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Il mistero dei Templari svelato: 10 luoghi simbolici in Italia

I Cavalieri Templari, uno dei primi e più noti ordini religiosi cavallereschi cristiani medievali, rappresentavano il braccio armato della Chiesa, la milizia di Dio, e avevano lo scopo di difendere i pellegrini lungo la strada per Gerusalemme nel periodo delle Crociate (XII secolo). Attorno a loro sono nate mille leggende collegate al Sacro Graal e ad alcuni luoghi simbolici, molti dei quali sono in Italia. Noi di SiViaggia ne abbiamo selezionati 10, dove pare si riunissero e detenessero il loro potere.

Castel del Monte, Andria

Ad Andria, in Puglia, sorge l’affascinante e misteriosissimo Castel del Monte. Si tratta di un forte edificato intorno al 1240 su di un alto colle, a circa 540 metri sul livello del mare. Pare che la sua nascita sia dovuta a Federico II di Svevia, Imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Sicilia, ed è un luogo talmente tanto speciale che è stato persino inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’Unesco nel 1996.

Stando a diverse fonti, questa affascinante fortezza è associata alla leggenda del Santo Graal, poiché sembrerebbe che proprio fra le sue possenti mura fu custodito il calice da cui Gesù bevve il vino durante l’Ultima Cena. Non vi sorprenderà sapere, quindi, che ancora oggi al suo interno sono gelosamente custoditi alcuni simboli che rimandano ai Cavalieri Templari, che rendono questo luogo ancor più magico e pieno di fascino.

Santa Pudenziana a Narni

Santa Pudenziana è una delle chiese di Narni, affascinante borgo della provincia di Terni, ed è da molti ritenuto uno degli edifici religiosi romanici più suggestivi d’Italia. Un’incantevole struttura costruita con dei materiali di recupero (forse di una delle tante ville romane che un tempo impreziosivano il territorio circostante) e che sfoggia un campanile di ben 30 metri di altezza che lascia senza fiato.

Santa Pudenziana, Narni

Fonte: Getty Images

La bellissima Chiesa di Santa Pudenziana a Narni

Da sempre gli storici si chiedono se è sia solo un luogo di culto oppure se qui siano passati i Templari, poiché sono davvero tantissimi i segni che ancora adesso sono impressi su di essa: si trova all’interno su di un promontorio che domina la vallata sottostante (i Templari erano erano soliti scegliere i loro posti secondo canoni ben precisi); è circondata da sorgenti naturali di acqua che vengono raccolte in un antico fontanile; possiede una finestra, a forma di croce maltese, che d’estate crea uno strano fenomeno che permette alla luce di penetrarvi e inondare di rosso “sangue” le navate; molto altro ancora.

Castelmezzano, provincia di Potenza

Castelmezzano è un suggestivo borgo della provincia di Potenza incastonato tra le frastagliate e irresistibili vette delle Piccole Dolomiti Lucane. Famoso anche perché punto di partenza dell’imperdibile volo dell’angelo, un cavo d’acciaio che collega Castelmezzano con il borgo di Pietrapertosa grazie a un volo adrenalinico, sembrerebbe avere misteriosi legami anche con i Templari.

Un esempio di questa attinenza è lo stesso stemma del borgo, ovvero un cavallo nero montato da due cavalieri. Ma non è di certo tutto, perché nella sua Chiesa Madre di Santa Maria sono stati scoperti una porta segreta, un architrave triangolare e una croce templare a otto punte iscritta nella roccia, e anche tante altre cose legate a questo misterioso ordine.

Chiesa del Santo Sepolcro, Bologna

Voliamo ora a Bologna e più precisamente alla Chiesa del Santo Sepolcro, bellissimo edificio risalente probabilmente al V secolo con una pianta ottagonale che funge da chiaro riferimento alla Chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Affascinante è anche l’interno, caratterizzato da una navata circolare con dodici colonne di marmo.

Si pensa che i Cavalieri Templari abbiano svolto un ruolo nella realizzazione degli spazi nel Santo Stefano di Bologna, di cui fa parte anche questo affascinante edificio religioso.

Camerano, provincia di Ancona

Camerano, in provincia di Ancona, è un paese che prende vita nello splendido scenario del Parco del Conero e conosciuto per le “Meraviglie Sotteranee”, “Il Rosso Conero” e il pittore “Carlo Maratti”.

Camerano, Marche

Fonte: Getty Images

Veduta di Camerano

I più curiosi devono invece assolutamente sapere che nel palazzo della famiglia Trionfi c’è un sistema di sotterranei con una grotta e un tempietto a pianta circolare. In questa camera ci sono nove nicchie e un sedile che sarebbe lo “scranno del magister”, il capo dei Cavalieri.

Castello della Rotta a Moncalieri

Non è di certo da meno Moncalieri, comune della provincia di Torino, in cui svetta fiero un maestoso castello che è una delle principali Residenze Sabaude. Oltre ad essere infestato dai fantasmi, questo è un edificio che in passato è stato anche un sito dei Cavalieri Templari.

Il castello fu posseduto dall’ordine intorno al 1100 d.C., e pare custodisca le vestigia di un cavaliere crociato che si è fatto seppellire qui col suo cavallo. Non vi sorprenderà sapere, quindi, che uno dei fantasmi che si aggira tra le sue mura è proprio quello del cavaliere templare a cavallo.

Grotte di Osimo

Osimo è una cittadina della provincia di Ancona adagiata su una dolce collina, ma anche una località ricca d’arte e di storia. E non è ancora tutto, perché il sottosuolo cittadino è attraversato da una fitta rete di cunicoli e ambienti sotterranei scavati a più livelli, che fanno di questo posto un luogo di misteri.

Grotte di Osimo, Marche

Fonte: Getty Images

Il fascino delle Grotte di Osimo

In particolare nel sottosuolo all’altezza di Palazzo Fava Simonetti, c’è l’impronta inconfondibile dei Templari testimoniato dalla Triplice Cinta, un simbolo che i Cavalieri apponevano in luoghi per loro sacri. Del resto, pare che proprio qui ci fosse il più antico stanziamento Templare, dal 1167 al 1317.

Castello della Magione di Poggibonsi

Non è di certo da meno il Castello della Magione di Poggibonsi, in provincia di Siena, complesso monumentale del XI secolo appartenuto ai Cavalieri Templari. Definito “il più completo complesso ospedaliero medievale rimanente in Europa occidentale”, è ancora in perfetto stato di conservazione.

Chiesa di Santa Fede a Genova

La Chiesa di Santa Fede è ormai un ex edificio religioso che sorge nel suggestivo e colorato centro storico della città di Genova. Stando a varie fonti, l’edificio sarebbe appartenuto ai Cavalieri Templari almeno fin dal 1161. Solo nel 1312, in concomitanza con la tragica soppressione di quell’ordine di monaci guerrieri, sarebbe passato ai cavalieri gerosolimitani della vicina Commenda di San Giovanni di Pré.

La Grotta dei Templari a Bassiano

Infine Bassiano, in provincia di Latina, borgo dalla pianta tipicamente medievale e dalle origini antichissime. La sua storia è quindi molto lunga, ma anche particolarmente affascinante perché sembrerebbe legata a quella degli ultimi anni dei Templari, quando essi, cacciati da varie parti d’Italia, si rifugiarono qui.

Bassiano, Lazio

Fonte: iStock

Vista panoramica del centro storico di Bassiano

Non sarà perciò una sorpresa sapere che qui prende vita persino la Grotta dei Templari, una cavità naturale alla quale si accede da un cunicolo piuttosto buio e stretto e la cui entrata si trova nel bellissimo Santuario del Crocifisso.

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Gardaland, la festa di Halloween è magica

Una delle feste di Halloween più belle in Italia è quella di Gardaland. I bambini ne vanno matti, e quest’anno il parco si trasforma in un vero e proprio luogo horror. E la festa non si limita alla notte di Halloween, ma dura per tutto il weekend fino al 3 novembre.

La festa di Halloween a Gardaland

Quest’anno, Gardaland Resort ha creato nuove esperienze immersive pensate per offrire un divertimento personalizzato a seconda delle età per il Gardaland Magic Halloween.

Accoglienza da brividi

Gli ospiti vengono coinvolti a 360° gradi per sentirsi protagonisti di momenti unici. Durante le giornate di apertura, ad accogliere le famiglie all’ingresso del parco le attende lo show “Welcome to Halloween”, che vede protagonisti dei simpatici scheletri colorati. Lungo i viali del parco le famiglie con bambini possono vivere un’avventura tra scenografie e animazioni che combinano il giusto pizzico di paura al divertimento, immersi in un grande set da brivido, tra vampiri, zucche, fantasmi e pipistrelli. Non mancano Meet & Greet e Street Animation, tra cui uno scenografico drago e la Mostro Band, la band noir più simpatica che ci sia.

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Fonte: Ufficio stampa

Punti selfie a Gardaland

Gli show di Halloween

Tanti anche gli spettacoli a tema Halloween. Al Gardaland Theatre – tra musiche live, acrobazie, danze e strabilianti coreografie – va in scena il nuovo spettacolo “Anubis”, un’avvincente storia ambientata nell’aldilà egizio, in cui il potente dio Anubi minaccia la pace delle anime. I visitatori possono lasciarsi avvolgere dalle atmosfere oscure del Villaggio Inglese con “Il lamento degli abissi”, uno show fatto di canti, balli, acrobazie e costumi scenografici in cui una ciurma di pirati viene presa in ostaggio dal canto di malefiche sirene.

Per i più piccoli, invece, lo spettacolo è “Vlad in Love”, al Teatro della Fantasia, in cui il Conte Vlad cercherà di conquistare la sua amata con sorprendenti magie. Al cinema 4D, sabato 12 ottobre, debutta “Dracula 4D”, il nuovo cortometraggio appositamente realizzato per la quarta dimensione, ricco di suspence in cui un giovane adolescente e suo padre risveglieranno accidentalmente il vampiro Dracula tenendo, così, tra effetti speciali e poltrone in movimento, gli spettatori con il fiato sospeso per tutta la proiezione.

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Fonte: Ufficio stampa

Zucche nel parco di Gardaland

Trick or Treat

Non c’è Halloween senza dolcetto o scherzetto. Ecco allora che al parco i bambini possono cimentarsi nella caccia al dolcetto secondo la tipica tradizione anglosassone. Non mancano, poi, dolci per i bambini e cocktail per i genitori tutti a tema, disponibili nei vari punti ristoro di Gardaland.

Halloween al Gardaland SEA LIFE Aquarium

In occasione di Halloween, anche Gardaland SEA LIFE Aquarium si trasforma con scenografie mostruose e ambientazioni a tema. Tra zucche, scheletri e zombie, i visitatori possono ammirare le creature che popolano le vasche e conoscere i simpatici leoni marini. L’aquario è aperto dal sabato alla domenica dalle 10:00 alle 18:00 mentre il lunedì dalle 10:00 alle 17:00.

Halloween Party

La sera del 31 ottobre, piazza Jumanji si trasforma in una grande pista da ballo per l’Halloween Party. Fino a tarda notte, la piazza ospita DJ set con tanti ospiti pronti a far scatenare tutti i visitatori in un evento che conclude il mese più spaventosamente divertente dell’anno, con un’esplosione di musica, balli e atmosfere horror.

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Fonte: Ufficio stampa

Scheletri e zombie insieme alla mascotte di Gardaland, Prezzemolo

Le novità di Gardaland

Tra le novità più attese della stagione di Gardaland c’è l’attrazione intitolata “Wreckage – The Horror Experience”, un tunnel che promette di far vivere un’esperienza altamente immersiva per maggiori di 14 anni (l’ingresso prevede un biglietto aggiuntivo). Ambientata in una stazione spaziale disastrosamente precipitata sulla Terra, è una delle esperienze più coinvolgenti e inquietanti mai realizzate a Gardaland: i temerari che oseranno addentrarsi al suo interno, infatti, troveranno ad attenderli in ogni angolo del labirinto una macabra sorpresa che metterà alla prova i loro nervi.

Gli eventi da brividi

Tra gli eventi imperdibili c’è sicuramente il Venerdì da Paura, non soltanto in occasione di Halloween, ma ogni venerdì dalle 17:00 alle 22:00, durante i quali ogni angolo del parco viene invaso da atmosfere horror trasformandolo in un universo spettrale popolato da creature inquietanti e scenari spaventosi.
Imperdibili in queste serate sono le Scary Zone, due aree delimitate infestate da zombie che mettono alla prova il coraggio di chi decide di addentrarsi all’interno.

Ogni venerdì, inoltre, nella piazza Jumanji, i visitatori possono scatenarsi a ritmo di musica – anche questa da paura – di DJ Eros e dei suoi Scary DJ Set che trasformano la piazza in una discoteca all’aperto da brividi. Il perfetto after-party per concludere in grande stile una serata ricca di coinvolgenti esperienze spettrali.

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Fonte: Ufficio stampa

Ci si trucca per l’Halloween Party

Orari di apertura di Gardaland

Nel periodo di Gardaland Magic Halloween, il parco resta aperto in via del tutto eccezionale tutti i lunedì dalle 10:00 alle 17:00, tutti i Venerdì da Paura dalle 17:00 alle 20:00, sabato e domenica dalle 10:00 alle 20:00. Apertura straordinaria tutti i giorni fino al 3 novembre. Il biglietto intero costa 39 euro, se acquistato online, 49 in biglietteria. Aggiungere l’attrazione “Wreckage – The Horror Experience” costa 4,90 euro. Per l’Halloween Party del 31 ottobre con ingresso alle 18:00 costa 29 euro online e 34 in biglietteria. I bambini sotto i 90 cm di altezza entrano gratis.

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Ninfa Dormiente: i luoghi della serie Tv

Dopo il successo di Fiori sopra l’inferno del 2003, la commissaria Teresa Battaglia torna a indagare in un nuovo caso intricato e denso di mistero, nel cuore delle montagne friulane della Val Resia.

La seconda stagione della serie Tv, chiamata Ninfa dormiente – I casi di Teresa Battaglia, in tre puntate, andrà in onda su Rai 1 a partire da lunedì 28 ottobre 2024, con il primo episodio disponibile da sabato 26 ottobre su RaiPlay.

La trama di “Ninfa dormiente – I casi di Teresa Battaglia”

Il corpo della giovane poliziotta Marta Trevisan viene trovato senza vita, e tutto sembra indicare un suicidio: un colpo di pistola al cuore. Ma Teresa Battaglia, intuitiva e tenace, avverte qualcosa di inquietante e si convince che sia un omicidio camuffato.

Marta, poco prima di morire, era in cerca della verità su suo padre, accusato di aver ucciso l’amante Hanna, originaria proprio della Val Resia. Nel corso delle indagini, Teresa scopre che Marta possedeva un dipinto perduto nel tempo, la Ninfa Dormiente. Un ritratto enigmatico e conturbante, dipinto con sangue umano, che ritrae una giovane donna dal volto etereo, il cui nome si è perso nella storia.

Ma qual è il legame tra la morte di Marta e il ritratto di questa donna uccisa nel 1945? Quali oscuri segreti ha portato con sé questo quadro, tanto da trasformare la ricerca di verità di Marta in un labirinto mortale? Teresa, immersa in una trama densa di enigmi e ombre del passato, dovrà sciogliere tutti i nodi per arrivare a una verità sepolta da decenni.

Questo è il filo conduttore di Ninfa Dormiente – I casi di Teresa Battaglia, serie Tv tratta dal romanzo omonimo di Ilaria Tuti, che promette di tenere il pubblico con il fiato sospeso, avvolto nel mistero e nella bellezza crudele della montagna.

Dove è stata girata: le location

Laghi di Fusine

Fonte: iStock

Il bellissimo panorama del Lago di Fusine Superiore

Le tre nuove puntate dell’avvincente serie Tv sono state girate tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, con le riprese degli interni a Roma, mentre, per quanto riguarda le scene in esterno, a fare da sfondo troviamo affascinanti location del Friuli Venezia Giulia.

Ecco di quali si tratta, a partire da Malborghetto-Valbruna: bellissima località di montagna a poca distanza dagli impianti sciistici di Tarvisio, ai piedi delle Alpi Giulie, è la meta perfetta per partire alla volta di escursioni, ciaspolate e trekking. Da vedere il Museo Etnografico, custode di tradizioni, peculiarità ambientali e storia della zona dell’Unione Territoriale Intercomunale del Canale del Ferro – Valcanale.

Cornice per la “Ninfa Dormiente” è anche Tarvisio, tra i poli sciistici più importanti della regione, nell’abbraccio della millenaria Foresta di Tarvisio (24.000 ettari) e meta di pellegrinaggio grazie alla presenza del Santuario di Monte Lussari. Ma non è tutto: se in estate è l’ideale per trekking, passeggiate a cavallo e percorsi in mountain bike, durante l’inverno diventa il paradiso degli sciatori con piste da fondo avvolte in magici boschi e lunghe discese che lasciano senza fiato.

Ancora, in Val Canale, troviamo Camporosso, da cui parte la telecabina che porta ai 1.789 metri del Monte Lussari, e poi Cave del Predil, lungo la valle del Rio del Lago, le cui origini si legano all’attività mineraria iniziata in epoca Romana: a questo proposito, da non perdere è il Museo della Miniera e il Parco Internazionale Geominerario dove sono accessibili parti di gallerie messe in sicurezza.

Ci spostiamo poi a Fusine in Valromana, la frazione di Tarvisio famosa per i due magnifici Laghi di Fusine, il Lago Superiore e il Lago Inferiore, di origine glaciale, tra i maggiori esempi di lago alpino in Europa, e a Valbruna, frazione di Malborghetto-Valbruna, abbracciata dai monti Lussari, da cui raggiungere la Malga Saisera e svariati rifugi con vista incredibile sulle Alpi Giulie.

Infine, la seconda stagione della serie Rai ha visto come location Chiusaforte, il comune delle sorgenti e delle cascate, tra boschi di faggio, anfiteatri rocciosi e testimonianze storiche quali la Fortezza di Col Badin, i musei della Guerra e la Trincea del Ponte delle Lastre, e Udine, dove sono notevoli i punti di interesse. Qualche esempio? Il salotto cittadino di Piazza Matteotti, l’incantevole Piazza della Libertà, Casa Cavazzini, museo di arte moderna e contemporanea, e i Musei del Castello.

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La leggenda dei Laghi Gemelli

Chiusi da una corona di montagne, suggestivi e legati a più di una leggenda: sono i Laghi Gemelli, che si trovano all’interno del territorio del comune di Branzi, piccolo borgo di nemmeno mille abitanti in provincia di Bergamo.

L’alta val Brembana è circondata da montagne: il Pizzo Farno, il Monte Corte e il Pizzo del Becco, solo per citarne qualcuno. E da due valichi: il Passo del Laghi Gemelli, che collega la val Brembana alla val Seriana, e il passo di Mezzeno.

La natura qui è affascinante vi sono diversi percorsi per raggiungere i Laghi Gemelli, immergendosi in uno scenario alpino che leva il fiato. Ma come nascono questi due specchi d’acqua e quali sono le leggende a essi legate? Tutto quello che c’è da sapere sui Laghi Gemelli, per una gita fuoriporta in un luogo bellissimo in Italia, ma anche legato a storie affascinanti.

I Laghi Gemelli dove sono e come nascono

Oggi a guardarli i Laghi Gemelli sono un unico specchio d’acqua; infatti, si dividono solamente quando la diga viene svuotata, magari per effettuare opere di manutenzione. Ma prima della realizzazione di quest’opera, che è datata 1932, i due erano separati da una sottile lingua di terra, più piccoli e sembravano riflettersi uno nell’altro.

Si trovano in val Brembana e si raggiungono percorrendo alcuni sentieri, ma sono più o meno due quelli principali. Uno di questi si snoda per circa quattro chilometri e mezzo con partenza dalle Baite di Mezzeno. L’altro, invece, percorre circa 6 chilometri e parte dal lago di Carona.

Nei pressi si trova un rifugio che è aperto tutti i giorni da metà giugno a metà settembre, nei weekend e nei giorni di festa dal 25 aprile al 9 giugno e dal 21 settembre al 3 novembre: offre servizio bar, ristoro e pernottamento. Situato a 1968 metri di altitudine, ha ben 80 posti letto ed è incastonato nel cuore della natura più sensazionale.

Branzi, nel suo territorio si trovano i Laghi Gemelli

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Il borgo di Branzi

La leggenda dei Laghi Gemelli

Un ambiente tipicamente alpino, tra montagne, natura, animali e scorci di incredibile bellezza. È qui, nella val Brembana in Lombardia, che si trovano i Laghi Gemelli ammantati – come accade ai luoghi più belli e suggestivi – da più di una leggenda. Ma la più famosa cela una romantica e tristissima storia d’amore.

Protagonisti di questa antica storia erano due giovani: lei di una ricca famiglia di Branzi, lui pastore della Val Taleggio. Una storia destinata a non avere un lieto fine in quanto erano innamorati ma al tempo stesso erano impossibilitati a stare insieme, poiché il padre di lei aveva già preso accordi per un matrimonio combinato con il figlio di un’altra ricca famiglia.

E così, nonostante il dolore della giovane, la volontà del padre non poteva essere messa in dubbio: nulla, però la faceva stare meglio. Fino a quando un medico non è riuscito nella difficile prova di farle tornare il sorriso, peccato che in realtà fosse il suo innamorato.

I due hanno tentato la fuga ma mentre scappavano sono caduti in una radura morendo e generando due conche, che – piano piano – si sono colmate d’acqua. Ma se in vita i due non hanno potuto coronare il loro sogno d’amore, lo hanno fatto quando i due laghi sono stati riuniti con la costruzione della diga nel 1932.

Una storia amara ma al tempo stesso romantica che dona ulteriore fascino a questo luogo.

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I borghi delle streghe in Italia: luoghi magici del passato e del presente

Sono luoghi affascinanti, ammantati da quel pizzico di mistero che li rende ancora più belli: tra casette di pietra, memorie del passato sussurrate, quasi come presenze che tramano nell’ombra e dietro alle imposte delle finestre. Sono i borghi delle streghe in Italia, località che si dice siano state abitate nel passato dalle fattucchiere. E, chissà, magari lo sono anche oggi.

Disseminati da nord a sud della penisola, sono paesini arroccati, ma non mancano luoghi intrisi di fascino che racchiudono in sé storie e leggende che si tramandano di generazione in generazione: posti da visitare tutto l’anno ma, in particolare, in autunno quando il loro fascino diviene ancora più palpabile e l’atmosfera ancora più sinistra.

I borghi delle streghe in Italia, per una vacanza da brivido alla scoperta di luoghi misteriosi e in cui il tempo sembra essersi fermato.

Triora in Liguria

A Triora tutto parla delle streghe: è un borgo arroccato sulle montagne, con tante case che si snodano una attaccata all’altra e vi si respira un’aria affascinante e piena di magia. Siamo in provincia di Imperia, a 800 metri di altitudine nella Valle Argentina, un luogo di grande bellezza paesaggistica, ma anche con una storia antica. E c’è un periodo, in particolare, che ha reso questo borgo un paese delle streghe, infatti qui tra il 1587 e il 1589 si sono tenuti i processi di stregoneria che hanno visto accusate 35 donne e un uomo. Per sapere di più di quel periodo basta visitare il Museo Etnografico e della Stregoneria. Un altro luogo da visitare quando si raggiunge il borgo (circa 30 minuti di automobile da Arma di Taggia) è la Cabotina, che si trova fuori dal paese e dove – si dice – queste donne fossero solite incontrarsi per i sabba. Oltre che per le streghe, ci sono anche altre moltissime ragioni per visitare Triora, tra queste la possibilità di assaggiare il pane che viene impastato e cotto qui: una vera delizia genuina.

Triora in Liguria: borgo delle streghe

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Tra i borghi delle streghe in Italia vi è Triora

Rifreddo in Piemonte

Ci spostiamo in Piemonte, a Rifreddo, ai piedi del Monviso e del Monte Bracco, nella Valle Po. Poco più di mille abitanti e tantissime cose da vedere in questo borgo in provincia di Cuneo noto, anche lui, per i processi alle streghe. Pare che i primi documenti che parlano di questo luogo possano essere individuati nella seconda metà dell’anno Mille e quindi la sua storia è davvero antica. È nel 1495, invece, che qui si è tenuto un processo alle masche, donne che si narrava avessero dei poteri e che per secoli pare che vivessero qui.

E oltre al fascino dell’occulto, il borgo merita di essere visitato per i tesori che custodisce come il palazzo comunale, che è stato realizzato nel XV secolo, e il monastero femminile cistercense di santa Maria della Stella, che risale al XIII secolo.

Cimego in Trentino e un altro luogo simbolo

È un borgo che non esiste più Cimego, infatti dal 2016 è divenuto una frazione di Borgo Chiese in provincia di Trento. Qui si narra siano vissute delle streghe nel passato, di due si conoscono anche i nomi: Nicolina e Brigida, la prima pare sia stata condannata al rogo agli inizi del 1500, mentre non ha patito lo stesso destino la seconda, che è riuscita a salvarsi grazie al suo ingegno. Visitare la zona di Quartinago del borgo di Cimengo nel periodo di Natale può essere straordinario infatti, durante i mercatini, si può conoscere di più in merito a quelle donne che si racconta avessero poteri speciali. Inoltre, viene anche acceso un fuoco che ricorda gli antichi e misteriosi sabba. Tra edifici medievali, fascino e storia, si può rivivere l’eco di un passato lontano.

In Alto Adige, nel territorio della provincia di Bolzano, c’è un altro posto pieno di fascino che merita di essere citato. Stiamo parlando del massiccio dello Sciliar: non è un borgo ma un luogo intriso di mistero, dal momento che si racconta che su questo altipiano si riunissero le streghe giungendo a cavallo delle loro scope da tutto il mondo. Qui si trovano le panche delle streghe, delle formazioni rocciose che sembrano perfette per sedersi, o il sentiero Sorgenti delle Streghe, ma si narra anche che le fattucchiere scatenassero temporali violenti o fossero causa di disgrazie come raccolti andati a male o la perdita di un capo di bestiame. Leggende e tradizioni, storie sussurrate e tramandate da una generazione all’altra, fanno di questo luogo una meta da raggiungere. Magari dopo aver vistato il borgo di Cimego.

Cimego in Trentino: un borgo delle streghe

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Cimego, il borgo delle streghe in Trentino

Calcata nel Lazio

È durante le giornate in cui soffia il vento che raggiungere Calcata nel Lazio diventa imperativo, soprattutto se si amano i brividi e si desidera andare a caccia di misteri paurosi. Poiché si dice che tra le stradine del borgo si possa udire un rumore molto particolare, che leggenda narra essere il canto delle streghe.

Siamo in provincia di Viterbo, nella Tuscia, a una cinquantina di chilometri di distanza da Roma. Qui, nella Valle del Treja e vicino alle Cascate di Monte Gelato, si trova Calcata, borgo arroccato su una rupe di tufo: proprio per dubbi circa la solidità di questa roccia c’è stato un momento in cui si è svuotato. Ma altri controlli hanno poi rivelato che non vi erano pericoli e il destino di questo borgo è cambiato: infatti è tornato a ripopolarsi quando le preoccupazioni sono state eliminate da una nuova perizia e grazie all’arrivo di molti artisti.  Per questo, oltre a essere considerato il borgo delle streghe, viene definito anche come quello degli artisti. Ed è veramente un luogo sospeso tra sogno e realtà, dall’aspetto quasi magico: infatti tra stradine e botteghe, l’atmosfera è senza dubbio unica e affascinante e vale la pena raggiungere Calcata per immergersi completamente nella sua storia e nella sua bellezza senza tempo.

Calcata, borgo delle streghe nel Lazio

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Calcata, affascinante borgo delle streghe e degli artisti nel Lazio

San Lupo in Campania e le streghe di Benevento

Raggiungiamo la Campania dove, si narra, vivesse la janara detta anche strega di Benevento. Le storie raccontano che queste streghe fossero solite incontrarsi lungo il fiume Sabato, sotto un albero di noce. Si dice che nascessero tutte la Vigilia di Natale e che sapessero compiere varie stregonerie. Vicino a Benevento, a San Lupo, vi è una storia che racconta di una fanciulla bellissima nata durante un Sabba, dalla passione tra una strega e il diavolo. Questa, dopo essere stata adottata, si occupava delle greggi della famiglia. Un nobile del Castello di Limata, però, anni dopo l’avrebbe notata ottenendo un rifiuto, motivo per cui la giovane è stata tacciata di essere una strega e uccisa, gettata nel torrente delle Janare dal ponte omonimo. Pare che tempo dopo sia stata vista danzare sulle rive dll’acqua e che un discendente di quel signore l’abbia seguita sparendo per sempre

Alla janara di Benevento e dintorni si aggiungono altre tipologie di streghe paurose, che suscitano timore solo a nominarle. Come la Zucculara, che viveva nell’area del teatro romano cittadino, oppure la Manalonga che abitava i pozzi. Ovviamente ci sono stati diversi processi alle streghe nel corso dei secoli e molte di queste hanno parlato di sabba a Benevento. E, per chi è alla ricerca di misteri, la città campana di Benevento è una meta prediletta. Oltre alle sue leggende, poi, ci sono tantissimi tesori storici e architettonici da scoprire, come la chiesa di Santa Sofia che risale al 760 e di origine Longobarda e il monastero collegato che fanno entrambi parte di un sito Unesco.

Teatro Romano a Benevento

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La strega Zucculara si racconta vivesse nei pressi del Teatro Romani di Benevento

Uggiano in Puglia

Raggiungiamo il Salento e la provincia di Lecce, qui troviamo Uggiano la Chiesa, un borgo di quasi cinquemila anime. Si racconta che le streghe si dessero appuntamento proprio qui per celebrare i propri riti, sotto un albero: il noce del mulino a vento. Legate a questi luoghi vi sono diverse leggende, come quella di un oste la cui moglie era solita partecipare ai sabba, che per un errore obbligò le streghe a nascondere l’albero alla vista. E, oggi, si narra che di notte non sia difficile sentire strani rumori e canti nella campagna intorno a questo borgo.

Oltre alla sua campagna che sembra celare segreti e misteri, vale la pena visitare questo borgo per le sue tante testimonianze di epoche diverse come la Cripta di Sant’Elena che pare risalire al periodo della dominazione bizantina, senza dimenticare la Torre dell’Angelo del primo periodo del XVII secolo, sino al menhir San Giovanni Malcantone, un megalite monolitico alto 4 metri.

San Fili in Calabria

Concludiamo il nostro viaggio alla scoperta di alcuni borghi delle streghe in Italia con San Fili, che si trova in Calabria e – più precisamente in provincia di Cosenza. Noto come il paese delle magare, si distende su tre colli ed è un luogo intriso di bellezza. Le magare calabresi si dice che fossero delle antiche guaritrici e non delle vere e proprie streghe, pare che potessero curare con le erbe. Insieme a loro vi è anche un’altra donna misteriosa: la Fantastica, capace di volare e vestita da sposa ma dall’aspetto spaventoso.

Questo paesino ha tantissime chiese, tra queste quella della Madre Santissima Annunziata dalla storia davvero antica: un luogo da visitare per lasciarsi incuriosire dalle sue storie e leggende.

San Fili, paese noto per le leggende sulle streghe

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San Fili, borgo calabrese noto per le leggende sulle streghe
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I luoghi più spaventosi d’Italia per un’esperienza spettrale

Perché siamo così attratti da ciò che fa paura e ci spaventa? Non solo ad Halloween, quando la voglia di spaventarci e spaventare si fa ancora più forte, ma in generale, nella nostra vita, c’è chi subisce un’attrazione particolare per storie e luoghi misteriosi. Alcuni ricercatori forniscono una risposta fisiologica: sembrerebbe che le reazioni fisiche e biochimiche durante la visione di film spaventosi, per esempio, sono le stesse di chi pratica sport estremi, ossia il rilascio di dopamina, endorfine e adrenalina nel cervello. Questo causerebbe, paradossalmente, una forte sensazione di benessere.

Se vi rivedete in questa descrizione e siete sempre alla ricerca di esperienze spettrali, sarete felici di sapere che non sarà necessario guardare un film horror, perché in Italia abbiamo tanti luoghi immersi nel mistero e capaci di far venire la pelle d’oca. Provare per credere…se avete il coraggio!

Ospedale psichiatrico Giuseppe Antonini, Mombello

Gli ospedali psichiatrici sono una delle location più amate dai film horror e se diamo un’occhiata al manicomio abbandonato di Mombello capiamo perfettamente il perché. Situato in provincia di Monza e Brianza, rappresentava uno dei più grandi d’Italia. Intorno al 1960, infatti, arrivò ad avere più di 3000 pazienti, tanto da venir soprannominato il “colosso dei manicomi italiani”. Con l’avvento della legge Basaglia, l’intera struttura venne poi lentamente abbandonata. Si racconta di presenze paranormali, spiriti silenziosi di chi ha vissuto quelle stanze e che non è riuscito a lasciare. Lo stato dell’edificio è pericolante e molti si avventurano al suo interno per scattare qualche fotografia.

Castello della Rotta, Moncalieri

Nella lista dei luoghi più spaventosi d’Italia non poteva certo mancare il castello più infestato. Castello della Rotta, situato a circa dieci chilometri da Moncalieri, vicino a Torino, attira curiosi e appassionati di tutta Europa per il suo fascino misterioso e spettrale. Il castello medievale è famoso per le tante storie e leggende di fantasmi che abitano le sue stanze, come quella di un uomo decapitato che vagherebbe nel cortile interno del palazzo portando ancora in mano la propria testa, mentre una credenza popolare racconta come nella notte tra il 12 e il 13 giugno tutti gli spettri del castello si riuniscano per dare vita a una processione in direzione del maniero.

Principato di Lucedio, Trino (VC)

In Piemonte, in provincia di Vercelli, si trova il Principato di Lucedio, un complesso monastico dove protagonista delle storie che l’hanno reso uno dei luoghi più spaventosi d’Italia è il demonio stesso. La leggenda narra di una maledizione contro i monaci cistercensi che lo abitavano e che coltivavano riso, i quali vennero afflitti da sogni e visioni di streghe, riti e presenze maligne. Presenze che si impossessarono dei monaci, obbligandoli a compiere azioni malefiche e soprusi contro i più deboli. Tutto questo fino a quando un esorcista proveniente da Roma non riuscì a imprigionare la forza maligna e a liberare i monaci.

L’aspetto più interessante della storia è la presenza di uno spartito particolare dove i primi tre accordi iniziali sono in realtà tre accordi di chiusura e non di apertura. Sempre secondo la leggenda, se suonato al contrario, toglierebbe le catene a questa forza liberando il demonio dalla sua prigionia.

Principato Lucedio luoghi spaventosi Italia

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Principato di Lucedio, tra i luoghi più spaventosi d’Italia

Castello di Montebello, Poggio Torriana (RN)

Uno dei luoghi italiani più famosi per le sue presenze paranormali è sicuramente il Castello di Montebello, conosciuto per il fantasma di Azzurrina. Siamo nel 1300, quando la tenuta apparteneva al Signore di Montebello, Ugolinuccio Malatesta, padre di una bambina albina tenuta nascosta perché al tempo considerata come un’anormalità e a rischio per accuse di stregoneria. La madre, che provava in tutti i modi a colorarle i capelli con colori naturali, li otteneva sempre azzurri (da qui il nome del fantasma).

Una notte del 1375, Azzurrina giocava con la sua palla di pezza all’interno del castello quando all’improvviso la palla rotolò giù nei sotterranei. La bambina andò a recuperarla e non venne più ritrovata. Si dice che il suo fantasma abiti ancora le mura del castello e che i suoi pianti possano essere sentiti durante il solstizio d’estate, in concomitanza con la data della sua scomparsa.

Castello di Saint Marcel, Valle D’Aosta

L’aura misteriosa del Castello di Saint Marcel deriva dai numerosi visitatori che, in passato, hanno riferito di avere udito e visto al suo interno fenomeni inspiegabili. Immerso in scenari spettacolari, tra miniere, belle cascate e torrenti, nasconde in realtà strane presenze. Nel corso degli anni sono tante le storie raccontate, come l’incontro con fantasmi molto chiacchieroni che si presentano incappucciati percorrendo sempre lo stesso itinerario fino a svanire nel nulla. Alcuni testimoni avrebbero addirittura assistito a luci e candelabri muoversi da soli aleggiando nell’aria!

Ponte Sisto, Roma

Una delle leggende più inquietanti di Roma si svolge proprio qui, a Ponte Sisto. Il ponte che collega Campo de’ Fiori a Trastevere vede protagonista Olimpia Maidalchini, detta la Pimpaccia, la cui influenza in Vaticano era talmente forte che pare fosse obbligatorio passare da lei prima di poter avvicinare il Papa, suo cognato Innocenzo X. In generale non era una donna benvoluta e, dopo la morte di quest’ultimo, senza più protezione, decise di fuggire su un cocchio trainato da quattro cavalli neri con due casse d’oro rubate da sotto il letto papale. Ed è proprio questa immagine che perseguita i romani ogni gennaio, nelle notti di luna piena, dove può essere avvistata passando ponte Sisto per poi scomparire nel Tevere e finire all’inferno.

Ponte Sisto luoghi spaventosi Italia

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Ponte Sisto, tra i luoghi spaventosi a Roma

Casa Ca’ Dario, Venezia

Dopo tanti castelli arriva anche la casa infestata che uccide o porta sfortuna a chiunque decide di abitarvi. Casa Ca’ Dario è un edificio situato a Venezia che, dall’anno della sua costruzione, ha lasciato dietro di sé una nomea non proprio positiva. Sono tanti, infatti, gli eventi spiacevoli successi al suo interno, trasformandolo nel palazzo elegante meno voluto e più temuto della città. Tra i protagonisti delle sue storie, in tempi più recenti, ci sono il conte di Torino Filippo Giordano delle Lanze, che acquistò il palazzo e venne assassinato al suo interno da un marinaio croato, e il manager della band inglese The Who.

Fu qui che Kit Lambert diventò sempre più dipendente da sostanze stupefacenti, tanto da provocare la rottura con la band. Nel 2002 è il turno del bassista che, affittando la casa per una vacanza, fu stroncato da un infarto. Di morti e drammi ne sono successi parecchi e la lista potrebbe andare avanti all’infinito!

Villa de Vecchi, Cortenova (LC)

Nella frazione di Bindo, appartenente al comune di Cortenova in provincia di Lecco, si trova una casa misteriosa conosciuta come ‘La casa rossa‘. Si tratta di una dimora ottocentesca diroccata, riconosciuta come una delle case più infestate del mondo. Cosa successe al suo interno? Per scoprirlo dobbiamo tornare indietro al suo proprietario, il conte De Vecchi che, di ritorno alla villa, trovò la moglie e la figlia misteriosamente morte. Sono loro gli spiriti che infestano ancora la dimora, ma non solo.

La fama di casa infestata si diffuse soprattutto negli anni ’20 quando il satanista Aleister Crowley e i suoi adepti girarono l’Italia in cerca di un luogo in cui fermarsi per dare vita a una comunità dedicata al culto di Satana e si fermarono per un paio di notti proprio nella Casa Rossa.

Villa Santa Barbara (Abbazia di Thélema), Cefalù

Ed è sempre grazie alla fama del satanista Aleister Crowleyche a quanto pare fece un vero e proprio tour italiano, che anche questa villa siciliana è oggi considerata una dei luoghi più spaventosi d’Italia. Siamo a Villa Santa Barbara, conosciuta come Abbazia di Thélema, scelta dall’occultista negli anni ’20 come tempio per il suo culto e base per gli adepti della sua comunità. La villa venne ribattezzata Abbazia di Thélema proprio come il nome della ‘religione magica’ da lui fondata. Si racconta che all’interno delle sue stanze successero molte cose, tra cui riti satanici e pratiche non proprio accettate dalla comunità locale. Dopo la morte di un ragazzo inglese, Aleister Crowley fu obbligato ad abbandonare l’Italia e a lasciare la villa, oggi in totale stato di abbandono e da molti soprannominata “La casa del Diavolo“.

La casa del violino, Scogna Sottana (SP)

Storia da brividi anche nelle vicinanze di La Spezia, in una casa dove risuonano nell’aria le note di un violino. Protagonista della storia è un musicista che, non riuscendo a integrarsi nella comunità, decise di rinchiudersi dentro la sua casa e lavorare incessantemente alla sua musica. Dopo la sua morte, secondo alcuni dovuta a cause misteriose (c’è chi affermava di sentire urla demoniache insieme alle note del suo violino) lo strumento restò chiuso nella sua custodia. Apparentemente, notte dopo notte, è ancora possibile sentirlo suonare.

Villa Magnoni, Cona (FE)

Terminiamo questa lista dedicata ai luoghi più spaventosi d’Italia con una villa dalla storia davvero inquietante. Siamo a Villa Magnoni, vicino a Ferrara, abitata da una strega e immersa in una maledizione che arriva fino ai giorni nostri. Negli anni ’80, infatti, un gruppo di ragazzini decide di visitare la villa dove sentirono il pianto di un bambino. Immediatamente si diedero alla fuga, ma continuarono a sentire dietro di loro i pianti e le urla di una donna che li intimava ad andare via. Fuggiti in auto, furono coinvolti in un incidente dove solo uno del gruppo sopravvisse, colui che raccontò la storia che oggi raccontiamo a voi.

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Kythnos, o Citno, perla delle Cicladi

Kythnos, splendida isola che incarna la semplicità e l’ospitalità delle Cicladi, rimane una gemma nascosta, poco esplorata rispetto alle sue vicine più famose, e conserva così un fascino autentico, lontano dal turismo di massa. A breve distanza da Atene, tra Tzia e Serifos, è facilmente raggiungibile in poco più di un’ora dal porto di Lavrio e in tre ore dal Pireo.

La sua storia affonda le radici nella mitologia: prende infatti il nome dal mitico re Kythnos, figlio del dio Apollo, che guidò i coloni Dryopes. Il paesaggio è caratterizzato da una lunga cresta centrale che la divide in vallate che si estendono verso est e ovest, molte delle quali terminano su paradisiache spiagge.

La vicinanza ad Atene e la generosità delle sue terre e del suo mare ne fanno una meta amata dai greci in cerca di pace e tranquillità, soprattutto nei fine settimana. Tuttavia, sembra rimanere in disparte nelle principali guide turistiche, che spesso ne citano solo in maniera superficiale le attrattive, trascurandone il potenziale. Un vero peccato, perché Kythnos ha molto da offrire: acque cristalline, sorgenti termali e villaggi pittoreschi, in un ambiente dove il tempo sembra essersi fermato.

Se il vostro itinerario prevede soste nelle più celebri Sifnos e Serifos, fare tappa a Kythnos, anche solo per un paio di giorni, è un’occasione da non perdere.

Cosa vedere a Kythnos

Se decidete di “scommettere su Kythnos”, appena lasciato il porto, scoprirete un’isola che vi sorprenderà senza se e senza ma. Sebbene gli autobus siano utili per raggiungere le principali località, per viverne appieno l’essenza è consigliabile noleggiare un’auto (meglio ancora una jeep) così da esplorare in piena libertà la sua costa frastagliata, punteggiata da calette nascoste e lambita da un mare limpido e pescoso. La campagna, fertile e a tratti aspra, è punteggiata da vigneti e offre scorci mozzafiato tra nuda roccia e vegetazione lussureggiante.

Il cuore pulsante è la Chora, conosciuta anche come Messaria. Situata nell’entroterra e arroccata su un costone roccioso, la cittadina è abbracciata da una campagna rigogliosa, ricca di vigneti e fattorie. Le stradine strette e le case bianche, tipiche delle Cicladi, conservano l’aspetto tradizionale del XVII secolo. La via principale è animata da caffè, bar e ristoranti che servono prelibatezze locali, tra cui i famosi mezedes.
Da non perdere la Chiesa di Agia Triada, la più antica dell’isola, e quella di San Savas, costruita nel 1613. Al centro della Chora spicca la piazzetta con la Chiesa della Panagia, fulcro delle celebrazioni del 15 agosto in onore della Vergine Maria. Qui la vita scorre lenta, con gli anziani che sorseggiano caffè la mattina e ouzo nel pomeriggio, mentre la sera i giovani prendono il loro posto per la movida notturna.

Come accennato, nonostante le dimensioni contenute, Kythnos pullula di attrazioni degne di nota e, tra queste, vanno nominate senz’altro la grotta di Katafiki e il monastero di Kanala. La grotta di Katafiki, a Dryopida, è considerata una delle più lunghe della Grecia e ospita stalagmiti e laghi sotterranei. Scoperta nel 1841, divenne un sito di estrazione mineraria fino al 1939 e fu usata come rifugio durante la Seconda Guerra Mondiale. Il monastero di Kanala, invece, è il centro spirituale, ammirato per la bellezza architettonica e la posizione panoramica.

Infine, non si può partire senza aver visitato le fonti termali di Loutra, apprezzate per le proprietà curative e scelta perfetta per rigenerarsi, immersi nella natura incontaminata.

Le spiagge: un vero paradiso

Spiaggia di Apokrousi

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La spiaggia di Apokrousi a Kythnos

Kythnos è altresì un vero paradiso per gli amanti del mare, grazie alle moltissime spiagge (ben 98!), ciascuna con una conformazione speciale che la rende adatta a ogni preferenza. Che si tratti di lidi attrezzati, dove rilassarsi con tutti i comfort, o di spiagge più selvagge e disabitate, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Alcune sono animate fino all’alba, con la musica che risuona alle prime luci del mattino, mentre altre sono angoli di pace assoluta, dove il silenzio è interrotto solo dal rumore delle onde.

Ancora, alcune sono accessibili via mare, grazie ai taxi boat che conducono verso calette isolate, mentre altre si trovano proprio lungo la strada. Tra le più iconiche, va menzionata la spiaggia di Kolona, con la spettacolare lingua di sabbia che si protende in mare, e l’acqua che la accarezza su entrambi i lati. A loro volta, Gaidouromantra e Agios Sostis sono due perle che rappresentano alla perfezione l’avvolgente fascino isolano.

La maggior parte delle spiagge si trova lungo la costa ovest, non lontano da Merichas, il porto principale, ma anche la costa est riserva sorprese per chi è in cerca di piccoli gioielli nascosti: preparare il costume è d’obbligo, perché ogni centimetro di Kythnos cela luoghi incantevoli tutti da vivere.

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Le chiese sommerse, dal Lago di Resia alla Russia

Immaginate un paesaggio in cui il tempo sembra sospeso, dove l’acqua cristallina nasconde sotto la sua superficie antiche storie e misteri sepolti. È questo il fascino delle chiese sommerse che, con le torri campanarie ancora svettanti, raccontano storie di villaggi un tempo prosperi, sacrificati per la costruzione di moderne dighe.

Si tratta di luoghi, carichi di mistero e suggestione, ormai diventati vere e proprie attrazioni turistiche, capaci di evocare emozioni uniche. Partiamo insieme per un viaggio all’insegna di una malinconica bellezza.

Il Campanile di Curon, che emerge dalle acque del Lago di Resia

Simbolo della Val Venosta, il solitario campanile in stile romanico della Chiesa di Santa Caterina di Alessandria che si erge dalle limpide acque del Lago di Resia, è diventato, nel tempo, un’immagine da cartolina dall’atmosfera fiabesca, capace di attrarre migliaia di turisti, ammantato da un’aura leggendaria che vuole che le sue campane suonino ancora nelle giornate particolarmente ventose.

Tuttavia, la storia che ha portato alla nascita del panorama che oggi conosciamo, non è delle più allegre: cinque anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale, furono ultimati i lavori per la costruzione della grande centrale idroelettrica unendo i bacini naturali di Resia e Curon. Gli abitanti dovettero abbandonare le proprie case e i propri paesi, sommersi a 22 metri di profondità.

Il Monastero di San Nicola a Kalyazin e la Chiesa della Natività a Krokhino, Russia

Anche il bacino artificiale di Uglich, vicino alla città di Kalyazin, custodisce un frammento di passato sommerso: parte del campanile del Monastero di San Nicola, costruito tra il 1796 e il 1800.
Nel 1939, sotto il regime di Stalin, la città fu sacrificata per permettere la costruzione di un bacino sul fiume Volga: l’abbazia fu smantellata ma la neoclassica torre campanaria preservata, diventando una curiosa attrazione turistica. Così, per proteggerla dalla forza delle acque, venne rinforzata e posta su una piccola isola artificiale.

Stesso destino per la Chiesa della Natività edificata alla fine del XVIII secolo sulle rive del Lago Beloye, all’inizio del fiume Sheksna e “scomparsa” negli anni Sessanta insieme alla cittadina e ad altri villaggi della regione di Belozersky, a causa della costruzione della diga sul Volga. Il livello dell’acqua del Lago Beloye fu innalzato per garantire una profondità sufficiente al passaggio delle navi, condannando gli antichi insediamenti sotto le acque del bacino artificiale, baluardi silenziosi di un passato perduto.

La Chiesa di San Nicola a Mavrovo, Macedonia

Chiesa San Nicola, Mavrovo, Macedonia

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La Chiesa sommersa di San Nicola a Mavrovo

La Chiesa di San Nicola a Mavrovo, in Macedonia, fu edificata a metà dell’Ottocento e rimase integra fino alla creazione di un lago artificiale che la sommerse. Tuttavia, a causa della siccità dovuta al cambiamento climatico intorno al Duemila, il livello dell’acqua si è abbassato, riportandola parzialmente alla luce.

Mavrovo, già popolare come località di montagna per via degli impianti sciistici, del parco nazionale e del lago, ha così acquisito un fascino ulteriore grazie a questo particolare patrimonio storico.

La Chiesa di Sant Romà e la Chiesa di San Mediano, Spagna

Ancora, il bacino di Sau in Catalogna, custodisce sotto le sue acque il villaggio omonimo. Creato nel 1962, l’invaso ha sommerso il borgo, lasciando visibile soltanto la sommità del campanile della Chiesa di Sant Romà, risalente all’XXI secolo.

Sebbene il villaggio fosse già disabitato da quasi un secolo, vi rimanevano alcune case, la chiesetta e un antico ponte romano. Durante i periodi di siccità, la chiesa torna a emergere, offrendo uno spettacolo incredibile che attira visitatori ammaliati dalla storia e dalla natura che qui si intrecciano.

Infine, la Chiesa di San Mediano, risalente al XVI secolo, è uno dei simboli della zona di La Fueva, nella provincia di Huesca, nella comunità autonoma dell’Aragona. Quando l’area fu inondata per creare un bacino idrico artificiale, l’intero villaggio venne sommerso.

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Viaggio a Tarascona, località francese dominata da un bel castello

Nel cuore della Provenza, tra le famose Arles e Avignone, si cela una località meno conosciuta ma altrettanto meritevole di una visita: si tratta di Tarascona, in posizione privilegiata lungo il corso del Rodano e punto di partenza ideale per raggiungere le mete più ambite della favolosa regione francese.

Dalla storia, alla leggenda, fino al Castello e alle chicche da non perdere, partiamo per un affascinante viaggio alla sua scoperta.

L’antica e temibile leggenda e un passato importante

L’origine leggendaria di Tarascona si fa risalire a ben 2000 anni fa, quando, nel tratto del Rodano che qui scorre, viveva la terribile Tarasque, creatura mitologica che seminava il panico tra gli abitanti: animale davvero bizzarro, possedeva una gigantesca corazza sormontata da aculei da cui fuoriuscivano la testa simile a quella di un leone e sei zampe, e portava distruzione e morte.
Solo quando sbarcò, arrivata dalla Terra Santa insieme alla sorella Maria, Marta di Betania, riuscì ad ammansire la feroce bestia facendo sì che gli abitanti, finalmente, l’uccidessero.
Terminato l’incubo, la cittadina poté tornare a prosperare.

Aldilà della suggestiva leggenda, Tarascona diventò un’importante città durante il Medioevo, in particolare sotto il regno di Luigi II d’Angiò che, tra il 1400 e il 1435, fece restaurare l’originario castello, rendendolo uno dei simboli della Francia del tempo nonché il fiore all’occhiello, ancora oggi, dell’abitato.

Il magnifico Chateau de Tarascon

Il Castello di Tarascona

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Il magnifico Castello di Tarascona

Ed è proprio dal maestoso maniero che dovrebbe iniziare il tour di Tarascona: tutt’ora, infatti, si staglia fiero sulle sponde del Rodano, costruito su uno sperone di roccia, una sorta di piccola isola, che ha permesso la realizzazione di un profondo fossato. Subito di fianco, lo sguardo viene catturato da una fedele riproduzione della Tarasca nelle sue dimensioni originali e dalla Chiesa di Santa Marta, dall’altro lato della piazza.

Il castello, alto 45 metri, vanta spesse mura e quattro torri di cui due, la Tour de l’Horloge e la Tour des Chapelles, circolari. L’interno, visitabile previo pagamento del biglietto d’ingresso, sorprende con elementi architettonici superlativi: il cortile d’onore ospita la Cappella bassa e la Cappella del Cantore, il primo piano il Salone del Re e la Sala Dei Festini, mentre il secondo piano la Cappella Alta, l’Oratorio del Cappellano e la Sala delle Udienze.

Ancora, una scala a chiocciola conduce nella parte più alta, laddove incanta soprattutto la Sala delle Galee, impreziosite da scritte ispirate al mare.

Cosa vedere a Tarascona oltre al Castello

Se il Castello è il simbolo per eccellenza di Tarascona, la cittadina provenzale ha molto altro da offrire, a partire dalla già citata Chiesa di Santa Marta, edificata tra l’XI e il XII secolo in superbo stile romanico. Da ammirare il portale sud dalle ricche decorazioni e, all’interno, la Cripta che conserva la tomba di Santa Marta, la cappella laterale della navata centrale custode di alcune reliquie della Santa e il notevole organo Boisellin Moitessier.

Il centro storico, a sua volta, affascina con le stradine lastricate ombreggiate da palazzi medievali: la via da non perdere è, senza dubbio, Rue des Halles, contraddistinta da portici e numerosi negozi, alla cui fine svetta il Municipio in stile barocco.

A meno di 5 chilometri dal centro, invece, vale una sosta la romanica Chapelle Saint-Gabriel de Tarascon del XII secolo, nell’abbraccio degli ulivi, con la particolare facciata punteggiata da sculture e preziosi dettagli.

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Quali crociere fare per vedere l’aurora boreale

L’aurora boreale è uno spettacolo naturale mozzafiato che, da millenni, ha ispirato leggende e miti in tutto il mondo, arricchendo il folklore dei Paesi nordici. Alcuni popoli vedono negli spettacolari giochi di luce gli spiriti dei defunti, mentre altri raccontano di una volpe magica che, correndo tra la neve, lanciava scintille luminose nel cielo. Un’altra suggestiva leggenda narra di fuochi accesi dal Creatore, rifugiatosi al Nord dopo aver dato vita alla Terra, come simbolo del suo amore per l’Umanità.

Ma la scienza ci offre una spiegazione altrettanto affascinante: l’aurora boreale è il risultato dell’interazione tra le particelle cariche provenienti dal sole e le molecole di gas presenti nell’atmosfera terrestre. Tali collisioni creano scie luminose dalle forme e dai colori straordinari, che si dipanano nelle notti nordiche, lasciando senza fiato chiunque abbia la fortuna di assistervi.

I momenti migliori sono tra febbraio e marzo e tra la fine di agosto e ottobre, durante gli equinozi. Se scegliete di regalarvi una crociera verso il Nord Europa, avrete l’opportunità di visitare alcuni dei luoghi più iconici per ammirare questo straordinario spettacolo della natura.

La Crociera con il postale dei fiordi in Lapponia e Capo Nord

Un viaggio che vi porterà a esplorare l’estremo nord dell’Europa, immersi in paesaggi selvaggi e incredibili. Partirete dalle foreste innevate della Lapponia, attraversando la vasta tundra norvegese, fino a raggiungere la pittoresca cittadina di Kirkenes, al confine con la Russia. Da lì, il viaggio prosegue a bordo delle moderne navi della compagnia Havila, lungo la storica rotta del postale dei fiordi, navigando tra le maestose coste della Norvegia artica.

Doppiando Capo Nord, uno dei punti più a nord del continente europeo, arriverete alla magica Tromsø, conosciuta come la capitale dell’Artico. Durante le notti, l’obiettivo sarà quello di trovarsi nel luogo perfetto per lasciarsi incantare da uno dei fenomeni naturali più straordinari. Il periodo scelto, vicino all’equinozio, è scientificamente il migliore, e la latitudine da attraversare è tra le più favorevoli per vedere le luci danzanti del cielo. Tuttavia, sarà il meteo e un pizzico di fortuna a decidere se l’aurora boreale si mostrerà in tutta la sua splendida magia durante le fredde notti artiche.

15 giorni in Norvegia da Amburgo a Capo Nord

Imbarcatevi in un viaggio invernale che parte da Amburgo e vi conduce verso le coste della Norvegia, oltre il Circolo Polare Artico e sotto la zona aurorale, dove il cielo notturno potrebbe regalarvi lo spettacolo dell’aurora boreale. L’itinerario di due settimane a bordo della crociera di Hurtigruten è pensato per chi desidera immergersi nelle meraviglie naturali del profondo Nord, con la garanzia di vivere l’esperienza magica delle luci del nord.

Attraverserete fiordi incantati, piccoli villaggi di pescatori e gemme nascoste, fino a raggiungere alcuni dei panorami più selvaggi e mozzafiato della Norvegia. Lungo il percorso, incontrerete maestosi ghiacciai, fiordi silenziosi e una variegata fauna artica. Le giornate saranno dedicate a escursioni emozionanti, tra cui ciaspolate nei paesaggi innevati, gite su slitte trainate da husky, sci di fondo (da dicembre ad aprile) e, se viaggiate tra ottobre e febbraio, potrete persino partecipare all’avvistamento delle balene.

E, se tutto questo non fosse abbastanza, il viaggio vi porterà fino a Capo Nord, dove il paesaggio artico si apre in tutta la sua magnificenza. Da settembre a marzo, l’aurora boreale sarà il coronamento di notti artiche indimenticabili.

Alla ricerca dell’aurora boreale in Groenlandia e Islanda

aurora boreale in Islanda

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Le Luci del Nord in Islanda

Da non perdere è l’occasione di ammirare con i propri occhi due delle ultime aree selvagge incontaminate del pianeta con l’itinerario di 12 giorni di Quark Expeditions Sotto l’aurora boreale: esplorando l’Islanda e la Groenlandia orientale.
Navigando lungo i Fiordi Nord Occidentali islandesi (Vestfjords) e la remota costa nord-orientale della Groenlandia, sede del più grande sistema di fiordi del mondo, scoprirete paesaggi diversi e aspri, abitati dalla fauna artica. Immersi nella bellezza selvaggia dell’Artico, sperimenterete in prima persona la cultura Inuit a Ittoqqortoormiit, visiterete antichi siti Thule ricchi di storia e apprezzerete i massicci iceberg e le imponenti scogliere su cui dimorano gli uccelli artici. Se siete fortunati, potreste anche avvistare la spettacolare aurora boreale che danza nel cielo.

Una crociera nell’incanto della Finlandia

Assistere all’aurora boreale in Finlandia a bordo di una crociera è una delle esperienze più entusiasmanti e indimenticabili. Il fascino di vedere le luci del nord danzare nel cielo notturno, mentre vi rilassate a bordo di una nave di lusso, è reso ancora più speciale dalla bellezza della costa finlandese che si svela davanti ai vostri occhi.

Compagnie come Hurtigruten, Viking Line e Finnlines propongono crociere di qualità, ognuna con il suo stile, servizi e itinerari unici. Se preferite un’esperienza più lussuosa o intima, le piccole navi possono essere l’ideale, mentre le navi più grandi offrono maggiori attività a bordo, servizi di ristorazione e intrattenimento. Altre compagnie come Aida Cruises, Tui Cruises e P&O Cruises progettano speciali itinerari per avvistare l’aurora boreale, unendo la poesia del magico fenomeno con l’esplorazione delle incantevoli città costiere.

Le crociere variano in base alla durata: alcune di tre o quattro giorni, perfette per chi ha meno tempo, mentre altre possono arrivare fino a 10 o 12 giorni, per un’esperienza più completa. A bordo, troverete ad attendervi cabine confortevoli e ristoranti che offrono cucina locale e ponti di osservazione panoramici, ideati per scorgere lo spettacolo dell’aurora boreale.