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Il Telegraph premia questa magica città, ecco perché

Un noto quotidiano britannico, The Telegraph, ha definito questo luogo la miglior città del mondo. Un posto colorato, ricco di cultura, natura e persino lambito dal mare. Scopriamo insieme di quale città si parla e perché è la migliore.

Barcellona, la migliore città del mondo

È Barcellona, in Spagna, la migliore città del mondo sondo il Telegraph. Gli aspetti che le hanno fatto conquistare questo titolo sono disparati come, per esempio, la cultura, la gastronomia, la storia e gli hotel a 5 stelle, i ritmi di vita rilassati, le tante ore di sole (2591), il cibo ineguagliabile, gli aspetti inclusivi per le comunità Lgtbi e le spettacolari spiagge ma anche per la qualità dell’aria, il numero dei monumenti dichiarati patrimonio mondiale dall’Unesco (9), dei musei (oltre 100) e delle gallerie d’arte, dei ristoranti stellati (19) e della distanza tra il centro città e l’aeroporto (11 km).

Insomma, per il quotidiano inglese “Barcellona mette insieme la miglior raffinatezza delle città mediterranee con la cultura e il design delle città del freddo Nord”.

Barcellona, le novità che ci attendono

Barcellona è una città in continuo movimento a tal punto da reinventarsi giorno dopo giorno con proposte innovatrici e sostenibili. Tra le novità più interessanti ci sono i percorsi letterari, nuova scommessa turistica che serve a promuovere l’identità e la tradizione creativa e culturale della città.

Sul nuovo portale web del turismo di Barcellona si può accedere alla “mappa letteraria” della città con percorsi descritti in romanzi e racconti e con itinerari attraverso le oltre 300 librerie e le 40 biblioteche pubbliche.

Ma tutto questo non sorprende: Barcellona, già nominata nel 2015 dall’Unesco città letteraria, è il luogo natio o di residenza di scrittrici e scrittori che l’hanno raccontata attraverso i loro occhi.

La seconda grande novità riguarda il Mirador Torre Glòries, la ex Torre Agbar, che si è trasformata in uno spazio multifunzionale e ha inaugurato un nuovo concetto di belvedere: è un doppio osservatorio da cui contemplare questa affascinante città attraverso uno spazio espositivo che unisce arte, scienza e tecnologia e che culmina, a 125 metri d’altezza, con la cupola del 30esimo piano, da cui si può godere di una vista unica a 360 gradi e che ospita l’unica installazione permanente e multisensoriale dell’artista contemporaneo Tomás Saraceno.

Interessante anche la scommessa sul turismo scientifico: “Barcelona, destino ciencia” offre 7 percorsi scientifici e visite a 46 centri di studi e di tecnologia. Tra queste la possibilità di visitare i musei della scienza, il CosmoCaixa, l’osservatorio Fabra, l’Accademia reale di scienze e arte, l’Accademia reale di medicina, il Parco di studi biomedici e il Vivaio di Tres Pins.

7 itinerari tematici tra i quali spiccano le visite al distretto 22@ e al Poblenou per il loro passato industriale e la loro riconversione tecnologica. Poi la storia della prima centrale elettrica di Spagna, l’omaggio alle donne che cambiarono il mondo della scienza e i luoghi che Albert Einstein visitò nel 1923.

Ma non è finita qui. Le novità riguardano anche la Pedrera, come viene chiamata la celebre Casa Milà, l’ultima e magnifica opera di Antoni Gaudì. Qui sarà possibile partecipare alla Pedrera Photo Experience con la possibilità, durante le visite diurne, al costo di 10 euro (9 se prenotato online) di farsi un video e una foto ricordo della propria esperienza da condividere sui social o semplicemente da portarsi a casa.

L’edificio modernista sorge sul Passeig de Gràcia, l’iconico viale che quest’anno compie 200 anni e che ci aspetta con spettacoli, degustazioni, concerti e tante attività culturali.

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Partono i treni storici alla scoperta della Campania

Dopo un lungo stop causato dall’emergenza sanitaria, anche in Campania si torna a viaggiare a bordo dei treni storici della Fondazione FS. Un modo di scoprire gli angoli più nascosti del Belpaese in modo slow e sostenibile, un tipo di viaggio adatto a tutti, specie alle famiglie o a chi non ha voglia di guidare ma preferisce essere guidato.

Tra natura, storia e itinerari religiosi, sono tantissimi i treni storici che vanno alla scoperta delle bellezze campane. Saranno ben 51 le corse messe a disposizione dalla Fondazione FS per un totale di 12mila posti a sedere, ai quali si aggiungono 2000 posti per le biciclette, per favorire chi sceglie la soluzione treno+bici per viaggiare in maniera eco-friendly e tutelare l’ambiente.

Itinerari in treno

Tanti sono gli itinerari culturali percorribili con i treni storici tra quelli più apprezzati dai viaggiatori negli ultimi anni. Ma quest’anno ci sono anche delle novità.

Il Treno delle mongolfiere

Novità assoluta è il treno storico alla scoperta del Festival Internazionale delle Mongolfiere, in programma nel fine settimana dell’8-9 ottobre. Si partirà da Napoli e, passando per Aversa, Caserta, Benevento e Pietrelcina, si arriverà a Fragneto Monforte (Benevento) per la tradizionale esibizione del volo delle mongolfiere, un’iniziativa finalizzata alla valorizzazione del paesaggio e all’attenzione verso le tematiche ambientali.

riparte il Pietrarsa Express

Fonte: Ferrovie dello Stato

Il Pietrarsa Express ripercorre l’antico tracciato della prima ferrovia italiana

Il Reggia Express

Si parte il 26 giugno con il Reggia Express, per raggiungere la Reggia di Caserta con un viaggio di circa mezz’ora che conduce nello splendore di uno dei monumenti più belli d’Italia. Con una locomotiva elettrica E626 e le storiche carrozze Corbellini e Centoporte, il treno d’epoca 96010 conduce i visitatori alla bellissima Reggia, detta anche la “Versailles italiana”, la residenza reale più grande al mondo. Voluta dal Re di Napoli Carlo di Borbone, il quale, colpito dalla bellezza del paesaggio casertano e desideroso di dare una degna sede di rappresentanza al governo della Capitale Napoli e al suo reame, volle che venisse costruito un palazzo tale da poter reggere il confronto proprio con quello del Re Sole.

Il Pietrarsa Express

Sarà poi la volta del Pietrarsa Express, che ripercorre l’antico tracciato della prima ferrovia italiana da Napoli a Portici verso il Museo di Pietrarsa, a bordo delle storiche carrozze Centoporte. Questo è il luogo dove è nata la storia delle ferrovie italiane e dove, il 3 ottobre 1839, nell’allora Regno delle Due Sicilie, veniva inaugurata la prima strada ferrata d’Italia, quella che congiungeva Napoli a Portici. La sede espositiva è unica nel panorama nazionale ed è considerata come una delle più affascinanti tra tutti i musei ferroviari d’Europa. Tanti i materiali conservati in un’area di 36.000 metri quadrati dove una parte è occupata da un meraviglioso giardino botanico con piante provenienti da tutte le parti del mondo.

L’Archeotreno

Un altro treno storico sarà poi l’Archeotreno, che collega la città di Napoli con le vicine aree archeologiche di Pompei e Paestum, entrambe dichiarate Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco. Inutile dire che questo è un itinerario imperdibile, che conduce a due dei siti archeologici più belli non soltanto d’Italia ma del mondo, dove ogni giorno viene fatta una nuova e incredibile scoperta.

L’Irpinia Express

Partirà poi l’Irpinia Express, un percorso lungo 119 chilometri che ripercorre la storica linea Avellino-Rocchetta attraverso splendidi paesaggi naturalistici di tre regioni (Campania, Basilicata e Puglia).

Situata nel cuore dell’Appenino campano e circondata da montagne che segnano naturalmente i suoi confini, questa meravigliosa terra di transito è custode di un patrimonio dall’altissimo valore storico, culturale, naturalistico, archeologico ed enogastronomico. Scoprirla a bordo di un treno storico, che celebra e rievoca i fasti del territorio d’Irpinia, è un’esperienza magica e suggestiva. Si percorrono i binari dell’antica linea Avellino-Rocchetta, rivalorizzata grazie all’impegno della Fondazione FS e della Regione Campania, in collaborazione con l’Associazione InLocoMotivi.

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Fonte: iStock

Irpinia Express, 119 km su una storica linea

Il Sannio Express

Per gli amanti del turismo religioso c’è infine il Sannio Express, conosciuto anche come il “Treno di San Pio”, che collega Napoli, Benevento e Pietrelcina, per vivere un’esperienza di turismo lento legata alla riflessione e alla meditazione religiosa.

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Fonte: 123rf

I paesaggi attraversati dal Sannio Express
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Puoi dormire in un bus americano o in una tenda indiana in Italia

Non c’è bisogno di volare dall’altra parte del mondo per vivere avventure di viaggio straordinarie perché l’Italia è un Paese meraviglioso tutto da conoscere ed esplorare. Non sono solo le sue attrazioni più iconiche a farci scegliere di restare nel Belpaese, piuttosto la consapevolezza che è qui che possiamo vivere le esperienze più belle di sempre, soprattutto se a contatto con la natura.

Vacanze all’insegna del relax, della pace e della rigenerazione dei sensi e dell’anima, da vivere e da condividere con la propria dolce metà, con tutta la famiglia o con i fedelissimi amici a quattro zampe.

Esperienze che passano per location mozzafiato, dove la natura è assoluta protagonista, ma anche per alloggi originali, incredibili e anche un po’ stravaganti. Abbiamo individuato i più belli da provare questa estate, pronti a partire?

Glamping tra la natura: le esperienze da non perdere questa estate

Un campeggio all’insegna del lusso e del comfort: con il glamping questo desiderio si è trasformato in realtà. Case sugli alberi, rifugi nella foresta e tiny house nel bosco, in giro per il mondo abbiamo visto davvero di tutto. Ma non abbiamo più bisogno di viaggiare intorno al globo per dormire in questi alloggi perché anche il nostro Paese offre delle proposte davvero entusiasmanti.

A creare alcune di queste è stato Loek van de Loo, conosciuto anche come il papà del glamping in Europa. È stato proprio lui, infatti, a diffondere e incentivare il turismo open air proponendo esperienze all’aria aperta davvero incredibili. E sì, se ve lo state chiedendo, molte di queste sono in Italia: otto glamping resort davvero particolari riuniti sotto il nome di Vacanze col Cuore.

Dalle tende, wilde e suggestive, alle capanne romantiche, passando per alloggi più confortevoli destinati alle avventure di intere famiglie, cani e gatti compresi. Ultima, ma non meno importante, è la posizione di questi glamping che diventa strategica per andare alla scoperta delle città d’arte d’Italia e di tutte le meraviglie culturali, storiche, artistiche e naturali che appartengono al nostro Paese.

Tipi Lodge

Fonte: Vacanze col Cuore

Tipi Lodge

Dormire in un bus americano o in una capanna?

L’estate, in Italia, si trascorre nei glamping immersi nella natura. La vera sfida sarà decidere in quale dormire. Le proposte, infatti, sono tantissime e tutte si adattano alle esigenze e alle preferenze dei viaggiatori. Ne abbiamo individuate alcune davvero incredibili.

Per vivere un’esperienza al di fuori dell’ordinario dobbiamo recarci tra la natura lussureggiante del Chianti. È qui, infatti, che nell’Orlando in Chianti Glamping Resort, sono presenti tutta una serie di sistemazioni originali ispirate agli Stati Uniti. Ci sono un bus americano, un mini school e un Airstream dotati di bagni accessoriati, cucina, letti e ogni tipo di comfort.

Nel Sivinos Camping Boutique, situato in quell’angolo di paradiso italiano che si chiama Lago di Garda, le proposte sono più wild e selvagge, ma straordinariamente uniche. Tende a picchetti e strutture in legno sono dedicate ai viaggiatori più avventurosi che vogliono vivere esperienze a contatto diretto con la natura.

Grandi e bambini, invece, potranno vivere esperienze uniche all’interno delle Tipi Lodge, le tende indiane con vista lago che renderanno la vacanza davvero suggestiva. L’indirizzo da raggiungere questa estate è il Lago Idro Glamping Boutique che si trova sulle rive dell’omonimo lago. Sempre all’interno di questo glamping è possibile prenotare strutture adatte anche ai pelosetti. Nelle mobile home Next XL Dog, infatti, c’è anche una stanza dedicata ai nostri amici a quattro zampe.

Per le famiglie che vogliono sperimentare il campeggio, ma non vogliono rinunciare alle comodità delle strutture ricettive, invece, il posto giusto è il Weekend Glamping Resort sul lago di Garda. In questa meravigliosa cornice naturale è possibile alloggiare in mobile home in formato XXL.

Idro Cottage Next XL Dog

Fonte: Vacanze col Cuore

Idro Cottage Next XL Dog
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Inseguire le stelle in mezzo al mare: l’esperienza magica

Non c’è nulla di più magico di un cielo stellato, quello che illumina la notte, che brilla e scintilla. Lo stesso nel quale riponiamo i nostri sogni e i nostri desideri, quello che ci invita a esplorare l’infinito, lo spazio e il mondo che abitiamo.

Ed è proprio per inseguire le stelle che ci mettiamo in cammino, per raggiungere ed esplorare quei luoghi che forse già conosciamo, ma che diventano suggestivi e affascinanti come non mai quando il sole lascia spazio alla notte, quando sono la Luna e tutti gli astri a illuminare il cammino.

Sono le destinazioni dell’astroturismo, luoghi in cui l’inquinamento luminoso è nullo o ridotto al minimo per permettere a tutti di ammirare lo spettacolo più bello di sempre, quello che va in scena da millenni sopra le nostre teste. Ma c’è un altro modo per diventare spettatori e protagonisti di questo show: navigare a vele spiegate nel mare aperto per inseguire le stelle.

Come gli antichi marinai

Si chiama stargazing ed è il termine che fa riferimento all’azione di osservare le stelle. Una parola, questa, che fa rima con un sogno a occhi aperti da realizzare subito. Sono sempre di più le persone che si mettono in viaggio per ammirare i fenomeni astronomici del mondo proprio in quei luoghi che hanno trasformato il cielo notturno in un bene prezioso da proteggere e contemplare. Ne sono un esempio i Dark Sky Park.

Ma c’è un altro modo, dicevamo, per andare a caccia di stelle, tanto antico quanto affascinante che ci porta indietro in un passato mai dimenticato. Un passato fatto di coraggiosi marinai che si avventuravano in mare guidati solo dalla luce delle stelle e dagli astri per orientarsi.

Si trattava della navigazione astronomica: imparare a conoscere il cielo per lasciarsi guidare da esso. Ed è un po’ la stessa esperienza che possiamo vivere adesso salendo su una barca a vela o su un’imbarcazione a motore per andare nei luoghi più suggestivi del mondo e osservare stelle e pianeti che si specchiano nell’acqua.

A suggerire le esperienze più magiche da vivere questa estate è Boataround, piattaforma leader di noleggio nautico, che ha proposto le più belle avventure di stargazing dal mare da vivere in destinazioni privilegiate per ammirare gli imperdibili appuntamenti astrali. Eccone alcune.

A caccia di stelle in mezzo al mare quest’estate

Il cielo stellato è uno spettacolo che lascia senza fiato in ogni stagione. Tantissimi sono gli eventi astronomici che si susseguono durante l’anno quando il cielo si trasforma in un palcoscenico di immensa meraviglia. Allineamenti tra pianeti, danze degli astri, stelle cadenti e costellazioni ben visibili a occhi nudo, ma dove ammirare tutto questo?

Per celebrare il solstizio d’estate e ammirare gli eventi astronomici dell’inizio di questa stagione, Boataround consiglia di fare rotta verso l’isola di San Pietro, un gioiello naturale situato al largo delle coste della Sardegna.

Per ammirare l’attesissima Superluna di luglio, che sarà anche ancora più grande e luminosa di quelle precedenti, dovremmo attendere il 13 del mese. Per questa occasione Boataround consiglia di lasciarsi incantare dalla volta celeste delle Florida Keys, una striscia di isole tropicali circondate dall’Oceano Atlantico e il Golfo del Messico e non possiamo che concordare. Le acque color zaffiro che brillano alla luce del sole di giorno, si trasformano come pere magia in un cielo stellato: sono le stelle, la Luna e i pianeti che si riflettono in esso creando uno spettacolo senza eguali.

Per l’appuntamento più atteso dell’anno, quello della notte di San Lorenzo, il consiglio della piattaforma di noleggio nautico è quello di raggiungere la Grecia. Lo sciame meteorico che incanta cittadini di tutto il mondo ogni agosto, infatti, prende il nome di Perseidi, un nome che fa riferimento alla figura mitologica di Perseo, figlio di Zeus. E quale miglior posto, se non la terra dei miti, dei dei e degli eroi, per ammirare lo spettacolo della pioggia di stelle?

A caccia di stelle in mezzo al mare

Fonte: Boataround

A caccia di stelle in mezzo al mare
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Notizie Puglia valli Viaggi

Riccardo Scamarcio innamorato di questa valle (ancora) autentica

Lo hanno visto aggirarsi tra le valli, tra le antiche case walser e nei borghi. Cosa ci faceva Riccardo Scamarcio, lontano alla sua Puglia, nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola? Sta girando il suo ultimo film. E sarà ambientato proprio in una delle valli meno conosciute, ma ancora incredibilmente autentiche, d’Italia.

Stiamo parlando della Val Formazza, la più settentrionale delle valli piemontesi, che vanta luoghi naturalistici meravigliosi.

Ed è esattamente da queste parti che l’attore sta lavorando a un lungometraggio intitolato “2Win” (“to win”, “vincere”) dedicato al mondo del rally e, in particolare, alla vita di Cesare Fiorio, ex dirigente sportivo nonché direttore sportivo della Ferrari in Formula 1, che vede protagonista proprio Scamarcio.

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Fonte: 123rf

La Val Formazza e i villaggi Walser

La bellissima Val Formazza

La Val Formazza, a cavallo tra Italia e Svizzera, è assolutamente meravigliosa e ricca di bellezze da esplorare. Tra queste c’è l’incantevole lago di Morasco dove le montagne si specchiano. Un puro spettacolo della natura. Nota anche come il “piccolo Canada italiano”, questa valle vanta luoghi naturalistici unici in Italia, come la cascata del Toce, per esempio, alta 143 metri, un vero spettacolo della natura, nota per essere la più bella e maestosa di tutte le Alpi. Il fiume Toce è poi quello che va ad alimentare il Lago Maggiore.

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Fonte: 123rf

La cascata del Toce, la più maestosa delle Alpi

Tra i luoghi più insoliti ci sono gli alpeggi dell’Alpe Devero, una conca verdissima a 1.650 metri di quota, circondata da alcune delle cime più imponenti delle Alpi Lepontine.

I villaggi Walser

Tra le location dove Scamarcio starebbe girando il film ci sono anche i villaggi Walser ovvero di quella popolazione di origine germanica che s’installò proprio in questa zona di confine tra Vallese e Val d’Ossola tra il XII e il XIII secolo.

Il più famoso dei borghi walser di questa zona è Formazza, il primo paese abitato dai Walser a Sud delle Alpi, che oggi conta meno di 500 abitanti sparsi su un ampio territorio, proprio come si faceva secoli fa quando i piccoli nuclei abitativi erano sparsi lungo il territorio della valle. Fino agli Anni ’20 del 1900 lo si poteva raggiungere solo a dorso di mulo.

Il borgo sommerso

La sorte non è stata così rosea, invece, per il borgo di Morasco, abbandonato nel 1938 per consentire alla Edison la costruzione di un bacino idroelettrico, tanto da essere completamente sommerso dalle acque dell’immensa diga. Sacrificato per lasciare spazio al “progresso”, il piccolo abitato che contava solo una ventina di case ora è sotto un insospettabile quanto meraviglioso bacino d’acqua che oggi prende il nome di Lago di Morasco.

Nei primi anni era ancora possibile scorgere il campanile dell’oratorio dedicato a Sant’Anna e San Lorenzo che si trovava nel borgo, proprio come accade ancora oggi al borgo di Curon, sul Lago di Resia, in Val Venosta. Oggi non è più visibile neanche questo piccolo dettaglio dell’antica frazione di Morasco.

Le prossime location del film

Stando alla storia di Fiorio, dopo aver lasciato la Formula Uno e aver collaborato per un certo periodo con alcune Tv private come opinionista, si ritirò in Puglia dedicandosi alla gestione di una masseria a Ceglie Messapica. Ed è forse proprio qui che sarà girato parte del docu-film con Scamarcio.

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Fiorisce la lavanda, e i paesaggi italiani si tingono di blu

Arriva l’estate ed è tempo di lavanda. Come accade nella Provenza francese, anche alcuni luoghi d’Italia oggi si tingono di blu. Sì, perché il lilla non è l’unico colore della lavanda, che passa dal violetto al blu più intenso.

Quando i campi si riempiono di lavanda il paesaggio è un vero spettacolo. E i campi di lavanda in fiore attirano sempre più appassionati e amanti della natura in molti luoghi d’Italia, dove si possono fare splendide passeggiate tra i filari blu-viola, e ora anche molte esperienze a base di lavanda.

Il lavandeto di Assisi

In uno stupendo scenario che vede sullo sfondo Assisi, la città di San Francesco, tra filari di lavande rosa, bianche, viola e blu e altre piante aromatiche – anche rare – ogni anno viene organizzata la festa della lavanda che dura circa un mese. Un evento gratuito con mercatino e una piccola mostra di florovivaismo, ma anche corsi, passeggiate a piedi o a cavallo dei poni e distillazione di olii essenziali.

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Fonte: 123rf

Assisi e i campi di lavanda

La festa della lavanda di Assisi è iniziata il weekend del 9 giungo e, tempo permettendo (alla natura non si comanda), durerà fino al 10 di luglio. Nei tre ettari di parco, con il suo pittoresco laghetto e la basilica che domina la pianura è uno dei luoghi più belli d’Italia dove ammirare la fioritura della lavanda.

Una notte nel Giardino lilla

Alle porte di Parma, c’è un luogo davvero incantato, immerso tra inebrianti campi di lavanda in fiore. È uno degli angoli più romantici d’Italia dove andare a inizio estate. E dove trascorrere una notte circondati da oltre 10mila metri quadrati di lavandeto e da circa 11.000 piante di lavanda.

Si dorme in una tenda di lusso con letto matrimoniale e toilette interna, con prodotti a base di lavanda e persino colazione a base di lavanda. Gli ospiti vengono accompagnati a fare una visita del lavandeto e possono raccogliere la lavanda e acquistare i prodotti cosmetici, i profumatori e gli alimenti a base di piante officinali.

Polesine, la Provenza italiana

La zona di Porto Tolle, un angolo poco conosciuto e poco turistico del nostro Paese, vale assolutamente la pena visitare. A inizio estate, come accade anche in Provenza, la lavanda inizia a fiorire e qui, di campi, ce ne sono tantissimi.

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Fonte: Dario Ramazzina @Veneto Segreto

Campi di lavanda nel Polesine

Il paesaggio si colora tutto di lilla. Con gli antichi casolari che sono i corrispettivi dei “mas provençal”, le tipiche case di pietra dei contadini del Sud della Francia. I campi si trovano in particolare nell’entroterra della Sacca di Scardovari, vicino all’Oasi naturalistica di Ca’ Mello. E intorno ai campi di lavanda c’è il meraviglioso spettacolo del Delta del Po.

La Sacca degli Scardovari, infatti, è un ampio specchio d’acqua compreso tra le foci del Po di Gnocca e il Po delle Tolle. La sacca, separata dal mare da lidi sabbiosi, sorge in uno degli scenari paesaggistici più affascinanti del Delta. La fioritura della lavanda dura pochi giorni, quindi, per ammirarla, bisogna fare in fretta. Poi viene raccolta e trasformata in olii essenziali e in altri prodotti.

I campi di lavanda del Monferrato

Non c’è un momento più magico dell’inizio dell’estate per visitare l’Alessandrino e il Monferrato. Perché è proprio in questo periodo che i campi della zona si colorano delle mille tonalità del viola, grazie alla profumatissima e scenografica fioritura della lavanda.
Uno spettacolo a cui si può assistere fino alla fine di luglio (quando la lavanda viene poi tagliata), regalandosi un weekend romantico o una gita in famiglia all’insegna di escursioni nei campi e visite alle aziende che ne lavorano i fiori per creare olii, profumi e prodotti di bellezza.

Diverse sono le strutture sul territorio che hanno costruito esperienze intorno alla lavanda e ai suoi incredibili colori: dalle fattorie didattiche che ne raccontano gli usi alle “starsbox” dell’Agriturismo Verdita, romantiche capanne di legno in mezzo a scenografici campi viola, che permettono di godere appieno dell’immersione in questo spettacolo naturale ricco di suggestioni profumate.

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Fonte: @Simone Mondino

Le starsbox tra i campi di lavanda

Toscana, regina della lavanda

Dalla provincia di Pisa a quella di Lucca, fra le dolci Colline di Santa Luce fino a Massarosa, sulle rive del Lago di Massaciuccoli, e poi nella Maremma a Civitella Marittima, nel Chianti sulle colline di Fonterutoli e Castellina, e in provincia di Arezzo, a Castelfranco di Sopra, la Toscana è un’esplosione incredibile di viola e profumi che non lasciano indifferenti: quelli della fioritura delle lavanda.

Una Regione che è un vero e proprio paradiso per chiunque ami ammirare queste incredibili piante. Il boom toscano della lavanda, infatti, è iniziato nel 2015 anche grazie al Piano Integrato di Filiera della Regione Toscana che ha contribuito a decuplicare le superfici destinate alle erbe officinali, anche per via del particolare microclima di alcune zone della regione.

Sono molti, nell’ultimo decennio, i terreni, anche incolti, che sono stati riconvertiti dalle aziende agricole che attorno ai lavandeti hanno sviluppato nuove filiere anche di didattica e turismo. Basti pensare alle Colline Pisane di Santa Luce dove grazie al progetto “La Valle dei Profumi” la coltivazione della lavanda ha sviluppato una vera e propria filiera delle erbe officinali.

Da queste parti la lavanda viene coltivata e “trasformata” in olii essenziali destinati a molti settori, dalla cosmetica all’alimentazione. L’esempio della Valle dei Profumi è tra i più interessanti a livello nazionale: oggi, gli ettari destinati alla lavanda sono diventati 18 dai due iniziali.

Uno spettacolo di cui godere in un periodo preciso: da giugno a luglio, quando la fioritura della lavanda è una magia straordinaria che richiama in Toscana migliaia di visitatori, che raggiungono i campi anche soltanto inseguendo il colore del paesaggio e s’immergono tra i filari e il magnifico profumo.

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L’evento più romantico del mese è l’incontro tra la Luna e Saturno

Mentre ci prepariamo all’arrivo dell’estate organizzando viaggi e sognando nuove destinazioni da raggiungere al più presto, le prove per lo spettacolo più bello del mese sono iniziate, proprio sopra le nostre teste.

Ancora una volta, infatti, il cielo si trasforma in un palcoscenico di immensa bellezza che ospita danze, abbracci e baci, apparizioni di stelle e pianeti che ci terranno compagnia in occasione del solstizio d’estate.

L’evento più romantico di sempre si svolgerà nella notte tra il 17 e il 18 giugno: la Luna e Saturno si incontreranno sotto una pioggia di stelle cadenti. Ma attenzione perché questo non è l’unico spettacolo che potremmo ammirare a testa in su. Aguzzate la vista: lo show è iniziato.

L’incontro tra la Luna e Saturno

Le congiunzioni non smettono mai di incantarci perché è proprio durante queste che gli astri solitari si incontrano, ed è allora che comincia la magia. E giugno, dobbiamo dirvelo, è davvero un mese incantato.

Sono tantissimi gli eventi astronomici che ci terranno compagnia nei giorni che precedono e seguono l’inizio dell’estate rendendo questo momento ancora più suggestivo. Il più atteso, tra tutti, è sicuramente lui: l’incontro tra la Luna e Saturno che avverrà proprio sopra le nostre teste.

La data da segnare in agenda è quella che coincide con la notte tra il 17 e il 18 giugno. Nella costellazione del Capricorno, infatti, il pianeta Saturno e il nostro satellite si incontreranno avvicinandosi in una danza eseguita sotto una pioggia di stelle cadenti.

Come confermato dall’UAI (Unione Astrofili Italiani), infatti, proprio nei giorni della congiunzione tra il nostro satellite naturale e Saturno sarà possibile osservare le meteore di giugno, rispettivamente le Aquilidi e le theta Ofiuchidi. Lo sciame non è molto intenso, tuttavia un’attenta osservazione potrà regalarci diverse sorprese.

Se vi state chiedendo se lo spettacolo sarà visibile a occhio nudo la risposta è sì, condizioni meteo permettendo. Il consiglio che vi diamo è quello di munirvi di telescopio o di binocolo e di raggiungere i luoghi privi di inquinamento luminoso, come parchi, colline, montagne o spiagge, per lasciarvi illuminare solamente dalla luce bianca e candida della Luna e degli altri pianeti.

La Superluna delle fragole e gli incontri tra i pianeti

Come abbiamo anticipato, il cielo del mese di giugno non smette di sorprenderci, del resto l’arrivo dell’estate deve essere celebrato in grande.

Così ecco che, prima della congiunzione tra la Luna e Saturno e l’avvistamento delle stelle comete, farà capolino nel cielo anche la prima Superluna del 2022. L’appuntamento è il 14 giugno ed è davvero imperdibile.

Quando il sole tramonterà, lascerà spazio a una straordinaria e luminosissima Luna che sarà più che mai vicina alla Terra (ecco perché ci sembrerà più grande). Il nome scelto è tanto antico quanto affascinante, sono stati i nativi americani a ribattezzarla Superluna delle fragole in riferimento alla stagione in cui si raccoglie questo frutto.

Ma gli spettacoli non finiscono qui. Proprio in occasione dell’ultima notte di primavera, e a poche ore dal solstizio d’estate, sarà possibile scorgere alle prime luci dell’alba una Venere più scintillante che mai vicino alle Pleiadi. A loro si aggiungere, poi, anche la sottile falce di Luna Calante nell’alba del 26 giugno.

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Dopo tanti anni riapre al pubblico una misteriosa isola italiana

C’è un gioiello di ben 17 ettari che si trova nel mezzo di un lago italiano bellissimo (e da record). Un luogo che per molti anni è rimasto chiuso al pubblico ma che, finalmente, si accinge a riaprire i suoi cancelli a tutti.

L’Isola Bisentina è di nuovo visitabile: cosa sapere

Ci troviamo al Lago di Bolsena in provincia di Viterbo, il bacino di origine vulcanica più grande d’Europa. Proprio qui, tra acque limpide e calme, svettano due bellissime isole: la Martana e la Bisentina. La seconda, in particolare, è stata per molti anni chiusa al pubblico. Ma la buona notizia è che, a partire dal 2 luglio e fino all’ 8 ottobre, tutti i sabato da Capodimonte partiranno i battelli per visitarla. Così da Bolsena, ma a partire dal 7 agosto e fino al 28 dello stesso mese.

Il costo del biglietto sarà in totale di 42 euro per gli adulti: 22 per la visita guidata dell’isola, e 20 per il viaggio. I bambini dai 6 a i 15 anni avranno uno sconto di 7 euro per un totale di 35 euro. Per i disabili il costo del biglietto resta di 42 euro con accesso gratuito per l’accompagnatore.

La storia dell’Isola Bisentina

Questa vera e propria perla della Tuscia è stata da sempre interamente di proprietà privata. In principio apparteneva alla principessa Maria Angelica del Drago e al fratello, il principe Giovanni. La famiglia del Drago, originaria di Bolsena, ne è stata proprietaria fin dal 1800. Poi la principessa, una volta anziana, ha lasciato la gestione ai nipoti, i quali l’hanno messa sul mercato.

Sfortunatamente, l’opportunità di acquistare l’isola e renderla fruibile al pubblico non è stata colta al volo: troppi i circa 6 milioni di euro richiesti come prezzo base. Per questo motivo, alla fine si sono fatti avanti i proprietari della casa farmaceutica Rovati che, già in affari con il nipote della principessa, hanno concluso la trattativa. Ma per fortuna, oggi, proprio la stessa famiglia Rovati ha voluto riaprire l’isola Bisentina alle visite.

lago fi bolsena isola bisentina

Fonte: iStock

Il Lago di Bolsena con le sue isole

Ma non solo. La notizia altrettanto interessante è che ci sarà spazio anche per la cultura. In occasione dell’apertura al pubblico si terrà “Coltivare l’arte”, ovvero un’installazione di opere d’arte contemporanea pensate per essere inserite proprio tra le bellezze naturali e storiche del sito.

Cosa vedere sull’Isola Bisentina

L’Isola Bisentina si trova nella parte occidentale del Lago di Bolsena e al suo interno possiede, tra ulivi secolari e magnifici giardini all’italiana, ben sette cappelle costruite tra il XV e XVI secolo volute per rappresentare quelle di Roma, e ognuna rivolta verso ciascun paese del Lago di Bolsena.

Affascinanti strutture religiose abbracciate dalla natura incontaminata come, per esempio, la bellissima chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo del Vignola che è caratterizzata da una maestosa cupola. Altrettanto affascinante sono il convento Francescano, la pregevole Rocchina, il tempietto di Santa Caterina a pianta ottagonale del Sangallo che è costruito su un colombario etrusco a picco sul lago, la cappella del Crocifisso con affreschi del ‘400, e il Malta dei Papi, carcere a vita per ecclesiastici colpevoli d’eresia.

chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo del Vignola isola bisentina

Fonte: GettyImages – Ph: DEA / U. COLNAGO

Veduta della chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo del Vignola

Un importante patrimonio storico che si mescola a strapiombi rocciosi sull’azzurro del lago. Un luogo, quindi, dalla storia antichissima. Vi basti pensare che ci passarono etruschi e romani. Il più datato reperto archeologico, ritrovato nel 1989 nei fondali intorno l’isola ad una profondità di 13 metri, è una monoxila (ricavata da un unico tronco) scavata con il fuoco e rifinita a scalpello, lunga 6.60 m, riconducibile all’età del Bronzo (VIII sec. a.C.).

Una scoperta isolata e che non può permettere di affermare una presenza abitativa stabile sull’isola. Se risaliamo invece al VI sec. a.C., emergono alcune tombe etrusche a fossa con suppellettile ceramica, poi un cippo con iscrizioni di epoca romana ed alcuni frammenti di colonne di marmo, ma anche in questo caso sono troppo pochi gli elementi per poter dedurre l’entità di un insediamento stabile.

Da quel che è stato compreso fino a questo momento, un vero e proprio popolamento dell’isola inizia soltanto nel IX sec. d.C., quando divenne un sicuro rifugio per la gente dei paesi limitrofi al tempo delle incursioni barbariche.

Oltre alla storia, il punto forte dell‘Isola Bisentina è anche la sua natura quasi incontaminata. Vi basti pensare che gli studi di botanica vi hanno potuto riconoscere ben 230 specie spontanee e naturalizzate.

Isola Bisentina, il passaggio italiano per il regno di “Agarthi”

Gli amanti del mistero potranno trovare al Lago di Bolsena pane per i loro denti. Sono tante, infatti, le leggende che ruotano intorno a questo straordinario bacino completamente balneabile. Ma c’e n’è una legata all’Isola Bisentina che dona a questo gioiello un fascino davvero irresistibile: si narra che sia il passaggio italiano per il regno di “Agarthi”.

Per chi non lo sapesse, è un regno leggendario che si trova al centro del nostro pianeta e derivato dalla teoria della “terra cava”. Un luogo che era popolato da una civiltà evoluta, pacifica, moralmente retta, forse già a contatto con entità aliene.

A quanto pare, ci sono varchi in tutto il mondo: all’interno della Sfinge in Egitto, nella foresta Amazzonica in Asia Centrale e, appunto, nella nostra Isola Bisentina.

isola bisentina viterbo

Fonte: GettyImages – Ph: Andia

Un tratto di costa dell’Isola Bisentina

Cosa vedere nei pressi dell’Isola Bisentina

Il Lago di Bolsena regala delle vere e proprie perle. Una tra queste è Capodimonte, un borgo in cui passeggiare tra vicoli caratteristici da cui ammirare splendidi scorci che si aprono verso lo specchio d’acqua più grande del Lazio. Il paesino, posto sulle rive meridionali del lago, è un luogo ideale per trascorrere una gradevole giornata all’insegna della storia e della natura.

Suggestivo anche il borgo di Marta dove sorge il Santuario della Madonna del Monte da cui lo sguardo scivola sui tetti per tuffarsi nelle acque blu del lago. Un ambiente di grande fascino e poesia in cui lasciarsi andare al passato tra archi, nicchie e piazzette.

Non può di certo mancare Bolsena dove svetta la Collegiata di Santa Cristina che è uno dei luoghi più sacri di tutta la provincia di Viterbo: un gruppo di monumenti collegati uno all’altro che formano un complesso unico al mondo. Durante la visita si possono scoprire la chiesa di Santa Cristina, le catacombe e la cappella nuova, detta anche “del Miracolo”.

A questi luoghi di grande fascino si aggiungono centri storici di significativa importanza turistica e storica come Montefiascone, Valentano e la celebre Civita di Bagnoregio. Poi il suggestivo borgo di Grotte di Castro che prende vita su una rupe tufacea dei Monti Volsini e Gradoli, piccolo ma piacevole borgo circondato da boschi.

Insomma, la riapertura dell’Isola Bisentina consente di scoprire dei luoghi unici al mondo e ricche di bellezze naturali e storiche.

bolsena borgo

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Uno scorcio del borgo di Bolsena
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Un’esplosione di colori e profumi sta per invadere in questo borgo

C’è qualcosa di magico che succede ogni anno in un piccolo borgo che profuma di fiori e bellezza. Un evento che mette in scena tutti i colori della natura, che incanta i sensi e li accompagna dolcemente in un viaggio fatto di meraviglie.

Ci troviamo a Spello, conosciuto anche come il borgo dei fiori, perché sono proprio questi i protagonisti delle strade e delle viuzze che si snodano per il paese. E non hanno solo una funzione decorativa che colora porte, finestre e balconi, ma fanno parte dell’identità stessa del borgo.

La storia d’amore tra Spello e i fiori, infatti, affonda le sue radici in tempi lontanissimi. E sta per rivivere adesso grazie a all’infiorata del borgo, una delle più belle, sorprendenti e magiche d’Italia. Scopriamola insieme.

Bentornati a Spello

Inserito già nella lista dei borghi più belli d’Italia, Spello non ha bisogno di presentazioni. Non si tratta di un villaggio da visitare una volta, ma di un luogo in cui tornare, e farlo ancora, per ammirare tutta la bellezza che lo caratterizza.

Un mix perfetto di storia, cultura e tradizioni, di fiori e di profumi, di scorci meravigliosi che lo rendono un villaggio da fiaba. Nel periodo che va da maggio a ottobre, poi, nell’intero borgo va in scena una magia sorprendente grazie alla manifestazione  Finestre, Balconi e Vicoli fioriti.

In questi mesi, infatti, gli abitanti del paese si riuniscono in una competizione a suon di fiori colorando tutta Spello. Diversi esemplari spuntano dai vasi, sulle finestre, si inerpicano sui muri delle case e scendono dai balconi come una pioggia colorata.

Ma non è l’unico evento fiorito che si ammirare qui perché nel mese di giugno Spello si trasforma nel palcoscenico di uno spettacolo di immensa bellezza, una delle infiorate più belle d’Italia.

Le infiorate di Spello

Fonte: Getty Images

Le infiorate di Spello

Le infiorate di Spello

Si svolgono ogni anno, le infiorate di Spello, e sono diventate ormai un appuntamento irrinunciabile per tutti come dimostrano le migliaia di persone che giungono qui da ogni parte d’Italia e del resto del mondo.

Le infiorate si tengono in occasione del Corpus Domini, la festività che si celebra la nona domenica dopo la Pasqua e che, generalmente, cade a giugno.

L’intero borgo, in questa occasione, si trasforma in un palcoscenico di grandi dimensioni sul quale vengono srotolati tappeti e quadri floreali che onorano la celebrazione e che si snodano su quasi due chilometri.

Per realizzare questi capolavori artistici, gli infioratari di Spello lavorano minuziosamente durante tutto l’anno per raccogliere e conservare fiori che servono poi a confezionare questi quadri che poi resteranno esposti tra le vie e la piazza del centro storico.

Lo spettacolo è incredibile, reso ancora più magico da tutta una serie di eventi collaterali che si tengono nel paese in questi giorni e che coinvolgo tutti, grandi e bambini, abitanti del borgo e viaggiatori. Del resto, come abbiamo anticipato, si tratta di una tradizione antica e molto sentita.



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La prima testimonianza delle infiorate a Spello, infatti, risale al 1602, documentata nei registri contabili della Collegiata di Santa Maria Maggiore. Si usava lanciare dei petali verso il cielo e poi sistemarli ad arte una volta caduti. Con il trascorrere degli anni la tecnica è stata sempre più affinata fino ad arrivare alla prima iconografia del ‘900, firmata da Benvenuto Crispoldi, e poi ai giorni nostri.

Quando vedere le infiorate

Dopo due anni di stop a causa della pandemia, le infiorate del Corpus Domini tornano più belle che mai a Spello. L’appuntamento, più atteso che mai, è fissato per il weekend del 18 e 19 giugno. Ma tantissimi sono gli eventi che si susseguono già nei giorni precedenti all’infiorata come La notte dei Fiori, la mostra mercato Spello Giardini in Fiore e altre manifestazioni musicali e culturali.

Le infiorate di Spello

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Le infiorate di Spello
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La Costa più amata d’Italia si prepara per l’estate

Finalmente prende il via la stagione estiva, una delle più attese di sempre: sono questi i mesi che segnano la ripresa del turismo, e in tutta Italia sono tantissime le località che si stanno preparando. Tra queste, c’è senza dubbio la Costa più bella e più amata di sempre, sia dagli italiani che dagli stranieri. Una famosissima meta turistica caratterizzata da spiagge meravigliose e tanta movida. Scopriamo quali sono le novità dell’estate.

La Costa Smeralda si prepara per la stagione estiva

Il mare cristallino della Sardegna spicca tra le destinazioni predilette per i mesi caldi. E quando si parla di turismo balneare, non si può proprio dimenticare la Costa Smeralda. Perla della Gallura, si stende per poco più di 50 km nel nord-est della regione, e nel tempo è diventata meta di gran lusso dove si possono trovare alcuni dei locali notturni più in d’Italia, frequentati da tantissimi vip. Anche quest’anno, si prepara a vivere un’estate strepitosa – anzi, ben più del solito: ormai le misure anti-Covid sono state di gran lunga ridimensionate in tutto il Paese.

La Costa Smeralda non è solamente una splendida località balneare, ma anche una realtà turistica all’avanguardia che negli ultimi anni ha deciso di puntare su alcuni principi cardine quali sostenibilità e maggior integrazione tra tecnologia e ambiente. Ad occuparsi di questi argomenti è il Consorzio Costa Smeralda, che quest’estate celebra i suoi 60 anni: l’organizzazione è artefice di un successo turistico che si riconferma stagione dopo stagione. Tra le novità più interessanti per i prossimi mesi c’è un ampliamento delle infrastrutture volto a rendere ancora più accogliente questa incantevole destinazione.

“Portiamo avanti il nostro piano strategico per offrire ulteriori servizi. Sin dalla sua nascita, il Consorzio ricopre il ruolo di tutore del territorio, attraverso il potenziamento di investimenti finalizzati a preservare la natura secondo una logica di sostenibilità e con la modernità richiesta dalle strategie di sviluppo, affinché la destinazione Costa Smeralda sia sempre più smart e ai primi posti nel mercato del turismo mondiale, e accrescendo al contempo il valore del patrimonio immobiliare esistente” – ha affermato Mario Ferraro, vicepresidente del Consorzio Costa Smeralda.

Le meraviglie della Costa Smeralda

Negli ultimi anni, il Consorzio ha lavorato a lungo per rendere la Costa Smeralda ancora più all’avanguardia, con un occhio di attenzione alla tutela dell’ambiente. Molte sono le località che sono state valorizzate attraverso nuove opere, come ad esempio il marciapiede a servizio della spiaggia di Liscia Ruja – una delle più grandi e sicuramente tra le più belle di tutta la regione. Non c’è dubbio che questa si riveli ancora una volta la meta più affascinante e frequentata della Sardegna, in una stagione estiva che finalmente inizia a decollare.

In occasione del sessantennio del Consorzio, la splendida Costa Smeralda si prepara anche ad ospitare alcuni eventi molto interessanti. È il caso dei concerti che, nel mese di agosto, ravviveranno la scena di Porto Cervo con vip del calibro di Myss Keta e Aka7even. E, naturalmente, a farla da padrone non potranno che essere le incantevoli spiagge lambite da acque cristalline, che nulla hanno da invidiare a mete esotiche lontanissime da casa.