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Uno scorcio da cartolina in Costa Azzurra: il porto di Saint-Tropez

La Francia ha moltissimo da offrire e in cima alle località turistiche più amate in estate c’è la Costa Azzurra: la zona, simbolo di vacanze luxury dal fascino mediterraneo e atmosfere glamour ha incoronato Saint-Tropez come località top del litorale. Cuore pulsante? Ovviamente il porto di Saint-Tropez: locali, yacht di lusso e barche a vela fanno da sfondo ad alcuni degli scorci più fotogenici della cittadina.

Visitare il porto di Saint-Tropez

Il porto, conosciuto anche come Vieux Port, ha origini che risalgono a molti anni fa: un tempo era un tranquillo villaggio di pescatori molto lontano dal simbolo luxury. Oggi, invece, è diventato uno dei luoghi più fotografati della riviera francese. Nonostante la trasformazione, il simbolo della Costa Azzurra ha mantenuto il suo spirito autentico, con le case color pastello che si affacciano sull’acqua e il ritmo rilassato tipico del Sud della Francia.

Passeggiando lungo le banchine, si respira un’atmosfera unica: tra vecchi pescherecci restaurati e yacht moderni, il contrasto è affascinante e testimonia la doppia anima del porto, con un mix tra passato e presente.

Uno dei piaceri imperdibili è camminare lungo il molo Jean Réveille, magari con un cono gelato o un caffè preso in una delle storiche brasseries affacciate sul mare: da qui si gode di una vista privilegiata sulle barche, sul movimento dei turisti e sulla vita locale. C’è anche chi lo considera un museo a cielo aperto, in alcuni momenti dell’anno si osservano artisti di strada che espongono le proprie opere o dipingono en plein air.

Non lontano dal porto si trova il quartiere di La Ponche: oggi è conosciuto come il centro storico più antico e si costituisce con un dedalo di viuzze dove le protagoniste sono le botteghe più antiche accompagnate da negozi di artigiani e ristoranti.

Un’idea in più? Programma uno stop alla Citadelle de Saint-Tropez. Non dista molto dal porto, poco più di una passeggiata e da qui si gode una delle viste effetto wow più belle della zona. La fortezza datata XVII secolo è uno dei monumenti imperdibili della località. Gli amanti dei mercati francesi non possono perdere la Place des Lices, bastano pochi minuti di passeggiata per raggiungere il mercato provenzale con cadenza bisettimanale: qui si possono acquistare prodotti locali, formaggi, spezie, fiori e persino oggetti vintage.

porto di Saint-Tropez da scoprire

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Uno scorcio da cartolina in Costa Azzurra: il porto di Saint-Tropez

Godersi una cena al porto di Saint-Tropez

Un consiglio in più? Non si può visitare Saint-Tropez senza dedicare del tempo al porto. Dopotutto qui pescatori, local e turisti convivono dando una vivacità frizzante alla destinazione di mare. Un’esperienza assolutamente imperdibile? Pranzare o cenare vista mare: sono tanti i locali luxury che offrono specialità del territorio con vista.

Da provare assolutamente la bouillabaisse, una sorta di zuppa di pesce ricca e profumata accompagnata da crostini e i frutti di mare freschi: ostriche, gamberi, cozze e vongole sono incredibilmente gustosi. Per i più golosi ma che tengono alla linea? Le insalate provenzali. Sono spesso arricchite da acciughe, olive, uova sode ed erbe aromatiche del territorio. E per quanto riguarda il dessert? Assolutamente da provare la tarte tropézienne, un dolce soffice e goloso farcito di crema.

Insomma, il porto di Saint-Tropez è senza dubbio tra le attività must da inserire nel proprio itinerario di viaggio quando si programma un weekend in Costa Azzurra.

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Saint Jean-Cap Ferrat: dove il mar mediterraneo abbraccia la Costa Azzurra

Con la bella stagione alle porte, è facile pensare di trascorrere già qualche giorno in luoghi di mare. La natura si risveglia, le spiagge sono ancora vuote e mostrano la loro totale bellezza. Perché non fare, quindi, un viaggio in Costa Azzurra, nel sud della Francia? Saint Jean-Cap Ferrat è un luogo perfetto per una fuga in cerca del primo sole e del primo sentore di mare. Appena fuori Nizza, questo luogo ha davvero tutto per conquistare anche i viaggiatori più esigenti, così come quelli che amano le esperienze fatte in autonomia e semplicità.

Come raggiungere Saint Jean- Cap Ferrat dall’Italia

Arrivare a Cap Ferrat dall’Italia è molto facile. I viaggiatori che vivono nel nord del nostro paese sanno che la Costa Azzurra è a portata di road trip. Il confine con la Liguria, infatti, è molto vicino e arrivare in auto è più facile che mai.

Il treno (da Milano) è un’ottima opzione, sia per risparmiare che per rispettare l’ambiente. Ci sono treni diretti per Nizza che, in circa cinque ore, vi porteranno dritti a Nizza. Da lì, arrivare a Cap Ferrat è possibile grazie a taxi e mezzi pubblici cittadini. Infine, chi arriva in aereo, può considerare di atterrare proprio all’aeroporto di Nizza, che dista circa quindici chilometri da Cap Ferrat.

Perché Cap Ferrat è tanto apprezzato

Un tempo, Saint Jean-Cap Ferrat era un semplice e tranquillo villaggio di pescatori. Si porta sulla penisola dalla quale prende il nome ed era un luogo fatto di gente semplice e attività quotidiane legate alla presenza del mare. La sua sorte cambiò nel XIX Secolo, quando le famiglie nobili e altolocate europee – soprattutto britanniche e russe – scoprirono la bellezza della Costa Azzurra e iniziarono a frequentarla assiduamente. Quello fu il periodo, per esempio in cui venne creata la Promenade des Alglais a Nizza.

Proprio per facilitare i loro soggiorni, iniziarono a costruire case e ville di ogni genere, riplasmando la forma e il volto di Cap Ferrat. Artisti del calibro di Matisse, Chagall e Picasso furono ispirati dalla atmosfera serena di questa destinazione e altri, come Jean Cocteau, lasciarono un’impronta indelebile nella cultura locale.

Cosa vedere a Cap Ferrat: Villa Ephrussi de Rothschild

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Villa Ephrussi de Rothschild e i suoi giardini

Villa Ephrussi de Rothschild: una dimora da sogno da visitare

Visitare la Villa dei Rothschild – facoltosa famiglia europea – è un buon modo per comprendere la trasformazione di Cap Ferrat e restare ammaliati dalla bellezza del luogo. Questa villa venne costruita, all’inizio XX Secolo, dall’allora baronessa Rothschild e doveva essere il “buen ritiro” della famiglia in Costa Azzurra.

Al di là della casa, i cui interni costituiscono un vero e proprio catalogo di oggetti e opere d’arte di vario genere, il vero motivo per visitare questa dimora di Cap Ferrat sono i suoi giardini. Ce ne sono ben nove, tutti tematici e studiati nei minimi particolari, dall’esposizione del sole alla quantità di piante presenti. Per volere della baronessa stessa, la casa è stata donata al dipartimento di Belle Arti della Repubblica di Francia e ora è aperta al pubblico. Le visite guidate sono consigliate, soprattutto per comprendere in pieno tutto quello che questa dimora dal colore rosa contiene.

Villa Kérylos: l’atmosfera dell’antica Grecia in Costa Azzurra

Contemporanea alla dimora dei Rothschild, Villa Kérylos è un’altra delle ville più celebri di Cap Ferrat, ora divenute un museo. La villa è il sogno divenuto realtà del suo proprietario: Théodore Reinach, un archeologo degno di nota. Venne fatta costruire a Beaulieu-sur-Mer ed è una fedele riproduzione, in chiave moderna, di una villa dell’Antica Grecia. Questa villa fa parte dei monumenti nazionali di Francia e, per visitala, si può acquistare anche un pass turistico che comprende anche altre bellezze della Costa Azzurra.

Cosa vedere a Cap Ferrat: il faro

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Il faro di Cap Ferrat

Il faro di Cap Ferrat: tra praticità e romanticismo

Cosa c’è di più bello e romantico di un faro? Quello di Cap Ferrat va messo nella lista delle cose da vedere in questa parte di Francia. Si tratta di uno dei simboli della penisola ed è situato sulla punta estrema del promontorio.  Venne costruito nel 1862 per volere di Napoleone III e sostituì un faro risalente al 1732. Durante la Seconda Guerra Mondiale, fu distrutto dalle truppe tedesche ma venne ricostruito nel 1951.

L’attuale struttura si distingue per la sua torre bianca alta 34 metri, che si erge su una scogliera. Il suo fascio luminoso, visibile fino a 45 km di distanza, è fondamentale per la navigazione lungo la costa. Accanto al faro si trova anche un’antica residenza del guardiano, oggi inutilizzata.

Parte dell’esperienza legata alla visita al Faro di Cap Ferrat è legata al fatto di raggiungerlo a piedi: un sentiero panoramico, chiamato il “Chemin des Douaniers“, disegna il profilo della costa offrendo un panorama unico e una totale immersione nella vegetazione mediterranea.

La Chapelle di Saint-Pierre: l’arte di Jean Cocteau

A Cap Ferrat c’è una chiesa che dall’aspetto molto colorato, sia fuori che dentro. Si tratta della Chapelle de Saint-Pierre, nell’area di Villefrache-sur-mer. Perché è famosa e perché è così colorata? Perche è stata resa preziosa dagli affreschi di Jean Cocteau, realizzati proprio quanto l’artista viveva a Cap Ferrat.

Si tratta di un altro luogo da visitare durante il vostro viaggio a Cap Ferrat. Per entrare, si paga un biglietto di 4€.

In spiaggia a Cap Ferrat: dove andare?

Ovviamente, quando si fa un viaggio a Cap Ferrat va da sé che si voglia trascorrere un po’ di tempo al mare e in spiaggia. Non importa quale sia il periodo. Da quelle parti, clima e temperatura della Costa Azzurra garantiscono giornate invernali in cui la colonnina di mercurio arriva decisamente a livelli di tepore insperato.

La spiaggia più conosciuta è Plage Paloma. Si tratta di un luogo diviso tra una zona di spiaggia pubblica, accessibile liberamente, e un’altra occupata da uno stabilimento esclusivo. Questa spiaggia rappresenta ciò che Cap Ferrat è a livello di litorale: un punto di incontro tra il mare e la macchia mediterranea.

Un altro luogo da tener presente è Plage de Passable, nell’area di Villefranche-sur-Mer. Queta spiaggia è attrezzata di lettini e ombrelloni a pagamento ma vanta ancora un pezzo di spiaggia libera. Bella, di sabbia chiara, è una spiaggia ideale per accesso al mare tranquillo e facile.

Plage de Fosses è una delle spiagge che potremmo definire “più appartate” a Cap Ferrat. La sua caratteristica è un bel pontile di legno, dove è bello passeggiare e dove, in estate, la gente ama stendernsi al sole. Accanto a essa, c’è la Plage de Fossettes, una piccola insenatura che è un vero angolo di paradiso, circondato da pini marittimi e con un accesso diretto a uno dei migliori sentieri costieri della zona.

Cosa fare a Cap Ferrat: camminare lungo la costa

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La costa a Cap Ferrat

Il giardino della pace di Cap Ferrat

Il Giardino della Pace (Jardin de la Paix) è un parco pubblico e luogo suggestivo situato a pochi passi dalla Plage de Paloma. Venne inaugurato nel 2000 ed è stato pensato per essere un’oasi di serenità e riflessione, dove poter riflettere su temi importanti come la convivenza pacifica tra culture e religioni.

Uno degli elementi più significativi del Giardino della Pace di Cap Ferrat è la fontana con al scultura COEXIST, elemento che unisce i simboli delle tre grandi religioni monoteiste: la mezzaluna islamica, la croce cristiana e la stella di David.

In questo parco, come è facile pensare, trionfa la vegetazione mediterranea, con pini marittimi, ulivi e arbusti profumati tipici della Costa Azzurra. L’area è esplorabile grazie ai numerosi sentieri ben segnalati e curati nel minimo dettaglio.

La finestra sull’oceano di Sacha Sosno

Un luogo molto apprezzato e fotografato di Cap Ferrat è il punto in cui si trova la scultura “Fenêtre sur l’Océan” dell’artista Sacha Sosno. Si trova lungo il sentiero costiero vicino a Plage de Passable. Si tratta del profilo di una finestra, quasi come fosse una cornice che inquadra lo splendido paesaggio di Cap Ferrat. La scultura si integra perfettamente con l’ambiente naturale, fondendo arte e paesaggio in un’esperienza visiva unica. Così come un luogo perfetto per scattare la foto più memorabile di un viaggio a Cap Ferrat.

Il museo delle conchiglie: qualcosa di unico in Europa

Questo museo è attualmente chiuso per restauro ma vale la pena di citarlo tra le cose da vedere a Cap Ferrat. Ospita, infatti, una delle più vaste collezioni di conchiglie della Costa Azzurra, con migliaia di esemplari provenienti da tutto il mondo.

Oltre alla bellezza estetica delle conchiglie, il museo offre un’esperienza educativa, con pannelli informativi che spiegano l’importanza dei molluschi negli ecosistemi marini e nella storia umana.

Cosa mangiare a Cap Ferrat: la pissaladière

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La pissaladière da assaggiare a Cap Ferrat

Cap Ferrat per viaggiatori buongustai

Si sente spesso dire che chi ama la cucina francese non ama quella italiana. O viceversa. Questo luogo comune si può demolire proprio facendo un viaggio nell’area della Costa Azzurra dove si trova Cap Ferrat perché è un posto perfetto per comprendere l’incontro tra quelle due tradizioni gastronomiche.

L’area della Costa Azzurra in cui si trova Cap Ferrat è stata, fino al 1860, parte dei territori di influenza politica italiana. E lo si nota anche a tavola. Piatti come la pissaladière, una focaccia con cipolle, acciughe e olive, e la salade niçoise, preparata con tonno, uova, fagiolini e pomodori strizzano davvero l’occhio alla vicina Liguria.

Cap Ferrat, da ottima destinazione di alto livello, offre anche la possibilità di fare esperienze gastronomiche stellate. Tra i ristoranti più rinomati c’è Le Cap, appartenente al prestigioso Grand-Hôtel du Cap-Ferrat, A Four Seasons Hotel. Un’altra eccellente opzione è La Table du Royal, situato nell’Hotel Royal Riviera. Ha, invece, una stella Michelin il  Restaurant des Rois – La Réserve de Beaulieu di Beaulieu-sur-mer.

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Un mare meraviglioso (e non solo) nella meta più economica al mondo

La ricerca Holiday Money Report 2025 condotta dal Post Office Travel Money ha dato vita ad una classifica delle 10 mete più economiche nel mondo. Una grande ispirazione per potersi gustare un weekend (o magari la vacanza di una settimana) in un paradiso capace di generare buonumore. Nonostante il costo della vita in aumento, chi ama viaggiare tende a risparmiare ma a non rinunciare alla partenza. La buona notizia è che con un po’ di anticipo e qualche attenzione si possono fare esperienze “wow” immagazzinando ricordi speciali. La ricerca ha permesso di confrontare voci quali il costo di una cena per due con vino incluso, caffè, birra e vino al bicchiere, bibite, acqua, crema solare, repellenti per insetti che rappresentano spese vive della vacanza spesso non considerate dopo l’acquisto del biglietto e il pagamento della struttura ricettiva.  Ma quindi qual è la destinazione più economica al mondo con un mare da sogno? Vediamolo insieme.

Algarve, la perla portoghese più economica al mondo

Lo studio condotto da Post Office Travel Money, elaborata in collaborazione di enti turistici nazionali e locali, hanno permesso di eleggere Algarve come la destinazione turistica più economica al mondo. Tra i motivi per visitarla, però, non c’è solo il costo molto basso della quotidianità in vacanza e dei servizi turistici. È davvero molto bella da vedere e incarna la natura più selvaggia e autentica della punta sud della nazione. Località come Lagos, Albufeira e Tavira offrono un perfetto equilibrio tra relax, cultura e divertimento. Le grotte marine di Benagil, facilmente esplorabili in barca o kayak, sono un must per ogni viaggiatore. Da non perdere, poi, Faro: con castello e centro storico ha davvero molto da offrire alternando una vacanza di mare ad alcuni momenti culturali. Marcia in più? Il clima mite tutto l’anno: la visita non è consigliata solamente in estate e in alta stagione, primavera e autunno sono ottimi periodi in cui fare una vacanza in Portogallo.

Algarve è la destinazione più economica al mondo

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Top 10 destinazioni economiche: l’Algarve vince su tutte

La top 10 delle mete più economiche al mondo

Se Algarve conquista la prima posizione delle mete più economiche portando il Portogallo in cima alle wishlist di viaggio non è certo l’unica opzione conveniente. A sorpresa in terza posizione Tokyo, la città del Giappone ha tantissimo da offrire ed è più economica di quel che si pensi. In classifica poi Thailandia e Bali. Per l’Europa, oltre ad Algarve si trovano in classifica Praga e la Costa del Sol.

  1. Algarve, Portogallo
  2. Cape Town, Sud Africa
  3. Tokyo, Giappone
  4. Kuta, Bali
  5. Delhi, India
  6. Sunny Beach, Bulgaria
  7. Hoi An, Vietnam
  8. Praga, Repubblica Ceca
  9. Phuket, Tailandia
  10. Costa del Sol, Spagna

La top 10 delle destinazioni più costose al mondo

La classifica del Post Office Travel Money evidenzia anche quali sono le 10 mete più costose perfette quindi per una vacanza luxury e da evitare per chi vuole risparmiare. Nella classifica compaiono più volte località dell’Australia che è chiaro abbia dei costi più alti ma anche le Hawaii e New York negli Stati Uniti. Unica località europea nella top 10 delle luxury Nizza, la perla della Costa Azzurra in Francia.

  1. New York, USA
  2. Hawaii, USA
  3. Nizza, Francia
  4. Mahé, Seychelles
  5. Darwin, Australia
  6. Cairns, Australia
  7. Melbourne, Australia
  8. Rodney Bay, St Lucia
  9. Bridgetown, Barbados
  10. St’ John’s, Antigua
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Su TikTok si sogna l’estate italiana: le mete più amate

I social network sono ormai protagonisti delle tendenze di viaggio, i content creator sanno come attirare l’attenzione su un luogo o un evento tanto da aver causato in alcuni casi l’overtourism. Per l’estate 2025 però, c’è un nuovo trend e a guidarlo non sono influencer e blogger ma utenti comuni che amano viaggiare e mostrano un forte desiderio di visitare il Belpaese. Il trend si chiama “Manifesting an Italian Summer” e mostra clip di pochi secondi di vari spot. In cima a tutti? Le Cinque Terre in Liguria, Capri e la Costiera Amalfitana, le bellissime isole Egadi e le Eolie in Sicilia senza mai dimenticare la Puglia.

Non solo mare però: i turisti hanno compreso quanto possano essere magici i borghi con sagre, eventi, arte e castelli. Ecco perché l’estate italiana piace tanto: ottimo cibo, storia, cultura e ovviamente spiagge. Il tutto con un tocco in più: il concetto di “dolce far niente” con tanto di audio tratto dal film “Mangia, prega, ama”.

Capri e la costiera

La protagonista assoluta del trend estivo su TikTok è Capri che si associa alla costiera amalfitana. Le immagini della Grotta Azzurra, dei faraglioni al tramonto e delle piazzette animate all’ora dell’aperitivo riempiono i feed di milioni di utenti. Capri è l’estate chic, quella delle boutique eleganti, dei sandali su misura e degli scorci da cartolina.

Ma l’isola non è solo bellezza: a tavola si celebra la semplicità e il sapore del Mediterraneo. Da non perdere lo spaghetto alle vongole, magari gustato in una terrazza affacciata sul blu, accompagnato da un bicchiere di vino Falanghina. I più golosi non possono lasciarsi sfuggire la torta caprese, con mandorle e cioccolato fondente. E ovviamente perché non una bella pizza? Ci si sposta poi tra Positano, Amalfi e Ravello: i 3 luoghi cult della costiera Amalfitana. Borghi colorati, giardini fioriti e stradine in pietra vengono accompagnati dal profumo di limoni che sembra essere ovunque nell’aria.

La costiera amalfitana in estate

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Visitare la costiera amalfitana in estate seguendo i consigli di TikTok

Le Cinque Terre e i dintorni

La Cinque Terre card ha dato modo ai turisti di spostarsi da La Spezia e raggiungere splendidi paradisi. Vernazza, Manarola, Monterosso, Corniglia e Riomaggiore offrono panorami incredibili: case colorate arroccate sul mare, scogliere drammatiche e sentieri tra vigneti. Tra un tuffo e una camminata, ci si ferma nei piccoli ristoranti a gustare le specialità liguri: le trofie al pesto, rigorosamente con basilico DOP, pinoli e Parmigiano, sono il piatto simbolo. Non manca il pesce azzurro e la focaccia ligure, ideale per uno snack veloce in spiaggia.

Accanto alle Cinque Terre, anche località meno affollate come Levanto, Lerici e il borgo incantato di Tellaro stanno vivendo un momento d’oro. Tellaro, in particolare, è uno di quei posti che sembrano usciti da un libro di favole, perfetto per i reel romantici con tramonti sul mare e silenzi dorati. Cosa non perdere? Sicuramente una masterclass per imparare a fare il pesto, un buon cono gelato o un conetto di fritto di calamari. Per chi ha un po’ di tempo in più ci si può spostare verso Portovenere: si raggiunge in traghetto comodamente dal porto di La Spezia e ha davvero tanti scorci da godersi tra cui la grotta di Byron.

Le isole Egadi

Da non perdere le isole Egadi: i turisti su TikTok mostrano diversi scorgi di Favignana ma non meno rilevanti Levanzo e Marettimo che guadagnano sempre più views grazie ai contenuti virali sul social. Snorkeling, relax, arte e storia si mescolano. Favignana, la più conosciuta, regala scorci incredibili come Cala Rossa e Cala Azzurra. Tra una nuotata e una pedalata (la bici è il mezzo migliore per girare l’isola), ci si ferma per un pranzo veloce con pane cunzato, condito con pomodoro, acciughe, origano e olio d’oliva.

A Marettimo, regno degli escursionisti e degli amanti della natura incontaminata, si gustano piatti come il cous cous di pesce, eredità delle influenze arabe. E ovunque, la regina dell’estate siciliana è lei: la granita, da provare al limone, ai gelsi o al caffè, con l’imperdibile brioche col tuppo.

Le isole della laguna di Venezia

I turisti stranieri che non hanno mai visitato l’Italia mettono Venezia nella top 3 dei luoghi da non perdere. Una volta arrivati, però, scoprono che i veri tesori della Laguna non si trovano solamente in città. Sono molti, infatti, ad acquistare biglietti di traghetti per visitare le isole più autentiche. Burano è uno spot fotogenico con casette colorate mentre Murano è il luogo cult per acquistare un oggetto artigianale in vetro e magari assistere alla realizzazione. L’aperitivo a base di spritz e cicchetti è super fotografato.

Roma, nonostante il caldo

Gli italiani non amano visitare Roma in piena estate: il centro sa essere davvero difficoltoso da affrontare nelle giornate più calde. Il patrimonio artistico e la curiosità degli stranieri non li ferma però e mettono proprio la capitale tra queste mete top. Da una passeggiata ombreggiata a villa Borghese all’opportunità di vedere la città di notte: sono tante le proposte che hanno conquisto i viaggiatori. Durante la bella stagione ci sono anche musei che aprono ad orari speciali, un esempio celebre sono i musei Vaticani. Tra una visita ai Fori Imperiali e una passeggiata in Piazza Navona, è impossibile resistere a un gelato artigianale: pistacchio, nocciola o i gusti più trendy come fichi e mandorle. E a pranzo? La carbonara è un must, così come la cacio e pepe o l’amatriciana, da gustare in una trattoria con tovaglie a quadri e vino della casa nel quartiere di Trastevere.

Roma tra le mete top dell'estate italiana

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Visitare Roma in estate seguendo i consigli di TikTok

La campagna toscana

Ultima proposta che sembra tornare come leitmotiv nel trend? La Toscana. E no, non parliamo di Firenze. Nonostante la culla del rinascimento venga apprezzata, durante i mesi più caldi i turisti sembrano preferire la zona dei borghi e più rurale. Ci si sposta verso Siena e Volterra mettendo località come San Gimignano e il Chianti tra le mete imperdibili. Qui, tra degustazione di vini, piatti della tradizione come i pici all’aglione e i crostini con fegatini ci si gode un’estate slow soggiornando in agriturismo.

Insomma, le opportunità di viaggio in Italia sono tante da nord a sud e TikTok con il suo trend “Manifesting an Italian Summer” sta consolidando la popolarità di alcune destinazioni mettendone in luce anche altre meno battute.

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L’antico villaggio di Uzteri emerge dagli scavi a Sassari: la scoperta è straordinaria

Una scoperta casuale ma che ha quasi dell’incredibile: mentre sono stati avviati i lavori per la realizzazione del primo polo scolastico montessoriano della Sardegna, un frammento di storia medievale sepolto per anni ha portato alla luce una scoperta che ha lasciato tutti a bocca aperta. In via Artiglieria, gli archeologi hanno fatto emergere i resti murari e diversi reperti che testimoniano un insediamento extraurbano databile tra il XII e il XIV secolo, con ogni probabilità corrispondente all’antico villaggio di Utzeri. Un ritrovamento che offre una preziosa finestra sul passato e che ha imposto una riflessione sulla convivenza tra sviluppo urbano e tutela del patrimonio culturale.

La scoperta archeologica a Sassari

Durante i lavori di scavo per la posa delle nuove fondamenta, una scoperta ha rallentato i lavori. Tra strati di terra sono apparse strutture murarie, frammenti ceramici e persino monete medievali. La portata del ritrovamento ha richiesto l’intervento della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Sassari e Nuoro, che ha autorizzato l’ampliamento delle indagini con metodologia stratigrafica, consentendo uno studio più approfondito dell’area.

Gli scavi hanno rivelato parte di un’abitazione rurale, completa di selciato esterno e una buca usata per la manutenzione del tetto, colmata con materiali che raccontano la vita quotidiana di un tempo. I reperti coprono un periodo compreso tra il 1200 e il 1350 e attestano legami commerciali tra la Sardegna e varie aree del Mediterraneo: dalla Provenza alla Liguria, dalla Toscana fino a probabili contatti con il Lazio, la Tunisia, l’Egitto e la Siria. Tra i reperti spiccano monete genovesi, databili tra il 1139 e il 1339, che testimoniano la vitalità economica della regione e l’inserimento della Sardegna nelle rotte mercantili mediterranee.

antico villaggio di Uzteri scoperto a Sassari

Fonte: Comune di Sassari

Gli scavi a Sassari rivelano l’antico villaggio di Uzteri

L’ipotesi di Utzeri e il contesto storico

Particolarmente significativa è l’associazione tra i resti e il toponimo “Utzeri“, già evocato dalla vicina Porta Utzeri. Si ipotizza che il villaggio fosse uno dei tanti piccoli nuclei abitativi sorti fuori dal circuito murario sassarese, come Silki, Cleu e Kitarone, abbandonati nel Trecento a causa di mutamenti sociali, attrazione verso il centro urbano fortificato e turbolenze legate all’invasione catalano-aragonese. Non sono mancati nemmeno reperti di epoca romana, seppur residuali, che confermano la continuità insediativa del territorio, ricco e fertile, frequentato sin dall’età repubblicana.

La scoperta ha portato alla temporanea sospensione dei lavori e alla revisione del progetto originario. Senza intaccare le superfici previste per la nuova scuola, è stato elaborato un piano per inglobare l’area dello scavo all’interno del nuovo edificio scolastico. La variante progettuale prevede infatti la creazione di un varco visibile da via Padre Ziranu che permetta di osservare i resti archeologici, trasformando lo spazio in un piccolo laboratorio didattico. In piena coerenza con l’approccio educativo montessoriano, si intende così offrire agli studenti un’esperienza concreta del passato, favorendo l’interazione diretta con la storia locale.

La conclusione dei lavori è ora prevista entro marzo 2026, nel rispetto delle scadenze imposte dal finanziamento europeo. La scoperta di Utzeri non rappresenta solo un vincolo o un ritardo, ma una straordinaria occasione per arricchire il nuovo polo scolastico di un’anima storica, radicata nel territorio e nella memoria collettiva.

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Miami, il porto delle meraviglie della capitale mondiale delle crociere

Miami si conferma, ancora una volta, la capitale mondiale delle crociere. Nel 2024, infatti, PortMiami, il porto passeggeri più grande del mondo, ha raggiunto un nuovo record, registrando 8.233.056 passeggeri, consolidando il proprio ruolo di leader indiscusso nell’industria crocieristica.
Situata in una posizione strategica, Miami accoglie viaggiatori da ogni parte del mondo, offrendo un punto di partenza privilegiato per affascinanti itinerari, soprattutto verso le isole da sogno dei Caraibi. Senza dimenticare che, forte di infrastrutture all’avanguardia e un’offerta turistica senza pari, la città non è solo un porto di partenza, ma una destinazione tra le più gettonate degli States, grazie alle sue spiagge incantevoli, alla vivace vita culturale e alle numerose attrazioni.

Con l’arrivo di nuove navi iconiche, la stagione 2025 si preannuncia particolarmente ricca per PortMiami, sede delle principali compagnie di crociera, che da qui salpano per viaggi che spaziano da lussuose traversate nei Caraibi a itinerari intercontinentali. Dopo aver accolto a gennaio la Cunard Queen Anne, c’è grande attesa per il debutto ad aprile di MSC World America e di Norwegian Aqua, mentre ad agosto sarà la volta di Royal Caribbean International Wonder of the Seas, seguita a ottobre da Cunard Queen Elizabeth, Virgin Voyages Brilliant Lady, e Oceania Cruises Allura a novembre.

Il debutto della nuova ammiraglia MSC World America

Una delle novità più attese della stagione è la MSC World America, nuova ammiraglia della flotta MSC Crociere, che partirà per il suo viaggio inaugurale il 12 aprile da PortMiami, dove la compagnia ha appena inaugurato il suo nuovo terminal crociere, il più grande e tecnologicamente avanzato del mondo.

La nave è stata progettata per offrire un’esperienza di crociera completamente innovativa, con sette distretti tematici, ciascuno caratterizzato da atmosfere e servizi unici. Tra le attrazioni più sorprendenti spicca il Cliffhanger, un’altalena sospesa a 50 metri sopra l’oceano, che regalerà emozioni uniche agli ospiti in cerca di adrenalina.

MSC World America offrirà itinerari di 7 notti nei Caraibi orientali e occidentali, con tappe in destinazioni esclusive come Ocean Cay MSC Marine Reserve, l’isola privata della compagnia nelle Bahamas, oltre a scali in località incantevoli tra Repubblica Dominicana, Porto Rico, Messico e Honduras. A bordo, i passeggeri potranno godere di un’ampia selezione di ristoranti gourmet, lounge di design e spettacoli dal vivo di altissimo livello, tra cui il primo Dirty Dancing in Concert mai realizzato in mare, che porta a bordo lo straordinario concerto live-to-film interpretato da una band dal vivo, con cantanti e talentuosi ballerini.

Norwegian Aqua, gioiello di tecnologia e stile italiano

Ad aprile debutta a Miami anche Norwegian Aqua, la prima nave della nuova classe Prima Plus di Norwegian Cruise Line, gioiello di tecnologia e stile italiano costruita da Fincantieri. Uno degli elementi più rivoluzionari è l’Aqua Slidecoaster, la prima fusione al mondo tra una montagna russa e uno scivolo d’acqua, che offrirà curve mozzafiato e una vista spettacolare sul mare.

Nave NCL al Terminal di PortMiami_

Fonte: Ufficio Stampa GMCVB

Nave NCL al Porto di Miami

Oltre alle attrazioni adrenaliniche, la Norwegian Aqua offrirà un’ampia gamma di esperienze culinarie e di intrattenimento. Tra le novità, il primo ristorante di specialità Sukhothai con un menu ispirato alla tradizione thailandese. Le serate saranno animate da spettacoli di livello mondiale, tra cui il tributo immersivo “Revolution: A Celebration of Prince”, che trasporterà gli spettatori in un concerto teatrale dedicato all’iconica star della musica.

Gli itinerari della Norwegian Aqua partiranno da Miami, con crociere brevi verso le Bahamas e viaggi più lunghi nei Caraibi, toccando destinazioni suggestive come Puerto Plata nella Repubblica Dominicana e Great Stirrup Cay, l’isola privata di Norwegian Cruise Line, famosa per le sue spiagge bianchissime.

Salpa da PortMiami il futuro sostenibile delle crociere

Oltre all’espansione delle sue infrastrutture, PortMiami investe anche nella sostenibilità, con l’introduzione dallo scorso giugno della potenza da terra: un’innovazione che permette alle navi di spegnere i motori durante la sosta, riducendo emissioni e inquinamento acustico. Grazie alla collaborazione con grandi compagnie come Carnival Corporation, MSC Crociere e Royal Caribbean Group, Miami si posiziona come il primo grande porto crocieristico della costa orientale degli Stati Uniti a implementare questa tecnologia su cinque ormeggi.

Un’ulteriore conferma di quanto l’industria crocieristica rappresenti un pilastro fondamentale per l’economia locale, generando miliardi di dollari e supportando migliaia di posti di lavoro nei settori dell’ospitalità, dei trasporti e del commercio al dettaglio. Con un’offerta sempre più ampia di itinerari e navi, Miami continua a puntare in alto, consolidando il proprio primato mondiale.

Per i viaggiatori che transitano da PortMiami, la città offre un’infinità di esperienze da vivere prima o dopo la crociera. Dalle spiagge di South Beach ai vibranti quartieri di Wynwood e Little Havana, Miami propone un mix perfetto di relax, cultura e divertimento. Un’attenzione particolare è riservata anche al turismo LGBTQ+, con un’offerta inclusiva e una scena culturale accogliente e vivace.

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Cosa vedere alle Isole Egadi, l’arcipelago gioiello del Mediterraneo

Hai mai pensato a quanto possa essere suggestivo svegliarti su un’isola con il suono delle onde? Questo è ciò che regala una vacanza alle isole Egadi, un angolo di paradiso nell’area mediterranea non lontana dalle coste della Sicilia.

Isole Egadi, un Arcipelago dalla storia infinita

Situato al largo della costa occidentale della Sicilia, questo arcipelago è composto da tre isole principali – Favignana, Levanzo e Marettimo – e alcuni isolotti minori, ognuno con un’anima unica e inconfondibile. Lontane dal turismo di massa che affolla altre località della Sicilia, le Egadi conservano una bellezza intatta, fatta di scogliere scolpite dal vento, grotte segrete, fondali ricchi di vita e paesaggi che sembrano dipinti. Ma non è solo il mare a renderle speciali: la loro storia è antica, dai graffiti preistorici di Levanzo ai resti della Battaglia delle Egadi, che segnò la fine della prima guerra punica. Un viaggio qui non è solo un’immersione nella natura, ma anche nella memoria di un passato che ancora oggi affiora tra le onde e nelle viuzze dei borghi marinari.

Favignana, l’isola farfalla e le sue meraviglie

Favignana è la più grande e conosciuta delle Egadi, spesso chiamata “l’isola farfalla” per la sua particolare forma vista dall’alto. Il mare che la circonda ha sfumature di azzurro così intense da sembrare irreali, e le sue calette sono tra le più belle d’Italia. Qui la natura ha creato autentici capolavori, come Cala Rossa, una delle baie più iconiche del Mediterraneo. Il contrasto tra l’azzurro cristallino del mare e le rocce calcaree scolpite dal vento è un’immagine che difficilmente si dimentica. Cala Azzurra offre invece una spiaggia più accessibile, con sabbia chiara e il mare dalle mille sfumature di turchese, è il luogo perfetto per chi cerca relax e acque tranquille.

Non solo mare però; l’isola ha tanto da offrire a partire dal centro del borgo marinaro e dallo stabilimento dell’ex tonnara Florio, oggi luogo di racconto dell’economia dell’isola strettamente legata all’attività di pesca del tonno.  Visitare la tonnara è come fare un viaggio nel tempo, tra vecchi strumenti da lavoro, fotografie d’epoca e le storie di un’epoca in cui la mattanza era il cuore pulsante dell’economia locale. Un’altra esperienza imperdibile è la salita al castello di Santa Caterina, da cui si gode di una vista spettacolare su tutto l’arcipelago. E dopo? Dopo la visita, nulla è più suggestivo di un aperitivo in riva al mare, con il sole che si scioglie all’orizzonte tingendo il cielo di sfumature dorate.

Levanzo, l’isola del tempo sospeso

Più piccola e selvaggia, Levanzo è un gioiello per chi ama la tranquillità e la natura incontaminata. Qui le case bianche si affacciano su un mare che sembra dipinto e le stradine sterrate conducono a paesaggi mozzafiato. Una delle tappe imperdibili è la Grotta del Genovese, una caverna preistorica che custodisce graffiti e pitture risalenti al Paleolitico. Un’esperienza affascinante che permette di immergersi nella vita degli uomini primitivi e di scoprire come già allora questo angolo di Sicilia fosse abitato, raggiungere la grotta è un piccolo viaggio nel viaggio: si arriva in barca o a piedi, attraversando un paesaggio selvaggio e suggestivo.

Le calette di Levanzo sono perfette per chi cerca angoli di paradiso poco affollati. Cala Minnola è una delle più belle, circondata da pini marittimi e con un fondale ricco di storia: qui, infatti, si trovano i resti di un antico relitto romano, visibili facendo snorkeling o immersioni. Immagina di immergerti in queste acque e di nuotare sopra anfore millenarie, in un silenzio interrotto solo dal suono ovattato del mare.

Levanzo isole Egadi

Fonte: iStock

La bellezza delle coste di Levanzo, una delle isole Egadi

Marettimo, il regno della natura selvaggia

Marettimo è la più lontana e misteriosa delle Egadi, un’isola che conserva un’anima autentica e fuori dal tempo. Qui non esistono strade asfaltate, solo sentieri che si arrampicano lungo le pendici montuose regalando viste spettacolari. È il paradiso degli escursionisti e degli amanti del trekking, con percorsi che conducono a luoghi incantevoli come il Castello di Punta Troia, un’antica fortezza affacciata sul mare, oggi adibita a museo e osservatorio della foca monaca.

Ma il vero tesoro di Marettimo è il suo mare. Le sue grotte marine, come la Grotta del Cammello e la Grotta della Bombarda, sono tra le più suggestive della Sicilia. Visitabili in barca, rivelano giochi di luce incredibili e un’acqua così trasparente da sembrare irreale. La sensazione di trovarsi in un luogo ancora incontaminato è fortissima, e per chi ama il mare questo è un posto in cui perdersi e ritrovarsi.

Una delle esperienze più emozionanti è noleggiare una piccola barca al mattino e lasciarsi trasportare dalle onde, scoprendo calette nascoste dove l’unico suono è quello del vento e del mare. Tuffarsi in quelle acque blu intenso, sentire il sale sulla pelle e il calore del sole è un’esperienza che resta impressa nell’anima. Un’altra particolarità di Marettimo è la presenza della foca monaca, uno degli animali più rari del mediterraneo,  negli ultimi anni alcuni esemplari sono tornati a popolare le grotte dell’isola, segno che questo angolo di mare rimane uno degli ultimi rifugi incontaminati per la fauna selvatica.

Marettimo isole Egadi

Fonte: iStock

Il porto antico di Marettimo, una delle isole Egadi

Esperienze da non perdere alle Egadi

Oltre alle bellezze naturali, le Egadi offrono esperienze autentiche che rendono il viaggio ancora più speciale. La gastronomia è una di queste: assaggiare le busiate al pesto trapanese, gustare il tonno rosso in tutte le sue varianti o concedersi una cassatella fritta ripiena di ricotta dolce sono esperienze che raccontano la tradizione culinaria di queste isole. Nei ristorantini vista mare si respira un’atmosfera familiare, dove ogni piatto è preparato con ingredienti locali e tramanda i sapori di un tempo.

Non meno affascinante è la possibilità di esplorare l’arcipelago in barca, magari al tramonto, quando il sole si tuffa nel mare tingendo di rosa le scogliere. E per chi ama la storia, immergersi tra i relitti della Battaglia delle Egadi – combattuta nel 241 a.C. tra Romani e Cartaginesi – è un’esperienza unica, che unisce avventura e cultura.

Visitare le Isole Egadi significa lasciarsi alle spalle il caos e la frenesia quotidiana per immergersi in un mondo fatto di silenzi, colori intensi e tradizioni antiche. Che si tratti di un weekend di relax o di un’avventura tra trekking e immersioni, qui ogni momento è un’emozione da vivere lentamente, con il vento tra i capelli e il profumo del mare nell’aria.

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Sardegna, perché andare sulla Costa Smeralda a primavera

La primavera è la stagione perfetta per andare sulla Costa Smeralda, prima che arrivi la folla di turisti. Nelle belle giornate, le spiagge sono semi deserte e sembra di stare in paradiso. Questo tratto di costa della Sardegna è nota non soltanto per il jet set internazionale che lo frequenta d’estate, ma anche per la sua natura incontaminata, di cui si riesce a godere al meglio solo nella bassa stagione.

Trasformata dal sogno visionario del principe Karim Aga Khan esattamente il 14 marzo del 1962, quando inaugurò Porto Cervo, nel buen retiro dei vip e divenuto quindi noto in tutto il mondo, sfodera ancor più il proprio fascino fuori stagione. La luce limpida e il clima che qui è già più mite sprigionano gli aromi della macchia mediterranea al culmine della fioritura primaverile. Il mare, inoltre, assume una particolare sfumatura di turchese, impossibile da replicare altrove e, soprattutto, in un altro momento dell’anno. Ecco cosa fare sulla Costa Smeralda a primavera, quando la bella stagione ha inizio.

Passeggiare lungo le spiagge della Costa Smeralda

Lunghe distese di sabbia chiara come quella dei Caraibi e soffice come il borotalco invogliano a fare delle belle passeggiate rigeneranti respirando a pieni polmoni e ossigenando tutto il corpo. È il primo step per un detox fisico e mentale dopo il lungo e rigido inverno. Tra le spiagge più belle della Costa Smeralda c’è sicuramente quella del Principe, con la sabbia finissima, ma anche le baie di La Celvia, Liscia Ruja e il Pevero.

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Fonte: Ufficio stampa

Sulla Costa Smeralda la spiaggia La Celvia

La curiosità sulla Spiaggia del Principe

Il suo vero nome sarebbe Spiaggia di Poltu di li Cogghj ovvero “porto delle pelli”. In passato, infatti, era il punto d’imbarco privilegiato per il carico delle merci artigianali prodotte nella Regione, tra cui principalmente pellami. Negli Anni ’60, quando l’Aga Khan giunse in Costa Smeralda e se ne innamorò perdutamente, dando il più grande contributo allo sviluppo turistico di questa zona, all’epoca, incontaminata e selvaggiamente affascinante, si lasciò conquistare dalle bellissime spiagge.

E, tra le tante, scelse proprio quella che, oggi, viene chiamata Spiaggia del Principe proprio in suo onore. È qui che avrebbe voluto costruire la sua villa, un progetto poi naufragato. Resta una caletta che i turisti tornano ad affollare ogni estate, ma che in bassa stagione si può godere in tutto il suo splendore.

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Fonte: Ufficio stampa

La splendida Spiaggia del Principe

Fare escursioni in barca

La bella stagione invoglia anche a fare le prime gite in mare aperto, con il vento tra i capelli e i primi raggi di sole che scaldano e colorano la pelle. Un’escursione in barca partendo da Porto Cervo tra le acque turchesi della Costa Smeralda regala scorci meravigliosi, senza troppe imbarcazioni a ostruire il panorama. Come Cala Capriccioli che, con le sue formazioni rocciose, sembra un angolo di Seychelles (anche se il Parco dell’arcipelago della Maddalena non ha nulla da invidiare all’Oceano Indiano, diciamolo) o come Cala di Volpe, circondata dalla lussureggiante vegetazione mediterranea, o Cala Granu, una delle più belle baie della Sardegna, fino alle calette più segrete della Maddalena.

Fare attività outdoor

La Costa Smeralda offre tantissime attività ricreative e anche sportive. Alcune strutture aprono proprio a primavera benché non ci sia ancora molto turismo. E, proprio per questo motivo, è il momento migliore per andarci. Per esempio, si può approfittare dei campi da golf del Pevero Golf Club, sia che siate esperti golfisti sia che ci si cimenti per la prima volta su un green. Oppure si può percorrere a passo sostenuto o di corsa o in bicicletta l’itinerario panoramico del Pevero Health Trail, immerso nella macchia mediterranea. Il percorso si snoda nel promontorio di Monti Zoppu, un’area di pregio ambientale incastonata tra le zone del Pevero e di Romazzino, dove troviamo anche alcune delle spiagge più famose degli oltre 80 chilometri di litorale della Costa Smeralda.

Rilassarsi in una spa

Gli hotel della Costa Smeralda riaprono le porte già a partire dalla primavera. Quest’anno, poi, con il lungo ponte che cade tra Pasqua e il 1° maggio, si parla di un anticipo d’estate che qualcuno ha soprannominato “Ferraprile” perché molti faranno più vacanza in questo periodo che non a Ferragosto. Molte delle strutture alberghiere dispongono di spa e centri wellness. Per chi desidera fare una gita, si possono raggiungere le Terme di Benetutti, un paese di origine antichissima che cela alcune meraviglie come le tombe dei giganti e alcuni reperti del neolitico. Le terme qui c’erano sin dai tempi dei romani. Le loro acque solfuree salsobromoiodiche sono perfette per idromassaggi subacquei, fanghi e massaggi. Riaprono per la stagione il 18 aprile 2025 e si può anche soggiornare nell’hotel.

Provare la gastronomia sarda

Se c’è una cosa che non chiude mai è la ristorazione. Certo, per i locali più alla moda e amati dai giovani forse è ancora presto, ma location come lo Zuma, per esempio, aprono per la stagione a Porto Cervo già a maggio 2025. Ma viaggiare in questa zona super turistica in bassa stagione è anche l’occasione per girare per l’entroterra alla scoperta di trattorie tradizionali e di feste e sagre che riprendono proprio nei weekend di primavera.

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Bretagna e Normandia: tour di 12 giorni alla scoperta del Nord della Francia

Chi non ha mai sognato di visitare Mont Saint-Michel o di ammirare le onde che s’infrangono sulle scogliere di granito rosa sulla Manica, allungando lo sguardo fin verso le bianche scogliere di Dover. O ancora, di visitare le centinaia di fari affacciati sul mare? Un tour nelle regioni più amate del Nord della Francia come Bretagna e Normandia, tra i luoghi tanto cari agli Impressionisti, è ciò che ci vuole. Abbiamo calcolato che per visitare i luoghi da noi consigliati ci vogliono circa 12 giorni, ma alcune tappe possono essere abbreviate se non addirittura saltate, nel caso non si avesse abbastanza tempo per il viaggio.

Giro della Normandia da Giverny a Mont Saint-Michel

Primo e secondo giorno: da Giverny a Rouen

L’itinerario consigliato parte da Parigi e si snoda verso Nord-Ovest, in direzione Giverny, in Alta Normandia. Lo spostamento è piuttosto lungo e bisogna considerare almeno un girno di viaggio. Giverny è la città in cui visse Claude Monet e che ha ispirato le sue celebri ninfee riprese in decine di dipinti. Imperdibile è una visita alla casa e ai giardini di Giverny. Il viaggio prosegue per 70 chilometri verso Rouen, una città meravigliosa con le tipiche case a graticcio attraversata dalla Senna, famosa per la cattedrale gotica di Notre-Dame, la più alta di Francia, e la piazza principale dove nel 1431 fu bruciata Giovanna d’Arco.

Terzo giorno: le scogliere della Costa d’Alabastro

La Costa d’Alabastro si trova tra il piccolo borgo normanno di Le Tréport ed Étretat. Le scogliere che cadono a picco sul mare sono di un bianco quasi abbagliante. Con l’auto si può percorrere tutto il tratto e fare sosta nelle località Fécamp e di Étretat e ammirare le incredibili falesie, dipinte anch’esse più volte da Monet.

Quarto giorno: Dieppe, Trouville e Honfleur

Poco più a Nord, affacciata sulla Manica, si trova la cittadina di Dieppe, con un pittoresco porticciolo. A questo punto ci si sposta sulle famose spiagge di Deauville, celebre località balneare e mondana fin dall’800, e di Trouville, i luoghi di villeggiatura preferiti dai parigini. Poco lontano si trova anche la pittoresca Honfleur, affacciata sull’estuario della Senna e sul mare. Il vecchio porto, Vieux Bassin, e la città vecchia, detta Enclos, sono mete imperdibili.

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Fonte: 123RF

Il porto di Honfleur,molto amato dagli Impressionisti

Quinto giorno: la Route du Cidre e Caen

Prima di raggiungere la bella cittadina di Caen spostatevi nell’entroterra – dalle parti di Cambremer e Beuvron-en-Auge – dove, attraverso le campagne coltivate, si snoda la Route de Cidre, un percorso turistico segnalato lungo 40 km che attraversa il paesaggio tipico dell’Auge e che collega, attraverso piccole strade pittoresche, i villaggi di Beuvron-en-Auge (un villaggio classificato), Cambremer, Bonnebosq e Beaufour-Druval. Lungo la strada si possono incontrare una ventina di produttori di sidro dove fare tappa. Dopo questa breve deviazione per assaggiare questa tipica bevanda dal sapore amaro, tornate verso la costa, direzione Caen (da non confondere con Cannes, che è nel Sud della Francia), dominata da una imponente fortezza voluta da Guglielmo il Conquistatore che qui visse prima di partire alla conquista dell’Inghilterra. Per chi ama la storia medievale, qui la si respira dappertutto.

Sesto giorno: Mont Saint-Michel

Mont Saint-Michel è uno dei luoghi più visitati di tutta la Francia. L’abbazia che sorge in cima all’isolotto è un vero spettacolo architettonico, da ammirare sia di giorno sia di sera. Non è solo lo splendido edificio che domina la cittadina a rendere questa località tanto celebre, anche le fortissime maree che ciclicamente inondano la baia o si ritirano modificando continuamente il paesaggio sono una sorta d’attrazione naturalistica.

Mont Saint-Michel

Fonte: iStock – Ph: ezypix

La spettacolare Abbazia di Mont-Saint-Michel

Giro della Bretagna da Cancale a Belle-île-en-Mer

Settimo giorno: Cancale e le sue ostriche

Con Mont Saint-Michel si conclude il tour della Normandia e ci si sposta verso la Bretagna, più precisamente a Cancale, una cittadina di pescatori e allevatori di ostriche. Anche qui le fortissime le maree segnano i ritmi della vita degli abitanti. Infatti, proprio davanti alla costa, si trovano gli enormi allevamenti di ostriche che vengono regolarmente sommersi dal mare e poi “scoperti” quando la marea si ritira. Com’è facile immaginare, la specialità di Cancale sono proprio le ostriche.

Ottavo giorno: Saint Malo e le spiagge della Bretagna

A questo punto ci si dirige verso una delle mete più ambite di Francia: Saint Malo, in Bretagna, una cittadina costiera fortificata, famosa per le sue spettacolari maree. Dalla riva si gode di una vista impagabile sul Mont Saint- Michel, il secondo luogo più turistico della Francia, dopo Parigi, che si trova nella Bassa Normandia.

Saint-Malo

Fonte: iStock

Saint Malo, la splendida cittadina fortificata

Anche in Bretagna ci sono belle spiagge su cui trovare un po’ di relax, come quelle di Dinard. Da non confondere con Dinan, cittadina medievale poco distante dove sembra d’essere tornati indietro di mille anni, grazie alle mura medievali e al castello che la domina (qui ci si può imbarcare sul fiume Rance e partire alla scoperta del suo prestigioso estuario). La città si trova sulla strada per Rennes, capitale regionale della Bretagna, frequentatissima dai giovani per via delle università che qui hanno sede. Incamminatevi lungo le tortuose stradine medievali, delimitate da case a graticcio, respirerete l’aria di una volta. Se amate i castelli medievali, poco distante da Dinan c’è il comune di Piévenon, un villaggio arroccato su una scogliera dove sorge Fort la Latte, da tanti considerato il castello più bello della Bretagna.

Nono giorno: i villaggi marini di Perros-Guirec, Trestraou e Trestrignel

Prima di dirigervi verso l’interno, fate tappa in uno dei villaggi marini bretoni più pittoreschi che ci siano: Perros-Guirec, con un bellissimo porto di pesca e uno turistico e le sue spiagge di sabbia fine, Trestraou e Trestrignel. Da qui, lungo la costa, fino a Trébeurden si snodano le rocce di granito rosa, una formazione naturale dovuta all’erosione del mare e del vento che rendono questo un luogo unico al mondo.

Decimo giorno: Parc naturel régional d’Armorique

Dopo aver goduto della splendida costa della Bretagna è arrivato il momento di spostarsi verso l’entroterra e visitare uno dei paesaggi più belli, quello del Parc naturel régional d’Armorique. Qui è bello perdersi per le strade, ma se si vuole visitare qualcosa ci si può avventurare lungo il sentiero dei Monts d’Arée o visitare l’antica abbazia di Landévvenec.

Undicesimo giorno: Carnac e i suoi megaliti

Spingendosi verso Sud-Est, si arriva alla cittadina di Carnac dove si trovano allineamenti megalitici che si estendono per chilometri e chilometri e attirano viaggiatori da tutto il mondo. Da non perdere il dolmen, nella vicina località di Locmariaquer, lungo più di 30 metri.

Carnac-francia

Fonte: 123RF

I megaliti di Carnac in Francia

Dodicesimo giorno: Belle-île-en-Mer

Con una traversata in traghetto da Quiberon si arriva sull’isola Belle-île-en-Mer dove sarà possibile visitare la Citadelle Vauban e rimanere estasiati davanti alle alte falesie, alle spiagge spettacolari e all’entroterra selvaggio di quest’isola. Qui l’itinerario alla scoperta della Bretagna e della Normandia si conclude. Non resta che pianificare l’itinerario in ogni dettaglio. Bon voyage!

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Perché la primavera è la stagione perfetta per innamorarsi definitivamente delle Isole Canarie

Paesaggi vulcanici, dal Parco Nazionale del Teide a Tenerife a quello di Timanfaya a Lanzarote; vaste distese di sabbia dorata, come quelle di Corralejo a Fuerteventura; scogliere e coste frastagliate battute dal vento. Le Isole Canarie sono tante cose, ma soprattutto un richiamo a trascorrere le proprie giornate all’aria aperta per scoprirne ogni angolo. Quale periodo migliore se non la primavera per fare quest’avventura?

Seppur siano una destinazione invernale ben nota per le loro temperature miti, nella realtà dei fatti questo splendido arcipelago spagnolo scolpito dalla lava è un piacere da esplorare soprattutto nei mesi compresi fra marzo e maggio, prima che le temperature salgano vertiginosamente e che le sue location più belle diventino troppo affollate.

Se non siete ancora convinti, qui vi raccontiamo nel dettaglio perché la primavera è la stagione perfetta per innamorarsi definitivamente delle Isole Canarie, proponendovi anche un’offerta estremamente vantaggiosa per volare a prezzi scontati.

Le temperature sono perfette per fare trekking

Esplorare le Isole Canarie in primavera è un’esperienza fantastica, soprattutto per chi vuole cogliere appieno lo spirito selvaggio dei suoi paesaggi intraprendendo i vari trekking. Le temperature in questo periodo sono ideali perché restano intorno ai 20 gradi, mentre in estate, per esempio, possono andare anche oltre i 30 gradi, non proprio perfetti per fare escursioni.

Ogni singola isola offre tante opportunità per fare trekking indimenticabili. Tenerife è l’isola più grande e popolosa, con il punto più alto della Spagna, il Monte Teide (3718 metri), il più famoso tra gli escursionisti. Se volete avere la certezza di incontrare pochissime persone, però, vi basterà raggiungere le aree interne, solitamente più calme e tranquille. Anche a La Palma troverete montagne piuttosto alte, con il punto più elevato rappresentato da Roque de los Muchachos, che raggiunge i 2426 metri.

Insomma, non importa in quale isola atterriate, ci saranno sempre sentieri escursionistici suggestivi ad aspettarvi.

Tenerife

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Paesaggio tipico di Tenerife

Le isole sono poco affollate

I mesi primaverili sono quelli meno affollati, offrendo così ai viaggiatori un’atmosfera più rilassata e autentica. La maggior parte dei turisti, infatti, sceglie le Isole Canarie come destinazione per sfuggire ai mesi invernali. Questo si traduce in una riduzione della folla nelle spiagge, nei sentieri escursionistici e nei principali luoghi di interesse. Le temperature primaverili sono piacevoli e moderate, ma possono riservare delle giornate non proprio adatte a nuotare, scoraggiando quindi chi cerca esclusivamente il caldo per vacanze di puro relax. Inoltre, escluso il periodo di Pasqua, la primavera è un periodo più tranquillo per quanto riguarda le festività rispetto ai mesi estivi.

Prezzi bassi sui voli: l’offerta Ryanair

Inoltre, essendo considerata bassa stagione, la primavera consente anche di risparmiare sui voli e sugli alloggi. I voli, in particolare quelli operati da Ryanair, sono particolarmente vantaggiosi in questo periodo grazie a un’offerta appena lanciata. Chi prenota entro il 23 marzo 2025 per volare dal 1 aprile al 31 maggio 2025 potrà usufruire di uno sconto del 15%.

I voli scontati partono da Milano Malpensa, con biglietti a partire da 36 euro, e Bologna con offerte a partire da 77 euro.