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Scavi rivelano nuovi segreti per i siti nuragici del Nord Sardegna

La Sardegna è una delle isole italiane più gettonate per le vacanze durante la bella stagione, soprattutto per le sue coste spettacolari, fatte di spiagge dorate e mare turchese in cui darsi alle immersioni alla scoperta della ricca flora e fauna marina locale, ma non solo. Infatti, oltre a offrire la spettacolare Costa Smeralda e altri svariati km di splendidi litorali, la Sardegna è nota anche per i suoi tesori archeologici e i siti di rilevanza storica.

Le famose nuraghe e i siti nuragici in Sardegna sono testimonianze archeologiche uniche e significative dell’antica civiltà nuragica, un’epoca che riguardò l’isola tra il II millennio a.C. e il III secolo d.C. Oggi, una nuova scoperta: dopo aver terminato tre campagne di scavi, l’Università di Sassari ha ritrovato ulteriori reperti archeologici nei pressi dei siti nuragici di Sos Muros, in zona Buddusò, del sito di Illoi, a Sedilo, e presso il sito di Ponte, in territorio Dualchi. Questi recenti ritrovamenti hanno portato alla luce ulteriori dettagli sul periodo compreso tra il XII e il VIII sec. a.C., ovvero l’arco di tempo che abbraccia la fine dell’Età del bronzo e la prima parte della cosiddetta Età del ferro. 

Cosa sono le nuraghe sarde

Avrete spesso sentito parlare delle nuraghe in Sardegna, ma cosa sono? Si tratta di torri dalla forma tronco-conica, costruite in pietra senza alcun utilizzo di legante, tipiche del territorio sardo. Queste strutture erano in antichità probabilmente utilizzate a scopo difensivo, come torri di avvistamento o come vere e proprie fortezze. Alcune nuraghe erano davvero monumentali, con più di una torre all’interno dello stesso complesso.

I siti nuragici sono quindi vere e proprie aree archeologiche che includono non solo le nuraghe, ma anche altri tipi di costruzioni come le cosiddette “tombe dei giganti” (sepolture collettive a forma rettangolare o trapezoidale), le capanne circolari, i pozzi sacri e le mura difensive.

I siti nuragici in Sardegna sono distribuiti un po’ su tutta l’isola e rappresentano un patrimonio culturale di inestimabile valore, testimonianza di una civiltà complessa e avanzata che ha dominato la regione per secoli. Alcuni dei siti più famosi includono il complesso nuragico di Barumini (Su Nuraxi), le nuraghe di Santu Antine a Torralba, il complesso di Palmavera ad Alghero e le nuraghe di Losa a Abbasanta.

Nuraghe Santu-Antine, Torrealba

Fonte: iStock

Le Nuraghe Santu-Antine a Torrealba

La scoperta nel Nord della Sardegna

La scoperta dei ricercatori dell’Università di Sassari ha visto la partecipazione al team per gli scavi archeologici di alcuni tra gli studenti dell’università nei corsi di laurea triennale e di laurea magistrale di Archeologia e della Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell’ateneo di Sassari. Il team di Sassari ha collaborato con i colleghi delle Università di Cagliari, Genova, Bologna, Pisa e delle Universitad de Cadiz, Universität Weimar e della University of California di Los Angeles.

I lavori sono stati avviati grazie a una concessione ministeriale, insieme alla Soprintendenza e ai rispettivi Comuni di riferimento di ciascun sito nuragico.  Nel sito nuragico di Illoi sono stati ritrovati alcuni filari e altre tipologie di strutture, dapprima nascosti sotto il terreno e che ora hanno rivelato anche un bastione, insieme ad altri resti di un antico edificio religioso e di materiali in ceramica risalenti all’età del ferro ma individuati come provenienti dall’Oriente.

Il sito archeologico di Sos Muros, invece, ha portato al ritrovamento di una struttura dalla forma circolare nei pressi del santuario e del pozzo sacro, con molta probabilità lasciata a se stessa dopo un incendio. In questa struttura sono stati rinvenuti anche, sempre dallo stesso team di ricercatori, alcuni antichi manufatti per la filatura e la tessitura e ceramiche per l’ambiente cucina. I lavori hanno anche evidenziato quello che è il perimetro dell’edificio di forma circolare che ha le dimensioni di circa 12 metri di diametro, nei pressi del pozzo. Nelle nuraghe di Dualchi, invece, gli scavi si sono concentrati negli spazi interni dell’edificio con pianta ellittica, portando al ritrovamento di ceramiche e manufatti in bronzo, testimonianza di quella civiltà.

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Spiaggia della Purità, tra le insenature più belle della Puglia

Gallipoli, in provincia di Lecce, è una meta che si trova lungo la costa occidentale del Salento, affacciandosi su un bellissimo mar Ionio. Amata dai visitatori di tutte le età, regala un centro storico suggestivo e anche alcune spiagge che sono un sogno a occhi aperti. Una di queste è la Spiaggia della Purità, che nel 2023 è stata incoronata da “The Guardian” come una delle più belle d’Europa.

La Spiaggia della Purità, cosa aspettarsi

La Spiaggia della Purità è da molti ritenuta come una delle insenatura più suggestive della Puglia. Il merito è della sua sabbia dorata che si stende ai piedi di un antico muraglione che venne edificato per proteggere la città dal mare grosso e dalle incursioni dei nemici, dando vita a un qualcosa di straordinario a ridosso del centro storico di Gallipoli.

Il mare è pulitissimo e limpido, spesso anche così tanto calmo da far credere ai bagnanti di nuotare in una piscina antica. Si tratta di una caletta, tra le altre cose, che è bella a tutte le ore del giorno e della notte, grazie alle luci, ai colori e alle atmosfere da sperimentare nei piccoli ristoranti e chioschi che impreziosiscono il lungomare.

Il viaggiatore, quindi, si trova al cospetto di una candida lingua di sabbia, a sua volta lambita dalle acque trasparenti con sfumature di blu dello Ionio.

La spiaggia è libera e accessibile a tutti, ma i mesi estivi migliori per goderne sono giugno e settembre, quindi quando l’afflusso dei turisti è inferiore rispetto al solito. Inoltre, risulta ben collegata con il centro cittadino e si caratterizza per essere uno dei lidi più antichi della zona: in passato era l’unico luogo dove gli abitanti potevano recarsi per trovare un po’ di refrigerio dalle temperature roventi delle estati pugliesi.

Ma perché si chiama così?

Questo piccolo gioiello della Puglia (le dimensioni sono ridotte, per questo si consiglia di raggiungerlo la mattina presto), sorge immediatamente sotto l’abitato e, secondo molti, il suo nome è dovuto alla vicina chiesa barocca, chiamata Santa Maria della Purità. 

Si tratta di una delle più antiche di Gallipoli (fondata nel 1600) che colpisce per la sua facciata bianca e sobria. Molto interessante è anche l’interno ricoperto di stucchi e tele Letizia e Riccio risalenti al XVIII secolo. Sull’altare, invece, ecco che il visitatore può ammirare la Madonna della Purità di Giordano.

Ma ad essere del tutto onesti, per altre persone non è questa la vera origine del suo nome. Ci sono ben tre leggende, infatti, che tenterebbero di spiegare perché questo angolo pugliese si chiami così: la prima leggenda narra che proprio sulla candida sabbia di cui è caratterizzata sia stato rinvenuto il seno di Sant’Agata, patrona di Gallipoli; la seconda racconta di un bambino che veniva allattato da una donna che non era la sua mamma, la quale si accorse di questo seno sulla spiaggia; la terza ci parla sempre di un bambino, che però smise di farsi allattare quando venne pronunciato da qualcuno il nome di Sant’Agata.

Non vi sorprenderà sapere, quindi,  che la Spiaggia della Purità è spesso chiamata dagli abitati della cittadina con il nome di “Seno della Purità“.

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Cosa vedere a Todi e dintorni, gioielli della valle umbra

La pittoresca città di Todi, con i suoi poco più di sedicimila abitanti, è una piccola gemma medievale, nel cuore della regione Umbria, caratterizzata da un ricco patrimonio storico e culturale. Si trova ad oltre 400 metri di altezza sul livello del mare e dalla città è possibile godere di una vista panoramica spettacolare, che la rende una meta ideale per chi ama immergersi nelle tradizioni locali di queste cittadine storiche della penisola italiana.

Oltre a questo, visitare la città di Todi consente di vivere un’esperienza unica, con un vero e proprio salto nel passato, e di scoprire ciò che di bello ha da offrire la valle umbra.

Un tuffo nel passato medievale, alla scoperta di Todi: ecco cosa vedere

Piazza del Popolo, cuore pulsante della città

Il cuore di Todi è senza ombra di dubbio la sua piazza principale: piazza del Popolo. Si tratta di uno degli esempi più significativi dell’era medievale in Italia, che mostra oggi come le città medievali italiane fossero progettate all’epoca. La piazza è circondata da importanti edifici storici, come il palazzo del Capitano, struttura dall’architettura gotica e ricca di affreschi al suo interno, ed il palazzo dei Priori, che oggi è sede della pretura. Sotto la piazza, inoltre, sono conservate due cisterne romane, che sono parte di una serie di tunnel e pozzi sotterranei risalenti al secondo secolo a.C.

Sulla piazza del Popolo si affaccia anche la maestosa concattedrale di Todi, di epoca romanica, e che negli anni, a causa di diversi eventi come terremoti ed incendi, è stata più volte ristrutturata. Elementi che caratterizzano questa struttura sono sicuramente il suo grande rosone centrale, di epoca medievale, e gli interni, dove trovare diverse opere d’arte di grande valore, come un coro ligneo del sedicesimo secolo e diversi affreschi rinascimentali.

La chiesa di San Fortunato

Nella parte alta della città si trova la chiesa di San Fortunato, dallo stile gotico, dalla quale è possibile godere di una vista panoramica unica sulla valle umbra, il luogo adatto per gli amanti della fotografia, alla ricerca dello scatto perfetto. Il portale di questa chiesa è finemente decorato con alcuni bassorilievi, tra cui quelli di San Francesco e San Fortunato. Al suo interno, inoltre, è possibile osservare ben tredici cappelle laterali, oltre che visitare la cripta contenente le spoglie del famoso poeta e religioso, del tredicesimo secolo, Jacopone da Todi.

Il convento di Montebianco, da roccaforte a luogo di culto

Come già detto, la città di Todi è una città storica, molto importante dal punto di vista religioso nella regione. Ecco perché, tra le attrazioni turistiche che non si possono perdere in questa città c’è anche il convento di Montebianco. Una struttura che nel corso dei secoli ha subite numerose ed importanti trasformazioni, passando, ad esempio, da roccaforte a luogo di culto.

È possibile visitare oggi questo convento, godere delle sue opere artistiche esposte al suo interno, e rendere omaggio alle spoglie di San Ruggero da Todi e Andreuccio da Todi.

Pausa al casale delle Lucrezie

Dopo aver visitato in lungo e in largo la cittadina di Todi, a pochi passi dal centro, per recuperare le energie, è presente il casale delle Lucrezie. Si tratta di un antico monastero, ristrutturato, che oggi offre rifugio nelle campagne umbre. Qui è possibile assaporare i piatti tipici della regione Umbria, oltre che riposarsi nel centro benessere del casale dopo una giornata di esplorazioni.

Cosa vedere nei dintorni di Todi?

Il piccolo borgo di Collevalenza

Collevalenza si trova a pochi chilometri dalla città di Todi ed è famosa in quanto ospita il famoso santuario dell’Amore Misericordioso. Si tratta di un importante luogo di pellegrinaggio, fondato negli anni cinquanta da una religiosa spagnola. Il santuario è moderno e, grazie alla sua architettura, singolare nel suo genere. Sono presenti anche diverse piscine, che attirano numerosi fedeli ogni anno, e che sono state riconosciute come miracolose dal Vaticano.

Massa Martana e la sua tradizione vinicola

Proseguendo l’esplorazione dei dintorni di Todi, un’altra tappa quasi obbligatoria, soprattutto per gli amanti della buona cucina e del buon vino, è Massa Martana. Questa località è famosa proprio per la sua produzione vinicola e, grazie alla presenza di numerose cantine locali, sarà possibile vivere diverse degustazioni di vini locali pregiati, accompagnati dai gusti tipici della regione Umbria, considerata patria dell’enoturismo in Italia. Una visita alle cantine è un’esperienza che permette di conoscere da vicino le tradizioni enogastronomiche della regione.

Monte Castello di Vibio

A breve distanza da Todi, sorge il pittoresco ed antico borgo di Monte Castello di Vibio, famoso in tutto il mondo per ospitare il teatro più piccolo al mondo: il Teatro della Concordia. Un vero e proprio gioiello architettonico, fondato nel lontano 1808 e che ospita solo 99 posti a sedere. È una struttura in grado di conservare un’atmosfera magica, con spettacoli di alta qualità. Molto bello è anche il centro di questo borgo, in grado di offrire scorci unici e romantici, respirando l’autentica aria medievale del borgo antico.

Il parco fluviale del Tevere

Per gli amanti della natura c’è la possibilità di visitare il parco fluviale del Tevere, un grande parco che si estende proprio lunghe le sponde del fiume Tevere nei pressi della città di Todi. È la destinazione ideale per chi vuole immergersi nella ricca vegetazione umbra, con percorsi escursionistici e ciclabili, oltre che fare passeggiate a cavallo.

La città di Orvieto

Si tratta di una delle città più affascinanti dell’intera regione Umbria e, probabilmente, d’Italia. Si parla di Orvieto. Sorge a pochi chilometri da Todi, circa 35, ed è famosa per le sue storiche costruzioni: il suo Duomo, ad esempio, che è una delle cattedrali gotiche più importanti d’Italia, ed il famoso Pozzo di San Patrizio, un capolavoro del sedicesimo secolo e oggi visitato da migliaia di turisti. Inoltre, dalle mura cittadine, è possibile osservare il bellissimo e prezioso panorama circostante.

Vista della città di Orvieto in Umbria, storica cittadina italiana

Fonte: iStock

Vista della storica città di Orvieto, Umbria

Il borgo di Todi, con i suoi dintorni, rappresenta una meta imperdibile per chi vuole partire alla scoperta della vera essenza della regione Umbria. Una città ricca di monumenti medievali, di storia e cultura religiosa, in una posizione invidiabile, che permette di alternare giornate tra arte e natura. La valle umbra ha qualcosa da offrire ad ogni tipo di viaggiatore.

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Castro Marina, il Salento che lascia senza fiato

Il Salento, un lembo di terra con lo sguardo rivolto verso oriente che svela al visitatore un mare da togliere il fiato e incantevoli centri storici, famosi in tutto il mondo per la loro splendida architettura barocca. Tutti conosciamo le bellezze di questo territorio, visitato ogni anno da tantissimi turisti. Eppure, ci sono ancora dei luoghi che, seppur conosciuti, non sono stati ancora presi d’assalto dal turismo vorace. Uno di questi è la deliziosa località di Castro Marina.

Quartiere del comune di Castro, rappresenta la cittadina di mare ideale dove tuffarsi in acque cristalline e rilassarsi, magari assaporando la dolcezza di un pasticciotto. Per chi al relax preferisce avventurarsi alla scoperta di luoghi magici, ci sono le tante grotte marine da esplorare durante un’escursione in barca, un’occasione unica anche per godere di una vista privilegiata sul paesaggio. E la sera, dopo una giornata trascorsa tra spiagge e grotte, si può godere della tranquillità del suo centro regalandosi una cena dai gusti e sapori tipici.

Castro Marina: le spiagge attrezzate e libere

Città dalle antichissime origini, risalenti all’Età del Bronzo, abitata dai Messapi prima e dai greci e romani dopo, importante cava di estrazione di blocchi calcarenitici e successivamente saccheggiata dai pirati e dai turchi. Una storia turbolenta che trova la sua tranquillità a partire dall’Ottocento, quando grazie alla ricca classe salentina comincia ad assumere la forma che possiede oggi: quella di una località balneare votata al turismo estivo, con un porto ad accogliere i visitatori provenienti da diverse parti d’Italia e d’Europa.

Le spiagge, che hanno ottenuto il riconoscimento Bandiera Blu, sono una delle attrazioni principali di Castro Marina le quali, però, non sono di sabbia. Non c’è da storcere il naso perché rappresentano comunque lo scenario perfetto dove rilassarsi e godersi il sole del Sud. Il litorale, esteso per 4 chilometri, offre spiagge di sassi e ciottoli, oltre che un mare dalle tonalità blu intense al quale è impossibile resistere. In molti punti del litorale sono state costruite delle piattaforme in cemento dotate di scalette e gradini che vi permetteranno di accedere all’acqua con facilità.

Lungo la costa troverete diversi lidi terrazzati e stabilimenti come il Molo, dov’è presente anche un cocktail bar e dove vengono organizzati eventi e musica dal vivo, e il lido La Sorgente, dotato di tutti i comfort necessari come sdraio, ombrelloni e spogliatoi. Ad accesso libero è invece Punta Correnti, facilmente raggiungibile grazie alla presenza di una scalinata, amata anche dagli appassionati di snorkeling.

Spiaggia Castro Marina

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Spiaggia con piattaforma in cemento per accesso al mare

Le spiagge libere nelle vicinanze

Chi desidera scoprire i dintorni rimarrà conquistato dalla bellezza delle calette racchiuse tra Castro Marina e Marittima. A ridosso del porto di Castro troverete la cala dell’Argentiera, chiamata così perché la scogliera ricorda i colori dell’argento. L’accesso è libero ed è abbastanza agibile, tenendo comunque a mente che si tratta di una scogliera e non di una spiaggia vera e propria. Nelle vicinanze si trova un altro paradiso del Salento, un fiordo-gioiello caratterizzato da acqua fresca e natura selvaggia: la Cala dell’Acquaviva.

L’insenatura, premiata con le 4 Vele di Legambiente, è una caletta intima caratterizzata da acque freddissime, una freschezza provocata dalle sorgenti dalle quali prende il nome. Il mare color cobalto, insieme alla macchia mediterranea circostante, creano lo scenario perfetto dove rilassarsi (anche se in alta stagione potrebbe essere un po’ affollata).

Se invece siete alla ricerca di una spiaggia da sogno, salite in auto e raggiungete la baia di Porto Miggiano a Santa Cesarea Terme, distante soli 10 minuti da Castro Marina. Qui troverete un’insenatura naturale con fondale profondo e sabbioso chiamata anche la Spiaggia dei 100 gradini in riferimento agli scalini da percorrere per accedervi. Ne vale la pena? Munitevi di cappellino e crema solare perché la risposta è assolutamente si!

Le grotte di Castro Marina

Tra le attrazioni principali di Castro Marina ci sono sicuramente le sue grotte, visitabili con un’escursione in barca. La prima che vi troverete davanti sarà Grotta Palombara, lunga 75 metri e alta 30 metri, chiamata così per la presenza dei colombi (palombi in dialetto locale). Proseguendo vedrete la Grotta Azzurra, la quale offre un’esperienza suggestiva soprattutto nelle giornate di sole, quando la rifrazione della luce sulle pareti genera nell’acqua dei riflessi cristallini di una colorazione blu cobalto.

Molto importante dal punto di vista storico è la Grotta Romanelli, scoperta agli inizi del 1900 e all’interno della quale sono stati rinvenuti dei reperti risalenti al Paleolitico. La grotta, a differenza delle altre, non può essere visitata al suo interno. La regina delle grotte di Castro Marina resta comunque la Grotta Zinzulusa.

Grotta Zinzulusa, il tesoro naturale di Castro

Visitata da oltre 120.000 turisti all’anno, la Grotta Zinzulusa viene considerata uno dei siti carsici più importanti al mondo, oltre che un vero e proprio scrigno di tesori. Al suo interno, infatti, sono stati ritrovati diversi reperti risalenti al Paleolitico, al Neolitico e all’età romana, ora custoditi nel museo di Maglie, oltre che fossili di vari animali. All’esterno, invece, verrete catturati dalla bellezza del paesaggio composto dal mare blu intenso e dall’alta scogliera rocciosa che lo incornicia.

La grotta è raggiungibile sia via mare che via terra, partendo direttamente dal centro di Castro. Per poterla vedere al suo interno è obbligatoria la visita guidata della durata di circa un’ora, mentre il costo del biglietto è di 6 euro.

Grotta Zinzulusa Castro Marina

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Vista del mare dalla Grotta Zinzulusa

Dove si trova Castro Marina

Castro Marina è una località situata nel Salento e fa parte del territorio comunale di Castro. Quest’ultima, infatti, è suddivisa in due: il centro storico in alto e Castro Marina in basso. È facilmente raggiungibile in auto: da Lecce dista 47 chilometri, mentre da Santa Maria di Leuca 40 minuti. Potete raggiungerla anche con i mezzi pubblici da altre località pugliesi, mentre l’aeroporto più vicino è quello di Brindisi.

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Cosa vedere a Pula, gioiello nella costa Sud della Sardegna

In uno dei tratti costieri più belli della Sardegna meridionale, nella cosiddetta “costa del Sud”, sorge la piccola cittadina di Pula.

Si trova a circa 30 chilometri da Cagliari, il capoluogo sardo, ed è il punto di partenza ideale per esplorare le incantevole spiaggi della Sardegna meridionale, oltre che siti archeologici ed importanti come Nora. Il Borgo di Pula è incastonato fra la catena montuosa del Sulcis, in una piccola pianura, ed è facilmente raggiungibile da Cagliari, dal porto o dall’aeroporto, in quanto ben collegata con la città.

Si tratta della destinazione perfetta per chi vuole scoprire questo lato della Sardegna e vivere una vacanza godendo delle sue bellezze, del suo patrimonio storico, ma anche culturale e gastronomico. Ma cosa vedere e cosa fare a Pula?

Le spiagge di Pula, angoli sul mare imperdibili

La Sardegna, si sa, è una terra famosa per il suo mare limpido, considerato fra i più belli del mondo, e le sue famose spiagge, uniche e circondate dal verde della macchia mediterranea. La parte meridionale dell’isola, sopratutto qui, nei pressi di Pula, ha molto da offrire in questo senso.

Una delle attrazioni principali di Pula, infatti, è la spiaggia di Santa Margherita di Pula, lunga ben dieci chilometri, dove poter trovare un paesaggio variegato ed imperdibile, che presenta un alternarsi di sabbia fine e scogliere rocciose. La spiaggia è, grazie a queste caratteristiche, l’ideale per chi ama fare lunghe passeggiate, godendosi tramonti mozzafiato. È anche la spiaggia perfetta per chi vuole praticare sport acquatici come lo snorkeling, grazie alle sue acque chiarissime, oppure windsurf, grazie alle correnti che colpiscono questa parte della costa sarda. Inoltre, Santa Margherita di Pula, è anche la location del famoso programma televisivo Temptation Island.

Infine, per chi è alla ricerca di un luogo più tranquillo e lontano dalla folla, nei pressi di Pula si trova anche la spiaggia di Su Guventeddu. Questa spiaggia è caratterizzata da un’atmosfera più intima e rilassata rispetto le altre e con le sue acque calme e poco profonde, è l’ideale per le famiglie con bambini che vogliono passare una piacevole giornata al mare.

Molto conosciuta è anche la spiaggia di Nora, famosa per le sue acque cristalline e la spiaggia di sabbia fine dorata, che crea un contrasto unico agli occhi dei visitatori, ben attrezzata e con tutti i servizi che una buona giornata al mare richiede. Questa spiaggia, inoltre, si trova a pochi passi dell’area archeologica di Nora.

Storia e cultura nella Sardegna meridionale

La Sardegna è una terra ricca, sia dal punto di vista naturale, con i suoi paesaggi unici nel mondo, sia dal punto di vista storico, con siti e reperti storici dei diversi popoli che abitarono questa isola nel cuore del Mar Mediterraneo.

Il sito archeologico di Nora ed il teatro romano

A prova di ciò, è possibile visitare il sito archeologico di Nora che permette ai turisti di fare un vero e proprio tuffo nella storia antica di questa terra. La città di Nora, infatti, venne fondata dall’antico popolo dei Fenici, addirittura nell’ottavo secolo a.C. ed in seguito divenne un’importante città dell’impero romano.

Le rovine sono ben conservate e si distinguono templi, terme, mosaici dalla bellezza unica e l’antico teatro romano. Quest’ultimo viene considerato l’attrazione principale del sito ed ancora oggi, nel periodo estivo, questo teatro viene utilizzato per spettacoli culturali, che prendono vita nella suggestiva cornice delle rovine, per rassegne teatrali, come “la notte dei poeti” o addirittura per eventi di fama internazionale, come la sfilata itinerante di Dolce & Gabbana, tenuto all’interno di questo sito archeologico.

Visita nel centro storico del borgo di Pula

Oltre al parco archeologico di Nora, una visita del centro storico del piccolo borgo sardo è quasi d’obbligo. Camminare fra le piccole vie di Pula è un’esperienza affascinate, grazie alle sue strette e antiche viuzze acciottolate, ma anche le sue piazzette e le piccole case tipiche colorate, in grado di riflettere il fascino tipico dei borghi della Sardegna.

Fra gli edifici storici di questo centro, spicca la Chiesa di San Giovanni Battista, che venne costruita nel 1889 e che conserva ancora oggi pregevoli dipinti dell’epoca al suo interno. Oppure, poco lontano dal centro storico di Pula, si può visitare Villa Santa Maria, un bellissimo monumento in stile neoclassico, progettato anche questo nel diciannovesimo secolo, dall’architetto cagliaritano Gaetano Cima, che rappresenta un’importante testimonianza del passato nobiliare del borgo.

Le torri di avvistamento a difesa di Pula

Nei pressi di Pula si trovano anche numerosi torri di avvistamento, che vennero costruite in passato sulla costa con l’obiettivo di difendere l’isola e la città di Pula contro gli attacchi e le incursioni dei pirati. Le più importanti e tutt’ora visitate dai turisti sono la Torre di Cala d’Ostia, situata sull’omonimo promontorio di Cala d’Ostia, la Torre di San Macario, sull’isola, appunto, di San Macario e a poche centinaia di metri dalla costa, e la Torre di Coltellazzo, conosciuta anche come Torre di Sant’Efisio, in contatto visivo con le precedenti torri. Visitando queste torri sarà possibile godere di una vista unica ed imperdibile delle coste uniche di Pula.

Torre del Castellazzu, una delle torri di avvistamento nei pressi di Pula, che si affaccia sul mare azzurro al tramonto

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Torre del Coltellazzu, antica torre di avvistamento a Pula

Pula e dintorni per gli amanti della natura

Per coloro che sono alla ricerca di avventure ed attività all’aria aperta, una delle destinazioni naturalistiche più belle e notevoli nei pressi di Pula è la foresta di Is Cannoneris. È una delle formazioni più estese dell’intero Mediterraneo, oltre che essere un’importante sito di conservazione e protezione per animali come il cervo sardo, ma anche falchi, aquile reali o cinghiali.
In questa foresta sono presenti numerosi escursioni che possono essere effettuate sia a piedi, che in mountain bike e che permettono di ammirare il paesaggio incontaminato circostante.

Un’altra meta interessante per gli escursionisti è la foresta di Pixina Manna, un’area situata a breve distanza dal borgo di Pula. È possibile trovare numerosi sentieri che attraversano la ricca vegetazione di questa foresta e che portano i camminatori alla scoperta di querce secolari, fiumi e cascate, per un’esperienza nella natura sarda sicuramente indimenticabile.

Pula, nel sud della Sardegna, è una di quelle destinazioni che sa come rubare il cuore di chi la visita e creare ricordi indelebili, sia per chi è alla ricerca di mare e relax, ma anche per tutti coloro che vogliono scoprire l’affascinante storia di questa area della Sardegna e non solo.

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Calabria, scoperta una fortificazione romana di 2000 anni fa sconosciuta fino ad ora

Un’eccezione scoperta è in corso in Calabria da parte di un gruppo di archeologi che ha riportato alla luce una struttura difensiva di oltre 2000 anni fa finora sconosciuta. Si tratta di un’antica muraglia di pietra lunga ben 2,7 chilometri, la cui datazione è stimata al 71 a.C., nascosta nella foresta di Dossone della Melia. Ci sono buone ragioni per ritenere che la costruzione sia stata realizzata dalle truppe del generale romano Marco Licinio Crasso per contrastare l’avanzata di Spartaco, il gladiatore trace che guidò la rivolta degli schiavi, e del suo esercito di ribelli.

La scoperta del sito archeologico

Secondo quanto riporta l’Archaeological Institute of America (AIA), la scoperta sarebbe avvenuta grazie alla segnalazione di un gruppo ambientalista locale al team guidato dall’archeologo Paolo Visonà dell’Università del Kentucky, che ha analizzato il sito impiegando diverse tecniche, tra cui il georadar a penetrazione di terreno, il lidar (un sistema laser aereo che mappa la topografia del suolo), la magnetometria e il prelievo di campioni di terreno.

Una piccola sezione del muro era già nota agli abitanti locali, ma finora non erano state condotte indagini approfondite per determinarne l’origine e lo scopo. Gli archeologi ritengono ora che la muraglia sia stata costruita a scopo difensivo, specificatamente per arrestare l’avanzata di Spartaco, il gladiatore che diede inizio alla Terza Guerra Servile (conosciuta anche come Guerra dei Gladiatori).

Spartaco e la rivolta dei gladiatori

Prima di diventare gladiatore e poi guidare l’insurrezione, Spartaco aveva prestato servizio nell’esercito romano. Fu in seguito alla fuga da una scuola di gladiatori a Capua, insieme a circa 70 compagni, che diede vita a una ribellione che sarebbe arrivata a radunare fino a 90.000 uomini e a conquistare gran parte del sud Italia. Dal 73 al 71 a.C., Spartaco e i suoi uomini sconfissero più volte le forze romane fino alla morte del gladiatore nella Battaglia del Sele, contro le truppe di Crasso nel 71 a.C.

Secondo gli archeologi impegnati sul campo in Calabria, la muraglia appena scoperta potrebbe corrispondere proprio alla fortificazione eretta da Marco Licinio Crasso nel 71 a.C. per circondare e intrappolare Spartaco e le sue truppe, che dopo avere tentato di raggiungere la Sicilia, impossibilitato a percorrere le strade costiere a causa della presenza dei Romani, non aveva altra via di fuga che passare per l’Aspromonte.

Altri ritrovamenti in zona

La costruzione della muraglia, del resto, è menzionata anche da fonti storiche, in particolare nel libro “Vita di Crasso” scritto dal filosofo e storico greco Plutarco. Le analisi attuali hanno permesso di accertare che un tempo, parallelamente alla muraglia, correva un profondo fossato – una struttura difensiva romana nota come fossa e aggere – un tipo di fortificazione frequentemente utilizzato dai Romani.

Oltre alla muraglia, secondo quanto riportato dall’AIA, gli archeologi hanno rinvenuto numerosi manufatti sepolti nel terreno, tra cui armi in ferro rotte, come elsa di spade, lame curve, punte di giavellotto e una punta di lancia. Questi ritrovamenti suggeriscono che in quel periodo storico si svolse un epico scontro in prossimità della muraglia.

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Perchè visitare la biblioteca di Alessandria nei dintorni di Il Cairo

Gli appassionati di archeologia e del passato vogliono visitare l’Egitto almeno una volta nella vita e non posso che comprenderli profondamente: i viaggi in loco solitamente partono da Il Cairo, la città capitale, ma si espandono poi nei dintorni per visitare alcune delle meraviglie quali la Biblioteca di Alessandria.

Spostandosi da Il Cairo fino ad Alessandria da modo di raggiungere quello che è stato considerato per molto tempo un polo culturale senza eguali: basti pensare che proprio qui matematici, letterati e saggi svolgevano le proprie attività e grandi nomi della storia come quelli di Alessandro Magno (fondatore della città) e Cleopatra hanno padroneggiato. Da molti storici la località è stata definita un “faro del mondo antico” e ad oggi è ancora possibile visitare la biblioteca alexandrina, una delle meraviglie da non perdere nei dintorni di Il Cairo.

Visitare la biblioteca di Alessandria d’Egitto

Se hai la fortuna di aver organizzato un viaggio in Egitto lasciati incantare da un luogo che ha un passato meraviglioso, lascia che le piramidi ti conquistino ma spingiti fino ad Alessandria per scoprire la culla del sapere antico. Simbolo cult è sicuramente la biblioteca di Alessandria: il monumento principale della città dal fascino cosmopolita è ad oggi un luogo di studio. Ricostruito con uno stile moderno, vuole omaggiare quella che è stata l’antica biblioteca diventando un autentico capolavoro architettonico.

Il design è curatissimo: forma ellittica per omaggiare il sole che sorge, vuole simboleggiare a tutti gli effetti il tempio del sapere. Gli spazi, versatili e luminosi ti lasceranno senza fiato ma sono soprattutto i numerosissimi volumi scritti e le gallerie d’arte che ti faranno pensare di non aver mai visto una biblioteca così. Un collegamento forte tra il sapere del passato e quello attuale, aprendo le porte alla conoscenza di futuri innovatori pronti a cambiare le sorti del mondo.

Perché visitare la biblioteca di Alessandria?

Un viaggio attraverso il tempo che dà modo di scoprire quella che è stata la saggezza delle civiltà antiche che ancora oggi influenza la nostra quotidianità. Oltre a poter passeggiare tra volumi di pregio, il luogo è un simbolo di rinascita culturale a cui i local sono molto legati.

L’edificio attuale sorge in prossimità dell’antica biblioteca di Alessandria distrutta nel tempo. In passato, si dice ospitasse oltre 500.000 volumi: un numero incredibilmente ricco pensando all’epoca e per questo era meta di molti matematici, saggi e studiosi che la ritenevano il luogo ideale per apprendere il mondo. Fondata nel III secolo a.c. per volere di Tolomeo I Sotere, ha permesso di studiare nomi illustri come Euclide o Zenone. Il motivo della distruzione è da attribuire a più cause: prima la guerra civile tra Cesare e Pompeo, poi un incendio. Ma seppur sia stata distrutta parzialmente più volte, ha dato modo di far sorgere una nuova biblioteca che in un certo senso vuole continuare il fl rouge di quella più celebre.

Un connubio tra passato e presente: basti pensare che oggi è una biblioteca multimediale aggiornata considerata un punto di riferimento per il mondo arabo, e non solo. Un luogo leggendario che conquista i visitatori con un design futuristico. Il nuovo edificio, inaugurato nel 2002, è uno dei luoghi più importanti da visitare in città.

 

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Cosa vedere nei dintorni di Skopje: le gite da non perdere

Sebbene sia un paese di piccole dimensioni, la Macedonia del Nord è un mosaico di attrazioni turistiche che meritano di essere visitate, anche con una gita in giornata. La capitale, Skopje, rappresenta la base ideale da cui partire alla scoperta di antiche cittadine ricche di storia e tradizioni, siti archeologici millenari, aree naturali incontaminate, laghi e canyon che attendono solo di essere esplorati. Ecco una panoramica delle più belle escursioni giornaliere da fare nei dintorni di Skopje

Matka

Alle porte di Skopje si apre lo spettacolare Canyon Matka, una gola scavata dal fiume Treska nell’arco di millenni, diventata una meta imperdibile per gli appassionati di escursionismo, speleologia e, in generale, delle attività all’aria aperta. Matka è famoso per le sue grotte, che sono vere meraviglie geologiche, oltre che siti storici di grande importanza, dove sono stati rinvenuti reperti archeologici che risalgono a migliaia di anni fa, retaggio delle antiche popolazioni locali che abitavano la regione. La più nota è la grotta di Vrelo, considerata tra le più grandi al mondo, resa particolarmente suggestiva dalla presenza stalattiti e stalagmiti.

Una rete di sentieri di varia difficoltà e ben segnalati si snoda tra le montagne e lungo il canyon, dove sorgono alcune chiese e monasteri che risalgono anche al XIV secolo, antiche testimonianze della lunga storia religiosa della Macedonia del Nord. Tra i più popolari, facilmente raggiungibili a piedi, ci sono il monastero di San Nicola Shishevski, da cui si gode una vista panoramica spettacolare, e quello ortodosso di San Andrea, famoso per i suoi affreschi ben conservati.

Le pareti rocciose del Canyon Matka, con un centinaio di vie attrezzate, sono un’attrazione irresistibile per gli appassionati di arrampicata di tutti i livelli. Mentre le acque tranquille del fiume Treska e del lago Matka sono ideali per kayak e canottaggio.

Tetovo

A circa mezz’ora da Skopje, Tetovo accoglie i visitatori con la sua animata atmosfera da “piccola Istanbul” e l’architettura in stile ottomano degli edifici più significativi, espressione di una profonda tradizione islamica. Tra le attrazioni locali spicca la Moschea Colorata, un capolavoro architettonico del XIX secolo, famosa per gli affreschi floreali dai vivaci colori che decorano non solo l’interno, ma anche l’esterno dell’edificio.

Situata ai piedi del monte Sar e attraversata dal fiume Pena, la città è dominata dalla Fortezza di Tetovo che risale al periodo ottomano, sorta sul luogo di un antico monastero medievale. Per conoscere la storia e la ricca cultura locale bisogna visitare il Museo della Regione di Tetovo. Allestito in una tipica casa macedone, espone reperti archeologici, opere d’arte e costumi tradizionali. Altri luoghi da non perdere durante una gita a Tetovo sono l’hamam, il bagno turco del XVI secolo oggi centro culturale e sede di mostre, e l’Arabati Baba Tekke, un monastero sufi tuttora molto attivo e frequentato.

Ocrida

Una delle città più antiche e affascinanti della Macedonia del Nord, Ocrida è la meta ideale per una gita in giornata da Skopje all’insegna della cultura e del relax nella natura. Adagiata sulle rive del lago omonimo, Ocrida è conosciuta per la sua eredità storica e la magnificenza del paesaggio. Tanto da essere tra le poche località al mondo dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco sia per la ricchezza culturale che per quella naturale. Conosciuta come la Gerusalemme della Macedonia, pare che un tempo vantasse ben 365 chiese, una per ogni giorno dell’anno, e tuttora il loro numero è alquanto elevato.

La più famosa, anche per la posizione panoramica sul lago, è la Chiesa di San Giovanni a Kaneo, un gioiello di architettura bizantina risalente al XIV secolo, che custodisce una pregevole iconostasi e affreschi antichi. Splendidi affreschi bizantini decorano anche l’interno della Chiesa di Santa Sofia che risale all’XI secolo.

Particolarmente suggestivo è il complesso della chiesa e del monastero di San Clemente e San Panteleimone, sulla collina di Plaosnik, che in passato fu anche una scuola religiosa, mentre oggi è considerato uno dei più importanti santuari ortodossi macedoni, meta di pellegrinaggi. L’imponente Fortezza di Samuele domina la città vecchia di Ocrida con la sua cinta muraria medievale che conserva ancora le antiche torri merlate da cui si gode una magnifica vista.

Una gita in barca è il modo migliore per esplorare il Lago di Ocrida, uno dei più antichi e profondi d’Europa, che offre numerose attività agli amanti della natura, compresa la possibilità di avvistare le molte specie di uccelli rari che vengono a svernare sulle sue rive.

Kokino

Basta un’ora per raggiungere Kokino da Skopje e catapultarsi in uno dei più antichi osservatori astronomici del mondo, non a caso conosciuto anche come la Stonehenge macedone. Situato a circa 1000 metri d’altitudine in cima al Monte Taticev Kamen, raggiungibile con una facile passeggiata, Kokino è un sito archeologico unico risalente all’Età del Bronzo. Comprende formazioni megalitiche disposte secondo precisi allineamenti astronomici e marcatori che servivano per seguire i cicli del sole e della luna e misurare le stagioni.

Cuore del sito è il complesso megalitico che ospita diverse strutture in pietra, tra cui il Trono del Sole che rappresenta un punto focale durante il solstizio d’estate, quando è perfettamente in linea con il sole nascente; mentre la Porta della Luna indica il sorgere della luna durante il solstizio d’inverno. Un centro informativo offre notizie dettagliate sulla storia e l’archeologia del sito, mentre pannelli didattici disseminati lungo il percorso aiutano a comprendere le funzioni originarie delle diverse strutture megalitiche.

Kuklica

Distante solo un’ora da Skopje, Kuklica è un villaggio immerso nel verde della campagna macedone, perfetto per trascorrere una giornata passeggiando tra boschi rigogliosi e ammirando le singolari “colonne di Kuklica”. Si tratta di un luogo magico, praticamente una città di pietra composta da formazioni rocciose millenarie, alti pilatri modellati dal tempo e dagli agenti atmosferici, che hanno assunto forme suggestive, stimolando l’immaginazione popolare.

Alcune sembrano persino avere sembianze umane e per questo hanno alimentato leggende locali che narrano di un antico villaggio pietrificato e di una maledizione che avrebbe trasformato due adulteri in pietra. La presenza di numerose grotte rende la zona una meta molto frequentata anche dagli appassionati di speleologia che possono vivere emozionanti avventure alla scoperta delle meraviglie nascoste nel sottosuolo.

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Un’estate speciale a Pulsano, perla del Salento, tra mare ed eventi unici

Un litorale con spiagge di sabbia finissima, lambite da un mare cristallino e intervallate da scogliere che danno luogo a suggestivi scorci paesaggistici. È ciò che si apre davanti ai nostri occhi recandoci a Marina di Pulsano, in provincia di Taranto, adagiata sulla costa ionica del Salento. Ma non è tutto: il centro storico di Pulsano, il cuore vibrante della cittadina pugliese, in estate si anima con feste ed eventi che ne rappresentano le radici culturali più autentiche e ne esprimono la calorosa accoglienza.

I mesi estivi sono sicuramente il periodo ideale per vivere emozionanti giornate all’insegna del relax al mare accompagnato dalla vita salentina più colorata. Ecco tutto quello che puoi fare a Pulsano questa estate, dall’esplorazione delle spiagge più suggestive agli eventi più particolari da non perdere.

Marina di Pulsano e le sue spiagge spettacolari

Sabbia bianca e soffice lungo un litorale che si stende per circa 7 chilometri, offrendo agli amanti della stagione più calda diverse spiagge, sia pubbliche che private, e fondali bassi tutti da esplorare e adatti anche alle famiglie con i bambini più piccoli. È ciò che offre la costa su cui si affaccia Marina di Pulsano, in Puglia.

La più celebre e frequentata è la spiaggia di Montedarena: una baia di sabbia bianca bagnata da acque limpide e turchesi, con vari servizi per il massimo comfort per tutti. Il consiglio è quello di raggiungerla nelle prime ore del mattino.

Un’altra spiaggetta paradisiaca di Marina di Pulsano è quella di Lido Silvana, anch’essa molto frequentata e caratterizzata da sabbia fine e candida che digrada in fondali bassi. Tutt’attorno il paesaggio è reso ancor più suggestivo dalla presenza della macchia mediterranea.

Fonte: Luca Tocci

Tramonto a Lido Silvana – Pulsano

Altra meta imperdibile nella zona costiera di Pulsano è la Baia del Pescatore, chiamata anche spiaggia di Luogovivo. Una mezzaluna sabbiosa che accoglie le barche dei pescatori una volta che rientrano dal mare aperto.

I lidi di Marina di Pulsano non finiscono qui: tra baie, calette e insenature si ha soltanto l’imbarazzo della scelta per trascorrere una giornata al mare durante le calde giornate estive pugliesi, ma anche durante le stagioni intermedie, quando il clima è mite e le giornate sono più tranquille. Alcuni di questi angoli di paradiso? Pezzarossa, La Fontana, Le Canne, Lido Checca e Serrone sono tutte da esplorare. Una vera chicca è anche Baia Capparrone (chiamata anche Baia Verde) abbracciata da suggestive scogliere e da una rigogliosa e profumata macchia mediterranea.

Fonte: Luca Tocci

Spiaggia La Fontana – Pulsano

Tre eventi imperdibili nell’estate di Pulsano

L’estate di Pulsano non riserva soltanto spiagge paradisiache in cui rilassarsi baciati dal sole salentino. La cittadina offre a chiunque numerosi eventi che esprimono pienamente l’essenza del territorio: un’identità culturale nella quale si esprimono tradizione e innovazione, accoglienza e inclusione, ma anche arti e mestieri e percorsi enogastronomici di grande valore. Ecco allora cosa fare a Pulsano nelle calde serate d’estate.

La Cena del turista

Uno degli eventi estivi più originali è la “Cena del turista”: una serata organizzata nel mese di agosto e giunta alla sua settima edizione, nata con l’idea di ringraziare simbolicamente i turisti che scelgono di visitare questa splendida località salentina. Ma come funziona? Vengono estratte a sorte 25 coppie di turisti ospiti delle molteplici strutture ricettive della cittadina. Vengono quindi invitate a partecipare a una squisita cena nella piazza del castello de Falconibus, risalente al XV secolo e oggi sede del consiglio comunale e del Museo Storico delle Tradizioni e delle Attività Umane. Qui, nel pieno centro storico di Pulsano, prende vita un banchetto durante il quale gli ospiti vengono serviti dagli stessi organizzatori dell’evento, ovvero l’Associazione Pulsano D’amare e l’Amministrazione Comunale, insieme al Sindaco.

La tavola viene quindi imbandita con piatti tipici della tradizione culinaria locale, accompagnati dal buon vino prodotto dalle cantine del territorio. Non sarebbe una vera festa salentina, infine, senza l’intrattenimento musicale che fa danzare tutti al chiaro di luna sulle note dell’intramontabile pizzica.

Fonte: Pro Loco

Castello De Falconibus – Pulsano

T-Fest, La sagra delle tipicità

Le tradizioni enogastronomiche che fanno parte integrante dell’identità di Pulsano e della sua popolazione tornano ad essere valorizzate in occasione della seconda edizione dell’evento “T-Fest – La sagra delle tipicità“, organizzata dalla Pro Loco di Pulsano con il patrocinio della Regione Puglia e del Comune di Pulsano.

Per quest’anno, dal 19 al 21 luglio, entrano in scena numerose tipicità del territorio come la “Tajedda”, una focaccia ripiena con cipolla, olive e capperi. Oltre alla ricca cucina, non mancano musica, esposizioni artistiche e di artigianato locale e spettacoli. L’appuntamento è al Convento dei padri riformati di Pulsano, nel cuore pulsante della cittadina.

Polso Sano

L’estate di Pulsano riserva alla popolazione e ai turisti anche l’evento dalle origini più antiche: il “Polso Sano“.  Giunto alla 39° edizione, la rievocazione storica di “Polso Sano” si svolge dal 9 al 12 agosto. Tutta la cittadinanza è chiamata a rievocare i vecchi tornei tra i rioni che formavano la cittadina. Per l’occasione il centro storico si anima e colora con sfilate e danze in abiti medievali, spettacoli di sbandieratori e giocolieri, tavole imbandite con cibi che richiamano gli antichi sapori del territorio. Ma l’appuntamento più atteso in questi giorni di festa è il torneo finale del Polso Sano: i pulsanesi appartenenti a ciascun rione si sfidano a “braccio di ferro”, una tradizione che nasce da tempi molto lontani, quando i nobili del luogo organizzavano tali tornei nelle occasioni di festa. Sembra che sia proprio da questa usanza che derivi il nome della cittadina di Pulsano.

Gli altri eventi a Pulsano, perla del Salento

Ma le feste che rendono Pulsano un luogo vivace e suggestivo durante tutta l’estate non finiscono qui. Il 16 luglio è infatti il turno della Festa della Madonna del Carmine, che vede illuminare la cittadina con processioni, cortei, musica e danze a suon di pizzica.

Gli amanti delle parole scritte, e delle infinite suggestioni che sono in grado di infondere, possono assistere alla “Notte dei poeti”, un raduno poetico organizzato annualmente in agosto, promosso dall’Associazione Cultura e Spettacolo “Affinità Elettive” e patrocinato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Pulsano.

Sempre ad agosto, appuntamento con la musica rock e metal: il 17 agosto torna il “Rock Metal Fest“, organizzato dall’Associazione Rock Metal Events. Nato con l’intento di valorizzare la musica e allo stesso tempo anche il territorio, l’evento raduna tutti gli appassionati del genere nell’area parcheggio della zona industriale di Pulsano.

L’8 settembre è invece il giorno della festa patronale di Pulsano in onore della Madonna dei Martiri e di San Trifone. Un’occasione di incontro per la popolazione e per i visitatori, con processioni e concerti di musica che esprimono il carattere più tradizionale della cittadina salentina.

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A spasso per i Borghi di Velluto della Val Mivola

L’entroterra marchigiano è un territorio ricco di sorprese, con un preziosissimo patrimonio storico, artistico e paesaggistico. Ed è proprio per scoprire le sue bellezze che nasce Borghi di Velluto, un’emozionante iniziativa che condurrà i turisti tra i nove comuni in provincia di Ancona che aderiscono al programma. Si tratta di una serie di escursioni in autobus che ravviveranno l’estate, con tantissime attività per apprendere segreti, tradizioni e (naturalmente) sapori unici che caratterizzano le Marche. Andiamo alla scoperta degli appuntamenti imperdibili.

Cos’è l’iniziativa Borghi di Velluto

Promossa dall’Unione dei Comuni Le Terre della Marca Senone e l’Unione Comuni Misa Nevola, la nuova edizione di Borghi di Velluto accomuna una lunga serie di esperienze da vivere presso alcuni dei paesini più suggestivi dell’entroterra marchigiano. Il nome dell’iniziativa fa riferimento alla Spiaggia di Velluto, il soprannome con cui è conosciuto il litorale di Senigallia, una delle principali mete turistiche balneari della regione. E in effetti moltissime escursioni partono proprio da qui, offrendo così ai bagnanti che si stanno godendo le loro vacanze nelle Marche la possibilità di scoprire le bellezze dell’entroterra.

Il panorama è quello della Val Mivola, che riunisce nove comuni situati in provincia di Ancona: oltre a Senigallia, ci sono Arcevia, Barbara, Corinaldo, Castelleone di Suasa, Ostra, Ostra Vetere, Serra de’ Conti e Trecastelli. I tour in autobus si svolgeranno tra luglio, agosto e settembre, con un prezzo molto conveniente. Il biglietto costa infatti 20€, comprendente gli spostamenti in autobus, una visita guidata e una degustazione a base di prodotti tipici. Non ci resta dunque che scoprire quali sono le esperienze da provare quest’anno.

Le esperienze imperdibili

L’itinerario Tra borghi e castelli, previsto per martedì 23 luglio 2024, condurrà i visitatori alla scoperta di Serra de’ Conti: il suo centro storico medievale, ancora cinto da mura duecentesche, racchiude moltissime meraviglie. Ci sarà così l’opportunità di visitare il Museo delle Arti Monastiche, prima di dirigersi verso il borgo di Barbara (anch’esso protetto da un’imponente cinta muraria) e fare tappa presso la Chiesa dell’Assunta e alla Chiesa di Santa Barbara.

Mercoledì 31 luglio 2024 si potrà invece partecipare all’itinerario Tra arte, storia e spiritualità: si inizierà dal Santuario della Madonna della Rosa di Ostra, con tappa per una degustazione. Quindi sarà la volta della Collegiata di San Medardo di Arcevia, con le sue incredibili ceramiche d’autore e le opere rinascimentali di Luca Signorelli.

È un tuffo nella storia quello che martedì 6 agosto 2024 coinvolgerà i visitatori: l’itinerario Una macchina del tempo toccherà Castelleone di Suasa, dove si potranno ammirare i resti archeologici dell’antica città romana di Suasa. Ad una degustazione in cantina farà poi seguito un’escursione a Corinaldo, per visitare la Civica Raccolta d’Arte Claudio Ridolfi con i suoi tantissimi oggetti di corredo di un antico principe piceno.

Giovedì 8 agosto 2024 sarà proposto un itinerario dedicato al teatro, chiamato Palcoscenico Val Mivola. Prima tappa, il Teatro Comunale Carlo Goldoni di Corinaldo, restaurato magnificamente nel 2006 affinché conservasse il suo fascino originale. Nel pomeriggio, invece, si farà visita al piccolo teatro privato voluto dal Conte Giovanni Battista Carletti Giampieri, una preziosissima perla situata nel centro storico di Piticchio (ad Arcevia).

L’itinerario Tra borghi e castelli, nella sua seconda “puntata” di mercoledì 21 agosto 2024, toccherà invece il centro storico di Ostra Vetere e il suo suggestivo impianto urbanistico, nascosto tra le mura medievali. In seguito ci sarà tempo per visitare Barbara, un altro borgo storico i cui vicoli – che si aprono sulla piazza più piccola d’Italia – offrono tantissime sorprese. Infine, di nuovo l’itinerario Tra arte, storia e spiritualità: venerdì 6 settembre 2024 si potrà visitare il Museo di Storia della Mezzadria Sergio Anselmi, all’interno del complesso di Santa Maria delle Grazie di Senigallia. Dopo la degustazione nel borgo di Castel Colonna, si farà tappa presso il Museo Nori De’ Nobili a Ripe, nel comune di Trecastelli.