare, la lettura: è stato infatti assegnato il titolo di Capitale italiana del libro 2022, e la città vincitrice è Ivrea.

Ivrea, la Capitale italiana del libro 2022

Il concorso per assegnare il titolo di Capitale italiana del libro si è aperto nei mesi scorsi, e ha visto una ricca partecipazione. Ben 16 sono state le candidature pervenute, ma di queste solo 8 città sono riuscite ad arrivare alla selezione finale: Ivrea, Aliano, Barletta, Costa di Rovigo, Nola, Pescara, Pistoia e Pordenone. Dunque è stata una sfida davvero ardua, ma la giuria non ha avuto dubbi nel proclamare vincitrice la cittadina piemontese.

Le motivazioni? Le ha spiegate il presidente della giuria, Marino Sinibaldi: “Tra le altre proposte, tutte di notevole qualità e meritevoli di attenzione, la candidatura di Ivrea si segnala per la capacità di mettere in rete le molteplici energie del territorio, di aprirsi alla dimensione internazionale, di proporsi come luogo dove si immagina il futuro del libro e della lettura”. Il titolo è stato assegnato in diretta streaming dal Ministro della cultura Dario Franceschini.

Immediata la reazione del sindaco, che ha voluto commentare con entusiasmo: “Siamo davvero felici di questo riconoscimento. Ivrea potrà condividere con tutta Italia lo straordinario patrimonio culturale che custodisce ed essere per un anno intero il palcoscenico di tutto ciò che ruota attorno al mondo dei libri”. La città piemontese è la terza a potersi fregiare di questo titolo. Prima di lei, ci sono state Vibo Valentia nel 2021 e Chiari nel 2020.

Ivrea, una perla piemontese

Immersa tra lussureggiante vegetazione e rigogliosi rilievi morenici, la città di Ivrea appartiene territorialmente alla città metropolitana di Torino ed è un luogo ricco di storia e di cultura. È il centro nevralgico del Canavese, attraversato dal fiume Dora Baltea e a poca distanza dal confine con la Valle d’Aosta. Sin dall’antichità, ha rappresentato un importante punto di snodo, un vero e proprio crocevia strategico che le ha permesso di fiorire. E del suo florido passato ci sono numerose testimonianze, che fanno di Ivrea un vero gioiello.

Dal Duomo di Santa Maria Assunta, splendido edificio barocco risalente al IX secolo, al Palazzo del Vescovado, con il suo torrione merlato: il centro storico della città è uno scrigno di tesori preziosissimi. Uno di questi è il Castello di Ivrea, imponente maniero medievale eretto nella seconda metà del ‘300, che vide passare tantissimi personaggi storici di rilievo. Ma non si può certo dire che la città viva solo del suo passato più lontano. Tra progresso industriale e longeve tradizioni, ancora oggi è un luogo d’eccellenza.

È qui che vide i natali la prestigiosa fabbrica di macchine da scrivere Olivetti, che per lungo tempo fu il fulcro dell’economia locale. E tracce di questo importante periodo sono ancora presenti nel tessuto urbano di Ivrea, a partire dal lascito culturale dell’azienda che ha dato vita al Museo a cielo aperto dell’architettura moderna. Per il suo immenso valore storico, artistico e architettonico, la città è entrata a far parte dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO nel 2018.

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Viaggi extra Ue: i Paesi dove non serve il tampone

La pandemia sembra attraversare una fase di maggior controllo e, per questo motivo, molti Paesi hanno deciso di riaprire le frontiere ai viaggiatori internazionali. Nel frattempo, alcuni Stati membri dell’Unione Europea (Italia compresa) hanno abolito il tampone all’ingresso per i viaggiatori vaccinati, stessa cosa che sta accadendo anche in molti Paesi extraeuropei. Scopriamo insieme quali.

Tunisia, stop al tampone per i viaggiatori vaccinati

A partire dal 15 febbraio 2022 la Tunisia allenta le sue norme d’ingresso. Il tutto grazie ai progressi in termini di vaccinazione (l’82% delle persone con più di 40 anni, il 67% di quelle con più di 12 anni e il 100% del personale turistico ha completato i propri programmi di vaccinazione), e dell’applicazione del protocollo sanitario del turismo tunisino (PSTT) in tutte le strutture turistiche.

Per questo motivo, l’Ente nazionale tunisino per il turismo ha annunciato che non sono più richiesti i test per le persone vaccinate dai 18 anni in su. Resta obbligatorio presentare all’arrivo un attestato che provi l’avvenuto completamento del ciclo vaccinale contro il Covid-19 o un passaporto vaccinale rilasciato dalle Autorità sanitarie del Paese di residenza.

I bambini maggiori di 6 anni che non hanno completato il ciclo vaccinale possono entrare in Tunisia dietro la presentazione di un test negativo Pcr effettuato entro le 48 ore dalla partenza o antigenico, ma entro le 24 ore precedenti l’arrivo. Infine, l’Ente ha comunicato che potrebbero essere effettuati dei test a campione una volta atterrati in Tunisia alle persone dai 6 anni in su. In caso di risultato positivo, il soggetto deve osservare un periodo di autoisolamento di 5 giorni, e in caso di sintomi, l’autoisolamento è prolungato di due giorni.

Revocato dal 10 febbraio anche il coprifuoco in vigore dal 12 gennaio scorso su tutto il territorio tunisino.

tunisia stop tampone

Antichi resti di Cartagine, Tunisia

L’India riapre ai viaggiatori vaccinati

A partire dal giorno 14 febbraio, i viaggiatori internazionali completamente vaccinati possono entrare liberamente in India senza obbligo di o di sottoporsi al test Pcr all’arrivo in aeroporto. Chiunque entri nel Paese, però, deve caricare il certificato di completa vaccinazione su questo portale. I non vaccinati , invece, hanno l’obbligo di caricare i risultati di un test Pcr negativo effettuato 72 ore prima del viaggio, e compilare il modulo di autodichiarazione con la cronologia dell’itinerario del viaggio.

Infine, solamente il 2% degli arrivi in India, selezionati a campione, è testato in aeroporto per verificare eventuali contagi da Covid-19. I viaggiatori, dal canto loro, devono solamente monitorare la propria salute per un periodo di 14 giorni e segnalare eventuali sintomi legati al Covid-19 alla struttura sanitaria più vicina.

Egitto, le nuove regole d’ingresso

Anche l’Egitto è aperto ai viaggiatori internazionali. Il ministero del Turismo e delle Antichità (MoTA) in coordinamento con il ministero dell’Aviazione civile, il ministero della Salute e della Popolazione (MoH) e la Federazione egiziana del Turismo, in ottemperanza alle linee guida dell’Oms ha, infatti, sviluppato nuove regole d’ingresso.

Prima di recarsi in Egitto, è necessario essere in possesso di uno dei seguenti requisiti:

  • certificato di vaccinazione completa con codice Qr valido o certificato dall’ambasciata/consolato egiziano del Paese di partenza;
  • il risultato negativo di un test Pcr o antigenico rapido eseguito nel Paese di partenza massimo 72 ore prima del viaggio.

Si ricorda, infine, che gli italiani possono viaggiare in Egitto (limitatamente ai territori di Sharm el-Sheikh e Marsa Alam) esclusivamente tramite i Corridoi turistici “Covid-free“.

egitto regole viaggio

Panorama del Nilo, Egitto

Messico, quasi senza restrizioni

Non vi sono particolari misure restrittive legate al Covid per l’ingresso in Messico per via aerea.  È obbligatorio, però, compilare un questionario di salute a partire dalle 12 ore prima del volo. All’arrivo, le Autorità di migrazione possono chiedere la copia di un biglietto di uscita dal Messico entro 180 giorni e delle prenotazioni alberghiere, riservandosi di negare l’ingresso in caso di mancanza della documentazione prevista. I passeggeri possono, inoltre, essere soggetti a controlli sanitari e, nell’eventualità di sintomi legati al Covid-19, sottoposti a ulteriori controlli e/o quarantena.

Le frontiere via terra e via aerea con Stati Uniti, Guatemala e Belize sono aperte, ma all’entrata può essere richiesta una prova di avvenuta vaccinazione.

El Salvador, Costa Rica e Repubblica Dominicana

L’Aeroporto internazionale di San Salvador è aperto ai voli interni ed internazionali. Gli stranieri o i cittadini salvadoregni che intendono entrare a El Salvador – per via terrestre, aerea o marittima – non devono presentare il documento che certifichi di aver completato il ciclo vaccinale contro il Covid-19 e nemmeno il risultato negativo di un tampone.

Consentito l’ingresso per via aerea, terrestre e marittima anche in Costa Rica. Non sono richiesti né tampone né isolamento fiduciario per entrare nel Paese. È necessario, però, riempire il seguente modulo digitale 48 ore prima dell’imbarco. I non vaccinati, inoltre, devono dotarsi di un’assicurazione di viaggio che copra alloggio in caso di quarantena e spese mediche per il Covid-19.

Gli Italiani possono viaggiare in Repubblica Dominicana esclusivamente tramite i Corridoi turistici “Covid-free” che prevedono diverse norme da rispettare. Tuttavia, il Paese accoglie tutti i viaggiatori provenienti dall’estero senza alcuna restrizione, a condizione che siano titolari di passaporto in corso di validità per tutta la durata del loro soggiorno. Obbligatorio, inoltre, compilare e inviare questo modulo online.

paesi non chiedono tampone

Punta Islita Beach, Guanacaste, Costa Rica

Georgia, niente tampone per i vaccinati

Niente tampone per i viaggiatori vaccinati anche per entrare in Georgia, basta presentare un documento che certifichi lo svolgimento di un ciclo completo di vaccinazione (inclusa la dose di richiamo, laddove prevista) contro il Covid-19.

In assenza di Green Pass – o in presenza di uno incompleto – coloro che viaggiano per via aerea devono presentare un test Pcr negativo effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso. Sussiste altresì l’obbligo di effettuare un nuovo test Pcr di controllo (a proprie spese) entro tre giorni dall’ingresso in Georgia.

Armenia, destinazione a rischio

La situazione è ancora tesa lungo il confine armeno-azero, in particolare in prossimità della Regione di Syunik, nel sud dell’Armenia, oltre che nelle regioni di Gekharkunik e Vayots Dzor. Per questo, è fortemente sconsigliato recarsi in quelle zone, nonché lungo la frontiera con l’Iran.

Tuttavia, per farvi ingresso basta il Green Pass da vaccinazione o, in alternativa, il risultato negativo di un test Covid-19 Pcr effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Armenia. La certificazione deve essere presentata in lingua inglese, russa o armena, deve includere i dati anagrafici dell’interessato e il numero del passaporto, stampato su carta intestata del laboratorio che l’ha eseguito e deve contenere il logo, l’indirizzo del laboratorio e i contatti telefonici, email e tutti gli altri dati necessari.

Vi ricordiamo, infine, che tutti Paesi presenti in questo articolo (ad eccezione dell’Egitto con Marsa Alam, Sharm el-Sheikh e della Repubblica Dominicana) non sono raggiungibili per turismo dall’Italia poiché facenti parte dell’Elenco E. Per maggiori informazioni a tal proposito vi rimandiamo a questo sito.

Armenia regole viaggio

Monastero di Hayravank sulle rive del Lago Sevan in Armenia

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Etna Notizie Viaggi vulcani

Etna e Stromboli: lo streaming in diretta sulle terre di fuoco

Da una parte lo storico e instancabile vulcano attivo da migliaia di anni, dall’altra il gigante buono, quello diventato il simbolo di una regione intera: stiamo parlando dell’Etna e dello Stromboli, i due vulcani siciliani che da oggi entrano direttamente nelle case dei cittadini di tutto il mondo.

Etna e Stromboli: la visione dei vulcani in diretta streaming

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), ha da poco realizzato i canali tv dei due vulcani siciliani dai quali è possibile ammirare i due giganti e le loro attività. Grazie alle telecamere di sorveglianza che sono state installate rispettivamente sull’Etna e sulle Isole Eolie, l’accesso alla visione dei due vulcani ora è stata garantita a tutti.

Attraverso un servizio in video streaming, sul portale l’Osservatorio Etneo dell’INGV, sarà possibile guardare in diretta tutto ciò che succede sia sull’Etna che sulle isole eoliche attraverso riprese ambientali e termiche che arrivano direttamente dalle telecamere installate nelle località La Montagnola, Nicolosi e Monte Cagliato.

Stromboli

Stromboli

Una sorta di finestra aperta su questi due vulcani che, seppur spaventosi, da sempre sono celebrati alla stregua di un tesoro prezioso, simboli dell’identità territoriale riconosciuta in tutto il mondo.

I vulcani spaventosi che non fanno paura

I due vulcani in questione sono ancora attivi, un motivo questo per renderli temutissimi. Eppure sono migliaia i visitatori provenienti da tutto il mondo che raggiungono queste terre del fuoco per ammirare questi due giganti, gli stessi che sono celebrati dalle popolazioni siciliane.

Il motivo è perché, nonostante le eruzioni e le allerte, un po’ ci si sente al sicuro al cospetto di questi giganti buoni che dopo aver fatto rumore, tornano silenti a definire l’intero paesaggio con la loro bellezza.

Etna: il gigante buono

Parlare della Sicilia vuol dire necessariamente parlare anche di lui, della sua maestosa bellezza, del cuore ardente che pulsa da secoli, ma che non fa male a nessuno. L’Etna è il gigante buono della Sicilia. È passionale e verace, è scenografico quando accende il paesaggio circostante con il manto di fuoco che sgorga dal cratere. Ma è anche spaventoso, quando la magia della visione lascia spazio al rumore, alla cenere e ai lapilli. Eppure non fa paura. Eppure l’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa, continua a restare impresso nell’immaginario collettivo come un gigante dal cuore vivo e buono.

Etna

Etna

Stromboli: il fascino delle leggende antiche

160.000 anni e non sentirli: l’età anagrafica dello Stromboli e le numerose leggende che ruotano al suo cospetto, non hanno fatto altro che creare un’allure sempre più leggendaria attorno a uno dei vulcani al mondo che registra un’intensa e ininterrotta attività.

Eppure qui, secondo le leggende antiche, Eolo aveva costruito proprio la sua dimora. Sempre qui il dio dei venti, dal quale l’arcipelago siciliano prende il nome, poteva prevedere il tempo solo attraverso l’osservazione delle nubi di vapore che emanava il vulcano. Non una magia, s’intende, dato che la forma di queste è condizionata dalla pressione atmosferica dalla quale è condizionata.

Così eccola Stromboli, il Faro del mediterraneo, l’isola dal quale era possibile ammirare uno spettacolo maestoso e suggestivo, e a tratti spaventoso, quello dell’eruzione, anche a lunghe distanze. Di tempi ne sono passati dalla sua nascita eppure nuove storie, miti e leggende si sono sovrapposte affascinando cittadini e viaggiatori provenienti da tutto il mondo. Fa paura? Certo, eppure il suo fascino non cessa di esistere.

Stromboli, eruzione

Stromboli, eruzione 1 agosto 2019

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Il borgo sommerso dal lago di Vagli che sta per riemergere

C’era una volta, tanto tempo fa, un piccolo borgo situato sulle rive del fiume Eldron, incastonato tra le Alpi Apuane non lontano da Lucca. Aveva tante case in pietra, una chiesa romanica e un ponte a tre arcate, proprio lì dove i cittadini passeggiavano e si incontravano, vivevano.

I giorni erano scanditi dai ritmi lenti fin dalla sua nascita in epoca medioevale. Fabbriche di Carreggine, nel cuore della Garfagnana, divenne in tempi moderni uno dei più grandi fornitori di ferro del nostro Paese. Ma con il passare del tempo le fabbriche situate nella zona entrarono in crisi e così il suo borgo.

Questo portò gli abitanti a dedicarsi alla pastorizia e ai campi, ma nei primi decenni del Novecento le cose sembravano destinate a cambiare grazie alla presenza del marmo del territorio. Eppure accade qualcosa che segnò per sempre l’esistenza del paese e che lo fece scomparire tra le acque.

Fabbriche di Careggine

Fabbriche di Careggine dopo svuotamento

La piccola Atlantide nel cuore della Garfagnana

Nel 1941, a seguito della costruzione della diga per sbarrare il corso del fiume Edron, si creò il lago di Vagli, un bacino artificiale collegato alla diga idroelettrica. Quello che non era previsto, però, era innalzamento delle acque di questo che in poco tempo sommersero completamente l’intero borgo medievale di Fabbriche di Careggine.

Come una piccola Atlantide, Fabbriche di Careggine, le strade, le vie e e le case degli abitanti del borgo, furono totalmente inghiottite dalle acque. Abbandonato nel 1947 dai cittadini che furono trasferiti in nuove abitazioni create nella località Vagli di sotto, Fabbriche di Careggine rimase solo un lontano ricordo tra vecchie fotografie d’epoca e memorie custodite gelosamente.

La suggestione del passato, però, è destinata a rivivere attraverso gli occhi di chi guarda ancora oggi i resti di alcuni edifici che emergono timidamente sulla superficie del lago, quasi a voler chiedere di non dimenticare. Ma non è tutto perché  nel corso degli anni il lago artificiale è stata svuotato in diverse occasioni e il vecchio borgo è riemerso in tutto il suo splendore.

Fabbriche di Careggine

Fabbriche di Careggine

Il borgo fantasma riemergerà dalle acque

Lo svuotamento del lago è un evento tanto atteso quanto incredibile perché è questa l’occasione per ammirare i resti dell’antico borgo medievale.

Quando nel 1994 il bacino fu svuotato, la visione delle case in pietra, del cimitero e della chiesa di San Teodoro, così come il quella del ponte e il campanile quasi perfettamente conservati, suscitò scalpore e suggestione nella Garfagnana e in tutta Italia. Come un viaggio nel tempo dove sembrava quasi di vedere ancora le persone vivere e parlare, camminare tra le strade del paese.

Lo svuotamento del lago, con tanto di riemersione del borgo fantasma, è diventato così un vero e proprio evento da attendere con entusiasmo, non solo dagli abitanti di Vagli di sotto che conservano lì le loro memorie e le origini, ma anche da tutti quelli che sono curiosi di guardare con i loro occhi i resti della Atlantide italiana. Un altro svuotamento era stato annunciato nel 2021 ma a causa dell’emergenza sanitaria e di ragioni tecniche questo è stato posticipato.

Da quanto annunciato negli scorsi mesi da Mario Puppa, ex sindaco di Careggine, sarà possibile osservare di nuovo il borgo fantasma di Fabbriche di Careggine nel 2023. Così, dopo quasi trent’anni il paese riemergerà dalle acque.

Fabbriche di Careggine

Fabbriche di Careggine

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Europa Notizie Portogallo Viaggi

Portogallo: stop al tampone, le nuove regole di viaggio

Anche il Portogallo, come l’Italia e non solo, ha allentato le restrizioni per i viaggiatori in entrata che possiedono il Green Pass da vaccinazione o guarigione. Il Paese lusitano, infatti, era stato il primo in Europa a inserire il tampone obbligatorio come requisito di ingresso (per tutti) durante la stagione natalizia. Ma a seguito delle raccomandazioni europee, è stato costretto a intervenire abolendo, in alcuni casi, il tampone per farvi accesso.

Le nuove regole di viaggio per il Portogallo Continentale

A partire dal giorno 7 febbraio, tutti i passeggeri di età pari o superiore ai 12 anni che fanno ingresso o che transitano in Portogallo devono presentare uno dei seguenti documenti:

  • Green Pass da guarigione o equivalente;
  • Certificato UE di vaccinazione completata da più di 14 giorni o equivalente (sono sufficienti due dosi);
  • Certificato di test molecolare negativo (NAAT) eseguito non più di 72 ore prima della partenza, oppure Certificato di test antigenico condotto non più di 24 ore prima del viaggio.

Obbligatorio, inoltre, compilare il modulo di localizzazione digitale (PLF) del Governo portoghese disponibile cliccando qui. Per eventuali verifiche della correttezza/completezza della documentazione (PLF + Certificati) prima del viaggio, si consiglia comunque di contattare la compagnia aerea con la quale si effettua il volo.

Chi raggiunge il Portogallo via terra deve presentare il certificato digitale Covid Ue nelle modalità di vaccinazione, test o recupero. Per chi viaggia via mare si applicano le stesse regole degli arrivi in aereo, compresa la compilazione – individuale  – del Passenger Locator Form che vi abbiamo lasciato sopra, entro le 96 ore antecedenti al viaggio.

Disposizioni per l’ingresso alle Azzorre

L’ingresso alle splendide Isole Azzorre è concesso per viaggi essenziali e non essenziali dietro presentazione di test molecolare (RT-PCR o equivalente test NAAT) effettuato 72 ore prima dell’imbarco, o test antigenico rapido fatto 48 ore prima del viaggio, ma solo per i non vaccinati. Per tutti gli altri basta il Green Pass da vaccinazione o guarigione.

I viaggiatori che lo necessitano possono fare il test gratuitamente all’arrivo e attendere il risultato in isolamento precauzionale (esito disponibile in 12 – 24 ore), mentre i bambini di età inferiore ai 12 anni non devono sottoporsi a tampone. Obbligatorio per tutti, inoltre, compilare preventivamente un questionario disponibile su questo sito.

Le regole di viaggio per Madeira

Madeira è considerata una delle isole più belle d’Europa. Per farvi accesso basta il Green Pass da guarigione o vaccinazione, oppure il risultato negativo di un molecolare effettuato 72 ore prima del viaggio o, in alternativa, un rapido fatto durante le 24 ore antecedenti la partenza.

Anche in questo caso è possibile effettuare il test all’arrivo e attendere l’esito in isolamento (risultato disponibile in 12 – 24 ore), o rispettare l’isolamento volontario, della durata di 10 giorni, presso il proprio domicilio o all’interno della struttura alberghiera prescelta. I bambini di età inferiore ai 12 anni non devono presentare l’esito del test e ogni viaggiatore è tenuto a registrarsi su questo sito.

Situazione epidemiologica nel Portogallo Continentale

In Portogallo è obbligatorio essere in possesso del Green Pass con prova di vaccinazione completa, recupero o esito negativo di un test molecolare o rapido per accedere a:

  • Strutture turistiche e strutture ricettive locali;
  • Ristoranti (a eccezione delle terrazze all’aperto);
  • Spettacoli culturali;
  • Eventi con posti riservati;
  • Palestre.

Più complicata la situazione per bar, club e grandi eventi. Per entrarvi, infatti, è necessario non solo avere un Green Pass da guarigione o vaccinazione completa, ma anche il risultato negativo di un tampone. Esentati dal test sono solo coloro che si sono sottoposti alla terza dose di vaccino contro il Covid-19. Necessaria la mascherina al chiuso e in tutti i luoghi in cui non è possibile mantenere il distanziamento sociale. Vige, infine, il divieto di consumo di bevande alcoliche per strada.

Situazione epidemiologica alle Azzorre e a Madeira

Ogni isola della Azzorre ha delle regole diverse in base alla condizione epidemiologica. Per maggiori informazioni vi lasciamo il sito di riferimento con le varie regole da seguire isola per isola.

Madeira prevede l’obbligo dell’uso della mascherina, a partire dai 6 anni di età, in spazi aperti o chiusi quando non è possibile il distanziamento fisico. Accesso a ristoranti, bar e simili, locali, palestre e attività sportive, culturali, sociali o ricreative sono concesse dietro presentazione del Green Pass da vaccinazione completa o guarigione, oppure il risultato negativo di un test rapido effettuato negli ultimi 7 giorni a proprie spese. I bambini al di sotto dei 5 anni sono esclusi da queste misure.

Cosa fare al rientro in Italia

Secondo la normativa vigente, in vigore fino al 15 marzo 2022, tutti coloro che hanno soggiornato o transitato nei quattordici giorni antecedenti all’ingresso in Italia in Portogallo devono:

  • compilare prima della partenza il Passenger Locator form e presentarlo a chiunque sia deputato ai controlli;
  • presentare Il Green Pass da vaccinazione o guarigione, o altra certificazione equipollente, in una delle seguenti lingue: italiana, inglese, francese, spagnola o tedesca. Oppure, essersi sottoposti a un tampone molecolare o antigenico effettuato prima dell’ingresso in Italia e il cui risultato sia negativo (tampone molecolare da effettuare nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia, tampone antigenico da condurre nelle 48 ore precedenti il viaggio).

In caso di mancata presentazione dei documenti suddetti, è necessario mettersi in isolamento fiduciario per 5 giorni presso l’indirizzo indicato nel Passenger Locator Form con obbligo di eseguire, al termine dello stesso, un tampone molecolare o antigenico. È bene sapere, però, che ai soli fini dell’ingresso in Italia la validità del certificato digitale Ue di vaccinazione rimane prevista per 9 mesi, mentre all’interno del territorio nazionale vale 6 mesi con vaccinazione completa. Scadenza illimitata, invece, per tutti coloro che si sono sottoposti alla terza dose di vaccino. Per un approfondimento su tale argomento vi invitiamo a cliccare qui.

Infine, tutti i bambini di età inferiore ai 6 anni in ingresso in Italia sono sempre esentati dal tampone pre-partenza; gli stessi sono esonerati anche dall’isolamento fiduciario nel caso in cui il genitore accompagnatore con cui viaggiano non abbia questo obbligo.

I minori di età maggiore o uguale a 6 anni se in possesso di una certificazione verde Covid-19 di completamento di ciclo vaccinale con vaccino autorizzato da Ema o equipollente o di avvenuta guarigione, seguono la disciplina prevista per gli adulti.

Vi ricordiamo, tuttavia, che le regole di viaggio sono in continuo mutamento. Per questo motivo, prima di qualsiasi partenza o ritorno, è sempre bene visionare i siti istituzionali della destinazioni verso cui si è diretti, e la pagina web del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ViaggiareSicuri.

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Lagos, perla del Portogallo

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Arcipelago Toscano Notizie Viaggi

Montecristo, l’isola leggendaria che vale un viaggio

Sarà per il tesoro che, dicono, si trovi ancora nascosto sull’isola, sarà per la fama di luogo selvaggio e incontaminato, fatto sta che Montecristo, nell’Arcipelago Toscano, suscita sempre un grande fascino.

Non stupisce, quindi, che siano in molti i curiosi che ogni anno desiderano visitarla. Non è possibile andarci sempre, ma solo con la bella stagione. L’isola di Montecristo apre ai visitatori a marzo (quest’anno il 19, giorno di San Giuseppe nonché Festa del papà) con un calendario di visite che termina il 25 settembre.

Cosa vedere sull’isola

L’isola di Montecristo è una delle più importanti per la tutela della biodiversità dell’Arcipelago Toscano e del Mar Tirreno, un luogo straordinario e fragile dal punto di vista ambientale, un vero e proprio santuario della natura la cui fruizione, da sempre contingentata, richiede il rispetto di specifiche regole comportamentali e modalità organizzative gestite dall’Ente parco e dai Carabinieri per la Biodiversità di Follonica.

Riconosciuta come Riserva naturale statale e Riserva naturale biogenetica, l’isola è inserita nel perimetro sia del Parco nazionale Arcipelago Toscano sia della Riserva della biosfera “Isole di Toscana” nell’ambito del Programma Man and the Biosphere (MAB) dell’Unesco, nonché nel Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos.

Montecristo è ancora un’isola selvaggia, forse l’ultima isola rimasta ancora intatta del Mar Mediterraneo, un luogo unico che ha bisogno di essere compreso, immaginando di fare un salto indietro nel tempo a quando si rispettava il potere della natura sull’uomo.

Il divieto di balneazione, qui, è assoluto. Per la particolare tranquillità del luogo e la presenza di acqua, piccole e grandi specie migratrici scelgono Montecristo come “zattera” per riposarsi e nutrirsi, per poi riprende il volo verso Nord o verso Sud.

La protezione per un miglio intorno all’isola garantisce anche la ricchezza e l’integrità della vita marina. Frequenti sono gli avvistamenti di balene e di altri cetacei, tanto che per le sue particolari caratteristiche, sembra che le acque di Montecristo siano frequentate dallo zifio, un rarissimo cetaceo simile al delfino.

I resti del Monastero di San Mamiliano, la Grotta del Santo con gli ex-voto e la Villa Reale adibita ad area museale, con gli edifici annessi, e i ruderi della Fortezza di Montecristo, sulla sommità del Monte della Fortezza, nel punto più alto dell’isola (645 metri), da cui è possibile avere un’ottima panoramica a 360 gradi, sono le uniche tracce della storia umana sull’isola. Tutto il resto è silenzio e natura.

Il tesoro di Montecristo

Non è solo una leggenda. Un tesoro, in effetti, l’isola lo celava davvero. Nel 2004, furono rinvenute delle monete d’oro nascoste sotto l’altare della chiesa di San Mamiliano a Sovana. Circa 500 pezzi di metallo prezioso databili agli imperatori Leone il Grande e Antemio Procopio, tra il 457 e il 474. Questo presunto era stato citato in alcuni documenti rinvenuti, uno scritto dal Granduca di Toscana Cosimo I nel XVI secolo e un altro in un testo della fine del secolo successivo.

La credenza legata alla presenza di un tesoro sull’isola era giunta sin all’orecchio di Alexandre Dumas che lo ispirò nella stesura del suo celebre romanzo “Il Conte di Montecristo“. È su quest’isola che il protagonista, Edmond Dantès, trova il leggendario tesoro della famiglia Spada, con il quale realizza la sua intricatissima vendetta.

Nessuno ha mai negato che sull’isola possa esserci qualche altro tesoro nascosto…

La leggenda dell’acqua maledetta

Forse per tenere lontani i cercatori di tesori o forse garantire l’isolamento a Montecristo, fatto sta che qui aleggia un’altra leggenda, questa volta terribile. Si dice infatti che l’acqua limpidissima che scorre nella bella stagione nel cosiddetto Fosso del Diavolo, a Nord Ovest dell’isola, procurerebbe la morte lenta e dolorosa a chi la beve. I visitatori sono invitati a portare con loro una borraccia piena già da casa…

La leggenda del drago

C’è un’altra leggenda legata a una grotta presente sull’isola di Montecristo. Secondo la tradizione, San Mamiliano, Vescovo di Palermo, per sfuggire ai Vandali, sarebbe approdato sull’isola portando con sé alcuni suoi seguaci e si sarebbe riparato all’interno di una grotta che, dagli abitanti dell’isola, fu individuata nei pressi del Monte Fortezza e chiamata grotta di San Mamiliano o anche grotta del Santo o grotta del Drago. Ed è proprio qui che il Santo avrebbe ucciso un drago, simbolo del paganesimo.

Sul luogo dell’uccisione del drago sarebbe sgorgata la sorgente d’acqua miracolosa tuttora esistente e, all’interno della grotta, numerosi ex-voto rappresentano ancora oggi la testimonianza del passaggio di generazioni e generazioni di pellegrini e di marinai.

Come prenotare la visita

La visita, organizzata dall’Ente parco nazionale Arcipelago Toscano, in accordo e con il supporto operativo del Reparto carabinieri biodiversità di Follonica, prevede la partenza da Piombino Marittima e lo scalo a Porto Azzurro sull’isola d’Elba. Solo in due casi – venerdì 17 giugno e venerdì 9 settembre – le partenze sono programmate con partenza e arrivo a Porto S. Stefano, con scalo all’isola del Giglio. Ogni data del calendario consente la visita a 75 persone. Il costo dell’escursione è di 130 euro a persona. I costi comprendono il trasporto marittimo a/r e il servizio guida. L’età minima dei partecipanti è di 12 anni. In caso di condizioni meteo avverse saranno proposte date di recupero.


Scarponcini da trekking

Per visitare l’isola di Montecristo bisogna partire con il piede giusto

Cosa sapere

Chi visita l’isola di Montecristo deve tenere presente che è assolutamente priva di servizi e che le escursioni sono piuttosto impegnative. Bisogna dunque pensare a un tipo di abbigliamento comodo e adeguato per le attività escursionistiche, zaino in spalla con acqua e pranzo al sacco, scarponcini da trekking con suola scolpita e, preferibilmente, caviglia alta. Le ottime guide del parco specializzate per la visita di quest’isola sapranno guidarvi nelle zone più belle e vi regaleranno emozioni indimenticabili.

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Le escursioni estive sull’Isola di Montecristo ©R. Ridi

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La spiaggia che ha fatto impazzire Lady Gaga. Un vero paradiso

Una story pubblicata da Lady Gaga su Instagram ha fatto fare a questa spiaggia il giro del mondo. E chi non ne aveva mai sentito parlare, dopo avere visto il video sul social ha già deciso quale sarà la prossima meta di viaggio: l’Australia.

La spiaggia meravigliosa si chiama Twilight Beach, la “spiaggia del crepuscolo”. Giusto per collocarla, si trova nei pressi della cittadina di Esperance, la città più famosa e più vicina a questo paradiso è Perth, nel Western Australia, che in realtà dista ben 700 chilometri. Se siete stati in Australia sapete bene che qui le distanze sono enormi e che per andare da una località all’altra bisogna calcolare sempre tempi molto lunghi.

Esperance si trova in una insenatura con uno dei panorami più incantevoli dell’Australia e con alcune delle spiagge più bianche e delle acque più limpide di tutto il Paese. E Twilight Bay, dove si trova la spiaggia citata da Lady Gaga, è una di queste, dove la sabbia bianchissima incontra acque turchesi.

Ma la sua particolarità, che poi è quella la rende anche una delle spiagge più belle del mondo, è data da alcune scogliere di granito rosa liscissimo che si gettano nel mare: è uno dei litorali più scenografici dell’Australia.

Questa parte di costa è attraversata da uno degli itinerari più spettacolari australiani, il Great Ocean Trail. Lungo 17 km e percorso ogni anno da tantissimi appassionati di trekking e di bicicletta (ma lo si può fare anche con la carrozzina), metà del sentiero si sviluppa proprio lungo la bellissima costa di Esperance.

Il resto del percorso s’inoltra nel bush fino a raggiungere il famoso Pink Lake, il lago rosa di acqua salata il cui color chewing gum è causato da un batterio che produce un pigmento proprio di questo color pastello.

La costa di Esperance regala paesaggi insoliti e unici al mondo. un’atra delle spiagge vicine, Lucky Bay, con una sabbia tra le più bianche dell’Australia. È famosissima per i canguri che vengono qui per sdraiarsi e scaldarsi al sole. Una scena che solo in questa parte d’Australia si può ammirare. Di fronte, nel mare, non è insolito avvistare i delfini che sguazzano nell’acqua trasparente.

In lontananza, le bellissime isole disabitate dell’arcipelago di Recherche, cento isolotti dove provare un’esperienza alla Robinson Crusoe. Qui si possono fare escursioni giornaliere o rimanere nella riserva naturale di Woody Island, dove le uniche attività sono passeggiare nel bush, nuotare, fare snorkeling e pescare. E osservare i piccoli wallaby saltellare qua e là.

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La spettacolare Twilight Beach nel Western Australia

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Meravigliosa è la Luna della neve: lo spettacolo nel cielo

Nonostante il freddo e il clima cupo dell’inverno, il cielo ci regala spettacoli magnifici e ricchi di magia. Infatti, si avvicina la seconda Luna piena del 2022, la famosa Luna della neve. Dopo questi giorni di Luna crescente, il plenilunio si verificherà il prossimo mercoledì 16 febbraio. Ma non si tratta di una plenilunio come gli altri, ma un evento speciale e ricco di atmosfera. La Luna piena di febbraio ha questo particolare nome datole dai nativi del nord America per la sua concomitanza con uno dei mesi più freddi dell’anno.

Per ammirare le Luna delle neve vi basterà rivolgere gli occhi al cielo e ammirare il chiarore luminoso del satellite che rischiara il buio invernale. Il momento di massima illuminazione sarà nel pomeriggio di mercoledì, alle 17.56. Correte fuori dall’ufficio, aprite la finestra e regalatevi un’immagine suggestiva e rilassante, per concludere la giornata con un momento di magia.

luna della neve

La bellezza del plenilunio che si riflette sul mare

L’origine del nome della Luna della neve

Come dicevamo, il nome deriva dalla tradizione dei nativi del nord America che associano la al mese più rigido della stagione la magia della luce di questa Luna. Ma non solo freddo e inverno, secondo le popolazioni Hopi la Luna piena del mese di febbraio è conosciuta anche come la Luna della Purificazione e del Rinnovamento. Questo perché si tratta proprio della prima Luna piena dell’anno secondo il calendario lunare. Un evento che non solo stupisce per la sua bellezza, ma secondo la tradizione porta con sé nuova vita, rinnovata energia e l’inizio di un anno nuovo.

Le tradizione e le leggende

In realtà la Luna di Neve non era stata notata soltanto dagli indigeni americani. A quanto pare, anche i Celti avevano costruito delle leggende intorno ad essa. Infatti, la chiamavano infatti la Luna di ghiaccio, ma in realtà questo plenilunio spettacolare ha ricevuto anche nomi più sinistri da altri popoli e tribù. Ad esempio, la Luna ossea, nome dato dalla tribù dei Cherokee perché a questo punto le scorte di cibo invernali erano diminuite e la caccia scarseggiava, al punto tale che le persone dovevano digiunare oppure rosicchiare ossa e cucinare zuppa di midollo osseo per sopravvivere.

luna della neve

Potete ammirare la Luna della neve mercoledì 16 febbraio

Il suo fascino ha colpito anche gli occhi di altre popolazioni antiche. Ad esempio, tribù dell’Asia orientale che associavano la Luna piena di neve a nuovi inizi, investendola di energia positiva e grandi aspettative. Gli antichi cinesi, ad esempio, la chiamavano Luna che sboccia.

Insomma, questa Luna piena, che per le culture occidentali ha significati profondi e soprattutto legati all’inverno, al freddo e alle scorte di cibo, e alla sopravvivenza. Però ha significati diversi in altre culture. Per esempio è il segno della Māgha Pūjā, un’importante festa buddista che celebra Buddha intento a raccogliere i suoi primi 1.250 discepoli.

E nel 2022? Che significato possiamo dare a questa Luna della Neve così magnifica e luminosa? Forse la speranza che porti davvero rinnovamento e positività, per l’inizio di una nuovo momento storico, più sereno e sicuro. Oppure, rappresenterà semplicemente un faro di luce pura e candida nel buio del freddo invernale, in senso metaforico e letterale.