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Esiste un piccolo villaggio dall’altra parte del mondo che è la Capitale dei cowboy

Se subite il fascino dei cowboy e conoscete a memoria tutti i film western prodotti negli ultimi due secoli, allora, un viaggio in questo delizioso e piccolo villaggio vi sorprenderà.

Ci troviamo in Texas, nell’Altopiano di Edwards e a circa 70 chilometri dal centro di Sant’Antonio. È qui che esiste un nucleo urbano abitato da appena 900 anime. Il suo nome è Bandera, eppure nonostante i piccoli numeri che appartengono alla località, per dimensioni e abitanti, il villaggio è conosciuto in tutto il mondo.

Il motivo? Bandera è considerata la Capitale mondiale dei cowboy. Un viaggio qui, tra ranch, cavalli, eventi e rodei, vi catapulterà, come per magia, in un’altra epoca. Quella che vi permetterà di perdervi e immergervi in un suggestivo film western. Pronti a partire?

Benvenuti a Bandera, la Capitale mondiale dei cowboy

Organizzare un viaggio in Texas è sempre un’ottima idea. Il grande Paese degli Stati Uniti, infatti, è caratterizzato da un fascino senza tempo che non conosce eguali. Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime, a partire dall’esplorazione dei deserti, delle pinete e del Rio Grande, passando per la storia, le tradizioni e la cultura musicale che appartiene a Austin, la sua capitale.

Ma è allontanandoci dai sentieri più battuti dal turismo di massa che è possibile raggiungere un luogo sconosciuto ai più. Si tratta di un piccolo villaggio situato sulla curva del fiume Medina, e a meno di 100 chilometri dalla città di Sant Antonio. È proprio qui che, nel XIX secolo, fu realizzato l’insediamento urbano dopo la conquista del territorio. A causa di numerose alluvioni che si sono susseguite nel tempo, però, molte persone hanno scelto di lasciare questo luogo per trovare fortuna altrove.

Tuttavia, coloro che sono rimasti, oggi meno di mille, hanno scelto di preservare la memoria storica del villaggio, trasformando Bandera nella Capitale mondiale dei cowboy. A rimarcare questo titolo ci pensa un monumento di bronzo situato nel cuore del nucleo urbano e dedicato ai campioni nazionale di rodeo che considerano questo luogo come la loro casa.

Bandera

Fonte: 123rf

Bandera

Come vivere un’esperienza da vero cowboy

Sono diversi i luoghi del mondo da raggiungere per tutti gli appassionati del filone western, quello che narra le avventure di cowboy, cacciatori di frontiera e fuori legge in lotta tra loro per la conquista dei territori. Ma se è un’avventura da vero cowboy che volete vivere durante il vostro prossimo viaggio, allora, dovreste davvero raggiungere Bandera.

I motel in strada e le guest house nei ranch sono sicuramente i migliori alloggi in cui sostare per immergersi nell’atmosfera dei tempi passati e mai dimenticati. Ma di cose da fare e da vedere nel centro abitato e nei suoi dintorni ce ne sono davvero tantissime.

Imperdibile, per gli amanti della natura, è l’Hill Country State Natural Area, un parco naturale che si estende su 2000 acri di terreno e che ospita canyon e colline. Qui è possibile anche campeggiare e trascorrere del tempo immersi nella natura.

Ovviamente, per vivere un’avventura da vero cowboy, non possono mancare le passeggiate a cavallo. Bandera è piena di maneggi, punti di partenza perfetti per escursioni incredibili nel villaggio e nei suoi dintorni.

Raggiungere la Capitale mondiale dei cowboy vi permetterà, inoltre, di assistere a un rodeo. Gli spettacoli vengono organizzati tutti gli anni e in diversi periodi e si alternano a quelli del sabato pomeriggio che intrattengono gli abitanti del villaggio e i turisti curiosi.

Imperdibile è anche il Western Trail Heritage Park, l’area dedicata alla fondazione del nucleo urbano e a tutti i cowboy che di qui sono passati, e che hanno contribuito a rendere Bandera la Capitale mondiale dei cowboy.

Bandera, Capitale Mondiale dei Cowboy

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Bandera, Capitale mondiale dei cowboy
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Gli aeroporti di Roma si preparano all’estate: le novità

Si preannuncia un’estate ricca di novità per chi parte dagli scali della Capitale. La Summer 2023 di Aeroporti di Roma ha, infatti, in serbo per i viaggiatori tanti nuovi collegamenti, in particolare per il Nord America e l’Asia, che rafforzano il ruolo della città come gateway strategico per l’Italia.

La stagione estiva che si appresta ad iniziare viene inaugurata con l’attivazione di oltre 35 nuovi collegamenti aerei. Tra questi, più di 10 verso nuove destinazioni precedentemente mai servite con voli diretti, oltre a una programmazione che si avvicina gradualmente ai livelli pre-pandemia con più di 100 compagnie aeree che serviranno oltre 200 destinazioni verso più di 70 Paesi, collegando così tutti i continenti a Roma.

Aumentano i voli da Roma al Nord America

Il vero protagonista della prossima estate per gli aeroporti capitolini sarà il mercato nordamericano, con una pianificazione che, nei mesi di picco, arriverà a contare 34 partenze al giorno di cui ben 11 solo per New York (qui un’idea di viaggio davvero esclusiva). Un’offerta record, grazie ai nuovi collegamenti che saranno avviati da ITA Airways e agli sviluppi dei vettori americani che arriveranno a offrire un numero di rotte in crescita del 50% rispetto al 2019.

L’Aeroporto Internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino, si posizionerà come terzo hub europeo dopo Londra e Parigi per numero di voli verso la Grande Mela e tra gli scali con la maggior crescita sui voli verso il Nord America, Canada incluso. Le novità continuano con i nuovi collegamenti per San Francisco, nuova destinazione che verrà lanciata nel corso dell’estate da ITA Airways e United Airlines, così come i voli per Città del Messico, grazie al debutto sullo scalo romano di Aeromexico. Aumentano poi le offerte su destinazioni storicamente collegate a Roma. New York vedrà l’ingresso anche di Norse Atlantic Airways come nuovo player con un volo giornaliero.

A partire da giugno, ITA Airways introdurrà un nuovo volo diretto per Washington, mentre l’aumento delle frequenze di Air Canada ed Air Transat renderà disponibili fino a 3 voli giornalieri per Toronto e Montréal. A investire sugli aeroporti romani anche WestJet, che aumenterà la disponibilità di voli per Calgary, unico collegamento diretto dall’Italia verso il Canada occidentale lanciato lo scorso anno, offrendo fino a 5 frequenze settimanali. È prevista, inoltre, una crescita della connettività anche per il Sud America, con il graduale incremento di Aerolineas Argentinas che arriverà a collegare il Leonardo da Vinci con 5 voli settimanali per Buenos Aires.

Nuovi voli per l’Asia e novità per il breve-medio raggio

Altra grande protagonista della Summer 2023 di Aeroporti di Roma sarà l’Asia. Oltre alle destinazioni disponibili per Tokyo Delhi, grazie all’aumento dei voli di ITA Airways già avviati a fine 2022, si assisterà al recupero delle compagnie aeree della Greater China, con la ripresa dei voli per Pechino e Shanghai, e l’incremento di offerta anche verso le città di Chengdu, Hangzhou e Chongqing.

A Fiumicino ci saranno circa 3 voli al giorno verso la Repubblica Popolare Cinese, e il ripristino del collegamento diretto per Taipei, capitale di Taiwan ricca di attrazioni, operato 3 volte a settimana. Roma sarà, inoltre, collegata fino a 2 volte al giorno con Seoul, grazie agli sviluppi di Korean Air ed Asiana, e 5 volte a settimana con Singapore, con la Singapore Airlines.

Restando nel lungo raggio, spicca l’incremento di offerta di Qatar Airways che offrirà in alcuni giorni della settimana fino a 3 voli giornalieri, salendo a 18 frequenze settimanali, così come quella di Gulf Air, partita a giugno 2022, che continua a investire sulla Capitale, introducendo la terza frequenza settimanale per Manama in Bahrain.

Infine, per il breve-medio raggio, nuove e interessanti destinazioni internazionali andranno ad arricchire l’offerta della città direttamente collegate con Roma: tra queste Baku (Azerbaigian), Faro e Funchal (Portogallo), Danzica (Polonia), Memmingen (Germania), Castellón (Spagna) e Bastia (Francia), grazie allo sviluppo di compagnie come Volotea, Vueling, Air Corsica, Wizz Air e Ryanair. In particolare, queste ultime due aumenteranno l’offerta di collegamenti introdotta nel 2022, arrivando a basare rispettivamente 11 e 9 aerei nello scalo di Fiumicino.

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In Europa esiste un’altra California: è spettacolare

Uno spettacolo fulgido e dorato. Il poeta americano Walt Whitman descriveva con queste parole ricercate la California, una delle mete più ambite quando si viaggia verso gli Stati Uniti. Spesso però ci si fa scoraggiare dal raggiungere questi luoghi per la distanza enorme che li separa dall’Europa, ben 10mila chilometri. In realtà la California è molto più vicina di quello che si possa credere o per lo meno quella che viene considerata “l’altra California”. 300 giorni su 365 di sole e una serie sconfinata di bellezze naturali: è questa la definizione che calza più a pennello per l’Algarve, la regione più a Sud in assoluto di tutto il Portogallo. È un posto unico al mondo per tantissimi motivi.

Le coste incredibili della “California d’Europa”

I 150 chilometri di coste sono il tratto distintivo di quella che è nota anche come “California d’Europa”. L’Oceano Atlantico incornicia il tutto, senza dimenticare che l’Algarve è il mix perfetto tra spettacoli naturali e patrimonio culturale. Visitare questa regione significa soprattutto essere letteralmente baciati dal sole. Il clima è sempre splendido e ammirare questi paesaggi con una luce tanto intensa e calda rende l’esperienza speciale. Ogni zona dell’Algarve ha un dettaglio che la rende spettacolare. Nell’entroterra, ad esempio, è come se il tempo si fosse fermato, specialmente nei pressi delle colline di Monchique.

Il villaggio di Ferragudo

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Il pittoresco villaggio di Ferragudo nella regione dell’Algarve

In poche parole è come fare un tuffo nel passato e apprezzare quello che un tempo era l’antico Portogallo. Qui i villaggi sono pittoreschi e le giornate vengono scandite lentamente dalle piccole e sane abitudini degli abitanti, come la piacevole pausa caffè oppure la grigliata delle sardine. La zona costiera è invece più turistica e caratterizzata dalla movida. Piccoli centri di pescatori e villaggi turistici si alternano senza soluzione di continuità. In alcuni tratti, inoltre, le scogliere sono davvero mozzafiato e rappresentano il paesaggio giusto per chi vuole fare una vacanza a stretto contatto con la natura.

Le spiagge da non farsi sfuggire

Il surf la fa da padrone, a conferma del nomignolo che accosta questa regione portoghese alla California. Non c’è che l’imbarazzo della scelta in quanto a spiagge, sono ben 150 tra baie, calette, insenature e altri luoghi incantevoli in cui rilassarsi. Una delle più gettonate è senza dubbio la Praia de Albandeira, uno scorcio paradisiaco con le rocce che offrono riparo dal vento e dal sole troppo cocente: le acque cristalline sono una tentazione irresistibile per chiunque ami questi scenari. Non è da meno la Praia do Barril: è una spiaggia che fa parte del Parco Naturale di Ria Formosa, la tappa immancabile per chi vuole praticare la vela o il windsurf.

L'arco naturale di Albandeira nella regione di Algarve

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Il bellissimo arco naturale sulla spiaggia di Albandeira nella regione di Algarve

Oltre al sole e al mare, poi, qui è possibile gustare i migliori piatti locali, con pietanze a base del pesce appena pescato. E che dire della Praia Dona Ana? Sabbia dorata, acque incontaminate, scogliere di granito: non manca proprio nulla per una tappa all’insegna del relax assoluto! L’Algarve non è una semplice “versione europea” della California, ma una regione da non farsi sfuggire per godersi una meritata vacanza in cui il cielo, come cantava Rino Gaetano, sembra essere sempre più blu.

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Asia California Giappone Nord America Posti incredibili San Francisco Viaggi

In California esiste un angolo di paradiso ispirato al Giappone

Ogni viaggio, si sa, è destinato a regalare emozioni autentiche, uniche e straordinarie che passano per i luoghi che visitiamo e per le esperienze che viviamo, quelle che incantano la vista, riscaldano il cuore e inebriano i sensi. E anche quando crediamo di aver visto tutto di una determinata destinazione, questa torna a sorprenderci con nuove e inedite meraviglie.

Ed è quello che succede ai viaggiatori che giungono a San Francisco, nella città collinare situata a nord della California che affaccia sull’Oceano Pacifico. Proprio qui, tra il suggestivo Golden Gate Bridge, le colorate case vittoriane e i magnifici grattacieli, si trova un luogo incantato. Un’oasi naturalistica e inaspettata che evoca posti lontani.

Si tratta del Japanese Tea Garden, che non è solo il più antico giardino giapponese di tutti gli States, ma è anche un piccolo paradiso terrestre fatto di natura e bellezza che invita cittadini e viaggiatori a staccare da tutto e a scoprire le meraviglie che si ispirano al Giappone. Preparate le valigie, si parte!

Il giardino segreto nel cuore di San Francisco

San Francisco, dicevamo, è una di quelle destinazioni da visitare almeno una volta nella vita. Le cose da fare e da vedere qui sono tante, ma se è un’esperienza unica che volete vivere in città, per staccare da tutto e da tutti e per vivere momenti di autentica bellezza, allora il consiglio è quello di raggiungere il Japanese Tea Garden.

Come il nome stesso suggerisce, il Japanese Tea Garden è un giardino da tè giapponese che proprio alla cultura del Paese del Sol levante si ispira. Situato all’interno del Golden Gate Park, il più grande parco della città, questo luogo permette di fare un viaggio nel viaggio che invita a immergersi tra le bellezze del Giappone pur trovandosi dall’altra parte del mondo.

Le origini del Japanese Tea Garden risalgono al 1894 quando, in occasione della California Midwinter International Exposition, fu creato questo piccolo angolo naturalistico di circa un acro. Al termine della mostra, però, l’architetto paesaggista Makoto Hagiwara fu incaricato di creare un giardino nipponico permanente. Così è nato il Japanese Tea Garden che oggi si snoda su una superficie di oltre due ettari e che è il più antico giardino giapponese degli Stati Uniti d’America.

Japanese Tea Garden, un angolo di Giappone a San Francisco

Fonte: 123rf

Japanese Tea Garden, un angolo di Giappone a San Francisco

Il giardino giapponese in California

Visitare un giardino del tè giapponese è un’esperienza che tutti dovremmo fare almeno una volta nella vita. All’interno di questi luoghi, dove si respira bellezza, pace e silenzio, si ha come la sensazione di perdersi e immergersi all’interno di un dipinto fatto di colori meravigliosi e profumi inebrianti. Una sensazione che si può vivere anche durante un viaggio a San Francisco visitando gli interni del Golden Gate Park.

Una volta arrivati nel giardino nipponico, il paesaggio intorno si trasforma. Appaiono così laghetti, ponti, un tempio buddista e una sala da te, incorniciati da una natura lussureggiante caratterizzata da specie endemiche ordinate sistematicamente.

Passeggiare tra le stradine verdeggianti del giardino, e perdersi in queste, permette ai viaggiatori di lasciarsi alle spalle il caos della città e di godersi un’esperienza autentica all’insegna della bellezza e della natura. Ma non è tutto perché all’interno del Japanese Tea Garden è possibile anche partecipare alla caratteristica cerimonia del tè giapponese all’interno della Tea House.

Japanese Tea Garden, un angolo di Giappone a San Francisco

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Japanese Tea Garden, un angolo di Giappone a San Francisco
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Colorado Destinazioni Europa Francia mare Nord America parchi naturali Provenza vacanza natura Viaggi

Il Colorado della Provenza, un canyon a due passi dal mare

L’immediato entroterra della Provenza – Costa Azzurra regala un’infinità di luoghi e paesaggi inaspettati che meritano di essere scoperti durante una vacanza trascorsa nel Sud della Francia.

Tra i tanti luoghi da visitare ce n’è uno decisamente inaspettato, che per il suo territorio alquanto inusuale per le latitudini a cui si trova è chiamato “Colorado della Provenza”. Chi ha visitato alcuni dei parchi americani come la Monument Valley o il Bryce Canyon o Zion National Park o ancora l’Antelope Canyon, per esempio, si ritroverà nel paesaggio e nei colori che si presentano davanti agli occhi di chi viene qui.

Il luogo è Rustrel e prende il nome dal vicino villaggio che conta all’incirca 700 abitanti, uno dei tanti “village perché” come li chiamano da queste parti arroccati sulle colline che fanno da cornice a tutta la Riviera francese.

Rustrel-provenza

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Il color ocra del Colorado della Provenza

Qui tutto è color ocra. A rendere unico questo luogo sono le sue incredibili formazioni rocciose, nate dall’erosione del tempo e dagli agenti atmosferici. Queste formazioni risalgono a più di 200 milioni di anni fa. I giacimenti di ocra iniziarono a essere sfruttati fin dal ‘700 e le formazioni rocciose odierne sono anche il risultato dell’erosione e degli scavi fatti nel corso degli anni.

La leggenda di Rustrel

Un’antica leggenda narra che la terra di Rustrel sia diventata rossa per via del sangue versato dalla bella Sirmonde che si suicidò lanciandosi giù dalle falesie pur di non essere trafitta dalla spada dal marito che aveva scoperto che la moglie aveva un amante.

I sentieri del Colorado della Provenza

Il modo migliore per esplorare questo luogo incredibile è seguendo i vari sentieri che negli anni sono stati tracciati tra le rocce color ocra e la verdissima macchia mediterranea.

Uno degli itinerari più suggestivi da percorrere a piedi è quello che porta ai Camini delle Fate, delle formazioni rocciose simili a quelle che si trovano nella Cappadocia, in Turchia.

L’itinerario del Sahara è il più gettonato. Semplice e adatto a tutti, è lungo 2,1 chilometri e il giro dura circa 40 minuti considerando l’andata e il ritorno.

Il sentiero dei Belvedere abbraccia l’intero Colorado provenzale, regalando una splendida vista di tutto il “Colorado”. Questa passeggiata è più difficile e ha un dislivello maggiore, ma offre un panorama che vale la fatica. Il circuito è lungo circa 4 km e dura circa un’ora e 45 minuti di cammino con un dislivello di 70 metri.

Tutti i sentieri sono indicati con segnaletiche blu e arancio, posizionate sui pali di ferro rosso che aiutano a seguire gli itinerari corretti da seguire. Infatti, è severamente vietato uscire dai tracciati in quanto il Colorado della Provenza è un patrimonio naturale molto fragile e sensibile al grande afflusso di visitatori. Per riuscire a preservarlo bisogna essere estremamente rispettosi del territorio. Inoltre, è vietato avvicinarsi ai Camini delle fate in quanto la roccia è estremamente friabile e quindi pericolosa, con rischio di cadute e smottamenti.

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Glamping con vista sullo skyline di New York: l’esperienza mozzafiato

Organizzare un viaggio di breve o di lunga percorrenza è sempre un’ottima idea, indipendentemente dalla destinazione da raggiungere. Queste partenze, infatti, ci permettono di scoprire e riscoprire il mondo che abitiamo, di conoscere le sue meraviglie, esplorare le culture, le tradizioni e le usanze di popoli e Paesi interi.

E se è vero che ogni esperienza sa sempre regalarci emozioni uniche e irripetibili, è vero anche che esistono alcune destinazioni che meritano di essere visitate almeno una volta nella vita. E New York, non abbiamo dubbi, rientra tra queste.

Le cose da fare e da vedere nella cosmopolita città che non dorme mai sono tantissime. Le vie dello shopping, le strade che hanno fatto da sfondo a film e serie iconiche, i grandi grattacieli e il suggestivo Central Park, la scintillante Times Square e il teatro di Brodway: impossibile elencare tutte le bellezze della Grande Mela. Quello che possiamo fare oggi, invece, è suggerirvi di vivere un’inedita esperienza mozzafiato in città, quella di un glamping con vista sullo skyline sfavillante di New York. Pronti a partire?

Un’esperienza mozzafiato a New York

New York, dicevamo, è una di quelle destinazioni da raggiungere almeno una volta nella vita. Le cose da fare sono tantissime e tutte sono destinate a sorprendere e a incantare, a realizzare il sogno americano.

Al di là delle passeggiate tra i grattacieli, dei pranzi sui rooftop, delle visite ai musei e ai luoghi iconici della città, è possibile vivere un’esperienza al di fuori dall’ordinario proprio all’ombra delle luci che accendono e infiammano la Grande Mela.

Basta spostarci di qualche chilometro dalle celebri attrazioni cittadine per raggiungere Governors Island. Si tratta di una piccola isola di appena 172 acri appartenente al distretto di Manhattan. Raggiungibile in traghetto, questa isola è diventata un vero e proprio punto di riferimento per i cittadini, nonché una grande attrazione turistica per tutti i viaggiatori che giungono in città. Da qui, infatti, è possibile ammirare la grande bellezza che appartiene allo skyline di New York che, come sappiamo, è tra i più affascinanti del mondo.

L’isola è caratterizzata da ampi spazi verdeggianti, da colline artificiali e da parchi e giardini. Le automobili, i motocicli e tutti i mezzi di trasporto a motore sono vietati, questo fa di Governors Island un piccola oasi di pace dove cittadini e turisti si incontrano ogni giorno per allontanarsi dal caos cittadino e per vivere giornate all’insegna della spensieratezza.

Non solo passeggiate e relax però, chi giunge a Governors Island può scegliere anche di trascorrere la notte qui. Sull’isola, infatti, esiste un glamping straordinario che affaccia direttamente sullo skyline di New York. L’esperienza, qui, è unica.

Dormire in tenda con vista sullo skyline di New York, Governors Island

Fonte: Picture Alliance/ Getty Images

Dormire in tenda con vista sullo skyline di New York, Governors Island

Il glamping con vista sui grattacieli di New York

Basta solo 8 minuti di traghetto per raggiungere un luogo straordinario e vivere un’avventura mozzafiato a due passi da New York. L’isola di Governors, infatti, offre tutta una serie di alloggi di lusso posizionati in maniera strategica per garantire la visuale sullo skyline della città e sulla Statua della Libertà a ogni ora del giorno e della notte.

Sono diverse le soluzioni proposte: ci sono le tende, quelle che permettono di campeggiare all’ombra dei grandi grattacieli e che offrono un’esperienza rilassante e rigenerante con vista mozzafiato. E poi ci sono le case, abitazioni autonome e indipendenti dotate di terrazzi che garantiscono una visione diretta sulla maestosa Statua della Libertà.

Si tratta di alloggi di lusso dotati di ogni comfort e pensati nei minimi dettagli. Ma il vero lusso, lo sappiamo, è quello di poter dormire sotto le luci della città più scintillante del mondo.

Il glamping mozzafiato sull'isola di Governors a New York

Fonte: Picture Alliance/ Getty Images

Il glamping mozzafiato sull’isola di Governors a New York
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California Nord America Notizie Viaggi

I papaveri fioriscono: la California si tinge di oro

Le persone che hanno fatto del viaggio una vera e propria missione di vita, sanno bene che ogni occasione è quella giusta per organizzare una partenza e per andare alla scoperta delle meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo.

L’alternarsi delle stagioni, per esempio, è un vero e proprio invito all’esplorazione del globo che cambia e si trasforma, mese dopo mese. Tutto merito di Madre Natura che, come un sapiente artigiano, plasma i paesaggi che conosciamo già, regalandoci ogni volta visioni inedite e straordinarie che lasciano senza fiato.

E quale occasione migliore, se non l’arrivo della primavera, per organizzare un altro viaggio? La destinazione di oggi ci conduce al cospetto di un territorio sterminato e bellissimo, quello della California che, grazie alla fioritura dei papaveri, si è colorato di oro.

Primavera in California: la magia delle fioriture

C’è qualcosa di magico che accade in primavera quando la natura lentamente programma il suo risveglio trasformando il mondo nel palcoscenico del suo spettacolo più bello. Le prime fioriture, in netto anticipo sul calendario, stanno già esplodendo, colorando i paesaggi di immensa meraviglia.

Lo abbiamo visto con i crochi che, inaspettatamente hanno tinto di viola la scena urbana di Dresda anticipando l’arrivo della stagione. E poi con i ciliegi che, con i loro fiori, hanno trasformato la città di Longyan, in Cina, in un dipinto dalle mille sfumature di rosa.

Adesso, invece, è il turno della California che ha visto negli scorsi giorni il fiorire di centinaia di papaveri autoctoni che hanno tinto di oro gli sterminati territori che si snodano intorno alla montagna di Steele Peak.

Protagonisti assoluti di questa visione mozzafiato sono i papaveri della California, fiore ufficiale del Paese dal 1903, anche conosciuti come “Luce solare” o “Coppa d’oro”. Il motivo è facilmente intuibile: le loro tonalità brillanti e la loro forma vistosa trasformano la terra dalla quale fioriscono in una distesa dorata d’immensa bellezza.

Il fiore ufficiale della California fiorisce nei pressi della città di Perris

Fonte: Getty Images

Il fiore ufficiale della California fiorisce nei pressi della città di Perris

La fioritura dei papaveri ha dipinto d’oro Steele Peak

Organizzare un viaggio in California è sempre un’ottima idea. Le cose da fare e da vedere nel Paese che si estende lungo la costa del Pacifico sono tantissime, e tutte sono destinate a incantare. Del resto stiamo parlando di un territorio incredibile e variegato, fatto di spiagge e scogliere mozzafiato, di foreste di sequoie, di montante e deserti, ma anche di città strepitose che sono diventate simbolo e icone del Paese intero. Ed è proprio partendo da una di queste che possiamo raggiungere la prima “superfioritura” dell’anno.

A circa un’ora di auto da Los Angeles, e a soli 20 minuti da Riverside, troviamo la città di Perris, proprio quella che ci conduce al cospetto della montagna di Steele Peak. È qui che in questi giorni un miracolo di primavera ha incantato i cittadini e i viaggiatori, portando in scena la prima fioritura della stagione.

A seguito di abbondanti piogge che si sono susseguite nel mese di gennaio, negli scorsi giorni è esploso quello che sembra in tutto e per tutto un “superbloom”, un termine che indica la fioritura massiccia di fiori selvatici in territori desertici o semidesertici della California. La visione del territorio, ricoperto totalmente dall’oro dei tulipani gialli, lascia senza fiato. E a guardare le foto non possiamo che confermare che lo Stato del Sole è oggi più luminoso che mai.

La prima fioritura primaverile è una distesa di papaveri dorati in California

Fonte: Getty Images

La prima fioritura primaverile è una distesa di papaveri dorati in California
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Sembra il selvaggio West, ma è in Europa. Le location della serie Tv “Django”

“Django”, l’attesa serie originale Sky e Canal+, è un omaggio a uno dei maestri degli “spaghetti western” com’era Sergio Corbucci, a cui si è ispirato anche il grande Quentin Tarantino con il celebre film “Django Unchained” del 2012.

La serie Tv in dieci episodi, quattro dei quali diretti da Francesca Comencini mentre gli altri da David Evans ed Enrico Maria Artale, vedono protagonisti Matthias Schoenaerts nel ruolo di Django, Noomi Rapace, la spietata Elizabeth Thurmann, e Nicholas Pinnock nei panni di John Ellis

È la storia di un uomo che, partito in cerca di vendetta, finirà per lottare per qualcosa di più grande. La serie è ambientata nel Texas di fine 1800, in particolare in una cittadina immaginaria chiamata New Babylon, ma in realtà è stata girata in tutt’altro luogo rispetto al Far West che tutti noi immaginiamo.

La location della serie Tv “Django”

Per trovare la giusta location la produzione non è dovuta andare così lontana. Paesaggi selvaggi, solitari, dove la natura la fa da padrona, dove i cavalli dei cowboy potessero scorrazzare sollevando polvere e dove le formazioni rocciose naturali potessero fornire il rifugio perfetto per uomini come il pistolero Julian Wright, detto Django, e dove sembra di stare proprio nel desolato Texas del XIX secolo ma l’hanno scovata in Romania.

A circa 250 chilometri a Nord della Capitale Bucarest c’è una zona di origine vulcanica meravigliosa, quella del parco di Racos, nel distretto di Brașov, in pratica in Transilvania. Qui, Madre natura ha scolpito un paesaggio che sembra essere stato creato da un architetto paesaggista.

Tra antichi vulcani estinti 10mila anni fa, laghi dalle acque color smeraldo e alte colonne di basalto formatesi un milione e mezzo di anni or sono si nascondeva il perfetto Old Wild West dei film. Questo territorio il cui scenario è a dir poco pittoresco è stato dichiarato riserva naturale, ma sono pochi i turisti che ne conoscono l’esistenza. Il vulcano Racos, il più “giovane” di tutti che dà il nome a tutta l’area.

Il cratere del vulcano assomiglia a un gigantesco “paniere” dai contorni rossastri, circondato da dune rosso sangue e nere come la pece per via della lava. A poca distanza, un grosso tumulo di terra rossa con una grande solco visibile da lontano ricorda di quando questo terreno veniva sfruttato per raccogliere la cenere. La vegetazione che cresce tutt’intorno a questa zona si è adattata nel corso dei secoli all’ambiente arido e riesce a sopravvivere a lungo anche senz’acqua.

Le meraviglie del vulcano Racos in Romania

Questa zona è famosa in tutta la Romania oltre che per il vulcano anche per un lago spettacolare, l’Emerald Lake. Il paesaggio lunare che si staglia davanti agli occhi è unico. Il colore dell’acqua è davvero smeraldo ed è circondato da pareti di basalto chiaro che vi si specchiano.

Il lago potrebbe essersi formato per via degli scavi che un tempo venivano fatti nelle cave della zona e che a un certo punto hanno raggiunto il livello dell’acqua che ha così riempito la voragine. Ma secondo alcuni la cavità esisteva già e si è riempita nel corso degli anni di acqua piovana. Se poi si aggiungono le incredibili colonne basaltiche che sembrano fusti di alberi pietrificati il luogo diventa una favola.

Il vulcano, con il lago color smeraldo e le formazioni rocciose rendono questo uno dei luoghi più affascinanti che si possano trovare in Romania e meritano assolutamente un viaggio, specie se siete appassionati di serie Tv e di location.

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In Svizzera c’è un nuovo treno high tech: dove va

In Svizzera anche un viaggio in treno si trasforma in una vera e propria esperienza da favola grazie al paesaggio mozzafiato e a un innovativo treno high tech che, da inizio dicembre 2022, permette di percorrere uno degli itinerari ferroviari più amati senza dover più cambiare convoglio e stazione.

Il pionieristico Goldenpass Express

È il treno che ha rivoluzionato l’entusiasmante viaggio di 115 chilometri lungo la “Golden Pass Line“, che attraversa tre cantoni, tra pascoli di montagna e passi in quota, costeggia otto laghi e fa tappa in alcune delle località più rinomate della Svizzera.

Una delle linee turistiche più apprezzate che unisce Montreux, sul ramo orientale del Lago di Ginevra, a Interlaken, balcone panoramico vegliato dalle Alpi Bernesi, e Lucerna, che fino al mese scorso veniva però penalizzato dal dover cambiare treno a Zweisimmen: infatti, dal paesino della Simmental a Interlaken circolano i treni ordinari mentre, da Interlaken a Montreux, si trova la storica linea “Montreux Oberland Bernese”, valico di montagna a scartamento ridotto.

Ma la tecnologia del nuovo Goldenpass Express ha risolto il problema progettando il primo carrello flessibile al mondo: non possiede assi e può espandersi e comprimersi in base alle necessità, sollevando e abbassando, al contempo, le carrozze del treno di 20 centimetri per assecondare la differente altezza delle piattaforme.
Ciò avviene a Zweisimmen, su una rampa appositamente costruita.

È, quindi, finalmente possibile godersi il magnifico viaggio nella sua totalità, rimanendo a bordo dello stesso treno sia sulle linee tradizionali che su quelle di montagna.

Le classi sono tre: Prima, Seconda e Prestige. Fiore all’occhiello di quest’ultima sono le poltroncine riscaldabili che ruotano di 180 gradi per consentire di ammirare al meglio il panorama.
La prenotazione è obbligatoria per la classe Prestige mentre soltanto raccomandata per le altre.

Tutto il fascino della mitica Golden Pass Line

Il segreto di questa storica linea ferroviaria di rara bellezza sta, senza dubbio, nella varietà dei paesaggi.

Si parte dalle rive del Lago di Ginevra, nell’atmosfera quasi mediterranea di Montreux, dove il convoglio si inerpica salendo a zig zag tra i vigneti.

Poi, all’improvviso, usciti dalla galleria Jaman, ecco aprirsi un fiabesco paesaggio di scroscianti torrenti e ombrose foreste di pini, il Pays d’Enhaut, dove ammirare caratteristici paesini come Rossinière, dove visse il grande pittore Balthus e Victor Hugo compose parte della sua celebre opera “I Miserabili”, e Château-d’Oex, colorata località di villeggiatura dove fare il pieno di relax e volare a bordo di una mongolfiera.

Da qui, si entra nella Saanenland, territorio di Gaand, dalle graziose case in stile chalet, dai lussuosi ed esclusivi eventi, e dai numerosi ristoranti stellati e hotel chic.

Superato Zweisimmen, il “paese del sole” da cui partire per percorsi in cresta ed escursioni in alta montagna, l’itinerario si inoltra nell’Oberland Bernese, mentre le foreste si fanno, via via, più fitte, e segue il corso del fiume Simme fino al suo sbocco nel Lago di Thun: è una piacevole zona agricola con le tradizionali case dalle facciate scolpite e dipinte.

Oltrepassato il Castello di Wimmis, si giunge a Spiez e il treno costeggia le sponde del Lago di Thun, collegato al Lago di Brienz da uno stretto e breve canale naturale: in mezzo ai due bacini, spicca Interlaken.

Il convoglio attraversa un ponte per arrivare sull’altra riva, punto privilegiato per ammirare le Cascate di Giessbach (nate dalla fusione dei ghiacciai) e le vette dell’Oberland Bernese.

È poi il momento di salire verso i pascoli di alta quota e il Passo del Brunig, da dove inizia la discesa finale: il tempo di scorgere i tre piccoli laghi Lungern, Sarnen e Alpnach ed ecco il capolinea, la stazione di Lucerna.

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Bryce Canyon, un capolavoro della natura

Non molto tempo fa vi abbiamo parlato di un tour che per molti è il viaggio della vita: un itinerario alla scoperta della Costa Ovest degli Stati Uniti. E c’è una delle tappe che, più di altre, vi lascerà incantati e a bocca aperta: il Bryce Canyon.

Bryce Canyon, cosa sapere

Il Bryce Canyon National Park è uno dei parchi nazionali più sorprendenti di tutti gli Stati Uniti d’America. Al di là della costa, infatti, vale sempre la pena fare una deviazione per questo luogo maestoso che senza ombra di dubbio è uno dei più affascinanti parchi dello Utah.

Visitarlo vuol dire scoprire alcune delle rocce più colorate della Terra. Sono chiamati “hoodoos“ e si distinguono per essere dei pinnacoli del tutto singolari. Inoltre, vi sembrerà di ritrovarvi all’interno di una serie di anfiteatri a forma di cavallo.

Come visitare il Bryce Canyon

La visita al Bryce Canyon può essere fatta sia in una mezza giornata che in più giorni. Sta a voi scegliere quanto dedicarvi in base ai vostri piani e all’interesse per un sito del genere. Ciò che dovete assolutamente considerare, però, è che il punto più alto del parco è a più di 2700 metri sul livello del mare.

In sostanza, salvo in casi eccezionali, le temperature estive raramente superano i 30° C, mentre durante l’inverno non è atipico sfiorare i -10°. Luglio e agosto, oltre a essere mesi caldi, possono anche rivelarsi particolarmente piovosi a causa di temporali che tendono a essere brevi ma piuttosto intensi, soprattutto durante il pomeriggio.

Se a disposizione avete un solo giorno, quello che vi conviene fare è salire a bordo della vostra automobile o sui vari autobus a disposizione che conducono alla scoperta di punti panoramici da sogno:

  • Bryce Point: meraviglioso soprattutto all’alba, ed è uno dei punti più alti che si affaccia lungo il bordo dell’anfiteatro e che consente di ammirare moltissimi hoodoos dalle forme più stravaganti;
  • Inspiration Point: tra i siti più scenografici in quanto le formazioni rocciose si sono naturalmente disposte con una precisione che ha dell’incredibile;
  • Sunset Point: si raggiunge seguendo il sentiero Navajo Loop che scende in una stretta gola ripida fra delle pareti di roccia;
  • Queen’s Garden Trail: una passeggiata che conduce attraverso affascinanti formazioni rocciose e alberi;
  • Natural Bridge: un punto panoramico da cui ammirare un meraviglioso arco naturale di pietra di ben 85 metri di lunghezza e 125 metri di altezza;
  • Agua Canyon: in questa zona potrete scoprire alcuni degli hoodoos più articolati che si mescolano al panorama delle Pink Cliffs e della Navajo Mountain;
  • Rainbow Point: l’ultimo ed emozionante punto panoramico, anche se il consiglio è quello di visitarlo per primo in quanto, per molti, è il meno interessante di tutti.

Cosa fare al Bryce Canyon in più giorni

Se avete la fortuna di avere più giorni per visitare il Bryce Canyon National Park sappiate che le attività da fare sono moltissime. Numerosi, infatti, sono i sentieri di diverse lunghezze e per diversi livelli di preparazione che conducono alla scoperta delle viscere di questo parco fuori dal comune.

Inoltre, a disposizione ci sono diversi programmi che variano a seconda della stagione come la Full Moon Hikes, della camminate al chiar di luna; l’ Astronomy & Night Sky, per osservare il meraviglioso cielo stellato che si apre sopra ai propri occhi; escursioni a cavallo e molto altro ancora.