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Quello che era un ex binario ora è una passeggiata pedonale magica

Organizzare un viaggio a Roma è sempre una buona idea. La capitale d’Italia, infatti, è uno scrigno di tesori incredibili tutti da scoprire.

Le bellezze del passato e del presente qui vivono e convivono in un agglomerato di meraviglie, testimonianze artistiche, architettoniche e culturali che da sempre influenzano e affascinano il mondo. Il Colosseo e i Fori Imperiali, la Basilica di San Pietro, i Musei Vaticani, le vie dello shopping, le tradizioni e i monumenti iconici: le cose da vedere e da fare nella città eterna sono tantissime, e tutte sono destinate a lasciare senza fiato.

Eppure, al di là dei sentieri più battuti dai turisti che ogni giorno giungono della capitale italiana, esiste un altro modo per scoprire le meraviglie della città. Un sentiero che si aggroviglia all’ombra dei monumenti iconici e che permette di osservarli da un’altra prospettiva. Un percorso romantico e suggestivo che prende il nome di Passeggiata del Gelsomino.

Passeggiando per la città eterna

Lo abbiamo detto più volte e non ci stancheremo mai di ripetere che una semplice passeggiata nei luoghi che abitiamo, o visitiamo quando siamo in viaggio, può trasformarsi in un’esperienza da levare il fiato. Succede tutte le volte che aguzziamo la vista e ci soffermiamo sui dettagli, quelli che raccontano il volto inedito di una città, di un borgo o di un villaggio.

Ed è esattamente questo che succede quando si cammina tra le strade di Roma, quando il rumore del traffico e il brusio delle persone che popolano le vie del centro diventa un lontano ricordo. È in quel momento che possiamo scoprire una città diversa, unica e ancora più bella di come la conoscevamo.

Sono tante le strade che attraversano Roma e che ci permettono di vivere esperienze straordinarie passo dopo passo. Dalle vie storiche, larghe e monumentali a quelle più strette e acciottolate che ci conducono nel cuore dei quartieri antichi e suggestivi.

E poi c’è lei, la Passeggiata del Gelsomino, un percorso pedonale nel cuore cittadino che però + lontano dai sentieri più battuti dal turismo di massa, che permette di osservare lentamente gli angoli più affascinanti della capitale e di scrutare i monumenti iconici da altre prospettive.

La Passeggiata del Gelsomino

Ci troviamo nei pressi di Piazza San Pietro, una delle più celebri e iconiche del BelPaese. È proprio qui che si snoda un percorso pedonale romantico, affascinante e suggestivo che, come dice il nome stesso è incorniciato dagli splendidi fiori di Gelsomino.

Il periodo dell’anno più magico è sicuramente l’inizio dell’estate, perché è in quel momento che i fiori di gelsomino che costeggiano la Passeggiata del Gelsomino sbocciano in tutta la loro bellezza. Ma tanto è suggestivo l’intero itinerario panoramico che in qualsiasi momento dell’anno restituisce emozioni uniche.

Questa via pedonale frequentata sopratutto dai cittadini, e poco conosciuto ai turisti, è sorta dalle ceneri di un ex binario dismesso, quello della stazione ferroviaria di San Pietro. Costruita nel 1929, la Ferrovia Vaticana, era stata realizzata per permettere il collegamento tra lo Stato Pontificio e il Regno d’Italia.

Con il passare degli anni, però, la ferrovia venne utilizzata sempre meno fino a essere completamente inutilizzata. In occasione del Giubileo del 2000, il binario numero uno è stato trasformato nella Passeggiata del Gelsomino, una strada breve ma con un panorama unico che si affaccia direttamente sulla grande e suggestiva cupola della Basilica di San Pietro.

Il percorso, che si snoda per circa 500 metri, è considerato dai cittadini uno dei più magici e romantici della città. Il consiglio è quello di percorrere l’intera passeggiata a ritmo lento con lo sguardo sempre vigile su tutto ciò che vi circonda: il panorama, da qui, è davvero spettacolare.

Passeggiata del Gelsomino

Fonte: IPA

Passeggiata del Gelsomino
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Nel cuore della Basilicata c’è un parco che sembra uscito da una favola

Il mondo che abitiamo non smette mai di stupirci perché sono tante le meraviglie che gli appartengono e che sono ancora inesplorate. Così anche quando ci mettiamo in viaggio verso una destinazione che già conosciamo, il nostro sguardo resta vigile per scovare nuove e inedite bellezze.

Ed è proprio quello che succede durante ogni viaggio in Basilicata. La regione al sud del nostro stivale, infatti, è meta prediletta di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Lo fanno per ammirare i Sassi, per osservare gli incredibili canyon, per bagnarsi tra le acque turchesi e cristalline dei due mari che accarezzano le spiagge del territorio.

Ma sono tante le cose da fare e da vedere su questa terra, e altrettante quelle inedite, nascoste all’ombra dei sentieri più battuti dal turismo di massa. Come quel giardino inedito e surreale nascosto nel cuore della provincia di Potenza, un luogo che per forme e colori sembra uscito direttamente da un libro di fiabe. Benvenuti nel Parco dei Palmenti di Pietragalla.

Un luogo fiabesco nel cuore di Pietragalla

Il nostro viaggio inizia da qui, da Pietragalla, un piccolo paese situato in provincia di Potenza. Abitato da poco più di 3000 anime, questo borgo di incredibile bellezza ospita tutta la tradizione e la storia che appartiene alle terre lucane. Una storia che vive e sopravvive in quel centro storico ricco di vicoli e vicoletti, che si inerpicano alla terra raggiungendo il punto più alto del paese dominato dal campanile, e nel Palazzo Ducale attorno al quale si sviluppa l’intero borgo.

All’interno del paese, però, è presente anche un’altra testimonianza preziosa che è diventata patrimonio storico, culturale e anche paesaggistico dell’intero territorio. Si tratta del Parco dei Palmenti che, visto nella sua totalità, incanta e stupisce i viaggiatori che giungono a Pietragalla, perché lo scenario che restituisce sembra davvero magico.

Quelle architetture, che sembra trovare un riscontro proprio nel nostro immaginario fiabesco, danno vita a uno scenario suggestivo e fatato. Guardando quelle strutture, infatti, è impossibile non pensare alle case delle fate e dei folletti. In realtà in questo caso la magia non c’entra niente, perché il Parco dei Palmenti di Pietragalla è stato costruito dall’uomo ed è diventato con il tempo un’importante testimonianza delle tradizioni del territorio.

Anche se non incontrerete nessuna creatura fatata, il luogo vale comunque una visita, sia per il suggestivo paesaggio creato dalle strutture in perfetta armonia con il territorio naturale circostante, sia per la sua storia che è legata in maniera indissolubile alle tradizioni vinificatorie della Basilicata.

I palmenti di Pietragalla

Fonte: iStock

I palmenti di Pietragalla

Il Parco dei Palmenti

Il Parco dei Palmenti si trova nel cuore del borgo di Pietragalla, in provincia di Potenza, ed è raggiungibile percorrendo vicoli e viuzze che conducono nel punto più alto del paese. L’area, estremamente affascinante, ospita le rutte, così chiamate nel dialetto locale, cantine scavate nella roccia utilizzate per la conservazione del vino.

Tutte le strutture presenti in questo parco urbano sono state costruite a partire dal XIX secolo scavando all’interno delle rocce arenarie. Proprio all’interno di queste cantine, poste nel centro del paese, avvenivano le operazioni di pigiatura dell’uva e di fermentazione. Le testimonianze di questi processi sono ancora visibili all’interno degli ambienti dei palmenti.

Ristrutturato di recente, il complesso dei Palmenti di Pietragalla, è diventato oggi simbolo dell’architettura rupestre locale, nonché testimonianza della vita e delle tradizioni contadine del territorio.

I palmenti di Pietragalla

Fonte: iStock

I palmenti di Pietragalla
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La scoperta che riscrive la storia di uno dei luoghi più famosi al mondo

È una scoperta che potremmo definire “epocale” quella che vi stiamo per raccontare. La storia di uno dei più affascinanti, iconici e misteriosi monumenti del mondo, grazie a una nuova ricerca, è stata praticamente riscritta. Un’analisi paleoecologica basata sullo studio di pollini fossilizzati è stata in grado di dare un risposta a una delle domande che, dai secoli dei secoli, si pongono gli essere umani.

Come sono state costruite le Piramidi di Giza

Ci troviamo nella terra dei misteri per eccellenza: l’Egitto, e proprio qui prendono vita alcuni dei monumenti dell’antichità più affascinanti e indecifrabili del mondo, soprattutto per quanto riguarda la loro costruzione: le piramidi di Giza. Un enigma che vive da secoli in quanto queste strutture sono delle opere architettoniche di estrema complessità realizzate migliaia di anni fa, ma solo con l’uso di tecnologie rudimentali.

Vi basti pensare all’imponente Piramide di Cheope, edificata più o meno 4.500 anni or sono, che attualmente vanta circa 140 metri di altezza che svettano nel cielo grazie a oltre 2,3 milioni blocchi di pietra da 2,5 tonnellate ciascuno. Non a caso è inserita tra le Sette meraviglie dell’Antichità, ed è l’unica a essere rimasta in piedi fino a oggi.

E un nuovo studio, pubblicato sulla rivista dell’Accademia nazionale delle scienze statunitense (Pnas) che è frutto del lavoro di un gruppo di ricercatori guidati dal Centro Europeo per la Ricerca e l’Insegnamento delle Geoscienze Ambientali (Cerege), in Francia, ci ha svelato in che modo è stata costruita.

I ricercatori, guidati da Hader Sheisha, hanno esaminato i granuli di polline presenti in carote di terreno estratte dall’attuale pianura alluvionale che un tempo ospitava un ramo del Nilo. In questo maniera sono stati in grado di ricostruire la tipologia di vegetazione che era presente all’epoca e gli innalzamenti e abbassamenti delle acque avvenuti nel corso del tempo.

Un vero e proprio prodigio ingegneristico che si pensa sia stato eretto grazie a un canale del Nilo oggi scomparso, il “ramo di Khufu”, che consentiva di trasportare verso l’altopiano di Giza le pietre, le provviste e degli altri materiali utili attraverso delle grandi chiatte.

In particolare gli scienziati sono riusciti a fare maggior chiarezza sul paesaggio perduto dell’altopiano egiziano determinando con precisione la presenza del canale e le variazioni di profondità nell’arco di 8mila anni.

Lo studio nel dettaglio

Partiamo dal presupposto che all’epoca della realizzazione delle piramidi, tra 2686 e 2160 a.C., il corso d’acqua era ancora navigabile. Consapevoli di questo, i dati ottenuti hanno rivelato che il livello dell’acqua aumentò di molto durante il cosiddetto Periodo Umido Africano (tra circa 14.800 e 5.500 anni fa). Una crescita che portò alla sostituzione di gran parte del territorio desertico del Sahara con graminacee, alberi e laghi e che fu causata da variazioni nell’orbita della Terra attorno al Sole.

Successivamente, il braccio scomparso del Nilo tornò a ridursi, pur rimanendo navigabile per ancora diverso tempo. In questo modo fu possibile utilizzarlo per trasportare merci e costruire, di conseguenza, le maestose piramidi di Giza. Secondo gli autori, questa scoperta apre un’importante finestra sulle condizioni ambientali che hanno favorito la realizzazione dei monumenti faraonici che ancora oggi sono considerati una delle meraviglie del mondo antico.

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Come in una fiaba: il Giardino dei Draghi è un luogo magico

Esistono luoghi che sono così belli da non sembrare reali. Posti che per forme, colori e lineamenti assomigliano a tutte quelle ambientazioni che popolano l’immaginario favolistico e che incantano.

Eppure questi luoghi sono veri, anche se unici e straordinari. E in molti casi portano la firma di Madre Natura, proprio lei che con sapiente pazienza è riuscita a creare quelli che sono i paesaggi più belli del mondo intero.

Ed è in uno di questi che vogliamo portarvi oggi. Un parco delle meraviglie che è un monumento naturale di imparagonabile bellezza e che conserva alcune delle leggende più suggestive del Paese intero. Benvenuti nel Giardino dei Draghi.

Il Giardino dei Draghi

Per conoscere ed esplorare questo giardino incantato dobbiamo recarci nel cuore della Romania e più precisamente nella regione storica della Transilvania. È proprio nella terra delle fate e dei vampiri, delle fiabe e delle leggende popolari, che sorge un luogo che lascia senza fiato, una riserva naturale protetta considerata uno dei luoghi più belli di tutto il Paese.

Il suo nome Grădina Zmeilor ed è il Giardino dei Draghi della Romania. Si tratta di luogo incantato che ospita un patrimonio paesaggistico e geologico di immenso valore. L’area, che si estende per quasi 30000 metri quadrati, conserva quello che è uno dei paesaggi più affascinanti, variegati e complessi del mondo intero.

Le rocce che puntellano il giardino, e che sono tutte diverse per forme e dimensioni, svettano verso il cielo fino a trapassare le nuvole creando uno scenario idilliaco e onirico.

Situato nei pressi del villaggio di Gâlgăul Almaşului, il Giardino dei Draghi è nato a seguito del distacco di alcuni blocchi di arenaria del massiccio montuoso dalla collina Dumbrava. Le rocce, che con il tempo sono state plasmate dal vento, dalla pioggia, dalla neve e dal gelo, oggi affascinano e suggestionano l’immaginario collettivo per le forme che hanno assunto e per le storie che ispirano e conservano tutt’oggi.

Un luogo incantato nel cuore della Romania

Grădina Zmeilor è considerato uno dei luoghi più affascinanti e suggestivi dell’intera Romania. Quelle monumentali rocce, che caratterizzano in maniera univoca l’intero paesaggio, hanno dato vita a storie e leggende che ancora oggi incantano e affascinano.

Secondo la tradizione popolare, la nascita del sito è avvenuta a seguito di una grandiosa e leggendaria battaglia tra le forze del bene e del male che si è combattuta proprio in quest’area. Un’altra storia, invece, narra che le rocce che caratterizzano il territorio non sono altro che i draghi che qui vi abitavano, e che a causa di un sortilegio sono stati trasformati in pietra.

Ogni roccia ha la sua storia, il suo nome e la sua leggenda. Nella parte occidentale del Grădina Zmeilor ci sono i blocchi di arenaria più grandi e popolari dell’intera area. Secondo i local, proprio su queste due rocce, si riposavano due grandi e maestosi draghi.

Indipendentemente dalle storie in cui scegliete di credere o da quelle che volete creare, il Giardino dei Draghi resta un luogo straordinariamente unico, un posto fiabesco e naturale che incanta, emoziona e stupisce a ogni passo.

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Es Vedrà, l’isola disabitata e misteriosa delle Baleari

Appartiene all’arcipelago delle Baleari, ma è un’isola off limits. Proprio per questo s’è mantenuta quel paradiso terrestre che è ancora oggi.

La si scorge quando si arriva a Ibiza, ma nulla ha a che fare con l’isola della movida spagnola. Es Vedrà è una riserva naturale fatta solo di roccia che è parte del Parco Naturale di Es Vedrà, Es Vedranell i els Illots de Ponent. L’unico modo per raggiungerla è in barca e, per approdare, è necessario procurarsi un permesso speciale.

Es Vedrà è considerato uno dei luoghi più misteriosi del mondo. Vi raccontiamo il perché.

Miti e leggende di Es Vedrà

Dicono sia un’isola magica, protetta dalla gemella, Es Vedranell, che ha la forma di un drago addormentato. Sono tante le leggende che girano intorno a quest’isola, nate dalla grande energia che viene sprigionata.

Tanti i fatti inspiegabili che vi sono accaduti nel corso dei secoli. Secondo una leggenda, Es Vedrà sarebbe l’isola delle sirene che cercarono di incantare Ulisse. Secondo un’altra, invece, sarebbe il luogo di nascita della dea Tanit, una divinità introdotta dai Fenici che un tempo dominavano l’isola la cui statua si può vedere un po’ ovunque a Ibiza.

Inoltre, a molti naviganti è capitato spesso di riscontrare un malfunzionamento delle bussole una volta arrivati nei pressi di Es Vedrà e pare che persino i piccioni viaggiatori perdano il senso di orientamento una volta giunti qui.

In epoca più recente, sono risultati diversi avvistamenti di Ufo e c’è stato pure un atterraggio di emergenza nel 1979 durante il quale un pilota, dopo aver visto delle strane luci rosse proprio nei pressi dell’isola, è stato costretto a un atterraggio di emergenza a Manises, nei pressi di Valencia, passato alla storia appunto come il famoso “Caso Manises“.

Sempre gli extraterrestri sfrutterebbero i fondali dell’isola per una loro base aliena. Così sostengono i diver che hanno avvistato delle luci sotto la roccia, oltre a sentire strani rumori che, a volte, hanno alterato anche il percorso dei pesci.

Gli esperti sostengono che abbia un accumulo di energia simile alle piramidi d’Egitto o ai Moai dell’Isola di Pasqua e che faccia parte del cosiddetto “Triángulo del Silencio”, una sorta di Triangolo delle Bermuda del Mediterraneo. E, proprio come il Polo Nord e il Triangolo delle Bermuda sarebbe uno dei tre luoghi più magnetici del nostro pianeta.

Molti pensano che sia proprio da qui che parta quell’energia che tanto attira i turisti a Ibiza e che non smettono mai di esserne attirati anno dopo anno.

La magia dell’isola

In cima all’isola c’è una sola costruzione, la Torre des Savinar, eretta nel 1763 per proteggerla dai pirati. Per raggiungere la torre bisogna fare una camminata in salita di una decina di minuti dalla Cova des Mirados: da lassù la vista è incredibile.



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Così come spettacolari sono anche i tramonti che si possono ammirare in questa porzione di Mediterraneo, in particolare dalla spiaggia di Cala d’Hort, lungo la costa Sud occidentale di Ibiza, con l’isolotto sullo sfondo.

Chiara Ferragni, Fedez e la polemica

L’immagine di Es Vedrà ha fatto il giro dei social quando l’influencer Chiara Ferragni e il marito Fedez, in vacanza a Ibiza, hanno postato una loro foto pericolosamente abbarbicati su uno spuntone di roccia con l’isolotto sullo sfondo durante un tramonto infuocato.

Il post – con immancabili story da parte di entrambi – ha scatenato una forte polemica tra i follower in quanto, tra le raccomandazioni ai turisti che vengono ad ammirare il panorama e il tramonto c’è proprio quella di fare molta attenzione quando ci si avvicina al bordo della scogliera per via dello strapiombo dove si può facilmente cadere (proprio in quei giorni in Italia un ragazzo era caduto in un precipizio per recuperare il cellulare della fidanzata ed è morto).

La coppia ha scattato un selfie su una roccia altissima senza alcuna protezione: sotto di loro, il vuoto. Il precipizio è da brividi e il video estremo, tanto che loro stessi hanno affermato di avere paura. Cosa non si farebbe per qualche cuoricino in più su Instagram… Anche richiscare la vita.

Polemica a parte, molti di coloro che non avevano mai sentito parlare di Es Vedrà ma che delle Baleari conoscevano solo Ibiza e Formentera ora sanno anche dell’esistenza di questo luogo, della sua storia e delle sue incredibili leggende.

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Fonte: 123rf

La spiaggia di Cala d’Hort a Ibiza con Es Vedrà sullo sfondo
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Non solo Dracula: in Transilvania ci sono anche le fate

Esistono luoghi al mondo che sanno essere affascinanti e seducenti come pochi altri. Che richiamano e attraggono i viaggiatori quasi come se fossero una calamita. Sono quelle destinazioni che incantano non solo per la bellezza che gli appartiene, ma anche e soprattutto per le storie che conservano e preservano, per quei miti e quelle leggende mai dimenticate.

Ed è questo il caso della Transilvania, la regione situata nel cuore della Romania, famosa per le sue cittadine medievali, per quello straordinario e sconfinato paesaggio naturale e per le testimonianze dei vari popoli che sono rimaste intatte in tutto il territorio.

Ma la regione è celebre anche per i suoi castelli, quelli che svettano verso il cielo facendosi spazio tra i boschi e le montagne, come quello di Dracula che, siamo certi, non ha bisogno di presentazioni. Ma c’è anche un altro castello da raggiungere ed esplorare qui, e non ha nulla a che fare con la favola spaventosa del Conte Vlad. Si tratta di una dimora incantata che sorge proprio lì, dove un tempo vivevano le fate.

Le fate della Transilvania

È un territorio magico, quello che appartiene alla Transilvania, che incanta e seduce con le sue storie e con le sue leggende che sembrano quasi rivivere in quei paesaggi naturali e onirici. La Valle delle Fate è uno di questi.

Boschi e prati lussureggianti danno il benvenuto ai viaggiatori mentre sullo sfondo si staglia un castello fiabesco che sembra uscito da un racconto dei Fratelli Grimm. Ci troviamo nel cuore della Transilvania, a Porumbacu de Sus e a circa 30 chilometri da Sibiu.

È qui che possiamo scoprire ed esplorare un territorio magico dominato dalla presenza di un castello che è così bello da non sembrare reale. Una dimora che non solo incanta per le sue forme sinuose e per il paesaggio che si snoda tutto intorno, ma anche per la leggenda che riguarda la sua nascita.

Si narra, infatti, che tanto tempo fa uomini e fate convivevano pacificamente in questa incontaminata valle ai piedi della montagna. Tutto cambiò improvvisamente con l’arrivo di un drago che, vista la bellezza di questo luogo, decise di creare qui la sua dimora.

Per proteggere questo territorio uomini e fate si unirono in battaglia, e dopo giorni di lotta riuscirono a sconfigger il drago. Purtroppo, però, l’intera valle fu totalmente distrutta da quella battaglia. Fu allora che le fate scelsero di andare via per trovare una nuova casa, con la promessa che un giorno, quando la natura sarebbe rinata, sarebbero tornate.

Con il tempo i boschi sono tornati rigogliosi, i fiumi si sono colmati di acque limpide e trasparenti e i fiori dei campi sono sbocciati più colorati che mai. Nessuno sa se le fate sono tornate in questo luogo, quello che invece sappiamo è questo angolo incantato della regione fu scoperto da una coppia nel 2014 che qui scelse di creare la propria dimora, omaggiando le fate.

Così, solo con l’ausilio di materiali naturali, come sabbia, argilla, paglia e legno, venne costruito il Castello di Argilla della Valle delle Fate.

Il Castello della Valle delle Fate

Sin dalla sua costruzione, il Castello di Argilla della Valle delle Fate non ha mai smesso di incantare. Tutto merito di quelle forme incredibili che ricordano le dimore che abbiamo visto sui libri delle fiabe. Ma anche di quella natura straordinaria e incontaminata che circonda la struttura e che rende l’intero paesaggio un sogno a occhi aperti.

Il castello, come anticipato, è stato realizzato esclusivamente con materiali naturali e questo lo rende ancora più suggestivo. Le pareti sono state create con argilla e paglia mentre le porte e le finestre sono state realizzate in legno da artigiani locali. Il tetto, che svetta verso il cielo, sembra imitare il movimento delle montagne che si stagliano sullo sfondo creando uno scenario unico.

Il castello nella Valle delle Fate è oggi aperto ai visitatori. Salendo sulle due torrette principali potrete ammirare l’intera valle che si perde verso i meravigliosi Carpazi. Tutto intorno, invece, si snoda un romantico giardino fatto di erba soffice e fiori colorati dove è possibile trascorrere le giornate.

Per quanto riguarda le fate, invece, nessuno le ha più viste. Ma tutti sono pronti a giurare che si trovino proprio qui per proteggere quel luogo che un tempo era la loro dimora.

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In Francia esiste un castello delle fiabe che deve essere “salvato”

Esistono luoghi che non smettono mai di incantarci perché per forme, colori e dettagli, rimandano proprio a quell’immaginario favolistico che ha caratterizzato inevitabilmente la nostra infanzia. Lo stesso che ci ha fatto sognare da bambini e che non smette ancora di farlo.

Non stupisce, quindi, quella meravigliosa sensazione che proviamo dentro ogni qualvolta ci troviamo davanti ai castelli del mondo, luoghi ricchi di storia e di bellezza che, inevitabilmente, ci rimandano a storie affascinanti e seducenti, vere o leggendarie, che riguardano principi e principesse, cavalieri e regnanti.

Ed è una di queste storie che vogliamo raccontarvi oggi, diversa da quelle che conosciamo ma reale e suggestiva. È quella dello Château de Vigny, il castello delle fiabe in Francia che ha bisogno del nostro aiuto.

Le Château de Vigny

Ci troviamo nella Val d’Oise, nella regione dell’Île-de-France, è qui che esiste uno splendido castello che appare come una visione magica agli occhi di chi lo guarda. Progettato dall’architetto Charles Cazot, lo Château de Vigny è una delle massime espressioni di stile neogotico visibile in ogni suo straordinario dettaglio.

Imponente e maestoso, questo edificio si sviluppa su una superficie di quasi 4000 metri quadrati, e come tutti i castelli che si rispettano, anche questo è circondato da un fossato e protetto da ben sei torri merlate. La struttura ospita 176 camere, mentre tutto intorno si estende un parco naturale di 20 ettari.

Le sue origini risalgono al 1504 quando, il cardinale Georges d’Amboise, scelse di costruire quella che sarebbe stata la sua futura dimora in un sito già occupato da una vecchia struttura medievale. Altre modifiche, visibili nell’aspetto attuale del castello, furono apportate nel 1880 per volontà dell’allora proprietario Philippe Vitali, principe di Sant’Eusebio.

Di secolo in secolo, questo castello situato ad appena 40 chilometri da Parigi, ha fatto da scenografia alle storie e alla vita delle grandi famiglie di Francia che si sono susseguite come proprietarie negli anni.

Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, però, ha causato ingenti danni alla struttura del castello che, passato per mano di diversi proprietari, è stato abbandonato. Nel 2001 Château de Vigny è stato acquistato da un’azienda giapponese che ha sfruttato i grandi spazi della struttura per inaugurare una scuola di cucina, ma il progetto è poi fallito e il castello è tornato in stato d’abbandono.

Rimesso in vendita nel 2015, l’edificio è stato acquistato dall’imprenditore Fabrice Levesque che aveva come obiettivo quello di trasformare il castello in un hotel di lusso. Purtroppo, però, le condizioni interne erano così disastrose da necessitare di un importante restauro. Così è nata l’Associazione per il salvataggio del castello di Vigny, capeggiata dallo stesso Levesque.

Un castello da salvare

La bellezza architettonica e l’importanza storica di questo castello per tutta la Val d’Oise gli hanno fatto guadagnare il titolo di monumento storico già nel 1984. Nonostante gli sforzi che si sono susseguiti negli anni per la salvaguardia di questo edificio, oggi lo Château de Vigny è in pericolo, motivo per il quale è stata lanciata una raccolta fondi aperta a tutti.

Nonostante dall’esterno il castello non sembra aver subìto i danni del tempo, in realtà, i suoi interni vertono in condizioni disastrose, motivo per il quale attualmente la struttura è chiusa al pubblico. Ma se vi trovate nella Val d’Oise, il consiglio è quello di raggiungerlo per ammirare tutto il suo incanto anche da fuori.

E se a guardarlo avete la sensazione di averlo già visto da qualche parte, lasciatevi dire che non vi state sbagliando. Château de Vigny, infatti, ha fatto da sfondo al videoclip Te Amo di Rihanna, nonché a pellicole come Les Barbouzes, Les Tontons flingueurs e Versailles.

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La cartolina magica dal lago che rischia di scomparire

Esistono luoghi nel mondo che sono così belli da non sembrare reali, paesaggi che per forme e colori sembrano usciti da una fiaba onirica. Posti che, da soli, bastano a farci compiere viaggi lunghissimi e chilometrici solo per arrivare lì, al cospetto della grande bellezza. Per contemplarla e immortalarla nelle istantanee di un viaggio indimenticabile.

Ed è proprio in uno di questi luoghi che vogliamo portarvi oggi, uno di quelli che si mostra davanti allo sguardo attonito dei viaggiatori come se fosse lo spettacolo più bello del mondo, quello destinato a lasciare senza fiato. Una meraviglia così straordinaria, ma così fragile, che rischia di restare solo nei nostri ricordi e nelle ultime cartoline di viaggio.

Sì perché il panorama mozzafiato che offre il lago di Urmia, dichiarato dall’Unesco riserva della biosfera, è destinato a sparire per sempre.

C’era una volta il lago di Urmia

C’era una volta uno specchio d’acqua straordinario, per grandezza e importanza. Si trattava del terzo lago salato più grande del mondo. Ed era così bello da essere stato dichiarato dall’Unesco come riserva della biosfera nel 1976.

Immerso nel cuore dell’Iran, tra le provincie dell’Azerbaigian Orientale e dell’Azerbaigian Occidentale, il lago di Urmia era attrazione turistica senza eguali, nonché casa di numerose specie animali , come fenicotteri, pellicani e cicogne, che vivevano tra i piccoli affioramenti rocciosi, che tornavano durante le migrazioni, che incantavano i viaggiatori con la loro presenza.

C’è oggi quello stesso lago, la cui maestosità riecheggia solo nei ricordi di chi lo ha visto e lo ha vissuto nel suo massimo splendore. Sì perché questo patrimonio naturale immenso sta scomparendo.

A causa dell’elevato tasso di evaporazione delle acque, della siccità che continua a colpire il territorio e delle numerose dighe costruite nelle zone limitrofe, il lago si è ridotto sensibilmente negli ultimi anni lasciando gran parte della sua superficie asciutta.

Quel che resta di un meraviglioso lago

Di quasi la metà di quei 5200 chilometri quadrati di acqua, non restano che piccole rocce che si fanno spazio tra la terra, arbusti secchi e sabbia arida, la stessa in cui sono rimaste intrappolate alcune imbarcazioni negli anni. Anche gli animali, che avevano fatto di questo paradiso naturale la loro casa, stanno abbandonando la zona.

Eppure il lago, anche se così fragile, continua a dare spettacolo. Lo ha fatto quando si è mostrato al mondo in una veste nuova e inedita che ha incantato tutti quanti, proprio quando le sue acque si sono tinte di rosa. Purtroppo, però, quello scenario fiabesco non era altro che l’ennesimo grido d’aiuto. Le acque del lago di Urmia, infatti, hanno assunto quel cangiante colore rosa a causa della diffusione dell’alga Dunaliella che ha trovato spazio fertile nel bacino proprio per colpa della siccità.

Quello che resta del lago, oggi, sono le ultime spettacolari immagini diffuse sul web e scattate dai viaggiatori che raggiungono l’Iran per ammirare per l’ultima volta quel patrimonio che sta scomparendo. Sono le istantanee che mostrano le acque rosa e che, nonostante tutto, fanno sognare. Sono le stesse che immortalano le navi bloccate tra la sabbia e l’acqua, illuminate da un cielo stellato.

E tutto ciò che possiamo fare, adesso, è restare ad ammirare quel che resta di un paradiso naturale che presto non vedremo più.

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Puoi dormire in una montagna magica nel cuore della Patagonia

Poche cose al mondo sanno emozionarci come quei grandiosi spettacoli messi in scena dalla natura, gli stessi che ci spingono ad attraversare il mondo intero alla ricerca di quei paesaggi che lasciano senza fiato.

E se è vero che ritrovarci davanti alle scenografie create da Madre Natura è un’esperienza incredibile, è altrettanto vero che addormentarsi e risvegliarsi in questi luoghi si trasforma, automaticamente, in una delle avventure più belle di una vita intera.

Ed è proprio quella che si può vivere dormendo all’interno di una montagna magica immersa in una riserva naturale incontaminata e selvaggia del Cile. Un lodge unico, per design, forme e colori, immerso nel cuore della Patagonia. Benvenuti a Huilo Huilo.

La montagna magica di Huilo Huilo

Esistono luoghi che sono così affascinanti e straordinariamente suggestivi da non sembrare veri. Posti che, per forme e colori, ricordano tutte quelle ambientazioni che fino a questo momento sono appartenute solo alla nostra immaginazione. Eppure questi sono reali e bellissimi, come solo loro sanno essere, e quasi sempre portano la firma di Madre Natura.

Come la riserva biologica di Huilo Huilo, un luogo incontaminato situato nel cuore della foresta della Patagonia cilena, che incanta e stupisce per i suoi scenari fiabeschi. È proprio qui che è nata una struttura ricettiva che non conosce eguali, un alloggio straordinario in grado di farci vivere una delle esperienze di viaggio più belle di sempre.

A prima vista Montaña Magica, questo il suo nome, appare agli occhi di chi lo guarda come un rilievo montuoso dalla cui sommità sgorga una sorgente d’acqua fresca e cristallina. A creare questo capolavoro, però, è stato l’uomo che ha dato vita a una struttura ecologica che non solo imita la natura, ma si integra con questa rispettando il delicato ecosistema che contraddistingue questo patrimonio naturale dell’umanità.

Una vera e propria montagna magica, di nome e di fatto, che imita in tutto e per tutto la natura. il concept che sta dietro al design di questa struttura, infatti, è nato proprio con l’obiettivo di creare un vulcano buono dalla cui sommità non sgorga lava, ma acqua.

Ma l’esperienza, come abbiamo anticipato, non finisce con la vista. Trattandosi di un ecolodge, infatti, i viaggiatori potranno pernottare all’interno della montagna e vivere un’avventura unica a contatto con la natura.

Questo rifugio dispone di 9 stanze, tutte dotate di ampie finestre che affacciano direttamente sulla riserva, ispirate alle fiabe. Gli interni, così come gli esterni, sono costruiti in legno per garantire un impatto minimo sull’ecosistema che caratterizza l’intero territorio. Tutto è pensato nei minimi dettagli per garantire ai viaggiatori una vacanza da favola.

Un vacanza da fiaba in Patagonia

È un’esperienza magica, onirica e surreale quella che si vive nella foresta pluviale della Patagonia Cilena. Dormire all’interno di una montagna e risvegliarsi nel cuore della natura è un lusso che tutti dovremmo concederci almeno una volta nella vita.

Montaña Magica si trova all’interno della riserva Unesco di Huilo Huilo, oltre 100 mila ettari di foresta pluviale che conservano una biodiversità incredibile caratterizzata da panorami variegati e da tantissimi esemplari di flora e fauna endemica.

Huilo Huilo è nata proprio per questo, per conservare e salvaguardare il patrimonio del territorio, ma anche per proporre ai viaggiatori un nuovo concetto di turismo sostenibile. Montaña Magica fa parte di questo grandioso progetto configurandosi come il punto di partenza ideale per andare a scoprire uno degli ultimi paradisi incontaminati della terra.

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Dentro le bolle trasparenti per vivere il sogno di mezza estate

C’è sempre qualcosa di magico e onirico nella vista di un cielo stellato. Del resto, fin dagli albori dell’umanità, gli uomini si sono lasciati guidare dal firmamento e a quello si sono ispirati. Lo hanno fatto i poeti e i cantanti, i pittori e gli scrittori. Lo facciamo anche noi quando scegliamo di raggiungere tutte quelle destinazioni buie – guidati solo dalla luce delle stelle – per sussurrare i desideri, dare vita ai sogni e ritrovare noi stessi.

E se è vero che un cielo stellato è sempre una meraviglia da osservare e contemplare, è vero anche che è durante la stagione estiva che davanti al nostro sguardo si palesa uno spettacolo senza eguali. Merito del cielo sereno o poco nuvoloso, ma anche degli incontri tra i pianeti e degli sciami meteorici che ci tengono compagnia durante queste settimane.

E se è un sogno di mezza estate quello che volete vivere adesso, allora, non vi resta che raggiungere queste destinazioni che ospitano bolle trasparenti per dormire sotto il cielo stellato. Scopriamole insieme.

In mezzo al verde della Provenza ad osservar le stelle

Sono tante, tantissime le bolle trasparenti in giro per il mondo. Alloggi straordinari che permettono ai viaggiatori di vivere un’esperienza unica a contatto con la natura, illuminata solo dal firmamento. Tra le più belle, prenotabili direttamente su Airbnb, abbiamo scovato una straordinaria bubble room immersa nel verde della Provenza. Un luogo straordinario da raggiungere questa estate per ammirare le stelle cadenti e lo spettacolo dei pianeti.

Per vivere quella che è un’avventura romantica e suggestiva dobbiamo recarci a Veynes, in Francia, in una delle mete più frequentate e amate dagli appassionati delle attività outdoor. Proprio vicino alla Grande Randonnée, infatti, esiste questa bubble immersa nei boschi verdeggianti in cui perdersi e immergersi per vivere un sogno di mezza estate.

Bubble immersa nel verde, Veynes

Fonte: Ufficio Stampa Airbnb

Bubble immersa nel verde, Veynes

Tra i fiordi norvegesi per ammirare le stelle

Pochi luoghi al mondo sanno essere suggestivi e affascinanti come la Norvegia, un Paese che con i suoi panorami selvaggi e incontaminati sembra uscito da un libro di fiabe. Ed è proprio qui che vogliamo portarvi per farvi scoprire un altro alloggio straordinario da vivere durante le notti d’estate.

Ci troviamo a Gildeskål, a pochi chilometri da una delle spiagge più scenografiche e suggestive della Scandinavia, quella di Langsanden. È questo il posto più romantico dove trascorrere le notti d’estate e lasciarsi guidare solo dalle stelle, in una cupola trasparente sui fiordi, prenotabile direttamente su Airbnb, che garantisce una delle avventure più straordinarie di una vita intera.

Cupola trasparente a Gildeskal, Norvegia

Fonte: Ufficio Stampa Airbnb

Cupola trasparente a Gildeskal, Norvegia

Come in una fiaba: la bolla trasparente nel bosco

Tra le bolle trasparenti da prenotare quest’estate su Airbnb, per ammirare i cieli stellati, ce n’è una che sembra uscita direttamente da un libro di fiabe. Ci troviamo in Portogallo, nei pressi di Viana do Castello, in una delle zone più suggestive dell’intero Paese.

È qui, a Geraz do Lima, che una cupola di vetro in un bosco, con tanto di arredamento floreale, è stata messa a disposizione di tutti i viaggiatori che vogliono vivere un’esperienza incantata (foto dell’alloggio in copertina).

La cupola trasparente sulle Alpi

C’è un altro alloggio da prenotare quest’estate, una sfera trasparente che garantisce la vista più bella di sempre a ogni ora del giorno e della notte. Ci troviamo a Versam, in Svizzera, immersi nel paesaggio montano delle Alpi.

È qui che è possibile vivere un’intensa esperienza a contatto con la natura più autentica: svegliarsi con la luce naturale in un luogo isolato, ammirare il panorama circostante, osservare le mucche al pascolo e addormentarsi cullati dalle stelle.

Cupola trasparente a Versam, Svizzera

Fonte: Ufficio Stampa Airbnb

Cupola trasparente a Versam, Svizzera

Una bolla trasparente sotto le stelle della valle incantata

L’ultima della nostra selezione degli alloggi straordinari che ci permettono di dormire sotto le stelle ci conduce direttamente in Italia, in un luogo tanto magico quando suggestivo che sembra uscito da una fiaba.

Ci troviamo nella Valle dei Mocheni, in Trentino Alto-Adige, conosciuta anche come Valle Incantata. In questo luogo straordinario, dove la natura è assoluta protagonista, c’è una bolla trasparente all’interno del Maso La Marianna. Qui, i viaggiatori, potranno trascorrere delle notti indimenticabili illuminate solo dalla luce delle stelle.

Bubble Room, Trentino Alto Adige

Fonte: Ufficio Stampa Airbnb

Bubble Room, Trentino Alto Adige