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A spasso per i Borghi di Velluto della Val Mivola

L’entroterra marchigiano è un territorio ricco di sorprese, con un preziosissimo patrimonio storico, artistico e paesaggistico. Ed è proprio per scoprire le sue bellezze che nasce Borghi di Velluto, un’emozionante iniziativa che condurrà i turisti tra i nove comuni in provincia di Ancona che aderiscono al programma. Si tratta di una serie di escursioni in autobus che ravviveranno l’estate, con tantissime attività per apprendere segreti, tradizioni e (naturalmente) sapori unici che caratterizzano le Marche. Andiamo alla scoperta degli appuntamenti imperdibili.

Cos’è l’iniziativa Borghi di Velluto

Promossa dall’Unione dei Comuni Le Terre della Marca Senone e l’Unione Comuni Misa Nevola, la nuova edizione di Borghi di Velluto accomuna una lunga serie di esperienze da vivere presso alcuni dei paesini più suggestivi dell’entroterra marchigiano. Il nome dell’iniziativa fa riferimento alla Spiaggia di Velluto, il soprannome con cui è conosciuto il litorale di Senigallia, una delle principali mete turistiche balneari della regione. E in effetti moltissime escursioni partono proprio da qui, offrendo così ai bagnanti che si stanno godendo le loro vacanze nelle Marche la possibilità di scoprire le bellezze dell’entroterra.

Il panorama è quello della Val Mivola, che riunisce nove comuni situati in provincia di Ancona: oltre a Senigallia, ci sono Arcevia, Barbara, Corinaldo, Castelleone di Suasa, Ostra, Ostra Vetere, Serra de’ Conti e Trecastelli. I tour in autobus si svolgeranno tra luglio, agosto e settembre, con un prezzo molto conveniente. Il biglietto costa infatti 20€, comprendente gli spostamenti in autobus, una visita guidata e una degustazione a base di prodotti tipici. Non ci resta dunque che scoprire quali sono le esperienze da provare quest’anno.

Le esperienze imperdibili

L’itinerario Tra borghi e castelli, previsto per martedì 23 luglio 2024, condurrà i visitatori alla scoperta di Serra de’ Conti: il suo centro storico medievale, ancora cinto da mura duecentesche, racchiude moltissime meraviglie. Ci sarà così l’opportunità di visitare il Museo delle Arti Monastiche, prima di dirigersi verso il borgo di Barbara (anch’esso protetto da un’imponente cinta muraria) e fare tappa presso la Chiesa dell’Assunta e alla Chiesa di Santa Barbara.

Mercoledì 31 luglio 2024 si potrà invece partecipare all’itinerario Tra arte, storia e spiritualità: si inizierà dal Santuario della Madonna della Rosa di Ostra, con tappa per una degustazione. Quindi sarà la volta della Collegiata di San Medardo di Arcevia, con le sue incredibili ceramiche d’autore e le opere rinascimentali di Luca Signorelli.

È un tuffo nella storia quello che martedì 6 agosto 2024 coinvolgerà i visitatori: l’itinerario Una macchina del tempo toccherà Castelleone di Suasa, dove si potranno ammirare i resti archeologici dell’antica città romana di Suasa. Ad una degustazione in cantina farà poi seguito un’escursione a Corinaldo, per visitare la Civica Raccolta d’Arte Claudio Ridolfi con i suoi tantissimi oggetti di corredo di un antico principe piceno.

Giovedì 8 agosto 2024 sarà proposto un itinerario dedicato al teatro, chiamato Palcoscenico Val Mivola. Prima tappa, il Teatro Comunale Carlo Goldoni di Corinaldo, restaurato magnificamente nel 2006 affinché conservasse il suo fascino originale. Nel pomeriggio, invece, si farà visita al piccolo teatro privato voluto dal Conte Giovanni Battista Carletti Giampieri, una preziosissima perla situata nel centro storico di Piticchio (ad Arcevia).

L’itinerario Tra borghi e castelli, nella sua seconda “puntata” di mercoledì 21 agosto 2024, toccherà invece il centro storico di Ostra Vetere e il suo suggestivo impianto urbanistico, nascosto tra le mura medievali. In seguito ci sarà tempo per visitare Barbara, un altro borgo storico i cui vicoli – che si aprono sulla piazza più piccola d’Italia – offrono tantissime sorprese. Infine, di nuovo l’itinerario Tra arte, storia e spiritualità: venerdì 6 settembre 2024 si potrà visitare il Museo di Storia della Mezzadria Sergio Anselmi, all’interno del complesso di Santa Maria delle Grazie di Senigallia. Dopo la degustazione nel borgo di Castel Colonna, si farà tappa presso il Museo Nori De’ Nobili a Ripe, nel comune di Trecastelli.

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Pompei non smette di stupire, scoperta nuova iscrizione su tomba negli scavi

Gli scavi archeologici di Pompei sono famosi in tutto il mondo e sono uno dei luoghi più visitati del Belpaese e della Campania. Ancora oggi, Pompei non smette di sorprendere: una nuova scoperta, avvenuta durante i lavori per la realizzazione di un intercapedine, porta alla luce un glorioso passato militare del militare spagnolo Numerio Agrestino. Ecco di cosa si tratta.

La carriera militare di Numerio Agrestino

Una straordinaria carriera militare e una vita di ritiro a Pompei sono stati portati alla luce da un’iscrizione sulla tomba di Numerio Agrestino, prefetto del genio militare. La scoperta è avvenuta durante i lavori per la costruzione di un’intercapedine per la biblioteca del Parco Archeologico di Pompei. Le informazioni sono state pubblicate sull’E-Journal degli Scavi di Pompei, la rivista online che fornisce aggiornamenti sulle nuove scoperte nel sito archeologico.

Gli studiosi Maria Chiara Scappaticcio, professore ordinario di lingua e letteratura latina presso l’Università Federico II di Napoli, e Alberto Dalla Rosa, professore ordinario di Storia Romana presso l’Université Bordeaux Montaigne, hanno contribuito alla lettura e all’interpretazione dell’iscrizione.

Durante gli scavi per l’intercapedine, sono state trovate le due estremità di una tomba a forma di semicerchio, tipica di Pompei. Queste tombe, chiamate “a schola”, consistono in una panchina emiciclica in tufo, decorata alle estremità con zampe di leone. Di fronte a questa scoperta, i responsabili del Parco hanno deciso di ampliare gli scavi e di musealizzare il monumento funerario nei pressi della nuova biblioteca. La tomba può essere datata all’epoca dell’imperatore Augusto (27 a.C. – 14 d.C.).

Numerio Agrestino, tomba a Pompei

Fonte: ANSA

Gli scavi della tomba di Numerio Agrestino a Pompei

L’iscrizione sullo schienale della panchina rivela l’identità del defunto, offrendo alcune sorprese agli archeologi. Numerio Agrestino, figlio di Numerio, era un Eques (cavaliere) di nome Pulcher, tribuno militare e prefetto del genio militare. Ha ricoperto anche la carica di prefetto degli Autrygoni e di Duumvir, la magistratura più alta a Pompei. La sepoltura è stata concessa su decreto del consiglio cittadino.

È interessante notare che Numerio Agrestino è già noto grazie a un’altra iscrizione funeraria nella necropoli di Porta Nocera, dove sua moglie, Veia Barchilla, aveva commissionato un monumento cilindrico per sé e per il marito.

Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha commentato il ritrovamento, sottolineando l’importanza di Pompei nel fornire nuove informazioni sulla società dell’epoca. Ha anche menzionato l’investimento di risorse per una campagna di scavi nazionale nella Legge di Bilancio, che ha permesso di ampliare gli scavi in diversi parchi archeologici, compreso Pompei. Ha evidenziato il recente recupero dell’area di Civita Giuliana, precedentemente sfruttata illegalmente dai tombaroli, grazie alla collaborazione tra il Parco Archeologico di Pompei e la Procura della Repubblica di Torre Annunziata.

Cosa vedere a Pompei

Pompei è una delle destinazioni archeologiche più incantevoli al mondo, perché offre ai visitatori un’incredibile finestra sul passato dell’antica Roma. La città sepolta e conservata dalle ceneri dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. ha tra i principali punti di interesse il famoso sito archeologico di Pompei, dove si possono ammirare le strade antiche, le case, i templi e i resti degli antichi edifici romani. Da non perdere sono anche il Foro, il Teatro Grande, gli affreschi ben conservati nelle Case dei Vettii e degli Amanti, nonché il celebre Lupanare, l’antico bordello di Pompei. Ogni angolo della città offre una visione unica della vita quotidiana nell’antica Roma, trasportando i visitatori indietro nel tempo e regalando un’esperienza culturale straordinaria.

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Cosa fare a Porto Vecchio, borgo marinaro della Corsica

Porto Vecchio è un affascinante borgo marinaro situato nella parte meridionale della Corsica, una meta che incanta i visitatori grazie alle sue spiagge da sogno, il suo pittoresco centro storico ed una varietà di attività per tutti i gusti. Qui di seguito ecco quali sono le principali attrazioni e le migliori esperienze da vivere a Porto Vecchio, con consigli utili per organizzare al meglio la prossima vacanza sull’isola di Corsica.

Porto Vecchio ed il suo centro storico

Il centro storico di Porto Vecchio è un gioiello ricco di storia e fascino sull’isola di Corsica. Passeggiando per le sue strette vie acciottolate, si può fare un vero e proprio salto nel passato di questo vecchio borgo marinaro, grazie alle sue antiche mura genovesi, le porte storiche ed una serie di edifici risalenti al diciottesimo secolo. Una delle principali attrazioni del borgo di Porto Vecchio è la Chiesa di San Giovanni Battista, che si trova nella piazza principale, con il suo campanile imponente e gli interni accuratamente affrescati, in grado di raccontare storie antiche.

La cittadella di Porto Vecchio è anche in grado di offrire una vista panoramica mozzafiato sul porto e sulla costa circostante. Da qui è possibile esplorare i bastioni ed immergersi nella storia della città, per vivere un’esperienza imperdibile. Ogni mercoledì mattina, ad esempio, il centro storico si anima con un vivace mercato dove poter acquistare diversi prodotti locali, di artigianato e specialità gastronomiche corsicane. Rappresenta il luogo ideale per assaporare i sapori autentici dell’isola e portare con sé qualche ricordo speciale dall’isola.

Per i visitatori del borgo di Porto Vecchio, fermarsi in uno dei numerosi caffè e ristoranti del centro storico è d’obbligo. Qui è possibile gustare la cucina locale, con piatti a base di pesce fresco, formaggi corsi e, naturalmente, un buon bicchiere di vino locale. L’atmosfera rilassata e accogliente dei ristoranti locali rende ogni pasto un momento speciale ed indimenticabile.

Godersi le spiagge di Porto Vecchio

Porto Vecchio è famosa per le sue spiagge paradisiache, fra le più belle della Corsica, formate da sabbia bianca in contrasto con acque cristalline mozzafiato. Queste spiagge offrono numerose opportunità per chi è alla ricerca di relax ed attività acquatiche. Tra le più rinomate, si trova sicuramente la spiaggia di Palombaggia, considerata una delle spiagge più belle dell’intero Mar Mediterraneo. La sua sabbia bianca e finissima e le acque turchesi la rendono il luogo ideale per prendere il sole e fare il bagno.

A pochi chilometri a sud di Porto Vecchio si trova Santa Giulia, una baia incantevole con acque poco profonde, che la rende il luogo ideale per le famiglie in viaggio con bambini. Qui a Santa Giulia è possibile praticare diversi sport acquatici come il paddle surf e lo snorkeling. C’è anche la spiaggia di Rondinara, con la sua forma a mezzaluna, che offre un ambiente naturale incontaminato e molto tranquillo, ideale per chi cerca un po’ di pace lontano dalla folla, soprattutto in alta stagione.

Vista della spiaggia di Palombaggia, in Corsica, a breve distanza da Porto Vecchio

Fonte: iStock

Spiaggia di Palombaggia, Porto Vecchio

Escursioni ed attività all’aperto a Porto Vecchio

Oltre alle splendide spiagge, Porto Vecchio offre una vasta gamma di attività all’aria aperta, per tutti quei visitatori amanti della natura e dell’avventura. Infatti, a circa 30 minuti di auto da Porto Vecchio si trova la Foresta di Ospedale, un luogo ideale per escursioni e trekking. I sentieri, ben segnalati, conducono i camminatori attraverso paesaggi montuosi, cascate e laghi, offrendo viste spettacolari sulla valle sottostante, alla scoperta dei tanti scorci unici dell’isola di Corsica.

Un’altra attrazione naturale da non perdere è la Cascata di Piscia di Gallu. Questa impressionante e maestosa cascata è alta 60 metri e si trova a breve distanza da Porto Vecchio, il che la rende facilmente raggiungibile attraverso un sentiero escursionistico che attraversa la foresta mediterranea. L’escursione è di media difficoltà, ma la vista della cascata che si tuffa nel bacino sottostante ripaga ogni sforzo fatto per raggiungerla.

Sport acquatici ed attività avventurose nel borgo marinaro

Per gli amanti degli sport acquatici, Porto Vecchio è la destinazione ideale. Le acque cristalline di questa della Corsica zona offrono l’opportunità di praticare una vasta gamma di attività all’aperto, tra cui immersioni subacquee, vela, windsurf e kayak. I centri di noleggio attrezzature e le scuole di sport acquatici sono facilmente accessibili e propongono escursioni e lezioni per tutti i livelli di esperienza.

Per chi preferisce l’avventura e le attività su terra, invece, è possibile fare escursioni ed esplorare i dintorni del borgo di Porto Vecchio in mountain bike o a cavallo. I numerosi sentieri che attraversano la macchia mediterranea e le colline circostanti offrono un’esperienza unica ed indimenticabile, a contatto diretto con la natura selvaggia della Corsica.

Veduta aerea della baia di Santa Giulia e delle sue acque cristalline in Corsica

Fonte: iStock

Veduta aerea della baia di Santa Giulia, in Corsica

Eventi e vita notturna di Porto Vecchio

Il borgo marinaro di Porto Vecchio è anche un luogo vivace ed animato, soprattutto durante i mesi estivi e di alta stagione. La città ospita numerosi eventi culturali e musicali che attirano visitatori da tutta l’isola e non solo. Tra gli eventi più importanti ci sono le celebrazioni della Festa della Musica nel mese di giugno, che porta a concerti e spettacoli all’aperto, ed il Festival di Porto Vecchio, nel mese di agosto e che include una serie di performance artistiche, concerti e diverse manifestazioni culturali.

La vita notturna a Porto Vecchio è altrettanto vivace, con una vasta scelta di bar, club e locali dove divertirsi fino a tarda notte e che rendono la cittadina una meta ideale anche per i visitatori alla ricerca di divertimento sull’isola.

Per chi ama lo shopping, infine, a Porto Vecchio si può trovare una varietà di negozi e boutique dove trovare prodotti artigianali locali, abbigliamento alla moda e souvenir unici. I mercati locali sono un ottimo luogo per acquistare prodotti tipici come oli essenziali, miele, marmellate e salumi corsi e dove poter acquistare eventuali souvenirs nelle botteghe artigiane del centro storico, che vendono oggetti fatti a mano, ceramiche e gioielli.

Porto Vecchio è una destinazione completa per qualsiasi tipo di viaggiatore. È la destinazione adatta per coloro che sono alla ricerca di relax su spiagge incontaminate, avventure all’aria aperta, esplorazioni culturali o deliziare le specialità gastronomiche dell’isola. Questo borgo marinaro nel sud della Corsica saprà sicuramente conquistare i propri visitatori. Organizzare una vacanza a Porto Vecchio significa immergersi in un mondo di bellezze naturali, storia affascinante ed un’accoglienza calorosa che farà sentire come a casa chiunque la visiti.

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Dove dormire a Tbilisi, i quartieri migliori dove alloggiare

Tbilisi è una città cosmopolita che fonde perfettamente vecchio e nuovo, offrendo ai visitatori una ricca esperienza culturale e storica. Quando si tratta di scegliere un hotel nella capitale della Georgia, la varietà di opzioni disponibili può rendere la decisione difficile. Tuttavia, conoscere le migliori zone in cui alloggiare può aiutare a ottenere il massimo dal proprio soggiorno. Il centro storico Kala, con le sue stradine, le case tradizionali e le famose terme sulfuree, è perfetto per chi desidera immergersi nella storia e nella cultura locale.

Qui si trovano boutique hotel e guesthouse pittoresche che offrono un’atmosfera autentica e accogliente. La zona attorno a Rustaveli Avenue, il viale principale della città, è ideale per chi vuole essere vicino ai maggiori musei, teatri e negozi di lusso. Qui le sistemazioni spaziano dai grandi alberghi di catena a soluzioni di design moderne. Chugureti, sulla sponda sinistra del fiume Kura, è noto per i suoi caffè, i ristoranti di buon livello e una vivace scena notturna. Questa zona è particolarmente adatta ai giovani viaggiatori e a chi cerca un’atmosfera più contemporanea e dinamica.

Kala

Adagiato sulla sponda destra del fiume Kura, il quartiere di Kala rappresenta il centro storico di Tbilisi, Dzveli Tbilisi, pertanto offre un’immersione affascinante nella storia e nella cultura georgiana. Tra antichi edifici, vicoli pittoreschi e un’atmosfera vivace, Kala ha conservato il suo carattere autentico, sfuggendo all’eccessiva modernizzazione.

La vicinanza alle principali attrazioni come la fortezza Narikala (da cui prende il nome), il bagno sulfureo di Abanotubani e la cattedrale Sioni, rende questa zona la base ideale per esplorare la città a piedi, senza la necessità di utilizzare i mezzi pubblici. Passeggiando per le stradine di Kala, ci si imbatte in case tradizionali georgiane con balconcini in legno e cortili fioriti, ristoranti che propongono cucina georgiana tipica e internazionale, negozietti di artigianato locale, dove è possibile acquistare souvenir unici e originali.

Per chi ama la vita notturna, non mancano bar e pub dove sorseggiare un bicchiere di vino georgiano e ascoltare musica dal vivo in un’atmosfera conviviale che invita a socializzare con la gente del posto. Kala è un quartiere sicuro e ben frequentato, dove i turisti possono passeggiare tranquillamente fino a tarda ora. In zona si trovano strutture ricettive di ogni genere, dagli hotel di lusso come Wyndham Grand Tbilisi, Qarvasla Hotel, Glarros Old Town, IOTA Hotel Tblisi, Ambassadori Tbilisi Hotel, ai piccoli bed and breakfast a conduzione familiare, ma essendo un quartiere molto turistico i prezzi possono essere sensibilmente più elevati rispetto ad altre zone.

Sololaki

Sololaki è uno dei più antichi quartieri di Tbilisi. Situato a ovest di Piazza della Libertà, verso Mtatsminda, a differenza del centro storico è caratterizzato da strade ben ordinate, fiancheggiate da splendide ville e giardini costruite nel secolo scorso. Oggi il quartiere è caratterizzato da un’atmosfera bohémien e artistica, con numerose gallerie d’arte, negozietti vintage, caffè caratteristici e ristoranti tipici. Dagli hotel di lusso come Communal Hotel Sololaki, Tbilisee Hotel, Makmani Hotel, Graf Hotel, agli appartamenti in affitto, Sololaki offre una vasta gamma di soluzioni per l’alloggio, consentendo ai turisti di trovare la sistemazione più adatta alle proprie esigenze e al proprio budget.

Sololaki vanta una vivace vita notturna, con numerosi bar, club e pub che propongono anche musica dal vivo, dove è possibile trascorrere serate divertenti in compagnia. Frequentato sia da turisti sia da gente del posto, è un quartiere generalmente sicuro. Tuttavia, come in ogni grande città, è sempre consigliabile adottare le dovute precauzioni, soprattutto nelle ore serali.

Abanotubani a Tbilisi, Georgia

Fonte: iStock

Abanotubani a Tbilisi, Georgia

Avlabari

Situato sulla sponda sinistra del fiume Kura, Avlabari è tradizionalmente il quartiere armeno di Tbilisi, dominato dalla Cattedrale della Santissima Trinità, la chiesa ortodossa più grande della Georgia. Le case antiche conferiscono a certe zone un’atmosfera nostalgica, ma nuovi parchi, piazze, una nuova stazione della metropolitana e grandi complessi residenziali stanno gradualmente cambiando il volto del quartiere.

Un’atmosfera vivace pervade i viali che brulicano di negozietti di souvenir artigianali, gallerie d’arte, caffè caratteristici dove gustare i sapori tipici della cucina georgiana e ristoranti che propongono deliziose specialità locali. La sera, il quartiere si anima con musica dal vivo e locali notturni, creando un’atmosfera vibrante e coinvolgente. Avlabari è ben collegata con il resto della città tramite mezzi pubblici e per la presenza di numerosi alberghi di buon livello, come Sandali Metekhi Hotel, Khedi Hotel, Hotel Banovani, Galavani Hotel, che offrono un ottimo rapporto qualità-prezzo rispetto ad altre zone di Tbilisi, è considerato una delle zone migliori dove alloggiare.

Chugureti

Quartiere storico sulla sponda sinistra del Kura, adiacente ad Avlabari, Chugureti è il fulcro della vita notturna di Tbilisi, con un’elevata concentrazione di bar, pub e club di ogni genere che soddisfano tutti i gusti. Se cercate divertimento serale, questo è il quartiere che fa per voi: dalle terrazze panoramiche con vista sulla città ai locali underground, c’è sempre qualcosa da fare e la zona offre sistemazioni per ogni budget, inclusi alcuni dei migliori boutique hotel di Tbilisi situati in edifici storici, come Heritage Hotel, Ornament Hotel, Vintage Hotel, River View Hotel, Hotel Monday.

Un’architettura eclettica, che spazia da edifici medievali a palazzi Art Nouveau, racconta la lunga storia di quest’area dalla forte influenza turca e araba, con numerosi ristoranti mediorientali e lounge di shisha, ma dove si trovano anche lo Stadio Boris Paichadze e il vasto mercato alimentare Dezerter Bazaar.

Mtatsminda e Garetubani

Situato sulle colline a nord di Tbilisi, Mtatsminda offre un’esperienza di soggiorno diversa dal centro città, ma ugualmente piacevole per i turisti. E’ un ampio distretto che parte da Piazza della Libertà e si estende a nord-ovest lungo il fiume, con viale Shota Rustaveli come arteria principale. Copre le strade a ovest che salgono verso Mtatsminda (montagna sacra) e la Torre TV di Tbilisi, mentre le strade in pendenza a est, che scendono fino al fiume, sono note come Garetubani (distretto esterno).

Se siete alla ricerca di una sistemazione in un contesto tranquillo e un’atmosfera più residenziale, questa zona potrebbe essere la scelta ideale per voi. Mtatsminda è famosa per la funivia che sale sulla cima del monte omonimo, offrendo una vista spettacolare della città dall’alto. Il parco Mtatsminda sulla cima ospita anche un parco divertimenti, un museo e una torre della televisione. Garetubani, ai piedi di Mtatsminda, è un quartiere residenziale con strade alberate, casette e un ritmo di vita più lento rispetto al centro.

Mtatsminda e Garetubani offrono una grande varietà di opzioni di alloggio, tra cui alberghi prestigiosi come Radisson Blu Iveria, The Biltmore Hotel Tbilisi, Tbilisi Marriott Hotel nei pressi di viale Rustaveli, e accoglienti boutique hotel come Bazzar Hotel, Hotel Kera, Hotel Tiflisi Inn, appartamenti e case vacanza. Tuttavia, è importante tenere presente che questi quartieri si trovano in parte in zona collinare, quindi potrebbe essere necessario utilizzare i mezzi pubblici o i taxi per spostarsi in città.

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A Trento apre la nuova area archeologica di Palazzo Lodron

Dopo un prolungato periodo di chiusura, mercoledì 10 luglio ha riaperto al pubblico l’area archeologica di Palazzo Lodron, nell’omonima piazza del centro storico di Trento. Insieme al Sito Archeologico Sotterraneo del Sas presso piazza Battisti, alla Residenza romana di Orfeo in via Rosmini, e alla Porta Veronensis, al di sotto della Torre Civica, rappresenta una delle testimonianze più significative dell’antica Tridentum.

L’area archeologica sarà visitabile con accesso gratuito nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì (non festivi) dalle ore 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 16.30.

Un affascinante viaggio nella Trento dei Romani

Il sito, curato dall’Ufficio beni archeologici dell’UMSt Soprintendenza per i beni e le attività culturali provinciali con il supporto di Volksbank, custodisce i resti di un quartiere meridionale della città fondata dai Romani nella seconda metà del I secolo a.C. Gli scavi degli archeologi hanno portato alla luce e reso visitabili un tratto della cinta muraria, una parte di strada, i resti di una torre, abitazioni private e una bottega vinaria.

Le ricerche nel sottosuolo di Palazzo Lodron, avviate nel 2000 in concomitanza con il restauro dell’edificio storico, hanno permesso di rinvenire un vasto settore di Tridentum, che presenta una sequenza stratigrafica intatta che va dalla fine del I secolo a.C. fino al VI/VII secolo d.C. La scoperta ha così consentito di ricostruire l’impianto urbano della città romana e ha fornito nuovi dati sull’edilizia privata e sulle attività che si svolgevano nel centro abitato.

Alla scoperta delle meraviglie dell’area archeologica di Palazzo Lodron

Particolarmente significativi per l’ottimo stato di conservazione sono i resti delle mura meridionali della prima cinta cittadina, risalenti all’epoca di Augusto: essi mostrano pietre, ciottoli, filari di laterizi e le buche pontaie, ovvero i fori per inserire i pali di sostegno delle impalcature utilizzate durante la costruzione. Lungo il muro si trovano tracce di una torre, che nel periodo di massimo sviluppo di Tridentum fu probabilmente trasformata in una porta e successivamente tamponata.

Il sito conserva inoltre un tratto di un cardo minore, una strada lastricata orientata verso nord-sud, completa di crepidini in blocchi di pietra e un marciapiede in terra battuta, oltre alle rovine di edifici privati con funzioni commerciali e produttive. Tra questi spicca una caupona, una bottega per la vendita di vino, riconoscibile per la presenza di grandi fosse circolari adatte a contenere tini o botti, che si affacciava direttamente sull’antico fronte stradale.

Sono stati inoltre individuati i resti di un edificio privato, di cui si riconoscono alcuni ambienti con probabile funzione di cucina e dispensa, e altri funzionali all’alimentazione del sistema di riscaldamento a pavimento, di cui dovevano essere dotate alcune stanze, oggi non più visibili. Una curiosità è l’identificazione di una latrina a sedile, finora unica nel suo genere nella città di Trento.

Sul fronte esterno del palazzo, lungo il lato sud dell’edificio, oggi si può notare la seconda e più tarda cinta muraria, costruita nel III secolo d.C. Accanto a essa è stato rinvenuto un cimitero databile tra il VI e VII secolo, contenente una tomba di donna gota con un ricco corredo funebre.

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Friuli-Venezia Giulia, partono quattro treni storici meravigliosi

In Friuli Venezia Giulia sono ripartiti i treni storici, che per iniziativa di Fondazione FS e Trenitalia, con la collaborazione della Regione e di PromoTurismoFVG, propongono viaggi a bordo di affascinanti convogli d’epoca alla scoperta delle bellezze della regione. Un’occasione unica per provare l’emozione di un viaggio d’altri tempi su carrozze anni ’30, le storiche “Centoporte”, perfettamente conservate e trainate da locomotive a vapore, elettriche o diesel. Salottini in legno, tendine ai finestrini, bagagliaio e cappelliera: tutto richiama l’atmosfera di un tempo e fa riscoprire il piacere di viaggiare con lentezza, godendosi il panorama.

Turismo lento e sostenibile

L’iniziativa si inserisce nel trend del turismo lento e sostenibile, che predilige mete vicine e un ritmo di viaggio più rilassato e rispettoso dell’ambiente. Viaggiare in treno è un modo ideale per ridurre l’impatto ambientale e godersi il paesaggio in tutta tranquillità, vivendo un’esperienza suggestiva per grandi e piccoli. I dati parlano chiaro: già lo scorso anno la proposta ha registrato il tutto esaurito e il 98% dei passeggeri, prevalentemente famiglie e piccoli gruppi, ha espresso grande apprezzamento per questi viaggi slow.

Dalle città d’arte ai borghi pittoreschi, dai siti UNESCO alle aree naturali incontaminate, il programma dei treni storici offre un’ampia varietà di itinerari alla scoperta del territorio ricco di storia, cultura e splendidi paesaggi del Friuli Venezia Giulia. Si possono visitare siti Unesco come Aquileia e Palmanova, immergersi nella storia di alcuni dei borghi più belli d’Italia, esplorare villaggi marinari o partecipare a rievocazioni storiche. Non mancano inoltre itinerari guidati, sagre eno-gastronomiche e grandi eventi sportivi.

Programma e tariffe speciali

Il programma dei treni storici prevede diverse corse durante tutto l’anno, con tariffe speciali che includono programmi a terra gratuiti come visite guidate, attività naturalistiche e la possibilità di portare con sé la bicicletta per esplorare il territorio in autonomia. I biglietti per i treni storici sono in vendita online sul sito di Trenitalia, presso le biglietterie delle stazioni ferroviarie e sul sito di Fondazionefs.

Ecco il calendario delle prossime quattro partenze:

Domenica 14 luglio

Treno alla scoperta di Pinzano al Tagliamento e della Val d’Arzino: partenza da Sacile e arrivo a Pinzano. Una volta a destinazione, potrete scegliere tra diverse attività all’aria aperta: discesa in packraft o rafting lungo il fiume, escursione in e-bike a Forgaria/Vito d’Asio o Pinzano/Valeriano, itinerari culturali con guida esperta a Castello, Cjampat, Pontaiba, Puart, Sacrario Germanico e Casa Traghettatore.

Domenica 21 luglio

Treno delle Città Unesco: partenza da Pordenone alla volta di Palmanova e Aquileia, alla scoperta del ricco patrimonio storico e culturale che le rende uniche al mondo.

Domenica 28 luglio

Treno dei castelli e dei mosaici: partenza da Sacile e arrivo a Spilimbergo, la “Città del Mosaico”. Un affascinante viaggio lungo la Ferrovia Pedemontana alla scoperta di Travesio, con la Chiesa di San Pietro con opere del Pilacorte del XVI secolo e gli affreschi del Pordenone, e Spilimbergo, con le sue opere d’arte e la sua atmosfera unica.

Venerdì 3 agosto

Tempus express: treno storico notturno in occasione di Tempus est Jocundum a Gemona del Friuli, dove attendono i viaggiatori spettacoli di giullari, sputafuoco, musici, cartomanti e artisti di ogni sorta, oltre a taverne d’epoca con piatti tipici medievali.

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Vizzini, il borgo che sta per diventare un polo culturale

Il borgo della Cunziria di Vizzini, noto per essere il luogo dove Giovanni Verga ambientò il famoso duello della sua “Cavalleria Rusticana”, è pronto a rinascere grazie a un ambizioso progetto di riqualificazione che promette di trasformare questa antica località in un polo culturale e turistico di rilevanza internazionale.

Con un investimento di 20 milioni di euro, supportato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), l’iniziativa punta a recuperare questo borgo storicamente ricco di cultura nel cuore della Sicilia sud-orientale, valorizzando il patrimonio storico e architettonico della zona e creando nuove opportunità di lavoro e sviluppo economico.

Un progetto sostenibile

Il progetto prevede la riqualificazione di 12 edifici, 48 infrastrutture e 2 mulini storici, con l’adozione di tecniche avanzate per migliorare l’efficienza energetica e l’implementazione di sistemi innovativi di gestione dei rifiuti. L’obiettivo è creare un borgo circolare, a impatto ambientale zero, proiettato verso una nuova dimensione digitale e sostenibile che possa servire anche da modello per altre comunità.

Fondamentale per il successo dell’iniziativa sarà la sinergia tra pubblico e privato nel garantire la sostenibilità e l’efficienza del progetto. A questo scopo sono previste collaborazioni con l’Università di Catania, l’Accademia di Belle Arti e i teatri Massimo Bellini e Stabile di Catania per animare il borgo con residenze d’artista, summer school, stage e laboratori permanenti.

In programma anche lo sviluppo di infrastrutture per l’hosting esperienziale all’interno degli antichi mulini, che contribuiranno a consolidare una nuova immagine del territorio, rendendolo un punto di riferimento culturale e turistico a livello internazionale.

Gli spazi culturali

Uno degli elementi chiave del progetto è la creazione di un centro di documentazione internazionale dedicato al Verismo e di un museo Verghiano. Questi spazi ospiteranno attività artistiche e culturali, con un’attenzione particolare alla valorizzazione del patrimonio letterario e storico del territorio.

La Cunziria ospiterà inoltre una nuova biblioteca e un centro congressi internazionale, che serviranno da punto di incontro per studiosi e appassionati di tutto il mondo, promuovendo la ricerca e la condivisione delle conoscenze.

Saranno istituiti anche un centro di ricerca e una scuola di teatro, oltre a un museo dedicato alle attività della concia. Questi spazi ospiteranno attività artistiche e culturali, con un’attenzione particolare al cambiamento climatico, rendendo il progetto sostenibile nel tempo sia a livello ambientale che economico.

L’idea di riqualificare la Cunziria risale agli anni ’90, promossa dall’allora presidente della Provincia di Catania, Nello Musumeci, oggi Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare. Musumeci ha espresso soddisfazione nel vedere il progetto finalmente realizzarsi dopo trent’anni di attesa, sottolineando come la rinascita del borgo rappresenti un forte segnale per la ripresa economica e turistica della regione.

Secondo il sindaco di Vizzini, Salvatore Ferraro, il progetto avrà un rilevante impatto economico sulle attività locali, auspicando che questa iniziativa possa incentivare i giovani a restare e credere nuovamente nella propria terra. La trasformazione della Cunziria in un motore di sviluppo per l’intera area porterà al ripopolamento della zona e alla nascita di nuove realtà imprenditoriali.

La riqualificazione del borgo della Cunziria sarà completata entro il 2025, mentre l’intero progetto si concluderà entro il 2026, come da programma approvato dal Ministero della Cultura.

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Cosa vedere a Viminacium: itinerario alla scoperta del passato romano

Viminacium è situata nella Serbia orientale vicino alla città di Kostolac ed è uno dei siti archeologici più affascinanti dei Balcani. Questa antica città romana, un tempo capitale della provincia romana della Mesia Superiore offre una straordinaria finestra sul passato. Fondata nel I secolo d.C., Viminacium prosperò fino al VI secolo diventando un importante centro militare, commerciale e culturale dell’Impero romano.

Oggi le rovine ben conservate, i reperti archeologici e le ricostruzioni permettono ai visitatori di immergersi nella storia. Restate con noi e continuate la lettura per avere una panoramica precisa di cosa vedere e cosa fare a Viminacium.

L’Anfiteatro romano, un tuffo nel passato

Partendo alla scoperta dei dintorni di Belgrado, tra le tappe must c’è il magnifico Anfiteatro di Viminacium è uno dei punti salienti del posto, costruito nel II secolo d.C. poteva ospitare fino a 12.000 persone. Qui i romani assistevano a spettacoli di gladiatori, cacce di animali selvatici e altre forme di intrattenimento.

I dettagli architettonici dell’Anfiteatro: ci dicono che è costruito in pietra e mattoni con una serie di corridoi e passaggi che consentivano un rapido accesso oltre che un efficace controllo della folla. Le recenti scoperte archeologiche hanno rivelato inoltre dei dettagli particolari come i resti di gabbie per animali e complesse strutture sotterranee. Oltre all’Anfiteatro gli scavi recenti hanno evidenziato altre strutture pubbliche, un acquedotto, le terme, la fortezza legionaria, un circus,  e delle canabae.

Le terme romane di Viminacium

Un altro prezioso esempio di architettura, ingegneria e soprattutto del passaggio romano sono le terme: basti pensare che non sono le uniche in Europa che traggono ispirazione proprio dal passato glorioso di epoca romana. I bagni pubblici all’epoca non erano collegati solo ad un momento di igiene personale ma diventavano un luogo dove rilassarsi, socializzare e persino discutere d’affari. Da non perdere la struttura: come un po’ tutte si compongono di caldarium, tepidarium e frigidarium. Le sofisticate tecnologie  di riscaldamento, come il sistema di ipocausto, dimostrano oggi come e quanto i romani fossero avanti nella comprensione dell’ingegneria e del comfort.

Il campo militare

Il campo militare di Viminacium, noto come Castra era uno dei più grandi e importanti dell’Impero romano. Ospitava una legione di circa 6000 soldati, oltre a numerosi ausiliari e personale di supporto. Esplorando il sito potrete vedere i resti delle caserme, delle fortificazioni e delle strutture di allenamento.

Volete sapere com’era la vita di un soldato romano? Vi abbiamo segnalato appositamente il sito tra le cose da vedere a Viminacium perché una visita al campo militare vi offrirà una visione unica della disciplina, della formazione e della quotidianità delle truppe romane.  I reperti trovati, armi armature e oggetti personali, raccontano storie di coraggio e resistenza, vi affascineranno.

Itinerario romano alla scoperta di Viminacium

Fonte: iStock

Le testimonianze della dominazione romana a Viminacium

Il museo archeologico

Il museo archeologico di Viminacium ospita una collezione di reperti scoperti al sito. Dai mosaici intricati alle statue, dagli utensili quotidiani ai gioielli raffinati offre una panoramica completa della vita nella città antica. Ogni pezzo esposto sa raccontare una parte della sua quotidianità, rendendo la visita educativa  ma altamente stimolante e adatta a tutta la famiglia.

Le necropoli e l’importanza del culto dei morti per i romani

Una delle cose più importanti da fare a Viminacium è sicuramente la visita delle necrepoli. La località è diventata famosa per queste tombe sotterranee. Sono a migliaia, vi basti sapere che se ne contano ben più di 13.500. Le informazioni che se ne traggono sono davvero tante e sicuramente è un passo indietro nel tempo alla scoperta di pratiche funerarie, sulla vita quotidiana e persino sul modo di vivere la religione oltre all’effettivo modo di affrontare la perdita di un caro.

Prendetevi un po’ di tempo per passeggiare tra le tombe: qui avrete modo di scoprire tipologie di sepolture, alcune delle quali sono considerate fosse comuni mentre altre spaziano arrivando ad essere degne sepolture in pietra molto più preziose ed elaborate. Nelle migliaia di tombe gli archeologi ne hanno classificate la maggior parte come cristiane e trovate due decorate con affreschi che richiamano culti pagani; inoltre è stata identificata tra le sepolture la tomba dell’imperatore romano Ostiliano che morì di peste nel 251.

Eventi speciali a Viminacium

Uno dei momenti migliori per visitare Viminacium è durante le rievocazioni storiche, questi sono eventi che coinvolgono centinaia di attori che ricreano la vita romana con costumi autentici, battaglie simulate e dimostrazioni di artigianato. Si tratta di una delle esperienze immersive che vi farà sembrare di essere tornati indietro nel tempo.

Festival e mostre temporanee: oltre alle rievocazioni, Viminacium ospita anche festival culturali e mostre temporanee che esplorano vari aspetti della storia e della cultura romana. Questi eventi sono una delle opportunità imperdibili per approfondire la vostra conoscenza del passato e della storia.

Cosa fare a Viminacium

Fino a questo momento vi abbiamo segnalato le cose da vedere a Viminacium, ora vi daremo alcune idee su cosa fare a Viminacium per ottimizzare il tempo mentre siete alla scoperta del luogo o magari dopo aver già visitato la splendida Belgrado.

  • Partecipate alle visite guidate: dopo aver esplorato in solitaria Viminacium, non perdete l’occasione di scoprirla attraverso le visite guidate, potreste scoprire dei dettagli che ancora non conoscete.
  • Partecipate ad uno scavo archeologico: trasformatevi per qualche ora in archeologi e partecipate a scavi organizzati dove potrete assistere e lavorare insieme agli archeologi direttamente sul campo.
  • Esplorate i sentieri: Viminacium è un sito storico ma se avete voglia di camminare, seguite i sentieri nelle vicinanze per scoprire la bellezza della natura circostante e del paesaggio.
  • Assaggiate la cucina serba: non esiste un viaggio che non contempli anche la cultura gastronomica del luogo. Lasciatevi tentare dai piatti tradizionali serviti nei ristoranti locali, dal ćepavi, piccoli salsicciotti di carne di maiale, manzo o agnello serviti con pane somun cipolle crude e avjar; ai sarma, foglie di cavolo o di vite ripiene di carne macinata, riso e spezie che arrotolate vengono cotte lentamente in un brodo di carne o di pomodoro alla srpska  gibanica una torta salata di pasta fillo, uova e formaggio ad esempio, cibi che riflettono la genuinità della regione.
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Tra storia e leggenda nella Valle delle Piramidi in Bosnia

Nascosto tra i Balcani, si cela uno dei più grandi misteri archeologici al mondo, che continua ad attirare l’attenzione di archeologi, ricercatori e appassionati di storia da tutto il globo. Stiamo parlando delle piramidi bosniache, situate vicino alla città di Visoko, a pochi chilometri dalla capitale Sarajevo. Nonostante l’intera comunità scientifica non le riconosca come piramidi ma come una formazione naturale, molti sostengono che siano opera di una civiltà avanzata. A guardarle ricordano davvero delle piramidi egizie con la differenza che, rispetto a queste ultime, quelle bosniache sono ricoperte da una fitta vegetazione. In questo articolo scopriremo la storia di questa valle, cosa vedere e cosa fare alle piramidi bosniache e, per gli amanti del mistero, alcuni aneddoti e curiosità intrisi di fascino.

Breve storia della Valle delle Piramidi in Bosnia

La scoperta delle piramidi bosniache è avvenuta in tempi recentissimi. Nel 2005, Semir Osmanagić, un archeologo amatoriale ed esperto di civiltà antiche, annunciò la scoperta di una serie di strutture a forma piramidale nella valle di Visoko, così denominate:

  • Piramide del Sole
  • Piramide della Luna
  • Piramide dell’Amore
  • Piramide del Dragone

Lo studioso, famoso per le sue teorie sulle piramidi in tutto il mondo, ha dichiarato che queste strutture, oggi ricoperte di terra e vegetazione, sono state state realizzate per mano di una civiltà evoluta e risalente a oltre 12.000 anni fa. Sin dall’inizio, la comunità scientifica di geologi e archeologi ha risposto con scetticismo alle dichiarazioni di Osmanagić, affermando che si tratta di “semplici” formazioni naturali che si creano tramite un processo di sedimentazione ed erosione e che prendono il nome di “colline piramidali”. La risposta da parte della comunità scientifica non ha convinto l’esperto Osmanagić che, per avvalorare la sua teoria, ha affermato che l’orientamento della piramide più prominente, fosse perfettamente in linea con i punti cardinali, il che indica una forte conoscenza dell’astronomia da parte dei costruttori. Che tu voglia credere alla teoria di Osmanagić o a quella della comunità scientifica non importa, quello che è certo è che questo sito vale assolutamente la visita e mette a disposizione tante cose da fare e da vedere. Le abbiamo raccolte tutte in questa guida.

Piramidi Bosniache: cosa vedere e cosa fare

Scoprire questo sito significa lasciarsi condurre in un viaggio tra storia e mistero, fatto di teorie che si scontrano e di misteriose leggende. Al di là degli aspetti controversi, visitare questa zona a pochi chilometri da Sarajevo è anche una splendida occasione per ammirare le bellezze naturali della Bosnia ed Erzegovina. Ecco le attrazioni principali della Valle:

Piramide del Sole

La Piramide del Sole è la più prominente e la più famosa tra le presunte piramidi della valle. Secondo le teoria di Osmanagić, questa struttura è alta circa 220 metri, superando in altezza la Grande Piramide di Giza. Studi e ricerche – ancora in corso – cercano di dimostrare l’esistenza di una struttura artificiale sotto strati di terreno e vegetazione. Questa collina è stata abitata in diversi periodi storici, sulla sua sommità, infatti, ci sono tracce di una cittadella medievale con tanto di fortezza e monastero. Durante vari lavori sulla cima sono stati trovati anche resti di fortificazioni romane e altri reperti come vasellame e statuette.

Piramide della Luna

La seconda piramide in termini di grandezza è la Piramide della Luna. Alcuni scavi hanno portato alla luce quello che sembra essere un complesso di blocchi di pietra e che avvalorerebbe la teoria di Osmanagić ma che, tuttavia, continua a essere smentita dalla comunità scientifica.

Piramide del Drago

La Piramide del Drago è più piccola rispetto alle altre e va a completare il trio delle strutture principali della valle. Situata in posizione apparentemente strategica, forma un triangolo equilatero con le Piramidi del Sole e della Luna. Un dettaglio che viene citato spesso come prova di un ragionamento umano che si cela dietro queste strutture. Anche questa piramide, come le altre, è ricoperta di vegetazione.

Tunnel di Ravne

Gli studi svolti su questo sito hanno portato alla luce un complesso sistema di tunnel sotterranei – chiamati Tunnel di Ravne – e che ha contribuito ad accrescere l’aura di mistero dietro alle piramidi bosniache. Questo intricato dedalo di gallerie sotterranee si estende per diversi chilometri ed è stato oggetto di numerose spedizioni di ricerca. C’è chi sostiene che i tunnel siano collegati alle piramidi e che al suo interno si nascondano artefatti, inscrizioni e altri reperti che aspettano solo di essere scoperti.

Piramidi bosniache: strane teorie

Dettaglio di scavi archeologici

Fonte: iStock

Scavi archeologici alle piramidi bosniache

Se sei un amante del mistero e le teorie del complotto ti tengono sveglio la notte, una cosa che puoi fare nella Valle delle Piramidi in Bosnia è contemplare queste mastodontiche strutture immergendoti nelle teorie del mistero che aleggiano intorno a esse. Tra le più popolari troviamo:

  • Le origini Aliene: una delle teorie più discusse riguarda l’ipotesi che le piramidi siano state costruite dagli extraterrestri. Così come tutte le altre piramidi sparse nel mondo, sarebbero la testimonianza di una civiltà aliena che, in visita sul nostro Pianeta, ha lasciato traccia del suo passaggio.
  • Tecnologia Energetica Avanzata: una seconda teoria afferma che le piramidi siano state costruite come dispositivi energetici capaci di canalizzare e amplificare l’energia terrestre riversando nell’aria delle vibrazioni positive. Questa teoria cerca la sua controprova scientifica in alcuni studi che suggeriscono che la Valle delle Piramidi risuoni a una frequenza di 7.83 Hz, nota come Risonanza Schumann, che si crede abbia effetti positivi sul benessere umano.
  • Antica Civiltà Perduta: un’altra teoria afferma che le piramidi siano il frutto del lavoro di un’antica civiltà ormai perduta con una conoscenza avanzata dell’ingegneria e della geofisica e che abbia costruito questo sito come luogo di culto e venerazione.
  • Teorie del complotto: come tutti i fenomeni e le situazioni che  non hanno una spiegazione definitiva, anche le piramidi bosniache sono diventate oggetto delle più disparate teorie complottiste. C’è chi crede, infatti, che la ricerca sulle piramidi sia ostacolata dalle élite accademiche e dai governi mondiali i quali vogliono nascondere le verità sul passato e sul futuro della civiltà.

Infine, se non sei ancora soddisfatto, tra le cose da fare nella zona delle piramidi c’è la partecipazione a eventi e conferenze. La fondazione che sta portando avanti gli studi di questa zona organizza spesso eventi speciali e convention durante tutto l’anno

Visitare le piramidi bosniache: come fare e come arrivare

Come fare

il sito delle Piramidi Bosniache è visitabile tutto l’anno, gli orari di apertura possono variare di stagione in stagione quindi è consigliabile visitare il sito o contattare il centro visite per avere informazioni sempre aggiornate. È anche possibile accedere a visite guidate o viaggi organizzati per immergerti completamente in questo luogo dal fascino irresistibile. Uno dei punti più interessanti per la visita è, sicuramente, il Tunnel di Ravne, accessibile ai visitatori permette di esplorare le antiche gallerie e conoscere le teorie sulle loro funzioni e origini.

Come arrivare

Visoko è facilmente raggiungibile da Sarajevo, la capitale della Bosnia ed Erzegovina, che dista circa 30 chilometri. Si può arrivare in auto, autobus o treno per poi proseguire verso il sito delle piramidi il quale mette a disposizione anche diversi parcheggi nelle vicinanze.

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Egitto, nuovo volo per Luxor, la destinazione più magica

Iniziate a preparare le valigie, dal 6 ottobre 2024 sarà possibile volare facilmente verso il più grande museo a cielo aperto del mondo. Egyptair, la compagnia di bandiera dell’Egitto, inaugurerà il primo volo diretto da Milano Malpensa a Luxor. Il volo opererà ogni domenica con partenza alle 17:50 da Milano e arrivo alle 23:05, ora locale, all’aeroporto internazionale di Luxor, porta d’accesso della mitica Valle dei Re.

Il nuovo volo tra Milano e Luxor

L’Egitto è una delle mete più amate dagli italiani desiderosi di immergersi negli antichi splendori di Tebe. Finora, però, l’unico modo per arrivarci era fare scalo a Il Cairo, mentre da ottobre, grazie all’ampliamento dell’offerta su Malpensa, atterrare direttamente a Luxor sarà facile e comodo. Gli aerei di Egyptair, infatti, garantiscono un viaggio all’insegna del comfort grazie ai diversi servizi offerti come la ristorazione gratuita, per la quale sono disponibili menù per tutte le esigenze, il sistema di intrattenimento con tanti contenuti multimediali e la possibilità di portare due bagagli in stiva, oltre al bagaglio a mano.

Cosa fare e vedere a Luxor

Andare a Luxor è un sogno che si avvera per molti appassionati di storia, ma non solo. Quali sono le attività imperdibili in quello che viene considerato uno dei luoghi più magici e misteriosi al mondo? Si parte sicuramente con la Valle dei Re, tra i siti archeologici più antichi e visitati. Qui, luogo scelto per le sepolture dei sovrani del Nuovo Regno d’Egitto, il tempo sembra essersi fermato. La Valle dei Re custodisce oltre 60 tombe dei faraoni, scavate direttamente nelle pareti rocciose, tra cui la più famosa, quella di Tutankhamon, scoperta nel 1922 da Howard Carter.

Imperdibile è il Tempio di Luxor, situato proprio nel centro della città. Ogni angolo del tempio rivela dettagli affascinanti, dai bassorilievi che narrano le vittorie dei faraoni alle iscrizioni che descrivono riti e celebrazioni. Il nostro consiglio è di visitarlo la sera, quando il viale delle sfingi viene illuminato dalle torce, regalandovi un momento davvero magico. A pochi chilometri da Luxor troverete il Tempio di Karnak, la più grande costruzione templare rimasta al mondo. Qui, una delle strutture più impressionanti è la Grande Sala Ipostila, situata all’interno del Recinto di Amon-Ra, mentre per farvi un’idea della sapienza ingegneristica del tempo, potete dare un’occhiata alle rampe di costruzione utilizzate durante il processo di edificazione.

Se invece volete ammirare i manufatti originali del periodo dell’antico Egitto, dovete recarvi al Museo di Luxor, dove sono esposte statue, ceramiche e gioielli, oltre che una notevole collezione di manufatti provenienti anche dalla tomba di Tutankhamon. Le cose da fare e da vedere a Luxor sono davvero tante!

Al vostro itinerario potete aggiungere anche la Valle delle Regine che, come dice il nome stesso, rappresenta il luogo di sepoltura riservato alle regine della 19ª e 20ª dinastia, insieme a diversi principi deceduti in età infantile; il tempio funerario di Hatshepsut, progettato per ospitare le spoglie della regina Hatshepsut; i colossi di Memnone, ossia due sculture gigantesche che affiancavano l’ingresso al tempio funerario di Amenofi III; il museo della mummificazione, di piccole dimensioni, ma interessante per approfondire questa antica pratica egizia.