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“Un’estate fa”, le location dove è stata girata la serie tv

Mare cristallino e spiagge affollate fanno da sfondo a gran parte delle riprese di Un’estate fa, la nuova serie tv firmata da Davide Marengo e Marta Savina. La storia è un continuo viaggio tra passato e presente, mentre il protagonista (interpretato da Lino Guanciale in età adulta e da Filippo Scotti nella giovinezza) è alla ricerca di un ricordo perduto che potrebbe rivelarsi di fondamentale importanza. E se ai giorni d’oggi ci sono molte scene ambientate in città, con un tuffo indietro nel tempo ci ritroviamo alla scoperta di una costa bellissima, tra piccole calette e beach bar colmi di bagnanti. Ecco quali sono le location principali della fiction.

Le location in Puglia

Un’estate fa è una nuova produzione esclusiva Sky, distribuita in streaming su Now: nel cast ci sono nomi importanti, come Lino Guanciale e Claudia Pandolfi. Nel corso degli 8 episodi che caratterizzano la miniserie, sono tante le ambientazioni diverse che incontriamo. Dove sono state girate le riprese della fiction? A svelarlo sono Natalie Foffi e Camilla Solombrino, location manager e location manager assistant di Un’estate fa.

Essendo ambientata soprattutto durante la stagione calda, la serie tv ha come sfondo principale il mare: la scelta, tra le tante splendide località italiane, è ricaduta sulla Puglia, e più precisamente sulla costa ionica. L’estate del 1990, grande protagonista delle riprese, vede gli attori muoversi tra spiagge incantevoli. In particolare, la produzione ha optato per alcune calette molto suggestive tra Porto Selvaggio e Gallipoli.

Porto Selvaggio è un’ampia riserva naturale costiera situata sul territorio di Nardò, in provincia di Lecce, ed è caratterizzata da scogliere lambite da acque cristalline e lunghe lingue di sabbia dorata, dove a dominare è la natura incontaminata. Tra le spiagge più belle c’è quella di Torre Uluzzo, chiamata così per l’antica fortificazione da cui si gode di un panorama meraviglioso. Per raggiungerla occorre immergersi in una rigogliosa pineta e poi affrontare scogli scivolosi: ne vale però davvero la pena.

Gallipoli è invece una delle località turistiche più celebri ed esclusive del Salento, molto apprezzata dai giovani per le sue spiagge da sogno e per la movida. Il litorale è punteggiato di stabilimenti balneari, beach bar e ristorantini dove assaporare tante specialità tipiche, e la sera il divertimento continua. Non sorprende che proprio qui siano state girate le scene di un’estate spensierata di un gruppo di giovani ragazzi.

Le location nel Lazio

Le riprese si sono poi spostate nel Lazio, dove sono state girate le principali scene urbane e quelle ambientate in un campeggio. Per quanto riguarda la città, la scelta è andata sull’intramontabile e affascinante Roma: le sue viuzze e le splendide piazze hanno fatto da sfondo a numerosi ciak, riguardanti sia il passato che il presente. “Grande importanza è stata data alle ambientazioni dei giorni nostri sul territorio romano: location eleganti ma a tratti cupe per creare un clima misterioso e coinvolgente” – hanno rivelato Foffi e Solombrino.

La sfida più difficile, invece, è stata ricostruire il campeggio di Castel Fusano, un luogo abbandonato a seguito di un incendio che troviamo riportato anche nella finzione. “Qui abbiamo voluto rappresentare sia l’estate del 1990, quando i protagonisti erano adolescenti, sia l’oggi, attraverso le immagini di una natura rinnovata e di un incendio, realmente avvenuto accidentalmente nel campeggio, che ha cancellato ogni traccia del passato, o quasi”.

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Firenze su due ruote, a caccia dei luoghi di “Amici Miei”

Visitare Firenze attraverso i luoghi del film “Amici miei”, con un uno speciale itinerario che si snoda tra 20 location nel centro e nella periferia del capoluogo toscano, per ripercorrere in sella le più divertenti scene di uno dei film più conosciuti ed amati di tutta la storia della commedia italiana. Bici Miei è la novità di quest’anno, all’interno del calendario di Firenze Insolita 2023, l’evento che unisce cineturismo e cicloturismo. Un’occasione unica per tutti coloro che desiderano riscoprire i luoghi set del capolavoro di Mario Monicelli.

In bicicletta a Firenze, sulle tracce di “Amici miei”

Organizzata dall’Associazione Culturale Conte Mascetti, con il Comune di Firenze in collaborazione con FIAB Firenze Ciclabile, l’iniziativa – in programma per sabato 14 ottobre dalle ore 10.00, per una durata di circa 3 ore – vuole offrire ai fiorentini e ai turisti la possibilità di ripercorre tutti i luoghi di “Amici miei” nell’area metropolitana: dal Giardino dell’Orticoltura, dove il Mascetti ha un malore al termine del secondo atto, fino al Bar Necchi, dalla Villa del Sassaroli fino a raggiungere lo scantinato del Mascetti, guidandoli in un racconto fresco e divertente, ma soprattutto ecologico e salutare. Tutto questo in sella alla bicicletta, permettendo così di conoscere Firenze da una prospettiva diversa.

Quarantotto anni dopo l’uscita nelle sale del capolavoro partorito dalla fantasia di Pietro Germi, e reso immortale da Mario Monicelli e dalle interpretazioni di Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Duilio Del Prete, Gastone Moschin e Adolfo Celi – con l’aggiunta di Renzo Montagnani nel secondo e terzo capitolo – la leggenda continua tra le strade della città.

Non sono poche le commedie italiane che rendono omaggio alle due ruote. Tra i film girati in Toscana che celebrano il mondo della bicicletta, oltre alla leggendaria Coppa Cobram di Fantozzi, rievocata proprio a Firenze nel 2017 e 2018, c’è il cult senza tempo “Berlinguer ti  voglio bene”, di Giuseppe Bertolucci, con la scena del passaggio offerto da Bozzone a Mario Cioni. Altro film indimenticabile è “Ricomincio da tre”, in cui Massimo Troisi dice a Lello Arena di “farsi leggero” per essere portato sulla canna della bicicletta in San Niccolò. Non si dimentica nemmeno Leonardo Pieraccioni nel suo film campione di incassi “Il Ciclone”, in cui sembra quasi voler omaggiare la pellicola di Bertolucci di vent’anni prima, riscendendo in paese come Carlo Monni e Roberto Benigni.

Un set cinematografico a cielo aperto: il tour a piedi

Mercoledì 1° novembre si celebra ancora Firenze come set cinematografico a cielo aperto, questa volta visitando la città a piedi attraverso due percorsi di cineturismo. I partecipanti verranno accompagnati tra le vie e le piazze di Firenze, guidati in un racconto fresco e divertente che farà rivivere i film nei luoghi dove sono stati ambientati, con informazioni e curiosità del capoluogo toscano, che renderanno la passeggiata un’esperienza ancora più affascinante e indimenticabile.

Sono previsti due momenti: al mattino, con partenza alle ore 10.00, e al pomeriggio, con partenza alle ore 16.00, con un percorso dedicato all’insieme dei film ambientati in città. Dalle commedie toscane, come i film di Pieraccioni e Francesco Nuti, all’immancabile “Amici Miei”, alle produzioni hollywoodiane come “Inferno” e “Hannibal” fino a un classico fiorentino come “Le Ragazze di San Frediano”. Per entrambi i tour è previsto al termine un brindisi al Supercazzola Store per scoprire i vini firmati La Tognazza, azienda nata dal grande Ugo e portata avanti oggi dal figlio Gianmarco, nella nuova bottiglia e nelle nuove etichette illustrate da Pau dei Negrita, accompagnati dall’immancabile rinforzino del Mascetti e tante altre sorprese.

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“Imma Tataranni 3”: le nuove e magnifiche location della fiction Tv

La terza stagione della fiction Tv di RAI Uno “Imma Tataranni – Sostituto procuratore” è stata ambientata in nuove location italiane. Non mancano naturalmente i luoghi storici dove la protagonista, interpretata dall’attrice Vanessa Scalera, nata dalla penna di Mariolina Venezia, si muove abitualmente.

La Basilicata di Imma

Alla sua Matera, uno dei luoghi più incredibili in Italia, la cui bellezza possiamo ammirare in tutte le ore del giorno e della notte, si aggiungono altri set della Basilicata ma non solo.

La Città dei Sassi, sviluppatasi a partire dalle grotte naturali scavate nella roccia, e successivamente modellate in strutture sempre più complesse all’interno di due grandi anfiteatri naturali (il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano) è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 1993 dall’UNESCO. E, i vicoli, le zone cavernose, le stradine bianche arse dal sole dove si percepire il misticismo della città e la sua dolente bellezza abbracciano la storia di una donna che, nonostante tutte le vicissitudini personali e professionali, prosegue sicura sulla propria strada.

Tornano nella terza stagione anche altri luoghi della Basilicata, primo fra tutti la cittadina di Marsico Vetere (o Marsicovetere), in provincia di Potenza, dove, qualche anno fa, sono state girate alcune scene del remake “Moschettieri del re, la penultima missione“, il film ispirato – in modo alquanto libero – al romanzo di Alexandre Dumas del regista Giovanni Veronesi con un cast stellare: Pierfrancesco Favino nei panni di D’Artagnan, Rocco Papaleo, Athos, Valerio Mastandrea, Porthos e Sergio Rubini, Aramis.

Così come torna il borgo di Abriola, nel cuore dei monti lucani, incastonato in un paesaggio suggestivo che spazia dalla cima del Monte Pierfaone ai costoni rocciosi e scoscesi delle Dolomiti Lucane, alle propaggini del Massiccio del Volturino. E tra i borghi storici della Val d’Agri che Imma ci fa scoprire c’è anche Viggiano, detto il “borgo delle arpe”, famoso per la lunga tradizione legata alla musica popolare e, in particolare, alla costruzione di arpe.

Da qui, nei secoli scorsi, partivano molti suonatori itineranti che esportarono la musica e le tradizioni in tutto il mondo. Molti conoscono Viggiano per il Santuario della Madonna Nera, uno dei luoghi spirituali più importanti del Mezzogiorno. Si trova sul Sacro Monte di Viggiano, la cui vetta arriva a 1725 metri di altitudine, e ogni anno il primo sabato di settembre si svolge una processione, detta “del pellegrino”, una lunghissima serpentina di persone che salgono fin lassù.

Non solo Basilicata

Nella terza stagione, infatti, la produzione si è spostata in Puglia. Alcune scene sono state girate nei Comuni di Ginosa e nel borgo di Laterza. In quest’ultimo si trova una gravina fra le più grandi e lunghe d’Europa. Un canyon profondo fino a 200 metri molto simile ai canyon americani che da oltre vent’anni è divenuta un’area naturale protetta.

Per la sua offerta turistica e culturale, Laterza è stata premiata dall’organizzazione mondiale Creative Tourism Network come “Miglior destinazione creativa emergente” nel 2021, dichiarato dalle Nazioni Unite “Anno Internazionale dell’Economia Creativa per lo Sviluppo Sostenibile”. E “Imma Tataranni” ora è solo una delle leve per attirare turisti in questo delizioso borgo pugliese.

Si erge sulla Murgia tarantina, invece, Ginosa che comprende anche la zona di litorale di Marina di Ginosa, ed è l’ultimo Comune della provincia jonica al confine tra Puglia e Basilicata. Il paesaggio qui è incantevole e spazia dalla collina fino al mare.

Il monumento più importante di Ginosa, che attira molti turisti, è il Castello normanno, fatto costruire nel 1080 da Roberto il Guiscardo per difendersi dalle incursioni saracene. ma anche questa è zona di gravine, grosse fenditure che tagliano il territorio rendendolo unico e inconfondibile con le numerosissime chiese rupestri che il ministero dei Beni culturali ha raggruppato all’interno del progetto “Itinerari culturali del medioevo pugliese”. Ginosa è stato anche un celebre set di uno dei capolavori di Pier Paolo Pasolini, “Il Vangelo secondo Matteo” girato nel 1964.

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Dove è stata girata la fiction “La voce che hai dentro” con Massimo Ranieri

Come Ulisse dopo il suo lungo peregrinare, Michele Ferrara – Massimo Ranieri, protagonista della fiction Mediaset “La voce che hai dentro” – torna a casa dopo molti anni trascorsi in carcere, ma ritrova una famiglia che ormai ha perso il suo centro e la sua identità.

Michele sa che l’unica possibilità per sua moglie e i suoi figli di essere felici è quello di ritrovare il contatto con la musica, che scorre nelle loro vene.

Infatti, è proprietario della Parthenope Edizioni Musicali, una grande casa discografica che, nei tempi d’oro, ha lanciato alcuni tra i più celebri cantautori della tradizione napoletana. Questo prima di essere condannato per l’assassinio del padre Domenico, vecchia gloria della musica partenopea. Ma Michele continua a professarsi innocente.

La location di “La voce che hai dentro”

Oltre alla musica, protagonista di questa serie televisiva è la città di Napoli, cornice carica di suggestione. Il suo calore e l’inconfondibile impronta della tradizione permeano l’intera serie e le danno anima. Quella che viene raccontata è una Napoli colma di bellezza, in cui la musica è ad ogni angolo.

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Fonte: @Mediaset

Una scena della serie “La voce che hai dentro” ambientata a Napoli

E non a caso la location scelta per la storica Parthenope Edizioni Musicali di proprietà del protagonista ha sede, da sempre, in uno dei luoghi più iconici della città: la Galleria Umberto I, il salotto buono napoletano.

Nata come omaggio al Re e in ricordo della sua generosa presenza durante l’epidemia di colera del 1884, fu uno dei primi esempi di “Risanamento” della città.

Napoli è il set ideale, secondo il regista Eros Puglielli, per raccontare la frattura, a livello musicale, tra il vecchio e il nuovo, tra la tradizione della musica popolare e un nuovo orizzonte di sonorità che Ranieri insieme a La Niña (che nella serie interpreta Regina), una giovane cantante trapper, esprimono al massimo.

Napoli è una città ricca di luoghi di ispirazione, di racconti umani e di grande tradizione musicale e di un territorio sempre più ospitale e internazionale.

Napoli sta, infatti, vivendo una seconda giovinezza, grazie alle tante fiction e serie Tv di grande successo che vi sono state ambientate. Ricordiamo, tra le tante, la recente “Mare fuori” (in arrivo la quarta stagione), ma anche “L’amica geniale” (in attesa della quarta stagione anche lei), “Mina Settembre” (è in arrivo la terza stagione) e “Il Commissario Ricciardi” (a breve la terza stagione).

Le altre location

Oltre a Napoli, anche Orvieto, il delizioso borgo umbro abbarbicato su una rupe di tufo, di ha ospitato parte delle riprese della serie. L’iconico e suggestivo Teatro Mancinelli, inaugurato nel 1866 con “La Favorita” di Donizetti, è, infatti, un palco di particolare rilevanza nella storia. È proprio su quel palco che Regina ha l’occasione di spiccare il volo verso il successo e di mettere a frutto gli insegnamenti del suo maestro.

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Dov’è stato girato “One Piece”, il live action Netflix

Ne stanno parlando tutti, anche perché è il live action – film in cui le vicende di un noto cartone animato, fumetto o videogioco vengono interpretate da attori in carne ed ossa – attualmente più visto su Netflix. Si tratta di “One Piece, una serie televisiva nippo-statunitense creata da Matt Owens e Steven Maeda, che è l’adattamento per la Tv dell’omonimo manga di Eiichirō Oda. Ma dove è stato girato questo prodotto di successo?

Dove sono state effettuate molte delle riprese

La serie è un susseguirsi di panorami straordinari, foreste rigogliose ed enormi galeoni dei pirati, ma ad essere del tutto onesti la maggior parte di queste scene sono state realizzate al computer con effetti speciali in digitale, mentre su altre è regnato per tutto il tempo della produzione una sorta di mistero.

Ciò non toglie che alcune location in cui è stato registrato, ora che il live action è visibile sulla piattaforma, sono ben chiare a tutti. Una parte delle scene si sono svolte a Città del Capo, in Sudafrica, la stessa località in cui si trovano anche gli studios in cui è stata girata da la serie.

I paesaggi che può ammirare lo spettatore sono emozionanti, ma del resto la Capitale legislativa del Sudafrica è nota a tutti per il suo pittoresco porto e anche per la straordinaria posizione naturale in cui si trova. Non a caso in molti, per via della mescolanza di elementi diversi tra loro da cui è impreziosita, ritengono che Città del Capo sia una delle più  suggestive città del mondo, e noi non possiamo affatto dargli torno.

Le altre straordinarie location

Tra le altre location scelte per registrare il live action Netflix troviamo le vicine – e bellissime – Isole Canarie, veri e propri paradisi appartenenti alla Spagna.

Formate da sette principali isole -Tenerife, Fuerteventura, Gran Canaria, Lanzarote, La Palma, La Gomera ed El Hierro – le Canarie offrono spiagge a perdita d’occhio, tipici porti turistici, e aridi ma emozionanti paesaggi vulcanici che si sono rivelati lo sfondo perfetto per una serie come questa.

Ma non sono le sole. A fare da musa anche il Messico, e più precisamente lo Stato di Quintana Roo. A tal proposito, però, c’è da essere onesti: i misteri che vi abbiamo accennato prima sulle riprese, in questo caso specifico rimangono ancora irrisolti, tanto quanto quelli che circondano la produzione spagnola delle Isole Canarie.

Quel che è certo, è che i creatori di “One Piece” hanno deciso di catturare alcune sequenze presso Xcaret e sulla meravigliosa costa locale.

Stando a quanto riporta CiackClub, tra le diverse location di “One Piece” compare anche il nostro Paese. La verità è che non è mai stata ufficialmente accreditata alcuna location italiana alla serie, ma che sembrerebbe impossibile non riconoscere gli inconfondibili paesaggi di Positano, Amalfi e Sorrento.

Insomma, il live action di “One Piece”, che attualmente è lo show più visto su Netflix in 84 Paesi, è un vero e proprio successo a cui forse vale la pena dare uno sguardo (anche se non si è fan del manga originale).

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Il delizioso villaggio della Cornovaglia, set della serie Tv “Beyond Paradise”

Lo spin-off della celebre serie Tv britannica “Delitti in Paradiso“, che vede l’ispettore di turno risolvere intricati delitti nella splendida isola esotica di Sainte Marie – nella realtà, la Guadalupa – è stato ambientato fa tutt’altra parte.

La trama di “Beyond Pradise”

Il crime-comedy-drama realizzato per la BBC e in onda su Canale 5 racconta la nuova vita di Humphrey Goodman (l’attore Kris Marshall di “Delitti in Paradiso”) sulla costa del Devonshire.

Dopo aver lasciato Londra, l’ispettore è tornato nel paese natale della fidanzata Martha: lei sogna di gestire un proprio ristorante, lui si è unito alle forze di polizia locali. Humphrey, passato dalla soleggiata Saint Marie alla sonnolenta Shipton Abbott, continua a risolvere casi e spera nel lieto fine con Martha.

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Fonte: @Mediaset

Il cast di “Beyond Paradise”

Dov’è ambientata la serie Tv “Beyond Paradise”

Ci troviamo sempre in riva al mare, ma il clima e il paesaggio sono completamente diversi dalla location caraibica. “Beyond Paradise” (“Oltre il paradiso”) è stata girata nella fredda Cornovaglia e più precisamente nel villaggio di Looe, che nella serie prende il nome di Shipton Abbott e che dovrebbe trovarsi nella contea del Devonshire.

Se per le scene degli interni la produzione ha girato negli studi cinematografici, per gli esterni è andata alla ricerca della location perfetta per ambientarvi la serie. E l’ha trovata a Looe.

Perché visitare il villaggio di Looe

La tranquilla cittadina dove l’ispettore Humphrey Goodman, insieme alla fidanzata Martha, decide di ritirarsi a vivere è un piccolo villaggio di pescatori affacciato sulla Manica, attraversata dal fiume che dà il nome a questa nota – almeno per gli inglesi – località balneare, dividendola in due piccoli borghi marinari, West Looe ed East Looe, collegati da un antico ponte di origine vittoriana.

È un luogo molto romantico, con le case dai tetti spioventi, il piccolo centro storico fatto di antichi edifici in pietra e il porticciolo dei pescatori con le i pescherecci che, ancora oggi, portano ogni giorno il pesce fresco per i ristoranti della città e il mercato del pesce, il più grande della Cornovaglia (dove gustare il migliore fish and chips d’Inghilterra).

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Fonte: 123rf

La cittadina di Looe, in Cornovaglia

E poi c’è la spiaggia, dalla quale si ammira la vicina Looe Island, una riserva naturale raggiungibile in barca. D’estate è facile avvistare branchi di foche. La spiaggia di Looe è molto frequentata, qui c’è sempre bassa marea ed è molto amata dalle famiglie che la frequentano in tutta tranquillità.

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Fonte: 123rf

La spiaggia di Looe, in Cornovaglia

Vicino ce ne sono altre di spiagge, la più suggestiva è Talland Bay, tra Looe e Polperro, una spiaggia rocciosa molto bella.

Nel villaggio c’è anche una minuscola stazione ferroviaria dove passa la Looe Valley Line che, da aprile a ottobre, collega la cittadina alla vicina Liskeard ed è uno dei tratti ferroviari più pittoreschi d’Inghilterra che, in solo mezz’ora, attraversa la valle e i boschi.

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Fonte: 123rf

Looe Island, al largo della costa della Cornovaglia
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Dove è stato girato il film “Oppenheimer”

Ai tempi di Julius Robert Oppenheimer, il fisico che ha costruito la prima bomba atomica e al quale è stato dedicato un film per la regia di Christopher Nolan già in odore di Oscar, questo luogo non era neppure segnato sulle mappe. Veniva semplicemente indicato dagli addetti ai lavori come ” sito Y”.

Il “sito Y” oggi

Si tratta del Los Alamos National Laboratory, nello Stato del New Mexico, nel bel mezzo degli Stati Uniti, oggi uno dei più vasti istituti multidisciplinari esistenti sul nostro pianeta. Ma quando fu fondato, durante la Seconda guerra mondiale, né il laboratorio né tantomeno la città di Los Alamos che si sviluppò tutt’intorno erano un vero mistero.

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Fonte: IPA

Le location del film “Openheimer”

Nacque proprio per ospitare tecnici, impiegati, militari e scienziati, la maggior parte dei quali arrivati dall’Europa e riconosciuti negli Stati Uniti come “enemy aliens” (stranieri nemici).

La direzione scientifica del laboratorio, così come dell’intero progetto Manhattan, il programma di ricerca e sviluppo militare che portò alla realizzazione delle prime bombe atomiche, erano affidati a Oppenheimer, interpretato nel film da un magistrale Cillian Murphy.

Los Alamos, New Mexico

Per girare il film “Oppenheimer”, è stata ricreata una Los Alamos degli Anni ’40, ma gli interni di molti luoghi sono rimasti tali e quali e sono quelli che vengono mostrati nella pellicola. Nel 1943, quando il governo americano aprì il laboratorio, vennero cacciati gli abitanti del posto che vivevano in una landa desolata. Se oggi Los Alamos è cambiata e si è ripopolata, resta sempre un luogo nel bel mezzo del nulla, dove la modernità ha fatto appena capolino.

Il Ghost Ranch

Gli interni della casa di Oppenheimer e il Fuller Lodge, dove gli scienziati erano soliti incontrarsi a pranzo ma anche per scambiarsi idee, sono ancora quelli di un tempo, anzi, il Ranch, che venne in seguito trasformato in un hotel, l’unico della città, oggi è un luogo d’aggregazione per la comunità che vive a Los Alamos, vi si celebrano matrimoni, si tengono concerti, party e altri eventi cittadini.

Per girare le scene in esterna, invece, la produzione si è spostata a Ghost Ranch, sempre nel New Mexico, una location decisamente insolita, ma non per queste zone desertiche americane.

Si tratta di un luogo di ritiro spirituale gestito dalla Chiesa Presbiteriana, situato vicino ad Abiquiu. Il territorio in cui si trova è talmente antico che sono stati rinvenuti resti di dinosauri. Non è necessario partecipare agli incontri religiosi per poter soggiornare in uno de luoghi storici più autentici d’America.

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Ait-Ben-Haddou, ksar marocchino set del “Trono di Spade”

Ci sono posti che, volente o nolente, anche se non ci siamo mai stati li conosciamo già. Spesso tutto ciò dipende dalla pubblicità che gli viene fatta, oppure dal fatto che sono luoghi che sono stati spesso scelti come set cinematografici. È il caso di Ait-Ben-Haddou, una vera e propria meraviglia del Marocco che, oltre a essere una star di Hollywood, per la sua importanza e bellezza è anche protetta dall’Unesco come Patrimonio dell’umanità.

Ait-Ben-Haddou, cos’è e dove si trova

Ait-Ben-Haddou è un capolavoro antico del Marocco. Situato lungo la rotta carovaniera che si sviluppa tra l’immenso deserto del Sahara e l’attuale (e pittoresca) città di Marrakech, è un ksar, vale a dire una città fortificata ancor più datata delle più note kasbah.

In sostanza, è un esempio incredibile dell’antica architettura del Marocco del Sud, un villaggio composto da edifici costruiti in un passato molto lontano con materiali organici, tra cui un fango rosso, protetto da alte mura dove ancora oggi vivono alcune persone.

Cosa aspettarsi

Come un miraggio, Ait-Ben-Haddou sorge sul fianco di una collina lungo il fiume Ouarzazate, in un contesto ambientale in cui verdissimi palmeti si fondono con un cielo blu accecante e i pallidi colori desertici.

Quando ci si trova al cospetto di questo antico luogo del Marocco sembra di essere su un altro pianeta: pare un castello di sabbia che potrebbe crollare da un momento all’altro. E invece è lì, da tanti secoli, visitato ogni giorno da svariati turisti e, soprattutto, vissuto da alcune famiglie.

Costruito con la la tecnica del pisé, ovvero con terra, paglia e acqua impastate, presenta possenti mura decorate con motivi geometrici. Vicoli ripidi e case prive di illuminazione si aprono in cortili dove dimorano piccole caprette e numerose galline. Non manca di certo la vivacità: al sole e all’aria sono stesi coloratissimi tappeti, alcuni dei quali si possono persino acquistare, e persino i panni degli abitanti.

Il viaggiatore non può fare a meno di salire fino alla cima dove, oltre a un prezioso panorama da ammirare con spesso in sottofondo la preghiera del muezzin, trova una grande granaio fortificato chiamato agadir, mentre durante il tragitto incontra una moschea, una piazza e il santuario del Santo Sidi Ali.

Come arrivare

Arrivare ad Ait-Ben-Haddou non è una cosa da niente, ma a ripagare la fatica del viaggio sono ben due cose: la straordinaria bellezza del sito, e gli incredibili paesaggi che regala il percorso per raggiungerlo.

Partendo dalla splendida Marrakech, occorre solcare le strade che attraversano le alte montagne dell’Atlante, spesso puntellate di magiche kasbah fortificate.

I chilometri da fare sono circa 400 tra andata e ritorno, con sosta obbligatoria presso il passo montano di Tizi n’Tichka che svetta a ben 2.260 metri di altitudine: impossibile crederci considerando che nell’immaginario di molti il Marocco si compone principalmente di deserto e intrigate medine.

Chilometro dopo chilometro si incontrano tornati impressionanti, valli pittoresche e panorami gloriosi, fino ad arrivare al ponte che conduce nei pittoreschi meandri di Ait-Ben-Haddou, ksar apparentemente fragile visti i materiali di cui si compone, ma che in realtà è quasi immune al trascorrere del tempo.

Ait-Ben-Haddou e il cinema

Essendo uno dei ksar meglio conservati al mondo, Ait-Ben-Haddou è stato spesso scelto come set cinematografico o come location di rinomate serie televisive:

  • Lawrence d’Arabia (1962);
  • Edipo Re (1967);
  • L’uomo che volle farsi re (1975);
  • Gesù di Nazareth (1977);
  • Il gioiello del Nilo (1985);
  • 007 – Zona pericolo (1987);
  • L’ultima tentazione di Cristo (1988);
  • Il tè nel deserto (1990);
  • Kundun (1997);
  • La mummia (1999);
  • Il gladiatore (2000);
  • Alexander (2004);
  • Il Trono di Spade (2011).
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Great American West, tra i luoghi più cinematografici del mondo

Il cineturismo è una forma di viaggio che prende sempre più piede in tutto il mondo. Del resto, volare verso luoghi che sono stati set di film e serie Tv che ci hanno tenuti incollati alla schermo comporta una doppia soddisfazione: quella di ammirare posti che sono splendidi, e quella di sentirsi attori di fama internazionale per un giorno.

In giro per il nostro pianeta ci sono tante città e angoli immersi nella natura che hanno fatto da sfondo a numerosi lungometraggi. Tuttavia, oggi vogliamo parlarvi di una zona che è stata musa ispiratrice di tantissimi film di successo, un territorio che per la sua bellezza e peculiarità è molto amata da chi lo visita e da chi lo sceglie come set per le riprese: il Great American West.

Great American West: dove si trova

Great American West è uno dei modi utilizzati per definire la regione Ovest degli Stati Uniti d’America che include gli Stati di Idaho, Montana, North Dakota, South Dakota e Wyoming.

Si tratta di una angolo del nuovo continente particolarmente amato perché terra di leggende, storia e cinema, per l’appunto. Una regione emozionante e con un’ampia scelta di escursioni, esperienze e vedute naturali che senza ombra di dubbio lasciano senza parole.

South Dakota, scenario di numerosi set straordinari

Il Great American West è stato – e probabilmente sarà per sempre – lo scenario di numerosi set straordinari prediletti da Hollywood. Fare un viaggio itinerante da queste parti si traduce nella possibilità di scoprire paesaggi, luoghi storici, vecchi depositi ferroviari, antiche prigioni e cittadine western che abbiamo tutti visto in alcune scene di pellicole hollywoodiane entrate a far parte della storia.

Per esempio, ve lo ricordate il bellissimo Balla Coi Lupi? Si tratta di un film epico del 1990, con interpreti attori di un certo calibro come Kevin Costner e Graham Greene, che si può rivivere dirigendosi presso Rapid City, in South Dakota, e scoprendo la cittadina western di Fort Hays Town Square.

Rapid City,, cineturismo

Fonte: iStock

Veduta di Rapid City

Gli edifici originali, usati in almeno una cinquantina di film girati in South Dakota, sono oggi visitabili presso il South Dakota Movie Museum grazie a un tour che permette di ammirare alcuni artigiani mentre forgiano a mano cordami, mattoni, piatti de coltelli o addirittura cercare oro, il Black Hills Gold al Gem Shop. Fort Hayes – da maggio agli inizi di ottobre – è anche sede della Mount Rushmore Tour Company che dispone di escursioni nelle maggiori attrattive delle Black Hills: da Mount Rushmore, Crazy Horse Memorial, Custer State Park e la Needles Highway.

Abbiamo tutti atteso con trepidazione l’Oscar per il bravissimo Leonardo DiCaprio che, come in molti ricorderanno, è arrivato nel 2016 per la sua interpretazione in The Revenant. Ebbene, sempre in South Dakota si svolge l’epico racconto di sopravvivenza e vendetta dell’uomo di frontiera Hugh Glass aggredito da un orso grizzly e abbandonato dai suoi compagni.

Il North Dakota nel cinema

Anche il North Dakota ben si presta ad essere set cinematografico: qui è stato girato in parte Fargo, il film diretto dai fratelli Coen che narra di un crimine nella tundra gelida con un corpo di polizia poco preparato che tenta di risolvere il caso.

La cippatrice utilizzata nel lungometraggio è oggi esposta al Fargo-Moorhead Visitor Center.

I set cinematografici del Wyoming

Altrettanto pittoreschi sono i personaggi di Cody, città nel Wyoming. Uno fra tutti John Jeremiah Johnston, soprannominato Mangiatore di Fegato per la sua leggendaria storia. Fu ritratto da Robert Redford nel film Jeremiah Johnson di Sydney Pollack del 1972 e i suoi resti riposano al cimitero della Old Trail Town/Museum of the Old West a Cody insieme ad altri trapper e cacciatori di montagna del vecchio West; il suo epitaffio recita: “No More Trails”, mentre la sua capanna di tronchi d’albero abitata nel 1880 in Montana, quando si trasferì a Red Lodge, è in mostra all’ufficio del turismo.

Ancora in Wyoming ma presso la Frontier Prison di Rawlings – attiva tra il 1901 e il 1981 – che è stata la location del film dell’orrore con Viggo Mortensen, Prison. È attualmente possibile fare un tour della storica prigione e scoprire il braccio dove il film è stato girato.

Il Wyoming vanta anche paesaggi monumentali come quello della Devils Tower, meraviglia della natura dove, nel 1977, Steven Spielberg girò il film Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, diventato immediatamente pellicola cult internazionalmente, tanto da rendere il monolite un fenomeno culturale.

Da queste parti, infatti, visitatori, campeggiatori e amanti dell’arrampicata su roccia possono approfittare del campeggio KOA, di un ristorante ed anche della proiezione del film in notturna tutte le sere alla base di questo monumento della natura.

Il Montana più cinematografico

Voliamo poi verso il Montana e più precisamente a Billings, la città più grande dello Stato che ha fatto la sua apparizione sul grande schermo nel 1993, anno in cui il famoso produttore Ron Howard filmò alcune parti di Far and Away all’Historic Billings Depot.

Billings, cineturismo

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Veduta di Billings

Il lungometraggio, interpretato da Tom Cruise e Nicole Kidman, è la storia di due immigrati irlandesi in cerca di fortuna in America nel 1890. Poi nel 2013, Hollywood è tornata sempre da queste parti per le riprese di Nebraska, una commedia drammatica con “Saturday Night Live” Will Forte e Bob Odenkirk di “Breaking Bad” e “Better Call Saul.”

Oggi i visitatori possono godere di successi classici e contemporanei di Hollywood in altri luoghi storici della città come presso l’Arthouse Cinema, che mette in mostra film ogni settimana in un ambiente caratteristico, e il Babcock Theatre.

Ma non è finta qui perché il Montana è stato anche scelto come sfondo per la serie televisiva Yellowstone, con Kevin Costner, Cole Hauser, Kelly Reilly, Luke Grimes e Wes Bentley, e più precisamente nel Montana occidentale, dove si trova il ranch di Dutton – noto anche come Chief Joseph Ranch e dove è possibile persino pernottare.

In questo caso sono diverse le località che sono state utilizzate per le riprese intorno a Missoula e la valle di Bitterroot a Sud di Missoula. Un itinerario in auto permetterà anche di sentirsi all’interno della famosa scena del “Train Stop” (sulla US- 93 a sud di Darby nella piccola comunità di Sula).

L’Idaho come set di riprese

Gli amanti del cinema, infine, non possono perdersi l’affascinante e storica città di Wallace in Idaho che ha fatto da set, nel 1997, a Dante’s Peak con Pierce Brosnan.

La Main Street della piccola cittadina e le montagne alberate hanno fornito uno sfondo idilliaco per il film sull’eruzione di un vulcano dormiente. Quando si visita Wallace, da non perdere è di un tour guidato alla miniera d’argento e una gita presso la città “Centro dell’Universo”.

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Il villaggio da favola alle porte del deserto dove puoi vivere il sogno hollywoodiano

Nell’incantevole terra del Marocco, la magia si mescola alla realtà in un viaggio indimenticabile. Con città millenarie che sorgono come miraggi dal deserto, montagne che si stagliano maestose sotto cieli stellati e mercati affollati di colori, suoni e profumi ammalianti, il Marocco è una destinazione che rapisce l’anima.

Lontano dal trambusto delle città, si trova un luogo di incantevole bellezza: Ait-Ben-Haddou, un piccolo villaggio di argilla che sorge come un sogno dimenticato sulle rive del fiume Ounila. Con le sue torri merlate e le strette stradine, questa cittadina sembra uscita da una favola, un ricordo di un’epoca lontana.

Un luogo affascinante che ha fatto anche da sfondo a numerosi film, catturando l’immaginazione di registi e cineasti di tutto il mondo e diventando un palcoscenico in cui si sono svolte alcune delle scene più belle della storia del cinema.

Ait-Ben-Haddou, l’Hollywood del Marocco

Ait-Ben-Haddou in Marocco

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Ait-Ben-Haddou, Marocco

Ait-Ben-Haddou è una suggestiva città fortificata, situata nella regione di Souss-Massa-Drâa in Marocco. Questo insediamento berbero risale almeno al XVII secolo e si trova lungo l’antica rotta carovaniera tra il Sahara e Marrakech.

A un primo sguardo, sembra una città persa nel tempo. C’è un silenzio quasi irreale che avvolge il villaggio, interrotto solo dai suoni della natura circostante e dai rumori occasionali dei pochi abitanti rimasti. Nonostante la presenza di qualche negozio di souvenir, è difficile credere che questo luogo sia ancora abitato.

In questo luogo, sono state girate scene memorabili di film epici come “Il Gladiatore” e “La Mummia“, e opere storiche come “Gesù di Nazareth“, “Alexander” e “Lawrence d’Arabia“. Inoltre, gli appassionati di serie televisive ricorderanno sicuramente la città di Yunkai, liberata dalla temibile Daenerys Targaryen nel Trono di Spade. Un luogo che, nella realtà, non è altro che Ait-Ben-Haddou.

Qui, tra le rovine di un tempo passato, si respira una pace senza eguali. Ait-Ben-Haddou non è semplicemente la “Hollywood del Marocco“. È una destinazione imperdibile che, una volta visitata, rimane impressa nel cuore per sempre.

Alla scoperta di Ait-Ben-Haddou

Ait Ben-Haddou sorge maestosa su una collina, dominando la vallata ai piedi delle montagne dell’Atlante, a soli 30 chilometri da Ouarzazate.

Questa cittadina, con le sue imponenti mura, si distingue come un perfetto esempio dell’architettura tradizionale del sud del Marocco, tanto da essere riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità.

Il nucleo abitativo, costituito da case di argilla rossa, rivela una visione affascinante della vita tradizionale berbera. Le strette strade serpeggianti conducono a luoghi come la piazza centrale, la moschea e il granaio, ciascuno con la sua unica storia da raccontare. Al contempo, le mura fortificate che circondano l’insediamento offrono viste panoramiche mozzafiato sulle montagne e sul deserto.

Un must-see è senza dubbio la Kasbah, situata sulla cima della collina, che regala un panorama spettacolare del ksar e del paesaggio circostante.

Nonostante il passare del tempo, Ait-Ben-Haddou ha mantenuto intatta la sua autenticità e il suo spirito unico, offrendo uno sguardo prezioso sulla cultura locale. Che siate appassionati di storia, amanti del cinema o semplici viaggiatori in cerca di luoghi autentici, questo villaggio è sicuramente una tappa da non perdere nel vostro viaggio in Marocco.

Villaggio di Ait-Ben-Haddou

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Negozio di souvenir nel villaggio di Ait-Ben-Haddou, Marocco