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Su questa spiaggia si trova il lucernario naturale più bello del mondo

Esiste un luogo meraviglioso, incantato e quasi magico situato al largo della costa d’Algarve, bagnato e circondato tutto intorno dalle acque cristalline e turchesi dell’Oceano Atlantico. Una piccola e segreta spiaggia di sabbia fina e dorata sovrastata e protetta da quello che è il lucernario più suggestivo del mondo intero.

Un’architettura monumentale e maestosa che sorprende da ogni punto di vista e incanta in ogni suo dettaglio. Ma non si tratta di un’opera costruita per mano dell’uomo, a firmarla infatti è stata Madre Natura.

Dove ci troviamo ve lo sveliamo subito, siamo Algar de Benagil, una magnifica grotta marina accessibile solo via mare caratterizzata da un lucernario naturale che vi farà innamorare. Pronti a partire?

Grotta di Benagil

Grotta di Benagil

Il lucernario naturale più bello del mondo

Situata nei pressi di Praia de Benagil, sulla costa atlantica di Lagoa, Algarve, questa grotta non ha bisogno di presentazioni perché la sua fama precede il suo nome. Si tratta, probabilmente, di una delle attrazioni naturali più celebri e frequentate del sud del Portogallo, nonché l’assoluta protagonista di cartoline di viaggio, selfie e instantanee di pura bellezza.

Cosa la rende così speciale è presto detto. Questa grotta marina è caratterizzata da tre aperture, due delle quali si configurano come finestre spalancate sulla bellezza dell’oceano che la circonda. La terza, invece, si trova sul tetto della cavità e con un diametro di circa 20 metri si presenta come quello che è il lucernario naturale più spettacolare del mondo.

Dall’interno della grotta, infatti, è possibile ammirare il cielo terso del Portogallo, ma non solo. Da qui penetrano i raggi del sole che illuminano l’interno caratterizzato da un lembo di sabbia sottile e che creano spettacolari giochi di luci e di ombre.

Grotta di Benagil

Grotta di Benagil

Algar de Benagil

A realizzare questa immensa e suggestiva architettura naturale, come abbiamo detto, è stata Madre Natura. La grotta, fatta di arenaria, è stata plasmata nei secoli dall’azione dell’oceano e dagli agenti atmosferici che hanno creato queste grandi aperture laterali dalle quali entra l’oceano per accarezzare la sabbia di quella che è probabilmente una delle spiagge più belle del mondo.

La grotta marina di Benagil è raggiungibile solo via mare, in barca o in kayak, e dista circa 150 metri dalla baia di Benagil. I più allenati osano spingersi fin qui anche a nuoto, ma è necessario tenere in considerazione sempre le condizioni del mare e dei venti.

Tantissimi sono i tour organizzati, soprattutto nel periodo estivo, che partono da Benagil, Armação de Pêra o Marina de Lagoa e che permettono ai viaggiatori di raggiungere questa grotta e di ammirare falesie e altre insenature straordinarie che caratterizzano l’intera costa dell’Algarve.

Preparatevi però perché l’esperienza all’interno di Algar de Benagil è davvero unica. Vi ritroverete all’interno di un’architettura imponente, maestosa e seducente che porta la firma di Madre Natura. Potrete camminare su una spiaggia segreta e osservare l’oceano infinito e selvaggio che si perde all’orizzonte. Sarete illuminati dai raggi del sole che penetrano dal lucernario e accompagnati dal suono più dolce e suggestivo di sempre: lo sciabordio del mare. Ed è allora che comincerà la magia.

Grotta di Benagil

Grotta di Benagil

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Golfo dei Poeti: la caletta esotica e segreta che ti farà innamorare

L’Italia è un Paese meraviglioso che non smette mai di stupire. Lo fa con il sole che illumina il mare cristallino, le coste e tutto ciò che c’è intorno, lo fa con i parchi naturali, con i gioielli architettonici e con tutti quei monumenti che migliaia di turisti vengono a visitare ogni anno.

Eppure, anche quando crediamo di conoscere bene il nostro stivale, ecco che lui ci riserva nuove e straordinarie sorprese. Luoghi da un fascino così indescrivibile che restituiscono la sensazione di trovarci dall’altra parte del mondo, come quella caletta nascosta e segreta, dal sapore esotico, che si trova nel Golfo dei Poeti.

Per scoprirla dobbiamo recarci a Lerici, in provincia di La Spezia, in un luogo sospeso tra cielo e mare. Una destinazione già conosciuta ai viaggiatori di tutto il mondo per quel suo connubio perfetto tra mare, natura e cultura. Ed è proprio qui, tra le spiagge affollate d’estate e gli scorci meravigliosi godibili tutto l’anno che si trova una baia che vi lascerà senza fiato.

Caletta Lerici

Caletta Lerici

La Caletta di Lerici

È una spiaggia selvaggia, suggestiva e poco frequentata quella che si apre davanti agli occhi dei visitatori, quella che per forme e colori sembra ricordare gli angoli esotici che abbiamo immortalato durante i viaggi fatti dall’altra parte del mondo.

Una caletta che si concede solo ed esclusivamente ai più avventurosi come se fosse un tesoro prezioso da trovare dopo una lunghissima caccia. Sono gli abitanti liguri i guardiani di questo gioiello, sono loro a preservare la posizione geografica e a trasmetterla agli esploratori, così che la bellezza autentica e selvaggia di questa spiaggia segreta possa rimanere tale.

Conosciuta anche come Cala Maramozza o Caletta di Levante, questa pittoresca e piccola spiaggia sabbiosa si trova nel tratto di costa che va da da Lerici a Tellaro, quello conosciuto come Golfo dei Poeti, quello che ha ispirato artisti e letterati come Virginia Woolf, Giosuè Carducci, Gabriele D’Annunzio, che qui hanno lasciato il cuore.

La Caletta Lerici non può essere avvistata dai punti panoramici del territorio circostante, perché è incastonata in una profonda insenatura rocciosa, puntellata nella sua parte più alta da una fitta vegetazione, che la protegge da occhi indiscreti.

Caletta Lerici

Caletta Lerici

Un angolo esotico nel Golfo dei Poeti

Per raggiungere la baia segreta è necessario avvalersi del proprio istinto esploratore perché il sentiero non è segnalato. Quello che dovete cercare è una ripida scalinata situata sulla strada che da Lerici porta a Tellaro, esattamente poco prima del bivio per Maralunga, quel punto sarà la porta d’accesso al vostro eden. L’alternativa è quella di raggiungere la Caletta di Lerici via mare, attraverso piccole imbarcazioni o canoe.

Davanti agli occhi si paleserà questa piccola e suggestiva insenatura che sembra un fiordo, che si allunga verso il mare mentre scogli e faraglioni la proteggono intorno. Una vera e propria meraviglia per gli occhi che incanta e lascia senza fiato. Le acque che bagnano questa baia, poi, mettono in scena uno spettacolo di luci, colori e riflessi con le loro tonalità azzurre e turchesi, mentre sopra di queste gli alberi delle colline circostanti si riflettono. Ed è magia.

Caletta Lerici

Caletta Lerici

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Il borgo italiano dominato da una fortezza fiabesca

In Italia ci sono tantissimi borghi suggestivi, dove il tempo sembra essersi fermato: tra le loro viuzze possiamo ammirare antiche testimonianze di un passato fiorente. Ma c’è un paesino in particolare che vanta una caratteristica davvero affascinante.

Si tratta di un minuscolo agglomerato di casette dominato da un’imponente fortezza, che nel corso dei secoli si è resa protagonista delle più svariate (e misteriose) leggende. La più famosa? Quella della Maschera di Ferro.

Il borgo di Exilles, perla del Piemonte

Il borgo di Exilles si trova nell’alta Val di Susa, immerso in una cornice naturale a dir poco fantastica. Pur essendo a non molti chilometri di distanza da Torino, l’atmosfera è quella di un piccolo villaggio che riposa alle pendici di imponenti montagne. Conta una manciata di abitanti, ed è forse per questo che vi si respira un’aria di autenticità come è difficile trovare altrove. Le radici di questo bellissimo paesino affondano indietro nei secoli, tanto che si ritiene che già in epoca primitiva vi stanziassero alcune popolazioni. In epoca medievale, Exilles passò in diverse occasioni dalla dominazione piemontese a quella francese – ancora oggi si trova quasi al confine, in una posizione strategica.

Sono molte le testimonianze che raccontano la storia di questo suggestivo borgo. Una di esse è la Cappella di San Rocco, splendida architettura romanica risalente al ‘600 che venne costruita con materiali provenienti da un antico edificio di culto – cosa che si evince dai bassorilievi rappresentanti un meraviglioso esempio di arte paleocristiana in ottimo stato di conservazione. Per gli amanti del trekking, Exilles è invece ricordato per essere una tappa dell’antichissima Via Francigena, nella sua variante che, attraversando il Colle del Monginevro, collega la Val di Susa alla Francia meridionale e al Cammino di Santiago. Ma non possiamo parlare di questo paesino arrampicato ai piedi delle montagne senza citare la sua bellezza principale.

Exilles

Il borgo di Exilles

Il Forte di Exilles e le sue leggende

Costruito su uno sperone di roccia che si affaccia sulla strettoia in cui confluisce la Val di Susa, il misterioso e affascinante Forte di Exilles ha una storia antichissima. Venne eretto attorno al VII secolo, e per la sua importanza strategica visse vicende alterne. Per molto tempo venne conteso tra i Savoia e la Francia, passando di mano in mano e assumendo le più svariate funzioni. Alla fine del ‘700 venne raso al suolo per opera di Napoleone Bonaparte, ma pochi decenni dopo – con l’annessione del Piemonte al Regno di Sardegna – venne ricostruito di nuovo, replicando la struttura precedente.

La storia del Forte di Exilles avrebbe potuto trovare la sua fine negli anni ’40, quando venne definitivamente abbandonato. Ma fu la Regione Piemonte ad acquistarlo, con l’intenzione di valorizzarlo. Essendo ancora in ottimo stato di conservazione, è bastato un restauro per riportarlo ai suoi antichi splendori. E oggi il Forte accoglie alcune aree espositive del Museo Nazionale della Montagna di Torino. Insomma, le vicende di questa bellissima struttura che incombe sul borgo di Exilles sembra accomunarla a tante altre simili, sparse in tutta Italia. Ma qui sono nate molte leggende, che la rendono così particolare.

La più famosa è quella della Maschera di Ferro, che ispirò alcuni grandi scrittori e, in seguito, celebri registi – chi non ricorda l’omonimo film con Leonardo Di Caprio? Si narra che, tra il 1681 e il 1687, nel Forte venne rinchiuso un personaggio misterioso, la cui identità è tuttora sconosciuta. Per tutto il tempo della sua detenzione, tale prigioniero indossò una maschera di velluto e venne trattato in modo molto rispettoso dalle sue guardie. Ciò diede vita a tantissime storie che si sono tramandate fino ad oggi, ma il mistero non è mai stato risolto.

Forte di Exilles

Il Forte di Exilles

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Il giardino sul Lago di Como che è una magia

In una piccola insenatura sulla sponda occidentale del Lago di Como, ai piedi di un enorme sperone roccioso detto “Sasso di Musso”, si cela un piccolo angolo di paradiso che pochi conoscono.

Il meraviglioso Giardino del Merlo

È il Giardino del Merlo e si trova nel Comune di Musso. Sulle ripide rocce sottostanti la chiesa del paese dedicata a Sant’Eufemia e ai piedi di un castello, oggi in rovina, un nobile di nome Giuseppe Manzi, ispirandosi ai giardini della riviera ligure, che spesso le rive del Lago di Como un po’ ricordano, ricavò, tra il 1858 e il 1883, questo sorprendente giardino.

Sviluppato su un terreno scosceso, tra lago e montagna, e sfruttando la conformazione del terreno, con un versante esposto a Sud e uno a Nord, Manzi creò un luogo visionario, dove dominano i contrasti, dalla natura lussureggiante e mediterranea alle varietà tipiche dell’ambiente alpino.

Passaggi segreti e giochi d’acqua

Ricco di piante esotiche (se ne contano all’incirca 120 specie) ma non solo, è un insieme di ponticelli aerei e di passerelle, di arditi passaggi segreti, di grotte, gallerie, cascatelle e giochi d’acqua. Nel XIX secolo questo originalissimo e divertentissimo giardino costituì un forte richiamo per i turisti italiani e soprattutto stranieri.

Un parco divertimenti naturale

Poi non se ne sentì più parlare, forse lasciato anche un po’ andare. Fatto sta che ora il Giardino del Merlo è stato riscoperto ed è una vera chicca da visitare, una vero e proprio parco dei divertimenti naturale. Anche in famiglia. Tanto più che è gratuito. Inoltre, la sua posizione lo rende anche uno dei punti panoramici sul Lago di Como più unici che ci siano.

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La Chiesa di Sant’Eufemia sotto la quale si trova il Giardino del Merlo

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Tour dei più bei castelli di Bolzano e dintorni

Avvolti dalla leggenda, questi castelli meritano una visita in qualsiasi periodo dell’anno. Sono i castelli che si trovano nei dintorni di Bolzano, in Alto Adige. Luoghi che raccontano la storia della regione e anche dell’Italia.

Su tutto il territorio altoatesino se ne contano ben 400, alcuni ancora tali e quali a com’erano un tempo, altri sono solo dei ruderi che richiedono una buona dose d’immaginazione. Molti di questi castelli sono oggi visitabili, altri sono privati. Tutti fanno parte del patrimonio della conca bolzanina e sono importanti testimonianze medievali.

Visitare questi meravigliosi manieri non è solo l’occasione per respirare la cultura e la storia del luogo, ma anche quella di potersi concedere passeggiate all’aria aperta circondati dal silenzio e dai profumi della natura.

Castel-Mareccio

Lo scenografico Castel Mareccio, immerso in un vigneto

I castelli nei dintorni di Bolzano

Tra i castelli da non perdere c’è sicuramente Castel Roncolo detto anche “il maniero illustrato”, in quanto conserva un meraviglioso ciclo di affreschi medievali a soggetto profano. Situato a Nord della città, lo si può raggiungere a piedi percorrendo la verde passeggiata del Lungotalvera oppure in bicicletta, lungo la pista ciclabile.

Tra i castelli meglio conservati c’è anche Castel Mareccio, a ridosso del centro storico e immerso in un vigneto di pregiate uve Lagrein, con un’incantevole vista sul Catinaccio-Rosengarten.

Castel-Roncolo

Castel Roncolo, anche detto “il maniero illustrato”

Arroccato su un promontorio roccioso da cui si gode di un bellissimo panorama sulla piana dell’Adige e sui tetti di Bolzano è Castel Flavon, oggi divenuto un famoso ristorante.

Castello ma anche museo e anche il Castel Firmiano, considerato uno degli emblemi dell’Alto Adige, all’interno del quale è nato l’MMM Messner Mountain Museum Firmian, uno dei sei musei dedicati alla montagna voluti da Reinhold Messner.

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Castel Firmiano ospita l’MMM Messner Museum

Il tour dei castelli

Dal 4 al 6 giugno, per tre giorni si possono visitare i castelli in occasione del tradizionale Castelronda, che prevede un programma di eventi per rivivere le atmosfere del Medioevo. Gruppi altoatesini e provenienti dal resto d’Italia e dall’estero accoglieranno i visitatori in costumi d’epoca e proporranno diverse attività, dai duelli tra cavalieri all’artigianato d’altri tempi, dagli spettacoli col fuoco a quelli dei giullari, dal tradizionale mercato all’investitura dei cavalieri.

Castel-Flavon

Castel Flavon, sui tetti di Bolzano

Ma soprattutto sono previste visite guidate per scoprire segreti e curiosità. Le tappe di Castelronda 2022 toccheranno Castel Roncolo, il castello icona di Bolzano all’ingresso della Val Sarentino, unico castello completamente integro e ufficialmente visitabile; le rovine di Castel Rafenstein, che sovrasta Bolzano in direzione di San Genesio; le tre antiche residenze aristocratiche nell’Oltradige presso Appiano, ovvero Castel d’Appiano, Castel Boymont e le rovine di Castel Festenstein e infine Castel Trostburg, sopra Ponte Gardena, in Valle Isarco.

Il trekking dei castelli

Castelronda è anche il nome di un itinerario storico lungo 20 chilometri che collega Bolzano, San Genesio e Terlano, lungo una via panoramica ricca di manieri e rovine che si snoda sulle pendici attorno alla città.

Castel-Rafenstein

Le rovine di Castel Rafenstein, noto anche come Castel Sarentino

Comprende sei ore e mezza di cammino (l’intero sentiero è consigliato ad escursionisti allenati, mentre è comunque possibile percorrere solo alcuni tratti a scelta), immersi nel vasto patrimonio culturale del territorio. Un percorso unico e affascinante che abbraccia Bolzano e i suoi dintorni.

Sono cinque i castelli attraversati da questo cammino: Castel Roncolo, Castel Rafenstein o Castel Sarentino, Castel Greifenstein, noto anche come “Castel del Porco” (perché si dice che da qui sia stato lanciato un maiale durante un assedio), le rovine di Helfenberg e Castel Casanova di Terlano.

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Apre il castello delle fiabe, ed è pura magia

Se c’è un castello dove ci si aspetta di trovare una principessa dai capelli biondi e gli occhi azzurri affacciata alla finestra in attesa del suo principe azzurro a cavallo è proprio questo.

Una piccola e candida fortezza, edificata sulla vetta di una collina, circondata da un bellissimo giardino che guarda, dall’alto delle sue quattro torri merlate, un magnifico panorama montano. Sembra uscito da un libro di fiabe.

Il fiabesco Castello di Aymavilles

Ci troviamo al Castello di Aymavilles, in Valle d’Aosta, uno dei più romantici che esistano in Italia. Sottoposto a un’importante opera di ristrutturazione durata vent’anni, intervallata da alcune eccezionali aperture, ora sta per riaprire definitivamente i cancelli al pubblico che potrà visitarlo e fare esperienze davvero regali.

Un weekend di eventi

Il Castello di Aymavilles apre al pubblico il prossimo 14 maggio (e per tutto il weekend l’ingresso è gratuito). Un’occasione unica per visitare questa magnifica residenza medievale e barocca in una fiorita veste primaverile. L’atmosfera sarà resa ancora più magica da personaggi in abiti della prima metà dell’Ottocento che faranno compiere ai visitatori un salto indietro di due secoli. Per tutto il fine settimana saranno organizzati momenti di intrattenimento gratuiti, anche per famiglie.

Questi gli appuntamenti: il “Teatrino Kamishibai” (sabato mattina) con uno spettacolo giapponese, le “Fiabe del Castello” (sabato e domenica pomeriggio) con la narrazione di una favola scritta apposta per il castello di Aymavilles, lo spettacolo di burattini “Il Castello Indovinello” (domenica mattina e pomeriggio) e il laboratorio di giocattoli “I Musicattoli” (domenica mattina). Si consiglia la prenotazione.

Cosa vedere nel castello

Tra le stanze più particolari c’è quella di Madame Giovine, la badante della madre del proprietario che poi divenne sua moglie. Questa stanza, con un bellissimo letto a baldacchino, è stata completamente ricostruita come l’originale. Il salone ospita una collezione di opere d’arte in prestito dall’Académie Saint-Anselme, un’associazione culturale valdostana ispirata da Anselmo di Aosta.

Bellissimo all’interno, ma anche all’esterno. Il giardino che circonda il castello ha un bellissimo parco fatto di roseti e di altre piante rare. C’è anche una deliziosa serra allestita di tutto punto con bellissimi fiori e piante. La visita del castello è in parte anche interattiva ed è previsto un itinerario dedicato ai bambini con l’ausilio di audioguide e pannelli in Braille oltre all’accesso disabili.

I castelli della Valle d’Aosta

L’apertura definitiva dell’iconico Castello di Aymavilles rappresenta un importante ampliamento dell’offerta turistica e culturale valdostana, che conta altri otto meravigliosi castelli, tra cui gli splendidi Castelli di Verrès e di Fénis. Il Castello di Aymavilles si trova infatti in una zona con un’alta concentrazione di castelli. Da qui, in epoca romana, passava la via delle Gallie, una strada consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia. In tutto il territorio si contano all’incirca altre cento fortezze.

Non lontano da qui, a Sarre, sulla strada che porta a Courmayeur, a circa 5 chilometri da Aosta, c’è il famoso Castello Reale di Sarre, che domina la piana aostana sopra la strada statale che porta al Monte Bianco. Acquistato nel 1869 dal re Vittorio Emanuele II, lo ristrutturò e lo utilizzò come residenza durante le sue battute di caccia in Valle d’Aosta.

Tra i più famosi c’è appunto il Castello di Fénis. Unendo ai caratteri della fortificazione quelli della residenza signorile, questo castello fu la prestigiosa sede di rappresentanza dei maggiori esponenti della famiglia Challant (proprietari, a metà del ‘300, anche del Castello di Aymavilles), che lo dotarono dell’imponente apparato difensivo, nonché di eleganti decorazioni pittoriche, simboli di potenza e di prestigio.

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Il fiabesco Castello di Aymavilles in Valle d’Aosta

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Queste incredibili cascate vantano una leggenda unica

Nel cuore di un Paese ricco di ghiacciai, natura incontaminata e profondi fiordi che prendono vita lungo la costa, scorrono delle cascate incredibilmente scenografiche e che celano una leggenda davvero unica nel suo genere.

Siamo in Norvegia, nel Nord Europa, e proprio qui dalle pareti di uno dei fiordi più spettacolari di tutto il Paese, il Geirangerfjord, scendono impetuosi dei flussi d’acqua che solo a guardarli fanno vivere incredibili emozioni.

Geirangerfjord, il fiordo norvegese più spettacolare

Il Geirangerfjord è davvero uno dei fiordi più sorprendenti della Norvegia, uno spettacolo di Madre Natura che si distingue per essere circondato da montagne innevate e splendide cascate. È situato a circa 100 chilometri dalla città di Ålesund e visitarlo vuol dire inebriarsi di uno spettacolo straordinario dove cascate alte fino a 250 metri, acque profonde e pareti a strapiombo su cui si affacciano fattorie abbandonate, catapultano in un’altra dimensione.

Ma non solo. Il fiordo, alle sue due estremità, vede anche sbucare i tetti dei villaggi caratteristici di Hellesylt e Geiranger, mentre le montagne intorno sono attraversate da una serie di sentieri escursionistici come l’imperdibile Strada Montana Trollstigen, che si snoda fra strette pareti di roccia e oltrepassa le cascate, e La Strada delle Aquile. Non è un caso che insieme al Nærøyfjorden, il Geirangerfjorden sia stato inserito dall’Unesco tra i siti patrimonio dell’Umanità.

Geirangerfjord norvegia

Tutta le bellezza del Geirangerfjord

Nonostante tutta la meraviglia di cui è impreziosito, il vero tocco magico di questo fiordo unico al mondo sono le sue cascate. Ce ne sono diverse come, per esempio, la Cascata del Pretendente che vanta una peculiare forma a bottiglia, e quella chiamata il Velo di Sposa che cade oltre un bordo roccioso dove la luce del sole la fa sembrare un velo sottile che ricopre i massi. Ma la più famosa e scenografica di questo questo paradiso terrestre è la Cascata delle Sette Sorelle, che precipita direttamente in mare da un’altezza straordinaria.

La Cascata delle Sette Sorelle, cosa sapere

Sette è il numero dell’arcobaleno, delle note musicali e di molte altre simbologie che in qualche modo caratterizzano anche questa cascata. Una cifra mistica ma che fa da subito capire che dietro a essa si nasconde qualcosa di veramente speciale.

Partiamo dal presupposto che quella delle Sette Sorelle è la 39ª cascata della Norvegia per altezza e che è formata dal fiume Knivsflåelvane che si getta dalla scogliera settentrionale del Geirangerfjord. Sette fragorosi flussi che si riducono a 4 durante i mesi estivi, il più alto dei quali compie un salto di circa 250 metri. Un luogo molto turistico, e spesso ammirato grazie a delle crociere che portano direttamente nel cuore della natura del Nord Europa.

Ciò non toglie che questa cascata -come lo stesso fiordo – mantenga il suo irresistibile fascino, anche grazie alla particolare leggenda a cui è legato il suo nome.

Cascata delle Sette Sorelle norvegia

Tutta la bellezza della Cascata delle Sette Sorelle

La leggenda della Cascata delle Sette Sorelle

Si narra che da queste parti vivessero sette bellissime sorelle, così simili l’una all’altra da aver stregato un solo uomo: un principe che si trovava a passare da quei fiordi e che si rifugiò in un podere dove vivevano proprio queste sette affascinanti ragazze, insieme al proprio padre.

Il principe, incapace di resistere a tanta bellezza, decise di sposarne una, la più affasciante. Tuttavia, ogni giorno al risveglio dopo una notte di bagordi non riusciva più a riconoscere la sua prescelta.

Passarono gli anni e le sorelle, disperate in quanto nubili e in costante attesa del principe, diventarono inconsolabili. Una condizione che le portò a piangere continuamente e a versare così tante lacrime da formare dei piccoli corsi d’acqua sempre più tumultuosi, a tal punto da arrivare fino a fondo valle sotto forma di cascate.

Per punizione, essendo la causa di tanto dolore, anche il principe si trasformò in una cascata – ossia quella del Pretendente di cui vi abbiamo parlato sopra – che si trova proprio di fronte alla Cascata delle Sette Sorelle. Ma la cosa più curiosa è che il flusso d’acqua generato dal nobile uomo ha una forma di bottiglia, come simbolo di tutto l’alcol che beveva in vita  per annebbiare la sua memoria.

La sua “ingordigia” fu quindi punita con la legge del contrappasso dantesco: rimanere “a bocca asciutta” a contemplare per sempre la bellezza delle sette sorelle, senza essere degnato di un loro sguardo.

cascata delle Sette sorelle leggende

La Cascata delle Sette sorelle in un giorno di sole

Cos’altro fare e vedere al Geirangerfjord

Oltre alla natura e alle cascate, da non perdere al Geirangerfjord sono i suoi due villaggi. Hellesylt si distingue per la sua aria fresca e pura, da respirare a pieni polmoni. Come si può immaginare, infatti, la natura prende il sopravvento su tutto, in un contesto davvero spettacolare.

Delizioso anche Geiranger che, nonostante sia particolarmente frequentato dai turisti, regala degli scorci mozzafiato. C’è però una brutta notizia: la cittadina, insieme a Hellesylt, è sotto il costante pericolo della Åkerneset, ossia la montagna situata alle sue spalle che sta lentamente franando nel fiordo anche a causa del cambiamento climatico. Ciò vuol dire che se la frana precipitasse in modo massiccio, causerebbe uno tsunami che potrebbe radere al suolo la marina della città.

Chi ama la natura non può perdersi la Strada dell’Aquila, ovvero gli ultimi spettacolari 7 km della Rv63 proveniente da Åndalsnes. Un tratto che scende tortuoso lungo il ripidissimo pendio in 11 tornanti, ognuno dei quali regala una vista sempre più bella sullo stretto e straordinario fiordo.

Tutto questo nasce dalla Strada Montana Trollstigen, un itinerario di ben 106 kilometri che attraversa il meglio della natura della Norvegia, regalando una vista vertiginosa su ripide montagne, cascate, fiordi profondi e fertili vallate. Con una pendenza del 9 per cento e 11 stretti tornanti, è circondata da alte montagne ed è un costante inebriarsi di un magnifico panorama sul villaggio di Geiranger, la favolosa Cascata delle Sette Sorelle, la fattoria alpina Knivsflå e il più famoso fiordo al mondo, il Geirangerfjorden, Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Insomma, questa zona della Norvegia con la sua maestosità, la sua natura e le sue cascate impressionanti è un posto che non ha eguali al mondo e dove la natura mette in  in bella mostra tutta la sua incontenibile forza. Un’area del nostro continente da visitare il prima possibile.

Hellesylt

Il pittoresco villaggio di Hellesylt

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In Europa esiste un palazzo di cristallo che sembra uscito da una fiaba

Cenerentola aveva la sua scarpetta di cristallo, Madrid ha un intero palazzo, un edificio all’interno del quale si snodano flora, fauna, storia e bellezza proprio lì, nel cuore della capitale al centro della Spagna, nella vivace ed elegante città dei grandi viali, dei giardini e dei parchi lussureggianti.

Ed è proprio in uno di questi parchi che ci rechiamo oggi, nonché in uno dei più celebri, caratteristici e iconici della città. Perché è qui, in riva a un lago artificiale situato all’interno del parco del Buen Retiro, che troviamo uno dei monumenti architettonici più belli e suggestivi di tutta Madrid: il Palazzo di Cristallo.

La struttura, realizzata interamente in metallo e vetro nel XIX secolo, è uno splendido esempio di stile vittoriano. La sua funzione originaria era quella di ospitare una delle più importanti mostre floristiche del mondo. Oggi, invece, l’edificio celebra la bellezza che ci circonda attraverso esposizioni e installazioni artistiche che incantano.

Palazzo di Cristallo, Madrid

Palazzo di Cristallo, Madrid

C’era una volta il Palazzo di Cristallo

Era il 1887 quando veniva inaugurato il Palazzo di Cristallo di Madrid, oggi uno dei monumenti più fotografati della città,  progettato dall’architetto Ricardo Velázquez Bosco per diventare la serra di una specie vegetale esotica e pregiata importata dalle Filippine.

Ispirato al celebre Crystal Palace di Londra, realizzato in occasione della Grande Esposizione anni prima, l’architettura spagnola fu costruita proprio con l’obiettivo di ospitare la grande mostra floristica e poi per essere smontata e spostata altrove.

E invece il Palacio de Cristal, come lo chiamano i madrileni, è rimasto sempre lì, ieri e oggi, per permetterci di godere della grande bellezza, fuori e dentro. La straordinaria serra trasparente, realizzata in vetro ed acciaio, si trova all’interno del Parco del Buen Retiro, proprio sulla riva di un lago artificiale che fa sfondo perfetto di un’esperienza romantica e fiabesca.

Perché è un’atmosfera idilliaca, quella che si vive in prima persona dentro e fuori. Con le pareti e i soffitti interamente di vetro, tutto il verde lussureggiante del parco sembra entrare direttamente nella struttura, diventando la cornice perfetta e inedita delle mostre e delle esposizioni che si tengono periodicamente all’interno del palazzo.

Palazzo di Cristallo, Madrid

Palazzo di Cristallo, Madrid

Cosa fare e cosa vedere nel Palazzo di Cristallo

Il Palazzo di Cristallo di Madrid oggi è diventato un luogo dove flora, fauna e arte convivono e stupiscono. Entrare all’interno della struttura, indipendentemente dalle mostre o le esposizioni allestite, è un’esperienza che lascia senza fiato.

Quando il sole splende alto nel cielo, infatti, i suoi raggi fanno brillare gli interni creando giochi di luci, riflessi e colori che incantano e stupiscono. A questi si aggiungono gli alberi e gli arbusti che circondano la struttura e che creano un paesaggio fiabesco. Questo gioiello architettonico, infatti, è circondato da oltre 100 ettari di verde dove si snodano ippocastani che svettano verso il cielo e si riflettono sulle ladre di vetro decorate da fregi e ceramica.

Restaurato nel 1975, e riportato ai suoi antichi splendori, il Palazzo di Cristallo oggi è bello come ieri. Ogni tanto, il suo pavimento, viene coperto da un sottile strato d’acqua: i visitatori sono invitati a camminare al suo interno senza scarpe e ad ammirare i riflessi della struttura che si stagliano proprio sotto ai loro piedi. L’esperienza magica ha inizio.

Palazzo di Cristallo, Madrid

Palazzo di Cristallo, Madrid

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Perché è arrivato il momento di tornare in questo magico Paese

C’è un Paese straordinario che regala un’emozione unica e che permette di esplorare una parte di mondo ancora poco conosciuta dal turismo di massa. Un luogo dove scoprire alcune delle antiche civiltà del passato e toccare con mano tradizioni e culture di un tempo che fu, ma che anche oggi sono incredibilmente intatte. Un Paese per cui, davvero, è arrivato il momento giusto di tornare.

Benvenuti in Azerbaijan, Paese incredibile

Il paese in questione è l’Azerbaijan, nel cuore del Caucaso Orientale. Visitarlo vuol dire imbattersi in una varietà di paesaggi davvero unici al mondo. Vi basti pensare che solo atterrando qui potrete passare dall’area subtropicale del Mar Caspio, alle aree desertiche del Gobustan, dalle Montagne del Caucaso alle aree umide delle pianure del sud.

Senza dimenticare che questo è anche un luogo di grandi civiltà come i Persiani, gli Arabi, gli Ottomani e i Russi. Come potete immaginare, quindi, sono tantissime le cose da vedere. Noi abbiamo selezionato le migliori in assoluto.

Viaggio in Azerbaijan, cosa vedere

Se volete organizzare un viaggio in Azerbaijan non potete fare a meno di fare un salto nella sua affascinante Capitale: Baku. Tappa fondamentale, poiché è il perfetto punto di partenza per esplorare il Paese, regala meraviglie di varie epoche. Baku è considerata una delle più antiche città del Vicino Oriente e la sua Città Vecchia, dove maestose moschee e minareti sono circondati da antiche mura difensive, è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Allo stesso tempo, però, Baku è anche una città estremamente moderna. Imperdibili le famosissime Flame Towers, dei grattacieli che sono simbolo del Paese, a l’animato Boulevard lungo il Mar Caspio dal quale scoprire una meravigliosa vista della città.

Baku cosa vedere

Baku al tramonto

Altra tappa imperdibile durante un viaggio in Azerbaijan è il Parco Nazionale del Gobustan. Anch’esso dichiarato Patrimonio UNESCO, nel 1966, è ricco di antichi graffiti e vulcani di fango. Ma non solo. Il sito presenta anche i resti di grotte abitate e sepolture, come un vero e proprio museo a cielo aperto.

Bellissima anche Sheki, una città circondata dalle cime innevate del Grande Caucaso. Vi basti pensare che qui le casette si inerpicano sui sinuosi rilievi. Da non perdere assolutamente sono i suoi shebeke, mosaici di legno e vetro colorato che vengono usati come ornamenti nelle finestre.

Altrettanto straordinari i suoi due Palazzi: quello d’Estate e quello d’Inverno. Il primo si trova all’interno della fortezza e vanta una facciata adornata da piccoli specchi e mosaici. Il secondo, invece, è circondato da un roseto profumato e composto di sei bellissime sale.

Sheki arzebaijan

Città di Sheki

Da vedere anche la Penisola dell’Absheron che si estende nel Mar Caspio. Un territorio prevalentemente arido e desertico dove però in passato si sono stabiliti grandi Imperi. Uno su tutti quello Persiano che ha lasciato il suggestivo Tempio del Fuoco di Ateshgah così chiamato per qui ardeva un fuoco naturale, estintosi nel 1969.

Un fuoco che però è ancora attivo a Yanar Dag, una collina che la sera regala un fascino irresistibile causato dai gas idrocarburi al di sopra della crosta terrestre.

Infine vi consigliamo la Regione di Quba, il luogo perfetto per trovare pace e tranquillità . È considerata la regione più verde di tutta la nazione, grazie ai favolosi boschi di Alti Agac che si sviluppano sulle pendici del Besbarmaq Dag, la Montagna dalle Cinque Dita. L’area, inoltre, è disseminata di piccoli villaggi di montagna arroccati su alture rocciose.

quba arzerbaijan

Un villaggio nella Regione Quba

I nuovi voli per l’Azerbaijan

Dopo lo stop causato dalla pandemia stanno per ripartire, finalmente, i voli Baku-Milano Malpensa di Azerbaijan Airlines. Dal prossimo 21 maggio, la compagnia di bandiera del Paese ricomincerà a volare tra le due città.

I voli saranno operati con i nuovi Airbus A320 con una configurazione di 20 posti VIP class e 126 posti di economica. Saranno operativi con due frequenze settimanali: da Milano a Baku il mercoledì e il sabato alle 11.30 e da Baku- Milano sempre il mercoledì e il sabato ma alle 7.05 del mattino.

Orari che permettono collegamenti in andata e ritorno anche verso varie destinazioni oltre Baku, come ad esempio Tblisi, Dubai, Aktau. E nel corso della stagione estiva 2022 ne verranno aggiunte altre ancora.

Tutti i voli di Azerbaijan Airlines opereranno dal nuovo terminal dedicato di Baku, progettato dall’importante studio Ove Arup & Associates con spazi, comfort e un ambiente straordinario dal punto di vista del design architettonico. La durata del volo è di 4 ore e 40 minuti e il prezzo parte da 256 euro per la sola andata e 480 per un biglietto a/r.

vulcinai fango arzerbaijan

I vulcani di fango del Parco Nazionale del Gobustan

Le regole di viaggio per l’Azerbaijan

Secondo le regole attuali, è possibile viaggiare per turismo verso l’Azerbaijan. Tuttavia, al fine di contenere la diffusione del Covid-19, le Autorità locali hanno introdotto alcune misure restrittive per i viaggiatori in ingresso nel Paese.

Dal 6 settembre 2021, è stato ripristinato il diritto all’ingresso in Azerbaigian dei cittadini italiani o dei residenti stranieri di lungo periodo in Italia (inclusi gli apolidi). È necessario ottenere un visto di ingresso elettronico tramite il portale che potete trovare cliccando qui.

Prima di imbarcarsi su un volo per l’Azerbaigian, è necessario acquisire un certificato ufficiale di completamento del ciclo vaccinale anti-Covid (il nostro Green Pass).Tale certificato deve essere in corso di validità (non devono quindi essere trascorsi più di sei mesi dalla data di somministrazione della seconda dose o dose unica, mentre per la dose di richiamo al momento c’è una validità illimitata) o la presentazione di un certificato di guarigione da Covid-19 emesso entro sei mesi dall’ingresso nel Paese. Non può entrare, quindi, chi non è vaccinato o guarito (sempre secondo le norme attuali).

Inoltre, non è più previsto l’autoisolamento all’arrivo nel Paese, tuttavia chi presentasse sintomi assimilabili al Covid-19, potrebbe essere condotto in una struttura medica statale per svolgere accertamenti e un periodo di quarantena. Rimosso anche il requisito del possesso di un certificato che comprovi l’effettuazione di un tampone PCR con esito negativo, nelle 72 ore precedenti il volo verso l’Azerbaigian.

Si raccomanda, infine, di verificare scrupolosamente i requisiti sanitari richiesti dalla Compagnia Aerea prescelta per il viaggio (contattando direttamente il servizio di assistenza clienti del vettore aereo), nonché dai Paesi di eventuale transito verso la Repubblica dell’Azerbaigian.

Cosa fare al ritorno in Italia

È possibile viaggiare verso l’Azerbaijan dall’Italia anche per motivi di solo turismo. Tuttavia, al rientro è necessario rispettare alcune regole che potete trovare leggendo questo nostro approfondimento. Norme attualmente in vigore fino al 30 aprile ma con possibilità di proroga.

Yanar Dag arzerbaijan

I fuochi naturali di Yanar Dag

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Puoi vivere la tua favola entrando in questo museo

E se ci fosse un modo per allontanarsi dalla realtà, per entrare in un mondo parallelo e incantato, fatto di sogni e magia, anche solo per un istante, o per una giornata? In molti potranno pensare che ormai è finito il tempo delle fiabe, dei lieto fine e di tutto ciò che riguarda il mondo della fantasia e dell’immaginazione. Ma se non fosse così? Se vi dicessimo oggi tutti abbiamo la possibilità di diventare i protagonisti di una favola?

No, non siamo impazziti! Vi stiamo solo raccontando l’esperienza reale e magica che si può vivere all’interno del museo dedicato a Hans Christian Andersen, lo scrittore danese che ha trasformato in realtà in nostri sogni.

Quello che ha creato nuovi mondi, come quello della Sirenetta, del Brutto Anatroccolo e dalla Regina delle Nevi, quello a cui è dedicato il museo europeo all’interno del quale vige solo una regola: perdersi e immergersi tra le fiabe.

Hans Christian Andersen Hus

Hans Christian Andersen Hus

Hans Christian Andersen Hus

Quando venne confermata la notizia dell’apertura del nuovo Hans Christian Andersen Hus il mondo intero era in visibilio. Erano bastate due o tre foto di anteprima per comprendere che proprio all’interno dell’edificio danese si sarebbe potuta vivere una delle esperienze più incredibili della nostra vita. E ora, a distanza di tempo dall’inaugurazione, possiamo confermarvi che è così.

Ci troviamo a Odense, la città in Danimarca che ha dato i natali al celebre scrittore. E non è a lui che è dedicato questo grandissimo e strabiliante museo, ma alle sue fiabe che qui prendono vita attraverso esperienze immersive e uniche.

Nuovi mondi surreali si palesano davanti agli occhi dei visitatori che qui sono invitati a vivere nuove avventure sensoriali, a perdersi e immergersi in questi universi surreali e fiabeschi che pensavamo esistessero solo nella nostra immaginazione.

L’edificio che ospita l’Hans Christian Andersen Hus si muove sinuoso, imponente e meraviglioso, una struttura al di fuori dell’ordinario che di per sé è già una fiaba. A realizzarla è stato l’architetto giapponese Kengo Kuma che ha interpretato i sogni fanciulleschi realizzando un museo che si snoda per quasi 6000 metri quadrati nel centro storico di Odense.

L’edificio si presenta con tre grandi cilindri che ospitano il museo, un centro culturale dedicato ai bambini, e non solo, e un ristorante. Tre strutture collegate da un tunnel sotterraneo e da magici giardini che si snodano davanti agli occhi dei visitatori.

Hans Christian Andersen Hus

Hans Christian Andersen Hus

Il museo dove prendono vita le fiabe

Si entra al museo attraversando un piccolo cottage dal colore giallo, è la casa che un tempo era appartenuta ad Andersen e ch e si trova proprio nel centro storico di Odense. È qui, dove lo scrittore ha creato le sue più iconiche fiabe, che la magia ha inizio. Da questo piccolo microcosmo favolistico si arriva ad un universo che diventa sempre più grande, immersivo, meraviglioso.

Una volta entrati nel museo l’esperienza è incredibile. Architetture, suoni, luci e installazioni inebriano i sensi, li stordiscono e trasportano i visitatori in mondi paralleli che avevamo visto solo nelle favole più belle e mai dimenticate, e che ora sono reali.

Grazie alle tecnologie più innovative è possibile entrare nella mente visionaria dello scrittore e poi nelle sue opere, diventando i protagonisti di queste, facendo un viaggio straordinario tra le favole della nostra infanzia. Ma non vogliamo svelarvi di più perché la magia non si può raccontare, ma solo vivere.

Hans Christian Andersen Hus

Hans Christian Andersen Hus