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I più bei treni storici della Lombardia: info, date e itinerari

È ripartita la stagione dei treni storici in Lombardia, che permette di fare un tuffo nel passato e di scoprire in modo inedito le bellezze del territorio accompagnati dolcemente da convogli d’epoca, locomotive a vapore ed elettriche, con carrozze anni Trenta “centoporte” e anni Cinquanta. Il calendario del 2024 prevede 20 itinerari, tutti con partenza da Milano. Scopriamo i percorsi più belli e le novità di quest’anno.

Lombardia sui treni storici: gli itinerari

L’iniziativa, giunta alla VIII edizione, è promossa dall’assessorato ai Trasporti e Mobilità sostenibile di Regione Lombardia in collaborazione con Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane ed FS Treni Turistici Italiani. Tra le principali novità di quest’anno, due treni d’epoca sull’itinerario Milano – Brescia – Desenzano, e da Milano a Genova con l’ETR 252 ‘Arlecchino’, l’elettrotreno simbolo del made in Italy e del boom economico degli anni ’60.

Riproposti gli itinerari più apprezzati degli anni passati, con la possibilità di trasportare gratuitamente la propria bicicletta a bordo utilizzando bagagliai appositamente attrezzati. Ritroviamo, quindi, il Lario Express, il treno a vapore che parte da Milano Centrale puntando verso nord in direzione di Como, e da qui attraversa tutta la Brianza più verde e agricola, su una linea secondaria ricca di fascino, toccando numerose località in cui effettua brevi fermate, giungendo infine alla destinazione di Lecco. Da Como è anche possibile organizzare autonomamente la propria giornata e utilizzare i battelli della Navigazione Laghi.

Il Laveno Express fa tappa, invece, nella cittadina di Laveno-Mombello, in provincia di Varese. che offre uno splendido panorama sul bacino borromeo del Lago Maggiore. Qui è possibile trascorrere una giornata immersi nel verde e godersi splendide passeggiate sul lungolago. Da Laveno è, inoltre, possibile utilizzare i frequenti servizi di “ferry boat” per raggiungere Intra, sulla sponda piemontese del lago.

Altrettanto affascinante l’itinerario del Sebino Express, che viaggia verso il territorio bergamasco all’interno del Parco Regionale del fiume Oglio, ai piedi della Valle Camonica. Tra le dolci colline della Franciacorta e le prime propaggini prealpine, si vede spuntare il Lago d’Iseo circondato dai monti e punteggiato da splendidi borghi ricchi di arte e tradizioni. Il treno arriva a Palazzolo sull’Oglio per raggiungere, in circa 10 km, Paratico-Sarnico dove un tempo si svolgeva, sull’imbarcadero ancora esistente, il servizio di trasporto di carri ferroviari su chiatte, verso le acciaierie di Lovere.

Il treno storico Lomellina Express conduce i passeggeri a Mortara, attraversando i paesaggi della campagna lombarda e del parco della Valle del Ticino. Giunti a destinazione, i viaggiatori avranno a disposizione diversi tour che li porteranno alla scoperta del territorio, tra aree naturali, castelli, abbazie, gastronomia tipica e aziende agricole immerse tra le risaie.

Si dirige verso la Brianza il Besanino Express, fino ad arrivare a Monza, dove prosegue percorrendo la storica e panoramica linea per Molteno, effettuando fermata in numerose località e proseguendo quindi per Lecco, capolinea dell’itinerario, in cui sarà possibile visitare la città e passeggiare sul lungolago. Previsti, infine, due treni storici sull’itinerario Milano – Chiavenna – con la possibilità di arrivare fino alla città della provincia di Sondrio, oppure fermarsi in uno dei borghi affacciati sul lago, Varenna, Bellano e Colico – e tra Milano e Cremona.

Treni storici in Lombardia: tutte le date

  • Lario Express, da Milano e Monza per Como e Lecco, domenica 12 maggio, 13 ottobre.
  • Laveno Express: da Milano alla scoperta del lago Maggiore, domenica 2 giugno, 8 settembre.
  • Sebino Express, da Milano al lago d’Iseo, domenica 19 maggio, 16 giugno, 15 settembre, 20 ottobre.
  • Lomellina Express, da Milano a Mortara, domenica 26 maggio e 29 settembre in occasione della Sagra del Salame d’Oca, uno dei principali appuntamenti nel calendario delle manifestazioni della regione.
  • Besanino Express, da Milano per Besana, Molteno e Lecco, domenica 22 settembre e 27 ottobre.
  • Treno storico Milano – Chiavenna, domenica 23 giugno.
  • Treno storico Milano – Cremona, domenica 17 novembre.
  • Milano – Brescia – Desenzano,  9 giugno e 1° settembre,
  • ETR 252 ‘Arlecchino’ Milano – Genova, 14 luglio e  3 novembre
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Tra le vie degli alpeggi della Valtellina, cammini da sogno

Con l’arrivo della primavera, torna un nuovo modo di vivere la montagna: non più sport sulla neve e panorami imbiancati, bensì lunghe camminate all’aria aperta tra prati verdi e natura incontaminata. La Valtellina è la meta perfetta per gli amanti del trekking, dove nasce l’iniziativa “In giro per alpeggi”. Si tratta di alcuni splendidi itinerari che raccontano la vita d’alta quota e ci offrono l’occasione per assaporare alcuni dei prodotti tipici che qui vengono preparati. Scopriamo qualcosa in più.

Gli alpeggi della Valtellina

Vivere l’esperienza di fare trekking in montagna: sono sempre più i turisti che si godono quest’avventura, andando alla scoperta di alcuni dei panorami più belli d’Italia. Una delle destinazioni perfette è la Valtellina, che si snoda nella provincia di Sondrio. Nasce così l’iniziativa “In giro per alpeggi”, con bellissimi sentieri che partono dalla bassa valle e raggiungono l’alta montagna, attraversando panorami naturali da sogno. I percorsi incrociano alcuni meravigliosi alpeggi che offrono ai turisti la possibilità di scoprire come si vive in alta quota e di cosa ci si nutre, assaporando i prodotti caseari tipici del luogo.

È stato creato anche un passaporto che permette di individuare tutti gli alpeggi presenti in Valtellina, con una loro breve descrizione e le indicazioni necessarie per raggiungerli a piedi. Per chi preferisce vivere un’esperienza diversa, è possibile scegliere un accompagnatore di media montagna per partecipare ad attività che forniscono una visione più coinvolgente e completa della vita d’alta quota. Sarà un’occasione unica per affiancare gli alpeggiatori, scoprendo così il loro duro lavoro e le antiche tradizioni che si tramandano di generazione in generazione.

Gli itinerari da scoprire

Scopriamo allora alcuni degli itinerari degli alpeggi della Valtellina, avventure meravigliose dove immergersi nella natura incontaminata. Uno dei cammini più suggestivi è quello che conduce a Bormio, nota meta turistica invernale, che durante la stagione calda offre la possibilità di esplorare le malghe dei dintorni. I contadini aprono le loro fattorie per permettere a grandi e piccini di vivere da vicino le tradizioni di montagna: dall’allevamento alla mungitura delle mucche, passando per il rispetto dell’ambiente e degli animali.

Anche Livigno offre opportunità interessanti: la famosa destinazione sciistica, da giugno a settembre, si concentra su tutt’altra attività rispetto agli sport sulla neve. Le sue malghe sono il luogo perfetto per vivere una giornata a contatto con la natura, tra esperienze autentiche. Gli alpeggi di Federia, Alpe Mine e Alpe Vago consentono di fermarsi per riposare un po’ dopo una lunga escursione, assaporando prodotti tipici valtellinesi.

Spostiamoci poi a Madesimo, dove si arriva sino all’Alpe Groppera affrontando un itinerario più impegnativo (incontrando il lago Azzurro) oppure uno più adatto alle famiglie (passando dall’Alpe Motta). L’attività principale? Assistere alla preparazione di alcuni formaggi del luogo, da poter poi degustare per imparare ad apprezzare i sapori della montagna. Molto suggestivo è poi il villaggio di Montespluga, dove gli alpeggiatori portano il loro bestiame a pascolare tra i prati verdi. Infine, nel borgo di Mese si può visitare il Museo del Latte, per ammirare gli strumenti che venivano utilizzati in passato per la produzione dei formaggi.

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Ville Aperte in Brianza: quali visitare e le novità di quest’anno

Torna l’appuntamento primaverile con Ville Aperte in Brianza, la manifestazione culturale nata con l’intento di valorizzare e rendere fruibile il patrimonio storico, artistico e identitario di questo splendido territorio, offrendo l’opportunità di visitare dimore storiche non sempre accessibili al pubblico. Ecco quali sono le ville che, per l’occasione, spalancheranno le loro porte, e in quali giorni si potranno visitare.

Ville Aperte in Brianza in primavera

Saranno 33 le ville di delizia e ville storiche che spalancheranno le proprie porte, in 29 comuni sparsi in 4 province lombarde: Monza e Brianza, Milano, Lecco e Como. I visitatori potranno scoprire le molteplici “trame di bellezza” – il leitmotiv di quest’anno – in un viaggio nel tempo alla scoperta delle dimore di pregio, costruite a partire dal XVI al XIX secolo dalle famiglie nobiliari milanesi che in Brianza trascorrevano lunghi periodi di vacanza e riposo dedicandosi ad attività di svago come caccia, giochi e feste, fra sale affrescate, passaggi nascosti, giardini e parchi secolari impreziositi da fontane e serre.

Come villa rappresentativa di questa edizione è stata scelta Villa Borromeo d’Adda ad Arcore. Circondata da un parco secolare, venne costruita nella seconda metà del ‘700 per volere dell’abate Ferdinando d’Adda. Subì una prima ristrutturazione nel 1840 e venne nuovamente trasformata dalla famiglia d’Adda a fine ‘800, in stile neo-barocchetto. Il complesso passò in eredità alla famiglia Borromeo agli inizi del XX secolo fino agli anni Ottanta del secolo scorso.

Il progetto “Ville Accessibili” e gli itinerari speciali

Ville Aperte in Brianza è anche “Ville Accessibili”. Anche quest’anno, infatti, si rinnova la collaborazione con l’Azienda Speciale Consortile “Consorzio Desio Brianza”, con la promozione del progetto “Senso Comune”. A fare da guide per alcune giornate saranno alcune persone diversamente abili, che illustreranno le bellezze di Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno e di Villa Zari a Bovisio Masciago.

Ad arricchire il programma primaverile saranno gli itinerari speciali, in collaborazione con le associazioni di guide turistiche Art-U e Guidarte, che porteranno i visitatori alla scoperta di luoghi, giardini e paesaggi che circondano le ville e le dimore di delizia. Sabato 27 aprile si comincia con l’itinerario “da Villa Tittoni a Villa Longoni a Desio”, un viaggio fra neoclassicismo, neobarocco e neogotico.

Sabato 4 maggio sarà, invece, la volta di un doppio appuntamento: a Monza si potrà partecipare all’itinerario “dalla Villa Reale alla Cappella Espiatoria”, per visitare gli interni del Teatrino di corte e gli esterni della Villa Reale, partendo dal roseto e dai suoi giardini, proseguendo poi alla Cappella Espiatoria, progettata dall’architetto Sacconi sul luogo in cui Gaetano Bresci uccise a Umberto I di Savoia il 29 luglio del 1900. Nella stessa giornata, si potrà prendere parte all’itinerario “Oreno, il borgo delle ville”, partendo dal Casino di Caccia, con gli straordinari affreschi tardogotici e il giardino di Villa Borromeo, alla scoperta dell piccolo centro e dell’antico Convento di San Francesco.

Quest’anno, inoltre, la Provincia di Monza e della Brianza collabora con l’Associazione Cammino di S. Agostino per portare i visitatori alla scoperta di alcune tratte del Fiore della Rosa, che costituisce parte del cammino disegnato per raggiungere e collegare cinquanta santuari mariani della Lombardia. Il 28 aprile è in programma l’itinerario da Cantù a Mariano Comense, una camminata di 24 km adatta a tutti, che conduce dal Santuario dei Miracoli di Cantù al Santuario della Madonna di San Rocco.

Ville Aperte della Brianza: le date

Anche quest’anno, l’evento, giunto alla 22° edizione, propone un doppio appuntamento, in primavera e in autunno.

Di seguito le date primaverili:

  • 27 e 28 aprile
  • 1° maggio
  • 4 e 5 maggio

L’edizione Autunno, in programma nei weekend dal 14 al 29 settembre, porterà il pubblico a conoscere anche altre “delizie” del territorio, come musei, edifici religiosi, vie d’acqua, architettura industriale, piccoli borghi e numerosi siti culturali ricchi di bellezze nascoste, che fanno da cornice alle dimore artistiche.

Le Ville Aperte in Brianza nell’edizione Primavera

Ecco l’elenco delle ville che spalancheranno le loro porte ai visitatori in questa edizione primaverile.

  1. Monza – Reggia di Monza: la Villa Reale e la Rotonda dell’Appiani
  2. Monza – Reggia di Monza: Giardini Reali
  3. Arcore – Villa Borromeo d’Adda
  4. Bovisio Masciago – Villa Zari
  5. Cesano Maderno – Palazzo Arese Borromeo (visite anche a Palazzo Svelato)
  6. Desio – Villa Tittoni (Parco)
  7. Meda – Villa Antona Traversi
  8. Nova Milanese – Villa Vertua
  9. Triuggio – Villa Taverna
  10. Bosisio-Parini – Villa Bordone “La Rocchetta”
  11. Calco – Villa Moriggia Castelfranchi
  12. Calco – Villa Calchi
  13. Casatenovo – Villa Mapelli Mozzi
  14. Galbiate – Villa Bertarelli
  15. La Valletta Brianza – Villa vercelli
  16. Merate – Villa Bagatti Valsecchi
  17. Missaglia – Villa Sormani Marzorati Uva
  18. Varenna – Villa Monastero
  19. Alserio – Villa Adelaide
  20. Cabiate – Villa Padulli
  21. Canzo – Villa Magni Rizzoli
  22. Canzo – Filanda Atelier Fiume – ex Villa Verza
  23. Cernobbio – Villa Bernasconi
  24. Erba – Villa La Clerici
  25. Lomazzo – Villa Ceriani
  26. Mariano – Villa Sormani
  27. Bollate – Villa Arconati
  28. Cinisello Blasamo – Villa Ghirlanda Silva
  29. Cinisello Blasamo – Villa di Breme Gualdoni Forno
  30. Cinisello Blasamo – Villa Casati Stampa di Soncino (aperto anche 29-30 aprile, 2-3 maggio)
  31. Cuggiono – Villa Annoni
  32. Lainate – Villa Litta
  33. Trezzo sull’Adda – Casa Bassi
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Sta per nascere il nuovo Parco delle Dolomiti Camune

È stato sottoscritto l’Accordo di collaborazione tra Regione Lombardia e l’Unione dei Comuni degli Antichi Borghi di Valle Camonica, che consente di avviare l’attuazione della strategia di sviluppo locale “Strategia Parco delle Dolomiti Camune“.

La Strategia proposta, che ha come capofila proprio l’Unione degli Antichi Borghi di Valle Camonica, è stata sottoscritta da un partenariato composto dai Comuni di Angolo Terme, Borno, Cerveno, Losine, Lozio, Malegno, Ossimo, Piancogno e Ono San Pietro.

A fronte di un costo complessivo di 3.253.085 euro, il finanziamento regionale è pari a 2.669.361 euro.

L’obiettivo della Strategia e i nove interventi

L’obiettivo che la Strategia si pone, come spiegato l’assessore di Regione Lombardia a Enti Locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorsa idrica, è “la salvaguardia, la valorizzazione e il recupero del patrimonio ambientale e paesistico, ponendo particolare attenzione alle emergenze culturali e naturalistiche nonché alla fruizione sociale del territorio“.

Nove sono gli interventi in cui si articolerà includendo la messa in sicurezza di viabilità stradale comunale e agro-silvo-pastorale, la riqualificazione e l’ammodernamento di edifici pubblici da destinare a uso ricettivo e culturale, il potenziamento del sistema di percorsi turistici e ciclopedonali, l’ampliamento e la riqualificazione di aree attrezzate per la sosta dei turisti.

La Regione Lombardia, tramite le risorse stanziate per gli ambiti prealpini, intende sostenere processi di sviluppo locale sostenibile. “Grazie al contributo regionale” ha aggiunto l’assessore a Enti locali e Montagna “verranno realizzati interventi di riqualificazione del patrimonio pubblico esistente per potenziare l’offerta di servizi a favore della cittadinanza e dei turisti. La valorizzazione delle risorse locali è imprescindibile per contrastare lo spopolamento dei territori montani, sia per adeguare i servizi ai bisogni delle comunità locali che per aumentare l’attrattività turistica del territorio“.

Gli antichi borghi di Valle Camonica

Conosciamo meglio i borghi di Valle Camonica, protagonisti della strategia di sviluppo locale ‘Strategia Parco delle Dolomiti Camune‘, partendo da Angolo Terme, di origine celtica, che comprende i centri abitati di Angolo, Anfurro, Mazzunno e Terzano. Grazie alla vicinanza del Lago Moro e agli impianti sciistici del Comprensorio Presolana, ha visto lo sviluppo di attività termale e turistica. Dal punto di vista architettonico, si fanno notare il Castello Federici del XVI secolo, Palazzo Morosini, Palazzo Laini, la Parrocchiale di San Lorenzo Martire, la Chiesa di San Silvestro, e la Chiesa degli Alpini.

Borno, in media Valle Camonica, è un tipico borgo montano, immerso nel verde di boschi e prati a 921 metri di altitudine. Oasi di relax e pace, è un “paese senza tempo” dove passeggiare tra le strette vie lastricate ammirando le torri medievali, gli antichi cortili, le fontane e le innumerevoli chiese tra cui spicca la settecentesca Chiesa dei Santi Giovanni Battista e Martino.

Cerveno, alle pendici dell’imponente montagna di roccia calcarea Concarena, stupisce e affascina con il complesso sacro della Parrocchiale di San Martino e il Santuario della Via Crucis, mentre Losine è tutt’oggi intriso di leggende e reperti romani che raccontano gesta di epoche passate: da vedere la Parrocchiale del Sacro Cuore con facciata barocca e la Parrocchiale Vecchia di San Maurizio, ampliata nel XVIII secolo.

Radici millenarie sono anche quelle del borgo di Malegno, con le suggestive statue stele di località Bagnolo risalenti al XI secolo. Da non perdere il Museo Etnografico del Ferro “Le Fudine”, la Parrocchiale di Sant’Andrea Nuova dei primi del Settecento e la Chiesa di Sant’Andrea Vecchia impostata su un edificio del XIII secolo in stile romanico.

Ossimo è composto da due nuclei, Ossimo Superiore e Ossimo Inferiore, e di notevole importanza è il Museo Etnografico della Valle Camonica inaugurato nel 1995, mentre Piancogno è  formato dalle 3 frazioni di Piamborno, Cogno e l’Annunciata.

Infine, Ono San Pietro (che risale alla fine del XIII secolo) propone da vedere la Calchera, antico forno per la produzione di calce, la Chiesa di San Pietro in Circolo del XV secolo e la Parrocchiale di San Alessandro martire ricostruita alla fine del XVIII secolo.

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Pizzighettone, il borgo con la chiesa più colorata d’Italia

Che in Italia ci siano dei borghi che tolgono il fiato è cosa ormai risaputa, ma forse non tutti sanno che molti di questi possono vantare delle unicità particolarmente curiose e irresistibili. È il caso di Pizzighettone, un borgo della provincia di Cremona che, oltre ad essere veramente suggestivo, possiede tra le sue antiche mura la chiesa più colorata d’Italia (e non solo).

Pizzighettone, informazioni utili

Pizzighettone è un’antichissima città murata della Lombardia che sorge in una magnifica pianura che a sua volta si sviluppa nel bel mezzo della Pianura Padana. Con un centro storico armoniosamente diviso in due dal passaggio del fiume Adda, su di esso sventola fiera la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, certificazione di qualità turistico-ambientale molto prestigiosa.

Tante sono le cose da visitare in questo grazioso borgo di circa 6.000 abitanti, e altrettante sono le caratteristiche che lo rendono davvero speciale agli occhi dei visitatori di tutto il mondo.

Cosa vedere a Pizzighettone

Come accennato in precedenza, a Pizzighettone scorre placido il Fiume Adda che, a sua volta, divide in due parti distinte il centro: l’abitato principale di Pizzighettone si posiziona sulla riva Est, mentre la borgata di Gera su quella Ovest.

Quando il visitatore arriva si innamora all’istante della cinta muraria cinquecentesca che, con i suoi circa 2 chilometri di lunghezza, un’altezza di 12 metri e uno spessore di 3,60, circonda e protegge il prezioso centro storico. Parliamo quindi di una delle più complete e imponenti cinte murarie della Lombardia che nasconde, tra le altre cose, degli ambienti con volta a botte tutti collegati tra loro e assolutamente unici nel panorama europeo: le Casematte.

Sono ben 93 e in epoche passate hanno svolto il ruolo di alloggio per i militari, poi di magazzino per le merci e le scorte alimentari, fino a diventare anche postazioni di tiro dei soldati. In sostanza, costituiscono una struttura architettonica e difensiva molto particolare.

Ma di certo c’è anche altro da visitare a Pizzighettone, come la Parrocchiale di S. Bassiano che è la più antica del borgo. D’impronta romanico-lombarda, svela al suo interno preziosi dipinti di Bernardino Campi e tre formelle marmoree trecentesche.

Parrocchiale di S. Bassiano, Pizzighettone

Fonte: Getty

La bellissima Parrocchiale di S. Bassiano a Pizzighettone

Davvero affascinante è anche il Torrione, ovvero ciò che è arrivato a noi del castello, in cui nel 1525 venne imprigionato Francesco I di Valois re di Francia. C’è poi il maestoso Palazzo Comunale, costituito da un porticato ad archi ogivali sormontato da finestre decorate da cornici in cotto, e il cinquecentesco Palazzo Quartier Fino, che ospita il Museo Civico e la Biblioteca Comunale.

Ma non è finita qui, perché molto belle sono anche la Chiesa parrocchiale di SS. Rocco e Sebastiano, che fa svettare nei cieli la più antica torre campanaria di Pizzighettone, e la Chiesa di San Marcello, fondata nel XV secolo.

Parrocchiale di San Pietro, la chiesa più colorata d’Italia

Dobbiamo essere onesti, la Parrocchiale di San Pietro di Pizzighettone si gioca il titolo di chiesa più colorata d’Italia con la Cappella del Barolo, che sorge nella zona delle Langhe cuneesi. A prescindere da questo, quel che è certo è che sfumature e tonalità non mancano e che una visita non può lasciare indifferenti.

Questo particolare edificio religioso si fa spazio sulla riva ovest, dove si trova Gera, ed è un santuario mariano del XVIII secolo interamente rivestito di marmi e di mosaici colorati che celebrano la figura della Vergine. Sono presenti sia all’interno che all’esterno della struttura, e sono il frutto di un’iniziativa del sacerdote Pietro Mizzi, che è stato il  parroco di Pizzighettone fino al 1999.

Per visitarla occorre prenotare una visita, ma vale certamente la pena in quanto la chiesa è strutturata come mostra interattiva diffusa.

I musei di Pizzighettone

A Pizzighettone sono molto interessanti anche i musei e, pure in questa situazione, il borgo del nord Italia può vantare un’interessante unicità: il suo Museo delle Prigioni è il primo in Lombardia dove sono esposti oggetti, attrezzature e armi utilizzate nel periodo storico del carcere (1785-1954).

Il visitatore ha l’occasione di conoscere le celle, il primo vero ergastolo della Lombardia – anche se all’epoca aveva il significato dell’attuale carcere giudiziario -, dove sono ancora visibili i graffitti e le scritte sulle pareti che oggi fungono da importantissime testimonianze: è considerato uno dei carceri militari più duri d’Italia.

Vi basti pensare che le grandi camerate, che vennero ricavate nelle antiche Casematte della fortezza, erano senza servizi igienici e acqua e vi venivano rinchiuse persino trenta persone. Durante la visita si possono scoprire anche la cappella del carcere, il camminamento di ronda dei secondini, le celle di punizione e 38 stanzini inquietanti in cui venivano allocati i detenuti più irrequieti.

Mura e Casematte di Pizzighettone

Fonte: Getty

Veduta di alcune Casematte del borgo

Vale la pena fare un salto anche al Museo delle Arti e Mestieri che si sviluppa all’interno delle Casematte e che consente di ammirare una raccolta dedicata al mondo quasi perduto dell’agricoltura, della vita del fiume, delle botteghe artigiane, e delle dimensioni più private: ci sono arredi casalinghi, abbigliamenti, giochi dei bambini, materiali fotografici e cartografici e molto altro ancora.

Infine il Museo Civico, il più antico del borgo, suddiviso in sezioni articolate secondo un criterio cronologico e tematico.

L’imperdibile gastronomia di Pizzighettone

A Pizzighettone si viene anche per mangiare di gusto e per scoprire i suoi sapori autentici grazie a una serie di appuntamenti che si svolgono durante tutto l’anno.

Per esempio, tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre va in scena un’interessante manifestazione enogastronomica che permette di assaggiare il Fasulìn de l’öc cun le cùdeghe, un piatto tradizionale della commemorazione dei defunti tipico della zona fra Lodi e Cremona.

Si tratta di una pietanza a base di fagioli dall’occhio e cotiche di maiale in umido, servita in scodelle fumanti e da assaporare insieme al pane fresco e a un bicchiere di ottimo vino novello. Un appuntamento da non perdere per gli amanti della buona cucina, in quanto vengono proposti anche altri prodotti tipici, tra cui i salumi locali e il formaggio Grana Padano della “latteria Pizzighettone”.

Possiamo quindi concludere che Pizzighettone è un bellissimo borgo d’Italia da scoprire il prima possibile.

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Nasce la Ciclovia culturale che collega Bergamo e Brescia: cosa sapere

Con un totale di 179 km complessivi, la nuova Ciclovia culturale Bergamo-Brescia è un percorso ricco di sorprese, per esplorare una regione che offre paesaggi naturali e monumenti architettonici di grande valore artistico e storico. L’itinerario, che presenta innumerevoli varianti per tutte le esigenze, è stato ideato per lasciare traccia indelebile di un 2023 che ha visto le due città elette Capitali della Cultura italiane: un anno colmo di appuntamenti su tutto il territorio, da suggellare con qualcosa che rimarrà per sempre nel patrimonio paesaggistico di Bergamo e Brescia. Scopriamo qualcosa in più.

La nuova Ciclovia culturale tra Bergamo e Brescia

Il 2023 è stato l’anno di Bergamo e Brescia, due città particolarmente affascinanti, nonché ricche di storia e cultura: elette Capitali della Cultura italiane, hanno ospitato un notevole calendario di appuntamenti che ha permesso ai turisti di scoprire lati inediti di questo territorio. Ma ora il testimone è passato alla città di Pesaro, che porterà lo scettro per il 2024, organizzando tantissimi eventi interessanti in ambito culturale. Per Bergamo e Brescia, tuttavia, non è ancora finita: le amministrazioni hanno avuto l’idea di dare vita ad un percorso ciclabile che consenta ai turisti non solo di vivere una bella esperienza all’aria aperta, ma anche di ripercorrere i luoghi più belli delle due città.

Nasce così la Ciclovia culturale che collega Bergamo e Brescia, un lungo itinerario che si snoda tra le due province e affronta un altro tema particolarmente importante: quello del turismo slow, che fa uso di mezzi green per spostarsi da un luogo all’altro, come forma di rispetto per l’ambiente e come esperienza unica per chi la vive. Il percorso è stato inaugurato sabato 13 aprile 2024 a Paratico, borgo che segna il confine tra le province di Bergamo e Brescia, davanti ai 28 sindaci dei comuni interessati dalla ciclovia.

Il percorso ciclabile e le tappe più belle

Vediamo qualche dettaglio in più sulla Ciclovia culturale: il percorso principale, che collega Bergamo e Brescia, è lungo ben 76 km e attraversa 28 comuni divisi tra le due province. Ma non è tutto, perché i più curiosi possono andare alla scoperta di 13 anelli culturali (per un totale di 79 km) e di 18 collegamenti di 24 km, per allungare un po’ l’avventura e immergersi davvero nel prezioso patrimonio artistico, architettonico e paesaggistico della Lombardia. Nei prossimi mesi, l’intero progetto giungerà a compimento: intanto sono già molti i tratti aperti, per poter iniziare subito a vivere quest’esperienza.

Il percorso ha inizio da Bergamo, e più precisamente da piazza Cittadella: ci si muove nel cuore del centro storico, ammirando gli antichi palazzi e i tanti monumenti architettonici della città, per poi attraversare Borgo Palazzo e Seriate, sino a giungere lungo la Ciclovia del Parco del Serio. Da qui, l’itinerario si snoda attraverso alcuni splendidi borghi storici come Brusaporto, Costa di Mezzate e Montello. Il primo paesaggio bresciano che si incontra lungo la ciclabile è quello della Riserva Naturale delle Torbiere, dal quale si affrontano poi i luoghi meravigliosi che caratterizzano la Franciacorta, tra colline e vigneti.

Altri meravigliosi borghi sono quelli di Provaglio d’Iseo e Borgonato, ma c’è anche l’occasione per ammirare qualche antico castello come quello di Passirano o quello di Bornato. Eccoci di nuovo tra i vigneti, stavolta immersi nel panorama tra Gussago e Cellatica, come ultima tappa prima di arrivare a Brescia e attraversare il suo centro storico. Come abbiamo visto, ci sono poi diversi percorsi alternativi da visitare, come quello che porta verso il lago d’Iseo o i giri ad anello tra Grumello del Monte e Castelli Calepio.

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Ciclovia del Sole, inaugurata la tratta in Lombardia

Una nuova, straordinaria opportunità, va ad arricchire il territorio mantovano: è stata inaugurata la tratta lombarda della Ciclovia nazionale del Sole, con 90 chilometri da percorrere in sella alla bicicletta da Ponti sul Mincio a Moglia.

Un ulteriore significativo tassello dell’infrastruttura d’eccellenza per la mobilità dolce, che connette Verona con Firenze e interessa quattro regioni, ovvero Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana.

Ciclovia del Sole, di cosa si tratta

La Ciclovia del Sole è una pista ciclabile che “non teme confini”: infatti, percorre l’Europa da Nord a Sud, con 7400 chilometri che collegano Capo Nord a Malta, nel “cuore verde” del Continente.

In Italia, rappresenta al meglio il concetto di “Bike Tour” dove i cicloturisti hanno la possibilità di conoscere, grazie a tappe giornaliere, la ricchezza, la storia, le risorse e le tipicità delle città, dei borghi e dei paesaggi che si trovano ad attraversare.

Il progetto arriva a Mantova

Il tratto lombardo della Ciclovia Sole si sviluppa per la maggior parte del tracciato su strade arginali dei fiumi Mincio e Secchia e di canali collegati, mentre alcuni tratti ricadono in aree urbane come a San Benedetto Po e a Mantova.

In particolare, con una lunghezza di circa 90 chilometri, si snoda per tutta la sua interezza nel territorio di Mantova attraversando dieci Comuni: Monzambano, Ponti sul Mincio, Goito, Marmirolo, Porto Mantovano, Mantova, Borgo Virgilio, Bagnolo San Vito, San Benedetto Po, Moglia.

L’opera, che è stata finanziata con un investimento complessivo di 6,3 milioni di euro (di cui circa 4 milioni stanziati da Regione Lombardia e 2,3 milioni dallo Stato) va a unirsi ad altre due Ciclovie nazionali che interessano la Lombardia, la Ciclovia Garda e la Ciclovia Vento. La continuità dei percorsi è un elemento che fa la differenza e favorisce un nuovo modo di intendere la bicicletta e di scoprire le bellezze della zona in modo “lento e sostenibile”, a pieno contatto con l’ambiente.

Le parole di soddisfazione dell’assessore

Al taglio del nastro era presente l’assessore regionale alle Infrastrutture e Opere pubbliche, Claudia Maria Terzi, che ha espresso parole di soddisfazione per il completamento della Ciclovia del Sole anche nella provincia di Mantova.

Per il Mantovano” ha evidenziato Terzi “è un giorno da ricordare: la realizzazione della Ciclovia Sole è una promessa mantenuta a beneficio dei cittadini, un’opportunità di crescita e sviluppo che renderà ancora più attrattivo questo territorio meraviglioso“.

Come Regione Lombardia” ha proseguito “abbiamo messo in campo risorse rilevanti e lavorato intensamente per trasformare un’idea ambiziosa in una realtà concreta. Il lavoro di squadra è stato fondamentale: mi riferisco alla collaborazione col Parco del Mincio e con tutte le istituzioni coinvolte, a cominciare dal sostegno del Governo“.

L’arrivo della Ciclovia rappresenta un importante segnale per la valorizzazione del territorio: “Mantova e la sua provincia possono ora fregiarsi di uno straordinario mezzo di promozione e valorizzazione territoriale con ricadute positive per l’economia locale e il turismo“.

Ma non soltanto: “Le bellezze paesaggistiche, culturali, storiche ed enogastronomiche del Mantovano” ha concluso l’assessore “potranno avere anche una vetrina internazionale, considerando che la Ciclovia Sole si inserisce nell’itinerario EuroVelo n.7 che collega Capo Nord a Malta attraverso una delle principali rotte cicloturistiche europee“.

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Valle Sabbia: cosa fare e vedere in questo angolo della provincia di Brescia

La provincia di Brescia, tra le tante bellezze, custodisce un territorio unico e affascinante dove, a ogni passo, risuonano la storia e la tradizione accompagnate da un vasto patrimonio culturale, artistico e gastronomico senza dimenticare la suggestiva cornice di valli e montagne ricche di boschi.

Si tratta della Valle Sabbia, un angolo di Lombardia tutto da scoprire, tra il Lago di Garda e le Prealpi, con un’estensione di circa 600 chilometri quadrati.

Valle Sabbia, una delle tre grandi valli del Bresciano

Nella zona nord orientale del Bresciano, la Valle Sabbia, una delle tre grandi valli insieme alla Valle Camonica e alla Val Trompia, si presenta suddivisa in “quattro distretti“:

  • quello dei comuni a nord-ovest che comprende Lavenone (dove l’arte del ferro affonda le radici nella notte dei tempi), Pertica Alta e Pertica Bassa (echi della resistenza partigiana) e Vestone (dal caratteristico centro storico);
  • i due comuni a nord est, Treviso Bresciano (dal clima piacevole e mite) e Capovalle (dove andare alla scoperta delle testimonianze della Prima Guerra Mondiale);
  • l’area centrale, che va dal Lago d’Idro al Lago di Garda, e include Provaglio, Barghe, Agnosine, Preseglie, Odolo e Sabbio Chiese;
  • i Comuni più a sud, Roè Volciano, Villanuova sul Clisi, Vobarno e Gavardo.

Cosa vedere in Valle Sabbia

Come accennato, ci troviamo in una valle che ha davvero molto da offrire e che incontra i gusti degli appassionati di storia, natura e tradizione.

Ma quali sono le tappe da “mettere in lista” durante una vacanza da queste parti? Ecco una selezione di quelle che non si possono proprio perdere.

Il Santuario della Madonna della Rocca a Sabbio Chiese

Simbolo di Sabbio Chiese, merita una visita il Santuario della Madonna della Rocca, in felice posizione panoramica sull’intera valle.

Nato nel Cinquecento quando si decise di trasformare la Rocca, tra i pochi esempi rimasti del sistema di difesa realizzato nel corso dei secoli, in santuario dedicato all’Annunciazione, si raggiunge percorrendo 107 scalini e affascina con la torre del campanile e il porticato settecentesco.

Il Museo Civico Archeologico a Gavardo

In Piazzetta San Bernardino 5 a Gavardo, non c’è nulla di meglio del Museo Civico Archeologico per conoscere da vicino la storia della Valle Sabbia e del Garda Occidentale.

Infatti, il museo ospita fossili, epigrafi e reperti grazie a cui approfondire lo sviluppo economico-culturale e gli insediamenti della valle dal Paleolitico medio fino al periodo post-rinascimentale.

In più, una sezione si concentra sul sito delle palafitte di Lucone di Polpenazze, Patrimonio UNESCO.

La Rocca d’Anfo e il Forte di Cima Ora

Tra le attrazioni più apprezzate del Lago d’Idro, uno dei laghi meno noti e frequentati della Lombardia ma un gioiello di acque fresche e cristalline, spicca la Rocca d’Anfo, costruita nel XV secolo a strapiombo sul blu, che ancora oggi si staglia maestosa, custode di segreti e storia.

In origine fortezza militare rimaneggiata nel corso del tempo, si compone di un unicum di torri, caserme e batterie nell’abbraccio di possenti mura venete. Dopo anni di abbandono, grazie a intensi restauri è nuovamente accessibile per visite guidate ed emozionati tour notturni.

Altrettanto interessante, sempre ad Anfo, è il Forte di Cima Ora, edificato all’inizio della Prima Guerra Mondiale come fortificazione e punto chiave per l’utilizzo dei cannoni: da qui, la vista sul Lago d’Idro e le montagne fino a Ponte Caffaro è impagabile.

La Chiesa di San Giorgio a Bagolino

Vista panoramica della città vecchia di Bagolino (Brescia)

Fonte: iStock

Vista panoramica di Bagolino (Brescia)

Su un rilievo roccioso, la Parrocchiale di Bagolino colpisce dapprima per la magnificenza dell’esterno e “rapisce” con i tesori artistici che ne adornano gli interni, a opera dei più grandi protagonisti della pittura italiana come Tintoretto, Tiziano, Palma il Giovane, Pietro Mera, Camillo Rama, Andrea Celesti e Francesco Torbido.

Simili capolavori, infatti, le sono valsi il nome di “Cattedrale di montagna“.

Il Museo della Resistenza e del Folkore a Pertica Bassa

Il Museo di Pertica Bassa è un vero e proprio inno alla “memoria della comunità” e raccoglie testimonianze della tradizione contadina e montana della zona nonché dell’epoca partigiana.

Il nucleo principale lo si deve alle opere di Dimitrije Paramendic, scultore e pittore che le donò al Comune come riconoscenza per la sua prigionia e successiva fuga, nel 1943, dalla caserma di Vestone, cui negli anni si sono aggiunti ricordi donati da ex-partigiani: bandiere, quadri, reperti bellici, armi, oggetti di uso quotidiano…

A completare il museo, la sezione dedicata al folklore e alla cultura con manufatti di artigianato locale, costumi e fotografie d’epoca, attrezzi contadini e utensili domestici.

Il Forno Fusorio a Pertica Alta

A Pertica Alta, invece, affascina il Forno Fusorio, a 620 metri di quota a fianco del torrente Tovere, esempio di archeologia industriale e simbolo dell’attività che, per secoli, fu centrale per l’economia di queste zone.

Infatti, fino alla metà dell’Ottocento, nel forno confluiva il ferro estratto dalle miniere della Valle Trompia per venire sottoposto alle prime fasi di lavorazione.

Nel Duemila, gli scavi hanno riportato alla luce buona parte dell’impianto originario.

Il Museo del Ferro – Fucina di Pamparane a Odolo

Il Museo di Odolo espone macchinari legati alla lavorazione del ferro, depositi, una tromba idroeolica e due magli completi di ruote idrauliche.

La Fucina, antecedente al XVIII secolo, è aperta su prenotazione per visite guidate con la possibilità di vedere il maglio in funzione. A completare l’esperienza, una raccolta di manufatti che illustra la storia socio-economica del paese.

Il Santuario Beata Vergine di Paitone

In perfetto stato di conservazione e con bel portico sulla facciata che guarda il vasto piazzale antistante, il Santuario di Paitone è un luogo centrale di fede, costruito laddove la Madonna apparve nel 1532 a Filippo, giovane sordomuto.

Terminato nel 1534, conserva la tela su cui è raffigurato l’episodio in cui Maria promette al ragazzo la guarigione in cambio dell’edificazione del Santuario.

Cosa fare in Valle Sabbia

Lago d'Idro, Valle Sabbia

Fonte: iStock

Veduta del Lago d’Idro, Valle Sabbia

Oltre ai molteplici punti di interesse da scoprire e ammirare, la Valle Sabbia propone tutta una serie di esperienze che arricchiscono la permanenza.

Qualche esempio? L’opportunità di percorrere in bicicletta la Greenway delle Valli Resilienti, ciclabile che, con i suoi itinerari, attraversa l’intera valle: sono 27 i sentieri per mountain bike e oltre 45 i chilometri per cicloturismo.

Oppure, una gita all’Oasi di protezione ambientale del Baremone, oasi faunistica tra i comuni di Anfo, Lavenone, Pertica Bassa e Bagolino a tutela della biodiversità della zona, o ancora, la traversata in battello del Lago d’Idro, per scorgere le montagne e i paesi da una prospettiva inedita.

Infine, la Valle Sabbia è ideale per le arrampicate con innumerevoli itinerari disponibili: ferrate di vari gradi di difficoltà tra cui menzionare le vie ferrate di Casto, nel favoloso Parco delle Fucine, e le Ferrate Sasse, percorso che costeggia la sponda est del Lago d’Idro.

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Ripartono le “Gite in treno” e i “Treni del mare” in Lombardia

Scoprire e riscoprire la Lombardia in treno, con itinerari che uniscono al viaggio esperienze uniche di visita, cultura, arte, divertimento e sport, più corse verso i laghi nei weekend e collegamenti diretti con le Riviere Liguri di Levante e Ponente. Dal 30 marzo ripartono le “Gite in treno” e i “Treni del mare”. Ecco le tappe di questa imperdibile iniziativa.

Le “Gite in treno” per la primavera/estate 2024

Con la primavera tornano le “Gite in treno” di Trenord, percorsi proposti per promuovere un turismo di prossimità in Lombardia, suddivisi in quattro cluster tematici: “laghi”, “divertimento e relax”, “trekking”, “città d’arte”. Sono compresi percorsi treno + battello sui grandi laghi lombardi – Como, Maggiore, Garda, Iseo – e pacchetti che uniscono al viaggio l’ingresso ai più grandi parchi divertimenti della regione, Gardaland e Movieland The Hollywood Park.

Gli sportivi e amanti delle escursioni possono usufruire di opzioni come il biglietto “Viandante sul lago”, che comprende il viaggio in treno fino a Lecco e la libera navigazione fra gli scali fino a Colico, consentendo di alternare tratti in battello a camminate fra i diversi borghi sul Lario, avventurandosi sul bellissimo percorso di trekking “Sentiero del Viandante”.

Dal weekend di Pasqua e Pasquetta, Trenord potenzia il servizio nei festivi sulle linee dirette verso i laghi. Saranno aggiunte due corse sulla linea Milano-Gallarate-Arona-Domodossola e due sulla linea Milano Cadorna-Laveno Mombello Lago, per aumentare i collegamenti fra il capoluogo lombardo e il Lago Maggiore. Due corse in più circoleranno, invece, sulla linea Milano Cadorna-Como Lago, per i turisti diretti sul Lario.

Questi potenziamenti si affiancano alle sette corse aggiuntive introdotte negli anni scorsi nei giorni festivi, sulla linea Milano-Brescia-Verona, che raggiunge il Lago di Garda, e che ora sono state inserite stabilmente nell’orario.

In treno per una gita fuori porta: le proposte più belle

Tra le proposte per delle splendide escursioni vicino a Milano e navigazione dei laghi della Lombardia c’è il Bellagio Tour, lungo quella che viene chiamata “la rotta delle ville sull’acqua”. Si potranno ammirare imponenti residenze storiche come Villa d’Este o Villa Carlotta, ma anche scorci naturali unici e piccoli borghi tipici, da un punto di vista insolito e privilegiato, quello del lago.

Chi punta al binomio divertimento e relax, può scegliere tra diverse offerte entusiasmanti, come quella che permette di raggiungere in treno la Funicolare Como-Brunate e visitare uno dei gioielli della Lombardia, un balcone con vista sulle Alpi. Ad appassionati di trekking, sportivi e pellegrini diretti alle tappe lombarde della Via Francisca del Lucomagno, l’antico cammino storico che collega il centro Europa alla Pianura Padana, e della Via Francigena, l’antica via che da Canterbury giunge a Roma, Trenord riserva invece uno sconto dedicato per raggiungere in treno i due itinerari. Non mancano i collegamenti con le città d’arte, per riscoprire, in maniera comoda e sostenibile, le bellezze dei centri della nostra regione, visitando mostre, musei e monumenti.

“Treni del mare” fra Lombardia e Liguria

Dal 30 marzo ripartono anche i ‘Treni del mare’, che torneranno a collegare Lombardia e Liguria ogni sabato e nei festivi. Le tratte speciali, da Milano e da città come Bergamo, Treviglio, Como, Monza, Seregno, Gallarate, Busto Arsizio, Legnano, Pavia e Voghera porteranno i passeggeri direttamente alle spiagge della Riviera di Levante e di Ponente.

L’offerta sarà di cinque coppie di treni al giorno, effettuate in collaborazione da Trenitalia e Trenord. Grazie a questa iniziativa, sarà ancora più facile raggiungere la splendida Baia di San Fruttuoso, un gioiello al centro del Parco naturale regionale di Portofino e dell’Area Marina Protetta.

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Decolla dall’Italia la prima compagnia aerea per animali (e i loro padroni)

Volare con un amico a quattro zampe può essere un’ardua impresa, soprattutto in caso di un viaggio transatlantico. Tuttavia, da oggi anche in Italia si può usufruire del primo servizio al mondo di noleggio di jet privati condivisi pay-per-seat dedicato agli animali domestici, che consente di viaggiare con il proprio pelosetto in cabina.

In questi giorni, infatti, K9 JETS ha annunciato il lancio del suo nuovo volo, che collega New York e Milano, con comode connessioni per Los Angeles. Un’offerta presentata come ‘innovativa’, che mira a fornire un’esperienza di viaggio piacevole, senza compromettere comfort e benessere umano e canino.

K9 JETS: da Milano a New York in cabina con il proprio cane

Il servizio K9 JETS garantisce che i cani possano accompagnare i loro padroni nei viaggi transatlantici. Obiettivo della compagnia è fornire un ambiente sicuro e tranquillo per gli animali domestici durante il viaggio. Gli aeromobili sono, quindi, attrezzati per soddisfare le esigenze specifiche dei passeggeri a quattro zampe. Ogni cabina dispone di ampie zone pet-friendly, progettate per restituire un’atmosfera familiare. Inoltre, un team dedicato di esperti può assistere i passeggeri in tutti gli aspetti del viaggio, inclusa l’organizzazione del trasporto via terra e la garanzia del rispetto di tutte le normative pertinenti per i viaggi degli animali domestici.

In definitiva, zero stress per animali e padroni, con procedure di check-in semplici, nessuna preoccupazione per la salute e la sicurezza dei propri amici a quattro zampe, nessun trauma dovuto al trasporto in stiva, nessuna attesa dovuta alla consegna del trasportino post arrivo e nessuno sbalzo di temperatura. L’obiettivo è di risparmiare ai proprietari il tempo impiegato per spulciare le regole spesso diverse da una compagnia aerea all’altra.

Le norme della Federal Aviation Administration ammettono in cabina con il proprietario i cosiddetti animali da servizio, ossia i cani per non vedenti o di sostegno psicologico. Quelli di piccola taglia possono salire a bordo chiusi in una borsa da posizionare sotto il sedile, ma oltre i 10 chili bisogna ricorrere alla gabbia nella zona cargo. Quest’ultima opzione è particolarmente temuta dai pet parents a causa degli sbalzi delle temperature, della scarsa ventilazione e di potenziali problemi nelle operazione di carico e scarico. Alcune linee aeree non consentono a determinate razze di volare, tra queste bulldog, pitbull e mastini.

Stando alle stime del Department of Transportation del 2023, circa 200 animali, quasi tutti cani, sono morti in volo negli Stati Uniti nell’ultimo decennio. K9 JETS è stata, quindi, fondata in risposta al crescente desiderio dei proprietari di animali domestici di spostarsi con i propri pelosi al seguito in tutta sicurezza e garantendo il massimo comfort.

“La nostra missione è quella di eliminare lo stress spesso associato ai viaggi con animali domestici, consentendo ai proprietari di creare ricordi indimenticabili delle vacanze senza preoccuparsi dei loro amici pelosi”, ha dichiarato Adam Golder, fondatore e client director di K9 JETS.

Volare con i propri animali da Milano: le date

Un volo a bordo del jet privato dedicato ai viaggi degli animali domestici con rispettivi padroni offre una vera e propria esperienza a 5 stelle (o, se vogliamo, a 5 zampe), e in quanto tale per il momento certamente non accessibile a tutte le tasche. I voli K9 JETS saranno disponibili mensilmente da Milano Malpensa a Teterboro, lo scalo per jet privati alle porte di New York, a partire dal 23 maggio.

Ecco le date per la tratta Milano-New York:

  • 23 maggio
  • 30 giugno
  • 25 luglio
  • 29 agosto