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Aliano e i suoi Calanchi: un paesaggio fuori dal tempo

C’è un angolo della Basilicata dove il paesaggio si trasforma in poesia visiva, dove la terra si lascia scolpire dal tempo e dove il silenzio diventa protagonista: ecco Aliano, piccolo comune della provincia di Matera, arroccato su un’altura friabile che sembra sfidare le leggi della gravità. A pochi chilometri dalla celebre Città dei Sassi, la natura si è fatta scultura e ha dato vita a un mondo sospeso tra sogno e realtà: è la terra dei calanchi.

Ma non soltanto: Aliano ha segnato la memoria di Carlo Levi, l’autore di Cristo si è fermato a Eboli, che qui visse il suo confino negli anni Trenta. È un acrocorpo incantato, come lo definiva lui, un villaggio isolato e allo stesso tempo carico di storie, simboli e paesaggi quasi lunari. Passeggiare tra i vicoli e affacciarsi sui crinali significa entrare in un’altra dimensione, dove la terra si apre in fenditure spettacolari e la luce scolpisce ogni curva del paesaggio.

Cosa sono i calanchi

Non sono semplici colline. I calanchi sono “ferite antiche nella pelle della terra”, incisioni profonde nate dall’erosione millenaria dell’acqua su terreni argillosi, poveri di vegetazione, spogli, eppure affascinanti proprio per tale inconfondibile aspetto. Si formano quando la pioggia batte senza sosta su pendii d’argilla, modellandoli in solchi affilati e paralleli, spesso disposti a ventaglio. Sembrano canyon in miniatura, architetture naturali che si muovono come onde pietrificate nel paesaggio.

Tra le varianti più curiose del fenomeno vi sono anche le cosiddette biancane: rilievi tondeggianti e cupoliformi, che si colorano di bianco per via dei sali (come il solfato di sodio) che risalgono in superficie con le piogge. Alcune forme assumono sembianze quasi lunari, altre evocano paesaggi da fiaba o da cartolina, e ogni area calanchiva è un mondo a sé.

Le caratteristiche dei Calanchi di Aliano

Quello che colpisce dei Calanchi di Aliano non è solo la straordinaria conformazione, ma anche la sensazione di trovarsi, all’improvviso, altrove. Non è raro che chi li osserva per la prima volta li paragoni ai paesaggi remoti del Dakota o della Cappadocia. Eppure siamo nel cuore dell’Italia meridionale, in una Lucania aspra e poetica, dove l’argilla bianca domina la scena e il verde è soltanto un’eco lontana tra i crinali.

Il territorio è selvaggio, scosceso, punteggiato da profonde fenditure, precipizi e valli che si intrecciano in un labirinto naturale. La vegetazione è rada, essenziale, composta da arbusti isolati che spuntano come sentinelle silenziose. Ed è proprio in questo che risiede l’incanto dei calanchi: nel loro essere territorio esposto, fragile e insieme resistente.

Ma nonostante l’aspetto brullo, i Calanchi di Aliano non sono inaccessibili. Percorsi carrabili e sentieri escursionistici li attraversano, e invitano i viaggiatori a scoprirli a piedi, in mountain bike o a cavallo. Camminare tra le pieghe della terra è un’esperienza sensoriale intensa: ogni passo racconta una storia, ogni svolta apre a nuovi orizzonti.

La strada del Parco dei Calanchi di Aliano

Sorprendenti Calanchi di Aliano

Fonte: iStock

Panorama dei Calanchi di Aliano, Matera

Il Parco dei Calanchi di Aliano offre cinque itinerari tematici che oltre a essere passeggiate nella natura, sono veri e propri viaggi nel tempo, nella memoria, nelle leggende e nelle figure che hanno segnato la storia del territorio.

Il primo sentiero è dedicato a Carlo Levi, e non potrebbe essere altrimenti. Qui si cammina sulle orme dello scrittore, nel paesaggio lunare che lo accolse durante il suo confino e che lui seppe raccontare con una sensibilità rara. È un percorso breve e accessibile a tutti, ma denso di suggestioni: gli scorci sembra riflettere le parole della sua opera e i silenzi ne amplificano la potenza.

Il secondo sentiero porta il nome di Don Luigino, ovvero Luigi Magalone, il Podestà di Aliano. È un itinerario più vario, che alterna salite e discese, e conduce fino al fosso Vituri, dove le acque si raccolgono e disegnano nuove geometrie. In questa zona, sabbiosa e umida, crescono rigogliose le tamerici, mentre il paesaggio si fa più intimo, quasi segreto.

Il terzo sentiero racconta la storia di Don Trajella, un prete dalla personalità complessa, simbolo di un clero spesso intrappolato in una quotidianità senza scosse. Si tratta di un percorso del silenzio e della vastità, dove si cammina lungo crinali panoramici, tra uliveti e campi solitari, fino a sentirsi parte integrante di un universo sospeso.

Il quarto sentiero è forse il più magico. Dedicato a Giulia, la “Santarcangiolese”, una sorta di strega contadina ritratta da Levi come una donna potente, conoscitrice di erbe e incantesimi, padrona di formule capaci di guarire o maledire. Camminare qui vuol dire entrare in un mondo di leggende e misteri, dove la natura stessa sembra vibrare di antichi sortilegi.

Infine, il quinto sentiero è il più impegnativo, ma anche quello che scava più a fondo nella storia di Levi e nei luoghi del suo racconto. Si arriva fino alla “casa de malato”, dove lo scrittore si recò per curare un uomo del posto. Il sentiero è dedicato ai due medici locali, Milillo e Gibilisco, simboli (nel pensiero di Levi) della piccola borghesia che ostacolava ogni possibilità di riscatto sociale e culturale.

Altri calanchi in Italia

I Calanchi di Aliano non sono gli unici esempi di questo sorprendente fenomeno geomorfologico. L’Italia, grazie alla sua conformazione geologica, custodisce numerose aree calanchive sparse lungo tutta la dorsale appenninica.

In Basilicata, accanto ad Aliano, un altro luogo di straordinario interesse è la Riserva di Montalbano Jonico, considerata un unicum a livello internazionale per la sua valenza geologica e paleontologica. In Emilia-Romagna, i calanchi scolpiscono il paesaggio del Parco regionale dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell’Abbadessa, per vedute a dir poco mozzafiato.

La Toscana, con le sue Crete Senesi e la Val d’Orcia, vanta uno scenario altrettanto incredibile: colline modellate come sculture, con sfumature che variano dal grigio all’ocra. Sull’Adriatico, le colline di Marche e Abruzzo ospitano le forme più classiche dei calanchi, mentre nei pressi di Atri, in Abruzzo, spicca una riserva naturale interamente dedicata a queste formazioni.

Anche la Sicilia, nella zona di Caltagirone (famosa per la ceramica), conserva una porzione di paesaggio scolpito dai calanchi, a testimonianza di come l’eccezionale fenomeno abbia lasciato segni profondi da nord a sud.

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Imma Tataranni 4, le location iconiche della fiction Tv RAI

Vanessa Scalera torna su Rai 1 a partire da domenica 23 febbraio nei panni di Imma Tataranni. La quarta stagione di Imma Tataranni – Sostituto Procuratore, tratta dai romanzi di Mariolina Venezia, promette nuovi colpi di scena e scenari da sogno.

La trama

La storia riprende dopo gli eventi della terza stagione, quando Calogiuri, in coma e pronto per essere trasferito in un centro specializzato a Venezia, sorprende tutti risvegliandosi all’improvviso. Tuttavia, la sua memoria sembra svanita, e il ricordo della relazione con Imma è completamente cancellato.

Nel frattempo, il matrimonio tra Imma e Pietro è sempre più fragile, segnato da tradimenti e incomprensioni. Oltre a Calogiuri, un nuovo personaggio farà vacillare ancora di più le certezze della protagonista. In parallelo, anche Valentina, la figlia di Imma, assume un ruolo più centrale: dopo aver abbandonato gli studi, ritorna a Matera e si trova a confrontarsi con la crisi familiare.

Le location della quarta stagione

La quarta stagione di Imma Tataranni è stata girata in Basilicata, con Matera come fulcro narrativo e scenografico. Le riprese hanno toccato anche la Val d’Agri, toccando alcuni dei borghi più suggestivi della regione, tra cui Marsicovetere, Marsico Nuovo, Viggiano e Abriola.

Matera

Matera, una delle città più antiche del mondo, è il cuore pulsante della fiction. I suoi celebri Sassi, dichiarati Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO nel 1993, offrono uno scenario unico e senza tempo. I quartieri del Sasso Caveoso e del Sasso Barisano, con le loro abitazioni scavate nella roccia, creano un’atmosfera suggestiva e affascinante. Le chiese rupestri, come Santa Maria de Idris e San Pietro Barisano, aggiungono un tocco mistico.

Matera, scelta anche da registi internazionali per la sua scenografia naturale, ha visto negli ultimi anni una crescente attenzione turistica, culminata nel titolo di Capitale Europea della Cultura 2019: è un intreccio di storia e modernità, con locali accoglienti, ristoranti tipici e botteghe artigianali che donano uno spaccato genuino della cultura lucana.

Marsicovetere

Scorcio del borgo di Marsicovetere

Fonte: iStock

Veduta panoramica di Marsicovetere

Marsicovetere si erge su una collina che domina la Val d’Agri e vanta una veduta eccezionale sulla vallata sottostante.

Il centro storico è un piccolo gioiello di architettura medievale, con vicoli stretti, case in pietra e antiche chiese che custodiscono secoli di storia. La Chiesa di San Giovanni Battista e il Palazzo Pignatelli sono due delle principali attrazioni del borgo, testimoni di un passato ricco di cultura e tradizioni.

Il borgo è circondato da una natura lussureggiante, con boschi e sentieri che offrono possibilità di escursioni e passeggiate panoramiche. In inverno, la vicina stazione sciistica del Monte Volturino attrae gli amanti degli sport sulla neve e rende Marsicovetere una meta perfetta in ogni stagione.

Marsico Nuovo

Adagiato su tre colline, Marsico Nuovo è un borgo che custodisce un patrimonio storico e artistico di grande valore. Le stradine lastricate conducono a palazzi nobiliari, chiese e antichi conventi, tra cui la Cattedrale di San Giorgio, custode di pregevoli opere d’arte.

Il centro storico è stato valorizzato con il progetto del Borgo Albergo, che permette ai visitatori di soggiornare in abitazioni storiche perfettamente restaurate e di vivere una vacanza a pieno contatto con il territorio

Marsico Nuovo è anche una porta d’accesso al Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, una vasta area protetta che pullula di sentieri per il trekking e scorci indimenticabili sulla natura incontaminata.

Viggiano

Panorama di Viggiano

Fonte: iStock

Vista panoramica di Viggiano

Viggiano è quel luogo dove la musica e la spiritualità si intrecciano.

Il paese è celebre per la tradizione nella costruzione delle arpe e per il legame con la Madonna Nera, la cui statua viene portata in processione ogni anno fino al Santuario del Sacro Monte che, immerso nella quiete della montagna, è una delle mete di pellegrinaggio più importanti della Basilicata.

Oltre al valore religioso e culturale, Viggiano è una rinomata località sciistica grazie alla Montagna Grande di Viggiano, con piste per sciatori di ogni livello. In estate, la montagna si trasforma in un paradiso per gli escursionisti, con sentieri che attraversano boschi e panorami spettacolari sulla valle.

Abriola

Abriola è conosciuto come il borgo di San Valentino, il santo degli innamorati, a cui è dedicata la chiesa principale. Il centro storico è un incantevole dedalo di stradine e case in pietra, dove il tempo sembra davvero essersi fermato. Tra le attrazioni più interessanti, spiccano proprio gli affreschi medievali della Chiesa di San Valentino, che raccontano la vita del santo in una narrazione visiva di grande impatto.

Il territorio di Abriola sorge nell’abbraccio di una natura selvaggia e affascinante, dominata dal monte Pierfaone che propone sentieri per escursioni e un’importante stazione sciistica, frequentata dagli appassionati degli sport invernali. D’estate, i boschi e le valli diventano invece la tappa ideale per passeggiate e picnic immersi nel verde.

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Matera e il suo Presepe Vivente: magia delle feste, luce e bellezza tra i Sassi

Uno dei luoghi comuni che, più spesso, si sentono quando si parla di Matera, capoluogo della Basilicata, è che quella città sembra proprio un presepe a grandezza naturale. Non passa anno che i riflettori non puntino le proprie luci su Matera e la sua bellezza: molti film hanno scelto proprio i Sassi come scenografia. E come dare loro torto?

Quando si ammira il panorama sui celebri Sassi, per esempio, l’immagine di un presepe è quanto più vicino ci possa essere. Quella città che l’intero mondo invidia all’Italia è un luogo magico tutto l’anno. Lo diventa ancora di più nel periodo festivo, fino ai primi giorni di gennaio, perché – per davvero – si trasforma in quel presepe che molti immaginano guardandola. Il Presepe Vivente di Matera è un evento imperdibile e un’ottima ragione per fare un viaggio di un paio di giorni in Basilicata.

Quando si svolge: giorno e orari

L’edizione di quest’anno del Presepe Vivente di Matera è la quattordicesima e si terrà dal 7 dicembre 2024 al 5 gennaio 2025. L’evento sarà fruibile solo in date precise comprese in questo periodo. Ecco quando potervi assistere:

  • Dicembre: 7,8, 14, 15, 21, 22, 28 e 29
  • Gennaio: 4 e 5 gennaio

Gli orari del Presepe Vivente di Matera 2024 non sono specificati con esattezza, poiché l’evento è strutturato a fasce orarie che possono variare in base alle prenotazioni. Tuttavia, l’accesso è generalmente previsto nel pomeriggio e nella serata, per sfruttare proprio il buio naturale che fa da contrasto naturale alle luci dell’evento.

È consigliabile arrivare con almeno 15 minuti di anticipo rispetto all’orario prenotato per gestire il flusso di visitatori.

Il presepe vivente tra i Sassi di Matera

Fonte: iStock

La scenografia naturale del Presepe Vivente di Matera

Biglietti e prenotazioni

La prima informazione da sapere per organizzare un viaggio per vedere il Presepe Vivente di Matera è che è obbligatorio prenotare. La cosa migliore, dati i giorni limitati di presenza dell’evento in città, è organizzarsi con un buon anticipo e, sicuramente, non improvvisare. Si prenota attraverso il sito ufficiale dell’evento.

I biglietti costano 12€ per gli adulti e 5 € per i bambini tra 6 e 10 anni, mentre i minori di 6 anni entrano gratuitamente. L’ingresso è gratuito per i residenti di Matera e per le persone con disabilità, che potranno visitare il Presepe Vivente con un accompagnatore.

L’accessibilità del Presepe Vivente di Matera

Considerata la struttura fisica dei Sassi di Matera, è stato fatto il possibile per rendere accessibile l’area del Presepe Vivente, in modo che tutti possano godere della bellezza di questo evento, siano esse persone disabili, famiglie che girano con passeggini o viaggiatori autonomi ma con ridotta mobilità.

Una fascia oraria speciale, dalle 14:30 alle 15:30, è dedicata alle persone con disabilità per garantire un’esperienza accessibile e confortevole per tutti. È stato creato, infatti, un vero e proprio percorso inclusivo, adatto a ogni tipo di disabilità, fisica o psichica. La visita inclusiva dura circa un’ora.

Ci sono due informazioni fondamentali per chi intende effettuare il percorso inclusivo: non ci sono bagni adatti ai disabili lungo l’itinerario e non ci sono punti di ristoro. Eventuali altre informazioni a riguardo sono sempre reperibili sul sito ufficiale del Presepe Vivente.

La storia del Presepe Vivente di Matera

La città di Matera ha iniziato a valorizzare il proprio patrimonio culturale negli Anni ’80, quando è cominciata la promozione turistica dei Sassi. Proprio in quel periodo, complice il successo di alcuni eventi estivi, si pensò di iniziare a creare qualcosa che desse concretezza al tanto diffuso luogo comune de “Matera sembra un presepe“. Il primo presepe vivente tra i Sassi di Matera venne realizzato da dei volontari locali che riscontrarono subito un ottimo successo.

Anno dopo anno, l’evento è cresciuto e ha attirato in città sempre più visitatori, facendo emergere l’esigenza di creare qualcosa di studiato, strutturato, che potesse essere quasi al pari di una rappresentazione teatrale vera e propria. Furono, così, introdotte le tematiche diverse, scelte di anno in anno e utilizzate come leitmotiv per costruire tutta l’esperienza portata in scena tra i Sassi.

Informazioni per il Presepe Vivente di Matera

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Matera con le luci di Natale

Il tema del 2024

Il Presepe Vivente di Matera si ispira, ogni anno, a un tema diverso. Quello scelto per il 2024 è “Il Presepe d’Italia: Luce sul Futuro”. Come dice il nome stesso della tematica, l’evento di quest’anno utilizza la luce per creare un’esperienza capace di farsi ricordare. Saranno utilizzati giochi di luci, proiezioni 3D e videomapping per arricchire l’esperienza visiva.

Il Natale è un periodo in cui si celebra, in molti modi diversi, il ritorno della luce e il Presepe di Matera fa proprio centro con il tema di quest’anno che vuole proprio portare nel mondo una scintilla di speranza e serenità, elementi chiave per tracciare la strada che ci porta a immaginare un futuro migliore.

Il Presepe Vivente si conferma sempre una delle tradizioni natalizie più  importanti d’Italia. Al di là dell’atmosfera che riesce a creare, esso è molto più di evento natalizio per la città e tutti i suoi abitanti: è un’occasione per celebrare la propria identità culturale e la forte devozione religiosa.

Il percorso di visita

L’esperienza del Presepe Vivente di Matera si snoda in circa un chilometro e mezzo di strada, attraverso alcuni degli angoli più incantevoli e degni di nota della città. Matera si trasforma nella Palestina di 2000 anni fa, facendo rivivere momenti quotidiani come la rappresentazione di vecchi mestieri fino ad arrivare a un istante eccezionale come quello della Natività.

Da tradizione, le rappresentazioni che si incontrano lungo il percorso sono divise in tre grandi aree:

  • La vita contadina, immancabile in ogni presepe (anche in quello delle nostre case)
  • Episodi tratti dal Vangelo, per sottolineare la solennità dell’evento
  • La Natività vera e propria: pur trattandosi di una scena tratta dal Vangelo, data la sua importanza, la Natività costituisce un momento a sé della visita al Presepe Vivente di Matera.

Uno dei luoghi che fa da scenografia al Presepe Vivente di Matera è il Sasso Caveoso, una delle due aree più celebri e più ammirate dei Sassi di Matera che, va ricordato, sono Patrimonio UNESCO dal 1993. Il percorso prevede che si cammini tra Sasso Caveoso e Sasso Barisano, lungo un percorso appositamente segnalato e illuminato.

Per dare vita al Presepio Vivente di Matera si sono resi disponibili ben oltre duecento persone tra figuranti, attori di teatro, tecnici, appassionati e professionisti di rievocazione storica che arrivano in Basilicata da tutta Italia proprio per interpretare in modo unico e speciale il tema scelto e dare vita così a una rappresentazione significativa e pronta a lasciare il segno negli occhi e nell’anima dei visitatori.

Consigli utili per visitare il Presepe Vivente di Matera

Visitare i Sassi di Matera, anche al di fuori del periodo festivo, è sempre un’ottima idea ma richiede un po’ di preparazione di base. In primis, scegli le scarpe giuste: la struttura dei Sassi è particolare e lo sono le strade da fare per esplorare quella bellezza unica al mondo. Scegli delle scarpe robuste e con una buona suola, a maggior ragione vista la stagione invernale, durante la quale potresti trovare il fondo stradale un po’ umido.

Ci sono molti luoghi dove mangiare qualcosa di tipico e delizioso a Matera: informati in anticipo, in modo da trovare posto per aggiungere anche un pizzico di gastronomia lucana alla tua visita al presepe vivente.

Se arrivi con la tua auto, informati bene su dove poter parcheggiare e se la sosta è a pagamento o no. Una dei regali più belli che puoi farti è trascorrere almeno una notte a Matera, magari proprio in uno dei molti luoghi dove dormire tra i Sassi. Così potrai godere della bellezza del Presepe Vivente e sentirti, allo stesso tempo, parte integrante di quella magica atmosfera.

Ricordati, inoltre, che la tua visita al Presepe Vivente coincide anche con molti altri eventi natalizi organizzati in città. Uno fra tutti è il Villaggio di Babbo Natale, con tanto di mercatini festivi pronti ad accoglierti.

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Natale a Matera, cosa fare e cosa vedere nella Città Patrimonio Unesco

Matera durante il periodo natalizio si trasforma in una città da fiaba, dove il fascino senza tempo dei Sassi si fonde con la magia delle Feste.

Dichiarata Patrimonio dell’Umanità e celebre per il suo paesaggio unico al mondo, diventa davvero speciale a dicembre, quando le antiche vie si illuminano e l’atmosfera riscalda il cuore di piccoli e grandi tra mercatini artigianali, presepi viventi che raccontano la Natività tra le rocce millenarie, e concerti nelle suggestive chiese rupestri.

Cosa fare a Matera a Natale

A Natale, Matera diventa un vero e proprio presepe a cielo aperto, avvolta nelle calde luminarie e in un’atmosfera che riecheggia antiche tradizioni. La città dei Sassi si riempie di vita, di colori, di musica, e di momenti indimenticabili che la rendono una meta magica per chiunque desideri un’esperienza natalizia autentica e senza tempo.

Ecco, allora, alcune attività imperdibili per vivere Matera con tutta la gioia che le Festività di fine anno portano con sé.

Una visita al Matera Christmas Village

Passeggiare per i mercatini di Natale a Matera è come entrare in un piccolo villaggio incantato. Nella cornice della centralissima Piazza Vittorio Veneto, le bancarelle espongono decorazioni natalizie, piccoli presepi, e pezzi unici dell’artigianato locale. Gli aromi dei dolci natalizi riempiono l’aria e invitano a fare una pausa golosa: impossibile resistere al richiamo dei calzoncelli, ripieni di castagne e cioccolato, o alla fragranza della cicerchiata, dolce tipico fatto di piccole palline di pasta dorata e miele.

Non mancano la Casa di Babbo Natale, Lego Story, coinvolgenti spettacoli di artisti di strada, canti natalizi e il dolce suono della zampogna.

Il Presepe Vivente nei Sassi

Santa Maria de Idris, Matera

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Chiesa rupestre di Santa Maria de Idris

Uno dei momenti più suggestivi del Natale a Matera è senza dubbio il percorso del Presepe Vivente nei Sassi: immagina di camminare tra le antiche grotte dei Sassi, illuminate da lanterne e fiaccole, e di trovarvi all’improvviso immerso in una scena di Gerusalemme: oltre 200 figure in costume ripropongono la Natività e scene di vita quotidiana di duemila anni fa. E, per rendere tutto ancora più affascinante, le voci degli interpreti e i canti natalizi risuonano dal centro storico e attraversano il sasso Barisano e il sasso Caveoso.

L’edizione 2024 andrà in scena nei giorni 7, 8, 14, 15, 21, 22, 28, 29 dicembre 2024 e 4, 5 gennaio 2025.

Il Concerto di Natale

Sulla sommità della Civita, il Duomo, o Cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant’Eustachio, il 22 dicembre 2024 ospita l’emozionante concerto natalizio a cura dell’Orchestra Sinfonica di Matera, “Oratorio di Noel” di Camille Saint-Saens.

Un evento di musica classica di sicuro impatto, con ingresso gratuito, dalle ore 20.30 alle 22.00.

Degustazione di specialità locali

A Natale, Matera diventa anche una festa per il palato. Da non perdere la crapiata, una zuppa di legumi e cereali che racconta le origini contadine di questa terra, e le focacce, sempre fresche e profumate. Per i più golosi, i dolci natalizi come i panzerotti dolci, le cartellate e i struffoli portano con sé i sapori del Natale.

I ristoranti storici dei Sassi, con gli ambienti scavati nella roccia, creano un’atmosfera intima e accogliente. È un piacere sedersi a tavola in un luogo così suggestivo e condividere il calore delle feste e un’esperienza che riscalda il cuore e appaga tutti i sensi.

Matera a Natale, i luoghi più simbolici

luci natalizie matera

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Calde luci natalizie a Matera

Matera è una città che vive e respira la propria storia, e a Natale ogni angolo sprigiona sensazioni che rimangono impresse nel cuore. Esplorarne i luoghi simbolo in questo periodo significa scoprire un patrimonio plasmato da scorci millenarie, maestosi monumenti e panorami straordinari.

Passeggiando tra il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso, i due antichi quartieri scavati nella pietra, si ha la sensazione di essere catapultati in un’altra epoca, sospesa tra realtà e sogno: i vicoli, le piazzette, e le scale sembra raccontare storie di antiche famiglie, di mestieri ormai scomparsi, di tradizioni che resistono fiere. Osservando le case-grotte e le piccole chiese rupestri, ci si accorge inevitabilmente di quanto profondo e autentico sia lo spirito di Matera.

Nel punto più alto sorge la Cattedrale in stile romanico-pugliese, costruita nel XIII secolo da cui si gode di una vista mozzafiato sui Sassi: l’interno affascina per gli affreschi e il soffitto ligneo decorato; altra chiesa da non perdere è San Pietro Caveoso, su un promontorio spettacolare che domina la Gravina, risalente al XVI secolo.

Non si può non rimanere affascinati dalle chiese rupestri, tra cui spiccano Santa Lucia alle Malve, San Pietro Barisano e Santa Maria de Idris. Scavate nella roccia e impreziosite da affreschi bizantini, rappresentano il cuore della spiritualità antica materana.

E che dire del Belvedere di Murgia Timone, sull’altopiano di fronte ai Sassi, punto panoramico da cui Matera appare in tutta la sua bellezza, specialmente al tramonto?

Un’esperienza autentica e immersiva attende poi chi visita la Casa Grotta di Vico Solitario, abitazione dei Sassi trasformata in museo dove respirare la vita quotidiana fino agli anni ’50. Il MUSMA (Museo della Scultura Contemporanea di Matera) rappresenta un’altra sorprendente tappa. Tra le sale di Palazzo Pomarici, ospita sculture e installazioni di artisti italiani e internazionali.

Sotto Piazza Vittorio Veneto, invece, si cela il Palombaro Lungo, una cisterna gigantesca scavata nella roccia che testimonia l’ingegnosità dei sistemi idrici della Matera antica. In centro città, da non perdere anche Piazza San Francesco e la Chiesa di San Francesco d’Assisi ristrutturata in stile barocco, capolavoro architettonico con splendido altare e pregevoli affreschi.

Il clima di Matera a Natale

Le temperature di Matera in questo periodo si aggirano solitamente tra i 5°C e i 12°C, regalando giornate in cui il cielo può alternare momenti di sole a nubi. La sera, l’aria si fa più fresca, e richiede giacche calde e sciarpe avvolgenti.

L’ideale è vestirsi a strati, in modo da potersi adattare con facilità agli sbalzi di temperatura tra il giorno e la sera. Mentre il pomeriggio potrebbe bastare un cappotto leggero, la sera si apprezza un giaccone più pesante, guanti e cappello, soprattutto quando si cammina lungo i vicoli dei Sassi, dove l’umidità delle antiche pietre rende l’aria ancora più frizzante.

Come muoversi a Matera a Natale

Nel centro storico di Matera è in vigore una Zona a Traffico Limitato (ZTL): per i visitatori, la scelta migliore è quella di lasciare l’auto in uno dei parcheggi ai margini del centro, come il Parcheggio Via Lucana o il Parcheggio Piazza Matteotti, entrambi facilmente raggiungibili a piedi o con i mezzi pubblici.

Per chi preferisce muoversi senza auto, Matera offre un servizio di trasporto pubblico ben collegato alle aree di interesse che sono perfette da percorrere a piedi.

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Mercatini di Natale di Matera, Basilicata: date e info

Ci siamo: stiamo per entrare definitivamente nel periodo natalizio, quel momento dell’anno fatto di migliaia di luci, atmosfere calde (anche se il tempo è freddo), e tanti, tantissimi eventi a tema in giro per tutta Italia. Tra gli appuntamenti da non perdere ci sono i mercatini di Natale di Matera, e in questo articolo scopriremo insieme tutte le informazioni che occorre sapere.

Mercatini di Natale di Matera 2023/2024

Matera, in Basilicata, è un piccolo-grande capolavoro. Detta anche “Città dei Sassi”, è stato il primo sito dell’Italia meridionale a ricevere il riconoscimento di Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, assegnato nel 1993, e in più la città è stata designata Capitale europea della cultura nel 2019.

Una meraviglia italiana ma che ormai è conosciuta in tutto il mondo, e i cui unici profili catapultano direttamente in una fiaba antica. Sì, perché in qualsiasi giorno dell’anno Matera riesce a far sognare gli ospiti di ogni età, ma è altrettanto vero che a Natale tutto diventa ancor più speciale, tanto da diventare uno di quei luoghi da visitare per forza.

Mercatini, Villaggio di Babbo Natale, Presepe Vivente e molto altro ancora, rendono questo angolo d’Italia una bomboniera in festa. E quest’anno sarà possibile visitare tutto ciò dall’1 dicembre 2023 fino al 7 gennaio 2024.

Dove si svolgono i mercatini e cosa comprare

Dall’1 dicembre al 7 gennaio la Città dei Sassi si trasformerà nel Matera Christmas Village: nella centralissima Piazza Vittorio Veneto, si potranno esplorare i mercatini di Natale in cui trovare i prodotti tipici e tradizionali, artigianato natalizio, oggettistica, idee regalo e naturalmente vin brulé e castagne.

Uno spettacolo di luci, colori, sapori ed emozioni uniche, perché tutto si svolgerà in una città che è un vero gioiello scavato nella roccia, una condizione che sembra voler trasportare il visitatore indietro nel tempo. Il tutto mentre ogni angolo cittadino è impreziosito da splendide luminarie natalizie.

Le novità del Natale 2023/2024

Il Natale di Matera è davvero magico e il programma di questa edizione prevede anche tantissime novità da non perdere. Oltre alla classica Casa di Babbo Natale con Santa Claus, gli elfi, l’ufficio postale e la slitta, la città si riempirà di spettacoli con artisti di strada, fontane danzanti, concerti di Babbi Natale, canti Natalizi e persino la calata di Babbi Natale.

Non mancherà il tradizionale presepe in cartapesta, ma anche la possibilità di partecipare al teatro di burattini di antica tradizione. E poi ci sarà il divertimento grazie alla tombolata in piazza e il gioco dell’oca, così come tante attrazioni adatte ai più piccoli.

Il presepe vivente di Matera

Uno degli appuntamenti più importanti del Natale di Matera è il suo Presepe Vivente nei Sassi, e non c’è da sorprendersi: è un evento di pura magia.

Al calar della sera, le luci dei Sassi di Matera si accenderanno dando vita a uno scenario suggestivo e unico nel suo genere. E proprio lì tantissimi diversi figuranti rappresenteranno alcune delle più importanti scene narrate nella Bibbia.

Giunto alla sua 13° edizione, quest’anno avrà il titolo di “Il presepe d’Italia: pane e pace”, e potrà essere visitato nei giorni 8, 9, 10, 16, 17, 29 e 30 dicembre e poi ancora il 5 e il 6 gennaio.

Ben 4 km di percorso che partiranno dal centro storico, attraversando il sasso Barisano ed il sasso caveoso, con oltre 200 presenze tra attori professionisti, figuranti, rievocatori storici e compagnie teatrali provenienti da tutta Italia. Il prezzo del biglietto intero sarà di 11 euro, ridotto 5, mentre sarà gratuito per i bambini fino a 5 anni.

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Visitare Craco, la città fantasma in provincia di Matera

Abbandonata nel 1963 dopo una disastrosa frana, la città fantasma di Craco, in provincia di Matera, attira migliaia di turisti ogni anno. Molti di coloro che si spingono fino a Craco sono cinefili: il paese fantasma, infatti, è stato scelto in passato come set cinematografico da numerosi registi.

Craco nel cinema

Primo fra tutti Francesco Rosi, che proprio qui girò alcune scene del film “Cristo si è fermato a Eboli” nel 1979, nel cui manifesto campeggia proprio l’immagine di Craco. I visitatori possono ammirare il panorama che si apre a valle del paese e riconoscere il luogo dove, nel film, si incontrano due personaggi, nel ruolo di confinati nella cittadina come il protagonista Gian Maria Volonté nei panni di Carlo Levi.

O l’antica torre normanna che, dai suoi 20 metri d’altezza, domina la valle, a oggi scalfita solamente da un fulmine ma, per il resto, perfettamente conservata nonostante frane e smottamenti del terreno.

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Fonte: 123rf

Panorama del borgo abbandonato di Craco

Ma il fascino di questo luogo ha ispirato anche Mel Gibson, che vi ha ambientato il suicidio di Giuda, la scena clou del film “The Passion” del 2004. Craco non poteva non comparire, inoltre, in “Basilicata coast to coast“, il film del 2010 di Rocco Papaleo, nonché, come ogni paese fantasma che si rispetti, in un film horror americano, mai arrivato in Italia.

La storia del borgo fantasma

Le prime tracce di Craco sono legate ad alcune tombe risalenti all’VIII secolo a.C.. Così come altri centri abitati vicini, si ipotizza che possa aver offerto riparo ai coloni greci di Metaponto, trasferiti in collina forse per sfuggire alla malaria che imperversava in pianura. La prima testimonianza del nome risale al 1060, quando il territorio venne sottoposto all’autorità dell’arcivescovo Arnaldo di Tricarico, che lo chiamò Graculum ovvero “piccolo campo arato”.

Il centro storico di Craco

Il soprannome di “città fantasma” è legato a quanto accaduto negli Anni ’60. Fu abbandonato a causa del progredire di una frana tra il 1959 e il 1972. Nei secoli precedenti si erano verificati anche dei terremoti. Non essendo più sicuro, la popolazione si trasferì a Craco Peschiera, mentre alcuni abitanti risiedono ancora oggi nel nuovo rione contiguo al centro storico.

Cosa vedere a Craco

Durante i due anni di pandemia, il borgo abbandonato di Craco è stato off limits, ma ora è tornato a essere accessibile ai turisti che possono addentrarsi nel “Parco museale scenografico” di Craco Vecchia. Se nel 2019 i visitatori erano stati circa 25mila, ora ne sono previsti almeno il doppio che possono essere accompagnati tra gli stretti vicoli del borgo, indossando un caschetto protettivo sulla testa, dai giovani volontari del posto.

Craco, una chiesa abbandonata

L’interesse di tanti visitatori ha portato alla creazione del Museo Emozionale di Craco (MEC), allestito nell’antico monastero di San Pietro, che include una sala proiezioni e un archivio digitale storico, cinematografico e della memoria.

Oggi a Craco c’è anche un Atelier dell’arte e del cinema, sorto nell’ex scuola, dove è possibile prendere parte a laboratori d’arte, cinematografici, nonché degustare prodotti tipici del territorio. Vi è anche una foresteria di supporto per le attività artistiche creative.

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Quando visitare Craco

Il parco è aperto tutti i giorni dal 1° aprile al 31 ottobre, dalle 10 alle 18. Dal 1° novembre al 31 marzo, invece, può essere visitato solo nei fine settimana e nei giorni festivi, dal venerdì alla domenica, dalle 10 alle 15.