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Itinerario a Genova sulle tracce di Fabrizio De André

Seguire le tracce di Fabrizio De André a Genova è un viaggio nell’anima di una città che lo ha ispirato, cullato, amato. Un’esperienza che va ben oltre la semplice visita turistica ma che consente di immergersi nei luoghi dove è nato, cresciuto e ha composto alcune delle sue più celebri canzoni. Camminare per Genova con Faber nel cuore significa lasciarsi guidare tra i contrasti di una città verticale e profonda, plasmata da luce e ombra, da ricordi e vita vera.

Chi arriva con la voglia di conoscere la sua Genova deve dimenticare le rotte facili. Deve inoltrarsi nei vicoli, ascoltare il mormorio del porto, perdersi nel groviglio dei caruggi. Solo così si può avvicinare l’essenza di un artista che ha saputo dare voce a chi non ne aveva.

Villa Saluzzo Bombrini

La storia di Fabrizio De André comincia in un contesto borghese, tra i saloni eleganti di Villa Saluzzo Bombrini, nel quartiere di Albaro. Una dimora storica che, nei primi anni della sua vita, fu casa e rifugio. I genitori vi si trasferirono quando lui era ancora un bambino, e quella villa, soprannominata “il Paradiso”, diventò il suo primo universo, fatto di regole, agi e silenzi.

Ma De André non fu mai prigioniero di quel mondo. Nonostante le origini, sentiva forte il richiamo della libertà, l’urgenza di cercare un senso diverso alle cose. Come ricordava don Andrea Gallo, il suo spirito era già in rotta verso l’altrove, animato da un’urgenza profonda di ribellione, di esplorazione, di verità.

Villa Saluzzo non fu mai rinnegata, ma certo fu il punto da cui salpò per inseguire la poesia della vita, in direzione ostinata e contraria.

Via del Campo 29 rosso

Poi c’è Via del Campo. E non servirebbe nemmeno aggiungere altro, perché basta pronunciarla per evocare una delle canzoni più amate e struggenti di De André. Al civico 29 rosso, nel cuore pulsante della città vecchia, oggi si trova un museo che porta proprio quel nome. Un luogo che raccoglie memorie, immagini, strumenti, parole. Ma soprattutto, emozioni.

Qui sorgeva lo storico negozio di Gianni Tassio, appassionato e custode della musica della “Scuola genovese”. Oggi quello spazio è diventato un punto di riferimento per chi vuole conoscere l’uomo, oltre che l’artista: la voce di De André risuona ancora tra queste mura, e chi entra lo fa in punta di piedi, quasi a non disturbare.

I portici di Sottoripa

Scorcio di Sottoripa, Genova

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Particolare dei Portici Di Sottoripa

Per chi cerca il battito quotidiano della Genova di Faber, i portici di Sottoripa sono una tappa imprescindibile. Sotto queste arcate si mescolano odori, dialetti, volti. È qui che, negli anni Cinquanta, Fabrizio passava le serate in compagnia dell’amico Paolo Villaggio, al Ragno Verde, un locale popolare citato anche nel romanzo Un destino ridicolo. E poco distante, in via XX Settembre, si esibiva per la prima volta al locale La Borsa di Arlecchino.

Era un’epoca di fermento, di canzoni che nascevano tra le friggitorie, le pescherie, i bar rumorosi. Qui De André ascoltava, osservava, prendeva appunti con gli occhi e con l’anima. Ogni sguardo, ogni parola, diventava materia viva per le sue ballate. Qui la Genova reale diventava poesia.

Confetteria Romanengo

Passeggiando nei pressi della Maddalena, tra quelle vie che oggi sono multietniche e vibranti ma conservano ancora l’anima antica dei tempi duri, ci si imbatte in un gioiello raro: la Confetteria Romanengo. Fondata nel 1780, si trova in via Roma 51 e sembra appartenere davvero a un’altra epoca. Eppure, proprio qui, tra pasticcini e caramelle di violetta, si snoda una delle immagini più graffianti di De André, nella canzone dedicata al naufragio della London Valour.

Romanengo è simbolo e metafora: della città divisa, della dolcezza che coesiste con la crudeltà, della bellezza che non cancella la sofferenza. Qui si respira il contrasto tipico della “città vecchia”, quella che “non dà i suoi raggi”, ma accoglie tutti: santi e peccatori, marinai e mendicanti, donne innamorate e prostitute stanche. Una città che non giudica, ma racconta.

Il Teatro Carlo Felice

Teatro Carlo Felice

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Largo Sandro Pertini a Genova, dove si affaccia il Teatro Carlo Felice

Ma ci sono anche luoghi dove la musica si fa solenne, e uno di questi è il Teatro Carlo Felice. A pochi passi da Piazza De Ferrari, il grande teatro cittadino accolse nel 1997 uno dei concerti più memorabili di De André: quello della vigilia di Natale. Una data diventata leggenda, un momento in cui la sua voce si mescolava con la suggestione delle luci, con l’acustica perfetta, con il cuore del pubblico che lo ascoltava in religioso silenzio.

Oggi il teatro è sede della stagione lirica e sinfonica, ma chi conosce la storia di Faber non può non sentirne ancora l’eco, tra le file rosse delle poltrone e i velluti che trasudano emozioni.

Piazza Cavour

Scendendo verso il mare, si arriva in Piazza Cavour. È un altro scorcio della “crêuza” genovese, dove si intravede l’anima del vecchio mercato ittico, quello stesso che ha ispirato Crêuza de mä. Una piazza che vive al ritmo delle voci, dei richiami, delle cassette di pesce appena pescato.

Poco più in là, oggi, si cammina lungo una strada pedonale che affianca l’Acquario, e che porta il nome di Fabrizio De André. Sedersi su una panchina, qui, è come mettersi in ascolto: delle onde, della città, dei ricordi. Alle spalle, i vicoli e i palazzi. Davanti, il mare. È il punto perfetto per capire Genova, e forse anche un po’ sé stessi.

La Stazione di Sant’Ilario

Chi conosce Bocca di Rosa sa bene quanto sia importante questa tappa. A Sant’Ilario, sulle alture che dominano la città, c’è una vecchia stazione ferroviaria. È lì che arrivava, tra l’imbarazzo e la curiosità, la protagonista della celebre ballata. E oggi, proprio accanto ai binari dismessi, spicca una scultura a forma di libro, con un acrostico dedicato a lei, a quella donna che ha scardinato i moralismi di un intero paese.

La vista da qui è a dir poco spettacolare ed è impossibile non pensare a De André, alla sua voce che raccontava gli ultimi con dignità, che trasformava lo scandalo in umanità.

Nervi

Il viaggio si conclude a Nervi, uno dei luoghi del cuore di De André. Qui, dove la costa ligure si fa poesia, Faber veniva a passeggiare, a respirare il mare, a cercare ispirazione. La passeggiata Anita Garibaldi è uno dei percorsi più suggestivi della riviera, sospeso tra la scogliera e i profumi della macchia mediterranea.

È facile immaginare “Il pescatore” seduto all’ombra dell’ultimo sole, con la pipa tra le dita e lo sguardo perso nell’infinito. Nel quartiere di Nervi, il tempo sembra rallentare. E Genova, ancora una volta, si rivela: malinconica, intensa, irripetibile.

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I musei di Salisburgo: tra storia, arte e musica

Salisburgo è una città dal fascino intramontabile, famosa per il suo patrimonio storico, artistico e musicale. I suoi musei raccontano secoli di storia, dalle residenze nobili fino ai luoghi legati al celebre compositore Wolfgang Amadeus Mozart. Vedremo insieme come in realtà questa incantevole città sappia conquistare ogni tipo di viaggiatore grazie anche alla sua capacità di unire il fascino della sua storia con la contemporaneità.

Salisburgo oltre Mozart

Salisburgo deve molto al suo compositore simbolo ma offre molto di più: ti permette un viaggio nel suo centro storico barrocco ma anche in un luogo in cui storia, cultura e innovazione si fondono perfettamente.

Dai castelli medievali ai moderni hangar aeronautici, ogni museo offre un’esperienza unica che attira visitatori da tutto il mondo. Scopriamo insieme quindi le principali attrazioni museali di Salisburgo attraverso un itinerario perfetto per conoscere il cuore culturale della città e immergersi nella sua magia senza tempo.

Se hai intenzione di visitare diversi musei e attrazioni, considera la possibilità di acquistare la Salzburg Card, che ti consentirà gli ingressi gratuiti in molti di questi, l’utilizzo dei mezzi di trasposto pubblici, sconti e agevolazioni per manifestazioni culturali, concerti e altre mete turistiche. Inoltre, c’è sempre il vantaggio di non dover fare la fila alla cassa. La carta può essere valida per 24, 48 o 72 ore.

DomQuartier Salzburg, scopri il cuore barocco della città

Il DomQuartier di Salisburgo è il cuore storico del potere politico e religioso della città, un complesso museale che riunisce la Residenza, il Duomo e l’Abbazia di San Pietro. Questo insieme architettonico rappresenta il centro barocco del patrimonio mondiale dell’UNESCO e offre ai visitatori un viaggio affascinante attraverso 1300 anni di storia, arte, musica e architettura.

statua mozart

Fonte: iStock

Salisburgo è intimamente legata a Mozart ma offre anche molto altro

La Residenza di Salisburgo 

Nel cuore del centro storico sorge la Residenza di Salisburgo, un tempo centro del potere dei principi arcivescovi. Oggi, l’Antica Residenza è visitabile grazie al percorso del DomQuartier, che comprende anche il Duomo e il Monastero di San Pietro.

Attraversando le sontuose sale di gala della Residenza, si può ammirare un’eccezionale collezione di pittura europea dal XVI al XIX secolo. Il percorso museale inizia dalla Sala dei Carabinieri, costruita intorno al 1600 sotto il principe arcivescovo Wolf Dietrich, utilizzata sia come soggiorno sia per spettacoli teatrali e grandi feste.

Un’altra sala di grande rilievo è la Sala dei Cavalieri, dove il 1° maggio 1816 l’imperatore Francesco I ricevette il giuramento di fedeltà degli stati salisburghesi, sancendo l’annessione di Salisburgo all’Austria.

Nel corso dei secoli, la Residenza ha subito molte trasformazioni. Sotto Wolf Dietrich von Raitenau ha acquisito l’aspetto attuale e fino all’Ottocento è stata il luogo in cui i sovrani salisburghesi prendevano le decisioni più importanti per il loro regno. Tra gli ospiti più celebri figura Napoleone III, ricevuto dall’imperatore Francesco Giuseppe nel 1867.

Oggi la Residenza non è solo un museo, ma ospita anche eventi di grande prestigio: ricevimenti, congressi e concerti, soprattutto nella Sala dei Cavalieri, nota per la sua acustica eccellente. Inoltre, alcune aree del palazzo arcivescovile sono utilizzate dall’Università di Salisburgo, tra cui l’Ala Toscana, sede della facoltà di giurisprudenza.

Orari di apertura:

Gli orari possono variare a seconda della stagione, per questo ti consigliamo di controllare il sito ufficiale prima della visita.

Residenza Salisburgo

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Visita la Residenza per conoscere in modo approfondito la storia di Salisburgo

Le sale di rappresentanza della Residenza

Per secoli, la Residenza è stata il centro del potere dei principi arcivescovi, fungendo da palazzo e luogo di rappresentanza. Le sue sontuose Sale di Rappresentanza raccontano l’evoluzione artistica dal Rinascimento al Classicismo, con decorazioni raffinate e affreschi spettacolari. Questo luogo è anche profondamente legato alla musica:

  • nel Carabinierisaal, nel 1617, venne messa in scena la prima opera a nord delle Alpi.
  • nella Sala delle Conferenze Wolfgang Amadeus Mozart, all’età di soli sette anni, si esibì per la corte principe-arcivescovile, dando inizio alla sua carriera musicale.

La Galleria della Residenza

Fondata nel 1923, la Galleria della Residenza ospita mostre temporanee con capolavori dell’arte olandese, italiana, francese e austriaca dal XVI al XIX secolo, offrendo una panoramica affascinante dell’arte europea.

La Terrazza Dombogen, per una vista mozzafiato

Il passaggio Dombogen collega la Residenza con il Duomo e conduce a una terrazza panoramica che offre una vista spettacolare sul centro barocco di Salisburgo. Da qui si ammirano le piazze più iconiche della città: la Piazza del Duomo, la Piazza della Residenza e la Piazza del Capitolo.

A partire dal 2024, nella Galleria Dombogen i visitatori possono esplorare un’animazione digitale sulla trasformazione architettonica di Salisburgo in una città barocca, iniziata nel 1600 sotto il principe arcivescovo Wolf Dietrich von Raitenau.

Il Nordoratorio, arte e storia nel Duomo

All’interno del Duomo, il Nordoratorio ospita mostre temporanee in quattro sale riccamente decorate con stucchi risalenti al 1628. Un ambiente particolarmente suggestivo è l’Oratorio di San Rupert, con un altare e affreschi che raccontano la vita del santo patrono della città.

L’Organo del Duomo

Il percorso del DomQuartier conduce sopra l’organo principale del Duomo, da cui si può ammirare l’intera navata della cattedrale, uno degli esempi più spettacolari del primo barocco. Qui, potrai percepire l’acustica unica di questo luogo sacro e immaginare le magnifiche esecuzioni musicali che hanno risuonato nei secoli.

Il Museo del Duomo e i 1300 anni di tesori ecclesiastici

Fondato nel 1974 nel Nordoratorio, il Museo del Duomo raccoglie alcuni dei tesori più preziosi della storia della Chiesa salisburghese. Tra i pezzi più importanti:

  • Il Tesoro del Duomo, con calici, ostensori e manufatti liturgici di straordinaria bellezza.
  • Opere d’arte gotiche e barocche provenienti da chiese e monasteri di Salisburgo.
  • La Croce di San Rupert, la più grande croce metallica dell’Alto Medioevo conservata in Austria.

La Camera delle Meraviglie e dell’Arte

Nel XVII secolo, il principe arcivescovo Guidobald Thun creò una straordinaria Camera delle Meraviglie, raccogliendo oggetti esotici, opere d’arte e invenzioni scientifiche per stupire i suoi ospiti.

Ancora oggi, questa collezione affascina i visitatori con il suo mix di curiosità naturali, arte e tecnologia. Il pavimento in marmo, la volta a stucco e le vetrine originali conferiscono all’ambiente un fascino d’altri tempi.

La Galleria Lunga 

Con i suoi 70 metri di lunghezza e il soffitto decorato da elaborati stucchi, la Galleria Lunga è una delle prime gallerie d’arte costruite a nord delle Alpi. Un tempo serviva come collezione privata dei principi arcivescovi, mentre oggi ospita imponenti dipinti provenienti dall’Abbazia di San Pietro.

Il Museo di San Pietro 

Nel Wallistrakt, il Museo di San Pietro espone opere d’arte sacra appartenenti all’abbazia più antica del mondo germanofono. Tra i pezzi più preziosi vi è la Mitra Pretiosa (1480), un copricapo episcopale decorato con gemme e perle, simbolo della potenza spirituale e politica dell’epoca.

Orari di apertura

Visitando il DomQuartier di Salisburgo ti immergerai in un viaggio attraverso la storia, la musica e l’arte barocca. Ogni sala, ogni galleria e ogni terrazza raccontano la grandezza della città e dei suoi principi arcivescovi, offrendoti un’esperienza culturale senza pari.

Il DomQuartier è visitabile:
  • Dal mercoledì al lunedì, ore 10:00 – 17:00
  • Luglio e agosto tutti i giorni, ore 10:00 – 18:00
  • Dal primo dicembre al 6 gennaio tutti i giorni, ore 10:00 – 17:00
  • Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
  • Chiuso il 24 dicembre
casa mozart

Fonte: iStock

Impossibile non notare la casa natale di Mozart

La casa natale di Mozart: sulle orme del genio

Un’attrazione imperdibile per gli amanti della musica e in generale per chiunque arrivi in città è la Casa natale di Mozart, situata al numero 9 di Getreidegasse. Qui, il 27 gennaio 1756, nacque il grande compositore. La famiglia visse in questo edificio per 26 anni, fino al trasferimento nella nuova residenza di Makartplatz.

Oggi, la casa è un museo tra i più visitati dell’Austria. Il percorso espositivo permette di immergersi nell’epoca di Mozart, ammirando gli spazi originali, ricostruiti con l’arredamento tipico del Settecento. Tra gli oggetti più preziosi figurano:

  • Il violino da bambino di Mozart,
  • Il clavicordo su cui compose numerose opere,
  • Lettere e documenti originali della famiglia Mozart.

Inoltre, un’interessante collezione di ritratti ti permetterà di conoscere il compositore attraverso i dipinti realizzati quando era ancora in vita.

Orari di apertura:

  • Tutti i giorni: ore 9:00 – 17:30
  • 24 dicembre: ore 9:00 – 13:00
  • 1 gennaio: ore 12:00 – 17:30
  • Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura

Mozart Residence: la vita del compositore a Salisburgo

Nel 1773, la famiglia Mozart si trasferì in Makartplatz, nella cosiddetta “Casa del Maestro di Danza”, oggi nota come Mozart Residence. L’appartamento era più spazioso e adatto per ospitare eventi musicali.

Dopo la morte di Leopold Mozart, il padre del compositore, nel 1787, la casa passò di mano fino a essere parzialmente distrutta durante un bombardamento nel 1944. La Fondazione Internazionale Mozarteum la acquistò e, nel 1996, fu riaperta come museo.

Oggi vi si trovano esposti documenti e ritratti originali, oltre al pianoforte di Mozart. Sono disponibili anche proiezioni multimediali, concerti e mostre temporanee.

Orari di apertura:

  • Tutti i giorni: ore 9:00 – 17:30

La Casa del Flauto Magico

All’interno del cortile della Mozart Residence si trova una piccola casa in legno, nota come Casa del Flauto Magico. Secondo la tradizione, fu qui che Mozart compose l’omonima opera nel 1791, poco prima della sua morte.

Originariamente situata a Vienna, nel giardino del Freihaustheater, fu trasferita a Salisburgo nel 1873 grazie all’iniziativa della Fondazione Mozarteum. Dopo un attento restauro nel 2022, la casetta è tornata al suo aspetto originale, con la tipica colorazione verde dell’epoca di Mozart.

terrazza panoramica Hohensalzburg

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Fermati ad ammirare la magnifica vista sulla terrazza panoramica di Hohensalzburg

La Fortezza di Hohensalzburg 

Arroccata sopra la città, la Fortezza di Hohensalzburg è una delle sue principali attrazioni turistiche. Al suo interno potrai esplorare diversi musei:

  • Il Museo della Fortezza, che racconta la vita dei principi-arcivescovi con reperti storici.
  • Il Museo delle Marionette e il Museo del Reggimento Rainer, che esplorano la cultura e la storia militare della regione.
  • Le Sale dei Principi, perfettamente conservate dal 1501, con la suggestiva Camera d’Oro.

Il Tour Panoramico permette di attraversare le antiche prigioni e raggiungere una piattaforma da cui si gode la vista più spettacolare della città.

Palazzo e Giardini Mirabell, bellezza barocca e cinema

Anche se il Palazzo Mirabell è oggi la sede del municipio, la sua Sala di Marmo è una delle più spettacolari d’Europa, spesso scelta da sposi in arrivo da tutto il mondo. Tuttavia, la vera attrazione sono i Giardini Mirabell, un autentico capolavoro barocco che i turisti riconoscono per la loro apparizione nel film musicale del 1965 Tutti insieme appassionatamente. Tra le aree più interessanti ti segnaliamo il Giardino dei Nani, il Teatro di Siepi e la Fontana di Pegaso.

Giardini Mirabell

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I famosi Giardini di Mirabell sono una tappa imperdibile del tuo viaggio a Salisburgo

Hangar-7, tra aerei storici e arte contemporanea

Se ami la tecnologia e il design, Hangar-7 è una tappa obbligata. Ospita la collezione di aerei storici dei Flying Bulls, tutti perfettamente funzionanti, ed è un luogo in cui l’arte si fonde con l’ingegneria aeronautica.

Grazie alla sua struttura in acciaio e vetro, il museo cambia aspetto a seconda della luce del giorno, creando un’atmosfera unica. L’Hangar-7 è un centro di scambio culturale, dove esposizioni artistiche e incontri tra creativi arricchiscono l’esperienza dei visitatori.

Orari di apertura:

  • Lunedì ore 9:00 – 20:00
  • Dal martedì al sabato ore 9:00-22:00
  • Domenica ore 9:00-17:00
  • Chiuso dal 22 al 26 dicembre, dal 31 dicembre al 2 gennaio e da gennaio a maggio per manutenzione.
Hangar-7

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Questo moderno museo saprà lasciarti a bocca aperta

Il Museo del Natale, per chi ama la magia delle Feste tutto l’anno

Situato sopra il Café Glockenspiel, il Museo del Natale è una vera chicca per gli amanti delle tradizioni. Qui si può ammirare una collezione unica di oggetti natalizi storici che raccontano come la festività veniva celebrata tra il 1840 e il 1940. Durante l’Avvento, il museo è ancora più suggestivo, grazie alle decorazioni e alle mostre speciali.

Orari di apertura:

  • Dal mercoledì alla comenica, ore 10:00 – 18:00
  • Aperto tutti i giorni in estate e durante l’Avvento
  • Chiuso da febbraio a metà marzo

Il Mondo della Birra Stiegl, tra storia e degustazioni

Per chi vuole scoprire il legame tra Salisburgo e la birra, il Mondo della Birra Stiegl è un’esperienza imperdibile. Oltre a un museo interattivo che racconta la storia della birra, è possibile visitare la sala di produzione e assistere all’imbottigliamento, con un ritmo impressionante di 90.000 bottiglie all’ora. Un plus? La degustazione finale di birre artigianali.

Orari di apertura:

  • Museo e negozio: ogni giorno, ore 10:00 – 19:00 (chiuso il 1° e 6 gennaio, 25 e 26 dicembre, 31 dicembre).
  • Visite guidate: tutti i giorni con tour in tedesco e inglese
Birrificio Stiegl

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Vivi un’esperienza particolare nel birrificio di Salisburgo

Museum der Moderne, due sedi per approfondire l’arte moderna

Salisburgo ospita due sedi del Museum der Moderne, che insieme offrono una panoramica dell’arte contemporanea in un contesto storico affascinante. Entrambe le sedi offrono guide multimediali interattive tramite l’app MuseumStars.

  • Rupertinum (Altstadt): situato in un edificio barocco, è noto per la sua collezione fotografica e l’archivio della Generali Foundation.
  • Mönchsberg: un’architettura moderna che si affaccia sulla città, con esposizioni su quattro piani dedicate all’arte del XX e XXI secolo.

Orari di apertura:

  • Martedì – domenica, ore 10:00 – 18:00, giovedì fino alle 20:00
  • Chiuso il 25 dicembre

I musei di Salisburgo rappresentano un viaggio attraverso la storia, l’arte e la tradizione, offrendo esperienze adatte a ogni tipo di visitatore. Dalla grandezza medievale della Fortezza di Hohensalzburg alla modernità dell’Hangar-7, fino alla magia del Natale e all’arte contemporanea, ogni museo ti aprirà una finestra sull’anima di questa straordinaria città.

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Al Museo della Scienza arriva un pezzo unico per la storia artistica di Milano

Il Teatro alla Scala è uno dei luoghi più importanti di Milano perché, sin dalla sua istituzione nel 1778, ha accompagnato l’evoluzione sociale e culturale della città. Tempio della lirica e luogo della “prima” più famosa d’Italia, dal 15 marzo 2025 sarà anche protagonista di una mostra allestita al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci. O meglio, è un suo dettaglio storico a essere il soggetto principale.

Il nuovo allestimento “In Scena”, infatti, racconta il rapporto tra teatro, musica e tecnica attraverso la valorizzazione di un modulo del palcoscenico storico del Teatro alla Scala. Qui viene approfondita la sua complessa ingegneria, insieme ad alcuni beni provenienti dalle collezioni di strumenti musicali e tecnologie del suono del museo e ai costumi di scena scaligeri.

La storia del palcoscenico del Teatro alla Scala

Il Teatro alla Scala è uno dei teatri italiani più famosi, nato nella Milano asburgica di fine Settecento. Da sempre uno dei principali luoghi di incontro dell’alta società, nel corso dei secoli è stato protagonista di lavori ingegneristici innovativi che hanno permesso il suo funzionamento e successo. Uno di questi è il palcoscenico storico a ponti mobili realizzato nel 1938 su progetto dell’ingegnere Luigi Lorenzo Secchi, conservatore del Teatro alla Scala dal 1932 al 1982.

A renderlo unico è un particolare sistema, innovativo al tempo, che ha consentito di realizzare cambi di scena rapidi e sicuri. Il palcoscenico fu utilizzato per oltre 60 anni (dal 1938 al 2002), sopravvivendo anche ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale che danneggiarono profondamente l’intero edificio, tanto da non poter essere utilizzato per i tre anni successivi. L’attuale palcoscenico del Teatro alla Scala, progettato nel 2004 dall’ingegner Franco Malgrande, è stato modellato ispirandosi a questa storica struttura.

Cosa vedere alla mostra “In Scena”

Il progetto “In Scena”, realizzato grazie alla collaborazione con il Comune di Milano, la Fondazione Teatro alla Scala, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano e al contributo di Fimesa – Famiglia Sordi, permette di ammirare il palcoscenico, lungo 6 metri e largo 2,40, ma non solo.

Tutt’intorno al manufatto è stata allestita una mostra iconografica con foto, locandine e disegni provenienti dal Politecnico di Milano, che conserva il fondo archivistico Secchi e documenta più di mezzo secolo di progetti per il teatro, dal Teatro alla Scala, con il Museo Teatrale e l’Archivio Fotografico, dalla Raccolta delle Stampe Bertarelli presso il Castello Sforzesco di Milano e dalla Biblioteca Comunale di Foligno, che conserva i disegni di Giuseppe Piermarini.

A completare l’esposizione ci sono tre gruppi di beni storici. Il primo è dedicato al rapporto tra musica e teatro, con l’esposizione di alcuni strumenti musicali del XIX secolo appartenenti alle collezioni del museo, restaurati per l’occasione, tra cui un’Arpa Gotica Érard del 1844. Il secondo gruppo comprende filmati di rappresentazioni scaligere e due costumi di scena provenienti dai Laboratori del Teatro alla Scala, mentre il terzo è dedicato alla nascita delle tecniche di registrazione del suono e alla importante opportunità di immortalare musiche e voci dei grandi cantanti.

Come ha dichiarato Emanuela Carpani, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Milano: “L’esposizione riesce a valorizzare efficacemente un modulo dei ponti mobili del palcoscenico realizzato nel 1938, inserendolo nel percorso espositivo del museo e corredandolo di alcuni elementi funzionali alla sua lettura, compresi accorgimenti expografici e supporti audiovisivi di qualità”.

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New Orleans, cosa vedere e cosa fare nella città del voodoo

Viene chiamata amichevolmente ‘The Big Easy”, un soprannome che evoca quella particolare atmosfera vivace e rilassata, il ricco patrimonio culturale, la scena musicale e lo stile di vita generalmente spensierato che differenzia la splendida New Orleans dalle altre città statunitensi. Inoltre, un’altra caratteristica che avvalora la sua atmosfera da vita lenta, è il fatto di essere una città facilmente esplorabile a piedi.

Gran parte del centro storico è stato progettato nel XVIII secolo, quindi le strade si prestano a essere percorse con una tranquilla passeggiata. Qui, a differenza della maggior parte delle città americane, viaggiare in auto è spesso superfluo. E così, lasciandovi avvolgere dal suo fascino d’altri tempi, scoprirete cosa vedere e cosa fare, dal visitare il Museo d’Arte o il Museo Nazionale della Seconda Guerra Mondiale all’assistere a un concerto di musica dal vivo. D’altronde siete a New Orleans, la musica non può assolutamente mancare nel vostro itinerario.

Dove si trova New Orleans

New Orleans si trova nel sud degli Stati Uniti d’America, precisamente nello stato della Louisiana. Appartiene alla regione del delta del Mississippi ed è situata lungo entrambe le rive del fiume: i suoi quartieri più famosi, come il celebre Quartiere Francese, si trovano sulla riva sinistra.

Cosa vedere a New Orleans

Qui abbiamo raccolto le nostre scelte su cosa vedere a New Orleans, coprendo sia i classici che le attrattive più insolite, così da aiutarvi a pianificare al meglio il vostro viaggio.

I cimiteri di New Orleans

Potrebbe essere un po’ insolita come cosa da vedere a New Orleans, ma in realtà i suoi cimiteri rappresentano un luogo fondamentale per approfondire la storia della città. Le famose tombe e i mausolei sono realizzati fuori terra in marmo, una soluzione elaborata in passato per contrastare il problema del terreno umido e paludoso. Spesso chiamati ‘città dei morti’, offrono un’esperienza allo stesso tempo cupa e affascinante che, nei cimiteri più famosi, può essere vissuta in compagnia di una guida che vi racconterà con cura la storia del luogo.

I cimiteri a New Orleans sono tantissimi e, a meno che non siate storici appassionati al tema, visitarli tutti è quasi impossibile. Se volete vederne alcuni, potete cominciare dal St. Louis Cemetery, location del famoso film Easy Rider, dov’è presente la tomba di Marie Laveau, la Voodoo Queen di New Orleans. Se siete appassionati di musica, sicuramente vi piacerebbe visitare il Lafayette 2 dove sono sepolti tanti musicisti famosi come Edgar “Dooky” Chase Jr., Paul Barbarin, Danny Barker ed Ernie K-Doe.

St. Charles Avenue

Tra le strade più famose di New Orleans c’è St. Charles Avenue. Estendendosi attraverso due quartieri (sia il centro che Uptown), la strada, ricca di storia, è lunga più di otto chilometri e possiede una propria linea di tram che sicuramente avrete visto nella maggior parte delle foto scattate in città. Conosciuta come una delle arterie residenziali più importanti della città, qui sono presenti numerose dimore storiche che cominciarono a comparire a partire dal 1800.

Il viale alberato St. Charles Avenue, infatti, ospita case maestose risalenti al XIX e XX secolo, le quali sfoggiano facciate a doppia galleria e dettagli in stile neoclassico greco e italiano. Gli appassionati di architettura si entusiasmeranno per siti come Gallier Hall, The Elms Mansion e la Wedding Cake House all’angolo tra Rosa Park e St. Charles.

Tram New Orleans

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Il tram storico che percorre St. Charles Avenue

I musei della città

Nella città di New Orleans c’è un museo per tutti! All’interno delle loro sale potrete scoprire le storie dietro i costumi e la cultura del Mardi Gras (il Carnevale) o immergervi nella più grande collezione d’arte degli Stati Uniti del Sud. Nel Museo d’Arte di New Orleans, infatti, troverete splendide collezioni con opere francesi e americane, oltre che mostre itineranti che spaziano dalla moda ai media digitali. Il museo merita una visita anche solo per l’edificio in cui è ospitato, situato all’interno di City Park, imponente e grandioso con le sue pareti di alabastro e le colonne greco-romane.

Particolarmente interessante è anche il Backstreet Cultural Museum, situato in uno dei più antichi quartieri afroamericani del Paese. Tra le collezioni più interessanti citiamo quella dedicata alle maschere e ai costumi di Mardi Gras, riccamente decorate con paillettes e perline, dalle influenze africane e dei nativi americani. La collezione include anche informazioni e manufatti relativi ai funerali jazz, alle “second lines” e ai “social aid and pleasure clubs”. Le mostre sono principalmente permanenti, anche se si tratta di un archivio in continua crescita di costumi, manufatti, cimeli, fotografie e film.

Le case degli scrittori americani più famosi

Non solo musicisti, l’atmosfera di New Orleans ha attirato a sé anche alcuni dei più importanti scrittori americani. “A New Orleans sentivo un piacevole sentimento di libertà. Qui potevo riprendere fiato”, lo disse durante un’intervista Tennessee Williams che visse in un appartamento al 722 di Toulouse dal 1938 al 1939 (ora parte della Historic New Orleans Collection), e in una casa a schiera al 632 di St. Peter St. nel 1946-1947. È qui che scrisse l’opera teatrale “Un tram che si chiama Desiderio”. Successivamente, nel 1962, Williams acquistò una casa a schiera al 1014 di Dumaine St.

Tra gli altri scrittori che vissero a New Orleans citiamo George Washington Cable, Kate Chopin e William Faulkner, che qui scrisse il romanzo “La paga dei soldati” mentre viveva al 624 di Pirate’s Alley, vicino all’iconica Cattedrale di St. Louis.

Cosa fare a New Orleans

Non solo cose da vedere, New Orleans è una città che si vive anche e soprattutto attraverso diverse esperienze, dall’ascoltare un concerto di musica jazz ai tour a bordo dei suoi tram storici.

Partecipare a un tour guidato

Soprattutto se avete poco tempo, il modo ideale per scoprire la città è partecipando a un tour guidato. A New Orleans sono davvero tantissimi! Dai classici tour a piedi, grazie ai quali visiterete i luoghi principali, dal French Quarter al Garden District, da Lafayette Cemetery a Frenchman Street, a quelli più particolari e divertenti come il ghost tour e il voodoo tour, organizzati solitamente di sera per creare un’atmosfera più inquietante.

Se cercate un tour più rilassato, l’ideale è salire sul battello a vapore Natchez per una crociera giornaliera che vi permetterà di approfondire la storia di New Orleans e del fiume Mississippi. In base al tour scelto, potreste avere anche musica jazz dal vivo. Oppure, se è proprio la musica l’aspetto che vi interessa, potreste partecipare al New Orleans Music & Heritage Tour: la visita inizia alla Louisiana Music Factory e racchiude tre secoli di storia musicale approfondendo luoghi storici come il Royal Orleans Hotel, da sempre uno dei preferiti di Led Zeppelin, Jefferson Airplane e The Grateful Dead, il tutto con i brani chiave condivisi tramite un altoparlante bluetooth.

Battello a vapore New Orleans

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Il battello a vapore Natchez

Salire sui tram storici

Tra i mezzi migliori per vedere la città ci sono i tram storici. Questi sono ideali per esplorare in modo economico e confortevole le numerose aree di New Orleans. Ci sono quattro linee distinte, ognuna con partenza dal centro, che vi porteranno attraverso il Quartiere Francese e oltre, in luoghi che altrimenti potreste non avere l’opportunità di visitare se non avete abbastanza tempo a vostra disposizione.

Prima di salire, ricordatevi alcune informazioni utili: se pagate in contanti, è necessario avere il resto esatto. Per gli adulti, il biglietto costa 1,25 dollari a corsa (i bambini dai cinque anni alla scuola superiore pagano 0,50 dollari e gli anziani/passeggeri con disabilità 0,40 dollari). Se volete pagare senza contanti, potete scaricare Le Pass, l’app ufficiale della New Orleans RTA, per visualizzare i percorsi con aggiornamenti in tempo reale, acquistare pass e ottenere maggiori informazioni sull’accessibilità.

Assistere a un concerto di musica jazz

Se volete assistere a un concerto in uno dei luoghi più autentici della città, andate al The Spotted Cat Music Club. In questo piccolo bar avrete l’occasione di ascoltare quartetti e quintetti di ottoni, assoli di clarinetto e voci potenti e swing. Il venerdì e il sabato sera potrebbe essere un po’ affollato, i giorni feriali invece sono una buona occasione per avvicinarsi alla band senza troppa folla. L’ingresso è gratuito, ma è necessario consumare almeno una bevanda.

Entrare alla Preservation Hall

Bisogna arrivare in anticipo e avere un po’ di pazienza per riuscire ad aggiudicarsi questa esperienza, ma ne vale davvero la pena. All’interno di un fatiscente edificio su St. Peters Street, nello storico Quartiere Francese, si trova uno dei locali di musica più rispettati al mondo, considerato la casa spirituale del jazz di New Orleans: la Preservation Hall.

Si tratta di una piccola stanza quadrata con alcuni posti a sedere e un piccolo palco dove la Preservation Hall Jazz Band, custode delle tradizioni del jazz di New Orleans com’era nel suo periodo d’oro cento anni fa, suona quattro o cinque set incandescenti di un’ora ogni sera per le circa 100 persone che riempiono le panchine.

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Salisburgo e le sue meraviglie tra bontà, Mozart e film memorabili

Quando si parla di viaggi in Austria, una delle prime destinazioni che salta alla mente di molti viaggiatori è Salisburgo. Tanti incontrano, per la prima volta, questa città grazie alle immagini di film come Tutti insieme appassionatamente che, proprio nel 2025, è arrivato al traguardo dei sessant’anni d’età. Per altri viaggiatori Salisburgo è sinonimo di grande musica classica, grazie al fatto di aver dato i natali a Mozart ed essere sede di un festival musicale che tutto il mondo le invidia. Musica e film a parte, Salisburgo è un luogo che ha molto da mostrare a chi decide di passare qualche giorno in città. Tra bellezze storiche, arte e quel pizzico di cose gustose che non mancano mai, Salisburgo saprà conquistare anche i viaggiatori con le aspettative più alte.

Come raggiungere Salisburgo dall’Italia

Salisburgo è semplice da raggiungere, soprattutto per chi vive nel Nord Italia. Da molte città, infatti, sono sufficienti cinque ore di viaggio in auto per arrivare da quelle parti. Chi ama viaggiare in treno non resterà deluso perché i tempi di percorrenza sono simili e i collegamenti – soprattutto da Verona Porta Nuova – sono giornalieri e attivi anche su più fasce orarie.

Chi parte da più distante, può approfittare di un volo per l’aeroporto internazionale di Salisburgo, dove atterrano sia compagnie di bandiera che low-cost. Salisburgo è collegata, attualmente, con Napoli, Olbia e Lamezia Terme. La programmazione dei voli è sempre in cambiamento: aggiunte e cambiamenti di destinazione potrebbero esserci di stagione in stagione.

Salisburgo e la sua storia di città-stato

Dalla fine della Prima Guerra Mondiale, Salisburgo è a tutti gli effetti parte dell’Austria. Sapevi che non è stato sempre così? Per praticamente più di mille anni, questa città ha lottato per mantenere il suo status di territorio indipendente. Da chi? Dalla vicinissima Germania e da tutto il resto dell’Impero degli Asburgo.

Venne definita città già alla fine del VIII Secolo, periodo in cui sfruttava già ampliamente il suo “oro bianco”: il sale, lo stesso elemento da cui nasce il suo nome. Salisburgo divenne presto una città-stato governata da un vescovo-principe. I tanti monasteri e chiese del centro sono testimonianza del fatto che appartenesse alla chiesa.

Il grande periodo di prosperità e ricchezza di Salisburgo arriva del XVII Secolo: i tanti palazzi barocchi della città lo testimoniano.  Il secolo dopo nacque Mozart e la fama di Salisburgo divenne immensa. Tutti la volevano così tanto che, nel 1921, venne fatto un referendum per far decidere agli abitanti se essere tedeschi o austriaci. Vinse l’Austria ma, poco tempo dopo, Salisburgo il primo territorio invaso dai tedeschi.

La storia della città è un leitmotiv che accompagna ogni viaggiatore, ancora oggi, in giro per le strade di Salisburgo, mostrando tutto il bello che tanti secoli di vita hanno lasciato sul territorio cittadino.

La fortezza di Hohensalzburg

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Il cortile interno della fortezza di Hohensalzburg

La Hohensalzburg : dove si ammira Salisburgo dall’alto

Sei a Salisburgo per la prima volta? Vai a visitare Hohensalzburg, ovvero la fortezza che domina dall’alto e dà una connotazione inconfondibile allo skyline della città. Entrare in questo luogo che fu, a lungo, un presidio militare e di difesa molto importante, ti permetterà di ammirare Salisburgo dall’alto e renderti conto della sua forma e delle sue caratteristiche.

La fortezza è in uso dal 1077 e venne fatta costruire proprio da un Vescovo-principe, durante un periodo particolarmente turbolento. Questo luogo di difesa subì varie ristrutturazioni e ampliamenti, arrivando alla forma attuale indicativamente nel XVI Secolo.

Una cosa bella della visita alla fortezza di Hohensalzburg è il fatto di poterla raggiungere con la funicale. Questa parte da un piccolo vialetto pedonale del centro città, luogo che rivela ancora un po’ dell’aspetto che Salisburgo aveva nel Medioevo. Chi vuole, però, può salire e scendere anche a piedi.

All’interno della fortezza, si possono visitare le stanze dei Principi e troverai anche un museo che mostra la storia di questa che è considerata una delle più grandi fortificazioni medievali europee. Il fiore all’occhiello di Hohensalzburg è proprio il panorama: aperto, immenso e pronto a mostrarti sia la città dall’alto che la celebre Nonntal, la valle delle monache (da cui il suo nome) dove si trovava il monastero dove viveva la celebre Maria Von Trapp, la cui storia vera ha ispirato “Tutti insieme appassionatamente”.

Per quanto riguarda i biglietti, esistono diverse opzioni che includono o meno la funicolare e l’accesso alle varie aree della fortezza. I prezzi possono variare ma, se hai la Salzburg Card, sia l’ingresso che la funicolare saranno gratuiti.

A casa del vescovo: Duomo e Residenz

Il Duomo di Salisburgo si chiama, in realtà, Cattedrale di San Ruperto e San Vigilio ma nessuno la nomina così. Per tutti è Der Dom, il duomo. Anch’esso parte fondamentale del tipico profilo di Salisburgo che possiamo ammirare in foto e cartoline.

Il Duomo di Salisburgo visibile attualmente è una grandissima chiesa barocca con degli interni capaci di strabiliare. Venne costruito dopo un grande incendio sullo stesso sito in cui, fin dal VIII Secolo, si sono susseguite chiese di varia misura e stile.

Collegata al duomo, c’è anche la Residenz, ovvero la residenza del Vescovo-principe: si tratta di un vero e proprio palazzo degno di un re, il cui allestimento attuale è dovuto al gusto estetico si deve a Wolf Dietrich von Reitenau, un vescovo vissuto nel 1600 e particolarmente interessato a rendere la sua casa un’opera d’arte.

Duomo e Residenza a Salisburgo

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L’area del Duomo e della Residenz a Salisburgo

A casa di Mozart: due luoghi da conoscere

Mozart è il più celebre tra gli abitanti di Salisburgo e, in città, esistono ancora due case in cui la famiglia Mozart ha vissuto. La prima è la Mozart Gerburtshaus, ovvero la casa natale del musicista. Si trova sulla Getreidegasse, via che ti racconteremo tra poco. Viene chiamata anche Hagenauer Haus e vi troverai un museo dedicato non solo a Wolfgang ma anche al padre e alla sorella Anna. La musica era passione comune in famiglia!

La seconda casa di Mozart si trova al nr. 8 di Makartplatz ed è la Wohnhaus, ovvero l’abitazione in cui la famiglia visse dal 1773 al 1787. Si trasferirono perché la casa in cui nacque Wolfgang era diventata troppo piccola. Questa abitazione è ricostruita: venne, infatti, distrutta da un bombardamento durante la Seconda Guerra Mondiale. La città, però, teneva troppo a questo luogo e si decise di ricostruirlo secondo i disegni e la planimetria originali. Qui si tengono mostre temporanee e anche molti concerti.

Il cuore pedonale di Salisburgo: la Getreidegasse

La Getreidegasse è la via pedonale più famosa di Salisburgo e costituisce una l’arteria principale del centro storico. Questa via affascinante è conosciuta per le sue eleganti case medievali e le caratteristiche insegne in ferro battuto. Ogni negozio, infatti, deve avere un’insegna nello stile della via: non sono concesse eccezioni moderne e persino un celebre fast food si è dovuto adattare.

La Getreidegasse, come ti dicevamo, è la via in cui si trova la casa natale di Mozart e dove gran parte dei turisti passeggia e ammira le case più antiche di Salisburgo. Ai lati di questa via si aprono alcuni “passage, ovvero una sorta di passaggio segreto che perfette di fare delle scorciatoie attraverso i cortili delle case e arrivare, per esempio, dal lato opposto rispetto alla facciata sulla Getreidegasse. Mai perdersi un passage a Salisburgo: nascondono meraviglie da ammirare e fotografare.

La Getreidegasse a Salisburgo

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Le tipiche insegne della Getreidegasse

Il Mönchsberg e il suo ascensore

La fortezza non è stata abbastanza, per te, per ammirare Salisburgo dall’alto? Bene: prendi l’ascensore e raggiungi la terrazza panoramica del Mönchsberg. Le varie alture che circondano, molto da vicino, il centro storico di Salisburgo sono state tutte, in passato, di proprietà di confraternite religiose: per questo troverai nomi come Mönchsberg o Kapuzinerberg.  L’ascensore per il Mönchsberg parte da Anton-Neumayr-Platz ed è compreso nella Salzburg Card. Chi non la possiede, pagherà un biglietto di 4,60€ che comprende sia andata che discesa

Il Mönchsberg è un luogo speciale, non solo per il panorama. È anche sede di un museo di arte moderna davvero degno di nota, capace di stupire già dall’architettura che gli ha dato forma.

Il Petersfriedhof: il cimitero più antico di Salisburgo

Un luogo molto affascinante da vedere a Salisburgo è il Petersfriedhof, il cimitero che si trova nei pressi della chiesa di Sankt Peter, in pieno centro. È il più antico cimitero di Salisburgo e uno dei luoghi più suggestivi della città. Uno degli elementi più affascinanti del cimitero sono le catacombe scavate nella roccia dell’attiguo Mönchsberg.

Lo si visita gratuitamente e, al suo interno, si trovano alcune tombe barocche molto decorate, note soprattutto per le croci in ferro battuto particolarmente lavorate. Tra le personalità sepolte qui, potrai trovare Anna “Nannerl” Mozart, ovvero la sorella (amatissima) di Wolfgang.

I giardini dello Schloss Mirabell di Salisburgo

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I giardini dello Schloss Mirabell di Salisburgo

Dall’altro lato del Salzach: Lo Schloss Mirabell

Vuoi sapere da dove scattare la foto più bella dello skyline di Salisburgo? La risposta è semplice: dai giardini dello Schloss Mirabell. Si tratta di una delle attrazioni più affascinanti di Salisburgo. Fu costruito nel 1606 dall’arcivescovo Wolf Dietrich von Raitenau come residenza per la sua amante. In seguito, il castello fu ristrutturato in stile barocco e, successivamente, con un tocco più neoclassico dato che, nel 1818, un incendio lo danneggiò.

Perché lo Schloss Mirabell è così celebre? Semplice: è sempre merito di Tutti insieme appassionatamente. Nei giardini del castello, infatti, si svolge una delle scene più iconiche del film. Questo castello è ora sede dell’ufficio del sindaco di Salisburgo ma i giardini sono aperti a tutti e anche alcune sale sono visitabili. Il tutto sempre gratuitamente.

Il Sebastiansfriedhof: uno dei segreti di Salisburgo

Spesso, in viaggio, si cercano quei luoghi in cui non ci si trova proprio in compagnia di troppi altri viaggiatori. Salisburgo è una città molto amata dai turisti e potrebbe capitare, soprattutto visitando i posti più celebri, di trovarsi in compagnia di molte persone.

Questa cosa, di solito, non accade entrando nel Sebastiansfriedhof, un altro degli antichi cimiteri della città. Si trova dallo stesso lato della città dello Schloss Mirabell e, molto facilmente, lo incontrerai sulla tua strada per raggiungere i giardini del castello.

Questo cimitero ha un aspetto molto gotico e sembra quasi uscito da un romanzo. Fu aperto nel 1595 per volere dell’arcivescovo Wolf Dietrich von Raitenau, che desiderava un cimitero ispirato ai modelli italiani.

Tutta la famiglia Mozart (con esclusione di Wolfgang, che è al Zentralfriedhof di Vienna) è sepolta qui. Questo cimitero custodisce le spoglie di Paracelso, l’importante medico del periodo rinascimentale.

Cosa mangiare a Salisburgo: Bosna Wurst

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Bontà da mangiare a Salisburgo: il Bosna Wurst

Salisburgo per viaggiatori golosi

Quante cose si possono mangiare a Salisburgo? Tantissime e ce ne sono per tutti i gusti. Ogni locanda e chiosco di Salisburgo offre cucina tipica dell’area mitteleuropea: non mancherai di trovare Schnitzel di ogni tipo, così come strudel e torte pronte a farsi mangiare.

Ci sono tre particolarità da conoscere se hai voglia di scoprire l’essenza di Salisburgo a tavola. La prima ci porta dritti nella tradizione gastronomica dell’Impero Austro-Ungarico. Per via del commercio del sale, lungo il Salzach arrivavano genti di ogni parte dell’area sotto l’influenza degli Asburgo. Con i lavoratori dell’area balcanica è arrivato anche un panino che, ancora oggi, fa furore in città: si chiama Bosna ed è una delizia a base di wurst, cipolla e tante spezie.

La seconda delizia da conoscere a tavola a Salisburgo non è un piatto in sé, bensì un qualcosa che dà forte connotazione a un momento della giornata: la merenda. A Salisburgo troverai molte lavagne, fuori dai locali, che riportano la parola Jause. È quella che, in tedesco, si usa per la merenda. A Salisburgo si fa merenda con affettati locali, pane, qualche cetriolino e un po’ di formaggio.

Il cioccolatini – per dirla in modo esatto: le praline – sono qualcosa da assaggiare a Salisburgo. Tutti conoscono le Mozartkugeln ma pochi sanno che sono in ottima compagnia, soprattutto nella vetrina della pasticceria dove sono nate. Si tratta di Fürst Konditorei, fondata nel 1884 da Paul Fürst, un maestro pasticcere che nel 1890 inventò la famosa pralina di marzapane, pistacchio, nougat e cioccolato. La pasticceria produce le Mozartkugeln seguendo la ricetta originale e a mano, distinguendosi dalle versioni industriali che troviamo, di solito, ovunque. Le Mozartkugeln fatte artigianalmente hanno l’incarto argentato.

La pasticceria ha mantenuto il suo fascino storico e la sede principale si trova ancora in Brodgasse 13, nel cuore di Salisburgo. Quando entrerai lì dentro, non esitare ad assaggiare le praline dedicate a un altro celebre cittadino di Salisburgo: Christian Doppler.

Dove bere birra a Salisburgo

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Salisburgo è un luogo dove trovare ottima birra

Salisburgo per gli amanti della birra

Ami la birra e vuoi gustare qualcosa di molto buono in luogo unico? Salisburgo è la città giusta per te e lo è ancora di più il convento degli Agostiniani che trovi in città. Conosciuta come Augustiner Bräu, questo birrificio con annesso Biergarten (e, ricordiamolo, convento ancora attivo) è stato aperto nel 1621, ai piedi del Mönchsberg e, oggi, accoglie le persone dal primo pomeriggio fino a sera inoltrata.

La particolarità dell’Augustiner Bräu: si vende solo da bere. Per questo motivo, è possibile portarsi da mangiare dall’esterno e arrivare, addirittura, con il proprio cesto del pic-nic. All’interno dell’area del Biergarten sono stati dati in concessione degli spazi ad alcune attività di ristorazione, in modo da fornire cibo a vuole passare un bel momento in quel luogo così particolare.

Non c’è servizio al tavolo: si va in cassa e, dopo il pagamento, ti verrà consegnato il tuo boccale da far riempire con la birra che sceglierai. Ne vuoi un’altra? Torni in cassa, paghi, risciacqui da solo il tuo bicchiere e lo fai riempire nuovamente. Soprattutto con la bella stagione, trascorrere un tardo pomeriggio o una serata dall’ Augustiner Bräu di Salisburgo rappresenta un’esperienza indimenticabile.

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Ora puoi visitare gratuitamente 5 palazzi storici (e privati) campani

In attesa della primavera, la Campania si conferma una terra di straordinaria bellezza e ricchezza culturale, pronta ad accogliere visitatori desiderosi di un’esperienza autentica e immersiva. Per il secondo anno prende il via “In dimora”, un’iniziativa che offre l’opportunità di conoscere gratuitamente alcune delle più belle e importanti dimore storiche della regione, comprese quelle private.

Grazie a questa iniziativa, il pubblico potrà varcare le soglie di residenze normalmente chiuse, partecipando a un viaggio tra storia, arte e musica che si snoderà dal mese di febbraio a marzo. Un’occasione unica per ammirare palazzi di pregio e riscoprirne il valore culturale e artistico, durante gli ultimi weekend che precedono l’arrivo della bella stagione.

“In dimora”, il progetto di riscoperta dei palazzi storici

L’iniziativa “In dimora” rientra nei Progetti Speciali in ambito culturale e turistico promossi dalla Regione Campania e finanziati attraverso Scabec – Società Campana Beni Culturali. L’obiettivo di questo progetto, oggi alla sua seconda edizione, è quello di valorizzare edifici di grande interesse storico – spesso poco conosciuti – e restituirli simbolicamente alla comunità.

Si tratta di un’iniziativa culturale a 360°: le aperture straordinarie, gratuite per il pubblico, sono infatti arricchite da visite guidate, concerti esclusivi e degustazioni, così da permettere ai visitatori di vivere questi spazi in maniera realmente immersiva. Ogni appuntamento sarà dunque accompagnato dalla performance di un artista, che renderà ciascuna visita un’esperienza multisensoriale e suggestiva.

Come sottolineato da Pantaleone Annunziata, amministratore unico di Scabec, “Questi edifici, pur essendo di proprietà privata, custodiscono un’eredità collettiva che merita di essere condivisa”. Ecco perché “In dimora” si preannuncia anche quest’anno come un appuntamento imperdibile per appassionati di storia, arte e tradizioni locali che si trovano in Campania.

Alcune delle dimore visitabili fino a marzo

Il viaggio prenderà il via sabato 22 e domenica 23 febbraio con l’apertura di Palazzo San Carlo a Santa Maria Capua Vetere (CE), un’elegante residenza settecentesca, unica casa-museo dedicata alla lirica napoletana. Qui i visitatori potranno immergersi nella storia della musica e scoprire l’eredità artistica legata a questo luogo. L’1 e il 2 marzo, invece, si apriranno le porte di Palazzo Mustilli a Sant’Agata de’ Goti (BN), situato nello splendido borgo medievale, che racconta la storia della viticoltura nel Sannio, testimoniando la tradizione vinicola di una delle zone più rinomate della Campania.

Dall’8 al 9 marzo, i visitatori potranno ammirare la neoclassica Villa Wenner a Pellezzano (SA), residenza appartenuta a una famiglia di imprenditori di origine svizzera, un esempio straordinario di architettura ottocentesca immersa nel verde della provincia salernitana. Il 15 e 16 marzo, l’itinerario proseguirà con Palazzo Iorio a Candida (AV), situato all’interno delle Tenute Casoli. Oggi cuore pulsante di una prestigiosa azienda vinicola, il palazzo ospita le cantine in cui i vini pregiati invecchiano e si affinano, costituendo quindi un’esperienza enologica di grande fascino.

Per l’ultimo appuntamento, in programma per il 29 e 30 marzo, tocca al Palazzo Capece a Caivano (NA) essere il protagonista, un edificio ottocentesco che custodisce al suo interno una straordinaria collezione di oggetti storici e artistici, che raccontano ai visitatori la storia di una famiglia e del suo legame con il territorio.

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Nella Milano alternativa di Lucio Corsi, una città diversa che ti fa sentire a casa

Non avrà vinto Sanremo, ma una cosa è certa: Lucio Corsi ha decisamente conquistato tutti. Il cantautore toscano è salito sul palco portando la sua personalità spontanea e una canzone che è un vero e proprio elogio della normalità. “Volevo essere un duro” è la canzone di cui avevamo bisogno, con i suoi toni da ballata rock che raccontano una realtà in cui la maggior parte di noi sicuramente si ritrova.

“Ma l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale​​”, cantava Lucio Dalla. E questa normalità, Lucio Corsi la esprime anche nella sua quotidianità. Nato nella Maremma, dopo il liceo si trasferisce a Milano dove comincia a frequentare luoghi che, nella loro genuinità, lo fanno sentire come a casa. Un microcosmo poco conosciuto da chi visita il capoluogo lombardo e da chi vede la città solo nella sua veste più moderna e di design.

In un’intervista su Twitch per AmazonMusicIT, Lucio Corsi ha rivelato, infatti, un inaspettato legame con una particolare zona della città: quella a nord di Milano.

Il rapporto di Lucio Corsi con i parchi milanesi

Lucio Corsi ha più volte dichiarato nelle sue interviste che non è un amante delle città. Lui, nato e cresciuto in una casa di campagna in Toscana senza avere nessuno nei paraggi, sente la mancanza degli spazi immensi che lo hanno accompagnato durante la sua infanzia e adolescenza. Milano, come ben sappiamo, di campagne ne ha ben poche e lo stesso musicista ha sottolineato come la città tenda a chiudere i parchi durante la notte e come possano sembrare ‘finti’, ma con delle eccezioni.

Il primo è Parco Nord, situato vicino a dove vive, considerato più ‘selvatico’ rispetto ai parchi più centrali, come il BAM. Il secondo è il parco di Porta Venezia, dove c’è il museo di Scienze Naturali. In generale, però, il pensiero di Lucio Corsi sui parchi è molto preciso, come ha dichiarato in un’intervista: “I parchi cittadini sono come uno zoo che rinchiude la campagna”.

La trattoria nel quartiere di Niguarda

Un altro luogo al quale Lucio Corsi è particolarmente affezionato è una trattoria situata nel quartiere di Niguarda, zona periferica a nord ovest di Milano che, proprio dopo le interviste rilasciate dal cantautore, sta vivendo un momento di popolarità.

L’Antica Trattoria Ambrosiana è il posto in cui ha dichiarato di sentirsi a casa tanto da volerla utilizzare come location per la conferenza stampa pre-Sanremo. Durante l’intervista, ha raccontato vari episodi che dimostrano l’affetto che prova per questo luogo e le persone che ci gravitano attorno, tanto che, alla domanda su cosa avrebbe fatto con i fiori ricevuti a Sanremo, il cantante ha risposto: “Devo portarne un po’ a Giusy, la cuoca della trattoria di Niguarda, una mia seconda famiglia a Milano. Me li ha chiesti e glieli porto con piacere”.

La trattoria, dall’aspetto rustico, rispecchia appieno l’atmosfera di famiglia che Lucio Corsi porta con sé in tutte le sue storie. Non a caso, infatti, ha raccontato più volte del ristorante della nonna a Macchiascandona, nella campagna maremmana, e del fatto di essere cresciuto in un ambiente domestico accogliente composto da sole donne.

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Tradizioni, cultura, festa: ecco il Carnevale di Palma in Campania

Il Carnevale di Palma Campania è una delle manifestazioni folkloristiche più significative, più vivaci e più attese della regione, con una tradizione che affonda le radici nel lontano XIX secolo. Un evento magico e di festa, che unisce la comunità, celebrando la cultura locale attraverso sfilate, costumi, musica e danze.

Il Carnevale di Palma è un momento di grande coinvolgimento per i cittadini, che si preparano per mesi per dar vita a una delle feste più attese dell’anno, dove la tradizione delle quadriglie – gruppi di persone che sfilano in costumi riccamente elaborati – è un punto di riferimento assoluto: quest’anno l’evento si terrà dal 22 febbraio all’8 marzo, giornata finale di premiazione.

In questo articolo vi raccontiamo la storia e le origini di questa festa campana, nonché i dettagli sul programma dell’evento, sul costo dei biglietti e qualche indicazione per raggiungere il Carnevale di Palma Campania.

La storia del Carnevale di Palma Campania

Le origini del Carnevale di Palma Campania risalgono al 1800, tant’è che il primo documento storico riporta una data del 1858. Una lettera conservata negli archivi vescovili della Diocesi di Nola, infatti, testimonia la partecipazione della comunità palmese alla tradizione del Carnevale, con gruppi di persone che sfilavano per le strade travestiti, suscitando anche qualche critica da parte del clero in un’epoca alquanto conservatrice.

Nonostante le difficoltà iniziali e il passare dei secoli, la manifestazione carnevalesca – oggi una delle più note in Italia – è sopravvissuta al tempo e si è addirittura evoluta, arricchendosi di ulteriori e più profondi significati e diventando una tradizione che continua a vivere nel cuore della comunità.

Negli anni, il Carnevale di Palma è diventato dunque una vera e propria espressione del folklore locale, che coinvolge tantissimi cittadini nell’organizzazione e nelle manifestazioni. La tradizione delle quadriglie, gruppi di amici o famiglie che partecipano al Carnevale con costumi e scenografie, è un elemento fondamentale di questa festa e oggi sono ufficialmente nove.

Carnevale di Palma Campania, sfilata

Fonte: Ufficio Stampa

Le sfilate del Carnevale di Palma Campania

Le date ufficiali del Carnevale di Palma Campania 2025

Il Carnevale di Palma Campania 2025 quest’anno si svolgerà tra il 22 febbraio e il 4 marzo, con un ricco programma di eventi che si susseguiranno per tutto il periodo. Ecco le principali date da segnare in calendario:

  • 22 febbraio 2025: Sfilata delle Quadriglie
  • 23 febbraio 2025: Sfilata delle Quadriglie
  • 1 marzo 2025: Messinscena
  • 2 marzo 2025: Messinscena
  • 3 marzo 2025: Passo
  • 4 marzo 2025: Martedì Grasso

Gli eventi del Carnevale di Palma Campania 2025

Il Carnevale di Palma Campania offre anche quest’anno per l’edizione 2025 un programma variegato e intrigante di eventi e attività, che si distribuiscono su più giorni. Oltre alle sfilate delle quadriglie, ci sono spettacoli di cabaret, musica, magia, e molto altro.

Le sfilate delle Quadriglie

Le sfilate delle quadriglie sono il cuore pulsante del Carnevale di Palma. Ogni gruppo, conosciuto come quadriglia, sfila per le vie della città con costumi spettacolari, tra cui temi che spaziano dalla tradizione popolare alle novità. Le quadriglie si esibiscono in diverse zone della città, dando vita a uno spettacolo di colori, danze e musiche tipiche. Le prime sfilate iniziano il 22 febbraio, seguite il 23 febbraio, con il gran finale di Martedì Grasso il 4 marzo.

Gli eventi musicali e i DJ set

Durante la manifestazione, inoltre, nel Carnevale di Palma Campania non mancano i momenti musicali, con DJ set e ospiti speciali. Tra gli artisti previsti nel 2025 ci sono DJ come Danilo Ruggiano, Flavio Sly e Daniele Decibel Bellini, che accompagneranno la festa con set energici. Inoltre, ci saranno anche ospiti musicali, come Yung Snapp, Cecchy e Yoseba, che arricchiranno il programma.

Le mostre e manifestazioni artistiche

Il Carnevale di Palma Campania è anche un’opportunità per apprezzare la creatività e l’arte locale. Ogni anno vengono organizzate mostre e installazioni che celebrano la tradizione del Carnevale, con particolare attenzione ai costumi, alle maschere e agli allestimenti scenici.

Gli spettacoli di cabaret e magia

Durante i giorni di carnevale, ci sarà spazio anche spettacoli comici e teatrali. Biagio Izzo, uno dei cabarettisti più amati, porterà la sua comicità sul palco il 23 febbraio, mentre per gli amanti della suggestione ci sarà una kermesse di spettacoli di magia e illusionismo, tra cui performance di artisti come Saykon e Acetino.

Carnevale di Palma Campania

Fonte: Ufficio Stampa

Gli splendidi costumi al Carnevale di Palma Campania

Biglietti per il Carnevale di Palma Campania

I biglietti per il Carnevale di Palma Campania possono essere acquistati in diverse modalità. Il costo dell’ingresso varia a seconda dell’evento e della tipologia di spettacolo, ma generalmente i biglietti per le sfilate sono gratuiti, mentre per gli eventi in piazza e gli spettacoli speciali potrebbe essere necessario un ticket d’ingresso. Si consiglia di controllare il sito ufficiale dell’evento per maggiori dettagli su prezzi e modalità di acquisto.

Per la sosta durante la manifestazione, i parcheggi custoditi sono a pagamento. I prezzi sono:

  • Auto: 5€
  • Camper: 10€
  • Bus: 20€

Come raggiungere il Carnevale di Palma Campania

Raggiungere Palma Campania per partecipare alla sua grande festa è facile, grazie alla sua posizione, ben collegata sia su strada che con i mezzi pubblici.

In auto

Chi arriva in auto può percorrere l’autostrada A30 e SS268, uscendo allo svincolo e seguendo le indicazioni per il centro di Palma. Numerosi parcheggi sono disponibili nelle vicinanze della manifestazione, tra cui il parcheggio A (Rotatoria via Macello), il parcheggio B (Area PIP Gorga) e il parcheggio F (Campo Sportivo via Ugo de Fazio).

In treno

La stazione ferroviaria di Palma-S. Gennaro dista circa 3 km dal centro del Carnevale. È possibile consultare gli orari dei treni sul sito ufficiale di Trenitalia.

In autobus

Il servizio EAV è quello che collega direttamente Palma Campania con le principali città circostanti, ideale, facile e indicato a chi volesse raggiungere la città anche senza auto.

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Carnevale di Verona, gli eventi del 2025

Il Carnevale di Verona, uno degli eventi più attesi della stagione invernale, offre ai visitatori che vi partecipano ogni anno un’esperienza unica che si snoda tra sfilate, musica, carri allegorici e feste che coinvolgono tutta la città. Con un ricco calendario che ha vita tra i quartieri della città, il Carnevale a Verona è una vera e propria celebrazione di colori, tradizioni e, soprattutto, della cultura locale.

I quartieri della città, ognuno con la propria festa e il proprio spirito che lo contraddistingue, accolgono infatti visitatori da ogni parte d’Italia e del mondo, contribuendo a rendere ogni edizione del Carnevale di Verona un evento unico. La Porta San Zeno, simbolo del Bacanal del Gnoco, e Piazza Bra, con il suo fascino senza tempo, diventano i palcoscenici naturali di una festa che celebra l’arte, la musica, la tradizione gastronomica e, soprattutto, la vivacità di una città che sa come coinvolgere tutti i suoi abitanti e i suoi ospiti.

Anche quest’anno dunque il Carnevale a Verona propone tantissimi appuntamenti per tutti, grandi e piccini: dai grandi eventi come la storica sfilata dei carri allegorici del Venardì Gnocolar, ai festeggiamenti più intimi nei quartieri periferici, fino agli appuntamenti per le famiglie e i bambini, come il Luni Pignatar e il Carnevale per bambini in piazza Dante. Ogni evento rappresenta un tassello di quella grande festa collettiva che, ogni anno, lascia un ricordo indelebile a chi la vive.

Storia del Carnevale di Verona

Il Carnevale di Verona, conosciuto nel mondo soprattutto per il celebre Bacanal del Gnoco, ha radici profonde che affondano nella tradizione popolare della città. La celebrazione di questa festa trae le sue origini nel lontano Medioevo, nonostante si sia poi evoluta nel tempo, mantenendo sempre una forte connessione con le tradizioni locali e i rituali di inizio primavera (collegabili, dunque, anche ai riti pagani).

La sede principale del Bacanal del Gnoco, un simbolo e, anzi, un’istituzione del Carnevale veronese, è storicamente situata nella splendida Porta San Zeno, uno degli edifici più affascinanti e ben conservati della città. Qui, all’ombra dei bastioni progettati da Sanmicheli nel 1541, ogni anno si rinnova la magia di una festa che ancora oggi non smette di sorprendere con il suo mix unico di cultura popolare e bellezza architettonica.

Porta San Zeno, Verona

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L’antica Porta San Zeno a Verona

Date del Carnevale di Verona 2025

Il Carnevale di Verona 2025 si afferma dunque come uno tra i più belli e vivaci in Italia e quest’anno si svolgerà dal 16 febbraio al 5 marzo, con un programma variegato che vedrà in scena diversi eventi distribuiti nei vari quartieri della città. Il periodo clou della festa sarà dal 27 febbraio al 4 marzo, quando la città si trasformerà in un palcoscenico di colori, maschere e tradizioni.

Calendario principali eventi

  • 16 febbraio: Festa di Carnevale al Parco S. Giacomo (Borgo Roma)
  • 22 febbraio: Sfilata Re Magnaron a Montorio
  • 28 febbraio: Grande Venardì Gnocolar, partenza da Corso Porta Nuova
  • 2 marzo: Passeggiata del Conte del Liston in piazza Bra
  • 4 marzo: Ultimo di Carnevale al Porto San Pancrazio

Eventi 2025 del Carnevale di Verona

Come già detto, il Carnevale a Verona è una vera e propria celebrazione, che si distingue per la varietà e l’originalità degli eventi che si svolgono in tutta la città. Ecco i principali appuntamenti di quest’anno che arricchiranno la programmazione del Carnevale di Verona 2025.

Carri allegorici e sfilate

Uno degli appuntamenti più attesi del Carnevale di Verona 2025 è sicuramente la sfilata dei carri allegorici, che si terrà il 28 febbraio durante il Venardì Gnocolar. Le strade di Verona si riempiranno di maschere, musica e carri straordinariamente decorati, frutto di un impegno collettivo che coinvolge la città intera. La sfilata, che partirà da Corso Porta Nuova, è un’esplosione di colori e creatività che non potete perderti.

Feste e tradizioni locali

Il Carnevale di Verona non si limita a sfilate e carri allegorici. Ogni quartiere della città, infatti, celebra a modo proprio la festa. La festa di Carnevale a Veronetta, che si terrà il 23 febbraio, è un evento tradizionale che coinvolge la comunità locale con giochi, musica e cibo. A Montorio, il 22 febbraio, la Sfilata Re Magnaron si rivela un altro imperdibile appuntamento per chi vuole immergersi nella tradizione veronese.

Eventi per bambini

Non può assolutamente mancare, durante un Carnevale con la lettera maiuscola, una particolare attenzione ai più piccoli, con eventi come il Luni Pignatar a Santo Stefano il 3 marzo e la festa per bambini in piazza Dante il 4 marzo, con giochi, animazione e tante sorprese.

Eventi culturali e mostre

Dal 27 febbraio al 2 marzo, Piazza San Zeno ospiterà invece il Villaggio del Carnevale, una vera e propria festa della cultura che propone spettacoli, mostre e attività per tutte le età. Anche il Palazzo della Gran Guardia si trasformerà in un palcoscenico di tradizione, con eventi legati al Papà del Gnoco e le maschere italiane.

Biglietti del Carnevale di Verona

La buona notizia è che quasi tutti gli eventi del Carnevale di Verona sono gratuiti, ma per alcune attività e spettacoli è previsto l’acquisto di biglietti da parte dei partecipanti. Per assistere alla sfilata dei carri allegorici o al Gran Ballo in Maschera, è necessario infatti acquistare i biglietti in anticipo, che potete trovare presso i punti vendita autorizzati in città e anche online, sul sito ufficiale del Carnevale di Verona.

I biglietti per gli eventi principali hanno comunque un prezzo variabile, alcuni spettacoli sono gratuiti, mentre altri, come il ballo in maschera, possono costare tra i 20 e i 50 euro, a seconda della tipologia di evento.

Come raggiungere il Carnevale di Verona

Verona è raggiungibile sia in treno che in auto, da qualunque parte d’Italia, in modo particolarmente veloce dal Nord. La città è servita da una rete ferroviaria ben connessa alle principali città italiane e la Stazione Centrale di Verona si trova a pochi passi dal centro, luogo in cui si svolgono la maggior parte degli eventi.

Se viaggiate in auto, invece, Verona è ben collegata grazie alle autostrade A4 e A22, che la collegano a Milano, Venezia e Trento. Inoltre, la città offre numerosi parcheggi a pagamento nelle vicinanze dei luoghi di maggior affluenza, come Piazza Bra e Piazza San Zeno, facilmente raggiungibili anche a piedi.

Come muoversi in città

La città di Verona offre ai turisti e ai cittadini un’ottima rete di trasporti pubblici, con autobus facilmente accessibili che collegano i vari quartieri e luoghi di interesse. Durante il Carnevale, inoltre, alcuni eventi speciali potrebbero essere raggiungibili anche a piedi, grazie alla centralità delle location in cui si svolgono, ovvero il cuore della città. In alternativa, se preferite una visita più comoda, potete approfittare del servizio di taxi o di bike sharing per muovervi in città in maniera rapida e al tempo stesso sostenibile.

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Gig Tripping, viaggiare per assistere al concerto o all’evento sportivo dei propri sogni

Di questo trend di viaggio se ne era già parlato lo scorso anno, ma in questo 2025 sembra consolidarsi ancora di più: saranno tantissime le persone che viaggeranno all’insegna del Gig Tripping. E non c’è affatto da sorprendersi, perché questa tendenza di viaggio fonde l’amore per la musica e lo sport con il desiderio di esplorare nuovi luoghi. Il massimo, quindi, per le giovani generazioni ma anche per i boomer che vogliono vivere l’effetto nostalgia.

Un fenomeno cresciuto principalmente grazie ai social network e alla possibilità di condividere, anche in tempo reale, le emozioni dei concerti o dell’evento sportivo, all’estero o in Italia, con i propri follower.

Che cos’è esattamente il Gig Tripping

Il Gig Tripping, come anticipato in precedenza, è un fenomeno che prende sempre più piede al punto che alla scorsa Borsa internazionale del turismo (BIT2025) è emerso come uno dei principali dell’anno. Si tratta perciò di un modo di organizzare viaggi avendo a mente uno scopo preciso e diverso dal solito: si sceglie una determinata meta per assistere a un concerto (la musica è alla base di questa tendenza) o a un evento sportivo, per poi cogliere questa ghiotta occasione per visitare la destinazione in cui si svolge l’evento.

Parliamo perciò di viaggi che sono generalmente brevi, due o tre giorni (ma non possiamo di certo escludere che si scelgano appuntamenti oltreoceano), e che permettono di far esaudire due desideri in una volta sola. Un sogno vero e proprio, ma che necessita chiaramente di non poco impegno e, in alcuni casi, budget: tra i biglietti per i concerti o degli eventi sportivi, i voli, gli alloggi e i costi quotidiani occorre pianificare tutto con anticipo e precisione. Quel che è certo, tuttavia, è che una volta atterrati o arrivati nella città di interesse per assistere all’evento, sarebbe più sprecato fermarsi a quella sola esperienza che approfittare dell’occasione per conoscere anche un luogo nuovo.

Gig Tripping in Italia e nel mondo, dove andare

Coloro che viaggiano seguendo il fenomeno del Gig Tripping scelgono soprattutto mete estere. Ciò non toglie che si tratti di una tendenza di viaggio che può essere praticata tranquillamente anche in Italia. Del resto, anche nel nostro Paese non mancano festival, concerti o eventi sportivi che attirano turisti da ogni parte del mondo.

Appuntamenti e mete da non perdere in Italia

Ogni anno il Firenze Rocks ospita viaggiatori pronti ad ascoltare i concerti di tantissimi cantati, nazionali e internazionali. Ma non c’è da sorprendersi perché si tratta di un appuntamento che nel corso degli anni ha visto salire sul palco artisti del calibro di Aerosmith, Foo Fighters, Eddie Vedder, Ed Sheeran, System of a Down, Metallica, Placebo, Muse e molti altri ancora. Musica e città d’arte diventano quindi un binomio perfetto, in quanto Firenze è uno di quei capoluoghi che fa innamorare chi lo vede per la prima volta, e in grado anche di lasciare addosso la voglia di esplorarlo ancora e ancora.

Firenze, Toscana

Fonte: iStock

Veduta di Firenze

Da non perdere sono anche gli I-Days che si svolgono a Milano e che ogni anno vengono scelti da grandi nomi della musica internazionale, come Green Day, Radiohead e Arctic Monkeys solo per dirne alcuni. Parliamo quindi di un evento straordinario per gli amanti della musica, e che prende vita in una città che di certo non lascia indifferenti. In fondo, il capoluogo lombardo nasconde gioielli artistici e architettonici che a volte, come in qualsiasi città, sono ignoti anche agli stessi abitanti.

Non mancano in Italia gli eventi sportivi, i quali muovono milioni e milioni di tifosi. Ne è un esempio il Gran Premio d’Italia, una delle gare classiche del campionato mondiale di Formula 1 ed anche il quinto GP più antico del mondo (il primo si disputò il 4 settembre 1921). Si svolge a Monza, città dalla lunga storia, di cultura, tradizioni e piena di gioielli artistici di inestimabile valore oltre, chiaramente, all’Autodromo Nazionale conosciuto in tutto il mondo come Tempio della Velocità.

A crescere sempre di più (nel nostro Paese e non solo) è la tennismania: allora perché non organizzare un bel viaggio nella nostra Capitale quando vanno in scena gli Internazionali BNL d’Italia? Valgono la pena non solo per la bellezza e per l’eleganza dello sport stesso, ma anche per la location in cui si svolgono: il Foro Italico, un vasto complesso sportivo che è forse uno dei più belli del mondo. In più, Roma è una città dove si ha davvero l’imbarazzo della scelta su cosa visitare.

Gig Tripping in Europa e nel mondo

Gli eventi musicali in giro per l’Europa per cui vale la pena praticare Gig Tripping sono tantissimi, ma uno davvero particolare e che sembra quasi catapultare in un mondo fatto di fiabe e musica è il Tomorrowland Festival, anche perché può essere considerato la testimonianza concreta del potere unificante della musica: c’è quella elettronica, dance, EDM e chi più ne ha più ne metta. Si svolge a Boom, in Belgio, cittadina che, seppur nota principalmente per essere una sorta di tempio della musica, ha molto da offrire ai suoi visitatori. In più, sorge fra tre grandi città: Bruxelles, Anversa e Mechelen.

Sicuramente avrete sentito parlare, almeno una volta nella vita, del Lollapalooza: è un evento gigantesco e in grado di coinvolgere numerosi esponenti di diversi generi musicali. Vi basti pensare che questo festival ha contribuito al successo di numerosi artisti oggi noti in tutto il mondo, come per esempio i Pearl Jam. Si svolge a Chicago, negli Stati Uniti, che può essere tranquillamente definita la “città del blues”.

Lo sport unisce anche in Europa, come per esempio accade in Francia grazie al Tour de France, prestigiosa corsa ciclistica di tre settimane su un percorso lungo oltre 3000 chilometri tra le meraviglie di questo Paese. Sta a voi, quindi, scegliere quale località raggiungere per vivere il meglio di questo sport, che da più di 100 anni regala passione, gioia e divertimento.

Infine, non dimentichiamoci il calcio: sono in molti i turisti che volano in Argentina solo per assistere a una partita del Boca Juniors, una delle squadre più popolari del Paese e amata in tutto il mondo grazie anche all’incredibile calore dei suoi tifosi.

Boca Juniors, Argentina

Fonte: Getty Images

I tifosi del Boca Juniors