Categorie
location serie tv Luoghi da film Nord America Stati Uniti Veneto Venezia Viaggi

Venezia, set di “Poirot e la strage degli innocenti” di Agatha Christie

Hercule Poirot sbarca a Venezia. Sarà la Serenissima il meraviglioso set del nuovo film di Kenneth Branagh che uscirà quest’anno negli Stati Uniti e che vede tra i protagonisti anche Riccardo Scamarcio.

“A Haunting in Venice”, prodotto da 20th Century Studios, è la versione cinematografica di “Poirot e la strage degli innocenti” di Agatha Christie. Il noto commissario si aggira tra le calli e i campi della città lagunare.

Le location di “Poirot e la strage degli innocenti”

Tante le location veneziane protagoniste del film. L’investigatore Hercule Poirot si ritrova coinvolto, nei giorni della festa di Halloween, in una seduta spiritica all’interno di un decadente palazzo affacciato sul Canal Grande. E già qui i fan andranno in visibilio.

Come se non bastasse, si vedrà anche un altro classico: il Ponte di Rialto, uno dei quattro ponti che attraversano il Canal Grande ma il più celebre di tutti. Così come si vedrà piazza San Marco, in tutta la sua maestosità e bellezza.

kenneth-branagh-venezia-poirot

Fonte: IPA

Kenneth Branagh nei panni di Hercule Poirot a Venezia

Ma ci sono anche anche dei set inediti. Come Palazzo Pisani, oggi sede del Conservatorio di musica “Benedetto Marcello”; la Scala Contarini del Bovolo, la scala a chiocciola più imponente e pregevole di Venezia; la chiesa dei Miracoli e la zona dei rii, tra campiello Widmann e Rio dei Mendicanti in campo dei Santi Giovanni e Paolo, e Palazzo Malipiero, anticamente chiamato “la Ca’ Granda de’ San Samuel, anch’esso affacciato sul Canal Grande.

Una bella cartolina di Venezia, insomma, che di certo non ha bisogno di alcuna promozione turistica, ma che è sempre un  luogo affascinante che offre tanti spunti a qualunque regista che desiderasse girare un film o un serie televisiva.

film-poirot-venezia

Fonte: IPA

Una scena del film “Poirot e la strage degli innocenti”

Un set a cielo aperto

La bellezza di Venezia ha incantato da sempre attori e registi. Gli americani, poi, ne vanno matti. Prendete per esempio Tom Cruise, che ha scelto proprio il Canale Grande come set di molte delle scene d’azione dell’ultimo episodio di “Mission Impossible” con una sequenza, neanche a dirlo, mozzafiato.

Anche lui si era innamorato di Palazzo Pisani, all’interno del quale aveva girato alcune sequenze, ma poi aveva scelto la terrazza di The Gritti Palace, un hotel di lusso a Campo Santa Maria del Giglio e tanti altri luoghi inediti.

Categorie
California lusso Nord America Viaggi

Montecito, il piccolo angolo d’Italia in California amato dalle celeb

Tra gli ultimi ad avere scelto questa bellissima zona della California del Sud ci sono Harry e Meghan. Chi ha seguito la docu serie di Netflix intitolata proprio “Harry & Meghan” sa di cosa stiamo parlando.

Ma Montecito, nei pressi della cittadina di Santa Barbara, è da sempre una delle location preferite dalle celebrity.

Qui hanno casa – se così possiamo definire le mansion da milioni di dollari – Oprah Winfrey, Ariana Grande, l’attore Rob Lowe e molti altri. I duchi di Sussex in verità ne hanno già cambiate due e, non contenti, sono ancora in fase di trasloco.

villa-harry-meghan-montecito

Fonte: IPA

La mega villa di Harry e Meghan a Mntecito, in California

Un angolo d’Italia in California

Dicono che Montecito ricordi molto un angolo d’Italia. Furono proprio alcuni coloni italiani a fondarla alla fine del 1800 perché la costa e il paseggio ricordavano loro il nostro Paese. Qui, tra boschi e canyon, famosi soprattutto per essere il rifugio prediletto di banditi e delinquenti, gli italiani iniziarono a costruire fattorie e giardini simili a quelli che avevano lasciato in patria, con piante di ulivi, roseti e frutteti che ancora oggi caratterizzano il luogo.

Fu solo un secolo dopo che alcuni ricchi turisti provenienti dalla East Coast degli Stati Uniti scoprirono la zona, si innamorarono del paesaggio, del clima mite che c’è da queste parti, del semi isolamento di questa parte di California, non troppo lontana dalle città ma in una posizione appartata, e delle fonti ternali che si trovano da queste parti, e decisero di stabilirsi costruendovi case da sogno.

Perché visitare Montecito

Se avete in programma un viaggio in California, a Sud di Los Angeles, non perdetevi una tappa a Montecito. Potrete lustrarvi gli occhi facendo il tour delle più belle proprietà dello Stato e tra le più lussuose del mondo. Solo quella di Oprah, forse la più costosa di tutte, vale cento milioni di dollari, e ha un gigantesco parco terrazzato con fontane e giochi d’acqua.

montecito

Fonte: 123rf

Le alture di Montecito, California

Eppure, qui le celeb non ostentano il loro denaro, ma si sono adeguate allo stile di vita dei local. Frequentano i bar e i ristoranti con terrazza di Montecito, i supermercati e i piccoli negozi dove i prezzi sono quelli di qualunque altra località turistica americana.

L’attività più popolare da queste parti è il trekking. Sui sentieri che salgono sulle colline – il più famoso è il Fearing Trail che attraversa luoghi selvaggi – che circondano Montecito si incontrano vip e appassionati delle camminate all’aria aperta e vale assolutamente la pena salire in cima a una delle alture per ammirare la splendida vista sull’oceano e sulla vicina città di Santa Barbara.

A Montecito si trova una delle coste più belle della California, che parte da Fernald’s Point, passando per la spiaggia di Miramar e per il famoso spot del surf di Hammonds Point fino alla splendente Butterfly Beach, frequentatissima all’ora del tramonto per uno degli spettacoli naturali più incredibili che si possano ammirare.

Butterfly-Beach-montecitob

Fonte: 123rf

La splendida Butterfly Beach a Montecito
Categorie
California Idee di Viaggio itinerari culturali luoghi misteriosi Nord America Viaggi viaggiare

La vera storia della misteriosa casa di Winchester, in California

Per chi ama i misteri e la stravaganza potrebbe essere uno di quei viaggi da organizzare subito e un luogo in cui recarsi almeno una volta nella vita, assaporandone ogni minima sfaccettatura e lasciandosi conquistare dalla sua storia a dir poco suggestiva. Dopo tutto la Winchester Mystery House racchiude in sé tutte queste caratteristiche e le esprime al loro massimo in ogni singola parte e dettagli, in un mix di elementi di sicuro effetto.

Un’attrazione eccezionale, unica nel suo genere e una delle costruzioni più bizzarre e allo stesso tempo longeve della Silicon Valley, la parte meridionale della San Francisco Bay Area, in California. Ma di cosa si tratta esattamente? Non di una semplice casa ovviamente, ma di una villa vittoriana costruita tra il 1884 e il 1922, commissionata e ideata da Sarah Winchester, ricca ereditiera dell’omonima famiglia americana. Un edificio che, complessivamente, costò circa 5,5 milioni di dollari. Una spesa enorme, esagerata, sia in termini economici che di energie, ma voluta fortemente e a ogni costo da Sarah, poiché legata a una maledizione.

La storia della villa

Si racconta, infatti, che la giovane ereditiera si fosse fatta convincere da un medium che gli spiriti uccisi dalle armi prodotte dalla famiglia Winchester avessero maledetto la famiglia e tutti i suoi membri e che solo la costruzione di una dimora fedele alle loro indicazioni date durante le sedute spiritiche li avrebbe salvati dall’essere perseguitati per tutta la vita, di generazione in generazione.

Una funesta prospettiva che portò Sarah Winchester a prendere alla lettera le parole riferitele dal medium, progettando una casa a dir poco originale, bizzarra, carica di elementi stravaganti e fedele alla volontà degli spiriti.

Oltre a essere una villa avvolta nel mistero e carica di fascino proprio per la dinamica che portò alla sua realizzazione, la Winchester Mystery House è anche un concentrato di creatività. Un mix di elementi che, spesso, possono sembrare senza senso ma che, nel loro complesso, vanno a formare un’abitazione assolutamente unica, dal carattere eccezionale e ricca di bellezze da scoprire.

I dettagli del mistero

Come per esempio la presenza di porte che si aprono contro pareti chiuse, o la scala che finisce direttamente sul soffitto, senza portare da nessuna parte. Ma anche la presenza di ben 52 lucernari, 40 camere da letto e 47 camini, ben sei cucine, tre ascensori e due piani seminterrati. Oltre all’enorme quantità di bagni, se ne contano 13, ma con una sola doccia per l’intera e maestosa abitazione.

Un insieme unico e un’architettura assolutamente da non perdere e che è possibile visitare grazie a dei tour guidati, per comprendere meglio la villa anche grazie alla possibilità di visionare i progetti redatti dell’ereditiera, in tutto il loro fascino e infinite contraddizioni. Insomma, la Winchester Mystery House è davvero la meta perfetta per unire la voglia di mistero e di stravaganza alla possibilità di viaggiare verso uno dei luoghi più caratteristici d’America. Un’occasione per scoprirne le infinte bellezze e anche i lati meno conosciuti di questo luogo famoso nel mondo, ma che vi sapranno conquistare in ogni loro singolo dettaglio, visibile e non.

Categorie
Curiosità itinerari culturali Nord America Oregon Viaggi

Shaniko, la città fantasma dove il tempo si è fermato

C’era una volta una cittadina da film, di quelle polverose, dove tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 tutti erano a dir poco ossessionati dalla febbre dell’oro. Questa cittadina si chiamava (anzi, si chiama) Shaniko e sembrerebbe quasi il set di un film: invece è una città fantasma (quasi) disabitata, dove tutto sembra essersi fermato e cristallizzato.

Costruita nel 1901, Shaniko si trova nell’Oregon ed è oggi un luogo-culto per coloro che vogliono sentire sulla propria pelle le storie dei cercatori d’oro, dei pionieri e dei possidenti terrieri che hanno deciso mano a mano di abbandonarla, rendendola adesso un suggestivo punto d’approdo per gli amanti delle cittadine storiche.

La storia di Shaniko, città fantasma con un passato d’oro

Perché Shaniko è così particolare? Di città fantasma, in fondo, ce ne sono davvero tantissime. Ebbene, la verità è che Shaniko si distingue perché non esiste città nell’Oregon che abbia avuto una crescita e un declino più rapidi. Sì, perché la città è nata, è diventata un punto di riferimento e si è poi letteralmente prosciugata nel giro di un solo decennio: dal 1901, anno della sua fondazione, al 1911, anno in cui è divenuto uno dei luoghi meno popolati dello stato americano.

Shaniko è nata per necessità: in sostanza nel 1897, la Columbia Southern Railway Company presentò i documenti per costruire una ferrovia che andasse da Biggs, sul fiume Columbia, a Wasco, Moro e Grass Valley, dove c’era sia chi si cimentava nella corsa all’oro sia chi guadagnava proprio sui cercatori, costruendo imprese che rispondessero ai loro bisogni.

Shaniko in Oregon, città dove il tempo si è fermato

Shaniko divenne fondamentalmente un terminal ferroviario (il suo nome originale era Cross Hollows). La sua posizione era a dir poco privilegiata: si trovava al centro di quasi 52.000 chilometri di terreno che produceva lana e grano. I primi abitanti ci videro lungo e proprio sulla lana costruirono la loro fortuna: ne immagazzinarono talmente tanta da far guadagnare alla cittadina il titolo di “Capitale Mondiale della Lana“, guadagnandosi il primato in Oregon.

Gli affari andavano alla grande: la lana poteva essere venduta sia alle industrie che ai cercatori d’oro, così come il grano che, seppur in misura minore, sembrava riempire i magazzini, generando altissimi introiti. Tutto, insomma, sembrava andare per il verso giusto. Eppure, la fine della cittadina era proprio dietro l’angolo.

Il declino di Shaniko

A guastare la festa sono infatti arrivati i magnati delle ferrovie Edward Harriman e James J. Hill, che hanno letteralmente affossato la Columbia Southern Railway Company creando, una linea ferroviaria in Oregon che non poteva avere rivali: andava dal Deschutes River Canyon fino a Bend. Così la popolazione di Shaniko, che si attestava intorno alle 700 persone, iniziò a diminuire.

Il panorama desolato della città fantasma di Shaniko

A peggiorare la situazione sono stati due incendi (che si ipotizza siano stati dolosi), che distrussero gran parte di quello che era ritenuto il “business district” di Shaniko: si trovavano proprio qui sia i negozi che i magazzini di lana e grano, oltre che tutti i centri burocratici più importanti. Vista la situazione e visto che sempre più pionieri e cacciatori d’oro avevano cambiato punto d’appoggio per i suoi affari, la cittadina si svuotò. Ad oggi, pare che ci vivano solo un paio di famiglie che hanno ereditato le proprietà esistenti, e vi si recano solo ed esclusivamente in piccoli periodi dell’anno.

Shaniko, attraente città fantasma

Una vera e propria storia lampo, dunque, quella di Shaniko, che ancora oggi accattiva i turisti, attratti anche dal fatto che non tutte le strutture sono andate perse. È ancora perfettamente conservato il Columbia Southern Hotel, ora noto come Shaniko Hotel: costruito in stile italiano, è stato un hotel, una banca, un saloon, una sala da ballo e il luogo dove si tenevano le riunioni cittadine e i consigli comunali. Ad oggi è ancora l’edificio più imponente e importante della città, ed è è stato inserito nel registro nazionale dei luoghi storici nel 1979.

Un dettaglio della Shaniko Oregon School

Altrettanto ben conservata è la Shaniko School, realizzata in legno, la cui particolare forma ricorda una chiesa. Ancora, sono integri e visitabili il municipio, la prigione, la cappella nuziale e un magazzino destinato alla conservazione della lana che si trovava fuori dal business district. Attualmente, l’hotel è di proprietà di Robert B. Pamplin Jr., uomo d’affari che ha ristrutturato alcuni edifici e che vorrebbe costruire nuove case. Tuttavia, i lavori sono attualmente fermi perché gli eredi delle proprietà non vogliono vendere. Non resta che attendere per capire, insomma, se prima o poi Shaniko risorgerà.

Categorie
Destinazioni New York Nord America Viaggi viaggiare

New York per viaggiatrici solitarie

La prima cosa che mi ha colpito quando sono arrivata a New York, durante il mio viaggio in solitaria, è stato il fumo che usciva dai tombini, proprio come quello che si vede nei film. E New York è proprio come viene descritta sul grande schermo: rumorosa, trafficata, attiva e brulicante di persone, ma allo stesso tempo affascinante, piena di vita e di storie da scoprire! È una città che non ha mezze misure: quando passeggi per le strade di Manhattan tutto intorno a te è così grande e imponente, le strade sono così piene di auto e di persone e tutti vanno alla velocità della luce. O la ami o la odi e io personalmente la amo. Visitare New York significa vedere con i propri occhi quello che i film e i libri raccontano e vivere esperienze uniche al mondo, realizzando magari qualche sogno nel cassetto.

Iniziamo da una domanda che mi fanno tutti.

Viaggiare da soli a New York è pericoloso?

È pericolosa come tutte le altre grandi città del mondo, non paricolarmente, ma ovviamente possono capitare inconvenienti, proprio come in tutte le grandi città del mondo. Secondo me la “pericolosità” non è legata all’essere o meno donna, è caotica, con moltissimi senza tetto, gente di passaggio, può capitare di imbattersi in situazioni poco piacevoli anche se si è un uomo di 1.90cm, quindi ragazze non preoccupatevi, siate vigili, con pochi oggetti di valore addosso e gli occhi aperti per godervi questa città così unica. Le preoccupazioni lasciamole a  casa, sulla bocca di chi preferisce tarparci le ali.

Come muoversi a New York:

Partiamo dal presupposto che New York è una città enorme, che sorge su un’area di circa 785 km² ed è divisa in 5 distretti: Manhattan, Bronx, Queens, Brooklyn e Staten Island. Le Street vanno da est a ovest, mentre le Avenue da nord a sud. La Broadway invece taglia diagonalmente il reticolato. La maggior parte del tempo passeggerete, la cosa che preferisco è arrivare in un quartiere in mentro e poi spulciarmelo tutto macinando chilometri a piedi. Mi raccomando le scarpe comode.

La metropolitana di New York è infatti il mezzo più comodo per visitare la città in lungo e in largo senza rimanere bloccati nel traffico cittadino. Come in tutte le grandi città bisogna sempre prestare la massima attenzione ai propri effetti personali e a non finire in zone poco raccomandabili, ma da donna e viaggiatrice in solitaria, non ho mai avuto la percezione di essere in pericolo. La metropolitana, che serve tutta la città 24 ore su 24, è molto frequentata nei tratti centrali e spesso presidiata da agenti di polizia. Ho trovato molto conveniente acquistare la MetroCard da 7 giorni con corse illimitate al costo di 34 dollari. Anche i famosi taxi gialli sono sempre disponibili e basta alzare una mano per prenderne uno al volo. 

Dove dormire a New York:

Il cuore pulsante di New York è sicuramente Manhattan e la maggior parte delle attrazioni principali della città si trova in questo distretto. Soggiornare a Manhattan ha costi abbastanza elevati, ma vi permette di muovervi in libertà e in tranquillità sia di giorno sia di sera. Per una camera di hotel considerate almeno 100 dollari a notte, mentre se volete risparmiare un po’ e incontrare altri viaggiatori in solitaria potete scegliere di dormire in ostello. Negli ultimi anni il numero di questo tipo di strutture è cresciuto notevolmente ed è migliorata anche la qualità dei servizi. Per la prenotazione affidatevi alle grandi piattaforme online, che hanno sempre prezzi concorrenziali e un buon numero di recensioni, che non vi farà trovare brutte sorprese al vostro arrivo. Altra opzione che mi piace molto è prendere un appartamento in affitto o anche una camera in casa con newyorkesi, sicuramente risparmiate e avrete un impatto culurale davvero unico. Per quanto rigarda la zona, io vi consiglio, se è la vostra prima volta di restare a Manhattan, se invece ci siete già stati di provare qualche quartiere al di là del fiume che vi farà vivere con una vibe molto più local la città. I miei preferiti sono Williamsburg e Brooklyn.

Come organizzare un viaggio in solitaria a New York

Per quanto riguarda i voli, New York è servita da due aeroporti per i voli internazionali: l’aeroporto JFK e quello di Newark nel New Jersey. Entrambi sono ben collegati a Manhattan, sia da taxi sia da treni espressi e non avrete difficoltà a raggiungere il vostro hotel. Per un taxi dall’aeroporto al centro città mettete in conto di spendere almeno 75 dollari, mentre il treno costa circa 10 dollari a cui va aggiunto il biglietto della metropolitana. Se arrivate a New York con un volo notturno, il consiglio è di prendere il taxi e di familiarizzare con la metropolitana nelle ore diurne.

Esperienze imperdibili a New York per una viaggiatrice solitaria

New York è talmente grande che una settimana di certo non basta, ma 6 o 7 giorni sono  un buon compromesso per visitare almeno le attrazioni principali della città e fare alcune esperienze indimenticabili. Ce n’è davvero per tutti i gusti: ogni viaggiatrice in solitaria potrà realizzare il suo sogno nel cassetto, che sia sorvolare il ponte di Brooklyn in elicottero o comprare un gioiello nel negozio originale di Tiffany & Co.

Queste sono le esperienze imperdibili che ho realizzato durante il mio viaggio in solitaria a New York:

  • Vedere la Statua della Libertà

Simbolo di New York, la Statua della Libertà è una di quelle attrazioni assolutamente da non perdere. Si trova su Liberty Island, un isolotto situato nella foce del fiume Hudson, raggiungibile facilmente da Battery Park (Lower Manhattan) in soli 15 minuti di traghetto. La compagnia Statue City Cruises è l’unica autorizzata a vendere questo tipo di escursione, sia in loco sia tramite il sito internet ufficiale. Il consiglio è di comprare i biglietti con un po’ di anticipo, soprattutto se si vuole salire fino in cima alla Statua, dentro la corona. Il biglietto di base costa 24 dollari e comprende il traghetto andata e ritorno per Liberty Island con una sosta intermedia a Ellis Island, dove si trova l’interessante Museo dell’Immigrazione. È compresa anche l’audioguida in italiano per entrambi i siti di interesse. Non è compresa invece la salita sulla Statua, che va aggiunta in fase di prenotazione con un supplemento di circa 25 dollari.

  • Attraversare il ponte di Brooklyn

Altro luogo iconico di New York è il Ponte di Brooklyn, assolutamente da percorrere a piedi per godersi il fantastico skyline di Manhattan. Il mio consiglio è di recarvi a Brooklyn in metropolitana, scendendo alla fermata di York St. Con una breve passeggiata vi troverete nel quartiere Dumbo, che si trova esattamente sotto i ponti di Manhattan e di Brooklyn. La vista dal molo è davvero spettacolare, uno dei miei posti preferiti di New York. Per salire sul ponte di Brooklyn usate l’accesso laterale che vi porta direttamente sulla passeggiata pedonale, rialzata rispetto alla carreggiata delle macchine. Il ponte è lungo poco meno di 2 km e si percorre con una piacevole passeggiata di circa 30 minuti in base a quante soste fotografiche vi fermerete a fare.

  • Assistere a un musical di Broadway

La Broadway è una lunghissima avenue che attraversa tutta Manhattan, ma per antonomasia è diventata simbolo del distretto dei teatri di New York. Questo quartiere ospita più di 40 teatri con sale enormi da centinaia di posti, oltre che cinema, case discografiche, ristoranti, hotel e negozi. Nel cuore di Broadway si trova anche la famosissima Times Square, nota per gli enormi schermi pubblicitari e per il celebre countdown che segna l’arrivo del nuovo anno. Proprio a Broadway, verso la metà dell’Ottocento, nacque il musical, un genere teatrale che mescola più tecniche espressive, come la recitazione, il canto e la danza. Nel corso di due secoli il musical americano è diventato uno dei generi più apprezzati e a Broadway è possibile assistere ad alcuni musical che sono passati alla storia per le loro musiche e i loro costumi. Solo per citarne alcuni: Cats, Hair, Il Re Leone e Jesus Christ Superstar. Durante il vostro viaggio in solitaria a New York, non perdete l’esperienza di assistere un musical a Broadway. I biglietti sono acquistabili su internet, nelle biglietterie dei teatri oppure presso il chiosco TKTS a Times Square, dove potete trovare i biglietti invenduti a un prezzo scontato.  

  • Ascoltare un coro Gospel ad Harlem

A proposito di musica, un’altra esperienza da fare è sicuramente assistere a uno spettacolo Gospel ad Harlem, il più celebre quartiere afroamericano di New York. I cori Gospel accompagnano la celebrazione della messa domenicale in molte chiese di Harlem, ma è difficile trovare parrocchie che ammettono i turisti. Il consiglio è quindi quello di prendere parte a un tour guidato, il mercoledì o la domenica, per avere la possibilità di scoprire la storia di Harlem e dei suoi abitanti e assistere a una messa cantata. I tour di Harlem sono diventati davvero molto famosi negli ultimi anni ed è obbligatorio prenotare in anticipo l’esperienza. Per chi non mastica l’inglese sono disponibili anche tour in italiano, che offrono sempre il trasferimento in bus dalle vie più centrali di New York.

  • Salire su un grattacielo a 300 metri di altezza

La prima cosa che viene in mente quando si pensa a New York è sicuramente il suo skyline, con i suoi enormi grattacieli che si innalzano da ogni angolo di Manhattan, facendoti sentire piccolo piccolo quando alzi lo sguardo al cielo per ammirare tutta la loro imponenza. A New York ci sono più di 6000 grattacieli, alcuni famosissimi e tra i più alti del mondo. Salire a più di 300 metri di altezza per ammirare la città da un punto di vista privilegiato è un’altra di quelle esperienze imperdibili durante un viaggio a New York. Le terrazze panoramiche di New York sono 4: Empire State Building, One World Trade Center, Top of the Rock e The Edge. L’Empire State Building è senza dubbio il grattacielo più famoso di New York, quello che compare nel film di King Kong ed è stato per anni il grattacielo più alto del mondo prima di venire superato nel 1973 dalle Torri Gemelle. Il One World Trade Center è stato inaugurato nel 2015 e si trova poco distante dal Memoriale dell’11 settembre. Il suo osservatorio si trova al 102° piano ed è molto tecnologico e ricco di effetti speciali. Il Top of the Rock invece si trova in cima al GE Building presso il Rockefeller Center, che nel periodo natalizio ospita il famoso albero di Natale e la pista di pattinaggio. Anche se non è l’osservatorio più alto (solo 259 metri), è sicuramente quello che offre una meravigliosa vista a 360° su Manhattan e su Central Park. Il nuovissimo The Edge si trova al 100° piano di Hudson Yards ed è la terrazza panoramica più alta dell’emisfero occidentale. Si tratta di una balconata sporgente a forma di triangolo, posta a un’altezza di ben 395 metri, con una sezione del pavimento fatta di vetro che dà la sensazione di camminare nel vuoto. Di certo non adatta a chi soffre di vertigini! Il costo del biglietto dei vari osservatori si aggira intorno ai 40 dollari, abbastanza caro, ma è un’esperienza che davvero merita, soprattutto al tramonto quando il cielo si colora di rosa e avvolge tutta la città con un’atmosfera unica al mondo. 

 

Queste sono solo alcune delle esperienze imperdibili da fare durante un viaggio in solitaria a New York, i sogni nel cassetto che ho voluto realizzare. Di certo un solo viaggio non basta per scoprirla tutta. New York è una città ricca e poliedrica che ti trascina con sé nel vortice delle emozioni che ti fa rivivere, le stesse dei film e libri che lì sono ambientati, e ti lascia quella sensazione di volerci tornare per continuare ad assaporare quell’atmosfera unica e speciale che solo a New York si può trovare.

Categorie
hotel itinerari culturali luoghi misteriosi Monumenti Natale New York Nord America Notizie skyline Viaggi

La magia di trascorrere un Natale a New York

Se c’è una città dove il Natale è davvero magico questa è New York City. Luci sfavillanti illuminano le strade, le vetrine, le cime dei grattacieli, le hall di palazzi e degli hotel. Addobbi natalizi decorano i negozi, i ristoranti, le piazze e i giardini. Musiche e cori risuonano in ogni Street ed Avenue. E parchi e piazze si trasformano in tante piste di pattinaggio sul ghiaccio.

Non c’è nessun’altra città al mondo dove andare nel periodo natalizio. E non soltanto a Manhattan, dove si concentra la maggior parte dei turisti, ma tutti i cinque distretti di New York si animano e si illuminano per Natale.

I “classici” natalizi a New York

Chi non ha mai trascorso le festività natalizie a New York non può perdersi alcuni classici. A partire dal gigantesco albero di Natale davanti al Rockefeller Center che da più di ottant’anni svetta luminoso nel centro di Manhattan. La cerimonia di accensione è prevista per il 30 novembre ma si può ammirare fino a metà gennaio, insieme alla celebre pista di pattinaggio, The Rink, stravista in decine di film americani.

Rockefeller-center-albero-Natale

Fonte: @Diane Bondareffand AP Images for Tishman Speyer

Il famoso albero di Natale al Rockefeller Center

Un classico è anche pattinare sul ghiaccio a Central Park con il pittoresco skyline di Manhattan sullo sfondo. La pista è aperta già dallo scorso 23 ottobre.

Da non perdere è anche lo show che, a partire dal 24 novembre, si tiene ogni giorno alle 18 davanti ai grandi magazzini Macy’s, le cui vetrine vantano il più bell’allestimento della città, che si può ammirare in qualunque momento del giorno e della notte, così come le vetrine di altri famosi mall come Bloomingdale’s e Saks.

saks-vetrina-natale

Fonte: @Getty Images

Una delle vetrine natalizie di Saks Fifth Avenue

Un’occasione imperdibile per fare “le vasche” lungo la Fifth Avenue che, per tutta la stagione natalizia, sarà chiusa al traffico per consentire di ammirare le iconiche vetrine e le decorazioni e ospitare lungo tutto il marciapiede artisti, street food e cori natalizi.

Natale insolito a Manhattan

Tutte le zone di Manhattan, dall’Upper Side al Lower Side, celebrano il Natale a modo loro, con luminarie e addobbi. Non fermatevi quindi solo ai luoghi più tradiizonali, spaziate tra la zona di Seaport, dove le storiche strade di ciottoli del Pier 17 sono decorate e illuminate, e quella di Hudson Yards, illuminata com oltre 2 milioni di luci, addobbata con 725 alberi sempreverdi vestiti a festa e una mongolfiera di 32 piedi sospesa nella Great Room dal centro commerciale.

Wollman-Rink-manhattan

Fonte: @Molly Flores NYC and Company

La pista di pattinaggio sul ghiaccio a Central Park

Natale nei cinque distretti di New York

L’atmosfera natalizia a New York si respira ovunque anche negli altri distretti che non siano Manhattan.

Queens

L’Amaze Light Festival accoglie i visitatori per far loro sentire lo spirito delle feste con i personaggi di Zing e Sparky del libro di fiabe “Amaze” con musiche, canti e show. da non perdere il mercatino di Natale. Inoltre, fino all’8 gennaio, il NYC Winter Lantern Festival trasforma la Queens County Farm in un’oasi immersiva e radiosa, con luci festose e lanterne fatte a mano a forma di fiori, trattori e animali della fattoria.

Brooklyn

Tutte le domeniche, a partire dal 27 novembre fino al 24 dicembre, a Dumbo si svolge Pearl Street, il mercatino delle pulci, una delle attrazioni più popolari del quartiere dove fare acquisti di articoli vintage, d’antiquariato e di artigianato. Fino all’8 gennaio il Botanic Garden di Prospect Heights, invece, dopo il tramonto si illumina con il Lightscape, un percorso lungo un miglio attraverso il paesaggio puntellato di opere d’arte, il Winter Cathedral tunnel, il Fire Garden e il Sea of Light accompagnato da una meravigliosa colonna sonora.

Ma l’attrazione più grande di Brooklyn è quella che si tiene nel quartiere di Dyker Heights, dove le villette degli abitanti vengono completamente addobbate a festa. Il Christmas Lights Tour si fa a partire dal calar della sera, quando si accendono le luci e tutto il quartiere si illumina per magia.

Dyker-Heights-brooklyn

Bronx

Per le festività natalizie, il famoso zoo del Bronx si trasforma in un villaggio magico con il Bronx Zoo Holiday Lights (fino all’8 gennaio) illuminato da più di 360 lanterne che rappresentano quasi 90 specie animali e vegetali. Di sera, il parco prende vita con giochi di luce e spettacoli animati.

Spettacolo anche al Botanical Garden di Bedford Park con il NYBG GLOW, che illumina gli edifici storici del giardino dopo il tramonto l’Holiday Train Show, un evento che da circa 30 anni allieta i visitatori con centinaia di modellini di treni che sfrecciano attraverso i luoghi simbolo di New York.

NYBG-Holiday-Train-Show

Fonte: @Robert Benson Photography

L’Holiday Train Show nel Bronx

Staten Island

Non è un distretto dove si va spesso quando si va a New York, ma vale la pena vederlo a Natale. Il NYC Winter Lantern Festival che si tiene da quattro anni a Staten Island trasforma il SIUH Community Park in un paradiso delle luminarie. I visitatori potranno godere di oltre otto acri di luminescenza, oltre a un DJ dal vivo, projection mapping, venditori di cibo e molto altro ancora.

Categorie
Idee di Viaggio luoghi misteriosi Nord America Vancouver Viaggi

Puoi cenare con in fantasmi in un tram: succede a Vancouver

Sono tante e diverse le motivazioni che ci spingono a organizzare i viaggi intorno al mondo. Lo facciamo per svago e per divertimento, per staccare dalla routine e ritrovare le energie, a volte anche per ritrovare noi stessi. Ci mettiamo in viaggio anche per andare alla scoperta di tutti quei capolavori plasmati da Madre Natura, o per raggiungere le opere architettoniche e artistiche create dall’uomo.

Ma c’è anche chi decide di partire per inseguire un obiettivo diverso da quelli sopra elencati e per vivere un’avventura da brividi riservata solo ai cuori più impavidi. Stiamo parlando di tutte quelle esperienze che ci conducono in luoghi misteriosi e infestati da storie spaventose, leggende e fantasmi. Viaggi, questi, che possono affrontare solo i più coraggiosi.

E se rientrate in questa categoria, e siete affascinati dal soprannaturale, allora c’è un luogo che forse dovreste davvero raggiungere. Si tratta di un ristorante che ospita al suo interno un vecchio tram cittadino dove ai tavoli siedono anche i fantasmi.

I fantasmi di Vancouver

Organizzare un viaggio a Vancouver è sempre un’ottima idea. La vivace città portuale della British Columbia, infatti, è una delle destinazioni più popolate e multiculturali dell’intera Canada. Di cose da fare e da vedere, qui, ce ne sono tantissime. Dalle montagne che incorniciano la scena urbana ai numerosi set cinematografici che puntellano la città, passando per una scena artistica vivace e sorprendente.

Tra i luoghi imperdibili in città c’è sicuramente Gastown, il quartiere più vivace e antico di Vancouver dove campeggia il celebre Steam Clock, un orologio cittadino che emette suoni e vapore e che è diventando una vera e propria attrazione turistica. Tutto intorno, invece, si snodano negozi di souvenir, botteghe d’arredamento e gallerie d’arte, non mancano neanche ristoranti, caffetterie e cocktail bar.

Ma all’ombra di tutta questa mondanità e del continuo via vai di persone, si nascondono segreti da brividi. È proprio in questo quartiere, infatti, che inizia il nostro viaggio alla scoperta dei fantasmi di Vancouver. Una premessa, però, è doverosa: sono moltissime le storie e le leggende locali che raccontano l’esistenza dei fantasmi tra le strade, i quartieri e i locali della città, non a caso Vancouver è considerato il territorio più affascinante per gli amanti del paranormale.

Il luogo che più incuriosisce gli appassionati del mistero, e tiene alla larga i fifoni, è un ristorante situato proprio a Gastown. Si tratta dell’Old Spaghetti Factory, considerato il locale più infestato dell’intera città. Secondo gli abitanti di Vancouver qui risiedono diversi fantasmi da anni. I primi avvistamenti, infatti, risalgono al 1970, anno di apertura del ristorante.

Il ristorante più infestato della città

L’Old Spaghetti Factory è stato inaugurato nel 1970, ma l’edificio che ospita il ristorante risale al 1907 ed è quindi uno dei più antichi di tutta la città. Al suo interno è stato trasportato un vecchio tram risalente al 1904 utilizzato per gli spostamenti in città. Il mezzo di trasporto, che campeggia al centro dell’edifico ospitando tavoli e sedute, attira ogni giorno centinaia di persone provenienti da ogni parte del mondo desiderose di pranzare o cenare in un’atmosfera unica.

Quello che però non tutti sanno è che in quel vecchio tram numero 53 gli ospiti non sono soli ai tavoli. Numerose, infatti, le presenza avvistate negli anni sia dai cittadini che dai dipendenti del locale. Secondo le persone del posto uno dei fantasmi è proprio lo storico autista del tram che si presenta tutti i giorni in orario di chiusura con il suo uniforme.

Ci sarebbero però anche altri due fantasmi a popolare il ristorante. Uno è Edward, un ragazzo di circa 11 anni che si diverte a fare gli scherzi al personale e agli ospiti. L’altro fantasma, invece, è un uomo piccolo e rosso, è anche lui è decisamente innocuo.

Insomma, stando a quanto dicono i cittadini, tutti gli spiriti che popolano L’Old Spaghetti Factory sono buoni e sono solo in cerca di compagnia. La vera domanda è: avete voglia di cenare con i fantasmi? Se la risposta è sì, conoscete l’indirizzo da raggiungere.

The Old Spaghetti Factory

Fonte: Wikimedia/Mariana Rentería

The Old Spaghetti Factory
Categorie
Curiosità luoghi misteriosi Massachusetts Nord America Viaggi

Halloween nella città delle streghe: il grande ballo ha inizio

Affacciata sulla sulla baia del Massachusetts, e situata nella contea di Essex, esiste una città che cela tra i suoi vicoli e i quartieri una storia tanto infausta quanto drammatica che non può essere dimenticata.

Si tratta della città delle streghe, proprio quella in cui si diede vita alla storica caccia a partire dal 1961. Mentre da una parte delle giovani donne dichiaravano di essere diventate le vittime di un maleficio, dall’altra molte altre venivano arrestate davanti al tribunale istituito appositamente per la causa, e condannate a torture o morte.

Un capitolo nero, questo, che riguarda la storia dell’umanità intera che però, nei secoli si è trasformato in un vero e proprio fenomeno culturale che non ha lasciato indenni gli amanti dell’occulto e tutti i viaggiatori affascinati dai luoghi del mistero. Perché oggi Salem è anche questa, non solo la città delle streghe, ma una destinazione affascinante e suggestiva da raggiungere, magari proprio in occasione di Halloween e del grande ballo delle streghe.

Benvenuti a Salem

Situata a circa 30 chilometri da Boston, Salem è diventata con gli anni la meta prediletta di tutti i viaggiatori affascinanti dal mistero e dalla magia. A lasciarsi suggestionare dalla città del Massachusetts, non sono solo gli avventurieri amanti del brividi e gli appassionati di storia, ma anche i registi che proprio qui hanno scelto di ambientare alcune pellicole cult del settore.

Salem, infatti, ha fatto da sfondo ai celebri film come Hocus Pocus, la Seduzione del Male e Le streghe di Salem, attirando ancora di più l’attenzione di persone provenienti da ogni parte del mondo.

Sono tanti i viaggiatori che qui si recano in ogni stagione dell’anno. Sono affascinati sicuramente dalle attrazioni storiche e naturali che appartengono ai territori del New England, ma anche e soprattutto dalla possibilità di poter ripercorrere le orme delle streghe che sopravvivono nel Witch Museum, che traccia la storia del processo, e la Witch House, la casa delle streghe un tempo appartenuta al giudice Jonathan Corwin, nonché l’unico edificio rimasto a testimonianza del periodo della caccia alle streghe.

Come dicevamo sono numerosi i viaggiatori che raggiungono la città di Salem, inserendola negli itinerari del dark tourism, e indagare così sul grande mistero della stregoneria. E se è vero che questo affascina durante tutto l’anno, è vero anche che c’è un periodo specifico in cui la magia diventa assoluta protagonista: Halloween. È durante la notte più spaventosa di sempre, infatti, che viene organizzando un grande evento: il ballo delle streghe.

Museo delle streghe

Fonte: iStock/pabradyphoto

Museo delle streghe, Salem

Il grande ballo delle streghe

C’è qualcosa di straordinariamente suggestivo che accade a Salem quando l’autunno arriva, e non è solo lo spettacolo dei colori messo in scena da Madre Natura. A ottobre, infatti, la città del Massachusetts inaugura tutta una serie di eventi che celebrano, commemorano e indagano le streghe.

A partire dal 1982, infatti, la Camera di Commercio della città in collaborazione con il Witch Museum, organizza il Salem Haunted Happenings Festival, una manifestazione che dà vita a una serie di eventi misteriosi e affascinanti che coinvolgono cittadini e viaggiatori di ogni età. Ci sono feste, concerti e mercatini, e tantissime occasioni per ripercorrere la storia del processo, ma anche per esplorare la magia e la stregoneria.

Appuntamenti incredibili immersi in un’atmosfera suggestiva che culminano con un grande e imperdibile evento organizzato in occasione di Halloween: il ballo delle streghe. Salem Witches Halloween Ball, questo il nome ufficiale della manifestazione, attira ogni anno viaggiatori, persone e “streghe” provenienti da ogni parte del mondo per trascorrere una notte all’insegna della musica, del divertimento, del mistero e della magia. Chi ha il coraggio di partecipare?

La casa delle streghe, Salem

Fonte: iStock/traveler1116

La casa delle streghe, Salem
Categorie
Nord America Posti incredibili Stati Uniti Viaggi

Sulla cima della Torre del Diavolo sono nate le Pleiadi

Esistono luoghi che sono così belli da non sembrare veri. Monumenti di incredibile meraviglia che portano la firma di Madre Natura e che incantano per quelle linee, forme e colori che rimandano all’immaginario favolistico. Ma sono reali e per questo ancora più straordinari.

Ed è in uno di questi luoghi che vogliamo portarvi oggi. Un posto dove l’uomo non è intervenuto e, anzi, ha rispettato e valorizzato tutto ciò che la natura aveva creato. Poi si è fermato a guardare la grande bellezza di quella montagna che emerge dalle praterie sterminate e ha iniziato a raccontare e a tramandare quelle storie che oggi rendono questo un luogo magico.

Ci troviamo negli Stati Uniti, e più precisamente nello Stato dello Wyoming. È qui che nelle Black Hills si innalza quel pinnacolo roccioso a forma di torre, caratterizzato da inusuali e profonde scanalature. Si tratta della Torre del Diavolo, la cui cima, secondo le leggende popolari, ha visto nascere le Pleiadi.

La Torre del Diavolo

Non lasciatevi ingannare dal nome perché questa torre naturale, in realtà, non ha niente a che vedere con il diavolo. Si tratta di un monumento nazionale degli Stati Uniti d’America, il primo del Paese a essere stato istituito dal presidente Theodore Roosevelt nel 1906.

La roccia tondeggiante, che per forma e dimensione ricorda una torre, è una formazione di laccolite, e quindi di origini vulcaniche. La montagna, che sorge proprio sopra il fiume Belle Fourche, si innalza verso il cielo con un’altezza di 386 metri rispetto al terreno sul quale sorge.

La montagna caratterizza in maniera univoca l’intero paesaggio circostante che è stato trasformato in un parco nazionale che ospita migliaia di visitatori ogni anno.

Un tempo nascosta sotto la superficie, la montagna è emersa a seguito dell’erosione del suolo avvenuta nei secoli che ha consumato le parti più morbide della roccia, lasciando spazio a quelle più resistenti. Secondo gli esperti le colonne rocciose che creano il pinnacolo risalgono a oltre 200 milioni di anni fa e, probabilmente, in passato la Torre del Diavolo si mostrava ancora più maestosa di come la conosciamo oggi.

Come abbiamo già detto, il nome utilizzato per il monolite, non ha nulla a che vedere con il diavolo. Sembra si sia trattato di un errore di traduzione che risale al 1875 quando, il Colonello Dodge in spedizione verso la montagna, interpretò il nome con cui i nativi americani la chiamavano.

In realtà, nella lingua lakota, il nome dell’ammasso roccioso è Mato Tipla, che non vuol dire Torre del Diavolo ma Torre dell’Orso. Un nome che è strettamente collegato alla leggenda che ha visto nascere le Pleiadi, proprio sulla cima del pinnacolo.

Torre del Diavolo

Fonte: iStock

Torre del Diavolo, storia e leggenda

La leggenda delle Pleiadi

Non è solo il primo monumento nazionale degli Stati Uniti d’America, ma è anche una montagna sacra per le tribù dei nativi americani, oggi esattamente come ieri. In alcuni periodi dell’anno, infatti, i Kiowa, i Lakota e gli Shoshone si recano proprio ai piedi della montagna per svolgere rituali sacri, motivo per il quale durante questo periodo la torre è chiusa agli scalatori.

E sono stati proprio i nativi americani a interrogarsi per primi sull’esistenza della montagna, che non è la casa del diavolo, ma un rifugio protegge dagli orsi. Secondo la leggenda locale, infatti, un tempo qui si recarono sette sorelle per raccogliere i fiori che nascevano ai piedi del pinnacolo. Fu allora che alcuni orsi le raggiunsero per aggredirle.

La storia vuole che a salvarle fu il Grande Spirito, che gli indicò la strada della salvezza, proprio lì sulla cima della montagna. I solchi che caratterizzano in maniera univoca sarebbero proprio gli attacchi sferrati dagli orsi nel tentativo di raggiungere le bambine. Una volta salite in cima, però, le sette sorelle si trasformarono nelle stelle più luminose del firmamento, nascevano così le Pleiadi.

Torre del Diavolo, Stati Uniti

Fonte: iStock

Torre del Diavolo, Stati Uniti
Categorie
Europa New York Nord America Notizie Parigi Viaggi

Arriva l’aereo supersonico: 2 ore tra New York e Parigi

Si è ricominciato di nuovo a parlare di aerei in grado di superare il muro del suono. L’industria dell’aeronautica, dopo l’esperimento del Concorde, sembrerebbe volere tornare a investire sui velivoli supersonici, e con un progetto ben più estremo.

Drako: in sole 2 ore tra New York e Parigi

Se gli aerei dalla velocità impressionante pensati fino a questo momento, come Overture della Boom Technology, sono in grado di volare a Mach 1,7 e dunque al di sotto del fatidico Mach 2 raggiunto dal Concorde, un gruppo di tecnici ha messo a punto qualcosa di ben più rapido: un velivolo ipersonico, da Mach 3 e oltre, capace di andare da Parigi a New York in poco meno di due ore e da Londra a Singapore in due o poco più.

Il nome del progetto è Drako ed è stato pensato proprio per le linee dirette, quelle che di norma oggi sono coperte dai Boeing 777 e 787, dagli A330 e dai nuovissimi Airbus 350. Tuttavia, il potenziale del velivolo è decisamente superiore e non saranno di certo da meno le dimensioni.

Come funzionerà Drako

Per arrivare a certi livelli di velocità, Drako potrebbe sfruttare una coppia di motori TBCC, Turbine-Based Combined Cycles, la cui filosofia di base è impiegare il motore più efficiente rispetto alla velocità di quel momento. Ciò vuol dire che in condizioni di basse velocità può essere sufficiente un tipico motore turbofan, per poi passare al ramjet sull’oceano con lo scopo di superare la barriera del suono e andare oltre; e il turbofan viene spento fino a quando non sarà di nuovo necessario.

A impressionare ancora di più è che Drako, secondo l’idea di questi tecnici, potrà raggiungere Mach 3 a 95 mila piedi, e che probabilmente sarà in grado di spingersi a Mach 6 dove possibile.

Quali sono alcuni dei problemi di realizzazione

Ben più delicata la questione dell’autonomia che richiederà almeno una qualche forma di idrocarburi o ecocarburanti, ed è piuttosto improbabile che entro il 2050 avremo un sostituto in questo senso. Inoltre, prima di vedere la vera e propria realizzazione di un progetto come questo c’è da prendere in considerazione la legislazione sull’alta velocità, in particolare nei confronti dei boom sonici.

In molti Paesi del mondo, infatti, gli aerei non sono autorizzati a proiettare un boom sonico, ossia un rumore simile a un tuono che avvertiamo quando un aereo vola più rapidamente della velocità del suono, rendendo perciò impossibile la realizzazione di un’idea di tale portata.

Questo aereo, inoltre, richiederà una tecnologia e dei materiali completamente nuovi per sopravvivere alle alte velocità senza rompersi ed essere abbastanza economico da permettere alle compagnie aeree di utilizzarlo. Un altro problema riguarderà il raffreddamento: la “pelle” dell’aereo (probabilmente in titanio) si surriscalda fino a oltre 6000°C durante il volo a causa dell’attrito dell’aria.

Un progetto, quindi, che ci catapulta direttamente nel futuro, anche se è bene capire se chi ha pensato a tutto questo sia andato troppo oltre o meno.

Quando sarà teoricamente pronto

Come si può visionare dal video di presentazione di questa ambiziosa idea, sulla coda del vilivo sono presenti i colori di Air France, ovvero la medesima compagnia che ebbe il Concorde tra le sue fila. L’anno di un eventuale lancio previsto sarebbe il 2049.

Tuttavia, questa rimane un’idea in fase embrionale e un qualcosa che è veramente molto complicato realizzare.