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Finalmente salpa la straordinaria Wonder of the Seas

L’attesa è finita: il 4 marzo ha debuttato la straordinaria nave Wonder of the Seas di Royal Caribbean salpando da Fort Lauderdale direzione Caraibi per poi fare rotta verso Barcellona e Roma.

La nuova ammiraglia, con il suo primo viaggio ufficiale negli Stati Uniti e in Europa, inaugura un nuovo modo di vivere tutta la bellezza di una crociera riservando ai viaggiatori un’esperienza inedita di vacanza e portando a bordo avventure adatte agli ospiti di ogni età.

La Wonder of the Seas splende nei Caraibi e nel Mediterraneo

Avveniristica e da record (è, infatti, la nave più grande del mondo superando la Symphony of the Seas della stessa flotta), la Wonder sorprende i viaggiatori grazie alle sue otto differenti aree, definite “quartieri”, e dona un’incredibile esperienza di navigazione per un vacanza appagante e indimenticabile.

Solo per fare un esempio, la prima Classe Oasis comprende tutti i nuovi servizi e attività come la Suite Neighborhood, il bar a sbalzo The Vue, in posizione panoramica sul ponte della piscina, mozzafiato al tramonto, e la Wonder Playscape, area giochi interattiva all’aperto per i bambini con una vista che lascia senza parole.

Ma non è ovviamente tutto.

Spettacolari sono poi lo scivolo più alto mai realizzato a bordo di una nave, “The Ultimate Abyss“, l’immenso spazio verde del quartiere Central Park e la coinvolgente ed emozionante esperienza del ponte piscina ispirato ai Caraibi.

Gli amanti dell’avventura avranno soltanto l’imbarazzo della scelta e potranno reimmaginare il proprio modo di stare a bordo vivendo emozioni uniche e portando con sé ricordi che non si possono dimenticare.

La nuovissima e incredibile nave Wonder of the Seas mette in evidenza il meglio di Royal Caribbean e rinnova il classico concetto di crociera dando vita a un’idea di vacanza a bordo mai vista prima.

Gli immancabili classici resi ancora più incredibili

Sulla Wonder, il rinomato concetto di “quartiere” della Classe Oasis si mostra arricchito da esperienze inedite e rafforzato dalla presenza di grandi classici resi ancora più incredibili.

Le nuove avventure e i nuovi successi sono ancora più spettacolari a partire dalla Suite Class Neighborhood, l’ottavo quartiere presente solo qui, che offrirà agli ospiti della classe Royal Suite un altissimo Suite Sun Deck in una nuova posizione, dotata di piscina a sfioro, bar, numerosi lettini e angoli per rilassarsi.
Non mancano il ristorante esclusivo Coastal Kitchen, la Suite Lounge e la più grande Ultimate Family Suite per nuclei di 10 persone.

Il Wonder Playscape, l’area di gioco a tema sottomarino, permetterà di vivere un’avventura completamente nuova con scivoli, pareti di arrampicata, giochi, un murale interattivo che si attiva al tatto e puzzle che faranno sbalordire i bambini, e altrettanto incredibile sarà l’esperienza sul ponte della piscina: The Lime &Coconut sarà pervasa da una coinvolgente atmosfera caraibica, con due bar a bordo piscina e musica dal vivo, il trio di scivoli ad alta velocità, The Perfect Storm e il parco acquatico per bambini Splashaway Bay.

Gli itinerari

La nuova nave offrirà differenti formule per vivere la sua straordinaria unicità, grazie a proposte di 7 notti, come quella che da Fort Lauderdale esplorerà i Caraibi orientali e occidentali, facendo tappa in destinazioni quali Cozumel (Messico), Philipsburg (Sint Marteen), San Juan, Porto Rico, per citarne alcune.

A prescindere dall’itinerario caraibico che gli ospiti sceglieranno, ogni percorso di navigazione raggiungerà l’isola privata di Royal Caribbean.

Per crociere di 7 notti nel Mediterraneo, con partenze da Barcellona e da Roma, i passeggeri avranno invece modo di andare alla scoperta di destinazioni iconiche, come, per esempio, Palma di Maiorca e Capri.

Royal Wonder of the Seas

La Royal Wonder of the Seas

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Cambiano le regole per andare in Grecia

Alla Grecia, mancava solo l’abolizione del Plf come ultima misura anti Covid per tornare alla normalità. Ed è ciò che ha appena fatto. Dopo aver eliminato il tampone obbligatorio all’ingresso, dal prossimo 15 marzo, infatti, per viaggiare verso questo Paese tanto amato dagli italiani non sarà più necessario compilarlo prima di arrivare. Era l’ultimo requisito rimasto e anche quello è stato cancellato dalle autorità greche.

Cosa cambia per i viaggi in Grecia

Seguendo la raccomandazione del Comitato di esperti del ministero della Salute della Grecia, nessuno visitatore sarà più obbligato a compilare il modulo di localizzazione passeggeri. Saranno comunque controllati i certificati di vaccinazione.

Inutile dire che l’adozione di nuovi protocolli sanitari porta automaticamente la Grecia in testa alla concorrenza. Anche all’Italia, dove attualmente la compilazione del Plf per chi arriva dall’estero resta ancora obbligatoria.

Le misure che restano

Ciò non significa che con questa mossa la Grecia consideri liberi tutti! Restano ancora in vigore alcune misure, che però non influiscono affatto sulle vacanze di chi decide di andare in Grecia.

Gli alberghi e tutte le strutture ricettive turistiche che hanno più di 50 camere sono obbligati a instaurare una collaborazione con un medico o con una struttura sanitaria, che agisce secondo le indicazioni del ministero per il controllo del Covid che prevede la fornitura di guanti monouso al personale addetto alle pulizie e agli addetti all’area cucina, l’abolizione dell’uso dei guanti per i turisti durante il buffet. Resta obbligatorio l’uso del liquido disinfettante, la rimozione delle tovaglie usa e getta e l’abolizione della pulizia delle superfici con un dispositivo a vapore con temperatura superiore ai 70°C. Tutto questo sarà fatto come disinfezione, solo dopo un caso Covid confermato nella stanza.

Tutto pronto per andare in Grecia

Detto questo, non resta che scegliere la prossima meta greca dove andare, prenotare un volo (se ci seguite regolarmente vedete che pubblichiamo le offerte low cost non appena vengono lanciate) e un hotel o una camera in una casa privata. E non per forza d’estate. Chi desidera regalarsi un fine settimana prima delle vacanze estive può organizzare un “greekend” ad Atene o a Salonicco, per esempio, due mete perfette per la primavera.

Se, invece, v’immaginate già sdraiati sulla sabbia calda di una spiaggia delle Cicladi (o di altre isole greche) allora vi consigliamo di non indugiare e di puntare il dito sulla mappa scegliendo la vostra isola. Se cercate quelle meno note e quindi anche meno frequentate, ecco alcune dritte.

Le isole meno turistiche della Grecia

Tra le isole dove potrete trovare meno folle di turisti c’è Antipaxos, un angolo di paradiso nelle calme acque del Mar Ionio vicino a Corfù e al largo dell’Epiro continentale. Quest’isola è un’opera d’arte color pastello che richiama l’attenzione come una mitologica sirena. Si dice che il Dio del mare, Poseidone, la creò come nido d’amore per la futura moglie, la ninfa Anfitrite. Nessuna automobile, nessun rumore, nessuno stress. Qui sarete soli con il vostro asciugamano e le spiagge di ciottoli bianchi o di sabbia vellutata tutte per voi.

Altra meta è Lipsi, nel Mar Egeo, non è uno bensì 24 isolotti da sogno (e protetti) dove fuggire. Un piccolo arcipelago dove isolarsi ritrovandosi in spiaggia completamente soli, tra insenature nascoste e grotte incredibili.

E poi c’è una minuscola isola a pochi minuti dalle coste di Creta, nel Mar Libico, che si chiama Chryssi e che significa “oro”. Un piccolissimo paradiso con acque tropicali, dune di sabbia battute dal vento e una foresta protetta di ginepri. Per passare il tempo basta fare il giro dell’isola (solo 4 chilometri di circonferenza). Qui non servono troppi abiti né scarpe e neppure il cellulare. La vita su Chryssi è tornata alle origini: niente acqua corrente, niente ombra, niente servizi, solo la natura greca, in tutto il suo splendore.

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L’isola di Lipsi, nelMmar Egeo, in Grecia

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Traffico aereo: le previsioni per il futuro di IATA

Il mondo si accinge a riaprire le frontiere dopo due anni di chiusure dovute alla pandemia da Covid-19. E IATA, l’organizzazione internazionale delle compagnie aeree, ha tracciato la sua previsione a tal proposito.

Come sono cambiate le aspettative

È evidente che le aspettative rispetto ai due anni appena passati sono cambiate e, soprattutto, grazie all’evoluzione delle restrizioni di viaggio imposte dal governo in alcuni mercati. Nonostante questo, il quadro generale presentato nell’ultimo aggiornamento delle previsioni a lungo termine di IATA rimane invariato rispetto a quanto previsto a novembre, prima dell’arrivo della variante Omicron.

Willie Walsh, direttore generale di IATA, ha infatti affermato che: “la traiettoria per il recupero del numero di passeggeri da Covid-19 non è stata modificata dalla variante Omicron. Le persone vogliono viaggiare, ma c’è ancora molta strada da fare per raggiungere un normale stato di cose. Tuttavia, le previsioni in merito all’evoluzione del numero di passeggeri danno buone ragioni per essere ottimisti“.

Tutto questo vuol dire che il ritorno alla tanto desiderata normalità anche nel traffico aereo è previsto solo nel 2025, e con una stima di circa 4 miliardi di passeggeri. IATA pronostica fra tre anni un livello del 101% di viaggiatori rispetto a quelli del 2019, ultimo anno di comparazione prima dell’emergenza Covid.

L’aggiornamento di febbraio riguardo alle previsioni a lungo termine segnala che se lo scorso anno si era registrato un 47% di volume di traffico rispetto al 2019, in questo 2022 gli analisti prevedono un recupero di traffico al 69%, nel 2023 all’83%, al 94% nel 2024 e al 101% nel 2025.

Uno scenario di ripresa internazionale leggermente più ottimistico rispetto a novembre 2021, basato sul progressivo allentamento o eliminazione delle restrizioni di viaggio in molti mercati.

“I fattori più incidenti nel traffico passeggeri – ha proseguito Walsh – sono le restrizioni che i governi impongono ancora ai viaggi. Fortunatamente, più governi hanno capito che le restrizioni di viaggio hanno un impatto a lungo termine minimo o nullo sulla diffusione di un virus. E le difficoltà economiche e sociali causate da un beneficio molto limitato semplicemente non sono più accettabili in un numero crescente di mercati. Di conseguenza, la progressiva rimozione delle restrizioni sta dando una spinta tanto necessaria alle prospettive di viaggio“.

Lo scenario internazionale

Non tutti i mercati o settori si stanno riprendendo allo stesso ritmo. Per esempio, l’Asia-Pacifico è in ritardo nella ripresa. Mentre Australia e Nuova Zelanda hanno annunciato nuove misure per riconnettersi con il mondo, la Cina non mostra segni di allentamento della sua strategia anti-Covid. Questo vuol dire che i blocchi localizzati nel suo mercato interno stanno deprimendo il numero di passeggeri globali, anche se altri mercati importanti come gli Stati Uniti sono in gran parte tornati alla normalità.

Quindi, a causa delle restrizioni di viaggio ancora in atto nel mercato Asia-Pacifico, il traffico da/per/all’interno di questa zona raggiungerà solo il 68% dei livelli del 2019 nel 2022, il risultato più debole. I livelli del 2019 dovrebbero essere recuperati nel 2025 (109%) a causa di una lenta ripresa del traffico internazionale nella regione.

Per quanto riguarda l’Europa, nei prossimi anni si prevede che il mercato trarrà vantaggio dalle preferenze dei passeggeri per i viaggi a corto raggio man mano che la fiducia riprenderà. Ciò sarà facilitato da una circolazione sempre più armonizzata e priva di restrizioni all’interno della Ue. Secondo le previsioni di IATA, il numero totale di passeggeri da/per/all’interno dell’Europa raggiungerà l’86% dei valori del 2019 nel 2022, prima di recuperare completamente nel 2024 (105%).

Il traffico da/per/all’interno del Nord America, dopo un 2021 resiliente, continuerà a registrare ottime performance anche nel 2022. Infatti, il mercato interno statunitense sta tornando alle tendenze pre-crisi e con continui miglioramenti nei viaggi internazionali. Nel 2022, il numero di passeggeri raggiungerà il 94% dei livelli del 2019. La piena ripresa è prevista nel 2023 (102%).

Le prospettive di traffico passeggeri dell’Africa sono leggermente più deboli nel breve termine a causa dei lenti progressi nella vaccinazione della popolazione e dell’impatto della crisi sulle economie in via di sviluppo. Il numero di passeggeri da/per/all’interno di questo continente riprenderà più gradualmente che in altre regioni, raggiungendo il 76% dei livelli del 2019 nel 2022 e superando i livelli pre-crisi solo nel 2025 .

Si ritiene che il focus del Medio Oriente sulla connettività a lungo raggio attraverso i suoi hub si tradurrà in una ripresa più lenta. Le previsioni di IATA sono che il numero di passeggeri da/per/all’interno del Medio Oriente raggiungerà l’81% dei livelli del 2019 nel 2022, il 98% nel 2024 e il 105% nel 2025.

Il traffico da/per/all’interno dell’America Latina è stato relativamente positivo durante la pandemia. Attualmente, si prevede che vedrà un forte 2022, con restrizioni di viaggio limitate e flussi dinamici di passeggeri all’interno della regione e da/per il Nord America. Inoltre, IATA sostiene che il numero di passeggeri nel 2019 sarà superato nel 2023 per il Centro America (102%), seguito dal Sud America nel 2024 (103%) e dai Caraibi nel 2025 (101%).

Le conseguenze del conflitto Russia-Ucraina

Purtroppo non sono da sottovalutare le conseguenze del conflitto Russia-Ucraina. Tuttavia, la previsione tracciata da IATA non calcola l’impatto che può avere questo evento sull’aviazione. Ma in generale, il trasporto aereo è resiliente agli shock e sembrerebbe improbabile che questo conflitto possa avere un impatto sulla crescita a lungo termine del trasporto aereo. E, nonostante la chiusura degli spazi aerei, è ancora troppo presto per stimare quali saranno gli effetti a breve termine per l’aviazione. È piuttosto evidente, però, che esistono rischi al ribasso, in particolare nei mercati esposti al conflitto.

I fattori di sensibilità includeranno l’estensione geografica, la gravità e il periodo di tempo per le sanzioni e/o la chiusura dello spazio aereo. Questi impatti si faranno sentire più gravemente in Russia, Ucraina e nelle aree limitrofe. La Russia pre-Covid era l’undicesimo mercato più grande per i servizi di trasporto aereo in termini di numero di passeggeri, compreso il suo enorme mercato interno. L’Ucraina si è classificata 48esima.

L’impatto sui costi delle compagnie aeree a seguito delle fluttuazioni dei prezzi dell’energia o del reindirizzamento per evitare lo spazio aereo russo potrebbe avere implicazioni più ampie. Non si esclude che la fiducia dei consumatori e l’attività economica subiscano un impatto anche al di fuori dell’Europa orientale.

Quello che per il momento è evidente è che nelle ore successive all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la domanda di viaggi internazionali ha subito un forte calo. Ma secondo gli esperti dei viaggi, dopo due anni di stop a causa della pandemia, le persone hanno molta voglia di viaggiare.

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Salpa la nave da crociera che è un omaggio all’Italia

Salperà il 5 marzo da Savona la nuova nave di Costa Crociere, Costa Toscana. Già dal nome si capisce che questa nave è un omaggio all’Italia.

Com’è fatta la nave

A bordo è tutto ispirato al nostro Paese e in particolare alla nostra Regione. A partire dalla zona principale della nave, il Colosseo, uno spazio al centro sviluppato su tre ponti dedicato agli spettacoli. Gli schermi luminosi, posizionati sia sulle pareti sia sulla cupola, offriranno la possibilità di creare una storia diversa in ogni porto di scalo e in ogni momento della vacanza.

Piazza del Campo è invece una grande scalinata affacciata a poppa, su tre ponti, ideale per i momenti di intrattenimento degli ospiti, con una balconata all’aperto sull’ultimo ponte il cui pavimento di cristallo farà vivere l’emozione di volare sul mare.

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La Costa Toscana in navigazione

Piazza dei Miracoli, a prua della nave, è il punto d’incontro di tre diverse esperienze: shopping, degustazione e intrattenimento. Un altro punto suggestivo e panoramico è la Passeggiata Volare, che raggiunge il punto più alto della nave a 65 metri d‘altezza.

I ponti avranno tutti nomi delle città toscane: Montalcino, Pietrasanta, Viareggio, Montecatini, Lucca, Pienza, Bolgheri e Montepulciano.

Inoltre, sulla nave è tutto Made in Italy: arredamento, illuminazione, tessuti e accessori, disegnati appositamente per lei da 15 partner altamente rappresentativi dell’eccellenza italiana.

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Bar a bordo piscina sulla Costa Toscana

Anche l’offerta enogastronomica prenderà l’Italia come punto di riferimento principale. Nei 21 tra ristoranti e aree dedicate alla gastronomia ci saranno menu curati da che stellati, da Bruno Barbieri, star di Masterchef, a Hélène Darroze e Ángel León.

A bordo della Costa Toscana non manca l’area benessere che si chiama Sole Mio, con salone di bellezza, sauna, hammam, una piscina talassoterapica, 16 sale per i trattamenti e le stanze della neve, del sale e del relax. Per rilassarsi e godersi il sole ci sono anche quattro piscine, di cui una coperta con acqua salata. Chi ama tenersi in forma anche in vacanza può contare su una palestra e un campo polisportivo con vista mare.

Le nuove cabine

Sulla Costa Toscana, oltre alle cabine classiche, ci sarà una nuova tipologia con “terrazza sul mare” e una splendida dependance dove fare colazione, prendere un aperitivo o semplicemente godersi il rumore delle onde. Le camere a bordo della nave sono in totale 2.663, di cui 28 suite, 106 camere con terrazza, 1.534 camere con balcone, 168 camere esterne e 827 camere interne.

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Una delle cabine a bordo della nave

Una nave super green

Ormai la battaglia tra le compagnie crocieristiche si combatte a suon di iniziative legate alla sostenibilità. La Costa Toscana è alimentata a gas naturale liquefatto (Gnl), la tecnologia attualmente più avanzata nel settore marittimo per abbattere le emissioni.

Questa nave Toscana è stata progettata per essere una vera e propria “smart city” itinerante, con soluzioni sostenibili e concetti di economia circolare per ridurre l’impatto ambientale. Grazie all’utilizzo del Gnl, è possibile eliminare quasi totalmente l’immissione in atmosfera di ossidi di zolfo (zero emissioni) e particolato (-95/-100%), abbassando anche le emissioni di ossido di azoto (-85%) e di CO2 (sino al 20%).

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Uno dei bellisimi bar lounge sulla nave

L’intero fabbisogno giornaliero di acqua della nave è soddisfatto trasformando quella del mare tramite l’utilizzo di dissalatori. Il consumo energetico è ridotto al minimo grazie a un sistema di efficientamento energetico intelligente. Inoltre, a bordo viene effettuato il 100% di raccolta differenziata e il riciclo di materiali come plastica, carta, vetro e alluminio, che saranno parte di un approccio integrato, finalizzato alla concretizzazione di progetti di economia circolare.

Zero sprechi alimentari

Con l’obiettivo di evitare inutili consumi, compresi gli sprechi alimentari, anche nei ristoranti della nave si applicano principi di sostenibilità. Innanzitutto, i menu sono stati studiati in base alla provenienza dei produttori locali e con materie prime del posto. Inoltre, per ogni cena che si degusterà nel ristorante Archipelago, quello degli chef stellati, la compagnia donerà parte del ricavato alla Costa Crociere Foundation che ha lo scopo di sostenere progetti ambientali e sociali. E, nel ristorante, faranno bella mostra alcuni “pezzi” artistici chiamati “driftwood” ovvero recuperati dal mare grazie ai “Guardiani della Costa”, il programma di educazione ambientale per la salvaguardia del litorale italiano.

Nuovi tour

Ci saranno anche delle novità riguardo gli itinerari delle crociere della Toscana. La prima crociera che partirà il 5 marzo da Savona prevede una settimana nel Mediterraneo occidentale alla scoperta di Spagna, Italia e Francia, con soste a Marsiglia, Barcellona, Valencia, Palermo, Civitavecchia/Roma. Da maggio fino a metà ottobre 2022, l’itinerario cambierà per dare spazio a destinazioni più balneari, visitando Savona, Civitavecchia/Roma, Napoli, Ibiza, Valencia e Marsiglia, mentre da metà ottobre Palma di Maiorca sostituirà Ibiza.

Le destinazioni comprese negli itinerari potranno essere visitate con nuove escursioni curate da National Geographic Expeditions, in collaborazione con il tour operator Kel 12, che permettono di scoprire i luoghi unici accompagnati da persone specializzate, come archeologi, enologi, vulcanologi, biologi marini e fotografi.

 

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La primavera è il periodo migliore per visitare questo piccolo Stato

Con la primavera sbocciano fiori e giardini. Ma è anche il periodo dell’anno in cui cresce la voglia di uscire di casa e di mischiarsi tra la gente, assistendo a eventi, mostre, concerti. Le strade del Principato di Monaco, a due passi dall’Italia, gli spazi verdi si colorano di splendide composizioni floreali (è la seconda città d’Europa per spazi verdi dopo Vienna) e strade e piazze si animano di turisti.

Questo piccolo Stato riesce ad attirare su di sé l’attenzione del mondo intero, con i suoi piccoli e grandi eventi, le sue kermesse, il suo pubblico fatto di gente comune ma anche di tante celebrity che si mischiano alla folla.

Ed è proprio dedicato alla nuova e bella stagione il Festival Printemps des Arts, che si tiene nel Principato dal 10 marzo al 3 aprile, un vortice di musica, danza, film e arti grafiche sotto la supervisione del nuovo direttore artistico Bruno Mantovani. Eventi che si svolgono in alcuni dei luoghi più iconici di Montecarlo e che sono l’occasione per visitare gli edifici più belli e famosi.

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Una veduta panoramica del Principato di Monaco

Le location iconiche del Principato di Monaco

Tra i luoghi di questa edizione ci sono quelli più iustituzionali, come teatri, chiese e cinema. Primo fra tutti, l’Auditorium Rainier III, a cui si accede dal celebre tunnel del Larvotto, quello dove sfrecciano ogni anno le auto di Formula Uno durante il Gran Premio di Montecarlo.

L’Opéra è naturalmente una delle location del festival, un edificio che fa parte del casinò di Montecarlo, inaugurato a fine ‘800 con il nome di Salle Garnier, dal nome dell’architetto che lo progettò insieme all’Opéra di Parigi. È qui che si sono svolti i festeggiamenti per il matrimonio tra Alberto II e la principessa Charlene.

E poi c’è il Théâtre des Variétés, un teatro piuttosto recente dove si svolgono spesso eventi culturali. Alcuni concerti si svolgono anche all’interno della Chiesa di Saint-Charles, sul Boulevard des Moulins, la via dello shopping. E infine il Grimaldi Forum, l’edificio tutto vetri che dà sulla spiaggia del Larvotto – che ha appena subìto un grosso restyling dietro la consulenza del nostro Renzo Piano – dove già si tengono eventi e soprattutto mostre.

Alcuni concerti sono aperti solo a pochi fortunati e si tengono nelle sale dei lussuosi hotel monegaschi, come l’Hôtel de Paris, l’Hôtel Hermitage (forse il più lussuoso del Principato) e il Novotel.

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Un concerto all’aperto davanti al casinò di Montecarlo

Luoghi inusuali diventano teatri

E poi ci sono luoghi insoliti, come il Museo Oceanografico, sulla rocca di Monaco, tra pesci tropicali e migliaia di meduse, nelle ampie sale risuoneranno le note musicali del festival. Il liceo tecnico, un edificio modernissimo sulle alture del Principato, è anch’esso un luogo particolare dove tenere dei concerti.

Poi c’è lo Yacht Club, l’edificio a forma di nave ormeggiata proprio sul porto Hercule, progettato da Norman Foster. Un altro edificio di design dove si tengono degli eventi è l’One – Monte-Carlo, un palazzo di fianco all’Hôtel de Paris e al casinò, che ospita lussuosissime penthouse costruito solo pochi anni fa ridefinendo completamente la celebre Place du Casino.

Alcune esibizioni si svolgono anche nel tendone del circo, una tensostruttura stabile che si chiama Chapiteau de Fontvieille e dove ogni anno si svolge ogni anno un importante festival internazionale del circo, trasmesso anche in Tv e gli eventi si stendono anche al vicino Café du Cirque.

E, infine, c’è una location che viene aperta solo qualche volta eccezionalmente e che pochi tra quelli che pensano di conoscere bene il Principato hanno avuto occasione di visitare. Si tratta del Tunnel Riva, una rimessa che si trova sotto i portici di Port Hercule. Come dice il nome, qui ci si occupa da almeno 60 anni di questi bellissimi motoscafi fornendo assistenza tecnica o servizio di rimessaggio. Questo famosissimo cantiere italiano, di Sarnico, in provincia di Bergamo, fabbrica imbarcazioni di lusso fin dalla metà del 1800 ed è sinonimo di lusso ed eleganza, da sempre. Fatto sta che quando questo particolare “garage” dei Riva viene affittato per eventi privati, spesso legati proprio alla nautica e ai boat show, diventa anche un vero e proprio museo perché gli ospiti si aggirano negli spazi tra un motoscafo e l’altro.

Il Festival Printemps des Arts

La prossima edizione del Festival Printemps spazia dalla musica del XIV secolo alla riscoperta di Haydn e Debussy, con il grande pianista Jean Efflam Bavouzet, da Bach con l’organista Éric Lebrun a Mozart, Sciostakovic e Ravel interpretati dal quartetto d’archi Quatuor Voce fino al jazz.

Info utili

Il prezzo dei biglietti varia dai 20 ai 40 euro. Sono disponibili biglietti da 10 euro per i giovani fino ai 25 anni, mentre per i bambini fino ai 12 anni l’ingresso è gratuito. Ci sono anche biglietti ridotti per i gruppi. Tutte le info sul link ufficiale.

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Un concerto durante il Festival Printemps des Arts

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Nuova offerta Ryanair, vale solo 24 ore

Ryanair ha appena lanciato una nuova offerta low cost, con biglietti aerei a partire da 14,99 euro a tratta. La promozione scade a mezzanotte. Si può partire a questi prezzi bassi da oggi fino al prossimo 7 aprile.

Ci sono offerte per diverse mete in Europa, anche nell’Europa dell’Est, ma, vista la situazione, vi consigliamo di pensare a un viaggio entro i confini nazionali o al massimo dalla parte opposta e quindi Francia, Spagna o Portogallo.

Ci sono voli per la Sardegna a prezzi anche inferiori rispetto all’offerta. Un Milano Bergamo o Malpensa – Alghero costa solo 4,99 euro a tratta. Ci sono voli per Bari da Malpensa, da Roma Fiumicino e da Alghero anche questi a 4,99. Così come per Palermo, si trovano – ancora per poco – biglietti a meno di 5 euro partendo da tantissimi aeroporti (Malpensa, Fiumicino, Bari, Alghero, Cagliari, Bologna, Brindisi, Cuneo, Genova e Napoli). Se non avete ancora le idee chiare, ecco il nostro consiglio di viaggio.

Perché andare ad Alghero fuori stagione

La chiamano “la piccola Barcellona” o la “Barceloneta” della Sardegna quindi, come la città catalana, avrà molto da offrire. In realtà il soprannome è dovuto al fatto che in città è ancora molto diffusa la lingua catalana, parlata da un abitante su cinque, seppur nella variante algherese.

Alghero, che ha un centro storico davvero delizioso, circondato dalle sue famose mura di cinta e ricco di interessanti monumenti e edifici storici, si trova anche in una posizione ideale per escursioni e passeggiate lungo questo tratto di costa sarda, chiamato Riviera del Corallo (e il nome evoca già qualcosa di incredibile), che presenta non poche sorprese.

Una volta arrivati, basta imboccare le strade a caso per rendersi conto dell’eterogeneità di sfondi e scenari, un labirinto di vicoli su cui s’affacciano le mura gialle e le case antiche che rievocano le sue origini catalane. Da non farsi mancare sono le belle passeggiate lungo i bastioni del porto, da cui scorgere i caratteristici tetti rossi delle case e le cupole delle chiese. Come quella di San Michele, con la caratteristica cupola di maiolica colorata, e quella di Sant’Anna del ‘700, in stile tardo-rinascimentale.

Alghero è, come già anticipato, famosa per il corallo, che nell’arte manifatturiera locale viene unito all’oro in un felice connubio artistico. Imperdibile è quindi una visita del museo del Corallo.

Il momento più appassionato dell’anno ad Alghero è la Settimana Santa, con i riti religiosi della tradizione spagnola. Quindi se ci andate prima di Pasqua vi godete anche un evento unico in Italia.

Alghero

Le mura di Alghero

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Questa estate puoi fare un tour tra concerti in Gran Bretagna, gratis

C’è chi è disposto a volare dall’altra parte del mondo pur di ascoltare le proprie band del cuore o partecipare ai festival più suggestivi e iconici di sempre. Ed è proprio a queste persone che oggi ci rivolgiamo con quella che ci sembra essere l’offerta di lavoro dei sogni. La piattaforma di biglietti Skiddle, infatti, sta cercando un festival reporter disposto a girare tutta la Gran Bretagna questa estate partecipando a 13 grandi manifestazioni musicali nel Paese.

In viaggio per la musica

C’è chi si mette in viaggio per raggiungere le meraviglie naturali del mondo, quelle che portano la firma di Madre Natura, e chi invece per ritrovarsi al cospetto delle grandi opere architettoniche costruite dall’uomo. Ma le avventure di viaggio sono mosse anche dagli interessi personali, dalle emozioni, dalla voglia di vivere nuove esperienze che passano per le tradizioni, le culture e tutti i sensi. Passano anche per la musica, per i festival e i concerti.

Sono migliaia le persone che ogni anno si mettono in volo per raggiungere villaggi, paesi e città e assistere ai festival locali, eventi canori dove non solo è possibile ascolta buona musica, ma si può respirare un’aria culturale internazionale, frizzante e piena di energia.

Tra i luoghi più frequentati e celebri in questo senso, non possiamo non menzionare la Gran Bretagna. È proprio nel Paese che sono conservati i luoghi storici e iconici legati a questo mondo, palchi straordinari che hanno ospitato i Big della musica come i Beatles, i Radiohead, i Muse, i Pink Floyd, Jimi Hendrix, i Depeche Mode e molti altri ancora.

Ma la Gran Bretagna è anche il luogo dei festival straordinari dove ogni anno, sotto i palchi, si riuniscono migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. Ed è proprio lì che potrete andare se sarete scelti come festival reporter da Skiddle quest’estate.

Pagati per vedere concerti: come funziona il lavoro dei sogni

Se l’idea di fare un tour tra i festival musicali più iconici della Gran Bretagna vi entusiasma, allora non potete lasciarsi sfuggire questa opportunità. Si tratta di un lavoro in piena regola dato che la piattaforma di biglietti Skiddle paghera alla persona selezionata £ 7.500. La richiesta è quella di partecipare a 13 grandi eventi che si terranno questa estate nel Regno Unito ogni fine settimana.

Il candidato ideale, neanche a dirlo, deve essere un appassionato di musica, pronto a lanciarsi in questa avventura da maggio ad agosto, disposto a spostarsi da una parte all’altra del Paese per raggiungere i luoghi dei festival. In cambio è richiesto di creare dei contenuti multimediali che verranno poi caricati sulla piattaforma di Skiddle per raccontare i momenti più emozionanti e suggestivi dei festival.

Tra gli eventi iconici ai quali si è invitati a partecipare troviamo l’Highest Point a Lancaster, il Dream Valley in Kent, il Parklife a Manchester e l’One Out Fest a Londra. E poi ancora Retro In The Park a Burnley, Kubix in Sunderland, il Bluedot a Macclesfield, il Belladrum a Inverness. Ad agosto si susseguiranno ogni weekend il  Rock The Mote, Kent, il
Garage Nation Outdoor Fest a Londra, il Weyfest e il Creamfields North a Cheshire, l’ultimo di questa lunga serie di festival.

Se volete candidarvi, non vi resta che compilare l’application form sulla piattaforma di Skiddle e prepararvi a fare il pieno di musica. Buona fortuna a tutti!

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I Paesi che riapriranno a breve e quelli senza più restrizioni

Da giorno 1 marzo sono state abolite le misure restrittive legate ai viaggi da e per l’Italia. Ciò vuol dire che possiamo viaggiare ovunque nel mondo, a patto che un determinato Paese sia effettivamente aperto al turismo.

Lo Stivale, però, non è l’unico luogo del globo ad aver allentato le norme di viaggio. Tantissime destinazioni hanno rivisto le loro regole e altrettante si accingono a riaprire (finalmente) le frontiere.

Dubai, stop al tampone per i vaccinati

Meta perfetta per viaggiatori solitari, ma anche per famiglie è Dubai. La buona nuova è che a partire dall’1 marzo i viaggiatori vaccinati non hanno più bisogno di esporre il risultato negativo di un tampone Pcr. Basta presentare la prova dell’effettuazione del ciclo vaccinale completo o un certificato medico valido, provvisto di QR Code, attestante che nel mese antecedente l’arrivo a Dubai l’interessato è guarito dal Covid-19.

Anche chi non è vaccinato può comunque recarsi nell’Emirato, ma a seguito dell’esibizione di un test molecolare negativo effettuato entro 48 ore dalla partenza. È bene sapere, però, che ad alcuni viaggiatori potrebbe anche essere chiesto di effettuare un ulteriore controllo a campione all’arrivo

Seychelles porte aperte per gli italiani

Le fiabesche Seychelles ci aspettano. Dall’1 marzo via libera agli italiani che desiderano trascorrere una vacanza in questi paradisi. Per andarci serve effettuare un tampone molecolare con esito negativo nelle 72 ore prima della partenza.

Per chi ha contratto la malattia tra le 2 e le 12 settimane prima del viaggio, basta un tampone antigenico rapido con prova di guarigione. Bisogna, inoltre, compilare la Health Travel Authorisation e stipulare un’assicurazione sanitaria Covid-19 che copra eventuali costi di quarantena e trattamenti medici.

La Giamaica semplifica le procedure di ingresso

Affascinante e finalmente raggiungibile è la Giamaica che, in questi ultimi tempi, ha semplificato le sue procedure d’ingresso. Dall’1 marzo stop al Travel Authorization e alle misure di quarantena. Rimane obbligatorio fornire il risultato negativo di un test Covid-19 condotto entro 72 ore dalla data del viaggio.

La Giamaica è stata una delle prime destinazioni a riaprire ed è stato uno dei primi Paesi a ricevere dal Wttc il riconoscimento con il marchio globale di sicurezza e igiene.

Thailandia, allentate le misure d’ingresso

Allentate le misure d’ingresso anche in Thailandia dove, a partire dall’1 marzo, è obbligatorio presentare:

  • tampone negativo, effettuato con metodo RT/PCR, non oltre 72 ore prima della partenza. In caso di tampone positivo, è ugualmente possibile viaggiare, a condizione che l’interessato abbia un certificato medico che attesti che l’infezione è stata riscontrata non meno di 14 giorni prima, e non più di 90 giorni prima della data di partenza. E’ tuttavia a discrezione delle Autorità sanitarie locali, all’arrivo in Thailandia, decidere se il viaggiatore deve essere sottoposto a quarantena, e per quanto tempo;
  • autorizzazione denominata “Thailand Pass”;
  • visto, in tutti i casi in cui è richiesto;
  • assicurazione sanitaria che copra tutto il mondo, o comunque la Thailandia, che comprenda anche le spese dovute al  Covid-19 e abbia un massimale non inferiore ai 20.000 USD.

Il regime di quarantena è abolito per tutti, a patto che gli interessati, se maggiori di 18 anni, siano vaccinati contro il Covid-19 con ciclo completo (due dosi, oppure una dose di vaccino Johnson & Johnson) da almeno 14 prima della data del viaggio. In alternativa, è possibile produrre certificato medico di completa guarigione e certificato di vaccinazione con una sola dose, effettuata in data successiva alla guarigione.

Tunisia: niente più test per i turisti

L’Ente nazionale del turismo tunisino ha varato nuove condizioni di ingresso valide già dallo scorso 26 febbraio. Non sono più richiesti i test per tutte le persone vaccinate (con più di 18 anni), ma è comunque indispensabile presentare all’arrivo un certificato comprovante il completamento del ciclo vaccinale contro il Covid-19 o un passaporto di vaccinazione rilasciato dalle autorità sanitarie del Paese di residenza.

Per i turisti di età superiore ai 18 anni che non sono vaccinati, o che non hanno completato il loro ciclo vaccinale, è indispensabile presentare in risultato negativo di un test Rt-Pcr di almeno 48 ore o un test antigenico di almeno 24 ore al check-in e sottoporsi a auto-isolamento di 5 giorni.

Inoltre, il governo tunisino ha stabilito l’aumento della capacità al 100% per gli spazi all’aperto; l’aumento della capacità al 75% per gli spazi al chiuso con l’obbligo di presentare il passaporto vaccinale, indossare la mascherina ed aerare i suddetti spazi; e l’aumento della capacità al 100% per il trasporto turistico.

A partire dal 1° aprile 2022, infine, avverrà l’aumento della capacità al 100% per gli spazi al chiuso con l’obbligo di presentare il passaporto vaccinale, indossare la mascherina ed aerare i suddetti spazi.

Oman: stop al tampone all’arrivo

Anche l’Oman dice stop al tampone molecolare all’arrivo. I viaggiatori internazionali – compresi quindi gli italiani – devono presentare solo il certificato vaccinale con QR code, in inglese, che attesti la doppia vaccinazione anti Covid-19 il cui ultimo ciclo sia concluso almeno 14 giorni dell’arrivo in Oman.

Inoltre, è necessario scaricare l’app Tarassud+ sul proprio smartphone ed essere in possesso di un’assicurazione sanitaria della durata di almeno un mese che includa la copertura delle spese per Covid-19.

Aruba, ingresso senza tampone

La splendida Aruba ha allentato le restrizioni di ingresso per i viaggiatori vaccinati: chi ha completato il ciclo, anche con la dose booster, può entrare sull’isola senza necessità di sottoporsi a tampone.

In sostanza, i viaggiatori in possesso di Super Green Pass possono viaggiare senza altri pensieri ad Aruba purché la dose di richiamo sia stata somministrata almeno 7 giorni prima del viaggio. I viaggiatori che non rispondono a questi requisiti devono sottoporsi a tampone antigenico il giorno precedente ‘’arrivo ad Aruba oppure a tampone molecolare Pcr nei 3 giorni precedenti al viaggio.

Il super Green Pass o l’eventuale esito negativo a un tampone Covid-19 vanno caricati in fase di compilazione online della ED-Card – compilazione obbligatoria da svolgere nei 3 giorni precedenti all’arrivo ad Aruba – tramite le quale si procede anche all’acquisto dell’Aruba Visitors Insurance, assicurazione obbligatoria e non sostituibile che al costo di 15$ a persona permette di gestire in maniera rapida e semplice eventuali casi di positività in loco, coprendo tutte le spese mediche e di alloggio.

Sri Lanka, niente più obbligo di test

Lo Sri Lanka ha eliminato le ultime restrizioni Covid per l’ingresso nel Paese. Come confermato dall’Autorità dell’aviazione civile, i viaggiatori internazionali che hanno completato il ciclo vaccinale, almeno 14 giorni prima dell’arrivo, possono entrare senza più obbligo di presentare un test effettuato prima della partenza.

Chi è guarito dal Covid-19, tra i sette giorni e i sei mesi prima dell’arrivo, e ha avuto almeno una dose di vaccino è allo stesso modo esentato dal fare qualsiasi test pre-partenza.

Infine, gli adulti (maggiori di 12 anni) che non sono completamente vaccinati devo presentare l’esito negativo di un test Pcr effettuato nelle 72 ore prima della partenza, o un test rapido condotto fino a 48 ore prima della partenza.

I Paesi che riapriranno le frontiere a breve

Dal 15 marzo il Vietnam torna ad accogliere i turisti internazionali. Chi vorrà entrare nel Paese potrà farlo seguendo però il protocollo studiato dal governo per limitare il Covid, che include regole come una quarantena di un giorno, e l’obbligo di un tampone molecolare.

L’approvazione è conforme alle nuove risposte del governo alla pandemia, che si stanno adattando in modo sicuro e flessibile e controllando efficacemente il virus”, ha affermato il governo in una nota.

Dal 15 marzo, quindi, per entrare nel Paese, bisognerà avere (oltre al visto), un certificato di completa vaccinazione Covid, e un test Pcr effettuato entro le 72 ore prima dell’arrivo. Bisognerà anche essere titolari di un’assicurazione medica o di viaggio che copra il trattamento Covid-19, e compilare un modulo sanitario tramite l’apposito sito.

Pronta a riaprire a tutti i viaggiatori internazionali completamente vaccinati, senza obbligo di quarantena, anche la Malesia. A suggerirlo al primo ministro Ismail Sabri Yaakob sarebbe stato il National Recovery Council, anche se la decisione finale dev’essere ancora presa. Per gestire al meglio i rischi il consiglio ha riconosciuto la necessità di un test Covid-19 prima della partenza e all’arrivo nel Paese.

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Alla scoperta dell’isola di Gorgona, scrigno mediterraneo

Gorgona è la più piccola isola dell’arcipelago toscano e, insieme a Capraia, Pianosa, Elba, Giglio, Giannutri e Montecristo, costituisce il Parco nazionale arcipelago toscano. COme tutte le isole, anche questa si può visitare. Ma ci sono delle regole e delle limitazioni severissime.

Un po’ dovute alla tutela ambientale del luogo, essendo Gorgona famosa per essere ancora un’isola piuttosto selvaggia. Un po’ per tutelare i suoi abitanti che sono alquanto particolari…

Paradiso naturalistico

Lungo la sua costa, s’incontrano insenature suggestive e deliziose piccole baie, come Cala Scirocco, con la Grotta del bove marino, un tempo rifugio delle foche monache. Verso ponente, la costa si fa più aspra e cade a picco sul mare, mentre se ci si dirige verso levante digrada formando tre piccole cale: Cala Maestra, Cala Marcona e Cala Scirocco. Una più bella dell’altra. Un paradiso naturale. Da salvaguardare.

La presenza umana

Sull’isola di Gorgona ci sono anche tracce della presenza dell’uomo, A partire dal piccolo porto attorno al quale s’è sviluppato l’abitato principale. Borgo di pescatori, oggi conta meno di dieci abitanti che vivono stabilmente nel paese

Benché l’isola sia ancora piuttosto incontaminata, vi si trovano anche due antiche fortificazioni: la Torre Vecchia e la Torre Nuova. Più in alto c’è poi Villa Margherita, costruita sui resti romani.

Fu scelta nel V secolo come luogo ideale dai monaci eremiti che edificarono il Monastero di Santa Maria e di San Gorgonio dei quali oggi abbiamo solo alcuni resti. Della Chiesa di San Gorgonio, invece, si possono ammirare i restauri effettuati nel XVIII secolo e i vicini magazzini utilizzati dai monaci per il trattamento e la conservazione delle acciughe sotto sale, una risorsa primaria dell’isola fino al secolo scorso.

L’ultima isola-carcere

I veri abitanti dell’isola sono coloro che vivono rinchiusi nel carcere. Gorgona è, infatti, l’ultima isola-carcere attiva in Europa nonché la più piccola. La ricchezza naturalistica, unita al fascino di un luogo modello di recupero sociale (qui i carcerati coltivano le vigne e gli ulivi imparando così un mestiere), la rendono una tra le isole-carcere più amate dai visitatori.

Visitare l’isola di Gorgona

Il parco, in collaborazione con l’Amministrazione penitenziaria, programma nella bella stagione escursioni per far conoscere questo territorio protetto, seppure con alcune limitazioni dovute da una parte al regime carcerario e dall’altra alla tutela della biodiversità del luogo.

Dal 2 marzo sono aperte le prenotazioni online per visitare Gorgona. Le visite iniziano il 19 marzo partendo da Livorno. La visita consiste in un’escursione trekking con una guida lungo il percorso autorizzato. Le escursioni possono essere effettuate solo se si è dotati di scarpe da trekking con suola scolpita.

L’itinerario escursionistico è lungo 6 chilometri, con un dislivello di 250 metri, quindi piuttosto semplice, per una durata di circa tre ore.

Info utili

Per la conferma della prenotazione è necessario compilare, almeno una settimana prima, un modulo completo di tutti i dati anagrafici che verranno trasmessi alla Polizia Penitenziaria per i necessari controlli.

In base alle disposizioni dell’Amministrazione Penitenziaria, durante la visita è obbligatorio seguire tutte le indicazioni della guida, non è possibile muoversi individualmente, non è consentito l’uso di apparecchi fotografici né di telefoni cellulari. Chi visita l’isola non potrà non restare abbagliato dalle acque smeraldine che invogliano a tuffarsi. Invece è severamente vietato.

Il costo di partecipazione all’escursione a Gorgona è di 45 euro per gli adulti, 36 euro i ragazzi dai 5 ai 12 anni mentre è gratuito per bambini da 0 a 4 anni. Il costo è comprensivo di trasporto marittimo da Livorno a/r, ticket di accesso all’area protetta e servizio guida. Le info a questo link.

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L’isola di Gorgona nell’Arcipelago toscano ©R. Ridi

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In vacanza alle Maldive (come Michelle Hunziker)

Sole, mare, sabbia bianca e fine palme, silenzio, natura e relax. Gli ingredienti ci sono tutti per evadere, non solo fisicamente ma anche mentalmente. Per staccare la spina dallo stress della vita e la mente dai problemi che ogni giorno si devono affrontare e per ritrovare se stessi.

Così, Michelle Hunziker, dopo il tourbillon nel quale si è ritrovata ultimamente per via della separazione dal (secondo) marito Tomaso Trussardi, un fulmine a ciel sereno, di cui tutti i giornali hanno (s)parlato, ma anche dopo i suoi grandi successi, tra cui l’ultimo show “Michelle Impossible” e i viaggi in Svizzera come testimonial del Turismo svizzero ha deciso di mettere via quattro costumi in valigia, prendere su le figlie più piccole e le amiche più strette e salire su un aereo diretto alle Maldive.

Questo paradiso in Terra è in grado di guarire ogni ferita. Così come è in grado di regalare emozioni uniche e indimenticabili, che durano tutta la vita (ecco perché anche Miriam Leone è appena tornata da una vacanza/luna di miele su una di queste isole sperdute nell’Oceano Indiano).

“Sono dall’altra parte del mondo per cercare di staccare da tutto e riposare un po’ la mia testa dopo un periodo per me abbastanza intenso sotto molti punti di vista”, ha scritto sui social. Per poi aggiungere una lunga riflessione sul momento attuale, tra le tante cose ha scritto: “Qui è notte fonda e mi sono svegliata con gli incubi… sentivo piangere bambini, donne, uomini nel sonno. Provo disagio ad essere in vacanza. Disagio a vivere la mia quotidianità… so perfettamente che non posso cambiare le cose e sento un senso di impotenza”. Un lungo messaggio in cui si è lasciata andare ai propri pensieri sul conflitto in Ucraina e su quello che sta accadendo.

Dov’è in vacanza Michelle

Michelle ha scelto l’atollo di Ari, quello più lontano dalla civiltà e anche quello con la barriera corallina più incontaminata. L’isola dove soggiorna e dove si trova il resort di lusso si chiama Thudufushi, un cerchietto in mezzo al mare. Vista dall’alto, quando si arriva con il piccolo idrovolante, sembra una manta, con due punte di sabbia che si gettano nell’acqua smeraldina proprio come il corpo di questo pesce.

Poche ville sull’isola, alcune sono direttamente sulla spiaggia altre raggiungibili con la passerella di legno e circondate dall’oceano. Sicuramente Michelle ha scelto per se stessa una water villa tutta bianca, arredamento compreso, proprio come piace a noi italiani, magari con due camere, dove sistemare le bambine, con Jacuzzi privata, prendisole e accesso diretto al mare lontana da occhi indiscreti visto che lei è famosa per voler mantenere la propria privacy.

Qui Michelle corre sulla spiaggia, fa water ski, nuota, fa escursioni in mare, prende aperitivi… basta seguirla su Instagram per sapere tutto quello che fa. E invidiarla un po’ (anche per il fisico mozzafiato che sfoggia).

Com’è fatto il resort di lusso

Nel 2020, il Diamonds Thudufushi Beach & Water Villas ha vinto il World Travel Awards come migliore beach resort e miglior hotel di lusso delle Maldive ma sono tanti i premi che può sfoggiare. Il punto forte di questo resort è sicuramente la posizione, a ridosso di una splendida e coloratissima barriera corallina. Il reef di Thudufushi, infatti, è facilmente raggiungibile anche a chi pratica solo lo snorkeling.

Gli ospiti possono scegliere di alloggiare in uno dei 13 beach bungalow o delle 32 beach junior suite o delle 14 water villa o delle sette Jacuzzi water villa o delle due water villa con due camere. Solitamente in questi resort è tutto incluso, compresi i ristoranti dell’isola, uno a buffet e altri tre gourmet. Non manca ovviamente la spa.

Quanto costa una vacanza alle Maldive come Michelle

In base al periodo e alla tipologia di camera ovviamente la cifra cambia, ma comunque come avrete immaginato non si tratta di una vacanza low cost. Una settimana di vacanza nel beach bungalow la soluzione più economica, per intenderci, costa circa 3.700 euro, nella beach junior suite il prezzo parte invece da circa 6.900 euro a persona, quasi mille euro a notte, tutto incluso ovviamente. La water villa in mezzo al mare costa da 8.900 euro, con la Jacuzzi costa minimo 10.700 euro mentre la villa con due camere da letto parte da 10.500 euro alla settimana.

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L’isola di Thudufusi e il resort di lusso alle Maldive @Diamonds Thudufushi