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Oceania 2, le location che hanno ispirato il film Disney

Il sequel di Oceania, in uscita il 27 novembre 2024, si preannuncia come un viaggio emozionante attraverso le isole del Pacifico, ma anche una riscoperta delle tradizioni e delle leggende che hanno segnato la cultura polinesiana.

Il regista Jason Hand e il team creativo hanno visitato luoghi iconici come Tahiti, Moorea e Huahine, che hanno ispirato la storia e l’ambientazione del film. Queste isole non solo hanno fornito la cornice perfetta per la trama, ma sono anche custodi di antiche storie che parlano di eroi, dei e dei legami profondi con il mare.

Vediamo quali sono, nella realtà, le location che sul grande schermo sono protagoniste del film d’animazione Oceania 2.

Le location polinesiane in Oceania

Tahiti: il cuore culturale e spirituale della Polinesia

Tahiti, l’isola più grande della Polinesia Francese, ha un ruolo fondamentale nella realizzazione di Oceania 2. Con i suoi paesaggi mozzafiato, le montagne verdi e le acque cristalline, Tahiti rappresenta non solo il paradiso naturale, ma anche un vero e proprio punto di riferimento per la cultura polinesiana.

La capitale, Papeete, è il centro della vita culturale dell’isola, dove la storia orale, la musica tradizionale e le leggende si intrecciano con la vita quotidiana. Matahi Tutavae, curatore del rinnovato museo Te Fare Iamanaha, racconta di come i polinesiani tramandano le loro storie, dalla mitologia degli dèi a quelle dei navigatori, diventando custodi di un patrimonio che la colonizzazione francese e l’influenza cristiana avevano minacciato di cancellare.

In Oceania 2, la protagonista Vaiana, ora leader del suo popolo, si confronta con temi di crescita e di identità, in un contesto che si rifà a queste tradizioni millenarie.

Moorea e Huahine: isole di storia e di tradizioni

Oltre a Tahiti, altre isole della Polinesia hanno giocato un ruolo importante nell’ispirare il film. Moorea, situata a breve distanza dalla capitale Tahiti, è famosa per la sua bellezza naturale, caratterizzata da montagne verdeggianti, lagune turchesi e baie incantevoli. Qui, i creatori del film hanno potuto esplorare da vicino le tradizioni legate alla navigazione e alla costruzione delle piroge, le tradizionali canoe polinesiane, che rappresentano un simbolo di connessione con l’oceano. Steven, un esperto pirogatore di Moorea, ha spiegato l’importanza di questi mezzi di trasporto non solo come strumenti di viaggio, ma come veri e propri emblemi culturali che raccontano storie di esplorazione e avventura.

Moorea

Fonte: iStock

Una delle splendide spiagge di Moorea, in Polinesia

Anche l’isola di Huahine ha avuto un’influenza significativa sulla realizzazione del film, soprattutto per quanto riguarda i marae, i luoghi sacri della cultura polinesiana. A Taputapuatea, un marae situato a Raiatea, le tradizioni e le leggende sono ancora vive, e il legame con il passato è essenziale per comprendere il futuro. Infatti, come sottolinea Naiki Lutz, esperta culturale polinesiana, solo guardando al nostro passato e alle nostre radici possiamo costruire un futuro più solido, un messaggio che si riflette anche nel tema centrale di Oceania 2, dove Vaiana guida il suo popolo verso un futuro di speranza, ma sempre radicato nelle tradizioni.

In questi luoghi, la Polinesia non è solo un insieme di isole isolate, ma un mondo interconnesso, dove l’oceano non è visto come un semplice corpo d’acqua, ma come un’entità viva, fatta di correnti che portano con sé nomi e storie. Il film, come ha dichiarato il regista, vuole esplorare la connessione tra le isole e raccontare come, in tempi passati, i navigatori si incontrassero in luoghi come l’immaginaria isola di Motufetu per scambiare esperienze e conoscenze.

Un racconto visivo e culturale

Se il primo Oceania aveva già stupito il pubblico con la sua straordinaria rappresentazione dell’acqua e delle sue tempeste, Oceania 2 promette di portare la tecnologia animata a un nuovo livello, con sequenze spettacolari che vedono la protagonista affrontare una tempesta epica. Le isole del Pacifico, con la loro storia e il loro spirito, sono lo sfondo perfetto per questa avventura che non solo celebra la cultura polinesiana, ma invita anche a riflettere sull’importanza di conoscere e rispettare il nostro passato per orientare il futuro.

Il ritorno alle isole che hanno ispirato la storia di Oceania è un omaggio alla bellezza e alla profondità culturale della Polinesia, un modo per trasmettere alle nuove generazioni il valore di una tradizione che, seppur minacciata nel corso dei secoli, continua a vivere e ad arricchire la vita dei suoi abitanti. Con il sequel, Disney non solo intrattiene, ma educa e celebra una cultura che ha molto da offrire al mondo.

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Dostoevskij, i luoghi dove hanno girato la serie Tv SKY

La serie Dostoevskij, creata dai fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo, non è solo un thriller noir avvincente, ma anche un’opera profondamente legata al territorio in cui è stata girata. Le location scelte per la serie, tra cui Tivoli, Guidonia Montecelio, Tivoli Terme e Ardea, sono diventate protagoniste a pieno titolo, non solo come sfondo ma come veri e propri elementi narrativi.

Questi luoghi, con le loro caratteristiche uniche, contribuiscono a creare l’atmosfera di degrado e solitudine che permea la trama, esprimendo visivamente il tema della fragilità umana. Ecco quali sono le principali location, della periferia romana, in cui è stata girata la serie tv SKY Dostoevskij, in onda dal 27 novembre sulla piattaforma on demand.

I luoghi della periferia romana

Tivoli e i paesaggi desolati

Il comune di Tivoli, a pochi chilometri da Roma, è uno dei luoghi principali in cui è stata girata Dostoevskij. La città è famosa per le sue ville storiche, come Villa d’Este e Villa Adriana, ma il Tivoli periferico scelto dai registi per il set è ben lontano dall’immagine classica di eleganza e bellezza. Qui, tra case abbandonate, strade desolate e vegetazione incolta, i D’Innocenzo trovano il contesto perfetto per raccontare una storia di solitudine e disgregazione.

Le zone periferiche di Tivoli, meno conosciute e più trascurate, sono state selezionate per il loro aspetto decadente e desolato. Le abitazioni in rovina, i cieli grigi e minacciosi e i paesaggi periferici sono ricorrenti in tutta la serie, contribuendo a dare un forte senso di non-luogo. Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, dove la vita quotidiana è ridotta a una lotta per la sopravvivenza, e dove la miseria esistenziale dei protagonisti viene messa in evidenza.

Il contrasto tra questi luoghi esterni e gli spazi chiusi, soprattutto le abitazioni in cui i personaggi si rifugiano, diventa un punto fondamentale per la narrazione. La casa di Enzo Vitello (interpretato da Filippo Timi), per esempio, è un luogo di decadenza e abbandono, che riflette la sua fragilità interiore. La casa di Vitello è descritta come sporca, trascurata e opprimente, simbolo della sua solitudine e della sua sofferenza psicologica. Questo ambiente diventa un elemento narrativo che esplora la debolezza maschile e il conflitto interiore del protagonista.

Tivoli

Fonte: iStock

Uno sguardo sulla città di Tivoli

Guidonia Montecelio e Ardea: luoghi di confine

Un altro punto cruciale delle riprese è stato Guidonia Montecelio, un comune della periferia est di Roma, che con i suoi quartieri di edilizia popolare e la presenza di grandi spazi industriali, offre un paesaggio desolato e spoglio, perfetto per accentuare il senso di abbandono e solitudine che caratterizza la serie. I registi hanno scelto questi luoghi per la loro inquietante bellezza, luoghi in cui la vita sembra essere spezzata e dove ogni angolo racconta una storia di degrado e marginalità.

Anche Ardea, un comune che si affaccia sul mare, è stato scelto per le sue caratteristiche uniche: ampie distese di terra coltivata, spiagge desolate e case isolate che sembrano essere state abbandonate dalla civiltà. L’atmosfera che si respira ad Ardea è quella di un luogo fuori dal tempo, che sembra appartenere più a un altro continente che alla realtà italiana. Le case isolate e l’ambiente naturale di Ardea contribuiscono a creare una sensazione di isolamento e opacità che rispecchia lo stato d’animo dei personaggi.

Guidonia Montecelio

Fonte: iStock

Veduta aerea del comune di Guidonia Montecelio

La potenza evocativa dei non-luoghi

Un tema centrale della serie è proprio quello dei non-luoghi, un concetto che si riferisce a spazi che non appartengono veramente a nessuno, che non hanno un’identità e che sono, in un certo senso, invisibili. La scelta di ambientazioni come strade desolate, case fatiscenti e paesaggi vuoti ha proprio lo scopo di enfatizzare la natura di questi non-luoghi. Ogni scena, che si svolga all’interno di una casa abbandonata o in un campo desolato, sembra parlare direttamente al pubblico del vuoto esistenziale che caratterizza la vita dei personaggi.

In questa atmosfera di degrado urbano e naturale, il personaggio di Enzo Vitello si muove come un uomo intrappolato in un mondo che non ha più un senso. La sua ricerca del serial killer, il cui nome (Dostoevskij) evoca la riflessione sul male e sulla sofferenza, diventa quindi una sorta di viaggio alla ricerca della verità interiore, che si riflette nei luoghi che lo circondano.

Dostoevskij non sarebbe la stessa serie senza la forza evocativa dei luoghi scelti per girarla. Tivoli, Guidonia, Ardea e le altre località del Lazio non sono solo sfondi per la storia, ma contribuiscono in modo determinante a creare l’atmosfera cupa, inquietante e dolorosa che pervade la serie. I luoghi reali diventano così luoghi simbolici, specchio dei tormenti interiori dei protagonisti e delle sfumature oscure di una storia che indaga il lato più oscuro della psiche umana.

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Tutte le location di Wicked da scoprire, per partire per un viaggio a Oz

Il musical vincitore del Tony Award Wicked è arrivato finalmente sul grande schermo, due decenni dopo essere diventato un successo strepitoso a Broadway. Al cinema in Italia dal 21 novembre, il film diretto da John M. Chu è la prima parte dell’adattamento cinematografico con Ariana Grande e Cynthia Erivo nei panni delle protagoniste principali, Glinda ed Elphaba. Nel cast anche Jonathan Bauiley di Bridgerton, Michelle Yeoh e Jeff Goldblum. Da considerare come il prequel del classico del 1939 con Judy Garland, Wicked si concentra sull’amicizia di Elphaba e Glinda nata al college traendo spunto anche dai 14 libri per bambini di L. Frank Baum.

Wicked: di cosa parla

Prima di diventare la perfida strega dell’Ovest ne Il Mago di Oz, Elphaba è una ragazza di colore verde con le sue fragilità, i suoi sogni e ideali. Al college incontra Galinda (la futura strega buona Glinda) che diventa sua amica dopo un primo approccio burrascoso per la loro indubbia diversità. Le loro personalità viaggiano su binari opposti, ma piano piano, dopo scontri e contrasti gestiti più o meno pubblicamente, le due costruiscono un legame forte, fino a quando l’incontro ravvicinato con il famoso mago della città di smeraldo, mette il rapporto in discussione. Elphaba lotta contro il regime di Oz, mentre Glinda si fa sedurre dal mago e da Madame Morrible.

Wicked Elphaba

Fonte: Ufficio stampa

Cynthia Erivo è Elphaba in Wicked

Dove è stato girato

Nel 2023 gli Sky Studios Elstree hanno accolto la loro prima produzione, Wicked. A Borehamwood, vicino Londra, questi studi sono stati la location principale delle riprese del film, anche se alcune scene sono state girate all’aria aperta. Un magico set color arcobaleno per ricreare Munchkinland è stato costruito nel piccolo villaggio di Ivinghoe, vicino a Luton, e la troupe ha girato sulla costa meridionale dell’Inghilterra, al Seven Sisters Country Park, dove è stata ripresa una barca a vela decorata di rosa per il film. Le riprese sono iniziate nel dicembre 2022.

Gli Sky Studios Elstree

I produttori hanno occupato più palchi nel complesso degli Sky Studios che si trova appena fuori dall’A1 a Borehamwood, a poche miglia a sud della M25. Si dice che gli studi siano i più sostenibili al mondo. Sapere che c’erano migliaia di pannelli solari sui tetti e altre fonti di energia rinnovabile che aiutavano ad alimentare la produzione era importante. Parlando dell’esperienza delle riprese, il produttore Marc Platt ha detto: “Abbiamo costruito set enormi e incredibilmente dettagliati sui nuovissimi palcoscenici degli Sky Studios Elstree, che hanno fornito l’ambiente perfetto per le riprese, con il vantaggio di essere nelle immediate vicinanze di Londra”.

Non vediamo l’ora che il mondo veda i film di Wicked e la magia creata agli Sky Studios ElstreeNoel Tovey, MD presso Sky Studios Elstree, ha affermato all’inizio di quest’anno: “È stato un vero privilegio dare il benvenuto a Wicked come prima produzione cinematografica e la più grande produzione girata nell’ultimo decennio. Avere sia la prima che la seconda parte girate contemporaneamente in loco dimostra la capacità degli studi di ospitare grandi film su larga scala e non vedo l’ora di vedere il progetto finito“.

Oltre a Wicked e al terzo film di Paddington, Paddington in Perù, il prossimo blockbuster Jurassic Jurassic World Rebirth con Jonathan Bailey, e il nuovo sequel di Bridget Jones, sono altri film girati presso gli Sky Studios Elstree.

Il villaggio di Ivinghoe

Location Wicked

Fonte: Ufficio stampa

Le location di Wicked

Gli enormi set all’aperto per Wicked sono stati costruiti, come a Ivinghoe nel Buckinghamshire, vicino a Leighton Buzzard. Una fattoria nella campagna del Bucks è stata trasformata in un villaggio di mastichini con una strada di mattoni gialli, come si vede dalle riprese aeree scattate durante la costruzione dei set. Il set della Shiz University è stato possibile grazie a gru, impalcature e centinaia di lavoratori a disposizione per trasformare il villaggio nella terra di Oz.

I campi di fiori a Norfolk

L’anno scorso un campo di tulipani è stato piantato nel Norfolk occidentale come una delle location delle riprese di Wicked, con oltre 20 acri di fiori rosa, rossi e bianchi, ed è presente nel trailer. Secondo l’Eastern Daily Press, le troupe sono state avvistate nella zona di Terrington St Clement.

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Le location dove è stata girata la fiction Tv Libera

Sono durate più di tre mesi le riprese della fiction Tv Libera, diretta da Gianluca Mazzella, in onda da martedì 19 novembre 2024 su RAI 1. La protagonista, interpretata dall’attrice Lunetta Savino, veste i panni di una giudice integerrima che, per risolvere una dolorosa vicenda familiare, si unisce a un criminale da strapazzo e compiere un’indagine segreta e rocambolesca.

La vita di Libera Orlando è segnata da un tragico evento: la perdita della figlia Bianca, avvenuta in circostanze misteriose quindici anni prima. Quando individua l’uomo che ritiene responsabile di quella scomparsa, Libera decide di intraprendere un’indagine indipendente ai limiti della legalità

Da Rai Fiction, con il contributo di Friuli-Venezia Giulia Film Commission-PromoTurismoFVG, Libera è ambientata principalmente a Trieste, una delle mete più trendy dell’anno prossimo, ma non solo. Nell’arco narrativo composto da otto episodi, il Capoluogo friulano viene mostrato in tutta la sua bellezza.

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Fonte: Ufficio stampa

Lunetta Savino, protagonista della fiction RAI “Libera”

Trieste al centro delle vicende di Libera

La città di Trieste, bellissima e piena di misteri, fa da sfondo alle vicende della giudice Libera, considerata, nel suo ambiente, una professionista integerrima. La protagonista della storia che si unisce a un criminale per compiere un’indagine segreta, porta avanti una doppia vita per non insospettire colleghi, parenti e l’adorata nipote. La storia, infatti, è interpretata da un cast d’eccezione che coinvolge anche Matteo Martari che interpreta il pregiudicato Pietro e Gioele Dix, che veste i panni di Ettore Rizzo, un ironico e affascinante magistrato.

Una delle location principali è il Tribunale di Trieste, è qui che sono incentrate tutte le scene clou della fiction. Questo è un edificio meraviglioso, molto affascinante, con un’architettura molto cine genica. Oltre al tribunale, ci sono molti altri luoghi bellissimi, dalla vicina via del Coroneo a piazza Unità e le Rive di Trieste, edificate tra il XVIII e il XIX secolo con i maestosi palazzi che vi si affacciano, fino a palazzo Carciotti. Immancabile nelle inquadrature è il lungomare di Barcola, un classico per i runner triestini. Questa striscia di asfalto completamente pianeggiante corre tra il mare e la strada per 4 chilometri, dal Giardino Skabar fino al bellissimo Castello di Miramare.

Piazza Unità d'Italia Trieste

Fonte: iStock

Scorcio di piazza Unità d’Italia a Trieste

Tra le zone meno note della città c’è Rozzol Melara, un quartiere modernissimo di Trieste progettato da gruppo di professionisti triestini selezionato dall’Ordine degli Architetti e degli Ingegneri. Nell’intento progettuale l’idea era quella di creare una sorta di villaggio indipendente fornito di tutti i bisogni primari (negozi, scuole, ecc.). Le chiavi dei primi appartamenti furono consegnate tra il 1979 e il 1981 soprattutto a coppie giovani.

Un altro quartiere poco noto di Trieste dove sono state girate delle scene sull’altopiano del Carso è l’Opicina, a pochissimi chilometri dalla frontiera con la Slovenia. Un tempo era raggiungibile da un tram che ora è in disuso, ma merita una tappa in quanto è uno dei punti che garantiscono la migliore vista panoramica di Trieste, il cosiddetto obelisco, eretto nel 1839 in onore dell’imperatore Francesco I.

Le altre location di Libera

Tra le altre location, la fiction spazia tra Muggia, Monfalcone, Portopiccolo Sistiana e Duino. La cittadina marinara di Muggia è il Comune più a Sud del Friuli-Venezia Giulia ed è, assieme a San Dorligo della Valle, l’unico dell’Istria a essere rimasto italiano. Muggia è nota per la sua storia antica e per le sue tradizioni culturali. La città è ricca di chiese e palazzi storici.

Sulla strada che collega Trieste con Monfalcone, sul ciglio della panoramica riviera a falesie, c’è Duino, dove sono state girate alcune scene. Il suo sviluppo e la sua storia sono legati indissolubilmente a quelli dei suoi due castelli, il castello vecchio e il castello nuovo. Dimora privata dei Principi della Torre e Tasso (von Thurn und Taxis), il Castello di Duino ospitò reali e poeti e oggi è aperto al pubblico e si può visitare da marzo a fine ottobre, nei fine settimana e nei giorni festivi durante il resto dell’anno.

Uno di luoghi più famosi della costa triestina è Portopiccolo, una località resort che ha una storia molto particolare e che è anche detta la “Portofino della costa adriatica”. Si trova incastonato tra pareti rocciose, che arrivano anche cento metri d’altezza, ed è un piccolo abitato sviluppatosi a ridosso delle falesie seguendo, a mo’ di anfiteatro, il loro profilo naturale. Un villaggio dall’architettura sostenibile, i cui colori degli abitati si confondono con l’ambiente naturale e che abbraccia il porticciolo antistante come a proteggerlo dalle intemperie e dalla furia del mare e dalla bora invernale. In questa piccola enclave hanno girato alcune scene di Libera.

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Fonte: @SiViaggia

Il borgo di Portopiccolo

Infine, la produzione si è spinta fino a Monfalcone, famosa per i cantieri navali e per il suo porto. Questa città, però, non è solo un polo industriale. La città, pochi lo sanno, rivela anche inediti volti storici, come la Rocca, di origini medievali, simbolo della città. Al suo interno c’è il Museo paleontologico, con reperti che illustrano la storia geologica a partire da 500 milioni di anni fa. Se guardando la fition in Tv vi siete incuriositi, questo è sicuramnete un luogo da visitare.

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Dove è stata girata la fiction Tv Il Patriarca con Claudio Amendola

Da venerdì 15 novembre, su Canale 5, va in onda la seconda stagione di “Il Patriarca”, la serie tv che vede Claudio Amendola nel ruolo di Nemo Bandera, un imprenditore coinvolto in un potente traffico di narcotici nella città di Levante.

La trama si sviluppa attraverso sei puntate in cui Bandera affronta il dolore della perdita del figlio Carlo, facendo affidamento sulla sua famiglia.

La serie è stata girata in diverse affascinanti location in Lazio e Puglia, che fanno da sfondo alle intense vicende familiari e criminali del protagonista. Scopriamo dove sono state ambientate le riprese della fiction tv Il Patriarca.

Le riprese in Puglia: Bari, Trani e la Murgia

La troupe di “Il Patriarca 2” ha girato una parte significativa della seconda stagione in Puglia, tra marzo e aprile 2024. Bari è una delle principali location della serie: le affascinanti stradine di Bari Vecchia, il lungomare della città e il Museo Teatro Margherita sono diventate lo sfondo per alcune delle scene più importanti. Il fortino di Sant’Antonio e altre zone storiche della città hanno aggiunto un tocco di mistero e fascino alla trama.

Conversano, Fasano, Monopoli e Trani sono altre città pugliesi protagoniste della serie. A Trani, per esempio, le riprese si sono svolte all’interno del carcere maschile, un luogo che conferisce un’atmosfera intensa e drammatica agli episodi. La città di Levante, ambientata nel comune di Monopoli, rappresenta un’altra delle location chiave. La serie ha utilizzato il paesaggio rurale e le architetture storiche di questa zona, come la contrada dell’Impalata, famosa per la Chiesa di Maria Addolorata, uno dei luoghi più suggestivi della zona.

Tra le location pugliesi di rilievo, Monopoli ha un ruolo centrale. La città offre un paesaggio mozzafiato, ideale per ambientare le scene di “Il Patriarca 2”. In particolare, il porto di Monopoli è stato utilizzato per alcune riprese che mettono in risalto la vitalità del luogo, che si fonde perfettamente con la tensione della trama.

Un altro punto panoramico scelto per le riprese è il Cristo della Panoramica, un antico crocifisso che domina l’area circostante. Questo luogo, che affaccia sulla Murgia e sull’altopiano della Murgia, è uno dei punti di sosta per i sentieri di trekking che attraversano la puglia calcarea e le caratteristiche olivete. La sua posizione suggestiva offre una vista spettacolare, che è stata catturata in alcune delle scene più evocative della serie.

Le location nel Lazio: Roma e Fiumicino

Non mancano anche le riprese nel Lazio, con Roma e la sua provincia che fanno da sfondo ad alcune scene cruciali. Come nella prima stagione, Roma è una delle protagoniste indiscusse della serie, con i suoi angoli storici e moderni che creano il perfetto contrasto con le vicende drammatiche dei protagonisti.

In particolare, la troupe ha girato a Fiumicino, nelle zone di piazzale Molinari, Porto Canale e il molo sud. Queste location sul mare sono perfette per le scene ambientate nei luoghi legati al traffico di narcotici e alla criminalità.

Fiumicino, porto

Fonte: iStock

Il porto di Fiumicino all’alba

La serie ha anche scelto di girare in alcune aree della frazione di Fregene, come i stabilimenti balneari del Lungomare di Ponente, che danno un tocco di realismo alle scene che coinvolgono la criminalità costiera.

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L’amica geniale 4, le location della fiction Tv

Cala il sipario su ‘L’amica geniale” con l’arrivo, sulla Rai dall’11 novembre, della quarta stagione che va a sancire l’ultimo capitolo della serie televisiva italo-statunitense creata dal regista Saverio Costanzo e basata sull’omonima serie di romanzi di Elena Ferrante.

Storia della bambina perduta” si apre nella Napoli degli anni ’70 e racconta la vita adulta di Lila (interpretata da Irene Maiorino) ed Elena “Lenù” (Alba Rohrwacher), ormai donne con percorsi di vita divergenti. Dopo anni di distanza e di scelte che le hanno allontanate, le due amiche si ritrovano ancora una volta nel capoluogo partenopeo, sullo sfondo di un periodo storico tumultuoso che culmina nel terremoto del 1980. Entrambe hanno combattuto per emanciparsi dal quartiere di origine, un luogo che rappresenta per loro un vincolo doloroso, fatto di violenza, convenzioni e legami tossici che le imprigionano.

Elena, abbandonata Napoli per seguire una carriera come scrittrice di successo, ha cercato di voltare pagina, costruendo una nuova vita lontano dalla città natale. Sposata e poi separata, madre di due figlie, ritorna però sospinta dal richiamo di un vecchio amore che riemerge dal passato e che getta nuova luce sul suo presente. All’opposto, Lila è rimasta ancorata a Napoli, impegnata in complesse dinamiche familiari e camorristiche, ma anche in una carriera imprenditoriale che la vede affermarsi nel settore informatico. Sempre leader silenziosa ma influente del rione, Lila affronta con costanza sfide che la mettono in conflitto con i potenti fratelli Solara, interpretati da Edoardo Pesce e Lino Musella.

Nonostante i percorsi di vita differenti, il legame tra Lila e Lenù continua a essere un’ancora in un mondo che cambia a grande velocità. La loro amicizia, densa di rivalità e complicità, evolve e si adatta alle nuove sfide personali e sociali. La storia privata delle due protagoniste si intreccia con quella dell’Italia e del mondo, dove gli eventi storici diventano co-protagonisti e influenzano le scelte e le vite dei personaggi.

Inoltre, la quarta stagione porta una novità significativa: Alba Rohrwacher, fino a ora voce narrante della serie, entra direttamente in scena nei panni di Lenù, sostituendo Margherita Mazzucco. Irene Maiorino diventa la nuova Lila, raccogliendo il testimone da Gaia Girace. Fabrizio Gifuni interpreta Nino Sarratore, personaggio che aveva in precedenza il volto del giovane Francesco Serpico.

Dove è stato girato L’Amica Geniale 4

Anche nella quarta stagione de L’Amica Geniale, Napoli mantiene il ruolo di protagonista indiscussa, l’epicentro emotivo e geografico della storia di Lila e Lenù. La serie, ambientata negli anni ’80, trasforma il rione Luzzatti, illuminandolo di nuovi colori vivaci che richiamano il cambiamento e il fervore del periodo e riflettono il passaggio delle ragazze alla maturità e il volto in trasformazione di Napoli stessa.

Le riprese immortalano alcuni degli scorci più iconici della città partenopea, come la panoramica via Petrarca e il lungomare Caracciolo, dove il mare e la luce conferiscono alla narrazione una bellezza sospesa. Ma le telecamere si sono spostate anche in altre regioni italiane, portando nella serie location affascinanti e variegate che offrono uno sguardo su un’Italia mutevole e ricca di storia.

Nel corso della quarta stagione, lo spettatore viene accompagnato in un viaggio tra luoghi storici e nuove ambientazioni, elementi che donano alla trama profondità visiva e culturale ed esaltano il contrasto tra il mondo interiore dei personaggi e il contesto sociale in cui si muovono.

Piazza del Plebiscito

Piazza del Plebiscito

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La splendida Piazza del Plebiscito

La quarta stagione de L’Amica Geniale riporta in scena una delle location più simboliche della serie: Piazza del Plebiscito, luogo iconico della Napoli storica che aveva già incantato gli spettatori nella prima stagione, quando Lila e Lenù, ancora adolescenti, scoprono per la prima volta il cuore elegante della città. In una suggestiva scena notturna, le due amiche, insieme a Rino e Pasquale, arrivano dalla periferia popolare del rione Luzzatti di Poggioreale per esplorare il “salotto buono” di Napoli.

La piazza, dal fascino intramontabile, diventa lo sfondo di un confronto tra mondi distanti. Provenienti da un contesto modesto, Lila e Lenù si immergono nell’atmosfera chic e raffinata del centro, osservando con stupore e ammirazione ciò che appare irraggiungibile, una finestra su una Napoli sconosciuta, che affascina e intimorisce, e che segna un momento di scoperta e di crescita che resterà indelebile nelle loro vite.

La via di Posillipo

Posillipo, Napoli

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Spettacolare veduta del Golfo di Napoli da Posillipo

Lenù, ormai affermata scrittrice, va ad abitare in un elegante appartamento con Nino Sarratore. Nella serie, la nuova residenza si trova in via Petrarca, a Posillipo, mentre nei romanzi la dimora è situata in via Tasso, una strada panoramica che collega il Vomero a Corso Vittorio Emanuele, storicamente considerata uno dei “salotti buoni” di Napoli.

La decisione di ambientare le riprese in via Petrarca è legata a esigenze pratiche e scenografiche. Via Tasso, con la sua conformazione stretta e il traffico intenso, avrebbe complicato le riprese, mentre via Petrarca non solo ha offerto spazi più ampi per la troupe, ma regala anche una vista spettacolare sul Golfo di Napoli. Si è trattato di una scelta che arricchisce l’ambientazione, sottolineando la nuova dimensione di prestigio e bellezza che caratterizza la vita di Lenù, ormai immersa in uno scenario che rispecchia il suo successo e le sue aspirazioni.

Il ritorno di Firenze

Piazza Santa Croce

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Splendida veduta di Piazza Santa Croce

Firenze gioca un ruolo fondamentale nella serie L’Amica Geniale, segnando una fase decisiva nella vita di Lenù. Nella terza stagione, Elena vi si trasferisce per completare gli studi universitari e avviare la sua carriera di scrittrice, allontanandosi definitivamente dal rione napoletano in cui è cresciuta. Le riprese in luoghi simbolo come Piazza della Signoria e Piazza Santa Croce catturano l’atmosfera vibrante degli anni ’70, immergendo lo spettatore in un contesto culturale che riflette il cambiamento e l’evoluzione della protagonista.

Anche nella quarta stagione, Firenze continua a rappresentare un punto di riferimento per Lenù. Ormai consolidata nel suo percorso professionale, vive ancora nel capoluogo fiorentino prima di decidere di tornare a Napoli. La produzione ha scelto di mantenere la coerenza visiva e narrativa, riportando sullo schermo quei luoghi che hanno accompagnato la sua trasformazione.

Tappa anche a Torino

Po a Torino

Fonte: iStock

Spettacolare veduta area del Po a Torino

Nella quarta stagione de L’Amica Geniale, Torino è essenziale per raccontare la vita adulta di Elena Greco, ora interpretata da Alba Rohrwacher: con i suoi eleganti quartieri borghesi, rappresenta il contesto in cui la protagonista entra a far parte del mondo colto e raffinato dell’Italia anni ’80. Le riprese hanno animato luoghi chiave come un palazzo in Corso Vittorio Emanuele II al civico 78, dove la produzione ha curato ogni dettaglio per ricreare l’atmosfera dell’epoca: costumi vintage, auto d’epoca parcheggiate nel cortile e arredamenti ricercati restituiscono la storicità e il fascino di una Torino d’altri tempi.

Oltre all’appartamento in corso Vittorio Emanuele II, altri angoli sono stati protagonisti, come Via Po, Via Sabaudia e la zona di Santa Rita, ambienti che riflettono l’inserimento di Elena in una realtà colta e sofisticata, dove la sua crescita personale e professionale continua a evolversi.

Le location delle prime stagioni de L’Amica Geniale

Fin dalla prima stagione, L’Amica Geniale ha fatto delle ambientazioni un elemento chiave per trasportare gli spettatori nella realtà delle sue protagoniste. A Caserta è stato fedelmente ricostruito il rione Luzzatti, luogo di nascita di Lila e Lenù, che con le sue strade e palazzi popolari riporta lo spettatore alla Napoli degli anni ’50. Nella seconda stagione, le riprese si spostano sull’isola di Ischia, e in particolare a Forio, dove le ragazze trascorrono un’estate che segna in profondità le loro vite.

La terza stagione amplia ulteriormente il ventaglio di location. Oltre a Napoli e Caserta, si aggiungono Firenze, dove sono state girate scene suggestive in Piazza della Signoria e Piazza Santa Croce, e Torino, che rappresenta il nuovo ambiente universitario di Elena, simbolo della sua emancipazione culturale e sociale. Una tale varietà di luoghi dona alla serie un’ampia ricchezza visiva e mantiene la fedeltà ai romanzi.

Ischia, in particolare, viene rappresentata in tutta la sua autentica bellezza. Ischia Ponte, con le viuzze storiche e il maestoso Castello Aragonese, offre uno sfondo perfetto per l’arrivo di Elena e dà vita a un impatto visivo che cattura con immediatezza l’essenza dell’isola. La spiaggia dei Maronti, dall’ampia distesa sabbiosa e lambita dal mare cristallino, diventa la cornice delle giornate spensierate di Elena e Lila ed evoca una sensazione di libertà e giovinezza.

A Forio, Villa Leone si trasforma nella casa delle vacanze, donando una vista mozzafiato sul borgo di Sant’Angelo, mentre il mercato del pesce di Ischia Ponte mostra la quotidianità isolana, tra i colori e i profumi che raccontano la vita dei pescatori e degli abitanti.

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Roma incontra Beautiful: i volti della soap nei luoghi simbolo

Appuntamento speciale, da sabato 9 novembre alle ore 13.40 su Canale 5, per i numerosi appassionati di “Beautiful”, negli anni destinataria di numerosi premi internazionali e detentrice anche del record di “soap opera più popolare del mondo in onda” (secondo Il Guinness dei Primati) con ben 35 milioni di telespettatori giornalieri in oltre 100 paesi.

Infatti, i protagonisti della soap più popolare al mondo sbarcano (o meglio, tornano) in Italia, per la prima volta in 36 anni a Roma.

Dopo il lago di Como nel 1997, Venezia nel 1999, Portofino nel 2002, e la Puglia nel 2012, a distanza di oltre dieci anni, Beautiful sceglie ancora una volta il Belpaese per ambientare le proprie avvincenti storie e tagliare, in grande stile, il traguardo delle 9000 puntate.

Le appassionati vicende di Beautiful a Roma

Ridge (Thorsten Kaye), Brooke (Katherine Kelly Lang), Steffy (Jacqueline MacInnes Wood), Carter (Lawrence Saint-Victor), Hope (Annika Noel), Liam (Scott Clifton) e Thomas (Mathiew Atkinson) arrivano a Roma per la sfilata della linea Hope for the Future a Piazza Navona, ma in Beautiful l’imprevisto è sempre dietro l’angolo e non mancheranno colpi di scena e incontri inaspettati.

Sullo sfondo delle appassionanti storie della famiglia Forrester, alcuni tra i luoghi più iconici della Capitale della “grande Bellezza”: Piazza Navona appunto, e poi il Pantheon, il Colosseo, Piazza di Spagna, la Fontana di Trevi, il Giardino degli Aranci e, in esclusiva, il cannone del Gianicolo.

Si tratta, indubbiamente, di mete che non possono lasciare indifferenti: Piazza Navona è una delle piazze monumentale più celebri della Città Eterna, magnetico capolavoro barocco che si fregia di inconfondibili e pregevoli opere del Bernini e del Borromini. Suoi fiori all’occhiello sono le tre Fontane (la Fontana de’ Calderari, o Fontana del Nettuno, la Fontana del Moro e la Fontana del Nettuno) nonché la Chiesa di Sant’Agnese in Agone, un vero e proprio tesoro barocco.

A sua volta, il Pantheon, conquista a prima vista: fondato nel 27 a.C da Marco Vipsanio Agrippa, rappresenta da oltre 2000 anni l’essenza della gloria di Roma ed è custode di una caratteristica unica, ovvero l’oculus, apertura circolare che consente ai raggi del sole di filtrare al suo interno per un effetto mozzafiato.

Impossibile non fare tappa, durante una vacanza romana, al cospetto del Colosseo, una delle Sette Meraviglie del Mondo e simbolo indiscusso della città nel mondo, e della Fontana di Trevi, in stile tardo barocco, la più amata tra le oltre 2000 fontane che impreziosiscono le piazze e le vie.

Non può poi, ovviamente, mancare una passeggiata in Piazza di Spagna, scrigno di edifici storici e famosa per la Barcaccia e la Scalinata di Trinità dei Monti, e al Giardino degli Aranci, sulla parte più alta del colle Aventino, punto panoramico privilegiato per lasciarsi sorprendere dallo skyline di Roma, con il Cupolone e i tetti di Trastevere.

Ospiti d’eccellenza per i sei episodi romani

Nel corso dei sei episodi “romani”, realizzati nel maggio 2023, ad affiancare sul set le star americane ci sono anche alcune guest italiane che hanno amichevolmente preso parte alla narrazione della nota soap: Jasmine CarrisiGinevra Lamborghini e Ilaria Stagni, storica doppiatrice di Steffy Forrester.

Inoltre, sarà presente con un cameo d’eccezione il tenore italiano più amato nel mondo: Andrea Bocelli. Nella scena che lo vede protagonista, Bocelli è seduto al pianoforte – affiancato dalla moglie Veronica Berti e l’ultimogenita undicenne, Virginia – e canta per Brooke e Ridge (alias Katherine Kelly Lang e Thorsten Kaye) il suo celebre brano “A te”.

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The Day of the Jackal, le location della serie Tv SKY

Dall’8 novembre è disponibile in esclusiva su Sky e NowTv la nuova serie Tv action thriller The Day of The Jackal, suddivisa in dieci episodi e ispirata all’omonimo romanzo del 1971 di Frederick Forsyth. La famigerata spia che nel film del 1973, Il Giorno dello Sciacallo, aveva il volto di Edward Fox, questa volta è interpretata dal raffinato Eddie Redmayne che divide la scena con Lashana Lynch e Ursula Corbero. La serie offre allo spettatore una rivisitazione contemporanea dell’avventura iconica di un uomo dai mille volti, altamente qualificato nel suo lavoro, noto come Sciacallo.

Nel cast di The Day of the Jackal ci sono anche Charles Dance, Richard Donner, Lia Williams, Eleanor Matsuura, Nick Blood e tanti altri. Una produzione importante che, come i film di James Bond e altre storie di spionaggio, è ambientata in diversi paesi mettendo in scena una caccia all’uomo ricca di adrenalina e intrigo. Pertanto le riprese sono state realizzate in diversi luoghi in Europa, come hanno raccontato gli stessi protagonisti.

The Day of The Jackal: di cosa parla

Lo Sciacallo è un assassino solitario e sfuggente che sa bene quello che fa. Si guadagna da vivere uccidendo su commissione e, mentre è impegnato in una nuova missione, è costretto ad affrontare un avversario sospetto che risponde al nome di Bianca. Quest’ultima è un agente dell’MI6 forte e determinata che è decisa a stanare il professionista in giro per l’Europa.

Eddie Redmayne The Day of the Jackal

Fonte: Ufficio stampa Sky

Eddie Redmayne in The Day of the Jackal

Dove è stato girata

The Day of the Jackal è stata girata in Ungheria, Croazia, Austria e Regno Unito, un set paneuropeo per una storia paneuropea. Con l’avanzare della serie, lo Sciacallo attraversa luoghi come Monaco, la campagna ungherese, Tallinn e persino un’isola croata con l’agente Bianca alle calcagna, anche se non tutte queste città reali sono state vere location per le riprese.

Come spiega il co-produttore esecutivo Gareth Neame: “Volevamo restare relativamente fedeli al libro originale, ripensandolo come una serie contemporanea in 10 parti, mantenendo l’idea di un assassino inglese e di una situazione del gatto e del topo che prevede un inseguimento in molte località europee. È una storia guidata dalla Gran Bretagna, ma ambientata in tutta Europa, e l’Europa è una specie di parco giochi“. “Siamo in un mondo contemporaneo, questo diventa chiaro abbastanza presto, quindi abbiamo cercato di infondere un senso del passato nella serie, pur essendo un prodotto di grande attualità. Costruire set formidabili e girare in uno stile molto emozionante, è stato bello ma viscerale” ha aggiunto.

L’attore protagonista Eddie Redmayne ha detto che la “portata” delle location delle riprese offre al pubblico “la gloria e l’indulgenza di vedere belle parti del mondo” senza dover lasciare il divano. “L’essere giramondo sembra pienamente realizzato” ha detto, aggiungendo che “quello che ho amato del film originale è che dai nostri salotti abbiamo potuto saltare dall’altra parte del mondo con qualcuno che sembra saltare su un treno o un aereo a suo piacimento. Spero che il pubblico si diverta a fare questo viaggio”.

The Day of the Jackal è “molto ambizioso e pieno di azione” ha spiegato Neame, pertanto ci sono centinaia di location diverse. “Abbiamo girato a Londra, Vienna, Budapest, Zagabria e lungo tutta la costa croata. Abbiamo fatto di tutto per ottenere l’aspetto della serie, dagli stunt all’azione militare, agli effetti visivi e alle protesi. È uno spettacolo molto complesso e impegnativo e non vediamo l’ora che il pubblico sperimenti l’inseguimento”.

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L’ispettore Stucky, quali sono le location della nuova fiction di Rai 2

Il 30 ottobre in prima serata su Rai 2, ecco pronta a debuttare sul piccolo schermo la nuova serie poliziesca tratta dai romanzi di Fulvio Ervas, “L’ispettore Stucky”. Diretta da Valerio Attanasio e composta da sei episodi, la serie include anche Barbora Bobulova, Alessio Praticò e Laura Cravedi nel cast.

Tra i protagonisti della serie Giuseppe Battiston e Barbora Bobulova, che fanno bene la loro parte in un ventaglio di episodi non solo in grado di catturare il pubblico con la loro trama intrigante, ma anche con le atmosfere uniche di Treviso, che fanno da sfondo ideale alle avventure del protagonista.

Girata a partire da marzo 2024, la serie esplora alcuni dei luoghi più suggestivi della città e delle zone circostanti del Veneto, regalando un quadro autentico e misterioso della regione. Ecco quali sono le principali location in cui è stata girata la nuova serie in onda su Rai 2 “L’ispettore Stucky”.

Galleria Manin e il centro storico di Treviso

Il protagonista della nuova fiction di Rai 2 è l’ispettore italo-persiano Giuseppe Stucky, interpretato da Giuseppe Battiston: un investigatore dal temperamento riflessivo, dotato di una curiosità filosofica che lo rende unico nel suo genere.

Al suo fianco troviamo Marina, il medico legale con cui Stucky ha un rapporto complesso, e l’amico oste Secondo, interpretato da Diego Ribon, la cui osteria diventa un rifugio dove l’ispettore riordina i vari indizi e riflette sui casi.

Uno dei set principali della serie girata in Veneto è Galleria Manin, uno degli edifici storici più caratteristici della città. Situata nell’omonima via, questa galleria è un passaggio frequentato e amato dai cittadini, simbolo architettonico di Treviso e perfetta cornice per un poliziesco.

La scelta della Galleria Manin come set non è per nulla casuale: la sua architettura e l’atmosfera particolare conferiscono un fascino unico alle scene, rafforzando l’identità storica della città e il suo ruolo di personaggio secondario nella serie, al pari di un attore vero e proprio.

Tra le altre location del centro storico troviamo anche Piazza dei Signori, cuore pulsante della città, e il Palazzo del Trecento, monumento simbolo di Treviso che si impone maestoso nella piazza. Le riprese qui mettono in risalto la maestosità e l’eleganza dei luoghi, e l’attenzione ai dettagli architettonici permette al pubblico di immergersi completamente nell’atmosfera di Treviso.

Treviso è infatti una città caratterizzata da uno charme autentico e discreto, perfetta per essere percorsa lentamente anche in bicicletta, una città a misura d’uomo. Tutta la sua essenza riesce a essere catturata, in modo raffinato, dalla cinepresa negli episodi de L’Ispettore Stucky.

Luoghi di ritrovo e la trattoria dell’amico

Un altro elemento distintivo della serie girata in Italia è la trattoria frequentata dall’ispettore Stucky, gestita dal personaggio Secondo (interpretato da Diego Ribon). Questa trattoria, ambientata in un locale realmente esistente nel centro di Treviso, offre uno scenario autentico e confortevole in cui Stucky si ritrova spesso per riflettere sui suoi casi. È uno spazio che rappresenta un legame affettivo per l’ispettore, un luogo sicuro e di confronto, inserito in un contesto autentico che riflette il legame della città con la vita quotidiana dei suoi abitanti.

Corsi d'acqua, Treviso

Fonte: iStock

Treviso e i suoi corsi d’acqua alla sera

Altri luoghi di interesse per la serie includono il Lungosile Mattei, una passeggiata panoramica lungo il fiume che attraversa la città. È qui che spesso vediamo Stucky mentre riflette sui suoi casi o cammina immerso nei suoi pensieri, catturando la tranquillità e la bellezza naturale di Treviso. Le riprese lungo il Sile mettono in risalto il rapporto tra la città e i suoi corsi d’acqua, donando una dimensione ulteriormente contemplativa alla storia.

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Ninfa Dormiente: i luoghi della serie Tv

Dopo il successo di Fiori sopra l’inferno del 2003, la commissaria Teresa Battaglia torna a indagare in un nuovo caso intricato e denso di mistero, nel cuore delle montagne friulane della Val Resia.

La seconda stagione della serie Tv, chiamata Ninfa dormiente – I casi di Teresa Battaglia, in tre puntate, andrà in onda su Rai 1 a partire da lunedì 28 ottobre 2024, con il primo episodio disponibile da sabato 26 ottobre su RaiPlay.

La trama di “Ninfa dormiente – I casi di Teresa Battaglia”

Il corpo della giovane poliziotta Marta Trevisan viene trovato senza vita, e tutto sembra indicare un suicidio: un colpo di pistola al cuore. Ma Teresa Battaglia, intuitiva e tenace, avverte qualcosa di inquietante e si convince che sia un omicidio camuffato.

Marta, poco prima di morire, era in cerca della verità su suo padre, accusato di aver ucciso l’amante Hanna, originaria proprio della Val Resia. Nel corso delle indagini, Teresa scopre che Marta possedeva un dipinto perduto nel tempo, la Ninfa Dormiente. Un ritratto enigmatico e conturbante, dipinto con sangue umano, che ritrae una giovane donna dal volto etereo, il cui nome si è perso nella storia.

Ma qual è il legame tra la morte di Marta e il ritratto di questa donna uccisa nel 1945? Quali oscuri segreti ha portato con sé questo quadro, tanto da trasformare la ricerca di verità di Marta in un labirinto mortale? Teresa, immersa in una trama densa di enigmi e ombre del passato, dovrà sciogliere tutti i nodi per arrivare a una verità sepolta da decenni.

Questo è il filo conduttore di Ninfa Dormiente – I casi di Teresa Battaglia, serie Tv tratta dal romanzo omonimo di Ilaria Tuti, che promette di tenere il pubblico con il fiato sospeso, avvolto nel mistero e nella bellezza crudele della montagna.

Dove è stata girata: le location

Laghi di Fusine

Fonte: iStock

Il bellissimo panorama del Lago di Fusine Superiore

Le tre nuove puntate dell’avvincente serie Tv sono state girate tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024, con le riprese degli interni a Roma, mentre, per quanto riguarda le scene in esterno, a fare da sfondo troviamo affascinanti location del Friuli Venezia Giulia.

Ecco di quali si tratta, a partire da Malborghetto-Valbruna: bellissima località di montagna a poca distanza dagli impianti sciistici di Tarvisio, ai piedi delle Alpi Giulie, è la meta perfetta per partire alla volta di escursioni, ciaspolate e trekking. Da vedere il Museo Etnografico, custode di tradizioni, peculiarità ambientali e storia della zona dell’Unione Territoriale Intercomunale del Canale del Ferro – Valcanale.

Cornice per la “Ninfa Dormiente” è anche Tarvisio, tra i poli sciistici più importanti della regione, nell’abbraccio della millenaria Foresta di Tarvisio (24.000 ettari) e meta di pellegrinaggio grazie alla presenza del Santuario di Monte Lussari. Ma non è tutto: se in estate è l’ideale per trekking, passeggiate a cavallo e percorsi in mountain bike, durante l’inverno diventa il paradiso degli sciatori con piste da fondo avvolte in magici boschi e lunghe discese che lasciano senza fiato.

Ancora, in Val Canale, troviamo Camporosso, da cui parte la telecabina che porta ai 1.789 metri del Monte Lussari, e poi Cave del Predil, lungo la valle del Rio del Lago, le cui origini si legano all’attività mineraria iniziata in epoca Romana: a questo proposito, da non perdere è il Museo della Miniera e il Parco Internazionale Geominerario dove sono accessibili parti di gallerie messe in sicurezza.

Ci spostiamo poi a Fusine in Valromana, la frazione di Tarvisio famosa per i due magnifici Laghi di Fusine, il Lago Superiore e il Lago Inferiore, di origine glaciale, tra i maggiori esempi di lago alpino in Europa, e a Valbruna, frazione di Malborghetto-Valbruna, abbracciata dai monti Lussari, da cui raggiungere la Malga Saisera e svariati rifugi con vista incredibile sulle Alpi Giulie.

Infine, la seconda stagione della serie Rai ha visto come location Chiusaforte, il comune delle sorgenti e delle cascate, tra boschi di faggio, anfiteatri rocciosi e testimonianze storiche quali la Fortezza di Col Badin, i musei della Guerra e la Trincea del Ponte delle Lastre, e Udine, dove sono notevoli i punti di interesse. Qualche esempio? Il salotto cittadino di Piazza Matteotti, l’incantevole Piazza della Libertà, Casa Cavazzini, museo di arte moderna e contemporanea, e i Musei del Castello.