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Nelle Marche dal mare all’entroterra a bordo dei treni storici

Dopo l’enorme successo dei convogli inaugurali lo scorso autunno, nelle Marche tornano i treni storici che condurranno i passeggeri alla scoperta delle bellezze del territorio dal 18 aprile al 18 dicembre con venti appuntamenti in programma.

A bordo di affascinanti carrozze d’epoca, quelli lungo la Ferrovia Subappennina Italica saranno viaggi lenti e romantici, un autentico ritorno al passato in chiave slow mentre dal finestrino scorre un paesaggio plasmato dalla dolci colline e dalla costa sull’itinerario Ancona – Fabriano – Pergola.

marche

Campagna marchigiana vicino Pergola

L’iniziativa per promuovere il territorio grazie ai convogli d’epoca

L’Assessorato alle Infrastrutture della Regione Marche ha fortemente voluto la riapertura della linea ferroviaria Fabriano – Pergola a scopo turistico in collaborazione con Fondazione FS e Rete Ferroviaria Italiana: l’accordo reciproco prevede un contratto triennale per la realizzazione di corse con convogli d’epoca fino al 2024.

Ogni treno potrà ospitare 250 viaggiatori per un totale di 5000 posti a disposizione durante tutto l’anno e tre dei viaggi previsti si fregeranno del suggestivo contributo di locomotive a vapore.

Ma non è tutto.

Nel 2023 sono previsti i lavori per la riqualificazione delle ex Officine di Fabriano con l’obiettivo di rendere fruibili i locali dell’antico Deposito Locomotive ai passeggeri dei treni storici in transito da Ancona a Pergola: verranno così trasformate in Polo Museale con una porzione adibita al rimessaggio delle locomotive a vapore.

La ferrovia Fabriano – Pergola rinasce per i turisti

La Subappennina Italica nacque come parte di un progetto che avrebbe dovuto unire le Marche all’Emilia Romagna con capoluogo Sant’Arcangelo di Romagna: il tratto tra Fabriano e Pergola, di 31,6 chilometri, fu inaugurato il 28 aprile 1895 e, tre anni dopo, la linea venne prolungata fino a Urbino.

Nel 2013, a causa di una frana, il servizio ferroviario venne interrotto e sostituito da bus: il 26 settembre 2021 la riapertura in chiave turistica con il primo treno storico che ne ha percorso di nuovo i binari dopo otto anni di sospensione.

Un “Viaggio romantico nel tempo” tra bellezze paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche

I treni storici consacrano una nuova forma di turismo slow, colto, sostenibile che va alla ricerca delle eccellenze meno conosciute ma straordinarie che le Marche custodiscono con cura: aree archeologiche, eremi, monasteri, musei, tradizioni, artigianato, tartufo e vini.

La ferrovia Fabriano – Pergola attraversa la Valle del Cesano, cuore verde d’Italia tra montagna e mare: dopo 16 chilometri, dalla stazione di Fabriano si arriva a Sassoferrato, uno dei Borghi Più Belli d’Italia.

Da qui, la linea si immette nella galleria Fontanaldo per raggiungere il punto più alto del tragitto a circa 430 metri: proseguendo verso Monterosso Marche e Bellisio-Solfare (dove è possibile visitare la Miniera di Cabernardi, parte del Parco museo minerario delle miniere dello zolfo delle Marche) lo sguardo incontra lo splendido Santuario della Madonna del Sasso, risalente all’epoca dei Longobardi.

La Valle del Cesano è perfetta per l’outdoor, ricca di sentieri dove praticare escursioni, trekking e biking, la cornice ideale per una vacanza a contatto con la natura e il relax dei verdi prati: scoprirla affacciati al finestrino a bordo dei treni storici diventa un valore aggiunto e un’esperienza indimenticabile davvero da non perdere.

treno vapore

Treno a vapore

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Castelluccio Di Norcia fiori Notizie Viaggi

Castelluccio di Norcia: tutto pronto per la fioritura più bella del mondo

C’è qualcosa di straordinario che accade nella nostra penisola quando le temperature si fanno sempre più calde e il sole diventa il protagonista assoluto delle nostre giornate. E non si tratta solo dell’entusiasmante countdown per l’arrivo della stagione più attesa di sempre, ma di uno spettacolo senza eguali che da anni attira viaggiatori provenienti da tutto il mondo desiderosi di ammirare quella che probabilmente è la fioritura più bella del mondo.

Ci troviamo a Castelluccio, un piccolo e suggestivo paese situato a circa 30 chilometri da Norcia già meta di vacanzieri e turisti che proprio qui, su quello che è stato ribattezzato il tetto degli Appennini, possono vivere esperienze all’insegna del relax e della natura.

Posto in cima a un colle a un’altitudine di 1450 metri, il centro abitato offre la visione del maestoso Monte Vettore che, con i suoi quasi 2500 metri che lo rendono la cima più alta della catena dei Monti Sibillini, ridefinisce l’intero panorama. Ed è proprio qui, tra la grande bellezza degli Appennini, che si può vivere l’esperienza più magica e straordinaria del Belpaese: la fioritura di Castelluccio di Norcia.

Castelluccio di Norcia, fioritura

Castelluccio di Norcia, fioritura

La fioritura più bella del mondo

Quando la primavera si prepara a dare il suo ultimo saluto, prima di lasciare spazio all’estate, mette in scena un altro grandioso spettacolo che vede assoluta protagonista la natura. È lei a trasformare l’altopiano in caleidoscopio di colori, è lei a incantare la vista e a inebriare i sensi attraverso un tripudio di colori e profumi che lasciano senza fiato, proprio lì sul Tetto degli Appennini.

Tra la fine di maggio e la metà di luglio, infatti, l’altopiano di Castelluccio si trasforma nel palcoscenico naturale dove viene messa in scena lo spettacolo più bello di sempre. Sui prati verdeggianti che si perdono all’orizzonte appare un mosaico di colori: c’è il giallo ocra e il rosso, il viola e il bianco, e tantissime sfumature di verde. Sono le specie che fioriscono e che invadono tutto il piano, sono le genzianelle, le violette e i papaveri, i narcisi e ranuncoli, sono le fioriture spontanee e quelle coltivate che si sviluppano in tempi diversi modificando in queste settimane i colori degli appezzamenti.

Tutto inizia con le lenticchie che colorano i campi di giallo che brillano al sole. Si continua, poi, con il rosso dei papaveri e il blu intenso dei ciclamini. L’ultima fioritura, invece, è quella del fiordaliso che tinge l’altopiano di viola.

Castelluccio di Norcia, fioritura

Castelluccio di Norcia, fioritura

Castelluccio di Norcia: la Fioritura del 2022

Profumi, colori, luci e suggestive visioni incantano, avvolgono e stravolgono tutti i sensi in balia di questo grande spettacolo. La Fiorita a Castelluccio di Norcia, così ribattezzata, è così bella che non si può raccontare, ma solo vivere. Ecco quindi alcune indicazioni per ammirare questo show di Madre Natura quest’anno.

Come abbiamo anticipato, il periodo di fioritura, va solitamente dal mese di maggio al mese di luglio, raggiungendo l’apice del suo splendore nelle settimane centrali di Giugno. Tuttavia si tratta sempre di previsioni, in quanto l’evolversi naturale delle fioriture dipende dalla situazione climatica. Sul portale web di Castelluccio, però, è possibile seguire in diretta gli aggiornamenti relativi ai campi in fiore. Vengono messe a disposizione anche delle webcam per immortalare lo spettacolo e renderlo accessibile a tutti coloro che non possono raggiungere l’altopiano.

Castelluccio di Norcia, fioritura

Castelluccio di Norcia, fioritura

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Ritrovata una statua ‘sacra’ di 4500 anni fa

A volte, è proprio dove meno ce lo aspettiamo che accade qualcosa di unico: è ciò che può ben dire il contadino che, mentre era impegnato a lavorare la sua terra, ha trovato nientemeno che una statua sacra risalente a più di 4500 anni fa. La scoperta è incredibile, perché quello che è emerso dal fango è risultato essere un reperto archeologico di grandissimo interesse. Ecco dove è avvenuto il ritrovamento, e perché è così importante.

Gaza, ritrovata una statua sacra

Nelle scorse settimane, il contadino Nidal Abu Eid ha fatto un’eccezionale scoperta: stava tranquillamente lavorando la sua terra, nei pressi di Khan Younis (una città situata nel sud della Striscia di Gaza), quando si è imbattuto in un antico reperto sepolto da millenni. Non poteva immaginare fosse un oggetto preziosissimo, sia per il suo valore archeologico che per quello politico. Si tratta infatti di una piccola statua realizzata in pietra calcarea, alta appena 22 centimetri e rappresentante la testa della divinità cananea Anat, che indossa una corona di serpente.

Gli archeologi palestinesi che hanno avuto modo di studiarla hanno affermato che la scultura sacra risale addirittura ad oltre 4500 anni fa, ovvero alla tarda età del bronzo. Ed è una scoperta straordinaria, perché conferma l’ipotesi degli storici secondo i quali la Striscia di Gaza fosse, all’epoca, un importante insediamento cananeo – oltre che una rotta commerciale fondamentale per l’intera regione. Il Ministro del Turismo e delle Antichità Jamal Abu Rida ha spiegato che questo ritrovamento ha un ruolo significativo dal punto di vista politico: “Dimostra che la Palestina ha una civiltà e uno storia, e nessuno può negarlo o falsificarlo. Questo è il popolo palestinese e questa è la sua antica civiltà cananea”.

La statua di Anat è apparsa dove nessuno avrebbe mai immaginato. Il contadino che l’ha rinvenuta non credeva ai suoi occhi: “Era immersa nel fango. Ho capito subito che si trattava di una cosa preziosa, ma non sapevo che potesse avere un valore archeologico così straordinario. Ringrazio Dio e sono orgoglioso che sia rimasta nella nostra terra, fin dai tempi dei Cananei” – ha dichiarato alla BBC. E sembra quasi beffardo che la dea della bellezza, dell’amore e della guerra ricompaia proprio oggi in un luogo devastato dai conflitti, in particolar modo negli ultimi anni.

Le importanti scoperte archeologiche a Gaza

Il territorio della Striscia di Gaza, d’altronde, è stato luogo di diverse scoperte archeologiche molto importanti. La statua di Anat, che oggi è custodita all’interno del Qasr al-Basha, un museo della città antica di Gaza, è solo l’ultima di una lunga serie di ritrovamenti. Qualche mese fa, ad esempio, una squadra di costruttori al lavoro per creare un nuovo complesso abitativo ha rinvenuto i resti di un antico cimitero romano: è stata, secondo il Ministro Jamal Abu Rida, della scoperta più rilevante degli ultimi 10 anni.

In altre occasioni, tuttavia, i reperti archeologici non hanno avuto la stessa fortuna. È stato il caso delle rovine di una grande città fortificata cananea, che sarebbe stata distrutta per fare spazio a basi militari a sud di Gaza. Mentre non si sono più avute notizie della statua del dio greco Apollo, un bellissimo bronzo di dimensioni reali, che era stata scoperta da un pescatore nel 2013. Scomparsa misteriosamente, sembra essere andata ormai perduta: un accadimento molto grave, pensando al valore di un tale ritrovamento.

Statua di Anat

La Statua di Anat

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Viaggi in Italia e all’estero, cosa cambia dall’1 maggio

Dall’1 maggio cambiano di nuovo le regole per i viaggi all’estero. Novità positive che snelliscono le procedure di controllo e anche gli arrivi degli stranieri sul territorio, come il rientro in Italia dei nostri concittadini. Buone nuove anche per quanto riguarda l’uso delle mascherine al chiuso e del Green Pass: l’ordinanza firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza.

Dall’1 maggio addio al dPLF

Il Digital Passenger Locator Form (dPLF) era stato introdotto nell’estate 2021 e aveva lo scopo di contenere tutte le informazioni necessarie per localizzare il viaggiatore in caso di contagio da Covid durante uno spostamento all’estero. Utilizzato in Italia e in molti altri Paesi d’Europa e del mondo, con la nuova Ordinanza in vigore fino al 31 maggio è stato abolito.

Un’abrogazione che arriva anche a seguito alla richiesta di annullamento da parte del Presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio Franco Gattinoni.

Le regole di viaggio dall’1 maggio

Abolizione del dPLF, ma proroga delle regole di viaggio già previste dall’Ordinanza 22 febbraio 2022 e 29 marzo 2022. In sostanza, chiunque voglia varcare i confini italiani deve essere in possesso di uno dei seguenti documenti:

  • vaccinazione completa con vaccino autorizzato dall’EMA, effettuata da meno di 9 mesi (Green Pass o certificazione equivalente per le autorità italiane);
  • vaccinazione completa con vaccino autorizzato dall’EMA e dose di richiamo (Green Pass o certificazione equivalente per le autorità italiane;
  • guarigione da Covid-19, da meno di 6 mesi (Green Pass o certificazione equivalente per le autorità italiane);
  • risultato negativo di un test molecolare condotto con tampone nelle 72 ore prima dell’ingresso in Italia, o test antigenico effettuato per mezzo di tampone nelle 48 ore prima di atterrate nel Belpaese.

In caso di mancata presentazione della certificazione richiesta, l’ingresso in Italia è possibile ma con obbligo di isolamento per un periodo di 5 giorni, al termine del quale è necessario sottoporsi a un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone.

Le certificazioni possono essere esibite sia in formato digitale, sia cartaceo. I minori al di sotto dei 6 anni di età possono entrare in Italia senza ulteriori formalità e sono sempre esentati dall’obbligo di test molecolare o antigenico.

Le novità sulle mascherine al chiuso

A partire dall’1 maggio, e per il momento fino al 15 giugno, scattano ulteriori novità anche per quanto riguarda l’uso delle mascherine al chiuso. Nel dettaglio: nell’Ordinanza si legge che rimane “l’obbligo di mascherine FFP2 per gli spettacoli aperti al pubblico che si svolgono al chiuso in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo“.

Ma non solo. L’obbligo di indossare dispositivi di protezione FFP2 rimane anche per accedere a mezzi di trasporto come aerei, navi, treni e autobus, così come nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, incluse le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistite (RSA), gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti.

In tutti gli altri luoghi al chiuso che non abbiamo menzionato, non sarà quindi più necessario (dall’1 maggio e fino al 15 giugno, per il momento) indossare le mascherine.

Infine, non hanno l’obbligo di indossare la mascherina – come già accaduto in passato – i bambini di età inferiore ai 6 anni, le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso di tali dispositivi di protezione, e le persone che devono comunicare con una persona con disabilità che non permette l’uso di mascherine.

È bene sapere, tuttavia, che viene caldamente raccomandato di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie in tutti i luoghi al chiuso pubblici o aperti al pubblico.

Addio anche al Green Pass

L’ulteriore novità che arriva con questa Ordinanza è che, per il momento, non sarà più necessario utilizzare il Green Pass. In poche parole, in Italia termina l’era del distanziamento e delle restrizioni. Solo raccomandazioni e poche regole in bar, ristoranti, centri benessere e discoteche.

Il Green Pass non sarà più obbligatorio nei luoghi di lavoro, negli uffici pubblici, nei negozi, nei bar e ristoranti, sui mezzi di trasporto, in mense e catering, cinema e teatri, a concerti, eventi sportivi, convegni e congressi, in centri benessere, centri culturali, sociali e ricreativi, concorsi, sale gioco, feste e discoteche.

Accesso libero ovunque, sia all’aperto che al chiuso, nei bar e ristoranti. Addio al distanziamento sociale ma solo all’aperto, chi preferirà stare al chiuso con l’aria condizionata troverà comunque i tavoli distanziati di un metro. Ritornano anche i buffet liberi in alberghi e ristoranti come nelle cerimonie dove – ma solo all’aperto – i tavoli potranno stare uno di fianco all’altro.

Niente Green Pass nemmeno per le discoteche dove si potrà tornare a consumare drink anche in piedi al banco, e non più esclusivamente seduti al tavolo. Tutti i locali, all’aperto o al chiuso, potranno lavorare a capienza piena e non sarà più obbligatorio, come anche per bar, ristoranti e altre attività, mantenere il registro delle presenze per 14 giorni.

Accesso libero per tutti anche nelle palestre e negli impianti al chiuso dove cade anche l’obbligo di distanziamento mentre si fa attività. Restano invece il metro di distanza o le postazioni alternate negli spogliatoi e nelle docce.

Gli sport saranno tutti consentiti, sia all’aperto, sia al chiuso, anche quelli di squadra e di contatto. Negli stabilimenti balneari si dà il bentornati a racchettoni e tamburelli, acquagym e beach volley.

Dall’1 maggio anche il bagno turco sarà di nuovo fruibile, con il solo obbligo di accesso contingentato secondo l’ampiezza.

Un vero e proprio ritorno alla normalità. Anche se, è bene sapere, il certificato verde non servirà più in Italia, nei fatti questo non cessa di esistere. Nella sua forma “base”, ossia vaccinazione, guarigione o tampone negativo, continuerà a essere fondamentale per i viaggi all’estero, ma non sarà più richiesto in Italia.

Quel che è certo è che, dal primo maggio, diremo addio al Green Pass rafforzato per frequentare palestre e piscine al chiuso, partecipare a feste e cerimonie, convegni e congressi, entrare in discoteche e sale da gioco, andare al cinema e a teatro. Ma non solo.

Dal 1° maggio decade anche l’obbligo di Green Pass base per accedere al luogo di lavoro, consumare in bar e ristoranti al chiuso, salire su aerei (conviene sempre prima consultare le regole di ogni compagnia aerea che sono diverse), treni, traghetti e pullman intra-regionali, partecipare a concorsi pubblici, accedere alle mense, andare allo stadio e assistere a spettacoli teatrali e concerti all’aperto. In tutti questi luoghi l’accesso diventa, finalmente e di nuovo, libero.

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Viaggia a partire da soli 4,99 euro fino a fine giugno

L’estate si avvicina e arrivano anche nuove offerte per viaggiare al prezzo di una colazione. Ryanair, la compagnia aerea low cost irlandese, ha lanciato una promozione alla quale è davvero difficile resistere: voli per tantissime destinazioni a partire da soli 4,99 euro.

Ryanair, la nuova offerta: le regole

Fino alla mezzanotte di domenica 1 maggio avrete la possibilità di acquistare biglietti per tante incredibili destinazioni partendo da soli 4,99 euro. È bene sapere, però, che l’offerta di riferisce esclusivamente ai viaggi che verranno effettuati dall’1 maggio 2022 fino al 30 giugno dello stesso anno.

In tempo in tempo per ammirare gli ultimi scampoli di primavera, e l’inizio della bella stagione, che magari in alcune delle destinazioni scelte è già al suo massimo splendore. Ma dove andare approfittando di questa offerta che vale per tutto il weekend?

Le migliori mete in cui viaggiare

Con voli a partire da soli 4,99 euro potreste raggiungere Agadir, in Marocco. È la capitale della regione di Sous Massa Draa e si trova lungo la costa occidentale del Paese. Arriverete in un luogo l’ambito dalla forza e dalla bellezza dell’Oceano Atlantico e che si distingue per essere moderno, ma anche apprezzato soprattutto per la sua spiaggia lunga oltre 10 chilometri. Una città circondata da quartieri residenziali, ma con un lungomare che possiamo definire da sogno. Il luogo ideale per trascorrere un paio di giorni in completo relax prima di partire alla volta di altre meravigliose destinazioni di questo Paese considerato la Porta dell’Africa. I voli per Agadir partono dall’aeroporto di Milano Bergamo, Roma Fiumicino, Bologna, Napoli, Pisa e Torino.

Oppure, sempre a partire da soli 4, 99 euro, potreste prenotare un viaggio per Zara in Croazia, una città moderna, graziosa e che affascina il visitatore con la sua capacità di coniugare natura e ingegno umano. Senza sottovalutare che è anche una buona base di partenza per conoscere tutte le bellezze di questo spettacolare Paese. Tante le cose da non perdere, ma l’attrazione più particolare è sicuramente l’organo marino che permette al mare di creare sorprendenti melodie: sette gradoni che digradano verso il mare al di sotto dei quali sono collocate 35 canne, ognuna collegata a diverse corde musicali. I voli per Zara partono dall’aeroporto di Pisa e Roma Fiumicino.

Infine, per soli 7,99 euro potreste andare a Salonicco, in Grecia. Situata sul Golfo Termaico del Mar Egeo, è una città che sorprende per la sua vivacità e il suo grande fascino storico e culturale. Erroneamente sempre sottovalutata, è la seconda città più grande del Paese e rappresenta un mosaico unico di diverse culture e civiltà. Da queste parti edifici storici, templi bizantini, musei ricchi di storia e mura medievali, rendono l’esperienza di viaggio davvero indimenticabile. Inoltre, è anche un punto di partenza ideale per visitare la splendida Penisola Calcidica, una zona costiera ricca di fascino con spiagge paradisiache e angoli particolarmente pittoreschi, oltre a essere un punto di imbarco per raggiungere le incontaminate Isole Sporadi. I voli per Salonicco partono dagli aeroporti di Milano Bergamo, Roma Ciampino, Bologna, Napoli e Venezia Treviso.

Non resta che approfittare di questa offerta valida per tutto il weekend e partire il prima possibile verso una destinazione da sogno.

agadir voli low cost

Il porto turistico di Agadir

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Se vuoi fare il pieno di like devi assolutamente visitare questi mercati

È un itinerario inedito e sorprendente quello che ci porta da Londra a Barcellona, passando per Rotterdam, Monaco è Madrid. Un viaggio, questo, alla scoperta dell’identità di queste città, delle culture e delle tradizioni, delle usanze di intere popolazioni. Un’esperienza che si snoda tra colori e profumi che inebriano i sensi fino a stordirli proprio lì, tra i mercati alimentari più suggestivi e caratteristici di tutta Europa.

Formaggi, salumi, pesce e carne, prodotti tipici e caratteristici ci consentono di vivere un’avventura senza pari, quella che ci fa toccare con mano l’anima più autentica di una destinazione, la stessa che possiamo conoscere attraverso i produttori locali e delizie enogastronomiche. Ma sono anche tappe anche da immortalare e da condividere, queste, per mostrare la grande bellezza dei luoghi che esploriamo e per fare anche il pieno di like.

A indicarci le tappe fondamentali del nostro prossimo viaggio ci ha pensato Musement, piattaforma di prenotazione di esperienze di viaggio, che ha stilato l’elenco dei mercati alimentari più popolari sul web, quelli più instagrammati e frequentati, attraverso l’analisi degli hashtag di ben 99 mercati d’Europa. Curiosi di scoprire quali sono i più fotogenici?

Un tour tra i food market d’Europa

Colori, profumi, sapori e tantissimi prodotti: ci accolgono così i food market d’Europa, quelli situati nei centri storici della città, quelli che sono il simbolo della vita urbana, quelli brulicanti di storie, di persone e racconti. E se è vero che la scoperta di una destinazione passa anche e soprattutto per le sue tradizioni gastronomiche è vero anche che nessun posto è meglio del mercato per scoprirle e assaporarle tutte.

Se poi, questi luoghi, sanno trasformarsi anche in cimeli estetici per il nostro feed di Instagram, allora, ecco che diventano inevitabilmente tappe obbligate da aggiungere al nostro itinerario di viaggio alla scoperta del continente europeo.

I mercati più instagrammati e instagrammabili d’Europa

Il Borough Market di Londra non ha bisogno di presentazioni perché quel grande edificio in stile vittoriano, situato proprio nel quartiere centrale di Southwark, è una tappa obbligata per i cittadini e per i viaggiatori che giungono nella capitale dell’Inghilterra e del Regno Unito. E la conferma ci arriva proprio dal fatto che quello di Londra è in cima alla lista dei mercati più instagrammati d’Europa. Formaggi, salumi, carni, vini e tè si snodano su oltre 100 bancarelle messe a disposizione di cittadini e viaggiatori per soddisfare tutti i sensi.

Al secondo posto troviamo anche La Boqueria, il celebre mercato su Las Ramblas a Barcellona, nonché uno dei luoghi più iconici di tutta la città che con i suoi oltre 2000 metri incanta e stupisce la vista, l’olfatto e, naturalmente, anche il palato.

Al terzo posto, ancora sul podio, troviamo il Markthal, il bellissimo e suggestivo mercato coperto di Rotterdam che ospita anche negozi e ristoranti. Seguono il Viktualienmarkt di Monaco di Baviera e Naschmarkt di Vienna, conquistando rispettivamente il quarto e il quinto posto. Più giù troviamo il Torvehallerne di Copenhagen, il mercato di San Miguel a Madrid e Leadenhall Market di Londra. Conquistano il nono e il decimo posto l’Old Spitalfields Market della capitale del Regno Unito e il mercato di Kauppatori di Helsinki.

E l’Italia? I mercati del BelPaese non rientrano nella top ten di quelli più instagrammati, tuttavia quello di Torino Porta Palazzo e il Mercato Centrale di Firenze si sono guadagnati, rispettivamente, la quattordicesima posizione e la diciannovesima.

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È boom di viaggi, ma anche di caos: cosa succede

Questa primavera la ricorderemo come la stagione della rinascita dei viaggi, dopo oltre due anni di restrizioni e misure imposte per contrastare la pandemia di Covid-19. A confermarlo è il boom di prenotazioni che si è registrato in queste ultime settimane che ha superato le più rosee aspettative degli operatori turistici. Tuttavia, questo graduale ritorno alla normalità ha comportato una serie di disagi forse non previsti, tra cui la cancellazione di voli, ritardi e compagnie impreparate.

Aumenta la voglia di viaggiare, ma anche i disagi

Dal 1° aprile ci siamo lasciati alle spalle l’emergenza sanitaria, e nonostante le incertezze di questo particolare momento storico, la voglia di viaggiare è tornata più forte che mai. Che sia per una vacanza a lungo rimandata a causa della pandemia, o una gita fuori porta, i viaggiatori sono tornati a riempire valigie e prenotare soggiorni nelle destinazioni tanto bramate. Secondo il motore di ricerca francese Jetcost, le ricerche di voli sono aumentate del 150%, mentre quelle degli alberghi sono aumentate del 210% nei primi tre mesi del 2022. L’Italia è stata la destinazione preferita di questa Pasqua – con Roma come città più gettonata – seguita da Spagna e Portogallo.

A sottolineare il boom di prenotazioni sono state anche le compagnie aeree, tra cui le low cost Wizz Air, che ha volato il 16% in più dello stesso periodo del 2019, e Ryanair che ha registrato quasi il 10% di voli in più. Percentuali destinate a salite nei prossimi mesi e in vista dell’estate, considerando anche le tante nuove offerte e rotte messe a disposizione da diversi vettori. Tuttavia, la preoccupazione ora è che gli aeroporti non abbiano il personale sufficiente a gestire questo alto numero di passeggeri.

Stando alle testimonianze di alcuni addetti ai lavori, raccolte dal Corriere della Sera, l’improvvisa impennata delle prenotazioni ha messo in difficoltà il settore, portando alla cancellazione di migliaia di voli nell’ultimo mese e costringendo, in alcuni casi, le compagnie ad alzare i prezzi per scoraggiare le persone a prenotare su alcune rotte, cosa che però non ha fermato i più determinati a farsi le sognate vacanze, pronti a pagare anche dieci volte tanto la tariffa media.

Il problema della carenza di personale

A mettere in difficoltà le compagnie aeree è stato l’aumento dei casi Covid-19 provocato dalla variante Omicron, che ha comportato improvvise carenze di personale. Ne è stato un caso emblematico il Regno Unito, con buona parte del personale impiegato negli aeroporti di Londra costretto a rimanere a casa a causa dell’alto tasso di infezione di assistenti di volo e piloti, che ha portato le compagnie aeree, tra cui easyJet e British Airways, a dover sospendere centinaia di voli nella settimana di Pasqua.

Ciò avveniva proprio quando le compagnie britanniche rimuovevano l’obbligo di mascherina per i passeggeri sui collegamenti interni e su quelli tra Paesi europei dove non c’è più l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione. Al problema dei contagi si aggiunge anche l’insufficienza del personale a fronte della domanda crescente. Una delle conseguenze della pandemia è stata, infatti, la crisi del trasporto aereo che ha portato al licenziamento di migliaia di dipendenti in un periodo in cui il traffico è stato ridotto al minimo per le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria.

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Mongolfiera trasformata in una torre di osservazione: succede a Budapest

C’è qualcosa di diverso a Budapest in questi giorni, un grande e gigantesco pallone colorato che svetta verso il cielo in uno dei parchi urbani più frequentati della romantica città tagliata in due dal Danubio. Si tratta di una novità assoluta per i cittadini e i viaggiatori, una mongolfiera che permetterà a chiunque di ammirare la splendida capitale dell’Ungheria dall’alto.

La nuova attrazione di Budapest

I motivi per organizzare un viaggio a Budapest sono tantissimi, dallo splendido e suggestivo Ponte delle Catene, che unisce la zona collinare di Buda con quella pianeggiante di Pest, alla funivia che porta sulla collina del castello, sui luoghi delle magiche visioni, passando per il Museo storico che racconta e ripercorre tutta la storia della città e per la splendida Piazza della Santa Trinità.

Imponente, regale, straordinaria, Budapest è un gioiello da scoprire e riscoprire in ogni giorno dell’anno e in ogni stagione, ma dal 1 maggio 2022 c’è un altro motivo per raggiungerla e viverla intensamente, ed è una mongolfiera trasformata in una torre di osservazione nel centro cittadino.

Per scoprire questa nuova attrazione dobbiamo recarci all’interno del Városliget, anche conosciuto come City Park, il primo parco pubblico del mondo situato nella XIV circoscrizione. L’area, che si estende per oltre 100 ettari, si trova proprio nel cuore della città, vicino a Hősök tere, una delle più importanti piazze della capitale.

Ed è proprio questo uno dei luoghi più imperdibili della città, quello dove si riuniscono ogni giorno gli abitanti di Budapest, lo stesso che i turisti e i viaggiatori raggiungono per fare dei picnic o delle lunghe passeggiate all’insegna del relax e della spensieratezza. Ed è sempre qui che è stata installata una mongolfiera che offrirà la vista panoramica più suggestiva di sempre su Budapest a un’altezza di 150 metri.

Una mongolfiera panoramica per Budapest

Inaugurata il 1 maggio del 2022, la mongolfiera di Budapest, ribattezzata Ballon Lookout Tower, è ben visibile sul prato del parco urbano Városliget, sulla collina di Mimoza. Il grande pallone resterà lì per offrire un volo panoramico a chiunque desideri vedere la città dall’alto, con l’obiettivo di attirare turisti e viaggiatori a scoprire le meraviglie di Budapest e a vivere esperienze uniche.

La mongolfiera, che occupa un’area del parco di 10000 metri quadrati, svolge il ruolo di una torre panoramica in movimento, una sorta di navetta di andata e ritorno verso il cielo che porta grandi e bambini a un’altezza di 150 metri in pochi minuti. L’aeromobile potrà ospitare fino a un massimo di trenta persone per ogni volo, anche se in realtà non si tratta di un vero e proprio volo dato che il mezzo resterà fissato a terra con delle corde, garantendo così elevati standard di sicurezza.

L’esperienza durerà in tutto dieci minuti: cinque per la salita e altri cinque di sospensione nel cielo, un timing perfetto per ammirare il panorama e scattare le istantanee più belle della città dall’alto.

Le prime fotografie diffuse dell’attrazione fanno già sognare, e se a guardare quella mongolfiera vi pare di averla già vista non vi sbagliate. La società francese che ha realizzato il grande aeromobile si è ispirata ad Aerostato, un dipinto su tela firmato dal pittore Pál Szinyei-Merse.

La nuova torre di osservazione di Budapest è una mongolfiera

La nuova torre di osservazione di Budapest è una mongolfiera

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Il museo diffuso più grande delle Alpi

C’è una zona del nostro Paese che è un pullulare di meraviglie, un susseguirsi di borghi molto interessanti, castelli sontuosi, complessi monumentali importantissimi, musei imperdibili e una natura che toglie il fiato, un patrimonio così vasto e speciale che ha fatto sì che proprio qui prendesse vita il museo diffuso più grande delle Alpi.

Il Museo Diffuso Cuneese

Parliamo della provincia di Cuneo in Piemonte dove è nato, nel 2016, il progetto ‘Museo Diffuso’ da un’idea della Fondazione San Michele di Cuneo e dal Rotary Club di Cuneo, in collaborazione con i Rotary Club di Cuneo Alpi del Mare, Bra, Canale Roero, Mondovì, Barcellonette.

L’obiettivo è chiaramente la promozione turistica di questo particolare territorio, ma mettendo a sistema chiese e monumenti attraverso la realizzazione di un portale web contenente videoguide in tre lingue (italiano, inglese, francese) raggiungibile attraverso l’utilizzo di QR CODE. In poche parole, tramite una semplice applicazione scaricabile gratuitamente su smartphone e tablet è possibile accedere al portale e usufruire della guida in autonomia direttamente in loco.

Un progetto la cui forza principale è essere modulabile e implementabile nel tempo e nello spazio: l’ingresso di nuovi interlocutori può portare a un ampliamento dell’offerta, mantenendo però sempre una linea uniforme e riconoscibile.

Augusta Bagiennorum cuneese

Augusta Bagiennorum, resti del teatro romani

Provincia di Cuneo, cosa vedere assolutamente

Imperdibile, in questa zona, è certamente l’area archeologica di Augusta Bagiennorum in località Roncaglia a Benevagienna. Un’antica città fondata alla fine del I secolo a.C. e riscoperta a fine Ottocento, per opera di Giuseppe Assandria e Giovanni Vacchetta che, affittando i campi dai contadini, condussero diverse campagne di scavo.

La città romana aveva forma di trapezio ed era cinta su tre lati da un fossato e da una palizzata in legno. Oggi, tra le cose più belle da ammirare ci sono un teatro che all’epoca era in grado di contenere circa 3.000 spettatori e il Museo Archeologico allestito negli spazi dell’elegante Palazzo Lucerna di Rorà, nel centro di Benevagienna.

Un’altra tappa imperdibile è Mondovì Breo con la chiesa dei Santi Pietro e Paolo che si affaccia su una delle piazze più caratteristiche del borgo. Sorge a ridosso del colle, in una posizione rialzata rispetto all’abitato, ed è incassata tra le case che le fanno da corona.

Gli interni, invece, presentano una bella decorazione pittorica e pregevoli esempi di scultura. Particolarmente interessanti sono i busti ritratto del parroco don Giovanni Gazzano e del benefattore don Marco Antonio Bruno situati lungo la navata centrale.

Mondovì cuneese

La città di Mondovì

Bellissimo anche il Complesso monumentale di San Francesco a Cuneo, ossia l’edificio medievale più importante della città. Basti pensare che si trova in un quartiere che era uno dei più antichi della città e ospitava una chiesa dedicata al Santo di Assisi già alla fine del Duecento.

A Fossano, invece, già all’inizio del XIV secolo esisteva una Confraternita del Cristo Crocefisso che distribuiva elemosine e accoglieva bisognosi e pellegrini forestieri. Qui, tra il 1730 e il 1739, venne edificata una chiesa con una facciata dalle forme mosse e che, all’interno, presenta decorazioni che furono affidate ai fratelli Pietro Antonio e Giovanni Pietro Pozzo per le finte architetture, Michele Antonio Milocco per gli affreschi, Cipriano Beltramelli e Bernardino Barelli per gli stucchi.

A Montà d’Alba da non perdere è il Santuario dei Piloni che si compone di diversi nuclei appartenenti a epoche differenti. Nonostante uno stato di profondo abbandono che ha caratterizzato tutto il complesso fino agli anni Ottanta, oggi la struttura è stata completamente recuperata e restaurata, a tal punto da diventare uno dei siti più frequentati del Roero.

Tracce di Medioevo a Manta con Santa Maria del Castello, di cui non si conosce la data di edificazione, ma che si ritiene sia stato costruita tra 1416 e 1426. All’epoca la chiesa era ad aula unica, ma nel tempo venne più volte rimaneggiata: la copertura lignea fu sostituita da una volta a botte e furono aperte cappelle laterali, come quella dedicata alla Madonna del Rosario che fu poi demolita nel 1958, ma della quale ancora si vede l’arco di ingresso.

Manta piemoente

Veduta del Castello di Manta

Non possono mancare di certo i paesaggi come quello di Castelmagno dove sorge un santuario che risulta essere frequentato già dal periodo romano. La Valle Grana, infatti, era certamente nota ai Romani come un’importante crocevia grazie alla possibilità di passare alla Valle Stura e alla Valle Maira attraverso il passo di Valcavera e il colle del Mulo.

Infine a Cussanio il Santuario della Madonna della Provvidenza che si raggiunge percorrendo uno scenografico viale a doppia fila di carpini, da cui si gode un’ottima visuale sul complesso.

Tutte le novità di quest’anno

Quest’anno al Museo Diffuso Cuneese si sono aggiunte meraviglie come il Complesso Museale di San Francesco in Cuneo, di cui vi abbiamo parlato sopra;  il Museo Casa Galimberti di Cuneo, che si distingue per essere un luogo unico per leggere la storia non solo della città, ma dell’intera Nazione; Via Roma e Piazza Galimberti sempre in Cuneo città che sono, rispettivamente, il cuore pulsante del capoluogo piemontese e la piazza più amata dai cuneesi;  l’Area Archeologica e il Museo della Necropoli di Valdieri, dove si sviluppano particolari insediamenti di carattere naturalistico, come testimoniano la presenza della Riserva del Ginepro Fenicio e del Sentiero delle Farfalle; l’Area Archeologica e il Museo Archeologico di Bene Vagienna, di cui vi abbiamo parlato sopra, e il Museo degli Usi e della Gente di Montagna di Serra di Pamparato, che sorge all’interno di un palazzo storico risalente al XVIII secolo.

Nel corso della primavera verrà ultimato anche l’ultimo contenuto video dedicato al Forte di Vinadio e alle fortificazioni della Valle Stura. Il sito, quindi, si arricchisce di una nuova sezione dedicata in modo specifico all’archeologia. Ad oggi sono oltre 30 le videoguide realizzate, per un totale di 38 località coinvolte e 513 contributi video dedicati. Infine, per il 2022 il Rotary Club Cuneo si occuperà di coinvolgere nel progetto alcuni siti di Villar San Costanzo quali la Parrocchiale di San Pietro in Vincoli, la Riserva Naturale dei Ciciu e l’Abbazia di San Costanzo al Monte, mentre l’ATL si focalizzerà sulle città di Cuneo, Fossano, Borgo San Dalmazzo e Mondovì.

Un vero e proprio Museo Diffuso da non perdere e che si trova nel cuore delle nostre Alpi.

Castelmagno cuneese

Il santuario di Castelmagno

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Gli iris sono in fiore: apre il giardino delle meraviglie sul balcone di Firenze

Tre petali interni eretti e tre petali esterni che ricadono fioriscono ininterrottamente, sono gli iris che inebriano i sensi, che colorano prati e giardini, che creano meraviglie visive tutte da osservare dalla primavera fino all’estate. Sono i fiori che danno spettacolo all’interno di quel giardino situato sulla terrazza panoramica e suggestiva di Firenze, lì dove inizia la magia.

Giardino dell’Iris al Piazzale Michelangelo

Ci troviamo nel capoluogo della Toscana, nella culla del rinascimento italiano, in uno dei punti più panoramici della città: un balcone che si affaccia su Firenze e che ogni giorno è frequentato da cittadini, turisti e vacanzieri che giungono nel piazzale per ammirare lo straordinario paesaggio della città e dell’Arno dall’alto.

Ed è proprio qui, in uno dei luoghi più iconici di Firenze, che si snoda un giardino delle meraviglie aperto al pubblico solo per poche settimane, ma quelle bastano per ammirare la grande bellezza messa in scena dagli iris in fiore.

Sono più di 3000 le specie floristiche che invadono il terreno, esemplari rari, preziosi e più comuni che provengono da ogni parte del mondo. Splendono come non mai mostrando i loro colori più belli e lo fanno anche perché sono protagonisti del Concorso Internazionale dell’Iris che si tiene dal 9 al 14 maggio.

Giardino dell'Iris, Firenze

Giardino dell’Iris, Firenze

Un giardino delle meraviglie a Firenze

Situato tra l’angolo di Viale dei Colli e Piazzale Michelangelo, il Giardino dell’Iris si estende su una superficie di oltre due ettari configurandosi come l’unico giardino botanico dedicato a questo fiore in Europa.

Suddiviso in piccoli viali selciati, piazzole e scalinate, il parco è circondato da grandi uliveti che svettano verso il cielo, ma sono le piante di iris a occupare e invadere il giardino, a colorarlo di meraviglia quando la fioritura ha inizio.

Grazie alle sue varietà provenienti da ogni parte del mondo, e alla cornice romantica e suggestiva che fa da sfondo al questo tripudio di colori, il Giardino dell’Iris è diventato uno dei luoghi più popolari di Firenze, un luogo magico da scoprire ed esplorare a primavera inoltrata.

Per scoprire le sue origini dobbiamo fare un salto temporale alle metà degli anni ’50 quando le Signore Flaminia Specht e Nita Stross Radicati della Società Amici dei Fiori istituirono il Concorso Internazionale annuale per le migliori varietà di Iris. Per quell’occasione si pensò di creare un’area esclusivamente dedicato all’esposizione di questo fiore.

Il Giardino, realizzato nel Piazzale di Michelangelo su progetto dell’architetto Zetti, fu inaugurato nel mese di maggio del 1957. Con il tempo si è arricchito di specie provenienti da ogni parte del mondo, diventando un unicum in tutta Europa.

Giardino dell'Iris, Firenze

Giardino dell’Iris, Firenze

L’appuntamento imperdibile

Come abbiamo anticipato, il giardino delle meraviglie che si affaccia su Firenze, è aperto solo poche settimane all’anno, che coincidono con la fioritura degli iris. L’appuntamento per ammirare questa esplosione di colori, profumi e meraviglia, è a Firenze, dal 25 aprile al 20 maggio 2022.

Saranno oltre 3000 le varietà di ibris provenienti da tutto il mondo che si potranno osservare ogni giorno, dalle 10.00 alle 18.00. L’ingresso al Giardino dell’Iris è gratuito.

Giardino dell'Iris, Firenze

Giardino dell’Iris, Firenze