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Le location più suggestive di “House of the Dragon”

“House of the Dragon”, il prequel della serie Tv di grande successo “Game of Thrones”, basato sul romanzo fantasy di George R. R. Martin “Fuoco e sangue”, debutterà quest’estate. In contemporanea assoluta con la messa in onda su HBO negli Stati Uniti, la potremo vedere su Sky e Now a partire dal 22 agosto. La nuova serie, che comprende dieci episodi, racconta la storia di Casa Targaryen, quella di Daenerys, “Madre dei Draghi” “Nata dalla Tempesta”, molto prima delle vicende narrate nel “Trono di spade”.

Anche se la maggior parte delle riprese è stata fatta nel Regno Unito (e non in Irlanda come era accaduto per “Game of Thrones”, sono tante le ambientazioni e le location in altri Paesi dove sono state girate le scene che resteranno impresse per sempre nella mente dei fan.

Le location in Cornovaglia

Vi avevamo già anticipato che “House of the Dragon” è stata girata in Cornovaglia. La location esatta è Holywell Bay, a pochi chilometri dalla cittadina di Newquay, nel Nord della Contea. È una grandissima spiaggia di sabbia dorata con dune alte anche una ventina di metri. Quando c’è bassa marea, la spiaggia diventa molto ampia, circa un chilometro e mezzo, ma quando la marea sale e le correnti atlantiche si fanno più forti diventa il paradiso dei surfisti.

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Kynance Cove, nella Penisola di Lizard in Cornovaglia

Ma in Cornovaglia sono state ambientate altre sequenze, in particolare nella punta più meridionale, in un posto chiamato Kynance Cove, una baia nella Penisola di Lizard. La BBC ha descritto questo luogo come “uno dei più begli angoli di costa del Sud Ovest”. Infatti, questa parte di costa presenta delle formazioni a serpentino, la cui variante locale prende il nome di “lizardite”. Le rocce di serpentino verde e rosso, lise dal mare nel corso di migliaia di anni, sono caratteristiche di tutta questa penisola.

E poi c’è un luogo che è la versione inglese del celebre Mont Saint-Michel che si trova in Normandia: St Michael’s Mount. Entrambe le isole sono dedicate all’arcangelo Michele, apparso qui, secondo la leggenda, a un gruppo di Benedettini che proveniva proprio da Mont Saint-Michel. Collegato alla città di Marazion da un traghetto, l’isolotto può essere raggiunto anche a piedi durante la bassa marea.

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L’isola di St Michael’s Mount in Cornovaglia

La location in Spagna

La “città monumentale” di Cáceres, nell’Estremadura, nella Spagna centro-occidentale, patrimonio Unesco, è stata una location della settima stagione di “Game of Thrones” e torna anche in “House of the Dragon”. È stata scelta per il labirinto di strade e vicoli che la caratterizzano e che ben si sposano con l’immagine di Approdo del re, la Capitale dei Sette Regni nonché la maggiore città di Westeros, nella quale si trova la Fortezza Rossa – che in realtà è il “castillo” – all’interno della quale si trova il Trono di spade, 200 anni prima degli eventi raccontati in “Game of Thrones”. Per gli edifici in tutti gli stili, romanico, arabo, gotico e rinascimentale, era la location che meglio rappresentava la città più importante dei Sette Regni.

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Le mura di Cáceres, nell’Estremadura, in Spagna

Le location in Portogallo

Ci sono anche luoghi del Portogallo dove è stato girato “House of the Dragon” e si trovano nel distretto di Castelo Branco: nel Castello di Monsanto, infatti, sembra proprio di stare a Westeros. Le rovine di questa rocca medievale, che fa parte di un bellissimo borgo fortezza su un’altura a 600 metri, regalano una vista impagabile del villaggio fatto di strade acciottolate, giardini lussureggianti e fontane zampillanti.

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Il Castelo Branco o Castello di Monsanto in Portogallo

Le location in Croazia

La Croazia ha fatto da sfondo anche ad alcune scene di “Game of Thrones” e lo fa anche nel prequel. Il Forte di San Lorenzo, nella parte occidentale della città vecchia di Dubrovnik, è Approdo del re. E lo vedremo ancora. Ma vedremo anche scorci di Sebenico, che nella serie è Braavos, la più grande e potente delle nove città libere, con la sua Cattedrale di San Giacomo, patrimonio Unesco.

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La Cattedrale di San Giacomo a Sebenico, in Croazia

Le location in Marocco

Infine, per girare alcune scene la produzione si è spostata in Marocco, una location perfetta per un fantasy. Il villaggio fortificato di Ait-Ben-Haddou, sito Unesco, con l’antica strada carovaniera che collegava il deserto del Sahara con Marrakech, è Yunkai, la città gialla, nel Trono. Erette nel XVIII secolo, le sue costruzioni rossastre del color del deserto danno l’impressione di una città lunare abbandonata. Invece, la famosa Essaouira nella serie (anche in “House of the Dragon”) è Astapor, una colonia di origine ghiscariana sopravvissuta alla distruzione dell’Antica Ghis per mano di Valyria, casa dei guerrieri d’élite Immacolati.

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La città di Ait-Ben-Haddou, sito Unesco del Marocco

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“Bridgeton 2”, le vere location della serie Tv

La seconda stagione di “Bridgerton”, tratta dal romanzo della scrittrice americana Julia Quinn “Il visconte che mi amava”, racconta la romantica storia di Lord Anthony Bridgerton (interpretato dall’attore Jonathan Bailey), il maggiore dei fratelli e delle sorelle Bridgerton, e la sua ricerca dell’amore e di una moglie a lui adeguata. E, forse, la risposta arriva da una terra molto lontana: l’India.

La costume drama, un genere oggi molto amato, visto il grande successo di altre serie come “Downton Abbey” e “The Gilded Age“, romantica, ma anche scandalosa e arguta, è stata girata in buona parte negli studi cinematografici alle porte di Londra, dove sono stati ricreati molti degli interni delle sontuose dimore dell’epoca.

Tuttavia, le scene in esterno sono state quasi tutte girate in location vere. Ecco quali sono.

Le location londinesi di “Bridgerton 2”

Alcune delle scene della serie Tv Netflix sono state ambientate nella Capitale. Tra gli edifici più riconoscibili ci sono alcune dimore storiche, come Ranger’s House, una villa di mattoni rossi in stile georgiano che si trova vicino a Greenwich Park, e Lancaster House, a St. James’s, nel West End di Londra. Quest’ultima non è la prima volta che viene usata come set. Qui ci hanno girato alcune scene di “Il discorso del re” con Colin Firth, della serie Tv “The Crown” e il Christmas special del 2013 di “Downton Abbey”, ricreando ogni volta gli interni di Buckingham Palace.

Sempre a Londra, tra le location c’è anche la Wilton’s Music Hall, nel distretto di Shadwell, non lontana dalla Torre di Londra. È una delle pochissime sale da musica rimaste pressocché tali e quali in città. Oltre ai concerti si tengono ancora oggi rappresentazioni teatrali e reading.

A Greenwich, alle porte di Londra, invece, sono state girate delle scene nell’Old Royal Naval College, oggi sito Unesco, sorto come ospedale e strettamente legato alle colonie britanniche nel mondo. Si può anche visitare. Mentre nel borough di Barnet, un quartiere a Nord di Londra, si trova una splendida dimora in stile palladiano chiamata Wrotham Park, una delle ville storiche private più grandi, anch’essa più volte vista al cinema e in Tv, da “Bridget Jones” a “Jane Eyre”, da “Downton Abbey” a “The Crown” dove è stata usata per gli interni della dimora reale Clarence House dove vive il principe Carlo.

Le location fuori Londra

Diversi sono i luoghi che sono stati scelti nei dintorni di Londra per ambientarvi alcune delle scene della seconda stagione di “Bridgerton“, alcuni anche molti lontani. Tra questi, molti siti legati alla Corona britannica. Appena fuori dalla Capitale, nella Contea del Surrey, uno dei palazzi reali, Hampton Court Palace – o anche solo Hampton -, è sicuramente tra le location più famose. Situato a Richmond upon Thames, è uno dei luoghi più visitati della zona e ogni anno viene organizzato un bellissimo Flower Festival.

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Hampton Court Palace

Ancora più famoso è però il Windsor Great Park, un parco reale di duemila ettari a Sud di Windsor (da non confondere con l’Home Park, il parco privato di 265 ettari del Castello di Windsor). All’intero del parco girano liberamente degli splendidi esemplari di cervi rossi ed è per la maggior parte del tempo aperto al pubblico. Vi hanno girato anche alcune scene dei film sul celebre maghetto Harry Potter.

Tra gli edifici usati pela serie c’è la casa di campagna di West Wycombe Park, nel Buckinghamshire, edificata come villa di delizia nel XVIII secolo per il libertino Sir Francis Dashwood. La sua architettura è inconfondibile, con la facciata fatta di colonnate in stile palladiano e neoclassico.

Sempre nella stessa Contea, alcune scene sono state girate nella più grande caserma della RAF, la Royal Air Force Halton che si trova ad Aylesbury, utilizzata fin dalla Prima guerra mondiale e attiva ancora oggi.

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La residenza di West Wycombe Park

Come nella prima stagione di “Bridgerton”, i protagonisti si spostano tra Londra e il Somerset, e in particolare la città di Bath, vera protagonista della serie. È qui, infatti, che si trova la casa della famiglia Featherington e l’esterno è uno degli edifici più celebri della città chiamato Royal Crescent, un gigantesco complesso residenziale settecentesco a forma di mezzaluna, considerato il più importante esempio di architettura georgiana del Regno Unito.

Ma a Bath c’è anche un altro splendido edificio che appare nella serie, che in realtà ospita il museo d’arte cittadino, l’Holburne Museum. Nel suo giardino amava passeggiare anche Jane Austen che abitava a due passi da qui, tanto da aver tratto ispirazione per alcuni dei suoi romanzi. Vi sono stati girati diversi film, da “Persuasion” a “La duchessa” con Keira Knightley a “La fiera della vanità”.

A un’ora di strada da Bath, nella cittadina di Salisbury – famosa per la sua splendida cattedrale – sono state girate delle scene a Wilton House, una meravigliosa casa di campagna che fu per quattro secoli la residenza dei conti di Pembroke. È stata anch’essa set di altri film, come “Orgoglio & Pregiudizio”, “Tomb Raider” e la serie “The Crown”.

Le location nel lontano Nord

Per trovare l’ambientazione giusta, la prodizione di “Bridgerton” è dovuta anche salire fino a York, una delle più affascinanti città d’Inghilterra. Qui, infatti, si trova Castle Howard, una delle più grandi residenze private dell’Inghilterra che è servita come residenza del Duca di Hastings.

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Castle Howard, una delle più grandi residenze private dell’Inghilterra, set di “Bridgerton”

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Le location de “Il Re”, fra i primi prison drama italiani

Da Prison Break a Orange is the new black, sono molte le serie tv d’oltreoceano che parlano della vita nel carcere. Ma di prison drama italiani ce ne sono davvero pochissimi, quindi la novità di Luca Zingaretti ha subito conquistato il pubblico. Dopo aver lasciato i panni de Il Commissario Montalbano, l’attore ha indossato quelli di Bruno Testori, protagonista della fiction Il Re. Le riprese sono state girate, per la maggior parte, all’interno di un penitenziario. Scopriamo quali sono le location.

Torino, il carcere in cui è stato girato Il Re

La serie tv targata Sky è una grande novità in Italia: ci porta direttamente dietro le sbarre, alla scoperta di un mondo di cui si sente parlare ancora troppo poco. Bruno, interpretato da Luca Zingaretti, è il direttore del carcere di San Michele, un penitenziario di frontiera, all’interno del quale detta praticamente legge – almeno fin quando non accadranno alcuni eventi che rischieranno di “spodestarlo”. È facile intuire dunque che molte delle scene sono state girate in una struttura che, quantomeno, ricordi molto da vicino una prigione.

Ebbene, questa struttura si trova a Torino ed è proprio un carcere – o meglio, lo è stato per lunghissimo tempo. Si tratta del complesso carcerario Le Nuove, situato nel quartiere Cenisia lungo uno dei corsi principali che attraversano il centro storico. La sua è una storia lunga e travagliata: edificato nella seconda metà dell’800, durante il regno di Vittorio Emanuele II, aveva come obiettivo quello di raccogliere in un unico edificio tutti i prigionieri fino a quel momento sparsi in vari luoghi di reclusione in tutta la città.

Nel periodo più buio del secolo scorso, tra fascismo e nazismo, Le Nuove hanno ospitato dissidenti politici e, purtroppo, moltissime persone deportate, condannate a morte e torturate. Attraversando il resto del ‘900 pressoché indenne, seppur con molte trasformazioni, il carcere è stato dismesso solo nel 2003, quando è stato sostituito definitivamente dal nuovo complesso situato in un quartiere più periferico della città. Sottoposto ad una lunga operazione di restauro, oggi è sede di diverse iniziative culturali e, in una sua ala, ospita un interessante percorso museale che si snoda tra diverse celle.

Le location della serie tv Il Re

Il complesso carcerario Le Nuove e i suoi esterni sono dunque una delle location più importanti della fiction con Luca Zingaretti. Qui, la scorsa estate, sono state girate moltissime riprese e i lavori sono andati avanti per circa un mese, inevitabilmente sotto l’occhio attento dei più curiosi. Ma ci sono tanti altri luoghi che hanno fatto da sfondo alle scene de Il Re, in onda su Sky a partire dal 18 marzo 2022.

Oltre ad alcune splendide vedute di Torino, tra i set principali non possiamo fare a meno di citare Trieste, cui abbiamo dedicato un approfondimento. È questa la “città di frontiera” in cui si troverebbe il carcere di San Michele, e che possiamo ammirare in una veste totalmente inedita nella nuova serie tv. E ancora, ci sono riprese ambientate anche a Roma e a Civitavecchia, dove si trova un’altra vecchia prigione che la produzione ha utilizzato per girare diverse scene.

Location Il Re

Torino

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Le location della fiction Tv “Più forti del destino”

La fiction televisiva Mediaset “Più forti del destino” è una serie in costume, ispirata a fatti realmente accaduti. Adattamento della serie-evento francese “Le Bazar de la Charité” (disponibile su Netflix con il titolo “Destini in fiamme”), è ambientata nella Sicilia del 1897. A Palermo, in quell’anno, infatti, alla Mostra sulle nuove tecnologie fa il suo debutto il cinematografo ed è famoso per l’uscita dei primi film dei Fratelli Lumière.

Di cosa parla la fiction

Alla mostra, dal proiettore partono delle fiamme, divampa così un incendio che fa molte vittime, quasi tutte donne, e che sconvolge la vita delle protagoniste Arianna (l’attrice Giulia Bevilacqua, Costanza (Dharma Mangia Woods), Rosalia (Laura Chiatti) e Donna Elvira (Loretta Goggi).

Il fatto realmente accaduto

L’incendio intorno a cui ruota la serie è accaduto realmente il 4 maggio 1897, nel corso di una fiera di beneficenza che risaliva all’epoca di Maria Antonietta di Francia. La fiera era organizzata ogni anno dall’aristocrazia cattolica francese e aveva l’obiettivo di raccogliere fondi per le popolazioni più povere.

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Il Palazzo Ducale di San Cesario di Lecce

Le vere location della fiction

Sebbene la serie sia ambientata in Sicilia, il vero set della fiction è stato allestito in Puglia, e in particolare a Lecce.

Le riprese sono state fatte all’interno della Villa Reale anche chiamata Villa Carrelli, una dimora storica ottocentesca nel centro della città. Di questa villa è famoso il bellissimo giardino, polmone verde di Lecce. Il primo impianto della villa risale alla seconda metà dell’Ottocento. L’intera opera ha un sapore prettamente toscano, in quanto i lavori vennero affidati all’allora giovane Pietro Porcinai, il famoso paesaggista del Novecento di origine toscana che mise in atto un progetto di giardino all’italiana, dal raffinato gusto esotico e mediterraneo, tipico dell’epoca.

Villa Carrelli è un vero e proprio pezzetto di Toscana perfettamente incastonato nel paesaggio salentino, formato da tanti piccoli paesaggi in cui il verde intenso dei cipressi si mescola al verde grigio degli ulivi e a quello più cupo dell’alloro.

Altre scene di “Più forti del destino” sono state girate nel Comune di San Cesario di Lecce, in quella parte di Salento centro-settentrionale che fa parte della Valle della Cupa, eletta dall’aristocrazia, fin dal XV secolo, a luogo di villeggiatura, tanto che nel corso dei secoli, tra vigneti e uliveti, furono costruite numerose ville.

A San Cesario sono parecchi gli edifici storici degni di essere visti, come Villa Patarnello, che ha un ingresso che non passa di certo inosservato, con alte colonne al di sopra delle quali sono posti dei vasi con una cornice floreare, o come anche il Palazzo Ducale, ricostruito nella seconda metà del XVII secolo sulle fondamenta di una fortezza cinquecentesca, con un’elaborata facciata ricca di nicchie contenenti statue mitologiche e busti degli antenati dei duchi Marulli e una balconata barocca. All’interno è ospitato il Museo civico d’arte contemporanea.

Una location d’eccezione è infine San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi, e in particolare il Castello Dentice di Frasso, in stile medievale, con la torre merlata quadrata che s’affaccia proprio sulla piazza principale del paese. Fu proprio intorno alla torre voluta dai Normanni nel XII secolo che si sviluppò il borgo.

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Il Castello Dentice di Frasso a San Vito dei Normanni

Intorno alla torre c’è un ampio cortile su cui si affaccia la costruzione cinquecentesca della residenza, con una serie di beccatelli e di eleganti finestre rettangolari. Notevole è la scalinata di pietra che conduce a una veranda. All’interno conserva ancora oggi sale decorate, tele e trofei di caccia e l’Archivio Storico, recentemente restaurato. A oggi il castello è di proprietà privata ed è abitato dai discendenti della famiglia Dentice di Frasso.

A San Vito dei Normanni hanno ambientato anche la miniserie Tv Sky con Claudio Bisio e Stefania Rocca, “Cops – Una banda di poliziotti”.

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Una scena della fiction Mediaset “Più forti del destino”

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Le vere location del film “Belfast”

Scritto e diretto da Kenneth Branagh, il film semi-autobiografico “Belfast”, candidato a sette Oscar, è stato uno dei pochi film girati durante la pandemia. Motivo per cui non tutte le scene sono state ambientate in luoghi reali, tantomeno a Belfast.

Tuttavia, le immagini del film, girato in bianco e nero, in quanto ambientato tra gli Anni ’60 e ’70, quelli dei “troubles”, i conflitti etnico-nazionalisti scoppiati nell’Irlanda del Nord che hanno causato migliaia di morti, mostrano alcuni scorci molto famosi di Belfast che hanno cambiato radicalmente la città negli ultimi anni.

Il panorama di Belfast che viene mostrato all’inizio del film è un’immagine reale e attuale. Si vede in lontananza la città adagiata sulla foce del fiume Lagan, una posizione che l’ha sempre favorita nello sviluppo dell’industria cantieristica e che l’ha resa famosa (è la città del Titanic). La scena dall’alto delle colline è stata girata a Cave Hill (o Cavehill), una collina che prende il nome da una serie di grotte nei pressi delle colline che circondano Belfast e dove si trova un vecchio forte, McArt’s Fort. Da queste parti la chiamano anche “Napoleon’s Nose” perché una delle rocce ricorda il profilo dell’Imperatore Napoleone Bonaparte (anche se a Jonathan Swift ricordava la sagoma di un gigante dormiente a guardia della città, tanto da avere ispirato i suoi “Viaggi di Gulliver”).

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Belfast vista dalla collina di Cave Hill

Il Titanic Quarter

Tra le location più riconoscibili nel film c’è senza dubbio il quartiere del Titanic, con il museo Titanic Belfast che proprio nel 2022 celebra dieci anni di vita. È nei cantieri navali Harland and Wolff che si trovavano qui, nel Thompson Dry Dock, che fu costruito uno dei transatlantici più famosi del mondo (anche per la triste vicenda che ha vissuto) ed è intorno a quest’area che si è sviluppato tutto un quartiere che oggi è un’attrazione turistica. Le nove gallerie del museo raccontano nel dettaglio tutta la storia della nave e del suo viaggio inaugurale, dalla creazione al tragico naufragio.

A dominare la piazza del museo del Titanic c’è la grande scultura di bronzo “Titanica” di Rowan Gillespie, che si vede nella prima scena del film, che rappresenta una donna e che ricorda una polena che un tempo veniva posta sulla prua dei galeoni.

Il Titanic Belfast, il museo dedicato al transatlantico

I murales di West Belfast

Un’altra location ben riconoscibile, specie per chi ha visitato Belfast, è quella dei murales, una delle maggiori attrazioni della città che ricordano al mondo il passato burrascoso e l’astio, mai placato, fra nazionalisti e lealisti. Realizzati sui muri che segnavano il territorio nel periodo dei “troubles”, erano la commemorazione di eventi storici, opinioni politiche, gruppi terroristici o personaggi di spicco nella lotta.

È nel Gaeltacht Quarter, a West Belfast, che si trova la maggiore concentrazione di murales. Diviso in due dai diversi orientamenti religiosi oltre che politici già in epoca vittoriana, questa zona di caseggiati operai vide l’esasperarsi delle tensioni a causa della Peace Line, creata nel 1970 per separare la parte lealista e protestante del quartiere intorno a Shankhill, da quella repubblicana e cattolica di Falls Road. Oggi, West Belfast rimane sicuramente uno dei luoghi più suggestivi della città e, se in passato era considerata una zona a rischio, oggi è possibile visitarla in totale tranquillità.

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I famosi murales di Belfast

I murales più famosi raffigurano la fenice che risorge, simbolo dell’Irlanda rinata dalle ceneri dell’insurrezione di Pasqua, oppure il volto di Bobby Sands, l’attivista politico morto in seguito allo sciopero della fame, e altri personaggi politici e mitologici irlandesi (si sa che in Irlanda la mitologia ha una grande importanza).

Le scene esterne

Inizialmente si era pensato di girare le scene in esterno di “Belfast” per le strade della città. Tuttavia, la Capitale dell’Irlanda del Nord è molto cambiata rispetto agli anni in cui è ambientato il film e non era semplice trovare le location adeguate. Ecco perché le strade di Belfast, quelle dove si svolgono i ”riots” sono state ricreate sulla pista dell’aeroporto inglese di Farnborough, a una sessantina di chilometri da Londra, dove ogni due anni viene organizzato un International Air Show. Anche la scena del cinema è stata girata in uno degli hangar e non in una vera sala cinematografica.

A Sud di Londra, invece, nei pressi dei Longcross Studios che si trovano nel Sussex, l’edificio dismesso di una scuola è stato impiegato per ambientarvi le scene girate nella scuola di Buddy, il bambino protagonista, interpretato dall’attore Jude Hill, appunto, ma anche quelle dell’ospedale e della chiesa.

La trama di “Belfast”

Buddy è un adolescente con una vita serena, una famiglia affettuosa e sta sperimentando le prime cotte. Il padre lavora in Inghilterra, mentre la madre, l’attrice Caitríona Balfe, protagonista della serie Tv “Outlander”, il fratello maggiore Will e i nonni paterni (la nonna è interpretata dall’attrice Judi Dench, la famosa “M” dei film di James Bond) vivono con lui a Belfast. Improvvisamente, nella sua città scoppiano i tumulti e la sua famiglia deve affrontare la situazione, incerta se attendere che il conflitto finisca o se lasciarsi tutto alle spalle e iniziare una nuova vita altrove.

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Una scena del film “Belfast”

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Le location del film “Il ritratto del duca” con Helen Mirren

Si è da poco celebrato il 60° anniversario di uno dei furti più famosi della storia, quello del ritratto di Francisco Goya intitolato “Il Duca di Wellington”, un dipinto che ritrae Arthur Wellesley, duca di Wellington, conservato ancora oggi nella National Gallery di Londra. È l’unico dipinto ad essere mai stato sottratto dalla pinacoteca nei suoi 196 anni di storia.

La storia vera viene raccontata in modo sublime nel film “Il ritratto del duca” (“The Duke”, presentato fuori concorso all’ultima mostra del Cinema di Venezia) con l’attore Jim Broadbent, nel ruolo del protagonista Kempton Butnon, ed Helen Mirren, in quello della moglie Dorothy.

Nel 1961, Butnon, tassista di Newcastle, trafugò dal museo londinese il famoso quadro del valore stimato di 140mila sterline. Commise il furto solo per attirare l’attenzione. Lo restituì qualche anno dopo e fu condannato solamente per non aver riportato la cornice.

La National Gallery di Londra

Le location del film sono naturalmente quelle protagoniste indiscusse della storia, prima fra tutte la National Gallery, il museo più famoso di Londra. Chiunque visiti la Capitale britannica prima o poi ci capita, anche perché si trova nella centralissima Trafalgar Square e poi, cosa non da poco, l’ingresso è gratuito. Il motivo è che la collezione appartiene al popolo britannico e chiunque è libero di accedervi.

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La National Gallery di Londra

Il maestoso edificio con una grande scalinata e un colonnato sovrastato dalla cupola è davvero imponente. Fu inaugurato nel 1838 da una giovane Regina Vittoria. Non è solo uno dei musei più importanti di Londra, ma anche del mondo. Le sue 66 gallerie sono ordinate in quattro sezioni in modo cronologico.

All’interno la National Gallery ospita migliaia di dipinti di ogni epoca, dalla scuola italiana (tra cui opere di Piero della Francesca a Botticelli a Leonardo e Michelangelo) alla fiamminga, olandese, spagnola, francese e, naturalmente, inglese.

L’Old Bailey, il tribunale penale

Quando Kempton viene condannato, deve comparire all’Old Bailey, il tribunale penale, per vari capi d’imputazione, tra i quali il furto del dipinto e della sua cornice. Ancora oggi questo edificio nel centro di Londra, nei pressi della St Paul’s Cathedral, ospita la Central Criminal Court, la Corte della Corona e il tribunale penale centrale.

L’edificio fu costruito nel luogo dove si trovava la prigione medievale di Newgate, distrutta nel grande incendio di Londra del 1666, in una strada chiamata Old Bailey, che segue il percorso delle mura fortificate della City (dette “bailey”, appunto) e che ha dato il nome alla corte. È stato citato in moltissimi romanzi, a partire da “Racconto di due città” di Charles Dickens al giallo “Attentato alla corte d’Inghilterra” di Tom Clancy, e immortalato in altri film prima di questo, come “Il caso Paradine” di Hitchcock, per esempio, o la serie Tv “Poirot”.

La città di Newcastle

Poiché la città è cambiata moltissimo negli ultimi anni rispetto al periodo del furto del dipinto, gli Anni ’60, quando vi abitavano i Butnon, la produzione non ha potuto girare tutte le scene a Newscastle, ma ha dovuto cercare delle location altrove. Le ha trovate a Leeds e nella vicina Bradford, nel West Yorkshire.

Affacciata sul fiume Tyne – iconico è il Tyne Bridge che lo attraversa da parte a parte – e a pochi chilometri dal Mar del Nord, è stata per secoli un importante un grande porto e centro per il commercio, soprattutto della lana, oltre che una zona di estrazione del carbone, tanto che nel XIX secolo divenne la città-guida della rivoluzione industriale in Inghilterra. Oggi che queste industrie non esistono quasi più, Newcastle è divenuta famosa per la sua vita culturale, per la movida notturna e per lo sport, soprattutto il calcio, con la squadra del Newcastle che milita in Premier League.

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Una scena del film “Il Duca di Wellington”

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Dove è stato girato il film “Elvis” con Tom Hanks

Diretto da Baz Luhrmann, è in uscita a giugno 2022 il film “Elvis” che racconta la vita e l’ascesa musicale di Elvis Presley, il re del Rock’n roll. Nei panni di Elvis, Austin Butler, mentre un magistrale Tom Hanks interpreta il Colonnello Parker, storico manager di Elvis.

Il film è ambientato nei luoghi cari a Elvis Presley: Memhpis, dove la famiglia del cantante si trasferisce a vivere partendo da Tupelo, nello Stato del Mississippi, alla famosa mansion, Graceland, oggi meta di pellegrinaggio di tutti i suoi fan ancora oggi molto numerosi.

Memphis, il profondo Sud

Memphis è una città che vi sorprenderà. Nel profondo Sud degli Stati Uniti, oltre a essere la patria di Elvis Presley, la culla del Rock and roll, è anche la città più famosa per la lotta civile americana e ha quindi molto da raccontare. E pensare che è una città che ha solo 200 anni di storia.

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Una scena del film “Elvis” con Tom Hanks e Austin Butler

È innanzitutto la città della musica. Tanti gli indirizzi importanti del panorama musicale locale e internazionale per fare un tour musicale. Siamo stati al Memphis Rock ‘n’ Soul Museum, che racconta la storia della musica rock e soul, creato dalla Smithsonian Institution. Poi siamo andati allo Stax Museum of American Soul Music che testimonia il contributo che la musica soul americana ha dato al mondo grazie a nomi quali Isaac Hayes, Otis Redding, gli Staple Singers e Booker T. & the MG’s.

Ma l’indirizzo da non perdere assolutamente è il Sun Studio, dove è nato veramente il Rock and roll. Elvis Presley, Jerry Lee Lewis, Carl Perkins, Johnny Cash, Roy Orbison e B.B. King sono solo alcuni dei nomi che hanno registrato i loro brani più celebri in questo studio discografico che funziona tutt’oggi. Fondato da Sam Phillips nel 1950, divenne ben presto il cuore della musica americana.

Non è possibile visitare Memphis senza trascorrere le serate ascoltando musica. Tra i locali più famosi che abbiamo visitato c’è indubbiamente il B.B. King’s Blues Club nella centralissima Beale Street, la strada più famosa di Memphis. Qui, oltre ad ascoltare band che suonano dal vivo si gusta il tipico barbecue (BBQ) del Sud (il migliore indirizzo però è l’Interstate Jim Neely’s BBQ). Su Beale Street c’è solo l’imbarazzo della scelta di locali dove fermarsi. Ci sono anche tantissimi negozi di dischi dove trovare pezzi rari.

L’altro indirizzo “cult” che non potevamo assolutamente perderci è The Arcade, il ristorante più antico della città, all’angolo tra South Main Street e G.E. Patterson. Con i tipici divanetti di pelle dei bar degli Anni ’50, c’è un tavolo dove era solito sedersi Elvis a fare colazione (deve essere prenotato con largo anticipo). Pensate che questo locale è talmente affascinante da essere usato regolarmente come set da fotografi, artisti, scrittori e registi. Vi sono state girate scene di tantissimi film, tra cui “Il socio” con Tom Cruise, “Great Balls of Fire” con Dennis Quaid e Winona Ryder, “Il cliente” con Susan Sarandon e Tommy Lee Jones, “Elizabethtown” con Kirsten Dunst e Orlando Bloom e molti altri ancora.

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La famosa Beale Street a Memphis

Ma abbiamo detto che Memphis è stato il cardine della lotta per i diritti civili americani. È in questa città che il 4 aprile del 1968 fu assassinato Martin Luther King. Il leader era solito soggiornare al Lorraine Motel, sulla Mulberry Street, nella sua stanza numero 306. Ed è proprio nell’ex albergo che è stato aperto il National Civil Rights Museum. Nei suoi 40 film, nei racconti, nelle testimonianze e nelle aree interattive racconta cinque secoli di storia, dalla schiavitù alle guerre civili fino agli eventi più recenti, nel segno dell’uguaglianza.

Visitare Graceland

Anche senza essere dei veri appassionati di Elvis, non potrete non restare estasiati dalla visita di Graceland, la gigantesca villa dove visse ed è sepolto “The King” e che, oggi, è un museo a lui dedicato. Non è una semplice visita, ma una vera e propria esperienza.

Il tour dell’enorme complesso che si trova al 3734 di Boulevard Elvis Presley è organizzato nei minimi dettagli: ogni visitatore viene dotato di un tablet con spiegazioni nella propria lingua e i pulmini, stile school bus americani, portano i gruppi di turisti alla villa, che comprende 23 stanze (anche se non tutte sono aperte al pubblico). La più originale è sicuramente famosa “Jungle Room”, dove Elvis amava rifugiarsi e che ha persino una cascata interna, ma ci sono anche la “stanza delle Tv”, nello scantinato, dove Elvis si intratteneva guardando anche tre televisori alla volta; la “sala dell’oro”, un lungo corridoio dove sono esposti i dischi d’oro dell’artista e i riconoscimenti ricevuti e la “stanza della musica” ubicata all’ingresso vicino al salotto. All’esterno, invece, Elvis volle far realizzare un “giardino della meditazione”, dove ora si trova la sua tomba e quelle dei suoi famigliari.

Graceland comprende anche il museo delle automobili appartenute a Elvis (ce ne sono tantissime), quello dei cimeli che vanno dall’abbigliamento più sfarzoso indossato durante i concerti agli oggetti personali. C’è persino il parcheggio degli aerei, due per la precisione, uno dedicato alla figlia Lisa Marie, a bordo dei quali si può salire per vedere con quale lusso viaggiava il re del Rock and roll.

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Graceland, la mansion di Elvis Presley a Memphis

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Le pittoresche location del film “Maledetto il giorno che t’ho incontrato”

Da vent’anni è un film “cult” che ha divertito intere generazioni. Protagonisti di “Maledetto il giorno che t’ho incontrato”, uscito nel 1992, un buffissimo – come sempre – Carlo Verdone e una depressa Margherita Buy. Lui, Bernardo “Bernie” Arbusti, giornalista, decide di indagare sulla vera causa di morte di nientemeno che Jimi Hendrix, che sarebbe stato assassinato e non deceduto per overdose, cercando lo scoop. Lei, Camilla “Billa” Landolfi, donna estremamente complessata e preda dei tranquillanti, cosa che di fatto li accomuna. Così come le indagini che decidono di svolgere insieme e che li portano sui luoghi frequentati dal noto cantante e chitarrista americano.

Oltre alla Roma di lui e alla Milano di lei, i due volano in Gran Bretagna, dove fu trovato il corpo esanime di Hendrix quel 18 settembre del 1970.

Prima tappa: Londra

Jimi Hendrix fu trovato morto nell’appartamento che aveva affittato al Samarkand Hotel di Londra, al 22 di Lansdowne Crescent, nel famoso quartiere di Notting Hill (divenuto celebre qualche anno dopo grazie a un altro famosissimo film). Ed è qui che Billa e Bernie si dirigono come prima tappa e raccogliere informazioni per il reportage sugli ultimi giorni di vita del cantante. In realtà, la scena è stata girata a pochi metri da quell’hotel. Il Samarkand non era infatti disponibile per girare la scena del film, così fu spostata di 200 metri in un edificio molto simile, dove è stata affissa l’insegna del Samarcand (con la “C” anziché con la “K”) sul Portobello Hotel di Stanley Gardens, che ha come civico sempre il 22.

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Il quartiere di Notting Hill a Londra

Il Samarkand Hotel esiste ancora ed è lì sin dagli Anni ’60. È famoso per offrire appartamenti di lusso con servizio di hotel soprattutto a uomini d’affari. Così come c’è ancora il Portobello, un bellissimo boutique hotel nel tipico stile inglese, con moquette e carte da parati floreali alle pareti all’interno di un edificio Vittoriano.

Le casette multicolore, le bancarelle di Portobello, le stradine animate ad ogni ora del giorno e della notte, il DNA caraibico e un film che ha fatto sognare almeno un paio di generazioni di romantici: tutto questo e molto altro rende Notting Hill una tappa irrinunciabile per chi decide di vistare Londra.

Il quartiere è, ormai da anni, letteralmente preso d’assalto dai turisti. Non solo per passeggiare tra le sue palazzine colorate, facendosi sorprendere dagli scorci inaspettati e curiosando nei negozietti vintage. Questa zona londinese è infatti considerata la meta più “instagrammabile” della città e uno dei posti più social d’Europa, specie durante il suo famoso Carnevale.

Seconda tappa: la Cornovaglia

Le tracce di Hendrix portano Bernardo e Camilla fino alla splendida Cornovaglia. I due protagonisti soggiornano in un bellissimo albergo, il Lands’ End Hotel a Lands’ End. La posizione di questo hotel è meravigliosa, con affaccio diretto sulla spiaggia. Ci troviamo nel punto più occidentale dell’Inghilterra, al largo del quale spunta un gruppo di isolotti rocciosi, le Longships. È uno degli angoli più famosi del Paese per le sue location gli scenari paesaggistici, con le classiche scogliere, i fari e la natura incontaminata. È proprio da Lands’ End che nel 2012 è partita la staffetta della torcia olimpica dei Giochi della XXX Olimpiade di Londra.

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Il Lands’ End Hotel in Cornovaglia

A pochi chilometri di distanza, Camilla si reca nella cittadina costiera di Penzance, un luogo frequentato sin dall’antichità nella penisola di Penwith. Ed è da un antiquario, la Tony Sunders Gallery & Antiques al 14 di Chapel Street, a cui Camilla vende il proprio anello per aiutare Bernardo a recuperare il denaro che gli manca per pagare un testimone della morte di Jimi Hendrix.

Infine, quando Bernando viene arrestato, Camilla va a pagare la cauzione al posto di polizia locale che si trova nella pittoresca Porthleven, la cittadina portuale più a Sud della Gran Bretagna. Se capitate da quelle parti, in Harbour Road l’edificio ha cambiato facciata ma è rimasto ancora lì ed è una casa privata. La storia di Porthleven è da sempre legata al suo porto, alla costruzione di imbarcazioni e al commercio via mare. È un luogo dall’atmosfera friendly, con ottimi ristoranti e belle spiagge.

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La cittadina portuale di Penzance in Cornovaglia

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“È stata la mano di Dio”, le location del film candidato agli Oscar

Un viaggio, una cartolina densa di sentimenti quella raccontata da Paolo Sorrentino nel suo nuovo film “È stata la mano di Dio”, candidato italiano agli Oscar e ai Golden Globe 2022. Tra le location si riconoscono i simboli di Napoli, da piazza Plebiscito al Lungomare, al Vomero; gli scorci della penisola Sorrentina e Capri, luoghi cari al regista che così ha voluto omaggiare la sua terra.

Basti pensare che la casa del protagonista Fabio Schisa (interpretato dalla rivelazione Filippo Scotti) e della sua famiglia, è proprio il palazzo in cui ha abitato, al Vomero, quartiere collinare-bene della città. Ecco tutti i luoghi del film.

Piazza del Plebiscito e Galleria Umberto I: i simboli di Napoli

All’inizio del film, ecco che si palesa subito uno dei simboli di Napoli: Piazza del Plebiscito. Ovviamente, per esigenze di scena, la piazza ha tutto il fascino anni Ottanta del periodo. Qui protagonisti sono zia Patrizia, interpretata da Luisa Ranieri, mentre aspetta l’autobus e viene corteggiata da San Gennaro (Enzo Decaro).

Un altro luogo simbolo della città partenopea è ancora nel cuore di Napoli: Galleria Umberto I, set di due scene fondamentali nello sviluppo della storia, dove si riconoscono anche altri due luoghi: via Toledo e piazzetta Matilde Serao.

Il lungomare e lo stadio con il mito di Maradona

Come poter parlare di Napoli senza far vedere il mare o citare Maradona? Impossibile. Infatti Sorrentino prende per mano lo spettatore e lo porta a vedere quanto è bello il lungomare di Napoli, visto dall’acqua. Si tratta della primissima scena del film.

La “mano de Dios” che dà il nome al film, ovviamente è quella di Diego Armando Maradona e dello stadio che ha preso il suo nome dopo la morte. Il campo del San Paolo di allora diventa il set in cui il protagonista e il fratello guardano il campione argentino allenarsi nel 1984.

Il Vomero: la casa di Sorrentino

Tra le location del film “È stata la mano di Dio” c’è anche il quartiere di Sorrentino, il Vomero, zona collinare che domina quasi tutta Napoli. Nel palazzo in cui il regista ha vissuto la sua adolescenza, in via San Domenico, si trova la casa del protagonista che altro non è che l’alter ego del regista, essendo la pellicola quasi interamente autobiografica.

Le vedute su Sorrento e la piazzetta di Capri

Si lascia la città per qualche scena. Napoli alle spalle, la vista spazia sulla Penisola Sorrentina. A Villa Giusso Astapiana a Vico Equense, è stata ricavata la location perfetta per la casa delle vacanze estive. Nel mare che bagna Massa Lubrense, invece, è stata girata la scena della famiglia in barca, e del passaggio del contrabbandiere Armando. Fabio e Armando, poi, stringeranno amicizia, e si troveranno a far mattate nella famosa piazzetta di Capri, deserta.

La scena cult ai Campi Flegrei

Il rito iniziatico verso il cinema di Paolo Sorrentino-Fabio Schisa, ossia quanto il ragazzo capisce di voler fare cinema e lo confida al maestro regista Capuano, è ai Campi Flegrei. I due, di notte, attraversano una serie di grotte marine, e arrivano davanti al mare della Piscina Mirabilis, a Bacoli, per una delle scene più emozionanti di tutto il film.

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Le location della fiction Tv “Lea – Un nuovo giorno” con Anna Valle

Nella fiction Tv di Rai 1 “Lea – Un nuovo giorno”, Anna Valle è Lea, un’infermiera specializzata che, dopo un anno di aspettativa, torna al proprio lavoro nel reparto di pediatria dove lavorava, prima di un periodo difficile che è riuscita a superare trasformando il proprio dolore in un dono.

L’ospedale è quello di Ferrara, la cittadina gioiello dell’Emilia. Le vicende di Lea s’incrociano a quelle dell’ex marito Marco (l’attore Giorgio Pasotti) e dell’ex amica Anna, nuova compagna di Marco, e di Rosa, la sua migliore amica.

Per via del Covid, non si sono potute effettuare riprese all’ospedale Cona della città, che quindi sono state fatte negli studi cinematografici di Roma. Le scene esterne invece mostrano una Ferrara autentica e sempre bellissima.

La Chiesa di Santo Stefano Protomartire

Si riconosce la Chiesa di Santo Stefano Protomartire, una delle più antiche chiese cittadine, edificata prima del XI secolo in una Ferrara che si stava sviluppando lungo la riva sinistra del Po, accanto a un corso d’acqua poi interrato e divenuto, in seguito, piazza Saint’Etienne.

La piazza del Municipio

Caratteristiche sono anche le vie del centro storico, tra cui via Boccaleone, nei pressi della cattedrale, e la vicina piazza del Municipio, dove si trova anche il Comune, che fu la prima dimora degli Este, una delle più longeve famiglie regnanti in Europa. Questa piazza è famosa per l’imponente scalone d’onore di marmo bianco costruito nel 1481 su disegno di Pietro Benvenuto degli Ordini, con una copertura a volta e una cupola centrale e delle arcate in stile rinascimentale, mentre la balaustra di marmo è in stile gotico medievale. Nella piazza si svolgono spesso delle manifestazioni, come le prove degli sbandieratori durante i giorni che precedono il Palio di Ferrara, il più antico del mondo, o il mercato contadino con prodotti tipici della zona o altri eventi aperti al pubblico.

La Rotonda Foschini

Tra i luoghi più magici di Ferrara che hanno fatto da sfondo alla fiction c’è anche la Rotonda Foschini, che si trova dietro al castello. Quasi nascosta alla vista dei visitatori, per trovarla bisogna conoscere il punto esatto. È un piccolo cortile di forma ovale, parte integrante dell’architettura del Teatro Comunale di Ferrara, dedicato, come suggerisce il nome, ad Antonio Foschini, uno dei due progettisti del teatro (l’altro era Cosimo Morelli). Un tempo la rotonda era nata come luogo di transito delle carrozze che andavano da corso Martiri della Libertà a corso Giovecca. Negli anni Venti dell’Ottocento furono eseguiti i primi restauri che portarono all’abbellimento della volta con una rappresentazione dell’Apoteosi dell’Ariosto. Oggi, la Rotonda non è più aperta al traffico, ma è adibita a zona pedonale e l’illuminazione che è stata aggiunta crea uno scenario, soprattutto nelle ore serali, davvero magico.

Il Castello Estense

Infine, nella fiction con Anna Valle è ben riconoscibile l’immancabile Castello Estense o Castello di San Michele, icona indiscussa di Ferrara, al centro di molte scene. Commissionato da Niccolò II d’Este all’architetto Bartolino da Novara, già firma del castello di Pavia e del castello di Mantova, il Castello Estense aveva inizialmente una funzione difensiva: il marchese aveva bisogno di un luogo dove rifugiarsi e da cui organizzare un’eventuale repressione, dopo la rivolta del popolo per l’ennesimo aumento delle tasse.

Oggi, visitare il Castello Estense significa fare un viaggio nella storia, perdendosi nelle sue infinite sale. Al piano terra sono in bella vista gli alberi genealogici della distanzia estense e le effigie degli antenati, parte di una propaganda di corte volta ad attestare la maggior vetustà, e quindi la maggior nobilita, della Casa d’Este rispetto a tutte le altre stirpi della nostra Penisola. Al primo piano si trova la Loggia degli Aranci o Giardino Pensile, dove ancora oggi si possono ammirare aranci piantati in grandi mastelli di legno e le numerose stanze affrescate una più bella dell’altra (a questo link tutte le informazioni sul Castello Estense).

Castello Estense Ferrara

Il Castello Estense a Ferrara