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La location sarda di “Due vite”, il successo di Marco Mengoni

Un’immensa distesa sabbiosa e un cielo nuvoloso, schiarito solamente per un istante da qualche timido raggio di sole: è questa la location che Marco Mengoni ha scelto per il videoclip della sua ultima canzone intitolata Due vite, con la quale ha partecipato – e meritatamente vinto – il Festival di Sanremo 2023. Questo posto magico, che sembra quasi non appartenere al nostro mondo, si trova in realtà in Sardegna ed è una meta naturalistica molto amata dai turisti.

Le Dune di Piscinas, una bellezza sarda

Per una canzone così colma di sentimento, Marco Mengoni ha deciso di volare in Sardegna: non avrebbe mai potuto trovare una location più suggestiva che quella offerta dal parco costiero delle Dune di Piscinas, un’enorme area sabbiosa e incontaminata che si dipana lungo la Costa Verde. Siamo nel territorio di Arbus, piccolo comune situato nella regione sud-occidentale dell’isola, ed è qui che la forza del vento ha dato vita ad uno spettacolo della natura. Le dune sabbiose, modellate continuamente dalle correnti, offrono una vista mozzafiato che si stende ininterrottamente sino all’orizzonte, circondate qua e là solamente da qualche macchia verde.

Le Dune di Piscinas sono tra le più alte in Europa – alcune di esse raggiungono persino i 100 metri! – e si allungano nell’entroterra per almeno un paio di chilometri, lungo i quali l’unica cosa che si può vedere è la sabbia dorata che rifulge sotto i raggi del sole. È nel punto in cui invece incontrano il mare che nasce la Spiaggia di Piscinas, una lunghissima lingua sabbiosa lambita da acque cristalline, una vera e propria cartolina che sembra dipinta con una tavolozza di colori meravigliosi. Impossibile non rimanerne incantati, e i turisti possono trovare qui un angolino di pace dove abbronzarsi o fare un tuffo in mare lontani dalla folla.

Il paesaggio è unico al mondo, e se a prima vista potrebbe sembrare completamente desertico, non c’è niente di più sbagliato. A punteggiare l’enorme distesa sabbiosa sono piccole chiazze di macchia mediterranea, caratterizzate prevalentemente da ginepri secolari, giunchi altissimi e cespugli rigogliosi di splendide ginestre. Anche gli animali non sono certo assenti: qualche fortunato avrà sicuramente potuto avvistare un bell’esemplare di cervo sardo, e in estate le tartarughe marine escono dall’acqua per deporre le loro uova in grandi nidi sotto la sabbia, dove poi avverrà la schiusa. Davanti ad un panorama del genere, si può rimanere soltanto estasiati.

Le Dune di Piscinas

Fonte: Ph. Andrea Bianchera

Le Dune di Piscinas

Come arrivare alla Spiaggia di Piscinas

Come può un luogo così affascinante essere ancora incontaminato? A contribuire è senza dubbio il fatto che, per raggiungerlo, ci sono poche opzioni (e non tutte agevoli). Un paio di strade conducono sino a pochi passi dalla Spiaggia di Piscinas, che è anche dotata di un piccolo parcheggio. Ma sono entrambe sterrate, tortuose e molto strette, quindi non tutti hanno il coraggio di percorrerle. Eppure, è un’occasione unica per scoprire un paesaggio incredibile, dove il tempo sembra essersi fermato. Ci sono infatti alcune tappe che meritano una visita, lungo il percorso.

È il caso dell’antico borgo minerario di Ingurtosu, ormai quasi completamente abbandonato e caratterizzato da piccole abitazioni semidiroccate. Sembra quasi di stare nel far west, con case ridotte in rovina e tutto ciò che gli abitanti vi hanno lasciato che è ormai sepolto sotto strati di sabbia. È a due passi da qui che un tempo si trovavano le miniere più importanti di tutta la regione, dalle quali si estraevano piombo, zinco e argento. L’intera vallata rientra nel Parco Geominerario della Sardegna, e si stende proprio fino alle Dune di Piscinas.

Le Dune di Piscinas

Fonte: Ph. Andrea Bianchera

Le Dune di Piscinas
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Le location di “Fiori sopra l’inferno” con Elena Sofia Ricci

Tratta dall’omonimo romanzo giallo di Ilaria Tuti, pubblicato nel 2017 da Longanesi, la fiction televisiva RAI “Fiori sopra l’inferno” vede protagonista Elena Sofia Ricci nel ruolo del commissario della Polizia di Udine, Teresa Battaglia, affiancata dai suoi collaboratori, il giovane e inesperto Marini (l’attore Giuseppe Spata) e da Parisi (interpretato da Gianluca Gobbi).

Una serie di delitti efferati e inspiegabili scuote la popolazione di un piccolo borgo friulano, Travenì, un paesino immaginario immerso tra le montagne e i boschi. Per descrivere i luoghi, però, l’autrice originaria di Gemona del Friuli si è ispirata a posti veri, che ha visitato nella sua infanzia.

“Si diceva che in autunno inoltrato, prima che le piogge si tramutassero in neve, il lago alpino esalasse respiri sinistri” (“Fiori sopra l’inferno”, Ilaria Tuti)

Dove è stata girata la fiction “Fiori sopra l’inferno”

Ci troviamo nel tarvisiano, una splendida zona del Friuli-Venezia Giulia al confine con Slovenia e Austria. Questo territorio è caratterizzato da ampie vallate, cime incantate e da un’antica foresta di grandi abeti rossi nell’estremo lembo Nordorientale della regione.

Un crocevia, quindi, di lingue e di culture. Come quella dei Krampus, raccontata nella fiction, una tradizione popolare influenzata dalla vicina Carinzia, in Austria, della quale faceva parte durante l’impero asburgico. La festa è quella che si celebra il 5 dicembre in tutte le frazioni del tarvisiano, quella di San Nicolò, che scende tra la gente accompagnato da terribili mostri.

Dal punto di vista turistico, questa zona alpina offre diverse opportunità per una vacanza all’aria aperta. Qui, si può godere della vista di uno dei luoghi più fiabeschi, il Monte Lussari, una vetta dove Alpi Carniche e Giulie si incontrano.

È una zona che d’inverno – la stagione in cui si svolge la storia raccontata nel romanzo e nella fiction – solitamente è frequentata da sciatori che si lanciano lungo discese mozzafiato e da chi ama praticare sci da fondo nei boschi magici oppure passeggiare con le ciaspole ai piedi godendo del meraviglioso paesaggio innevato, dove di tanto in tanto spunta un rifugio o una malga, e del silenzio assoluto.

Sono ambienti bellissimi, incontaminati, fatti di boschi e di specchi d’acqua che sembrano usciti da un libro di fiabe. Le scene dei laghi sono state girate nei pressi dei bellissimi Laghi di Fusine, uno degli angoli più caratteristici della montagna del Friuli-Venezia Giulia. Si tratta due bacini di origine glaciale, uno superiore e l’altro inferiore, collegati da un sistema sotterraneo di acque che, d’inverno, diventano ghiacciati rendendo questo uno dei luoghi più freddi d’Italia.

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Fonte: 123rf

I Laghi di Fusine nel Friuli-Venezia Giulia

I laghi sono circondati dalle montagne, la dorsale delle Ponze e il Mangart, un’enorme cupola grigia che svetta sullo sfondo. D’estate, è il luogo ideale per fare escursioni, anche in famiglia, e dove i più esperti di montagna s’arrampicano lungo alcune delle vie ferrate più impegnative dell’intero arco alpino.

Il commissariato dove lavorano Teresa Battaglia, Parisi e Marini e anche la città dove vivono è Tarvisio, una deliziosa cittadina circondata dalle montagne e a ridosso della più grande foresta d’Italia (24.000 ettari), la Foresta di Tarvisio, appunto. Nelle immagini televisive sono ben riconoscibili la piazza e la torre medievale di Tarvisio e tanti altri scorci deliziosi di cui ci innamoreremo.

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Fonte: 123rf

Uno scorcio di Tarvisio
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Sembra il selvaggio West, ma è in Europa. Le location della serie Tv “Django”

“Django”, l’attesa serie originale Sky e Canal+, è un omaggio a uno dei maestri degli “spaghetti western” com’era Sergio Corbucci, a cui si è ispirato anche il grande Quentin Tarantino con il celebre film “Django Unchained” del 2012.

La serie Tv in dieci episodi, quattro dei quali diretti da Francesca Comencini mentre gli altri da David Evans ed Enrico Maria Artale, vedono protagonisti Matthias Schoenaerts nel ruolo di Django, Noomi Rapace, la spietata Elizabeth Thurmann, e Nicholas Pinnock nei panni di John Ellis

È la storia di un uomo che, partito in cerca di vendetta, finirà per lottare per qualcosa di più grande. La serie è ambientata nel Texas di fine 1800, in particolare in una cittadina immaginaria chiamata New Babylon, ma in realtà è stata girata in tutt’altro luogo rispetto al Far West che tutti noi immaginiamo.

La location della serie Tv “Django”

Per trovare la giusta location la produzione non è dovuta andare così lontana. Paesaggi selvaggi, solitari, dove la natura la fa da padrona, dove i cavalli dei cowboy potessero scorrazzare sollevando polvere e dove le formazioni rocciose naturali potessero fornire il rifugio perfetto per uomini come il pistolero Julian Wright, detto Django, e dove sembra di stare proprio nel desolato Texas del XIX secolo ma l’hanno scovata in Romania.

A circa 250 chilometri a Nord della Capitale Bucarest c’è una zona di origine vulcanica meravigliosa, quella del parco di Racos, nel distretto di Brașov, in pratica in Transilvania. Qui, Madre natura ha scolpito un paesaggio che sembra essere stato creato da un architetto paesaggista.

Tra antichi vulcani estinti 10mila anni fa, laghi dalle acque color smeraldo e alte colonne di basalto formatesi un milione e mezzo di anni or sono si nascondeva il perfetto Old Wild West dei film. Questo territorio il cui scenario è a dir poco pittoresco è stato dichiarato riserva naturale, ma sono pochi i turisti che ne conoscono l’esistenza. Il vulcano Racos, il più “giovane” di tutti che dà il nome a tutta l’area.

Il cratere del vulcano assomiglia a un gigantesco “paniere” dai contorni rossastri, circondato da dune rosso sangue e nere come la pece per via della lava. A poca distanza, un grosso tumulo di terra rossa con una grande solco visibile da lontano ricorda di quando questo terreno veniva sfruttato per raccogliere la cenere. La vegetazione che cresce tutt’intorno a questa zona si è adattata nel corso dei secoli all’ambiente arido e riesce a sopravvivere a lungo anche senz’acqua.

Le meraviglie del vulcano Racos in Romania

Questa zona è famosa in tutta la Romania oltre che per il vulcano anche per un lago spettacolare, l’Emerald Lake. Il paesaggio lunare che si staglia davanti agli occhi è unico. Il colore dell’acqua è davvero smeraldo ed è circondato da pareti di basalto chiaro che vi si specchiano.

Il lago potrebbe essersi formato per via degli scavi che un tempo venivano fatti nelle cave della zona e che a un certo punto hanno raggiunto il livello dell’acqua che ha così riempito la voragine. Ma secondo alcuni la cavità esisteva già e si è riempita nel corso degli anni di acqua piovana. Se poi si aggiungono le incredibili colonne basaltiche che sembrano fusti di alberi pietrificati il luogo diventa una favola.

Il vulcano, con il lago color smeraldo e le formazioni rocciose rendono questo uno dei luoghi più affascinanti che si possano trovare in Romania e meritano assolutamente un viaggio, specie se siete appassionati di serie Tv e di location.

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La splendida location set della miniserie “Black Out – Vite sospese”

La trama della miniserie di Rai Uno “Black Out – Vite sospese” è da cardiopalma, ma la location dove è stata ambientata è da favola. Una valanga costringe gli ospiti e lo staff di un hotel di lusso in quota a restare isolati dal resto del mondo.

La fiction con Alessandro Preziosi e Aurora Ruffino è stata girata in una delle valli più belle delle Alpi, la Valle del Vanoi, in Trentino, grazie al supporto della Trentino Film Commission.

Dove si trova l’hotel

Innanzitutto, l’hotel dove restano intrappolati i protagonisti della serie a causa della valanga in realtà non è un hotel bensì il centro visitatori del Parco di Paneveggio: villa Welsperg.

La villa, costruita nel 1853, si trova nei pressi di un laghetto in una posizione paradisiaca. Un tempo era la residenza dei Conti Welsperg. Negli Anni Novanta fu ristrutturata e oggi è la sede dell’Ente Parco che si può visitare con un percorso espositivo che ripercorre la storia della valle.

La splendida valle di “Black Out – Vite sospese”

Incastonata tra le Dolomiti Patrimonio Unesco e la catPale di San Martinoena montuosa del Lagorai, questa valle deve il suo nome al torrente che la percorre. Rimasta a lungo isolata per la difficoltà nei collegamenti verso l’esterno (solo negli Anni Novanta è stato costruito il tunnel sotto il Monte Totoga lungo poco più di 3 chilometri per raggiungerla), la Valle del Vanoi ha mantenuto pressoché intatto il suo straordinario patrimonio naturale, uno dei più diversificati e intatti della Regione che gli è valso l’appellativo di “Cuore Verde” del Trentino, compreso nel Parco naturale Paneveggio-Pale di San Martino.

Per chi già conosce un po’ questa zona del Trentino orientale, nella fiction sono riconoscibili anche la Valle del Primiero, le Pale di San Martino, la Val Venegia e la Val Canali.

Più di cento sono le vette che superano i 2.000 metri e che circondano la valle. Le montagne dominano ripide pendici verdi puntellate di borghi (Caoria – che nella fiction è il paesino di Valdena -, Canal San Bovo e Lausen, Prade, Zortea, Gobbera, Ronco e Cainari, Cicona e tante altre piccole frazioni), vasti pascoli, boschi di conifere, laghi, torrenti, malghe e numerosi masi contadini.

La Valle del Vanoi è molto ricca di acqua, con laghi – come i cinque Laghetti Monte Stelle delle Sute sopra i 2000 metri o il Lago Nero – e torrenti, tra cui il principale Torrente Vanoi.

Una valle ancora integra, insomma, non intaccata dalla mano dell’uomo, la cui incontaminata verginità può essere scoperta durante una vacanza all’insegna della bellezza e dell’autenticità oltre che delle attività all’aria aperta sia d’estate sia d’inverno.

Scoprire la valle d’estate

L’estate è la stagione più bella per scoprire la Valle del Vanoi. Tantissime sono le attività che si possono fare, dalle più tranquille come il nordic walking (tra gli itinerari consigliati c’è lo splendido Sentiero dei fiori), la pesca, la raccolta di funghi nei boschi, il kajak nei laghetti di montagna alla mountain bike sui tanti percorsi segnati e l’equitazione, alle più adrenaliniche come il l’arrampicata, il canyoning e il rafting nei corsi d’acqua e il parapendio.

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Fonte: @Simone Sbaraglia

Il Lago Welsperg in Trentino

Cosa fare nella Valle del Vanoi d’inverno

Ma anche l’inverno riserva delle belle sorprese. Bellissimo è scoprire la valle con le ciaspole ai piedi, immergendosi nella neve fresca camminando tra le baite, i boschi e le radure. Ma si può praticare anche sci alpinismo grazie agli innumerevoli percorsi che offre lungo i versanti delle catene montuose e da fondo, attorno all’incantevole Lago di Calàita, uno specchio d’acqua di origine naturale nel Parco naturale Paneveggio.

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“The White Lotus”: puoi dormire nella dimora siciliana della serie tv

Cosa ci spinge a scegliere le prossime destinazione di viaggio? Molto spesso ci lasciamo ispirare dai racconti degli altri avventurieri, altre volte sono le fotografie a incantare, anticipando in qualche mondo le grandi meraviglie che possiamo scoprire viaggiando intorno al mondo. Altre volte ancora, invece, l’ispirazione arriva all’improvviso, e compare proprio lì, davanti al piccolo e al grande schermo.

Molto spesso, infatti, è proprio dai film e delle nostre serie televisive preferite, che ci lasciamo suggestionare. Pellicole che hanno scelto determinate città, borghi e villaggi per trasformarli negli sfondi ideali delle avventure dei protagonisti. Non stupisce, quindi, quel desiderio che accomuna tantissimi viaggiatori di mettersi in cammino per scoprire e riscoprire i luoghi che sono stati trasformati in set cinematografici, gli stessi che in qualche modo possono farci diventare protagonisti dei film che più abbiamo amato.

E sapete, non abbiamo bisogno di andare poi così lontano per vivere un’esperienza da film, perché anche l’Italia ha fatto da sfondo a numerose pellicole di fama internazionale. La meravigliosa Sicilia, per esempio, è diventata il set della seconda stagione di “The White Lotus”, la serie dark comedy vincitrice del Golden Globe 2023 nella categoria delle miniserie. E non solo con un viaggio nel sud dello stivale possiamo ripercorrere le orme dei protagonisti, ma possiamo anche dormire all’interno della monumentale dimora della serie.

Bentornati in Sicilia

Organizzare un viaggio in Sicilia, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è sempre un’ottima idea. La più grande delle isole italiane e del Mediterraneo, infatti, ospita un patrimonio naturalistico, artistico e culturale di immensa bellezza. Le cose da fare e da vedere sono tantissime, a partire dalla spiaggia di Mondello e da Palermo, passando per la Valle dei Templi, la Scala dei Turchi e l’Etna, il gigante buono e il suo tesoro.

Ma c’è un altro motivo, oggi, per visitare le meravigliose terre siciliane, e ha direttamente a che fare con il cineturismo. In Sicilia, infatti, e più precisamente tra Palermo e Monreale, si trova la splendida dimora storica che ha fatto da sfondo ad alcune delle vicende della seconda stagione di “The White Lotus” e che adesso è prenotabile su Airbnb.

Villa Tasca, gli interni della dimora di The White Lotus

Fonte: Airbnb

Villa Tasca, gli interni della dimora di The White Lotus

Dormire a Villa Tasca, la dimora della seconda stagione “The White Lotus”

Sono tanti i motivi che ci hanno fatto appassionare alla miniserie vincitrice del Golden Globe 2023, uno di questi è proprio la presenza dei magnifici scenari della Sicilia che hanno fatto da sfondo alle vicende dei protagonisti. Alcune di queste si sono svolte all’interno del San Domenico Palace, a Taormina, altre invece all’interno di Villa Tasca.

Proprio questa dimora, che è stata trasformata nel set cinematografico della seconda stagione di “The White Lotus”, adesso è prenotabile su Airbnb. La residenza cinquecentesca, questo è chiaro, si configura come l’alloggio perfetto di un viaggio in Sicilia all’insegna del relax e della grande bellezza.

Villa Tasca, infatti, è circondata da oltre otto ettari di giardini lussureggianti e rigogliosi, all’interno dei quali si nasconde una meravigliosa piscina dove trascorrere qualche ora in spensieratezza. Gli interni, sapientemente arredati, ospitano quattro camere da letto con bagno privato. Al piano nobile, invece, si trovano il soggiorno e la sala da pranzo. Non mancano una sala da biliardo, una zona dedicata alla musica e al ballo e un bar a completa disposizione degli ospiti.

Villa Tasca

Fonte: Airbnb

Villa Tasca è prenotabile su Airbnb
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Venezia, set di “Poirot e la strage degli innocenti” di Agatha Christie

Hercule Poirot sbarca a Venezia. Sarà la Serenissima il meraviglioso set del nuovo film di Kenneth Branagh che uscirà quest’anno negli Stati Uniti e che vede tra i protagonisti anche Riccardo Scamarcio.

“A Haunting in Venice”, prodotto da 20th Century Studios, è la versione cinematografica di “Poirot e la strage degli innocenti” di Agatha Christie. Il noto commissario si aggira tra le calli e i campi della città lagunare.

Le location di “Poirot e la strage degli innocenti”

Tante le location veneziane protagoniste del film. L’investigatore Hercule Poirot si ritrova coinvolto, nei giorni della festa di Halloween, in una seduta spiritica all’interno di un decadente palazzo affacciato sul Canal Grande. E già qui i fan andranno in visibilio.

Come se non bastasse, si vedrà anche un altro classico: il Ponte di Rialto, uno dei quattro ponti che attraversano il Canal Grande ma il più celebre di tutti. Così come si vedrà piazza San Marco, in tutta la sua maestosità e bellezza.

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Fonte: IPA

Kenneth Branagh nei panni di Hercule Poirot a Venezia

Ma ci sono anche anche dei set inediti. Come Palazzo Pisani, oggi sede del Conservatorio di musica “Benedetto Marcello”; la Scala Contarini del Bovolo, la scala a chiocciola più imponente e pregevole di Venezia; la chiesa dei Miracoli e la zona dei rii, tra campiello Widmann e Rio dei Mendicanti in campo dei Santi Giovanni e Paolo, e Palazzo Malipiero, anticamente chiamato “la Ca’ Granda de’ San Samuel, anch’esso affacciato sul Canal Grande.

Una bella cartolina di Venezia, insomma, che di certo non ha bisogno di alcuna promozione turistica, ma che è sempre un  luogo affascinante che offre tanti spunti a qualunque regista che desiderasse girare un film o un serie televisiva.

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Fonte: IPA

Una scena del film “Poirot e la strage degli innocenti”

Un set a cielo aperto

La bellezza di Venezia ha incantato da sempre attori e registi. Gli americani, poi, ne vanno matti. Prendete per esempio Tom Cruise, che ha scelto proprio il Canale Grande come set di molte delle scene d’azione dell’ultimo episodio di “Mission Impossible” con una sequenza, neanche a dirlo, mozzafiato.

Anche lui si era innamorato di Palazzo Pisani, all’interno del quale aveva girato alcune sequenze, ma poi aveva scelto la terrazza di The Gritti Palace, un hotel di lusso a Campo Santa Maria del Giglio e tanti altri luoghi inediti.

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Marciana Marina, set della fiction Tv “I delitti del BarLume”

È Marciana Marina, sull’Isola d’Elba, la “Pineta” del famoso BarLume della fiction Tv giunta alla decima stagione. L’isola toscana, dove vive Massimo Viviani, barista alle prese con i delitti compiuti nella sua cittadina, è protagonista assoluta.

Il paese, trasformato in set cinematografico, ospita, in piazza della Vittoria, il famoso bar che dà il nome alla fiction. Qui, il barista e i suoi quattro “bimbi” – così chiama amorevolmente i quattro anziani che frequentano assiduamente il locale e che non hanno altro da fare se non impicciarsi di ciò che accade a Pineta – sono impegnati costantemente nella risoluzione di qualche nuovo caso.

E da quando hanno iniziato a girare la fiction, l’isola è diventata meta di cine turismo.

Le location della fiction “I delitti del BarLume”

Negli episodi della fiction “I delitti del BarLume” vengono infatti mostrati alcuni scorci pittoreschi di Marciana Marina, la splendida cittadina dell’Elba che è il Comune più piccolo dell’isola ma anche uno dei più piccoli d’Italia, con il suo affascinante panorama sul Mar Ligure, la sua splendida cornice del Monte Giove da una parte e del Monte Perone dall’altra e vhe regala uno dei più suggestivi panorami dell’isola d’Elba.

Le riprese sono state effettuate a partire da maggio 2022 e sono durate per tutta l’estate. Tra i luoghi simbolo di Marciana Marina che si possono vedere nelle puntate ci sono la Torre degli Appiani, una torre del ‘500 nei pressi del porticciolo, e la spiaggia La Fenicia, a poca distanza dalla Torre.

In vacanza sui luoghi del BarLume

Marciana Marina è un piccolo gioiello dell’isola d’Elba, frequentatissima durante l’estate ma è molto bello andarci tutto l’anno. Le sue spiagge lambite dall’acqua cristallina e la bellissima passeggiata pedonale l’hanno resa una meta piuttosto ricercata dai turisti che la scelgono soprattutto per la tranquillità, per il suo stile di vita calmo, gradito anche agli ospiti più illustri che amano confondersi fra la gente senza essere disturbati mentre passeggiano nella zona pedonale più vasta dell’Elba.

Il primo nucleo del paese si sviluppò nel luogo detto Il Cotone, termine locale che significa “grosso masso”, nei pressi del porticciolo naturale. In seguito, si ebbe un ulteriore sviluppo urbanistico che dette vita al cosiddetto Vicinato lungo. Durante il XVIII secolo, per la sua importanza portuale e commerciale, Marciana Marina veniva addirittura chiamata “Piccola Marsiglia“.

Per chi arriva in auto dalla strada che la collega a Portoferraio si presenta come un borgo di case color pastello a picco sul mare. Ma ancora più affascinante è contemplarla proprio dal mare, con gli abitati di Poggio e Marciana che sembrano incastonati nel Monte Capanne come una vera e propria cartolina.

Anche le sue scogliere e le calette appartate sono ideali per chi ricerca una vacanza lontana dal caos delle spiagge sovraffollate. Tra le più note, la Spiaggia della Paolina, intitolata a Paolina Bonaparte dove ci sono anche dei ruderi di una costruzione romana.

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Fonte: 123rf

Il paese di Marciana Marina
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Le location della seconda stagione della fiction Tv “Le indagini di Lolita Lobosco”

L’attesa per i fan è finalmente finita: domenica 8 gennaio torna in prima serata su Rai1 l’appassionante e ormai celebre fiction “Le indagini di Lolita Lobosco“, nata dalla penna della scrittrice pugliese Gabriella Genisi e interpretata da Luisa Ranieri.

Le vicende della miniserie in cui il vicequestore Lolita Lobosco è alle prese con indagini da risolvere, sono anche un’occasione di valorizzazione del territorio e, in particolare, della Puglia dove sono state girate le scene.

Conosciamole nel dettaglio.

Bari, lo scenario principale

A fare da sfondo principale alla fiction è Bari, il capoluogo pugliese, che si sta sempre più affermando come attraente meta turistica per italiani e stranieri.

Le caratteristiche piazze e i vicoletti di Bari Vecchia, la Basilica di San Nicola dall’architettura romanico-pugliese, la Cattedrale di San Sabino con il campanile che domina la città e il Castello Normanno-Svevo-Angioino di origine medievale sono punti privilegiati e cartoline che rimangono impresse nella mente di chi visita la città per la prima volta.

A pochi passi dal Castello e di fronte alla Cattedrale, all’ultimo piano di una graziosa palazzina in Piazza dell’Odegitria, ecco la casa della protagonista Lolita, proprio davanti allo storico negozio di dolciumi “Marnarid”: dal terrazzino la vista è davvero mozzafiato.
Anche la casa della madre di Lolita, Nunzia, si trova nel cuore del centro storico barese.

Le riprese degli interni della Questura hanno, invece, interessato il Palazzo della Città Metropolitana di Bari, edificio in stile eclettico realizzato tra il 1932 e il 1935 su progetto dell’ingegnere Luigi Baffa, sul Lungomare Nazario Sauro.

L’arioso lungomare di Bari è altresì protagonista con scene che donano scorci unici e ben riconoscile è la spiaggia “Pane e Pomodoro“, frequentata dalle famiglie durante il giorno e vivace punto di ritrovo serale per i giovani tra concerti, feste ed eventi inseriti in un panorama davvero splendido.

Monopoli, tra centro storico e favolose spiagge

“Le indagini di Lolita Lobosco 2” è stato girato anche a Monopoli, uno dei porti più attivi e popolosi dell’Adriatico, con il centro storico che si presenta come un vero e proprio gioiello ricco di eleganti palazzi signorili, chiese sontuose e antichi edifici.

Porta Vecchia“, fiancheggiata dalla cinta muraria, introduce al cuore della città dove spicca la Cattedrale di Santa Maria della Madia in stile barocco. Non distante, sorge la vivace Piazza Garibaldi, luogo di ritrovo, su cui si affacciano la Chiesa di Santa Maria degli Amalfitani e la Chiesa di San Francesco d’Assisi.

Sulla piccola penisola conosciuta come “Turris Paola”, ecco il maestoso Castello Carlo V, abbracciato dal mare su tre lati, sede del Museo Archeologico Comunale.

Gli esterni e il cortile interno del commissariato in cui lavora Lolita sono di Palazzo Palmieri, dalla splendida facciata barocca di fine Settecento, in pieno centro.

Non mancano scorci delle candide spiagge di Monopoli, ambite mete balneari, “Maldive d’Italia”, su cui spicca “Cala Porta Vecchia”, striscia sabbiosa lambita da acque cristalline all’ingresso delle mura fortificate del XVI secolo.

Le altre località della seconda stagione

Per la seconda stagione, la troupe si è spostata anche a Pezze di Greco, frazione di Fasano (celebre per lo Zoosafari, il primo parco faunistico italiano), che deve il nome a un’antica masseria della famiglia Greco, che ricopriva il territorio nella sua interezza: qui, nel periodo natalizio, va in scena uno dei più noti Presepi Viventi d’Italia.

Ma non soltanto: altre scene hanno visto come sfondo Conversano, immersa nella natura in provincia di Bari, nota per il Castello degli Acquaviva, il pittoresco centro storico disegnato da stradine, vicoli stretti e candide case, e la coltivazione delle ciliegie, e Mola di Bari, centro turistico marittimo lungo la costa adriatica, tra il fascino del mare incontaminato, meraviglie artistiche, rigogliosa campagna e feste della tradizione.

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Dove si trova la lussuosissima villa del film “Glass Onion”

Un successo annunciato il film “Glass Onion – Knives Out” di Netflix, che vede un cast a dir poco stellare a partire da Daniel Craig, Edward Norton, Kate Hudson, Ethan Hawke e Hugh Grant, giusto per citare i più famosi.

La location dove è girato il film è da sogno e molti di coloro che lo hanno visto si sono domandati dove si trovi.

La trama del film

Tutta la vicenda si svolge in un solo posto. Ma che posto. Una meraviglia. Si tratta della lussuosissima villa dell’egocentrico multimiliardario Miles Bron (Edward Norton), proprietario della Alpha Industries il quale, annoiato sulla propria isola privata durante la pandemia, decide di invitare alcuni vecchi amici a tenergli compagnia, organizzando una cena con delitto.

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Fonte: IPA

Una scenda del film “Glass Onion” con Daniel Craig ambientato nel resort del Peloponneso

Per chi non avesse ancora visto il film, non vogliamo spoilerarvi. Limitiamoci a raccontare della villa, che Miles ha chiamato Glass Onion, appunto, per via di una gigantesca cupola di vetro sul tetto della magione visibile fin dal mare.

Dove si trova la vera villa di “Glass Onion”

Nel film i protagonisti non nascondono di trovarsi su un’isola del Mare Egeo. Quindi, Grecia. E non siamo molto lontani dalla verità. È stato davvero girato nella penisola ellenica, ma non su un’isola. Bensì sulla terraferma. Inoltre, non si tratta di una villa privata bensì di un resort di lusso, dove chiunque – budget permettendo – può andare in vacanza.

Il resort è l’Amanzoe della catena di hôtellerie di lusso Aman e si trova nella località di Porto Heli (o Cheli), nella regione del Peloponneso, a due ore e mezza di auto da Atene.

È una meravigliosa struttura dall’architettura modernamente classicheggiante completamente bianca come fosse un tempio greco, con colonnati, tempietti, scalinate, una fitta vegetazione che degrada verso il mare blu inteso com’è l’Egeo, ma anche con piscine a sfioro, terrazze panoramiche, un teatro all’aperto con gradoni di pietra e grosse fiaccole per la sera. Un sogno vero. Ed è all’esterno di questo resort, fatto solo di ville private e di cabanas sulla spiaggia, che è stato girato tutto il film.

Sì perché, al contrario, gli interni sontuosi e anche un po’ kitsch visti nelle scene del film sono stati ricreati negli studi cinematografici di Belgrado, in Serbia.

La location

Di Porto Heli non si vede praticamente nulla. Peccato, perché è un posto davvero unico e sono pochi i turisti stranieri – tra cui gli italiani – a conoscerlo. È considerata una località di villeggiatura dei ricchi greci. Qui trascorrono le vacanze armatori, magnati e celebrity locali. Aveva una villa anche l’ex re di Grecia, Costantino II. Si popola soprattutto d’estate.

È affacciata sulla baia del Golfo Argolico e, a pochi chilometri dalla costa, si intravede l’isola di Spetses, una delle Isole Saroniche (le altre sono Egina, Idra, Poro e Salamina), famosa per essere car free. Qui ci si sposta solo in motorino e il trasporto pubblico è fornito da carrozze trainate da cavalli. Ed è proprio da qui che s’imbarca il gruppo di amici per raggiungere l’isola privata.

Ma torniamo a Porto Heli. A parte il resort di “Glass Onion”, meriterebbe una visita se non altro per l’antica città portuale di Halieis. Le sue rovine sono in parte sulla terraferma e in parte nel mare. Un sito archeologico unico.

È anche una meta delle vacanze dove possono andare tutti, comunque. E in ogni stagione dell’anno. D’inverno, per esempio, gli ateniesi vengono spesso a passeggiare lungo il porto per ammirare le splendide imbarcazioni attraccate.

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Fonte: 123rf

Veduta di Porto Cheli in Grecia
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Le location della serie Tv “La vita bugiarda degli adulti”

La serie Tv “La vita bugiarda degli adulti” tratta dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante e trasmessa su Netflix vede protagonisti Valeria Golino nel ruolo di Vittoria, Giordana Marengo in quello di Giovanna e Alessandro Preziosi in quello di Andrea, padre di Giovanna. Racconta il passaggio dall’infanzia all’adolescenza di Giovanna ed è ambientata in una Napoli degli Anni Novanta.

Così come la saga dell’”Amica geniale” che ha reso celebre l’autrice, anche in questo caso è il Capoluogo partenopeo a far da sfondo alle vicende, una città che la Ferrante conosce molto bene perché vi è nata (ed è una delle poche cose che si conoscono di lei, la cui identità è avvolta dal mistero). Anzi: nel romanzo e nella fiction si parla di ben due Napoli, quella “bene” e quella no.

Di Napoli sono ancora oggi riconoscibili alcuni luoghi in cui è ambientata la serie e non tutti così famosi e turistici. Infatti, si passa continuamente dai quartieri del centro a quelli della periferia perché la storia è incentrata proprio su questo dualismo.

Uno di questi è l’Officina 99, un centro sociale occupato autogestito nato proprio negli Anni ’90 e che ha sede ancora oggi in uno stabile abbandonato nel quartiere Poggioreale, in zona Gianturco. E, come nella maggior parte dei centri sociali, qui vengono organizzati incontri, proiezioni cinematografiche, concerti e altre attività più o meno lecite.

La “Napoli di sopra”

Giovanna e la sua famiglia abitano al Vomero, uno dei quartieri alti di Napoli dove vive la borghesia cittadina sin dalla fine del 1800 quando nacque il rione. Le splendide ville e le palazzine in stile tardo Liberty che vennero costruite attorno alla Villa Floridiana, la più famosa del quartiere, e verso l’area di Castel Sant’Elmo, il castello medievale in cima al colle, e di San Martino costituirono, fino alla metà del Novecento, il tratto più distintivo di questo quartiere.

Da questa “Napoli di sopra“, nella serie “La vita bugiarda degli adulti” si scorgono facilmente il Golfo di Napoli con la sagoma del Vesuvio in lontananza, la celebre piazza del Plebiscito, il belvedere di Posillipo, gli scogli di tufo di Marechiaro e le 13 rampe (o 13 discese) di S. Antonio, nate dal ripristino di un’antica strada di epoca greco-romana che collegava le zone basse di Chiaia e Mergellina con Posillipo.

Della Napoli “su” fa parte anche la collina di Pizzofalcone detta anche “Monte di Dio”, considerata la terrazza più antica di Napoli e la città vecchia ovvero il primo insediamento urbano del territorio. Una curiosità: il nome Pizzofalcone risale alla metà del ‘200, quando Carlo I d’Angiò scelse di praticare la caccia al falcone facendo costruire sulla collina una falconeria.

La “Napoli di sotto”

Vittoria, la zia reietta, invece, vive nel quartiere Pascone (o Poggioreale), una zona popolare dove è cresciuto anche papà Andrea, prima di riuscire a emanciparsi grazie agli studi e a diventare insegnante e collaboratore dell’Unità, tanto da tagliare completamente i ponti con la famiglia.

È la cosiddetta “Napoli di sotto”, quella periferica, con i palazzi di Gianturco e di Poggioreale dai cui terrazzi si scorge il Centro Direzionale o Cdn, un insieme di moderni grattacieli che, sorti a ridosso della stazione di Napoli Centrale, costituiscono una vera e propria cittadella. Progettato dall’architetto giapponese Kenzō Tange, questo enorme complesso fu stato completato nel 1995 e allora era il primo agglomerato di grattacieli a essere realizzato in tutto il Sud Europa.

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Fonte: @Netflix

Il quartiere popolare Pascone del romanzo della Ferrante