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Viaggio alla Canarie, le piscine naturali più belle

Le Canarie sono dei paradisi in terra, un arcipelago spagnolo situato al largo della costa Nord-Occidentale dell’Africa che anche d’inverno riesce a regalare giornate in cui sembra di stare in piena estate. Di origine vulcanica, sono lambite dalle fresche e potenti acque dell’Atlantico che, grazie alla sua potenza, riesce a creare dei piccoli angoli di pura bellezza e tranquillità: le piscine naturali.

Le piscine naturali delle Canarie

Partiamo col dire che le Canarie si compongono di 7 isole maggiori, diverse ed affascinanti, e numerosi isolotti minori. Andando più nel dettaglio, Tenerife, Gran Canaria, Fuerteventura, Lanzarote, La Palma, El Hierro e La Gomera sono delle perle naturali ricchi di fascino, vegetazione lussureggiante e splendidi paesaggi.

Famose per le spiagge di sabbia nera, i litorali di sabbia bianca e le scogliere frastagliate, il loro clima eccezionale permette di praticare sport acquatici, windsurf, immersioni subacquee e molto altro ancora, come concedersi momenti di relax in favolose piscine naturali. Vere e proprie pozze d’acqua che spesso si sono formate a causa di eruzioni vulcaniche e che si rivelano anche ideali per il benessere: l’acqua dell’Atlantico è ricca di elementi benefici per il corpo umano come sali minerali, magnesio, iodio, litio, zinco e altro.

Le piscine naturali di Tenerife

Iniziamo questo viaggio alle Canarie da Tenerife, l’isola più visitata dell’arcipelago ricca di parchi naturali e spiagge da sogno. Da queste parti le piscine naturali si trovano soprattutto nella zona Nord. Raccontarvele tutte diventerebbe particolarmente complesso, per questo ne abbiamo selezionate due che sono più che affascinanti.

La prima di cui vi vogliamo parlare è El Caletón de Garachico che è situata vicino al bellissimo castello di San Miguel. Emblema dell’eruzione che rase al suolo Garachico nel 1706, si distingue per essere un’area di pura lava che combina armoniosamente le insenature del mare aperto con le tranquille pozze naturali. Qui si potrà godere della rigenerazione donata dall’oceano e contemporaneamente ammirare uno dei centri storici più belli delle Canarie.

El Caletón de Garachico tenerifle

Fonte: iStock

El Caletón de Garachico, Tenerife

Molto interessante è anche Charco del Viento, un’area piuttosto frequentata in quanto è composta da ben 4 piscine naturali. Una delle più belle è La Guancha.

Le piscine naturali di Fuerteventura

Voliamo poi a Fuerteventura, un vero paradiso per gli amanti del mare in quanto vanta oltre 150 spiagge strepitose di sabbia bianca o di sabbia nera. Non sono da meno le sue piscine naturali come Puertito de Lobos che un tempo era il parco giochi dei leoni marini. Oggi, invece, è una meraviglia della natura situata su un isolotto con vista su Fuerteventura. Una vera e propria perla dell’Atlantico in cui prendono vita diverse preziose piscine naturali dall’azzurro cristallino.

Non da meno è Aguas Verdes a Betancuria con ben sei chilometri di pozze e insenature aperte al mare. Insieme al sole e all’acqua, potrete ammirare persino gli scoiattoli del posto, attrattiva che si aggiunge ai grandi granchi che popolano gli scogli.

Le piscine naturali di Gran Canaria

Voliamo poi a Gran Canaria che vanta oltre 500 spiagge e bellissimi villaggi tradizionali. Tra le sue piscine naturali più affascinanti vi citiamo Los Charcones, una pozza doppia e di grandi dimensioni ubicata nel nord dell’isola.

Non meno affascinanti sono le piscine naturali di Roque Prieto, vicino a Santa María de Guía, dove poter comprendere il vero significato della parola “sconnettersi”. A sorprendere particolarmente è che sono due pozze naturali dove immergersi in bagni tranquilli su una costa di mare impetuoso.

Roque Prieto gran canaria

Fonte: iStock

Roque Prieto, Gran Canaria

L’acqua cristallina, tra le altre cose, mostra un favoloso fondale roccioso, oltre al fatto che questa zona si trova accanto alle estese coltivazioni delle celebri banane delle Canarie.

Le piscine naturali di Lanzarote

Lanzarote sfoggia incredibili paesaggi vulcanici che stregano chiunque. Famosa per le sue spiagge di sabbia nera e i paesaggi lunari, è probabilmente l’isola più desiderata dagli amanti del mare. Tra le sue piscine naturali migliori meritano una menzione Punta Mujeres e Los Charcones de Lanzarote.

La prima si distingue per essere un tratto di ben due chilometri in cui prendono vita diverse piscine naturali, due delle quali ben protette dal mare aperto. Si trovano nel Nord-Est dell’isola e la mano dell’uomo si avverte riflessa solo in alcune scalinate e nelle zone per prendere il sole.

Le seconda, invece, si trovano al Sud di questa perla dell’Atlantico e più o meno nei pressi della meravigliosa Playa Blanca. Sono spettacolari, ma è necessario essere a conoscenza che l’accesso è un po’ complicato in quanto dipende delle condizioni del mare.

Le piscine naturali di La Palma

È il momento di scoprire La Palma, un’isola ultimamente nota a causa dell’eruzione vulcanica iniziata il 19 settembre e durata tre mesi. Ma nei fatti La Palma è molto di più: un micromondo dai paesaggi naturali incontaminati, i sentieri e i panorami infiniti.

Charco Azul offre una possibilità diversa e singolare per godersi il mare: una pozza naturale di grandi dimensioni e riparata dalle onde, ma anche con una piscina infantile con fondo levigato, una piccola cascata e molto altro ancora, tanto da vincere persino la bandiera Ecoplayas 2013.

Charco Azul la palma

Fonte: iStock

Charco Azul, La Palma

Molto bella anche la zona denominata la Fajana di Barlovento con le sue tre bellissime piscine naturali. Un paradiso in cui passare da una piscina all’altra e ricco di sentieri.

Le piscine naturali del La Gomera

La Gomera è un’isola che lascia senza fiato e, soprattutto, poco esplorata. Chi è in cerca di piscine naturali da sogno deve dirigersi verso Charco del Conde nella Valle Gran Rey, uno degli angoli più belli e più ricchi di contrasti di tutte le Canarie.

Una meravigliosa piscina naturale in grado di rendere felici sia adulti che bambini.

Le piscine naturali di El Hierro

Terminiamo questo viaggio alle Canarie presso El Hierro, un vero paradiso per gli amanti delle immersioni, e anche l’isola più piccola e selvaggia dell’arcipelago.

Qui le piscine naturali sono davvero numerose, ma tra le imperdibili senza ombra di dubbio c’è Charco Azul, uno dei posti per fare il bagno più spettacolari e accattivanti dell’isola. A proteggere i bagnanti c’è una fascinosa e imponente roccia.

Infine, sempre a El Hierro vi consigliamo di fare un salto presso la pozza naturale di Las Calcosas a El Mocanal, un villaggio puntellato di antichi tetti di paglia dove svetta fiera una piscina naturale dalle acque tranquille. Una zona in cui è anche possibile fare il bagno in mare aperto, sempre che le onde lo permettano.

Las Calcosas el hierro
Las Calcosas, El Hierro
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Antigua e Barbuda, viaggio in paradiso

Era il 1493 quando Cristoforo Colombo, senza neanche metterci piede, battezzò l’isola Antigua, dal nome della chiesa di Santa Maria La Antigua di Siviglia. A distanza di 530 anni, al porto di St John, la Capitale dell’arcipelago di Antigua e Barbuda non ci sono più le caravelle ma grosse navi da crociera da 6mila passeggeri che, in alta stagione, fino a cinque al giorno attraccano e scaricano migliaia di crocieristi sull’isola che vengono per esaudire un sogno: quello di scoprire uno dei luoghi più esotici del mondo.

Luogo che ha affascinato scrittori – primo fra tutti Ernest Hemingway che era solito frequentare Antigua e alloggiare nell’hotel che per anni gli è stato intitolato (ora è chiuso, ma è stato tra sformato in ristorante e gift shop) – e teste coronate. Tra gli aficionados di Barbuda, c’era soprattutto Lady Diana, che amava in particolare una spiaggia di sabbia rosa che si trova sull’isola di Barbuda e che oggi è chiamata appunto Princess Diana Beach. Oggi sono i figli Harry e William a tornare di tanto in tanto sull’isola tanto amata dalla loro mamma.

E quando atterri – o sbarchi, se arrivi in nave – ad Antigua ti sembra di tornare indietro di secoli, quando capitani nella divisa della marina britannica si aggiravano impettiti – e accaldati – per le strade sterrate e la gente del posto era presa in mille faccende. L’isola non è cambiata molto, certo ora che è dedita al turismo ci sono nuovi resort di lusso, boutique e ristoranti gourmet, ma sempre perfettamente integrati nel paesaggio, ed è ciò che rende questo luogo ancora unico.

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Fonte: @Yensa Werth – Antigua and Barbuda Tourism Authority

English Harbour ad Antigua

Le 365 spiagge

Poiché siamo ai Caraibi, le spiagge sono un capitolo importante per chi decide di trascorrere una vacanza ad Antigua e Barbuda. Dicono infatti che l’arcipelago fatto di due isole principali – ce ne sono altre ma piccolissime – conti davvero 365 spiagge, una per ogni giorno dell’anno, ed è vero. E ce ne sarebbero ancor più, perché bisogna sapere che le isole sono bagnate a Nord e a Est dall’Oceano Atlantico e che le spiagge che vi si affacciano non sono così praticabili perché rocciose e ventose.

Ma ce ne sono così tante altre che vi basteranno per una vita. Tra l’altro, sono tutte libere, anche quelle davanti agli hotel, quindi si possono provare davvero tutte. Impossibile nominare tutte le 365. Possiamo solo citare le più famose, come Carlisle Bay, sulla costa meridionale, una deliziosa spiaggia di finissima sabbia chiara, Pigeon Beach, non lontana da English Harbour, dove si concentra gran parte dei siti storici di Antigua, una bella spiaggia di morbida sabbia bagnata da un mare turchese. Dickenson Beach è situata sulla costa Nordoccidentale dell’isola ed è raggiungibile da St. John’s, ha un lungo litorale di soffice sabbia bianca.

Long Bay, sulla costa orientale, è una grande spiaggia di sabbia bianca incastonata in una tranquilla insenatura: è l’unica spiaggia da cui si accede alla barriera corallina a nuoto ed è perfetta per chi ama fare snorkeling. Half Moon Bay è una paradisiaca mezzaluna di sabbia dalle sfumature cangianti dal bianco al rosa, bagnata da un bellissimo mare turchese e cristallino.

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Fonte: @Antigua and Barbuda Tourism Authority

La spiaggia di Half Moon Bay ad Antigua

Cosa fare ad Antigua

Il punto da cui parte la visita alla scoperta di Antigua è Heritage Quay, nella Capitale St John’s, i vecchi docks e magazzini riqualificati e oggi trasformati in duty free shop, dove acquistare gemme, oro e preziosi, ma anche brand di lusso e abbigliamento firmato. Tra le lussuose boutique anche negozi di souvenir e food stall dove provare la cucina locale. Tra i tour consigliati a St John’s per catapultarsi negli usi e costumi di Antigua c’è sicuramente un Food tour: sei stop della durata di tre ore tra i banchi e i localini più tipici dell’isola. Annette ha aperto il primo stall di cibo locale, prima per strada e poi con un piccolo locale. Frutta esotica e verdure dal sapore incredibile vengono trasformate in tempo reale in frullati allo Smoothie Palace, un food truck lungo la strada.

Quando è il periodo, merita l’ananas nera, una variante dolcissima e, naturalmente, il mango. La birra locale si assaggia all’Island Bhive, un locale stile chiringuito frequentatissimo. da provare è anche il wrap di pollo o verdure di Roti King che lo cucina da tre generazioni. E non sono Caraibi se non c’è anche un po’ di rum. Ecco allora che merita una degustazione da Quin Farara’s.

Cosa vedere ad Antigua

Il luogo più storico di Antigua è Nelson’s Dockyard, nell’English Harbour, dichiarato sito Unesco nel 2016. Lord Nelson è stato qui solo tre anni (1784-1787) come comandante in capo di circa 300 soldati. Il porto, che serviva a esportare rum e canna da zucchero e a importare schiavi, insieme alla cittadella dove vivevano i soldati, ora sono stati riqualificati, trasformati in negozi, ristoranti, boutique hotel e si possono visitare. C’è anche un museo.

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Fonte: 123rf

English Harbour, ad Antigua, visto da Shirley Heights

Nelson’s Dockyard fu realizzato in un’insenatura naturale inespugnabile. Ancora oggi è uno dei porti dei Caraibi preferiti dai naviganti proprio perché è molto protetto. Vi si tengono ogni anno eventi, boat show e regate. Uno dei luoghi più incantevoli da dove si gode una delle viste più belle di Antigua è proprio di fronte al porto e si chiama Shirley Heights. Qui, due sere alla settimana organizzano un Reggae Party al tramonto con BBQ a base di street food locale, birra e tanta musica.

Nei pressi di questo sito c’è una copia di Clarence House, una delle residenze reali britanniche, fatta costruire per il Duca di Wessex.

Fare snorkeling e nuotare con le mante

Antigua è perfetta per chi ama fare snorkeling. I suoi fondali sono ricchi di coralli e di grotte marine, frequentate da miriadi di pesci colorati, tartarughe marine e barracuda. Tanti gli spot dove avventurarsi con maschera e pinne. Oltre alla spiaggia di Long Bay che si trova proprio davanti al reef, ci sono altri punti da cui partire in barca per raggiugere la barriera.

A Sud Ovest dell’isola si attraversa la laguna di mangrovie con il kajak di South Coast Horizons per raggiungere una microscopica spiaggia da dove si viene prelevati e condotti in barca al largo nei pressi della barriera corallina di Cades Bay, un parco marino protetto.

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Fonte: @Antigua and Barbuda Tourism Authority

Snorkeling a Cades Reef

Partono escursioni verso la barriera corallina anche dalla spiaggia di Dickenson Bay, a Nord di Antigua, mentre a Nord Ovest, nei pressi di St. John’s, gli appassionati diver amano immergersi tra i relitti di Deep Bay.

Una delle esperienze più affascinanti che si può fare ad Antigua è il bagno in compagnia delle mante. C’è un posto chiamato Stingray City, la città delle mante, a Est dell’isola dove vive un enorme branco di queste magnifiche creature. Una barca porta i turisti al largo dove il mare sembra una piscina naturale e dove da una piattaforma ci si può immergere con le mante, pesci che possono raggiungere fino agli 8 metri di lunghezza per 3 tonnellate di peso, che spuntano da ogni parte. Anche i meno temerari usciranno da questa esperienza felici come non mai.

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Fonte: @Antigua and Barbuda Tourism Authority

Fare il bagno con le mante a Stingray City ad Antigua

Cosa fare a Barbuda

Completamente diversa e molto più piccola rispetto ad Antigua, l’isola di Barbuda, a poco più di un’ora di traghetto di distanza o 15 minuti d’aereo, è incredibilmente selvaggia, anche se non manca qualche chicca.

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Fonte: @Antigua and Barbuda Tourism Authority

La costa di Two Foot Bay a Barbuda

Qui ci sono splendide spiagge incontaminate – come quella preferita da Lady Di che è fatta davvero di microscopiche conchiglie rosa – dove stendere il proprio telo mare e gettarsi nelle acque cristalline e calde del Mar dei Caraibi.

E non è l’unica spiaggia di sabbia rosa perché c’è anche quella di Coral Bay. Ma c’è anche una zona costiera primordiale, quella di Two Foot Bay Park, a Est dell’isola, dove ci sono caverne e fossili che si possono esplorare.

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Fonte: @Antigua and Barbuda Tourism Authority

Il principe Harry in visita al santuario delle fregate a Barbuda

Si capisce che Barbuda è un paradiso perché questo è anche il luogo preferito dalle fregate, splendidi uccelli che si possono vedere a migliaia a Codrington Lagoon. I maschi con la loro sacca gulare rossa che si gonfia fino quasi a esplodere durante il corteggiamento. L’escursione si fa in barca e merita assolutamente.

Secondo i piani di sviluppo turistico anche Barbuda a breve dovrebbe accogliere molti più visitatori grazie all’apertura di un nuovo aeroporto, nuove proprietà e campi da golf. Al momento c’è un solo hotel ed è di proprietà nientemeno che di Robert De Niro.

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Fonte: @Antigua and Barbuda Tourism Authority

La spiaggia rosa di Coral Bay a Barbuda

Quando andare ad Antigua e Barbuda

Si fa prima a dire quando è meglio non andare ad Antigua e Barbuda perché il periodo degli uragani, come in tutti i Caraibi, va da metà agosto a metà ottobre. Non esiste, invece, una vera stagione delle piogge in quanto spirano sempre i venti alisei che fanno sì che, anche durante i mesi più caldi (dicembre-aprile), le temperature oscillino sempre tra i 26 e i 30°C. La sera è facile dover indossare un golfino per via della brezza.

Come arrivare ad Antigua e Barbuda

Non ci sono voli diretti dall’Italia ma è necessario fare uno scalo in una città europea da dove volano compagnie aeree dirette ad Antigua. Da Londra volano Virgin Atlantic (è più comoda per la connessione) e British Airways, mentre da Francoforte vola la Condor Airlines. In alternativa si può volare negli Stati Uniti – dove però è necessario procurarsi l’ESTA anche solo per fare scalo – da dove partono diversi voli diretti ad Antigua.

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Due antichi tesori riemergono dal mare italiano

Il mare a volte restituisce tesori inaspettati, che spesso raccontano di civiltà antichissime, riportandoci indietro di secoli o millenni. L’ultimo ritrovamento, di probabile interesse archeologico, è avvenuto per caso su una delle splendide spiagge della Sardegna. A fare la scoperta, un sessantenne durante una passeggiata, conclusasi in modo del tutto inaspettato.

Su una spiaggia a Sant’Antioco spuntano due anfore

Due antiche anfore sono state ritrovate su una spiaggia a Sant’Antioco da un luogotenente in congedo dei carabinieri, residente a Monza, ma attualmente sull’isola maggiore dell’Arcipelago del Sulcis, nell’estremo sud ovest della Sardegna, che fu colonia fenicio punica, poi città romana, fino a diventare lo splendido borgo di mare apprezzato da moltissimi turisti.

I due preziosi reperti, trovati dall’uomo durante una passeggiata, erano con molta probabilità depositati sul fondo del mare e sono stati trasportati a riva dalle mareggiate dei giorni precedenti. Un’anfora si presenta integra, mentre l’altra è solo parzialmente danneggiata. L’uomo ha immediatamente avvisato i carabinieri del ritrovamento, i quali si sono rivolti alla direttrice del Museo Archeologico “F. Barreca” per i successivi accertamenti tecnici che verranno svolti anche a cura del Nucleo tutela patrimonio culturale dei carabinieri di Cagliari e della Sovrintendenza archeologica.

Come ricordano i militari del TPC, i beni archeologici appartengono al patrimonio dello Stato e in caso di rinvenimento fortuito si applica l’articolo 90 del decreto legislativo 42 del 2004 che prevede che “chi scopre fortuitamente cose immobili o mobili di verosimile interesse archeologico deve farne denuncia entro 24 ore al soprintendente o al sindaco o all’autorità di pubblica sicurezza e provvede alla conservazione temporanea del bene, lasciandolo nelle condizioni e nel luogo in cui è stato rinvenuto”.

Il fascino archeologico di Sant’Antioco

Conosciuta non solo per il suo mare, ma anche per la storia e l’archeologia, Sant’Antioco ospita Il MAB, “Museo Archeologico Ferruccio Barreca”, che conserva ed espone al suo interno un’ampia gamma di reperti provenienti dall’isola sarda. Gran parte della collezione porta alla scoperta dell’importante insediamento urbano sorto sulle sponde orientali dell’isola al principio dell’VIII sec. a.C. e conosciuto con il nome di Sulky o Sulci, caposaldo portuale del distretto territoriale della Sardegna sud-occidentale che, insieme al comparto metallifero dell’Iglesiente, costituisce la sub-regione del Sulcis-Iglesiente. Il percorso museale segue un criterio topografico e cronologico incentrato sulle tre componenti principali dell’insediamento urbano sin dalle sue origini: l’abitato, le necropoli e il tofet.

Situato all’estremità settentrionale della cittadina di Sant’Antioco, in posizione periferica rispetto all’abitato fenicio, il tofet è una particolare tipologia di santuario cittadino, diffuso nelle città fenicie e puniche del Mediterraneo centrale. Un’area sacra e funeraria a cielo aperto, posta in posizione periferica rispetto all’abitato e dotata di recinti, altari o sacelli, destinata ad accogliere le sepolture di bambini deceduti in tenerissima età o nati morti. La località conserva ancora oggi il nome di “Sa guardia ‘e is pingiadas” (la guardia delle pentole), reminiscenza popolare della presenza di numerosi contenitori in ceramica che spesso emergevano nella zona.

Uno specchio della vita e della floridezza della città punica di Sulky tra il VI sec. e il III sec. a.C. è offerto dalla grande necropoli di Sant’Antioco, con più di 50 tombe sotterranee scavate nel settore di Is Pirixeddus. Le camere ipogee, alle quali si accedeva attraverso un corridoio scalinato, accoglievano numerose salme, forse i membri di una stessa famiglia, inumate dentro bare di legno, spesso dipinte di rosso o decorate con figure umane intagliate in rilievo. L’impianto funerario rimase in uso anche durante il periodo romano. Le iscrizioni funerarie latine, oggi in buona parte visibili nel Museo Archeologico “Ferruccio Barreca”, rappresentano la memoria vivente dei cittadini della città romana di Sulci.

L’area archeologica nota come Acropoli sorge, invece, sulla cima della collina di Is Pirixeddus, non lontano del forte Su Pisu, che dominava la città antica e l’antistante laguna. Le strutture e pavimenti in cocciopesto ornati con piccole tessere di colore bianco, scoperti negli anni Cinquanta e recentemente restaurati, rappresentano ciò che rimane di un affascinante tempio romano.

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Mutriku, la città la cui storia è legata al mare

Nella comunità autonoma dei Paesi Baschi, in Spagna, sorge una piccola cittadina il cui sviluppo, vita e anima sono strettamente legati al mare, anche se in realtà dovremmo dire Oceano. La località in questione si chiama Mutriku e sorge in una baia protetta da aspre e ripide scogliere che non lasciano di certo indifferenti.

Si trova a circa 50 chilometri a nord-est dalla ben più conosciuta Bilbao, e sfoggia una costa che è una vera e propria meraviglia geologica, creata dall’incessante lavoro di potenti tempeste e mostruose onde.

La storia di Mutriku

Mutriku in passato era un grazioso villaggio di pescatori. Nel corso dei secoli è cresciuto insieme al commercio basco, fino a diventare un fiorente porto, dimora di generazioni di pescatori, commercianti, costruttori navali e balenieri.

Oggigiorno è una delle città medievali meglio conservate dei Paesi Baschi grazie al suo bellissimo centro storico fondato agli inizi del XIII secolo e formato da strette strade selciate lungo le quali sorgono numerosi palazzi, torri e case nobiliari. Ma non solo. Mutriku, infatti, è anche molto sensibile verso il tema della sostenibilità

Mutriku, destinazione sostenibile

Nel 2011 la città ha deciso di installare il Mutriku Wave Energy Plant, il primo impianto di energia ondosa commerciale di tutta  Europa. In pratica, grazie all’enorme forza delle onde, 16 turbine riescono a generare fino a 296 kilowatt di elettricità. Una quantità di energia sufficiente per alimentare più o meno 250 abitazioni e ridurre 600 tonnellate di emissioni di carbonio ogni anno.

spagna Mutriku

Fonte: iStock

Veduta di Mutriku

Nel 2020 lo stesso impianto ha raggiunto un traguardo importante, producendo due gigawatt di elettricità cumulativa, un record per qualsiasi impianto che sfrutta l’energia del mare e un anche un chiaro esempio del ruolo che l’energia marina potrebbe avere nella transizione globale verso l’energia pulita.

Cosa vedere a Mutriku

Passeggiare per le vie in salita di Mutriku vuol dire ritrovare costantemente riferimenti al mare. Li si incontrano sia naturali, come pozze bagnate dall’acqua dell’Oceano in cui abitanti e turisti vanno a caccia di refrigerio durante l’estate, sia artificiali e sparsi un po’ ovunque.

Tra le attrazioni da non perdere c’è Palazzo Galdona, un edificio con facciate di blocchi di pietra del XVII secolo. Poi ancora la chiesa parrocchiale di Nuestra Señora de la Asunción che si distingue per essere uno degli esempi neoclassici più rappresentativi di Guipúzcoa, la provincia in cui sorge Mutriku.

Una struttura particolarmente interessante poiché presenta una pianta rettangolare all’esterno e centrale all’interno. Degno di nota è soprattutto il suo portico a forma di tempio greco.

Vale la pena fare una sosta presso il Museo Bentalekua dove poter ammirare una ricca collezione che presenta il mondo delle associazioni dei pescatori attraverso testi, immagini, suoni e oggetti.

Infine, il Museo Nautilus che una vasta collezione di campioni geologici raccolti sulla costa della località di Mutriku.

Mutriku centro storico

Fonte: iStock

Un angolo di Mutriku

Cosa fare nei dintorni di Mutriku

Mutriku è una cittadina la cui storia è strettamente legata al mare. Lo si può comprendere anche a causa degli imponenti frangiflutti che si snodano attraverso la sua baia. Strutture che sono state costruite per proteggere la città dalle tempeste e dalle forti correnti oceaniche individuando, allo stesso tempo, un’opportunità per ottenere qualcosa di più dal mare grazie all’impianto di energia delle onde.

Contemporaneamente, però, Mutriku vanta anche una delle baie più belle dell’intera costa basca, tanto che con la bassa marea è persino possibile fare una passeggiata lungo le Sietes playas che si estendono da Guipúzcoa a Vizcaya.

I suoi dintorni sono un susseguirsi di villaggi e cittadine che meritano una visita, anche perché permettono di ammirare una varietà di paesaggi incredibilmente suggestivi. Uno di questi è Zarautz, dove potrete rilassarvi in un’elegante e ampia spiaggia, ma anche divertirvi in quanto è considerato il paradiso dei surfisti.

Numerose sono le antiche dimore che svettano nel suo centro storico e degne di nota sono senza ombra di dubbio la torre gotica di Luzea, la chiesa medievale di Santa María la Real e il palazzo di Narros,

Bellissimo anche Getaria, così piccolo che si distingue per avere una sola via in cui si affacciano caratteristiche abitazioni medievali. Nonostante questo, la sua storia è ricca di volti noti: ha dato i natali a personaggi illustri come Juan Cristóbal Balenciaga.

Poi ancora Zumaia dove sorge la splendida Playa de Itzurun. Non a caso qui sono state girate alcune scene del “Trono di Spade”. A caratterizzare ancora di più questa località è la presenza del Flysch nelle pareti verticali della scogliera e sul terreno: degli strati di roccia creati dalla continua azione del mare che sembrano essere fogli di pietra.

Zumaia sfoggia anche un pittoresco centro storico impreziosito da viuzze acciottolate e molti edifici medievali. Tra i maggiori luoghi d’interesse ci sono la Casa Museo del pittore Ignacio Zuloaga, che raccoglie importanti dipinti di Rivera, Zurbarán e Goya; la chiesa di San Pedro in stile gotico basco che tra le sue mura conserva gelosamente la tavola d’altare di Juan de Antxieta, unica opera dello scultore basco presente a Guipúzcoa.

Un altro luogo da non perdere nei dintorni di Mutriku è Lekeitio che si colloca su un’estremità del Golfo di Vizcaya. Visitare questa cittadina vuol dire poter godere di ampie spiagge, due delle quali guardano la vicina Isola di San Nicola. Grazie alla sua posizione è considerato uno dei più bei villaggi dei Paesi Baschi spagnoli: affaccia sul Mar Cantabrico e  sfoggia alcuni eleganti palazzi appartenenti all’antica aristocrazia basca. In stile gotico, e da non perdere, è una visita alla Basilica dell’Asunción di Santa María de Lekeitio che prende vita in completa armonia con l’architettura tradizionale basca.

Ea, dal canto suo, è un villaggio davvero particolare puntellato da incredibili insenature. Ma a renderlo davvero unico è anche il suo centro storico attraversato da canali e suggestivi ponti in pietra.

Infine, vale la pena fare un salto a Elantxobe dove vivono poche centinaia di anime. Un colorato villaggio che sembra diviso in due: una parte sorge in riva al porto, l’altra in cima a una collina. Inutile dire che da lassù il panorama è splendido. Inoltre, tra le deliziose strade ripide che conducono al porto svetta un enorme sasso di 300 chili che pare che essere arrivato proprio qui durante una burrasca avvenuta nell’ormai lontano 1990.

Lekeitio paesi baschi

Fonte: iStock

Il grazioso villaggio di Lekeitio
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Dormire in una bolla su una spiaggia paradisiaca: l’esperienza è un sogno

Le esperienze di viaggio, ormai lo sappiamo, passano anche per gli alloggi, soprattutto per quelli che ci permettono di vivere e di condividere momenti indimenticabili e indelebili.

Lo abbiamo sperimentato in prima persona quando abbiamo scelto di dormire nelle case sugli alberi, nelle cabine immerse nella natura, e in tutti quegli hotel e alloggi bizzarri, stravaganti e inediti. E possiamo farlo ancora, scegliendo di vivere quella che è, con tutta probabilità, l’esperienza più romantica e suggestiva di una vita intera.

Esiste un posto, infatti, che tutti conosciamo per la sua incredibile bellezza. Che è così grande che non si può descrivere, ma solo vivere. Questo luogo si chiama Maldive, ed è proprio qui che è possibile dormire in una bolla trasparente su una spiaggia paradisiaca. Pronti a vivere un sogno a occhi aperti?

Una bolla, una spiaggia tropicale e un manto di stelle

Molto più di un alloggio, le bubble tent situate sulla spiaggia delle Maldive, sono una di quelle esperienze da fare almeno una volta nella vita. Per vivere questa avventura dobbiamo recarci sull’atollo di Baa, a circa 30 minuti di navigazione da Malé.

Proprio qui si apre davanti agli occhi dei viaggiatori un paesaggio mozzafiato che per forme e lineamenti ricorda un paradiso terrestre. Un vero e proprio eden fatto di visioni mozzafiato alle quali appartiene una delle barriere coralline più ricche del mondo. Un ecosistema incredibile che è stato dichiarato Riserva della Biosfera dall’UNESCO.

Ed è proprio qui, in questo microcosmo delle meraviglie, che sorge il Seaside Finolhu Baa Atoll, è uno splendido resort a 5 stelle. L’esperienza, qui, è di lusso. Non solo per le diverse tipologie di alloggi offerti e dotati di tutti i comfort, ma anche e soprattutto perché da qui è possibile accedere in maniera privilegiata a uno dei paesaggi più belli del nostro pianeta, a ogni ora del giorno e della notte.

Ed è sempre qui che è possibile vivere un’esperienza unica, quella di dormire in una bolla trasparente, inserita armoniosamente in una spiaggia paradisiaca, che diventa il rifugio perfetto di una romantica fuga per due.

Dormire in una bolla trasparente alle Maldive

Se state cercando un’esperienza romantica e suggestiva, da vivere e condividere con la vostra dolce metà, la bubble tent del Seaside Finolhu Baa Atoll, è proprio quello che state cercando. Si tratta di una struttura completamente trasparente situata sulla spiaggia, protetta dalla natura lussureggiante che cresce tutto intorno e che garantisce privacy e riservatezza, che offre una vista a 360 gradi su tutto il paesaggio circostante.

Molto più di un glamping di lusso, quella che si vive all’interno di questo alloggio, è una vera e propria esperienza emozionale e impossibile da dimenticare. La bubble tent è il perfetto punto di partenza per le escursioni diurne e per lo snorkeling in mare aperto. Ma è anche un luogo dove potersi rilassare godendo di una vista privilegiata.

Tuttavia è la sera, quando il sole lascia spazio al crepuscolo, che avviene la magia. Una coperta scintillante di stelle scende sulla bolla e la avvolge completamente, illuminando di incanto tutto il panorama circostante.

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Sono aperte le prenotazioni per visitare un santuario della natura

In Italia, nel bel mezzo delle limpide acque del Mar Tirreno, prende vita un luogo straordinario ma allo stesso tempo estremamente fragile. Per questo motivo, è necessaria la prenotazione per visitarlo. Parliamo dell’Isola di Montecristo, un vero e proprio santuario della natura che per scoprirlo richiede il rispetto di specifiche regole di comportamento e modalità organizzative. Tutte norme gestite dall’Ente Parco, in accordo con il Reparto Carabinieri per la Biodiversità di Follonica.

Cosa sapere sulle prenotazioni per visitare l’Isola di Montecristo

A partire da sabato 28 gennaio alle ore 9.00 sarà possibile riservare un posto (attenzione, sono molto ambiti) per visitare l’Isola di Monte Cristo nel 2023, meraviglia dell’altrettanto incantevole Arcipelago Toscano.

Essendo tutelata sia in mare che in terra, bisogna assolutamente affrettarsi in quanto gli accessi sono a numero chiuso. Per farlo vi basterà visionare online il calendario delle visite, consapevoli però che ogni data prevede la presenza di un massimo di 75 persone, con un’età minima di 12 anni.

In totale sono previsti 23 giorni aperti alle visite a partire dal 18 marzo, e quest’anno i posti a disposizione sono 1795, di cui 100 riservati (a costi agevolati) ai residenti nei Comuni delle isole dell’Arcipelago Toscano. I residenti possono accedere ai posti riservati prenotando entro – e non oltre – il 6 marzo 2023. Mentre agli studenti, con priorità per i residenti nelle isole dell’Arcipelago Toscano, è destinata una fruizione educativo-ambientale nel numero massimo di 275 accessi all’anno.

Per approdarvi (ma ricordiamo che non è possibile in autonomia) si può partire da Piombino, Porto Santo Stefano, Porto Azzurro (Isola d’Elba) e Isola del Giglio.

Oltre a questo, è importante sapere che non è possibile muoversi in autonomia e che per la permanenza sulla spiaggia di Cala Maestra è obbligatorio seguire le indicazioni delle Guide.

montecristo isola

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Un angolo dell’Isola di Montecristo

In cosa consiste la visita

A livello generale, la visita consiste in escursioni lungo itinerari specifici. È fondamentale sapere che si possono effettuare solamente se si è in possesso di scarpe da trekking, vale a dire con suola scolpita e preferibilmente a caviglia alta. Attenzione, non è un dettaglio da sottovalutare in quanto il giudizio sull’adeguatezza delle calzature è a carico della Guida ed è insindacabile. Ciò vuol dire che in caso di abbigliamento non considerato opportuno la Guida può decidere di non farvi partecipare.

Durante le escursioni ogni gruppo conterà un massimo di 12 persone, ognuno accompagnato da un’esperta Guida. È bene sapere, inoltre, che le visite non sono gratuite, ma che le quote sono comprensive di viaggio in motonave (andata e ritorno) e accompagnamento con la Guida del parco.

Nell’eventualità in cui le visite previste siano annullate a causa di condizioni meteo marine avverse, ai visitatori sarà proposta una data alternativa. Nel caso in cui la data alternativa non venga accettata, a quel punto verrà effettuato il rimborso.

Inoltre, la prenotazione è nominativa, non cedibile e non è possibile sostituire i nominativi e i dati indicati in fase di prenotazione.

Alcuni consigli per la visita

L’Isola di Montecristo è spettacolo puro, ma i percorsi proposti per la visita sono abbastanza impegnativi poiché si sviluppano lungo profili altimetrici caratterizzati da forti pendenze e da dislivelli di una certa rilevanza, su fondo naturale spesso scivoloso.

È possibile, inoltre, che le condizioni meteo non siano del tutto confortevoli: potrebbero esserci vento forte, pioggia, elevati valori di temperatura e/o umidità.

clima isola di montecristo

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L’Isola di Montecristo in un giorno con un clima non troppo favorevole

Pertanto è meglio organizzarsi con un abbigliamento comodo e leggero. In primavera e in autunno è consigliato l’uso di una giacca antivento ed impermeabile. Altre buone norme sono portare con sé bastoncini da trekking, un cappellino per il sole, crema solare e occhiali da sole.

Il pranzo, invece, deve essere al sacco e organizzato in autonomia in quanto sull’isola non è possibile acquistare bevande di alcun genere e cibo. I più curiosi, infine, possono dotarsi di binocolo e di taccuino.

I percorsi sull’Isola di Montecristo

Sono in totale 3 i percorsi a disposizione. Uno di questi parte da Cala Maestra e la sua lunghezza totale è di 2.031 metri, con un dislivello di 230 metri e un tempo di percorrenza previsto di 2 ore. La difficoltà, invece, è media.

Grazie a questo itinerario potrete scoprire Cala Maestra, l’unico approdo dell’isola dove prende per l’appunto vita una piccola spiaggia di sabbia e ciottoli protetta ai lati da due scogli (con divieto di balneazione). Qui potrete anche ammirare la Villa Reale e il Museo di storia naturale. La prima è l’unica costruzione dell’isola, un’antica palazzina dove oggi risiede il Corpo forestale dello Stato, mentre il secondo, vale a dire il museo, si trova in piccola parte della stessa villa.

Il secondo itinerario vanta una lunghezza di 3.610 metri e un dislivello di 460. In questo caso la difficoltà è elevata e ci vogliono circa 3 ore e 30 minuti. Tuttavia, grazie ad esso potrete scoprire il Monastero di San Mamiliano che è posto a 320 metri d’altezza. Si distingue per essere uno dei simboli dell’intera isola e perché, secondo la tradizione, pare essere stato costruito su un antico tempio dedicato a Giove.

Molto interessante è anche la Grotta di San Mamiliano, per molti soprannominata la “grotta del drago”. In questo caso, quello che vi ritroverete di fronte è luogo sacro, non distante dal monastero, legato a una suggestiva leggenda: da queste parti San Mamiliano avrebbe ucciso un terribile drago.

Il terzo e ultimo itinerario ha una lunghezza di 1.000 metri e un dislivello di 42. Questi numeri fanno capire che è un percorso più facile degli altri, anche se il tempo di percorrenza previsto è di circa 2 ore.

Qualunque sia il percorso che sceglierete, a Montecristo avrete la possibilità di scoprire l’isola forse più misteriosa dell’Arcipelago Toscano. Uno scrigno di biodiversità, un patrimonio naturale universale che si traduce anche in un qualcosa di abbastanza esclusivo.

In sostanza, se si riesce ad assicurarsi uno dei tanti ambiti posti, lo spettacolo è più che certo, anche perché condito da una quiete estrema dove si possono udire solo i magici suoni della natura. Poi i profumi, i colori e gli incredibili paesaggi montuosi che si mescolano con quelli marini. Senza dimenticare la sua particolare fauna, come le graziose capre di Montecristo.

Insomma, questa meravigliosa perla italiana rispecchia il vero significato della parola autentico. Un gioiello da scoprire almeno una volta nella vita, senza dimenticare di rispettare le diverse regole utili alla sua corretta conservazione.

Cala Maestra montecristo

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Cala Maestra, Isola di Montecristo
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Crociere di lusso: sta per salpare l’Orient Express del mare

Non soltanto sarà la nave da crociera più lussuosa di sempre, ma sarà anche la nave di lusso più grande del mondo. Quella che solcherà i mari prossimamente – si parla del 2026 – sarà l’Orient Express galleggiante. Le prenotazioni per si apriranno nel 2024.

Sarà costruita dai Chantier de l’Atlantique a Saint-Nazaire, in Francia, per conto della compagnia di navigazione Silenseas in collaborazione con il gruppo alberghiero Accor.
Di fatto sarà un super yacht più che una vera e propria nave da crociera a cui siamo abituati, un’enorme barca a vela ispirata proprio al celebre treno storico, a bordo della quale potranno viaggiare pochi fortunatissimi ospiti.

Come sarà l’Orient Express Silverseas

Lungo 220 metri e con una stazza di 22.300 tonnellate, questa nave avrà soltanto 54 suite e una Presidential Suite di 1.415 metri quadrati, con una terrazza privata di 530 metri quadrati. Sarà in grado di ospitare fino a 120 passeggeri per crociere nel Mediterraneo e nel Mar dei Caraibi.

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Fonte: ©Maxime d’Angeac/Martin Darzacq

L’innovativo design della nave più grande e lussuosa del mondo

A bordo per gli ospiti ci saranno due piscine, due ristoranti e un bar super lussuosi. Non mancherà un teatro per l’intrattenimento serale e persino uno studio di registrazione privato. Ci sarà anche una spa per sottoporsi a trattamenti termali e sessioni di meditazione e, naturalmente, non mancheranno escursioni esclusive durante le tappe della crociera.

Tradizione e innovazione

La nave Oriente Express sarà sì la versione marina dello storico treno, ma saranno applicate tecnologie ultramoderne per garantire la qualità della navigazione, la sicurezza per gli ospiti a bordo e la sostenibilità ambientale.

Il design di questo enorme yacht sarà rivoluzionario, grazie alla realizzazione di tre vele rigide chiamate SolidSail, ciascuna con una superficie di 1.500 metri con tre alberi basculanti che si innalzeranno fino a più di cento metri d’altezza che serviranno a far navigare la nave in qualunque condizione meteo.

Inoltre, i motori funzioneranno con entrambe l’energia eolica e il modernissimo gas naturale liquefatto (Lng), come le ultimissime navi da crociera.

Il design

Nulla sarà lasciato al caso. Per costruire la nave Orient Express sono stati ingaggiati i migliori studi di architettura e design. Responsabile dell’elegante esterno è la Stirling Design International.

Gli interni e l’arredamento sono invece stati affidati a Maxime D’Ageac, il famoso architetto francese a cui Accor ha già affidato anche la riprogettazione del nuovo treno Orient Express che partirà nel 2025. Nelle intenzioni di Accor c’è quella di dare il via al proprio settore delle crociere con una seconda nave il cui varo è previsto nel 2027.

Le altre navi da crociera di lusso in arrivo

Accord non è l’unica azienda di ospitalità a essere entrata nel settore nautico. Il gruppo Ritz-Carlton ha annunciato l’arrivo di Evrima, una nave lunga 190 metri che potrà ospitare 298 persone nelle sue 149 suite.

Anche il brand dell’hôtellerie di lusso Four Seasons sta costruendo una nave da crociera lussuosa che salperà nel 2025. Sarà lunga 207 metri, larga 27 e ospiterà 14 ponti. Avrà soltanto 95 suite, ma saranno molto grandi, ciascuna di esse è costata 4,3 milioni di euro. La suite più grande, la “Funnel Suite”, sarà di più di 892 metri quadrati e si svilupperà su quattro livelli, avrà persino una piscina privata e un’area termale dedicata

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Sa Spendula, la cascata più incredibile della Sardegna

Villacidro, nel Medio Campidano, è stato un tempo paese di montagna, rinomato per l’aria salubre, mentre oggi si presenta come una moderna cittadina in cui sopravvivono immutate le tradizioni agropastorali. La sua vera ricchezza è costituita dalle bellezze naturali che lo circondano, una su tutte Sa Spendula, la cascata più suggestiva della Sardegna, il cui fascino conquistò anche Gabriele D’Annunzio.

Sa Spendula, la cascata per eccellenza della Sardegna

È conosciuta in tutta la Sardegna e il suo nome, Sa Spendula, sta proprio per ‘La Cascata’. Del resto, non serve un’altra denominazione per definire quella che in tutto il territorio è considerata la cascata per eccellenza. Monumento naturale che più caratterizza Villacidro e meta imperdibile per chiunque giunga nella cittadina situata a 45 chilometri da Cagliari, è un maestoso salto del torrente Coxinas che ha le sue sorgenti nell’altopiano omonimo, a circa 700 metri sul livello del mare.

Il rio scende verso il Campidano lungo una gola stretta e profonda che si è formata tra il monte Omo e il Monte Margiani, poi a un certo punto compie tre balzi consecutivi, per un’altezza complessiva di 60 metri di dislivello. L’ultimo salto, di circa 30 metri, è proprio Sa Spendula, una lama d’acqua lucente che si infrange su rocce granitiche rosa e grigie, per poi precipitare dentro una gola dominata da una guglia detta Campanas de Sisinni Conti.

Immersa in uno scenario favoloso e circondata da montagne selvagge, questa cascata ha ricevuto nel tempo l’omaggio di viaggiatori e turisti d’eccezione, tra cui Gabriele D’Annunzio. Nel 1882, in occasione di una sua visita a Villacidro in compagnia di Cesare Pascarella ed Edoardo Scarfoglio, D’Annunzio dedicò a Sa Spendula il sonetto  ‘La Spendula’, pubblicato sul giornale letterario ‘Capitan Fracassa’, che diede ancora più prestigio a questa meraviglia naturale.

Come raggiungere la celebre cascata

Per raggiungere Sa Spendula si percorre un breve sentiero che costeggia il torrente e conduce proprio sotto al magnifico salto. Nei periodi di pioggia intensa, l’impetuosità dell’acqua non permette ai visitatori di avvicinarsi troppo, ma offre comunque lo spettacolo di una suggestiva nuvola spumeggiante. Qui vi troverete anche la fitta pineta Campus de Monti, con un’area attrezzata, raggiungibile attraverso un grazioso ponte in legno. Il luogo ideale per scampagnate con tutta la famiglia.

Le altre attrazioni nei dintorni di Villacidro

Tra i sentieri dell’area di grande valore naturalistico, detta Monte Linas-Oridda-Marganai, dove fare escursioni a piedi, in bici e a cavallo, lo spettacolo prosegue con le cascate del rio Linas: Piscina Irgas​, con un salto di 4​5 metri, e Muru Mannu, nel territorio di Gonnosfanadiga, che con il suo salto di 72 metri rappresenta la più alta della Sardegna. Tra le  attrazioni da non perdere ci sono anche la valle di Villascema, con i rinomati ciliegeti, e il Parco di San Sisinnio, con la più importante aggregazione di grandi oleastri della regione.

Villacidro è rinomata anche per i prodotti tipici, come l’eccellente olio d’oliva, i vini da cui deriva una pregiata acquavite, e le ciliegie, cui è dedicata a giugno una celebre sagra. Definita da molti viaggiatori del passato come ‘la piccola Svizzera sarda’, la cittadina nel sud-ovest dell’isola è da sempre uno dei centri più importanti della zona, rimasto saldamente ancorato ai valori del passato, celebrati dallo scrittore Giuseppe Dessì, cui ha dato i natali, al quale è dedicato il Parco Culturale Giuseppe Dessì all’interno del monte Linas.

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Sole, spiagge e mare: il Capodanno al caldo che ti sorprenderà

È arrivato il momento di rispondere alla domanda più fastidiosa e impertinente dell’anno, quella alla quale non si sfugge mai. Si perché quel “Cosa fai a Capodanno?“, è un leitmotiv che ci accompagna dall’inizio delle festività natalizie e che ci lascia solo quando superiamo il 31 dicembre.

Feste e party, spettacoli pirotecnici e cenoni, sono queste le risposte più comuni, del resto quella di celebrare il Capodanno in questi modi è una tradizione che perpetuiamo da tempi immemori.

Eppure quest’anno c’è qualcosa di diverso che possiamo fare, trascorrere la notte del 31 dicembre tra spiagge e mare, tra cocktail ghiacciati e panorami mozzafiato. Un Capodanno al caldo in qualche paradiso tropicale che si trasforma in un sogno tutto da vivere.

Capodanno al caldo: un sogno che si avvera

Se vi state chiedendo come trascorrere la fine dell’anno e celebrare l’arrivo di quello nuovo in maniera inedita e sorprendente, allora, sappiate che organizzare un viaggio verso una destinazione calda e tropicale è sempre una buona idea.

Sono tante, anzi tantissime, le destinazioni da sogno da raggiungere il 31 dicembre, le stesse che vi permetteranno di celebrare l’arrivo del 2023 in una maniera assolutamente sorprendente. Accogliere il nuovo anno in costume, davanti al mare, magari sorseggiando una bibita ghiacciata: chi non ha mai sognato di farlo?

Scopriamo quindi insieme quali destinazioni raggiungere per festeggiare il Capodanno al caldo, tra sole, spiagge, mare e viste mozzafiato.

L’eterna primavera di Fuerteventura

Dicono che quello alle Canarie è il clima più bello del mondo, e chi ci è già stato in ogni periodo dell’anno non potrà che confermare. Le temperature che caratterizzano le splendide isole dell’arcipelago spagnolo, situato al largo della costa nord-occidentale dell’Africa, danno vita a quella che è considerata una calda ed eterna primavera.

Questo vuol dire che i viaggiatori che giungeranno sulle isole, troveranno un clima mite anche a dicembre, con scarsissime possibilità di pioggia. Ogni isola è un mondo a sé che incanta e sorprende, ma se volete trascorrere un Capodanno all’insegna della grande bellezza naturale, e di panorami autentici e incontaminati, allora il consiglio è quello di raggiungere Fuerteventura, la più selvaggia delle isole Canarie.

Fuerteventura

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Fuerteventura

Il mare di Sharm el-Sheikh

Se non volete limitarvi ad ammirare il mare a Capodanno, ma volete immergervici dentro, e magari nuotare tra pesci coloratissimi, allora la destinazione da raggiungere è il Mar Rosso. Sharm el-Sheikh, nello specifico, è una delle destinazioni più gettonate dai viaggiatori che amano il clima caldo, anche in inverno.

Trascorrere qui il Capodanno vuol dire vivere un’esperienza da sogno tra immersioni nella strabiliante barriera corallina, guide tra le dune del deserto, tantissime attività acquatiche e relax vista mare.

Capodanno a Dubai

Raggiungere Dubai è sempre un’ottima idea, soprattutto in questo periodo dell’anno. Le cose da fare e da vedere nella città ed emirato degli Emirati Arabi Uniti sono tantissime. Shopping, dune nel deserto, giornate in spiaggia e passeggiate tra i grattacieli avveniristici: questa è Dubai a dicembre. E se dovesse mancarvi la neve, e la magia che questa sprigiona, sappiate che vi basterà recarvi nel più celebre centro commerciale cittadino per poter sciare.

Insomma, trascorrere Capodanno a Dubai vuol dire vivere un’avventura senza eguali. Dopo aver trascorso la giornata in spiaggia, infatti, potrete ammirare gli straordinari fuochi d’artificio che ogni anno intrattengono cittadini e viaggiatori, e che si stagliano proprio davanti al Burj Khalifa. Quale modo migliore, se non questo, per accogliere il 2023?

Bahamas: un sogno che si avvera

Se volete celebrare l’arrivo del nuovo anno in grande stile, allora, potete concedervi la possibilità di regalarvi un sogno: quello di raggiungere le Bahamas. L’arcipelago corallino circondato dall’Oceano Atlantico, infatti, è caratterizzato da tantissime isole e atolli di immensa bellezza.

Bagnate dalle acque turchesi e cristalline del Mar dei Caraibi, e caratterizzate da una natura lussureggiante e incontaminata, queste isole faranno da sfondo a uno dei Capodanni più belli e sensazionali della vostra vita.

Celebrare il nuovo anno a Capoverde

L’ultimo della nostra selezione, per trascorrere il Capodanno al Caldo, è un Paese di immensa bellezza, dove la natura è assoluta protagonista. Stiamo parlando di Capo Verde, un arcipelago incontaminato situato nell’Oceano Atlantico a pochi chilometri dalla costa africana.

Culture e tradizioni animano la vita delle isole, mentre un microcosmo composto da tantissimi esemplari di flora e di fauna incantano gli occhi e riscaldano il cuore. A dicembre, poi, le temperature sono ideali per vivere un inverno al caldo e per trascorrere un Capodanno vista mare tra le bellezze del territorio.

Tarrafal, Capo Verde

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Tarrafal, Capo Verde
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Perché la Riviera bulgara potrebbe diventare la meta dell’estate

Mentre le corte e fredde giornate invernali si fanno sempre più monotone, con le vacanze di Natale ormai quasi alle spalle, in molti volano con il pensiero alla prossima estate: quale sarà la meta prediletta per un viaggio all’insegna del mare, del divertimento e magari persino del risparmio? Questo potrebbe essere l’anno della Riviera bulgara, una destinazione non troppo lontana e decisamente sottovalutata, che vanta però alcune piccole perle tutte da scoprire.

Tutti pazzi per la Riviera bulgara

Ancora impegnati a smaltire il pranzo di Natale, per molti questo è il momento giusto per organizzare le prossime vacanze estive. C’è chi preferisce l’Italia, con le sue mille bellezze e spiagge da sogno che tutto il mondo ci invidia, e chi invece vuole optare per una meta esotica, anche a costo di dare fondo ai propri risparmi. Una via di mezzo è possibile: secondo gli esperti, il 2023 potrebbe veder sbocciare una destinazione ancora non molto conosciuta, la Riviera bulgara. A quanto pare, sono già in molti i turisti pronti a prenderla d’assalto, non appena avrà inizio la stagione balneare.

A rivelarlo è Jet2, compagnia aerea britannica low cost che ha ricevuto tantissime prenotazioni per voli estivi diretti in Bulgaria. Tanto che ha già deciso di mettere a piano dozzine di voli extra tra luglio, agosto e settembre, per poter accontentare il maggior numero possibile di passeggeri. Perché sono tutti pazzi per la Riviera bulgara? Sebbene questa meta stia pian piano emergendo tra le tante altre, a livello europeo e non solo, i suoi prezzi sono ancora decisamente molto accessibili – soprattutto a confronto con altre tipiche destinazioni estive.

Secondo l’ultimo report di Post Office, un pacchetto vacanza composto da 8 servizi e beni di consumo (tra cui una crema solare, una lattina di bibita gassata e una cena per due con vino) costa poco meno di 30 euro. Una ben piccola cifra, se paragonata con i 67 euro che si spendono in Costa del Sol (Spagna) o gli oltre 80 euro necessari per lo stesso paniere di beni a Lanzarote, sulle isole Canarie. A fronte di una spesa così irrisoria, la Bulgaria offre spiagge meravigliose, locali di qualità e tanta movida per i più giovani.

Le bellezze della Riviera bulgara

Affacciata sul Mar Nero, la Bulgaria ha una costa ricca di sorprese. Le temperature miti, le lunghe spiagge assolate e l’acqua cristallina ne hanno fatto ben presto una meta turistica molto apprezzata dai vacanzieri di tutta Europa, che cercano paesaggi incontaminati, relax e un po’ di divertimento. A nord, la catena montuosa che attraversa l’intero Paese incrocia il mare con scogliere affilate e rocce che affiorano qua e là: il panorama è di quelli da mozzare il fiato, e questa è senza dubbio la meta ideale per chi ama abbinare una bella giornata in spiaggia a qualche ora di trekking entusiasmante.

Tra le località più belle da visitare ci sono sicuramente la Sunny Beach, che (come si evince dal nome) vanta un’esposizione al sole davvero incredibile, e la scenografica spiaggia di Bolata, a poca distanza dalla città di Varna. Scendendo verso sud, la costa si fa più pianeggiante e meno impervia: la natura selvaggia del Parco di Strandzha fa da sfondo a calette deliziose dove la sabbia è bianca e finissima, lambita da acque trasparenti. La città di Burgas è il punto di partenza ideale per andare alla scoperta di questo lungo litorale. Per chi ama la tranquillità e il silenzio, tappe imperdibili sono Lipite Beach e Silistar Beach, due oasi meravigliose.