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Dove è stato girato “Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte uno”

Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte uno” arriva sui grandi schermi il 12 luglio, un film diretto da Christopher McQuarrie con protagonista Tom Cruise nei panni dell’agente Ethan Hunt della IMF (Impossible Mission Force). Tra gli altri interpreti sono impossibili da non citare i ritorni di Ving Rhames, Simon Pegg, Rebecca Ferguson, Vanessa Kirby, Henry Czerny e Frederick Schmidt.

Una storia ricca di adrenalina che nel lungometraggio si svolge in Austria, ma che in realtà è stata girata, o almeno alcune delle scene più sbalorditive, tra le meraviglie della Norvegia, così come in altri luoghi incredibili (Italia compresa).

Le location in Norvegia del nuovo Mission: Impossible

Il sempreverde Tom Cruise in questo film è più “spericolato” che mai: eseguirà quella che è considerata una delle più grandi acrobazie nella storia del cinema, vale a dire una motocicletta che si lancia da una splendida scogliera alta 1246 metri.

La troupe del film ha trascorso molto tempo a prepararsi per questa eccezionale peripezia che si svolge a Hellesylt, nella Norvegia occidentale, un piccolo villaggio pregno di natura e dove svetta il dirupo di questa emozionante azione: quello della montagna di Helsetkopen dove è stata costruita una gigantesca rampa proprio in occasione del film. Secondo il regista tale scena: “È di gran lunga la cosa più pericolosa che abbiamo mai tentato”.

Nel film compare anche l’affascinante Rauma, definita la più bella linea ferroviaria d’Europa: è incorniciata da una natura emozionante e in 1 ora e 40 minuti conduce dalle montagne selvagge che circondano Dombås, al maestoso fiordo situtao nella Capitale dell’alpinismo, Åndalsnes.

Un Paese che per questo film ha degli sfondi perfetti. Non a casto era stato già scelto come set per il finale mozzafiato di “Mission: Impossible – Fallout” e per il prossimo capitolo alcuni set verranno allestiti nella spettacolare cornice delle Isole Svalbard, sempre in Novegia.

Le altre location

“Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte uno” si preannuncia come un film epico, tanto che le altre location del film sono davvero eccezionali.

La presentazione in anteprima mondiale si è tenuta a Roma a giugno e proprio la nostra magica Capitale è stata coinvolta in alcune riprese, così come l’altrettanto poetica e romantica Venezia.

A Roma in particolare è stato registrato un inseguimento in automobile tra via dei Funari, via Nazionale, via di Santa Maria Maggiore, via dei Serpenti e via del Traforo. Mentre della città dei canali a spiccare sono Piazza San Marco, Palazzo Ducale, Canal Grande, il Ponte dei Conzafelzi e la Basilica di Santa Maria della Salute.

Altre riprese sono state effettuate tra i grattacieli di Abu Dhabi, così come al Midfield Terminal Roof dell’aeroporto internazionale e al museo Louvre sito in città. Poi ancora il Regno Unito dove i set sono stati effettuati a Birmingham, North Yorkshire e Derbyshire.

Altre scene, invece, sono state registrate presso gli Studios Leavesden, un complesso cinematografico che si trova a Nord-Ovest di Londra e che è tra i più celebri del settore.

Il film con Tom Cruise, pur avendo avuto dei ritardi a causa della pandemia, si preannuncia davvero emozionate e ricco di location e immagini che mozzano il fiato.

"Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte uno", set in Norvegia

Fonte: 2023 Paramount Pictures

La rampa costruita in occasione di “Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte uno”
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Sui luoghi della vera Lidia Pöet, protagonista della serie Tv

Dopo lo straordinario successo della prima stagione della serie televisiva Netflix “La legge di Lidia Poët“, ispirata alla prima donna avvocato italiana, premiata di recente con il Nastro d’Argento come migliore serie crime dell’anno, e in attesa dell’arrivo della seconda, prevista per i primi mesi del 2024, partono i tour che portano sui veri luoghi dove nacque e visse la Pöet.

Se il dramma storico che vede Lidia Poët indagare su alcuni omicidi, mentre al contempo lotta per esercitare la carriera forense, ambito dominato prettamente da uomini, è ambientato soprattutto a Torino, la vera protagonista ha lasciato un segno indelebile in altre zone del Piemonte dove è nata e cresciuta.

I luoghi in cui visse Lidia Poët

A partire dalla sperduta borgata di Traverse, a Perrero, dove Lidia è nata nel 1855. Il piccolo abitato della città metropolitana di Torino si trova nella media Valle Germanasca ed è circondato da monti e da una natura ancora oggi incontaminata. Il tour ripercorre i luoghi dell’infanzia e la storia della famiglia, di fede valdese. Si visita la sua casa e si entra nel cimitero di località San Martino, davvero particolare in quanto è per metà valdese e per metà cattolico e le due parti sono divise da un muro. Una tappa è proprio dedicata alla tomba dove Lidia è stata sepolta nel 1949.

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Fonte: Ufficio stampa

La targa apposta sulla casa di Lidia Poët a Perrero

La tappa successiva del tour dedicato a Lidia è a La Chabranda, un agriturismo di Pomaretto che offre un menu basato sulle ricette di inizio Novecento. Quindi si fa tappa a San Germano Chisone, un piccolo borgo della Val Chisone, sempre nei dintorni del Capoluogo piemontese, dove oggi vive una parte dei discendenti della donna. Qui, a Villa Widemann, un edificio che faceva parte delle proprietà di Vittorio Widemann, titolare del locale cotonificio chiuso nel 1977, si può vedere la toga appartenuta a Lidia.

Grazie a un lavoro di ricerca portato avanti dal Consorzio Turistico Pinerolese e Valli e alla collaborazione del Comune, che ha messo a disposizione i locali, sono esposti anche la sua cuffia, tipica dell’abito valdese, uno scialle e alcune borsine usate per andare a teatro, i libri in inglese appartenuti a Lidia, che riportano anche le sue annotazioni, e l’abito di una pronipote che proprio Lidia aveva cucito a mano.

Il tour prosegue per Pinerolo. Non è nota la casa dove Lidia visse, ma si fa tappa sulla collina di San Maurizio, la zona più antica dell’abitato dove si trovano i resti della Cittadella e dove era solita incontrarsi con quell’Edmondo De Amicis, scrittore e giornalista noto per il libro “Cuore”, ma anche caro amico di Lidia. Qui si visita il Teatro Sociale dove Lidia era solita accompagnare il fratello per assistere agli spettacoli. Pinerolo è una deliziosa cittadina del Piemonte, ricca di palazzi storici, edifici religiosi e di belle piazze. Sono ancora visibili i resti delle mura duecentesche che circondavano il borgo. Ultima tappa è quella nella Biblioteca di Pinerolo, che conserva ancora oggi scritti e carteggi della prima avvocata d’Italia.

Info utili

Il tour sui luoghi di Lidia Poët è intitolato “La toga negata” e deve il nome al fatto che viene eccezionalmente mostrata ai partecipanti proprio la toga di Lidia Pöet. Il percorso debutterà in una data simbolica, il 26 agosto, giorno del suo compleanno. Il titolo omaggia anche l’omonimo libro “La toga negata” di Clara Bounous, che ha raccontato la figura della Pöet, riportata in auge, a livello nazionale, anche da “Prime… sebben che siamo donne. Storie di italiane all’avanguardia” di Bruna Bertolo.

Lidia fu paladina di una battaglia ultradecennale per ottenere, fra il 1884 e il 1920, l’iscrizione all’Albo degli Avvocati, ma fu anche protagonista di battaglie sociali per l’emancipazione femminile (nel 1922 divenne la presidente del Comitato pro-voto donne di Torino), si impegnò a favore dei minori, e fu promotrice di tante attività in campo giuridico e culturale. E la serie Tv fornisce l’occasione per andare a scoprire i luoghi dove Lidia è nata e vissuta. Oltre al 26 agosto, il tour viene organizzato anche il 17 e 24 settembre e l’1 e 8 ottobre 2023.

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Le location esotiche della serie Tv “Delitti ai Caraibi”

Mélissa Sainte-Rose è comandante della Police Nationale ed è alle dipendenze del capitano Gaëlle Crivelli, due donne caratterialmente agli antipodi ma, fortunatamente, complementari nella risoluzione dei casi al centro delle loro indagini. Originaria dei Caraibi l’investigatrice viene trasferita, con i due figli adolescenti, dalla Francia continentale a Fort-de-France, la Capitale di una magnifica isola del Mar dei Caraibi.

Fin da subito, i rapporti tra le due donne sono piuttosto tesi. Hanno, infatti, in comune Franck, ex marito della prima (e padre dei due figli, Chloé e Lucas) ma anche ex amante della seconda. Le indagini che le vedono coinvolte nella serie Tv “Delitto ai Caraibi” si svolgono in un luogo a dir poco paradisiaco, che a tutto fa pensare che a qualcosa di brutto: la Martinica.

Le splendide location della Martinica

La serie televisiva francese è girata nella Capitale dell’isola, nel cuore dell’arcipelago delle Piccole Antille, o Iles au Vent, “isole del vento”, un puntino fra il Mar dei Caraibi a Ovest e l’Oceano Atlantico a Est. Il sole dei Tropici ne fa l’isola dell’eterna estate. Il clima qui è perfetto tutto l’anno: 28°C di temperatura media e tutto i venti alisei che soffiano dall’oceano e rinfrescano l’aria.

E poi ci sono le spiagge di sabbia finissima. Le acque trasparenti come non mai. E la foresta tropicale che fa ombra e rinfresca nelle ore più calde. Un paradiso vero.

Fort-de-France – che un tempo si chiamava Fort-Royal, poi ribattezzata da Napoleone – è la location principale dove è ambientato “Delitto ai Caraibi“. Si riconosce la grande piazza-giardino, la Savane, e la biblioteca Schoelcher, opera dell’architetto francese Henri Picq, che ha realizzato anche la cattedrale di Saint-Louis e il mercato coperto.

Ma non mancano le immagini della splendida costa caraibica e dei villaggi colorati, tipici di queste latitudini. Iconico è il villaggio di Anses d’Arlet, nel Sud dell’isola, che si raggiunge percorrendo una strada molto tortuosa. Ha un centro abitato molto caratteristico che si affaccia su una spiaggia di sabbia bianchissima con un mare cristallino molto amato da chi pratica immersioni.

Un pittoresco villaggio di pescatori è invece Grand’Rivière, sulla costa settentrionale, anch’esso non semplice da raggiungere per la sua posizione su gole vertiginose con alberi giganteschi. Per la sua posizione isolata, è come se fosse sospesa nel tempo, avendo conservato perfettamente l’atmosfera del secolo scorso. Allineati sulla piccola spiaggia di sabbia vulcanica si possono ammirare pescherecci di vari colori.

Il tipico villaggio caraibico molto pittoresco che sembra uscito da una cartolina è poi Sainte-Anne, un luogo vivace, che mantiene intatto il suo charme di villaggio caraibico. Tra i più amati dai turisti. A La Trinité si trovano le rovine della Fortezza Dubuc, un’antica residenza appartenuta a un pirata che depredava le navi di passaggio che lui stesso faceva affondare contro gli scogli disorientandole con la propria lanterna.

Poi ci sono gli isolotti sparsi intorno all’isola principale. Come il Tombolo, che nei mesi invernali si può raggiungere a piedi in quanto l’oceano magicamente si “apre” offrendo una traversata inattesa del mare. O come l’Ilet Loup-Garou, un vero e proprio angolo di paradiso fuori dal mondo, dove si possono vedere le tartarughe che depongono le uova.

L’isola dell’eterna estate

Quattrocentomila abitanti vivono in questa società meticcia: una varietà che rispecchia la storia dell’isola, le varie occupazioni di popoli, le mescolanze di genti e di culture che arrivano dall’Africa e dall’India. Fu scoperta da Cristoforo Colombo nel 1502, durante il suo quarto viaggio verso il Nuovo Mondo. A questi tempi, l’isola era abitata dagli Indiani dei Caraibi, gli Arawaks, originari della Valle dell’Orinoco, ed era conosciuta con il nome di Madinina che, nella lingua indigena, significa “isola dei fiori”.

Divenne una colonia francese nel 1635 sotto il comando di Pierre Belain d’Esnambuc, un mercante ma anche un po’ pirata. Qui, i francesi seminarono piantagioni di canna da zucchero e di caffè e importarono gli schiavi provenienti dall’Africa. Rimase sotto il dominio francese fino al 1946, quando divenne semplicemente una regione dell’Oltremare francese, così come la Guadalupa, dove è stata girata un’altra serie Tv poliziesca francese, “Delitti in paradiso“, la Guyana francese, l’isola di Mayotte e l’isola della Réunion.

Ancora oggi, i monumenti storici presenti sull’isola riflettono la sua ricchezza culturale. Il savoir-vivre creolo fa degli abitanti della Martinica un popolo caloroso e accogliente. Quelli che apparentemente sembrano paradossi in realtà sono deliziosi contrasti, che contribuiscono a creare il fascino di questo luogo a dir poco incantevole che sono la testimonianza della storia e dell’anima dell’isola. Il momento più rappresentativo di questo mix culturale è il Carnevale, che ufficialmente dura tre giorni, ma che in realtà diventa una festa di strada che colora l’isola per un mese intero.

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Fonte: @Mediaset

Una scena della serie Tv “Delitti ai Caraibi”
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Esiste un motel a tema clown: sembra uscito da un film horror

I motivi che ci spingono a scegliere una destinazione di viaggio, piuttosto che un’altra, sono tanti e differenti. A volte ci mettiamo in cammino lasciandoci guidare dall’istinto, altre volte scegliamo di attraversare il globo perché spinti dai racconti degli altri avventurieri. Lo facciamo, poi, perché siamo rimasti incantati dai feed social degli altri, ma anche perché vogliamo in qualche modo rivivere le avventure dei protagonisti delle nostre pellicole preferite.

Proprio il cineturismo, infatti, ci invita a scoprire e riscoprire i luoghi del mondo che sono stati trasformati nei set cinematografici di film e serie televisive che ci hanno appassionato, incantato o terrorizzato, nel caso delle pellicole del terrore.

Ed è proprio in un luogo che sembra uscito dai più temibili film horror che oggi vogliamo portarvi, in un motel a tema clown che è stato definito l’hotel più spaventoso d’America. E, guardando le foto, non è difficile intuirne i motivi, ma la vera domanda è: chi ha il coraggio di dormire qui?

Chi ha il coraggio di entrare nel Clown Motel?

Tutto quello che avete visto al cinema e in televisione, e che avete scrupolosamente evitato in questi anni di vita, è realtà in qualche parte del mondo. Altro che esperienza da sogno: dormire nel Clown Motel renderà reale tutti i vostri incubi. Ma se siete temerari, impavidi e amanti del brivido, allora, questa è un’esperienza alla quale non potete rinunciare.

Ci troviamo a Tonopah, nella contea di Nye nel Nevada, e più precisamente sulla Highway 95 che collega Las Vegas e la città di Reno. Come nei migliori film horror, questo motel su strada si configura come un’oasi del deserto, un rifugio per tutti i viaggiatori che cercano riposo dopo aver percorso chilometri per esplorare il territorio.

L’aspetto esterno, però, non è dei più confortanti e sicuramente non nasconde la sua essenza, come invece accade spesso nelle pellicole horror. In questo motel la vostra vita non è rischio, ve lo assicuriamo, ma ci vuole tanto coraggio, e anche un po’ di sangue freddo, per riuscire a dormire all’interno della struttura. Non a caso è considerata la più spaventosa di tutta l’America.

Gli interni inquietanti del Clown Motel

Fonte: Getty Images

Gli interni inquietanti del Clown Motel

Dentro un film horror: l’hotel più spaventoso d’America

Non c’è trucco e non c’è inganno, i viaggiatori che sostano qui sono accolti da un gigantesco clown. Il suo non è proprio un sorriso, quanto più un ghigno malefico che in qualche modo anticipa l’avventura che si andrà a vivere. Gli interni non sono rassicuranti: partendo dalla hall, e continuando nei corridoi e nelle stanze, ci sono migliaia di clown di ogni dimensione che tengono gli occhi fissi su chi arriva.

E se neanche questo vi spaventa, allora, potete procedere nella scelta della camera all’interno della quale trascorrere la notte. Dentro del Clown Motel è tutto in evoluzione e niente resta mai uguale a prima. Vijay Mehar, il proprietario della struttura, ama ricreare all’interno del suo hotel ambientazioni sempre più spettrali e da brividi. Le camere, infatti, sono ispirate all’Esorcista, alla saga di Halloween, a Room 13 e ad altre pellicole iconiche. Non mancano, ovviamente, i rimandi a IT.

L’obiettivo del proprietario, del resto, è quello di permettere agli ospiti di vivere un’avventura indimenticabile. E su questo, non ci sono dubbi che la missione sia compiuta.

Se siete davvero convinti di voler dormire all’interno del motel, ricordatevi che dovrete condividere gli spazi con i clown, che restano comunque gli inquilini più numerosi e spaventosi. La struttura, infatti, ospita una collezione che vanta più di 3000 pagliacci, molti dei quali si nascondo proprio all’interno delle camere. Un consiglio? Prima di dormire controllate cosa c’è sotto il vostro letto.

Il Clown Motel è l'hotel più spaventoso d'America

Fonte: Getty Images

Il Clown Motel è l’hotel più spaventoso d’America
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Le spettacolari location di “Succession” in Norvegia

Considerata dai cinefili la migliore serie Tv degli ultimi dieci anni (tanto da avere ottenuto tutti i premi più ambiti, dagli Emmy, ai Golden Globe), “Succession“, vede protagonista Brian Cox nel ruolo del Re dei canali all news americani, Logan Roy, a capo della famiglia allargata con quattro figli, Roman, Kendall, Siobhan e Connor, alla costante ricerca di conferme da parte del padre e di essere scelti alla sua successione.

La serie Sky di quattro stagioni (i fan avrebbero voluto che non fosse mai finita) è ambientata fondamentalmente a New York City, nei grattacieli più panoramici di Manhattan, nelle streets ed avenue più famose, nei locali più belli.

Ma nel corso delle quattro stagioni ci sono state alcune situazioni che hanno portato i protagonisti anche fuori città, da Barbados, dove vive la madre di tre dei quattro figli con il secondo marito, alla Croazia, dove la famiglia, tra vacanza e lavoro h24, ha trascorso un’estate in barca. Sempre e solo location al top, solo per miliardari come loro, ovviamente.

I luoghi in Norvegia

Nell’ultima stagione, in particolare, i ragazzi hanno trascorso parecchio tempo in Norvegia, per prendere accordi con un probabile acquirente della Waystar, l’azienda di famiglia che si occupa di media. Anche qui sono state scelte location incredibilmente lussuose, ma soprattutto molto suggestive, di quelle che fanno venir voglia di partire subito.

Scott Ferguson, uno dei produttori di “Succession” ha infatti spiegato che tra i tanti luoghi individuati per girare alcune scene clou della quarta stagione la Norvegia rappresentava quello migliore per via dei suoi scenari naturali “come nessun altro Paese al mondo”. Soprattutto la costa occidentale che, con la sua scenografia così “drammatica”, ha fatto da sfondo ad alcuni episodi.

La strada più bella del mondo

Innanzitutto, i grossi suv neri dei rampolli americani viaggiano lungo una delle strade più panoramiche del mondo, la Atlantic Road, una strada lunga 36 chilometri che attraversa un arcipelago, con viadotti e punti panoramici a strapiombo sul mare. Spesso è soggetta a intemperie, a onde alte diversi metri e a frequenti burrasche di neve e vento e molti turisti scelgono di viaggiare sulla Strada Atlantica in autunno proprio per provare le violente burrasche che la colpiscono. Prima dei Roy ci è stato anche James Bond a girare “No time to die”, qui e in altre location norvegesi.

La strada da brividi

Ma non è l’unica strada panoramica su cui viaggiano i Roy. Se la prima è in mezzo al mare, l’altra sale in cima alla montagna Stigrøra, a quasi mille metri di quota, tornante dopo tornante. Si tratta della Trollstigen, che significa ‘la scala dei Troll’, una degli itinerari più scenografici della Norvegia. Questa strada è considerata anche tra le più pericolose del mondo. Apre solo da maggio a ottobre perché in altri periodi, per via delle pendenze e dei tornanti estremi, non è percorribile.

L’hotel nel bosco

L’hotel dove Roman, Kendall e Siobhan (“Shiv”) vengono ospitati dallo “svedese” Mattson completamente immerso nella natura ha ricevuto così tante prenotazioni il giorno successivo alla puntata da essere già sold out per tutta l’estate. Ma si può andare in un altro periodo dell’anno. Si tratta dello Juvet Landscape Hotel che si trova nei pressi del villaggio di Valldal lungo il fiordo Geirangerfjord, considerato la perla dei fiordi norvegesi.

Le sue “landscape room” – dove hanno soggiornato i protagonisti della serie – hanno più vetrate che pareti e sembra di dormire nel bel mezzo della foresta. Poi ha camere chiamate “bird house”, veri nidi d’uccello fatti interamente di legno su più livelli e, infine, ci sono appartamenti chiamati “writer’s lodge”, la tana dello scrittore, con tanto di cucina dove può andare in vacanza un’intera famiglia.

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Fonte: @Thetravelbook

Lo Juvet Landscape-Hotel in Norvegia, location di “Succession 4”

Il ristorante panoramico

Il ristorante panoramico che si getta sui fiordi che si vede nalle serie è invece altrove. Si tratta di un posto chiamato Eggen che si trova in cima al monte Nesaksla, raggiungibile a piedi con un trekking piuttosto impegnativo oppure con una comoda funivia. Una volta giunti in cima, si gode del più bel panorama di tutta la Norvegia.

Tutte le quattro stagioni di “Succession” sono disponibili in esclusiva on demand su Sky e in streaming su NOW.

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La location da sogno della soap opera “La promessa”

È già stata soprannominata la “Downton Abbey” la soap opera intitolata “La promessa”, in onda su Canale 5, una costume drama ambientata mentre il Regno Unito si prepara alla Prima guerra mondiale, mentre la Spagna resta neutrale.

La soap è girata in ambienti splendidi, dove tutto è ricco, prezioso e curatissimo. Anche per le riprese in esterno sono state scelte scenografie incredibilmente sfarzose.

Le location della soap opera “La promessa”

Ma dove è stata girata “La promessa”? Le storie si sviluppano all’interno di Palazzo El Rincón, uno spettacolare edificio della fine del XIX secolo che si trova ad Aldea del Fresno, vicino a Madrid, e su due set di 3.000 metri quadrati, di cui uno è la fedele ricostruzione degli interni del palazzo.

El Rincón è una location per eventi molto amata dai madrileni, che viene affittata per celebrarvi ricevimenti e matrimoni. Un posto da favola, insomma, la cui struttura ricorda quella di un castello medievale, con una enorme parco pieno di statue e di fiori.

Mentre il mondo è sull’orlo dell’abisso, il palazzo è tra le poche oasi di pace, isolate dal conflitto, rimaste nella valle di Los Pedroches, in Spagna.

Los Pedroches si trova nel Sud della Spagna. È una zona interna dell’Andalusia, famosa per la produzione di una delle eccellenze gastronomiche spagnole a livello mondiale: il Pata Negra, un prosciutto pregiatissimo ottenuto da maiali di pura razza iberica nutriti con ghiande.

Ci troviamo nei pressi di Cordoba, nel bel mezzo della Sierra Morena, quella terra attraversata anche da Don Chisciotte della Mancia che lottava contro i mulini a vento. Si tratta di una zona dedita all’agricoltura e all’allevamento di animali, appunto, ma è anche una bella zona turistica, ricca di itinerari escursionistici tra ampi prati e boschi di lecci.

La prima stagione della soap, in onda in Spagna dallo scorso gennaio e in Italia dal 29 maggio, comprende 122 episodi e, visto il grande successo già ottenuto, è già stata confermata per una seconda stagione, composta da 119 episodi.

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La spettacolare location in Sardegna del film “La sirenetta”

Un classico delle fiabe per bambini è diventato un film: “La sirenetta”. La fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen, il cui titolo originale è “Den lille Havfrue”, fu pubblicata per la prima volta nel 1837 ed è tra le più conosciute e lette al mondo, tanto che in Danimarca, alla protagonista, hanno dedicato persino una statua che si trova sul porto di Copenhagen e che è divenuto il simbolo della città.

La principessa Ariel, la più giovane figlia di Re Tritone, è la sirena protagonista della storia, una giovane ribelle che si spinge a esplorare un mondo che non le appartiene, quello degli umani, infrangendo le regole dettate dal padre ma anche di Madre Natura. La sua avventura proibita – si innamora di un principe, Eric, affascinante ma umano – non finirà bene, purtroppo. Ma, come tutte le fiabe di Andersen, ha una sua morale.

Il film della Disney è il remake di quello uscito nel 1989 e segna il debutto cinematografico per l’attrice Halle Bailey nei panni della sirenetta Ariel. Ma il cast è da urlo: da Javier Bardem, nel ruolo di Re Tritone, a Melissa McCarthy, storico volto della serie “Una mamma per amica” che qui interpreta l’infida strega del mare con cui Ariel stringe l’accordo di diventare umana per amore.

Le location italiane

Il remake, in chiave live-action, diretto da Rob Marshall, del celebre e amatissimo classico d’animazione che torna sullo schermo con interpreti in carne e ossa è stato ambientato in Italia.

A parte qualche scena girata negli studi in Inghilterra, per la maggior parte delle location è stata scelta la nostra splendida Sardegna a fare da sfondo alle immagini più suggestive del mare, dove vive la Sirenetta, e della spiaggia, bianca e soffice, dove approda Eric dopo il naufragio, messo in salvo da Ariel.

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Golfo Aranci, set del film “La sirenetta”

La produzione ha individuato una zona in particolare che è risultata essere ideale per girare il film. Si tratta della costa Nord della Sardegna, tra le acque cristalline di Aglientu, del Golfo Aranci e di Castelsardo.

“Era importante trovare una location in grado di offrire il dramma epico che la storia richiede”, aveva spiegato il regista Rob Marshall. “La Sardegna aveva tutto questo. Le acque cristalline, la costa drammatica, le ripide scogliere, le fortezze, le vaste spiagge e le strade rurali”.

Nella ricerca di una location perfetta dove ambientare la spiaggia isolata in cui Ariel salva Eric e per l’emozionante scena d’addio finale ci voleva un’atmosfera magica e l’hanno trovata proprio in questa zona della Sardegna, il cui paesaggio naturale è a dir poco fiabesco.

Qui ci sono montagne e scogliere a picco sul mare ma anche splendide spiagge e acque cristalline. Le particolari formazioni rocciose permettono al mare di lambire dolcemente la spiaggia, ma anche di creare grosse onde che s’infrangono contro le rocce.

Le spiagge in Sardegna

Tra le location della Sardegna che si possono riconoscere c’è la piccola spiaggia di Cala Moresca, un molo e una baia di pescatori sulla costa Nord-orientale dell’isola, dove sono stati ambientati il villaggio di pescatori e sono state girate le scene intorno al molo del castello.

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Fonte: 123rf

Cala Moresca in Sardegna

Un’altra spiaggia, Rena Majori, è stata scelta per ambientarvi la scena in cui la sirenetta Ariel salva Eric ed emerge dall’acqua scivolando sulla roccia cantando. L’iconica roccia di Ariel non esiste davvero, ma è stata costruita appositamente per il film e trasportata poi in Sardegna. Questa spiaggia sarda è famosa per i tramonti che si possono ammirare.

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La spiaggia di Rena Majori in Sardegna

Sulla costa frastagliata di Rena di Matteu, nel Comune di Aglientu, nel Golfo dell’Asinara, sono state girate, invece, le scene in cui Ariel e Eric sono in carrozza.

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Fonte: 123rf

La Rena di Matteu in Sardegna

Il film è ambientato negli Anni ’30 del XIX secolo su un’isola dei Caraibi, che il regista ha immaginata come un’isola con tanto di porto multiculturale, con un sovrano e un castello d’spirazione anche italiana. Come parte dell’ambientazione per il castello di Eric come location è stata utilizzata la cittadina di Castelsardo, in provincia di Sassari, considerato il cuore medievale della Sardegna.

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Castelsardo in Sardegna
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Tutta la magia di New York City nella serie “And Just Like That 2”

Magica come non mai, New York, con le sue mille luci, i lunghi viali affollati e trafficati, i suoi locali alla moda e le boutique più lussuose che mai. È così che appare, ancora più bella, la città nella seconda stagione della serie Tv “And Just Like That”, che vede ancora protagoniste le amiche di sempre – ancora senza la quarta, Samantha (Kim Kattrall) – Carrie (Sarah Jessica Parker), Miranda (Cynthia Nixon) e Charlotte (Kristin Davis) ormai oltre cinquantenni ma sempre alle prese, fin dai tempi di “Sex and the City”, con le loro pene d’amore.

Sono passati 25 anni da quando Carrie Bradshaw è apparsa per la prima volta sul piccolo schermo, ma la serie più trasgressiva di sempre non ha ancora stancato il suo affezionato pubblico che ne segue le vicende amorose fin da allora.

Le location di “And Just Like That 2”

Tra fidanzamenti, matrimoni e funerali, per fortuna Carrie non ha mai definitivamente lasciato il suo piccolo appartamento del West Village che, ancora oggi, è una delle location più visitate di Manhattan. Lo vedremo – ristrutturato – anche in “And Just Like That 2”, inconfondibile, con la sua ripida scalinata a prova di tacco 12 al civico 66 di Perry Street (l’indirizzo fittizio è il 245 di East 73rd Street).

Come dicevamo, protagonista assoluta della serie Tv è New York City (insieme agli outfit da paura di Carrie), ancora più presente con i suoi scorci inconfondibili. Chi non riconosce i viali alberati di Central Park, il parco più famoso della città, bello in qualunque stagione, dove le “ragazze” passeggiano confidandosi le loro storie d’amore o le case di mattoni rossi dell’Upper East Side o anche le giostre di Coney Island, dove Carrie ed Aidan – ebbene sì, spoiler, torna il grande amore di gioventù nella vita di Carrie – trascorrono una giornata insieme. La grande spiaggia di sabbia, il lungomare di legno dove passeggiare all’ora del tramonto, le giostre del Luna Park, i negozietti e i chioschi degli hot dog sono sempre un classico nella cinematografia americana.

E poi ci sono i negozi della Fifth Avenue, dove le tre amiche amano fare shopping, e i tanti locali di New York, uno più bello ed elegante dell’altro, dove s’incontrano per bere un Cosmopolitan – il famoso cocktail di “Sex and the City” – o cenare in compagnia spettegolando di uomini e di sesso. Alcuni di questi sono già molto noti, altri lo diverranno non appena li frequenteranno Carrie, Charlotte e Miranda.

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Fonte: IPA

Sarah Jessica Parkerin una scena di “And Just Like That 2”
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Le location della serie Tv “A casa tutti bene”

Diretta da Gabriele Muccino, la serie Tv Sky “A casa tutti bene” tratta dall’omonimo film del 2018, racconta le vicende della famiglia Ristuccia, a casa della quale va tutt’altro che bene. Ogni membro della famiglia ha un segreto da nascondere al resto dei famigliari.

La storia è incentrata intorno all’attività di famiglia, il ristorante di lusso San Pietro, una villa d’epoca nel quartiere Gianicolo a Roma, frequentato da politici e da star del cinema e della Tv del bel mondo capitolino.

Attraverso gli episodi del family drama, che vede protagonisti Laura Morante, nel ruolo della madre Alba, ed Emma Marrone nel ruolo di Luana, compagna del cugino dei Ristuccia, scopriamo alcuni luoghi meravigliosi della Capitale e dell’Argentario, dove la famiglia possiede una villa estiva pazzesca.

Dove si trova il ristorante San Pietro

Il ristorante San Pietro di proprietà da quarant’anni della famiglia Ristuccia non esiste davvero. Per realizzarlo, la produzione ha usato una villa in cui di solito si tengono ricevimenti che si trova nel rione Esquilino a Roma. Sembrerebbe trattarsi di Villa Blumenstihl anche conosciuta come Villa Monte Mario in quanto si trova sulle alture di Roma, da cui si gode uno dei più meravigliosi scorci della città. Prende il nome da Bernardo Blumenstihl, un nobile alsaziano che venne a Roma nel 1857 dopo aver combattuto nella guerra di Crimea.

La villa è stata realizzata tra il XVII e il XVIII secolo per volere dei Principi Massimo. Le finestre e le facciate riportano infatti la stella che ne era il simbolo. Gli interni della villa sono lussuosi, con archivolti e decorazioni meravigliose. La tenuta comprende anche un ampio parco con alberi secolari e un sentiero di siepi di lauro.

L’intramontabile fascino di Roma traspare dalle testimonianze storiche, dai monumenti, ma anche dagli eleganti palazzi e dalle splendide ville che la impreziosiscono. Per secoli, questa zona è stata il giardino di Roma: fin dalla fine del XVI secolo, infatti, gli aristocratici vi avevano costruito favolose residenze
immerse nel verde. Queste splendide ville spesso sorgono sugli stessi luoghi dove, secoli fa, i potenti romani avevano realizzato le loro ville con giardini (horti), secondo una moda inaugurata da Lucullo sul Pincio e da Mecenate proprio sull’Esquilino.

La zona dell’Esquilino ancora oggi è famosa proprio per le sue ville, alcune delle quali oggi ospitano le Ambasciate straniere. Come Villa Wolkonsky, dove si trova l’Ambasciata britannica e dove soggiornò anche Elisabetta prima di diventare regina. Molte delle antiche ville nel corso degli anni sono scomparse per far posto a parchi e giardini. Di una di esse, però, resta uno dei luoghi più strani di Roma.

Si tratta della ex Villa Palombara, costruita partire dal 1620. Questo luogo era diventato il punto di incontro degli amanti degli studi esoterici. Testimonianza di questi interessi esoterici è la cosiddetta Porta Magica, uno degli ingressi secondari della villa, decorata con iscrizioni in ebraico e latino e con simboli alchemici collegati alla cultura ermetica. È l’unico elemento sopravvissuto che ancora oggi attira molti turisti curiosi da queste parti. E ora c’è un motivo in più per andarci, alla ricerca della location di “A casa tutti bene”.

Dove si trova la villa estiva dei Ristuccia

A picco sul mare, la gigantesca villa dove la famiglia Ristuccia è solita trascorrere le vacanze estive occupa mezzo Argentario. Se si cerca la villa su Google Maps, ci si rende conto che si tratta della più vasta proprietà che si trova ad Ansedonia, una frazione del Comune di Orbetello, in provincia di Grosseto, in Toscana. Ebbene sì, ci spostiamo in un’altra regione. Quando i protagonisti della serie vanno avanti e indietro tra la casa di Roma e la villa al mare sembra che il viaggio duri pochi minuti, in realtà in auto ci si impiegano circa due ore.

Si tratta di Villaflair, inconfondibile con la sua piscina rotonda e l’isola centrale. Anche questa è una villa privata che si può affittare per ricevimenti, matrimoni ma anche per le vacanze (per la modica cifra di 13-17mila euro a settimana a seconda del periodo), con le sue sette camere da letto e la vicinanza alla spiaggia di Capalbio. Sul sito di Booking viene descritta così “L’edificio bianco si annida amorevolmente sulla roccia e sembra fondersi armoniosamente con la natura circostante. Guardare fuori dalle finestre dà l’impressione di essere su una nave”.

Ansedonia è una rinomata meta turistica, grazie alla bellezza di questo tratto di costa e alla presenza di siti archeologici, come quello della città etrusco-romana di Cosa. L’attuale abitato di Ansedonia abbraccia letteralmente il colle sul quale si trova la città antica e, negli ultimi decenni, il suo centro abitato si è notevolmente sviluppato per via del turismo sempre più interessato alla zona dell’Argentario.

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Alba (Laura Morante) passeggia sulla spiaggia all’Argentario
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Le più belle location parigine di “Emily in Paris”

Chi ha detto che Parigi è sempre la stessa città? Dipende da come la si guarda e da come la si vive. C’è una Parigi da sogno, fatta di splendidi palazzi, di parchi e giardini fioriti, di bistrot all’aperto e di terrazze con viste mozzafiato.

C’è la Parigi della serie Tv “Emily in Paris” con Lily Collins, figlia di Phil Collins, che racconta le vicende di una giovane americana che si trasferisce a Parigi per un’opportunità di lavoro inaspettata. Qui, tra lavoro, nuove amicizie e grandi amori, Emily scopre una città meravigliosa e diventa famosa nel mondo della moda grazie al suo profilo Instagram.

Gli splendidi scorci parigini

E nella serie Tv Netflix sono tantissimi gli scorci di Parigi con i quali Emily fa sognare i suoi follower. “Mi sento Nicole Kidman in Moulin Rouge” è la prima frase pronunciata da Emily Cooper quando apre per la prima volta la finestra del suo appartamento parigino e scorge il panorama della città, con i suoi tetti e le chambre de bonne che creano un panorama unico e che ormai rappresenta Parigi in tutto il mondo. L’appartamento si trova a place de l’Estrapade, nel V arrondissement, sulla rive gauche, nel Quartiere latino, tra il Panthéon e la Sorbonne. Ed è sempre qui che si trova il ristorante di Gabriel, quello che poi scoprirà essere il suo vicino di casa.

Chi non ha la fortuna di soggiornare in una camera d’hotel o in un appartamento con vista a Parigi, può comunque trovare tantissimi rooftop da cui ammirare i tetti della città dall’alto. Alcuni di questi punti panoramici sono anche gratuiti, come la terrazza dei grandi magazzini Printemps Haussmann, delle Galeries Lafayette o del Centre Pompidou oltre all’osservatorio panoramico della Tour Montparnasse.

Le attrazioni top

Tutte le mattine, Emily va a fare jogging in uno dei parchi più famosi di Parigi: Jardin du Luxembourg, il meraviglioso giardino pubblico, tra i più grandi di Parigi, inaugurato a inizio Seicento da Maria de’ Medici. Tra aiuole fiorite, fontane e statue – come la replica della Statua della Libertà o il busto di Charles Baudelaire o la statua di Beethoven – è un luogo magico, dove si respira l’atmosfera tipicamente parigina.

Un altro giardino che ha un ruolo fondamentale nella serie è il giardino del Palais Royal, dove Emily si rifugia in pausa pranzo e dove incontra Mindy, la prima persona con cui fa amicizia. Questo giardino si trova nel I arrondissement, quello del Louvre, di rue de Rivoli, rue Saint Honoré e di Place Vendôme, ed è uno spazio verde annesso al Palais Royal.

Emily sgrana gli occhi davanti ad alcuni dei luoghi simbolo parigini. Primo fra tutti, lo scalone d’ingresso dell’Opéra Garnier, il teatro dell’Opera, dove va ad assistere al “Lago dei Cigni”. Per vedere con i propri occhi questa meraviglia si può acquistare un biglietto per uno degli spettacoli oppure visitare l’edificio quando non sono in corso prove.

Altro luogo simbolo della città è il Pont Alexandre III che collega il Grand Palais e il Petit Palais all’Hôtel des Invalides. Riccamente decorato, fu inaugurato per l’Esposizione Universale del 1900 e oggi è dei ponti più famosi di Parigi. È qui che Emily viene a girare uno spot per uno dei clienti della sua agenzia.

Le location inedite

“Emily in Paris” fa anche scoprire alcuni scorci poco turistici della Capitale francese. Uno di questi è il Canal Saint-Martin, dove Emily passeggia una sera in compagnia di Thomas, Gabriel e Camille. Si tratta di un canale artificiale che collega il bacino della Villette e la Senna attraversando il X e XI arrondissement. Dal 1993, è iscritto nella lista dei monumenti storici e, dopo la riqualificazione dei primi anni 2000, è diventato un luogo d’incontro dove passeggiare, andare in bicicletta o dove sedersi ai tavoli di caffè e ristoranti.

Poco conosciuta alla maggior parte dei turisti che visitano Parigi, ma di enorme importanza storica è la Maison Rose. Negli anni è stata la casa di tantissimi personaggi, da Picasso a Modigliani, da Edith Piaf a Charles Aznavour, da Jacques Brel ad Albert Camus. La Maison Rose è stata costruita nel 1850 in quello che allora era il villaggio di Montmartre, tra case di campagne e mulini. Il colore rosa è dovuto a Laure Gargallo, modella di Picasso e amica di tanti pittori e artisti. E così, questo piccolo edificio rosa è diventato fonte di ispirazione per pittori e artisti e su Instagram è tra i soggetti più postati.

Dalla Maison Rose parte rue de l’Abreuvoir, una delle strade più belle di Parigi, che a metà dell’Ottocento conduceva all’antico abbeveratoio di Montmartre. Oggi, alla fine della via si trova place Dalida dedicata alla grande cantante di origine italiana e naturalizzata francese. Rue de l’Abreuvoir è anche soprannominata la “ruelle qui va au bout”, la strada che porta alla fine. Chi ha visto la serie capirà anche il legame tra questa via ed Emily.

Nell’episodio 7, Emily visita uno dei musei più insoliti di Parigi. Si tratta del Musée des Arts Forains interamente dedicato alle giostre, al carnevale e alle fiere della Belle Epoque, dove i visitatori possono tornare bambini e respirare l’atmosfera di festa del XIX secolo. Il museo, aperto dal 1996, è unico nel suo genere e i visitatori possono salire sulle giostre e giocare con i pezzi della collezione.

Emily va anche a visitare un altro museo davvero originale, l’Atelier des Lumières, il primo centro di arte digitale di Parigi, un enorme spazio ricavato dalla riqualificazione di una fabbrica. Qui si può camminare tra i girasoli di Van Gogh, sentirsi uno dei commensali del dipinto “Le déjeuner des canotiers” di Pierre-Auguste Renoir, ammirare le ninfee di Claude Monet, confondersi con gli spettatori del “Bal du Moulin de la Galette” di Renoir.

Infine, un altro museo insolito da visitare a Parigi è la Monnaie de Paris, la zecca nazionale. Questo edificio è protagonista di un intero episodio della serie “Emily in Paris”: è qui che si svolge la sfilata di Pierre Cadeau durante la Fashion Week di Parigi. Esiste sin dal 1775, ma solo nel 2017 ha aperto le porte ai visitatori. Ma pochi, ancora oggi, ne conoscono l’esistenza.

Partire subito per Parigi

Se vi è venuta voglia di trascorrere un weekend a Parigi sui luoghi di Emily, non potete farvi sfuggire l’offerta di TGV INOUI, che permette di raggiungere la Capitale francese in treno ad alta velocità a partire da 49 euro. Bisogna prenotare entro il 31 maggio e partire a giugno, luglio o agosto. I treni partono tre volte al giorno da Milano, Torino e Oulx, in Alta Val di Susa.