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Notte Rosa: la Romagna si tinge per la festa dell’estate. Gli eventi

Giunta alla sua 19esima edizione, la Notte Rosa torna a dipingere di questo colore che sa di leggerezza, freschezza e anche un po’ di estate l’Emilia Romagna e le sue piazze (ma non solo!). Il weekend tra il 5 e il 7 luglio è infatti ricco di appuntamenti che hanno in comune due elementi principali: la musica e il ballo.

Con la Notte Rosa, ancora una volta, la regione si trasforma nel dancefloor più grande d’Italia, per coinvolgere quanti più cittadini e viaggiatori possibili in un’atmosfera di festa che celebra alla grande l’avvio della stagione estiva. 

Dalle piazze alle discoteche, tutti in pista

Come anche negli scorsi, il flashmob collettivo sarà quello che darà il via al weekend in grande stile, anche se già nella giornata di venerdì il programma è ricco di sorprese e appuntamenti: il 6 luglio alle ore 18.00, però, il “Weekend Dance” sarà il flashmob promosso nelle piazze (per essere pronti e sapere già tutti passi è possibile visionare online il video tutorial con la coreografia pensata appositamente per l’occasione).

Durante il weekend della Notte Rosa in Emilia Romagna sono previsti tantissimi concerti che condurranno sul palco alcuni tra gli artisti più in vista della scena musicale odierna in Italia, tra cui: Blanco, Gaia, Shablo, Epoque, Morgan, Dargen D’Amico, Calcutta, Rosa Chemical, Mirko Casadei, Big Band, i Santa Balera con Moreno il Biondo, Jo Squillo, Cristiano Malgioglio, Annalisa, RAF, dj Molella, Boomdabash, Filippo Graziani con Eugenio Finardi, Shade, Ludovico Einaudi e molti altri ancora. 

Nonostante tutta la danza sia l’essenza stessa di questo weekend di festeggiamenti, al centro di tutti gli stili ci sarà il Liscio, un ballo candidato dalla stessa regione a divenire Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco e che quest’anno non può che essere celebrato insieme alla ricorrenza dei 70 anni dall’uscita di Romagna Mia di Casadei.

Le piazze, gli stabilimenti balneari e le discoteche, al chiuso o all’aperto, di tutta la regione saranno però coinvolti in un programma veramente vasto che lascia spazio a tutti i gusti e a tutte le preferenze: 110 km di costa balleranno fino a vedere le prime luci dell’alba, festeggiando l’estate con il sottofondo che più le appartiene, la musica e la gioia.

Il programma, interamente consultabile sul sito ufficiale http://www.lanotterosa.it, è molto corposo. Rosa Chemical farà cantare e ballare tutta Comacchio la sera di venerdì 5 luglio, mentre a Forlì saranno protagonisti i Boomdabash. Attesissimo Blanco a Rimini.

Oltre ai concerti, tantissimi saranno i dance party con i dj set, una particolarità della costa romagnola, che si animerà con le sue discoteche più famose e storiche come il Cocoricò.

Non solo musica…

Ma la Notte Rosa e il weekend di ballo dell’Emilia Romagna non passa inosservato nemmeno a coloro che hanno anche voglia di rilassarsi o di vivere esperienze a contatto con la splendida natura della regione. Parallelamente al classico programma del weekend musicale, infatti, la Notte Rosa offre iniziative come bike tour per le vie di Ferrara, aperitivi al tramonto in eco-shuttle ad Argenta, attività fisica sul lungomare di Torre Pedrera e Viserbella.

Anche i parchi divertimento della regione saranno animati da eventi a tema, come l’Acquario di Cattolica e Mirabilandia.

E per finire, i fuochi d’artificio: i giochi pirotecnici terranno tutti i partecipanti con il naso all’insù e gli occhi puntati verso il cielo a mezzanotte di venerdì 5 luglio nelle città di Comacchio, Milano Marittima, Cesenatico, San Mauro Mare, Gatteo Mare, Bellaria Igea Marina, Rimini, Riccione, Misano Adriatico e Cattolica.

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11 città oltreoceano da visitare d’estate

L’estate è la stagione perfetta per scoprire nuove destinazioni e immergersi in culture nuove e così diverse. Se si è alla ricerca di una nuova avventura, magari oltreoceano, questo articolo potrebbe contenere la soluzione giusta per organizzare una nuova vacanza. Ecco undici città affascinanti che offrono esperienze uniche per ogni tipo di viaggiatore, per adulti e bambini.

Austin, Texas: la città della musica dal vivo

Conosciuta come la capitale mondiale della musica dal vivo, Austin è una città vibrante e creativa degli Stati Uniti, che ha molto da offrire, più della sua celebre scena musicale. Durante l’estate, Austin è un mix esplosivo di numerosi festival, concerti e attività all’aperto. Qui, Barton Springs Pool, una piscina naturale situata nel cuore della città, è il luogo ideale per rinfrescarsi durante le giornate più calde e per giornate all’insegna del relax, dopo aver visitato la capitale del Texas ed i suoi dintorni. Da non perdere il famoso festival musicale Austin City Limits e il South by Southwest (SXSW), che attira artisti da tutto il mondo. E per gli amanti del cibo, Austin è un paradiso di barbecue texano e cucina gourmet.

Tra storia e cultura a Birmingham, negli Stati Uniti

Birmingham è una città ricca di storia e cultura, spesso trascurata dalla maggior parte dei turisti internazionali. In estate, questa grande città offre una vasta gamma di attività all’aperto. Da visitare assolutamente il Birmingham Botanical Gardens, un’oasi verde con giardini tematici e sentieri sereni nel cuore dell’Alabama. Gli appassionati di storia, poi, possono esplorare il Birmingham Civil Rights Institute, che offre una panoramica molto approfondita del movimento per i diritti civili negli Stati Uniti. Inoltre, Vulcan Park and Museum offre una vista panoramica della città, ideale per un pomeriggio di esplorazione e per gli amanti della fotografia alla ricerca dello scatto perfetto.

L’Avana, l’ affascinante capitale di Cuba

L’Avana è una città unica, che incanta con il suo fascino antico e la sua vibrante vita notturna. Durante l’estate, L’Avana brilla di eventi culturali, feste e musica dal vivo, dal caratteristico animo cubano. Passeggiare lungo il Malecón, il famoso lungomare dove locali e turisti si riuniscono per godersi la brezza marina e i tramonti mozzafiato, è un’esperienza unica e da vivere almeno una volta nella vita.

Sono presenti anche numerosi punti di interesse storico come, ad esempio, il centro storico de L’Avana Vieja, un sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, con le sue strade acciottolate e l’architettura coloniale. E per un’esperienza autentica, da non perdere le vibranti esibizioni di musica dal vivo in uno dei tanti locali di salsa della città.

La capitale del Messico: Città del Messico

Città del Messico è una delle metropoli più grandi e dinamiche del mondo, un simbolo del continente americano. In estate, la città è un’esplosione di colori e cultura. Il Zócalo, la piazza principale, è un ottimo punto di partenza per esplorare non solo le meraviglie della città, come la Cattedrale Metropolitana e il Palazzo Nazionale, ma vivere esperienze uniche che il Messico ha da offrire.

Gli amanti dell’arte possono visitare il Museo Frida Kahlo e il Museo Soumaya, che ospita una grande collezione d’arte internazionale. Per un’esperienza all’aperto, invece, è consigliata la visita del Chapultepec, uno dei parchi cittadini più grandi al mondo, dove troverai laghi, musei e uno zoo.

Jacksonville, nella soleggiata Florida

Jacksonville è la destinazione ideale per chi ama il mare e le attività all’aperto. Si trova nello stato della Florida, famoso per il suo clima e per altre città importanti come St.Petersburg. Grazie alle sue spiagge infinite, ai suoi parchi naturali ed una vivace scena artistica, è una città che può offrire qualcosa per tutti. Qui è famosa la Jacksonville Beach, dove poter fare surf, prendere il sole o semplicemente rilassarsi sulla spiaggia, oppure il Big Talbot Island State Park, famoso per le sue spiagge ed i suoi sentieri panoramici. Inoltre, il Riverside Arts Market è un’ottima occasione per scoprire prodotti di artigianato locale, cibo e musica dal vivo.

Montreal e Toronto, in Canada

Montreal è una città che combina perfettamente l’eleganza europea con la modernità nordamericana. Durante l’estate, la città di Montreal si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto con diversi festival, concerti ed eventi culturali. Il Festival Internazionale di Jazz di Montreal è uno dei più grandi al mondo e attira musicisti e spettatori da ogni angolo del pianeta. In città, non bisogna perdere l’opportunità di visitare il Mont Royal, un grande parco che offre viste panoramiche sulla città.

Un’altra grande città canadese che merita una visita, oltre le sue meraviglie naturali è, senza ombra di dubbio, Toronto, una città cosmopolita e dinamica, perfetta per una vacanza estiva. Il Distillery District, con le sue strade acciottolate e gli edifici storici, è un luogo affascinante per passeggiare e scoprire gallerie d’arte, negozi e ristoranti per tutti i gusti. Una delle attrazioni principali della città è la CN Tower per una vista mozzafiato sulla città e sul Lago Ontario. Per un’esperienza culturale unica si può esplorare il Royal Ontario Museum e l’Art Gallery of Ontario. E per gli appassionati di sport, da non perdere assolutamente una partita di baseball dei Toronto Blue Jays nello stadio cittadino.

San Juan in Portorico

San Juan è una città ricca di storia del Portorico, con cultura e piena di bellezze naturali. L’estate è la stagione giusta per visitare questa città, è il momento perfetto per godersi le sue spiagge bianche e le acque cristalline. Visitare il centro storico di San Juan, con le sue fortificazioni coloniali come El Morro e San Cristóbal, e perdersi nelle stradine piene di colori e vita della città è sicuramente un’esperienza da fare per vivere a pieno l’anima di questa città. Le spiagge di Isla Verde e Condado sono perfette per chi cerca relax e divertimento. E per chi ama la cucina ed è alla ricerca di nuovi sapori, si consiglia di assaggiare la cucina portoricana in uno dei tanti ristoranti locali.

Vista di San Juan in Portorico

Fonte: 123RF

Vista della città di San Juan in Portorico

Santo Domingo e la Repubblica Dominicana

Santo Domingo è una città vibrante con una storia affascinante e una cultura ricca. Durante l’estate, la città è piena di diversi eventi, musica e feste. Visita la Zona Colonial, il cuore storico della città, con le sue strade acciottolate e gli edifici coloniali. Il Faro a Colón, un monumento dedicato a Cristoforo Colombo, offre una vista panoramica della città. Le spiagge di Boca Chica e Juan Dolio sono perfette per chi cerca sole e mare. E per un assaggio della cucina locale, c’è il famoso piatto “La Bandera Dominicana”.

Pittsburgh: la città dei fiumi

Pittsburgh è una città sorprendentemente affascinante, dalla ricca offerta culturale e dai paesaggi mozzafiato. Durante l’estate, è possibile godere di diverse attività all’aperto, lungo i tre fiumi che attraversano la città. Il Phipps Conservatory and Botanical Gardens è un’oasi di bellezza con giardini tematici e mostre floreali. Gli amanti dell’arte, inoltre, possono visitare il Carnegie Museum of Art e il The Andy Warhol Museum. Per una serata di relax e divertimento, una passeggiata attraverso il quartiere di Lawrenceville farà scoprire boutique, caffè e ristoranti unici in questa incantevole città americana.

Oakland in California

Nello stato della California si trova Oakland, una città vivace, spesso sottovalutata ed oscurata dalla vicina San Francisco. Tuttavia, questa grande città ha molto da offrire, soprattutto in estate. Il Lake Merritt è un luogo ideale per gli amanti della natura, per una passeggiata, una gita in barca o un picnic. Visitare il Chabot Space and Science Center può rappresentare un’esperienza educativa ed interattiva. Inoltre, la scena  culinaria di Oakland è ricca e variegata, con ristoranti che offrono cucina e ricette da tutto il mondo. E per un po’ di cultura, si può visitare il Fox Theater, un gioiello architettonico che ospita concerti e spettacoli non solo durante l’estate, ma anche tutto l’anno.

Per gli amanti della cultura, ma anche delle attività all’aperto, della musica o della storia, queste undici città oltreoceano offrono qualcosa di unico per ogni visitatore. L’estate è il momento perfetto per esplorare nuove destinazioni e creare ricordi indimenticabili. Quindi, perché non sfruttare questa stagione per scoprire destinazioni uniche nel mondo?

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Sere FAI d’Estate: tutti gli eventi al calar del sole da giugno a settembre

La notte si accende di magia, con l’appuntamento più atteso dell’anno: tornano le Sere FAI d’Estate, con tantissimi eventi che si terranno da Nord a Sud, una volta calato il sole. Per l’occasione, i Beni appartenenti al Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI) rimarranno aperti eccezionalmente più a lungo. Inoltre sarà possibile partecipare ad aperitivi e picnic, concerti e spettacoli, incontri culturali, trekking e passeggiate guidate, naturalmente dopo il tramonto. Da fine giugno a inizio settembre 2024, il calendario è davvero ricco di date da segnare in agenda. Ecco gli eventi più suggestivi.

Sere FAI d’Estate, gli appuntamenti al Nord

Sono oltre 300 gli eventi che si terranno in tutto il Paese, a partire dalla fine di giugno e sino all’inizio di settembre. Nel Nord Italia, uno degli appuntamenti più attesi è l’apertura serale eccezionale del Memoriale Brion, un imponente monumento funebre situato nel comune di Altivole (prov. di Treviso). Al suo interno sono ospitate le spoglie dei coniugi Giuseppe e Onorina Brion, oltre a quelle dell’architetto Carlo Scarpa e di sua moglie. Le visite guidate al tramonto sono previste per il 23 giugno, il 7 e il 21 luglio.

Palazzo Moroni, nel cuore della Città Alta di Bergamo, ospiterà invece la rassegna Pellicole d’autore en plein air, dal 6 luglio al 24 agosto: nei giardini della villa verranno proiettati 6 film d’eccellenza. Su una collina a due passi da Varese, il parco di Villa Panza sarà lo scenario dei concerti di Ars Sonora, in calendario dal 30 giugno al 21 luglio. Contemporaneamente, si potrà ammirare la collezione d’arte americana che è ospitata all’interno delle sue sale.

Sere FAI d’Estate, gli appuntamenti al Centro

Ad Assisi (prov. di Perugia), ai piedi della Basilica di San Francesco, c’è un rigoglioso bosco millenario che si animerà, il 29 giugno al calar del sole, con le avventure di Agatha Christie e di altre coraggiose autrici, in un appuntamento dedicato alla lettura all’aria aperta. È invece il borgo toscano di San Gimignano (prov. di Siena) ad accogliere i visitatori con un tour guidato di Casa Campatelli e della sua affascinante torre, con degustazione omaggio di un calice di Vernaccia. Le date da segnare in calendario? Il 6 e il 20 luglio, il 10 e il 24 agosto, il 14 e il 28 settembre.

A Recanati (prov. di Macerata), a pochi passi dalla casa in cui nacque Giacomo Leopardi, sorge l’orto dell’antico Monastero di Santo Stefano: è qui che il poeta compose L’Infinito. L’Orto sul Colle dell’Infinito organizzerà degli aperitivi letterari sotto alle stelle, un vero e proprio viaggio culturale, dal 27 giugno al 9 agosto. Inoltre, come in tanti altri Beni appartenenti al FAI, l’11 e il 25 luglio e il 14 e il 28 agosto si terrà l’appuntamento Astronomi per una notte: un’osservazione del cielo stellato alla scoperta delle sue meraviglie.

Sere FAI d’Estate, gli appuntamenti al Sud

Un appuntamento speciale è quello che si svolgerà il 27 luglio presso l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, a Lecce: si tratta della Notte bianca dei bambini, con tantissimi giochi in legno per il divertimento dei più piccini e una visita guidata dedicata a tutta la famiglia, alla scoperta della storia millenaria di questo luogo di culto. È infine nella splendida cornice della Baia di Ieranto, e più precisamente presso il promontorio di Punta Campanella (prov. di Napoli) che si terrà un breve trekking con osservazione astronomica guidata alla scoperta del cielo stellato. Sono previste diverse date per tutta la stagione estiva.

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A Napoli, sui luoghi amati da Pino Daniele

Napule è mille culure” cantava Pino Daniele, artista partenopeo legato indissolubilmente alla sua splendida Napoli. Un capolavoro intramontabile che descrive con delicatezza e amore tutta la bellezza di questa città campana affacciata sull’incantevole golfo sorvegliato dal Vesuvio. E non c’è modo migliore di celebrare il ricordo di Pino Daniele che conoscerne la sua storia. A Napoli, tra i rioni e le viuzze che si snodano tra le case e i palazzi antichi, è possibile prendere parte a un tour dedicato all’artista partenopeo, alla scoperta del lato musicale e artistico di una delle città più belle del mondo.

Eventi a Napoli per ricordare Pino Daniele

Dopo la sua morte, avvenuta nel 2015, ogni anno il 4 gennaio si ricorda Pino Daniele. Sono svariati gli eventi che vengono organizzati nella sua città per celebrare lui e la sua arte, a partire dal famoso Caffè Gambrinus, in pieno centro e proprio accanto a Piazza del Plebiscito: in questo locale, fra i primi dieci a fa parte dell’Associazione Locali storici d’Italia, gli artisti si esibiscono con alcune cover live dell’artista.

Il tour di Napoli sulle note di Pino Daniele

Seguire le testimonianze e la storia artistica e personale di Pino Daniele a Napoli è un viaggio emozionante e curioso. Ogni anno la Delegazione FAI di Napoli organizza un vero e proprio tour cittadino, “Napule è… i luoghi del cuore di Pino Daniele”: un’occasione per ripercorrere in parte la sua storia, tra i vicoli e i palazzi che lo hanno ispirato. Napoli si lascia scoprire così a passo lento, percorrendo a piedi il dedalo di vicoli contorti che compongono il centro storico della città. Sul sito ufficiale FAI è possibile consultare le future date del tour con i relativi prezzi dei biglietti.

Vicolo dedicato a Pino Daniele

Fonte: ANSA

Vicolo dedicato a Pino Daniele, Napoli

I luoghi del cuore di Pino Daniele a Napoli

Napule è ‘na cammenata / inte viche miezo all’ato” e proprio con una passeggiata “tra i vicoli in mezzo agli altri”, si ripercorre la storia del compianto cantautore partenopeo.

Pino Daniele è nato e cresciuto nel ventre di Napoli, spostandosi dal Porto a piazza Santa Maria La Nova, con le sue scale che furono il suo primo palcoscenico sul quale si esibiva davanti agli amici. Si è formato per le strade del centro storico, tra Spaccanapoli, i Decumani, piazza del Gesù e via dei Tribunali. È qui che si raccontano vari e curiosi aneddoti durante il tour guidato.

Spaccanapoli, quartiere in cui ha vissuto Pino Daniele

Fonte: 123RF

Quartiere Spaccanapoli

Percorrendo il cuore di Napoli si raggiunge anche la sua modesta casa natale, luogo in cui è cresciuto insieme alle sue “zie”, che si racconta gli regalarono la sua prima chitarra.

Si passa per l’istituto Diaz, scuola che ha frequentato, che nell’anno della sua prematura scomparsa lo ha voluto ricordare e continua a farlo da allora. Proprio qui, sulle scale della scuola Pino Daniele suonò la sua prima chitarra, muovendo i primi passi verso un sogno musicale che pochi anni dopo sarebbe diventato realtà.

Il tour prosegue verso il Conservatorio, fino a raggiungere via Donnalbina, nel quartiere San Giuseppe e a due passi da piazza Santa Maria la Nova, nei pressi della quale (in Largo Ecce Homo) si trova il vicoletto intitolato all’artista: qui spicca una sua raffigurazione murale in compagnia della sua amata chitarra, un’opera che sembra voglia ispirare le nuove generazioni.

Murales dedicato a Pino Daniele, nel cuore di Napoli

Fonte: ANSA

Vicolo dedicato a Pino Daniele, Napoli

Nel corso del tour viene raccontata la storia del cantante, la sua musica e gli aneddoti di una vita trascorsa tra i monumenti, le strade e le piazze che hanno ispirato l’arte intramontabile del “mascalzone latino”. Ne è un esempio la canzone “Fortunato“, dedicata a un personaggio della Napoli di alcuni decenni fa, quando Pino Daniele era un ragazzo: parlava di Fortunato Bisaccia, noto “tarallaro” che girava per i vicoli della città. Ma anche nelle composizioni “Jesce Juorno” e “na tazzulella ‘e cafè” emergono i tratti distintivi, tra musica, tradizioni e aromi, di un legame eterno con la Città del Sole.

Cosa c’è di meglio, infine, che concludere il viaggio alla scoperta della Napoli musicale di Pino Daniele con un gustoso aperitivo, assaporando alcune delle bontà tradizionali partenopee? Se cullati dalle note dell’immortale maestro, allora, ancor meglio.

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Varsavia, itinerario di 7 tappe sulle tracce di Chopin

Varsavia, la capitale della Polonia, è una città che unisce storia, cultura e musica. Tra le sue strade risuona ancora la melodia di Fryderyk Chopin, uno dei più grandi compositori di tutti i tempi. Scoprire e visitare Varsavia proprio sulle tracce di questo illustre personaggio può essere una buona chiave di lettura e conoscenza della città! Ecco un itinerario per scoprire i luoghi che hanno segnato la vita di Chopin e immergersi nell’atmosfera della sua musica. Pronti per un viaggio emozionante di 7 tappe tra concerti, musei e passeggiate romantiche?

1. Museo Fryderyk Chopin

Il punto di partenza ideale per il nostro itinerario è il Museo Fryderyk Chopin, situato nel Castello Ostrogski. Questo museo è interamente dedicato alla vita e alle opere del compositore. Qui è possibile ammirare una collezione, la più grande al mondo, di manoscritti, lettere, strumenti musicali e oggetti personali di Chopin. Le mostre interattive permettono di ascoltare la sua musica e di approfondire la sua storia in un modo unico e coinvolgente.

2. Chiesa di Santa Croce

Rientrando a Varsavia, non può mancare una visita alla Chiesa di Santa Croce, dove è custodito il cuore di Chopin. Dopo la sua morte, il cuore del compositore fu riportato in Polonia e murato in uno dei pilastri della chiesa, per sua volontà. Una targa commemorativa segna il luogo esatto, rendendo questo luogo sacro una vera e propria meta di pellegrinaggio per gli appassionati di Chopin.

3. Łazienki Park

Il Parco Łazienki è uno dei più grandi e belli parchi di Varsavia, e al suo interno si trova il monumento a Chopin. Di domenica, in primavera e estate, qui si tengono concerti gratuiti di pianoforte all’aperto. Musicisti di fama internazionale si esibiscono accanto alla statua del compositore, creando un’atmosfera magica e rilassante. Un consiglio? Portate una coperta e qualche snack, e godetevi un picnic musicale in questo splendido parco.

4. Università di Varsavia

L’Università di Varsavia è un altro luogo significativo nella vita di Chopin. Qui il giovane Fryderyk studiò musica, e ancora oggi l’università ospita eventi e concerti dedicati al compositore. Una passeggiata nel campus ti permetterà di immaginare com’era la vita di Chopin durante i suoi anni universitari.

5. Museo Nazionale di Varsavia

Per completare l’itinerario cittadino, vale la pena una visita al Museo Nazionale di Varsavia. Sebbene non sia interamente dedicato a Chopin, questo museo ospita una vasta collezione di opere d’arte polacca, molte delle quali risalgono all’epoca del compositore. È un ottimo modo per contestualizzare la vita e l’opera di Chopin all’interno della storia e della cultura polacca.

6. Le Panchine di Chopin

Varsavia non celebra Chopin solo attraverso musei e concerti, ma anche con un’iniziativa unica: le “Panchine di Chopin”. Queste panchine speciali, dislocate in vari punti della città, sono dotate di QR code. Scansionando il codice con il proprio smartphone, si può ascoltare una delle composizioni di Chopin e ottenere informazioni sulla sua vita e sulla sua musica. Le panchine sono posizionate in luoghi significativi legati al compositore, come il Parco Łazienki, la Chiesa di Santa Croce e l’Università di Varsavia. Questo percorso musicale all’aperto permette ai visitatori di immergersi nell’atmosfera di Chopin in modo innovativo e interattivo, rendendo la scoperta della città ancora più affascinante.

7. La casa natale di Chopin a Żelazowa Wola

Nei dintorni di Varsavia, a circa 60 km dalla capitale, si trova il villaggio di Żelazowa Wola, luogo di nascita di Chopin. La casa dove è nato è stata trasformata in un museo immerso in un pittoresco parco. Passeggiando tra i sentieri del parco, si possono ascoltare le composizioni di Chopin che risuonano dagli altoparlanti nascosti tra gli alberi. La visita a Żelazowa Wola è un’esperienza che combina natura e musica, regalando momenti di pura serenità.

Varsavia & Chopin

Varsavia ha un legame profondo e indissolubile con Fryderyk Chopin, che trascorse gran parte della sua giovinezza in questa città. Nato nel villaggio di Żelazowa Wola nel 1810, Chopin si trasferì a Varsavia all’età di sette mesi e vi rimase fino al 1830, quando lasciò la Polonia per Parigi. Durante questi anni formativi, studiò musica e iniziò a comporre, esibendosi per la prima volta in pubblico proprio a Varsavia. La città fu il palcoscenico della sua crescita artistica e personale, influenzando profondamente la sua musica. Per questo, ancora oggi, Varsavia celebra il suo legame con Chopin attraverso musei, monumenti e concerti che onorano la memoria del compositore.

Info pratiche

Come arrivare a Varsavia

Arrivare a Varsavia è semplice grazie all’aeroporto internazionale Chopin, che offre collegamenti diretti con numerose città europee e internazionali. Dall’aeroporto, il centro città è facilmente raggiungibile con taxi, autobus e treni.

Quando andare a Varsavia

Il periodo migliore per visitare Varsavia sulle tracce di Chopin è tra la primavera e l’autunno. Da maggio a settembre, i concerti gratuiti nel Parco Łazienki sono un’esperienza imperdibile. L’estate offre un clima piacevole per passeggiare nei parchi e visitare i luoghi all’aperto, mentre l’autunno regala colori spettacolari e un’atmosfera romantica. Anche in inverno, però, la città ha il suo fascino, con mercatini di Natale e concerti al chiuso che riscaldano l’anima.

Piatti e prodotti tipici

Durante il viaggio a Varsavia ci sarà senz’altro l’occasione di assaporare i piatti tipici della cucina polacca. Tra questi, i pierogi, ravioli ripieni di carne, formaggio, patate o funghi, sono un must. Il bigosh è uno stufato di carne e crauti, e il żurek è una zuppa a base di farina di segale con salsiccia e uova. Per i dolci, consigliamo di provare il sernik, una cheesecake polacca, e i pączki, soffici ciambelle ripiene di marmellata. Per gli adulti, sono da assaggiare la żubrówka, una vodka aromatizzata con erba del bisonte, e le birre locali come la Żywiec. E se si cerca un ricordo culinario da portare a casa, il miele polacco è noto per la sua qualità e varietà di sapori.

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Attraverso la grande bellezza d’Italia in compagnia dei Pooh

“La prima volta che siamo venuti a Venezia era il 1976 e abbiamo realizzato uno shooting fotografico proprio in Piazza San Marco per festeggiare i primi 10 anni della nostra carriera”, ricordano con un po’ di nostalgia i POOH. “Siamo rimasti incantati dalla bellezza e dall’unicità di questo capolavoro a cielo aperto che è Venezia. Non avremmo mai pensato allora che 50 anni dopo ci saremmo ritrovati a suonare in questo luogo magico, abbiamo avuto la fortuna di esibirci in tutto il mondo nei nostri 60 anni di carriera ma crediamo che l’emozione di suonare a San Marco per la prima volta sarà davvero incredibile”.

Un legame – quello con la Grande Bellezza d’Italia – che i Pooh hanno deciso di celebrare con un tour che toccherà tutti i luoghi più iconici del nostro Paese: da Pompei alle Terme di Caracalla, passando per Piazza San Marco e molti altri. Una serie di concerti imperdibili, che i Pooh raccontano in esclusiva a SiViaggia, per rivivere ancora una volta la storia della band attraverso i loro più grandi successi, da “Amici per sempre” a “Tanta voglia di lei”, da “Parsifal” (capolavoro della band uscito nel 2023 in una speciale versione per il 50° anniversario) a “Dammi solo un minuto”, solo per citarne alcuni.

In oltre 50 anni di carriera i POOH hanno superato i 100 milioni di dischi venduti, hanno ottenuto un elenco spropositato di premi e riconoscimenti e si sono dimostrati dei veri “pionieri” per le rivoluzioni introdotte nei loro live, i temi trattati nei brani e l’uso della tecnologia moderna.

Un viaggio nella grande bellezza d’Italia, da Pompei alle Terme di Caracalla, passando per Piazza San Marco e molti altri luoghi iconici del nostro Paese: siete emozionati di intraprendere questo “cammino” unico?
Roby: L’emozione è davvero enorme perché nella maggior parte di queste piazze non ci siamo mai esibiti. Abbiamo accettato anche in virtù di questo, con il piacere e l’emozione di toccare dei posti nuovi e diversi, che sono i luoghi più belli d’Italia e anche del mondo. Piazza San Marco, le Terme di Caracalla, Pompei, sono tutti luoghi unici al mondo e gli artisti come noi hanno sempre bisogno di nuovi stimoli, che è sempre stata la benzina del nostro motore. Non vediamo l’ora di salire su questi palchi, la nostra Grande Bellezza: sarà un’emozione per noi ma ancor di più per il pubblico perché vedrà nello stesso momento i Pooh e anche tutto il resto.

Un tour che questa volta tocca soltanto location d’eccezione, che si uniscono alla vostra musica lungo ormai sessant’anni della nostra Italia: come le avete scelte e in che modo possono valorizzare la vostra arte?
Dodi: Fanno parte della proposta iniziale che ci è stata fatta dal nostro manager, il quale per convincerci a tornare sul palcoscenico dopo lo scorso anno, ha pensato bene di mettere un’altra ciliegina sulla nostra torta. “Ci sono da fare ancora delle cose bellissime”, ha detto. E alla nostra domanda su quali fossero queste cose bellissime, ci ha risposto con questi concerti nei luoghi più belli del nostro Paese. Da quel momento, abbiamo cominciato anche noi a gasarci a quest’idea e a pensare ad un repertorio particolare per questo tour che andasse oltre al tour di “Amici per sempre”, abbiamo voluto infatti aggiungere altri quattro brani che non facevano parte dell’ultima scaletta. Sono sicuro che proprio in virtù delle location che andremo ad attraversare sarà un tour memorabile, come lo sono stati i primi in cui abbiamo deciso di fare gli stadi e i teatri, ovvero spazi diversi dalle balere dove suonavamo fin da ragazzini.

Qual è secondo voi il legame più profondo tra la musica e il viaggio?
Riccardo: Se sei un musicista, sei sempre in viaggio. A volte ti svegli in hotel e ti chiedi: “Dove sono?”. E questo lo dici sia quando sei in una città italiana che nel resto del mondo. Ma a volte lo dici anche a casa tua, svegliandoti, prima ti aprire gli occhi. Ci sono giorni che la mia bambina si chiede se papà ha dormito in casa o se è ancora in tournée. Questo vuol dire essere musicisti in viaggio e i Pooh sono sempre stati dei musicisti in viaggio. In prospettiva, pensavamo che una volta arrivati i capelli bianchi saremmo stati di più a casa e invece ci siamo resi conto che la nostra grande passione è proprio questa: viaggiare e suonare dal vivo.

Qual è stato il viaggio più incredibile della vostra vita come Pooh?
Red: Ci sono stati due viaggi davvero emozionanti e belli, che coincidono con la registrazione degli album “Tropico del nord” e “Aloha”. Il primo lo abbiamo registrato negli AIR Studio di Montserrat, che erano gli studi di George Martin, produttore dei Beatles e nello studio a fianco c’era Sting che stava lavorando al suo primo album da solista. Quello è stato un bellissimo viaggio di lavoro durante il quale abbiamo scoperto e imparato tante cose, ci siamo confrontati con operatori e tecnici che hanno lavorato con McCartney, Sting e artisti di questo calibro. Durante quei giorni lo stesso George Martin ci faceva dormire a casa sua, dove c’erano queste due donne nere che si arrabbiavano se non mangiavamo 36 uova ogni mattina. “Aloha” invece lo abbiamo registrato alle Hawaii, eravamo in riva all’Oceano, siamo stati lì due mesi nello studio di George Benson. Anche in questo caso, una esperienza memorabile. Sono stati entrambi viaggi in cui abbiamo scoperto aspetti nuovi della vita e allo stesso tempo ci siamo confrontati con tecniche innovative nel nostro lavoro, lavorando a contatto con gente che non era qui in Italia.

 

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Coachella Festival: tutto quello che c’è da sapere

Un tripudio di colori, stili eccentrici e musiche da tutto il mondo si uniscono in una party esclusivo che non smette di fare tendenza. È il Coachella Festival, l’evento annuale che ospita gli artisti più in voga del panorama musicale mondiale.

Se state progettando un viaggio negli Stati Uniti ad aprile, allora potreste pensare di raggiungere la California del sud: qui, all’Empire Polo Fields di Indio, prende vita una delle rassegne musicali più celebri al mondo, non a caso soprannominata “la Woodstock degli anni 2000″. Un evento imperdibile, che ogni anno attira migliaia di persone provenienti da tutto il globo.

Il Coachella Valley Music and Arts Festival si tiene ogni anno a Indio, all’interno della Coachella Valley. Ecco alcune dritte per godervi al meglio questo appuntamento, diventato un cult per gli amanti della musica e non solo.

Coachella Festival: il successo dalle origini

Con un nome che deriva dal simbolo di Città del Messico, ovvero il serpente, il Coachella Festival prende vita ogni anno negli ultimi week end di aprile, sulla spianata desertica dell’Empire Polo Club di Indio, in California. Proprio l’ampiezza di questa location ha permesso l’organizzazione e lo sviluppo di grandi eventi musicali che si rivelano ogni anno un grande successo: basti pensare che nella prima edizione, nell’ottobre del 1999, sono stati venduti circa 40 mila biglietti, mentre nell’aprile del 2017 si è passati a ben 250 mila ingressi.

La quantità di artisti che si sono esibiti sui palchi del Coachella Valley Music and Arts Festival è enorme e i generi spaziano dal pop all’alternative rock, fino alla musica elettronica. Ma non parliamo soltanto di un festival musicale: il Coachella è divenuto nel tempo un vero e proprio evento culturale e artistico, che detta nuovi stili e tendenze nel campo della moda e del lifestyle, tanto che è nato lo “stile Coachella”, cavalcato da numerosi vip e influencer che vi si recano per promuovere outflit, accessori e acconciature: look eccentrici con colori accentuati, abiti lunghi e svolazzanti, stili hippie con stampe etniche e fiori, stivaletti da cowboy e sandali, gioielli appariscenti e capelli con treccine, onde, brillantini e molto altro.

Come arrivare al Coachella Festival

Per raggiungere la Coachella Valley californiana, che ospita il Festival, partendo dall’Italia è necessario prendere un areo diretto a Los Angeles (LAX), San Diego (SAN) oppure Palm Springs (PSP), con United Airlines, Air Canada, Alaska Airlines o American Airlines. Da questi aeroporti si hanno tre opzioni per raggiungere Indio: tramite un volo interno, con bus navetta o con un’auto. 

Da Los Angeles (2 ore di distanza), San Diego (2,5 ore) e Palm Springs (la più vicina al festival, a 30 minuti) sono disponibili i Valley Shuttle Service, per arrivare via terra. Spesso questo servizio è scelto da coloro che acquistano un pacchetto per l’evento comprensivo di volo e hotel.

Un’alternativa comoda è il noleggio di un’auto oppure la condivisione di un passaggio tramite le note app di carpooling. Una scelta, questa, che potrebbe farvi risparmiare anche parecchi soldi sul trasporto dandovi allo stesso tempo l’opportunità di socializzare con persone del posto.

Nei week end in cui si svolge il festival in genere le strade sono molto trafficate. Per questo si consiglia di anticipare il viaggio a Indio o a Palm Springs (le cittadine più vicine) a inizio settimana, in modo da non rimanere imbottigliati nelle strade affollate. In questo modo riuscirete anche a combattere il jet lag adeguandovi al nuovo fuso orario e potrete caricarvi per il grande evento musicale e artistico. Per raggiungere la location del Coachella da Indio, poi, si dovrà prendere una navetta per un breve tragitto.

Dove dormire per assistere al Coachella

Dal 2003 il Coachella Festival mette a disposizione anche un campeggio per coloro che vogliono vivere l’avventura fino in fondo: vengono infatti installate strutture per camping con tende e stazioni per camper e caravan.

In alternativa, potrete recarvi a Palm Springs (anche se è più cara), ad Indio oppure nella vicina Lake Colorado. Qui si può dormire in un camping con tende ispirate a quelle indiane, oppure nelle Safari Tents. Nei dintorni non mancano poi gli hotel e i resort. Qui troverete una vasta scelta, ma alcuni sono davvero particolari, come The Chateau at Lake ed Embassy Suites a La Quinta.

Se noleggiate un’auto, potete pensare di cercare un hotel più economico in cittadine poco più lontane come Agua Caliente, Beaumont o Cabazon, per poi recarvi al festival con il mezzo affittato.

Dove mangiare

Se il Coachella è un festival dove le tendenze musicali, artistiche e stilistiche danno il meglio di sé, non sono di meno anche le tendenze culinarie. Sono centinaia i food truck disseminati nel parco, sicuramente una caratteristica del festival, mentre gli amanti del gourmet possono mangiare in uno dei pop-up restaurant presenti, ossia veri e propri ristoranti stellati che propongono piatti ricercati e alternativi.

Non mancano i cocktail speciali e la vasta selezione di birre artigianali, oltre ai dissetanti bicchieri di fresh lemonade. Un’offerta gastronomica diversificata e che accontenta tutte le tendenze del mondo food: dai patti healthy, alle poke bowl, fino alle scelte senza glutine e vegane. Un’esplosione di sapori e colori in uno degli eventi musicali più trendy del mondo.

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Gli Stati Uniti del Sud, tra leggende, vita rurale, musica e misteri

Quando pensiamo agli Stati Uniti ci vengono subito in mente i grattacieli, il trambusto delle metropoli e la frenesia delle città. Ma c’è una zona degli Stati Uniti che riesce ad essere ancora particolarmente autentica, dai ritmi lenti e rilassati, una regione dove il sole splende dolcemente, la gentilezza è uno stile di vita e l’ospitalità è un marchio di fabbrica.

Parliamo degli Stati Uniti del Sud, che vantano un mix di città affascinanti e dinamiche, architetture imponenti, quartieri storici, musei, siti per i diritti civili e dimore d’epoca, oltre ad alcuni tra i più antichi e visitati National Parks. Abbiamo avuto l’opportunità di scoprirli e ce ne siamo follemente innamorati.

Sei Stati e tante incredibili attrazioni

L’arrivo negli Stati Uniti del Sud è emozionante: è quell’America che non ti aspetti. Merito delle pressoché infinite spiagge di sabbia bianchissima, delle piantagioni di cotone e dell’atmosfera accogliente che si mescolano alla scena culinaria semplicemente eccezionale e alla cultura musicale senza pari.

Il Sud degli Stati Uniti è solitamente e giustamente identificato come la regione più originale e singolare del Paese, ma forse non ci si rende conto di quanto questa affermazione sia vera fino a che non ci si arriva.

Qui si scopre un’America diversa, fatta di luoghi e persone autentici, ricca di storia e cultura da scoprire. E in particolare tutto ciò è perfettamente percepibile in sei magnifici Stati: l’Alabama, dove le bellezze naturali si mescolano alla storia; la Louisiana, caratterizzata dalla cultura creola e Cajun, da suggestive distese paludose e patria del Jazz; il North Carolina, con sconfinate meraviglie naturali; il South Carolina, dalle bianche spiagge e dalle lussureggianti foreste; il Tennessee, dove scoprire la colonna sonora dell’America; il Mississippi, lo Stato in cui la vita scorre al ritmo del Blues e pieno di luoghi storici, fra cui piantagioni e sontuose dimore.

La culla della musica americana: le tappe da non perdere

La vita senza musica sarebbe una noia mortale e in qualche maniera le canzoni americane hanno fatto da colonna sonora ad ognuno di noi, tra generazioni passate, presenti e future

Ed è proprio negli Stati Uniti del Sud che è nata la musica americana: facendo un viaggio da queste parti si può ripercorrere la vita di molti artisti di fama mondiale, così come gioire delle note moderne grazie agli show di live music.

Un’esperienza che permette di portare a casa un bagaglio culturale non indifferente. Si ha persino la possibilità di immergersi nelle radici musicali del Sud visitando i musei dedicati alla musica o partecipando ad una delle centinaia di festival organizzati in tutta la regione.

L’arrivo in Mississippi, per esempio, fa capire sin da subito che proprio qui è nato e si è sviluppato il Blues, grazie anche al genio di B.B. King del quale si può visitare la tomba presso Indianola, una graziosissima città dove riposa questo straordinario artista all’interno del B.B. King Museum & Delta Interpretative Center.

Tante emozioni si vivono anche in Tennessee perché è qui che sorge Graceland, Mansion and Museum, la casa di Elvis Presley. E poi Nashville, la “Capitale della Country Music”, la “Music City” che coltiva anche pop, indie, gospel, bluegrass e altre forme di espressione musicale. New Orleans, in Louisiana, vanta origini armoniosamente mescolate nelle stesse radici della musica Jazz. Sì, negli Stati Uniti del Sud si può fare un vero viaggio al ritmo di musica, mentre straordinari paesaggi naturali riempiono l’anima e il cuore di stupore.

Stati Uniti del Sud, Louisiana

Fonte: Chris Granger

The Spotted Cat Music Club in New Orleans

Accoglienza e ospitalità: negli Stati Uniti del Sud ci si sente a casa

Ve lo abbiamo accennato all’inizio: negli Stati Uniti del Sud ci si sente a casa, ogni angolo è baciato da una calorosa accoglienza e ospitalità. E per noi italiani questo è un aspetto importantissimo. Anche per questo motivo, un viaggio da queste parti non può che lasciarci pienamente soddisfatti.

Qui percepiamo un’America incredibilmente simile a noi, quell’anima vera e autentica che tanto ci piace perché fatta di radici e tradizioni che trasportano indietro nel tempo. Poi ci sono le incredibili meraviglie dei paesaggi, le cittadine storiche perfettamente conservate e le miriadi di attività da scoprire che soddisfano ogni esigenza e aspettativa.

Qui l’ospitalità, calda e generosa, è un vero e proprio stile di vita, un’accoglienza allegra e autentica che si avverte ovunque: negli Stati Uniti del Sud si è davvero i benvenuti, e questa vibrante sensazione accompagna tappa dopo tappa.

Un viaggio di gusto tra due anime: raffinata e rustica

Gli Stati Uniti del Sud sono una grandissima sorpresa anche per le papille gustative: abbiamo capito che è qui che c’è la cucina più buona di tutto il Paese. Una gastronomia che ha una marcia in più e, anzi, ne ha due rispetto al resto degli Usa perché la cucina sa essere sia raffinata che rustica.

Il motivo? Questa zona gode di influenze provenienti da un’ampia varietà di culture – nativi americani, africani, spagnoli e francesi, solo per citarne alcune – e per questo i piatti sono pieni di personalità.

In Louisiana, per esempio, ci siamo goduti i piatti cajun e creoli, mentre nel North Carolina, e più precisamente a Lexington, un gustoso maiale arrosto con salsa piccante di aceto e pepe.

Ancor più sorprendente è stato il cibo del South Carolina con i suoi incredibili gamberetti accompagnati da una preparazione che ricorda la nostra polenta, un piatto imperdibile e che prende il nome di Shrimp and grits. L’Alabama, invece, è riuscita a deliziare le papille gustative con un pasto a chilometro zero nei ristoranti di Birmingham. E poi le interpretazioni creative dei frutti di mare più freschi grazie alle incredibili influenze provenienti dal Golfo del Messico e dall’Oceano Atlantico.

Un viaggio negli Stati Uniti del Sud, quindi, permette di assaggiare un ottimo mix delle cucine delle varie popolazioni passate da qui. Ricette in grado di soddisfare anche i più grandi appetiti, poiché la varietà riflette la storia del Paese, le tradizioni della cucina nativo-americana e le contaminazioni creative derivanti dai flussi migratori.

Mangiare Stati Uniti del Sud

Fonte: Travel South USA

Il cibo degli Stati Uniti del Sud

Toccare con mano la storia: i luoghi dei Diritti Civili

Gli Stati Uniti del Sud, oltre a quello che vi abbiamo raccontato, rappresentano anche l’America delle grandi piantagioni di cotone, delle dimore storiche e delle battaglie per i Diritti Civili.

Ciò vuol dire che qui si fa un viaggio che permette di toccare con mano la storia, quella che racconta la guerra civile americana da un lato e le intense testimonianze dei Diritti Civili dall’altro.

I luoghi, che inevitabilmente fanno riflettere e che abbiamo sempre studiato sui libri di storia, sono tantissimi. A Memphis, per esempio, sorgono il Lorraine Motel in Mulberry Street, noto per essere il luogo dove Martin Luther King Jr. venne ucciso il 4 Aprile del 1968, e il National Civil Rights Museum, con mostre che ripercorrono la storia del movimento per i Diritti Civili negli Stati Uniti dal XVII secolo ad oggi.

E poi ci sono le tradizioni assai particolari, come quelle da scoprire presso il New Orleans Historic Voodoo Museum con mostre che si concentrano su misteri, storia e folklore legati alla religione della diaspora africana del Louisiana Voodoo.

Ad affascinare sono anche le storiche piantagioni di cotone, il Museo del Carnevale situato a Mobile e gli Indian Mounds of Mississippi, dei tumuli di terra che contano circa 2.100 anni ma di cui ancora non si sa il motivo per cui vennero costruiti.

A disposizione dei viaggiatori che vogliono saperne di più su questa straordinaria destinazione degli Usa ci sono diverse e interessanti possibilità. Travel South USA e Gattinoni Travel hanno ideato una serie di itinerari interessanti per scoprire le mille (e autentiche) sfaccettature degli Stati Uniti del Sud.

Uno di questi è un imperdibile viaggio di gruppo di 12 notti e 10 giorni che conduce alla scoperta di 4 Stati differenti di questa regione americana. Le partenze sono previste da Milano per questa estate, 24 giugno, 16 luglio e 16 agosto, e porteranno al cospetto di tante meraviglie di cui vi abbiamo parlato, tra cui la possibilità di vivere a 360 gradi il fascino di New Orleans, la natura e la storia dell’Alabama, la vita e i luoghi delle star della musica statunitense e molto altro ancora.

Per chi invece è in cerca di qualcosa di più avventuroso ci sono diversi itinerari self drive tra cui scegliere. C’è The Civil Rights History Trail, per esempio, un viaggio su strada che tocca alcune delle città più importanti della storia del movimento americano per i Diritti Civili. Poi ancora il Rhythms of the South (American Rhythms), che permette di conoscere la storia e la natura di questa zona d’America al ritmo della sua inconfondibile musica.

Poi ancora l’itinerario che fa attraversare svettanti montagne per arrivare alle infinite coste di questa zona del Paese, il tutto passando per alcune delle spiagge e delle città più suggestive della regione. Se siete amanti del Jazz, invece, non dovete perdervi il Jazzy Jambalaya Adventure in self drive per scoprire tutte le meraviglie della Louisiana e delle rive del Mississippi, un itinerario che serve a conoscere un’altra America, lontana dai luoghi comuni.

Ma non è finita qui, perché c’è anche un tour che segue il corso del Mississippi per arrivare fino alla costa, un altro che porta nel cuore del North e South Carolina fino a toccare un paradiso chiamato Outer Banks e un ultimo che si svolge a ritmo di Rock ‘N Roll, mentre si guida attraverso il cuore e l’anima di Alabama e Tennessee.

Viaggio in Mississippi

Fonte: Visit Mississippi

Veduta del fiume Mississippi
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Il giardino della musica di Barcellona è uno degli edifici più belli del mondo

Cosmopolita ma accogliente, ricca di storia e di bellezza, di fascino e cultura. Barcellona è uno di quei luoghi che conservano un pizzico di magia, sarà perché lì gli architetti e gli artisti hanno creato palazzi e luoghi incredibili, oppure perché camminando per le sue strade stupisce a ogni angolo, ma è difficile rimanere indifferenti a tanta bellezza, a quella sensazione di accoglienza che ti abbraccia sin dal primo istante.

Barcellona è una città tutta da scoprire e, forse, non basta una vita per poter dire di conoscerne tutte le anime, tutti i segreti, di averla capita davvero. Tra i luoghi da non perdere c’è il giardino della musica o, per meglio dire, il Palazzo della Musica Catalana: uno degli edifici più belli al mondo. Un luogo profondamente suggestivo, grazie ai suoi interni riccamente decorati, ai colori, all’arte che si respira solo a osservarne la facciata. Tutto quello che c’è da sapere su questo luogo di rara bellezza.

Il Palazzo della Musica Catalana, storia di un luogo straordinario

È stato immaginato come un giardino della musica, un nome romantico che richiama alla mente immagini suggestive che sanno coniugare arte e bellezza, natura e suoni. Esempio perfetto di modernismo catalano, il Palazzo della Musica di Barcellona è sede della società corale della Catalogna e della scuola di musica.

La sua storia prende il via agli inizi del Novecento, con la progettazione a cura dell’architetto Lluís Domènech i Montaner. I lavori per la sua realizzazione sono durati dal 1905 al 1908. Da allora, poi, è stato altre volte oggetto di nuovi lavori: restauri e ampliamenti, come gli ultimi che hanno preso il via agli albori del nuovo millennio e hanno visto l’aggiunta di un edificio molto ampio che ospita camerini, biblioteca e molto altro. Inoltre, nel 1997 è stato dichiarato Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco.

Una decorazione della facciata esterna del Palazzo della Musica Catalana

Fonte: iStock Photo – Foto di AlexandreFagundes

Un dettaglio della facciata esterna del Palazzo della Musica Catalana

Un’immersione totale nella bellezza

Le decorazioni, i vetri colorati, gli spazi che ti accolgono e ti fanno sentire come in un sogno: il Palazzo della Musica Catalana si trova nel quartiere di Sant Pere e si raggiunge facilmente da una delle piazze più celebri di Barcellona, ovvero Plaza Cataluna. Solo cinque minuti a piedi, come viene spiegato sul sito. Euando si arriva si viene subito accolti dalla facciata straordinaria di questa edificazione. E se il primo impatto lascia senza fiato, esplorarne gli interni catapulta in un luogo che appare quasi fiabesco. Del resto Barcellona è ricca di questi posti che sembrano rubati da un sogno e trasformati in realtà.

Il suo auditorium è un luogo spettacolare: a illuminarlo un suggestivo lucernaio a goccia in cui si può intravedere un sole realizzato con vetri colorati, l’ampia sala ha le pareti riccamente decorate da busti e elementi che richiamano la natura come frutti e fiori. Per questo lo si immagina come un giardino della musica, perché sembra di essere davvero immersi in una natura in cui esplodono i colori e la bellezza.

Intima e accogliente, invece, è la sala prove dell’Orfeó Català, anche il luogo ideale per spettacoli più piccoli o per eventi.

Tutto l’edificio è visitabile, sul sito ufficiale vengono proposte opzioni diverse per conoscerlo: addentarsi nelle sue sale, scoprirne i dettagli e i segreti, è senza dubbio una (delle tante) cose da fare a Barcellona: una città dalle mille facce, piena di luoghi di rara bellezza, di contrasti, di modernità che convive con il passato. Un mix incredibile e indimenticabile.

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Dove è stata girata la fiction “La voce che hai dentro” con Massimo Ranieri

Come Ulisse dopo il suo lungo peregrinare, Michele Ferrara – Massimo Ranieri, protagonista della fiction Mediaset “La voce che hai dentro” – torna a casa dopo molti anni trascorsi in carcere, ma ritrova una famiglia che ormai ha perso il suo centro e la sua identità.

Michele sa che l’unica possibilità per sua moglie e i suoi figli di essere felici è quello di ritrovare il contatto con la musica, che scorre nelle loro vene.

Infatti, è proprietario della Parthenope Edizioni Musicali, una grande casa discografica che, nei tempi d’oro, ha lanciato alcuni tra i più celebri cantautori della tradizione napoletana. Questo prima di essere condannato per l’assassinio del padre Domenico, vecchia gloria della musica partenopea. Ma Michele continua a professarsi innocente.

La location di “La voce che hai dentro”

Oltre alla musica, protagonista di questa serie televisiva è la città di Napoli, cornice carica di suggestione. Il suo calore e l’inconfondibile impronta della tradizione permeano l’intera serie e le danno anima. Quella che viene raccontata è una Napoli colma di bellezza, in cui la musica è ad ogni angolo.

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Fonte: @Mediaset

Una scena della serie “La voce che hai dentro” ambientata a Napoli

E non a caso la location scelta per la storica Parthenope Edizioni Musicali di proprietà del protagonista ha sede, da sempre, in uno dei luoghi più iconici della città: la Galleria Umberto I, il salotto buono napoletano.

Nata come omaggio al Re e in ricordo della sua generosa presenza durante l’epidemia di colera del 1884, fu uno dei primi esempi di “Risanamento” della città.

Napoli è il set ideale, secondo il regista Eros Puglielli, per raccontare la frattura, a livello musicale, tra il vecchio e il nuovo, tra la tradizione della musica popolare e un nuovo orizzonte di sonorità che Ranieri insieme a La Niña (che nella serie interpreta Regina), una giovane cantante trapper, esprimono al massimo.

Napoli è una città ricca di luoghi di ispirazione, di racconti umani e di grande tradizione musicale e di un territorio sempre più ospitale e internazionale.

Napoli sta, infatti, vivendo una seconda giovinezza, grazie alle tante fiction e serie Tv di grande successo che vi sono state ambientate. Ricordiamo, tra le tante, la recente “Mare fuori” (in arrivo la quarta stagione), ma anche “L’amica geniale” (in attesa della quarta stagione anche lei), “Mina Settembre” (è in arrivo la terza stagione) e “Il Commissario Ricciardi” (a breve la terza stagione).

Le altre location

Oltre a Napoli, anche Orvieto, il delizioso borgo umbro abbarbicato su una rupe di tufo, di ha ospitato parte delle riprese della serie. L’iconico e suggestivo Teatro Mancinelli, inaugurato nel 1866 con “La Favorita” di Donizetti, è, infatti, un palco di particolare rilevanza nella storia. È proprio su quel palco che Regina ha l’occasione di spiccare il volo verso il successo e di mettere a frutto gli insegnamenti del suo maestro.