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The Walking Dead: The Ones Who Live, dove è stato girato

La popolarissima serie tv di zombie The Walking Dead, conclusasi nel 2022 dopo ben undici stagioni, torna con un sequel dedicato a Rick Grimes (interpretato da Andrew Lincoln) per raccontare una storia lasciata in sospeso. La serie, uscita negli Stati Uniti a febbraio, da oggi 30 dicembre arriva anche in Italia in esclusiva su Sky e in streaming su NOW per svelare cosa sia veramente accaduto al protagonista originale dopo la sua scomparsa nella nona stagione.

Cosa è successo a Rick Grimes, ex vice sceriffo di King County, in Georgia, ed ex leader di Alexandria? Grazie a questi 6 nuovi episodi possiamo finalmente scoprirlo, il tutto sullo sfondo di paesaggi naturali e città immerse in atmosfere cupe e minacciose ricreate in una zona specifica degli Stati Uniti d’America: il New Jersey e i suoi dintorni.

La trama del sequel

Il nuovo sequel The Walking Dead: The Ones Who Live racconta la storia di Rick e Michonne (interpretata da Danai Gurira) separati cinque anni prima dopo la presunta morte di Rick, dovuta all’esplosione di un ponte che aveva provocato lui stesso per riuscire a distruggere un gruppo di zombie. Michonne, però, convinta che Rick fosse sopravvissuto, decise di non darsi per vinta e di seguire le sue tracce, ritrovandolo infine in una periferia militarizzata di Philadelphia.

I due personaggi, in realtà, covavano lo stesso obiettivo: ritrovarsi. La serie, infatti, svela agli spettatori cosa è successo a Rick, rapito dalla Civic Republic Military (CRM) e intento, attraverso ostacoli e peripezie, a ritrovare Michonne e ricongiungersi con lei. Il sequel, quindi, si propone di esplorare le conseguenze dell’apocalisse zombie sviluppando la storia attorno a questi due iconici personaggi, i quali mettono alla prova il loro amore e la loro determinazione per sopravvivere in un mondo ormai irriconoscibile…ricreato in luoghi reali degli Stati Uniti d’America. Scopriamo insieme quali sono le location della serie!

The Walking Dead location sequel

Fonte: Ufficio Stampa

Danai Gurira (Michonne) e Andrew Lincoln (Rick)

Le location della serie The Walking Dead: The Ones Who Live

Sempre più persone creano il proprio itinerario di viaggio prendendo ispirazione dalle loro serie tv preferite, un trend in continua crescita. Se vi state domandando dove sia stato girato il nuovo sequel di The Walking Dead, sappiate che il New Jersey continua a essere una delle location predilette della serie, ritornando in The Walking Dead: The Ones Who Live, girato in diverse località come East Rutherford, Wayne, Bayonne, Holmdel e il Ringwood State Park.

Nel 2022, infatti, il New Jersey ha fatto da sfondo alle riprese di The Walking Dead: Dead City, lo spin-off, composto da sei episodi girato in diverse località delle contee di Bergen, Essex, Hudson, Monmouth, Morris, Passaic, Somerset, Union e Warren.

La produzione ha scelto questa zona degli Stati Uniti, in particolare l’area settentrionale e centrale, grazie alla ricca varietà di paesaggi offerti, ideali per ricreare le diverse situazioni richieste dalla sceneggiatura, in particolare per le scene d’azione, tra scenari naturali e urbani. I set sono stati costruiti presso la Meadowlands Arena a East Rutherford, un palazzetto un tempo utilizzato per eventi quali concerti o partite della NBA, oggi chiuso al pubblico.

La proprietà Dobco a Wayne ha rappresentato le Cascade Mountains, mentre ulteriori riprese si sono svolte a West Milford, all’Alpine Scout Camp, al Bayonne Marine Terminal, al Branch Brook Park a Newark, all’Hamilton Park a Jersey City, al Monmouth Mall a Eatontown, al Ringwood State Park e al River Barge Park and Marina a Carlstadt. Le riprese si sono svolte anche a Bayonne, East Newark, Lyndhurst, Passaic, Rahway e Springfield.

Zombie The Walking Dead

Fonte: Ufficio Stampa

Gli zombie nel sequel The Walking Dead: The Ones Who Live
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Yellowstone quinta stagione: le location della serie Tv sulla saga dei Dutton

Un ranch in Montana, un posto da proteggere e custodire. La famiglia Dutton, guidata dal premio Oscar Kevin Costner nei panni di John Dutton, proprietario di un luogo ormai minacciato da una modernità che incombe: un western contemporaneo che ha affascinato pubblico e critica.

La seconda parte dell’ultima stagione di Yellowstone è arrivata venerdì 20 dicembre in esclusiva su Sky (in onda su Sky Atlantic)  e in streaming solo su NOW.

La trama della quinta stagione

Creata da Taylor Sheridan, la serie targata Paramount ha seguito a lungo le vicende della famiglia Dutton nella lotta per difendere il loro ranch.

In questa seconda parte della quinta e ultima stagione, la serie riprende da un tragico evento che sconvolge tutta la famiglia. Beth (Kelly Reilly) e Kayce (Luke Grimes) cominciano a indagare, determinati a scoprire la verità, con l’aiuto di Rip Wheeler (Cole Hauser). Gli indizi sull’accaduto sembrano portare a Jamie che fa di tutto per difendere la propria posizione.
La guerra intestina fra lui e Beth,  porterà a determinare il futuro del ranch dei Dutton.

In questo capitolo finale della serie saranno Kelly Reilly, Wes Bentley, Luke Grimes nei panni rispettivamente di Beth, Jamie e Kayce Dutton a prendere in mano la situazione nel ranch, insieme a Rip Wheeler, rancher di fiducia della famiglia, interpretato da Cole Hauser.

Le nuove location di Yellowstone

Per realizzare le riprese della nuova stagione, la produzione si è spostata dallo Utah al Montana, la vera ambientazione delle vicende della famiglia Dutton.

Troviamo così Missoula, la seconda città più grande del Montana, dove Ryman Street e Ruby’s Café hanno fatto da sfondo a un’intensa scena di sparatoria.

Missoula, Montana

Fonte: iStock

La bellissima città di Missoula

Un momento chiave della serie, in cui Beth Dutton incontra Carter fuori da un ospedale, è stato girato al Missoula Community Medical Center, che è anche l’ospedale che ha curato John Dutton dopo che era stato colpito nel drammatico finale della terza stagione.
Sempre a Missoula, troviamo anche il County Courthouse e il vicino Garlington Building.

A mezz’ora a sud di Missoula, ecco il Glen’s Café, dove John Dutton ordina una bistecca da Salisbury, mentre a una mezz’ora a nord, il Gray Wolf Peak Casino all’estremità meridionale della Flathead Indian Reservation.

Passiamo poi ad Hamilton, (un’ora a sud di Missoula), dove è stata filmata una scena di inseguimento mortale in auto su Meridian Road e Bear Creek Road.
Inoltre, Hamilton ospita la residenza del governatore, situata nella Daly Mansion, imponente casa vittoriana, costruita alla fine dell’Ottocento, oggi museo e location per matrimoni aperta al pubblico tramite visite guidate.
Sempre qui, spicca anche l’edificio della Montana Livestock Association della serie, in pieno centro.

L’ufficio del governatore ha visto come cornice il vero Montana State Capitol a Helena, capitale dello Stato del Montana e capoluogo della contea di Lewis and Clark.

Infine, a 16 chilometri da Billings (la città più grande del Montana), si trova la fittizia Broken Rock Reservation, dimora di Thomas Rainwater. L’ambientazione è stata girata in un’autentica riserva indiana, la Crow Reservation, tra paesaggi mozzafiato e natura selvaggia.

Dove si trova il ranch, protagonista indiscusso

L’iconico Yellowstone Dutton Ranch, come appare nella serie, è stato girato presso il Chief Joseph Ranch, uno storico ranch dove una famiglia vive e lavora dal 2012, alle pendici della Bitterroot Valley, con il maestoso Trapper Peak sullo sfondo.

Per secoli, il territorio è stato la casa della tribù nativa americana Salish e, sul finire del 1800, lo attraversò lo stesso Chief Joseph. Nel 1917, William Ford e Howard Clark Hollister iniziarono a costruire il lodge, in origine noto come Ford-Hollister Lodge, e poi rinominato Chief Joseph Ranch nei primi anni del 1950.

Per gli appassionati, è possibile soggiornare in una delle due baite (da 4 a 8 persone ciascuna) in affitto della proprietà, a patto che non vi siano riprese, per almeno tre notti. In più, i proprietari organizzano tour guidati del ranch e dei set di Yellowstone.

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Monowi: alla scoperta del paesino che ha un solo abitante

Benvenuti a Monowi, popolazione un solo abitante, località Nebraska – Stati Uniti. No, non è uno scherzo: questa cittadina, che si trova a poca distanza dal Dakota del Sud, è abitata da una sola persona, secondo i dati più recenti.

Si trova in un territorio che apparentemente sembra disperso nel nulla ed composta da un pugno di case, abbandonate. Con qualche eccezione. E per questo estremamente affascinante e, come tutti i luoghi del mondo unici nel loro genere, vale la pena visitarla perché nonostante sia disabitata, la sua unicità la rende una tappa curiosa per tutti coloro che desiderano esplorare gli Stati Uniti.

Tutto quello che c’è da sapere su Monowi, luogo con un solo abitante in Nebraska e villaggio incorporato nella contea di Boyd..

Monowi, la storia della città con un solo abitante

C’è stato un tempo in cui Monowi era una cittadina degli Stati Uniti abitata, con una sua economia e una popolazione che superava il centinaio di persone. A spiegarlo il sito Nebraska’s Natural Resources Districts su cui si legge che l’ufficio postale è stato aperto nel 1902 ed è rimasto in funzione fino al 1967, mentre il periodo d’oro di questa cittadina si può far risalire agli anni Trenta quando qui abitavano circa 150 persone. Addirittura, secondo Travel and Leisure, in quel periodo di massimo splendore le attività commerciali erano circa 120 e comprendevano negozi di alimentari, ristoranti e anche una prigione.

Piano piano la popolazione di questo luogo degli Stati Uniti si è ridotta, anche a causa dell’abbandono delle campagne. Fino a quando nel 2004 gli abitanti di Monowi da due si sono ridotti a uno: infatti è in quell’anno che è morto Rudy, il marito di Elsie Eiler, al momento circa 90 anni e unica cittadina.

Oggi è lei che si occupa tutto e, a quanto pare, è sindaco ed esattore delle tasse, ma anche colei che gestisce l’unico bar cittadino che è aperto dal 1971, secondo quanto riportato da un articolo del New York Times. Ed è sempre lo stesso articolo che spiega che, se Monowi continua a esistere, il merito è suo in quanto “archivia ogni anno i documenti richiesti dalla contea e dalla stato”.

Cosa fare a Monowi

Pur essendo abitata da una sola persona Monowi è una città viva: il bar è aperto tutti i giorni –  tranne il lunedì – e nella taverna la signora Elsie serve da bere e da mangiare non solo ai visitatori, ma anche a residenti della zona: hot dog, hamburger, birre, sono tra le specialità e ha anche una licenza per la vendita di alcolici. Si tratta di un luogo davvero tradizione, tutto in legno e con qualche tavolo. Quando ha celebrato i 50 anni di attività, nel 2021, ha raccontato a Nebraska Public Media che può contare circa una cinquantina di avventori al giorno. Non deve stupire, dunque, che l’orario di chiusura si aggiri intorno alle 21,30 di sera.

Le tasse che raccoglie servono a pagare l’accensione dei tre lampioni e l’acqua corrente, ma ha anche un piano stradale comunale da mantenere aggiornato. Aveva raccontato alla BBC: “Quando faccio domanda allo Stato per le mie licenze per alcolici e tabacco ogni anno, le inviano alla segretaria del villaggio, che sono io. Quindi, le ottengo come segretaria, le firmo come impiegata e le consegno a me stessa come proprietaria del bar”. Insomma: fa tutto lei.

Tra le altre cose da vedere c’è una biblioteca, che ha dedicato al marito Rudy, e che contiene circa 5mila volumi tra libri e riviste.

Quali sono i posti più vicini? Senza ombra di dubbio Lynch, che si trova a poco più di dieci chilometri di distanza, ma i suoi clienti arrivano dai post più disparati: come racconta il servizio della BBC anche da località più distanti come Lincoln e Omaha. E Monowi poi, richiama i viaggiatori che vogliono scoprire questo luogo così speciale degli Stati Uniti.

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Cosa fare in Nuova Scozia, la natura inesplorata del Canada

La Nuova Scozia è una provincia canadese a nord est del Maine. La piccola regione è insieme al Nuovo Brunswick e all’isola del Principe Edoardo una delle tre province marittime del Canada. Si affaccia sull’Oceano Atlantico e si estende su una penisola collegata alla terraferma da una piccola porzione di terra.

La Nuova Scozia è meno popolata rispetto alle altre regioni del Canada e ha saputo conservare vaste aree naturali, alcune delle quali ancora oggi decisamente selvagge. Grazie alla sua particolare posizione esposta sull’Oceano Atlantico, la penisola gode di un clima marittimo e di temperature più miti rispetto al Canada continentale, tuttavia il clima è freddo ed è caratterizzato da precipitazioni abbondanti e forti venti.

Studi e ricerche archeologiche hanno confermato la presenza di popolazioni indiane arcaiche in Nuova Scozia; non sono invece stati ritrovati insediamenti vichinghi come a l’Anse aux Meadows, sull’isola di Terranova, che testimoniano esplorazioni intercontinentali cinque secoli prima di Cristoforo Colombo. Il primo insediamento europeo risale al XVII secolo, quando i francesi formarono una nuova colonia prima a Port Royal e poi ad Annapolis Royal. Scopriamo insieme cosa fare e cosa vedere in Nuova Scozia per creare l’itinerario perfetto in base  ai vostri gusti e alle vostre esigenze.

Visitare la città di Halifax

Le cose da fare e da vedere in Nuova Scozia sono diverse, ma potremmo partire dalla sua città principale: Halifax. Questa città costiera, colorata e rilassata, offre il mix perfetto tra una tranquilla atmosfera provinciale e la raffinatezza di una grande città. Cominciate a scoprirla dal suo lungomare ricco di negozi, ristoranti e opere d’arte pubblica come la famosa ‘The Wave’ di Donna Hiebert o l’ironica ‘Get Drunk, Fall Down‘ di Chris Hanson ed Hendrika Sonnenberg, una serie di sculture rappresentanti dei lampioni ubriachi.

Proseguendo sul lungomare troverete anche il mercato contadino più antico del Nord America che, dal 1750, fornisce i visitatori di prodotti artigianali, specialità gastronomiche o cosmetici bio. Se invece volete ammirare la città da un punto di vista privilegiato, soprattutto al tramonto, salite su uno dei tanti traghetti attivi quotidianamente. Prima di lasciare la città, non dimenticate di sedervi in uno dei tanti ristoranti per provare le specialità locali a base di pesce fresco.

Halifax Nuova Scozia

Fonte: iStock

Vista aerea della città di Halifax

Cape Breton Highlands National Park

La Nuova Scozia è famosa in tutto il mondo per i suoi parchi nazionali, per le aree protette e per l’immenso patrimonio naturale che in alcune zone si è mantenuto allo stato primitivo e selvaggio. Il parco principale è il Cape Breton Highlands National Park, situato nella regione settentrionale della Nuova Scozia. Si tratta di uno dei luoghi più incantevoli del Canada dove le montagne incontrano il mare, tra lussureggianti canyon fluviali boschivi e scogliere color ruggine.

Istituito fin dal 1936, occupa un’area di circa 950 chilometri quadrati e comprende aree di foreste di conifere e di alberi decidui, diverse spiagge e due laghi di acqua dolce, il lago Freshwater e il lago Warren. La fauna selvatica è costituita da rapaci, rettili e piccoli mammiferi come volpi, coyote e castori, ma anche alci, mentre nell’oceano sono spesso avvistate balene e delfini.

Un itinerario affascinante da percorrere è il Cabot Trail, una strada panoramica lunga quasi 300 chilometri che costeggia la regione settentrionale dell’isola attraversando il parco nazionale e in parte fiancheggiando la costa regalando una vista incredibile sull’Oceano. L’itinerario dura più giorni e permette di incontrare e conoscere non solo la musica, ma anche l’arte della regione. Le tappe culinarie rappresentano una parte fondamentale del viaggio. In ogni paese o città i ristoranti e i locali preparano frutti di mare e pesce fresco, specialità da provare sono le aragoste, ma anche i granchi e le ostriche.

Parco nazionale Nuova Scozia

Fonte: iStock

I paesaggi del Cabot Trail

Parco nazionale Kejimkujik

Nell’area meridionale della Nuova Scozia si trova invece il Parco nazionale Kejimkujik, conosciuto anche semplicemente come Keji. Una delle particolarità del parco è di essere allo stesso tempo area naturale protetta e sito storico nazionale. Il parco è formato da una grande pianura boschiva nell’altopiano e una regione più piccola situata sulla costa atlantica, nella contea di Queens.

Il piccolo Kejimkujik Seaside riveste una grande importanza per la Nuova Scozia, le zone costiere costituiscono infatti l’habitat di numerosi volatili, alcuni dei quali in via di estinzione. Nel parco alcuni sentieri, tra cui Port Joli Head Trail, conducono i visitatori lungo le coste rocciose fino alle spiagge di sabbia bianca dove, se siete fortunati, potrete vedere la fauna selvatica.

All’interno del parco di Kejimkujik vi sono diversi campeggi e svariate possibilità per l’escursionismo. È il luogo ideale per chi ama l’avventura, più ci si addentra all’interno del parco, più si abbassa la probabilità di incontrare altri turisti, ma è proprio questo che favorirà l’incontro con la fauna locale. Nel parco è inoltre possibile spostarsi in canoa sfruttando i laghi e i fiumi navigabili, godendo così di un punto di vista unico ed esclusivo sull’ambiente circostante.

Baia di Fundy

Un altro luogo che rende la Nuova Scozia una regione decisamente interessante è la Baia di Fundy, il tratto di mare a nord del golfo del Maine, tra il nuovo Brunswick e la penisola della Nuova Scozia. La baia è nota non solo per le sue ampie variazioni di marea che vanno dai 10 ai 20 metri, ma anche per i fossili di dinosauro e per le balene che transitano in queste acque. Qui il paesaggio si contraddistingue per le scogliere frastagliate contro le quali si abbattono onde fragorose. Se amate la natura e i luoghi incontaminati, la Baia di Fundy non può mancare nel vostro itinerario su cosa fare in Nuova Scozia.

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I treni del Canada che portano tra foreste, tundra e aurore boreali

Sapevate che il Canada è secondo solo alla Russia per estensione territoriale? Se trasformiamo queste parole in numeri diventano ben 9.970.600 km². Per chi ama viaggiare questo significa solo una cosa: terre selvagge e infinite tutte da esplorare. E quale modo migliore di scoprirle se non seduti comodi su un treno, magari dotato di vetrate panoramiche, dalle quali ammirare questi paesaggi e lasciarsi semplicemente travolgere dalla loro bellezza incontaminata?

Detto fatto, in Canada i viaggi in treno sono considerati una delle tipologie migliori e le proposte sono davvero tante tra foreste, tundra e aurore boreali. Inoltre, alcuni dei luoghi più remoti e pazzeschi del Canada sono inaccessibili su strada, quindi un viaggio in treno potrebbe essere l’unico modo per visitarli. Su quali treni salire a bordo? Qui vi raccontiamo alcune delle tratte più belle da fare d’inverno.

Da Winnipeg a Churchill, il cuore delle praterie

Ci vogliono tra le 45 e le 49 ore per raggiungere Churchill, la famosa capitale degli orsi polari. Potrebbero sembrare tante, ma sicuramente su questo treno non lo sono. La tratta ferroviaria che collega Winnipeg con Churchill è considerata un’avventura panoramica unica nel suo genere che, attraversando la tundra, vi condurrà nel cuore delle praterie canadesi. E se tutto questo non fosse abbastanza, la notte è possibile avvistare anche l’aurora boreale.

Per arrivare a Churchill non ci sono strade, gli unici mezzi a disposizione sono aerei e treni. I paesaggi lungo il percorso di quest’ultimi sono mozzafiato, con soste che includono le piccole città fluviali di The Pas, Thompson e Weir River. Le sistemazioni possibili sono due, vendute a prezzi differenti: in una regna la comodità assoluta, con cuccette per dormire e cabine doccia, nell’altra bisogna adattarsi a dei sedili standard reclinabili.

Aurora boreale Canada

Fonte: iStock

L’aurora boreale vista da Churchill

Da Jasper a Prince Rupert, tra la costa e l’entroterra

La zona occidentale del Canada in tutta la sua bellezza: è questo lo scenario che si aprirà costantemente davanti ai passeggeri affacciati alle vetrate panoramiche del treno tra le pendici orientali delle Rocky Mountains in Alberta e la spettacolare costa del Pacifico nella British Columbia. Durante il vostro viaggio, della durata di sette ore, ammirerete le cime elevate, i ghiacciai e le imponenti cascate ghiacciate del Parco Nazionale di Jasper, Patrimonio UNESCO, oltre che la lussureggiante vegetazione della foresta pluviale e la maestosità dei fiumi intorno a Prince George.

La mattina successiva, il treno prosegue verso gli aspri paesaggi della costa: Prince Rupert è la destinazione perfetta per chi sogna di vedere le balene o gli orsi grizzly, oltre che per gli amanti dell’escursionismo in generale o della pesca durante la stagione estiva.

Da Vancouver a Calgary, tra le Canadian Rockies

Questo è uno dei treni più suggestivi perché attraversa la zona di Banff, la quale ospita alcuni dei paesaggi più emblematici del Canada come il Lake Louise, un lago dalle acque turchesi sul quale d’inverno è possibile pattinare. La tratta ferroviaria passa anche in altri luoghi, come il famoso Head-Smashed-In Buffalo Jump in Alberta, un sito Patrimonio Mondiale dell’UNESCO che preserva e racconta oltre 6.000 anni di cultura legata alle popolazioni indigene e alla caccia al bufalo nelle pianure. Il nome del sito deriva proprio dalla tipologia di caccia impiegata in quanto le tribù, con tattiche ben precise, obbligavano i bufali a saltare da una rupe.

Durante l’inverno, i paesaggi attraversati da questa tratta diventano ancora più magici perché immersi totalmente nella neve. Partendo da Vancouver, passerete dalle campagne ai fiumi ghiacciati e alle foreste innevate, fermandovi nelle tappe che preferite, magari per un ice walk tour in un canyon o per salire su una slitta guidata dagli husky.

Parco nazionale Banff Canada

Fonte: iStock

Parco Nazionale di Banff in inverno

Da Sudbury a White River, la bellezza selvaggia dell’Ontario

8 ore di viaggio tra foreste, laghi e fiumi alla scoperta delle bellezze naturali dell’Ontario (una provincia grande quanto la Francia e la Spagna messe assieme!). Sapevate che qui ci sono oltre 250.000 laghi, tra cui i Grandi Laghi al confine con gli Stati Uniti, e che questi contengono un quinto dell’acqua dolce del pianeta? Solo con quest’informazione potete immaginare i paesaggi incredibili che si apriranno d’inverno davanti a voi una volta saliti su questo treno che, in partenza dalla città più grande della provincia, Sudbury, vi porterà a White River, dove vi aspettano spiagge sabbiose, laghi ghiacciati e colline rocciose innevate. White River è anche la città dov’è nato il personaggio di Winnie The Pooh.

Da Montréal a Senneterre, tra i tesori del Québec

Il viaggio da Montréal a Senneterre è considerato un’esperienza unica perché vi porterà attraverso diverse riserve naturali e vi permetterà di approfondire i momenti chiave della storia del Québec. Della durata di 11 ore, la tratta parte da Senneterre e attraversa Saint-Lawrence Valley, famosa per la presenza di numerosi fiumi, e le foreste lussureggianti di Mauricie e quelle boreali di Abitibi. Durante il viaggio tenete gli occhi aperti perché potreste avvistare alcuni animali selvaggi come il caribù, l’orso bruno o l’alce.

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Il viaggio al tempo dei cibi virali su TikTok

In un mondo in cui i social media sono diventati una delle più potenti fonti d’ispirazione per i viaggi, non c’è da stupirsi se il fenomeno dei cibi virali su TikTok sia all’origine di una delle ultime tendenze del turismo gastronomico. Un fenomeno ormai di portata mondiale, secondo quanto riporta Euronews, che trasforma cibi iconici in tappe imperdibili per foodies e curiosi, pronti ad attraversare oceani solo per un assaggio.

Pensiamo a mete come gli Stati Uniti o l’Italia, dove la tradizione gastronomica è parte integrante dell’esperienza turistica. Nessuno va negli USA senza provare pancake e pretzel, o in Italia senza gustare pizza e pasta. Ma oggi, i viaggiatori non sono più attratti solo dalle cucine tradizionali. Sempre più persone viaggiano per assaporare un’unica, specifica leccornia diventata virale sui social. E così, tra barrette di cioccolato al pistacchio a Dubai e panini con cetrioli a New York, il food tourism ha trovato nuovi, a volte sorprendenti, protagonisti.

Dubai e il cioccolato più virale di TikTok

Dubai ha fatto parlare di sé questa estate grazie a una creazione al cioccolato che è rapidamente diventata un vero must tra gli utenti di TikTok. Un negozio della città ha lanciato una barretta di cioccolato ripiena di crema al pistacchio, pasta di tahina e Knafeh, un dolce tradizionale mediorientale. Ricoperta di cioccolato al latte svizzero, questa delizia ha conquistato il web quando la food influencer Maria Vehera ha condiviso un video in cui la assaggiava in macchina, totalizzando milioni di visualizzazioni. In un lampo, il dolcetto è diventato un souvenir irrinunciabile per chi visita gli Emirati, al costo non proprio economico di circa 68,25 AED (circa 17 euro).

Il panino con i cetrioli a New York

Da una parte all’altra del globo, anche New York ha trovato il suo “food craze” con il celebre panino al cetriolo. Come suggerisce il nome, si tratta di un sandwich che sostituisce il pane con due cetrioli sottaceto svuotati, farciti con salumi o formaggi. Questo spuntino particolare ha attirato visitatori da tutto il nord-est degli Stati Uniti, ma anche turisti internazionali, tutti curiosi di provare la creazione salata di un deli della Grande Mela che non fa mistero di vendere più di 200 di queste specialità al giorno.

La patata al forno più amata dagli australiani

Stranamente, un altro piatto virale è una semplice patata al forno venduta da un food truck a Preston, nel Regno Unito, che stando a Euronews ha attirato australiani a frotte. Ben contenti di sorbirsi 23 ore di volo per gustare una jacket potato farcita con fagioli al chili o burro all’aglio. Non c’è che dire, questo “comfort food” britannico ha dimostrato di poter viaggiare ben oltre i suoi confini originari.

A Parigi per il burro più famoso del mondo

Nella capitale francese, una delle prelibatezze che attira i turisti grazie a TikTok non è una baguette e nemmeno un croissant, ma una semplice confezione di burro di qualità superiore. Le Beurre Bordier, prodotto a mano e aromatizzato con ingredienti come alghe o pepe, ha conquistato schiere di visitatori che affollano le botteghe parigine dove è in vendita pur di portarsi a casa questo tesoro del gusto.

L’iconico panino di Firenze

Firenze è sulla mappa dei viaggiatori gastronomici da ben prima dell’avvento dei social, ma è anche grazie a TikTok se i panini farciti di All’Antico Vinaio sono conosciuti ai quattro angoli del globo. Tanto che questo storico locale è arrivato a vendere fino a 10.000 panini al giorno farciti con ingredienti raffinati come salame al tartufo, crema di pistacchio e formaggio stracciatella.

La leche frita in Spagna

In Spagna, un dessert semplice e tradizionale ha catturato l’immaginazione degli utenti di TikTok: la “leche frita”. Questo dolce, simile a una croccante torrija, è un trionfo di sapori dolci e consistenze morbide, nato dall’impasto di latte e zucchero fritto in pastella. Ispirati da migliaia di video che hanno reso famoso questo dolce sui social, sono sempre più i turisti che si riversano nelle pasticcerie spagnole per gustare una versione autentica di questa delizia.

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Pennsylvania, lo Stato più bello dove ammirare il foliage in autunno

Lasciate che i turisti in autunno invadano il Montana o il Vermont, gli Stati americani più celebri per il fall foliage, e puntate verso la Pennsylvania, lo Stato, a due passi da New York City, dove ammirare lo spettacolo più bello della natura che cambia colore tra estate e inverno. Infatti, è scientificamente provato che qui la stagione del foliage dura più che in qualunque altro Stato americano e addirittura come in pochi altri posti al mondo, ma che anche la vaerità di colori è unica.

La città più famosa della Pennsylvania è Philadelphia, anche se pochi sanno che il Capoluogo è Harrisburg, una delle città più vecchie degli Stati Uniti d’America. Forse perché troppo vicina alla Grand Mela e ad altri Stati più turistici che le fanno concorrenza, la Pennsylvania merita di essere scoperta soprattutto nella sua stagione migliore: l’autunno.

Il paesaggio autunnale della Pennsylvania

Il merito della bellezza del foliage in questo Stato è della sua posizione: la Pennsylvania si trova tra la 40° e la 42° latitudine Nord e la sua topografia così varia che cambia dal livello del mare ai circa mille metri di altitudine delle Laurel Highlands fa sì che crescano circa 130 specie di alberi, tra cui arbusti, aceri, noci, vigne ma sopratuttto piante di corniolo, che contribuiscono alla meravigliosa palette di colori che sfoggia a partire dal mese di agosto fino al periodo autunnale. Una vera gioia per gli occhi, insomma. Inoltre, tutto ciò che circonda lo Stato della Pennsylvania contribuisce a rendere il paesaggio autunnale incredibilmente suggestivo. Innanzitutto, il Lago Erie, uno dei principali dei Grandi Laghi dell’America settentrionale al confine tra USA e Canada. Poi il Delaware, altro Stato decisamente poco visitato dai turisti italiani ma che merita un viaggio.

Meta top in autunno per gli americani

Ogni anno, sono migliaia gli americani che si recano tra le foreste della Pennsylvania per ammirare uno dei foliage più spettacolari e duraturi al mondo. Questi osservatori di foglie (in inglese, “leaf peeper”) sanno che c’è qualcosa di davvero speciale in questa luogo. Lo US Forest Service stima che in Pennsylvania si contino all’incirca 7,95 miliardi di alberi, con un rapporto di 613 alberi per abitante dello Stato, molti dei quali si trovano nella regione dei Wilds, un’immensa regione aperta che si estende tra le città di New York e di Chicago. La regione dei PA Wilds (PA sta per Pennsylvania) comprende oltre due milioni di acri di terra pubblica protetta a disposizione di tutti, abitanti e visitatori che ne vogliano godere.

Questa regione conta 29 parchi statali, otto foreste di Stato e ospita la sola foresta nazionale, la Allegheny National Forest, che si trova nella contea di Warren. Qui, ogni specie di albero contribuisce a dare la propria tonalità: gli alberi di Nyssa Sylvatica o gomma nera iniziano a tingersi di rosso già a fine agosto, il corniolo a metà settembre, le foglie di acero passano dall’arancio al rosso tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, le querce e i faggi solitamnete sono le ultime a dare colore all’autunnoe a cadere dai rami trasformando il terreno in un tappeto multicolore.

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Fonte: 123RF

La Allegheny National Forest in autunno

Gli spot più belli dove ammirare il foliage

Sono tantissimi i luoghi dove godere dello spettacolo del folia autunnale in Pennsylvania. Tuttavia, ce ne sono alcuni assolutamente consigliati dove lo spettacolo è garantito. Le colline che anticipano i Monti Appalachi offrono diverse opportunità di ammirare le fitte foreste riccamente colorate dal foliage autunnale. Basta guidare lungo la I-80 Frontier, la zona lungo la frontiera meridionale dello Stato, facilmente raggiungibile dalle città di Philadelphia, Harrisburg e Pittsburgh, per godere dello spettacolo. Strade minori anche chiamate “scenic byways” conducono all’interno di foreste nelle PA Wilds, i cui rami creano veri e propri tunnel naturali da attraversare. Un road trip da queste parti può togliere il fiato. La Elk Scenic Drive, la Bucktail Scenic Byway e la Scenic Route 6, tutte queste strade regalano una vista impagabile in autunno, attraversando anche pittoresche cittadine.

I migliori scenari si possono godere nello Kinzua Bridge State Park e dallo Kinzua Skywalk che guarda sulla Kinzua Gorge nella McKean County. Nella Tioga County a Est della regione delle PA Wilds, i visitatori si danno appuntamento al Leonard Harrison State Park e al Colton Point State Park per ammirare le foglie che cambiano colore nella Pine Creek Valley, meglio conosciuta come PA Grand Canyon.

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Fonte: 123RF

La Pine Creek Valley o PA Grand Canyon
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Cosa vedere in Lowcountry, affascinante regione statunitense

Spiagge, paludi, città cosmopolite e una scena gastronomica vivace e interessante: siamo nella regione statunitense di Lowcountry, in South Carolina e Georgia. È una zona dove natura, storia e cultura si incontrano partendo dalle sue città principali, Savannah e Charleston, immerse in un’atmosfera dinamica che guarda al futuro, soprattutto dal punto di vista del cibo, ma con un occhio rivolto al passato. Questa regione, infatti, è stata una delle prime a veder arrivare gli schiavi africani, la cui storia viene oggi ricordata nel museo di recente apertura, l’International African American Museum.

Cosa vedere in Lowcountry e come scoprire questa affascinante regione statunitense? Questi tutti i nostri consigli di viaggio.

Charleston, una città ricca di storia

Charleston è una delle città più popolose di Lowcountry e una tappa imperdibile per chiunque stia viaggiando in questa regione degli Stati Uniti d’America. Qui non solo si respira un’atmosfera europea, soprattutto nel Quartiere Francese, dove potrete ammirare diverse architetture e dimore storiche, e nel rione Rainbow Row, contraddistinto dalle classiche case dalle tonalità pastello. Charleston vi permetterà anche di approfondire una parte del passato statunitense non così affascinante, legato alle piantagioni e alla schiavitù.

Potete visitare l’Old Slave Mart Museum, il museo sorto in quella che è stata la più grande casa d’asta per vendere uomini, donne e bambini africani deportati negli Stati Uniti, oppure una piantagione. Molte di queste hanno cambiato forma diventando splendidi giardini, mentre altre hanno conservato gli ambienti storici in cui vivevano e lavoravano gli schiavi, come Bone Hall Plantation. Qui è possibile visitare le capanne degli schiavi, trasformate in musei, e approfondire quella che rappresentava la loro vita quotidiana nella tenuta.

La cultura gullah

Strettamente legata al passato schiavista statunitense, un’altra esperienza che vi consigliamo di fare nella regione di Lowcountry è approfondire la cultura gullah. I gullah sono i discendenti degli schiavi deportati dall’Africa occidentale che, a partire dal XVI secolo, vissero nelle comunità sulla costa della South Carolina. Il tragico passato di cui sono stati protagonisti non ne ha scalfito l’identità, tutt’altro: sia prima che soprattutto dopo l’abolizione della schiavitù, gli afroamericani hanno dato vita a una loro cultura contraddistinta da lingua, arte, musica e gastronomia proprie. Per scoprirla vi basterà prenotare una delle esperienze offerte a St Helena Island o a Beaufort, la seconda città più antica del South Carolina dove ogni anno viene organizzato il Gullah Festival.

L’atmosfera vivace di Savannah

Savannah vanta uno dei più grandi distretti storici degli Stati Uniti ed è stata citata dal Best in Travel 2025 di Lonely Planet come tappa da non perdere per chi visita la regione di Lowcountry. Il centro della città è composto da piazze, strade acciottolate e una miriade di monumenti ed edifici del XVIII e XIX secolo, ma non è l’unica attrazione principale della città. Ad attirare l’attenzione dei viaggiatori è soprattutto la zona di Midtown, dove tanti giovani imprenditori, artisti e studenti della SCAD (Savannah College of Art and Design) conferiscono modernità e un tocco bohémienne al tessuto urbano. Non perdetevi lo Starland District, ricco di murales, di street art, di negozi vintage e caffè.

Savannah Lowcountry

Fonte: iStock

La città di Savannah al tramonto

Relax alle Sea Islands

Una zona poco battuta dal turismo nostrano, ma assolutamente da inserire nel vostro itinerario su cosa vedere in Lowcountry, è quella delle Sea Island. Si tratta di uno dei patrimoni storici e naturalistici più importanti della regione che conta ben 68 isole, molte delle quali selvagge e disabitate. Se amate le attività all’aria aperta, qui troverete tantissime riserve naturalistiche, paludi e le classiche querce (live oaks) della Virginia. Non mancano anche attrazioni culturali e storiche come dimore, piantagioni, chiese e musei. Tra le isole più belle, soprattutto per chi vuole avvistare i delfini, consigliamo Hilton Head Island, mentre se cercate semplicemente relax potete optare per le spiagge di Isle of Palms.

Beaufort e il tour del cinema

Amate il cinema? Sarete felici di sapere che nella zona di Beaufort sono stati girati alcuni dei film più belli e amati al mondo, come Forrest Gump e Soldato Jane. Per scoprire le location di queste e altre pellicole potete prenotare uno dei tour proposti che, oltre a offrirvi la possibilità di approfondire la storia della città, vi porterà nei luoghi che sono entrati a far parte del nostro immaginario, come il negozio che produce la famosa scatola di cioccolatini di Forrest o il “ponte sul Mississippi River” che il personaggio attraversa alla fine della sua corsa.

Beaufort, situata sull’isola di Port Royal, è anche una deliziosa cittadina dove ammirare dimore storiche con le famose querce simbolo del profondo Sud degli Stati Uniti.

Beaufort Lowcountry

Fonte: iStock

La graziosa cittadina di Beaufort

Congaree National Park

Seppur non sia la prima immagine che viene alla mente quando si pensa alla regione di Lowcountry, famosa soprattutto per le sue attrazioni sulla costa, il Congaree National Park è ideale per chi vuole aggiungere un po’ di natura al proprio viaggio. Attraversato dal fiume Congaree, il parco nazionale custodisce la più vasta foresta vergine di latifoglie degli Stati Uniti abitata da tantissime specie animali come cervi, coyote, linci e rapaci. Il parco, aperto tutti i giorni e a ingresso gratuito, può essere scoperto con un’escursione a piedi, resa agibile grazie alla presenza di passerelle in legno, o in kayak e canoa, percorrendo il fiume ed esplorando la zona da un punto di vista privilegiato.

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Cosa vedere a Edmonton, città che sorprende per il suo connubio di cultura e natura

Nel cuore del Canada occidentale, Edmonton brilla come una destinazione vibrante e dinamica, inserita nella Best in Travel 2025 tra i luoghi da non perdere. Grazie a un mix senza eguali di paesaggi naturali, cultura e innovazione, sa unire avventura e relax e andare incontro a ogni preferenza di viaggio, in un contesto dove le tradizioni storiche si fondono con un’anima moderna e cosmopolita per un connubio che incanta.

Esplorare Edmonton significa immergersi in un paesaggio in continua evoluzione, in cui sconfinate aree verdi incontrano quartieri vivaci e centri culturali d’avanguardia. Dalla pace incontaminata dei parchi alla vivace scena artistica, la città dell’Alberta ha davvero tutto ciò che serve per una vacanza emozionante e coinvolgente.

Le attrazioni imperdibili di Edmonton

Qui ogni scorcio è un invito a scoprire qualcosa di unico: dai parchi storici agli edifici moderni, passando per musei e giardini botanici. Che siate amanti della storia, della natura o dell’arte, Edmonton saprà donarvi una scoperta emozionante a ogni tappa.

River Valley Parks: un’oasi verde nel cuore della città

River Valley Parks, Canada

Fonte: iStock

Scorcio del fiume North Saskatchewan a Edmonton

I River Valley Parks rappresentano il cuore verde di Edmonton e sono il rifugio ideale per chi cerca momenti di tranquillità a pieno contatto con la natura. Si tratta di un sistema di parchi che ne comprende oltre 20 interconnessi e dà vita al più grande complesso di parchi urbani del Nord America. Sentieri ombreggiati si snodano lungo il fiume North Saskatchewan, regalando scenari che cambiano colore a ogni stagione: dal verde estivo ai caldi toni dell’autunno, fino alla quieta bellezza del manto invernale.

Vero eden per praticare jogging, ciclismo o passeggiate panoramiche, è habitat d’eccellenza per moltissime specie animali, tra cui cervi e uccelli migratori. Inoltre, non mancano aree picnic e punti panoramici per ammirare lo skyline da una prospettiva inedita.

Durante l’inverno, i River Valley Parks si trasformano altresì nel paradiso degli sport della stagione, con piste per lo sci di fondo e sentieri per le racchette da neve.

Fort Edmonton Park: viaggio nella storia canadese

Il Fort Edmonton Park è molto più di un semplice parco a tema: è un museo a cielo aperto perfetto per conoscere la storia canadese, e in particolare quella di Edmonton, in modo autentico e interattivo. Infatti, sono stati ricostruiti edifici storici che risalgono a diverse epoche, dall’insediamento delle Prime Nazioni fino all’epoca della corsa all’oro e dell’espansione ferroviaria.

Nel corso della visita, ci si ritrova al cospetto di ambienti ricreati con estrema cura, quali antiche botteghe, abitazioni dei pionieri e anche un teatro dell’epoca vittoriana. In più, guide in costume offrono dimostrazioni di attività artigianali e raccontano storie e leggende di quei tempi. Per le famiglie, il parco è un’occasione per coinvolgere i più piccoli in attività educative divertenti, come corsi di ceramica o laboratori di cucina storica.

Art Gallery of Alberta: dove l’arte incontra l’innovazione

Se siete appassionati d’arte, segnate in lista l’Art Gallery of Alberta che, con il design sinuoso e moderno, è già di per sé una scultura imponente che invita a varcare la soglia. Al suo interno, le opere d’arte si alternano tra collezioni permanenti e mostre temporanee che spaziano dall’arte contemporanea a quella della tradizione.

Le sale espongono capolavori di artisti canadesi e internazionali, con una particolare attenzione agli artisti emergenti della scena locale. La galleria propone inoltre eventi e workshop e la possibilità di partecipare ad attività artistiche ed educative, con corsi di pittura, scultura e fotografia.

Visitare l’Art Gallery of Alberta è un viaggio nel mondo dell’estetica e della creatività, un’esperienza che arricchisce l’anima e stimola l’immaginazione.

Muttart Conservatory: una meraviglia botanica tra le piramidi di vetro

Una delle tappe più iconiche di Edmonton è il Muttart Conservatory, originale struttura composta da quattro piramidi di vetro che ospitano giardini botanici suddivisi in vari ambienti, dai climi tropicali a quelli aridi, tra specie vegetali rare e particolari. Ogni piramide è dedicata a un diverso habitat e permette, così, di viaggiare attraverso continenti e climi senza mai lasciare la città.

Infatti, il Muttart Conservatory è molto più di una semplice esposizione di piante (che cambia durante l’anno per seguire le stagioni): è un luogo dove l’architettura moderna si fonde con la natura in perfetto equilibrio. I visitatori possono usufruire di percorsi guidati, eventi stagionali e mostre temporanee, scoprendo di più sulle specie botaniche che abitano tali ambienti artificiali.

Royal Alberta Museum: tra cultura e natura

Royal Alberta Museum, Edmonton

Fonte: Ph @alarico – iStock

Il Royal Alberta Museum di Edmonton

Il Royal Alberta Museum è un autentico tesoro culturale, con esposizioni che raccontano la storia della regione e dei suoi abitanti, dalla preistoria fino ai giorni nostri. Il museo è suddiviso in sezioni tematiche che indagano vari aspetti della storia naturale e della cultura canadese. Tra le collezioni vi sono scheletri di dinosauri, minerali rari, e una vasta gamma di oggetti etnografici legati alle Prime Nazioni, le popolazioni indigene del territorio.

Un’attrazione imperdibile è la sezione dedicata agli ecosistemi dell’Alberta, dove osservare dettagliate rappresentazioni di ambienti naturali e conoscere le diverse specie animali e vegetali che li abitano. Per i bambini, il museo offre spazi interattivi come la “Childrens’ Gallery”, per avvicinarsi alla scienza e alla natura tramite giochi e attività pratiche.

La visita al Royal Alberta Museum è un percorso che affascina e arricchisce, rendendo onore alla straordinaria varietà del Canada.

West Edmonton Mall: shopping e divertimento senza fine

Infine, il West Edmonton Mall è una meta che unisce shopping, divertimento e spettacolo: con oltre 800 negozi, è il centro commerciale più ampio del Nord America nonché uno dei più grandi al mondo. Ma non è solo per fare acquisti: al suo interno, ospita numerose attrazioni, anche a misura di famiglia.

Qualche esempio? Il Galaxyland, parco divertimenti coperto con giostre mozzafiato, e il World Waterpark, parco acquatico al coperto con onde artificiali e scivoli adrenalinici. Spiccano anche attrazioni particolari come un acquario con leoni marini e una pista di pattinaggio sul ghiaccio.

Edmonton tra arte, cultura e shopping

Oltre alle meraviglie naturalistiche, Edmonton si distingue come un vero e proprio centro culturale, dalla scena artistica dinamica che attrae visitatori da tutto il mondo. I quartieri più creativi pullulano di gallerie, boutique e locali e non mancano festival musicali e mercatini artigianali dove vivere esperienze che non si dimenticano.

Whyte Avenue: il quartiere bohémien

Whyte Avenue è il quartiere degli artisti, dei musicisti e di tutti coloro che amano uno stile di vita alternativo e creativo. Questa strada affascinante è fiancheggiata da edifici storici e negozi indipendenti, dove è possibile trovare articoli vintage, libri rari e opere d’arte.

La sera, Whyte Avenue si anima di una nuova energia, con locali di musica dal vivo e bar che accolgono persone di ogni età. Gli artisti di strada e i mercatini che spesso animano la avenue la rendono una delle tappe preferite sia dai residenti che dai turisti, ideale per immergersi in una vera atmosfera bohémienne.

Elk Island National Park: natura e fauna selvatica

Elk Island National Park, Alberta, Canada

Fonte: Ph @wwing – iStock

Ingresso dell’Elk Island National Park

A breve distanza da Edmonton, l’Elk Island National Park è un paradiso conosciuto per i vasti spazi verdi e una incomparabile biodiversità: si possono avvistare bisonti, cervi, alci e varie specie di uccelli migratori. Sentieri ben segnalati e aree attrezzate per il campeggio offrono agli amanti della natura la possibilità di godersi escursioni in totale libertà.

Ma non è tutto. Il parco si fa apprezzare anche per la straordinaria qualità del cielo notturno: grazie alla quasi totale assenza di inquinamento luminoso, è uno dei migliori luoghi in Canada per osservare le stelle e, con un po’ di fortuna, anche le aurore boreali. Trascorrere una notte in campeggio all’Elk Island National Park è un’esperienza difficile da descrivere a parole, che consente di riconnettersi con la natura in un ambiente di rara bellezza.

Edmonton Folk Music Festival: un evento culturale che unisce musica e comunità

Edmonton è nota anche per i festival artistici e culturali, e uno dei più amati e attesi è senza dubbio l’Edmonton Folk Music Festival: si tiene ogni estate a Gallagher Park e attira artisti e appassionati di musica folk da tutto il mondo. L’atmosfera è accogliente e coinvolgente, con artisti di fama internazionale e talenti locali che si esibiscono su più palchi per un’atmosfera unica e vibrante.

Oltre alla musica, l’Edmonton Folk Music Festival è un’occasione per entrare in contatto con la comunità locale, conoscere nuove persone e apprezzare la varietà della scena artistica canadese. Vi sono numerosi stand gastronomici, bancarelle di artigianato e aree dedicate alla scoperta della cultura folk in un ambiente familiare e accogliente.

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Canada, alla scoperta del Moraine Lake tra le Montagne Rocciose

È il luogo che tutti gli amanti della natura hanno sempre sognato: le vette che lo circondano, i boschi che ne lambiscono le sponde e una palette di colori che sembra uscire direttamente da un dipinto.

È il Moraine Lake in Canada, un lago glaciale che si trova nel parco nazionale Banff in Alberta, un vero e proprio sogno per gli occhi, dove la natura incontaminata regna sovrana e si mostra in tutta la sua imponente e maestosa bellezza.

Tappa obbligata di una vacanza in questa zona del Canada, deve essere raggiunto nei mesi estivi quando la strada è aperta (ma non ai mezzi privati).

E giunti qui la meraviglia la fa da padrona, perché questo lago non solo è circondato da una scenografia straordinaria, ma regala agli occhi colori e sfumature uniche che sembrano uscite da un dipinto: tutto quello che c’è da sapere su Moraine Lake.

Moraine Lake, dove si trova il bellissimo lago

Siamo nel Parco nazionale Banff nelle Montagne Rocciose Canadesi, nella provincia dell’Alberta: è qui che si trova il Moraine Lake, pittoresco lago alimentato dai ghiacciai poco distante (circa 14 chilometri) dal villaggio di montagna di nome Lake Louise.

Un luogo meraviglioso in cui fare il pieno di bellezza, ammirare la natura e fare escursioni, scegliendone una tra quelle che si diramano proprio da qui. La passeggiata più semplice e veloce è quella che fa percorrere ai visitatori solamente 300 metri, ma con un bel dislivello. Si chiama The Rockpile Trail e porta a un punto panoramico tra i più celebri e fotografati, basti sapere che era stata riprodotta anche dietro alle banconote da 20 dollari canadesi.

I colori del Moraine Lake

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Moraine Lake, i colori incredibili del lago canadese

La superficie del lago è di piccole dimensioni, ma questo nulla toglie al fascino suggestivo che regala allo sguardo: situato a circa 1884 metri di altitudine è incastonato come un gioiello prezioso nella valle dei Dieci Picchi.

A catturare subito lo sguardo è il suo colore intenso e profondo, sfumature di blu e azzurro che derivano dalle piccole particelle di roccia che arrivano nel lago a causa del movimento dei ghiacciai e che brillano alla luce del sole. Il momento migliore per vederlo in tutta la sua estensione è a fine giugno quando il lago non è ghiacciato e l’acqua arriva al massimo livello.

Senza dubbio è questa una delle cartoline di viaggio più belle che può regalare il Canada e vale la pena raggiungerlo, non prima – però- di conoscere qualche informazione utile.

Cosa fare al Moraine Lake e quando andarci

Come detto, sono diverse le escursioni che partono da qui, in merito alle quali è bene chiedere informazioni prima di avventurarsi. Così come è bene sapere che, essendo questa area molto amata, è facile che ci siano davvero tanti turisti e quindi è meglio partire preparati e organizzati.

Se fare trekking nella natura, ammirandone la sconfinata e maestosa bellezza, non basta, va sottolineato che le camminate non sono l’unica attività possibile da fare quando si visita il Moraine Lake. Infatti un modo alternativo, ma ugualmente suggestivo, per godere del suo fascino è quello di fare un giro in canoa per il lago, noleggiandone una sul posto. Si tratta di piccole imbarcazioni che possono ospitare fino a tre persone. Anche in questo caso bisogna avere pazienza poiché potrebbe esserci del tempo di attesa, dal momento che non sono accettate prenotazioni.

Ma si verrà ripagati da scorci meravigliosi che resteranno per sempre tra le cartoline di viaggio più belle.

Il lago canadese si deve raggiungere nel periodo che va da giungo a metà ottobre, sempre in base alle condizioni del meteo e si può arrivare qui solamente con mezzi pubblici: il transito è consentito esclusivamente alle navette di Parks Canada, al trasporto pubblico e agli autobus commerciali. Divieto di accesso, invece, per i mezzi privati. Qui si trova anche una bellissima struttura ricettiva, che  è aperta dal primo giugno al primo ottobre.

In inverno il lago è inaccessibile per pericolo valanghe e la strada attrezzata per lo sci. Invece Lake Louise è accessibile sempre. Ma per maggiori informazioni e conoscere divieti o altro è sempre bene controllare prima della partenza il sito Parks Canada.

Moraine Lake, il lago  da visitare in barca

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Canada, le gite in barca sono un ottimo modo per visitare il Moraine Lake

Perché è famoso il Moraine Lake

Tappa bellissima, immancabile in un tour di viaggio alla scoperta delle maestose e stupfacenti bellezze canadesi, ma anche celebre. Come detto, il Moraine Lake è stato immortalato per qualche anno sulle banconote da 20 dollari canadesi, ma è stato anche sfondo del pc e riprodotto in alcuni videogiochi.

Insomma, famoso perché è il perfetto esempio di pittoresco lago di montagna, circondato dalle vette e immerso nella natura, ma anche per il suo colore incredibile, tanto da sembrare finto.

Non stupisce che sia di difficile accesso: essendo un luogo molto turistico può risultare complesso raggiungerlo e godere appieno del suo fascino. Il consiglio, quindi, è quello di prenotare in anticipo e prima della partenza il mezzo per assicurarsi di riuscire a inserirlo nelle tappe obbligate di un viaggio nella provincia dell’Alberta, in Canada. E quando si arriva ricordarsi di fare il pieno di quella meraviglia e di quello stupore che solo i posti da cartolina riescono a regalare.