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Turismo italiano, i trend dell’estate

Un turismo responsabile, sostenibile, consapevole, che metta al primo posto il rispetto dei luoghi e delle culture e tradizioni locali. Gli italiani tornano a viaggiare, ma con uno spirito diverso, complice la pandemia che ha cambiato profondamente preferenze e comportamenti dei turisti. Il contatto con la natura è diventato un’esigenza irrinunciabile, così come il desiderio di coniugare la ricerca del relax ad esperienze autentiche, in borghi e territori che conquistano anche a tavola.

Estate 2022: le mete più gettonate dagli italiani

Il turismo post-pandemia è sempre più esperienziale e ambientalista, perché ora i viaggiatori non vogliono più semplicemente essere spettatori passivi di bellezza, ma farne attivamente parte. L’allentamento delle restrizioni e il calo dei contagi sta ridando un forte impulso ai viaggi. Diverse ricerche legate al settore turistico evidenziano un rinnovato amore per il turismo di prossimità con scelte sempre più ponderate, principalmente indirizzate verso destinazioni in cui la natura è ancora incontaminata.

Rispetto allo scorso anno, stando a quanto riportato da Adnkronos le prenotazioni per il periodo estivo dimostrano un aumento dell’80%, con il 67% degli italiani che desidera trascorrere le proprie vacanze in una delle magiche destinazioni del nostro Paese. Il 65% predilige una vacanza rilassante, e oltre il 40% farà entrambe le cose in compagnia della propria famiglia.

Prevale la voglia di mare e a confermarlo è la Puglia, che anche quest’anno è una delle mete più gettonate, con le sue splendide spiagge e baie, il luogo perfetto per chi vuole fruire di un territorio in modo da assaporarne lentamente ogni meraviglia, riscoprendo borghi e centri storici autentici.

Il 2022 è poi l’anno di Procida, Capitale Italiana della Cultura (qui vi diciamo cosa fare sull’isola). La perla più colorata dell’Arcipelago Campano accoglie in un abbraccio caldo e variopinto chiunque approdi sulle sue coste in cerca di relax, bellezza autentica e atmosfere suggestive. Un susseguirsi di case dalle tonalità pastello, antichi palazzi, chiese e monumenti, scorci mozzafiato e spiagge uniche.

Tra le destinazioni top dell’estate c’è anche la Sicilia, che offre città d’arte, natura incontaminata, mare cristallino e tradizioni gastronomiche rinomate in tutto il mondo. Altrettanto ambita la Sardegna, ricca di bellezze sbalorditive e di un’offerta variegata che risponde a ogni esigenza, dalla glamour Costa Smeralda al villaggio nuragico di Barumini, Patrimonio dell’Umanità.

Estate all’insegna della sostenibilità e del benessere

La maggior parte degli italiani ha a cuore il tema della sostenibilità e un italiano su cinque è convinto di poter viaggiare in modo più green, anche tramite mezzi “più lenti” come treno e autobus. Per chi si chiede se sia possibile fare viaggi eco-friendly spendendo poco, abbiamo svelato alcuni consigli utili, tra cui anche quello di rimanere il più a lungo possibile nella destinazione prescelta. Una vacanza prolungata, rispetto a una visita mordi e fuggi, contribuisce infatti a ridurre l’impatto ambientale e aiuta anche a risparmiare.

Oltre alla tendenza a preferire un turismo consapevole ed eco-compatibile, prevale anche la ricerca del benessere, in tutte le sue forme, dalle strutture dotate di Spa e palestra alle attività all’aria aperta. La vacanza “open air” è in netta ripresa, ma senza rinunciare al comfort, come dimostra l’aumento di esperienze in glamping di lusso, dove trovare i servizi offerti da un hotel a cinque stelle all’interno di contesti naturali unici.

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Cammini Notizie Viaggi

Perché dovresti fare il Cammino di Santiago quest’anno

Impegnativo, intenso, spirituale, unico. Non bastano questi aggettivi per descrivere il Cammino di Santiago, una delle esperienze più belle al mondo, una di quelle da concedersi almeno una volta nella vita.

E non c’è bisogno di spendere poi così tante parole per raccontare quello che è uno dei più antichi e famosi pellegrinaggi d’Europa, quello che ogni anno accoglie e ospita più di 300000 persone provenienti da ogni parte del mondo, perché il Cammino di Santiago non si può descrivere, ma solo vivere.

E il periodo migliore per farlo è proprio questo. Già perché nel 2022, per la prima volta nella storia, l’Anno Santo Giacobeo atteso da oltre un decennio dura due anni, fino al 31 dicembre 2022. È questo il momento giusto per mettersi in cammino e ritrovarsi.

Il Cammino di Santiago

Esistono percorsi più lunghi, faticosi e intensi che richiedono una preparazione fisica e mentale non indifferente, ci sono poi pellegrinaggi più brevi e meno impegnativi alla portata di tutti. Alcuni sono celebri e altri meno conosciuti, ma non per questo non meno affascinanti.

Quello che è certo è che ognuno di esso, a ogni passo, restituisce emozioni straordinarie, uniche e immense. Perché questo pellegrinaggio ci costringe a guardarci dentro, a guardare in faccia i nostri limiti e a superarli. E se vogliamo ci aiuta anche a smarrirci, per poi ritrovarci.

Compiere il Cammino di Santiago nel 2022 è un’esperienza destinata a lasciare il segno, che assume per i credenti un significato spirituale ancora più importante. Sì perché quest’anno, per la prima volta, l’Anno Santo Giacobeo è stato prolungato di un altro anno, fino alla fine del 2022.

Dopo l’emergenza sanitaria, e la conseguente difficoltà negli spostamenti in Europa e nel mondo, i pellegrini possono ritornare a percorrere i sentieri più o meno battuti del Camino di Santiago prendendo parte a eventi e manifestazioni che si celebrano proprio durante l’Anno Santo Giacobeo.

Perché fare il Cammino di Santiago nel 2022

Di motivi per cui intraprendere un viaggio spirituale tra gli itinerari che si snodano tra Spagna, Portogallo e Francia, e che consentono di ottenere il perdono o l’indulgenza plenaria, ce ne sono tantissimi, e sono gli stessi che si perpetuano da secoli. Quello che possiamo dirvi noi oggi è perché andarci adesso, nel 2022.

In occasione dell’Anno Santo Giacobeo, infatti, saranno diversi gli eventi e le manifestazioni che si terranno lungo le tappe del pellegrinaggio e nella città di Santiago di Compostela. Momenti di intrattenimento all’insegna dell’arte, della musica, della storia e della cultura.

Il Museo Centro Gaiás, già punto di riferimento della storia e della ricchezza patrimoniale del Cammino di Santiago, ha organizzato una mostra per rivelare i significati delle tracce del pellegrinaggio. Fino al 25 settembre, invece, sarà possibile visitare la mostra Ecce Mater Tua – LUX allestita all’interno delle chiese di Santa María del Camino e Santiago a Carrión de los Condes.

Anche la musica diventerà assoluta protagonista del capoluogo della regione della Galizia. A Giugno, infatti, in occasione del festival O Son do Camiño saliranno sul palcoscenico artisti di fama internazionale come i Chemical Brothers e Liam Gallagher. Dal 29 giugno al 2 luglio, invece, a Viveiro si terrà un altro importante festival musicale dedicato a tutti gli amanti della musica rock e punk: El Resu.

Un calendario fitto di eventi e attività culturali che si snodano lungo tutto il percorso continueranno a susseguirsi fino al mese di dicembre 2022 per rendere ancora più straordinaria l’esperienza del cammino.

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20 ore in viaggio: il volo aereo più lungo del mondo

Un volo record: 20 ore a bordo non stop con un risparmio di 4-5 ore di viaggio. Ecco la sfida della principale e storica compagnia area dell’Australia, Qantas, che si avventura ufficialmente in quello che è il volo più lungo del mondo, 17.750 chilometri di distanza senza soste.

Il volo diretto da Sidney a Londra (per cui attualmente è necessario almeno uno scalo) è una scommessa che vale ben 2 miliardi di euro e che potrebbe generare profitti notevoli dopo circa 1 o 2 anni di attività.

Il conto alla rovescia è così iniziato: la partenza è prevista per il 2025 a bordo degli Airbus A350-1000 appositamente progettati per caricare una quantità maggiore di kerosene e per permettere ai passeggeri di muoversi e fare attività fisica (indispensabile in un viaggio di questa durata) in una “zona benessere dedicata”.

Il “Progetto Alba” vede finalmente la luce

A seguito di anni di studi svolti da Qantas in collaborazione con il Charles Perkins Centre dell’Università di Sidney per definire le strategie da attuare prima e dopo il volo, la gestione del jet leg e del movimento da svolgere in volo, dei pasti, della temperatura e dell’illuminazione ideali, il “Progetto Alba” è pronto per vedere la luce.

Alla compagnia non rimane che ricevere i dodici Airbus A350-1000 ordinati, addestrare il personale e mettere in vendita i biglietti all’incirca dai 6 agli 8 mesi prima del decollo.

L’A350-1000 è la versione più capiente e lunga del A350-900 e disporrà di 238 sedili: oltre il 40 % dei posti a sedere apparterà a classi di lusso con 6 poltrone di Prima Classe, 52 posti Business, 40 di Premium Economy e, infine, 140 di Economy.

Ma non è tutto: tra i sedili di Premiun ed Economy saranno collocate “zone benessere” dove i passeggeri avranno l’opportunità di praticare yoga, distendersi, idratarsi per avere una circolazione migliore del sangue e ovviare ai possibili inconvenienti di un viaggio così lungo in un unico ambiente.

Quanto costa volare dall’Australia a Londra senza scalo?

L’amministratore delegato di Qantas è convinto che la maggior parte delle persone preferirà volare “non stop” piuttosto che affidarsi ai classici voli dove è previsto uno scalo, che sia a Dubai, a Doha, a Singapore oppure a Hong Kong.

Secondo le sue parole “la richiesta di voli senza scalo è cresciuta durante la pandemia” e il “Progetto Aba” consentirà “a ogni città del mondo di essere a un solo volo di distanza dall’Australia“.

Ma quanto costerà il viaggio più lungo del mondo?

L’amministratore delegato Joyce non ha rivelato le tariffe ma gli esperti stimano che i passeggeri pagheranno il 15 o 20% in più rispetto alla media: un costo più elevato con in cambio, però, un volo unico senza dover scendere e re-imbarcarsi (magari di notte) e un risparmio di 4 ore di viaggio.

Il futuro: Italia e New York

L’ambizioso progetto di Qantas non si rivolge soltanto a Londra: nel 2025, infatti, arriverà il primo volo diretto Sidney-New York e in lista vi sono anche Parigi, Rio de Janeiro, Chicago e forse Francoforte.

E la compagnia si prepara anche a collegare Roma Fiumicino con Perth, 13.400 chilometri di distanza con un volo senza scalo: il decollo è previsto per il 22 giugno da Perth con il Boeing 787-9.

Insomma, l’Australia è sempre più vicina.

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Le giornate delle famiglie, tutti gli eventi del weekend

È un bellissimo fine settimana quello del 14 e del 15 maggio, soprattutto se trascorso in compagnia dei propri figli. Questo weekend, infatti, prende vita la nuova edizione di Kid Pass Days 2022, un evento dedicato alle famiglie per scoprire il patrimonio culturale, storico, artistico e scientifico di tutto il nostro meraviglioso Paese

Cos’è il Kid Pass Days

Questo sabato e domenica andrà in scena una maratona di eventi in presenza e organizzati in simultanea, in collaborazione con musei, spazi culturali, castelli, planetari, parchi archeologici e associazioni da Nord a Sud.

Lo scopo di questo progetto è diffondere l’accessibilità della cultura anche ai più piccini, nella maniera che più piace a loro. Nato 5 anni fa, coinvolge tutto lo Stivale, Isole comprese, con tanti appuntamenti adatti ai bambini dai 0 ai 12 anni.

Sono 3 le aree tematiche da esplorare:

  • Piccoli Artisti: l’arte dei musei italiani a misura di bambino (con laboratori creativi e racconti nella storia dell’arte);
  • I love History: letture animate e giochi di antiche civiltà tra musei e parchi archeologici;
  • A tutta Scienza: laboratori interattivi ed esperienze guidate per sperimentare come piccoli scienziati.

Quali eventi non perdere

Davvero difficile scegliere a quale evento partecipare. In Emilia-Romagna, per esempio, il Museo dei Botroidi di Luigi Fantini a Tazzola, in provincia di Bologna, domenica 15 maggio 2022 propone un viaggio nella geologia, ovviamente a portata di famiglia.

In 10 metri attraverso 4 terre si rivivono ben 80milioni di anni di storia del nostro territorio, toccando (per davvero) con mano e usando i sensi per conoscere le terre. Il tutto partendo proprio dai Botroidi, particolari formazioni geologiche dalle forme antropomorfe. Non mancheranno caffè e biscotti per ogni visitatore.

Nel Lazio, invece, i più piccini potranno ammirare la mostra “Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo” curata dal 24 Ore Cultura, Gruppo 24 Ore, dallo storico e critico dei fumetti Federico Fiecconi e dalla Walt Disney Animation Reserch Library, presso la Galleria Nazionale di Arte Antica in Palazzo Barberini a Roma.

In questo caso, preziose opere originali provenienti dagli Archivi Disney ripercorrono il loro processo creativo, regalando al pubblico molteplici piani di lettura.

La visita è, inoltre, animata da quattro sezioni multimediali e dal manuale del narratore di storie, strumento che permette al visitatore di cimentarsi nell’arte dello storytelling.

Tantissimi appuntamenti anche in Basilicata come quello al MUSMA, il Museo della Scultura Contemporanea di Matera. In questo caso, i giovanissimi partecipanti sono guidati nel mondo della scultura, a contatto diretto con le opere. Un’occasione per capire, attraverso momenti di osservazione collettiva, “che cos’è una scultura”, come nasce e viene modellata o costruita dagli artisti.

Infine, la Sardegna con il Museo Genna Maria di Villanovaforru nel Sud dell’Isola, dove prende vita una caccia al tesoro in cui i partecipanti devono individuarle una serie di reperti archeologici posti all’interno delle vetrine del museo. Tramite un anagramma devono persino ricavare una parola chiave. Il premio? Un simpatico ciondolino in ceramica che riproduce un reperto archeologico.

Kid Pass Days, gli eventi all’aperto

Fermo restando che quelli che vi abbiamo accennato sono solo alcuni degli eventi da non perdere, questo fine settimana è anche l’occasione perfetta per passare un po’ di tempo all’aria aperta in famiglia.

Sono tantissime, infatti, le visite guidate, le cacce al tesoro, i percorsi in bicicletta, i viaggi in antichi tram e i trekking urbani disponibili in queste giornate, anche e soprattutto per i più piccini.

Il contest “Una storia al museo”, la novità del 2022

Questo 2022 porta con sé anche un’importante novità: il contest “Una storia al museo”. In sostanza, tutti i bambini con un’età compresa tra i 5 e i 12 anni possono inventare una storia ambientata in uno dei musei e luoghi di cultura che partecipano ai Kid Pass Days.

Non ci sono particolari regole: contributi e modalità sono libere (racconto, disegno, fumetto, video, ecc.). I primi 30 che inviano le loro opere alla mail culture@kidpass.it riceveranno in premio Fabula for Kids, lo strumento creativo più venduto per i giovani raccontastorie.

Non resta, insomma, che scegliere l’evento a cui partecipare. Per visionare il programma completo di queste due giornate vi lasciamo qui il sito di riferimento.

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Chiara Ferragni in vacanza sui luoghi dei Florio

Il recente soggiorno di Chiara Ferragni in Sicilia ha fatto il giro del mondo. La nota influencer da 27milioni di follower (appena raggiunti) ha deciso di festeggiare il suo 35° compleanno in uno dei luoghi più famosi di Palermo: Villa Igiea.

Forse anche la più grande imprenditrice digitale del mondo è una fan sfegatata dei Florio, la cui epopea è stata raccontata da Stefania Auci (qui la nostra intervista) nei suoi due best seller “I leoni di Sicilia” e “L’inverno dei Leoni”?

La storia di Villa Igiea

L’edificio, in stile neogotico, appartenuto all’ammiraglio inglese Sir Cecil Domville, fu acquistato da Ignazio Florio, discendente della famosa famiglia di imprenditori che hanno fatto la storia della Sicilia e dell’Italia, per farne un sanatorio di lusso per malati di tubercolosi. Gli venne dato il nome di Igiea, dalla ninfa greca Hygìeia, dea dell’igiene e protettrice della salute. Il sanatorio, però, non vide mai la luce e divenne fin da subito un hotel di lusso.

Venne inaugurato nel 1900. Sin dall’inizio fu un luogo molto amato sia dai proprietari Ignazio e Franca Florio sia dal bel mondo che lo frequentava assiduamente. I Florio aleggiavano con la loro costante presenza fra i corridoi e le stanze dell’hotel, tant’è che è difficile separare Villa Igiea come albergo, come luogo pubblico, da Villa Igiea dimora privata, la “reggia borghese” di quella che fu come una famiglia reale per la Sicilia degli ultimi bagliori della Belle Époque. A Villa Igiea pubblico e privato si mescolavano e convissero fino alla scomparsa dei Florio a causa della perdita della proprietà della villa.

La Grande Guerra segnò il declino della società palermitana di quell’epoca e le grandi famiglie che la decretarono, tra cui i Florio, uscirono lentamente, ma inesorabilmente di scena.

Ville Igiea oggi

Villa Igiea oggi è uno degli alberghi più lussuosi della Sicilia e appartiene al gruppo Rocco Forte Hotels che comprende 14 alberghi e resort di lusso. Ha riaperto per la stagione turistica lo scorso 17 marzo, dopo alcuni lavori di abbellimento – visto che era già uno dei più begli hotel di Palermo – nella Palazzina Donna Franca, un edificio adiacente al corpo principale della villa che un tempo ospitava il celebre Cercle des Etrangers della famiglia Florio.

Il restauro ha riportato allo splendore originale il Salone Belmonte al piano terra con le sue ampie vetrate affacciate sul Golfo di Palermo, mentre 12 nuove camere e suite hanno sostituito gli uffici precedenti.

La punta di diamante, però, è la Forte Suite intitolata a Donna Franca, 144 metri quadrati che comprendono un salottino e una camera da letto matrimoniale Super King arredati con mobili d’epoca e pezzi d’arte, un grande bagno di marmo e una terrazza privata arredata di 90 metri quadrati.

Un’influencer tira l’altra

Dopo il soggiorno dei Ferragnez – in vacanza insieme a Chiara c’era anche il marito Fedez e i due figli, Leone e Vittoria – e di tutta la banda al seguito, a Palermo si riverserà una truppa di influencer provenienti da tutto il mondo per far conoscere questo aspetto della Sicilia ai quattro angoli della Terra.

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Villa Igiea a Palermo @Wikimedia Commons – Wolfgang Moroder

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Riapre il Paese che è natura allo stato puro: le regole

La Nuova Zelanda è un paradiso terrestre nuovamente accessibile, dopo oltre due anni. Le isole vulcaniche dell’Oceano Pacifico, la capitale Wellington, le Terre di Mezzo del Signore degli Anelli, e ancora, Fiordland, Southern Lakes nell’Isola del Sud, l’Abel Tasman National Park e Kaikoura, con lo spettacolo incredibile delle foche, Queenstown,  Raglan e il Parco nazionale di Tongariro accoglieranno di nuovo i turisti internazionali dopo la riapertura delle frontiere. Una decisione arrivata con due mesi di anticipo rispetto a quanto programmato dal governo, ma che segna un evento storico: dal marzo 2020, quindi all’inizio della pandemia, sono entrate in vigore restrizione che sono state abolite solo in vista dell’estate 2022.

Potranno entrare in Nuova Zelanda i viaggiatori completamente vaccinati, in possesso di un test covid negativo effettuato prima della partenza. Test rapido sia all’arrivo che da ripetere dopo cinque giorni sul territorio neozelandese.

Via le restrizioni in Nuova Zelanda per viaggiatori da 60 paesi

La decisione è arrivata dalla premier neozelandese, Jacinda Ardern. Fino ad oggi, per poter entrare in Nuova Zelanda era necessario essere in possesso di un visto e per chi arrivava da 60 Paesi del Visa Program (si richiede online ed è valida per due anni) , tra cui Italia, Giappone, Sati Uniti, Regno Unito, Germania, Corea del Sud, Malesia e Canada. Le frontiere saranno dunque riaperte a tutti, turisti compresi. Le tempistiche consentiranno anche a compagnie aeree e marittime di adeguarsi in vista della stagione estiva (un settore che ha risentito notevolmente delle chiusure alle frontiere per via del Covid: da Australia e Asia il traffico internazionale nel Paese era crollato del 90 per cento). Si tratta della seconda fase di aperture programmate nel Paese, che già aveva dato il via libera all’ingresso dei cittadini australiani vaccinati e ai residenti.

Le regole per entrare in Nuova Zelanda

Le frontiere della Nuova Zelanda hanno riaperto ai cittadini di 60 Paesi con cui il Paese ha un accordo di esenzione visto (inclusa l’Italia).
Per entrare nel Paese è obbligatorio osservare le seguenti regole:

  • Aver completato l’intero ciclo vaccinale (tre dosi) da almeno 14 giorni;
  • La compilazione online del Travel Declaration Form;
  • Essere in possesso di certificato con esito negativo di tampone effettuato non più di 48 ore (in caso di test PCR) o 24 ore (in caso di test RT-LAMP o test rapido sotto supervisione medica) prima dell’orario previsto per il primo volo internazionale del loro viaggio verso la Nuova Zelanda.
  • Test rapido all’arrivo in Nuova Zelanda
  • Test rapido al quinto giorno di permanenza
  • Aver prenotato un volo di ritorno al paese di partenza.

Cosa cambia sul fronte del trasporto aereo

L’andamento incoraggiante dei contagi in netta diminuzione, e l’aumento del tasso dei vaccinati, hanno portato a nuove regole in materia di trasporto aereo. I passeggeri internazionali che voleranno con Air New Zealand, la compagnia di bandiera, non dovranno più mostrare alcun certificato vaccinale, e si comporteranno quindi come i viaggiatori nazionali. Già il 13 aprile sono ripartiti i voli dall’Australia da Melbourne, Sydney, Gold Coast, Brisbane e Perth. Le misure di sicurezza potrebbero essere riviste a seconda dell’evolversi delle condizioni sanitarie in Nuova Zelanda e a livello globale.

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La nuova ciclovia, tra paesaggi incontaminati e gastronomia

È stata annunciata la creazione di una nuova rete ciclabile, che avrà lo scopo di valorizzare il turismo rurale e il patrimonio enogastronomico, grazie a un accordo raggiunto tra pubblico e privato. Questo network di percorsi ciclabili sarà realizzato secondo gli standard europei (European Cyclists’ Federation) e ha tutte le carte in regole per diventare un nuovo itinerario di grande successo.

La Ciclovia delle Alpi Orobie

La rete di piste ciclabili si chiamerà “Ciclovia delle Alpi Orobie” e il progetto “Orobikeando”. Si svilupperà in Lombardia, tra le province di Bergamo e Sondrio, per poi risalire verso le Alpi Orobie bergamasche, proseguendo poi sul versante valtellinese e arrivando fino a Tirano, al confine con la Svizzera.

Polmone verde impreziosito da pittoreschi borghi e da ambienti incontaminati, il territorio delle Alpi Orobie è un gioiello naturalistico perfetto per gli amanti della natura e delle attività all’aperto.

Tante ciclabili ne fanno una sola

Per realizzare la nuova ciclovia saranno riqualificati e collegati tra loro i percorsi ciclabili già esistenti, realizzando una vera e propria rete ciclabile delle Orobie che darà un forte impulso al turismo e quindi anche all’economia delle province di Bergamo e Sondrio, territori ricchi di tesori paesaggistici ed enogastronomici.

In particolare, la ciclovia si svilupperà lungo una superficie di 795 chilometri e comprenderà 64 tracciati che si snoderanno nel territorio di 139 Comuni. Il 47% dei percorsi ciclabili passano su aree protette. Inoltre, la Valtellina, la Val Brembana, la Val Seriana e il Lago di Iseo circondano una catena montuosa imponente con cime fino a 3.000 metri, laghetti, torrenti e cascate.

Pensati con l’obiettivo di essere percorsi da tutti, i tracciati ipotizzati dallo studio di fattibilità saranno di difficoltà varia. Dalle ciclopedonali classiche, con sede propria, agli itinerari con strade moderate e a basso traffico. Senza dimenticare la viabilità agro-silvo-pastorale e le strade campestri.

Le eccellenze gastronomiche

La ciclovia attraverserà un territorio che è anche ricco di eccellenze agroalimentari. Si contano infatti cinque formaggi DOP, diversi vini e vitigni, la famosa bresaola, la mela I.G.P., l’olio e varai frutti.

Sul percorso, lo studio ipotizza anche diverse tipologie di servizi, dalle aree di sosta breve a quelle dedicate alla sosta escursionistica fino a quelle di sosta prolungate dove ristorarsi. A questi potranno affiancarsi punti ristoro mobili, servizi di prossimità, come bar, rifugi, aziende agricole, negozi, punti noleggio e guide turistiche.

Passo San Marco, Alpi Orobie

Il Passo San Marco sulle Alpi Orobie in provincia di Bergamo

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Puoi scoprire i borghi di questa regione dormendo in posti unici

Se avete meno di 35 anni, amate il trekking, la natura e la scoperta continua e siete alla ricerca di piccole realtà non ancora esplorate, ma soprattutto di spazi a misura di ragazze e ragazzi, questa estate potreste approfittare di una splendida iniziativa ideata da una Regione italiana per rilanciare un territorio ricco di meraviglie. Un itinerario unico, nato per promuovere il turismo slow tra i giovani, che vi permetterà anche di dormire in un’antica residenza nobiliare o in una riserva naturale. Ecco dove si tiene e in cosa consiste.

“Itinerario Giovani”, l’estate tra le perle del Lazio

Per l’estate 2022 la Regione Lazio rilancia il proprio territorio, ridisegnando una vera e propria mappa con l’iniziativa “Itinerario Giovani”, che propone nuovi percorsi per il turismo e per la cultura under 35 che si snodano lungo tutto il territorio laziale, toccando ogni provincia, con un progetto di riqualificazione di beni pubblici.

I giovani dai 14 ai 35 anni avranno la possibilità di esplorare il Lazio coast to coast, viaggiando tra canyon e calanchi, monti, colline, mari, fiumi, laghi e splendidi borghi. Sedici gli spazi – 9 ostelli e 7 punti turistici – riqualificati dalla Regione, dai Comuni e dagli enti parchi e messi a disposizione delle nuove generazioni.

Si tratta di palazzi, uffici, scuole, caserme, ma anche dimore secolari e strutture storiche, che grazie ai fondi delle Politiche Giovanili della Regione Lazio, con il sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri, vengono ora restituiti al territorio e pensati come realtà multifunzionali destinate alla ricezione turistica e alla promozione culturale. Gli ostelli e gli spazi sono affidati alla gestione di giovani under 35, che diventano così protagonisti della riattivazione e dello sviluppo economico del proprio territorio.

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Lo splendido Palazzo Farnese a Caprarola

Il turismo lento a misura di under 35

Turismo lento, trekking, enogastronomia e attività outdoor, cultura e biodiversità sono solo alcune delle possibilità per vivere il Lazio da Sud a Nord, soggiornando negli ostelli riqualificati. Si parte dal mare di Gaeta, la “città delle cento chiese”, ricca di luoghi di interesse come il Tempio di San Francesco, la Cattedrale, il Castello Angioino-Aragonese e la meravigliosa Grotta del Turco. E da lì si attraversa la regione, con immancabile sosta a Roma, per poi terminare il viaggio nella Tuscia, terra ricca di storia e cultura al confine con la Toscana.

A Itri, in provincia di Latina, si può dormire nelle stanze di Villa Iaccarini, una residenza nobiliare di inizio ‘900 immersa nel Parco dei Monti Aurunci, mentre a Trevi nel Lazio un complesso rurale, riqualificato e immerso nella natura, riprende vita come struttura ricettiva. L’itinerario conduce poi alla scoperta del borgo medievale di Configni, in provincia di Rieti, di Zagarolo, porta d’accesso ai Monti Prenestini e “cerniera di scambio” con i Castelli Romani, di Caprarola, lungo la via Francigena, dove si può dormire nelle ex scuderie del Cinquecentesco Palazzo Farnese, capolavoro dentro e fuori.

Ad Acquapendente c’è, invece, la possibilità di dormire in un tipico edificio rurale nel cuore della Riserva Naturale Monte Rufeno, costruito all’inizio del 1900 lungo il percorso che univa l’attuale Area Protetta con la Selva del Lamone, dove anticamente si nascondevano le bande di briganti della zona.

E ancora, chi desidera fare un’escursione al Lago di Vico, la migliore destinazione lacuale d’Italia, e godere della natura che lo abbraccia, troverà come punto di partenza il nuovo Ronciglione Hub, un luogo di accoglienza per coloro che percorrono la via Francigena o i percorsi guidati enogastronomici della zona.

Tra gli itinerari di viaggio tracciati dalla Regione Lazlo non poteva, infine, mancare Civita di Bagnoregio (diventato un film giapponese), con il nuovo centro turistico Casa del Vento, in cui sono compresi un giardino medioevale e un orto sensoriale. Un’occasione unica per far scoprire anche ai più giovani il fascino dell’ultra millenario borghetto etrusco, che regala scorci mozzafiato sulla Valle dei Calanchi e la Tuscia Viterbese.

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Il favoloso borgo di Civita di Bagnoregio

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Una scoperta sensazionale in Egitto potrebbe cambiare la storia

Un’altra sensazionale scoperta è avvenuta in Egitto, questa volta durante una missione archeologica presso Gebel el-Haridi, a Sohag, città situata sulla riva occidentale del Nilo. Gli scavi hanno riportato alla luce i resti di un tempio dedicato alla dea Iside, 85 tombe e i resti di un’antica torre risalente al regno di Tolomeo III. Questi nuovi ritrovamenti hanno arricchito ulteriormente un sito già molto prezioso, che ha restituito materiale archeologico datato dalla VI dinastia dell’Antico Regno al periodo tardo romano ed epoca copta.

La nuova scoperta nell’Alto Egitto

Il ritrovamento dei giorni scorsi, che si aggiunge alla sensazionale scoperta fatta di recente a Saqqara, è stata resa nota nei giorni scorsi dal Ministero delle Antichità e del Turismo egiziano. Sia il tempio dedicato alla dea Iside che la torre risalirebbero al regno di Tolomeo III, faraone egizio appartenente al periodo tolemaico, terzo sovrano della dinastia dal 246 a.C. alla sua morte, avvenuta nel 222 a.C.

La torre in mattoni di fango (adobe) era stata probabilmente eretta per osservare, sorvegliare e monitorare spostamenti e traffici commerciali tra i distretti in cui era suddiviso l’Alto Egitto, nonché riscuotere le tasse e vigilare sulla navigazione nel Nilo.

Stando a quanto rivelato dal capo dell’Autorità centrale per le antichità dell’Alto Egitto, Mohamed Abdel-Badi, gli archeologi hanno scoperto anche la casa di uno dei sorveglianti dei lavoratori e i resti di documenti con nomi, stipendi e mansioni di questi ultimi.

Il tempio di Iside e le 85 tombe

Come la torre, anche il tempio dedicato a Iside risalirebbe al regno di Tolomeo III. La struttura, di cui erano già state scoperte delle porzioni all’inizio del 2000, consiste in un cortile rettangolare con una fila di 4 colonne al centro, seguito da una sala che conduce al Sancta Sanctorum. A nord del tempio, è stata poi rinvenuta una vasca di purificazione in pietra calcarea e una stele votiva, nonché cinque cocci con iscrizioni in caratteri demotici, 38 monete romane e ossa di animali di cui probabilmente si erano cibati i sacerdoti del tempio.

Tra i reperti spiccano, infine, 85 tombe costruite in epoche diverse, dalla fine dell’Antico Regno al periodo tolemaico. Le tombe sono state progettate in modi differenti: alcune sono scavate nella roccia su diversi livelli della montagna, altre presentano uno o più pozzi funerari, altre ancora hanno un corridoio che conduce a una camera funeraria.

All’interno di quelle tolemaiche sono stati scoperti resti umani mummificati e frammenti di 30 permessi per la sepoltura scritti in caratteri greci antichi, ieratici o demotici, che riportavano il nome della persona deceduta, quello del padre o della madre, il luogo di residenza, l’occupazione e l’età al momento del decesso, oltre a suppliche per le antiche divinità egizie, inni e preghiere.

Il team di archeologi ha, inoltre, terminato la documentazione di una serie di cave situate nei pressi nel sito di Sohag, teatro di preziosi ritrovamenti. Tra queste, una di Ramses III, sovrano della XX dinastia, e altre 3 tolemaiche in uso sotto Tolomeo III, Tolomeo IV, Tolomeo V e Tolomeo XII. Infine, sono stati portati a termine la pulizia e la conservazione di un’iscrizione rupestre, menzionata nel papiro Harris: “Ramses III inviò 38 abili cavatori in quest’area, Gebel el-Haridi, per tagliare le pietre per costruire il suo tempio nel X nomo”. Un’altra clamorosa scoperta che fa dell’Egitto una meta sempre più ambita.

 

Scoperta sensazionale Egitto potrebbe cambiare storia

I resti della torre risalente al regno di Tolomeo III

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Elettra Lamborghini arricchisce il museo delle cere di Amsterdam

È una delle numerose attrazioni di Amsterdam e fa parte di una serie di musei delle cere sparsi un po’ ovunque nel mondo (il più famoso è quello di Londra), che attirano ogni anno tantissimi visitatori.

E, oggi, chi visita la città dei Paesi Bassi ha un motivo in più per andarci: tra le numerose statue di cera di personaggi celebri a grandezza naturale al museo Madame Tussauds Amsterdam ci sarà anche quella della nostra Elettra Lamborghini, la regina del twerking per intenderci.

Il museo l’ha scelta in quanto la cantante è molto celebre in Olanda, specie per via di suo marito, il Dj Afro Jack, originario proprio dei Paesi Bassi.

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La statua di cera di Elettra Lamborghini per il Madame Tussauds di Amsterdam

Per realizzare la statua di cera della “statuaria” Elettra ci sono voluti sei mesi di lavoro da parte di venti artisti olandesi, con diverse sedute durante le quali gli artisti hanno preso le misure, scattatole centinaia di foto e persino effettuato una scansione 3D per riprodurre fedelmente il suo fisico, dalla sfumatura degli occhi al tono della pelle, dal colore dei capelli fino alla conformazione dei denti.

Ma ora che la statua di cera che la riproduce fedelmente è stata finalmente terminata prenderà il volo per la Capitale e troverà posto tra alcune delle pop star internazionali come Michael Jackson, Beyoncé, Ariana Grande e Justin Bieber.

I musei Madame Tussauds nel mondo

L’idea di aprire dei musei delle cere esponendo sculture di personaggi di dimensioni reali che hanno fatto la storia è stata dell’artista francese Marie Tussaud, a cui si deve il nome dei musei, tra il XVIII e il XIX secolo.

La donna era una maestra nell’arte della modellazione della cera e, durante tutta la vita trascorsa a Parigi, si dedicò alla realizzazione dei volti di cera di uomini vittime della Rivoluzione Francese. Al momento della morte, la collezione contava circa 400 opere in cera.

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Il museo elle cere Madame Tussauds di Amsterdam

Il primo museo Madame Tussauds fu aperto a Londra. Esponeva tutte le opere di Marie Tussaud. Quando il museo divenne di proprietà della Merlin Entertainment, che si occupa di intrattenimento e che possiede, tra gli altri anche Gardaland e Legoland, fu deciso di proseguire con i musei delle cere e di aprirne di nuovi, ampliandoli man mano con statue di nuovi personaggi presi dal mondo dello sport, della cultura e dello show system.

Quello di Londra, il più celebre, ospita statue dei personaggi che hanno scritto la storia, dal re Enrico VIII a George W. Bush, passando per Adolf Hitler alla regina Elisabetta II.

Il Madame Tussauds di Amsterdam ha aperto nel 1970 inizialmente in Kalverstraat per poi spostarsi, nel 1991, in piazza Dam, o semplicemente “il Dam”, la piazza più famosa di Amsterdam, dove c’è anche il Palazzo Reale.

Il museo ospita una vasta collezione di statue divise in categorie, dai leader politici ai personaggi del cinema e della musica fino ai supereroi Marvel tra cui gli Avengers e Spider-Man. E, negli ultimi anni, è passato da museo statico a interattivo.

Oggi, oltre che a Londra e ad Amsterdam, ci sono musei delle cere Madame Tussauds a Berlino, Istanbul, Hong Kong, Las Vegas, New York, Shanghai, Washington, Vienna, Sydney, Blackpool (nel regno Unito), Orlando e a Hollywood, Los Angeles.