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Arriva lo stop all’obbligo della mascherina sugli aerei

Novità in vista per chi è pronto a viaggiare a bordo di un aereo. Dal 16 maggio arriverà lo stop all’obbligo di indossare la mascherina sui voli nei Paesi dell’Unione Europea. È quanto previsto dalle nuove linee guida sulla sicurezza dei viaggi pubblicati dall’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) e dall’Aesa (Agenzia europea per la sicurezza aerea). Scopriamo nel dettaglio cosa bisogna sapere.

Voli e mascherine: cosa cambia

In base alle nuove raccomandazioni sull’uso delle mascherine sui voli nell’Unione Europea, che entreranno in vigore dal 16 maggio 2022, non sarà più previsto l’uso obbligatorio dei suddetti dispositivi a bordo di un aereo e nemmeno negli aeroporti.

L’aggiornamento del protocollo congiunto sulla sicurezza sanitaria dell’aviazione tiene conto degli ultimi sviluppi della pandemia, in particolare dei livelli di vaccinazione anti-Covid e dell’immunità naturalmente acquisita, nonché della revoca delle restrizioni in un numero crescente di Paesi europei.

Tuttavia, si legge nelle linee guida, la mascherina “resta una delle difese migliori contro la trasmissione di Covid-19”, insieme al distanziamento fisico e a una buona igienizzazione delle mani, ed è ancora fortemente raccomandata per chi tossisce o starnutisce, soprattutto al fine di rassicurare e tutelare la salute di coloro che sono seduti nelle vicinanze.

Nuove regole: cosa faranno le compagnie aeree

Le nuove regole che prevedono lo stop all’obbligo di indossare le mascherine in volo continueranno a variare in base alla compagnia aerea con cui si viaggia, anche dopo il 16 maggio. In particolare, secondo le raccomandazioni del protocollo congiunto sulla sicurezza sanitaria dell’aviazione, i voli da o verso una destinazione in cui è ancora richiesto l’uso della mascherina sui trasporti pubblici dovrebbero continuare a incoraggiarne l’utilizzo tra i passeggeri.

Lo stesso discorso vale per i viaggiatori vulnerabili, cui è ancora caldamente raccomandato di continuare a indossare una maschera facciale indipendentemente dalle regole, prediligendole del tipo Ffp2/N95/Kn95 che offrano, quindi, un livello di protezione superiore rispetto a una maschera chirurgica.

Si richiede, inoltre, che regole e requisiti degli Stati di partenza e di destinazione siano rispettati e applicati in modo coerente e che gli operatori di viaggio abbiano cura di informare i propri passeggeri di tutte le misure richieste, in modo efficace e tempestivo, per garantire la loro sicurezza. Benché l’allentamento delle misure adottate durante la pandemia sia un importante passo verso il tanto atteso ritorno alla normalità, Aesa ed Ecdc chiedono ai passeggeri di continuare a comportarsi in modo responsabile, per tutelare la propria salute e quella degli altri.

“Per molti passeggeri, e anche per i membri dell’equipaggio, c’è un forte desiderio che le mascherine non siano più una parte obbligatoria del viaggio aereo. Siamo ora all’inizio di quel processo. I passeggeri dovrebbero continuare a rispettare i requisiti della loro compagnia aerea e, laddove le misure preventive siano facoltative, prendere decisioni responsabili e rispettare la scelta degli altri passeggeri”, ha dichiarato in una nota il direttore esecutivo dell’Aesa, Patrick Ky. Oltre allo stop all’obbligo di indossare mascherine in aeroporto o a bordo degli aerei, le nuove raccomandazioni includono un allentamento delle misure più rigorose sulle operazioni aeree.

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Borghi Notizie Viaggi

Questi tre borghi sono nella lista dei più belli

Sono 270 i borghi d’Italia che possono vantare la prestigiosa Bandiera Arancione, il marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club Italiano che da 128 anni si prende cura del nostro Paese come bene comune. Un numero altissimo raggiunto grazie a 3 new entry che sono una più bella dell’altra.

Dozza, il borgo da oltre 200 murales

Ad ottenere questo prezioso riconoscimento è stato Dozza in provincia di Bologna, un borgo medievale situato sul crinale di una collina che domina la valle del fiume Sellustra. A sorprendere maggiormente il visitatore è che qui l’arte è parte integrante del paesaggio urbano: oltre 200 murales arredano i muri delle case, le strade e le piazze.

Un vero e proprio museo a cielo aperto dove ammirare opere realizzate da nomi prestigiosi dell’arte contemporanea. E la domanda, giustamente, sorge spontanea: perché Dozza è ricca di graffiti? Non è un fatto casuale, c’è una storia ben precisa: o due anni in questo borgo, durante il mese di settembre degli anni dispari, si svolge la Biennale del Muro Dipinto, una manifestazione nata negli anni sessanta.

Durante i giorni in cui si svolge questo evento, numerosi artisti contemporanei realizzano le loro opere direttamente sui muri delle case. In sostanza, le pareti degli edifici diventano vere e proprie tele per i pittori.

Terminata la manifestazione i murales rimangono al loro posto. Ecco perché con il passare degli anni Dozza è divenuta un vivace museo a cielo aperto.

Ma non è finita qui! Questo bel borgo dell’Emilia-Romagna vanta anche un centro storico con una caratteristica forma a fuso, conservando intatto allo stesso tempo l’originale tessuto edilizio di stampo medioevale.

Bellissima la possente Rocca Sforzesca che si trova in cima al paese e che si armonizza perfettamente con il resto dell’abitato. Imperdibili sono gli appartamenti del piano nobile, il salone, i salottini e le camere da letto, la cucina, le prigioni, le stanze di tortura e i camminamenti sulle torri. Mentre al secondo piano si trovano il Centro Studi e Documentazione del Muro Dipinto e la Collezione Mascellani. Nei sotterranei, invece, c’è l’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna.

Dozza bandiera arancione

Stradine e portici di Dozza

Manciano, un’esplosione di natura e storia

L’altro borgo che ha ottenuto la Bandiera Arancione è Manciano in provincia di Grosseto. Ci troviamo, quindi, nella splendida cornice della Maremma Toscana, e perciò anche in prossimità delle famose Terme di Saturnia.

Già questo fa capire che il paese offre una vista meravigliosa su tutta la zona, una panorama che spazia dal mare ai rilievi, dalla vetta dell’Amiata al Lago di Bolsena (situato nella Tuscia Viterbese). Una vista così ampia, variegata ed eccezionale che gli è valsa il soprannome di “Spia della Maremma“.

Il centro storico di Manciano è certamente una tappa imperdibile in cui poter passeggiare tra stretti vicoli impreziositi da pittoresche terrazze cariche di fiori, archi e scorci panoramici che incantano qualsiasi visitatore.

Di particolare interesse, in questo borgo ricco di storia e natura, sono i suoi edifici e monumenti più antichi come la Chiesa di San Leonardo, dedicata al patrono del borgo, la Chiesetta della Santissima Annunziata, appena fuori il centro storico, la Torre dell’Orologio, la Fontana di Piazza Garibaldi, in stile liberty, e la cinta muraria con le sue porte di accesso e le sue antiche torri di avvistamento. Un luogo davvero ricco di tesori da scoprire.

manciano bandiera arancione

Manciano visto dalla strada

Sasso di Castalda, patrimonio naturalistico incontaminato

L’ultimo borgo che ha ottenuto la prestigiosa Bandiera Arancione è Sasso di Castalda in provincia di Potenza, un luogo che si distingue per essere una delle principali attrattive della Basilicata grazie alla sua bellezza e alla sua tipicità.

Sono diversi gli edifici e i luoghi di interesse, ma tra questi merita una menzione la Chiesa dell’Immacolata Concezione all’interno della quale è possibile ammirare dipinti seicenteschi della Madonna e un bellissimo busto del ‘700 di Sant’Emidio;

Particolarmente suggestive anche le ripide scalette e le caratteristiche casette in pietra arroccate all’ombra di alte rocce, dalle quali scorgere meravigliose vedute sull’irresistibile paesaggio circostante.

Ma l’attrazione per eccellenza di Sasso di Castalda è il “Ponte alla Luna”, un’opera straordinaria inaugurata il 6 aprile del 2017 costituita da due ponti tibetani, tra i più lunghi ed affascinanti di tutto il mondo. Il più breve ha un’altezza inferiore, come se fungesse da prova per testare il coraggio dei viaggiatori, mentre il più lungo è decisamente più impegnativo e adrenalinico.

Un percorso eccezionale e che si sviluppa lungo le sponde del Fosso Arenazzo, ai piedi del caratteristico centro storico che rende questo borgo un territorio incontaminato. Ma la cosa più interessante è che per arrivare al primo ponte tibetano è necessario percorrere i vicoli del borgo stesso: uno scenario incantevole, fiabesco, un vero mix si storia antica e natura.

Sasso di Castalda bandiera arancione

Una veduta di Sasso di Castalda

Le dichiarazioni degli addetti ai lavori

Sono 3, quindi, i nuovi piccoli borghi eccellenti dell’entroterra italiano che ottengono la prestigiosa Bandiera Arancione, luoghi dove la qualità dell’accoglienza, la sostenibilità ambientale, la tutela del patrimonio artistico e culturale si uniscono per regalare un’esperienza di viaggio autentica.

Minuti centri che accolgono qualsiasi tipologia di viaggiatore grazie alle comunità ospitali che, con impegno ed entusiasmo, mantengono vive le tradizioni, tutelano il patrimonio locale e animano i territori attraverso l’organizzazione di eventi e manifestazioni.

Del resto, il programma territoriale Bandiere arancioni, in coerenza con i principi sui cui si fonda il TCI, promuove la scoperta di luoghi poco conosciuti del nostro Paese, ma che allo stesso tempo sono di grande pregio. L’obiettivo è anche condurre il viaggiatore a visitare questi posti certamente assaporandoli, ma anche avendone cura proprio proprio perché preziosi.

I borghi che hanno ottenuto questo riconoscimento oggi sono 270 e rappresentano l’8% delle oltre 3.250 candidature analizzate. A tal proposito Isabella Andrighetti, Responsabile Certificazioni e Programmi Territoriali del TCI, ha dichiarato: “Con l’assegnazione di questi tre nuovi riconoscimenti, confermiamo ancora una volta il nostro impegno concreto e continuativo nel prenderci cura dell’Italia come bene comune. Promuoviamo un modello di sviluppo per le aree interne che sia durevole nel tempo, rispettoso dell’ambiente e costruito sul protagonismo delle comunità ospitanti affinché il rilancio del nostro Paese, una volta superate definitivamente le criticità attuali, possa partire proprio da queste piccole realtà eccellenti“.

Non resta che organizzare dei viaggi in Italia, da Nord a Sud, per andare a scoprire queste 3 preziose perle del nostro Paese.

Ponte della Luna basilicata

Il meraviglioso Ponte della Luna

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Bolzano castelli città itinerari luoghi misteriosi Notizie Trentino Alto Adige Viaggi

Tour dei più bei castelli di Bolzano e dintorni

Avvolti dalla leggenda, questi castelli meritano una visita in qualsiasi periodo dell’anno. Sono i castelli che si trovano nei dintorni di Bolzano, in Alto Adige. Luoghi che raccontano la storia della regione e anche dell’Italia.

Su tutto il territorio altoatesino se ne contano ben 400, alcuni ancora tali e quali a com’erano un tempo, altri sono solo dei ruderi che richiedono una buona dose d’immaginazione. Molti di questi castelli sono oggi visitabili, altri sono privati. Tutti fanno parte del patrimonio della conca bolzanina e sono importanti testimonianze medievali.

Visitare questi meravigliosi manieri non è solo l’occasione per respirare la cultura e la storia del luogo, ma anche quella di potersi concedere passeggiate all’aria aperta circondati dal silenzio e dai profumi della natura.

Castel-Mareccio

Lo scenografico Castel Mareccio, immerso in un vigneto

I castelli nei dintorni di Bolzano

Tra i castelli da non perdere c’è sicuramente Castel Roncolo detto anche “il maniero illustrato”, in quanto conserva un meraviglioso ciclo di affreschi medievali a soggetto profano. Situato a Nord della città, lo si può raggiungere a piedi percorrendo la verde passeggiata del Lungotalvera oppure in bicicletta, lungo la pista ciclabile.

Tra i castelli meglio conservati c’è anche Castel Mareccio, a ridosso del centro storico e immerso in un vigneto di pregiate uve Lagrein, con un’incantevole vista sul Catinaccio-Rosengarten.

Castel-Roncolo

Castel Roncolo, anche detto “il maniero illustrato”

Arroccato su un promontorio roccioso da cui si gode di un bellissimo panorama sulla piana dell’Adige e sui tetti di Bolzano è Castel Flavon, oggi divenuto un famoso ristorante.

Castello ma anche museo e anche il Castel Firmiano, considerato uno degli emblemi dell’Alto Adige, all’interno del quale è nato l’MMM Messner Mountain Museum Firmian, uno dei sei musei dedicati alla montagna voluti da Reinhold Messner.

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Castel Firmiano ospita l’MMM Messner Museum

Il tour dei castelli

Dal 4 al 6 giugno, per tre giorni si possono visitare i castelli in occasione del tradizionale Castelronda, che prevede un programma di eventi per rivivere le atmosfere del Medioevo. Gruppi altoatesini e provenienti dal resto d’Italia e dall’estero accoglieranno i visitatori in costumi d’epoca e proporranno diverse attività, dai duelli tra cavalieri all’artigianato d’altri tempi, dagli spettacoli col fuoco a quelli dei giullari, dal tradizionale mercato all’investitura dei cavalieri.

Castel-Flavon

Castel Flavon, sui tetti di Bolzano

Ma soprattutto sono previste visite guidate per scoprire segreti e curiosità. Le tappe di Castelronda 2022 toccheranno Castel Roncolo, il castello icona di Bolzano all’ingresso della Val Sarentino, unico castello completamente integro e ufficialmente visitabile; le rovine di Castel Rafenstein, che sovrasta Bolzano in direzione di San Genesio; le tre antiche residenze aristocratiche nell’Oltradige presso Appiano, ovvero Castel d’Appiano, Castel Boymont e le rovine di Castel Festenstein e infine Castel Trostburg, sopra Ponte Gardena, in Valle Isarco.

Il trekking dei castelli

Castelronda è anche il nome di un itinerario storico lungo 20 chilometri che collega Bolzano, San Genesio e Terlano, lungo una via panoramica ricca di manieri e rovine che si snoda sulle pendici attorno alla città.

Castel-Rafenstein

Le rovine di Castel Rafenstein, noto anche come Castel Sarentino

Comprende sei ore e mezza di cammino (l’intero sentiero è consigliato ad escursionisti allenati, mentre è comunque possibile percorrere solo alcuni tratti a scelta), immersi nel vasto patrimonio culturale del territorio. Un percorso unico e affascinante che abbraccia Bolzano e i suoi dintorni.

Sono cinque i castelli attraversati da questo cammino: Castel Roncolo, Castel Rafenstein o Castel Sarentino, Castel Greifenstein, noto anche come “Castel del Porco” (perché si dice che da qui sia stato lanciato un maiale durante un assedio), le rovine di Helfenberg e Castel Casanova di Terlano.

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È in Italia il ponte tibetano più lungo al mondo

Iniziato lo scorso anno, è pronto per essere attraversato – per chi ha il coraggio di farlo – il ponte tibetano più lungo del mondo. E non bisogna andare molto lontano per trovarlo perché il nuovo ponte dei record si trova in Lombardia.

Il Ponte del Sole a pedata discontinua e senza tiranti laterali si trova a Dossena, tra le valli bergamasche, misura 505 metri e ha un’altezza massima di 120 metri. Collega il centro del paese con il roccolo della ‘corna bianca’, sorvolando la cava di gesso.

Chi ha il coraggio di attraversarlo, può godere di una vista mozzafiato che consente di ammirare i paesaggi suggestivi delle Prealpi Orobiche, con vista sulle vette dei monti La Grigna, Gioco, Alben e Arera, fino al fondovalle di San Pellegrino.

L’opera, la cui struttura è stata ideata dall’ingegnere Francesco Belmondo della BBE Srl, è stata realizzata con sette funi d’acciaio e ponendo grande attenzione alla sicurezza.

Il percorso è consentito soltanto indossando un’apposita imbracatura e è anche previsto l’inserimento di una linea di vite continua che, mediante l’utilizzo di un moschettone, consente di percorrere i 505 metri in completa sicurezza.

In più, elemento chiave del progetto è il recupero per via aerea del tracciato dell’antica Via Mercatorum, andata perduta nel corso degli anni in seguito alla costruzione della strada provinciale che collega Dossena a Serina.

Il Sindaco del paese, Fabio Bonzi, aveva spiegato che “Questa è solo una delle opere di un progetto molto più ampio di rilancio turistico del Comune di Dossena e di tutta la valle. Il turismo è infatti una risorsa fondamentale per le nostre montagne: realizzare nuove attrazioni e opere, valorizzare aree e luoghi sconosciuti ma di grande bellezza, fornendo servizi di qualità, può essere una grande opportunità per i nostri giovani che continuano a vivere le nostre montagne ma anche per i turisti, di riscoprire luoghi a lungo dimenticati”.

Il ponte tibetano rientra in un percorso di rilancio del turismo a Dossena e dintorni grazie a un piano a lungo termine di sviluppo territoriale-locale voluto da quattro giovani del paese che hanno sognato in grande.

Il piano prevede la riqualificazione delle strutture ricettive già attive, la realizzazione di nuove strutture e servizi, il rilancio dell’attrattività grazie al patrimonio esistente e la valorizzazione del paesaggio tramite la promozione dell’ambiente e del territorio.

Le miniere di Dossena

Un altro progetto di rilancio inaugurato in concomitanza con il Ponte del Sole è quello delle antiche miniere di Dossena. La riqualificazione degli edifici esterni delle miniere di Paglio ha previsto la trasformazione in negozi di souvenir, abbigliamento per la miniera e di prodotti tipici della zona, come il formaggio “ol Minadur”, ma anche in sale museali.

Inoltre, una parte dell’area mineraria è stata trasformata in un parco avventura speleologico per i bambini, il secondo in Europa.

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Il Ponte del sole, il più lungo del mondo

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Green Pass Notizie Viaggi

Green Pass per viaggiare fino al 2023, arriva un altro sì

Ve lo avevamo accennato a marzo: il Consiglio dell’Unione europea (Ue) ha prorogato la validità del Green Pass fino all’estate del 2023. Un’approvazione arrivata in seguito alla proposta lanciata a febbraio dalla Commissione europea. Quella che mancava, fino a questo momento, era l’accettazione da parte del Parlamento Europeo – arrivata il 4 maggio – anche se, per far sì che diventi una regola definitiva, è ancora necessario un accordo con il Consiglio Ue, ossia con i governi.

Green Pass per i viaggio fino a giugno 2023

I negoziati per far entrare in vigore questa norma prenderanno il via subito. Il tutto con lo scopo che le regole siano valide prima della scadenza attuale, prevista per il 30 giugno di quest’anno.

Il testo è stato promosso con 432 voti favorevoli, 130 contrari e 23 astenuti nella sezione dedicata ai cittadini dell’Ue e con 441 sì, 132 no e 20 astenuti per quella sui cittadini di Paesi terzi.

La decisione è stata presa, come sottolinea il Parlamento europeo, “per assicurare che i cittadini dell’Unione possano beneficiare del diritto alla libera circolazione indipendentemente dall’evoluzione della pandemia“. In sostanza, nel caso in cui la situazione dovesse peggiorare, gli Stati membri dovranno assicurare ai cittadini europei possessori di Green Pass di potersi muovere liberamente all’interno dell’Ue.

Qualora invece le restrizioni risultassero necessarie: “Dovrebbero essere limitate e proporzionate in base agli ultimi consigli scientifici del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie e del comitato per la sicurezza sanitaria Ue“.

Le modifiche approvate, inoltre, consentiranno ai Paesi Ue anche di rilasciare certificati relativi anche a nuovi tipi di test antigienici.

Cosa significa questa proroga

Va precisato, tuttavia, che la proroga della validità del certificato digitale Covid Ue sarà solo “teorica” Ciò vuol dire che non avrà alcun impatto sulle decisioni degli Stati membri, ognuno dei quali resta sovrano in materia sanitaria.

Anche attualmente, infatti, le regole cambiano a seconda dei Paesi di destinazione. Oggi il Green Pass che accerta la vaccinazione, la guarigione o il tampone negativo (antigenico/molecolare) continua a essere necessario per l’ingresso in alcuni Paesi dell’Ue (tra cui Germania, Francia, Austria, Spagna, Portogallo), compresa l’Italia dove il 28 aprile il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che proroga al 31 maggio le attuali misure per gli arrivi dall’estero (per maggiori approfondimenti potete cliccare qui), mentre come sappiamo il Green Pass per accedere alle attività al chiuso è stato quasi del tutto sospeso.

La maggior parte dei restanti Paesi Ue tra cui Danimarca, Norvegia, Svezia, Irlanda, Croazia, Slovenia, Grecia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Islanda, Svizzera, Lussemburgo, non richiedono il Green Pass ai viaggiatori per varcare i loro confini.

Per questo motivo, i deputati di Strasburgo chiedono che il periodo di applicazione del certificato sia il più breve possibile e domandano alla Commissione di valutare, dopo sei mesi dalla proroga annuale attualmente prevista, l’utilità e la conformità del certificato e la sua revoca non appena la situazione epidemiologica lo permetterà.

Una decisione che ha suscitato già qualche polemica tra la politica italiana. Tuttavia, la pandemia non è ancora terminata ed è necessario mantenere alta l’attenzione, soprattutto quando finirà l’estate e potrebbe presentarsi – sperando ovviamente che non accada – un’ulteriore ondata di Covid-19.

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Europa Notizie parchi acquatici Viaggi

Riapre Legoland Water Park Gardaland: le novità

Riapre il 14 maggio per la nuova stagione estiva Legoland Water Park Gardaland, il primo parco acquatico interamente tematizzato LEGO in Europa. Inaugurato lo scorso anno, Legoland è il parco acquatico unico in Italia a offrire scivoli e giochi d’acqua sullo sfondo di milioni di mattoncini colorati.

Le attrazioni di Legoland

Tante le attrazioni che si trovano all’interno del parco acquatico Legoland, a partire da Lego River Adventure, un corso d’acqua che attraversa il parco da percorrere facendosi trasportare dalla corrente a bordo di gommoni personalizzabili con grandi mattoncini galleggianti, passando per Beach Party con i suoi sette scivoli e il grande secchio che riversa una cascata d’acqua sui bambini fino ad arrivare a Jungle Adventures, con scivoli adatti a tutta la famiglia da affrontare a bordo di colorati gommoni.

Sulla Lego Creation Island si può costruire la propria barca con i mattoncini, decorare un grande castello di sabbia o utilizzare grandi blocchi morbidi per costruire muri giganti.

Per i più piccoli ci sono gli scivoli Duplo Splash e Pirate Bay, una grande piscina e con ingresso graduale alla vasca.

E, infine, c’è Miniland, l’area nella quale sono stati riprodotti con ben quattro milioni e 900mila mattoncini LEGO i monumenti più importanti d’Italia, dal Duomo di Milano al Colosseo di Roma fino ai colorati edifici che si affacciano sui canali di Venezia.

Visitare Legoland

Legoland Water Park Gardaland si trova all’interno del Parco a tema Gardaland, a Castelnuovo del Garda in provincia di Verona. Fino al 10 giugno, sarà aperto dalle 11 alle 18, ma a partire dall’11 giugno gli orari di apertura e chiusura saranno prolungati.

L’ingresso a Legoland è consentito solamente acquistando un biglietto combinato Gardaland Park + Legoland Water Park. Tutti i possessori di biglietti del parco possono infatti accedere anche al parco acquatico pagando un supplemento alle biglietterie.

I minori di 12 anni possono accedervi solo se accompagnati da un adulto, mentre le persone maggiorenni non possono accedere a Legoland se non come accompagnatori di uno o più bambini di età inferiore ai 12 anni.

I prezzi 2022: due ingressi parco + un ingresso Water Park intero costano 64 euro, mentre due ingressi parco + un ingresso Water Park ridotto costano 60 euro.

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Le attrazioni di LEGOLAND Water Park Gardaland

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Isole Tremiti itinerari culturali Notizie vacanze Viaggi

Isole Tremiti, una vacanza nel sogno di Lucio Dalla

Le Isole Tremiti non hanno bisogno di presentazioni perché l’immensa bellezza che le caratterizza precede persino la fama che le accompagna da sempre. Le perle dell’Adriatico, le chiamano, perché in effetti quel patrimonio naturalistico straordinario, affiancato da miti, leggende e storie suggestive, le rende davvero gioielli preziosi da preservare e scoprire.

Circondate da meravigliose acque che esplodono nelle sfumature più belle dell’azzurro e del blu, l’arcipelago delle Isole Tremiti, che comprende San Nicola, San Domino, Caprara, gli scogli del Cretaccio e l’isola di Pianosa, è da sempre meta prediletta di viaggiatori, turisti ed escursionisti provenienti da ogni parte del mondo. Merito degli scorci meravigliosi, di quella natura lussureggiante e di quel silenzio remoto che regna tra i sentieri interni e le calette delle isole. Quelle che, secondo la leggenda, sono state create dall’eroe greco Diomede, che di ritorno dalla guerra di Troia ha lanciato dei sassi nel mare blu.

E a guardare questo scenario nel suo insieme è facile comprendere le motivazioni che hanno portato il grande Lucio Dalla a scegliere proprio questo arcipelago delle meraviglie come suo buen retiro, come luogo d’ispirazione e produzione dei suoi più grandi capolavori. Qui, il cantautore, aveva costruito le sue dimore di pace e tranquillità, le stesse che a partire dall’estate 2022 saranno prenotabili per vacanze esclusive e straordinarie.

Lucio Dalla nella sua casa alle Tremiti

Lucio Dalla nella sua casa alle Tremiti

Dormire nella villa di Lucio Dalla a San Domino

È qui che uno dei più grandi artisti della musica italiana veniva a rifugiarsi, a ispirarsi. E non ne ha fatto un segreto dato che proprio a quei panorami incantati che restava a fissare per ore ha dedicato alcuni dei suoi più grandi successi discografici. Luna Matana è stato il suo omaggio che sempre sarà alle amatissime Isole Tremiti, a quel rifugio personale fatto di viste mozzafiato e di tranquillità.

Album e brani prodotti proprio su vista mare, nella sala incisione dell’abitazione di Lucio Dalla sulle Isole Tremiti. E ora in quella casa si potrà dormire, alloggiare e vivere una vacanza esclusiva e unica.

A partire dall’estate 2022, infatti, sarà possibile prenotare la villa di Lucio Dalla a San Domino, proprio quella che assomiglia a una terrazza panoramica che affaccia sulle bellezze dell’isola. A renderlo noto è stata l’azienda molisana Sintattica Servizi e Turismo che si occuperà dell’affitto della villa su richiesta degli eredi del grande cantautore.

Ma quello di San Domino non sarà l’unico alloggio in cui rivivere il sogno di Lucio Dalla, la sua musica, la sua arte. Anche la dimora sulla vicina isola di San Nicola, appartenuta all’artista bolognese, sarà aperta alle prenotazioni per vacanze esclusive e al di fuori dell’ordinario.

Isole Tremiti, vista da San Domino

Isole Tremiti, vista da San Domino

Nel sogno di Lucio Dalla

Le ville che Lucio Dalla possedeva alle Isole Tremiti e che aveva trasformato come rifugi di pace, creatività e ispirazioni, diventeranno quindi degli alloggi esclusivi per viaggiatori selezionati che qui potranno vivere esperienze all’insegna di arte e bellezza.

La villa di San Domino, sviluppata su tre livelli e con vista mozzafiato sul mare, conserva tutti gli arredi originali appartenuti al cantautore e ospita la famosa sala d’incisione che ha visto all’opera i più importanti protagonisti del panorama musicale italiano e lo stesso Dalla che qui ha inciso alcuni dei suoi più grandi capolavori.

Sarà questa l’occasione perfetta per scoprire e riscoprire un territorio affascinante e unico ed entrare in punta di piedi nel sogno di Lucio Dalla.

La villa di Lucio Dalla alle isole Tremiti

La villa di Lucio Dalla alle isole Tremiti

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Europa Notizie Viaggi

Nasce l’autorizzazione per viaggiare nei Paesi UE

Viaggiare liberamente in Europa non sarà più possibile, per coloro che provengono dai Paesi per cui non vige l’obbligo di visto. Nasce infatti l’ETIAS, un’autorizzazione che consentirà all’UE di monitorare in maniera molto più attenta gli ingressi nell’area Schengen, ma anche ai turisti di superare le frontiere in modo più agevole, senza troppi ritardi burocratici. Vediamo quando entra in vigore e come funziona nel dettaglio.

Cos’è L’ETIAS

Il termine ETIAS è un acronimo che individua l’European Travel Information and Authorisation System (ovvero il sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi). Da anni se ne parla, ma fino a questo momento non ha ancora trovato realizzazione: promosso dalla Commissione Europea già nel 2016, questo meccanismo è volto a rafforzare i controlli di sicurezza alle frontiere e a gestire il rischio dell’immigrazione irregolare.

Dovrebbe rappresentare un metodo particolarmente utile per verificare l’identità dei viaggiatori a monte, ancor prima della loro partenza, e ridurre così il numero di persone respinte al confine. Il vantaggio, dunque, è duplice: da una parte l’ETIAS è sicuramente un mezzo fondamentale per aumentare la sicurezza interna (e persino la salute pubblica, come questi tempi di pandemia ci hanno insegnato), dall’altra può diventare per i turisti un buon metodo per risparmiare tempo.

Basti pensare alle lungaggini burocratiche cui si può incappare se c’è qualcosa di poco chiaro quando si vuole attraversare le frontiere, anche se si è perfettamente in regola. Ma, come già detto, il sistema – che altrove è perfettamente funzionante, come possiamo vedere con l’ESTA statunitense – ha subito numerosi ritardi e non è ancora entrato in vigore. Le cose stanno però per cambiare.

Quando e per chi diventa obbligatorio

La bella notizia è che l’ETIAS presto inizierà a funzionare. Nella primavera del 2023, e più precisamente a partire dal mese di maggio, i turisti provenienti dai Paesi extra UE per i quali non vige l’obbligo di chiedere il visto dovranno richiedere questa particolare autorizzazione. La sperimentazione, inoltre, dovrebbe prendere il via entro la fine di quest’anno.

A cosa serve l’ETIAS? Il sistema consentirà l’accesso ai Paesi dell’area Schengen (quindi non sono inclusi, ad esempio, Irlanda e Regno Unito), e senza di esso non si potranno varcare i confini europei. Gli Stati che richiedono l’autorizzazione sono i seguenti: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Cechia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Svizzera.

Ma non tutti i turisti sono obbligati a richiedere l’ETIAS. L’autorizzazione servirà per i viaggiatori in arrivo da quegli Stati per cui non è ad oggi necessario presentare un visto. Vi sono dunque Paesi come l’Australia, gli Stati Uniti, il Canada, il Giappone e anche il Regno Unito.

La lista completa include 63 Stati: Albania, Andorra, Antigua e Barbuda, Argentina, Australia, Bahamas, Barbados, Bosnia e Herzegovina, Brasile, Brunei, Canada, Cile, Colombia, Corea del Sud, Costa Rica, Repubblica Dominicana, El Salvador, Emirati Arabi Uniti, Georgia, Grenada, Guatemala, Honduras, Hong Kong S.A.R, Isole Salomone, Israele, Giappone, Kiribati, Macao S.A.R, Macedonia del Nord, Malesia, Isole Marshall, Mauritius, Messico, Micronesia, Moldova, Principato di Monaco, Montenegro, Nauru, Nicaragua, Nuova Zelanda, Palau, Panama, Paraguay, Perù, Saint Kitts and Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent, Samoa, Serbia, Seychelles, Singapore, Stati Uniti d’America, Taiwan, Timor Est, Tonga, Trinidad e Tobago, Tuvalu, Ucraina, Uruguay, Vanuatu, Venezuela.

Come funziona l’ETIAS

L’ETIAS è una semplice autorizzazione e non un visto, pertanto la procedura per ottenerlo è molto più snella. Non vi è l’obbligo di presentarsi personalmente presso il Consolato del Paese che si vuole visitare, ma è sufficiente compilare un modulo online. I tempi di attesa sono decisamente ridotti: bastano pochi minuti per ottenere il via libera. Fa eccezione il caso in cui dovessero presentarsi problemi durante l’inserimento dei dati, ma è ugualmente garantita una risposta entro 96 ore.

Inoltre, l’ETIAS ha una validità di 3 anni – molto più lunga, ad esempio, del visto Schengen – e in questo lasso di tempo permette ingressi illimitati presso gli Stati dell’area Schengen. Per poter richiedere l’autorizzazione, ci si collega online o da apposita app fornendo un proprio documento di viaggio in corso di validità (come ad esempio il passaporto). Il costo di ogni richiesta è di 7 euro, ad eccezione dei minori di 18 anni e di chi ha più di 70 anni, che hanno la possibilità di ottenere l’autorizzazione gratuitamente.

Come ottenerlo

Quali sono le informazioni richieste per poter ottenere l’ETIAS? I viaggiatori devono inserire il nome e il cognome, la data e il luogo di nascita, la cittadinanza, la residenza, il numero del documento di viaggio e almeno un recapito telefonico o di posta elettronica. Inoltre devono rispondere a domande sul loro livello di istruzione e sulla loro professione, sui membri della loro famiglia, su condizioni mediche particolari, su eventuali condanne penali, su viaggi precedenti in zone particolari (come in aree di conflitto).

Il sistema è completamente automatico: le informazioni inserite vengono vagliate con un’interrogazione alle banche dati delle agenzie europee come l’Interpol e l’Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale. Nel caso in cui non vi sono motivi per respingere la domanda, l’autorizzazione viene immediatamente rilasciata. In caso contrario, le informazioni vengono inviate alle autorità competenti e verificate manualmente.

Una volta ottenuto il proprio ETIAS, si può viaggiare verso tutti i Paesi dell’area Schengen. Per i turisti è sufficiente esibire il documento elettronico durante i controlli alla frontiera. Per i viaggi aerei e marittimi, il controllo è richiesto ancor prima della partenza, per snellire le procedure. L’autorizzazione offre la possibilità di rimanere sul territorio europeo per un massimo di 90 giorni consecutivi in un periodo di 180 giorni: chi ha bisogno di restare più a lungo, dovrà chiedere un visto. In questo periodo di tempo, è possibile girare liberamente in tutti i Paesi dell’area Schengen.

Cosa succede in caso di rifiuto

Come fare se la richiesta dell’ETIAS viene rigettata? Una volta inseriti i dati, sono sufficienti pochi minuti per sapere se la procedura è andata a buon fine. Nel caso in cui la richiesta venisse respinta, sono chiaramente evidenziati i motivi per cui l’autorizzazione è stata negata. Ad esempio, è possibile che il documento di viaggio utilizzato sia stato segnalato come smarrito o rubato, oppure che il richiedente  abbia un rischio elevato di immigrazione clandestina o un rischio epidemico.

Se la domanda viene rifiutata, si può presentare ricorso – o, in caso di errori, modificare la richiesta e presentarla una seconda volta. È possibile che vengano richiesti dei documenti aggiuntivi o addirittura un colloquio in presenza, eventualità considerata comunque piuttosto rara.

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Scoperta eccezionale: trovati i resti di due statue monumentali

Due statue monumentali in pietra calcarea, dotati di torace possente e di grandi scudi a protezione del ventre: è questa l’incredibile scoperta che ha sorpreso gli archeologi, secondo cui il rinvenimento è a dir poco eccezionale. E se anche i due giganti non sono completi – diversi frammenti sono stati trovati nei dintorni -, aprono le porte ad una nuova serie di reperti tutti da scoprire.

La scoperta incredibile a Mont’e Prama

Nelle scorse settimane hanno avuto il via i lavori presso il sito archeologico di Mont’e Prama, sede di uno dei più importanti villaggi nuragici della Sardegna. Gli scavi hanno dato ben presto i loro frutti: dalla terra sono emerse due statue monumentali scolpite nell’arenaria gessosa, formate da torsi robusti e un grande scudo curvo, assieme ad alcuni frammenti sparsi – tra cui gli arti e le teste dei giganti. Si tratta di una scoperta eccezionale, perché rivela che il sottosuolo ha ancora molto da regalarci, in questa importante regione geografica.

È qui infatti che la civiltà nuragica ha trovato il suo massimo sviluppo, e le testimonianze del loro passaggio sono tra le più suggestive mai rinvenute. Le due statue fanno parte di un vero e proprio esercito di pietra risalente all’incirca a 3mila anni fa, e rappresentano dei pugilatori. Non è la prima volta che a Mont’e Prama vengono trovati giganti del genere, anzi: è proprio per questo che il sito è diventato famoso in tutto il mondo, immerso in un’aura di mistero che ancora oggi rimane immutata. Il complesso scultoreo, già formato da 16 pugilatori, 13 modelli di nuraghe, 5 arcieri e 4 guerrieri, va così ad arricchirsi ulteriormente.

Gli archeologi hanno subito iniziato a lavorare sulle due statue, procedendo con un’accurata (e delicata) pulizia, resa complicata soprattutto dall’incredibile fragilità della pietra in cui sono state realizzate, e con un attento studio che potrebbe rivelare nuovi dettagli su questi giganti. Ma è già emerso qualcosa di interessante: le statue appena scoperte sono diverse da quelle rinvenute negli anni ’70, mentre somigliano molto a quelle portate alla luce nel 2014 a pochissima distanza dal luogo dell’attuale ritrovamento.

Scoperta a Mont'e Prama

Scoperta a Mont’e Prama

Mont’e Prama, un sito archeologico affascinante

Il sito archeologico di Mont’e Prama, situato a Cabras, è da sempre avvolto nel mistero. Le prime scoperte in questo luogo sono avvenute quasi per caso, negli anni ’70: in quel periodo vennero rinvenute alcune statue gigantesche, rappresentanti colossi di pietra di ben 2 metri e mezzo di altezza. Sulla loro funzione, non si è mai fatta chiarezza. I giganti sembrano vegliare su alcune antichissime tombe, disposte lungo una vera e propria via funeraria che, a quanto pare, sarebbe stata riservata unicamente a giovani uomini. Nel corso delle ricerche, infatti, non sono mai stati trovati anziani e bambini (e solo pochissime donne sono emerse dagli scavi).

Negli ultimi anni i lavori hanno ripreso a pieno ritmo, sulla base dell’idea che il sito archeologico fosse molto più ampio di quanto inizialmente immaginato. Il nuovo ritrovamento è la prova che gli archeologi sono sulla buona strada, sottolinea Alessandro Usai, responsabile scientifico dello scavo: “La ricerca programmata dà i suoi frutti, siamo andati a scavare a colpo sicuro in un tratto che ancora non era stato toccato”. L’obiettivo ora è quello di ampliare il raggio dei lavori, restaurando nel contempo le statue già emerse per poterle esporre al Museo di Cabras.

Scoperta a Mont'e Prama

Scoperta a Mont’e Prama

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Nasce il Passa-Porto per il Tevere: cos’è

Il fiume Tevere come il Cammino di Santiago o la Via Francigena: al via l’iniziativa per favorire tutto l’anno un turismo di prossimità dalle sorgenti al mare.

Il progetto nasce dall’esperienza pluridecennale della Discesa Internazionale del Tevere, percorso guidato che ogni anno vede gli appassionati percorrere la Valle a piedi, in bici, canoa o SUP, e mira ad avvicinare le persone al fiume e a sostenere al contempo le attività economiche presenti lungo il cammino.

Ed ecco allora il Passa-porto Tevere, ispirato a quello dei pellegrini, una sorta di diario di viaggio e ricordo indelebile dell’esperienza vissuta.

Di cosa si tratta

Chi deciderà di percorrere l’itinerario del Tevere a piedi, in bicicletta oppure in canoa, avrà d’ora in poi la possibilità di scaricare gratuitamente il Passaporto tascabile dal sito Reginaciclarum e portarlo con sé come compagno di viaggio ideale per scendere il fiume.

A ogni tappa, il documento verrà timbrato come credenziale dai gestori delle attività sul territorio che coglieranno l’occasione per fornire, oltre ai propri servizi, anche preziose indicazioni sulle meraviglie locali da visitare: lungo il corso del fiume, infatti, spiccano siti archeologici dalla storia millenaria, siti natura 2000, cattedrali e chiese, aziende agricole dai prodotti di eccellenza e aree protette per itinerari che rimangono impressi nel cuore e nella mente.

Per ogni tappa, sul passaporto sono indicati i riferimenti per pianificare al meglio le esperienze via terra e via acqua.

Sono già ventotto le attività che hanno aderito al progetto e altre se ne aggiungeranno: sono bar, affitta bici e canoe, club sportivi, Pro Loco e Bed and Breakfast.

Via terra o via acqua, un percorso di emozioni

poggio mirteto

Veduta di Poggio Mirteto

È un percorso ricco di bellezze naturalistiche da vivere (che sia per un giorno, un weekend o un’intera vacanza) percorrendo a piedi o sulle due ruote le otto (o 16) tappe realizzate dai volontari de “I Gatti della Regina Ciclarum” oppure a pagaia lungo la valle del fiume.

Le otto tappe estratte dalla traccia totale estiva sono:

  • dalle Sorgenti Fumaiole a Città di Castello
  • da Città di Castello a Perugia Ponte San Giovanni
  • da Perugia Ponte San Giovanni a Todi
  • da Todi ad Alviano
  • da Alviano a Orte
  • Orte a Poggio Mirteto
  • da Poggio Mirteto a Roma
  • da Roma al mare con quattro sottotappe così suddivise: da G.R.A. Labaro a Ponte Milvio, da Ponte Milvio a Trastevere, da Trastevere a G.R.A. Mezzocammino, da Mezzocammino a Fiumicino.

Un ambizioso progetto sperimentale e gratuito

Grazie all’impegno volontario degli organizzatori e delle numerose attività locali, il progetto è completamente gratuito: l’iniziativa ha però un potenziale tale da poter generare, se sviluppata, occupazione tutto l’anno e un indotto economico non soltanto durante il periodo della tradizionale Discesa del Tevere.

La fase di sperimentazione è seguita da SIMTUR, l’Associazione Professionisti Mobilità e Turismo Sostenibile, e i risultati della prima stagione verranno illustrati a novembre 2022 durante il quarto Forum del Turismo Fluviale e delle acque interne del Meeting “All routes lead to Rome”.

Gli ideatori hanno sottolineato come la fase del 2022 sia sperimentale con la speranza che, un giorno, il percorso lungo il Tevere possa essere custodito dalle Amministrazioni o dal “Parco del Tevere” così da fornire una rete capillare di servizi per accogliere turisti da tutto il mondo e salvaguardare il ricco patrimonio culturale, storico, naturalistico e agronomico nato attorno al fiume.

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