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Fan di Dirty Dancing? Puoi prenotare un soggiorno nel resort del film

È una di quelle storie d’amore giovanili travolgenti, intense e indimenticabili, quella che nasce tra Baby e Johnny nell’intramontabile Dirty Dancing. È il film di culto del 1987 in cui Patrick Swayze e Jennifer Gray interpretano i due protagonisti di un viaggio nei sentimenti al ritmo di appassionati passi di danza. Un’opera cinematografica che ha rapito intere generazioni che hanno sognato una storia d’amore estiva così coinvolgente ed emozionante, e che ancora oggi rimane impressa nella storia del cinema internazionale.

Ma non sono soltanto i personaggi a fare di questo film un pilastro della cinematografia, bensì anche l’ambientazione. Tutte le scene del film sono state girate in Virginia, in un resort ispirato a un altro complesso turistico di lusso, che fino agli anni ’70 fu tra i più in voga: qui soggiornarono numerosi personaggi famosi e dell’alta borghesia di New York. Andiamo alla scoperta del villaggio turistico che ha fatto da sfondo alla storia di Dirty Dancing, che ancora oggi conserva quell’atmosfera sospesa nel tempo che riporta agli anni ’60: qui si può soggiornare vivendo esperienze uniche ispirate al celebre film cult, tra weekend tematici, lezioni di ballo e tanto altro.

Dove è stato girato il film Dirty Dancing

Sono pochi coloro che non conoscono la trama di Dirty Dancing in cui si vede una giovane Baby, brava ragazza di città, che si trova in vacanza con la famiglia tra le montagne di Catskill, nello stato di New York. Qui si innamora di Johnny Castle, un bell’istruttore di ballo con cui intreccerà un’avvolgente storia d’amore. Epiche sono la colonna sonora, l’ormai celebre scena del ballo tra Johnny (Patrick Swayze) e Baby (Jennifer Grey), ma anche l’indimenticata frase “Nessuno può mettere Baby all’angolo”, entrata nell’immaginario comune.

Nel film anni ’80 le scene si svolgono nel Kellerman’s Resort, ispirato al Grossinger’s Catskill Resort Hotel della città di Liberty, tra i monti Catskill (oggi non più esistente, ma che per lunghi decenni ha ospitato migliaia di persone ogni anno e numerose personalità di spicco americane e internazionali).

Ma il Kellerman’s Resort è solo un nome di fantasia perché in realtà tutte le ambientazioni appartengono a un’altra struttura ricettiva esistente, però situata a Pembroke, in Virginia: si chiama Mountain Lake Lodge e tutt’oggi conserva la sua facciata in pietra dallo stile rustico e le cabine in legno, perfette per rievocare le atmosfere degli anni ’60 in cui è ambientato il film. Oltre ad essere ancora un’importante struttura ricettiva, questo resort è anche una location splendida e ormai famosa in cui vengono ambientati matrimoni da favola.

È immerso in una meravigliosa riserva naturale, che comprende più di mille ettari, adagiata tra le romantiche Blue Ridge Mountains della Virginia: la produzione scelse questi paesaggi perché molto simili alle montagne Catskill dello stato di New York in cui si trovava il resort a cui è ispirata la pellicola.

Costruito nel 1751, il Mountain Lake Lodge fu per i primi decenni una tappa delle diligenze pubbliche, ma a metà del 1800 divenne una struttura turistica attrattiva, la cui notorietà esplose dopo la realizzazione tra i suoi ambienti di questo film campione di incassi. Il successo di Dirty Dancing, in realtà, era insperato, poiché il budget dedicato alla sua produzione fu di soli 4,5 milioni di dollari. Scelsero così di girare la quasi totalità delle scene tra gli spazi del Mountain Lake Lodge per limitarne i costi. I botteghini, invece, premiarono il film che a tutt’oggi può vantare incassi record, grazie anche al grande affetto dimostrato dai fan, con oltre 288 milioni di dollari raccolti.

Soggiorno al Mountain Lake Lodge del film Dirty Dancing

Vorresti rivivere le coinvolgenti atmosfere di Dirty Dancing, proprio come Baby e Johnny? Oggi è possibile soggiornando proprio nelle cabine e negli spazi del Mountain Lake Lodge (che nel film è chiamato Kellerman’s Resort) per una vacanza o un weekend a tema tra i luoghi che hanno fatto da sfondo alla storia d’amore tra i due indimenticati protagonisti.

Atmosfere cinematografiche che è possibile rivivere grazie ai weekend a tema Dirty Dancing organizzati dalla struttura. Per l’occasione, vengono offerte lezioni di ballo con istruttori professionisti, ma anche feste danzanti e cene a tema in cui si vestono i panni dei personaggi del film. Gli ospiti hanno anche l’occasione di partecipare a diversi giochi tematici e alla visione della celebre pellicola, tutte esperienze esclusive ispirate al grande film classico che ha fatto sognare un’intera generazione.

I weekend a tema Dirty Dancing vengono organizzati ogni anno, una volta al mese, da febbraio a ottobre. Per conoscere le date e prenotare la prossima avventura consigliamo di consultare il sito ufficiale della struttura.

Quanto costa dormire nell’hotel di Dirty Dancing

Quello che si può trascorrere al Mountain Lake Lodge è un soggiorno perfetto per gli appassionati di Dirty Dancing, ma anche per coloro che vogliono vivere un’esperienza divertente e originale in ambientazioni che mantengono ancora oggi tutto il fascino degli anni passati. Se le disponibilità lo permettono, inoltre, è possibile pernottare nel Virginia Cottage, la stessa cabina in cui alloggiava Baby con la sua famiglia, per sentirsi un po’ come i protagonisti di questo film iconico che ha segnato la storia del cinema.

La struttura delle riprese offre anche il pacchetto Kellerman’s Film Package, anch’esso ispirato a Dirty Dancing, che comprende un soggiorno di due notti, un cocktail di benvenuto, alcuni regali esclusivi, la visione del celebre film (oltre ad altre attività a tema), e un credito da 200 dollari per deliziare il palato nel ristorante dell’hotel. Il prezzo del pacchetto parte da circa 375 dollari per due persona in una stanza matrimoniale o doppia.

Le cabine e i cottage del resort sono prenotabili tramite il sito ufficiale della struttura, che offre diverse tipologie di sistemazione: si parte dai 178 ai 750 dollari a coppia per una notte e si spazia da una semplice camera doppia fino a veri e propri cottage con due camere fornite di letti king size, salotto e cucina completa. Una settimana al Mountain Lake Lodge, inseguendo le suggestive location di Dirty Dancing, costa quindi dai 1.068 ai 4.500 dollari circa, che possono variare in base al periodo dell’anno scelto.

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Hanno Ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883, dove è stato girata

Indimenticabili, iconici: gli Anni Novanta della musica italiana sono ormai leggenda, a tutti gli effetti, come per gli artisti che li hanno contraddistinti.

Loro, gli 883, sono nella storia: ecco perché Sydney Sibilia ha firmato la regia della serie dedicata alla band dove ha iniziato a cantare Max Pezzali, prima di dedicarsi alla carriera da solista e che ha prodotto brani di successo che oggi grandi e piccoli conoscono, tra cui Come Mai o Nessun Rimpianto.

Nella serie dal titolo “Hanno Ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883”, la trama si concentra sulla nascita del gruppo e sulla loro scalata verso il successo. La produzione si è concentrata soprattutto su Milano e nel Lazio: ecco i luoghi dove è stata girata la serie Tv dedicata alla band degli 883.

Di cosa parla la serie di Sydney Sibilia dedicata agli 883

La serie “Hanno ucciso l’uomo ragno – La leggendaria storia degli 883”, in arrivo l’11 ottobre su Sky e NOW, racconta la storia di due ragazzi di Pavia, Max Pezzali e Mauro Repetto, che negli anni ’90 formarono la band 883, destinata a diventare un’icona della musica italiana. Prodotti da Sky Studios e Groenlandia, gli otto episodi diretti da Sydney Sibilia narrano il successo inaspettato e travolgente del duo, simbolo di una generazione. Protagonisti della serie sono Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli nei panni dei due amici, che con coraggio e determinazione hanno dato vita a un fenomeno musicale che ha segnato un’epoca.

Dove è stata girata la serie Tv per gli 883

Sono 120 le location e 10 le città protagoniste della serie Tv dedicata agli 883, nonostante alcuni set abbiano subito delle trasformazioni per rendere l’ambientazione più simile a quella degli Anni Novanta.

Tra le città maggiormente utilizzate per le scene della serie Tv compare Pavia, che nella realtà è stata una città chiave nella storia del gruppo. Grazie al patrocinio del Comune e al Parco Ticino, Pavia è quindi una delle location principali della serie tv diretta, sceneggiata e prodotta da Sydney Sibilia. Tra le zone riconoscibili di Pavia c’è sicuramente quella del Borgo Ticino, scelta per ospitare la casa di Max Pezzali nella storia sullo schermo, nonché ovviamente il centro storico, dove è stata posizionata l’abitazione di Mauro Repetto.

Le zone di piazzale Ghinaglia e del Borgo Basso, il Ponte Coperto, la zona del Ticino sottostante Lungoticino Sforza, sono tutte location ben riconoscibili negli episodi della serie Tv sugli 883 e fanno da sfondo ai momenti in cui la band si è formata e ha iniziato a scrivere i propri testi, così come le periferie, da Ca’ della Terra a via Lardirago e via Tavazzani.

Nella città meneghina, invece, la produzione si è concentrata soprattutto nella zona della Stazione centrale e all’Alcatraz, uno dei locali di Milano più famosi, sede di numerosi concerti di ogni genere, che per la serie tv è stato trasformato nel Rolling Stone, il locale rock dove il duo si esibì nel primo concerto.

Le riprese si sono svolte, anche per più settimane di seguito, persino a Roma e nel Lazio. Il parco acquatico Hydromania è stata la location ideale per rappresentare l’Aquafan di Riccione di inizi Anni Novanta, ricostruendo persino il box di Radio Deejay dove Max e Mauro si esibirono prima di essere chiamati da Claudio Cecchetto. Anche lo storico Festivalbar compare nelle scene legate alla città di Roma: ma i paesi laziali coinvolti sono più di uno, tra cui Santa Marinella, San Gregorio da Sassola, il borgo di Casperi e Ardea.

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Hanno Ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883, dove è stato girato

Indimenticabili, iconici: gli Anni Novanta della musica italiana sono ormai leggenda, a tutti, gli effetti, come per gli artisti che li hanno contraddistinti.

Loro, gli 883, sono nella storia: ecco perché Sydney Sibilia ha firmato la regia della serie dedicata alla band dove ha iniziato a cantare Max Pezzali, prima di dedicarsi alla carriera da solista e che ha prodotto brani di successo che oggi grandi e piccoli conoscono, tra cui Come Mai o Nessun Rimpianto.

Nella serie dal titolo “Hanno Ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883”, la trama si concentra sulla nascita del gruppo e sulla loro scalata verso il successo. La produzione si è concentrata soprattutto su Milano e nel Lazio: ecco i luoghi dove è stata girata la serie tv dedicata alla band degli 883.

Di cosa parla la serie di Sydney Sibilia dedicata agli 883

La serie “Hanno ucciso l’uomo ragno – La leggendaria storia degli 883”, in arrivo l’11 ottobre su Sky e NOW, racconta la storia di due ragazzi di Pavia, Max Pezzali e Mauro Repetto, che negli anni ’90 formarono la band 883, destinata a diventare un’icona della musica italiana. Prodotti da Sky Studios e Groenlandia, gli otto episodi diretti da Sydney Sibilia narrano il successo inaspettato e travolgente del duo, simbolo di una generazione. Protagonisti della serie sono Elia Nuzzolo e Matteo Oscar Giuggioli nei panni dei due amici, che con coraggio e determinazione hanno dato vita a un fenomeno musicale che ha segnato un’epoca.

Dove è stata girata la serie tv per gli 883

Sono 120 le location e 10 le città protagoniste della serie tv dedicata agli 883, nonostante alcuni set abbiano subito delle trasformazioni per rendere l’ambientazione più simile a quella degli Anni Novanta.

Pavia, ponte coperto

Fonte: iStock

L’iconico Ponte Coperto di Pavia

Tra le città maggiormente utilizzate per le scene della serie tv compare Pavia, che nella realtà è stata una città chiave nella storia del gruppo. Grazie al patrocinio del Comune e al Parco Ticino, Pavia è quindi una delle location principali della serie tv diretta, sceneggiata e prodotta da Sydney Sibilia. Tra le zone riconoscibili di Pavia c’è sicuramente quella del Borgo Ticino, scelta per ospitare la casa di Max Pezzali nella storia sullo schermo, nonché ovviamente il centro storico, dove è stata posizionata l’abitazione di Mauro Repetto.

Le zone di piazzale Ghinaglia e del Borgo Basso, il Ponte Coperto, la zona del Ticino sottostante Lungoticino Sforza, sono tutte location ben riconoscibili negli episodi della serie tv sugli 883 e fanno da sfondo ai momenti in cui la band si è formata e ha iniziato a scrivere i propri testi, così come le periferie, da Ca’ della Terra a via Lardirago e via Tavazzani.

Nella città meneghina, invece, la produzione si è concentrata soprattutto nella zona della Stazione centrale e all’Alcatraz, uno dei locali di Milano più famosi, sede di numerosi concerti di ogni genere, che per la serie tv è stato trasformato nel Rolling Stone, il locale rock dove il duo si esibì nel primo concerto.

Le riprese si sono svolte, anche per più settimane di seguito, persino a Roma e nel Lazio. Il parco acquatico Hydromania è stata la location ideale per rappresentare l’Aquafan di Riccione di inizi Anni Novanta, ricostruendo persino il box di Radio Deejay dove Max e Mauro si esibirono prima di essere chiamati da Claudio Cecchetto. Anche lo storico Festivalbar compare nelle scene legate alla città di Roma: ma i paesi laziali coinvolti sono più di uno, tra cui Santa Marinella, San Gregorio da Sassola, il borgo di Casperi e Ardea.

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Le location di Inganno, la nuova serie Netflix tra Napoli e Costiera Amalfitana

Il 9 ottobre debutta su Netflix la nuova serie diretta da Pappi Corsicato e scritta da Teresa Ciabatti, Eleonora Cimpanelli, Flaminia Gressi e Michela Straniero. “Inganno”, basata sulla serie britannica Gold Digger, prodotta da Mainstreet Pictures e creata da Marnie Dickens, vede protagonisti Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti. Composta da sei episodi, la serie dai toni thriller/sentimentali gioca con suspense affrontando diversi temi, ma soprattutto le verità scomode sull’amore. Tra segreti, crisi e ombre, vengono messi in scena anche diversi tabù sovvertendo il ruolo della maternità nella cultura mediterranea e la differenza d’età e di ceto nelle relazioni.

Tra gli obiettivi della serie, infatti, vi è la volontà di raccontare le problematiche sociali che sorgono quando la differenza d’età in una coppia viene messa in evidenza soprattutto quando è la donna a essere più grande. I riflettori, inoltre, vengono puntati sulla questione della sessualità vissuta ed esplorata dalle donne dai 60 anni in poi, aspetto che, principalmente in Italia, non viene mostrato con troppa facilità nei piccoli e grandi schermi.

“Inganno”, la trama della serie tv

La trama della nuova serie “Inganno” ruota intorno a Gabriella (Monica Guerritore), proprietaria di un prestigioso hotel della Costiera Amalfitana. Donna elegante, fiera dei suoi 60 anni e consapevole del suo ruolo, con tre figli ormai grandi: la vita non sembra riservarle più molte sorprese, finché non avviene l’incontro che cambierà tutto. Questo avverrà con Elia (Giacomo Gianniotti), un ragazzo affascinante, vitale, più giovane d’età perché coetaneo del suo figlio maggiore e che, fin da subito, esercita su di lei un fascino irresistibile.

Un fascino che, però, risulterà anche ambiguo e spaventoso e che si svilupperà durante i sei episodi con toni thriller/erotici/sentimentali. Durante questa relazione, Gabriella riscopre un lato di sé perduto con l’età, quello che la vede donna e amante e che vuole tenersi stretto rischiando di mettere in gioco tutto, compresa la sua famiglia e la sua eredità.

Dov’è stata girata la serie

Girata durante la primavera del 2023, la serie ha scelto come location il fascino della Costiera Amalfitana, molto amata dagli americani e parte integrante dell’immaginario di chi pianifica una vacanza in Italia. I luoghi, nella serie, rivestono un ruolo importante per la storia, come racconta lo stesso regista che ha dichiarato: “In Inganno ho cercato, in particolare, di ben amalgamare tra loro i vari generi ed esaltare la bellezza dei luoghi che fanno da sfondo, e a volte da contrasto, a questa romantica e tormentata storia d’amore”.

I toni tenui della campagna inglese, utilizzati nella versione originale, vengono trasformati in quelli più forti della costiera tra la provincia di Salerno e quella di Napoli. In particolare, molte scene sono state girate lungo la riviera di Chiaia, nell’ambientazione di lusso offerta dalle boutique di Via Calabritto.

A Napoli, invece, la serie ha scelto come location il lungomare di Mergellina, nel dettaglio la Fontana del Sebeto, Via Orazio, Via Posillipo, Via Caracciolo e Piazza dei Martiri. Per stuzzicare l’immaginario degli spettatori, soprattutto quelli stranieri, alcune scene sono state girate ad Amalfi, nelle vie intorno alla Chiesa di Santa Maria Assunta. Il tutto è stato arricchito dagli scorci mozzafiato di Sorrento e quelli di Positano, di cui si può intravedere il promontorio che abbraccia la spiaggia.

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“L’amica geniale”: i luoghi di Napoli tra romanzo e fiction

L’amica geniale è una saga letteraria che ha ottenuto tantissimo successo in tutto il mondo, addirittura il primo volume della tetralogia di Elena Ferrante è stato celebrato come libro del secolo dal New York Times.

E, come spesso accade, con i romanzi che toccano le corde più profonde del cuore e suscitano emozioni, ogni libro ha dato il via a viaggi alla scoperta dei luoghi che hanno fatto da scenografia alla storia. E così leggere L’amica geniale, ma anche gli altri volumi della serie, o guardare la serie tv ci porta a Napoli, cuore pulsante anche se non unica location, ma posto da cui si dipana la storia e si intreccia, rimanendo comunque fedelmente legata ad alcune atmosfere iconiche della città Partenopea.

Non che avessimo bisogno di un libro, e poi di una serie tv di successo, per amare Napoli, ma senza dubbio la misteriosa scrittrice Elena Ferrante ci aiuta a scoprire posti nuovi, a seguire le orme delle due protagoniste lungo il viaggio della vita e in alcuni degli scenari più belli o insoliti di Napoli.

Sulle tracce di L’amica geniale: il Rione Luzzati

Quattro libri, tanti luoghi, ma Napoli resta cuore pulsante della storia di Lila e Lenù, le due protagoniste della saga L’amica geniale di Elena Ferrante. La serie tv ci ha fatto vedere con gli occhi alcune delle location che sono state tra le protagoniste della crescita di queste due bambine a donne.
Tra i posti principali c’è il Rione Luzzatti, nella periferia est di Napoli. Si tratta di un quartiere popolare in cui passeggiando si possono riconoscere la chiesa, la scuola e la piazzetta con i giardinetti.

Rione Luzzatti, set di L'amica Geniale

Fonte: IPA

Rione Luzzatti cuore di L’amica Geniale

Per girare le scene – però – alcuni luoghi, come il Rione, sono stati ricostruiti su un set cinematografico: nello specifico Luzzatti è stato fatto vivere nuovamente fuori da Caserta, a Marcianise, all’interno della ex fabbrica della Saint-Gobain.

Le altre zone di Napoli da vedere

Napoli è il cuore pulsante della storia anche se le due amiche nell’arco degli anni e delle varie stagioni si spostano, modificano la propria vita, vanno altrove. Punto fermo, però, è la città partenopea di cui ammiriamo tantissime zone.

Ad esempio, corso Umberto I – lunga strada nota anche come Rettifilo – dove Lila compra l’abito da sposa, oppure Port’Alba da piazza Garibaldi, dove è possibile acquistare libri tra le tante bancarelle e luogo amato da Lenù.

Napoli L'amica geniale Port'Alba e piazza Garibaldi

Fonte: iStock

Napoli, nei luoghi di L’amica geniale: Port’Alba e piazza Garibaldi

Poi, ancora, Galleria Umberto I con tutto il suo suggestivo fascino liberty e la sua bellissima cupola. E piazza del Plebiscito tra le più iconiche della città campana.

Non si può non citare Piazza dei Martiri che, come altri luoghi, per poterci riportare a quei tempi nella serie è stata leggermente cambiata in modo da riflettere l’epoca. Se la si visita, naturalmente, la si può ammirare in chiave moderna, ma non per questo perde la magia del raccontare pagine di questa storia. Lungo la strada che parte da qui Lila è occupata in un negozio di scarpe: il fittizio calzaturificio Solara

E poi il lungomare, via Caracciolo, tra i luoghi più belli immortalati dalla serie, e Posillipo che fa sfondo anche alla storia più recente della due amiche.

Non solo Napoli, però, perché la storia poi si sposta e raggiunge anche altre città come Firenze, Milano, Pisa e Torino. Ma, oltre a queste, non mancano i luoghi vicini: come Ischia, bellissima isola del Golfo di Napoli dove si possono ammirare alcuni punti iconici dell’isola come il castello aragonese e Barano d’Ischia.

Piazza del Plebiscito a Napoli: set di L'amica geniale

Fonte: IPA

Napoli, piazza del Plebiscito set di L’amica geniale
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Marcello mio, le location dove è stato girato il film su Mastroianni

Arriva in prima TV su Sky il film omaggio a Marcello Mastroianni nel centesimo anniversario della sua nascita: MARCELLO MIO, in onda sabato 28 settembre alle 21:15 su Sky Cinema Due, in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Presentato in concorso al Festival di Cannes 2024, MARCELLO MIO è un film scritto e diretto da Christophe Honoré. Chiara Mastroianni interpreta il ruolo di suo padre, Marcello, ripercorrendo i momenti più significativi della sua carriera attraverso gli occhi di una figlia.

Il film si sviluppa come un sogno di Chiara che immagina di essere Marcello, creando così un intreccio onirico tra realtà e desiderio. MARCELLO MIO non è solo un omaggio alla figura paterna, ma anche un viaggio emotivo e affascinante che rievoca la memoria di uno degli attori più amati del cinema italiano.

Con una narrazione che commuove e incanta, Christophe Honoré porta in vita una storia intrisa d’amore e nostalgia.

La trama di MARCELLO MIO

Chiara è un’attrice, figlia di Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve. Durante un’estate particolarmente tormentata, decide di far rivivere suo padre attraverso sé stessa: si veste come lui, parla come lui, respira come lui, con una tale forza che chi le sta intorno comincia a crederci e a chiamarla “Marcello”.

E mentre tutti pensano che sia soltanto uno “scherzo temporaneo”, Chiara non ha intenzione di rinunciare alla sua nuova identità.

Dove è stato girato il film

Gaeta, Lazio

Fonte: iStock

Gaeta, tra le location del film omaggio a Mastroianni

Ma dove è stato girato il film che rende omaggio a Mastroianni? Innanzitutto, a Roma, con una delle location d’eccellenza: la Fontana di Trevi, che ripropone la mitica scena della “Dolce Vita” con Marcello e Anita Ekberg, uno dei capolavori di Fellini del 1960 nonché una delle pellicole più celebri della storia del cinema italiano.

A fare da sfondo alle vicende del film in arrivo il 28 settembre anche le strade e le piazze attorno alla stazione Termini, uno studio televisivo ricostruito presso gli studi della DEAR, e gli esterni del Cimitero Monumentale del Verano, nel quartiere Tiburtino vicino alla Basilica di San Lorenzo fuori le mura: 83 ettari di “museo a cielo aperto” custodi di opere d’arte e di sepolture di personaggi illustri del mondo musicale, artistico, storico, letterario, teatrale e cinematografico tra cui, appunto, Marcello Mastroianni.

Oltre a Roma, troviamo Filacciano, raccolto borgo medievale a dominio della Valle del Tevere, strutturato lungo un unico asse viario; via Filocastello, dove si erge il maestoso Palazzo del Drago, castello e porta d’accesso con antica torre; merita una sosta la piccola Chiesa di Sant’Egidio, dalle pareti dipinte e con un pregevole ciclo di affreschi del Duecento.

Arriviamo poi a Formia (dove alcune scene sono state girate all’Hotel II Faggiano), vivace cittadina balneare della provincia di Latina dove il clima è mite, il mare favoloso e le spiagge premiate da Legambiente e dalle 3 Vele del Touring Club Italiano. Non mancano, tuttavia, tracce dell’antico passato nel borgo collinare Castellone, nel borgo marinaro Mola, e lungo la Via Appia con la tomba di Cicerone.

MARCELLO MIO ha poi avuto come sfondo anche Gaeta, animata cittadina costiera della Riviera di Ulisse e, per le scene finali, Fondi, che vanta uno dei centri storici più interessanti della provincia di Latina, nell’abbraccio dei Monti Ausoni.

All’estero, il film è stato girato invece a Parigi.

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La Valdichiana e le altre location del “Pinocchio” di Garrone e Benigni

Ambientazioni fiabesche che sembrano uscire direttamente da un libro di favole e paesaggi che potrebbero appartenere ad altri mondi: sono quelli messi in scena nel film Pinocchio di Matteo Garrone del 2019, in cui Roberto Benigni ha recitato nei panni di Geppetto. In realtà questi luoghi, che tutti noi abbiamo potuto ammirare sullo sfondo dell’opera cinematografica del regista de Il racconto dei racconti, sono tutti veri e autentici.

Partiamo per un viaggio tra le location da sogno di Pinocchio, che si snodano in 3 diverse regioni italiane: partiamo dalla Valdichiana toscana per spostarci alla ricerca dei paesaggi scelti per le riprese tra la Puglia e il Lazio.

Ambientazioni di Pinocchio tra le meraviglie d’Italia

Uscito al cinema il 19 dicembre 2019, il film Pinocchio di Garrone, tratto dal romanzo “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino” di Carlo Collodi, ha conquistato subito il pubblico e la critica. Basti pensare che ha ricevuto ben 15 candidature ai David di Donatello 2020, vincendo in cinque categorie: Miglior scenografo, Miglior truccatore, Miglior costumista, Miglior acconciatore e Migliori effetti speciali visivi. Inoltre, ha ottenuto 2 candidature agli Oscar 2021 nelle categorie Migliori costumi e Miglior trucco.

Ma un premio speciale dovrebbero riceverlo anche le location da favola, tutte italiane, che hanno fatto da sfondo alle scene della pellicola amata da grandi e piccini. I luoghi scelti per le riprese si trovano in tre splendide regioni del Bel Paese: Toscana, Lazio e Puglia. Vediamoli tutti, partendo dalla regione che è anche patria natìa dell’attore Roberto Benigni, ovvero la Toscana.

Location di Pinocchio in Toscana: la Valdichiana

Partiamo dai paesaggi toscani, e in particolare dalla Val di Chiana (o Valdichiana) senese, tra Siena e Arezzo, vicina al lago Trasimeno e alle aree lacustri di Montepulciano e Chiusi.

È nella frazione del borghetto medievale de La Fratta, nel comune di Sinalunga, che è stato ricreato il villaggio di Geppetto (interpretato da Roberto Benigni): l’ambientazione, in particolare, è tra le mura della storica Tenuta La Fratta, una delle più belle e antiche dimore della Toscana, sopravvissuta al passare dei secoli, giungendo a noi in condizioni splendide. Il primo documento nel quale viene citata risale al 1208, il che non fa che attestare il valore storico di una struttura che sorge su quella che un tempo era una delle più importanti strade dell’antica Roma, la via consolare Cassia. Ancora oggi la tenuta mantiene una fattoria, una villa e un pascolo per il bestiame.

Sinalunga, splendido borgo in Toscana

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Sinalunga, in Toscana

Garrone a sfruttato a proprio vantaggio le bellezze senza tempo dei luoghi che circondano la Fratta, sita al centro di un territorio ricco di cultura e pregno di storia. Il paesaggio è particolarmente vario, proponendo così numerose tipologie di setting, dalle aree lacustri dei laghi Trasimeno, di Montepulciano e di Chiusi, fino a quella pianeggiante della Valdichiana e della Val d’Orcia. A ciò si unisce una dorsale collinare, proprio tra le due vallate principali, con il Monte Cetona e il Monte Amiata a dominare il tutto dall’alto.

La scelta dell’area della Val di Chiana ha anche una motivazione metanarrativa: proprio qui è nato Benigni, che nel castello di Gargonza ha scritto, con lo sceneggiatore Cerami, il suo film Pinocchio, quello uscito nel 2002 e nel quale ha interpretato il celebre burattino.

Le location di Pinocchio tra Puglia e Lazio

Per raggiungere le altre meravigliose location del film di Garrone ci spostiamo in Puglia, dove il Parco nazionale dall’Alta Murgia ha offerto splendidi scenari per le riprese: tra le ambientazioni vediamo le verdi distese naturali intervallate da rocce dei borghi di Altamura e Gravina di Puglia, in cui è stata girata probabilmente la scena dell’impiccagione.

A Gravina di Puglia, in particolare, viene ripreso il viadotto con ampie arcate che collega le sponde del torrente Gravina, mentre ad Altamura è stata ricreata la casa della Fata Turchina da adulta all’interno di alcune splendide masserie fortificate presenti in questo territorio. Parliamo della Masseria Jesce per gli esterni, con la sua cripta dedicata a San Michele Arcangelo e affreschi mariani, e della Masseria Patrone per le riprese interne, con i suoi pavimenti finemente decorati, i letti a baldacchino e i ricchi tendaggi.

Altamura, location di "Pinocchio" in Puglia

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Altamura, in Puglia

E il Paese dei Balocchi? Il luogo in cui i bambini poco volenterosi vengono trasformati in asinelli è stato ambientato in un’altra masseria che sorge tra Ostuni e Fasano. Nei dintorni invece, tra le campagne che circondano la “Città Bianca” va in scena l’incontro tra il Gatto e la Volpe, interpretati da Massimo Ceccherini e Rocco Papaleo.

Ci si sposta direttamente sul mare per raggiungere anche la location scelta per la scena del Pescecane: è il paesaggio di Polignano a Mare, a 20 minuti da Ostuni, a incantare con le sue alte falesie con rocce frastagliate e le grotte che si alternano alle calette dalla sabbia fine e candida bagnata da un mare cristallino.

Polignano a Mare, location di "Pinocchio" in Puglia

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Polignano a Mare, in Puglia

Nella cittadina di Noicattaro, in provincia di Bari, è stato ricreato invece il teatro di Mangiafuoco (interpretato da Gigi Proietti): qui si trova il Teatro più piccolo d’Europa, nel cuore nel centro cittadino caratterizzato da una particolare forma a cuore. Con soli 50 posti a sedere, la struttura risalente al 1800 era anticamente un frantoio ipogeo poi trasformato in abitazione per sfollati e deposito e, infine, come cinema e teatro (oggi gestito dai FAI).

Viaggiando fino in Lazio, Garrone ha scelto la meravigliosa Villa Catena, più volte presente nelle scene del film e nel finale: si trova a Poli, vicino a Roma, ed è famosa per essere testimonianza dell’amore di Dino De Laurentiis, che la acquistò nel dopoguerra, per Silvana Mangano. La villa cinquecentesca, nei suoi anni d’oro, ha ospitato molte celebrità hollywoodiane e star internazionali.

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Montepulciano, la Toscana più amata dal cinema

Montepulciano si conferma una delle mete più amate dal cinema mondiale, trasformando ancora una volta le sue vie storiche e i suoi scorci rinascimentali in set cinematografici di grande prestigio. Proprio in questi giorni la cittadina toscana, celebre per il suo fascino senza tempo e i panorami unici, è stata scelta come location per le riprese di War 2, l’attesissimo sequel del blockbuster d’azione indiano War, la cui uscita nelle sale è prevista nell’estate del 2025. Diretto da Ayan Mukerji e prodotto dalla rinomata Yash Raj Films, il film ha portato a Montepulciano alcune delle più grandi stelle del cinema indiano, come Hrithik Roshan e Kiara Advani, vere icone in Asia, seppure poco note in Italia.

Le riprese di War 2 hanno coinvolto diverse zone del centro storico di Montepulciano, tra cui via del Teatro, Porta delle Farine, via di Talosa e la splendida Piazza Grande, i cui angoli pittoreschi sono stati il palcoscenico perfetto per alcune delle scene più romantiche del film, offrendo al pubblico internazionale uno spaccato della bellezza toscana. Non è la prima volta che Montepulciano si trasforma in set cinematografico, ma ogni volta riesce a sorprendere per il suo fascino e la sua capacità di adattarsi a diverse narrazioni.

“È con grande orgoglio che Montepulciano ha accolto una produzione di tale importanza”, – ha dichiarato il sindaco Michele Angiolini. – “Questa opportunità ci permette di far conoscere le bellezze della nostra città a un pubblico vastissimo, specialmente in India e in Asia. Grazie a questa produzione, Montepulciano sarà protagonista sui grandi schermi di tutto il mondo, rafforzando il nostro ruolo di meta ideale per le produzioni cinematografiche.”

Un’organizzazione impeccabile

Dietro le quinte, l’amministrazione comunale ha svolto un ruolo cruciale per assicurare che le riprese si svolgessero in modo impeccabile, riducendo al minimo i disagi per i cittadini. Il sindaco Angiolini ha sottolineato l’importanza della sinergia con la produzione, evidenziando che “abbiamo lavorato in stretta collaborazione per settimane, pianificando con cura ogni dettaglio e garantendo che le attività quotidiane potessero proseguire senza interruzioni significative, se non per il tempo strettamente necessario alle riprese”. Grazie al supporto dei cittadini e alla collaborazione della polizia municipale, le riprese si sono svolte senza intoppi, offrendo a Montepulciano una vetrina unica per far risplendere ancora una volta il suo patrimonio culturale e artistico.

Altri set famosi a Montepulciano

La storia d’amore tra Montepulciano e il cinema non è certo una novità. Da decenni, la cittadina toscana è scelta da produzioni internazionali per la sua atmosfera unica e i suoi scorci incantevoli. La lista di film girati a Montepulciano è lunga e prestigiosa. Basti pensare a pellicole come Il Paziente Inglese, In nome del Papa Re, L’Arcidiavolo, Sogno di una notte di mezza estate, Sotto il Sole della Toscana.

Senza dimenticare il famosissimo New Moon, il secondo capitolo della saga di Twilight, che nel 2009 trasformò Piazza Grande e Palazzo Comunale in set per alcune delle scene più celebri del film. Un evento che attirò migliaia di fan da tutto il mondo, ansiosi di partecipare come comparse o anche solo per avere l’occasione di incontrare i propri idoli.

Tra le produzioni più recenti, spicca anche la fiction I Medici, con attori del calibro di Dustin Hoffman, che ha contribuito a rafforzare il legame tra Montepulciano e il grande schermo. Non da ultimo, il film Benedetta di Paul Verhoeven, ha scelto la cittadina come set, confermandone ancora una volta l’appeal internazionale.

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Le location della serie Tv “La casa di carta”

È stata una delle serie televisive più amate, capace di tenere incollati allo schermo spettatori da ogni parte del mondo con la sua trama ricca di intrighi, adrenalina, azione e colpi di scena. Stiamo parlando di La casa di carta, progetto che è stato distribuito su Netflix e che ha ottenuto un successo incredibile.

E, come spesso accade con le serie o i film più amati, i posti che hanno fatto da sfondo alle vicende diventano mete di viaggio per rivivere quelle emozioni o per vedere con i propri occhi i luoghi che fino a quel momento abbiamo solo immaginato. Del resto è anche un po’ quella la magia di certi progetti: quella di farci vivere luoghi senza esserci mai stati.

Però si possono raggiungere, perché le location della serie tv La casa di carta sono tutte da scoprire, stagione dopo stagione, magari per andarci di persona, dividendole a tappe e prganizzando delle vacanze tutta a tema.

Le location della serie tv La casa di carta: prima stagione

Fare un viaggio indietro nel tempo, lungo “viale dei ricordi” di La casa di carta, ci porta alla prima stagione della tanto amata serie tv, ovvero quella che dà il via al tutto, che ci permette di conoscere i personaggi e durante la quale si organizza la rapina alla Zecca di Stato spagnola a Madrid, Il piano è ambizioso: lì la banda di ladri, messa in piedi da un uomo che si fa chiamare Il Professore, dovrà stampare una grande quantità di denaro per poi fuggire e cambiare vita.

Ma davvero per girare queste puntate hanno utilizzato la Zecca di Stato? La risposta è no, le scene si svolgono all’interno del Consejo Superior de Investigaciones Científicas (CSIC), mentre per quelle in esterna è stata utilizzata la location corretta ma solo nei fine settimana. Le ragioni di questa scelta sono sostanzialmente due: per motivi di sicurezza e per ragioni di spazio, in quanto la sede reale è in una zona con strade strette o molto trafficate.
Tra gli altri luoghi che si vedono si possono ricordare: la sede di ABC, quotidiano spagnolo dove hanno filmato le rotative (quelle per stampare il denaro) e il tetto della Scuola di Ingegneria Spaziale e Aeronautica che si trova anch’essa nella Capitala spagnola.

E se Madrid è stata una delle location principali della prima stagione, non è stata però l’unica. Va citato anche San Martin del la Vega, per il parco autodemolizioni, e le campagne intorno a Toledo per la fase di preparazione del colpo, quando la banda si trovava nella tenuta di Palomeque.

Madrid, location della serie tv La casa di carta

Fonte: iStock

Madrid: la città è una delle location principali della serie tv La casa di carta

Le location della serie tv La casa di carta: seconda stagione

Anche nella seconda stagione di La casa di carta le location principali restano praticamente le stesse, ma per effettuare le riprese degli interni si utilizzano gli studi: un esempio? Quelle del carcere.

Sul finire dele puntate però c’è stato un cambio di location con riprese che sono state effettuate in Thailandia, ma gli spettatori non sanno che si tratta di quel luogo. Infatti, per simulare l’Isola di Palawan che si trova nelle Filippine, hanno dovuto scegliere un altro posto ripiegando sulla comunque affascinante Thailandia, dove hanno cercato di ricreare l’isola usando alcune località.

L’Isola di Palawan location La casa di carta, ricreata in Thailandia

Fonte: iStock

La vera Isola di Palawan, la location è stata scelta per La casa di carta ma è stata ricreata in Thailandia

Le location della serie tv La casa di carta: terza stagione

Con la terza stagione di La casa di carta si parte, invece, in giro per il mondo per ritrovare tutti i personaggi che a questo punto della narrazione sono andati un po’ ovunque. Dalla già citata l’Isola di Palawan ricreata in Thailandia, passando per l’Isola di San Blas, Java e Buenos Aires. E ovviamente non può mancare Madrid, dove, da un certo punto in poi della storia, si tornano a girare le scene.

Non manca una tappa tutta italiana, quando parte del cast è al lavoro a Firenze. E non mancano anche riferimenti urbani davvero molto celebri come Piazza Duomo e Piazza della Signoria, due posti della città toscana affascinanti e celebri in tutto il mondo.

La terza stagione, quindi, è caratterizzata da molte più località delle due precedenti e ci porta a fare un bel giro intorno al mondo.

Firenze location italiana della serie tv La casa di carta

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Firenze location di La casa di carta

Le location della serie tv La casa di carta: quarta stagione

Il cuore pulsante di tutta la serie è sempre Madrid ed è quindi nella Capitale spagnola che torniamo noi spettatori della serie tv La casa di carta per le puntate della quarta stagione. Le location sono diverse e comprendono riprese in studi, ad esempio per ricreare gli interni del Banco De España, che non potevano essere ripresi. Gli esterni – invece – sono stati realizzati ad esempio presso il Ministerio de Fomento,  lungo Paseo de la Castellana.

Paseo de la Castellana a Madrid nella serie tv La casa di carta

Fonte: iStock

Paseo de la Castellana a Madrid, qui hanno girato scene della serie tv La casa di carta

 Le location della serie tv La casa di carta: quarta stagione

La quinta e ultima stagione di La casa di carta è uscita suddivisa in due parti e ripropone le precedenti location aggiungendone di nuove. Quindi restiamo nella zona del Ministerio de Fomento comprese le sue aree limitrofe, ma ci spostiamo anche verso altre nazioni. Ad esempio possiamo ammirare Copenaghen, vedere Nyhavn che è l’antico porto della capitale danese e si trova nel centro città, ma anche e ammirare i Giardini di Tivoli, che sono un affascinante parco dei divertimenti che ha una lunga storia: basti sapere che è stato inaugurato nel 1843.

Giardini di Tivoli location La casa di carta

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Giardini di Tivoli, tra le location della quinta stagione di La casa di carta

Dalla Spagna al resto del mondo, La casa di carta ha fatto viaggiare i telespettatori puntata dopo puntata, con il brivido dell’avventura e l’adrenalina dei colpi di scena, oltre alle emozioni che hanno saputo regalare tutti i personaggi.

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Le location del film “Vermiglio”, Leone d’Argento a Venezia e possibile candidato agli Oscar

Dopo l’anteprima alla 81° Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia il film Vermiglio è stato scelto per rappresentare l’Italia ai prossimi premi Oscar 2025, con grande emozione e soddisfazione della regista Maura Delpero. La storia, ambientata tra il 1944 e il 1945 in Trentino Alto Adige, nasce da un episodio molto personale. “Poco dopo la sua morte, mio padre mi è apparso in sogno come un bambino di sei anni ed era felice nella casa della sua infanzia” ha dichiarato la regista in conferenza stampa a Venezia, aggiungendo: “Lui è cresciuto in un piccolo paese dell’alta Val di Sole come tutta la sua famiglia”. 

Vermiglio: la trama del film

Tre sorelle in età adolescenziale vivono l’ultimo anno della Seconda Guerra Mondiale quando uno sparo segna la fine della loro innocenza per sempre. In quattro stagioni la natura compie il suo ciclo e una ragazza matura passando dall’infanzia all’età adulta con tutti i cambiamenti che questo percorso può comportare. Si può smarrire il cammino, si possono solcare mari verso terre sconosciute, si può morire e rinascere. Vermiglio racconta le dinamiche all’interno di una grande famiglia e di come l’arrivo di un soldato sconvolge gli equilibri.

Dove è stato girato

Ho scelto questa location per la mia storia familiare, ma anche perchè amo gli spazi chiusi e questo posto mi permetteva di concentrarmi su una piccola comunità e di parlare della guerra, mantenendola fuori campo e di raccontare come una piccola comunità possa essere toccata da un evento privato che però racconta un evento pubblico che è la guerra. Nel film c’è una dualità tra macro e micro, sia nella storia che nella fotografia” ha dichiarato Delpero, al suo secondo lungometraggio dopo Maternal.

Vermiglio ha ottenuto la certificazione Green Film da Trentino Film Commission per la sostenibilità ambientale nella produzione audiovisiva e le riprese si sono svolte in Val di Sole, terra natale della famiglia Delpero. In particolare a fare da sfondo a questo dramma storico e personale sono Vermiglio, Carciato, la Chiesa di Comasine nel comune di Peio e al Passo del Tonale.

Vermiglio set

Fonte: Ufficio Stampa

Dietro le quinte del film Vermiglio

La produzione è durata circa un mese nel 2023, tra fine Agosto e Settembre, per poi girare alcune scene invernali anche i primi giorni di Dicembre. Il paesaggio è sicuramente un co-protagonista di questo film legato al territorio. Boschi, laghi e sentieri in cui i personaggi si muovono, hanno un valore simbolico e ambientale fondamentale.

Vermiglio è un posto che molti consideravano “ai confini del Regno” e il Trentino partecipa attivamente con i suoi paesaggi innevati di Dimaro Folgarida, Pellizzano, Mezzana, insieme all’Alto Adige che regala una dimensione sospesa con la natura della Bassa Atesina e i Laghetti vicino al comune di Egna ai piedi del monte Madrutta. Affascinante l’ex ospizio dei pellegrini di San Floriano scelto come una delle location del film, un edificio del XIII secolo che ha ospitato molti viaggiatori diretti a Roma e nel 1949 ha ricevuto persino il pittore e incisore tedesco Albrecht Dürer.

Vedendo Vermiglio i luoghi suggeriscono odori e sensazioni, come la legna di un camino, il latte caldo appena munto, ma anche le mani screpolate dal freddo, l’amarezza delle speranze infrante e il fumo di una sigaretta clandestina. Il lavoro di ricerca dei set è stato lungo e laborioso, come ha raccontato il location manager Paolo Malpaga. “Questo film lo sentivo particolarmente mio” ha detto, aggiungendo: “Anche io sono originario della Val di Sole, mio padre è Pellizzano”.