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Anche la settimana bianca quest’anno costerà di più: le previsioni

Con la stagione estiva alle spalle, quella sciistica è quasi alle porte, ma c’è poco da gioire perché potrebbe rivelarsi un vero salasso, in particolare per le famiglie. Jfc Skipass Panorama Turismo, Osservatorio italiano del turismo montano, ha infatti rilevato ulteriori aumenti che si andranno a sommare a quelli degli ultimi due anni. Insomma, inforcare gli sci sembra stia diventando un lusso che in pochi si potranno permettere. Vediamo nello specifico cosa devono aspettarsi gli appassionati della montagna.

Stagione sciistica 2023/2024: stangata in arrivo

Facendo un confronto con lo scorso biennio, l’aumento medio per il soggiorno in albergo si aggira intorno all’8,2%, mentre in alta stagione si supera di poco il +12%, ma si possono raggiungere anche picchi del 25%. Per lo skipass gli incrementi sono del 19%, per un’ora di lezione con un maestro di sci del 15%, per una settimana bianca si spenderà il 7,5% in più. Stando alle previsioni, gli aumenti rischiano di essere maggiori durante le festività, vale a dire tra Natale e Capodanno e nei giorni di Carnevale e Pasqua.

Secondo l’analisi dell’Osservatorio italiano del turismo montano, si va dai 50 euro giornalieri agli oltre 1.600 stagionali. Per fare un esempio, due adulti con un bimbo al di sotto degli 8 anni di età possono arrivare a spendere 3.600 euro per la settimana bianca, il +7,3% rispetto al 2022, mentre per un weekend sulla neve la spesa è di circa 1.500 euro (+8%).

Quanto costerà sciare sulle Dolomiti

La stagione sciistica di Dolomiti Superski inizierà il 25 novembre, per concludersi nei primi giorni di aprile. Quest’anno, per il giornaliero si spendono 72 euro che passano a 80 euro in alta stagione, con un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente, e del 20% rispetto alla stagione 2021/22. Anche gli abbonamenti stagionali saranno soggetti a rincari che dovrebbero aggirarsi attorno al 3,9% circa, con un costo di 990 euro (925,00 euro se acquistati in prevendita fino al 24 dicembre 2023). Lo skipass plurigiornaliero per un adulto, invece, costerà 229 euro per tre giorni consecutivi e 428 euro per sette giorni.

Rincari anche a Madonna di Campiglio, dove il giornaliero per un adulto per l’intera skiarea – che comprende anche Pinzolo, Folgarida-Marilleva e Peio – arriva a 72 euro e fino a 79 euro in alta stagione, con un aumento di dieci euro rispetto allo scorso anno. Prezzi che si traducono in un salasso per una famiglia che vuole trascorrere un weekend sulle piste da sci.

A tal proposito, stando a quanto riporta La Repubblica, in Val di Fassa un nucleo di quattro persone, per una notte con mezza pensione, spende attorno ai 3-400 euro. A questo si devono aggiungere poi il viaggio, gli skipass e l’eventuale noleggio di attrezzature, arrivando a sborsare circa un migliaio di euro per trascorrere un fine settimana sulle Dolomiti con gli sci ai piedi.

Non va tanto meglio a chi preferisce sciare nella località di Paganella, in provincia di Trento, dove il via alla stagione è previsto per il 2 dicembre. Qui si deve mettere in conto un esborso di 62 euro per il giornaliero, fino ad arrivare a 68 euro durante le festività natalizie. Più economico il comprensorio Ponte di Legno-Tonale, fra Trentino e Lombardia, dove il giornaliero per un adulto costerà 56 euro.

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Questa bubble suite è perfetta per ammirare la prossima pioggia di stelle

Nel cuore della Toscana, nel punto esatto dove si dividono il mare e l’entroterra, esiste un alloggio davvero straordinario. Ci troviamo a Vada, una piccola frazione del comune di Rosignano Marittimo che ogni anno viene raggiunta da migliaia di turisti provenienti da ogni dove. Da qui, infatti, è possibile andare alla scoperta dell’incantevole Costa degli Etruschi, oppure perdersi e immergersi tra le sinuose e verdeggianti colline livornesi.

Proprio qui, tra visioni e scorci mozzafiato, esiste una sistemazione romantica che invita chiunque raggiunga questo posto a disconnettersi da tutto e da tutti per vivere un’esperienza autentica e immersiva nella natura. Si tratta di una bubble suite, una struttura con pareti e soffitto trasparenti, che offre una vista privilegiata sul panorama circostante e sul cielo. Un alloggio strabiliante e suggestivo da raggiungere per ammirare la prossima pioggia di stelle.

Dormire in una bubble suite: l’esperienza da sogno in Toscana

Gli alloggi, ormai lo sappiamo, non sono più dei semplici luoghi destinati al riposo e al ristoro, ma si sono trasformati in esperienze integranti e caratterizzanti che, da sole, valgono un viaggio, anche dall’altra parte del mondo. Per vivere questa avventura straordinaria, in realtà, non abbiamo bisogno di allontanarci poi così tanto perché anche il Bel Paese offre tutta una serie di proposte davvero suggestive.

Tra queste troviamo la bolla di Vada, una Bubble Suite situata all’interno dell’oliveto dell’Antico Podere San Francesco in Toscana. Qui, all’interno di una struttura completamente trasparente e dotata di ogni comfort, i viaggiatori possono vivere un‘esperienza romantica e disconnessa, unica nel suo genere, potendo contare su una scenografia naturale straordinaria, quella del paesaggio circostante e del cielo stellato.

Ammirare il cielo stellato da una bolla trasparente

Situato nel cuore dell’oliveto del relais Antico Podere San Francesco, questo alloggio si configura come un rifugio perfetto per chi è alla ricerca di un’esperienza all’insegna della pace e della bellezza. Con la complicità della natura, infatti, è possibile ritagliarsi un momento esclusivo lontano dal caos e dal disordine della quotidianità.

La Bubble Suite è perfetta per chi viaggia con la propria dolce metà, ma anche per chi vuole condividere questa esperienza al di fuori dell’ordinario con un amico o un familiare. La sistemazione, in grado di ospitare un massimo di due persone, si snoda su una superficie di 80 metri quadrati sui quali sono disposti un letto matrimoniale e una vasca da bagno protetti da una bolla, con pareti e soffitto trasparente, che consente una vista totale e completa su tutto il panorama circostante. La privacy, poi, è garantita dalla presenza dei filari di olivi che si snodano tutto intorno.

Se di giorno è possibile ammirare la bellezza della natura e lasciarsi coccolare dai suoi suoni, è di notte che si accende la magia. Comodamente sdraiati sul letto, e circondati dal silenzio e dall’oscurità, gli ospiti potranno osservare il cielo stellato e lasciarsi incantare dalle sue molteplici suggestioni.

Se volete vivere un’esperienza del genere, non vi resta che tenere d’occhio i prossimi eventi astronomici e prenotare la bubble suite per avere una vista privilegiata  sulla prossima pioggia di stelle.

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Pioggia di stelle e danze tra pianeti: così il cielo celebra l’estate

L’arrivo di giugno porta con sé una gran voglia di vivere gli spazi aperti, di organizzare gite fuori porta e di pensare ai grandi viaggi da intraprendere. Del resto è questo il mese in cui viene inaugurata la stagione più attesa dell’anno.

Ed è proprio per celebrare l’arrivo dell’estate che il cielo ha pensato di trasformarsi nel palcoscenico di spettacoli affascinanti, suggestivi e straordinari, destinati a illuminare e a incantare le notti di giugno.

A rendere magico l’inizio dell’estate ci saranno la Luna delle Fragole, le danze dei pianeti e le piogge di stelle che popoleranno un calendario fitto di eventi tutti da ammirare a testa in su. Prendete nota e mettetevi comodi: lo show sta per cominciare.

Gli eventi del cielo di giugno

Sono tanti, affascinanti e suggestivi, gli eventi che si susseguiranno nel cielo questa estate, a partire già dal mese di giugno. Proprio per inaugurare e celebrare la stagione più attesa dell’anno, astri e pianeti si trasformeranno nei protagonisti di uno spettacolo magico da ammirare a testa in su.

Il consiglio, come sempre, è quello di raggiungere parchi urbani, spiagge lontane, boschi, foreste e, in generale, tutti luoghi privi di inquinamento luminoso. L’arrivo di giugno può trasformarsi così in una meravigliosa occasione per raggiungere le destinazioni più celebri dell’astroturismo.

A inaugurare il calendario celeste saranno le stelle cadenti. Nella notte tra il 3 e il 4 giugno, infatti, sarà possibile osservare le Omega Scorpidi, nel loro picco massimo, e sussurrare i desideri a ogni avvistamento. Si tratta di sciami meteorici poco luminosi, è vero, tuttavia anche questi possono regalare inedite sorprese.

Il giorno dopo, invece, toccherà alla splendida e candida Luna illuminare la nostra notte. Il 4 giugno, infatti, è previsto il primo plenilunio del mese, anche conosciuto come Luna piena delle Fragole. Il nome, decisamente evocativo, fu scelto secoli fa dai nativi americani in riferimento all’arrivo della stagione dell’abbondanza.

Una pioggia di stelle

La presenza della Luna piena potrebbe ostacolare la vista delle stelle cadenti di inizio mese, ma non mancherà l’occasione di fare nuovi e sorprendenti avvistamenti. Il 6 giugno, infatti, nuovi sciami meteorici attraverseranno il cielo. Si tratta delle Chi Scorpidi e le Gamma Sagittaridi, meteore che provengono entrambe dal radiante delle Scorpidi-Sagittaridi.

Tra l’11 e il 12 giugno, invece, sarà possibile avvistare le meteore scaturite dalla cometa Schwassman-Wachmann. Il consiglio è quello di puntare gli occhi al cielo in tarda notte, sarà quello il momento perfetto per fare avvistamenti anche a occhio nudo.

Gli appuntamenti non finiscono qui, però, perché per tutto il mese di giugno sarà possibile passeggiare sotto piogge di stelle. A metà del mese, infatti, le nostre notti saranno illuminate dalla presenza delle Liridi che si paleseranno nel cielo tra il 16 e il 17 giugno.

L’ultimo grande spettacolo sarà offerto proprio in concomitanza della fine del mese: il 30 giugno, infatti, le Tau Aquaridi raggiungeranno il loro picco massimo. Anche in questo caso, il consiglio è quello di puntare gli occhi al cielo in tarda notte.

La danza dei pianeti e il solstizio d’estate

Come vi abbiamo anticipato, il mese di giugno presenta un calendario fittissimo di eventi che passa anche per la danza dei pianeti. Diverse le congiunzioni attese, la prima delle quali coinvolgerà la Luna e Giove che si incontreranno nella costellazione dell’Ariete il 14 giugno. Il 16 del mese, invece, il nostro satellite naturale danzerà con Mercurio. L’appuntamento è previsto di sera e lo spettacolo si svolgerà nella costellazione del Toro.

Attesissimo è anche il solstizio d’estate che sancisce, ufficialmente, l’inizio della bella stagione. L’evento è previsto per il 21 giugno alle 16:58 (ora italiana) e ci permetterà di vivere il giorno più lungo e la notte più breve dell’anno.

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Come sarà l’estate degli italiani: i trend di viaggio

A pochi mesi dalle partenze per le vacanze estive, sono in molti a fare ipotesi e previsioni di viaggio. Partiranno gli italiani? E se sì, dove andranno? Quando? Gli studi analizzano ogni aspetto dell’estate 2023 italiana, ma tutti confermano il fatto che alle vacanze non possiamo proprio rinunciare.

C’è chi parte prima, chi dopo, chi in pieno agosto, chi fa vacanze brevi, chi lunghe, chi è disposto a lavorare anche dalla località di villeggiatura (il famoso smart working), chi spenderà il minimo indispensabile e chi ha messo a budget una bella sommetta, ma alla fine si parte.

Italia o estero? Sembra che l’innamoramento del Belpaese stia un po’ scemando. Bella l’Italia, sì, ma all’estero si spende meno. Ecco allora cosa hanno scopertogli esperti di viaggi che hanno condotto studi specifici per scoprire quali sono i trend di viaggio degli italiani per l’estate che è alle porte.

Record di viaggi per l’estate 2023

Secondo l’Holiday Barometer di Europ Assistance, l’entusiasmo per i viaggi è in crescita: il 75% degli europei ha intenzione di viaggiare quest’estate, segnando il record dal 2011. Il 34% degli italiani, per esempio, ha già prenotato la vacanza e il 58% lo ha fatto con almeno due mesi di anticipo. Nonostante l’inflazione, il budget medio per una vacanza aumenta, anche se di poco (+2% rispetto al 2022).

Tornano anche i viaggi all’estero: il 44% degli italiani (+13% rispetto al 2022) prevede di partire per un Paese straniero. Sul podio delle destinazioni preferite ci sono al primo posto Spagna (15%), seguita a pari merito da Francia e Grecia (9%). Per quanto riguarda il tipo di vacnza, gli italiani preferiscono ancora il mare (63%), ma sale il numero di chi sceglie le città d’arte (26%, +5 rispetto al 2022).

Più vacanze di prima della pandemia

La conferma viene anche da un’indagine di Jetcost, secondo la quale l’estate 2023 non significherà solo la conferma della piena ripresa del turismo e della voglia di viaggiare in ogni parte del mondo (finalmente senza più restrizioni), ma segna anche un aumento dei viaggi rispetto al 2019, l’anno precedente alla pandemia.

Infatti, secondo questo studio, l’82% degli italiani ha intenzione di viaggiare durante le vacanze di quest’anno e le ricerche di voli sono anche aumentate del 63%, mentre quelle di hotel del 41% rispetto all’estate del 2022. Se la maggior parte (l’82%) è convinta di viaggiare almeno per qualche giorno, l’8% aspetterà l’ultimo minuto per decidere, in funzione soprattutto del proprio budget. Solo uno su dieci, invece, ha dichiarato di non andare da nessuna parte.

Per quanto riguarda i mesi preferiti per viaggiare, agosto è il più gettonato per andare in vacanza, con il 44% degli italiani che sceglierà questo mese e il 36% luglio. Giugno è un mese che sta diventando sempre più popolare: lo sceglierà l’11%, mentre solo il 9% viaggerà a settembre. Per quanto riguarda la durata del viaggio, il 27% prevede di viaggiare per un massimo di cinque giorni, il 29% per una settimana, il 33% per un tempo compreso tra gli otto e i 15 giorni, mentre solo l’11% per un periodo compreso tra 15 giorni e un mese. In termini di spesa, quella media per persona è stimata in circa 905 euro.

Italiani indecisi fino all’ultimo

Secondo quanto emerso dal primo Osservatorio di PiratinViaggio relativo all’estate 2023, invece sarà una stagione all’insegna dei ritardatari “organizzati”. Pare, infatti, che i 70% dei nostri connazionali non abbia ancora prenotato le vacanze estive: la motivazione principale, per oltre il 54% delle persone, è di non aver ancora deciso quale sarà la meta.

I trend di prenotazione e di organizzazione secondo questo studio è di essere un cosiddetto “early bird“, prenotando anche con tre-sei mesi di anticipo (lo fa soprattutto la Generazione Z), oppure un “latecomer” ovvero tra quelli che aspettano l’ultimo momento. Il mare si conferma la meta preferita da oltre il 50% rispetto alla città e alla montagna che hanno ottenuto rispettivamente il 34% e il 13% delle preferenze.

Un occhio al costo del viaggio

Un italiano su tre, inoltre, è disposto a lavorare anche in vacanza, pur di partire. È quanto è emerso dallo studio di Revolut, che rivela che per l’estate del 2023 gli italiani sceglieranno la destinazione in base al prezzo. Il driver di scelta per quasi otto italiani su dieci è, infatti, il costo del viaggio, seguito da salute/sicurezza e distanza della destinazione.

Le più preoccupate dai prezzi sono le donne. Il 76% – rispetto al 72% degli uomini – dichiara di essere preoccupata per i rincari delle vacanze, con il 24% del campione femminile che afferma di vedere il proprio budget per le ferie seriamente a rischio. Le donne, infatti, spenderanno meno degli uomini: il 61% stima una spesa tra i 250 e i mille euro per una settimana di viaggio, mentre il 59% degli uomini spenderà tra i 500 e 2000 euro. In media, per gli italiani, il budget per un viaggio di una settimana sarà inferiore ai 250 euro per il 7%, tra 250 e 500 per il 24%, tra 500 e 1000 per il 36% e tra 1000 e 2000 per il 17%. Solo il 5% pensa di spendere oltre i 2000 euro per sette giorni di vacanza.

Per quanto riguarda le mete, il sondaggio di Revolut ha rivelato che i vacanzieri italiani pensano che la Spagna sia la migliore destinazione estera per rapporto qualità-prezzo (indicata dall’8%), seguita dalla Grecia (7%) e dalla Croazia (5%).

 

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Sarà un’estate di caos, ma per gli aeroporti italiani no

Chiunque abbia viaggiato la scorsa estate ricorderà il caos negli aeroporti: tra ritardi, cancellazioni e overbooking, partire per le vacanze (e tornare a casa) potrebbe essersi rivelato difficile come mai accaduto prima. Ebbene, per la stagione estiva 2023 le previsioni sono ancora allarmanti. Ma non per gli italiani: a quanto pare, i nostri scali sono pronti ad affrontare al meglio la situazione.

Caos aeroporti, ma non in Italia

Riportiamo indietro le lancette ad appena un anno fa: moltissimi turisti, pronti finalmente a mettersi in viaggio dopo tanti mesi passati tra lockdown e chiusura delle frontiere, si sono trovati davanti a nuovi ostacoli. Gli aeroporti e le compagnie aeree, evidentemente non ancora pronti a gestire un incredibile aumento del traffico passeggeri come quello che si è verificato, hanno vissuto momenti di crisi. Il risultato è stato un vero e proprio caos, con persone costrette persino a rinunciare alla loro partenza a causa di problemi come cancellazione di voli all’ultimo momento e overbooking troppo frequenti. Cosa dobbiamo aspettarci per l’estate 2023?

Potremmo pensare che, forti dell’esperienza dello scorso anno, gli aeroporti siano ora attrezzati a gestire meglio la crisi. Eppure, le prime indagini rivelano che le difficoltà sono già all’ordine del giorno, e siamo ancora in primavera. Tutto ciò non dovrebbe però riguardare il nostro Paese. Ad affermarlo è Pierluigi Di Palma, presidente dell’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile): “Gli interventi di carattere keynesiano che sono stati fatti per il mantenimento del personale hanno garantito una capacità che altri Paesi non hanno avuto. Non abbiamo avuto alcun disagio e anzi abbiamo saputo attrarre nuovo traffico. Ed è per questo che sono convinto che anche quest’estate il sistema italiano sarà premiato e che diversi aeroporti, soprattutto quelli del Sud, supereranno i livelli del 2019″.

Estate 2023, è allarme per i posti in aereo

Se la situazione italiana sembra essere rosea, non si può dire altrettanto a livello europeo o addirittura globale. Alcune recenti analisi hanno portato alla luce numerosi problemi che potrebbero mettere a rischio l’estate di milioni di turisti in tutto il mondo. È quanto affermato dalla società di consulenza Oag, che ha confrontato il numero di posti in aereo disponibili nel marzo 2019 con quelli disponibili nel marzo 2023. Il risultato è allarmante, nella maggior parte dei casi: in Europa, i voli interni hanno visto un calo del 15,7%, mentre quelli a lungo raggio sono diminuiti del 9.1%. In totale, le compagnie aeree hanno messo in vendita in totale 445 milioni di posti, segnando un -5,1% rispetto a quattro anni fa, in epoca pre-pandemia.

L’estate sarà più bollente che mai, visto che già moltissimi voli sono stati cancellati: uno studio ha rivelato che le compagnie aeree hanno in programma ben 90mila partenze in meno rispetto alle scorse stagioni (circa 500 voli cancellati al giorno). E i prezzi si fanno sempre più alti, anche per i vettori low cost, a causa dell’aumento del carburante. La soluzione? Per alcuni, potrebbe essere scegliere una meta più vicina e rinunciare all’aereo, optando per un mezzo più sostenibile come il treno. Godendosi non solo la vacanza stessa, ma anche il viaggio su rotaia, un’avventura spesso molto emozionante.

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Quanto costerà viaggiare questa estate: le previsioni

Dopo l’anno che si è appena concluso in cui i prezzi relativi a viaggi – ma non solo – sono arrivati alle stelle, è giusto domandarsi cosa ci aspetti questa estate. Le previsioni sono sia positive che negative, e ora scopriremo insieme cosa significa questa affermazione.

Ci saranno tariffe pazze anche nel 2023?

Il 2022 è stato, senza ombra di dubbio, l’anno in cui abbiamo ripreso a viaggiare oltreoceano, ma anche quello delle tariffe pazze. Per quanto riguarda i costi, attualmente le dinamiche sembrerebbero ancora incontrollate. Come riporta TTG Italia, infatti, esperti del settore registrano ancora problematiche come una richiesta elevatissima di preventivi, alla quale però non corrisponde una conversione in prenotazioni.

Questo vuol dire che la domanda c’è, ma che spesso il cliente dopo aver valutato il preventivo proposto dall’agenzia, finisce per rinunciare al viaggio.

Quel che è certo è che nel travel bisogna smetterla di prendere come riferimento l’anno del boom dei viaggi, ovvero il 2019 che è stato quello precedente all’arrivo della pandemia. Le condizioni, attualmente, sono profondamente mutate, a cominciare dalla disponibilità di collegamenti aerei e quindi di tariffe concorrenziali e trasparenti sulle quali poter fare affidamento.

Si registrano problemi anche sul fronte incoming, ciò vuol dire che gli albergatori non sono esenti da questioni legate ai prezzi. Anche loro, infatti, sono costretti a rivederli al rialzo per adattarli a un quadro in costante mutamento sia sul fronte dei rincari energetici, sia per la difficoltà di reperimento delle materie prime.

Un po’ di speranza arriva dall’America

Se questo inizio di anno a livello di prezzi alle stelle non sembra essere molto rassicurante, segnali di luce e speranza arrivano dall’America. Attenzione, ciò non vuol dire che saranno ai livelli pre-pandemia, ma che avremo dei costi più cari rispetto a quel periodo, ma inferiori ai massimi registrati nel 2022.

O almeno questa è la previsione sui costi dei biglietti aerei per la prossima stagione primavera-estate che riguarda in particolare il mercato nordamericano ma che, come di consuetudine, rispecchierà il trend che coinvolgerà anche l’Europa.

Ad affermare quanto appena detto è uno studio che viene effettuato periodicamente da Hopper nell’Airfare Index, che analizza l’andamento dei prezzi ed fa previsioni sulla base di diversi indicatori macroeconomici.

Per esempio, avevano evidenziato che lo scorso mese di gennaio le tariffe sarebbero cresciute del 20% rispetto allo stesso periodo del 2022, ma contemporaneamente hanno sottolineato che per l’alta stagione potrebbe arrivare una piccola boccata d’ossigeno se paragonata all’estate dell’anno che si è appena concluso.

Prendendo in esame le tariffe domestiche negli Stati Uniti, la stima prevede che quest’anno la media dovrebbe aggirarsi intorno ai 350 dollari, mentre lo scorso anno avevano raggiunto la cifra di 400 dollari. Sembrerebbero esserci dei miglioramenti in vista, quindi, anche se nel confronto con il 2019 siamo ancora sopra del 10%.

Arriva la deflazione

Ulteriori notizie positive arrivano sempre degli Stati Uniti in quanto sembrerebbe che la febbre dell’inflazione stia scendendo e, con essa cali anche quella dei tassi: la Federal Reserve che a novembre aveva alzato il costo del denaro dello 0,75% per cercare di spegnere la fiamma dei prezzi e a dicembre aveva deciso un ulteriore aumento dello 0,50%, il primo febbraio ha deliberato un altro ritocco, stavolta ridotto allo 0,25. Tutto questo si traduce in un processo di deflazione.

Ciò vuol dire che le cose vanno a migliorare in quanto non c’è più lo spettro di una crescita incontrollabile dei prezzi delle materie prime, dell’energia e del cibo.

È bene specificare, però, che la stessa Federal Reserve, come si può leggere sul Corriere della Sera, frena i facili entusiasmi precisando che è ancora troppo presto per cantare vittoria. Tuttavia, il pericolo più temuto, quindi quello di una crescita incontrollata dei prezzi, sembra essere realmente scongiurato.

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Prezzi per i viaggi alle stelle: cosa succede

Abbiamo dovuto affrontare due anni particolarmente duri, tra lockdown e frontiere chiuse in quasi tutto il mondo, ma ora il turismo è ripartito: peccato che le tariffe siano schizzate alle stelle, e le previsioni per la stagione invernale non sono affatto positive. Che cosa sta succedendo?

Vacanze invernali, l’aumento dei prezzi

Dopo aver aspettato tanto a lungo per poter riprendere a viaggiare, molti italiani non potranno permetterselo per motivi economici. Diversi sondaggi, risalenti alla scorsa primavera, avevano portato alla luce il gran desiderio di gran parte della popolazione di tornare finalmente in vacanza, anche a costo di non badare a spese. Tuttavia, la realtà ci ha ben presto messo di fronte a problemi di natura economica con cui non avevamo fatto i conti. Insomma, se le ferie estive ci sono apparse particolarmente care, ora che l’inverno è alle porte la situazione non è affatto migliorata.

“I prezzi sono aumentati tanto. L’autunno e l’inverno sono ancora molto difficili da leggere” – ha spiegato Pier Ezhaya, direttore generale tour operating del Gruppo Alpitour. I costi sono schizzati alle stelle, e purtroppo si riflettono su un’ampia gamma di servizi: dalle compagnie aeree alle strutture ricettive e alla ristorazione. Insomma, tutto quello che concerne il mondo del turismo. Il fattore principale è naturalmente il caro energia, che ha colpito duramente il nostro Paese nei mesi scorsi – e che nei mesi freddi, complice la necessità di accendere i riscaldamenti, si farà sentire ancora di più.

Il rincaro dei carburanti ha portato ad un incremento nei prezzi degli spostamenti (che si tratti di auto, treno o aereo), così come a quelli delle strutture ricettive e di tutto ciò che gira attorno al settore turistico. Un problema che potrebbe mettere a rischio la stagione sciistica: la gestione degli hotel e degli impianti si preannuncia particolarmente costosa, ed è inevitabile che ciò si ripercuota sulle tariffe finali proposte agli utenti. “Probabilmente, almeno fino alla primavera 2023, scarsa disponibilità dei posti e prezzi elevati continueranno a caratterizzare l’offerta” – ha affermato Marco Peci, direttore commerciale di Quality Group.

I problemi per le compagnie aeree

Insomma, se già la stagione estiva si era rivelata irta di problemi per i viaggiatori (basti pensare alle innumerevoli cancellazioni, ai ritardi e agli overbooking che hanno caratterizzato i mesi più caldi dell’anno), l’inverno non sarà da meno. Le compagnie aeree sono in difficoltà: secondo gli esperti, ci attende un periodo in cui i voli saranno molto più cari e decisamente meno frequenti. Avevamo visto come ormai prenotare last minute non fosse più vantaggioso, ma anche l’advance booking – ovvero l’acquisto di un viaggio con largo anticipo – ha i suoi problemi.

Sono poche le persone che possono permettersi di organizzare le vacanze mesi prima, soprattutto con il sopraggiungere delle difficoltà economiche che stanno colpendo tantissimi italiani. Questo, assieme al caro carburante, rappresenta un serio ostacolo per le compagnie aeree: sembra impossibile riuscire ad offrire ai passeggeri delle tariffe chiuse, che ormai variano costantemente e sono sempre più al rialzo. Tutto ciò porta purtroppo a conclusioni drammatiche. Da un lato, moltissime persone saranno costrette a rinunciare alle vacanze. Dall’altro, gli operatori del settore ne risentiranno e le realtà più piccole, già messe a dura prova dai due anni di pandemia, rischiano di non poter sopravvivere ancora.

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Luna piena e pioggia di stelle: lo spettacolo di aprile è in cielo

La primavera è ormai arrivata, e le giornate sono sempre più lunghe: il sole, ormai tiepido con i suoi raggi sulla nostra pelle, ci tiene compagnia per tante ore. Ma è quando scende la sera che lo spettacolo ha inizio. Nel mese di aprile, infatti, si susseguiranno diversi eventi astronomici davvero incredibili, che ci spingeranno ad alzare gli occhi al cielo. Scopriamo quali sono le date da segnarsi sul calendario.

L’allineamento dei pianeti, spettacolo unico

Il cielo è una tavolozza blu scuro tutta da dipingere: stelle e pianeti vi danzano sopra, regalandoci quello che è dall’alba dei tempi lo spettacolo più bello e suggestivo mai esistito. E le prossime settimane – dopo un marzo davvero fantastico – ce ne daranno prova, con una serie di appuntamenti assolutamente da non perdere. A partire da alcuni allineamenti planetari che apriranno il mese di aprile, invogliando appassionati di astronomia e semplici curiosi a volgere lo sguardo verso l’alto.

La “danza dei pianeti” vedrà protagonisti Marte e Saturno, che nelle prime ore di martedì 5 aprile saranno in congiunzione molto ravvicinata. Poco prima dell’alba li potremo ammirare insieme al telescopio, luminosissimi contro il cielo scuro. Riconoscerli non è difficile: Marte, il “pianeta rosso”, spiccherà per un intenso colore arancione, mentre Saturno, con i suoi anelli, avrà una tonalità gialla molto tenue. Basterà puntare l’occhio del telescopio in direzione est-sudest, prima che la luce del sole arrivi a cancellare la magia.

Sarà invece verso la fine del mese che assisteremo ad altre importanti congiunzioni. A partire dal 20 aprile, saranno ben quattro i pianeti visibili che spiccheranno prima dell’alba: Saturno, Marte, Venere e Giove. Alzare lo sguardo verso il cielo sarà dunque un’avventura affascinante, così come divertirsi ad individuare i pianeti e a riconoscerli, facilitati dal fatto che – nella maggior parte dei casi – è possibile vederli anche ad occhio nudo. Il 27 aprile sarà il turno della Luna, quasi in congiunzione con Venere. Mentre il 30 aprile, quest’ultimo pianeta si avvicinerà a Giove, per un altro spettacolo incredibile.

Il Plenilunio di aprile, vera magia

La bellezza della luna piena ci colpisce in ogni momento dell’anno, ma ad aprile il Plenilunio è pura magia. È in questo periodo dell’anno che, nei nostri cieli, compare quella che viene chiamata Luna Rosa: il suo nome, così romantico, ricorda le splendide fioriture primaverili e la natura che si risveglia, dopo un lungo inverno. Se l’anno scorso, proprio in questi giorni, avevamo potuto assistere alla Superluna Rosa, stavolta dovremo accontentarci di uno spettacolo un po’ più modesto – ma altrettanto imperdibile. È nella notte del 16 aprile che si alzerà il sipario su questa meraviglia.

Una pioggia di stelle davvero incantevole

C’è ancora un’altra data da fissare al calendario, soprattutto per i più romantici: nella notte tra il 21 e il 22 aprile i nostri cieli saranno solcati dallo sciame meteorico delle Liridi. Il suo radiante è situato nella costellazione della Lira, quindi basterà puntare il telescopio nella sua direzione già a partire dalla tarda serata per poter vedere le prime stelle sfilare nella volta celeste. In realtà, con un pizzico di fortuna se ne potrà ammirare qualcuna anche nelle notti precedenti, quindi è tempo di preparare gli strumenti e godersi la meraviglia.

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Traffico aereo: le previsioni per il futuro di IATA

Il mondo si accinge a riaprire le frontiere dopo due anni di chiusure dovute alla pandemia da Covid-19. E IATA, l’organizzazione internazionale delle compagnie aeree, ha tracciato la sua previsione a tal proposito.

Come sono cambiate le aspettative

È evidente che le aspettative rispetto ai due anni appena passati sono cambiate e, soprattutto, grazie all’evoluzione delle restrizioni di viaggio imposte dal governo in alcuni mercati. Nonostante questo, il quadro generale presentato nell’ultimo aggiornamento delle previsioni a lungo termine di IATA rimane invariato rispetto a quanto previsto a novembre, prima dell’arrivo della variante Omicron.

Willie Walsh, direttore generale di IATA, ha infatti affermato che: “la traiettoria per il recupero del numero di passeggeri da Covid-19 non è stata modificata dalla variante Omicron. Le persone vogliono viaggiare, ma c’è ancora molta strada da fare per raggiungere un normale stato di cose. Tuttavia, le previsioni in merito all’evoluzione del numero di passeggeri danno buone ragioni per essere ottimisti“.

Tutto questo vuol dire che il ritorno alla tanto desiderata normalità anche nel traffico aereo è previsto solo nel 2025, e con una stima di circa 4 miliardi di passeggeri. IATA pronostica fra tre anni un livello del 101% di viaggiatori rispetto a quelli del 2019, ultimo anno di comparazione prima dell’emergenza Covid.

L’aggiornamento di febbraio riguardo alle previsioni a lungo termine segnala che se lo scorso anno si era registrato un 47% di volume di traffico rispetto al 2019, in questo 2022 gli analisti prevedono un recupero di traffico al 69%, nel 2023 all’83%, al 94% nel 2024 e al 101% nel 2025.

Uno scenario di ripresa internazionale leggermente più ottimistico rispetto a novembre 2021, basato sul progressivo allentamento o eliminazione delle restrizioni di viaggio in molti mercati.

“I fattori più incidenti nel traffico passeggeri – ha proseguito Walsh – sono le restrizioni che i governi impongono ancora ai viaggi. Fortunatamente, più governi hanno capito che le restrizioni di viaggio hanno un impatto a lungo termine minimo o nullo sulla diffusione di un virus. E le difficoltà economiche e sociali causate da un beneficio molto limitato semplicemente non sono più accettabili in un numero crescente di mercati. Di conseguenza, la progressiva rimozione delle restrizioni sta dando una spinta tanto necessaria alle prospettive di viaggio“.

Lo scenario internazionale

Non tutti i mercati o settori si stanno riprendendo allo stesso ritmo. Per esempio, l’Asia-Pacifico è in ritardo nella ripresa. Mentre Australia e Nuova Zelanda hanno annunciato nuove misure per riconnettersi con il mondo, la Cina non mostra segni di allentamento della sua strategia anti-Covid. Questo vuol dire che i blocchi localizzati nel suo mercato interno stanno deprimendo il numero di passeggeri globali, anche se altri mercati importanti come gli Stati Uniti sono in gran parte tornati alla normalità.

Quindi, a causa delle restrizioni di viaggio ancora in atto nel mercato Asia-Pacifico, il traffico da/per/all’interno di questa zona raggiungerà solo il 68% dei livelli del 2019 nel 2022, il risultato più debole. I livelli del 2019 dovrebbero essere recuperati nel 2025 (109%) a causa di una lenta ripresa del traffico internazionale nella regione.

Per quanto riguarda l’Europa, nei prossimi anni si prevede che il mercato trarrà vantaggio dalle preferenze dei passeggeri per i viaggi a corto raggio man mano che la fiducia riprenderà. Ciò sarà facilitato da una circolazione sempre più armonizzata e priva di restrizioni all’interno della Ue. Secondo le previsioni di IATA, il numero totale di passeggeri da/per/all’interno dell’Europa raggiungerà l’86% dei valori del 2019 nel 2022, prima di recuperare completamente nel 2024 (105%).

Il traffico da/per/all’interno del Nord America, dopo un 2021 resiliente, continuerà a registrare ottime performance anche nel 2022. Infatti, il mercato interno statunitense sta tornando alle tendenze pre-crisi e con continui miglioramenti nei viaggi internazionali. Nel 2022, il numero di passeggeri raggiungerà il 94% dei livelli del 2019. La piena ripresa è prevista nel 2023 (102%).

Le prospettive di traffico passeggeri dell’Africa sono leggermente più deboli nel breve termine a causa dei lenti progressi nella vaccinazione della popolazione e dell’impatto della crisi sulle economie in via di sviluppo. Il numero di passeggeri da/per/all’interno di questo continente riprenderà più gradualmente che in altre regioni, raggiungendo il 76% dei livelli del 2019 nel 2022 e superando i livelli pre-crisi solo nel 2025 .

Si ritiene che il focus del Medio Oriente sulla connettività a lungo raggio attraverso i suoi hub si tradurrà in una ripresa più lenta. Le previsioni di IATA sono che il numero di passeggeri da/per/all’interno del Medio Oriente raggiungerà l’81% dei livelli del 2019 nel 2022, il 98% nel 2024 e il 105% nel 2025.

Il traffico da/per/all’interno dell’America Latina è stato relativamente positivo durante la pandemia. Attualmente, si prevede che vedrà un forte 2022, con restrizioni di viaggio limitate e flussi dinamici di passeggeri all’interno della regione e da/per il Nord America. Inoltre, IATA sostiene che il numero di passeggeri nel 2019 sarà superato nel 2023 per il Centro America (102%), seguito dal Sud America nel 2024 (103%) e dai Caraibi nel 2025 (101%).

Le conseguenze del conflitto Russia-Ucraina

Purtroppo non sono da sottovalutare le conseguenze del conflitto Russia-Ucraina. Tuttavia, la previsione tracciata da IATA non calcola l’impatto che può avere questo evento sull’aviazione. Ma in generale, il trasporto aereo è resiliente agli shock e sembrerebbe improbabile che questo conflitto possa avere un impatto sulla crescita a lungo termine del trasporto aereo. E, nonostante la chiusura degli spazi aerei, è ancora troppo presto per stimare quali saranno gli effetti a breve termine per l’aviazione. È piuttosto evidente, però, che esistono rischi al ribasso, in particolare nei mercati esposti al conflitto.

I fattori di sensibilità includeranno l’estensione geografica, la gravità e il periodo di tempo per le sanzioni e/o la chiusura dello spazio aereo. Questi impatti si faranno sentire più gravemente in Russia, Ucraina e nelle aree limitrofe. La Russia pre-Covid era l’undicesimo mercato più grande per i servizi di trasporto aereo in termini di numero di passeggeri, compreso il suo enorme mercato interno. L’Ucraina si è classificata 48esima.

L’impatto sui costi delle compagnie aeree a seguito delle fluttuazioni dei prezzi dell’energia o del reindirizzamento per evitare lo spazio aereo russo potrebbe avere implicazioni più ampie. Non si esclude che la fiducia dei consumatori e l’attività economica subiscano un impatto anche al di fuori dell’Europa orientale.

Quello che per il momento è evidente è che nelle ore successive all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la domanda di viaggi internazionali ha subito un forte calo. Ma secondo gli esperti dei viaggi, dopo due anni di stop a causa della pandemia, le persone hanno molta voglia di viaggiare.

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Ryanair: perché quest’estate i prezzi dei voli saliranno

Che lanci offerte che costano meno di una colazione al bar o che faccia previsioni catastrofiche, Michael O’Leary, numero uno di Ryanair, la prima compagnia aerea in Europa, fa spesso parlare di sé.

In un blitz fatto in Italia ieri, prima a Roma e poi a Milano, dove ha annunciato l’operativo della prossima estate, il più grande di sempre, che prevede diverse nuove rotte (qui il nostro articolo), nuovi hub, come l’aeroporto Marco Polo di Venezia, e ha anche fatto delle previsioni, non bellissime, che fanno riflettere.

Estate, boom di prezzi

Innanzitutto, O’Leary ha ricordato che l’offerta media di Ryanair, anche quando non ci sono tariffe che partono da 4,99 euro, è comunque la più conveniente di tutte, con un prezzo medio di 37 euro. Le offerte e le tariffe basse per volare, però, non dureranno molto. Chi vuole viaggiare a prezzi convenienti, spiega O’Leary, può farlo solo fino a maggio.

Per l’estate, infatti, i prezzi sono destinati a salire, e di molto. I motivi sono principalmente due: innanzitutto, grazie anche alle recenti riaperture dei Paesi d’Europa e alle nuove misure Covid, ci sarà sicuramente più richiesta di viaggi. La gente si muoverà di più, insomma, sia per le vacanze estive sia per via della migliore situazione pandemica.

Meno voli in Italia

Ma l’altro motivo è il fatto che ci sarà anche meno disponibilità di voli. Se Ryanair ha già introdotto 25 nuovi aeromobili sul territorio italiano, rispetto alla scorsa estate, ITA, la nostra nuova compagnia di bandiera che ha preso il posto di Alitalia, invece, vola verso meno destinazioni. Inoltre, O’Leary, in tono non poco polemico, ha ricordato che poiché in Italia le compagnie aeree sono costrette a pagare una tassa ambientale (cosa che non avviene in altri Paesi europei), anche meno compagnie sono interessate a volare nel nostro Paese rispetto ad altri più convenienti. Insomma, molta richiesta e poca disponiblità significano una sola cosa: prezzi elevati.

Le novità dell’estate

Da Milano è prevista una programmazione Ryanair record, con 144 voli tra cui tre nuove rotte, quella per Francoforte, per Newcastle, in Inghilterra, e per l’isola di Madeira in Portogallo. Da Roma, è previsto l’operativo estivo più grande di sempre in partenza dalle due basi di Roma Fiumicino e Roma Ciampino, con 17 nuove rotte (82 in totale) in tutta Europa, tra cui Berlino, Gran Canaria e Preveza, in Grecia.

Naturalmente non c’è un annuncio senza un’offerta. Ecco allora che la compagnia low cost ha lanciato un’offerta speciale da prenotare entro i prossimi giorni, con tariffe a partire da 19,99 euro (a tratta). Si può prenotare entro l’11 febbraio per viaggiare fino a ottobre 2022.

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Michael O’Leary a Milano insieme ai diretti degli scali di Bergamo e Malpensa