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Dove alloggiare a Berna: guida ai quartieri migliori

Hai scelto Berna come meta per il tuo viaggio, hai pensato all’itinerario e organizzato tutti gli spostamenti. Ora, manca solo un dettaglio: scegliere l’alloggio. Innanzitutto, Berna, la pittoresca capitale della Svizzera, è una città dal fascino medievale il cui centro storico è stato riconosciuto come Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO nel 1983 e si sviluppa su una penisola circondata dalle acque del fiume Aare, che lo separa dalle aree più moderne della città. Per tutti questi motivi, è proprio il centro storico a essere la zona più gettonata quando i visitatori devono scegliere dove dormire a Berna. Tuttavia, la capitale è organizzata in vari quartieri – ognuno con le proprie peculiarità – che si presentano come una valida alternativa al centro, sia per risparmiare sia per poter immergersi nel vivo dello stile di vita dei locals. Ecco la nostra guida sui migliori quartieri dove dormire a Berna per un’esperienza di viaggio indimenticabile.

Dove dormire a Berna: i quartieri

Dall’elegante Centro Storico (Altstadt), al raffinato quartiere culturale di Kirchenfeld, passando per il cosmopolita Breitenrain-Lorraine e l’universitario Länggasse-Felsenau, ogni area mostra un volto diverso della capitale svizzera. Scopriamoli insieme, uno per uno.

Altstadt: il delizioso Centro Storico dall’anima medievale

Cuore pulsante della capitale svizzera, l’Altstadt (Città Vecchia) è una delle zone più affascinanti dove soggiornare, ma anche la più gettonata, motivo per cui è questa l’area della città in cui si concentrano la maggior parte delle soluzioni alberghiere. Il quartiere, con le sue deliziose stradine acciottolate, fontane decorate, imponenti edifici storici e portici risalenti al XV secolo, vanta una forte concentrazione di attrazioni e luoghi di interesse tra cui:

  • La Torre dell’Orologio (Zytglogge), simbolo della città che attrae, ogni anno, visitatori da tutto il mondo rapiti dal fascino dell’antico meccanismo astronomico che ne permette il funzionamento.
  • La Cattedrale di Berna (Berner Münster), con la sua torre campanaria che è possibile risalire per accedere alle meraviglie di una vista panoramica sulla città e sulle creste della Alpi che la circondano.
  • Il Parco degli Orsi, situato lungo le rive del fiume Aar, un luogo che affascina grandi e piccini che possono vedere da vicino questi splendidi animali passeggiando nel verde della natura.

Il Centro Storico è attraversato da Spittalgasse, la strada più importante della città costellata di negozi, esercizi, ristoranti e pub che rendono l’Altstadt il quartiere migliore dove dormire a Berna per tutti quelli che amano avere tutto a portata di mano e vivere un’esperienza di viaggio nel massimo comfort possibile. Attenzione però che, essendo questa la zona più centrale della città, è anche quella più turistica e, di conseguenza, più costosa.

Kirchenfeld: eleganza in ogni angolo

Ogni città ha il proprio quartiere elegante; South Kensington a Londra, L’île de la cité a Parigi e così anche Berna ha il suo: Kirchenfeld. Il quartiere dei musei, delle ambasciate, dei grandi viali alberati costeggiati da splendidi edifici neoclassici che trasudano raffinatezza ed eleganza da ogni singolo mattone. Questo quartiere è la scelta perfetta per chi ama circondarsi di cose belle e per chi, ai quartieri della movida, predilige quelli residenziali di carattere tranquillo e rilassato. In questa zona l’offerta di hotel e alloggi è leggermente inferiore al centro, tuttavia gli alberghi che dominano questo quartiere sono di standard elevato con prezzi che non si discostano troppo da quelli degli hotel dell’Altstadt. Kirchenfeld è anche considerato il quartiere della cultura grazie alla presenza di vari musei tra cui:

  • Bernisches Historisches Museum: il Museo Storico di Berna che ospita un’ampia collezione di reperti storici, dalla preistoria alla storia contemporanea della Svizzera.
  • Kunstmuseum: il Museo delle Belle Arti, uno dei più celebri musei d’arte della Svizzera.
  • Centro Paul Klee: progettato da Renzo Piano e dedicato alla vita e alle opere dell’artista Paul Klee.

Breitenrain-Lorraine: il lato vivace e multiculturale di Berna

Se sei una persona che ama i quartieri vivaci, multiculturali e che pullulano di locali trendy e negozietti hipster, allora, per rispondere alla domanda su dove alloggiare a Berna, c’è solo una risposta: nel quartiere di Breitenrain-Lorraine. Situato a nord della città è collegato al Centro Storico da un ponte ma offre un carattere e uno stile completamente diverso rispetto a quello regale dell’Altstadt. Proprio per la sua anima vivace e briosa, è il quartiere più gettonato dai giovani che cercano divertimento e che vogliono scoprire Berna anche attraverso la sua vita notturna, il quartiere è anche famoso per i numerosi eventi durante tutto l’anno. Un consiglio: se vuoi risparmiare nel scegliere il tuo alloggio a Berna ma non vuoi rinunciare alla comodità del centro, opta per una sistemazione più interna al quartiere di Breitenrain-Lorraine e più distante dalle sponde del fiume, in questo modo ti allontanerai dai prezzi del centro a favore di alloggi più economici. In questa zona puoi trovare:

  • Il Rosengarten: uno dei parchi più belli di Berna, con una vista spettacolare sulla città. 
  • Il mercato settimanale di Breitenrainplatz, dove potrai trovare prodotti freschi e artigianali. 

Länggasse-Felsenau: il quartiere universitario

Dettaglio dell'Università di Berna

Fonte: iStock

L’Università di Berna nello splendido quartiere di Länggasse-Felsenau

Il quartiere di Länggasse-Felsenau è il cuore del mondo accademico di Berna la cui università, infatti, vede la maggior parte dei suoi edifici concentrati attorno Länggass street. Proprio per la presenza dell’Università e della sua comunità di studenti, questo quartiere gode di un’atmosfera vibrante, giovanile e internazionale. Troverai quindi numerosi bar, caffetterie e ristoranti con prezzi più accessibili rispetto ad altre zone della capitale, proprio per agevolare gli studenti rispondendo alle loro esigenze economiche. Soggiornare in questo quartiere è l’ideale sia per la sua posizione strategica adiacente alla stazione ferroviaria e a pochi minuti a piedi dal Centro Storico di Berna, sia per chi vuole optare per sistemazioni più economiche proprio perché è in questo quartiere che si trova un’ampia offerta di ostelli e bed&breakfast.

Con questa piccola guida dei quartieri migliori dove dormire a Berna hai una panoramica completa delle zone della città e delle loro caratteristiche. Nel scegliere il tuo soggiorno nella capitale svizzera considera il tipo di esperienza di viaggio che vorresti vivere. Che tu preferisca la storia e l’architettura del Centro Storico, l’eleganza di Kirchenfeld, l’atmosfera hipster e trendy di Breitenrain-Lorraine o l’anima universitaria di Länggasse-Felsenau, Berna ha la soluzione giusta per soddisfare qualsiasi tua esigenza di viaggio. Ora non ti resta che partire e scoprire questa splendida città.

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Apollonia cosa vedere e cosa fare

Nascosta tra le dolci colline dell’Albania meridionale, nei pressi del villaggio di Pojan, si trova Apollonia, un’antica città greco-romana che racconta una suggestiva storia di potere, cultura e bellezza. Fondata nel VI secolo a.C. dai coloni di Corinto, Apollonia fiorì come uno dei principali centri commerciali e culturali del mondo antico, lasciando un’eredità che ancora oggi affascina archeologi, storici e viaggiatori.

Esploriamo le rovine delle sue imponenti mura e dei templi maestosi, immersi in un’oasi verdeggiante tra il mare Adriatico e le montagne albanesi. La brezza marina e il clima mediterraneo rendono l’atmosfera piacevole durante tutto l’anno, invitando a passeggiate rilassanti e picnic all’ombra degli alberi secolari.

I tesori del Parco Archeologico di Apollonia

Il Parco Archeologico di Apollonia è una meta imperdibile per gli amanti della storia, dell’archeologia e della cultura. Un luogo dove lasciarsi trasportare indietro nel tempo e respirare l’atmosfera di una civiltà antica, avvolti da un paesaggio mediterraneo di rara bellezza.

Simbolo di Apollonia è la suggestiva facciata del Bouleterion, chiamato anche Monumento degli Agonoteti, che risale al II secolo. In quanto sede delle riunioni del Consiglio della città e dell’esercizio della giustizia, era il luogo più importante dell’urbe. Tuttora in discreto stato di conservazione, presenta un imponente frontone con sei colonne con capitelli corinzi.

Con una capienza di circa 5000 spettatori, il teatro di Apollonia rappresenta uno dei resti archeologici più imponenti del sito. La sua acustica eccezionale rende possibile organizzare, anche ai giorni nostri, spettacoli e concerti. Il complesso, con la cavea, l’orchestra e la scena, è un’eloquente testimonianza della fiorente vita culturale della città antica.

Lo stesso vale per la Biblioteca, di cui restano solo le fondamenta: per secoli fu punto di riferimento per studiosi e filosofi e tuttora evoca l’atmosfera di fervore intellettuale che animava la città antica. Il Tempio di Artemide, dedicato alla dea della caccia, era uno dei maggiori edifici religiosi. Costruito in stile dorico, presentava una cella con la statua della dea e un colonnato esterno. Ancora oggi affascina con i suoi resti e richiama l’importanza del culto religioso nella vita degli antichi abitanti.

Oltre a questi monumenti principali, il sito archeologico di Apollonia offre ai visitatori la possibilità di ammirare numerose altre rovine di grande interesse, come l’agorà, l’odeon, le terme, le ville romane e le mura di cinta. Un vero e proprio museo a cielo aperto che permette di immergersi completamente nella storia e nella cultura di questa antica città mediterranea.

Il Monastero di Santa Maria

Sulla collina che domina il Parco Archeologico di Apollonia sorge il Monastero di Santa Maria, una notevole testimonianza dell’architettura bizantina e della storia cristiana del paese. Fondato nel VI secolo d.C., il monastero ha attraversato i secoli conservando il suo fascino e la sua atmosfera di spiritualità.

Le origini del monastero si intrecciano con la leggenda di San Giorgio, che si dice l’abbia fondato in segno di gratitudine per la vittoria sul drago. La sua costruzione risale al periodo di massimo splendore dell’Impero bizantino e nel corso dei secoli ha subito modifiche ed ampliamenti, diventando un importante centro religioso e culturale. Le sue linee essenziali, le volte a crociera e l’utilizzo di mattoni rossi rimandano all’architettura bizantina. La chiesa principale, a pianta cruciforme, è sormontata da una cupola ottagonale che domina l’intero complesso. All’interno, affreschi e mosaici di grande valore artistico raffigurano scene bibliche e figure di santi.

Oltre alla sua funzione religiosa, il monastero ha svolto un ruolo importante nella diffusione della cultura. Grazie alla sua biblioteca ricca di manoscritti antichi, tra cui opere teologiche, filosofiche e letterarie, fu un punto di riferimento per studiosi e teologi provenienti da tutto il Mediterraneo. Oggi il monastero è aperto ai visitatori, che possono ammirare la bellezza dell’architettura bizantina, i resti degli affreschi e dei mosaici, immergendosi in un’atmosfera di pace e spiritualità.

Chiesa di Santa Maria, Apollonia, Albania

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Chiesa di Santa Maria, Apollonia Albania

Il Museo Archeologico di Apollonia

Ambientato all’interno del Monastero di Santa Maria, il Museo Archeologico di Apollonia è una tappa fondamentale per chiunque visiti il Parco Archeologico e voglia approfondire la conoscenza di questa antica civiltà. La sua ricca collezione di reperti provenienti dagli scavi offre un panorama completo della storia, della cultura e dell’arte della città antica. Un museo che cattura l’immaginazione e trasporta i visitatori in un suggestivo viaggio nel tempo, alla scoperta di una civiltà che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del Mediterraneo.

Tra i tesori esposti vi sono strumenti preistorici che documentano tracce di presenza umana fin dal Paleolitico; sculture di divinità greche e romane provenienti da templi e santuari; ceramiche, vasi, coppe, piatti e altri oggetti di diverse epoche e stili; monete che offrono informazioni sulla storia economica, politica e sui rapporti con altre città del Mediterraneo; epigrafi su pietra, marmo e bronzo che documentano la storia, la politica, la religione e la vita quotidiana di Apollonia.

Cosa fare nei dintorni di Apollonia

Oltre alla visita delle antiche rovine della città greco-romana, nei dintorni del sito di Apollonia è possibile praticare diverse attività nella natura. Gli appassionati di trekking hanno a disposizione una rete di sentieri che si snodano tra le colline e le vallate circostanti, regalando panorami mozzafiato sulla costa adriatica e sulle montagne dell’Albania. Ci sono percorsi di diversa difficoltà, adatti sia a escursionisti esperti che a famiglie con bambini.
Per una giornata all’insegna del relax, in zona sono disponibili diverse aree picnic immerse nel verde, dove godersi un pranzo al sacco circondati dalla natura. Un’occasione per staccare dalla routine e rigenerarsi nella quiete di questo luogo suggestivo.

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Berna: la fiabesca tranquillità della capitale svizzera

Vibrante e affascinante, la capitale svizzera è esteticamente perfetta, un vero piacere per gli occhi. Grazie alle sue architetture medievali e al centro storico ben conservato, nel 1983 Berna è stata riconosciuta Patrimonio UNESCO attraendo a sé numerosi visitatori che arrivano qui per trascorrere qualche giorno di tranquillità tra attrazioni culturali e locali alla moda. La sua atmosfera unica e pittoresca è garantita dalle strade acciottolate, che appaiono sempre vestite a festa grazie alla presenza di sventolanti bandiere, dalle sue fontane eccentriche (se ne contano oltre 100!), ma anche dal fascino del fiume Aar, balneabile di giorno e perfetto per passeggiate romantiche di sera.

La capitale della Svizzera è una tappa obbligata e in questo articolo raccontiamo cosa vedere per scoprirla al meglio, da una camminata nel suo centro storico alle numerose attività da svolgere sia all’aperto che al chiuso, tra parchi e musei considerati veri capolavori dell’architettura moderna.

Cosa vedere nel centro storico di Berna

Il centro storico di Berna, costruito tra il XII e il XV secolo, è caratterizzato da 6 chilometri di vie in pietra fiancheggiate da portici animati da negozi, bar e ristoranti. Una passeggiata tra le sue vie è un must. È qui che si trovano le attrazioni più belle come la Zytglogge, ovvero la celebre Torre dell’Orologio: a ogni ora, lo spazio davanti a questo orologio si riempie di persone in attesa che figure meccaniche quali orsi, giullari, galli e divinità prendano vita. Questa è anche la più antica torre dell’orologio di tutta la Svizzera e per secoli ha rappresentato l’orologio più importante della città tanto da essere il punto di riferimento dal quale si calcolavano le ore di cammino che venivano indicate su apposite pietre poste lungo le strade del paese.

Dalla torre si gode di una vista mozzafiato sulla città e si può avvistare un’altra attrazione imperdibile. Stiamo parlando della Cattedrale di Berna, tra i monumenti più importanti presenti nel centro storico e vero capolavoro dell’architettura gotica. Il suo campanile è noto per essere il più alto della Svizzera e vanta oltre 290 sculture tra santi, martiri, angeli e demoni, oltre che meravigliosi affreschi e splendide vetrate. Una volta usciti dalla cattedrale si va alla ricerca delle fontane più particolari come quella di Mosè, dove ogni anno si organizza il mercatino di Natale più grande della capitale, quella del Kindlifresserbrunnen, la fontana dell’Orco, che rappresenta un gigante intento a divorare un bambino e la Lenbrunnen, la fontana più antica della città. Da non perdere è anche il Palazzo Federale, uno degli edifici più belli di Berna, costruito tra il 1894 e il 1902.

I musei da visitare nella capitale svizzera

Sono tanti i musei da visitare a Berna, ma quelli di particolare interesse sono tre. Il primo è il Centro Paul Klee realizzato da Renzo Piano, dove a conquistare non è solo l’unicità della struttura, ma anche e soprattutto le opere d’arte contenute al suo interno. Per restare in tema, da segnare è anche il Museo delle Belle Arti (Kunstmuseum), il più importante della capitale svizzera, dove ammirare oltre 3.000 opere di artisti che vanno da Picasso a Van Gogh.

Proseguendo nella visita di Berna, svoltate in Kramgasse dove non troverete solo i tipici porticati, ma anche la Einstein Haus, la casa di Albert Einstein, dove il genio tedesco visse insieme alla famiglia tra il 1903 e il 1905. Proprio nella capitale svizzera, infatti, lo scienziato elaborò la sua teoria della relatività e nella piccola casa-museo al numero 49 troverete un’interessante esposizione multimediale che vi permetterà di conoscere le condizioni di vita dell’epoca. Per chi viaggia con i bambini, ma non solo, una tappa da non perdere è sicuramente il Museo delle Comunicazioni, un museo interattivo che porta i visitatori a spasso nel tempo attraverso i mezzi di comunicazione.

Centro Paul Klee

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Il Centro Paul Klee a Berna realizzato da Renzo Piano

Una passeggiata tra i parchi più belli

Berna vanta anche parchi bellissimi come il Rosengarten, il giardino delle rose, il quale offre una delle viste più belle sul centro storico e sul fiume Aar. Al suo interno potrete trovare oltre 200 specie di rose, ma anche iris e rododendri, senza contare il romantico stagno delle ninfee o le zone verdi in cui i bambini potranno giocare in tutta tranquillità. In riva al fiume Aar, sull’estremità settentrionale del Lorrainebrücke, si trova il giardino botanico di Berna dove godere del profumo e dei colori di 6.000 varietà di piante e sette serre con palme, banani, felci e caffè. Chi preferisce fare attività fisica senza spostarsi dalla città, invece, può salire su una funicolare e raggiungere il Gurten Park, la meta perfetta per chi vuole intraprendere dei percorsi di trekking, alcuni percorribili anche con i bambini.

Considerando il forte legame che la capitale svizzera ha stretto con gli orsi, non poteva certo mancare il Bärengraben, ossia il parco degli orsi. Il nome Berna, infatti, deriverebbe da bär (orso in tedesco): dal 1500 venivano tenuti in cattività proprio qui, nella Bärengraben, mentre oggi, grazie a una legge che li protegge, è stato creato un parco moderno, attento al benessere dei suoi abitanti e che cerca di riprodurre al meglio il loro habitat naturale. Il parco può essere visitato gratuitamente ed è aperto 24 ore su 24.

Relax a Berna: tra birre artigianali e piscine

Impossibile visitare Berna senza provare la sua birra. La città, infatti, vanta un’antica tradizione dedicata alla produzione di birra artigianale, oltre 200 birrifici e microbirrifici costruiti anche in location molto particolari.  È possibile partecipare a un tour guidato con degustazione, oppure, se visitate la capitale durante il mese di agosto, segnatevi in agenda il ZAPF! Craft Beer Festival, dove è possibile provare i prodotti dei birrai locali e scoprire birre bernesi (ancora) sconosciute.

Sono tante le opportunità di relax nella capitale, non solo seduti comodamente davanti allo stand di un birrificio, ma anche nuotando nelle famose piscine pubbliche. La piscina Marzili è sicuramente la più conosciuta ed è situata non lontana dal palazzo federale. Qui troverete vasche per adulti e bambini e potrete anche nuotare nel fiume (ma solo se siete ottimi nuotatori); inoltre, non mancano 10.000 metri quadri di prato sul quale sdraiarvi a prendere il sole. Per chi cerca una location più particolare, invece, la piscina Lorraine, con i suoi graffiti e l’atmosfera retro, è la soluzione perfetta.

Orso a Berna

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Un orso nel parco di Berna
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Cosa vedere a Frèjus, la Pompei di Francia

Situata sulla costa meridionale della Francia, nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Fréjus è una città che incanta con la sua storia e bellezza naturale. Fondata dai Romani nel 49 a.C., Fréjus è spesso chiamata la “Pompei di Francia” per la sua straordinaria eredità archeologica. Le antiche rovine, le strade medievali e le spiagge dorate rendono questa destinazione perfetta per chi desidera combinare cultura, storia e relax. Con un clima mite tutto l’anno e una posizione privilegiata vicino al Mar Mediterraneo, Fréjus è una meta imperdibile per gli amanti dell’arte, dell’archeologia (e del mare).

Cosa vedere a Fréjus

Sono tantissimi i punti di interesse a Fréjus, per una visita di non solo mare. L’Ufficio del turismo organizza praticamente tutto l’anno tour guidati alle rovine e non solo.

L’Anfiteatro Romano

Uno dei siti più emblematici di Fréjus è il suo Anfiteatro Romano, risalente al I secolo d.C. Progettato per ospitare combattimenti tra gladiatori e tra uomini e animali, l’anfiteatro è stato costruito vicino alla porta di accesso della città. Questo maestoso anfiteatro poteva ospitare fino a 10.000 spettatori ed è ancora utilizzato oggi per eventi culturali e concerti. Passeggiare tra le sue antiche mura offre un viaggio nel tempo, immaginando le grandi celebrazioni dell’epoca romana. Nei secoli la struttura è stata notevolmente rimaneggiata, e l’attuale versione è il frutto di un restauro effettuato intorno al 2010. Per visitare l’anfiteatro è bene verificare gli orari di apertura, che cambiano a seconda della stagione.

La Cattedrale di Fréjus

La Cattedrale di Saint-Léonce è un altro gioiello storico. Costruita tra il V e il XII secolo, la cattedrale combina elementi di architettura romana e gotica. È divisa in due navate che un tempo erano due diverse strutture: una dedicata a Notre Dame, su resti dell’antica chiesa paleocristiana, e l’altra a Santo Stefano, risalente all’XI-XII secolo. Meritano uno sguardo più approfondito l’abside con i sepolcri dei vescovi, le antiche statue, le pale d’altare e il magnifico crocifisso in legno del XVI secolo. Il chiostro a due piani del XII secolo è un gioiello architettonico, dichiarato monumento storico di Francia, con le coperture delle gallerie tutte in legno e arcate dipinte decorate con figure di santi, personaggi storici e animali veri e fantastici. Accanto, si trova l’antico battistero paleocristiano del V secolo, forse il più antico di Francia, e il campanile del XIII secolo.

Il Museo Archeologico

Il Museo Archeologico di Fréjus offre una panoramica completa sulla storia della città, dai tempi preistorici fino all’epoca romana. Tra i reperti esposti, spiccano mosaici, sculture e oggetti di uso quotidiano che testimoniano la vita nell’antica Forum Julii, come era conosciuta Fréjus in epoca romana.

43 km di Acquedotto Romano

Un altro esempio dell’ingegneria romana è l’Acquedotto di Fréjus, che un tempo forniva acqua alla città. I resti di questo impressionante sistema idrico si estendono per oltre 40 chilometri, fino al villaggio di Mons a 520 metri di altezza sul livello del mare, e possono essere ammirati in vari punti intorno alla città. Victor Hugo commentava: “L’acquedotto nuovo e completo di 2000 anni fa era sicuramente bello, ma non certamente più bello di queste gigantesche macerie crollate su tutta la piana, che corrono, cadono, si rialzano. L’edera e i rovi si arrampicano su tutte queste meraviglie di Roma e del tempo”.

Il vivace Porto di Fréjus

Il moderno porto turistico di Fréjus è un luogo vivace, ideale per una passeggiata rilassante. Con una vasta scelta di ristoranti, bar e boutique, il porto è il posto giusto per gustare una cena con vista sul mare o per fare shopping tra le caratteristiche botteghe provenzali.

Vita da spiaggia a Fréjus

Poi c’è il mare, bellissimo nelle sue sfumature mediterranee e con splendide spiagge, che rendono Fréjus una meta estiva apprezzatissima. La Plage de Fréjus, la Plage de Saint-Aygulf e St. Raphael offrono sabbia fine e acque cristalline, per nuotare, prendere il sole e praticare sport acquatici. La spiaggia di Port Fréjus, situata ad occidente rispetto al porticciolo turistico, è particolarmente comoda, ombrosa e adatta alle famiglie con bambini. Lungo tutto il lungomare si trovano numerosi ristoranti e boutique.

Informazioni pratiche

Quando andare

Fréjus può essere visitata tutto l’anno. L’estate è ideale per chi vuole abbinare una destinazione di mare e cultura, ma può essere molto affollata, soprattutto nei mesi di luglio e agosto. L’inverno è mite e tranquillo, perfetto per una visita più rilassata e per godere dei benefici del mare furi stagione. Fréjus ospita numerosi eventi e festival durante l’anno, ma per chi ci arriva in estate, da non perdere la festa coi fuochi d’artificio del 14 agosto.

Cosa mangiare

La cucina di Fréjus è un delizioso mix di sapori mediterranei e provenzali. Tra i piatti tipici, si possono gustare la bouillabaisse, una zuppa di pesce, e la ratatouille, uno stufato di verdure. Non può mancare un assaggio della pissaladière, una sorta di focaccia con cipolle, acciughe e olive. I frutti di mare freschi sono da non perdere, così come i dolci a base di mandorle e miele. Per accompagnare il tutto, è d’obbligo un bicchiere di rosé della Provenza, rinomato per la sua freschezza e leggerezza. Un consiglio? Cercate e monitorate i giorni e gli orari dei mercati rionali per immergervi nei prodotti freschi e stagionali di Provenza.

Come arrivare

Fréjus è facilmente raggiungibile sia in auto che con i mezzi pubblici. In auto, si trova lungo l’autostrada A8, che collega Marsiglia a Nizza. La stazione ferroviaria di Fréjus offre collegamenti in treno diretti con Marsiglia, Nizza e altre città della regione. Gli aeroporti più vicini sono quelli di Nizza-Costa Azzurra e Marsiglia-Provenza, entrambi a circa un’ora di distanza in auto.

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Ritorna il Porrettana Express, con viaggi davvero incredibili

Un’avventura indimenticabile per l’estate 2024 è partecipare ai quattro viaggi tematici del Porrettana Express, che promuove e valorizza la Ferrovia Transappenninica che ha fatto la storia d’Italia.

Da luglio a settembre, con esperienze pensate a misura di bambini e famiglie, a bordo di vetture d’epoca, si parte da Pistoia, capitale del treno, per andare alla scoperta del territorio dell’Appennino Tosco-Emiliano, con i suoi piccoli borghi, i sentieri, le antiche tradizioni, l’Ecomuseo della Montagna Pistoiese e i luoghi della Seconda Guerra Mondiale.

Alla scoperta della montagna pistoiese

Il primo viaggio è previsto per il 23 giugno con ritrovo alla stazione di Pistoia alle ore 8.30. Dopo la visita guidata al Deposito Officina Rotabili Storici di Pistoia, eccellenza dove Fondazione FS provvede alla manutenzione di locomotive e vetture di varie epoche, si parte per Pracchia alle ore 9,50 con soste a Piteccio e a Castagno, dove verranno organizzati laboratori ludico-espressivi sul tema della ferrovia per i bambini, a cura della cooperativa Intrecci. Nel mentre gli adulti potranno vedere il caratteristico borgo-museo.

Da Pracchia si prosegue in pullman alla scoperta di alcuni poli dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese (ferriera, ghiacciaia, mulini, carbonaia) per conoscere da vicino antichi mestieri e tradizioni.

Il ritorno a Pistoia è fissato per le 18.45 circa.

Un treno per Terzani

Il secondo viaggio del Porrettana Express 2024 avverrà il 7 luglio, sempre con ritrovo alla stazione di Pistoia alle ore 8.30 e visita guidata al Deposito Officina Rotabili Storici di Pistoia.

Il treno partirà per Pracchia alle ore 9.50 per fare tappa alla rampa di Valdibrana, realizzata nel periodo dei treni a vapore per consentire alle vetture di acquistare velocità e affrontare la salita.

Infine, da Pracchia, alcune navette condurranno i partecipanti a scoprire il raccolto borgo di Orsigna dove, tra carbonaie e mulini, il noto giornalista e scrittore Tiziano Terzani (di cui quest’anno ricorre il ventennale dalla morte) scelse di trascorrere l’ultimo periodo della sua vita.

Il ritorno a Pistoia è previsto per le ore 18.45 circa.

“Porrettana Magic Express”

Arriviamo poi al 15 settembre, con un unico e incredibile viaggio sul tema della magia e del fantastico mondo di Harry Potter e delle sue meravigliose avventure.

Dopo il ritrovo alla stazione di Pistoia alle ore 8.30 e la visita guidata al Deposito Officina Rotabili Storici di Pistoia, partenza alle ore 11.00: il Porrettana Express si trasformerà nel treno che porta i giovani apprendisti maghi alla scuola di Hogwards. Infatti, i partecipanti troveranno a bordo attori professionisti che interpreteranno i celebri insegnanti della scuola dando vita a uno spettacolo interattivo senza precedenti.

Dopo l’arrivo a Porretta Terme e il pranzo libero, nel pomeriggio è in programma al cinema lo spettacolo finale di magia a cura degli artisti di Pistoia Magic Francesco Micheloni, Tiziano Cellai e il Mago Leo.

Ritorno a Pistoia per le 18.45 circa.

Un altro treno KIDS alla scoperta della Montagna Pistoiese

Infine, il 21 settembre, un altro treno KIDS alla scoperta della Montagna Pistoiese con destinazione Pracchia. L’animazione per le famiglie sarà svolta prima della partenza, durante il viaggio e nelle soste del treno lungo il percorso.

Questo viaggio propone anche la visita a diversi luoghi e Poli Museali dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese (ferriera, ghiacciaia, mulini, carbonaia) per riscoprire antichi mestieri e tradizioni.

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Per il Telegraph è Tropea una delle città più belle d’Italia

Abbarbicata lungo la scogliera rocciosa che si affaccia sulla punta del nostro Stivale, la città di Tropea è una delle più belle d’Italia: a dirlo è il Telegraph, che omaggia questa piccola perla. In effetti, sebbene sia una rinomata meta turistica per i nostri connazionali, agli stranieri è ancora pressoché sconosciuta. Eppure merita assolutamente una visita, per le sue spiagge da sogno, il centro storico ricco di sorprese e la sua vista mozzafiato. Scopriamo insieme le meraviglie di Tropea.

Tropea, l’elogio del Telegraph

Impossibile non rimanere affascinati dal panorama di Tropea, il pittoresco borgo italiano che sorge sulla punta della Calabria. E forse è proprio perché, lontana dalle classiche rotte turistiche, non è facilmente raggiungibile che ancora oggi sono in pochi gli stranieri che la conoscono. Così, il Telegraph ha deciso di raccontarne le bellezze, con parole d’elogio che ci mostrano la città da un altro punto di vista. La Costa degli Dei, dalle insenature frastagliate che si sporgono lungo il litorale calabrese, è il luogo in cui si trova Tropea.

“Viste da lontano, facendo un giro in barca, le imponenti case in pietra rosa e color albicocca si ergono da scogliere di granito alte 70 metri, gettando ombre sull’acqua blu”: così il quotidiano inglese descrive il centro storico del borgo, che si innalza al di sopra della spiaggia più bella di Tropea. Naturalmente, in estate è presa di mira dai turisti, soprattutto italiani provenienti dalle regioni del Nord. Ma è possibile godere del suo fascino anche in primavera e in autunno, quando le temperature sono più clementi e c’è molta meno folla.

Cosa vedere a Tropea

Vincitrice del titolo di Borgo dei Borghi nel 2021, Tropea è un luogo di fascino e meraviglie, la perfetta meta turistica per chi è alla ricerca di un vero angolo di paradiso. Naturalmente, ciò che per primo cattura l’occhio quando si arriva in questo posto da cartolina è il Santuario di Santa Maria dell’Isola, un antico monastero probabilmente edificato nel VI secolo su un promontorio a picco sul mare – sapevate che un tempo era separato dalla terraferma e proprio a questo deve il suo nome? Nonostante le numerose ristrutturazioni rese necessarie anche da un violento terremoto, l’edificio mantiene ancora oggi il suo fascino originario.

È poi tra le viuzze del centro storico che ci si può lasciar incantare dalle meraviglie di Tropea. Qui si affacciano palazzi nobiliari del XVIII e del XIX secolo, i quali si ergono sulla rupe a strapiombo che, come ricorda il Telegraph, offre un colpo d’occhio davvero suggestivo per chi arriva dal mare. Particolarmente bello è poi il Complesso di Santa Chiara, di recente restauro: l’antica chiesa medievale ospita oggi una sala congressi, mentre le stanze del convento delle clarisse sono state allestite per l’esposizione del Museo Civico del Mare.

Infine, le spiagge spettacolari di Tropea, ciò che davvero attira migliaia di turisti ogni anno. Come la Spiaggia della Rotonda, questa mezzaluna di sabbia candida che si dipana ai piedi della rupe, delimitata dallo scoglio di San Leonardo: affacciata sulle acque limpide del mar Tirreno, offre tutti i servizi necessari per chi vuole solo godersi una giornata di relax. E, per i più avventurosi, c’è la piccola caletta che si nasconde all’interno della Grotta del Palombaro, raggiungibile solo via mare e per questo una vera oasi di pace.

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Come raggiungere la casa di Heidi con il Trenino Rosso del Bernina

“Al piede d’una fila di monti dalle cime frastagliate che guardano minacciose giù verso la valle dell’Alto Reno, c’è un paese come in Svizzera ce ne sono tanti: con la chiesa dal campanile a punta e la scuola, il mulino, il fabbro e il calzolaio. Quando il treno si ferma alla piccola stazione, il capotreno grida: «Maienfeld!».” Questo è l’incipit di un libro con protagonista una bambina svizzera molto amata, Heidi, un personaggio nato dalla penna di Johanna Spyri (1827-1901). Vi piacerebbe provare sulla vostra pelle l’inizio di questo libro? Se la risposta è sì, vi basterà salire sopra il Trenino Rosso del Bernina, che prevede una sosta proprio nella casa di Heidi e della scrittrice.

Questo non è un treno qualunque, ma un viaggio da vivere almeno una volta nella vita, soprattutto insieme ai propri bambini. La tratta ferroviaria, dichiarata Patrimonio UNESCO, parte da Tirano, in Valtellina, e arriva a St. Moritz attraverso paesaggi mozzafiato, 196 tra ponti e viadotti e 55 tra tunnel e gallerie. Per raggiungere la casa di Heidi, però, bisogna andare oltre e, una volta arrivati a St. Moritz, proseguire verso Maienfeld, nel Canton Grigioni, e arrivare a Heididorf, il paese dove la scrittrice trascorreva il tempo nella casa di vacanza dei nonni, la stessa diventata oggi la casa-museo di Heidi. 

Il Trenino Rosso del Bernina è un’esperienza che può essere fatta in ogni stagione perché regala panorami unici dai colori sempre diversi, ma per visitare i luoghi dedicati al personaggio sarà necessario salirci d’estate o in autunno, perché questi sono aperti solo da metà marzo a metà novembre. Di seguito scopriamo nel dettaglio come organizzare al meglio questo viaggio, perfetto per un weekend in famiglia!

Breve storia del Trenino Rosso del Bernina

Viaggiare in treno porta con sé tanta magia, sia nei grandi che nei più piccoli, ma il Trenino Rosso del Bernina, inizialmente, non è nato per regalare esperienze speciali. Il suo scopo era prettamente funzionale, ossia quello di collegare l’Italia con la Svizzera in una zona considerata estremamente importante come crocevia per il commercio in tutta Europa. Siamo nel 1910, anno in cui venne inaugurata la ferrovia insieme al suo trenino color giallo composto da 9 carrozze.

No, non abbiamo sbagliato scrivendo, lo sappiamo che il nome è “Trenino Rosso”, ma in origine il colore era proprio il giallo. Questo divenne successivamente verde e infine rosso, tonalità scelta perché capace di far risaltare il mezzo nei paesaggi naturali attraversati. La tratta classica, quella che collega Tirano a St. Moritz, dura 5 ore, ed esistono due tipi di treni: regionali ed Express (detti anche panoramici). Entrambi offrono un passaggio in prima e seconda classe, mentre la prenotazione a pagamento del posto è richiesta solo per i treni Express, i quali vantano ampi finestrini che, anche se non possono essere abbassati, permettono di ammirare il paesaggio a 360 gradi.

Trenino Rosso del Bernina

Fonte: iStock

Passeggeri affacciati ai finestrini del Trenino Rosso del Bernina

Come raggiungere la casa di Heidi

Viso al finestrino, fuori sfrecciano i paesaggi meravigliosi del Nord Italia e della Svizzera lungo un percorso di 60 chilometri tra foreste e borghi che condurrà a St. Moritz e, infine, a Heididorf. Per giungere in questa cittadina del Canton Grigioni bisogna salire a bordo della Ferrovia dell’Albula, una ferrovia di montagna che attraversa paesaggi da cartolina e incredibili opere di ingegneria, come il famoso Viadotto Landwasser. Per raggiungere la casa-museo sarà necessario scendere a Maienfeld, l’ultimo abitato del Canton Grigioni, proprio al confine con il Principato del Liechtenstein e vicino all’Austria, due destinazioni ricche di castelli degni di una favola della Disney.

Dalla cittadina di Maienfeld al borgo che ospita la casa di Heidi la distanza è breve e si può raggiungere tranquillamente a piedi seguendo il sentiero che parte proprio dalla stazione e attraversa il centro della cittadina, fino ad arrivare al villaggio. Il sentiero è perfettamente segnalato e può essere percorso da tutti, anche dalle famiglie con passeggini.

Cosa vedere a Heididorf

Ad Heididorf è possibile visitare il museo dedicato alla pastorella svizzera, uno chalet in miniatura risalente al 1880 dove è presente il soggiorno insieme ai personaggi, Heidi e Peter, realizzati a misura reale, e la camera di Heidi con tanti oggetti d’epoca. Come nella storia, anche qui sono presenti le immancabili caprette, che possono essere accarezzate entrando nell’apposito recinto.

Tuttavia questa non è l’unica attrazione presente. Qui si può fare una sosta speciale presso l’ufficio postale, dove è possibile inviare cartoline a tema Heidi in tutto il mondo, acquistare souvenir nel negozio dedicato o i libri, tradotti in oltre 40 lingue, oltre che fare una pausa in un ristorante specializzato nella preparazione di piatti tipici alpini.

Per chi ha voglia di camminare e scoprire le bellezze naturali circostanti, dal villaggio parte un sentiero che, in circa un’ora e mezza, attraversando paesaggi idilliaci, conduce all’Ochsenberg. Qui si trova la baita di Heidi, dove trascorreva le estati insieme al nonno e dalla quale si gode di una vista mozzafiato sul paesaggio. La particolarità di questo sentiero, accessibile anche ai meno esperti, è la segnaletica che racconta, con graziose illustrazioni, le vicende di Heidi in relazione ai luoghi che si sta attraversando. Oltre agli spazi dedicati a questo personaggio, è possibile passeggiare nel centro storico di Maienfeld, tra stradine di ciottoli ed eleganti edifici ottocenteschi, o visitare i castelli di Brandis e Salenegg.

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Il 2 giugno puoi salire a bordo dell’Archeotreno, per un viaggio epico in Italia

Con l’arrivo della bella stagione, riparte anche l’Archeotreno: si tratta di una splendida avventura da vivere in giornata, per andare alla scoperta di alcuni dei più preziosi siti archeologici del nostro Paese. A bordo di carrozze d’epoca perfettamente restaurate, i passeggeri potranno godersi dal finestrino l’incredibile paesaggio del litorale napoletano e della città di Pompei, per poi raggiungere Paestum e Velia, dove sorgono antiche rovine d’epoca greca.

L’Archeotreno: itinerario e tappe

L’Archeotreno è una delle iniziative di Fondazione FS Italiane, che da tempo si occupa di preservare il patrimonio carrozzabile del nostro Paese e di organizzare itinerari suggestivi a bordo di carrozze d’epoca, per vivere avventure mozzafiato. Stavolta il protagonista è un treno che, pur compiendo solamente una breve tratta, offre ai suoi passeggeri un’esperienza a dir poco unica: il viaggio collega la stazione di Napoli a quella di Paestum, per appena un paio d’ore di tragitto, durante il quale si possono però ammirare panorami da sogno.

È un’avventura pensata per i più curiosi e per le famiglie, visto che il divertimento è assicurato per grandi e piccini. L’Archeotreno va infatti alla scoperta di alcuni dei siti archeologici più belli d’Italia, sfruttando carrozze Centoporte risalenti agli anni ’30, carrozze Corbellini degli anni ’50 e una locomotiva elettrica d’epoca che invece proviene direttamente dagli anni ’60. Non ci resta dunque che scoprire l’itinerario e le sue tappe più belle. Il treno parte alle 8:25 dalla stazione di Napoli, per fare poi una breve sosta a Pietrarsa, dove si trova la sede del Museo Ferroviario Nazionale.

Il viaggio prosegue poi lungo il litorale napoletano, regalando ai passeggeri una vista incredibile sul Vesuvio e, dalla parte opposta, sul Golfo di Napoli e sulle sue acque scintillanti. Costeggiando Pompei, è possibile dare una sbirciata alle antiche rovine della città romana, andata distrutta dall’eruzione vulcanica del 79 d.C. Quindi ecco le coste del Cilento, con le loro splendide spiagge e i borghi affacciati sul mare. L’Archeotreno termina la sua avventura a Paestum, dove è possibile visitare l’area archeologica protetta dall’UNESCO: i suoi templi dorici testimoniano l’origine greca dell’antica polis.

Le date e i biglietti per l’Archeotreno

Al momento è previsto solamente un viaggio ed è dunque un’occasione da non perdere: l’Archeotreno parte il 2 giugno 2024, per un’avventura epica adatta a grandi e piccini. Scopriamo gli orari del percorso completo.

Corsa di andata:

  • Napoli Centrale – 8:25
  • Pietrarsa – 8:40
  • Salerno – 9:39
  • Battipaglia – 9:56
  • Paestum – 10:17

Corsa di ritorno:

  • Paestum – 17:12
  • Battipaglia – 17:38
  • Salerno – 17:57
  • Pietrarsa – 18:50
  • Napoli Centrale – 19:10

Il biglietto per l’Archeotreno, che include il viaggio di andata e quello di ritorno, costa 19.80 euro – con riduzione del 50% per i ragazzi tra i 4 e i 12 anni non compiuti e biglietto gratuito per i bambini sotto i 4 anni (senza garanzia di posto a sedere e con l’accompagnamento di un adulto pagante). Chi invece volesse acquistare il biglietto per una sola tratta – di andata o di ritorno – può farlo a soli 9,90 euro. I biglietti sono disponibili su tutti i canali di vendita Trenitalia: è dunque possibile acquistarli sul sito ufficiale, presso le biglietterie e i self service in stazione o nelle agenzie di viaggio abilitate.

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Pompei, apre una zona archeologica tutta nuova

A Pompei apre una nuova zona archeologica che si può visitare da un punto di vista decisamente inedito. Si tratta dell’Insula dei Casti Amanti, rinvenuta esattamente un anno fa, ed è visitabile da un nuovo percorso sopraelevato.

Cos’è Insula dei Casti Amanti

Il nuovo tassello del gigantesco complesso di Pompei era riemerso durante gli scavi a maggio del 2023. Gli archeologi che lavorano ininterrottamente nel parco archeologico avevano trovato due scheletri umani di due vittime del terremoto che ha colpito l’antica città romana poco prima dell’eruzione del Vesuvio, nel 79 a.C.. I due scheletri erano stati rinvenuti all’interno di una domus situata presso l’Insula dei Casti Amanti, un’area che prende il nome dalle decorazioni di un triclinio in essa trovato, dove è immortalato un languido bacio tra due innamorati e che si trova nel quadrante centrale del Parco archeologico di Pompei, lungo la via dell’Abbondanza. Nella stanza della domus in cui sono stati trovati i corpi, sono riemersi anche altri preziosi reperti. Gli archeologi avevano individuato anche un’anfora verticale, poggiata alla parete vicino a uno dei due scheletri, e una collezione di vasi, ciotole e brocche accuratamente accatastata contro un altro muro.

Il nuovo percorso di visita a Pompei

A distanza di un anno soltanto, grazie alla realizzazione di passerelle sospese, il pubblico ora può osservare dall’alto l’intera area di scavo, nonché le attività di indagine e restauro degli ambienti emersi recentemente, come la casa dei Pittori e del Cenacolo colonnato. La struttura fatta di acciaio s’inserisce perfettamente nel paesaggio del parco senza snaturarlo.

Cosa vedere nell’Insula dei Casti Amanti

Il percorso dall’alto consente una visione completa dell’area dei Casti Amanti e di osservare da un altro punto di vista l’architettura delle case romane di Pompei e l’alternarsi di ambienti adibiti a diversi usi, da quello commerciale a quello abitativo. Non solo, durante il percorso di visita il pubblico ha l’opportunità di assistere alle attività di scavo e di restauro dei reperti emersi. Tra queste ci sono una stanza decorata con figure mitologiche e divinità, disegni a carboncino eseguiti da bambini in un cortile di servizio e un androne dove sono stati rinvenuti due scheletri vittime dell’eruzione.

Come visitare Pompei e cosa vedere

Il Parco archeologico di Pompei è uno dei siti archeologici più famosi al mondo. Patrimonio dell’Umanità dal 1997, è una tappa imperdibile durante un viaggio a Napoli. Si tratta di un’intera città romana di 2000 anni fa rimasta intatta nei secoli a causa della violenta eruzione del Vesuvio che nel 79 a.C. distrusse le città di Pompei, Ercolano, Stabiae ed Oplonti. Riportata alla luce dopo anni, la città è rimasta cristallizzata agli attimi prima dell’eruzione, quando una pioggia di ceneri e lapilli avvolse ogni cosa: case, abitanti, strade, edifici pubblici e oggetti della vita quotidiana, fermando tutto in una terribile istantanea visibile al giorno d’oggi. Proprio per la loro unicità, gli scavi di Pompei sono una delle mete più visitate in Italia. Il sito si estende per circa 66 ettari, di cui 44 scavati, e permette di visitare circa 1500 diversi edifici portati alla luce, suddivisi tra domus e monumenti. A causa della sua vasta estensione, è consigliabile prenotare un tour guidato, per ottimizzare al meglio la visita senza tralasciare i monumenti principali. È aperto tutti i giorni dell’anno a eccezione del 1° gennaio, 1° maggio e 25 dicembre.

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Nel Salento, il borgo medievale di Maruggio che incanta i turisti

Nascosto tra le colline del Salento, in posizione strategica, sorge il piccolo borgo di Maruggio: le sue origini antichissime e le splendide architetture che si celano nel suo centro storico l’hanno reso meta di numerosi viaggiatori alla ricerca di un luogo in cui fare un tuffo nel passato.

Il borgo si trova in un avvallamento naturale, ai piedi delle Murge tarantine, a pochi chilometri di distanza da Taranto. Maruggio venne edificato in posizione nascosta nel corso del I secolo d.C., affinché non fosse visibile dal mare e quindi fosse maggiormente protetto dagli attacchi dei saraceni.

Nel corso dei secoli, il paese subì vicende alterne: dapprima divenne feudo di numerose famiglie importanti del luogo, poi passò sotto il controllo dei Cavalieri di Malta e visse un periodo molto felice e prospero. Ancora oggi possiamo ammirare numerose testimonianze rinascimentali di Maruggio e della sua espansione.

Il centro storico di Maruggio

Il paese, oggi entrato a far parte del circuito I borghi più belli d’Italia, è caratterizzato da un centro storico di origini medievali, che nell’antichità era racchiuso da mura difensive. Un dedalo di viuzze che conducono alla piazza del Popolo, cuore pulsante della cittadina, dove si affaccia il castello dei Cavalieri di Malta, oggi chiamato Palazzo dei Commendatori. Venne edificato nel 1368, ma nel corso dei secoli subì numerose modifiche. Nel suo cortile si possono ammirare anche i resti della cappella della Madonna della Visitazione, uno dei tantissimi edifici religiosi che sorgono sul territorio di Maruggio e dintorni.

Chiesa Madre a Maruggio

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Il rosone della Chiesa Madre a Maruggio

A pochi passi dal castello, la chiesa madre dedicata alla Natività della Vergine Maria: la costruzione originale risale al XV secolo, ma nel ‘700 un forte terremoto distrusse alcuni dei suoi simboli, come l’antico rosone romanico che arricchiva la facciata, e fu quindi oggetto di importanti restauri. E poi la Torre dell’Orologio, sorta nel 1855 e divenuta poi un memoriale per i caduti della prima guerra mondiale. Passeggiando tra le vie del centro storico, i turisti rimangono affascinati dal contrasto tra le piccole casette imbiancate a calce e gli imponenti palazzi signorili risalenti al ‘600.

Le spiagge di Maruggio

Oltre al suo centro storico, Maruggio offre un panorama indimenticabile e si conferma, in Puglia, una meta perfetta per le vacanze al mare: immerso tra le colline salentine, tra trulli e ulivi che punteggiano il territorio, Maruggio si espande fino alle coste affacciate sul mar Ionio. Ed è qui che possiamo trovare alcune spiagge meravigliose, dove il turismo balneare è particolarmente diffuso. Una delle più belle è la spiaggia di Campomarino, caratterizzata dalle sue omonime dune , ora protette come sito di interesse comunitario.

Dune di Campomarino

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Le dune di sabbia a Campomarino

Habitat naturale importante per molte specie animali e vegetali, le dune sono riccamente ricoperte di una folta macchia mediterranea che dona un tocco di verde al territorio. Degradando dolcemente verso il mare, le dune lasciano il posto alla spiaggia sabbiosa, delimitata solamente da qualche breve punto in cui possiamo trovare basse scogliere a picco sulle acque cristalline.

La località di Torre Ovo, parte di Marina di Torricella, è anche un’altra destinazione caratterizzata da un litorale a dir poco caraibico, con la spiaggia circondata da una natura rigogliosa e nelle vicinanze l’antica torre saracena che dà il nome alla località.

Spiaggia di Campomarino

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La spiaggia di Campomarino

Come arrivare a Maruggio

Per raggiungere Maruggio ci sono diverse opzioni di trasporto. Se si arriva dall’estero, l’aeroporto più vicino è l’Aeroporto di Brindisi – Salento, che dista circa 60 chilometri da Maruggio. Dall’aeroporto, è possibile noleggiare un’auto o prendere un taxi per raggiungere la destinazione. Un’altra opzione è l’utilizzo dei mezzi pubblici, come il treno o l’autobus. La stazione ferroviaria più vicina a Maruggio è quella di Manduria, che si trova a circa 9 chilometri di distanza. Da lì, si può prendere un taxi o un autobus locale per arrivare a Maruggio. In alternativa, per coloro che preferiscono viaggiare in auto, è possibile raggiungere Maruggio attraverso le strade principali della regione, come la SS7 o la SS106. Le strade sono ben collegate e offrono un piacevole percorso attraverso la splendida campagna pugliese.