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Il rifugio di benessere della regina Camilla

A Bangalore, capitale dello Stato Indiano meridionale di Karnataka, esiste un luogo in cui è possibile prendersi cura del corpo e dello spirito, utilizzando i principi dell’ayurveda. Una pratica indiana dalle origini antichissime e molto diffusa ancora oggi, che si basa su un approccio olistico rivolto alla totalità della persona, prefissandosi il raggiungimento di un equilibrio e un’armonia tra mente, corpo e spirito, in accordo con i ritmi della natura.

Un posto unico, in cui ricaricarsi sia dentro che fuori, grazie a una serie di programmi mirati per la salute dell’organismo intero, aiutandolo a purificarsi, ridurre lo stress e portare benessere ed energia a corpo e mente. Si tratta del centro olistico di Soukya a Whitefield, meta d’eccellenza per il turismo volto al proprio benessere psicofisico e luogo amatissimo da Camilla, Regina consorte del Regno Unito e moglie, ormai da molti anni, del neo Re Carlo III.

La città

Secondo il The Times of India, infatti, sembrerebbe che Camilla stia trascorrendo del tempo con le amiche proprio nel centro benessere olistico di Bangalore, città dinamica e in forte crescita, in cui poter ammirare il bellissimo centro storico, le sue aree verdi, il mercato ma anche i maestosi edifici sparsi per le vie e i tanti bazar di spezie in cui riscoprire i profumi tipici della tradizione e della cultura indiana.

Ma anche una città in cui, proprio grazie a centri come quello di Soukya, è possibile ritrovare se stessi, fermandosi e allontanandosi dal caos e lo stress quotidiano, per affidarsi alle mani esperte di persone che, seguendo i principi dell’ayurveda, aiutano i visitatori a ritrovare la pace. Una serenità che abbraccia l’intero organismo e che, forse proprio per questo, ha riscosso molto successo in chi lo frequenta, diventando uno dei luoghi abituali frequentati da Camilla e da personaggi di fama mondiale.

Il centro di Soukya

All’interno del centro, infatti, esistono diversi trattamenti, espressamente formulati per affrontare in modo mirato i bisogni singoli di chi si avvicina alla pratica olistica dell’ayurveda. Programmi che vengono monitorati e rivisti quotidianamente, per permettere di essere modificati a seconda delle esigenze personali e individuali di ciascuno e che si basano su un’attenta valutazione della persona e su una serie di visite e consulti preliminari da parte dei medici. Ma non solo.

All’interno del centro di Soukya si vive un’esperienza di benessere a 360°, cosa che comprende anche una dieta a base vegetariana e biologica, la pratica dello yoga, terapie complementari come digitopressione, idroterapia, massoterapia, meditazione, ecc., il tutto volto al benessere del corpo ma, soprattutto, della parte più profonda di sé. E non a caso questo posto è così amato da Camilla, che soprattutto negli ultimi mesi deve aver vissuto non poche preoccupazioni e stress visti gli accadimenti che hanno colpito la famiglia reale inglese.

Una meta che quindi, oltre a prendersi cura di sé in modo profondo e attento alla persona in ogni sua parte, permette anche di godere della bellezza della città stessa in cui il centro è sito. Vivendo a pieno gli insegnamenti e le tradizioni del luogo in un viaggio in questa destinazione esclusiva e amata anche dai reali.

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La ciclabile Garda by Bike arriva (finalmente) in Trentino

A sbalzo sul Lago di Garda, con una vista mozzafiato su uno degli scorci più pittoreschi d’Italia, la pista ciclabile Garda by Bike, inaugurata nel 2018, sta per essere ultimata, almeno nel suo tratto trentino.

Sì, perché la ciclopedonale – si può percorrere anche a piedi oltre che in bicicletta -, considerata la più bella d’Europa, dovrebbe, secondo il progetto, correre tutt’intorno al lago attraversando tre regioni: Lombardia, Trentino e Veneto.

La ciclabile Garda by Bike

La pista, che parte da Limone sul Garda, per ora arriva solo fino a Capo Reamol, nel bresciano, al confine con il Trentino-Alto Adige, poco più di 2 chilometri – ma bellissimi – con un’estensione prevista fino a 12.

Per costruire il primo tratto della Garda by Bike, che in parte è a strapiombo sull’acqua, c’è voluta un’impresa di acrobati che ha fatto uso di imbracature, cavi e persino di elicotteri per agganciare la sottile passerella di legno e acciaio alle pareti rocciose della montagna a 50 metri d’altezza, con un impatto anche visivo della struttura sull’ambiente minimo.

I lavori di estensione della pista stanno finalmente per partire e saranno conclusi entro il 2025, quando la ciclabile toccherà anche i primi Comuni trentini.

Dalla Lombardia al Trentino

Per realizzare la ciclabile sarà necessario intervenire a livello paesaggistico, ma senza danneggiare lo skyline che è unico al mondo. Ci saranno due nuove gallerie lungo la Strada Gardesana e sarà ripristinato il vecchio ponte ora in disuso che attraversa la valle del torrente Ponale.

L’anello delle tre regioni

Questo è solo un primo passo, se si pensa che dal 2018 poco è stato fatto su questa strada che sarebbe dovuta essere, in poco tempo, la più bella e panoramica d’Italia. L’obiettivo resta comunque il completamento dell’anello delle tre regioni, per un totale di 166 km, ma per questo bisognerà aspettare ancora qualche anno.

Speriamo non troppi, vista la forte attenzione che oggi si sta dando alla mobilità sostenibile e al successo che questo modo di spostarsi, ma anche di viaggiare, sta avendo.

Una volta ultimata, la Garda by Bike sarà a sua volta collegata con altre ciclabili già esistenti. Prima fra tutte la Ciclovia del Sole, un itinerario di oltre 2.000 km che unisce il Brennero con Santa Teresa di Gallura, in Sardegna, e che attraversa ben undici Regioni.

E poi la Ciclovia del Vento, la dorsale cicloturistica del Po, in una rete di percorsi che abbracceranno lo specchio d’acqua unendo le sponde del lago e, nei prossimi anni, offrirà una rete di lunga percorrenza su scala nazionale di oltre mille chilometri.

Se quest’opera ingegneristica è diventata già un’attrazione turistica di primo piano per l’Alto Garda, nei prossimi anni siamo certi che trasformerà tutta la zona in un vero e proprio paradiso per gli amanti del cicloturismo di tutta Europa, che già in gran numero visitano il lago ogni anno, anche fuori stagione.

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Dolomiti mare Mediterraneo montagna Notizie Viaggi

C’è un po’ di Mediterraneo anche tra le Dolomiti

Come può il Mediterraneo arrivare sino alle propaggini più settentrionali del nostro Paese, là dove alte vette montuose si ergono imponenti verso il cielo? Sembra quasi un miracolo, ma è realtà: tra le Dolomiti, uno dei Patrimoni UNESCO custoditi in Italia, si nasconde un’atmosfera mediterranea che pare catapultarci immediatamente nelle solatie terre del sud. Scopriamo di che cosa si tratta.

Trentino Alto Adige, gli uliveti a due passi dalle montagne

Naturalmente, non stiamo parlando del mare: le Dolomiti sono ben lontane dalla costa, tuttavia nei loro dintorni si celano paesaggi che richiamano senza alcun dubbio le atmosfere tipiche dell’area mediterranea. Siamo in Trentino Alto Adige, lungo le sponde del lago di Garda, dove venti caldi danno vita ad un microclima davvero particolare, pur trovandoci a due passi dalle alte montagne. Ed è in questo angolo di paradiso che sorgono splendidi uliveti, dai quali si produce un rinomato olio extravergine di grande qualità.

L’impressione è proprio quella di un’oasi mediterranea incastonata tra le Dolomiti: da secoli, generazioni di coltivatori si tramandano quello che è a tutti gli effetti un preziosissimo patrimonio paesaggistico e non solo. Questi sono infatti gli olivi che crescono più a nord del mondo intero, grazie ad una fortunata combinazione di caratteristiche del territorio e ad un grande amore per l’olivicoltura. L’olio evo del Garda Trentino è un prodotto davvero speciale, dal sapore dolce e vellutato e dall’aroma di erbe selvatiche, che esprime al meglio gusti e profumi tipici delle Dolomiti.

L’autunno è l’occasione ideale per andare alla scoperta di questo territorio magnifico e delle sue prelibatezze. In questa stagione, la natura offre uno spettacolo incredibile: è il foliage, la magia dei colori che emergono brillanti nelle migliaia sfumature gialle, arancioni e rosse splendenti sotto il sole. Perché non approfittarne per ammirare paesaggi incantevoli e poi concedersi qualche assaggio delle specialità locali? Ecco le migliori esperienze da fare nella cornice del Garda Trentino, all’ombra delle splendide Dolomiti.

Uliveto del Trentino

Fonte: Ufficio Stampa | Ph. Fabio Staropoli

Un uliveto in Trentino Alto Adige

Gli eventi e le esperienze imperdibili

Il fine settimana del 22 e 23 ottobre si svolge un appuntamento incredibile: la rassegna Frantoi Aperti ci conduce, con visite guidate e percorsi sensoriali, alla scoperta del mondo dell’olivocoltura, dalla raccolta alla spremitura sino all’assaggio del rinomato olio così prodotto. E per vivere appieno questa esperienza, sul territorio ci sono diversi agriturismi e bed&breakfast immersi tra gli olivi, in un panorama meraviglioso. Ovviamente, in Trentino ci sono moltissime altre avventure in cui tuffarsi, tra percorsi ciclopedonali, trekking e giornate di relax nella natura.

Il borgo di Arco è senza dubbio una delle mete da non perdere, con le sue strette viuzze e le tante bellezze da visitare. Il suo castello, abbarbicato su un promontorio roccioso, gode di una vista mozzafiato. E ai suoi piedi si snoda la Rilke Promenade, passeggiata letteraria che segue le orme del poeta Rainer Maria Rilke, alla scoperta dei luoghi che lo ispirarono. Un altro panorama meraviglioso è quello che si può ammirare dall’alto del Monte Baone, in un’escursione adatta anche ai più piccini. Alle sue pendici, gli olivi si stagliano contro l’azzurro del lago di Garda: è pura magia.

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Alpi montagna Notizie Viaggi

È uno dei progetti più significativi di tutte le Alpi

Connecting Nature, Sharing Beauty”, collegare la natura per condividerne la bellezza: è racchiusa in questa frase la filosofia alla base di uno dei progetti più significativi di tutte le Alpi, al momento in fase di studio, che mira a creare valore e nuove opportunità di crescita per le comunità locali e per il territorio nel pieno rispetto dell’ambiente.

Si tratta del collegamento funiviario tra il comprensorio del Cervino-Matterhorn e quello del Monte Rosa, ovvero tra il Colle delle Cime Bianche e Frachey, un fil rouge tra Sud e Nord delle Alpi, per dare vita a un comprensorio eterogeneo e unire popoli e tradizioni.

I numeri del progetto

I grandi numeri del nuovo collegamento (di cui al momento non si conoscono eventuali tempi di realizzazione né tipologia di impianto) sono due nazioni (Italia e Svizzera), tre regioni (Valle d’Aosta, Piemonte e Vallese), cinque valli (Valtournenche, Val d’Ayas, Valle di Gressoney, Valle di Alagna e quella di Zermatt) e cinque comprensori (Cervinia-Valtournenche, Zermatt, Champoluc, Gressoney, Alagna).

Il progetto, il cui investimento economico è stimato intorno ai 66 milioni di euro, vedrebbe la realizzazione di un unico comprensorio capace di unire in mezz’ora di tragitto le diverse ski area
del Cervino Ski Paradise e del Monterosa Ski, tutte collegate sci ai piedi per un totale di 75 piste da discesa.

I chilometri complessivi di piste diventerebbero 580, si aprirebbe al freeride una zona di oltre 12 chilometri di lunghezza per un totale di 2289 metri di dislivello, e il collegamento permetterebbe a sciatori e non di ammirare un panorama unico, con vista sconfinata e mozzafiato su ben 38 delle 82 vette alpine sopra i 4000 metri.

Non si tratta, tuttavia, di costruire nuove piste da sci ma di allargare gli orizzonti e le possibilità.

I vantaggi del nuovo collegamento funiviario: non solo sci

Il nuovo collegamento porterebbe con sé maggiori possibilità per gli sciatori e tempi di spostamento ridotti ma non soltanto, i vantaggi sono di più ampio respiro a partire dalla destagionalizzazione del turismo in montagna: oltre allo sci, l’attenzione va puntata su una maggiore offerta per la stagione estiva valorizzando le innumerevoli opportunità di attività outdoor in quota.

Il progetto si pone l’obiettivo di essere fruibile durante tutto l’anno. La destagionalizzazione significa offrire al turista nuove occasioni di fruizione del territorio: trekking, mountain-bike, “safari-tour” lungo straordinari percorsi panoramici in alta montagna.

Ma non è tutto: allo sport si aggiungono il lato gourmet, con la possibilità di proporre esperienze e tour enogastronomici e far conoscere piatti locali e ricette antiche, e la tradizione con itinerari alla scoperta del costume e dei prodotti delle popolazioni alpine.

Inoltre, l’offerta turistica potrà prevedere percorsi botanici, attività di bird watching e gite guidate per conoscere più da vicino la fauna locale ed entrare in sintonia con la natura unica di queste montagne.

Il nuovo collegamento potrebbe poi avere risvolti anche di tipo culturale e divulgativo: non c’è luogo migliore dell’alta quota per verificare di persona gli effetti del riscaldamento globale, sensibilizzare bambini e ragazzi al problema e interpretare il futuro delle montagne.

Parola chiave: sostenibilità

La parola chiave del progetto in fase di studio è “sostenibilità“.

La tutela della natura rappresenta una prerogativa fondamentale e Il tema della sostenibilità ambientale è uno dei pilastri su cui si basa lo studio tecnico di fattibilità. Il trasporto effettuato con impianti di risalita a fune ha un minor impatto ambientale rispetto ad altri sistemi di trasporto: è elettrico, ha un basso inquinamento acustico e occupa meno spazio.

In più, il progetto vanta anche un’importante sostenibilità economica e sociale: realizzare il collegamento significherebbe creare nuove e diffuse opportunità, garantire un’importante ricaduta economica a favore di tutta la regione e apportare un valore aggiunto alle comunità locali, puntando su un turismo evoluto e di qualità.

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Alpi Europa montagna Posti incredibili Viaggi

Immersa tra le Alpi c’è una delle spa più belle d’Europa

È una vita fatta di traffico, caos e frenesia, quella che contraddistingue la maggior parte delle giornate di cui siamo protagonisti. Le stesse che ci spingono a desiderare le tanto amate fughe dalla città, vacanze più o meno lunghe all’insegna del relax e del benessere.

E per fortuna, in Italia così come nel resto del mondo, sono tantissime le destinazioni in grado di farci vivere esperienze uniche che alleviano la stanchezza e la fatica, rigenerando il corpo e la mente.

Ed è proprio uno di questi posti che vogliamo raggiungere oggi con voi, per portarvi alla scoperta di una delle più belle spa di tutta Europa immersa nella natura, nel cuore delle Alpi Venoste.

Il benessere nel cuore delle Alpi

Ci troviamo a Längenfeld, un comune austriaco di circa 4000 abitanti, situato nel distretto di Imst, in Tirolo. È qui che circondato da vette maestose che incantano, e che cambiano colore con l’alternarsi delle stagioni, si spalanca davanti agli occhi dei viaggiatori un panorama straordinario dove la natura lussureggiante regna incontrastata.

Ed è sempre qui, in uno dei territori prediletti da tutti gli amanti delle attività outdoor, che esiste quella che è stata eletta una delle migliori 7 spa in tutta Europa dalla piattaforma Destinatian Deluxe.

Stiamo parlando dell’Aqua Dome, un centro termale che promette un’esperienza sensoriale unica. Dalle piscine esterne, con vista su un panorama mozzafiato che abbraccia le montagne circostanti, alle aree interne caratterizzate da saune e bagni turchi, passando per una struttura architettonica che lascia sbalorditi: questo è il luogo ideale per una vacanza di benessere nel cuore delle Alpi che tutti ci meritiamo.

Benvenuti nella spa più bella d’Europa

Organizzare un viaggio all’insegna del benessere è sempre un’ottima idea, soprattutto se la destinazione da raggiungere ci permette di stare a contatto diretto con la natura selvaggia e incontaminata.

Ed è proprio quello che succede a Ötztal, nello scenario che caratterizza la valle austriaca che si snoda al fianco del fiume Inn. Un luogo che offre tutta una serie di attività incredibili da svolgere all’aperto e a contatto con la natura.

Ci sono i sentieri che ripercorrono la secolare tradizione della transumanza in Ötztal, oppure quelli che conducono direttamente nella valle del Granone, lì dove crescono migliaia di mirtilli rossi che tingono tutto di rosso. E poi, ancora, il comprensorio sciistico Gries, un vero e proprio paradiso per gli amanti dello sport invernale.

E poi c’è la spa. Non una qualunque, intendiamoci, ma una delle più celebri d’Europa nonché tra le migliori del continente: l’Aqua Dome. Un luogo tanto caro agli abitanti di Längenfeld, che da secoli conoscono l’effetto benefico delle acque termali, quanto ai viaggiatori che raggiungono il territorio in ogni stagione.

L’acqua termale che sgorga da una profondità di 1865 metri proviene dall’unica sorgente termale del territorio occidentale del Paese. La stessa acqua che riempie le piscine interne e quelle esterne della struttura è un vero e proprio concentrato di benessere che rigenera il corpo e la mente.

Il grande edificio di vetro e cristallo, che campeggia nel panorama e si integra perfettamente con l’ambiente, ospita piscine interne ed esterne a forma di conca, diverse saune e bagni turchi. La struttura offre, inoltre, servizi di lusso, ma il vero lusso offerto è quello di poter galleggiare sotto il cielo in acque che sfiorano i 36 gradi immersi in un panorama naturale straordinario.

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Cercasi Cavaliere sulle piste da sci: l’offerta di lavoro vista neve

C’è chi sogna la vista del mare, in ogni momento della giornata e in ogni stagione, e chi invece sa bene come lasciarsi suggestionare dalla presenza della neve. Quella candida e soffice che si posa sulle strade e sui tetti delle abitazioni, avvolgendo ogni cosa e trasformando i paesaggi che conosciamo in magiche cartoline d’inverno.

Se è questo lo scenario nel quale immaginate di immergervi nel prossimo inverno, e siete disposti a lasciare tutto per rimettervi in gioco in maniera assolutamente inedita, allora abbiamo una proposta che fa davvero al caso vostro.

L’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria, infatti, sta cercando un Cavaliere sulle piste da sci. I recruiter descrivono questo lavoro come quello più cool dell’intero arco alpino. Scopriamo di cosa si tratta.

Quest’inverno puoi vivere e lavorare a Rio di Pusteria

Ci troviamo a Rio di Pusteria, un piccolo comune italiano di appena 1000 anime situato nel cuore della provincia autonoma di Bolzano, in Trentino-Alto Adige. Considerato la porta di accesso alla valle omonima, questo territorio che si estende su una terrazza che si snoda tra la Rienza e il Rio Valles, è un vero e proprio paradiso naturalistico per tutti gli amanti delle attività outdoor e degli sport invernali.

La natura circostante, e quegli scorci che si perdono tra i massicci montuosi e le malghe, lo rendono il punto di partenza perfetto per escursioni da sogno, motivo per il quale Rio di Pusteria è diventata una delle destinazioni più raggiunte e frequentate in ogni stagione dell’anno.

Se siete amanti della montagna, e non riuscite a fare a meno dei panorami incantati che si palesano davanti allo sguardo durante la stagione invernale, una semplice vacanza di pochi giorni potrebbe non essere sufficiente. Ecco allora che si apre la possibilità di cambiare vita, anche se solo per una stagione, andando a lavorare nella celebre area vacanze sci & malghe Rio Pusteria.

In questi giorni, infatti, sono state aperte le candidature per una professione insolita e originale, ma sicuramente affascinante. Il comprensorio Gitschberg Jochtal, immerso in uno dei panorami più autentici e naturali dello stivale, sta cercando un Cavaliere, una figura professionale in grado di accogliere e intrattenere gli ospiti e i vacanzieri che giungeranno qui durante la stagione invernale, programmata dal 7 dicembre 2022 al 10 aprile 2023.

Diventare un Cavaliere sulle piste da scii

Ma cosa fa, esattamente, un Cavaliere sulle piste da scii? La figura professionale cercata dall’area vacanze sci & malghe Rio Pusteria dovrà occuparsi degli ospiti, rigorosamente abbigliato con frac, e sorvegliare i 55 chilometri di piste del comprensorio Gitschberg Jochtal durante tutta la prossima stagione invernale. Il Cavaliere è destinato a diventare un punto di riferimento per tutti i viaggiatori di ogni età, non solo per l’accoglienza e le richieste d’informazione, ma anche per la sua presenza costante durante la permanenza degli ospiti dell’area vacanze.

La figura ricercata, si legge sull’annuncio, deve essere socievole e disponibile, deve amare la natura, lo sport e il divertimento. È richiesta anche una conoscenza del territorio, per fornire informazioni utili e preziose alle famiglie in viaggio, e deve saper parlare in maniera fluente la lingua italiana, quella tedesca e quella inglese.

Le candidature, come anticipato, sono già aperte. È possibile proporsi per il ruolo di Cavaliere entro e non oltre il l’8 novembre 2022, inviando una mail all’indirizzo office@gitschberg-jochtal.com. In bocca al lupo!

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La foresta più antica e incontaminata d’Europa

Una natura primordiale, maestose montagne e laghi glaciali fanno di questo luogo, ancora intatto e selvaggio, una bellezza rara. Stiamo parlando di una delle foreste più antiche e incontaminate d’Europa, una rarità ormai da trovare nel nostro Vecchio Continente.

Qui, gli alberi hanno in media 500 anni di vita e, nonostante sia il più piccolo dei quattro parchi nazionali del Montenegro, è quello che ha la maggiore biodiversità.

Si tratta del Parco nazionale Biogradska Gora che, con i suoi 5.600 ettari, occupa tutta la parte centrale del Massiccio di Bjelasica e l’area che si trova fra i fiumi Lima e Tara.

Il leggendario Lago di Biograd

Comprende una serie di laghi dalle acque verdi smeraldo, come il Lago di Biograd, che si trova proprio nel centro del parco, uno splendido specchio d’acqua di origine glaciale circondato una fitta foresta vergine.

Lago-Biograd-montenegro

Fonte: 123rf

Il Lago di Biograd nel Montenegro

A questo lago è legata una leggenda. Si dice che al posto dell’attuale lago un tempo vi fosse un campo coltivato da due fratelli. Il raccolto sarebbe sempre stato diviso in parti uguali. Un autunno, però, i fratelli litigarono così ferocemente per la spartizione del raccolto che il minore uccise alcuni anziani del paese e fu maledetto dalla loro madre. La forza di questa maledizione avrebbe per sempre interrotto la crescita del grano formando, così, il Lago di Biograd e tutta la rigogliosa natura montenegrina che c’è attorno.

Il Lago di Biograd è il luogo più frequentato dai turisti nella bella stagione, perfetto per godersi il paesaggio o per fare un pic-nic, gite in barca e delle belle nuotate nelle acque fresche, ma da qui partono anche alcuni sentieri.

Il Parco nazionale di Biogradska Gora è una palestra naturale a cielo aperto e sono tantissime le discipline che si possono praticare.

Passeggiate, trekking, bicicletta, cavallo, zip line, rafting e ogni sorta di attività adrenalinica pur di immergersi in questo incredibile paesaggio naturale.

Solo conquistare la cima della catena montuosa Bjelasica è un’impresa: 35 chilometri di sentieri da fare a piedi o con la mountain bike. Ma anche affrontare la vetta del Monte Bedovac potrebbe essere una bella impresa: in circa due ore si arriva sulla cima.

E l’estate non è l’unica stagione consigliata per visitare il parco. Anche l’autunno ha il suo bel perché. I colori caldi del foliage tingono i boschi di Biogradska Gora trasformandoli in tante tavolozze di pittori.

La storia del parco

La storia di questo parco parte dal XIX secolo, quando la cittadina di Kolašin fu liberata dal controllo turco e l’immensa area dell’odierno parco fu donata al Principe Nikola che ne rimase talmente incanto da farla diventare una riserva naturale.

Rimase preservata dalla famiglia Petrovic fino al momento in cui il Re fu costretto a lasciare la propria terra a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Biogradska Gora è divenuto parco nazionale solo molti anni dopo, nel 1952, il primo di tutto il Montenegro.

Info utili per visitare il parco

La località più vicina al parco dove potere alloggiare è Kolašin, un’antica città montana circondata dalle montagne e attraversata da due fiumi, il Tara e il Morača.


Booking.com

Il modo più semplice per raggiungere il parco è volando a Podgorica. Ci sono voli diretti da Milano con Wizz Air e poi noleggiare un’auto.

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Il Parco di San Bartolo, dove la natura è davvero incontaminata

C’è un luogo in Italia, situato tra colline e mare, dove la natura regna ancora intatta e incontaminata. Un vero e proprio susseguirsi di speroni e piccole valli che degradano sull’Adriatico: il Parco Naturale Regionale del Monte San Bartolo. Ma cosa visitare in questo affascinate territorio?

Parco Naturale Regionale del Monte San Bartolo, vero e proprio polmone verde

Ci troviamo nella spettacolare regione Marche e, più precisamente, tra le Province di Pesaro e Urbino. Il parco si sviluppa, infatti, tra i comuni di Gabicce Mare e Pesaro per circa 1.584 ettari. Un posto decisamente particolare e per diversi motivi. Innanzitutto costituisce il primo promontorio che, provenendo dal Nord Italia, si incontra sulla costa adriatica.

In secondo luogo, al suo interno è possibile riconoscere due macro-aree distinte dal punto di vista paesaggistico e ambientale: quella a valle denominata “Panoramica” dove il territorio, principalmente rurale, è caratterizzato da campi abbandonati rinaturalizzati, filari di alberi e siepi, e quella che scende fino al mare e che coincide, per la maggior parte, con la zona dell’area floristica della falesia tra Gabicce e Pesaro.

Due suoli che sono in grado di delineare un paesaggio che è un vero e proprio susseguirsi di speroni e valli intervallate da pareti strapiombanti verso l’azzurro del mare. La falesia, tra le altre cose, è anche abbracciata da una serie di pittoreschi e suggestivi borghi.

Un territorio eccezionale che funge anche da vero e proprio polmone verde e che, allo stesso tempo, è anche una riserva naturale di estrema importanza per quanto riguarda l’habitat degli animali, la migrazione dell’avifauna e lo svernamento di diverse specie di uccelli.

Non mancano attrazioni interessanti dal punto di vista storico e archeologico poiché molti sono i ritrovamenti e i reperti emersi risalenti al periodo neolitico.

Parco Naturale Regionale del Monte San Bartolo cosa vedere
Un angolo del Parco Naturale Regionale del Monte San Bartolo

Come visitare il Parco Naturale del Monte San Bartolo

È possibile visitare il Parco Naturale del Monte San Bartolo grazie a una fitta rete dei percorsi sia ciclabili che pedonali, spesso ombreggiati da grandi querce. L’Ente Parco, tra le altre cose, organizza attività che spaziano dalle escursioni naturalistiche alle gite in motonave, alle feste e alle visite culturali.

Ma per scoprirlo come si deve, a disposizione del viaggiatore ci sono ben 4 itinerari che sono uno più interessante dell’altro:

  • Itinerario – 1, Tra Bosco E Ville: 8,4 chilometri da attraversare in quasi tre ore e che grazie a un circuito ad anello portano da via Lucio Accio a Pesaro, passando per Villa Imperiale e il faro di Pesaro, a Santa Marina. Al ritorno, invece, si solca la strada dell’Alterello e Bocca del Lupo;
  • Itinerario – 2, Tra Borghi E Ginestre: 2,8 chilometri da scoprire in circa un’ora partendo da Fiorenzuola di Focara, passando per il borgo di Casteldimezzo e arrivando al punto panoramico definito il “Tetto del Mondo”;
  • Itinerario 3, dalle Siligate al Mare: un percorso di di 2,3 chilometri da ammirare in approssimativamente 45 minuti che prende il via da Siligate  fino alla Spiaggia di Fiorenzuola di Focara, attraversando un tratto di bosco a ridosso della falesia;
  • Itinerario 4, dall’area Archeologica Al Museo Paleontologico: tragitto di 4,5 chilometri percorribile in un’ora e mezza che parte dall’Area Archeologica, passa per Casteldimezzo e raggiunge il Museo Paleontologico “L. Sorbini” di Fiorenzuola.

I borghi da visitare assolutamente

Come detto in precedenza, visitare il Parco Naturale del Monte San Bartolo vuol dire anche scoprire borghi dalla storia millenaria, ville e giardini rinascimentali e porti scomparsi di origine greca. Tra i paesini che meritano una sosta c’è certamente Gabicce Mare, rinomata località balneare che allo stesso tempo è anche un luogo altamente romantico grazie alla sua spiaggia lambita da un mare cristallino, il porticciolo turistico, i ristorantini sul mare e la leggenda di Valbruna, l’Atlantide dell’Adriatico, una piccola città sommersa che si trovava proprio davanti alla Baia.

Gabicce Mare marche

Fonte: iStock

Uno scorcio di Gabicce Mare

Da qui, salendo verso il promontorio, si raggiunge Gabicce Monte, una sorta di terrazza naturale che offre uno spettacolo irresistibile. Un posto perfetto per avere il mare a portata di mano, ma anche la tranquillità e la freschezza dei prati e dei boschi.

Bellissimo Casteldimezzo, anch’esso un balcone naturale che in passato era utilizzato come dimora dei vescovi ravennati. Oggi del castello restano solo tracce della cinta muraria, ma ciò che è certo è che da lassù la vista è divina.

Tra i vari borghi da visitare del Parco Naturale del Monte San Bartolo c’è anche Fiorenzuola di Focara che sorge su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare. Insieme a Casteldimezzo, Gradara e Granarola fa parte dei quattro castelli edificati per controllare il valico della Siligata. È molto famosa, inoltre, per la sua suggestiva spiaggia incontaminata.

Cos’altro visitare al Parco Naturale del Monte San Bartolo

Un viaggio alla scoperta del Parco Naturale del Monte San Bartolo non può prescindere dalla visita di altre meraviglie come la Baia di Vallugola che è un piccolo paradiso romantico, una vera particolarità della costa adriatica che tenzialmente si distingue per le sue lunghe distese di sabbia e spiagge attrezzate. Unica e incontaminata, è il luogo ideale dove ritrovare la tranquillità e il piacere del vivere bene.

Altrettanto interessante, sopratutto per gli amanti della storia, è l’Area Archeologica e Antiquarium di Colombarone che è un sito pregno di tracce architettoniche in grado di raccontate la storia del territorio medio-adriatico. Vi basti pensare che durante gli scavi sono emerse una villa tardoantica, una basilica e una pieve.

Poi la Villa Imperiale di Pesaro, un edificio sforzesco molto antico in cui svetta un’alta torre. La parte più interessante di questa struttura è senza ombra di dubbio l’ala progettata dall’architetto urbinate Girolamo Genga.

Meravigliosa anche Villa Caprile che permette di “perdersi” all’interno di un magnifico giardino all’italiana. Destinata a fini di ricevimento e villeggiatura, ospitò personaggi di un certo calibro come Casanova, Stendhal, Rossini e Leopardi.

Infine, vale la pena fare un salto anche al Cimitero Ebraico che sorge sulle pendici del colle San Bartolo. Oggi ci sono circa 140 lapidi, numero inferiore alle inumazioni effettivamente realizzate.

Insomma, il Parco Naturale del Monte San Bartolo è una vera oasi di meraviglie che vale assolutamente la pena scoprire.

Villa Caprile marche

Fonte: Getty Images – Ph: DEA / M. BORCHI

La splendida Villa Caprile
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Puoi dormire in una montagna magica nel cuore della Patagonia

Poche cose al mondo sanno emozionarci come quei grandiosi spettacoli messi in scena dalla natura, gli stessi che ci spingono ad attraversare il mondo intero alla ricerca di quei paesaggi che lasciano senza fiato.

E se è vero che ritrovarci davanti alle scenografie create da Madre Natura è un’esperienza incredibile, è altrettanto vero che addormentarsi e risvegliarsi in questi luoghi si trasforma, automaticamente, in una delle avventure più belle di una vita intera.

Ed è proprio quella che si può vivere dormendo all’interno di una montagna magica immersa in una riserva naturale incontaminata e selvaggia del Cile. Un lodge unico, per design, forme e colori, immerso nel cuore della Patagonia. Benvenuti a Huilo Huilo.

La montagna magica di Huilo Huilo

Esistono luoghi che sono così affascinanti e straordinariamente suggestivi da non sembrare veri. Posti che, per forme e colori, ricordano tutte quelle ambientazioni che fino a questo momento sono appartenute solo alla nostra immaginazione. Eppure questi sono reali e bellissimi, come solo loro sanno essere, e quasi sempre portano la firma di Madre Natura.

Come la riserva biologica di Huilo Huilo, un luogo incontaminato situato nel cuore della foresta della Patagonia cilena, che incanta e stupisce per i suoi scenari fiabeschi. È proprio qui che è nata una struttura ricettiva che non conosce eguali, un alloggio straordinario in grado di farci vivere una delle esperienze di viaggio più belle di sempre.

A prima vista Montaña Magica, questo il suo nome, appare agli occhi di chi lo guarda come un rilievo montuoso dalla cui sommità sgorga una sorgente d’acqua fresca e cristallina. A creare questo capolavoro, però, è stato l’uomo che ha dato vita a una struttura ecologica che non solo imita la natura, ma si integra con questa rispettando il delicato ecosistema che contraddistingue questo patrimonio naturale dell’umanità.

Una vera e propria montagna magica, di nome e di fatto, che imita in tutto e per tutto la natura. il concept che sta dietro al design di questa struttura, infatti, è nato proprio con l’obiettivo di creare un vulcano buono dalla cui sommità non sgorga lava, ma acqua.

Ma l’esperienza, come abbiamo anticipato, non finisce con la vista. Trattandosi di un ecolodge, infatti, i viaggiatori potranno pernottare all’interno della montagna e vivere un’avventura unica a contatto con la natura.

Questo rifugio dispone di 9 stanze, tutte dotate di ampie finestre che affacciano direttamente sulla riserva, ispirate alle fiabe. Gli interni, così come gli esterni, sono costruiti in legno per garantire un impatto minimo sull’ecosistema che caratterizza l’intero territorio. Tutto è pensato nei minimi dettagli per garantire ai viaggiatori una vacanza da favola.

Un vacanza da fiaba in Patagonia

È un’esperienza magica, onirica e surreale quella che si vive nella foresta pluviale della Patagonia Cilena. Dormire all’interno di una montagna e risvegliarsi nel cuore della natura è un lusso che tutti dovremmo concederci almeno una volta nella vita.

Montaña Magica si trova all’interno della riserva Unesco di Huilo Huilo, oltre 100 mila ettari di foresta pluviale che conservano una biodiversità incredibile caratterizzata da panorami variegati e da tantissimi esemplari di flora e fauna endemica.

Huilo Huilo è nata proprio per questo, per conservare e salvaguardare il patrimonio del territorio, ma anche per proporre ai viaggiatori un nuovo concetto di turismo sostenibile. Montaña Magica fa parte di questo grandioso progetto configurandosi come il punto di partenza ideale per andare a scoprire uno degli ultimi paradisi incontaminati della terra.

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C’è una Piccola Canada in Trentino ed è un sogno

L’Italia è un Paese bellissimo, custode di meraviglie architettoniche, artistiche, storiche e paesaggistiche tutte da scoprire, che non smette mai di stupire. E anche quando crediamo di aver visto tutto, e di conoscere la penisola in ogni sua sfaccettatura, ecco che questa torna a incantarci con nuovi e inediti scenari.

Alcuni di questi, forse i più belli, portano la firma di Madre Natura e si palesano davanti agli occhi di chi guarda come visioni oniriche che sono così incredibili da non sembrare reali.

E questo è il caso di un luogo tanto suggestivo quanto affascinante che sembra un paradiso, che pare trasportare i viaggiatori in posti che sono lontani chilometri, in territori sconosciuti e sconfinati che popolano da sempre le nostre travel wish list, e che invece si trova in Italia. Benvenuti nella piccola Canada del Trentino, benvenuti in Val di Fumo.

Un paradiso naturale italiano tutto da scoprire

Val di Fumo, è questo il nome di uno dei luoghi più suggestivi e affascinanti del BelPaese. Un territorio selvaggio e incontaminato che sembra un sogno e una cartolina, che sembra essere destinato a diventare la scenografia di una fiaba.

Eppure, nonostante la sua bellezza sia quasi surreale, questo posto esiste davvero ed è spettacolare. Per scoprirlo dobbiamo recarci in Trentino e più precisamente all’interno del Parco Naturale Adamello Brenta. È qui che è possibile immergersi in uno scenario unico e variegato che incanta la vista e che stordisce i sensi e che conduce proprio lì, in quella valle che è un gioiello da scoprire.

Prima di arrivare a destinazione, è necessario percorrere Val di Daone e attraversare rocce, prati, fiori e cascate che si susseguono chilometro dopo chilometro e che non fanno altro che anticipare la grande bellezza che andremo a scoprire con i nostri occhi.

Salendo, la Val di Daone diventa Val di Fumo ed è allora che è possibile ammirare questo luogo di bellezze e di misteri dove è possibile ritrovare quella connessione primoridale e atavica con la natura e con tutti gli esseri viventi che la popolano.

La Piccola Canada del Trentino

La valle, di origine glaciale, è considerata un vero e proprio paradiso naturalistico, ed è raggiunta ogni anno da tutti gli appassionati delle attività outdoor.

Una volta arrivati qui avrete come l’impressione di essere entrati in un mondo nuovo e straordinario che non ha nulla a che vedere con il caos cittadino e con la vita frenetica di tutti i giorni. L’atmosfera sembra sospesa, è la natura qui che decide le leggi, che scandisce i ritmi. Lo fa attraverso il gorgoglio dell’acqua, con il vento che muove le foglie, con i profumi della terra e della vegetazione che proteggono tutto intorno questo gioiello montano.

Il percorso straordinario, e accessibile a chiunque, si snoda attraverso una serie di laghi artificiali, cascate e cascatelle, e poi ancora malghe e praterie sconfinate. Incontrerete poi, lungo la strada, anche mucche al pascolo e cavalli che vivono in totale libertà.

Lo scenario, incorniciato da nuvole bianche che sfiorano le cime montuose e che danno il nome alla valle, è così suggestivo da essere stato ribattezzato la Piccola Canada del Trentino perché è proprio alla natura incontaminata del Paese del Nord America che questo panorama da cartolina sembra rimandare.

Tutto questo camminare vi condurrà a Carè Alto, una cima solitaria e maestosa che segna il confine tra Val di Fumo e Val Rendena. In circa due ore di passeggiata, invece, potrete raggiungere il Rifugio di Val di Fumo situato a un’altezza di 2000 metri. Fermatevi a osservare il panorama che vi circonda: la vista da qui è meravigliosa.