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La città che fa da sfondo alla fiction Tv “Vivere non è un gioco da ragazzi”

La fiction Tv RAI “Vivere non è un gioco da ragazzi” racconta la storia di tanti giovani di oggi che, per gioco o per entrare a far parte di un gruppo, hanno a che fare con il triste mondo della droga. E la storia di Lele, diciottenne di umili origini che frequenta un liceo frequentato dai figli dell’élite cittadina, è quella di molti ragazzi odierni.

Per girare la fiction, che vede protagonisti Nicole Grimaud, Stefano Fresi, nei panni dei genitori di Lele (interpretato dall’attore Riccardo De Rinaldis Santorelli) oltre alla presenza di Claudio Bisio, è stata scelta la città più amata dai giovani d’Italia, la città universitaria per eccellenza: Bologna. Ed è tra il centro storico bolognese e la periferia dove vive Lele che è ambientata la fiction.

Bologna, set da fiction

Non è la prima volta che Bologna fa da sfondo a una produzione Tv, grazie al contributo della Emilia-Romagna Film Commission. Tra gli ultimi film girati nel Capoluogo emiliano c’è stato “Diabolik” dei Manetti Bros, che ha visto protagonisti Luca Marinelli, nei panni del celebre protagonista dei fumetti, la bellissima Miriam Leone in quelli di Eva Kant e Valerio Mastandrea che interpreta l’ispettore Ginko. Qui, Bologna è stata trasformata, per esigenze di copione, nella “Clerville” immaginaria creata dalle sorelle fumettiste Angela e Giuliana Giussani nel lontano nel 1962. Chi è pratico di Bologna, non faticherà a riconoscere nelle scene dell’auto di Diabolik, una splendente Jaguar E-Type che sfreccia per la città, via Guglielmo Marconi e via Lame, nei pressi del Parco 11 settembre 2001, non lontano dal ghetto ebraico.

La serie Tv “L’ispettore Coliandro” di Carlo Lucarelli con Giampaolo Morelli nei panni dell’ispettore, giunta ormai all’ottava stagione, è stata interamente girata a Bologna. E poi tantissimi film, da “Romanzo criminale” di Michele Placido, “Centochiodi” di Ermanno Olmi, “Il commissario De Luca” di Antonio Frazzi e una ventina di film di Pupi Avati.

L’Emilia-Romagna al cinema e alla Tv

Dai grandi capolavori di Bernardo Bertolucci alle spensierate commedie di Don Camillo e Peppone: l’Emilia-Romagna raccontata nei film ha un fascino immortale, nei vicoli delle sue città d’arte e nei paesaggi meravigliosi impressi per sempre su pellicola. Sono tantissimi i luoghi che hanno fatto da sfondo alle scene più celebri del cinema italiano.

Città natale di Bertolucci, la splendida Parma è stata location di diversi film del grande regista. È il caso di “Prima della Rivoluzione”, capolavoro del 1964, dove compaiono immagini meravigliose della Cattedrale di Santa Maria Assunta e del Parco Ducale, il più grande giardino pubblico della città. Per gli interni, molte scene sono state girate nel Palazzo dalla Rosa Prati, un bellissimo edificio duecentesco che sorge proprio di fronte al Battistero. Infine, c’è spazio anche per delle riprese presso la Pilotta, un complesso monumentale situato nel centro storico di Parma e oggi sede di diversi musei.

Esattamente 15 anni dopo, Bertolucci ha scelto quest’ultima location per il film “La Luna”, che ha catturato altre splendide scene girate nei pressi del Duomo di Parma. Ma basta allontanarsi di pochi chilometri dalla città per trovare tante meravigliose location divenute celebri, come Roncole Verdi, piccolo borgo che ha fatto da sfondo ad alcune riprese di “Novecento”. Per il film “L’Ultimo Imperatore”, invece, ha scelto le eleganti sale riccamente decorate del Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore Terme. Questa rinomata meta turistica è poi diventata set di altre pellicole, come “Arabella” diretto da Mauro Bolognini, o il recente “Il Signore delle Formiche”, di Gianni Amelio.

L’esordio cinematografico di Marco Bellocchio lo ha visto girare scene indimenticabili tra Piacenza e Bobbio. Per il suo primo film “I Pugni in Tasca”, il regista ha scelto il borgo dove è nato e vissuto regalandoci delle inquadrature spettacolari del paesaggio naturale che lo circonda, tra cui il fiume Trebbia e il celebre Ponte del Diavolo, mentre per gli interni ha sfruttato nientemeno che l’abitazione di sua mamma. Negli anni successivi, Bellocchio è tornato più volte a riprendere scorci bellissimi di Bobbio, nei film “Sorelle” e “Sorelle mai”.

Da ultimo, non possiamo dimenticare il piccolo borgo di Brescello: situato nella bassa reggiana, in provincia di Reggio Emilia, ha fatto da sfondo alle avventure cinematografiche di Don Camillo e Peppone, la saga tratta dai racconti di Giovannino Guareschi. Qui è possibile visitare luoghi divenuti ormai dei veri e propri simboli, come la Chiesa di Santa Maria Nascente (in una cappella vi è conservato il crocifisso parlante dei film), il municipio e la casa del Sindaco. Mentre nel Museo Peppone e Don Camillo ci si può tuffare tra mille cimeli provenienti direttamente dal set.

 

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Roma set di “Beautiful”, la soap opera più vista al mondo

Dopo 9000 puntate, la soap opera più famosa, più seguita e più popolare del mondo ancora in onda (tanto da essere entrata nei Guinness dei primati) torna in Italia.

Era il 1997 quando il cast di “Beautiful” mise per la prima volta piede nel nostro Paese e allora fu il mitico Lago di Como, poi divenuto set di tantissime altre produzioni cinematografiche. Due anni dopo, nel 1999, fu la volta di Venezia e nel 2002 di Portofino, mentre nel 2012 sbarcò in Puglia.

“Beautiful” a Roma

A distanza di oltre dieci anni, “Beautiful”, che ha appena ricevuto ben 14 nomination alla 50^ edizione dei Daytime Emmy Awards, sceglie, per la prima volta in 36 anni, Roma, la Capitale della “grande bellezza”. E saranno ben sei le puntate girate nella Capitale e che pubblico italiano potrà vedere nella primavera del 2024 (negli Stati Uniti nel 2023).

E in città ci saranno tutti i protagonisti della soap, dal “nuovo” Ridge (Thorsten Kaye), che un tempo era interpretato da Ronn Moss, a Brooke (Katherine Kelly Lang), da Steffy (Jacqueline MacInnes Wood) a Carter (Lawrence Saint-Victor), e poi Hope (Annika Noel), Liam (Scott Clifton) e Thomas (Matthiew Atkinson).

Saranno diverse le location utilizzate. La troupe ha scelto alcuni dei luoghi simbolo della Capitale, come il Colosseo, uno tra i monumenti più famosi al mondo. Ci sarà poi spazio per gli splendidi scorci di piazza di Spagna, con i bellissimi palazzi che vi si affacciano e, soprattutto, con la celebre scalinata di Trinità dei Monti che conduce a una delle chiese più suggestive di Roma. Il set si sposterà in seguito in piazza Navona, al centro della quale spicca la Fontana dei Quattro Fiumi e il suo obelisco: sarà impossibile non riconoscere questo gioiello monumentale tra le scene della soap opera. Infine, dovrebbe rimanere tempo anche per girare delle scene al Gianicolo, celebre colle romano da cui si ammira un panorama strepitoso: sarà l’occasione giusta per qualche ripresa mozzafiato che offrirà una vista unica sulla Capitale.

Le altre location italiane

La soap più seguita al mondo viene da sempre girata a Los Angeles. dove vive la famiglia Forrester, proprietaria di una maison chiamata Forrester Creations, a capo della quale c’è Eric Forrester con la moglie Stephanie Douglas (deceduta) e i figli Ridge, Thorne, Angela (anch’essa deceduta), Kristen e Felicia.

Tuttavia, è capitato che la produzione si spostasse anche altrove. Fu a Villa d’Este, sul Lago di Como, che venne presentata la nuova collezione della Forrester Creations alla fine degli Anni ’90.

Nel 2013, in occasione dei 25 anni della soap opera più famosa nel mondo, si è scelto di girare alcune scene clou, quelle delle nozze dei giovani protagonisti Hope e Liam e degli ormai noti Ridge e Brooke, in Puglia.

I luoghi più suggestivi della regione in cui sono state effettuate le riprese delle dieci puntate andrate in onda allora sono stati Polignano a Mare, Alberobello e Fasano (in particolare la Masseria San Domenico). Per alloggiare, il cast ha preferito invece il meraviglioso Borgo Egnazia di Savelletri, amato da tante celebrity.

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La suggestiva location italiana set della serie Tv “Citadel”

Otto anni fa, Citadel è caduta. L’agenzia indipendente di spionaggio internazionale, nata con lo scopo di difendere la sicurezza di tutti, è stata distrutta dagli agenti di una potente associazione chiamata Manticore che, nell’ombra, manipola il mondo.

Con la caduta di Citadel, tutti i ricordi degli agenti scelti Mason Kane (l’attore britannico Richard Madden) e Nadia Sinh (l’attrice e modella indiana Priyanka Chopra) sono stati cancellati, ma loro sono riusciti miracolosamente a salvarsi. Da allora, sono rimasti nascosti, costruendosi una nuova vita e una nuova identità, ignari del proprio passato. Fino a ora.

L’avvincente serie Tv di Amazon Prime Video “Citadel“, che vede tra i protagonisti anche Stanley Tucci, vincitore di due Golden Globe, e l’attrice Lesley Manville, è incentrata quindi su una missione che porta oi protagonisti in giro per il mondo. Con una tappa anche in Italia. I fratelli Russo, Anthony e Joe, produttori della spy-story “Citadel” si sono infatti innamorati di uno degli angoli più pittoreschi del nostro Paese: il Lago di Como.

Il set sul Lago di Como

Come tanti altri registi prima d’ora, anche quelli di “Citadel” sono rimasti incantati dai borghi affacciati sul Lario, dagli edifici storici e da quegli scorci così unici che hanno ispirato alcune scene.

Un treno futuristico, come fosse il mitico Lario Express, che corre però sulla sponda lecchese, sfreccia sulle sponde del Lago di Como, mostrando quei tipici paesaggi che noi italiani ben conosciamo. E poi c’è il meraviglioso borgo di Bellagio per cui gli stranieri vanno matti.

La perla del Lago di Como, nelle cui acque viene “ripescata” Priyanka Chopra, nonché cittadina amatissima dalle star internazionali, dove è facile avvistare molte celebrity, è celebre per la sua posizione geografica davvero esclusiva: il borgo si trova, infatti, sull’estremità settentrionale del Triangolo lariano, proprio nel punto in cui si dividono i due rami del lago. Sormontato dalle Alpi, questo incantevole Comune è uno dei luoghi più visitati del comasco.

A Bellagio sarebbe ubicato l’ospedale di “Citadel” che, in realtà, è quello del vicino Comune di Gravedona ed Uniti, un delizioso centro abitato con un castello, il centro storico, ricco di piazzette, abitazioni addossate le une alle altre, vicoletti e ripide e interminabili scalinate che si tuffano nel blu del lago.

Un set a cielo aperto

Da anni, ormai, il Lago di Como fa da sfondo a numerosi film e serie Tv. “Ocean’s twelve” è probabilmente il film che raccoglie il cast più spettacolare della storia americana. Con George Clooney a Brad Pitt e Julia Roberts, il film è in parte ambientato in due ville che si trovano proprio sul lago, Villa Erba a Cernobbio e Villa Oleandra a Laglio, della quale Clooney si è innamorato a tal punto da essersela comprata.

La Villa del Balbianello di Lenno fa da romantico sfondo al secondo episodio della famosa saga di “Guerre stellari – L’attacco dei cloni”. Alcune delle scene più belle sono state girate proprio qui, compreso il matrimonio clandestino tra Anakin Skywalker (interpretato da Hayden Christensen) e Padmé (Natalie Portman).

E ancora, uno dei tanti film di 007, “Casino Royale”, è stato girato in parte in questa splendida villa così come a Villa La Gaeta ad Acquaseria. Così come sul lago sono state ambientate alcune scene del film “House of Gucci” con Lady Gaga nel ruolo di Patrizia Reggiani e Adam Driver che interpreta Maurizio Gucci, e in particolare nel paesino di Ossuccio, affacciato sull’isola comacina, l’unica isola di tutto il lago.

Insomma, “Citadel” non è la prima né sarà l’ultima produzione a essereambientata sul Lago di Como. Alcune troupe sono lì anche adesso, ma non vogliamo spoilerarvi.

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Viaggio nei luoghi del cinema in Emilia

Dai grandi capolavori di Bernardo Bertolucci alle spensierate commedie di Don Camillo e Peppone: l’Emilia raccontata nei film ha un fascino immortale, nei vicoli delle sue città d’arte e nei paesaggi meravigliosi impressi per sempre su pellicola. Andiamo alla scoperta dei luoghi che hanno fatto da sfondo alle scene più celebri del cinema italiano, seguendo le orme di registi e attori che hanno un posto speciale nel nostro cuore.

Parma e dintorni, i film più belli

Città natale di Bertolucci, la splendida Parma è stata location di diversi film del grande regista. È il caso di Prima della Rivoluzione, capolavoro del 1964, dove compaiono immagini meravigliose della Cattedrale di Santa Maria Assunta e del Parco Ducale, il più grande giardino pubblico della città. Per gli interni, molte scene sono state girate presso Palazzo dalla Rosa Prati, bellissimo edificio duecentesco dalle linee neoclassiche che sorge proprio di fronte al Battistero. Infine, c’è spazio anche per delle riprese presso la Pilotta, complesso monumentale situato nel centro storico di Parma e oggi sede di diversi musei.

Esattamente 15 anni dopo, Bertolucci ha scelto quest’ultima location per il suo film La Luna, che ha catturato altre splendide scene girate nei pressi del Duomo di Parma. Ma basta allontanarsi di pochi chilometri dalla città per trovare tante meravigliose location divenute celebri: come Roncole Verdi, piccolo borgo che ha fatto da sfondo ad alcune riprese di Novecento, ancora una volta del grande maestro Bertolucci. Per il suo film L’Ultimo Imperatore, invece, ha scelto le eleganti sale riccamente decorate del Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore Terme. Questa rinomata meta turistica è poi diventata set di altre pellicole, come Arabella diretto da Mauro Bolognini o il recente Il Signore delle Formiche, di Gianni Amelio.

Piacenza e Bobbio, sulle tracce di Bellocchio

L’esordio cinematografico di Marco Bellocchio lo ha visto girare scene indimenticabili tra Piacenza e Bobbio (borgo, quest’ultimo, a cui deve i suoi natali). Per il suo primo film I Pugni in Tasca, il regista ha scelto il paesino in cui è nato e vissuto regalandoci delle inquadrature spettacolari del paesaggio naturale che lo circonda, tra cui il fiume Trebbia e il celebre Ponte del Diavolo, mentre per gli interni ha sfruttato nientemeno che l’abitazione di sua mamma. Negli anni successivi, Bellocchio è tornato più volte a riprendere scorci bellissimi di Bobbio, nei film Sorelle e Sorelle Mai.

C’è poi Piacenza, anch’essa al centro di grandi capolavori: uno è il documentario di Bellocchio, intitolato Addio del Passato, dove si possono ammirare le sale di Palazzo Anguissola di Cimafava Rocca. Stessa location anche per Avalanche Express, il film d’azione americano diretto da Mark Robson nel 1979 (che ha poi immortalato anche Cremona e il borgo di Casalmaggiore). Mentre il film Bella al Bar, di Alessandro Benvenuti, ci ha condotti in un tour del centro storico della città, alla scoperta di luoghi iconici come piazza Duomo, piazzetta Mercanti e la stazione.

Brescello, lo storico borgo di Don Camillo e Peppone

Da ultimo, non possiamo dimenticare il piccolo borgo di Brescello: situato nella bassa reggiana, in provincia di Reggio Emilia, ha fatto da sfondo alle avventure cinematografiche di Don Camillo e Peppone, la saga tratta dai racconti di Giovannino Guareschi. Qui è possibile visitare luoghi divenuti ormai dei veri e propri simboli, come la Chiesa di Santa Maria Nascente (in una cappella vi è conservato il crocifisso parlante dei film), il municipio e la casa del sindaco. Mentre presso il Museo Peppone e Don Camillo ci si può tuffare tra mille cimeli provenienti direttamente dal set.

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Dove è stata girata la fiction Tv “Rocco Schiavone”

Rocco Schiavone, protagonista della fiction televisiva di RAI 2, giunta alla quinta stagione, è tratto dal protagonista letterario dei romanzi polizieschi di Antonio Manzini, editi da Sellerio.

Schiavone, interpretato da Marco Giallini (che, per i buoni rapporti con la Regione, è stato insignito nel 2019 dell’onorificenza di “Ami de la Vallée d’Aoste”)., è un vicequestore in forza alla Polizia di Stato, romano fin nel midollo, che si ritrova a dover svolgere le sue funzioni ad Aosta, dove è stato trasferito per motivi disciplinari.

E il Capoluogo valdostano e la Valle d’Aosta sono infatti il set dove sono state ambientate le vicende che lo vedono protagonista, insieme all’agente Michele Deruta (l’attore Massimiliano Caprara) e alla sua squadra, in casi di omicidi efferati compiuti tra le valli e sulle cime alpine.

I luoghi della quinta stagione (spoiler)

Come nel primo episodio della quinta stagione, intitolato “Il viaggio continua”, dove viene ritrovato un cadavere sul Monte Bianco, all’altezza di Punta Helbronner, al confine tra Italia e Francia. Questo luogo è meglio noto per la celebre Skyway Monte Bianco, la funivia con vista a 360 gradi che parte da Courmayeur e che, in circa 20 minuti, porta su a 3.462 metri di quota.

Ci troviamo al confine tra Italia e Francia, nelle Alpi Graie, che in parte sono anche su territorio svizzero. Gli amanti della montagna conoscono bene questi posti dove è possibile fare escursioni, la più bella delle quali è la traversata che giunge alla Aiguille du Midi, la guglia più alta delle Aiguilles de Chamonix, nella parte settentrionale del massiccio del Monte Bianco, un trekking di modeste difficoltà tecniche, ma di grandi panorami.

La Aosta di Rocco Schiavone

Aosta resta sempre il comun denominatore negli episodi di tutte le serie di “Rocco Schiavone”, una città piccola e fredda che, per il carattere schivo e burbero del vicequestore, è perfetta.

Per l’abitazione di Schiavone è stato usato Palazzo Ansermin, nel pieno centro storico, uno splendido edificio interamente restaurato e sorto nel XVIII secolo grazie a François René di Nus, in onore del quale, in passato, l’edificio era generalmente noto come Palazzo dei baroni di Nus. L’appartamento di Rocco si trova proprio sopra il grande stemma che sovrasta il portone d’ingresso.

Quando non è in Questura né a casa, il vicequestore trascorre molto tempo al Caffè Nazionale, un indirizzo storico che si trova sotto il porticato della grande piazza Emile Chanoux, la più importante e centrale di Aosta, dove a Natale vengono allestite le casette del mercatino.

Se desidera restare solo con i propri fantasmi (specie quello della moglie Marina, morta ammazzata) si reca spesso nel Teatro Romano, uno dei luoghi simbolo di Aosta, soprannominata anche Roma delle Alpi”. Aosta è la seconda città d’Italia con il maggior numero di luoghi e reperti di epoca romana.

La città venne infatti fondata nel 25 a.C. con il nome di “Augusta Praetoria” è proprio dai romani, Ancora oggi restano tantissime tracce evidenti del loro passaggio, a partire le strade che partono da quelle che un tempo erano il cardo e il decumano, le vie principali. Oltre al teatro Romano, nel centro storico è rimasta la Porta Pretoria, conservata in uno stato quasi perfetto, l’Arco di Augusto, eretto per celebrare il successo bellico dei Romani sui Salassi, il foro e il criptoportico sotterraneo.

Le altre location in Valle d’Aosta

Oltre alle indagini di Rocco Schiavone in tutta provincia di Aosta, che mostrano le bellezze di questa splendida Regione alpina in lungo e in largo, alcune location di riferimento si trovano fuori città. È il caso del luogo che ospita la Questura dove lavora il protagonista e che in realtà è un bar all’interno del cementificio di Cogne, dove si può accedere liberamente.

Era un’azienda siderurgica, nata nei primi del Novecento, seppur con un altro nome. Elemento chiave dello sviluppo cittadino, economico, demografico e urbano la sua apertura portò alla realizzazione di nuovi quartieri popolari, tra cui il Quartiere Cogne. È proprio qui che la produzione ha ricostruito la sede del commissariato, luogo di partenza delle indagini del vicequestore.

 

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“Un passo dal cielo 7”, la nuova splendida location Patrimonio Unesco

La settima stagione della fortunatissima fiction televisiva di RAI 1 “Un passo dal cielo” è ambientata ancora una volta sulle Dolomiti. Se le prime serie mostravano il lato altoatesino dei “monti pallidi” e il celeberrimo Lago di Braies, le ultime si erano spostate sul versante veneto, location dove è stata girata anche l’ultima.

La nuova location di “Un passo dal cielo 7”

Ma c’è una grossa novità in “Un passo dal cielo 7”, un paesaggio dal contorno tutto nuovo, che non ha nulla a che vedere con le Dolomiti. Nella nuova serie alcune scene sono state girate tra le dolci colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2019. Un territorio talmente bello che persino la Regina Elisabetta se n’era innamorata. Il vino che beveva Sua Maestà e che, almeno finché c’era lei, veniva servito a Corte, arrivava proprio da una cantina di questa zona, che confezionava appositamente per la Royal Family graziose bottigliette da 20 centilitri di Prosecco doc. Le piccole confezioni venivano realizzate esclusivamente per Sandringham House, la residenza di campagna della Casa Reale britannica.

Un territorio, questo, che è caratterizzato da un fascino innegabile, oltre che da un enorme valore storico e culturale, attraversato da una strada, la Strada del Prosecco, appunto, che collega Conegliano a Valdobbiadene passando per vigneti, paesi e musei dedicati alla tradizione vitivinicola.

Il paesaggio dolomitico

A partire dalla sesta stagione di “Un passo dal cielo – I guardiani”, la fiction aveva traslocato dalla Val Pusteria, in Alto Adige, al Cadore, nel Veneto. Picchi di montagna che si specchiano nelle acque smeraldine dei laghetti, boschi di pini (dove vive Nathan, nel primo episodio della settimana stagione intitolato “L’uomo degli Orsi”, un uomo misterioso che vive da solo nella foresta e che scende in paese solo per vendere la selvaggina e le pelli), splendidi chalet di legno: non manca nulla per rendere l’ambiente in cui si svolgono le indagini del commissario di polizia Vincenzo Nappi, interpretato da Enrico Ianniello, e dalla sorella poliziotta Manuela (l’attrice Giusy Buscemi), una cartolina vivente.

L’ambiente naturale in cui sono state girate la sesta e la settima stagione non è molto diverso da quello delle stagioni precedenti: del resto, la natura non conosce confini. Le Dolomiti sono quelle venete. I laghi sono quello di Mosigo o Lago di San Vito in Cadore, tra Cortina d’Ampezzo, San Vito di Cadore, dove ha sede il Commissariato di Polizia guidato da Vincenzo, e la Valle del Boite.

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Fonte: 123rf

Il Lago di San Vito in Cadore

E poi ci sono le iconiche Cinque Torri, nelle Dolomiti Bellunesi, simbolo di Cortina e del Passo di Falzarego. La loro inconfondibile forma le rende immediatamente riconoscibili da qualunque altra vetta o valle intorno e, soprattutto, le rende un polo d’attrazione turistico. La torre più alta della suggestiva formazione rocciosa è la Torre Grande, con i suoi 2.361 metri di altitudine, mentre le altre sono Torre Seconda, Torre Latina, Torre Quarta e Torre Inglese.

Luoghi paradisiaci, insomma, ben noti agli escursionisti che sono soliti frequentare queste zone e che, camminando lungo i sentieri di montagna, si ritrovano davvero a un passo dal cielo.

Cinque Torri

Fonte: iStock

Le Cinque Torri, uno dei simboli delle Dolomiti
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Irlanda Del Nord location serie tv Luoghi da film Viaggi

Le location in Irlanda di “Dungeon & Dragons – L’onore dei ladri”

Quando in un film si vedono paesaggi naturali incontaminati, selvaggi e primordiali, spesso significa che ci troviamo in Irlanda. Ed è il caso anche delle location dove è stato girato il film fantasy “Dungeon & Dragons – L’onore dei ladri”, che vede tra i protagonisti anche Hugh Grant e Chris Pine, ambientato in particolare nell’Irlanda del Nord.

Le location irlandesi di “Dungeon & Dragons”

La bellezza incontaminata dell’Irlanda del Nord e il suo patrimonio storico-culturale si sono prestati benissimo alla ricostruzione dell’atmosfera fantasy del film.

Tollymore Forest Park, set del “Trono di spade”

Tra le location più riconoscibili c’è Tollymore Forest Park, il primo parco forestale dell’Irlanda del Nord non lontano da Belfast, che copre un’area di quasi 630 ettari ai piedi delle Mourne Mountains. Regala delle spettacolari vedute sui pendii verdeggianti e selvaggi e sul mare di Newcastle.

Questo luogo era già apparso sul piccolo schermo. L’ingresso principale del parco, infatti, è stato usato come location per il cancello d’entrata del castello di Grande Inverno (o Winterfell) in “Game of Thrones”, sede di Casa Stark e capitale del Regno del Nord.

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Fonte: 123rf

L’ingresso del Tollymore-Forest Park in Irlanda del Nord

Castle Ward o “Grande Inverno”

Altro luogo ben riconoscibile per chi è stato in Irlanda è Castle Ward, l’insolita casa padronale del XVIII secolo con la doppia facciata, al centro di un parco che si affaccia su Strangford Lough, nella Contea di Down, nell’Irlanda del Nord. Anche questo luogo è stato già usato per rappresentare Grande Inverno nel “Trono di spade”.

Il fiabesco Myra Castle

La tenuta un tempo comprendeva una segheria ad acqua, un mulino e un’aia. I visitatori oggi possono passeggiare tra giardini, boschi ombreggiati e il litorale di Strangford Lough. Ci sono anche 32 km di sentieri da esplorare a piedi, in bicicletta o a cavallo.

Un altro luogo usato come set di “Dungeon & Dragons” è Myra Castle, a circa 6 km da Downpatrick, sempre nella Contea di Down. Si tratta di un’altra tenuta fiabesca che risale al 1884, con un parco e degli splendidi giardini. A evocare un’atmosfera d’incanto contribuiscono piante secolari, una terrazza balaustrata, un chiosco estivo Mogul, un giardino recintato, impreziosito dai resti di Walshestown Castle (XVI secolo), un ruscello, uno stagno, una serra e una casetta con giardino.

Il Castello di Carrickfergus

“Dungeons & Dragons” è stato girato in un altro castello, quello di Carrickfergus. Si tratta di un maniero di origini normanne, situato nell’omonima località della Contea di Antrim, sulla costa settentrionale del Belfast Lough. Il suo avventuroso passato è perfettamente in linea con il film: assediato da scozzesi, irlandesi, inglesi e francesi, il castello svolse un importante ruolo militare fino al 1928 ed è una delle strutture medievali meglio conservate d’Irlanda. Da più di 800 anni, si profila imponente all’orizzonte sia che ci si avvicini via terra, via mare o via aerea. Attualmente, ospita esposizioni storiche e cannoni dal XVII al XIX secolo.

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Fonte: 123rf

Il Castello di Carrickfergus in Irlanda

Tra i castelli usati come set ci sono anche le rovine di Dunseverick Castle, che sormontano in modo scenografico uno sperone di roccia ricoperto da un verde manto che sembra gettarsi nell’Atlantico.

Dormire a Glenarm Castle

Un altro palazzo storico bellissimo dove è stato girato il film è Glenarm Castle & Garden, vicino a Belfast. Si tratta di un piccolo gioiello, autenticamente rustico, dove è anche possibile soggiornare. Si può dormire, infatti, nella Barbican Gate (la torretta), nella quale è stato ricavato un grazioso appartamento con terrazza che dà sul castello (ancora abitato dai proprietari) e sulla costa della Contea di Antrim. Splendido è anche il giardino risalente alla seconda metà del XVIII secolo.

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Glenarm Castle nella Contea di Antrim, in Irlanda

La natura irlandese

Ci sono anche tanti luoghi naturali dell’Irlanda del Nord usati come set del film. Tra questi, Hen Mountain, una zona montuosa dalla particolare conformazione rocciosa che fa parte delle spettacolari Mourne Mountains. Poi c’è Castlewellan Forest Park, una bellissima area verde considerata l’arboreto dell’Irlanda del Nord: all’interno non manca un castello e un labirinto. Un luogo assolutamente affascinante è l’imponente scogliera di Fair Head, alta duecento metri e lunga ben 5 km.

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Fonte: 123rf

Le scogliere di Fair Head in Irlanda

Altra location è Lough Neagh, il lago d’acqua dolce più grande dell’isola d’Irlanda che si trova proprio nel centro dell’isola.

Una piccola baia contornata da rocce che emergono aguzze dall’acqua turchese e che sembrano essere parte di un enorme scheletro di dinosauro, tra le quali s’insinua un porticciolo: così si presenta dall’alto Ballintoy Harbour, lungo la Causeway, un luogo visto anch’esso in “Game of Thrones”. Il colpo d’occhio, man mano che ci si avvicina, percorrendo le strette curve della stradina che portano alla baia, è notevole: il colore dell’acqua, il disegno degli scogli, l’azzurro del cielo, la vista su Sheep Island, uno spettacolo autentico.

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Fonte: 123rf

Ballington Harbour in Irlanda

I Titanic Studios di Belfast

L’ultimo capolavoro cinematografico della Paramount ha sfruttato, per le scende girate negli interni, i teatri di posa Titanic Studios di Belfast, uno dei più grandi studi cinematografici d’Europa, utilizzato da grandi produzioni a partire dalla saga del “Trono di spade”.

Gli Studios e le strutture di post-produzione sono parte del Media Campus del Titanic Quarter, uno dei più grandi progetti di rigenerazione urbana d’Europa di un’area di lungomare. Sorto su 75 ettari di un ex cantiere navale, ha visto nascere non solo gli studi cinematografici, ma anche un parco scientifico, un campus universitario, appartamenti residenziali, negozi, hotel, valorizzando anche storici monumenti marittimi. Fulcro di questa vasta area della capitale dell’Irlanda del Nord è il museo Titanic Belfast, recentemente riaperto dopo un’importante opera di restyling.

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Dove è stato girato “I cacciatori del cielo” con Beppe Fiorello

È un omaggio all’“Asso degli assi” il docu-film della RAI “I cacciatori del cielo”, realizzato in collaborazione con Aeronautica Militare, che vede protagonista Giuseppe Fiorello nel ruolo del protagonista Francesco Baracca, il più grande pilota d’Italia considerato un eroe nazionale.

Per celebrare il Centenario della costituzione dell’Aeronautica Militare nel 2023, il film racconta la storia privata e le vicende militari del grande aviatore che ha combattuto nella Grande Guerra, conseguendo il maggior numero di vittorie aeree in assoluto, ben 34.

I luoghi di Francesco Baracca

Baracca era originario di Lugo di Romagna, una cittadina nella pianura tra Bologna e Ravenna, a pochi chilometri dal Mare Adriatico e dai primi rilievi dell’Appennino Romagnolo, al centro della Romagna Estense. Lugo è famosa per la Rocca Estense, l’imponente castello che domina la città dalla fine del 1200. Ma Lugo è ben conosciuta dai melomani per essere stata, per alcuni anni, anche la città di Gioacchino Rossini che si trasferì qui con la famiglia nel 1802. Proprio a Lugo, il giovane musicista iniziò a studiare i primi rudimenti di teoria musicale. Per ripercorrere la sua storia è possibile visitare la casa-museo della famiglia Rossini.

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Fonte: 123rf

Il monumento dedicato a Francesco Baracca a Lugo

Dicono che, se si sorvola la cittadina con un aereo, vista dall’alto, la pianta di Lugo ricalchi fedelmente il profilo di un aereo. Era quindi destino che proprio qui nascesse l’eroe dell’aria.

La sua città natale ha dedicato a Francesco Baracca un museo intero, dove sono state girate alcune scene del film. È stato ricavato nella sua casa natale, che si trova nel pieno centro storico di Lugo, e che conserva i cimeli e gli oggetti appartenuti all’eroe. Ospita anche il famoso Spad VII, l’aereo del 1917 appartenuto alla 91^ Squadriglia Caccia, comandata da Baracca sul quale conseguì la trentesima delle sue 34 vittorie col famoso emblema del cavallino rampante, noto in tutto il mondo per essere stato adottato, poi, da Enzo Ferrari come stemma per le automobili prodotte a Maranello, che dista poco più di un’ora d’auto. Una copia fedele dell’aereo è esposta anche nell’area partenze dell’aeroporto di Venezia.

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Il Castello di Lugo

Nella casa-museo c’è anche un simulatore di volo che ricrea il paesaggio storico con la mappatura sul modello digitale del terreno delle foto aeree di guerra italiane e austro-ungariche e consente di vedere dall’alto sia il paesaggio degli anni 1915-18 sia quello odierno.

Il museo è il punto di partenza di un itinerario sulle orme di Baracca che è stato creato a Lugo e che comprende anche il monumento dello scultore Domenico Rambelli, alla base del quale spicca il celebre cavallino rampante che lo stesso Baracca voleva impresso sulla fiancata del proprio velivolo. Il monumento a Francesco Baracca venne inaugurato nel 1936 dal Duca d’Aosta.

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Dell’itinerario fa parte anche la Cappella sepolcrale nel cimitero cittadino, al cui interno si può ammirare il maestoso sarcofago fuso col bronzo dei cannoni austriaci del Carso che ospite le spoglie dell’aviatore.

Le altre location del film

Il film parte dal 1915, anno in cui Baracca, Pier Ruggero Piccio, aviatore che poi divenne Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, e Bartolomeo Piovesan, meccanico di umili origini addetto alla manutenzione dell’aereo di Baracca, si ritrovano insieme nel campo di aviazione di Santa Caterina, vicino a Udine, sede del primo reparto aerei da caccia e del Comando Supremo. Ed è proprio in questa piccola frazione del Friuli-Venezia Giulia, quella dei cosiddetti “Cacciatori di Santa Caterina” a cui s’ispira il docu-film, che è nata l’aviazione da caccia italiana.

La disfatta di Caporetto porterà la squadriglia ad abbandonare Santa Caterina per trasferirsi nel Veneto, sul campo di aviazione di Quinto, vicino a Treviso, che fu ad uso esclusivo della 91^ Squadriglia. L’aeroporto comprendeva nove hangar-tenda mimetizzati, intorno ai quali c’era una serie di baracche in legno.

Le scene del film sono state girate nella Aviosuperficie Francesco Baracca a Nervesa della Battaglia, proprio in provincia di Treviso, dove si trova anche la Fondazione Jonathan Collection che ospita una replica volante dello Spad XIII, uno degli iconici aerei di Baracca. Qui si trova l’ultimo esemplare originale di hangar Bessoneau Tipo H della Prima guerra mondiale che sopita diversi velivoli d’epoca originali, dai primi del Novecento fino ai modelli degli Anni ’50, ancora perfettamente funzionanti e alcune repliche più recenti.

Tre le altre location del Veneto ci sono anche Villafranca di Verona, famosa per la Roccaforte degli Scaligeri e passata alla storia per la pace di Villafranca, che fu preludio all’unità d’Italia; Lonigo, in provincia di Vicenza, e il Museo Villa Lattes di Istrana, vicino a Treviso, una splendida palazzina settecentesca che si può visitare.

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Villafranca di Verona e la Roccaforte degli Scaligeri
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La villa di “The Crown”, nido d’amore dei Windsor, diventa un museo

Se i muri potessero parlare… È proprio il caso di dirlo di questa villa parigina, che ne ha viste di tutti i colori. E infatti, chiusa per anni e mai visitata dal pubblico, a breve diventerà un museo.

Era stata la residenza di Edoardo VIII e della sua amante Wallis Simpson, poi divenuti duchi di Windsor. Nei giorni precedenti al tragico incidente d’auto l’avevano visitata anche Lady Diana e Dodi Al-Fayed, forse per farne il loro nido d’amore, un po’ come anni prima avevano fatto i duchi di Windsor, lontano da occhi indiscreti e dai pettegolezzi di corte. È tornata alla ribalta di recente grazie alla serie Tv di grande successo “The Crown“, perché usata come set.

Fatto sta che questa antica dimora è stata al centro di intrighi internazionali e di storie d’amore reali. Villa Windsor, a Parigi, ha molto da raccontare e presto lo farà.

Villa Windsor a Parigi

Situato al 4 di route du Champ d’Entraînement, nel XVI arrondissement, tra il Bois de Boulogne e il parco di Bagatelle, quasi nel Comune limitrofo di Neuilly-sur-Seine, questo hôtel particulier, chiamato inizialmente Chateau Le Bois, per la vicinanza, allora, con i boschi (“bois”), fu costruito nel 1859 dall’architetto Gabriel Davioud per conto del famoso urbanista parigino Georges-Eugène Haussmann, che oggi dà il nome a un trafficatissimo viale parigino.

La storia dei suoi inquilini è molto lunga e anche molto curiosa. Ci visse per qualche anno la famiglia Renault, quella delle automobili, poi, negli Anni ’40, ci abitò anche Charles de Gaulle. Ma fu una celebre coppia a rendere famosa questa villa parigina.

Divenne il nido d’amore di Edoardo VIII, dopo aver abdicato al trono d’Inghilterra in favore del fratello, nel 1936, per amore dell’affascinante Wallis Simpson, l’americana pluri divorziata per cui rinunciò a tutto. Fu proprio in questa villa che la coppia, da allora duchi di Windsor, venne a vivere, accolta a braccia aperte dai parigini.

Wallis ingaggiò un noto studio di interior design dell’epoca, la Maison Jansen, per ridisegnare tutti gli interni. Acquistò mobili e arredi che, alla sua morte avvenuta nel 1986, vennero venduti all’asta. Vennero battuti ben 40mila oggetti appartenuti alla coppia. Tra questi, pare ci fosse la scrivania sulla quale Edoardo firmò la rinuncia al trono nel 1936, una raccolta di almeno 10mila fotografie e una bambola donata dalla madre, Queen Mary, al piccolo principe.

In questa villa è passato tutto il bel mondo dell’epoca, da Marlene Dietrich a Elizabeth Taylor da Aristotele Onassis all’Aga Khan.

Visitare la villa

Alla morte dei duchi, alla fine degli Anni ’80, la villa passò al Comune di Parigi che la diede in locazione per cinquant’anni al padre di Dodi, il signor Mohamed Al-Fayed. Fu lui a ribattezzare la residenza Villa Windsor. Ancora oggi Al-Fayed la gestisce con l’impegno di apportare alla struttura le ristrutturazioni necessarie al suo mantenimento. In realtà, da qualche anno ormai la villa è in uno stato di abbandono e il contratto scade solo nel 2036.

Villa Windsor non è mai aperta al pubblico, ma naturalmente possibile visitare il parco in cui si trova, il Bois de Boulogne, e da lì gettare uno sguardo sulla proprietà.

Grazie a un accordo con il Comune di Parigi, Villa Windsor diventerà quindi un museo. Le sue 14 stanze saranno trasformate in sale espositive grazie all’intervento di restauro della Fondazione Mansart, che si occupa della conservazione di beni culturali, che prevede di terminate i lavori l’anno prossimo consentendo così di aprire i battenti del nuovo museo nel 2024.

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Puoi rivivere la magia dei tuoi film preferiti a Miami

Sono tanti i motivi che ci spingono a esplorare il globo in lungo e in largo, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. Lo facciamo per andare alla scoperta delle meraviglie che portano la firma di Madre Natura o per toccare con mano l’immenso patrimonio artistico e storico del mondo. Lo facciamo anche per conoscere culture, tradizioni e usanze dei popoli che abitano luoghi lontanissimi da noi.

Indipendentemente dalle motivazioni che ci esortano a volare altrove, tutti siamo uniti dal medesimo desiderio di voler vivere esperienze caratterizzanti, le stesse che rendono unici e straordinari i nostri viaggi, indipendentemente dai chilometri percorsi.

E se è un’esperienza davvero unica che volete vivere in occasione del vostro prossimo viaggio, allora, abbiamo la destinazione giusta per voi. Stiamo parlando di Miami, la fervida e dinamica città internazionale che sorge nella parte meridionale della Florida. È proprio qui, infatti, che potrete trasformarvi nei protagonisti di un film e rivivere la magia delle vostre pellicole preferite. Pronti a partire?

Come in un film: benvenuti a Miami

Si chiama cineturismo, e come il nome stesso suggerisce è un trend di viaggio che riunisce tutti i cinefili e gli appassionati del grande e del piccolo schermo. L’obiettivo? Quello di andare alla scoperta delle location cinematografiche o televisive per rivivere la magia di serie televisive e pellicole. Del resto, è proprio attraverso queste che abbiamo potuto conoscere quei luoghi del mondo che ci hanno fatto sognare e che oggi popolano le nostre travel wish list.

Adesso, però, è il momento di trasformare quei sogni in realtà. E per farlo abbiamo pensato di recarci proprio nella meravigliosa Miami per andare alla scoperta di tutte quelle ambientazioni iconiche viste proprio sul grande schermo.

Miami, infatti, non solo ospita uno dei più grandi centri di produzione per il cinema, la televisione e la pubblicità, ma ha fatto da sfondo ad alcune delle pellicole più celebri mai viste al cinema e in televisione. Pronti a scoprirle tutte?

Diventare il protagonista di un film: le location iconiche di Miami

Miami, dicevamo, ha fatto da sfondo a numerose pellicole e serie televisive. La più iconica porta proprio il suo nome, stiamo parlando di “Miami Vice”, la serie televisiva che narra le appassionate indagini del detective James Crockett. Tutta la città parla del telefilm e viceversa: vi basterà una passeggiata per Miami per indossare idealmente i panni di Don Johnson.

Un viaggio nell’assolata città della Florida vi permetterà di ripercorrere le orme di una delle saghe cinematografiche più famose della storia, quella di 007. “Casinò Royale”, infatti, è stato girato qui. Anche “The Bodyguard”, uno dei film più iconici degli anni ’90 che ha consacrato il mito di Whitney Houston nel ruolo di attrice, ha visto Miami diventare la scenografia di una storia d’amore. Indimenticabile è la scena dell’esclusivo concerto al Fontainebleau di Miami Beach.

Il fascino della città non ha lasciato immuni neanche i registi italiani. Neri Parenti, infatti, ha deciso di girare qui il suo cinepanettone: “Natale a Miami”. Ve lo ricordate? La città, inoltre, ha fatto da sfondo anche alla serie televisiva “Flipper”, quella che racconta la storia di delfino che è stato salvato da un uomo e dalla sua famiglia e che ora vive con loro aiutandoli a proteggere la loro riserva.