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In Indonesia esiste un vulcano magico dalla lava blu

Sono dei veri e propri show sensoriali, emozionali e straordinari quelli che mette in scena Madre Natura in tutto il mondo. Sono spettacoli di immensa bellezza che incantano, affascinano e suggestionano, e che ci portano a viaggiare con la mente verso tutti quegli scenari che, fino a questo momento, sono appartenuti solo al mondo delle fiabe.

Eppure, queste, sono manifestazioni reali della grandiosità della natura, la stessa che dà vita a panorami incredibili che invitano le persone a mettersi in viaggio, ad attraversare il globo intero e a toccare con mano la grande bellezza della nostra terra.

Una bellezza che a volte è così surreale, e apparentemente inspiegabile, che crea visioni magiche e favolistiche. Come quella che si ammira quando si giunge in Indonesia, al cospetto del grande vulcano dalla lava blu.

In Indonesia, ad ammirare lo spettacolo magico della natura

Non si tratta del set di un film di fantascienza, né tanto meno di un effetto creato artificialmente. Perché quella che sgorga dal vulcano Kawah Ijen è davvero lava blu, o comunque è ciò che sembra.

Per scoprire questa meraviglia della natura dobbiamo recarci nell’estremità orientale di Giava, l’isola indonesiana puntellata da vulcani, nonché uno dei territori più popolosi dell’intero Paese. È qui che quando il sole lascia spazio alla notte scura, illuminata solo dalla candida Luna e dalla scia delle stelle, si verifica uno dei fenomeni più straordinari del mondo intero.

È uno scintillio di un colore blu intenso, quello che si vede esplodere improvvisamente proprio sopra al cratere di Kawah Ijen. Ma non si tratta di una luce artificiale, né tanto meno di un effetto creato grazie a programmi specializzati in elaborazioni fotografiche, ma di un fenomeno spiegato dalla scienza che però incanta.

Il vulcano indonesiano, già celebre per quel lago che campeggia nel cratere e che regala una visione sublime, di notte si tinge di un blu cangiante e intenso che lascia senza fiato chiunque osi spingersi fino a quassù.

Kawah Ijen, Giava

Fonte: iStock

Kawah Ijen, Giava

Lava blu: la magia e la spiegazione scientifica

Da quando le prime fotografie si sono diffuse, facendo il giro del web, tutti hanno saputo di quel vulcano magico dalla lava blu. In realtà, quel colore così caratteristico e sicuramente inedito, non appartiene alla lava del Kawah Ijen. Come è stato spiegato dalla scienza, infatti, si tratta di fiamme create dal gas solfureo presente nel sottosuolo.

Quando il gas emerge dalle fessure della terra, e raggiunge la superficie, si generano così delle fiammate che superano i 500 gradi e che assumono diverse sfumature di blu elettrico e intenso.

Dal momento in cui lo spettacolo notturno si è palesato davanti agli occhi di fotografi e viaggiatori, le istantanee di questo spettacolo hanno fatto il giro del mondo, trasformando il Kawah Ijen in una vera e propria attrazione turistica.

Ogni giorno, qui, arrivano persone provenienti da ogni parte del globo per ammirare il grande spettacolo messo in scena dalla natura, e da lui lasciarsi suggestionare. Kawah Ijen non è bello solo di notte, ma anche di giorno, perché il suo cratere è contraddistinto dalle acque turchesi di quello che è il lago acido più grande del mondo.

Il percorso, per arrivare in cima, non è semplice dato che il cratere si trova a quasi 3000 metri di altitudine. Ma la fatica di quel trekking, viene ampiamente ripagata dalla visione delle fiamme blu che squarciano il buio della notte, lì dove inizia la magia.

Kawah Ijen, Giava

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Kawah Ijen, Giava
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Il serpente piumato che appare sulla piramide Maya il giorno dell’equinozio

C’è qualcosa di incredibilmente magico che succede intorno a noi quando arriva l’autunno. C’è la natura che lentamente si addormenta, sprofondando in un lungo letargo, non prima di averci regalato la visione dello spettacolo più bello dell’anno.

E mentre ci prepariamo alla caccia alle foglie, organizzando un viaggio nei luoghi più straordinari dove va in scena il foliage, tutto il mondo celebra l’inizio della stagione con riti, tradizioni e feste pagane, spirituali e mistiche.

Ma c’è un luogo che, più di altri, durante l’equinozio d’autunno regala uno spettacolo senza eguali. Uno show misterioso e apparentemente inspiegabile che attira migliaia di visitatori e che lascia senza fiato. Sì perché qui, al cospetto della maestosa piramide Chichén Itzá, ogni anno appare l‘ombra del serpente piumato e la sua visione incanta.

Chichén Itzá e la grande piramide Maya

Organizzare un viaggio in Messico è sempre un’ottima idea, soprattutto quando l’itinerario ci conduce nello Yucatán, lì dove esiste quella che è probabilmente la più grandiosa testimonianza della civiltà Maya. È qui, infatti, che possiamo raggiungere Chichén Itzá, un complesso di fama mondiale considerato Patrimonio Mondiale dell’Umanità e annoverato tra le nuove sette meraviglie del mondo.

La grande piramide a gradoni di El Castillo occupa una superficie di oltre sei chilometri quadrati campeggiando al centro della scena. Incanta per la sua imponenza, per quelle incisioni grafiche rupestri, e per quello spettacolo di luci e suoni che si ripete ogni sera al calar del sole e che evidenzia i lineamenti e le geometrie di una struttura eccezionale.

Ma Chichén Itzá si configura come un vero e proprio complesso delle meraviglie all’interno del quale è possibile immergersi in un passato grandioso e mai dimenticato. Qui, infatti, è possibile contemplare l’osservatorio astronomico, el Caracol, e tantissimi templi tra cui quello dei guerrieri. E poi c’è lei, la piramide di Kukulkan, conosciuta anche con il nome El Castillo.

Ed è proprio al cospetto di questa che migliaia di cittadini e viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo si riuniscono durante gli equinozi, sia in primavera che in autunno, per ammirare uno spettacolo seducente e misterioso che affonda le sue origini nelle antiche tradizioni Maya.

Durante la giornata, infatti, sulla questa piramide compare un’ombra a forma di serpente: è la discesa in terra del dio Kukulkàn, identificato nel serpente piumato.

La discesa del dio Kukulkàn

Accade che, durante le giornate degli equinozi, sul lato della scalinata della piramide di Kukulcàn appare un’ombra, che dall’alto scende verso il basso percorrendo tutti i 91 gradini, fino a terminare su quella scultura di serpente che si trova alla base della struttura.

In realtà il fenomeno visivo non è altro che un gioco di luci e ombre, creato dal sole, che dà vita a quella suggestiva sagoma a forma di serpente, ma per le leggende locali non ci sono dubbi. Si tratta della discesa del dio Kukulkàn che, proprio in occasione dell’autunno e della primavera, arriva sulla terra per incontrare i suoi seguaci, per portare loro benedizioni e buon auspicio per le stagioni che verranno. Il suo arrivo coincide con le prime luci dell’alba, salvo poi sparire al tramonto per altri sei mesi.

La discesa del Kukulkàn, in occasione degli equinozi, è un evento importantissimo per la tradizione locale e per la cultura Maya, nonché uno spettacolo che incanta e che suggestiona. Proprio per celebrare questo momento, al calar del sole, viene ricreato uno spettacolo di luci e suoni che omaggia la discesa del serpente piumato.

Chichén Itzá, equinozio

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Chichén Itzá, equinozio
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L’autunno infiamma il paesaggio: la caccia alle foglie ha inizio

C’è qualcosa di straordinariamente magico che coinvolge Paesi, città, villaggi e borghi del mondo intero e che si verifica a ogni cambio stagione. Quattro volte l’anno, infatti, questi luoghi si trasformano nel palcoscenico ideale dello spettacolo più bello della natura.

I paesaggi cambiano e si trasformano, modificano i loro lineamenti e i loro colori e, abbigliati di vesti totalmente nuove, ci lasciano ogni volta senza fiato. L’autunno, poi, è un’esplosione di magia che invade e pervade le strade di ogni territorio del globo, regalandoci quelle che sono, con tutta probabilità, le atmosfere più suggestive di sempre.

È questo il periodo del foliage, quel fenomeno naturale che vede le foglie assolute protagoniste delle nostre visioni più belle. Sono tantissimi i luoghi dove ammirarlo, anche nel nostro Paese. Ma c’è un luogo, dall’altra parte del mondo, che più di tutti promette un’esperienza magica. Preparate le valigie, si parte per il Giappone: la caccia alle foglie ha inizio!

Momijigari: la caccia alle foglie

È il Sol Levante la destinazione migliore per ammirare lo spettacolo del foliage, un’esplosione di colori che vanno dal giallo al rosso, passando per l’arancione e il marrone. Raggiungere il Giappone in questo periodo assicura un’esperienza straordinaria a contatto con la natura che, proprio in questa occasione, mette in scena il suo spettacolo più bello.

I cittadini lo sanno bene, così come lo sanno tutti quei viaggiatori che scelgono di volare dall’altra parte del mondo per celebrare la grande bellezza che appartiene al Paese, e che diventa magica durante la stagione autunnale. Nel periodo che va da fine settembre a fine novembre, le persone si uniscono a quello che è diventato un rito nazionale per l’intero Giappone: il Momijigari.

Il nome di questa tradizione affonda le sue origini nella sua stessa essenza. Momiji che vuol dire acero e kari che significa caccia, sono i due termini che spiegano la tradizione nipponica di andare a caccia dei colori autunnali con una sola missione: quella di contemplare un paesaggio incantato e magico.

La caccia agli aceri, e più in generale agli alberi che cambiano colore, coinvolge tutto il Paese, da nord a sud. Tuttavia ci sono alcuni luoghi, che si snodano lungo il Giappone, nei quali Madre Natura ha scelto di inscenare spettacoli mozzafiato. Scopriamoli!

Bishamondo, Kyoto

Fonte: iStock

Bishamondo, Kyoto

Autunno in Giappone: i luoghi da non perdere

La stagione del Momijigari inizia a fine settembre in Hokkaido e si protrae fino agli inizi di dicembre nelle regioni più a sud come Kyushu e Kanto.

Se state programmando un viaggio in Giappone in autunno, allora, una delle destinazioni da non perdere è sicuramente Kyoto. Tutta la città, in questo periodo dell’anno, si infiamma letteralmente. Gli aceri di Rurikoin, tempio dal giardino straordinario, danno spettacolo, così come lo fanno quelli del monte Kurama, della zona di Arashiyama e quelli che si snodano tra gli edifici spirituali del Kiyomizu-dera.

In tutto il Paese, da nord a sud, non esiste parco, giardino o tempio che non sia coinvolto da questa grande trasformazione. Anche nell’affollata capitale del Giappone è possibile andare a caccia di foglie in questo periodo. Tra i luoghi da raggiungere assolutamente segnaliamo Jingu Gaien Ginkgo Avenue e i giardini di Rikugien.

Osaka incanta con la sua Minoo Park mentre Nikko mette in scena i suoi spettacoli più belli nella magica cornice del lago Chuzenji e al cospetto delle cascate Ryuzu.

Un altro luogo da raggiungere è per praticare il Momijigari è Hakone, una cittadina di montagna a ovest di Tokyo già celebre per gli onsen e per la vista sul monte Fuji. Anche da qui la vista sull’autunno è spettacolare.

Funivia del Monte Komagatake, Hakone

Fonte: iStock

Funivia del Monte Komagatake, Hakone
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La sorgente di acqua blu che sembra uscita da una fiaba

Esistono luoghi del mondo che sono così belli da non sembrare veri, paesaggi che per forme e colori ricordano tutti quei luoghi che fino a questo momento hanno fatto parte solo dell’immaginario favolistico. Eppure sono reali e per questo ancora più magici.

Alcuni di questi portano la firma indelebile di Madre Natura, proprio lei che da sempre plasma panorami che ci ricordano quanto è bello il mondo che abitiamo.

Ed uno di questi luoghi che vogliamo raggiungere oggi insieme a voi. Un posto che assomiglia a un sogno e a una favola, uno specchio d’acqua cristallino, e dalle intense sfumature di blu che incanta e stupisce. Benvenuti a Blaue Quelle, la sorgente di acqua blu di Erl.

Bentornati in Tirolo

C’è un luogo non molto distante da raggiungere tutte le volte che desideriamo ritagliarci un momento fatto di pace e relax all’insegna della grande bellezza, quella creata da Madre Natura. È un posto, questo, che ogni giorno attira migliaia di viaggiatori che desiderano vivere nella natura più incontaminata e selvaggia, e con essa recuperare un contatto intimo e primordiale.

Questo luogo si chiama Tirolo, paradiso delle attività outdoor e meta prediletta di famiglie, coppie e viaggiatori solitari che desiderano vivere esperienze fatte di natura, benessere e buona cucina.

La missione di oggi, però, ci spinge ad addentrarci nel cuore di questo territorio che si snoda tra l’Italia e l’Austria per raggiungere quello che è uno dei capolavori visivi naturali più suggestivi di sempre.

Pe raggiungerlo dobbiamo recarci a Erl, un comune austriaco di appena 1500 abitanti situato nel distretto di Kufstein, e particolarmente celebre per quella rappresentazione della Passione di Gesù che si tiene ogni sei anni dal 1613. È qui che possiamo raggiungere la Blaue Quelle, la sorgente d’acqua blu che sembra uscita da una fiaba.

Blaue Quelle, Erl

Fonte: Sportalpen Marketing

Blaue Quelle, Erl

Blaue Quelle, la sorgente di acqua blu

Da sempre considerato uno dei luoghi più misteriosi e affascinanti dell’intero Tirolo, la Blaue Quelle è un vero e proprio gioiello naturale da raggiungere almeno una volta nella vita.

Raggiungerlo è piuttosto semplice. Vicino al ristorante dal nome omonimo si apre un piccolo sentiero che, attraverso una passeggiata alla portata di tutti, conduce a una piccola valle. È qui che si palesa, davanti agli occhi di chi guarda, quello che è il monumento naturale più antico dell’Austria.

La Blaue Quelle è una sorgente, una delle più grandi fonti di acqua potabile di tutto il territorio. L’acqua cristallina, che sotto i raggi del sole brilla e assume le più belle sfumature di verde e di azzurro, è circondata da una vegetazione rigogliosa e lussureggiante

Il suo mistero più grande è quello che riguarda proprio le sue origini. Nonostante i numerosi studi condotti dagli esperti, infatti, non è stato ancora possibile identificare la sorgente dalla quale proviene l’acqua. Alcuni hanno ipotizzato l’esistenza di un grande lago sotterraneo, ma niente è stato confermato. La storia, ancora non svelata, non fa altro che rendere questo luogo estremamente suggestivo.

Diversi i punti panoramici dai quali poter osservare la grande bellezza dei riflessi di luce creati dal sole che filtra tra i rami degli alberi che affacciano sul lago, mentre l’acqua brilla con le sue sfumature verdi e turchesi. Prendetevi tutto il tempo per ammirare la grande bellezza di questo luogo, la vista da qui è meravigliosa.

Blaue Quelle, Erl

Fonte: Sportalpen Marketing

Blaue Quelle, Erl
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autunno Destinazioni luoghi misteriosi Viaggi

L’Italia si tinge di magia: la mappa del foliage

Quando il calendario segna l’imminente arrivo dell’autunno, ci prepariamo a vivere quello che è probabilmente uno dei periodi più incantati di tutto l’anno. Del resto nulla è più magico di quel paesaggio che si tinge di colori intensi che vanno dal rosso all’arancione, passando per il giallo e il marrone.

Osservare le foglie cambiare colore, guardarle ondeggiare e poi cadere sui viali delle città, dei borghi e dei villaggi, è qualcosa che riempie la vista e riscalda il cuore. Impossibile resistere al fascino del foliage.

Dalle grandi metropoli, come New York, passando per i territori sconfinati e selvaggi: sono molti i luoghi del mondo che diventano palcoscenico di questo incredibile spettacolo autunnale. Ma non c’è bisogno di andare dall’altra parte del globo per perdersi e immergersi nei colori dell’autunno perché anche l’Italia ha i suoi luoghi magici, e sono quelli che abbiamo selezionato in questa mappa del foliage.

Foliage: la magia ha inizio

Succede che, quando l’autunno arriva, le foglie verdi saldamente attaccate agli alberi iniziano a cambiare colore. Diventano gialle, arancioni e rosse, viola e marroni, poi lasciano gli arbusti e lentamente ondeggiano nel vento fino a cadere e a popolare i viali e le strade di città, borghi e villaggi, parchi e giardini.

Quando questo accade, la bellezza dei colori trasforma i paesaggi che conosciamo, dando vita a quel fenomeno che conosciamo come foliage. Uno spettacolo naturale davvero imperdibile che muove le masse, che invita cittadini e viaggiatori a passeggiare tra boschi, foreste e parchi per ammirare e fotografare il panorama d’autunno che incanta e lascia senza fiato.

Paesi come il Giappone, la Svizzera e gli Stati Uniti sono da sempre le destinazioni ideali da raggiungere in autunno, perché è proprio qui che, da settembre a novembre, inizia una vera e propria caccia alle foglie. Ma non c’è bisogno di andare così lontano per immergersi nei colori della stagione, perché anche in Italia ci sono luoghi che, in questo periodo, lasciano senza fiato. Scopriamoli.

Lago di Tovel

Fonte: iStock

Lago di Tovel

Mappa del foliage in Italia

Uno dei luoghi da segnare, e da raggiungere, per ammirare il foliage in Italia è la regione del Trentino. Paradiso delle attività outdoor, nonché territorio naturale per eccellenza, la Val di Non è uno dei luoghi di osservazione più magici di tutto il Paese. I vigneti, così come i meleti, cambiano colore trasformando completamente il paesaggio. Imperdibili sono le passeggiate tra i laghi, come quello di Tovel, dove è possibile assistere a uno spettacolo magico. La fitta e lussureggiante vegetazione che incornicia lo specchio d’acqua in questo periodo dell’anno cambia colore e, affacciandosi sul lago, crea incredibili giochi di luce e riflessi.

Anche Verona merita un posto nella nostra personale mappa del foliage. È proprio in città, nel quartiere veronetta, che esiste un parco che sembra sospeso nel tempo e nello spazio, disposto solo a seguire i ritmi della natura e dell’alternarsi delle stagioni. All’interno del rinascimentale Giardino Giusti, meta prediletta di cittadini e artisti, gli alberi centenari che incorniciano l’arte, si colorano di giallo, di rosso e di arancio, dando vita a un foliage urbano che lascia senza fiato.

Un altro luogo da raggiungere, e che in autunno incanta come non mai, è il Monferrato. Durante questo periodo dell’anno, tra ottobre e novembre, le dolci colline che ospitano i vigneti sconfinati si accendono di rosso, giallo e arancione, trasformando l’intero paesaggio in un quadro straordinario dalle mille sfumature d’autunno.

La Valle d’Aosta è un’altra tappa da aggiungere alla nostra mappa del foliage. Se è la magia dell’autunno che volete osservare e vivere, allora, dovete recarvi all’interno dei boschi delle Alpi Graie nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. A mettere in scena lo spettacolo più bello sono i numerosi alberi che puntellano il territorio: i castagni, i noccioli e i pioppi si tingono di oro e di rosso creando un paesaggio mozzafiato.

Se avete in mente di organizzare un viaggio in autunno, allora l’Abruzzo è una di quelle destinazioni alle quali non potete rinunciare. Per ammirare la bellezza dell’autunno, e tutti i suoi colori, il consiglio è quello di raggiungere la foresta di Lama Bianca, a pochi chilometri di distanza da Sant’Eufemia a Maiella. A dare spettacolo, qui, ci sono i faggi che svettano verso il cielo e che si trasformano in una cornice suggestiva e magica che celebra la stagione.

Anche in Toscana, nella zona del chianti, l’arrivo dell’autunno trasforma ogni cosa. Le dolci colline del territorio diventano palcoscenico di uno spettacolo opulento che raggiunge il suo massimo splendore quando i vigneti si tingono di oro.

Vigneti del Chianti

Fonte: iStock

Vigneti del Chianti

C’è un luogo, nel Lazio, che più di altri è in grado di regalarci uno spettacolo autunnale unico. Ci troviamo nel cuore dei Monti Cimi, già zona intrisa di fascino e suggestione, dove ogni anno la stagione trasforma il panorama. Raggiungete il Lago di Vico e lasciatevi incantare dai colori delle foglie che cambiano giorno dopo giorno.

Restiamo ancora nella regione del centro Italia, perché è proprio qui che la capitale, in autunno, mette in scena i suoi spettacoli più belli all’interno dei parchi urbani. Luogo di eccellenza per ammirare il foliage è Villa Borghese. Questo polmone verde cittadino, infatti, si trasforma in un paesaggio da fiaba incorniciato da viali alberati che assumono sfumature inedite e straordinarie.

Ci spostiamo ora in Campania, per raggiungere uno dei luoghi più belli e affascinanti d’Italia. La Costiera Amalfitana, da sempre destinazione prediletta di artisti, pittori e scrittori, ospita una riserva natura di incredibile bellezza. Stiamo parlando della Valle delle Ferriere ed è proprio qui che, in autunno, è possibile assistere allo spettacolo del foliage.

C’è un altro luogo da aggiungere sulla nostra mappa, e da raggiungere tra ottobre e novembre, e si trova nel sud del nostro stivale. In Calabria, e più precisamente nell’affascinante Parco della Sila, aceri, pioppi, castagni e faggi si preparano a diventare i protagonisti assoluti dello spettacolo del foliage.

L’ultima destinazione da raggiungere per ammirare il foliage in Italia ci conduce direttamente tra le straordinarie terre di Sicilia. Ci troviamo in provincia di Messina all’interno del Parco dei Nebrodi. Quest’area, che si estende per oltre 30mila ettari, ospita tantissimi esemplari di flora, tra cui faggi e pioppi. Sono proprio loro che in autunno cambiano colore tingendo il paesaggio di giallo, rosso e arancione.

Faggio in autunno

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Faggio in autunno
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Valle Orco, tra antiche leggende e itinerari mozzafiato

Un paesaggio unico, mozzafiato. Tipico delle vallate in cui l’azione modellante dei ghiacciai ha agito per millenni, regalando scorci dalla bellezza suggestiva e assolutamente indimenticabili. La Valle Orco inizia a Pont Canavese e si estende fino al Colle del Nivolet, esattamente dove il Piemonte confina con la Valle d’Aosta. E in particolare nella zona protetta più antica d’Italia, il Parco del Gran Paradiso, che ne ospita una parte.

Valle Orco, cosa fare e cosa vedere

Un luogo in cui perdersi totalmente e in cui programmare escursioni all’insegna della natura e della voglia di immergersi in un paesaggio che vi lascerà senza parole a ogni passo. La meta ideale per gli amanti del trekking, dell’arrampicata (è qui che all’inizio degli anni ’70 del secolo scorso è nato il free climbing italiano), dell’alpinismo e per chiunque voglia godere della possibilità di seguire un itinerario esclusivo per le proprie avventure a piedi o in bicicletta. Ma anche in cui poter osservare da vicino la bellezza unica della fauna del posto, tra marmotte, camosci, volpi, stambecchi, aquile e tutto ciò che nasce e vive nella natura più incontaminata e selvaggia.

Una valle spesso sottovalutata poiché distante dalle grandi città e quindi poco conosciuta. Ma che proprio grazie a questa sua riservatezza e minor visibilità è riuscita a tenersi alla larga dal grande turismo di massa. Preservandosi in tutta la sua bellezza e regalando a chi la voglia visitare dei momenti di vero relax, lontano dal caos e dai ritmi frenetici a cui si è soliti, per abbracciare uno stile di vita più lento e attento. Immersi in paesaggi unici e itinerari mozzafiato.

Per esempio sostando a Cuorgnè, un borgo dal cuore medievale o a Sparone, visitando la Chiesa di Santa Croce, in località la Rocca, edificata nel X secolo. O ancora a Ceresole meta amata dai re che l’hanno impreziosita con titolo di “Reale” e che vanta il famoso e grande Lago di Ceresole.

La leggenda della Valle Orco

Ma non solo. Perché la Valle Orco racchiude in sé molto di più. Il suo nome, infatti, è legato a una leggenda che narra della presenza, proprio in queste terre, di due orchi, moglie e marito. Una coppia dall’animo gentile e che, sempre secondo la leggenda, viveva serena e in modo pacifico con gli abitanti della vallata. Un giorno, però, sfortunatamente, la Valle Orco fu invasa da dei draghi,  il cui nascondiglio negli anfratti della montagna ne celava l’esistenza. Animali aggressivi con l’uomo e saccheggiatori di villaggi a causa del loro interesse per l’oro. Da quanto si narra, i due orchi cercarono di fermare l’avanzata dei draghi, proteggendo gli abitanti della zona e rimanendo vittime del loro fuoco.

Per vendicarli, furono gli stessi abitanti a organizzare un’imboscata ai draghi, uccidendoli uno per uno. E dedicando la valle ai loro amici perduti, chiamandola appunto Valle Orco. Una storia affascinante, che regala un’atmosfera carica di fascino e magia a questo luogo. Donando a chi lo visita la possibilità di circondarsi della bellezza della natura e della meraviglia di sentirsi raccontare le fantastiche storie che si tramandano tra i suoi boschi, fiumi e angoli nascosti e ancora da scoprire.

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Le Marais, la magia dello shopping a Parigi

Nulla è più magico di perdersi e immergersi tra le strade e le viuzze delle città che visitiamo quando ci mettiamo in viaggio, quando partiamo alla scoperta delle meraviglie che appartengono al mondo che abitiamo. Perché è lì, tra le botteghe storiche e i locali trendy, che possiamo assaporare l’anima più autentica dei luoghi che visitiamo.

E se è a questa magia che non possiamo rinunciare, soprattutto quando subiamo il fascino dello shopping in viaggio, non possiamo che recarci lì, nella meravigliosa, incantata e suggestiva Ville Lumière.

Perché Parigi si sa, non è solo una delle città più importanti e affascinanti d’Europa, ma è anche il centro mondiale dell’arte, della moda, della cultura e della gastronomia. La capitale della Francia, inoltre, ospita numerose zone dedicate allo shopping, ma nessuna è così suggestiva come il quartiere di Marais. Fate i bagagli, si parte!

Bentornati a Parigi

C’è sempre un buon motivo per volare a Parigi, per esplorare la città più romantica d’Europa e perdersi e immergersi tra i suoi quartieri. La Ville Lumière, lo sappiamo, non ha bisogno di presentazioni perché da secoli incanta e attira viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo. Lo fa con i monumenti iconici come la Torre Eiffel, la maestosa cattedrale di Notre Dame, i grandi musei, i viali artistici e bohemienne e i negozi di alta moda che si snodano la Rue du Faubourg Saint-Honoré.

Insomma, Parigi è una città che mette d’accordo tutti, anche e soprattutto chi proprio non riesce a rinunciare allo shopping durante il viaggio. Le vie dedicate agli acquisti sono tantissime, ma c’è un posto che, più di tutti, merita una visita, ed è il quartiere di Marais.

Place des vosges

Fonte: 123rf

Place des vosges, Le Marais

Arte, architettura, shopping e storia: benvenuti nel quartiere di Marais

Ci troviamo nel raffinato e pittoresco quartiere di Marais, all’interno del IV arrondissement. È questo il luogo migliore da raggiungere per chi vuole fare acquisti folli circondato dalla grande bellezza che appartiene alla città.

Una bellezza diversa e inedita da quella che spesso associamo alla capitale francese. Qui non sono sole le botteghe e i negozi bohemienne a incantare, ma anche quell’architettura ottocentesca che è rimasta intatta nei secoli e che vive e sopravvive in tutti gli edifici storici che si affacciano sulle strade. Attraversando questo quartiere, infatti, si ha come la sensazione di fare un viaggio nel tempo che catapulta direttamente nella Parigi del passato che, nonostante gli interventi più moderni, è rimasta intatta.

Tra i luoghi iconici da visitare c’è la splendida Place des Vosges, la più antica piazza di Parigi dove trascorrere lunghe pause tra la natura verdeggiante. C’è il Musée Victor Hugo, che sorge proprio nel luogo in cui è vissuto lo scrittore, e poi ancora , c’è il celebre museo Centre Pompidou che si trasforma nel confine ideale tra il quartiere di Marais e quello di Les Halles.

Tutto intorno, invece, si snodano tantissime boutique alla moda, gallerie d’arte, botteghe e negozi d’antiquariato all’interno dei quali perdersi e immergersi per sessioni di shopping incredibili. Nella zona che ospitava il quartiere ebraico si possono trovare botteghe, negozi alimentari e ristoranti kosher. Non mancano bar trendy e pasticcerie per deliziare il palato con le prelibatezze locali.

Imperdibile è poi la lunghissima Rue des Francs-Bourgeois, una via dinamica e in continuo fermento dove ogni giorno cittadini e viaggiatori si recano per fare acquisti di ogni genere, dall’abbigliamento, al design, passando per l’oggettistica e la gioielleria.

Le Marais

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Le MaraisBenve
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Le iconiche location del film “Gli Spiriti dell’isola”, magia irlandese

L’Irlanda protagonista alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica a Venezia con il film “Gli Spiriti dell’isola” (The Banshees of Inisherin), lungometraggio del regista, sceneggiatore e produttore Martin McDonough con Colin Farrell (cui è andata la Coppa Volpi maschile della Mostra di Venezia 2022), Brendan Gleeson, Kerry Condon e Barry Keoghan.

Un film profondamente irlandese, girato interamente sull’Isola di Smeraldo, in luoghi che sono davvero iconici di questa terra, simbolo della sua atmosfera e della sua inconfondibile bellezza, angoli remoti e selvaggi che faranno la felicità di chi la ama e desidera conoscerla meglio anche in vista di un viaggio.

A fare da sfondo alla vicenda ambientata all’epoca della guerra civile irlandese, l’enigmatica e tormentata fine dell’amicizia tra Colm (Brendan Gleeson) e Padraic (Colin Farrell), sono infatti le incantevoli Inishmore Island e Achill Island, la più grande isola dell’arcipelago delle Aran e la più estesa isola irlandese parte della contea di Mayo.

Di notevole importanza per la lingua e la cultura gaelica, entrambe spiccano al largo della costa ovest e si fanno ammirare per gli scorci spettacolari e la meraviglia del paesaggio.

Inishmore, la grande isola

Inishmore

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La strada di Dun Aengus a Inishmore

L’isola di Inis Mór (Inishmore) vanta un paesaggio unico ed è nota a livello internazionale per gli oltre 50 differenti monumenti di origine cristiana, precristiana e celtica ma le attrattive che offre non finiscono qui.

I visitatori possono scoprirla comodamente in bicicletta o sui tradizionali calessi guidati da pony e lasciarsi sorprendere dal suo paesaggio roccioso, estensione del vasto tavolato calcareo che forma il Burren, da cui le Aran si staccarono secoli fa.

Punto saliente di interesse di Inishmore è il Dún Aengus Fort, una tra le quattro fortezze risalenti al periodo che va dall’Età del Bronzo all’Età del Ferro: sorge sul bordo di una scogliera alta 100 metri e i muri semicircolari scendono a strapiombo sull’oceano.
Da qui, si gode di una magnifica vista sull’intera isola mentre l’unico suono è quello delle onde che si infrangono sulla roccia.

Da vedere anche il sito Na Seacht d’Teampaill (Le sette chiese) dove resistono due chiese, le rovine di alcune case monastiche e un piccolo cimitero con croci celtiche: la chiesa meglio conservata è quella di Saint Breacan al cui interno è ancora possibile ammirare la maestosa navata e un arco.

Inoltre, chi ama avventurarsi in luoghi meno conosciuti, può fare tappa al Warm Hole, una singolare vasca di forma rettangolare che è stata plasmata dall’azione del calcare: i bordi sono così perfetti che è difficile credere che non siano stati intagliati dall’uomo.

Achill Island, tra brughiera e mare

Achill Island

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Veduta di Achill Island

È una visione difficile da dimenticare quella offerta da Achill Island, plasmata da spiagge bianchissime, alte montagne e una costa che va dal verde all’azzurro.

Popolare meta estiva degli irlandesi per il suo mare e gli sport acquatici, tra erica, rododendri e la brughiera assomiglia a un sogno.

La spiaggia più famosa è Keel Beach, distesa di sabbia vegliata dal promontorio di Achill Head, meta ideale per le immersioni, il surf e il windsurf ma non da meno è Keem Bay (dove sono state girate alcune scene del film), raccolta spiaggia di candida sabbia lambita da acque turchesi e protetta dalle alte scogliere.

Degno di nota anche il castello di Carrickkildavnet, dimora di Grace O’Malley, leggendaria regina dei pirati vissuta nel XVI secolo.

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Il giardino di vetro che sembra uscito da una favola

Spesso, quando viaggiamo in giro per il mondo, ci troviamo davanti a panorami di immensa bellezza. A dei veri e propri capolavori visivi che, a differenza di una qualsiasi opera d’arte che si osserva da lontano, ci invitano a scoprirli dall’interno. E sono così belli da sembrare finti. E sono così straordinari da assomigliare a tutti quei posti che abbiamo visto solo nelle favole. Eppure questi sono reali, e per questo motivo ancora più magici. Come quel giardino di vetro situato a Seattle che incanta, stupisce e avvolge.

Chihuly Garden and Glass: Il giardino di vetro

Per scoprire ed esplorare quello che uno dei luoghi più suggestivi del mondo intero dobbiamo recarci a Seattle, la più grande città dello Stato di Washington. È qui, tra le maestose sedi di Microsoft e Amazon, e all’ombra del futuristico Space Needle, che si snoda un giardino delle meraviglie che sembra dare vita agli scenari delle favole più belle.

Situato nel Seattle Center, proprio accanto all’edificio Space Needle, c’è Chihuly Garden and Glass, un giardino di vetro che espone in maniera permanente tutte le straordinarie opere dello scultore Dale Chihuly. Sin dalla sua inaugurazione, avvenuta nel 2021, questo inedito orto botanico ha catturato l’attenzione dei cittadini, diventando un’attrazione imperdibile per tutti i viaggiatori che giungono in città.

Il nome, tanto evocativo quanto calzante, non è che un preludio all’esperienza meravigliosa che si vive all’interno di questo giardino. Ad accogliere i visitatori sono le sculture di Dale Chihuly, che si muovono sinuose e armoniose all’interno di una vegetazione rigogliosa e lussureggiante.

La passeggiata all’interno del giardino è affascinante, suggestiva e seducente perché consente agli ospiti di esplorare un terreno inedito e di toccare con mano una sperimentazione perfettamente riuscita, quella della convivenza tra l’arte e la natura.

Tutta l’esperienza è scandita dai due elementi principali che caratterizzano questo giardino che è anche un museo: da una parte la natura, in tutta la sua genuina bellezza, dall’altra l’artificio che la valorizza, che con i suoi giochi di luce e riflessi la fa brillare come non ha fatto mai.

Chihuly Garden and Glass

Fonte: iStock/milesaorund

Chihuly Garden and Glass

Dentro il giardino-museo di Seattle

Il Chihuly Garden and Glass è un giardino e un museo, è un luogo dove la natura e le sculture di vetro soffiato creano un mondo inedito e onirico, che affascina e stupisce a ogni passo. Non è una semplice immersione all’interno di un universo che ospita l’arte e la natura, ma una vera e propria esperienza sensoriale che lascia senza fiato.

Entrare all’interno del Chihuly Garden and Glass vuol dire avvicinarsi alla mente del genio creativo Dale Chihuly, vuol dire toccare con mano le sue visioni, le stesse che però lasciano ampio spazio alle personali suggestioni dei visitatori.

Sono tante, tantissime, le sculture che si snodano lungo sentieri incorniciati da una natura più rigogliosa che mai. La esaltano, la valorizzano e l’accompagnano in un percorso che l’ospite è chiamato a fare, lo fanno con le loro forme stravaganti, con i colori cangianti, con quei lineamenti che proprio alla natura sono ispirati.

Il percorso espositivo attraversa diverse stanze. Sono nere, ma mai cupe, perché sempre illuminate dalle sculture di vetro soffiato da Dale Chihuly che omaggiano e celebrano la natura. Ma restano ancora confinate in un mondo immaginato e artificiale, almeno fino a quando non si arriva alla serra, l’ambiente più suggestivo dell’intero giardino.

È qui che gli elementi artistici diventano gli assoluti protagonisti di una realtà inedita. Piante scintillanti di vetro che sembrano muoversi col vento, ma che in realtà sono immobili, scendono verso il basso. L’incanto continua anche all’esterno, dove un meraviglioso giardino che accoglie i visitatori continua a mescolare le visioni che già conosciamo attraverso un gioco di forme, colori, e materiali, artificiali e naturali. È magia!

Chihuly Garden and Glass_cascoly2

Fonte: iStock/cascoly2

Chihuly Garden and Glass

 

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Il borgo della Costa Azzurra che sembra uscito da una fiaba

Quando parliamo della Francia, la nostra mente ci riporta inevitabilmente a quelle che sono le città più belle di un Paese straordinario. Impossibile non pensare a Parigi, e a tutte le meraviglie romantiche e suggestive che la Ville Lumière conserva, così come a Nizza, o a Marsiglia per esempio.

Eppure la Francia, quella da sempre ci affascina e ci suggestiona, non è raccontata solo attraverso le grandi e iconiche città, ma anche e soprattutto dai borghi. Quelli piccoli, suggestivi e pittoreschi, quelli che sembrano usciti da un libro di fiabe.

Ed è proprio in uno di questi luoghi che vogliamo portarvi oggi. In uno dei più bei villaggi delle Alpi Marittime. Un antico e suggestivo borgo, dall’animo incantato, affacciato sul Mar Mediterraneo. Benvenuti a Èze.

Il villaggio da fiaba nel cuore della Costa Azzurra

Il nostro viaggio comincia nella regione del sud est della Francia, quella conosciuta con il nome di Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Si tratta di uno dei territori più affascinanti, suggestivi e seducenti del mondo intero, e chi ci è stato, almeno una volta nella vita, non può che confermarlo.

Conosciuta per i suoi incredibili paesaggi mozzafiato, questa regione ospita una varietà di panorami straordinari che si alternano e si susseguono creano scenari idilliaci. Dalle Alpi meridionali, alle pianure sterminate della Camargue, passando per le colline sinuose, i vigneti che si perdono all’orizzonte e i campi di lavanda. Ma questa è anche la regione della Riviera Francese, quella dove si snodano le eleganti ed esclusive città come Nizza, Saint-Tropez e Cannes.

Ed è proprio verso il mare che ci spostiamo oggi, per raggiungere quel villaggio pittoresco situato a picco sul mare. Il suo nome è Èze, ed è uno dei villaggi più piccoli della Costa Azzurra. Ma è anche uno scrigno di tesori da scoprire passo dopo passo, attraversando le stradine acciottolate che si inerpicano dolcemente verso l’alto, lì dove si apre un panorama incantato su tutto il Mar Mediterraneo.

Èze

Fonte: iStock/bwzenith

Èze

Èze: un borgo da scoprire

Arroccato su un’altura che affaccia direttamente sul Mar Mediterraneo, questo piccolo villaggio è da sempre considerato la perla delle Alpi Marittime. Situato a circa 400 metri di altitudine, Èze dà il benvenuto a tutti i viaggiatori che decidono di esplorarlo con un’imponente porta medievale fortificata. Questo è l’accesso al borgo, da qui si snodano tutta una serie di stradine e vicoli che ospitano edifici di diverse altezze e colori che raccontano la storia del borgo.

Occupato fin dai tempi antichi, questo villaggio che oggi conta circa 2000 anime, è stato crocevia di popoli, incontri e scontri. Le testimonianze più antiche riguardo la sua occupazione fanno riferimento al I secolo a.C.

Oggi, quella storia incredibile che ha visto nascere la cittadina fortificata, vive e rivive nelle tradizioni locali e nelle testimonianze ancora visibili tra le strade del borgo che si possono scoprire attraverso una passeggiata delle meraviglie.

I vicoli tortuosi che si inerpicano verso l’alto e verso il basso, ospitano oggi numerose botteghe di artisti e artigiani ai quali è affidato il compito di preservare e raccontare l’incredibile patrimonio del territorio.

Salendo in cima al villaggio è possibile raggiungere il suggestivo e inebriante giardino esotico che si snoda tra le rovine del castello e che, grazie alla sua posizione, permette di osservare quello che è il panorama più straordinario dell’intera Costa Azzurra.

Scendendo verso il basso, invece, è possibile raggiungere la frazione di Èze-sur-Mer che ospita spiagge bagnate da acque cristalline e trasparenti. Per attraversare il territorio, dall’alto verso il basso o viceversa, il consiglio è quello di percorrere il chemin de Nietzsche, un sentiero estremamente affascinante costellato da viste incantate, che prende il suo nome dallo scrittore che proprio qui si lasciò ispirare dalla grande bellezza del panorama per scrivere la terza parte di uno dei suoi più grandi capolavori: Così parlò Zarathustra.

Èze

Fonte: iStock

Èze