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6 nuovi musei da visitare in Italia a settembre

Dopo le vacanze al mare, perché non concedersi un po’ di tempo per l’arte e la cultura? Sono tantissimi i musei da visitare, ben distribuiti in tutta Italia: di recente, inoltre, ci sono state alcune inaugurazioni interessanti che offrono nuovi spunti per scoprire il nostro prezioso patrimonio culturale. Dall’allestimento di una nuova sala del Museo Egizio al curioso Museo Letterario di Trieste appena aperto, scopriamo quali sono le novità da non perdere per il mese di settembre.

La sala di Nefertari al Museo Egizio

Iniziamo proprio dal Museo Egizio di Torino, il secondo più importante al mondo (dopo quello del Cairo) per grandi e piccini che vogliono scoprire qualcosa in più sulla sconfinata cultura egizia. Lo scorso 9 agosto 2024, è stata finalmente aperta la sala dedicata al corredo funerario di Nefertari, con tantissimi reperti tornati “a casa”. Nel corso degli ultimi 8 anni, infatti, la collezione ha compiuto un tour mondiale che l’ha portata dall’Olanda alla Russia, sino agli Stati Uniti e al Canada. Ora i cimeli sono di nuovo esposti al Museo Egizio: vi si possono ammirare calzari, antichi amuleti e preziosi monili, nonché una fedele riproduzione in miniatura della tomba di Nefertari.

Il nuovo Museo Archeologico di Capri

Risale invece alla fine di luglio 2024 l’inaugurazione del nuovo Museo Archeologico di Capri, allestito negli spazi della Certosa di San Giacomo. Vi sono custoditi 120 oggetti e opere d’arte che raccontano la storia dell’isola durante il periodo degli imperatori Augusto e Tiberio, distribuiti in 8 sale che compongono un percorso museale innovativo. Alcuni di questi cimeli erano già conservati presso la Certosa, altri arrivano invece dal Museo Archeologico di Napoli e dai Parchi Archeologici dei Campi Flegrei, di Paestum e Velia e di Ostia Antica.

Il Museo Letterario di Trieste

Manca pochissimo all’inaugurazione di LETS, il nuovo Museo Letterario di Trieste, che si terrà il prossimo 12 settembre 2024. Ospitato all’interno di Palazzo Biserini, vedrà come protagonisti alcuni degli scrittori più influenti dei secoli scorsi, i quali hanno tratto ispirazione proprio dalla città di Trieste, raccontandone il calore della gente e le bellezze del mare. Il nuovo allestimento sarà dedicato a Italo Svevo, James Joyce e Umberto Saba, oltre che ad altri esponenti della letteratura italiana e internazionale. Ma parlare di museo potrebbe essere fuorviante: le sue sale custodiranno non solo la Libreria, ma anche il Cinematografo delle Storie e una postazione dedicata agli audiolibri de Le voci sulle onde.

Le altre novità di settembre

Ci sono poi altre interessanti novità per gli amanti dell’arte. Come ad esempio l’inaugurazione del Museo Mitoraj di Pietrasanta, dedicato allo scultore scomparso ormai 10 anni fa: l’esposizione dovrebbe aprire al pubblico entro il 2024. Alloggiato presso l’ex mercato coperto della cittadina toscana, sarà un museo dalla visione contemporanea. “Persegue un doppio obiettivo. Non solo luogo di conservazione e contemplazione, punta infatti a divenire un polo con una funzione sociale di aggregazione. Vuole creare comunità” – ha affermato l’architetto Paolo Brescia in un’intervista ad ArtTribune.

A Piana degli Albanesi, invece, il 29 agosto 2024 ha riaperto il Museo della Cultura Arbereshe con tante nuove installazioni, dopo un lungo intervento di restauro e manutenzione. Vi si possono ammirare le numerose testimonianze storiche, culturali e artistiche della comunità albanese che in questi territori ha trovato accoglienza, dopo la migrazione del XV secolo dalla Turchia. Infine, durante l’estate si è quasi completata la riqualificazione del Museo Sant’Orsola di Firenze, un antico convento che ospita la tomba della presunta Gioconda. Per il termine dei lavori dovremo attendere il 2026, ma alcuni spazi sono già aperti.

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Bob Marley Museum a Kingston: il santuario della musica reggae in Giamaica

Fare un viaggio in Giamaica significa potersi tuffare in un mare incredibile, ammirare meraviglie naturali degne di un paradiso e godere anche di luoghi diventati ormai dei veri e propri santuari, eletti a tale carica dagli amanti della musica in generale. Se, infatti, per gli appassionati di musica reggae è quasi obbligatorio andare una volta nella vita a visitare il Bob Marley Museum di Kingston, per tutti gli altri amanti delle 7 note è un ottimo modo per rendere omaggio a chi – che piaccia o meno – abbia fatto la differenza.

Un viaggio in Giamaica porta spesso la voglia di stare in spiaggia e non c’è nulla di male in tutto questo. “Sacrificare” un giorno per ammirare il Bob Marley Museum regala un’esperienza altrettanto densa, positiva e capace di generare grandi ricordi.

Dove si trova il Bob Marley Museum in Giamaica

Kingston è la capitale della Giamaica ed è una città che, talvolta, può essere anche socialmente problematica. Lo sapeva bene Bob Marley, dato che viveva proprio lì, al nr.56 di Hope Road. A quell’indirizzo, infatti, si trova quella che fu la sua abitazione dal 1975 al 1981, anno della sua morte. Dal 1970 era usata dal gruppo di Bob Marley – The Wailers – come sede della loro casa discografica. Il musicista giamaicano la acquistò anni più tardi per continuare a mantenerla sede della propria attività lavorativa ma facendola diventare anche una residenza.

Appartiene ancora oggi alla famiglia Marley: fu, infatti, la vedova di Bob – Rita – a volerla trasformare in un museo, poco dopo la morte del marito. La casa al 56 di Hope Road a Kingston fu il luogo in cui alcune persone cercarono di assassinare Bob Marley. Oltre a questo, l’indirizzo è diventato il titolo di una canzone del gruppo americano Sugar Ray, pubblicata nel 2003.

Per la Giamaica, il Bob Marley Museum è molto più di un’attrazione turistica. È un simbolo che racconta quanto sia importante la capacità di unire le persone nel nome della musica. Come ben raccontato nel recente film (One Love), splendida biopic alla sceneggiatura della quale ha partecipato anche la famiglia Marley stessa, Bob ha usato la sua arte per combattere l’oppressione e promuovere la giustizia sociale. La sua musica, intrisa di messaggi di resistenza e speranza, continua a ispirare generazioni in tutto il mondo.

Organizzare la visita al Bob Marley Museum a Kingston in Giamaica

Fonte: Gerry Images

Bob Marley Museum: un luogo per chi ama la musica

Come organizzare una visita al Bob Marley Museum

Questo importante luogo di riferimento per la musica reggae si può visitare solamente prenotando un tour, tra quelli proposti direttamente dalla fondazione che lo gestisce. Il tour più semplice, che prevede la visita alla casa e tutte le spiegazioni possibili sul luogo e sulla vita di Bob Marley, costa 25$ per un adulto e 12$ per bimbi e ragazzi, dai 4 ai 12 anni. Sopra quell’età, i ragazzi pagano come un adulto e sotto i bimbi sotto i 4 anni entrano gratuitamente.

Perché il Bob Marley Museum di Kingston si visita con la guida e un tour prefissato? Semplice: la casa è piena di oggetti e memorabilia appartenuti a Bob e alla sua famiglia. È praticamente stata lasciata così com’era, nel momento il cui il musicista è morto. Al suo interno c’è davvero molto della vita di tutta la famiglia Marley, così come di tutti i loro collaboratori professionali e amici di ogni genere.  Oltre a questo, all’interno della casa c’è ancora molta attrezzatura tecnica legata alla produzione stessa della musica.

Sono previsti anche dei tour che offrono anche la sola esperienza dentro gli studi musicali, che si trovano a circa un quarto d’ora d’auto dal Bob Marley Museum, sempre a Kingston. La fondazione che gestisce il Bob Marley Museum offre anche una proposta di visita combinata, che porterà i visitatori sia nella casa che negli studi di registrazione, chiamati Tuff Gong. Un’occasione davvero grande per chi ama la musica di ogni genere. Quest’ultimo tipo di tour dura un’ora e mezza e costa 40$ per un adulto (il prezzo per bimbi e ragazzi è di 24$).

I biglietti si possono comprare online ed è meglio prenotare in anticipo la propria visita. Molti tour operator locali, ai quali si affidano anche i principali resort presenti sull’isola, organizzano tour sicuri e ben strutturati che portano i turisti a Kingston, dalle principali località della costa come Montego Bay o Negril, luoghi che spesso sono la base perfetta per chi sceglie di trascorrere una vacanza in Giamaica.

La durata di un viaggio verso Kingston, da queste località, si aggira attorno intorno alle 4 ore di bus. Molti di questi tour prevedono un solo costo che comprende bus di andata e ritorno, visita guidata al museo e pranzo alla caffetteria del museo. Si tratta di soluzioni molto pratiche e decisamente molto sicure per tutti i tipi di viaggiatori.

La statua di Bob Marley a Kingston, Giamaica

Fonte: Getty Images

La statua di Bob Marley a Kingston, Giamaica

One Love Café: un’occasione ghiotta per conoscere la Giamaica

Parlando di Bob Marley non si può non citare il rastafarianesimo, la religione di ispirazione cristiano-copta etiope, che è stata alla base della vita del cantante, fin dai primi incontri con sua moglie Rita, quando erano poco più che due ragazzini dei sobborghi di Kingston. Chi segue questa religione abbraccia un vero e proprio stile di vita che si riflette in molti ambiti, uno dei quali è la cucina. Visitare il Bob Marley Museum a Kingston offre anche la possibilità di incontrare questo lato della Giamaica.

La caffetteria del museo, infatti, è un luogo perfetto per conoscere alcuni piatti tipici e per comprendere un po’ di più l’aspetto gastronomico del rastafarianesimo. Il luogo in questione si chiama – guarda caso – One Love Café e accoglie i visitatori che esplorano questo museo di Kingston, dal lunedì al sabato, dal mattino fino alle 16.30.

Gli eventi del Bob Marley Museum a Kingston

Un luogo come questo museo non può essere anche un collettore di eventi significativi e culturalmente molto importanti. L’area, infatti, prevede anche una zona per concerti intimi e contenuti e sono molto i musicisti, di ogni nazionalità, che cercano di ottenere la possibilità di un concerto in quel luogo così potente e ancora carico di ispirazione. Assistere a un concerto presso il Bob Marley Museum di Kingston è un qualcosa che vale il viaggio in Giamaica.

Gli eventi organizzati al Bob Marley Museum si tengono in giardino, dove si trova una statua in bronzo di Bob Marley, realizzata da Alvin Marriott per rendere omaggio alla memoria del musicista giamaicano.

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Scopri Nassau: le principali attrazioni della capitale delle Bahamas

Spiagge paradisiache di sabbia bianca, mare trasparente e una vivacità tipicamente caraibica fanno di Nassau una destinazione turistica di primo piano nei Caraibi. Ma la capitale delle Bahamas non è soltanto sole e mare. Ricca di storia e cultura, conquista chiunque la visiti con una combinazione unica di avventure storiche, esperienze culturali e bellezze naturali.

Dall’architettura coloniale ai colorati mercati locali dove scovare souvenir autentici, dai numerosi forti e musei che raccontano il passato avventuroso dell’arcipelago, ai bar e locali notturni dove ballare fino all’alba, la principale città sull’isola di New Providence ha qualcosa da offrire a ogni viaggiatore.

Nassau è anche un punto di partenza ideale per esplorare le meraviglie naturali delle Bahamas con escursioni in barca alle isole vicine dove è possibile fare snorkeling tra le barriere coralline, nuotare con i maiali o semplicemente rilassarsi su spiagge deserte. E per chi cerca avventure più adrenaliniche, c’è solo l’imbarazzo della scelta, dai parchi acquatici alle immersioni subacquee.

In questo articolo, esploriamo le principali attrazioni di Nassau, dai luoghi storici alle bellezze naturali, che rendono la città un luogo imperdibile per chiunque visiti le Bahamas.

Government House

L’elegante edificio rosa e bianco in stile georgiano coloniale su Duke Street è la sontuosa residenza ufficiale del Governatore Generale delle Bahamas. Circondato da una tenuta di quattro ettari e preceduto da un’imponente scalinata, vanta una lunga storia che risale al 1737, quando fu costruito per il Governatore Richard Fitzwilliam.

Distrutto da un incendio nel 1929, il complesso fu ricostruito nel 1932 mantenendo lo stile originale, arricchito da dettagli ispirati alle sfarzose mansion del Sud degli Stati Uniti, sebbene il colore rosa pastello e le persiane bianche siano inconfondibilmente bahamiani. Gli interni, invece, conservano l’eleganza della ristrutturazione effettuata dalla Duchessa di Windsor negli anni ‘40. Oltre a essere la residenza ufficiale del Governatore Generale, Government House è anche una popolare attrazione turistica, aperta al pubblico per visite guidate.

Fort Charlotte

Il più grande dei tre forti che si trovano a Nassau, Fort Charlotte sorge a breve distanza da West Bay Street, su una collina che domina l’estremità occidentale del porto, da cui si gode una vista strepitosa che abbraccia la città fino a Paradise Island. Costruito nel 1789 da Lord Dunmore, fu chiamato Fort Charlotte in onore della moglie di Re Giorgio III; successivamente furono aggiunti il bastione centrale, Fort Stanley, e la parte occidentale, Fort D’Arcy.

Aperto al pubblico, si possono visitare i bastioni, le prigioni e i tunnel sotterranei, e per chi volesse approfondire la storia militare delle Bahamas, ci sono tour guidati che raccontano le numerose vicende belliche che hanno visto il forte protagonista.

Paradise Island

Collegata a Nassau da due ponti, Paradise Island è una delle destinazioni più popolari delle Bahamas. Su questo isolotto paradisiaco sorge l’Atlantis Resort, un grandioso complesso turistico che oltre a lussuose sistemazioni di vario tipo, che spaziano dalle iconiche torri del Royal all’elegante The Cove Atlantis, include varie attrazioni per tutta la famiglia.

La più famosa è l’Aquaventure, un enorme parco acquatico con scivoli mozzafiato, cascate artificiali, piscine e un acquario a tema che ricrea le rovine della città perduta di Atlantide, dove si possono ammirare squali, mante e altre creature marine. Ci sono poi un campo da golf a 18 buche, il più grande casinò dei Caraibi, oltre a decine di bar, ristoranti, lounge e nightclub. Oltre al relax sulle spiagge da sogno che circondano l’isola, Paradise Island offre la possibilità di praticare svariate attività acquatiche, tra snorkeling, immersioni subacquee e pesca d’altura.

Pirates of Nassau Museum

Il Pirates of Nassau Museum (Museo dei Pirati di Nassau) è una tappa obbligata per chiunque voglia fare un tuffo nella storia avventurosa delle Bahamas. Situato in pieno centro, è un’esperienza coinvolgente e divertente per tutte le età. Attraverso la ricostruzione della nave pirata Revenge, reperti storici e mostre interattive, la visita è un’emozionante immersione nell’epoca d’oro della pirateria, dal 1690 al 1720, quando a Nassau c’era la più alta concentrazione di bucanieri del Nuovo Mondo che infestavano le acque turchesi dei Caraibi.

Durante il tour della durata di circa mezz’ora, si scoprono affascinanti storie di personaggi leggendari come Barbanera e si possono ammirare le ricostruzioni degli alloggi in cui vivevano, gli strumenti e le armi che utilizzavano negli assalti e nelle battaglie, ricreate con suggestivi effetti di suoni e luci.

Christ Church Cathedral

Fondata nel 1670, la Christ Church Cathedral (Cattedrale della Chiesa di Cristo) è stata il primo luogo di culto costruito nelle Bahamas e pertanto è considerata la “chiesa madre” di tutte le chiese anglicane dell’arcipelago. L’edificio originale fu distrutto dagli spagnoli nel 1684, e dopo diverse ricostruzioni nel 1861 fu inaugurato l’attuale santuario.

Nello stesso anno, la chiesa parrocchiale divenne cattedrale anglicana episcopale e Nassau fu ufficialmente proclamata città. Restaurato più volte nel corso del XX secolo, lo storico luogo di culto situato in George Street, nel centro di Nassau, oltre che un importante monumento storico, continua a essere un fondamentale punto di riferimento per la comunità locale.

National Art Gallery of the Bahamas

La National Art Gallery of The Bahamas (Galleria Nazionale d’Arte delle Bahamas) è un luogo imperdibile per scoprire i più celebri artisti caraibici e i nuovi talenti emergenti. La galleria offre uno spaccato della creatività e dell’identità culturale delle Bahamas, attraverso una notevole collezione di opere, che spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia all’arte contemporanea.

Ospitata nella storica Villa Doyle nel centro di Nassau, è articolata in quattro spazi distinti che attraverso la conservazione, l’esposizione e l’interpretazione dell’arte bahamiana storica e contemporanea, educano, ispirano ed emozionano i visitatori. Oltre ad ammirare le opere esposte che illustrano il passato e il presente dell’arcipelago, i visitatori possono partecipare a workshop, attività creative e programmi per bambini che rendono la galleria una destinazione ideale per tutta la famiglia.

Government House, Nassau

Fonte: iStock

Government House, Nassau, Bahamas

Straw Market

Nel cuore di Bay Street, tra boutique di lusso e negozietti, il famoso Straw Market (mercato della paglia) di Nassau offre il meglio dell’artigianato bahamiano. Dai caratteristici cappelli di paglia alle borse colorate, dalle bambole naive alle sculture in legno, ogni oggetto è un pezzo unico realizzato a mano dagli abilissimi artigiani locali che tramandano l’antica tradizione della lavorazione della paglia.

Un’attività che risale agli anni Quaranta, quando la tessitura della paglia era un’abilità essenziale per la sopravvivenza degli abitanti delle Bahamas, che utilizzavano i cesti intrecciati per la raccolta di frutti e la pesca. Nonostante mercatini simili siano disseminati in tutta l’isola, l’originale Straw Market con la sua atmosfera elettrizzante continua a essere un’imperdibile attrazione di Nassau.

Queen’s Staircase

Conosciuta anche come “The 66 Steps” (I 66 gradini), la Queen’s Staircase (Scala della Regina) è un’imponente scalinata scolpita nella roccia dagli schiavi alla fine del XVIII secolo per collegare la città al Fort Fincastle. Per questo rappresenta un luogo storico imperdibile, potente simbolo della forza e della resilienza del popolo bahamiano.

Il nome è un omaggio alla Regina Vittoria, salita al trono nel 1837, sotto il cui regno i britannici costruirono una serie di fortificazioni, tra cui Fort Fincastle, Fort Montagu e Fort Charlotte, per difendere l’isola dagli attacchi dei pirati che imperversavano nell’arcipelago. Circondata da un lussureggiante giardino tropicale, per il suo grande valore storico è una delle attrazioni più visitate di Nassau.

Spiagge di Nassau

Non si può dire di essere stati a Nassau senza aver trascorso qualche ora di relax sulle spiagge paradisiache che circondano la città. La favolosa Cable Beach, un nastro di sabbia bianca bagnato da acque cristalline su cui si affacciano resort di lusso, casinò e ristoranti, è la più celebre e frequentata, soprattutto da chi ama gli sport acquatici. Un’altra spiaggia molto conosciuta è Love Beach, più tranquilla e appartata, ideale per lo snorkeling grazie alla vicinanza alla barriera corallina. Mentre Junkanoo Beach, situata vicino al centro, è una vivace spiaggia pubblica, molto popolare tra i locali e i turisti, che vengono per rilassarsi, nuotare e godersi l’atmosfera festosa.

Nassau Botanical Gardens

Una vera oasi di verde e tranquillità, meta perfetta per una rilassante passeggiata, il Giardino Botanico di Nassau ospita una vasta collezione di piante tropicali ed essenze esotiche. Ricavato nel luogo della vecchia cava da cui furono estratte le pietre utilizzate per la costruzione di Fort Charlotte, è stato inaugurato il giorno della proclamazione dell’indipendenza delle Bahamas, il 10 luglio 1973. Si estende su una superficie di circa 18 acri, dove trovano dimora oltre 600 specie di flora tropicale, tra cui la bignonia gialla, il fiore nazionale delle Bahamas.

Ardastra Gardens & Wildlife Conservation Centre

Originariamente creati come riserva naturale dall’orticoltore giamaicano Hedley Edwards negli anni ’50, i Giardini Ardastra sono diventati nel tempo un vero e proprio centro di conservazione della fauna selvatica che ospita un piccolo zoo di circa 200 animali, tra mammiferi, uccelli e rettili che hanno trovato il loro habitat in questo meraviglioso giardino tropicale.

Situato a breve distanza dal giardino botanico, durante la visita sono possibili incontri ravvicinati con pavoni, pappagalli, serpenti e tanti altri animali. Anche se il centro è famoso soprattutto per la sua colonia di fenicotteri rosa, l’uccello nazionale delle Bahamas, che come vere star si esibiscono ogni giorno nell’elegante “marcia dei fenicotter” sfilando a suon di musica, perfettamente sincronizzati, lungo i vialetti del parco.

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Ultimo fine settimana di agosto in Piemonte: c’è Castelli Aperti

Domenica 25 agosto, ritorna in Piemonte l’attesissimo appuntamento con Castelli Aperti, l’evento che periodicamente invita il pubblico a esplorare il ricco patrimonio storico e artistico della regione. Dalla primavera all’autunno, questa manifestazione si propone di valorizzare e promuovere castelli, giardini, musei, palazzi, ville e borghi sparsi su tutto il territorio. Nata grazie all’iniziativa della Regione Piemonte in collaborazione con le province di Asti, Alessandria e Cuneo, la rassegna si è progressivamente estesa a tutta la regione, includendo anche la Liguria, storicamente legata all’identità culturale del basso Piemonte.

Un salto nella storia

Sono ben 52 i luoghi di interesse che apriranno le loro porte al pubblico questo fine settimana, 6 dei quali sono situati in provincia di Torino, offrendo un’opportunità unica per conoscere da vicino l’arte e la cultura regionali.

Si tratta di dimore che custodiscono secoli di storia, alcune si ergono maestose sulle colline, circondate da splendidi giardini, mentre altre accolgono musei con collezioni preziose. Da 28 anni, “Castelli Aperti” rappresenta una finestra sul passato, permettendo ai visitatori di immergersi nel fascino e nella bellezza di un territorio che ha saputo conservare intatte le proprie tradizioni.

Tesori del Piemonte

Tra i luoghi di maggiore interesse che aprono al pubblico l’ultimo fine settimana di agosto, spicca Casa Lajolo a Piossasco, una dimora di metà Settecento situata in un piccolo borgo storico. Dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 18, saranno organizzate visite guidate ogni mezz’ora, con ciceroni che accompagneranno i visitatori alla scoperta della casa, del giardino e dell’orto-giardino. Questa villa di campagna conserva intatto l’antico fascino, arricchito da un giardino all’italiana articolato su tre livelli, con scale in pietra che collegano un piazzale prospiciente la casa padronale, delimitato da siepi di bosso.

Un altro luogo che merita una visita è il Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo, aperto dalle 10 alle 19. Qui, oltre alla mostra “Giorgio Griffa. Una linea, Montale e qualcos’altro”, sarà possibile partecipare a una visita tematica al parco del castello. Un percorso che permette di scoprire le principali specie vegetali presenti, evidenziando il legame profondo tra l’uomo e la natura che si è consolidato nei secoli.

Castelli da Scoprire

Il Castello e Parco di Masino a Caravino, aperto dalle 10 alle 18, rappresenta un altro gioiello da non perdere. Il percorso di visita di questo castello millenario, situato nel cuore dell’Anfiteatro Morenico di Ivrea, culmina con la Biblioteca storica, custode di una ricca collezione e testimonianza del profondo amore dei conti Valperga per i libri.

Il fascino di questa residenza, che per secoli è stata la dimora di una delle più antiche famiglie nobiliari piemontesi, rivive nei fastosi saloni e negli appartamenti privati, che trasportano i visitatori in un’epoca passata.

A pochi chilometri di distanza, il Castello di Foglizzo attende i visitatori con visite guidate alle ore 15, 16 e 17. Questo piccolo gioiello piemontese, di origine tardo-romana, è stato un importante luogo di difesa durante il Medioevo. Le sue stanze, splendidamente decorate con affreschi e arredi di pregio, offrono un affascinante viaggio nella storia, tra mistero e bellezza. Numerosi artisti e nobili hanno lasciato tracce indelebili in questo castello, che oggi si presentano agli occhi dei visitatori in tutta la loro magnificenza.

Esperienze per famiglie alla Manta

Infine, il Castello della Manta, risalente al XIII secolo e arricchito nel Cinquecento, merita una menzione speciale. La visita include sia il castello, con il Salone Baronale decorato con affreschi del Ciclo dei Prodi e delle Eroine, sia la Chiesa di Santa Maria al Castello. All’esterno, l’ampio giardino offre una vista spettacolare sul Monviso, rendendo l’esperienza ancora più suggestiva.

Per le famiglie, il Castello della Manta propone domenica 25 agosto un percorso che trasforma la visita in un’esperienza ludica e creativa. I bambini potranno immedesimarsi in dame e cavalieri, esplorando il maniero attraverso il gioco e l’interazione con oggetti e strumenti storici, imparando divertendosi.

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Ferragosto al museo, quali sono aperti in Italia

Chi ha detto che Ferragosto va trascorso esclusivamente in spiaggia o in montagna? Anche la cultura rappresenta un’attrattiva sempre più amata non solo dai turisti, ma anche da tutti coloro che scelgono di restare in città o che, proprio in vista delle ferie e delle vacanze estive, decidono di immergersi nel nostro ricco patrimonio culturale. Per loro ci sono buone notizie perché, anche per quest’anno, il Ministero della Cultura ripropone “Ferragosto al Museo”, un’iniziativa che vede musei, parchi archeologici e luoghi della cultura statali tra cui castelli, abbazie, complessi monumentali, ville e giardini aperti anche il 15 di agosto.

Anche in queste date, le visite si svolgeranno nei consueti orari di apertura e secondo le modalità di fruizione stabilite dalle singole strutture, inclusa la prenotazione dove prevista. Ecco quali sono i musei aperti anche a Ferragosto nelle città d’arte più belle d’Italia, mentre per l’elenco completo rimandiamo al sito ufficiale del Ministero della Cultura.

Musei aperti a Roma

A Roma, i musei civici e le aree archeologiche sono aperte anche a Ferragosto e offrono la possibilità di riscoprire o scoprire per la prima volta il grande patrimonio storico-artistico della Capitale. Dai Musei Capitolini, dov’è presente la mostra Filippo e Filippino Lippi. Ingegno e bizzarrie nell’arte del Rinascimento a Palazzo Clementino, dove invece è stata allestita I Colori dell’Antico. Marmi Santarelli ai Musei Capitolini. Per chi vuole regalarsi una passeggiata tra il verde delle ville storiche, il 15 agosto saranno aperti anche i Musei di Villa Torlonia e Villa Borghese. Anche le aree archeologiche rispetteranno l’orario ordinario come il Parco Archeologico del Celio, i Fori Imperiali e il Circo Massimo.

Milano, i musei civici aperti

Anche Milano offre a Ferragosto tante opportunità di scoperta dedicate all’arte e alla cultura. Palazzo Reale, per esempio, il 15 agosto terrà aperte le sue porte fino alle 22:30 per consentire di visitare gratuitamente l’ampia personale di Valerio Adami, mentre alla Fabbrica del Vapore è presente la mostra di OBEY The Art of Shepard Fairey, un’esposizione dedicata a Shepard Fairey (OBEY), uno degli street artist più importanti a livello internazionale. Aperta anche la GAM Galleria d’Arte Moderna e il Castello Sforzesco.

I musei e le mostre a Firenze

Il Ferragosto a Firenze si trascorre all’insegna della bellezza artistica tra le sale dei suoi musei civici, dove sono state organizzate anche diverse iniziative rivolte sia agli adulti che ai bambini. Giovedì 15 agosto sarà possibile fare visita a Palazzo Vecchio (dalle 9 alle 14), Complesso di Santa Maria Novella (dalle 9 alle 17:30), Forte Belvedere (dalle 10 alle 20) e Palazzo Medici Riccardi (dalle 9 alle 19). Anche le Gallerie degli Uffizi rimarranno regolarmente aperte, mentre sono previste alcune attività per le famiglie come il racconto animato “Per fare una città ci vuole un fiore” al Palazzo Vecchio, Un nuovo canto per Orfeo al Palazzo Medici Riccardi, Un mondo tutto blu al Museo Stefano Bardini e Stanze magiche al Museo Novecento.

Gallerie degli Uffizi Firenze

Fonte: 123RF

Le Gallerie degli Uffizi a Firenze

I musei gratis e a 1 euro a Torino

Anche quest’anno, il 15 agosto a Torino si trascorre tra i luoghi della cultura aperti al pubblico gratuitamente o a prezzi estremamente accessibili. A ingresso gratuito sono il Museo Pietro Micca, il Museo della Radio, il Museo Diffuso della Resistenza, i Musei Lombroso e di Anatomia e le Gallerie d’Italia. La tariffa speciale a 1 euro, invece, è valida per la Fondazione Torino Musei, Gam, Mao e Palazzo Madama. Straordinariamente aperti con orario 9-20 il Museo Nazionale del Cinema con l’ascensore panoramico e il Museo Egizio, dove è stata appena inaugurata una nuova sala dedicata al corredo della regina Nefertar. Sempre aperta anche Camera, centro italiano per la fotografia, con le mostre di Margaret Bourke-White e Bar Stories on Camera.

Bologna, i musei aperti

Bologna apre le porte dei suoi musei il giorno di Ferragosto, una giornata ideale perché solitamente poco affollati. Giovedì 15 agosto saranno aperti tutti i Musei Civici (eccetto quello del Risorgimento e Patrimonio Industriale), la Pinacoteca Nazionale e il Palazzo Fava, aperto per l’ammirazione degli affreschi di Ludovico, Agostino e Annibale Carracci. Aperte anche le mostre Stregherie – Iconografia, fatti e scandali delle sovversive della storia a Palazzo Pallavicini, alcuni affreschi inediti dei Carracci alle Collezioni Comunali d’Arte e la mostra personale di Robert Kusmirowski al Museo d’Arte Moderna di Bologna.

Museo egizio Torino

Fonte: iStock

Entrata del Museo Egizio a Torino

I musei e le mostre a Napoli

Infine, anche a Napoli sarà un Ferragosto all’insegna dell’arte sia per i cittadini che per i turisti, i quali potranno fare esperienza della città entrando nei diversi musei e luoghi della cultura aperti anche giovedì 15. Tra questi segnaliamo Palazzo Reale, il Museo Archeologico Nazionale, Certosa e Museo di San Martino, Castel Sant’Elmo e Museo Novecento. Aperti, tra gli altri, anche i Parchi Archeologici di Pompei ed Ercolano. Imperdibile anche il Museo e Real Bosco di Capodimonte, dove resterà aperto il secondo piano con la Galleria delle Arti a Napoli dal ‘200 al ‘700 e le mostre Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli e l’opera Damasa di Gian Maria Tosatti dalle 8.30 fino alle 19.30 (ultimo ingresso alle 18.30). Resteranno chiusi, invece, il primo e il terzo piano con la sezione di Arte contemporanea e sezione Ottocento – Novecento.

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Passeggiata al lago di Endine: come arrivare e cosa vedere

Le gite fuori porta in Lombardia sono sempre a portata di mano e una delle più amate è sicuramente quella al lago di Endine, in provincia di Bergamo. Una passeggiata qui è sinonimo di benessere a 360 gradi perché offre diverse opportunità per rilassarsi e per svolgere attività fisica. Questo incantevole specchio d’acqua incastonato tra le colline della Val Cavallina, infatti, immerso in una natura incontaminata, offre, tra le altre cose, anche un percorso a piedi di circa 18 chilometri.

Durante il giro completo del lago, interamente pianeggiante quindi facilmente percorribile da chiunque, potrete godere delle sue meraviglie tra borghi, musei e castelli. Oppure, se siete arrivati qui per dedicarvi a esperienze più attive e sportive, potete praticare diversi sport acquatici o salire in sella a una Mountain Bike. Ecco cosa fare al lago di Endine e come terminare la giornata alla ricerca delle migliori specialità tipiche del territorio.

Cosa visitare al Lago di Endine

Il lago di Endine offre uno splendido percorso ad anello tra storia e natura: sono davvero molte le località della zona che meritano una visita, per esempio il paese dal quale prende il nome, Endine Gaiano, oppure Monasterolo, con il suo bel centro storico medievale.

Il paese di Bianzano

Tra i paesini caratteristici situati intorno al lago di Endine, quello di Bianzano merita sicuramente una visita grazie al suo centro storico caratteristico, composto da un dedalo di vicoli acciottolati. È il paese più piccolo della valle, circondato da antiche mura medievali, ma al suo interno custodisce il Castello Suardi, dalle cui mura si può ammirare uno scorcio panoramico del lago di Endine. Molto bello anche il Santuario di Santa Maria Assunta, che sorge sul vicino colle, in cui mistero e leggenda si intrecciano.

Casazza e il sito archeologico di Cavellas

Nella parte settentrionale della Val Cavallina si trova Casazza, dove si può ammirare il sito archeologico Cavellas. L’area archeologica di oltre 1000 metri quadrati si trova sotto a un supermercato del paese e comprende molti ritrovamenti di epoca romana. Tra gli edifici da vedere c’è Palazzo Bettoni, che diede ospitalità a Giuseppe Garibaldi.

Endine Gaiano

Endine Gaiano è un’altra località splendida situata sul lago di Endine. Le spiagge del lungolago offrono diverse opportunità di relax, mentre nelle sue acque è possibile praticare sport acquatici come canoa, windsurf e canottaggio. A livello artistico la città offre alcuni importanti edifici, tra cui la Chiesa di San Giorgio, che al suo interno conserva splendide opere d’arte, o quella di San Remigio, che nel Quattrocento era stata distrutta dall’esondazione di un torrente.

Sempre in questo paese è possibile vedere anche il lago di Gaiano e la vicina Valle del Freddo, un parco naturale molto particolare perché, nonostante l’altezza di soli 360 metri sul livello del mare, qui crescono specie di piante che normalmente si trovano solo ad altitudini elevate.

Monasterolo del Castello

Il Comune di Monasterolo del Castello sorge lungo le sponde del lago di Endine e offre l’opportunità di visitare alcuni siti storici di rilievo, a partire dal castello medievale, il quale custodisce uno dei giardini più belli del Nord Italia, o la barocca Chiesa del SS. Salvatore. Particolari anche le stazioni della via Crucis sul sagrato della Chiesa, decorate con i mosaici di Trento Longaretti.

Lago di Endine ghiacciato

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Persone pattinano sul lago di Endine d’inverno

Il paese di Ranzanico

Situato in una posizione un po’ più elevata c’è Ranzanico, dal quale si può godere di una vista panoramica su tutta la Val Cavallina. Il paese sorge su un antico percorso utilizzato in passato per raggiungere il lago dalla Val Seriana. Nel cuore del paese restano le tracce della struttura fortificata originaria, con una torre che si affaccia sulla piazza principale e con bellissimi portali in pietra.

Merita una visita anche l’antica chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, mentre nel centro storico troverete il Palazzo Suardi-Re, dove è stato allestito il Museo della Seta. Infine, da vedere è l’Oratorio di San Bernardino e la Cappella degli Alpini.

Cosa fare al lago di Endine

Il lago di Endine è il luogo perfetto per trascorrere un soggiorno di totale relax in mezzo alla natura, organizzare escursioni avventurose o fare un picnic in riva con la famiglia.

Sport al lago di Endine

Oltre a passeggiare lungo le rive del lago di Endine, gli appassionati di mountain bike potranno fare un percorso panoramico di 60 chilometri che da Nembro conduce fino al lago. Il percorso è di media difficoltà, ma regala una vista meravigliosa sul lago. È possibile anche attraversare il lago di Endine in kayak, scoprendo gli angoli più nascosti fra canneti e animali.

Durante l’inverno, quando le temperature scendono vertiginosamente, sul lago di Endine si forma una superficie di ghiaccio percorribile a piedi. Questa attività può essere molto pericolosa ed è meglio informarsi sulle condizioni del ghiaccio: la superficie deve essere spessa e robusta per poter resistere al calpestio.

Pedalo lago Endine

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Pedalo a noleggio sul lago di Endine

Cosa mangiare al Lago di Endine

Tutta la zona è costellata di piccoli ristoranti con splendida vista sul lago o sulla valle, dove potrete assaggiare alcune specialità lombarde e tipiche di montagna. Tra queste vi consigliamo di assaggiare la polenta con i funghi e la salsiccia: molta della farina da polenta che trovate nei negozi italiani proviene proprio da queste terre. Da non perdere anche i formaggi e i vini, senza dimenticare i pesci di lago preparati nei modi più svariati. Si trovano il pesce persico, il luccio e la tinca, solo per citarne alcuni.

Come arrivare al lago di Endine

Arrivare al Lago di Endine è molto semplice perché situato in una posizione strategica in Lombardia, a 40 minuti da Bergamo. Con l’auto potete prendere l’autostrada A4 che collega quasi tutte le principali città del nord e prendere l’uscita a Bergamo e seguire la strada statale fino al lago di Endine. Se invece preferite usare i mezzi pubblici, da Bergamo ci sono diversi autobus che fermano nelle diverse località situate intorno al lago.

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Gazcue, il quartiere delle belle arti di Santo Domingo

Cerchi un bel quartiere da cui partire per visitare Santo Domingo? Gazcue potrebbe essere quello che fa per te. Questo verdeggiante sobborgo residenziale di Santo Domingo offre musei di prim’ordine, centri per le arti dello spettacolo e ottimi ristoranti lungo un tratto della ventilata spianata della città.
Gazcue è un quartiere molto frequentato, adiacente alla storica Zona Coloniale di Santo Domingo. Qui potrai visitare i suoi rinomati musei, dove scoprire la storia e i movimenti artistici della Repubblica Dominicana, assistere a uno spettacolo in uno dei suoi magnifici teatri, provare la ricca offerta gastronomica dei suoi tanti ristoratni e divertirti fino all’alba grazie alla sua frizzante vita notturna.

Santo Domingo

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Panorama su Santo Domingo

Scopri Gazcue, il sobborgo più cool di Santo Domingo

Il fulcro delle attività culturali di Gazcue è Plaza de la Cultura. Questa piazza alberata sorge su un terreno un tempo di proprietà del dittatore Rafael Trujillo. Oggi ospita affascinanti mostre museali ed è sede dell’annuale Fiera Internazionale del Libro di Santo Domingo.

Per trascorrere un pomeriggio diverso, tra una giornata in spiaggia e l’altra, passeggia sul lungomare Malecon. Di giorno è un luogo dove godersi la vista del mare, vedere i monumenti e rilassarsi nei parchi sul lungomare. Cerca El Obelisco, un pilastro decorato con un murale che onora le sorelle Mirabal che si opposero alla dittatura di Trujillo. Di notte, sul Malecon si respira un’atmosfera vivace, creata da una serie di bar, casinò, cigar lounge e discoteche.

Plaza de la cultura

Centro culturale di Santo Domingo, questa piazza verdeggiante ospita un gruppo di musei, il Teatro e la Biblioteca nazionale.
Plaza de la Cultura è una piacevole piazza aperta, ricca di fontane, verde e sculture. Ospita alcuni dei più importanti musei della Repubblica Dominicana. Punto focale della città, la piazza è una destinazione popolare per tutti quei visitatori che desiderano conoscere in profondità la storia di Santo Domingo. Questa striscia di terra apparteneva al tirannico dittatore della Repubblica Dominicana Trujillo, ma dopo il suo assassinio è stata restituita al pubblico. Oggi è un complesso grazioso e relativamente tranquillo, dedicato a istituzioni culturali e storiche.

Il Museo de Arte Moderno, situato vicino al Teatro Nacional, permette di conoscere la scena artistica dominicana. Questo interessante museo espone le opere di artisti moderni locali, come Luís Desangles e Adriana Billini.

Osserva gli impiegati governativi che entrano ed escono dal grandioso Palazzo Nazionale. Le sale di questo capolavoro neoclassico sono state utilizzate come location per le riprese de Il Padrino Parte II. Un altro bellissimo punto di riferimento neoclassico è il Palazzo delle Belle Arti. Controlla il programma della sede per le mostre d’arte, gli spettacoli di danza e le rappresentazioni teatrali.

A est si trova il Museo del Hombre Dominicano, dedicato alla storia della Repubblica Dominicana. Vi si trovano utensili e oggetti Taíno, nonché esposizioni che si concentrano sulle celebrazioni del Carnevale e sull’influenza africana sulla vita dominicana. La piazza ospita anche il Museo Nacional de Historia Natural, dove dominano due enormi scheletri di balena, una megattera e rocce millenarie e una mostra di tassidermia.

Fermati al Museo de Historia y Geografía per curiosare tra le interessanti esposizioni relative allo spietato ex sovrano Trujillo. Qui si possono ammirare molti dei suoi oggetti personali e un’auto con i segni dei proiettili del suo assassinio.

Gazcue museo arte

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L’ingresso del museo delle Belle Arti di Gazcue

La piazza ospita anche due importanti istituzioni culturali: la Biblioteca Nacional e il Teatro Nacional. Se parli spagnolo, potrebbe essere una bella idea quella di prenotare un biglietto per assistere a uno spettacolo teatrale o musicale al Teatro Nacional. L’imponente sala principale può ospitare 1.800 persone. Rimani fino a sera per osservare la gente che arriva in piazza per assistere a uno spettacolo e poi visitate i bar e i ristoranti nelle vicinanze.

Plaza de la Cultura è uno spazio pubblico e quindi l’ingresso è gratuito. Tuttavia, per tutti i musei, che sono chiusi il lunedì,  è richiesto il pagamento di un biglietto d’ingresso. Per arrivare qui da un’altra zona della città, dovrai prendere la metropolitana fino a Estación Casandra Damirón.

Palazzo delle Belle Arti

Il Palazzo delle Belle Arti ospita mostre di danza, teatro e arte a Santo Domingo. Prenditi un momento per apprezzare la ricchezza culturale della città passeggiando per l’ampio parco del palazzo o partecipando a uno dei tanti eventi e mostre che si tengono durante l’anno.

Il palazzo fu costruito nel 1956, e oggi è un imponente monumento al centro della scena artistica della città.

Porta con te la macchina fotografica per immortalare la bella facciata neoclassica dell’edificio. Le semplici colonne, le finestre moderne e il tetto a cupola conferiscono un sapore caraibico alla combinazione di colori pastello, beige e blu brillante. La vista migliore dell’edificio si ha dai prati antistanti, ornati da palme e roseti.

Il Palazzo delle Belle Arti ospita alcune delle principali istituzioni artistiche di Santo Domingo, tra cui la Scuola di Arti Visive. Qui potrai ammirare mostre e retrospettive degli artisti più influenti dei Caraibi o anche prenotare un biglietto per uno spettacolo di danza del Balletto Folclorico o della Scuola Nazionale di Danza. Se ti appassione la musica classica, acquista un biglietto per uno dei concerti del Coro Nazionale o dell’Orchestra Sinfonica Nazionale. Spettacoli, eventi e concerti sono molto apprezzati quindi considera di dover acquistare in anticipo i biglietti per assistere a uno di questi appuntamenti per non rischiare di rimanere a bocca asciutta.

El Malecon

Il Palazzo delle Belle Arti si trova a pochi passi da El Malecon, il lungomare della città. Qui potrai fare una bella e lunga passeggiate, prima o dopo la tua visita  al Palazzo delle Belle Arti, per gustare un gelato in un parco, vedere un film in un cinema locale o cantare nei karaoke organizzati dai locali quando scende la sera. Sul lungomare si affacciano molti ristoranti e bar che servono piatti locali e cucina internazionale.

Obelisco Macho

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Il controverso Obelisco Macho di Gazcue

Obelisco Macho

Non si trova propriamente a Gazcue ma è molto vicino e vale la pena di farci un salto. Ogni monumento ha una storia da raccontare: El Obelisco Macho custodisce quella di Santo Domingo.Fu eretto nel 1937, durante il regime dittatoriale di Rafael Leónidas Trujillo, per celebrare il cambio di nome della città da Santo Domingo a Ciudad Trujillo. Alto 40 metri, era il simbolo del potere e dell’ambizione smisurata di Trujillo. Il soprannome  “Macho” gli fu dato dalla popolazione, in riferimento alla sua forma fallica e al carattere autoritario del dittatore. Considerato il simbolo di un periodo oscuro della storia dominicana, negli anni si sono susseguite diverse proposte per abbattere l’obelisco ma per il momento rimane parte integrante del patrimonio storico della città.

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Domenica al museo: quali visitare il 4 agosto

Dopo il successo di domenica 7 luglio con un’affluenza di 220.794 persone, anche il 4 agosto torna l’iniziativa #domenicaalmuseo, promossa dal Ministero della Cultura, che offre l’ingresso gratuito ai musei e ai parchi archeologici statali ogni prima domenica del mese.

Durante la giornata, le visite saranno possibili negli orari consueti di apertura, con accesso su prenotazione dove richiesto.

Si tratta di un’occasione unica per esplorare la ricchezza culturale e storica dei luoghi d’arte italiani senza costi aggiuntivi e, da Nord a Sud, sono innumerevoli i musei e i siti archeologici che aderiscono, dai più celebri a quelli forse meno conosciuti ma altrettanto meritevoli.

Il sito ufficiale del Mibact riporta l’elenco completo costantemente aggiornato ma eccovi alcune suggestioni.

I musei che aderiscono nel Nord Italia

In Liguria, ad esempio, saranno visitabili gratis i Musei nazionali di Genova – Museo Palazzo Reale di Genova e Palazzo Spinola, il Museo preistorico dei “Balzi Rossi” e zona archeologica di Ventimiglia (Imperia), e la Villa Romana del Varignano a Portovenere (La Spezia) mentre in Piemonte non mancano di aderire i Musei Reali, Villa della Regina e Palazzo Carignano a Torino, oltre all’Abbazia di Vezzolano ad Albugnano (Asti), e all’Area archeologica della città romana di Industria a Monteau da Po (Torino).

Per quanto riguarda la Lombardia, tra la vastissima scelta, non si può rinunciare a una visita alla Pinacoteca di Brera e al Cenacolo Vinciano a Milano, alla Pinacoteca Espiatoria a Monza, alla Villa Romana e Antiquarium di Palazzo Pignano a Cremona e alla Villa Romana e Antiquarium a Desenzano del Garda. Invece, in Veneto, tra gli altri troviamo il Museo Archeologico nazionale di Verona, le Gallerie dell’Accademia, la Biblioteca Nazionale Marciana, la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, il Museo d’Arte Orientale e il Museo di Palazzo Grimani a Venezia, e il Museo nazionale Atestino di Este (Padova).

In Emilia Romagna, ingresso gratis al Castello di Torrechiara a Langhirano (Parma), ai Musei Nazionali – Pinacoteca di Bologna, alla Fortezza di San Leo (Rimini), alle Gallerie Estensi di Modena e alla Basilica di Sant’Apollinare in Classe, al Mausoleo di Teodorico, al Museo Nazionale e il Battistero degli Ariani di Ravenna, mentre in Friuli Venezia Giulia ai Fondi Ex Pasqualis e al Museo Archeologico Nazionale di Aquileia nonché alla Basilica paleocristiana di via Madonna del Mare e al Museo Storico e Parco Castello di Miramare di Trieste.

I musei che aderiscono nel Centro Italia

In Toscana aderiscono anche domenica 4 agosto le Gallerie degli Uffizi, il Museo del Bargello, il Museo archeologico nazionale, il Giardino di Villa Il Ventaglio, il Giardino della Villa a Castello e Villa della Petraia a Firenze, e poi l’Area archeologica di Roselle di Grosseto, il Museo Nazionale di San Matteo e il Museo Nazionale di Palazzo Reale a Pisa, e il Museo nazionale etrusco, Necropoli di Poggio Renzo e Tomba del Colle a Chiusi (Siena).

Nelle Marche, per fare qualche esempio, ecco il Museo Archeologico Statale di Ascoli Piceno, la Rocca demaniale di Gradara, l’Antiquarium statale di Numana, in Abruzzo il Museo casa natale di Gabriele d’Annunzio a Pescara, la Chiesa di San Pietro ad Oratorium a Capestrano (l’Aquila), il Museo archeologico nazionale di Campli (Teramo), e in Molise il Santuario Italico di Pietrabbondante (Isernia), il Castello di Capua a Gambatesa (Campobasso) e il Museo archeologico nazionale e Palazzo Pistilli di Campobasso.

Spostandoci nel Lazio, tra l’ampia scelta si entra gratuitamente all’Abbazia di Montecassino a Cassino (Frosinone), al Monastero di Santa Scolastica a Subiaco (Roma), al Parco Archeologico del Colosseo e alle Terme di Caracalla a Roma, a Villa Adriana e Villa d’Este a Tivoli (Roma), e all’Abbazia di Fossanova a Priverno (Latina).

I musei che aderiscono nel Sud Italia

Infine, per le aperture nel Sud Italia, in Campania a Napoli confermati il Museo Archeologico nazionale, la Certosa Museo di San Martino, il Palazzo Reale, la Crypta Neapolitana, Castel Sant’Elmo e Museo del Novecento, e il Complesso monumentale e Biblioteca dei Girolamini, nonché i celebri Parchi Archeologici di Pompei, Ercolano e i Campi Flegrei; da vedere anche il Teatro Romano di Benevento e l’Anfiteatro campano di Santa Maria Capua Vetere (Caserta).

In Puglia, il Castello Svevo di Trani, il Museo archeologico nazionale di Canosa di Puglia, Castel del Monte ad Andria, il Parco Archeologico di Siponto a Manfredonia; in Calabria Le Castella di Isola Capo Rizzuto, il Museo e Parco archeologico dell’Antica Kaulon a Monasterace (Reggio Calabria), il Museo Nazionale di Mileto e il Museo archeologico nazionale ‘Vito Capialbi’ di Vibo Valentia.

Concludiamo la carrellata con la Basilicata dove l’ingresso gratuito è al Parco archeologico dell’area urbana e della Necropoli di Crucinia di Metaponto e al Tempio delle Tavole Palatine a Bernalda (Matera), al Museo archeologico nazionale della Basilicata “Dinu Adamesteanu” di Potenza, ai Musei nazionali di Matera, e con la Sardegna dove ammirare il Museo archeologico nazionale di Cagliari, il Museo nazionale archeologico ed etnografico “Giovanni Antonio Sanna” e la Pinacoteca Nazionale di Sassari, e il Compendio garibaldino di Caprera (Sassari).

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Il Museo Karen Blixen in Kenya: il luogo del cuore della scrittrice danese in Africa

Chiunque sia appassionato di Africa o abbia iniziato a pianificare un viaggio in quello spettacolare continente, ha incontrato sulla propria strada il romanzo La Mia Africa di Karen Blixen. Questa scrittrice danese ha raccontato, in quel libro, la propria storia personale e il suo forte legame con il Kenya, al tempo conosciuto come British East Africa.

La casa in cui Karen Blixen visse, assieme al marito, è divenuta un museo dedicato alla scrittrice. Questo luogo di cultura africano è, assieme al museo che si trova in Danimarca, un luogo molto importante, soprattutto per il significato storico e culturale e il forte impatto che il romanzo conosciuto da tutti ha avuto. Cosa ci si può aspettare da una visita al Karen Blixen Museum? Di certo potrai scoprirlo durante il tuo prossimo viaggio in Kenya.

Dove si trova il Karen Blixen Museum in Kenya

Il museo dedicato a Karen Blixen si trova sulle Ngong Hills, appena fuori Nairobi. Un tempo, quella zona era molto più distante dalla città ma ora è considerata parte integrante dell’hinterland della capitale keniota. Le Ngong Hills che potrai vedere ora sono un po’ diverse da quelle raccontate da Karen Blixen in “La Mia Africa” ma non mancano di affascinare viaggiatori di ogni età, con le mille tonalità di verde che solo un paese africano sa regalare.

Per raggiungere il Karen Blixen Museum in Kenya è consigliabile avere un’auto o prendere un taxi direttamente dal centro di Nairobi. In alternativa, ci sono anche dei mezzi pubblici che arrivano fino all’ingresso della proprietà ma non sono molto frequenti nell’arco della giornata.

Dove si trova il Karen Blixen Museum

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Le Ngong Hills, nei pressi del Karen Blixen Museum

La storia della dimora di Karen Blixen in Kenya

L’edificio che ospita ora il Karen Blixen Museum venne costruito da un ricco svedese anni prima che Karen Blixen e il futuro marito decidessero di trasferirsi in Africa. La decisione arrivò su consiglio di un parente del marito che aiutò la coppia a trovare proprio l’alloggio in cui la coppia visse per anni. Karen e il marito si sposarono una volta in Kenya e lì deciso di usare il terreno acquistato con la casa per avviare una piantagione di caffè.

La Grande Guerra portò a un’impennata del prezzo del caffè nel mondo e questo fece, in parte la loro fortuna economica. Al di là di questo, ciò che portò in Kenya la coppia fu la voglia di scoprire un mondo molto più esotico di quello che conoscevano. Già ai tempi, erano molti i viaggiatori che si recavano a Nairobi e dintorni per le molte attività di safari o di esplorazione.

Karen Blixen lasciò l’Africa e quella casa negli Anni ’30. Abitazione e terreni passarono di mano in mano fino al 1964, quando vennero acquistati dal governo della Danimarca, proprio con l’intento di preservare quel luogo come patrimonio culturale. Il museo aprì negli Anni ’80, anche in seguito al grande risalto dato al lavoro di Karen Blixen dal film tratto dal suo romanzo autobiografico. La pellicola fu girata proprio all’interno di questa proprietà.

Cosa vedere nel Karen Blixen Museum in Kenya

Con i vari cambi di proprietà, la casa che ospita il Karen Blixen Museum in Kenya ha subito vari cambiamenti ma, nel corso di tanti anni e grazie anche al fatto che la scrittrice fosse già famosa, i vari proprietari mantennero l’ambiente interno pressoché inalterato e molti di loro riuscirono a conservare anche parecchi mobili appartenuti alla scrittrice.

Quando si visita questo luogo culturale in Kenya ci si immerge nell’atmosfera coloniale dei tempi raccontati magistralmente dalla grande scrittrice danese. L’esposizione del Karen Blixen Museum conduce sia attraverso la vita quotidiana della famiglia Von Blixen (il nome completo di Karen da sposata era Karen Christentze Dinesen, baronessa von Blixen-Finecke), sia attraverso la routine professionale.

Le esposizioni del Karen Blixen Museum

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Gli attrezzi agricoli al Karen Blixen Museum

Come dicevamo, la casa venne acquistata assieme ai terreni per diventare una piantagione di caffè. Tra gli oggetti esposti, ce ne sono molti, soprattutto nelle parti esterne del museo, che raccontano come fosse la quotidianità in una piantagione di caffè di inizio ‘900.

Oltre a questo, il museo crede molto nel sostegno ad artisti locali. Un’area di questo spazio espositivo è chiamato Karen’s Art Corner e viene utilizzato per esporre i lavori di artisti del Kenya, soprattutto se emergenti. C’è la possibilità di fare visite guidate, sia della parte relativa alla vista della scrittrice sia per quella dedicata alle esposizioni artistiche.

Il Karen Blixen Museum è un luogo da raggiungere e visitare anche se si hanno interessi diversi rispetto alla storia e la letteratura. L’immenso parco del museo, un tempo spazio verde della casa, si può esplorare seguendo i percorsi indicati e i sentieri, per fare birdwatching e ammirare la florida vegetazione keniota.

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A Parigi ha aperto un museo insolito: è dedicato al formaggio

“Come si può governare un Paese che conta 246 varietà di formaggio?” affermò Charles de Gaulle, primo Presidente della quinta Repubblica francese. Noi viaggiatori diremmo “Come possiamo scoprirli e provarli tutti?”: buone notizie, da oggi è possibile entrando in un museo insolito inaugurato nel cuore di Parigi, sull’Île Saint-Louis, a pochi passi dall’iconica Cattedrale di Notre Dame. Il Musée du Fromage è il primo museo del mondo interamente dedicato al formaggio.

Nato da un’idea di Pierre Brisson, fondatore della società Paroles de Fromagers che, dal 2013, ha come obiettivo quello di tramandare il know-how racchiuso nella preparazione del formaggio, il museo offre un’esperienza deliziosa e interattiva alla scoperta di questo alimento. Le sue sale, che comprendono una galleria espositiva, aree didattiche dove vengono organizzati eventi e workshop e un caseificio celebrano il ricco patrimonio caseario francese e i suoi artigiani. Non preoccupatevi, c’è anche un’area souvenir dove fare scorta di formaggio da portare a casa!

Cosa vedere dentro il Museo del Formaggio

L’esperienza all’interno del Museo del Formaggio, il primo a essere aperto a Parigi, si suddivide in quattro parti. La prima e la seconda parte sono dedicate alla cultura e alla storia del formaggio dove sono esposti antichi manufatti, dalle presse agli stampi in legno, che testimoniano le antiche conoscenze dei primi casari e l’evoluzione delle tecniche di produzione del formaggio. All’interno della collezione sono esposti anche manifesti pubblicitari, foto e filmati d’epoca e, grazie alla sua anima interattiva, il museo offre la possibilità di approfondire questo mondo, dalle varie DOP alle fasi della lavorazione.

La terza parte si concentra sulla produzione del formaggio: all’interno del caseificio vi verranno spiegate tutte le fasi di lavorazione del latte, dalla cottura fino alla salatura e alla conservazione nelle cantine di stagionatura, grazie alle quali imparerete l’importanza di ogni fase e perché la professione del casaro è preziosa e va preservata.

Infine, la quarta parte sarà la vostra preferita perché dedicata alla degustazione. In una sala appositamente allestita assaggerete diversi formaggi, ognuno con sapori e consistenze uniche e diverse. Nel mentre, un esperto vi spiegherà le particolarità di ogni formaggio: provenienza, produzione e le sue caratteristiche. Essendo gestito dalla società Paroles de Fromagers, una parte del museo è allestita per ospitare anche tante altre attività come corsi, laboratori didattici e altri eventi dedicati interamente al mondo del formaggio.

Il biglietto d’ingresso costa 20 euro per gli adulti e 10 euro per bambini.

Che formaggi comprare a Parigi

Sono diversi i souvenir che potete acquistare durante il vostro viaggio a Parigi, tra questi i migliori formaggi. D’altronde, i francesi sono considerati i più grandi consumatori di formaggio al mondo, mentre la Francia si aggiudica il primato per numero di formaggi DOP e IGP. Ma quali sono quelli che rappresentano al meglio lo spirito di questo paese? Visitando il museo lo scoprirete in prima persona, in alternativa vi lasciamo qualche consiglio: uno dei formaggi francesi più famosi è sicuramente il Comté, dal sapore dolce e genuino, insieme a Brie, Camembert, Saint Nectaire, Coulommiers, Roquefortt e Beaufort, da provare anche nelle tante botteghe tipiche sparse per la città.