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Vuole comprare un angolo d’Italia per regalarlo agli italiani

Non è italiano, ma è disposto a vendere la propria casa e a investire un milione di euro per acquistare uno dei luoghi più incontaminati d’Italia e regalarlo agli italiani. Stiamo parlando di Erlend Øye, cantante norvegese del duo Kings of convenience e produttore musicale che ha lanciato un messaggio sui social affinché “la Pillirina resti di tutti”.

Il cantante ha, infatti, raccontato di essere stato portato alla Pillirina la prima volta che è venuto a Siracusa nel 2008, di essersi innamorato del “mix tra la bellezza del centro storico e la costa selvaggia e libera” e di aver quindi deciso di comprare casa lo scorso anno. Adesso, però, che ci voleva andare in vacanza avrebbe trovato la strada sbarrata da un “custode” che gli avrebbe impedito di accedere alla splendida spiaggia. “Don’t take Pillirina away from us” (“non portateci via la Pillirina”) ha così postato. Di fatto la Pillirina fa parte di una proprietà privata fin dal lontano 1982.

La Pillirina o Punta della Mola si trova nei pressi di Siracusa, in Sicilia, in particolare nella Penisola della Maddalena ed è considerata una delle spiagge più belle della regione. Si tratta di un’insenatura naturale con due piccole spiagge e una vista spettacolare sull’isola di Ortigia.

 

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La CNN racconta il Lago Trasimeno e il suo particolare cibo

Un lago di quasi 50 miglia quadrate incastonato come una gemma tra campagne e colline, in Umbria, polmone verde d’Italia, e unica regione dello Stivale a non aver alcuno sbocco sul mare. Il Lago Trasimeno, per gli abitanti e i turisti che decidono di visitare l’immenso patrimonio umbro, rappresenta la spiaggia, il divertimento all’insegna del relax, e tanto buon cibo. La Cnn ha dedicato un intero reportage alle bellezze lacustri, alla sua gente e alla cultura gastronomica del territorio, e a un modo di vivere la vacanza in modo sostenibile e lento.

Qui si trova una cucina ricca e povera allo stesso tempo, ma quasi esclusivamente a chilometro zero. La valorizzazione passa dal piatto ed è iper locale. La carne proviene direttamente dalle colline boscose, così come  i famosi tartufi. Poi ci sono ortaggi, legumi, insaccati e zafferano pregiato.

Ma è anche dal lago che arriva il cibo tradizionale. Chiaramente pesce d’acqua dolce. Parliamo di pesce persico, luccio, carpa e anguilla. Spesso cucinati in modo gustoso e sempre diverso. Ad esempio, la Cnn elogia una ricetta secolare che vede come protagonista la carpa ma cucinata in porchetta, quindi come se fosse maiale arrosto alle erbe: un classico all’italiana ma decisamente rivisitato in chiave lacustre. Il cibo del Lago Trasimeno, che a prima vista potrebbe sembrare difficile per i turisti stranieri che associano il nostro Paese a pizza, pasta (in ogni modo e maniera) e carne, è in realtà cibo a “chilometro zero”.

La pesca sul Trasimeno

La Cnn racconta l’economia del Lago Trasimeno, divisa storicamente tra pesca e agricoltura. I pescatori riuniti in una cooperativa oggi tornano dalle battute di pesca e poi si trasformano in chef (hanno avviato un ristorante gestito da loro stessi) cucinando piatti classici del lago, mantenendo in vita le tradizioni culinarie del Trasimeno e puntando sulla valorizzazione e lo sviluppo economico sostenibile. Cosa si mangia dai pescatori del Trasimeno? Un menù ovviamente super locale che include portate come l’insalata di luccio, la carpa tartufata e gli gnocchi fatti in casa con la tinca affumicata.

Una cucina locale che conquista i palati

Piatti semplici, gusti riconoscibili e puliti senza aggiunta di troppi condimenti o salse. Questo per gli americani rappresenta il vero gusto umbro. Gli ingredienti vengono valorizzati e spesso la gente prende direttamente dai propri orti ciò che poi cucina e consuma, come finocchi selvatici e asparagi selvatici sulla collina, melograni, limoni, ciliegie ed erbe aromatiche. E poi, ovviamente, la pesca, con i prodotti tipici e le ricette autentiche di una volta ancora cucinate nella loro versione più tradizionale o anche rivisitate.

Uno dei piatti più apprezzati, come racconta la Cnn, è il tegamaccio, uno stufato di pesce che un tempo era preparato con il pesce rimasto invenduto, e che quindi i pescatori avrebbero dovuto buttare, che veniva invece recuperato dalle mogli e cotto in una pentola di coccio. Gli ingredienti che solitamente non mancano mai sono pesce persico e anguilla marinata nel limone. Un piatto apprezzato anche dai turisti stranieri che, essendo al lago, di certo non cercano pesce di mare come tonno e branzini semplicemente perché sono in Italia.

Tra gli altri prodotti locali dell’Umbria apprezzati dai turisti amanti della buona tavola, oltre che dei borghi e delle bellezze naturali, si trovano la fagiolina del Trasimeno, oggi un legume pregiato, un piccolo fagiolo coltivato dagli Etruschi in epoca preromana, presidio Slow Food, che un tempo non veniva considerato un granché ed era utilizzato, come testimoniato anche dalla gente del posto, per sfamare i conigli. E che dire anche del profumatissimo zafferano di Città della Pieve, che dista circa 15 minuti a sud del lago. Tutti prodotti che hanno trovato una nuova contemplazione e parecchio apprezzamento.

Meta lontana dal turismo di massa

Il lago Trasimeno, non è solo luogo apprezzato per la buona cucina, ma anche una meta vacanziera. In Umbria, terra ricca di borghi e bellezze artistiche, non ha sbocchi sul mare ed il turismo balneare lo si fa proprio qui, in un luogo tranquillo che tuttavia nel secondo dopoguerra era stato preso d’assalto. Qui, come spiega il reportage, si voleva creare una sorta di “Rimini alla umbra”, infatti c’erano pedalò, cabine, lidi attrezzati e chioschi sulla spiaggia proprio come sulla riviera romagnola. E, ovviamente, si mangiava pesce di mare e non di lago. Oggi tutto è tornato local: il  cambiamento nel modello turistico ha salvato il patrimonio alimentare unico del lago.

Turismo sostenibile e di qualità

La missione sul Lago Trasimeno è non cedere al turismo di massa. Una filosofia che sta avendo come risultato degli ultimi venti anni, una forma di turismo di qualità e non basato su numeri immensi. Ci sono borghi del Trasimeno che sono perle tutte da scoprire: Passignano sul Trasimeno, sulla costa settentrionale, e Castiglione del Lago, a ovest, inseriti tra i Borghi piu’ belli d’Italia. Ma anche spostandosi un po’ più in là dalle rive si incontrano le meraviglie intime e raccolte di altri paesini dove il tempo sembra essersi fermato, come Corciano, Mugnano, Castel Rigone, Paciano e Panicale.

Turismo lento e sostenibile che piace al turista che apprezza le vacanze da insider, in mezzo alla gente del posto, che scopre tradizioni, cibo locale e non cerca lo stereotipo delle vacanze italiane in qualsiasi luogo del Paese. Sia per quanto riguarda l’entroterra che le località balneari: l’Umbria non è la Toscana e non è il Lazio, come non deve essere accomunata ad altre zone ma mantenere chiara la propria identità, come fatto negli anni.

Il viaggiatore ideale a scoprire l’Umbria è colui che è in grado ed è desideroso di apprezzare l’essenza di questi luoghi così ricchi di storia e di patrimonio naturale che meritano di essere vissuti a fondo, trascorrendo giornate all’insegna del relax e della tranquillità, e dimenticando la parola frenesia dal vocabolario. Non il mordi e fuggi, o il turismo vocato al mero consumo di ciò che una zona può offrire. Un tipo di turismo che, a differenza dalla maggior parte delle mete balneari affacciate sul mare, può essere destagionalizzato e apprezzato, ad esempio, anche in autunno.

lago Trasimeno

Vista di Passignano sul Trasimeno

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C’è un vitigno all’ombra del Colosseo ed è spettacolare

I motivi per organizzare un viaggio nella capitale d’Italia, in ogni momento dell’anno, sono così tanti che non si possono elencare. Del resto tra i 7 colli si snodano tutta una serie di meraviglie antiche e moderne che raccontano la storia di Roma e dell’Italia intera.

Antiche rovine, capolavori rinascimentali, arte classica e moderna, e poi ancora paesaggi urbani che lasciano senza fiato e scorci meravigliosi che hanno incantato e ispirato registi, musicisti e artisti provenienti da ogni parte del mondo.

Eppure, come se tutto questo non bastasse, c’è un altro motivo per raggiungere Roma adesso, si tratta di un piccolo vigneto che è nato nel cuore della città eterna, proprio lì, all’ombra del Colosseo.

Il vitigno sul Colle Palatino

Ci troviamo nel cuore della Roma Imperiale, quella dominata dal Colosseo e attraversata dalla magica e suggestiva via dei Fori Imperiali. In quella scenografia da cartolina che rappresenta la capitale d’Italia nel mondo, la stessa che attira milioni di viaggiatori provenienti da ogni dove.

È questo il primo luogo che si desidera raggiungere quando si mette piede a Roma, è questo il posto dove si lascia il cuore. Tutto intorno, invece, si snoda il Colle Palatino, quel luogo che, secondo la leggenda, ha visto la nascita della città eterna. Lo stesso luogo che racconta di Remo e di Romolo, del primo re della città e della sua storia.

Ed è qui, tra i resti delle dimore patrizie e dei palazzi reali, tra le chiese straordinarie e quei muri che sembrano custodire storie antiche e mai dimenticate, che è stato realizzato un piccolo vigneto per continuare quel dialogo tra antichità e modernità, tra passato e futuro, tra storia e agricoltura.

C’era una volta l’uva pantastica

La storia d’amore tra la vite e Roma è tanto antica quanto indissolubile. Già Plinio il Vecchio aveva parlato di uva pantastica per far riferimento ai prodotti del vitigno in epoca romana, gli stessi che adesso vengono coltivati nell’area del Parco Archeologico del Colosseo e in molte altre zone di Roma.

Conosciuta anche come uva pane, perché consumata dai contadini in abbinamento con il pane, questa uva è considerata la materia prima per fare quello che è considerato il vero vino romano, oggi come ieri.

Grazie alla collaborazione tra il Parco e l’azienda vitivinicola Cincinnato, e alla conseguente nascita del vitigno al Palatino, sarà possibile valorizzare, preservare e portare avanti quel legame culturale tra la tradizione agricola che affonda le radici nella storia dell’antica civiltà romana e il territorio stesso. Così passato, presente e futuro si fondono nel cuore di Roma dando vita a quella che potrebbe diventare una delle esperienze di eno-archeologia più belle del nostro Paese.

Le barbatelle della varietà Bellone, che Plinio il Vecchio chiamava uva pantastica sono state già piantante in un piccolo appezzamento di terra della Vigna Barberini, appartenuta all’omonima famiglia e situata nell’angolo orientale del Colle Palatino, nel prato verdeggiante della terrazza capitolina che offre uno dei panorami più belli e suggestivi dell’intera città. E ora, proprio lì, un pezzo di storia dell’antica Roma tornerà a vivere.

Vigneto Vigna Barberini

Vigneto Vigna Barberini

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La città italiana definita “vibrante e piena di sorprese”

Che l’Italia sia una terra splendida e ricca di località imperdibili lo sappiamo benissimo, ma ci sono delle realtà meno note che noi concittadini tendiamo a sottovalutare e a non valorizzare come dovremmo. Tuttavia, la stampa internazionale non si lascia scappare questi tesori e la BBC, in particolare, ha dedicato un articolo a una città dello Stivale definita “vibrante e piena di sorprese”.

Livorno, “città imperdibile”

La BBC ci porta in Toscana, ma non nelle città più note come Firenze, ci catapulta a Livorno, capoluogo di provincia portuale situato sulla costa occidentale di questa splendida regione.

L’articolo, firmato da Solveig Steinhardt, rientra nella serie Comeback Cities che la BBC dedica alle capitali fuori dal radar. Città del cuore e dell’infanzia dell’autrice, “è caotica e vivace; multiculturale; fortemente legata al mare, sia culturalmente che gastronomicamente”.

Un pezzo in cui viene ripercorsa la lunga e particolare storia di questo centro italiano bellissimo, e che si lascia andare anche a riflessioni. Come fa osservare Steinhardt: “Con solo il 10% del numero di turisti di Firenze e un terzo di quello di Pisa, Livorno è per lo più ignorata dai visitatori che non si rendono conto che si stanno perdendo una città culturalmente vivace con una costa mozzafiato e un atteggiamento liberale unico che è radicato nei suoi inizi, quando i Medici fondarono la città”.

Del resto, come diceva lo scrittore Curzio Malaparte, la Toscana ha i livornesi come gli inglesi hanno l’Australia: qualcosa che fa parte, senza farne parte del tutto.

livorno bbc

Una splendida veduta di Livorno

Cosa vedere a Livorno

Livorno, in sostanza, non è una replica minore delle sue città sorelle ben più famose, è qualcosa di completamente diverso. I capolavori, da queste parti, non sono antichisissimi, sono neobarocchi e neoclassici e il tutto risulta perfettamente plasmato all’atmosfera tipica di una città di mare.

Imperdibile, per esempio, è il quartiere di Venezia Nuova dove è possibile scoprire la vera anima di Livorno: una zona costruita intorno a dei canali che portano il mare fin dentro la città. Un quartiere che fu, sfortunatamente, pesantemente bombardato durante la Seconda Guerra Mondiale, per poi essere perfettamente ricostruito. Lungo il cammino presso Venezia Nuova è possibile incontrare “I bottini dell’Olio”, vecchi magazzini dell’olio oggi trasformati in Museo e Biblioteca comunale.

Su Via Borra, la principale del quartiere, si affacciano i palazzi più belli, come quello del Monte di Pietà, delle Colonne di Marmo e Palazzo Huigens. Senza dimenticare uno degli angoli più caratteristici di Livorno: il Ponte di Marmo.

Livorno Livorno

Un angolo di Livorno

Imperdibile anche il Mercato Centrale di Livorno, meglio conosciuto come il Mercato delle Vettovaglie. Si distingue per essere uno dei più grandi d’Europa e si trova all’interno di una struttura magnifica, a tal punto che sembra più un monumento che un mercato. Inoltre, è per eccellenza il luogo dove si può scoprire la cultura locale.

Bellissimo anche il suo Duomo, una Cattedrale dedicata a San Francesco che fu costruita dal 1594 al 1606 e più volte rimaneggiata nei secoli. Quasi completamente distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, oggi è un edificio, rivestito in laterizio, che vanta una facciata di marmo a capanna, con un loggiato a tre arcate a tutto sesto. Al suo interno il visitatore rimane particolarmente affascinato dalla cappella del Sacramento dove è possibile scorgere un “Cristo coronato di spine” del Beato Angelico, che da solo vale la visita alla chiesa.

Poi il simbolo della città, ossia il Monumento dei Quattro Mori. Il nome ufficiale è “Monumento a Ferdinando I” e la sua storia, ricca di leggende, racconta uno dei momenti più importanti dello sviluppo di Livorno. Ferdinando I de’ Medici, colui che volle Venezia Nuova e l’espansione di Livorno, combatté ferocemente i pirati che attaccavano le coste toscane e per questo nacque tale monumento: un tentativo di autocelebrarsi dando l’incarico allo scultore Giovanni Bandini di realizzare un’opera in marmo di Carrara.

Sfortunatamente, Ferdinando non ha mai visto la Fontana terminata, e soprattutto con i Mori aggiunti tra il 1623 e il 1626, ossia degli schiavi che lavoravano presso il “Bagno dei forzati”, una prigione. Uno dei due si chiamava Morgiano, un altro Alì e, secondo la leggenda, dopo la realizzazione del monumento divennero così famosi da essere liberati, diventando negli anni i protagonisti di questa costruzione al posto di colui che ne aveva richiesto la realizzazione.

La particolarità di questo monumento è che al giorno d’oggi non sarebbe possibile realizzarla. Statue di questo tipo, infatti, sono state tirate giù a furor di popolo.

Monumento dei Quattro Mori livorno

Il Monumento dei Quattro Mori

Tra le varie cose da non perdere a Livorno c’è anche la Terrazza Mascagni dedicata al compositore livornese, un belvedere sul mare con una particolare pavimentazione a scacchiera. Abbandonata e quasi distrutta dalle mareggiate, la Terrazza ha ripreso vita con i lavori degli anni ’90 e oggi è una spettacolare passeggiata sul mare. Vi basti pensare che è composta di 34mila piastrelle bianche e nere e che il mare, con i sui tramonti e i giochi di luce, ne fa un luogo sempre nuovo a ogni ora del giorno.

Il mare di Livorno

Tra tutte le province della costa toscana, quella di Livorno è la più estesa e la più varia. Lungo il tratto livornese, chiamato Costa degli Etruschi, si passa da spiagge profonde e senza fine a scogliere alte e ventose, fino ad arrivare a tratti protetti da piacevoli pinete.

Tantissime sono le località turistiche: da sud a nord la Costa degli Etruschi comprende i comuni di Piombino, San Vincenzo, Castagneto Carducci, Bibbona, Cecina, Rosignano Marittimo, e la stessa Livorno. Difficile scegliere dove fare una sosta, ma noi vi consigliamo sicuramente San Vincenzo le cui spiagge sono in gran parte libere, e per molti tratti alle spalle hanno una pineta, ottima per rinfrescarsi.

Altrettanto interessante è il comune di Rosignano Marittimo che comprende al suo interno una serie di località davvero imperdibili. Una su tutte Castiglioncello, resa famosa da Dino Risi negli anni ’60 che qui girò il film Il Sorpasso, dotata di numerose spiagge e tanti servizi per i turisti.

Infine, vi consigliamo di fare un salto presso la graziosa Castagneto Carducci, legata al nome del poeta Giosuè Carducci che qui trascorse l’infanzia quando ai tempi il borgo si chiamava Castagneto Marittimo. Oggi, grazie alle sue spiagge e al suo borgo storico, è una meta da non perdere durante un tour dei questa splendida costa.

Insomma, Livorno è una città davvero imperdibile e i suoi dintorni sono veri tesori da scoprire.

Terrazza Mascagni livorno

Terrazza Mascagni al tramonto

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Da sempre, è la meta più amata dai vip in Italia

Il suo fascino di borgo pittoresco, dalle case color pastello che incorniciano una delle baie più belle d’Italia risale già a molti secoli fa. Sì, perché, questo luogo d’incanto non è mai cambiato negli anni.

È rimasto tale e quale al borgo di pescatori di un tempo, incastonato in pochi metri quadrati tra il porticciolo e i monti a ridosso del paese a picco sul mare. Sono mutate solo le attività commerciali: al posto delle piccole botteghe artigiane, dove si ricucivano le reti da pesca, si vendeva il pescato appena preso e dove le donne dai monti portavano giù frutta e verdura oggi ci sono costosissime boutique di lusso ed eleganti ristoranti.

Portofino, meta vip

Samo a Portofino, nel Golfo del Tigullio, sulla Riviera ligure, un angolo incantato che continua ad affascinare. E sono soprattutto vip e celebrity d’oltreoceano che affollano la sua celebre piazzetta, eletta qualche anno fa “Locale storico d’Italia”, gli stretti vicoli e i tavolini dei bar.

Nozze e “celeb”

Questo borgo regala così tanti scorci romantici da essere tra le location predilette dei matrimoni celebri. L’ultimo celebrato in ordine di data è stato quello di Kourtney Mary Kardashian, celebre personaggio televisivo statunitense divenuto famoso per il reality “Al passo con i Kardashian” con protagonista tutta la famiglia, e il produttore discografico Travis Barker. La coppia ha scelto Portofino per dichiararsi amore eterno (con la speranza che questa sia la volta buona, essendo già la terza). Presente alle nozze tutto il clan Kardashian, mamma, sorelle, nipoti e naturalmente anche tanti amici vip.

Meta social

Negli stessi giorni, a far girare sui social le immagini di Portofino, con il suo cielo e mare blu, è stata anche un’altra celebre coppia: i Ferragnez. L’imprenditrice digitale Chiara Ferragni e il marito Fedez si sono infatti regalati un weekend d’amore – lasciando i figli Leo e Vittoria a casa con i nonni – nella cornice romantica di Portofino, alloggiando in uno degli alberghi da loro preferito, il Belmond Splendido, che ha una bellissima terrazza panoramica proprio sul golfo.

Post e story vista Portofino, a colazione, pranzo e cena. Tour in Vespa brandizzata Christian Dior messa a disposizione degli ospiti dall’hotel, tappa a San Fruttuoso in barca – non sulla micro-spiaggia in mezzo alla folla, naturalmente, ma dalla terrazza dell’unico ristorante che si trova nella piccola frazione, un fine settimana di lusso in uno degli angoli più incantevoli d’Italia.

Scoperta dai turisti stranieri

Agli inizi del 1900, sono stati dapprima i britannici e poi i tedeschi a scoprire che Portofino, da piccolo borgo marinaro, poteva diventare un’eccellente meta delle vacanze. Oggi, questo borgo – che conta ancora oggi meno di 400 abitanti effettivi, mentre si arriva a migliaia di ospiti con i turisti – insieme ai suoi dintorni sono un’importante meta turistica, soprattutto per gli stranieri, che considerano questa località una delle più gradevoli del Mar Mediterraneo.

Portofino e dintorni

Il territorio è, infatti, compreso nel Parco naturale regionale di Portofino, con ben 80 chilometri di itinerari nell’entroterra e lungo la costa (tra i più suggestivi, quello che porta all’Eremo Niasca e quello che arriva a San Fruttuoso, con la sua abbazia che è un bene del FAI), e nell’Area naturale marina protetta Portofino, un’area sommersa fatta di posidonie e di coralli intorno ai quali si è formato un habitat eccezionale.

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Il porticciolo di Portofino, nel Golfo del Tigullio

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Ora puoi camminare sul ponte sospeso più lungo del mondo

Camminare da una montagna all’altra, sospesi nel vuoto, con solo una vasta valle dormiente sotto, non è per i deboli di cuore. Ma gli amanti del brivido e delle attrazioni spettacolari saranno pronti a riversarsi nella splendida località turistica di Dolní Morava, nel nord-est della Repubblica Ceca, per attraversare il  nuovo ponte sospeso più lungo del mondo. Si chiama Sky Bridge 721, ed è una meraviglia imperdibile.

Sky Bridge 721, il ponte sospeso più lungo del mondo

Ci sono voluti due anni per realizzare questa incredibile passerella, lunga 721 metri e larga 1,20, inaugurata ufficialmente il 13 maggio. Situato a circa 2 ore e mezzo di auto dalla capitale Praga, lo Sky Bridge 721 collega le creste del monte Králický Sněžník nella Boemia orientale, promettendo viste spettacolari delle cime avvolte dalle nuvole e un’esperienza elettrizzante, anche se leggermente terrificante.

I visitatori raggiungono il punto più alto a 95 metri dal suolo – 1.116 sopra il livello del mare, circondati dalle montagne e dalla foresta. Nuova attrazione della Repubblica Ceca, il ponte è accessibile con la funivia e la passeggiata è a senso unico. Una volta arrivati all’altro lato della passerella, si percorrere un percorso didattico chiamato “The Bridge of Time” (“Il Ponte del Tempo”) composto da otto pannelli e un gioco interattivo che illustrano la storia del posto, con informazioni ordinate tematicamente e cronologicamente in modo che- dopo una passeggiata non impegnativa lungo percorsi segnalati della durata di circa un’ora – ogni visitatore torni “indietro nel tempo” fino a metà del ponte sospeso, per poi ritrovarsi nel presente all’arrivo.

L’eccezionale ponte di Dolní Morava conduce dallo Chalet Slaměnka, vicino all’esistente “Sky Walk” sulla valle, fino al versante della collina di Chlum. I visitatori vi accedono a un’altezza di 1.125 metri e ne escono dieci metri più in alto. Per costruirlo sono stati utilizzati 1.030 metri cubi di calcestruzzo, per un peso totale di 405 tonnellate, di cui 158 solo per le funi che lo sostengono (sei funi portanti principali e 60 funi di vari diametri).

Per le sue dimensioni, lo Sky Bridge 721 strappa il primato di ponte pedonale sospeso più lungo del mondo al Baglung Parbat in Nepal, lungo 567 metri, che a sua volta l’aveva strappato al ponte di Arouca, in Portogallo, lungo 516 metri. Attualmente, i viaggiatori devono prenotare in anticipo i biglietti per lo Sky Bridge 721 sul sito di Dolní Morava, con prezzi a partire da 350 corone ceche (circa 14 euro).

Passeggiare tra le nuvole a Dolní Morava

Lo Sky Bridge 721 non è l’unica attrazione di Dolní Morava, dove si può passeggiare tra le nuvole. Questa rinomata località di villeggiatura, situata al confine ceco con la Polonia, ospita, infatti, anche il celebre “Sky Walk”, una costruzione in legno alta 55 metri e lunga 710 metri.

Il sentiero tra le nuvole si trova a 1116 metri sul livello del mare e da lassù si gode di un panorama insuperabile sul massiccio del monte Králický Sněžník e sulla pittoresca valle del fiume Morava. Se dopo aver passeggiato tra le nuvole ci si sente stanchi, sulla via del ritorno si può usufruire dello scivolo, lungo ben 101 metri. Proprio alle pendici del monte, inoltre, si trova una delle più moderne località sciistiche della Repubblica Ceca.

Ora puoi camminare ponte sospeso più lungo mondo

Sky Bridge 721, il ponte sospeso più lungo del mondo

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Albania, un’eccellenza italiana per dar nuova vita al teatro di Durazzo

L’area archeologica della città di Durazzo si appresta a diventare un parco, polo culturale e hub tra i più importanti dell’Albania e del Mediterraneo: il progetto di riqualificazione e nuova configurazione è stato vinto dallo studio Stefano Boeri Architetti e SON Architects, a seguito del bando indetto dal Ministero della Cultura albanese e dalla Fondazione Albanese – Americana per lo Sviluppo (AADF).

L’obiettivo è quello della valorizzazione dei beni storici di Durazzo con anche la progettazione di una serie di itinerari in città che uniranno l’area dell’anfiteatro romano con il lungomare e altri monumenti di interesse storico-artistico di cui la città albanese è ricca.

Al via la progettazione del Parco Archeologico

Non è la prima volta che lo studio di architettura di Stefano Boeri lavora in ambito archeologico: in Italia ha già dato vita a progetti per Domus Area a Roma e per il Parco Archeologico di Ostia Antica. E anche in Albania sono numerosi i progetti che lo vedono già coinvolto.

Tra i lavori che portano la sua firma: il piano regolatore della città di Tirana, del Bosco Verticale, e del “Cubo di Blloku”, centro polifunzionale con uffici, ristorazione e attività commerciali.

Adesso la nuova sfida è “l’interpretazione, presentazione e valorizzazione dell’anfiteatro romano, del foro bizantino e delle terme romane, nonché della progettazione di una serie di percorsi urbani nel centro storico di Durazzo”, come riporta una nota stampa della Boeri Architects. “Il progetto darà anche vita a un parco archeologico nel cuore della città per residenti e visitatori”.

Un progetto che punta a restituire all’anfiteatro, per anni mai adeguatamente valorizzato, il suo ruolo di punto nevralgico dell’intera area archeologica, insieme alle terme e al foro bizantino, oggi purtroppo chiusi al pubblico e poco visibili.
Il foro, che fungeva da spazio pubblico per eventi e fiere, ha una superficie di 2530 metri quadri e conserva le tracce di un portico circolare con, al centro, un podio sotto al livello stradale, marciapiedi ed edifici mentre le terme si sviluppano per 700 metri quadrati e includono vari ambienti tra cui la piscina e il caldarium (il frigidarium e il tepidarium rimangono tuttora interrati).

L’anfiteatro, dalla forma ellittica, è un’icona e un punto di riferimento per il centro di Durazzo: anche se è stato trascurato a lungo e mai coinvolto in progetti specifici con la creazione, ad esempio, di un itinerario dedicato, è la principale attrazione archeologica della città e accoglie circa ventimila visitatori ogni anno.

Il progetto di Stefano Boeri prevede inoltre la realizzazione di nuovi percorsi urbani per facilitare la fruizione dei siti storici da parte di residenti e turisti. Continua la nota dello studio: “L’obiettivo principale del progetto è collegare il lungomare e il porto di Durazzo con le principali attrazioni turistiche della città, poiché molti beni culturali periferici sono ancora disconnessi e di difficile accesso per residenti e visitatori, ostacolando così il pieno sviluppo turistico”.

Il patrimonio storico e archeologico di Durazzo: è il momento di portarlo alla ribalta

Durazzo è una città che vanta un passato importante e beni storici di sicuro interesse, ancora poco noti, che devono essere finalmente valorizzati.

Lo ha sottolineato, a margine del concorso, Elva Margariti, Ministro della Cultura della Repubblica d’Albania: “L’anfiteatro di Durazzo non è solo un monumento culturale, ma una rappresentazione simbolica della città di Durazzo, una testimonianza della passata gloria di questa antica città, che deve essere restituita all’attenzione di ogni visitatore di Durazzo. I secoli hanno gettato un’ombra ma non hanno spento la luce dell’immenso patrimonio culturale di Durazzo, per questo motivo il progetto di conservazione e rivitalizzazione dell’anfiteatro è necessario per restituire parte della gloria ‘perduta”. L’anfiteatro dovrà tornare alla luce in tutta la sua grandezza e far parte della mappa culturale di Durazzo che avrà l’obiettivo di collegare, attraverso una rete di percorsi, tutti i monumenti della città”.

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Perché questa meta di villeggiatura resta la numero uno in Italia

Rimini conferma e rilancia l’idea concreta di una città capitale dell’ospitalità e anticipatrice di un nuovo modo di tornare a stare insieme. Il fulcro della Riviera Romagnola risale sul palcoscenico estivo da protagonista, presentando un cartellone estivo ricco di eventi, con la voglia e la programmazione necessaria per riannodare quel filo interrotto da due anni di pandemia.

Il programma “Cose da fare 2022” presenta più di 150 appuntamenti fra cui 7 festival culturali, 30 appuntamenti musicali, 12 diverse proposte di visite culturali alla scoperta dei mille volti della città e 10 occasioni di sport e benessere all’aria aperta nei luoghi più belli della città. Tutto questo dal mese di maggio fino al Capodanno più lungo del mondo. Ecco alcuni degli eventi più imperdibili.

Rimini, città capitale dell’ospitalità

Fra i debutti dell’estate 2022 a Rimini, un grande spettacolo in piazza Malatesta trasformerà l’outdoor del Museo Fellini in un luogo dove poter sognare un eterno presente con un grande evento dedicato ai bambini e agli adulti. Gli spazi verdi diventeranno i Giardini di Kensington, le vasche d’acqua si trasformeranno nel lago dei giardini, il Serpentine, dove navigheranno le barchette degli adulti e velieri solcheranno il cielo, la Torre sarà l’Isola degli Uccelli.

Da fine luglio a metà agosto uno spettacolo live con coreografie volanti, immagini, musica e parole porterà magia e stupore nella piazza dei sogni, a cura di FestiGroup con la Regia di Monica Maimone. Sempre in centro storico, ritorna per il secondo anno “Biglietti agli amici” il festival, con Marco Missiroli, che celebra il potere del racconto orale come fulcro della trasformazione contemporanea.

Nelle calde serate estive torna la rassegna curata dal giornalista Giovanni Terzi, “La terrazza della Dolce Vita”, nella splendida cornice del giardino del Grand Hotel dove si alterneranno protagonisti del mondo del cinema, della cultura, del giornalismo, del teatro e dello spettacolo. Quest’estate inoltre, farà per la prima volta tappa anche a Rimini l’evento “Luoghi dell’anima. Italian film festival”, il festival internazionale del cinema sui territori e la bellezza, inaugurato in occasione del centenario della nascita del poeta, scrittore e sceneggiatore Tonino Guerra.

Estate a Rimini tra cibo, tradizioni, spiagge e sport

Dopo gli alpini che hanno aperto il calendario degli eventi riminesi, il Tricolore tornerà per svettare nei cieli il 17 e 18 giugno, con la pattuglia acrobatica nazionale delle Frecce Tricolori. Nello stesso weekend torna anche il circo mercato dei sapori e dei sogni “Al meni”, con lo chef Massimo Bottura. La kermesse con il meglio della food valley dell’Emilia Romagna torna quest’anno nel cuore di Marina Centro, per un celebrare i protagonisti e la ricchezza di un territorio unico al mondo. La manifestazione, quest’anno avrà come tema il Mediterraneo.

Sul lungomare non mancheranno il mercato delle eccellenze con i migliori prodotti Dop e Igp della Regione e “Matrioska”, il lab store di artigiani e designer con le loro creazioni contraddistinte dal marchio “fatto a mano”.

Il capitolo dei festeggiamenti in spiaggia, a cura di Piacere Spiaggia Rimini, entrerà nel vivo nelle prime settimane di luglio con “Un Mare di Rosa”, “Un Mare di Vino”, “Un Mare di Fuoco”. Al via ad agosto anche la seconda edizione di “Un Mare di Sport”, quattro settimane di eventi sportivi diffusi su centinaia di campi attrezzati della spiaggia, che inglobano fasi finali di campionati di FootVolley, beach volley, tavolino e beach tennis. Una grande novità dell’estate sarà costituita dal nuovo format “Un Mare di Energia”: tutti i week-end di giugno, luglio e agosto, trainer in tour in spiaggia faranno approdare a Rimini una nuova disciplina sportiva, la Camminata Metabolica.

L’11 giugno al porto di Rimini, le Barche Storiche fanno rivivere usi e costumi tradizionali dell’antica Marineria locale. Una manifestazione culturale e rievocativa che permette di ammirare le tradizionali “Vele al Terzo”, il caratteristico armo con due pennoni e la vela a forma di trapezio, e conoscere da vicino gli equipaggi che effettuano visite guidate sulle imbarcazioni all’ormeggio, raccontando la storia e le caratteristiche delle barche storiche della Romagna.

La meta ideale per gli amanti della vacanza attiva

Sotto il segno dello sport e della salute torna “Rimini Wellness”, l’evento per eccellenza dedicato a fitness, sport, benessere e sana alimentazione, che quest’anno riconquista le sue date tradizionali, dal 2 al 5 giugno, dando così il via agli appuntamenti sportivi dell’estate. Il quartiere fieristico di Rimini diventa il centro di importanti eventi sportivi grazie anche ai campionati europei di trampolino elastico con più di 700 atleti da 35 nazioni.

Per tutti gli amanti della vacanza attiva, anche quest’anno si moltiplicano gli appuntamenti all’insegna del benessere nei luoghi iconici della città: dallo yoga nella piazza sull’acqua al Sup Yoga sull’acqua alla spiaggia libera di San Giuliano, dal ‘walk on the beach’ all’alba o al tramonto al Nordic Walking sulla spiaggia, fino a “Fluxo”, la palestra a cielo aperto che permette di praticare diverse discipline, dando la possibilità ai partecipanti di scegliere i corsi e il luogo di svolgimento, tra il Ponte di Tiberio, il porto e il Parco del Mare in zona di Miramare.

Per chi ama le due ruote, Rimini offre una vasta gamma di servizi (a partire dal Bike Park) e di percorsi che permettono di conoscere la città e l’entroterra unendo al piacere della scoperta, lo stare bene pedalando. Infine, la Rimini Shopping Night torna ad animare il centro storico, tutti i mercoledì di luglio e agosto, con negozi aperti negli orari serali e con iniziative speciali.

Un’estate all’insegna dei grandi eventi musicali

Il filo rosso dell’estate 2022 riminese sarà la musica in tutte le sue forme: dalle prestigiose bacchette della Sagra Malatestiana, alle note folk del liscio che, dopo due anni di stop, tornano a risuonare e a far ballare in piazza Cavour, passando per i grandi eventi musicali più attesi come la Notte Rosa, fino alla Rimini Beach Arena, il grande palco sulla spiaggia di Miramare che ospiterà artisti internazionali per concerti e dj set e che si presenta come una delle più importanti novità estive.

Fra gli attesi ritorni, il Parco degli artisti sulle rive del fiume Marecchia, a Vergiano di Rimini. Un’arena in mezzo al verde che ogni weekend, dal 28 maggio e per tutta l’estate, porta in scena una programmazione che spazia dai concerti al teatro in tutte le sue forme, dal cabaret ai monologhi, agli spettacoli di danza.

La 17 esima edizione della Notte Rosa riminese si preannuncia come l’edizione più ricca di sempre, spalmata su 4 giorni che avranno come clou un intero weekend di live con i grandi interpreti musicali. Infine, da luglio, il Teatro Galli ospiterà la 73esima edizione della Sagra Musicale Malatestiana che dal 1950 porta a Rimini i più prestigiosi direttori, solisti e orchestre del firmamento musicale internazionale per un evento culturale fra i più longevi in Italia. Potete trovare il calendario delle cose da fare 2022 sul sito Riminiturismo.it.

Perché questa meta villeggiatura resta numero uno Italia

Le spiagge di Rimini, rinomate in tutto il mondo

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giardini Notizie Viaggi

Una meravigliosa città italiana come non l’hai mai vista

Sabato 28 e domenica 29 maggio si terrà l’iniziativa Giardini Aperti a Veronetta 2022, promossa da Giardini Aperti Verona in collaborazione con il Comune e la Prima Circoscrizione, una straordinaria occasione per visitare e conoscere una trentina tra cortili e giardini privati del quartiere veronese dalla storia secolare e sbirciare le realtà che lo animano.

Anche quest’anno, infatti, verranno aperti al pubblico spazi verdi poco noti di Veronetta, luoghi che raccontano il legame profondo con le piante e la natura, oggi più che mai fondamentali negli spazi urbani.

PALAZZO MIGLIARESE

Palazzo Migliarese

“Verona segreta”: tutto il fascino di giardini spettacolari e poco noti

Come ogni anno, “Giardini Aperti a Veronetta” è un evento curioso e affascinante che conduce nel cuore di Veronetta, sulla riva sinistra dell’Adige, e consente di vedere con i propri occhi realtà private che custodiscono curati spazi verdi e animano, seppur in maniera celata, la vita del quartiere storico della città.

In più, quest’anno, come novità vi saranno giardini di pianura racchiusi tra le Mura cittadine e, per la prima volta, molti di collina con una vista spettacolare raggiungibili con una gradevole passeggiata.

Qualche anticipazione?

Si spalancheranno, ad esempio, le porte delle Serre Comunali, all’interno del Bastione di Porta San Giorgio, splendido punto panoramico, di Palazzo Rambaldi in Via Redentore fra antiche mura sotto Castel San Pietro, di Palazzo Migliarese in Via XX Settembre 35, stupendo edificio gotico affacciato su un tipico “brolo” dove oggi prosperano alberi da frutta, filari di viti, rose e cespugli da fiore, di Palazzo Giusti Cristani, custode di un autentico “giardino segreto” lungo Via Carducci, popolato da numerosi alberi sempreverdi e “sospeso nel tempo”.

Ancora, sarà possibile lasciarsi incantare da Giardino Giusti, accudito dalla stessa famiglia da ben 600 anni, impreziosito da fontane, statue, dal viale con doppia fila di 33 cipressi ammirato da Goethe, e dal Casino di Venere, grazioso padiglione cinquecentesco.

Casino di venere

Casino di Venere

Le modalità dell’iniziativa

I visitatori potranno scegliere da dove iniziare il tour e creare un itinerario su misura alla scoperta di un quartiere ricco di giardini, spazi aperti e storia.

L’evento si svolgerà (salvo indicazioni differenti) dalle 10 alle 18 e si terrà anche in caso di maltempo.

L’accesso sarà regolamentato dai custodi volontari che saranno a disposizione per fornire notizie e informazioni. Non sono previste visite guidate, ognuno sarà libero di scegliere i luoghi da ammirare senza un percorso prestabilito.

Il Titolo di Accesso, pari a 10 euro, è un contributo all’organizzazione dell’evento: i partecipanti fino ai 25 anni pagheranno invece 6 euro ed è prevista la gratuità per i bambini sotto i 13 anni e i disabili con accompagnatore.

Il biglietto può essere acquistato online, presso lo IAT (Informazioni Accoglienza Turistica) di Via degli Alpini 9, oppure presso l’Ostello Santa Chiara in Via Santa Chiara 10 in alcune giornate specifiche che verranno indicate.

Insieme al biglietto d’ingresso, i partecipanti all’iniziativa riceveranno un kit composto da:

  • un braccialetto che consente l’entrata durante i 2 giorni della manifestazione
  • una mappa con l’indicazione dei luoghi da visitare e degli appuntamenti speciali previsti per l’occasione
  • una guida (fino a esaurimento copie) che illustra la storia del quartiere e dei giardini

Inoltre, molti sono i locali di Veronetta che rimarranno aperti durante il weekend per consentire ai visitatori piacevoli momenti di ristoro.

GIARDINO GIUSTI

Giardino Giusti

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Asia Corea Del Nord Notizie Viaggi

Non vediamo l’ora di andare a Oceanix, la città galleggiante in Corea del Sud

Immaginate un luogo futuristico, una città galleggiante sulle acque dal colore blu intenso dell’Oceano Pacifico. Un luogo dove si respira aria di mare a ogni ora del giorno e della notte, e dove le abitazioni sono alternate da zone verdi, orti comunitari, foreste lussureggianti.

E no, se ve lo state chiedendo non si tratta di un nuovo resort di lusso dove passare le prossime vacanze, ma di una vera e propria città che nascerà in mezzo all’oceano nel 2025.

Ci troviamo in Corea del Sud, e più precisamente al largo della costa della città di Busan. È qui che sta per nascere una città galleggiante, autosufficiente e sostenibile progettata per far fronte ai problemi legati ai cambiamenti climatici.

Oceanix, la città del futuro

Oceanix, la città del futuro

Benvenuti a Oceanix

Il nome Oceanix è di per sé evocativo, ma sono le foto a farci sognare, a trasportarci in quella che è la città del futuro per antonomasia. Un luogo fatto di condivisione e convivialità, di rispetto dell’ambiente e di sostenibilità.

La città di Oceanix, come abbiamo anticipato, sorgerà nell’Oceano Pacifico, proprio di fronte ai grattacieli, alle spiagge, alle montagne e ai templi secolari che caratterizzano la città di Busan.

Le immagini di quella che sarà una città completamente ecosostenibile e a zero rifiuti sono bellissime, ma quello che rende speciale il progetto non è solo il design caratterizzante, ma è soprattutto il fatto che questo luogo apre un dialogo fatto di rispetto e attenzione con il pianeta che abitiamo.

A Oceanix, infatti, ci saranno ristoranti biologici, terrazze panoramiche comunitarie, giardini e orti, e poi ancora torri idroponiche e foreste.

Alla base del progetto, questo è chiaro, c’è la sostenibilità. Del resto l’idea di Oceanix City, nata dall’omonima azienda con sede negli Stati Uniti, è collegata direttamente alla ricerca di una soluzione all’innalzamento dei mari causato dal climate change. Una situazione, questa, che ci costringe a trovare delle alternative valide, perché il rischio di vedere scomparire alcune città costiere del mondo è più reale e vicino che mai.

Oceanix, la città del futuro

Oceanix, la città del futuro

La città galleggiante, sostenibile ed espandibile

Come saranno le città del futuro? Se assomiglieranno a Oceanix City possiamo dirvi che saranno sostenibili, autosufficienti e persino espandibili.

La città che sorgerà in Core del Sud si presenterà come un piccolo arcipelago caratterizzato da diversi isolotti collegati tra loro e raggiungibili con imbarcazioni, canoe e kayak. I valori di condivisione e comunità fanno da padrone: oltre agli edifici residenziali, infatti, ci saranno terrazze panoramiche condivise e orti comunitari. Al fianco di questi sorgeranno ristoranti biologici, parchi, zone verdi, fattorie e torri idroponiche.

Grazie ai pannelli solari installati sugli edifici e sulle case, l’energia prodotta dagli abitanti di Oceanix sarà totalmente rinnovabile. I sistemi di raccolta e filtraggio, invece, permetteranno di avere sempre acqua potabile. Inoltre, con l’idea di realizzare un’economia agricola circolare e completamente riciclabile, Oceanix diventerà una città a zero rifiuti.

La città sarà abitabile presumibilmente dal 2025 da circa 12000persone, ma si tratta di un’isola espandibile come vi abbiamo già anticipato. Grazie all’aggiunta di nuovi isolotti, collegati agli altri, Oceanix potrà ospitare fino 100000 residenti.

Insomma, se è questa la città del futuro non vediamo l’ora di scoprirla!

Oceanix, la città del futuro

Oceanix, la città del futuro