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Le nuove rotte italiane di easyJet per l’estate 2025

Con l’arrivo della stagione estiva 2025, easyJet amplia ulteriormente la sua rete di collegamenti internazionali, offrendo nuove opportunità di viaggio da Milano Malpensa e Napoli verso alcune tra le destinazioni più affascinanti d’Europa. Con tre nuove rotte in partenza a partire da giugno, la compagnia aerea britannica si conferma ancora una volta come una delle scelte preferite dai viaggiatori per la sua comodità e accessibilità.

Da Biarritz sulla costa atlantica francese a Salonicco in Grecia, fino alla soleggiata Fuerteventura nelle Canarie, i passeggeri potranno scoprire nuovi angoli di mondo con facilità e comfort, per una maggiore varietà di opzioni per le loro vacanze estive, con collegamenti pratici e frequenti.

Queste nuove rotte si aggiungono a un ampio network che vede oltre 250 collegamenti da e verso 18 aeroporti italiani, confermando easyJet come una delle compagnie più apprezzate dai viaggiatori italiani. I voli sono già prenotabili sul sito easyJet.com e tramite l’app mobile, ecco i dettagli dell’offerta.

Biarritz: la perla della costa atlantica

Dal 23 giugno 2025, easyJet inizierà a operare voli diretti tra Milano Malpensa e Biarritz, una delle gemme più affascinanti della regione dei Paesi Baschi, in Francia. Con due voli settimanali ogni lunedì e venerdì, questa rotta rappresenta un’occasione unica per esplorare una città che fonde eleganza, storia e natura.

Biarritz è famosa per le sue splendide spiagge (come la Grande Plage) che attirano surfisti da tutto il mondo, ma è anche una meta perfetta per chi cerca un mix di relax e avventura. I visitatori possono passeggiare lungo il lungomare, scoprire le ville in stile Belle Époque e ammirare il leggendario Hôtel du Palais, un’icona della città. Ma non solo: i dintorni di Biarritz offrono opportunità imperdibili per chi ama la natura, con escursioni nei pittoreschi villaggi baschi e nelle montagne circostanti, che fanno da sfondo a un’esperienza unica di scoperta e autenticità.

Salonicco: un viaggio tra storia, cultura e gastronomia

Dal 25 giugno 2025, easyJet inaugurerà anche una nuova rotta da Milano Malpensa a Salonicco, la seconda città della Grecia, con voli settimanali il mercoledì e la domenica. Questa città vibrante, ricca di storia e cultura, è un punto di riferimento imprescindibile per chi desidera scoprire una delle metropoli più affascinanti del Mediterraneo.

Salonicco

Fonte: iStock

Panorama della città di Salonicco al sole

Salonicco è un connubio perfetto di antichità e modernità. Passeggiando per il centro storico, i visitatori possono ammirare le rovine dell’antica Grecia, le magnifiche architetture bizantine e il White Tower, simbolo della città. Salonicco è anche famosa per la sua cucina, con piatti tipici come la bougatsa (un dolce tipico a base di crema) e il souvlaki che conquistano i palati di chiunque. La vivace vita notturna e i numerosi caffè e bar lungo la costa contribuiscono a rendere questa città un’ottima meta per chi cerca sia cultura che divertimento.

Fuerteventura: l’isola del sole e del mare cristallino

Infine, easyJet lancia una nuova rotta da Napoli a Fuerteventura a partire dal 25 giugno 2025. Con un volo settimanale ogni mercoledì, i passeggeri napoletani potranno finalmente raggiungere una delle isole più spettacolari delle Isole Canarie, famosa per le sue spiagge dorate e le acque cristalline, ideali per chi ama il windsurf e il kitesurf.

Oltre al mare, Fuerteventura è un’isola ricca di paesaggi vulcanici e dune dorate come quelle del Parco Naturale di Corralejo, che offrono uno spettacolo mozzafiato al tramonto. Per gli amanti della cultura, Fuerteventura offre anche affascinanti villaggi tradizionali dove è possibile immergersi nella vita locale e assaporare i piatti tipici delle isole Canarie. Questa destinazione è ideale per chi cerca una vacanza all’insegna del relax e dell’avventura, tra mare, sole e tradizioni uniche.

Caleta de Fuste, Fuerteventura

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Le piscine naturali di Caleta de Fuste, a Fuerteventura
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Le location di Mina Settembre 3, i luoghi di Napoli scelti per la serie Tv

Da domenica 12 gennaio 2025 è tornata in Tv la serie Mina Settembre con un’attesissima terza stagione. La proposta firmata Rai e ambientata a Napoli, con protagonista Serena Rossi, ha già fatto un boom di ascolti.

Serena Rossi veste ancora una volta i panni della più famosa assistente sociale indossando l’iconico cappotto rosso e interpretando Gelsomina Settembre, conosciuta da tutti con il soprannome di “Mina”. La trama è sempre collegata alla quotidianità professionale della protagonista che mostra una realtà complessa, ma allo stesso tempo autentica della città capoluogo della Campania. Scopriamo tutte le principali location di Mina Settembre 3.

Rione Sanità

Dal lancio nel 2021 di Mina Settembre, la serie Rai ambientata a Napoli ne ha fatta di strada, conquistando con una storia ricca di emozioni e una fotografia che racconta alcuni dei quartieri più belli della città. Da febbraio a giugno 2024 Napoli ha fatto da cornice alle riprese di Mina Settembre 3, la terza stagione della serie Tv Rai ormai amatissima. Il primo quartiere iconico di Napoli che salta all’occhio è Rione Sanità: qui è dove lavora la protagonista ed è anche uno dei luoghi già visti nelle serie precedenti. Il set cinematografico è quello di Palazzo Sanfelice e al suo interno è stato ambientato il consultorio dove ogni mattina si reca a lavoro.

Rione Sanità a Napoli

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Tra le location di Mina Settembre 3 il rione Sanità

Funicolare Montesanto

Un’altra location utilizzata è quella della funicolare di Montesanto. Turisti e napoletani la conoscono bene, è uno dei mezzi di trasporto più pratici che collega il Vomero al centro città. Si tratta infatti di una delle scene fotografiche più riconoscibili della serie Tv, che accompagna Mina da lavoro a casa e viceversa. La Napoli di Mina Settembre 2 ci aveva già mostrato alcune location nel cuore di Napoli ma per la terza stagione si aspettano interessanti novità.

Lungomare di Bagnoli e villa Medusa

Il quartiere di Bagnoli che si trova e più precisamente a ovest di Napoli è conosciuto dalla cronica per appartenere alla zona dei Campi Flegrei. Anche questa è una delle destinazioni presenti nella nuova serie Tv Rai. Altrettanto interessanti, le location di villa Medusa con i suoi spazi adiacenti e il lungomare di Bagnoli che sono stati scelti per le riprese di alcune sequenze della fiction Mina Settembre 3. La parte attiva della trama sceglie proprio alcune zone all’ombra del Vesuvio per raccontare la storia dell’assistente sociale attraverso la propria vita, la propria professione e quella delle persone che prova ad aiutare e proteggere.

Bagnoli quartiere di Napoli in Mina Settembre 3

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Il lungomare di Bagnoli set per Mina Settembre 3

Parco Virgiliano

Conosciuto con il nome di parco Virgiliano o parco della Rimembranza è questa una delle location nuove di Mina Settembre 3. Dopo aver riconosciuto il centro direzionale, che nelle edizioni precedenti le permetteva di incontrare l’ex marito in tribunale, l’attenzione si sposta verso questa location da cui si gode uno dei panorami più belli su Posillipo, quartiere amatissimo da turisti e non solo. Tra gli scorci riconoscibili, in alcune scene ci sono inquadrature sull’isola di Procida, di Ischia e Capri, ma è soprattutto l’isolotto di Nisida ad attirare l’attenzione: qui si trova infatti l’istituto penale per minorenni.

Nisida in Mina Settembre 3

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Vista su Nisida dal parco Virgiliano nella serie Mina Settembre 3

Queste sono solo alcune delle location principali e novità di Mina Settembre in onda sulla Rai: ogni domenica a partire dal 12 gennaio una nuova puntata attende gli spettatori appassionati della fiction italiana.

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Napoli, la Befana arriva in città: è magia

L’inizio del nuovo anno segna l’arrivo di un appuntamento imperdibile, l’ultimo dal sapore incantato che chiude, ufficialmente, lo straordinario periodo delle feste. Stiamo parlando dell’Epifania, che tutte le feste porta via, una ricorrenza cristiana che si celebra il 6 gennaio di ogni anno e che commemora l’adorazione dei re Magi, ma che porta con sé anche tutta una serie di tradizioni legate al folclore. Tra queste l’arrivo della Befana.

È proprio questa figura, impersonificata da un’anziana signora che spesso appare al fianco di Babbo Natale, a muovere le masse, e le persone di ogni età, che sono in cerca dell’ultimo incantesimo delle feste: ricevere doni, dolci e calze, come tradizione vuole.

Ma dove si trova la Befana? Proprio come Santa Claus, l’anziana dal cuore d’oro si muove in tutta la Penisola per incontrare grandi e bambini il 6 gennaio, e non solo. Ma se è un’esperienza davvero magica e unica che volete vivere e condividere insieme alla famiglia, agli amici o in coppia, allora, c’è solo un posto da raggiungere. Questo luogo si chiama Napoli: è qui che la Befana ha scelto di atterrare per delle celebrazioni senza eguali.

Epifania a Napoli: incontrare la Befana in città

C’è sempre un buon motivo per visitare Napoli. La città del sole e del mare, infatti, è uno scrigno di tesori tutto da scoprire che passano, inevitabilmente, per le storie, le leggende e le tradizioni che vivono e sopravvivono all’ombra dei luoghi iconici, dei monumenti famosi e tra le strade e le viuzze del centro storico.

Se, però, volete scoprire il capoluogo campano in una veste inedita e suggestiva vi consigliamo di visitarlo adesso. Il motivo? La Befana sta arrivando in città e Napoli è più magica che mai. Per l’Epifania, infatti, sono previsti tutta una serie di eventi incredibili dedicati a cittadini e viaggiatori di ogni età.

Dal Villaggio della Befana, allestito in piazza Mercato, alla Fiera dalla Calza e del Giocattolo, passando per la notte bianca, per gli iconici mercatini e per i concerti: ecco tutte le cose da fare e da vedere in città il 6 gennaio.

Befana San Gregorio Armeno

Fonte: IPA

Le creazioni artigianali di San Gregorio Armeno in occasione della Befana, Napoli

Epifania in piazza Mercato

È l’evento più importante in città, nonché quello più atteso da grandi e bambini, lo stesso che trasforma piazza Mercato in un vero e proprio villaggio incantato. Ci troviamo nel quartiere Pendino, nel cuore della città e al cospetto di una delle piazze storiche del capoluogo campano. È qui che dal 3 al 5 gennaio 2025 viene allestita una piccola città in miniatura che fa da sfondo all’arrivo della Befana.

L’evento Befana a Piazza Mercato, fiera della calza e del giocattolo, giunto alla sua terza edizione, attira ogni anno migliaia di viaggiatori provenienti da ogni parte d’Italia e non solo ed è diventato il vero e proprio simbolo della tradizione dell’Epifania in tutta la Campania.

Durante i giorni dell’evento è possibile passeggiare tra stand di gastronomia e giocattoli, riempire le calze e fare acquisti approfittando delle tantissime proposte in vendita tra le bancharelle e gli stand, 54 per l’esattezza, che animano la piazza. Non mancano, ovviamente, anche punti ristoro, gonfiabili per i più piccoli e esibizioni musicali. L’appuntamento è previsto dal 3 al 5 gennaio 2025 in piazza Mercato dalle 11.00 alle 00.00. Il 3 e il 4 gennaio, inoltre, la monumentale Chiesa di Sant’Eligio Maggiore, che si affaccia sulla piazza, ospiterà due concerti corali.

La notte bianca della Befana e il concerto in piazza

L’evento Befana a Piazza Mercato, fiera della calza e del giocattolo, si concluderà con un appuntamento imperdibile: la notte bianca della Befana. In attesa dell’arrivo della dolce vecchietta, infatti, il 5 gennaio sarà possibile fare shopping e immergersi nell’atmosfera di festa fino a tarda notte.

A intrattenere cittadini e viaggiatori che sceglieranno di trascorrere l’Epifania in città ci sarà anche un concerto incredibile che vedrà l’esibizione di Ste, Rosario Miraggio e Francesco Da Vinci.

Il mercatino di San Gregorio Armeno

Chi ha scelto di soggiornare a Napoli durante l’Epifania non può non inserire nel suo itinerario di viaggio una visita all’iconico mercatino di via San Gregorio Armeno. Aperto tutto l’anno, e ogni giorno, questo ospita alcune delle creazioni presepiali più belle del mondo che portano la firma di artigiani e botteghe campane situate nel quartiere.

Potete passeggiare tra le bancarelle e gli stand, entrare all’interno delle botteghe degli artigiani per fare acquisti per il vostro presepe, e riempire le calze di grandi e bambini con dolciumi e regali.

Concerto dell’Epifania 2025

Per chi è già arrivato in città, invece, segnaliamo il grande concerto dell’Epifania 2025 che si tiene al Teatro Mediterraneo, in Viale Kennedy, il 4 gennaio alle ore 18.45. L’attesissimo evento musicale, che verrà registrato e trasmesso su Rai 1 il 6 gennaio, vedrà salire sul palcoscenico l’Orchestra Partenopea di Santa Chiara, diretta dal maestro Adriano Pennino, e tantissimi altri ospiti.

Befana on bus

Uno degli eventi più attesi dai bambini, durante l’Epifania campana, è quello che porta tutti quanti alla scoperta della città a bordo del bus della Befana.

L’evento, che prende il nome di Befana on bus, si terrà il 5 gennaio con tre corse straordinarie alle ore 10.30, alle 12.30 e alle 15.30. Il viaggio a bordo del bus a due piani, che parte da Piazza Castello, attraverserà i punti iconici della città e sarà accompagnato, in via del tutto eccezionale, dalla Befana e dai suoi assistenti. Durante il tragitto non mancheranno giochi, canzoni, una merenda golosa servita a tutti i bambini e un regalo speciale.

La Befana arriva a Città della Scienza

A Città della Scienza, uno dei luoghi cult di Napoli situato nel quartiere di Bagnoli a Napoli, verrò organizzata una grande festa per celebrare l’Epifania. Nel luogo dove la scienza viene insegnata attraverso attività ludiche, interattive e immersive, le Befane arriveranno in sella alla loro scopa e fluttueranno nell’aria per incantare tutti i presenti.

Durante la giornata, inoltre, verranno organizzati diversi show incredibili che proveranno a indagare, e a risolvere, i misteri più affascinanti della scienza. Non mancheranno, ovviamente, caramelle, cioccolata e carbone da studiare e da mangiare. L’appuntamento è previsto il 6 gennaio 2025 dalle ore 9.00 alle ore 17.00.

Napoli, Epifania al Vomero

Ci spostiamo ora al Vomero, l’elegante quartiere collinare di Napoli caratterizzato da caffè all’aperto e locali raffinati e raggiungibile con la funicolare panoramica. È qui che, a conclusione delle feste natalizie, e in occasione dell’Epifania, si terrà il primo evento dell’anno: un concerto incredibile che animerà il cuore storico del quartiere.

L’appuntamento è previsto il 5 gennaio 2025 dalle ore 19:30 in Piazza Vanvitelli che, nell’occasione, si trasformerà in un palcoscenico incredibile che ospiterà artisti d’eccezione tra i quali il duo Ebbanesis, la cantante Monica Sarnelli e l’orchestra Raoul Swing.

Cosa fare nei dintorni di Napoli per l’Epifania

Per chi è a Napoli, ma ha voglia di scoprire i suoi dintorni in maniera inedita e speciale, segnaliamo altri eventi incredibili da vivere e condividere con tutta la famiglia nel giorno dell’Epifania e non solo.

Nella vicinissima Arzano, situata ad appena 10 chilometri dal capoluogo campano, è possibile prendere parte a un evento magico dedicato a grandi e bambini. All’interno del Teatro Eduardo De Filippo prenderà vita La bottega della Befana, una favola moderna ispirata al romanzo “La freccia azzurra” di Gianni Rodari e portato in scena dalla compagnia Teatro Bertold Brecht. Non un semplice spettacolo da osservare, ma uno show interattivo che coinvolgerà in maniera inedita tutti i presenti. L’appuntamento è previsto il 6 gennaio alle ore 18.00.

Scendendo verso il sud della Campania, invece, è possibile raggiungere le colline di Salerno che, durante l’Epifania, si trasformano in un villaggio della Befana diffuso e bellissimo. Ci troviamo a poco meno di 60 km da Napoli, in alcuni dei luoghi più belli del salernitano che dal 3 al 5 gennaio verranno coinvolti nella seconda edizione di Colline salernitane in festa. Le location da raggiungere sono il Belvedere di Giovi Bottiglieri, Giovi Village e Tenuta dei Normanni: è qui che stand gastronomici e artigianali, eventi musicali, spettacoli e laboratori creativi intratterranno grandi e bambini in attesa dell’arrivo della Befana. Non dimenticatevi di portare con voi la vostra calza da riempire con dolciumi e prelibatezze locali.

Altro appuntamento imperdibile nei dintorni di Napoli è quello che ci porta a Caserta dove, lunedì 6 gennaio 2025, ci sarà la Parata delle Befane. Si tratta di un evento magico che chiude, ufficialmente, il periodo del Natale e che trasforma per un giorno il centro storico della città in una festa alla quale tutti sono invitati. Artisti, musicisti, danzatori e clown animeranno le vie del centro, mentre le Befane presenti racconteranno storie ai bambini regalando a loro dolci e caramelle. Il corteo comincerà alle ore 11.00 dal Palazzo Storico Paternò in via San Carlo e arriverà fino in Piazza Vanvitelli.

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Terme di Ischia, un’oasi di puro relax

L’isola di Ischia, nel cuore del Golfo di Napoli, è celebre non solo per le sue bellezze naturali, ma anche per le acque termali che da secoli attraggono visitatori in cerca di benessere e cura. Le Terme di Ischia sono tra le strutture più prestigiose e rinomate d’Italia, dove la tradizione termale si sposa con innovativi trattamenti medici e estetici.

Ma cosa rende speciali le Terme di Ischia e come si può approfittare dei loro trattamenti? Ecco una guida completa su come arrivare, quando andare, cosa fare e quali sono i servizi offerti da questo autentico tempio del relax e della salute.

Come arrivare alle Terme di Ischia

Raggiungere le Terme di Ischia in Italia è relativamente semplice, considerando che l’isola è ben collegata sia con la terraferma che con le altre isole del Golfo. Il modo più comune per arrivarci è tramite traghetto o aliscafo. Le navi partono dai porti di Napoli (Molo Beverello per gli aliscafi e Porta di Massa per i traghetti) e arrivano a Ischia Porto, la zona più centrale dell’isola, da dove si può facilmente raggiungere la struttura termale in pochi minuti con i mezzi pubblici o con un taxi. La distanza dal porto alla località termale è di circa 10 minuti di auto, rendendo il percorso estremamente comodo anche per chi non ha un mezzo proprio.

Se si arriva in auto, l’isola è ben servita da parcheggi nelle vicinanze delle terme, anche se durante l’alta stagione si consiglia di prenotare in anticipo per evitare sorprese.

Giorni di apertura e orari delle Terme di Ischia

Le Terme di Ischia sono aperte tutto l’anno, ma gli orari di apertura possono variare in base alla stagione e alla specifica struttura termale che si visita. Generalmente, la spa e i servizi termali sono aperti dal lunedì al sabato, con un orario che va dalle 9:00 alle 13:00. Durante l’alta stagione, che coincide con i mesi estivi, l’orario potrebbe essere esteso per accogliere l’afflusso maggiore di turisti.

È sempre consigliabile telefonare in anticipo o consultare il sito web delle Terme per verificare eventuali modifiche agli orari o per prenotare il proprio trattamento. Questo è particolarmente utile durante le festività o i ponti, quando la domanda di servizi può essere più alta.

Prezzi delle Terme di Ischia

Le Terme di Ischia, tra le più belle della Campania, offrono una vasta gamma di trattamenti, con prezzi che variano in base al tipo di servizio richiesto. In generale, il costo di un ingresso giornaliero alle terme per l’accesso ai servizi di balneoterapia e alle piscine termali può oscillare tra i 30 e i 50 euro a persona. I pacchetti di trattamenti specifici, come la fangoterapia o le cure inalatorie, possono avere un prezzo che parte da circa 60 euro per una sessione singola, arrivando anche a 200 euro per trattamenti più complessi o terapeutici.

Le offerte stagionali sono abbastanza comuni, specialmente durante i periodi di bassa stagione (autunno e inverno), quando le terme potrebbero offrire sconti su pacchetti di trattamento o ingressi giornalieri. Inoltre, alcune strutture delle Terme di Ischia propongono abbonamenti a lunga durata, che consentono di usufruire di trattamenti a un prezzo scontato se acquistati in blocco.

Si consiglia di informarsi in anticipo su eventuali offerte speciali in modo da pianificare la visita al miglior prezzo possibile.

Trattamenti e servizi delle Terme di Ischia

Le Terme di Ischia offrono un’ampia gamma di trattamenti termali e benessere, che spaziano da cure mediche a terapie estetiche, passando per il relax puro. Le principali terapie offerte includono:

  • Cure inalatorie: le inalazioni caldo-umide e gli aerosol sono trattamenti ideali per chi soffre di patologie respiratorie come asma, bronchiti o allergie stagionali. Le acque termali ricche di sali minerali hanno proprietà benefiche che favoriscono la fluidificazione delle secrezioni e la stimolazione del sistema respiratorio.
  • Insufflazioni perturbariche endotimpaniche: 1uesto trattamento aiuta a trattare patologie legate alle vie aeree superiori e all’orecchio, migliorando la circolazione e stimolando la funzione delle mucose.
  • Fangoterapia: utilizzata per trattare disturbi muscolari e articolari, la fangoterapia sfrutta le proprietà curative dei fanghi termali che, applicati sulla pelle, favoriscono il rilassamento muscolare e l’eliminazione delle tossine.
  • Balneoterapia: immersioni nelle acque termali ricche di minerali, che aiutano a ridurre infiammazioni e a migliorare la circolazione sanguigna, favorendo il recupero psicofisico.

Oltre ai trattamenti terapeutici, le Terme di Ischia offrono anche servizi di medicina estetica. Tra questi, i trattamenti per la cellulite, l’alopecia, acne e le rughe sono tra i più richiesti. Vengono utilizzate tecniche all’avanguardia come la medicina quantistica, che include la scannerizzazione corporea e la terapia frequenziale per migliorare l’equilibrio energetico e il benessere generale.

Info utili sulle Terme di Ischia

Le Terme di Ischia sono ben attrezzate e offrono diversi comfort ai visitatori, ma ci sono alcune informazioni pratiche che possono rendere l’esperienza ancora più piacevole:

  • Parcheggio: le Terme di Ischia offrono parcheggi a pagamento nelle vicinanze, ma durante i mesi estivi potrebbero esserci dei rallentamenti nel trovare un posto. Si consiglia di arrivare con anticipo, specialmente nei fine settimana.
  • Accessibilità: la struttura è facilmente accessibile a persone con mobilità ridotta, con rampe per disabili e ascensori presenti in tutta la struttura.
  • Contatti: per prenotazioni, informazioni sui trattamenti o per richiedere un consulto medico, è possibile contattare direttamente la reception delle Terme di Ischia. Si consiglia di prenotare con anticipo, soprattutto nei periodi di alta stagione. Anche le strutture termali locali forniscono dettagli su orari di apertura e prezzi.
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Le 100 città del mondo dove si mangia meglio: il podio è italiano

Dando uno sguardo alla recente classifica di TasteAtlas sulle città con la miglior offerta gastronomica al mondo, possiamo proprio dire che si tratta di un “inno alla tradizione culinaria d’Italia“.

Infatti, per il 2024/25, il podio è occupato tre da città italiane: Napoli, Milano e Bologna si sono distinte per la tipicità dei loro piatti, veri e proprio simboli di golosa eccellenza. Ma non sono le uniche: altre 16 città italiane spiccano nella prestigiosa top 100, a conferma di come il Belpaese rivesta un ruolo centrale nella cultura gastronomica mondiale.

Napoli: la capitale mondiale del gusto

Napoli conquista il primo posto grazie alla cucina genuina, che vanta profonde radici nella tradizione popolare. La pizza napoletana, riconosciuta come Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO, è solo l’apice di un patrimonio che abbraccia piatti come la pasta alla genovese, gli spaghetti alle vongole nonché dolci leggendari come la sfogliatella, il babà e le zeppole.

Milano: modernità e tradizione

Milano, al secondo posto, rappresenta l’equilibrio perfetto tra innovazione e rispetto per l’eredità culinaria. La città meneghina è famosa per il risotto alla milanese, impreziosito dallo zafferano, e per piatti storici come l’ossobuco alla milanese, la cotoletta alla milanese, la cassoeula e il panettone.

Accanto alle ricette più iconiche, Milano è anche una vetrina internazionale di cucina contemporanea, con chef stellati che reinterpretano i classici in chiave moderna.

Bologna: la regina della pasta fresca

Bologna, terza classificata, è considerata da molti la capitale gastronomica d’Italia. La sua cucina, ricca e golosa, si mette in mostra grazie a capolavori come le tagliatelle al ragù, i tortellini in brodo, e la lasagna alla bolognese. Immancabile è la mortadella, salume simbolo del capoluogo emiliano, apprezzata in tutto il mondo. Stuzzicano il palato anche la cotoletta alla bolognese e la crescentina.

Le osterie tradizionali e i mercati del centro storico sono la tappa imperdibile per godere appieno dei sapori emiliani.

Le altre città italiane nella Top 100

Oltre al podio, come accennato, l’Italia si distingue con altre 16 città nella classifica della guida di viaggio esperienziale TasteAtlas.

  • Firenze: 4° posto, celebre per la bistecca alla fiorentina, la ribollita, le pappardelle al cinghiale, i crostini toscani e la pappa al pomodoro;
  • Roma: 6° posto, grazie a piatti iconici come la carbonara, cacio e pepe, la pasta alla gricia, la coda alla vaccinara e il maritozzo con la panna;
  • Torino: 9° posto, conosciuta per il gianduiotto, gli agnolotti, il vitello tonnato, la panna cotta e la pizza al padellino;
  • Genova: 13° posto, patria delle trofie al pesto, della farinata di ceci, del cappon magro, delle trenette al pesto e dei ravioli alla genovese;
  • Ferrara: 19° posto, con i suoi cappellacci di zucca ferraresi, il pasticcio di maccheroni, la torta tenerina, la salama da sugo e i pinzini ferraresi;
  • Catania: 21° posto, nota per la pasta alla norma, la granita, la caponata, gli spaghetti al nero di seppia e gli arancini;
  • Venezia: 23° posto, regina dei sapori lagunari con specialità come il baccalà mantecato, i bigoli in salsa, il fegato alla veneziana;
  • Palermo: 31° posto, con l’arancina, le panelle, i cannoli, la pasta chî sàrdi e la pasta alla norma;
  • Bari: 41° posto, grazie alle orecchiette alla barese, i panzerotti, la focaccia barese e la cialledda;
  • Modena: 69° posto, apprezzata per i tortellini in brodo, lo gnocco fritto, la gramigna con salsiccia, la crescentina modenese e la zuppa inglese;
  • Sorrento: 79° posto, amata per gli gnocchi alla sorrentina, le linguine allo scoglio, gli spaghetti alle vongole, l’insalata caprese e gli spaghetti alla nerano;
  • Taormina: 80° posto, con i cannoli, la parmigiana, gli arancini;
  • Lucca: 88° posto, rinomata per il buccellato di Lucca, i necci, le pappardelle alla lepre e i tordelli lucchesi;
  • Siena: 92° posto, famosa per i ricciarelli di Siena, i cavallucci, il panforte di Siena;
  • Parma: 97° posto, con i tortelli d’erbetta, gnocco fritto, anolini in brodo, cappelletti in brodo;
  • Trieste: 100° posto, dove troviamo il frico, la jota triestina, il gulash triestino.
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Miracolo di San Gennaro. Il tesoro di Napoli tra storia, folclore e leggenda

Nel cuore di Napoli, tra le stradine e le viuzze puntellate da case sgarrupate che nascondono leggende e superstizioni, è custodito il grande tesoro della città. Un bene prezioso che poco ha a che fare con gioielli e denaro, ma che è tanto caro ai napoletani come lo è, ormai, anche a viaggiatori e turisti che osservano con fascino e curiosità tutto ciò che appartiene al capoluogo campano. Stiamo parlando del miracolo di San Gennaro.

Un evento celebrativo e solenne che non è solo una festa, ma una promessa rinnovata anno dopo anno tra il Santo patrono della città e Napoli, appunto. Quello che succede, tre volte l’anno, è mistico e al contempo folcloristico: lo scioglimento del sangue di San Gennaro custodito in un’ampolla all’interno dell’omonima cappella.

“San Gennaro, aiutaci tu!”, le voci dei napoletani si sincronizzano all’unisono durante le date del miracolo, e non solo. Perché il Santo non è solo il patrono dei credenti della città, ma un vero e proprio simbolo del folclore e della tradizione che si rafforza ogni anno a prodigio avvenuto. E se non si scioglie? È la storia a fare da monito: terremoti, epidemie ed eventi nefasti si abbatteranno sulla città.

Il miracolo di San Gennaro: quando e dove

Il sangue di San Gennaro che si scioglie, o non si scioglie, fa notizia. È così da sempre per i napoletani, che omaggiano e celebrano il Santo da quando hanno memoria, ed è così anche per i viaggiatori e i turisti che giungono nel capoluogo campano con scetticismo e suggestione per osservare con i loro occhi il miracolo.

Quello che succede è ormai alla mercé di tutti grazie ai racconti di chi ha assistito: l’arcivescovo di Napoli scuote l’ampolla che contiene il sangue del Santo attraverso precisi movimenti, accompagnato dai canti e dalle incitazioni della platea dei fedeli, in attesa che questo si sciolga. La liquefazione dà la conferma che il miracolo è avvenuto.

L’evento si svolge tre volte l’anno, a maggio, a settembre e a dicembre, all’interno della reale cappella del Tesoro di San Gennaro, una cappella barocca e opulenta, nonché meta imprescindibile per chi visita il capoluogo campano, situata all’interno del Duomo di Napoli e fatta edificare dagli stessi cittadini come simbolo del legame indissolubile ed eterno tra la città e il santo.

La celebrazione del miracolo di San Gennaro a Napoli

Fonte: IPA

Napoli, il miracolo di San Gennaro avvenuto il 19 settembre del 2023

Le date

All’interno della cappella, emblema della beltà del barocco napoletano, cittadini, fedeli e turisti si riuniscono in attesa di rinnovare la promessa in tre date solenni:

  • Il primo sabato di maggio la teca contenente le ampolle, insieme al busto di San Gennaro e degli altri compatroni della città, viene portata in processione dal Duomo alla Basilica di S. Chiara. Dopodiché comincia il rito che auspica il primo miracolo dell’anno.
  • Il 19 settembre avviene il secondo miracolo, quello conosciuto ai più perché celebra anche la ricorrenza della decapitazione del Santo. All’interno del Duomo, e alla presenza del cardinale e dei fedeli, avviene il rito della liquefazione del sangue.
  • Il 16 dicembre il miracolo si ripete in una data importantissima per la città e per i Napoletani. È la festa di San Gennaro, ma è anche il giorno in cui, nel 1631, l’eruzione del Vesuvio si fermò proprio grazie all’invocazione  del Santo.

San Gennaro: la storia del miracolo tra leggenda e folclore

In principio fu un vescovo romano, martire e cristiano, a dare vita alla promessa che ancora oggi viene tenuta in vita dai napoletani. Il suo nome era Gennaro. Venerato come Santo dalla Chiesa cattolica, che lo celebra il 19 settembre, e da quella ortodossa, è diventato il patrono di Napoli. È qui, nella città del sole e del mare, che vengono conservate le sue reliquie: due ampolle che secondo la tradizione popolare conservano il suo sangue raccolto da una pia donna subito dopo la decapitazione.

A differenza di molte altre figure venerate dalla chiesa, però, San Gennaro è diventato anche simbolo del folclore di Napoli perché prima di appartenere alle tradizioni religiose, la sua figura appartiene alla città. Emblematica, in questo senso, è la data del 16 dicembre del 1631 che coincide con l’eruzione del Vesuvio. La credenza popolare vuole che la lava cessò di scendere proprio grazie all’invocazione del Santo da parte dei fedeli.

Da quel momento il culto del Santo divenne estremamente radicato tra i cittadini diventando il simbolo della protezione della città, nonché il suo patrono in sostituzione di Sant’Agrippino.

Oggi tutti invocano San Gennaro, non solo i fedeli. La sua storia e tutte le convinzioni legate a questa, infatti, sono diventate parte integrante della cultura, del folclore e delle superstizioni del capoluogo campano. Perché Gennaro è il Santo del popolo. È quello che viene evocato, pregato e associato ai miracoli, è quello presente nei film, invocato da Massimo Troisi o da Nino Manfredi, nei libri e in ogni guida della città. È un padre, è un fratello. È famiglia per i napoletani.

La liquefazione del sangue

A contribuire alla popolarità del Santo è, sicuramente, il suo miracolo. Le prime notizie documentate della liquefazione del sangue, conservato all’interno delle ampolle, risalgono al 1389. Le cronache dei tempi parlano di una grande affluenza, da parte dei fedeli, per assistere al prodigio. Un evento, questo, che ovviamente ha attirato anche l’attenzione dei più scettici e della scienza.

Nel corso dei secoli diversi scienziati e teologi hanno studiato le ampolle e la liquefazione del sangue per tentare di risolvere il mistero. Le più recenti risalgono agli anni ’90 quando i ricercatori del CICAP hanno ipotizzato che alla base del miracolo ci sarebbe il fenomeno della tissotropia che permette appunto al sangue di sciogliersi attraverso determinati movimenti.

Tentate spiegazioni scientifiche, così come lo scetticismo di alcuni, non hanno comunque intaccato la fama del Santo né quella del miracolo che ancora oggi viene guardato con incanto e meraviglia anche da chi non è credente. La stessa Chiesa cattolica, pur non avendo mai riconosciuto il fenomeno come miracoloso, lo definisce un evento prodigioso e di venerazione popolare.

Miracolo di San gennaro, Napoli

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Miracolo di San Gennaro: lo scioglimento del sangue davanti ai fedeli a Napoli

E se non si scioglie? I napoletani non hanno dubbi: qualcosa di terribile si abbatterà sulla città e sulle loro vite. E superstizione o meno, la storia sembra proprio confermare. A partire dal 1939, con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, passando per il 1973, data che ha segnato la città con l’epidemia di colera. E poi, ancora, il 1980 con il terremoto in Irpinia e il 2016 con gli incendi sul Vesuvio e il terremoto di Ischia. Eventi nefasti e terribile che, ça va sans dire, corrispondevano alla mancata liquefazione del sangue.

Il più recente porta la data del 16 dicembre 2020 quando, davanti a una chiesa gremita di persone che indossavano le mascherine, l’Italia era in piena emergenza sanitaria.

I luoghi di San Gennaro in città

Ogni angolo, ogni strada e ogni anfratto di Napoli parla della sua storia e delle sue credenze. Parla anche del culto di San Gennaro che non rivive solo nelle date del suo miracolo, ma convive con i napoletani ogni giorno. Il patrono della città, lo abbiamo già detto, non è solo il Santo che protegge, ma è anche un emblema familiare che unisce la popolazione e che dà speranza nei modi più differenti e folcloristici. E cosa c’è di meglio, se non attraversare i luoghi che lo venerano, per scoprire l’anima più vera e autentica del capoluogo campano?

Il Duomo di Napoli

La Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta, meglio conosciuta come duomo di Napoli, è l’essenza dell’intera città. Simbolo culturale e artistico del capoluogo campano, custodisce il battistero più antico d’Occidente, quello di San Giovanni in Fonte, e la cappella del Tesoro di San Gennaro, quella che conserva le reliquie del Santo e la stessa che ospita tre volte l’anno il rito dello scioglimento del sangue.

Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro

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Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro, Napoli

Il Museo del Tesoro di San Gennaro

Tappa imprescindibile di chi vuole addentrarsi in questa storia, nonché meta imperdibile di ogni tour in città, è il Museo del Tesoro di San Gennaro situato accanto al Duomo. Questo polo museale, premiato anche con il Traveller’s Choice Best of the Best 2024, conserva uno dei tesori più preziosi al mondo secondo solo a quello della Corona inglese. Qui, infatti, sono conservati gioielli e gemme preziose, opere d’arte e oggetti donati come ex voto da fedeli, nobili e regnanti nel corso dei secoli.

Il murale di Jorit Agoch a Forcella

Uscendo dal museo, e passeggiando tra i vicoli e le strade del cuore della città, è impossibile non notare il gigantesco murale che campeggia sulla facciata di un edificio a Forcella. Si tratta dell’opera che porta la firma di Jorit Agoch e che raffigura, appunto, San Gennaro.

Il murale, che si estende per oltre 15 metri di altezza, è uno dei luoghi simboli di Napoli. Fotografato, condiviso e acclamato: è l’emblema dell’inclusività e della solidarietà, nonché un ponte tra passato e presente, tra fede e folclore, tra tradizione e innovazione.

Le catacombe di San Gennaro

Nel Rione Sanità, invece, troviamo le Catacombe di San Gennaro risalenti al II secolo d.C. Questa grande area cimiteriale, considerata uno dei monumenti più importanti del Cristianesimo a Napoli, è diventata una meta importante di pellegrinaggio, nonché attrazione imperdibile per tutti coloro che vogliono conoscere la storia del Santo patrono e della città.

I simboli portafortuna

Se è vero che San Gennaro appartiene al popolo napoletano, è altrettanto vero che i cittadini lo condividono con estrema generosità con i viaggiatori e i turisti. Le figure del Santo, così come le sue invocazioni, sono praticamente ovunque: edicole votive adornate con candele e fiori, amuleti, gioielli e persino souvenir, a volte anche umoristici e originali.

Non manca, ovviamente, un riferimento anche nella tradizione culinaria locale. Mai sentito parlare degli spaghetti alla Gennaro? Erano i preferiti di Totò.

Alcuni souvenir di San Gennaro a Napoli

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Tradizioni sacre e profane a Napoli: i souvenir di San Gennaro
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Viaggiare sui tram storici di quasi 100 anni fa: succede a Napoli

Sono molte le città europee che utilizzano i tram storici, uno dei mezzi di trasporto più iconici, sia per offrire un’esperienza particolare ai visitatori che per ridurre le emissioni inquinanti e provare a contrastare gli effetti del cambiamento climatico.

Basti pensare ai famosi tram gialli di Lisbona, non solo un’attrazione turistica, ma un mezzo di trasporto importante per residenti e pendolari perché in grado di collegare i quartieri distribuiti sulle diverse colline della città, arrivando in punti inaccessibili ai classici bus. O ancora, tra i tram europei più famosi ci sono quelli di Budapest, Praga o Milano, dove circolano circa 150 tram modello 1928, costruiti tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta e che oggi collegano soprattutto i quartieri centrali della città.

Ad aggiungersi alla lista di queste città ora c’è anche Napoli, dove a partire dal 9 dicembre potrete viaggiare su un tram storico di quasi 100 anni. La nuova linea 422, restaurata e messa in sicurezza, collegherà San Giovanni a Teduccio con Piazza Nazionale, offrendo un modo unico per scoprire la città, tra storia e modernità. Ecco le caratteristiche dei tram storici, i percorsi e dove prenderli.

La nuova linea 422

I tram storici della nuova linea 422 vi permetteranno di esplorare la città di Napoli in modo diverso e sostenibile. Le iconiche vetture CT139 K, risalenti al 1935, sono state attentamente restaurate e collaudate da ANSFISA, l’agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria, tenendo in considerazione standard di sicurezza moderni. L’obiettivo è quello di riportare in auge uno dei patrimoni culturali della città, inattivo da anni, mantenendo intatto il sapore retrò di un tempo che varia solo nei colori rispetto ai modelli originali. Questi, infatti, erano inizialmente dipinti da una linea verde, successivamente arancione, mentre oggi si contraddistinguono per una combinazione di bianco, blu e giallo.

La nuova linea 422 è stata progettata per ottimizzare il servizio sulle tratte condivise con le linee 421 e 412 e migliorare l’efficienza dei trasporti nella zona. In particolare, questi tram rappresentano un passo importante verso un modo di spostarsi in città sostenibile perché funzionanti mediante energia elettrica.

Gli orari e le fermate del tram storico

I tram 422 sono in servizio dal 9 dicembre 2024 sulla nuova linea che collega il deposito di San Giovanni a Teduccio a Piazza Nazionale, nel centro storico della città. Questi saranno operativi tutti i giorni con orario dalle 6:00 alle 22:00 e con una frequenza di 20 minuti per far sì che possano essere utilizzati non solo dai turisti, ma quotidianamente da ogni cittadino per spostarsi in queste zone di Napoli. A causa della loro unidirezionalità, i tram non possono arrivare ai due capolinea provvisori di Piazza Municipio e di Poggioreale, perché hanno bisogno della cosiddetta “racchetta”, ossia l’anello di binari necessario per eseguire l’inversione di marcia.

Se visitate la città durante il periodo di Natale o a Capodanno, tra una pizza e una passeggiata nella storica via dei presepi, San Gregorio Armeno, provate questa nuova esperienza che vi permetterà di osservare la quotidianità di Napoli dal finestrino e raggiungere le zone collegate in modo semplice e sostenibile, dal polo Universitario di San Giovanni al parcheggio Brin e la Stazione Centrale.

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Finale di X Factor a Piazza del Plebiscito: info utili e cosa vedere

La finale di X Factor 2024 arriva a Napoli, portando con sé una novità straordinaria: la grande serata di gala si terrà giovedì 5 dicembre in Piazza del Plebiscito, un palcoscenico leggendario che trasformerà il talent show di Sky Uno in un evento spettacolare all’aperto. Dopo anni di finali in studio, il talent si lancia in una sfida ambiziosa, cercando di rendere unica questa edizione con una finale che si preannuncia davvero imperdibile.

Con i biglietti gratuiti andati esauriti in pochissimi minuti, l’attesa è altissima e l’atmosfera che si respira nella città è elettrica. I concorrenti finalisti, scelti tra le voci più talentuose della stagione, si sfideranno per il titolo in una serata che promette non solo grandi emozioni, ma anche un incredibile spettacolo dal vivo. A completare il tutto, l’ospite d’eccezione: Robbie Williams, che per la prima volta si esibirà a Napoli, portando la sua musica in un evento che resterà nella memoria di tutti.

Il programma della finale di X Factor in Piazza del Plebiscito

La Piazza del Plebiscito non è solo un luogo iconico di Napoli, ma sarà anche il cuore pulsante della finale di X Factor 2024. L’accesso sarà garantito ai fortunati possessori dei biglietti, con l’apertura dei tornelli fissata per le 20:00. La finale avrà inizio alle 21:00, ma l’attesa si preannuncia carica di adrenalina.

In piazza, l’atmosfera sarà resa ancora più suggestiva grazie a una scenografia appositamente studiata per l’occasione. Le luci soffuse e gli effetti visivi accompagneranno le performance dei finalisti, trasformando la piazza in un vero e proprio palcoscenico all’aperto. Ogni angolo di questa storica location sarà coinvolto, creando un’esperienza sensoriale unica per tutti i presenti. Inoltre, la grande novità dell’edizione è la presenza di spazi interattivi che permetteranno al pubblico di essere più coinvolto che mai, con possibilità di partecipazione anche grazie agli effetti visivi e le performance artistiche.

Non mancherà ovviamente la presenza di Robbie Williams, il superospite internazionale che ha scelto proprio la finale di X Factor per la sua prima esibizione napoletana. La sua partecipazione è legata anche all’imminente uscita del film Better Man, che racconta la sua carriera e che vedrà la sua première nei cinema dal 1° gennaio 2025. Nonostante il repertorio di canzoni di Williams resti top secret, è certo che sarà uno degli appuntamenti più attesi della serata.

Cosa vedere in Piazza del Plebiscito a Napoli

Situata tra il Palazzo Reale e la Basilica di San Francesco di Paola, Piazza del Plebiscito a Napoli rappresenta un punto di incontro tra storia, cultura e bellezza architettonica.

L’imponente Basilica di San Francesco di Paola, con la sua facciata neoclassica e la grande cupola, è uno dei monumenti più rappresentativi della città, visibile da ogni angolo della piazza. L’interno della basilica è altrettanto affascinante, con le sue colonne imponenti e l’atmosfera solenne che invita alla riflessione.

Basilica di San Francesco di Paola, Napoli

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La Basilica di San Francesco di Paola a Napoli

Inoltre, il Palazzo Reale domina la piazza con la sua maestosità e le eleganti facciate che raccontano la storia dei sovrani che hanno governato Napoli nei secoli passati. Oggi il palazzo ospita il Museo del Palazzo Reale, dove i visitatori possono ammirare arredi, opere d’arte e lussuosi ambienti reali che testimoniano la grandezza della monarchia borbonica.

Un altro elemento che non può sfuggire all’attenzione è la Colonna di Carlo III, che si erge maestosa nel centro della piazza. Questo monumento fu eretto per celebrare il regno del re Carlo di Borbone ed è un simbolo di potere e stabilità. La piazza, con il suo ampio spazio, è anche un luogo di ritrovo per eventi culturali, concerti e manifestazioni pubbliche, trasformandosi in un palcoscenico vibrante di energia e vita.

Durante l’anno, ospita anche diverse manifestazioni artistiche e musicali, che arricchiscono ulteriormente il già intenso fascino di questo luogo. La vista spettacolare sulla Galleria Umberto I e sulla Via Toledo, due delle principali arterie dello shopping e della vita cittadina, rende il panorama ancora più affascinante.

I prossimi eventi in Piazza del Plebiscito

Piazza del Plebiscito, una delle piazze più importanti di Napoli, non è nuova ad ospitare eventi di portata internazionale. Dopo la finale di X Factor 2024, continuerà ad essere un punto di riferimento per grandi eventi e manifestazioni che spaziano dalla musica alla cultura, soprattutto per il Capodanno 2025.

I festeggiamenti di Capodanno 2025 a Piazza del Plebiscito a Napoli saranno un vero e proprio evento musicale che coinvolgerà tutta la città dal 30 dicembre 2024 al 1° gennaio 2025. La piazza ospiterà concerti, esibizioni e DJ set, con il punto culminante il 31 dicembre in occasione del Capodanno, in onore di Pino Daniele. Ecco il dettaglio degli eventi in programma:

La serata del 30 dicembre in piazza del Plebiscito ha focus sull’urban rap, un genere musicale che sta prendendo sempre più piede a Napoli. Il palco ospiterà Andy Killa, Lele Blade, Ernia e Frezza, tra i principali esponenti della scena rap partenopea e nazionale. Inoltre, la serata sarà arricchita da un contest per giovani rapper, con una giuria composta da artisti del calibro di Geolier e Luché. Il vincitore avrà l’opportunità di vedere prodotto un videoclip della propria canzone, offrendo una visibilità importante alla scena musicale locale. Questo evento rappresenta una delle novità dell’edizione 2025, che mira a coinvolgere i giovani talenti del rap.

Il 31 dicembre, il palco di piazza del Plebiscito ospiterà il grande concerto dedicato a Pino Daniele. L’inizio è previsto alle 20:40, quando sul palco saliranno due grandi amici di Pino Daniele: James Senese e Raiz. I due artisti tributeranno il grande cantautore napoletano con un mix di brani storici che hanno segnato la sua carriera. La serata continuerà con il concerto di Loredana Bertè, che, a partire dalle 23:00, accompagnerà il pubblico con il suo repertorio pop rock fino al brindisi di mezzanotte.

Dopo la mezzanotte, sarà la volta di Sal Da Vinci, che continuerà a intrattenere il pubblico con la sua musica partenopea. La giornata del 1° gennaio sarà dedicata agli ultimi eventi celebrativi, con una continuazione dei festeggiamenti, sebbene più rilassata rispetto alla notte di Capodanno. Si prevedono ancora performance musicali e momenti di incontro, ma il programma sarà meno intenso, segnando il termine dei tre giorni di eventi in piazza.

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San Gregorio Armeno, la Via dei presepi a Napoli che unisce arte e tradizione

Visitare la Via dei presepi a Napoli prescinde dal Natale o dalla visita ai presepi d’Italia. Proprio così: questa passeggiata è un tuffo nella storia e nella tradizione, in una cultura, quella partenopea, radicata ben oltre queste festività e il richiamo turistico. San Gregorio Armeno, con le sue botteghe artigianali, è un insieme di storie che attraversano i secoli. Qui, il presepe diventa un’arte viva, capace di mescolare sacro e profano, innovazione, artigianato e memoria. Ogni statuina, ogni dettaglio, riflette la personalità di una città che si reinventa e allinea con l’attualità ma senza mai dimenticare le sue radici. Questa strada non è solo una meta turistica, ma un simbolo dell’identità napoletana.

Storia della Via dei presepi

Lungo San Gregorio Armeno, la Via dei presepi a Napoli vanta una tradizione che risale all’epoca classica. Già in epoca romana, la strada ospitava botteghe che producevano statuette votive in terracotta, dedicate alle divinità.

Verso la fine del Settecento, questa produzione si è trasformata in una vera e propria arte, legata principalmente alle festività natalizie e al Presepe cristiano, raggiungendo il picco della sua popolarità durante il periodo barocco.

Nella via, nel corso del tempo, hanno aperto botteghe di artigiani e artisti che si sono specializzati sempre di più e hanno cominciato a creare statuine che combinano sacro e profano, aggiungendo personaggi quotidiani, famosi e attuali alla scena della Natività. Proprio questo carattere ironico e satirico, irriverente ma espressivo, è diventato un segno distintivo della tradizione napoletana. Un’arte molto sentita e che è stata capace di entrare nelle case delle persone: durante il XVIII secolo, le famiglie nobili gareggiavano per avere il presepe più elaborato, alimentando una fiorente economia artigianale che prosegue ancora oggi.

Dove si trova la Via dei presepi

La Via dei presepi, San Gregorio Armeno, si trova nel cuore del centro storico di Napoli, dichiarato patrimonio UNESCO nel 1995, nel quartiere di San Lorenzo. Questo caratteristico vicolo collega via dei Tribunali con Piazza San Gaetano e via San Biagio dei Librai (meglio conosciuta come Spaccanapoli).

San Gregorio Armeno si estende per circa 200 metri ed è sempre animata e colorata, non solo durante il periodo natalizio. Oltre alle botteghe artigianali, la via ospita il Monastero di San Gregorio Armeno, un complesso religioso di grande interesse artistico, che comprende un chiostro decorato, una fontana barocca e affreschi di artisti come Luca Giordano​.

natale napoli

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Verso la fine del Settecento, la produzione si è legata alle festività natalizie e al Presepe cristiano

Come raggiungere San Gregorio Armeno

La Via dei presepi fortunatamente è pedonale, e si raggiunge con i mezzi pubblici senza problemi, prendendo la linea 1 della metropolitana e scendendo alla fermata Museo (a 900 metri di distanza) oppure alla fermata Dante (800 metri); o alla fermata di Piazza Cavour della linea 2.

Per chi ha un po’ di tempo e voglia, dalla stazione di Napoli centrale in realtà si arriva a San Gregorio Armeno a piedi, con una piacevole passeggiata che attraversa Corso Umberto I, Via Duomo e prosegue per Via dei Tribunali o per Spaccanapoli, due strade molto particolari, da vedere.

Chi non può fare a meno dell’automobile può utilizzare i parcheggi o garage a pagamento del centro; anche se le strade strette e la folla nei periodi di punta rendono davvero scomoda la viabilità.

Date e orari della Via dei presepi

San Gregorio Armeno è visitabile tutto l’anno, ma il periodo clou è quello natalizio, da fine novembre a inizio gennaio, quando le botteghe espongono le creazioni più incredibili e originali. Nei giorni feriali, le botteghe sono generalmente aperte dalle 9.30 alle 19.30, mentre nei weekend e nei festivi gli orari possono prolungarsi, soprattutto durante il mese di dicembre. Inutile dire che per evitare le folle, è consigliabile visitare la via al mattino presto o nei giorni infrasettimanali.

Per approfittarne, tutti i giorni, dalle ore 9.30 alle 13 è possibile visitare anche il chiostro del Monastero di San Gregorio Armeno (costo del biglietto: intero 4 euro; 3 euro per le scolaresche fino ai 18 anni; gratis i bambini fino a 5 anni e gli over 65).

Novità e peculiarità della Via dei presepi

Nonostante un carattere deciso e condiviso, ogni bottega tramanda la propria arte e linea stilistica di generazione in generazione, rendendo la strada un vero e proprio museo a cielo aperto, simbolo di cultura e tradizione unica nel suo genere.

Le botteghe di sempre

Tra le botteghe spiccano veri e propri punti di riferimento dell’artigianato partenopeo. La bottega Rosario e Gennaro Di Virgilio conserva una tradizione familiare secolare, con creazioni che spaziano dal classico al contemporaneo. I Fratelli Capuano, attivi dal 1840, sono famosi per i presepi monumentali e scenografie in materiali tradizionali; mentre Gambardella realizza opere originali come presepi all’interno di campane di vetro. La bottega Ferrigno è rinomata per l’uso di materiali pregiati come le sete di San Leucio, e L’Arte del Pastore coniuga innovazione e tradizione in manufatti unici. Infine, Sciuscià si distingue per le sue riproduzioni di scorci storici di Napoli e personaggi della tradizione.

la via dei presepi Napoli

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Accanto ai classici pastori, è possibile trovare statuine di figure politiche, celebrità e personaggi popolari, spesso con un tocco ironico che riflette l’umorismo napoletano.

Attualità e personalizzazione

Negli ultimi anni, gli artigiani di San Gregorio Armeno hanno continuato ad innovare, introducendo personaggi moderni nei presepi. Accanto ai classici pastori, è possibile trovare statuine di figure politiche, celebrità e personaggi popolari, spesso con un tocco ironico che riflette l’umorismo napoletano.

Alcune botteghe offrono anche la possibilità di personalizzare le statuine, per un regalo e souvenir incredibilmente originale! Per chi non può visitare Napoli di persona, quasi tutti i laboratori vendono i presepi completi online e sono disponibili a spedire.

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Il murale di Maradona è una delle attrazioni turistiche più visitate in Italia

Nel dedalo delle strade dei Quartieri Spagnoli, in via Emanuele de Deo, sorge uno dei luoghi più emblematici di Napoli: il murale dedicato a Diego Armando Maradona. Realizzato nel 1990 dall’artista locale Mauro Filardi, l’iconica opera di street art rappresenta un omaggio al campione argentino e un simbolo di appartenenza, vittoria e riscatto per la città. Voluto da un capo ultras per celebrare il secondo scudetto vinto dal Napoli, segna l’inizio di un legame indissolubile tra la squadra e il suo numero 10.

Il boom di visitatori: una piazzetta che diventa un santuario

Dopo la morte di Maradona nel 2020, l’angolo di strada sottostante al murale si è trasformato in un vero e proprio luogo di pellegrinaggio. La piazzetta, ormai un santuario a cielo aperto, è ricoperta di cimeli, sciarpe, lettere e candele lasciate dai tifosi e dai visitatori di tutto il mondo. Secondo le stime delle agenzie di viaggio locali, nel 2023 il murale è stato visitato da sei milioni di persone, un dato impressionante che lo posiziona tra le attrazioni più popolari d’Italia, preceduto solo dal Colosseo e seguito dagli Scavi di Pompei.

Un’affluenza che ha avuto un impatto significativo sull’economia del quartiere. Tra il 2021 e il 2023, le attività commerciali nel raggio di un chilometro quadrato sono cresciute del 6,5%, come riportano i dati di Unioncamere/Infocamere. Botteghe artigiane, bar e negozi dedicati al merchandising di Maradona fioriscono attorno a un simile “magnete culturale”, a testimonianza del potere trasformativo dell’arte e dello sport.

Una storia di restauri e memorie

Il murale originale del 1990 è stato sottoposto a due restauri nel corso degli anni, uno nel 2016 e uno nel 2017. Quest’ultimo intervento ha riportato in vita i colori e i dettagli del volto di Maradona, così che l’opera rimanesse intatta nonostante l’inesorabile scorrere del tempo. Oggi, il murale rappresenta un punto di riferimento non soltanto per i tifosi, ma anche per gli appassionati di street art, che lo vedono come un emblema di dialogo tra cultura popolare e identità urbana.

Maradona e Napoli: un amore eterno

Diego Armando Maradona, oltre a essere un importante calciatore, è stato un mito vivente per la città di Napoli. Arrivato nel 1984, l’argentino portò il Napoli a vincere due scudetti (1987 e 1990), una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e una Coppa UEFA. Ma il suo contributo andava oltre i numeri: incarnava il sogno di rivalsa di una città spesso poco compresa. Per i napoletani, Maradona era un eroe che sfidava il potere, il simbolo di una Napoli che finalmente si prendeva la sua rivincita.

Tra street art e spiritualità

Visitare il murale di Maradona oggi significa immergersi in un’esperienza che unisce il sacro al profano. È un’opera d’arte che si è evoluta in un luogo di culto, capace di attrarre turisti e tifosi a livello internazionale. Più che un semplice tributo a un campione, il murale è una testimonianza tangibile dell’impatto che un uomo può avere su una comunità, tanto da trasformare un quartiere in una meta di pellegrinaggio globale.

Napoli, con il vibrante quartiere e l’amore per Diego, continua a celebrare il suo “D10S” e a mantenere viva la leggenda di Maradona nei vicoli e nei cuori di chiunque si trovi a passare da queste parti.