Categorie
Borghi luoghi misteriosi montagna Notizie podcast Viaggi

Il borgo delle streghe e dei maghetti (Harry Potter incluso)

Nascosto nell’entroterra ligure c’è un borgo che da sempre è avvolto dal mistero. Arroccato a 800 metri di altitudine, circondato da monti e vallate, la Valle Argentina e la valle creata dal torrente Tanarello, Triora, in provincia di Imperia, è noto per essere il borgo delle streghe.

Triora, il borgo delle streghe

È stata una tragica storia, accaduta alla fine del 1500, a dare a questo borgo medievale il soprannome di “Paese delle streghe”. Alcune donne del posto furono, infatti, accusate di stregoneria, subendo uno dei più celebri processi che si sono tenuti in Italia. Così feroce da trasformare il paese nella “Salem d’Italia”.

Oggi, la storia di Triora rivive anche nel Museo etnografico e della stregoneria aperto nel 2016, che si trova all’ingresso del paese, e che mostra uno spaccato della vita di campagna dei contadini del tempo, dove sono conservati i documenti dei processi e le ricostruzioni degli interrogatori e delle torture alle streghe.

Un luogo dove il tempo pare essersi fermato. Le mura di cinta dell’antico borgo circondano ancora la cittadella e i suoi stretti vicoli che salgono, scendono e si incrociano di tanto in tanto, terminando in piccole piazze o portando all’uscio di qualche portone dove viene raffigurata una strega. Restano ancora visibili i resti delle antiche torri difensive e dell’antico castello, costruito interamente nella roccia sul punto più alto.

A Triora di streghe – almeno apparentemente – non ce ne sono più, ma il borgo ha ideato alcuni itinerari alla scoperta dei luoghi simbolo delle streghe che conducono i numerosi turisti che si avventurano da queste parti alla scoperta di quello che è diventato uno dei Borghi più belli d’Italia e che è stato insignito della Bandiera Arancione.

Ci sono tre itinerari che si possono seguire a Triora, uno artistico, contraddistinto dal colore rosso, uno “curioso” di colore azzurro e uno dedicato ai bambini che è giallo. Seguire il percorso giusto è molto semplice: sui vicoli acciottolati del borgo sono stati apposti degli adesivi circolari che indicano la strada giusta.

Gli eventi magici a Triora

In memoria di questi tragici avvenimenti, è stata istituita una vera e propria festa dedicata alla stregoneria chiamata “Strigora”, che si svolge ogni anno, dal 2001, la prima domenica dopo Ferragosto tra i carrugi dell’antico borgo (quest’anno si è svolta il 20 di agosto).

La manifestazione, sempre diversa, ha comunque lo scopo di rivalutare la figura delle streghe, ingiustamente condannate. Durante la festa non mancano mai il mercatino medievale con prodotti tipici, artigianato, gastronomia, e naturalmente libri su streghe e stregoneria e ogni sorta di strega e streghetta, anche di stoffa.

Da un paio d’anni, inoltre, a inizio settembre, sotto il segno del mistero, si svolge un altro evento magico: “Triora come Hogwarts”. Per due giorni si può vivere la magia in uno dei borghi più belli d’Italia attraverso la saga del maghetto più famoso e amato al mondo. Il 2 e 3 settembre, i professori della scuola di magia più amata del mondo intrattengono tanti piccoli maghi e streghe che animano tutto il paese. L’evento vede lezioni di magia itineranti nei luoghi più misteriosi del borgo, incantesimi e preparazioni di pozioni per i vicoli pieni di mistero.

Il sabato sera, al calar del sole, si svolge una appassionante caccia al tesoro per le vie del borgo, mentre la domenica pomeriggio la caccia prosegue per scoprire tutti i segreti di Triora, tra anagrammi e indovinelli, prove di abilità e duelli di incantesimi.

Se ti è piaciuto il nostro racconto ascolta il podcast: Virgilio e Italia ti guideranno alla scoperta di questo borgo e degli altri cento borghi del cuore scelti da SiViaggia. Se vuoi puoi ascoltare questi podcast anche dalla tua app Alexa, basta attivare la skill dal tuo smarphone e scoprire i più bei borghi d’Italia. Basterà dire “Alexa, apri cento borghi”.

 

Categorie
isole luoghi misteriosi Notizie Viaggi

In Italia c’è un angolo di paradiso avvolto nel mistero

Moltissimi anni fa un meraviglioso angolo del nostro Paese, così limpido ed eccezionale da essere considerato una sorta di Polinesia italiana, è stato acquistato dall’ingegnere inglese Rex Miller con lo scopo di costruirci una villa, attività che non gli fu mai permessa. In seguito, questo stesso territorio fu venduto a una finanziaria delle Isole Vergini Britanniche, la “Legacy Air Limited”, dietro a cui sembrerebbe esserci il miliardario inglese di origine cipriota Yiannakis “John” Christodoulou.

Parliamo della meravigliosa Isola di Mal di Ventre, un prezioso fazzoletto di terra sulla costa centro-occidentale della Sardegna che è disabitato e a protezione speciale, ma anche avvolto nel mistero: a quanto pare non si sa nulla sulla nuova proprietà perché nessuno si è mai fatto vivo.

Il mistero dell’Isola di Mal di Ventre

A raccontare quanto appena detto è un articolo pubblicato sul Corriere della Sera a cui il sindaco di Cabras, Andrea Abis, ha dichiarato che non solo l’attuale proprietà dell’isola è praticamente sconosciuta, ma che Christodoulou non ha mai risposto alla richiesta scritta di chiarimenti al riguardo.

Un luogo assolutamente eccezionale che ma, nella realtà dei fatti, presenta una storia ancor più controversa di quella che vi abbiamo appena illustrato.

Nell’agosto del 2008, infatti, qui sbarcò l’indipendentista sardo, Salvatore “Doddore” Meloni, insieme a 12 fedelissimi per rivendicare il territorio e puntando al riconoscimento internazionale di questo prezioso angolo di terra come “Repubblica Indipendente di Malu Entu”.

Più di 10 anni fa ci fu quindi un vero e proprio blitz terminato solo 5 mesi dopo il suo inizio, grazie allo sgombero messo in atto dal Corpo Forestale e della Capitaneria di Porto di Oristano.

Il motivo di tutto ciò risiederebbe nel fatto che “Doddore” Meloni diceva che da più di 20 anni trascorreva lì gran parte del suo tempo e che quindi desiderava avviare una causa civile per l’usucapione dell’isola.

Ad essere testimone di tutto questo, ma da Jersey, l’isola nel Canale della Manica dove attualmente vive, c’era l’inglese Rex Miller che aveva deciso di vendere questa minuta isola. Tuttavia, a seguito della vendita nulla più è mai trapelato, nessuna informazione sul nome dell’acquirente che l’ha seguito.

Quel che sembrerebbe certo, è che La Legacy Air Limited è una società di copertura delle Isole Vergini che ha versato ben 725.000 euro su un conto della Bcc di Ronciglione e Barbarano Romano, attualmente Banca Lazio Nord. Ma da allora, vale a dire il 2017, non si è saputo assolutamente più niente.

All’atto della compravendita i legali rappresentanti erano Ernesto Castillo Cho e Luz Esperanza Rivera Chacon, persone che fungevano da prestanome, ma ancora non è stato possibile capire di chi. Non si sa, quindi, se sia davvero il miliardario inglese Yiannakis “John” Christodoulou a possedere Mal di Ventre o altri.

Malu Entu o Mal di Ventre?

Mali Entu era il suo nome originale, mentre oggi quello ufficiale è Isola di Mal di Ventre. Il motivo di tutto ciò potrebbe risalire a un’errata traduzione o interpretazione dal dialetto da parte dei cartografi genovesi.

Un nome particolare e che le fu attribuito per via dei persistenti venti che qui battono, sua maestà il maestrale su tutti. Non a caso, è baciata da raffiche che rendono spesso pericolosa la navigazione.

Cosa aspettarsi

L’Isola di Mal di Ventre è un vero gioiello autentico e dove sono presenti tracce di un passato fatto di uomini nonostante i tanti forti venti.

Lunga due chilometri e mezzo e larga all’incirca uno, sfoggia un altezza massima di soli 20 metri, punto in cui sorge un faro. Steppa arida e piccoli pezzi di macchia mediterranea sono la dimora di conigli e tartarughe terrestri, anche se si narra della presenza di foche monache.

Sulla sua costa occidentale, che si distingue per essere un’aspra scogliera, si fanno spazio le meravigliose Cala Maestra e Cala Ponente. Il versante orientale, dal canto suo, offre invece affascinanti cale con spiaggette di sabbia o di chicchi di quarzo. Ne è un esempio la bellissima Cala Valdaro. Molto interessanti sono anche Punta Libeccio e Cala dei Pastori.

Le meraviglie dell’Isola di Mal di Ventre non sono affatto finite qui: è un paradiso per coloro che amano fare immersioni e anche il posto ideale per avvistare i delfini. Infine, nei suoi abissi si sviluppa una sorta di cimitero di relitti poiché vi giacciono navi romane del XX secolo e tante minute barche.

Anzi, proprio qui avvenne una scoperta più che eccezionale: a 27 metri di profondità fu rinvenuto un relitto romano di ben 36 metri affondato tra l’80 e il 50 a.C. che conservava ancora 2000 lingotti di piombo. Poi ancora lo scheletro di un vaporetto a Cala dei Pastori e il Joyce, un mercantile cagliaritano affondato nel 1973 presso le Formiche di Maestrale.

Categorie
Asia Idee di Viaggio luoghi misteriosi Thailandia Viaggi

Questo paradiso terrestre nasconde un inquietante segreto

La Thailandia è senza dubbio una delle mete turistiche più popolari al mondo e il suo fascino è dovuto principalmente alle sue incredibili isole. L’arcipelago thailandese offre una miriade di destinazioni, dalle famose Phi Phi Island alle tranquille Koh Lanta, fino alle suggestive Phuket e Koh Samui.

Tra le province di Chumphon e Surat Thani si trova Koh Tao, conosciuta anche come “isola tartaruga“. Questo territorio di soli 21 chilometri quadrati è una meta ideale per gli amanti dello snorkeling e delle immersioni, grazie alle sue spiagge di sabbia bianca, acque cristalline e colorati fondali marini.

Tuttavia, dietro questa atmosfera paradisiaca si nasconde un lato oscuro che pochi si aspettano. Dal 2012, i tabloid britannici l’hanno soprannominata sinistramente “isola della morte” a causa dei numerosi e misteriosi decessi di turisti stranieri che si sono verificati. Questo rende l’isola inquietante, ma affascinante allo stesso tempo. Sono emersi molti dubbi riguardo alle indagini condotte dalle autorità thailandesi. Alcuni sostengono che siano state insufficienti e, addirittura, che si sia tentato di proteggere i veri responsabili.

Nonostante ciò, l’isola di Koh Tao regala paesaggi mozzafiato, una fitta vegetazione tropicale e un’atmosfera tranquilla e rilassante. Famosa per i suoi tramonti spettacolari che dipingono il cielo con sfumature incantevoli, è davvero un luogo imperdibile per coloro che vogliono scoprire la bellezza autentica della Thailandia.

Esplorando la bellezza incontaminata dell’isola di Koh Tao

Kho Tao, Thailandia

Fonte: iStock

Isola di Kho Tao, Thailandia

Kho Tao è un’isola incantevole dell’arcipelago di Chumphon, situata sulla costa occidentale del Golfo della Thailandia. Questo gioiello tropicale, che si estende su una superficie di circa 21 km quadrati, porta il nome di “isola tartaruga“, per via delle numerose tartarughe marine che depongono le uova sulle sue coste.

Un vero paradiso per gli amanti della natura e del mare, con le sue spiagge incontaminate è il luogo perfetto per staccare la spina e godersi il caldo sole tropicale.

L’isola offre anche innumerevoli attività emozionanti, come l’escursionismo e l’arrampicata su roccia. Il bouldering, in particolare, è un passatempo molto amato, con massi di diverse altezze sparsi in tutto il territorio, per ogni tipo di sfida e livello di abilità.

Una delle località più gettonate è senza dubbio Sairee, sulla costa occidentale, che si estende per ben 1,7 km. La spiaggia è punteggiata da una miriade di resort e ristoranti, un vero paradiso per rilassarsi dopo una giornata ricca di avventure.
Anche la vita notturna è piena di fascino, con tanti locali che offrono musica dal vivo e spettacoli pirotecnici. Nonostante la sua grande popolarità, mantiene comunque un’atmosfera intima, rendendola una meta ideale per i viaggiatori di ogni età.

Le spiagge di Kho Tao: paradisi tropicali da esplorare

Koh Tao è rinomata in tutto il mondo per le sue spiagge mozzafiato. Quest’angolo di paradiso tropicale si distingue per le coste di sabbia finissima, le acque turchesi e una rigogliosa vegetazione di palme ondeggianti. L’isola offre una vasta scelta di spiagge, da quelle appartate e tranquille a quelle più vivaci e frequentate, così da accontentare le preferenze di ogni visitatore.

Una delle più spettacolari è Freedom Beach, considerato uno dei luoghi più belli dell’isola. Qui si possono ammirare le affascinanti formazioni rocciose chiamate Hin Taa Toh, o “rocce degli spiriti“. Questi massi giganteschi sono noti per le loro forme particolari e per le dimensioni imponenti. In Thailandia, queste sono circondate da un’atmosfera di mistero e rispetto, in quanto gli abitanti locali ritengono che ospitino gli spiriti degli antichi antenati.

Un altro vero gioiello è Sai Nuan Beach, una meravigliosa spiaggia considerata il rifugio più riservato dell’isola. Questo rifugio, accessibile solo a piedi o in barca, regala un’atmosfera tranquilla e autentica, lontana dal trambusto del turismo di massa. Le maestose palme che la circondano e l’acqua cristallina la rendono il luogo ideale per trascorrere una giornata di puro relax.

Aow Leuk Bay, invece, con le sue acque limpide, il fondale marino poco profondo e la ricchezza dei suoi coralli, è una delle migliori spiagge per praticare lo snorkeling. Durante le immersioni, è possibile ammirare numerose specie marine, inclusi splendidi pesci tropicali, tartarughe e, occasionalmente, squali pinna nera.

Infine, non si può parlare delle spiagge di Koh Tao senza menzionare Nang Yuan Island, un gruppo di tre piccole isole collegate da una striscia di pura e finissima sabbia bianca.

Kho Tao, isola delle tartarughe

Fonte: iStock

Kho Tao, “isola tartaruga”
Categorie
Antoni Gaudì Borghi castelli grosio Lombardia luoghi misteriosi Posti incredibili Viaggi

Il castello del “Gaudí di Grosio” è una fiaba italiana tutta da scoprire

Esiste un luogo, nel nostro Paese, dove la magia ha preso vita grazie al lavoro instancabile dell’uomo, un posto dove la realtà supera la fantasia e dove tutti, indipendentemente dall’età, possono tornare a essere bambini. Si tratta di un castello che non ha niente a che vedere con gli edifici storici e maestosi che si snodano lungo lo stivale e che si differenzia persino da quelli che abbiamo visto nelle favole più belle.

Per scoprire questo luogo incantato dobbiamo recarci a Grosio, un piccolo comune italiano di appena 4000 abitanti situato in provincia di Sondrio, in Lombardia, incastonato allo sbocco della Val Grosina. Il territorio, conosciuto ai più per la presenza del Parco delle incisioni rupestri istituito negli anni ’70 per salvaguardare il patrimonio storico, archeologico e paesaggistico di questo luogo, cela in realtà una meraviglia che in pochi conoscono.

Si tratta del castello costruito da Nicola, anche conosciuto come il Gaudí di Grosio, che ricorda per forme, colori e lineamenti l’iconica Casa Batlló realizzata dal famoso architetto catalano. Raggiungere e visitare questo monumento incredibile vi permetterà di vivere una fiaba tutta italiana. Pronti a partire?

Il castello delle fiabe in provincia di Sondrio

Il nostro viaggio di oggi ci porta a Sondrio, e più precisamente nei territori che compongono l’omonima provincia e che rappresentano il cuore della Valtellina. Proprio qui, dove ogni giorno si rifugiano migliaia di viaggiatori attratti dai paesaggi alpini, esiste un luogo di incredibile bellezza che è un unicum nel suo genere e che in pochi conoscono.

Si tratta del castello di Nicola di Cesare, un uomo che ha scelto di realizzare a Grosio il sogno di una vita, quello di realizzare una dimora fatata circondata da un parco delle meraviglie. Così è nato un capolavoro: il Giardino Roccioso di Nicola, ribattezzato, da chi lo ha ammirato, il castello del Gaudí di Grosio perché è proprio allo stile dell’architetto catalano che l’uomo si è ispirato.

Nicola, un costruttore di origini abruzzesi, è arrivato in Lombardia 50 anni fa e proprio in Valtellina ha deciso di realizzare la sua casa-monumento che oggi è diventata una vera e propria opera d’arte. Ha scavato le scale nella roccia, ha creato archi e muretti, li ha decorati sapientemente con materiali di scarto e ha arredato gli spazi con oggetti coloratissimi e unici. Un lavoro incessante che è durato 40 anni e che ha portato alla creazione di un giardino delle meraviglie che oggi corre in verticale sopra la sua casa.

Una fiaba nel cuore della Valtellina

Fonte: iStock/Cesare Ferrari

Il castello del Gaudì di GrosioUna fiaba nel cuore della Valtellina

La dimora del Gaudí di Grosio

Basta guardare le fotografie del castello del Gaudí di Grosio per capire che ci troviamo davanti a qualcosa di unico. Nicola si è ispirato per la sua dimora all’architettura catalana portando nel cuore della Valtellina un pezzo di Barcellona.

Visto da fuori questo giardino verticale, con le sue scale, i sentieri e le arcate, assomiglia in tutto e per tutto a una dimora fatata, ma l’incanto continua anche negli interni. In questi anni, infatti, il Gaudí di Grosio ha decorato sapientemente il complesso con mosaici realizzati con materiale di scarto, come pezzi di vetro di bottiglie o di fanali di auto dismesse. Ad arricchire l’intera struttura sono i dettagli più svariati, come quelle frasi che riportano i detti popolari, oppure i vasi, le sculture e i tasselli dei mosaici che corrono lungo le 207 scale abbarbicate alla montagna.

Come visitare questa dimora? Il castello del Gaudí di Grosio è situato nel cuore del paese, alla fine di via Rovaschiera, ed è ben visibile dall’esterno. Per entrare nell’edificio, invece, è necessario contattare direttamente il padrone di casa.

La dimora del Gaudí di Grosio

Fonte: iStock/Cesare Ferrari

La dimora del Gaudí di Grosio

 

Categorie
Asia Giappone isole luoghi misteriosi Posti incredibili Viaggi

Hashima, l’isola fantasma del Giappone

Esistono luoghi che hanno un fascino unico e particolare e uno di questi è Hashima, meglio conosciuta come Gunkanjima o “Isola della nave da guerra”,  che si staglia a quattordici chilometri al largo della città di Nagasaki.

Un’isola “misteriosa” e a tratti anche inquietante, eco di un passato ormai perduto, meta “fantasma” tra le più curiose del Giappone.

Hashima, l’ex miniera di carbone sul mare

Isola disabitata e in rovina, con 480 metri di lunghezza e 160 di larghezza, Hashima un tempo ospitava circa 5300 persone, una comunità prospera che oggi è difficile riuscire a immaginare, tra edifici fatiscenti e relitti distrutti dal maltempo e dal trascorrere degli anni.

Infatti, si tratta di un ex miniera di carbone: l’attività di estrazione mineraria iniziò sul finire dell’Ottocento e, con l’incremento della produzione, l’isola visse un periodo di espansione che rese necessari spazi residenziali per i minatori e le loro famiglie, negozi, ristoranti, scuole, bagno pubblico, un tempio e un santuario.

Tuttavia, intorno al 1974 venne rapidamente abbandonata: il fabbisogno energetico era cambiato e le miniere di carbone vennero chiuse.

Così, l’isola è rimasta a lungo in balia di sé stessa e, la continua esposizione ai tifoni, ha ulteriormente accelerato il processo di deterioramento delle strutture fino a rivestire Hashima di un’atmosfera piuttosto cupa e controversa.

Chiusa al pubblico, poteva essere scorta soltanto dalle crociere turistiche che la circumnavigavano.

Poi, dal 2009 qualcosa è cambiato: ha suscitato l’interesse di chi ama andare alla scoperta di edifici e rovine e, grazie alla costruzione di un nuovo molo per le imbarcazioni, è arrivata l’apertura al turismo con tour organizzati e visite guidate (unica modalità con cui è possibile approdare ad Hashima).

Ma non soltanto: nel 2015 è stata nominata Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

Come alba di una nuova era, i tour si svolgono più volte durante la giornata con partenza da vari punti del porto di Nagasaki: la traversata dura mezz’ora ed è importante tenere presente che può essere cancellata in caso di maltempo per cui è meglio non pianificare il viaggio nei mesi invernali, nella stagione della pioggia o in quella dei tifoni.

Conoscere Hashima senza approdare

Tappa saliente di un viaggio a Nagasaki e dintorni, Hashima può essere conosciuta da vicino anche senza mettervi piede.

Già, perché chi non desidera compiere il giro dell’isola può raggiungere l’estremità meridionale di Nagasaki e osservare con attenzione verso l’orizzonte quando la giornata è limpida: con un po’ di fortuna, non è difficile intravedere i bagliori degli edifici abbandonati e la luce che filtra attraverso le finestre.

Oppure, un’altra possibilità è visitare il Museo digitale di Gunkanjima nei pressi della chiesa di Oura (sempre a Nagasaki): un innovativo museo che consente di compiere un vero e proprio viaggio virtuale sull’isola e acquisire moltissime informazioni grazie anche a un’installazione che racconta gli aspetti concreti della vita sulla “miniera di carbone galleggiante” con fotografie e le testimonianze di chi vi ha lavorato o vi ha trascorso l’infanzia, ognuno con la propria opinione e i propri ricordi unici.

In più, non mancano tour in realtà aumentata in alcune zone dell’isola così come sono oggi e un viaggio virtuale lungo la miniera come se fosse tuttora in funzione.

Categorie
luoghi misteriosi montagna Posti incredibili rifugi Trentino Alto Adige vacanze Viaggi

Un rifugio magico nel cuore dell’Alto Adige

L’Hotel Alte Mühle è il luogo perfetto per una vacanza all’insegna del relax e del benessere. Questo piccolo hotel di charme, situato sulle rive del fiume Aurino, nella Valle Aurina, è intriso di storie sorprendenti e soggiornarvi sarà un’esperienza indimenticabile.

Ma cosa rende così speciale questo luogo incantato?

Sicuramente i suoi amorevoli titolari, che rappresentano il valore aggiunto alla bellezza del luogo. Innamorati della montagna e degli ospiti, Sepp e Beatrice incarnano l’autenticità e la passione dell’Alto Adige. Sepp è un esperto alpinista e un appassionato della natura, pronto a guidare gli ospiti nelle vette della Valle Aurina e a svelare i segreti culinari locali. Beatrice, invece, ha lasciato Firenze, la sua città natale per seguire il cuore e realizzare il sogno di avere un albergo tutto suo. Condivide il suo amore per la casa e la cucina con gli ospiti, creando un’atmosfera calda e accogliente.

Hotel Alte Mühle - Alto Adige
Nella foto Sepp e Beatrice, titolari dell’Hotel Alte Mühle

L’Hotel Alte Mühle è gestito con cura e attenzione ai dettagli, garantendo un servizio di alta qualità. Ogni elemento è pensato per regalare emozioni agli ospiti e farli sentire coccolati. Beatrice, Sepp e Sarah si prendono personalmente cura dei clienti, creando un’atmosfera familiare e rendendo il soggiorno davvero unico.

La struttura, un tempo un antico mulino che macinava il grano dell’intera Valle Aurina, offre una cornice suggestiva e incantevole. Ogni angolo dell’hotel sembra uscire da un libro di fiabe, trasportando gli ospiti in un ambiente magico.

La Valle Aurina, con la sua autenticità e varietà, è un vero Eldorado per coloro che amano la natura e vogliono scoprire l’Alto Adige nella sua essenza più pura. Con Beatrice e Sepp come guide, gli ospiti potranno esplorare la regione come veri abitanti del luogo, scoprendo angoli nascosti e vivendo avventure straordinarie.

Se la natura è la vostra passione e avete voglia di vivere un’esperienza unica all’insegna del relax, l’Hotel Alte Mühle è la destinazione perfetta per voi. In questo luogo incantato, le piccole premure si trasformano in vere emozioni.

Lasciatevi coccolare, esplorate i dintorni e vivete un’avventura autentica e sorprendente insieme a Beatrice e Sepp. Non vedete l’ora di essere conquistati dalle meraviglie dell’Alto Adige?

L’Hotel Alte Mühle vi aspetta a braccia aperte. Provate per credere!

Categorie
luoghi misteriosi Posti incredibili Viaggi

Sembra una casa di marzapane e invece è una stazione ferroviaria

I viaggi che compiamo ogni giorno ci insegnano che spesso la realtà supera la fantasia e che la magia non è confinata solo al mondo delle fiabe. Esistono luoghi, infatti, che per forme, lineamenti e colori assomigliano a tutti quei paesaggi incantati che fino a questo momento sono appartenuti solo all’immaginario fantastico.

Come quella casa di marzapane nel bosco descritta dai fratelli Grimm, una dimora fatata e bellissima che però si è trasformata in un incubo per Hansel e Gretel. E se vi dicessimo che quell’abitazione esiste per davvero?

Non si trova in un bosco, non è fatta di zucchero filato e non ospita nessuna strega malvagia, ma è così surreale e suggestiva che negli anni si è trasformata in una vera e propria attrazione turistica. Stiamo parlando di una stazione ferroviaria in Thailandia, tra le più antiche del Paese, che sembra proprio fatta di marzapane.

La stazione più bella della Thailandia

E se fosse una stazione la vostra prossima destinazione di viaggio? Non una fermata dei treni qualunque, intendiamoci, ma un edificio suggestivo ed evocativo che vi permetterà di viaggiare con la fantasia.

La nostra avventura comincia a Hua Hin, una città thailandese ancora fuori dai radar del turismo di massa situata a poco più di 150 chilometri da Bangkok. I motivi per visitare questa località sono diversi. Ad attendere i viaggiatori, infatti, ci sono lunghe distese di sabbia bianca e dorata, templi buddisti, mercati locali e ristoranti caratteristici, il tutto immerso in un’atmosfera lenta e rilassata. Ma c’è anche un altro motivo per cui vale davvero la pena raggiungere Hua Hin ed è la stazione ferroviaria della città.

Situata ad appena 850 metri dalla spiaggia cittadina, la stazione di Hua Hin è un luogo molto frequentato da cittadini e turisti. Non solo per la sua posizione strategica, a pochi metri dal centro, che permette di raggiungere le altre località vicine, ma anche e soprattutto per la sua storia e il suo fascino. Si tratta, infatti, di una delle più antiche stazioni di tutta la Thailandia, considerata all’unanimità anche la più bella del Paese. Ma cos’ha di speciale?

Basta guardare le fotografie che la ritraggono per lasciarsi suggestionare dall’edificio che per forme, dettagli e colori ricorda proprio quella casa di marzapane che abbiamo visto nella fiaba di Hansel e Gretel.

Una casa di marzapane a Hua Hin

Correva l’anno 1910 quando, la stazione di Hua Hin, veniva inaugurata. L’aspetto attuale, però, deve tutto alla ristrutturazione avvenuta negli anni ’20 nel secolo scorso. È stato allora che, fondendo le influenze asiatiche allo stile architettonico vittoriano è nato un capolavoro visivo che oggi si è trasformato in un’attrazione turistica.

L’edificio è caratterizzato da colori pastello, come il rosa, il giallo il rosso, e da dettagli minuziosi che richiamo le ambientazioni favolistiche. All’esterno, invece, sono presenti una locomotiva al vapore e due vecchi vagoni che rendono l’atmosfera senza tempo.

È possibile raggiungere la stazione in treno, ovviamente, ma anche a piedi per chi soggiorna in città e vuole aggiungere al suo itinerario di viaggio anche una sosta incantata. Questa, infatti, dista poche centinaia di metri dalla spiaggia e da tutte le attrazioni principali di Hua Hin.

Categorie
Asia Idee di Viaggio luoghi misteriosi Turchia Viaggi

Derinkuyu, la sorprendente città sotterranea della Turchia

Uno dei luoghi più ricchi di fascino della Turchia è una misteriosa città sotterranea che cela ancora tantissimi segreti: si chiama Derinkuyu, ed è un capolavoro di bellezza e genio umano. È stata scoperta quasi per caso, essendo rimasta per secoli letteralmente nascosta agli occhi degli archeologi, ma è ben presto diventata uno dei siti più visitati del Paese. Quali sono le sue incredibili meraviglie? Scopriamolo subito.

Derinkuyu, un’incredibile città sotterranea

Siamo in Turchia, nell’affascinante regione della Cappadocia: è qui che trovano luogo alcuni siti ipogei che da sempre incuriosiscono archeologi e semplici turisti, per l’impressionante estensione che rivelano sottoterra e per la complessità delle strutture che i loro antichissimi abitanti sono riusciti a costruire, con i mezzi dell’epoca. Una delle città sotterranee più misteriose e ricche di sorprese è Derinkuyu, un vero dedalo di cunicoli e cavità di svariate dimensioni che si dipana per ben 18 livelli (in totale, scende sino a 85 metri di profondità).

La sua scoperta, come abbiamo anticipato, è avvenuta per caso: nel 1963, un residente del luogo ha abbattuto un muro nel seminterrato della sua abitazione, per alcuni lavori di ristrutturazione, trovando un tunnel segreto da cui si accedeva ad un’intricata rete sotterranea di stanze gigantesche. Per gli archeologi è stata una vera sorpresa. Quella che è riemersa dalle viscere della terra è nientemeno che una metropoli dell’antichità, sulla cui origine rimane un velo di mistero. Non si sa con esattezza quale popolo possa aver creato un’opera così immensa, ma dagli studi è apparso chiaro che la costruzione di Derinkuyu abbia avuto inizio già nel Paleolitico.

Nel corso del VII secolo a.C., la città si è ampliata per far spazio ad una popolazione continuamente esposta ad invasioni e persecuzioni. Con il passare del tempo, ha continuato a crescere sino a raggiungere la conformazione attuale. Ma c’è di più: gli esperti ritengono che Derinkuyu sia collegata con altre città sotterranee (in Cappadocia ce ne sono moltissime, più che in qualsiasi altro posto del mondo), mediante cunicoli lunghi anche centinaia di km. In passato poteva ospitare sino a 20mila persone, offrendo loro riparo per tutto il tempo necessario, essendo completamente attrezzata.

Come visitare Derinkuyu

I più curiosi possono tuffarsi nelle profondità di Derinkuyu e visitare la città sotterranea – ma attenzione, solo i primi 4 livelli sono accessibili al pubblico, ed è meglio non soffrire di claustrofobia. La si raggiunge facilmente da Goreme, e ci sono diversi tour organizzati per scoprire le meraviglie di questo sito ipogeo. Come già detto, è un vero capolavoro d’ingegneria: un complicato sistema di ruote di pietra, pesanti sino a 200 kg, permetteva di isolare la città dal resto del mondo, proteggendo i suoi abitanti. La ventilazione era assicurata da una serie di aperture davvero ingegnose, mentre l’acqua potabile veniva convogliata nel sottosuolo mediante un ampio pozzo.

Tra i vari livelli di cui si compone Derinkuyu, si possono vedere ampie stanze adibite a cucine, camere da letto e magazzini per lo stoccaggio del cibo. Inoltre erano presenti una scuola religiosa, una chiesa e una cantina organizzata per la produzione di olio e di vino. Addirittura, visto le permanenze spesso molto lunghe, gli abitanti si erano adoperati per ricavare dei luoghi dove tenere il bestiame, così da soddisfare le necessità alimentare di tutta la popolazione. Interamente scavata nella roccia, la città è senza dubbio ricca di fascino e mistero, e merita assolutamente una visita.

Categorie
deserti luoghi misteriosi Posti incredibili vacanza natura Viaggi

Il deserto dei fantasmi dove la natura ha creato un capolavoro

Esistono luoghi che sono così belli che non si possono descrivere, ma solo vivere. Posti che per forme, lineamenti e colori creano scenari e paesaggi che non sembrano veri, come quelli che abbiamo solo sognato o visto tra le pagine dei più famosi libri di fiabe, ma che invece sono reali e per questo straordinari.

Tra questi troviamo il Parco Geologico Nazionale Yadan, una vasta area desertica sconosciuta ai più, o comunque a tutti coloro che non hanno mai osato avventurarsi ai confini del mondo. Eppure proprio qui, a sud ovest del deserto del Gobi, e tra le provincie di Gansu e Xinjiang, è possibile accedere a uno dei paesaggi più suggestivi del mondo intero.

Il parco, caratterizzato dalle grandi formazioni geologiche yardang, è conosciuto anche come città dei fantasmi. Nonostante il nome tutt’altro che rassicurante non c’è nulla da temere: proprio qui, infatti, Madre Natura ha creato uno dei suoi più grandi capolavori.

Benvenuti nel Parco Geologico Nazionale Yadan

Ci vogliono circa 4 ore in auto da Dunhuang per raggiungere il Parco Geologico Nazionale Yadan, e la strada che si apre davanti ai viaggiatori è tutt’altro che confortevole. Eppure, nonostante il viaggio faticoso e a tratti ostico, quella che si apre davanti alle persone che si spingono fin qua giù è una visione che lascia senza fiato.

L’area, infatti, è caratterizzata da particolari rocce di diverse altezze e dimensioni che, plasmate dal vento, dal tempo e dagli agenti atmosferici, hanno assunto le forme di vere e proprie sculture naturali. Lo scenario è incredibile: i pilastri yardang dominano l’intero paesaggio desertico creando così un’atmosfera surreale e quasi mistica.

La sensazione, una volta arrivati fin qui, è quella di trovarsi davanti a un museo naturale a cielo aperto che stimola i sensi e la fantasia, e che permette di toccare con mano tutta la grandiosità di Madre Natura.

Il deserto dei fantasmi

Sono diverse le persone che si mettono in cammino ogni anno per ammirare questo capolavoro naturale, per guardare da vicino tutta la magia che appartiene a un luogo solitario e remoto. Contemplate, ammirate e fotografate: le rocce yardang che campeggiano nell’area desertica sono le assolute protagoniste del paesaggio, ma non sono le uniche ad attrarre i viaggiatori.

Il Parco Geologico Nazionale Yadan, infatti, è conosciuto anche con il nome di città dei fantasmi, un soprannome questo che ha destato la curiosità di tutti gli amanti del brivido e del paranormale. In realtà quest’area desertica non ha nulla di spaventoso: basta guardare le fotografie che la ritraggono per averne conferma.

Tuttavia in determinati momenti della giornata, quando il vento soffia forte colmando i silenzi che dominano l’intera zona, i più suggestivi giurano di sentire le voci e le grida di spiriti e creature invisibili. Questi suoni, uniti a una visione superlativa e solitaria, hanno alimentato storie e leggende sulla possibile presenza di fantasmi che vivono nel deserto da tempi immemori.

Come visitare il Parco

Essendo una zona di grande interesse geologico, nonché sito iscritto alla lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco, il Parco Geologico Nazionale Yadan non può essere visitato in maniera autonoma. L’area protetta, infatti, è accessibile solo mediante tour e visite guidate che partono, rispettivamente, dagli ingressi nord e sud.

La visita consente ai viaggiatori di raggiungere alcune delle sculture naturali più evocative, quelle che prendono forma grazie alla fantasia diventando ora animali, ora oggetti.

Una volta giunti davanti alle rocce yardang, prendetevi tutto il tempo per ammirare la loro grandiosità e per lasciarvi suggestionare dalle forme e dai colori. E, ancora, dagli straordinari giochi di luce offerti dai raggi del sole che sorge e che tramonta: lo spettacolo è mozzafiato.

Categorie
luoghi misteriosi Notizie Viaggi

World Princess Week: così puoi diventare principessa per un giorno

È proprio vero che le esperienze di viaggio ci permettono di superare ogni limite, anche quelli apparentemente imposti dall’età. Esistono alcune avventure, infatti, che ci consentono di sognare a occhi aperti, di ritornare bambini e di vivere in prima persona tutte quelle favole che hanno caratterizzato la nostra infanzia.

Ed è proprio questa la missione della World Princess Week, un’intera settimana che celebra la bellezza e la forza di tutte le principesse che appartengono al mondo disneyano. Il parco a tema di Parigi, per l’occasione, si sta trasformando nel palcoscenico di tutta una serie di eventi e spettacoli pronti a catapultare i visitatori in un universo favolistico e sensazionale.

L’appuntamento è previsto dal 20 al 26 agosto del 2023 a Disneyland Paris. Non vi resta che preparare i bagagli e raggiungere la capitale francese per vivere e condividere, con gli amici o la famiglia, un’esperienza da favola.

Bentornati a Disneyland Paris

Molto più di un parco a tema, Disneyland Paris è un microcosmo delle meraviglie, un sogno che si avvera a ogni età. Situato a Marne-la-Vallée, a circa 30 chilometri ad est da Parigi, il complesso è suddiviso in due zone: il Disneyland Park e Walt Disney Studios Park. Al suo interno è presente anche il Disney Village, una grande area che ospita ristoranti, negozi e cinema, un campo da golf e diversi hotel.

Tutto, qui, è pensato nei minimi dettagli per permettere a chiunque di vivere un’esperienza fiabesca e di condividerla con la famiglia, con gli amici o con il partner. Le tante attività proposte, infatti, sono in grado di soddisfare le esigenze di tutti indipendentemente dall’età. L’unica regola, una volta varcato l’ingresso, è quello di lasciarsi trasportare dalla magia. Qui, infatti, la fantasia diventa realtà e le favole che abbiamo amato quando eravamo bambini prendono vita.

Inoltre, sono tantissimi gli eventi a tema che vengono organizzati durante l’anno all’interno del parco. In attesa del Gran Finale del 30° anniversario, previsto per il 30 settembre del 2023, fervono anche i preparativi per un altro attesissimo evento, quello della World Princess Week, una settimana interamente dedicata alle principesse del mondo della Walt Disney.

World Princess Week: gli eventi da non perdere a Disneyland Paris

Cosa succederà, esattamente, durante la World Princess Week? Nella settimana che va dal 20 al 26 agosto del 2023 le luci del parco a tema più celebre del mondo si accenderanno sulle principesse per permettere a chiunque di vivere un’esperienza da favola. Fotografie, menu ad hoc, spettacoli e incontri inaspettati saranno all’ordine del giorno per chi deciderà di visitare la struttura in quei giorni.

Tra gli eventi più attesi segnaliamo lo spettacolo a Castle Stage dove attendervi ci saranno Moana, Tiana, Merida e Mulan. Durante la World Princess Week, inoltre, tutte le principesse del mondo disneyano saranno a disposizione per scattare incredibili foto ricordo. In quei giorni, inoltre, avrete la fortuna di incontrare e conoscere Pocahontas che, solitamente, non ama stare in mezzo al pubblico.

Ma non è tutto perché il Victoria’s Home-Style Restaurant preparerà un menu principesco per celebrare l’occasione e per deliziare tutti i palati, anche i più sopraffini. Inoltre all’interno della Boutique Sir Mickey a Fantasyland sarà possibile acquistare collezioni esclusive di make-up dedicati alle Principesse Disney. Nella Chaumière des Sept Nains, invece, potrete trovare abiti a e accessori che vi trasformeranno in regnanti perfetti.

Non dimenticate, infine, di fare un salto al Princess Pavillon. Cenerentola, Ariel, Aurora e Belle vi attendono per farvi diventare principesse per un giorno.