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Questa casa nel bosco sembra uscita da una fiaba. E puoi prenotarla

Gli alloggi, ormai lo sappiamo, non sono più semplici luoghi destinati al riposo e al ristoro, ma sono diventati parte integrante e caratterizzante delle nostre avventure di viaggio. Hotel a tema, glamping di lusso e baite nella foresta, giusto per citarne alcuni, si sono trasformati col tempo in vere e proprie attrazioni turistiche che da sole valgono un viaggio dall’altra parte del mondo.

Il motivo è presto detto: queste strutture, indipendentemente dai servizi offerti, garantiscono esperienze uniche e straordinarie tutte da vivere e da condividere. E se un’avventura del genere che avete immaginato per il vostro prossimo viaggio, allora, abbiamo trovato l’alloggio giusto per voi che, vi anticipiamo, non assomiglia a nessuno dei posti che abbiamo visto fino a questo momento.

Il nostro viaggio inizia tra le colline situate a ovest di Austin, la capitale del Texas, proprio lì dove due amici hanno realizzato un sogno: la costruzione di una casa nel bosco che sembra uscita da una fiaba e che oggi può essere prenotata su Airbnb.

La casa in mezzo al bosco

Il suo nome è Bloomhouse ed è molto di più di un alloggio. Basta guardare le fotografie che la ritraggono per scorgere, nelle forme e nei lineamenti che caratterizzano la struttura, tutti quegli elementi architettonici che rimandano alle dimore che abbiamo visto nelle favole più belle. A rendere il tutto ancora più suggestivo, poi, ci pensa la cornice naturale e lussureggiante del bosco che circonda la casa.

Bloomhouse è un sogno a occhi aperti, quello realizzato dai due amici Dalton Bloom e Charles Harker, allora studenti di architettura, che negli anni ’70 hanno scelto di dare vita alle loro idee realizzando una struttura unica che potesse in qualche modo stabilire un dialogo continuativo tra uomo e natura. E in effetti, quella casa nel bosco dalle forme organiche, si inserisce in maniera estremamente armoniosa nel contesto naturale, quasi a imitarne le forme.

Basta poi lasciarsi andare alla fantasia per dare una forma personale e soggettiva all’alloggio. C’è chi, infatti, nella struttura intravede un drago, chi un Narvalo, l’unicorno marino dell’Artico, e chi ancora associa le linee sinuose al movimento delle onde. Bloomhouse può trasformarsi in tutto ciò che gli ospiti desiderano.

Un’esperienza da favola

Ci sono voluti 11 anni per completare questa casa delle meraviglie, riportata poi al suo antico splendore grazie a un restauro avvenuto nel 2018. Da quel momento in poi la dimora fatata si è trasformato in un alloggio unico che ha attirato l’interesse e la curiosità di moltissimi viaggiatori di tutto il mondo.

Gli esterni, come abbiamo anticipato, sono sbalorditivi, ma l’incanto continua anche negli interni che seguono le curve e le forme organiche dell’architettura esteriore. Non mancano, poi, grandi vetrate trasparenti che affacciano direttamente sul paesaggio circostante. Del resto l’obiettivo dei suoi creatori era proprio quello di creare un rifugio uguale a nessun altro che permettesse a chiunque ne avesse bisogno di recuperare il contatto più autentico con la natura e di vivere in armonia con questa in un luogo fatto di pace, silenzi e bellezza.

Bloomhouse, situata a ovest di Austin, è incastonata tra le colline che si ergono appena fuori dalla città ed è prenotabile su Airbnb. Una vera e propria fuga dalla città da vivere e da condividere con amici, con la famiglia o con il partner. Ma quanto costa dormire qui? I prezzi partono da 589 dollari a notte, non troppi se si pensa che proprio qui è possibile diventare protagonisti di una favola.

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Isola di Havelock, avvolta nel mistero

Ci sono dei luoghi del mondo che sono in grado di preservare ancora il loro fascino primordiale. Esistono anche posti nel nostro pianeta che sono così inesplorati che, in qualche modo, ci sembrano avvolti nel mistero. È il caso di quel meraviglioso lembo di terra conosciuto come Isola di Havelock, un piccolo paradiso che si fa spazio nel mare delle Andamane, e più precisamente nel Golfo del Bengala, tra India e Birmania.

Isola di Havelock o Swaraj Dweep?

Potrebbe sembrare una domanda banale, ma in realtà non lo è: seppur conosciuta da tutti come Isola di Havelock, il suo nome è Swaraj Dweep, o almeno dal 2018 a questa parte.

La denominazione Havelock, infatti, le era stata precedentemente data in onore di un generale britannico, Sir Henry Havelock, che prestò servizio in India. Tuttavia, nel dicembre 2018, il primo ministro, Narendra Modi, da deciso di ribattezzarla Swaraj Island in omaggio a Subhas Chandra Bose.

Bose è stato un politico e militare indiano e anche una figura centrale della lotta per l’indipendenza dell’India. Si tratta di colui che aveva issato la bandiera indiana a Port Blair il 30 dicembre 1943 e che aveva proclamato le Isole Andamane e Nicobare liberate dal dominio britannico.

Cosa aspettarsi

L’isola di Havelock si presenta incontaminata, impreziosita da una lussureggiante foresta tropicale (circa l’80% di questo territorio è ricoperto da rigogliosa vegetazione), con spiagge bianchissime e acque turchesi che invitano a fare tutti i bagni possibili. Vi basti sapere che il Time, prestigiosa rivista americana, in un articolo di qualche anno fa descrisse una spiaggia di questo lembo di terra come la più bella dell’Asia.

Havelock, cosa fare

Fonte: iStock

Una delle spiagge dell’Isola di Havelock

Chiusa al turismo fino al 1992, è il posto perfetto per tagliare i ponti con la terraferma e liberarsi di tutti i dispositivi tecnologici che caratterizzano la nostra quotidianità.

Cosa fare

Visitare Havelock vuol dire scoprire spiagge che sembrano fatte di borotalco e incorniciate da una fittissima giungla. Al contempo, è concedersi la possibilità di immergersi in un mare cristallino e fare snorkeling o diving in fondali dai mille colori.

Di attività ce ne sono anche per chi desidera stare in movimento sulla terraferma: le sue foreste sono pregne di interessanti sentieri per avventurarsi nel trekking.

Con particolare attenzione all’ecoturismo, è il luogo per eccellenza per rilassarsi e per staccare completamente con la vita frenetica e mondana.

Tra campi di riso e distese di terreni verdi con le mucche al pascolo, ogni passo è accompagnato dal canto degli uccelli e dai richiami delle scimmie. Qui dimorano ben 218 tipi di volatili, tra cui il rarissimo piccione delle Nicobare, 62 mammiferi, 300 farfalle, 2200 varietà di piante e 110 di orchidee.

Il mondo sottomarino non è da meno: pesci pagliaccio, napoleone, farfalla, coralli purtroppo morti a causa dell’innalzamento della temperatura dell’oceano, il raro dugongo, o mucca di mare e molto altro ancora.

L’esperienza di nuotare con gli elefanti

Sì, avete letto bene: presso l’Isola di Havelock, oltre che con dolci tartarughe marine che qui nidificano, è possibile nuotare con gli elefanti. Questo prezioso lembo di terra, infatti, è l’appartato rifugio di pachidermi che si immergono indisturbati nelle limpide acque di questa magnifica costa.

Gli elefanti sono gli abitanti per eccellenza dell’isola: passeggiano sul bagnasciuga, cercano refrigerio nell’acqua e si tuffano mediamente due volte al giorno, lasciandosi avvicinare dai sub. Qualcosa a cui è davvero difficile credere.

Havelock, fare il bagno con elefanti

Fonte: iStock

Un elefante che fa il bagno presso l’Isola di Havelock

Le spiagge da non perdere

In settima posizione, secondo il Time Magazine, tra le spiagge più belle del mondo, è Radhanagar Beach che è di una bellezza surreale, uno di quei posti che tocca le corde dell’anima e del cuore.

Dalla sabbia bianchissima e da un mare che sembra un diamante che brilla alla luce del sole, ha la forma di una falce di luna che si allunga per 2 chilometri e si allarga per circa 30-40 metri.

Mai affollata dai vacanzieri, offre una sabbia bianca e finissima incorniciata da alberi verdi. È il posto migliore, ta le altre cose, per godere di un tramonto mozzafiato e per immergersi e scoprire meravigliosi giardini di corallo e fenomenali terrazze vulcaniche piene di vita marina.

Non è da meno Elephant Beach, lo spot scelto dai pachidermi per venire a rifocillarsi. Attenzione, non è da escludere che qualcuno possa utilizzare questi affascinanti animali per far fare passeggiate ai turisti in sella ai loro possenti corpi, uno sfruttamento che è decisamente il caso di evitare.

Al di là di questa terribile pratica, si tratta di una spiaggia protetta da una fitta foresta e accarezzata da un mare dalle incredibili sfumature di blu. Vi ci si può attraccare in barca, oppure percorrendo un sentiero che un tempo usavano gli stessi elefanti per trasportate i tronchi fino al mare.

Poi ancora la Spiaggia di Kalapathar dove la sabbia bianca si fonde con rocce nere per poi brillare grazie ai colori del suo mare, sotto un caldo raggio di sole. Perfetta per rilassarsi in mezzo alla natura più autentica, è il posto ideale per scoprire il significato di “spiaggia esotica”.

Per ultima, ma non per importanza e bellezza, Vijaynagar Beach che è molto probabilmente il lembo di morbida sabbia più vicina alle strutture turistiche presenti sull’isola. Molto amata da coloro che praticano il birdwatching, consente anche di dedicarsi a diversi sport acquatici, tra cui il surf.

Dall’acqua incontaminata, è ben collegata con la terraferma e affollata dai viaggiatori che raggiungono questa isola remota.

Spiaggia di Kalapathar, Havelock

Fonte: iStock

La bellissima Spiaggia di Kalapathar

Quando andare e come arrivare

Per arrivare presso la magnifica Isola di Havelock bisogna prima volare a Port Blair, Capitale dell’arcipelago nell’isola di South Andaman. Da qui occorre salire a bordo di una barca che con circa un’ora e mezza di navigazione conduce nel colorato porticciolo dell’isola. Un metodo alternativo, ma sicuramente più costoso, è arrivarci in elicottero.

Per quanto riguarda il quando andare, è importante sapere che da queste parti il clima è di tipo tropicale. Ciò vuol dire che ci sono due stagioni: quella secca e quella delle piogge. Il periodo migliore per visitare Havelock è quello va da gennaio ad aprile, il momento dell’anno meno piovoso e in cui il sole brilla tutti i giorni.

Mentre l’intervallo più critico è quello che riguarda i mesi che vanno da maggio a ottobre. Particolari difficoltà si riscontrano ad agosto a causa delle piogge più frequenti e molto abbondanti, con il cielo che spesso è nuvoloso.

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La chiesa di legno che sembra uscita da una fiaba

La Norvegia, situata nel cuore dell’Europa settentrionale, è famosa per le sue bellezze naturali mozzafiato, dai fiordi spettacolari alle montagne imponenti, fino alle sue foreste lussureggianti. Oggi ci addentreremo nella città di Notodden, situata nella contea di Vestfold og Telemark, un vero gioiello che arricchisce il paesaggio norvegese.

La città è famosa per la sua storia industriale e, attualmente, è riconosciuta come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Una delle sue attrazioni più affascinanti è la Heddal Stave Church, una chiesa di legno storica e maestosa, la più grande rimasta in Norvegia.

La grandiosa imponenza si erge sulla campagna, evocando immagini di tempi antichi e storie epiche. Un’opera d’arte che resiste al passare del tempo, in cui ogni intaglio narra una storia, trasportando chi l’ammira in un tempo di guerrieri, esploratori e artigiani. Non sorprende che sia considerata uno dei tesori più preziosi della Norvegia.

Heddal Stave Church: il tesoro antico della Norvegia

Heddal Stave Church in Norvegia

Fonte: iStock

Heddal Stave Church, Notodden, Norvegia

Nascosta tra le bellezze naturali del luogo, la Heddal Stave Church emerge come un gioiello architettonico, incantando i visitatori con il suo fascino artigianale e la sua ricca storia. Costruita intorno al 1250, rappresenta non solo una testimonianza del passato, ma anche un pilastro centrale della comunità.

Situata lungo il percorso del Parco Nazionale, cattura l’attenzione dei turisti con il suo aspetto austero e la struttura singolare, invitandoli a esplorare gli interni decorati e scoprirne l’affascinante storia.

Questo straordinario edificio è caratterizzato da tre torri distintive e una galleria esterna che circonda l’intero edificio. Ogni dettaglio della chiesa riflette un alto livello di maestria artigianale, dalla complessità del design alle intricate decorazioni in legno.

Questa chiesa è la più grande delle 28 chiese di legno ancora conservate in Norvegia. Tra queste, vi suggeriamo di visitare anche la Chiesa di Urnes, una testimonianza straordinaria di un’antica tradizione architettonica, risalente al periodo medievale.

Nonostante la sua antichità, la Heddal Stave Church è, ancora oggi, un luogo di culto attivo, che svolge un ruolo vitale tra gli abitanti del posto, creando un legame solido tra le nuove generazioni e le radici del territorio.

Alla scoperta di Notodden

Notodden, un comune affascinante nella contea di Vestfold og Telemark, è una destinazione ricca di sorprese. Questa città industriale si è sviluppata all’inizio del XX secolo ed è situata sulle rive del Lago Heddalsvannet, alla fine del Canale di Telemark.

Tra le attrazioni più interessanti, ti suggeriamo di esplorare la meravigliosa Cascata Tinnfossen, un luogo perfetto per fare una passeggiata rilassante. L’acqua che scorre crea uno spettacolo mozzafiato, specialmente dopo un’abbondante pioggia.

Inoltre, questa località è un vero paradiso per gli sportivi. Le sue numerose piste ciclabili e i sentieri escursionistici permettono di scoprire la meravigliosa campagna norvegese. I percorsi variano dai più semplici ai più impegnativi e si snodano tra foreste lussureggianti, lungo le rive dei laghi e fino alle spettacolari vette delle montagne circostanti.

In particolare, non perdetevi il Sentiero Blu, che segue il corso del fiume Tinnelva, e il sentiero panoramico di Heddal, che offre una vista fantastica proprio sulla Heddal Stave Church.

Notodden in Norvegia

Fonte: iStock

Vista panoramica di Notodden, Norvegia
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La Sardegna più segreta raccontata da Michela Murgia

Scomparsa la scrittrice sarda Michela Murgia, autrice di molti saggi e racconti, che le hanno valso anche alcuni premi, come il Campiello che vinse con il romanzo “Accabadora”, e che ha raccontato la sua Sardegna, quella vera e meno conosciuta.

Il suo primo libro era, infatti, un’insolita guida intitolata “Viaggio in Sardegna. Undici percorsi nell’isola che non si vede“, pubblicata nel 2008. Una guida per viaggiatori, non per semplici turisti, che racconta non di spiagge paradisiache, ma di luoghi inediti, usi, costumi, leggende e tradizioni secolari.

La Sardegna inedita

Raccontava la stessa Murgia che “Ci sono buchi in Sardegna che sono case di fate, morti che sono colpa di donne vampiro, fumi sacri che curano i cattivi sogni e acque segrete dove la luna specchiandosi rivela il futuro e i suoi inganni”.

E poi “Ci sono statue di antichi guerrieri alti come nessun sardo è stato mai, truci culti di Santi che i Papi si sono scordati di canonizzare, porte di pietra che si aprono su mondi ormai scomparsi, e mari di grano lontani dal mare, costellati di menhir contro i quali le promesse spose strusciano impudicamente il ventre nel segreto della notte, vegliate da madri e nonne”.

La guida raccoglie così dieci itinerari inediti più uno. “Questa storia”, spiega infatti l’autrice “è un viaggio in compagnia di dieci parole, dieci percorsi alla ricerca di altrettanti luoghi, più uno. Undici mete, perché i numeri tondi si addicono solo alle cose che possono essere capite definitivamente. Non è così la Sardegna, dove ogni spazio apparentemente conquistato nasconde un oltre che non si fa mai cogliere immediatamente, conservando la misteriosa verginità delle cose solo sfiorate”.

I nostri luoghi inediti della Sardegna

Una guida, anche se non nuova, fortemente consigliata a chi sta programmando un viaggio in Sardegna e vuole uscire dai soliti itinerari. Come quelli che spesso vi raccontiamo noi, come i campi di tulipani che sembrano un angolo di Olanda o le rocce dalle forme più bizzarre da cui sono nate molte leggende, borghi abitati dalle streghe e antichi villaggi nati da civiltà preistoriche sconosciute, case-grotta tuttora utilizzate e misteriosi castelli che spuntano nel bel mezzo del nulla. Se vi abbiamo incuriositi, sfogliate la nostra gallery.

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Cala Martina, angolo segreto della Toscana

Una delle attività che adorano fare d’estate gli amanti del mare è quella di andare a caccia di spiagge da sogno, lidi in cui a dominare c’è ancora la natura e dove il mare è così bello che sembra catapultare in paradiso. Il nostro Paese, per fortuna, ne è pieno e oggi vi vogliamo raccontare un angolo della Toscana che, oltre a essere eccezionale, è persino storico: Cala Martina.

Dove si trova Cala Martina

Cala Martina è un piccolo capolavoro immerso nella natura della Riserva naturale delle Bandite di Scarlino. Ciò vuol dire che è un vero e proprio gioiello della Maremma Grossetana.

Lambita dal Mar Tirreno che in questo tratto è particolarmente pulito e cristallino, è considerata la “sorella minore” di un altra meraviglia Toscana, Cala Violina, dalla quale dista più o meno due chilometri.

Perché è una spiaggia storica

Non solo mare, natura speciale e bagni di sole, Cala Martina ha rivestito anche un importante ruolo nella storia del nostro Paese. Sì, nonostante la sua grandezza di qualche centinaio di metri, è famosa per essere stata il posto in cui Giuseppe Garibaldi, inseguito dalle guardie pontificie, si imbarcò su un peschereccio per raggiungere Porto Venere.

Era il lontano 2 settembre 1849 e tale evento è ancora ricordato ai giorni nostri tramite un monumento situato sul sentiero che porta alla spiaggia, realizzato nel 1949 dallo scultore Tolomeo Faccendi. In più, c’è anche un cippo posto nel mare sempre a memoria di questo avvenimento.

Come arrivare

Situata tra altri due meravigliosi litorali toscani, Follonica e Punta Ala, Cala Martina è raggiungibile a piedi, in bicicletta e via mare.

Per arrivare il più vicini possibile a questa preziosa baia, occorre raggiungere il parcheggio di via Lungomare Garibaldi, presso il Porto Turistico di Scarlino. Aperto dalle 8 alle 20, mette a disposizione 440 posti auto e nel periodo estivo è a pagamento.

A quel punto bisogna intraprendere un sentiero, a piedi o in bicicletta, che dopo circa 2 chilometri di cammino – dove ogni passo è accompagnato da un panorama mozzafiato – permette di approdare a Cala Francese e Cala Martina. Insomma, non è un posto facilissimo da raggiungere, anche perché i due tragitti disponibili sono in salita. Quel che è certo, però, è che la fatica provata verrà totalmente ripagata dalla bellezza della spiaggia stessa.

Cala Martina, cosa sapere

Fonte: Getty Images – Ph: DEA / R. CARNOVALINI

Una bellissima angolazione di Cala Martina

Cosa aspettarsi

Cala Martina è un incanto. Lunga circa 600 metri e larga una decina, presenta un fondo principalmente sassoso che la rende uno spot amabile per coloro che vogliono dedicarsi a snorkeling e immersioni. L’acqua è pulitissima e cristallina ed è una spiaggia completamente libera, quindi senza punti di ristoro.

Alle sue spalle svetta una rigogliosa pineta che, soprattutto in certe giornate, si rivela perfetta per proteggersi dai raggi del sole. Il panorama, manco a dirlo, è uno di quelli che arriva dritto nel cuore e la limpidezza delle sue acque regala sempre la possibilità di vedere pescetti nuotare.

A svettare, inoltre, è un curioso promontorio che, oltre a donarle un fascino ancor più autentico, la divide da Cala Violina. Il suo nome è Punta Francese e, insieme a Punta Martina che si trova a Sud, racchiude la bellissima Cala Martina.

La Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino

La Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino è una splendida area protetta che prende vita nei comuni di Castiglione della Pescaia, Gavorrano, Follonica e, appunto, Scarlino. Impreziosita da profumata macchia mediterranea, deve il suo nome che per molti può risuonare bizzarro al fatto che qui, un tempo, venivano indetti diversi bandi che avevano lo scopo di vendere porzioni di bosco.

La sua storia non è recente in quanto questa bellissima area geografica era già popolata in tempi antichi, come testimoniano alcune vestigia che fanno intendere che fosse utilizzata per la caccia e la raccolta persino in epoca preistorica.

Non mancano insediamenti del misterioso periodo etrusco, come l’importante necropoli di Poggio Tondo, una tra le più interessanti della zona.

Oggigiorno è possibile visitare la riserva grazie a numerosi sentieri sviluppati in completo rispetto della natura. Perfetti per chi pedala in sella alla MTB, sono ottimi da percorrere anche a piedi e a cavallo.

Cala Violina

Cala Martina è senza ombra di dubbio un vero spettacolo della Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino, ma un altro punto forte di questa preziosa area è la sua “sorella maggiore”, ovvero Cala Violina.

Si tratta di una spiaggia che è abbracciata da una folta macchia mediterranea e caratterizzata da sabbia finissima composta di granelli di quarzo. Un arenile particolare il suo, tanto da conferirgli questo poetico nome. Il motivo è piuttosto curioso: i minuscoli granelli di quarzo di cui è fatta, ad ogni passo suonano una melodia, molto simile a quella di un violino.

Una caratteristica da non sottovalutare in quanto è un fenomeno estremamente raro: succede in pochissime altre spiagge del mondo, tra cui Babadejuka a Rio de Janeiro, Fort Dauphin in Madagascar, Gold Coast in Australia e la spiaggia dell’Isola di Eigg in Inghilterra.

Bagnata da acque cristalline tutto l’anno, come Cala Martina è raggiungibile a piedi e intraprendendo un un sentiero di circa 20 minuti nel bosco. Non manca la possibilità di attraccarvi via mare.

Racchiusa tra due promontori e lambita da un mare incontaminato, al fine di preservarla per il suo altissimo valore naturale, durante il periodo estivo è visitabile solo ed esclusivamente su prenotazione.

Per far sì che tutti possano vivere un’esperienza indimenticabile e in totale sicurezza, infatti, possono accedervi massimo 700 persone al giorno. Bisogna quindi andare sul sito ufficiale della spiaggia e assicurarsi un posto. Per il diritto di prenotazione occorre un contributo di 1 euro, non previsto però per i bambini da 1 anno fino ai 12. Per loro occorre solo la prenotazioni, mentre per le creature da 0 a 12 mesi l’entrata è libera, gratuita e senza bisogno di riservargli il posto.

La Toscana, quindi, all’interno della sua meravigliosa Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino nasconde due pregiati tesori:

  • Cala Martina: un angolo di paradiso dall’importanza storica;
  • Cala Violina: una spiaggia dalla sabbia così particolare che è quasi unica al mondo.

Non resta che correre in Maremma e concedersi giornate indimenticabili in questi angoli unici e naturali.

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Sella del Diavolo, un angolo d’Italia avvolto nel mito

La Sardegna è un’isola che è in grado di offrire degli scorci che sono di una bellezza spesso disarmante. Un angolo del nostro Paese dove mare e montagna si fondono, e in cui piccoli borghi fanno spazio a imponenti cascate dai suoni fragorosi. Un territorio eccezionale e che nasconde anche tesori antichi così come magnifiche località che sono avvolte nel mito, tra cui la splendida Sella del Diavolo.

Come arrivare alla Sella del Diavolo

Nonostante il nome che potrebbe sembrare spaventoso, la Sella del Diavolo è un bellissimo e peculiare promontorio che sorge nella zona Sud di Cagliari e che separa la Spiaggia del Poetto da quella di Calamosca. Simbolo della città, si affaccia sul Golfo degli Angeli che, oltre a essere un vero angolo di paradiso, per i cagliaritani è anche sacro.

Si tratta quindi di una meraviglia della natura, una sorta di sua carezza sul mare situata a soli 5 chilometri di distanza dal centro città. Arrivarci è molto semplice: dal centro di Cagliari è possibile salire a bordo di un autobus pubblico che in soli 10 minuti conduce al capolinea di Calamosca, da qui si prosegue a piedi sino ad incontrare l’inizio del sentiero che sale verso il belvedere.

Perché si chiama così?

Non si può non rimanere incantanti dalla Sella del Diavolo: si trova al centro esatto del Golfo degli Angeli ed è la propaggine che si spinge sino al mare del colle di Sant’Elia. Da lassù lo scenario che si può ammirare è così emozionante che il suo nome deriverebbe da una leggenda biblica.

Sella del Diavolo, Cagliati

Fonte: iStock

Il profilo della Sella del Diavolo

A onor del vero, esistono due versioni di questo racconto antico, ma secondo la leggenda più diffusa furono proprio i diavoli a rimanere folgorati dalla pura bellezza di questo posto, tanto che cercarono di impossessarsene.

Per l’altra variante furono invece gli angeli a chiedere in dono a Dio questo angolo straordinario di Sardegna perché qui vi era una totale assenza di malvagità. Una richiesta che però scatenò la gelosia di Lucifero.

Avvenne così uno scontro proprio nelle infinità dei cieli che illuminano la costa cagliaritana, una battaglia che vide vittorioso l’esercito degli angeli guidato dall’arcangelo Michele. Il Diavolo però non ne uscì indenne, ma anzi, durante lo scontro perse la sella, che cadde solidificandosi e dando origine al mitico promontorio.

Fu così, dunque, che nacque il curioso nome di questa affascinante sporgenza montuosa e del Golfo degli Angeli, in quanto gli abitanti dell’ampia insenatura lo vollero dedicare ai loro salvatori.

Come salire e cosa fare sul promontorio

Come vi abbiamo detto in precedenza, la Sella del Diavolo è un luogo iconico di Cagliari e che da sempre attira l’interesse degli escursionisti (e non solo). Non vi sorprenderà sapere, quindi, che è meta prediletta di chi ama avventurarsi nella natura pur restando praticamente in città. Inoltre, è destinazione ideale anche per il trekking notturno.

Dal piazzale accanto alla Spiaggetta di Calamosca o dal porticciolo di Marina Piccola si sviluppano alcuni sentieri che permettono di esplorare il promontorio. Il tutto mentre si è circondati da scorci paesaggistici eccezionali e che, nelle giornate particolarmente limpide, consentono di allungare lo sguardo fino a Capo Carbonara e i dodici chilometri del Poetto e del suo lungomare. Alle loro spalle svetta anche il profilo del parco di Molentargius-Saline.

Escursioni presso la Sella del Diavolo

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Il panorama dalla Sella del Diavolo

Intraprendere questi tragitti equivale a poter osservare le palme di san Pietro, ginepri, olivastri, cespugli di lentischi ed euforbie. Tra le altre cose, la Sella del Diavolo è anche la temporanea dimora di uccelli rari e pregiati, come il falco pellegrino, gheppio e la pernice sarda, così come di curiose volpi e conigli selvatici.

Cosa vedere lungo il cammino

In questo affascinante angolo di Sardegna è presente un sentiero naturalistico e archeologico che costeggia tutto il promontorio. La salita è possibile unicamente dal versante di Calamosca, dopodiché si ha l’opportunità di seguire uno dei tanti percorsi tracciati dagli escursionisti e senza paura di perdersi.

Dopo circa una mezzora di salita, si costeggia una rete della zona militare per poi arrivare a uno strapiombo direttamente sopra il rimessaggio barche del porticciolo di Marina Piccola, punto da cui si può cogliere un panorama che spazia da Viale Poetto sino a Capo Carbonara e al mare aperto

Sul punto più elevato, tra le altre cose, sopravvivono ancora le rovine di un tempio punico dedicato ad Astarte, o almeno così si sostiene perché proprio qui è stata ritrovata una lastra che oggi è conservata al museo archeologico di Cagliari.

Ci sono anche due cisterne, una di origine punica, e un’altra di epoca romana. Ma non è finita qui perché, oltre al panorama magico e alla quiete della natura, sopravvivono anche alcuni resti del monastero dei Vittorini, monaci dell’XI secolo che per lungo tempo si occuparono della gestione delle saline della zona.

Poi ancora una torre di guarda di matrice spagnola che era parte del sistema costiero di difesa dalle incursioni saracene e alcune strutture militari, compreso un fortino, che risalgono alla Seconda Guerra Mondiale.

Le spiagge protette dal promontorio

La Sella del Diavolo è un luogo magico e in cui poter effettuare sorprendenti escursioni. Al contempo, mentre si è vigilati dal suo incredibile profilo, è anche un promontorio che ai suoi piedi protegge due spiagge bellissime: quella del Poetto e di Calamosca.

La Spiaggia del Poetto è immensa e bellissima, tanto da estendersi per 8 chilometri di litorale tra Cagliari e Quartu Sant’Elena. Caratterizzata da sabbia soffice e mare azzurro, è una delle spiagge cittadine maggiori d’Europa, nonché tra le più belle e frequentate di tutta l’Isola.

La Spiaggia di Calamosca, dal canto suo, sorge in una splendida baia sormontata da due imponenti promontori: a est Capo sant’Elia, mentre a ovest c’è l’affascinante Sella del Diavolo.

Il mare anche qui è limpido e presenta persino delle tonalità che vanno dal verde smeraldo all’azzurro, acque che lambiscono un arenile composto di sabbia con ciottoli levigati. Ad apprezzarla sono anche le famiglie con i bambini grazie al suo fondale che degrada dolcemente, abissi che sono assai amati anche da chi pratica pesca subacquea e immersioni.

Insomma, almeno una volta nella vita bisogna visitare la Sella del Diavolo, un luogo tanto leggendario quanto bellissimo.

Spiaggia di Calamosca, Cagliari

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Veduta della Spiaggia di Calamosca
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Questa roccia suggestiva custodisce un piccolo segreto

Luogo dalle mille leggende, la Foresta di Huelgoat ha un’atmosfera magica e davvero suggestiva: siamo in Bretagna, dove il mito di Re Artù si mescola a numerose altre storie del folklore locale, dando vita a racconti che incantano grandi e piccini. All’interno di questa foresta di rocce così meravigliosa, ce n’è una che nasconde un piccolo segreto. Scopriamo il mistero della Roche Tremblante.

La Roche Tremblante, un piccolo mistero

In Bretagna c’è un posto davvero magico, situato all’interno del Parco Naturale Regionale d’Armorique: stiamo parlando della Foresta di Huelgoat, caratterizzata da numerose rocce dalle forme bizzarre, alcune davvero antichissime, spesso legate a leggende locali che non smettono mai di affascinare. Una, in particolare, attira tantissimi turisti che vogliono cimentarsi in una vera e propria impresa… di fisica. Ma vediamo meglio di che cosa si tratta.

La Roche Tremblante è un gigantesco masso di granito lungo oltre 7 metri, largo e alto quasi 3 metri e dal peso di ben 137 tonnellate: sembrerebbe un monolite impossibile da spostare, se non fosse che basta una semplice pressione per farla oscillare. Da qui il nome di “roccia tremante”, che in francese si traduce per l’appunto Roche Tremblante. Se state pensando che solo i più forzuti possano riuscire a far muovere la pietra, vi sbagliate di grosso. Potrebbe farlo persino un bambino, purché sia in grado di trovare il punto giusto su cui fare forza.

Oggi non è più una missione così complicata, dal momento che migliaia di turisti si sono messi d’impegno e hanno lasciato una traccia ben visibile sulla roccia, un segno ben levigato e impresso da tantissime mani che vi si sono posate, premendo con delicatezza. Cosa succede se spingete leggermente in questo punto? Potrete sentire la roccia tremare sotto la vostra pressione, quasi come fosse sul punto di crollare. Tuttavia, il motivo per cui ciò accade rimane ancora un mistero: questo fenomeno è così affascinante proprio perché ciascuno può immaginare ciò che preferisce, dall’intervento degli spiriti della foresta allo zampino del diavolo in persona.

La Foresta di Huelgoat, tra natura e leggenda

La Roche Tremblante è senza dubbio la principale attrattiva della Foresta di Huelgoat, ma non certo l’unica. Qui è davvero pieno di sorprese, dove la natura si mescola alla leggenda. Ad esempio, una delle prime cose che saltano all’occhio è la presenza di tantissime rocce, disposte in maniera caotica qua e là per il bosco. Come ci sono finite? Si narra che Gargantua, di passaggio da queste parti, chiese ospitalità agli abitanti della foresta e ne ricevette solo un piatto di zuppa. Arrabbiato, riprese il suo cammino. Ma non prima di aver scagliato ogni roccia trovata nei paraggi nel cuore della foresta, per vendicarsi dell’accoglienza avuta.

Naturalmente, questa non è l’unica leggenda di Huelgoat. Si dice che tra questi alberi abbia passeggiato persino Mago Merlino, e che il Camp d’Artus – un antico insediamento gallico – sia strettamente legato alle vicende di Re Artù. Un luogo assolutamente da visitare è la Grotta del Diavolo, un antro oscuro al quale si accede dopo una lunga camminata tra sassi scivolosi. Al suo interno, il fiume d’Argent scorre limpido tra le rocce, sino a dare origine ad una splendida cascata. Ci sono numerose passerelle per esplorare in sicurezza questo anfratto, ed è un’emozione unica.

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La danza delle stelle sta iniziando: il cielo d’agosto è magico

C’è qualcosa di magico che succede intorno a noi quando arriva agosto. Non solo perché questo mese è considerato l’anima dell’estate, ma anche perché è proprio in questo periodo che il cielo si trasforma nel palcoscenico di uno spettacolo senza eguali, destinato a incantare lo sguardo.

Tutto merito delle stelle, che insieme ai pianeti e alla candida Luna, portano sopra le nostre teste show di straordinaria bellezza. Danze, movimenti, apparizioni e sparizioni: questi sono solo alcuni degli eventi imperdibili che illumineranno le nostre sere d’estate.

Quale momento migliore, se non questo, per organizzare grandi viaggi e raggiungere le destinazioni scelte e premiate dall’astroturismo? Ecco le date degli appuntamenti da non perdere.

La Superluna blu e i suoi spettacoli

Agosto è un mese speciale e lo è soprattutto perché nelle prossime settimane potremmo assistere ad alcuni degli spettacoli più incredibili dell’anno, quelli da ammirare rigorosamente a testa in su. A inaugurare il fitto calendario di eventi sarà lei, l’assoluta protagonista del cielo, il nostro satellite naturale.

L’inizio del mese, infatti, coinciderà con l’arrivo dell’attesissima Superluna, la prima di quest’anno. Un’occasione, questa, che ci consentirà di ammirare il satellite naturale in maniera inedita. Grazie infatti alla distanza ridotta tra la Terra e la Luna, quest’ultima apparirà più grande, vicina e luminosa che mai.

Quella di agosto è conosciuta anche come Luna Piena dello Storione, un nome scelto dai nativi americani in riferimento alla pesca di questo esemplare d’acqua dolce. Ma non sarà l’unica a brillare nel cielo di questo mese perché nella notte tra il 30 e il 31 agosto è previsto il ritorno di un’altra Superluna, conosciuta con il nome di Blue Moon. Un appuntamento davvero imperdibile e irresistibile per tutti gli amanti degli spettacoli celesti.

La seconda Superluna di agosto – chiamata appunto Luna Blu – è un evento raro che si verifica quando nello stesso mese ci sono due pleniluni con una minore distanza tra Terra e Luna.

Sarà ancora la Luna, poi, a dare spettacolo nel corso delle prossime settimane, diventando la protagonista di congiunzioni spettacolari e romantiche. L’8 agosto, infatti, il nostro satellite naturale danzerà insieme a Giove, mentre nei giorni successivi si avvicinerà incredibilmente a Marte e a Mercurio.

La congiunzione più suggestiva si ammirerà, invece, alla fine del mese. Quando la Luna e Saturno si avvicineranno così tanto che sembrerà di vedere i due pianeti stretti in un abbraccio che lascerà senza fiato.

Notti magiche sotto una pioggia di stelle cadenti

Non solo Luna e pianeti, agosto è conosciuto all’unanimità per essere il mese dei desideri, quelli da sussurrare alla vista delle numerose stelle cadenti che illuminano le notti d’estate. Diversi gli sciami meteorici che si alterneranno nel cielo, anche se la loro visione sarà parzialmente oscurata dalla luce dei due pleniluni.

Ci sarà comunque occasione di poter ammirare le stelle cadenti già a partire dall’inizio del mese. Il 2 agosto, infatti, le alfa Capricornidi raggiungeranno il loro picco massimo, seguite poi dalle delta Aquaridi.

Tra l’11 e il 13 agosto, il cielo sarà animato dalle Perseidi, le celebri lacrime di San Lorenzo. Sarà questa l’occasione perfetta per lasciarsi suggestionare da tutta la magia del cielo di agosto. E se ancora non dovesse bastarvi, puntate gli occhi al cielo anche sul finire del mese. L’ultima pioggia di stelle, infatti, sarà portata in scena dalle kappa Cignidi che raggiungeranno il loro piccolo massimo la notte del 20.

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L’Italia ha un nuovo portavoce: le Winx raccontano la magia del Belpaese

Le amate fatine della serie “Winx Club” stanno per intraprendere un viaggio straordinario attraverso l’Italia, scoprendo luoghi insoliti, inaspettati e affascinanti del nostro Paese.

Questa avventura, promossa dal ministero degli Esteri, promette di svelare la vera “Magia dell’Italia“. La Farnesina, infatti, ha collaborato alla creazione di una miniserie televisiva, con lo scopo di far conoscere meglio al pubblico internazionale le bellezze e i tesori nascosti della nostra penisola attraverso gli occhi delle famose fatine tanto amate dai bambini.

Una mossa strategica e creativa che mira a promuovere l’Italia come destinazione turistica ideale.

 “Winx Club”, il progetto che rappresenta l’Italia nel mondo

L’iniziativa è stata annunciata durante la 53esima edizione del Giffoni Film Festival, un prestigioso evento dedicato ai film per bambini che si tiene annualmente a Valle Piana, in Campania.

Durante il Festival è stato proiettato un estratto della miniserie, composta da otto puntate, che sarà diffusa a livello internazionale attraverso la rete di Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura.

Le fatine raccontano un viaggio speciale alla scoperta del territorio italiano, e sono doppiate in nove lingue diverse, per raggiungere un pubblico quanto più vasto possibile. L’obiettivo è far conoscere all’estero le gemme nascoste dell’Italia, che è stata recentemente classificata come l’ottava nazione più ricca del mondo.

Nel comunicato diffuso dal ministero si legge che “le protagoniste intraprenderanno un viaggio speciale che nasce con l’obiettivo di far conoscere all’estero alcune località insolite d’Italia, dove l’incontro tra bellezza, storia e cultura prende forma in vere e proprie gemme rare, come quelle che le fate troveranno durante il percorso”.

Esplorando l’Italia insieme alle Winx

La proiezione dell’estratto della miniserie “Winx Club – La Magia dell’Italia” è stata accolta con grande entusiasmo dai piccoli spettatori presenti nella Sala Lumiere della Multimedia Valley.

Questo straordinario viaggio, visto attraverso gli occhi delle fatine Winx – Bloom, Stella, Flora, Tecna, Musa e Aisha – è un omaggio alla bellezza dell’essere bambino e alla gioia del gioco e dell’immaginazione, perché l’Italia è un luogo magico, con le sue città affascinanti, i suoi monumenti storici e le sue tradizioni secolari.

La serie, ricca di magia e mistero, porta i giovani spettatori a scoprire luoghi meravigliosi dell’Italia, dalla Basilica di Siponto in Puglia ai Nuraghi della Sardegna, passando per le Isole Lipari, il Parco di Bomarzo nel Lazio, la Sacra di San Michele in Piemonte fino al Parco del Venafro in Molise. Un vero e proprio tour virtuale che celebra la ricchezza e la diversità del patrimonio culturale e naturale italiano.

Questa miniserie è un’opportunità per riscoprire il nostro territorio e condividere con il mondo la bellezza e la ricchezza del nostro Paese. Che sia attraverso la musica, l’arte o la natura, l’Italia ha molto da offrire e da esplorare. Quindi sì, la magia può essere ancora una storia tutta italiana.

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Abbiamo trovato il luogo più magico dove osservare il sole di mezzanotte

L’estate è la stagione più attesa dell’anno, non solo per le temperature e per il sole che diventa protagonista delle nostre giornate, ma anche e soprattutto perché coincide con l’organizzazione dei grandi viaggi che abbiamo pianificato nei mesi precedenti.

Isole tropicali, spiagge paradisiache, città d’arte, capitali europee, montagne e borghi: queste sono solo alcune delle destinazioni più raggiunte dai viaggiatori di tutto il mondo durante i mesi estivi. Ma c’è un altro luogo che merita la nostra attenzione, un posto che proprio in estate si trasforma nel palcoscenico di uno spettacolo straordinario e mozzafiato.

Ci troviamo in Finlandia, nella terra dell’aurora boreale, dei fiordi e della natura selvaggia, dei parchi nazionali e della casa di Babbo Natale. Proprio qui, nei mesi che vanno da giugno ad agosto, è possibile vivere esperienze incredibili sotto una luce inedita e scintillante, quella del sole di mezzanotte. Un fenomeno astronomico dalle fattezze incantate che si verifica nelle regioni polari e che rende le giornate luminose, accecanti e uniche.

Benvenuti nella terra del sole di mezzanotte

Il nostro viaggio di oggi ci conduce in Finlandia, nel Paese del Nord Europa conosciuto per il suo immenso patrimonio naturalistico. Sono molte le persone che si recano qui in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni per toccare con mano la storia, la cultura la grande bellezza che appartiene a un territorio che non smette mai di incantare.

Raggiungere la Finlandia, dicevamo, è sempre un’ottima idea, ma farlo in estate permette di vivere un’esperienza unica e uguale a nessun’altra. Qui, infatti, a partire da giugno il sole non tramonta più restando quindi protagonista anche nelle ore notturne. Quello che è possibile osservare, una volta giunti fin qui, è un paesaggio incantato, caratterizzato da tinte calde e brillanti.

Magia? Non proprio, si tratta del sole di mezzanotte, un fenomeno astronomico estremamente suggestivo che si verifica nelle regioni polari quando la stella madre del sistema solare si posiziona sopra l’orizzonte e vi rimane per più di 24 ore. Le cose da fare, sotto la sua luce, sono tante e diverse. Le preferite dei local sono i bagni notturni – tra le acque del mare e dei laghi che si riscaldano – e le saune.

La maggior parte dei cittadini, quando l’estate arriva, si rifugia nella natura per godere di tutta la magia che appartiene a questo fenomeno astronomico. Un’usanza, questa, che si è diffusa rapidamente anche tra i viaggiatori che sempre più spesso scelgono di raggiungere la Finlandia durante la bella stagione.

Lago Saimaa: un’estate magica

Come abbiamo anticipato, le cose da fare durante l’estate sono tantissime. Secondo i finlandesi nuotare sotto il sole di mezzanotte è una delle esperienze più magiche da condividere nel Paese. E noi abbiamo trovato il luogo perfetto dove vivere questa avventura.

Si tratta del Lago Saimaa, situato nella parte sud orientale della Finlandia, che con la sua estensione di oltre 4.000 metri è il più grande di tutto il Paese. Si tratta di una destinazione molto popolare tra cittadini e viaggiatori che giungono nella regione dei laghi finlandesi per vivere momenti all’insegna del relax, della natura e della bellezza.

Proprio qui, immersi in uno dei paesaggi più suggestivi dell’intero Paese, è possibile vivere quella che esperienza al di fuori dell’ordinario: nuotare nel lago sotto il sole di mezzanotte.

Recatevi sulle sponde dello specchio d’acqua nelle ore serali, e lasciatevi coinvolgere e travolgere dal dolce sciabordio delle onde e dalla melodia degli uccelli acquatici. Poi dimenticate tutto il resto e tuffatevi tra le placide acque del lago che si tingono di rosso e di arancione mentre il sole continua a brillare nel cielo. La visione vi lascerà senza fiato.