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Le location della serie Tv “A casa tutti bene”

Diretta da Gabriele Muccino, la serie Tv Sky “A casa tutti bene” tratta dall’omonimo film del 2018, racconta le vicende della famiglia Ristuccia, a casa della quale va tutt’altro che bene. Ogni membro della famiglia ha un segreto da nascondere al resto dei famigliari.

La storia è incentrata intorno all’attività di famiglia, il ristorante di lusso San Pietro, una villa d’epoca nel quartiere Gianicolo a Roma, frequentato da politici e da star del cinema e della Tv del bel mondo capitolino.

Attraverso gli episodi del family drama, che vede protagonisti Laura Morante, nel ruolo della madre Alba, ed Emma Marrone nel ruolo di Luana, compagna del cugino dei Ristuccia, scopriamo alcuni luoghi meravigliosi della Capitale e dell’Argentario, dove la famiglia possiede una villa estiva pazzesca.

Dove si trova il ristorante San Pietro

Il ristorante San Pietro di proprietà da quarant’anni della famiglia Ristuccia non esiste davvero. Per realizzarlo, la produzione ha usato una villa in cui di solito si tengono ricevimenti che si trova nel rione Esquilino a Roma. Sembrerebbe trattarsi di Villa Blumenstihl anche conosciuta come Villa Monte Mario in quanto si trova sulle alture di Roma, da cui si gode uno dei più meravigliosi scorci della città. Prende il nome da Bernardo Blumenstihl, un nobile alsaziano che venne a Roma nel 1857 dopo aver combattuto nella guerra di Crimea.

La villa è stata realizzata tra il XVII e il XVIII secolo per volere dei Principi Massimo. Le finestre e le facciate riportano infatti la stella che ne era il simbolo. Gli interni della villa sono lussuosi, con archivolti e decorazioni meravigliose. La tenuta comprende anche un ampio parco con alberi secolari e un sentiero di siepi di lauro.

L’intramontabile fascino di Roma traspare dalle testimonianze storiche, dai monumenti, ma anche dagli eleganti palazzi e dalle splendide ville che la impreziosiscono. Per secoli, questa zona è stata il giardino di Roma: fin dalla fine del XVI secolo, infatti, gli aristocratici vi avevano costruito favolose residenze
immerse nel verde. Queste splendide ville spesso sorgono sugli stessi luoghi dove, secoli fa, i potenti romani avevano realizzato le loro ville con giardini (horti), secondo una moda inaugurata da Lucullo sul Pincio e da Mecenate proprio sull’Esquilino.

La zona dell’Esquilino ancora oggi è famosa proprio per le sue ville, alcune delle quali oggi ospitano le Ambasciate straniere. Come Villa Wolkonsky, dove si trova l’Ambasciata britannica e dove soggiornò anche Elisabetta prima di diventare regina. Molte delle antiche ville nel corso degli anni sono scomparse per far posto a parchi e giardini. Di una di esse, però, resta uno dei luoghi più strani di Roma.

Si tratta della ex Villa Palombara, costruita partire dal 1620. Questo luogo era diventato il punto di incontro degli amanti degli studi esoterici. Testimonianza di questi interessi esoterici è la cosiddetta Porta Magica, uno degli ingressi secondari della villa, decorata con iscrizioni in ebraico e latino e con simboli alchemici collegati alla cultura ermetica. È l’unico elemento sopravvissuto che ancora oggi attira molti turisti curiosi da queste parti. E ora c’è un motivo in più per andarci, alla ricerca della location di “A casa tutti bene”.

Dove si trova la villa estiva dei Ristuccia

A picco sul mare, la gigantesca villa dove la famiglia Ristuccia è solita trascorrere le vacanze estive occupa mezzo Argentario. Se si cerca la villa su Google Maps, ci si rende conto che si tratta della più vasta proprietà che si trova ad Ansedonia, una frazione del Comune di Orbetello, in provincia di Grosseto, in Toscana. Ebbene sì, ci spostiamo in un’altra regione. Quando i protagonisti della serie vanno avanti e indietro tra la casa di Roma e la villa al mare sembra che il viaggio duri pochi minuti, in realtà in auto ci si impiegano circa due ore.

Si tratta di Villaflair, inconfondibile con la sua piscina rotonda e l’isola centrale. Anche questa è una villa privata che si può affittare per ricevimenti, matrimoni ma anche per le vacanze (per la modica cifra di 13-17mila euro a settimana a seconda del periodo), con le sue sette camere da letto e la vicinanza alla spiaggia di Capalbio. Sul sito di Booking viene descritta così “L’edificio bianco si annida amorevolmente sulla roccia e sembra fondersi armoniosamente con la natura circostante. Guardare fuori dalle finestre dà l’impressione di essere su una nave”.

Ansedonia è una rinomata meta turistica, grazie alla bellezza di questo tratto di costa e alla presenza di siti archeologici, come quello della città etrusco-romana di Cosa. L’attuale abitato di Ansedonia abbraccia letteralmente il colle sul quale si trova la città antica e, negli ultimi decenni, il suo centro abitato si è notevolmente sviluppato per via del turismo sempre più interessato alla zona dell’Argentario.

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Alba (Laura Morante) passeggia sulla spiaggia all’Argentario
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Le più belle location parigine di “Emily in Paris”

Chi ha detto che Parigi è sempre la stessa città? Dipende da come la si guarda e da come la si vive. C’è una Parigi da sogno, fatta di splendidi palazzi, di parchi e giardini fioriti, di bistrot all’aperto e di terrazze con viste mozzafiato.

C’è la Parigi della serie Tv “Emily in Paris” con Lily Collins, figlia di Phil Collins, che racconta le vicende di una giovane americana che si trasferisce a Parigi per un’opportunità di lavoro inaspettata. Qui, tra lavoro, nuove amicizie e grandi amori, Emily scopre una città meravigliosa e diventa famosa nel mondo della moda grazie al suo profilo Instagram.

Gli splendidi scorci parigini

E nella serie Tv Netflix sono tantissimi gli scorci di Parigi con i quali Emily fa sognare i suoi follower. “Mi sento Nicole Kidman in Moulin Rouge” è la prima frase pronunciata da Emily Cooper quando apre per la prima volta la finestra del suo appartamento parigino e scorge il panorama della città, con i suoi tetti e le chambre de bonne che creano un panorama unico e che ormai rappresenta Parigi in tutto il mondo. L’appartamento si trova a place de l’Estrapade, nel V arrondissement, sulla rive gauche, nel Quartiere latino, tra il Panthéon e la Sorbonne. Ed è sempre qui che si trova il ristorante di Gabriel, quello che poi scoprirà essere il suo vicino di casa.

Chi non ha la fortuna di soggiornare in una camera d’hotel o in un appartamento con vista a Parigi, può comunque trovare tantissimi rooftop da cui ammirare i tetti della città dall’alto. Alcuni di questi punti panoramici sono anche gratuiti, come la terrazza dei grandi magazzini Printemps Haussmann, delle Galeries Lafayette o del Centre Pompidou oltre all’osservatorio panoramico della Tour Montparnasse.

Le attrazioni top

Tutte le mattine, Emily va a fare jogging in uno dei parchi più famosi di Parigi: Jardin du Luxembourg, il meraviglioso giardino pubblico, tra i più grandi di Parigi, inaugurato a inizio Seicento da Maria de’ Medici. Tra aiuole fiorite, fontane e statue – come la replica della Statua della Libertà o il busto di Charles Baudelaire o la statua di Beethoven – è un luogo magico, dove si respira l’atmosfera tipicamente parigina.

Un altro giardino che ha un ruolo fondamentale nella serie è il giardino del Palais Royal, dove Emily si rifugia in pausa pranzo e dove incontra Mindy, la prima persona con cui fa amicizia. Questo giardino si trova nel I arrondissement, quello del Louvre, di rue de Rivoli, rue Saint Honoré e di Place Vendôme, ed è uno spazio verde annesso al Palais Royal.

Emily sgrana gli occhi davanti ad alcuni dei luoghi simbolo parigini. Primo fra tutti, lo scalone d’ingresso dell’Opéra Garnier, il teatro dell’Opera, dove va ad assistere al “Lago dei Cigni”. Per vedere con i propri occhi questa meraviglia si può acquistare un biglietto per uno degli spettacoli oppure visitare l’edificio quando non sono in corso prove.

Altro luogo simbolo della città è il Pont Alexandre III che collega il Grand Palais e il Petit Palais all’Hôtel des Invalides. Riccamente decorato, fu inaugurato per l’Esposizione Universale del 1900 e oggi è dei ponti più famosi di Parigi. È qui che Emily viene a girare uno spot per uno dei clienti della sua agenzia.

Le location inedite

“Emily in Paris” fa anche scoprire alcuni scorci poco turistici della Capitale francese. Uno di questi è il Canal Saint-Martin, dove Emily passeggia una sera in compagnia di Thomas, Gabriel e Camille. Si tratta di un canale artificiale che collega il bacino della Villette e la Senna attraversando il X e XI arrondissement. Dal 1993, è iscritto nella lista dei monumenti storici e, dopo la riqualificazione dei primi anni 2000, è diventato un luogo d’incontro dove passeggiare, andare in bicicletta o dove sedersi ai tavoli di caffè e ristoranti.

Poco conosciuta alla maggior parte dei turisti che visitano Parigi, ma di enorme importanza storica è la Maison Rose. Negli anni è stata la casa di tantissimi personaggi, da Picasso a Modigliani, da Edith Piaf a Charles Aznavour, da Jacques Brel ad Albert Camus. La Maison Rose è stata costruita nel 1850 in quello che allora era il villaggio di Montmartre, tra case di campagne e mulini. Il colore rosa è dovuto a Laure Gargallo, modella di Picasso e amica di tanti pittori e artisti. E così, questo piccolo edificio rosa è diventato fonte di ispirazione per pittori e artisti e su Instagram è tra i soggetti più postati.

Dalla Maison Rose parte rue de l’Abreuvoir, una delle strade più belle di Parigi, che a metà dell’Ottocento conduceva all’antico abbeveratoio di Montmartre. Oggi, alla fine della via si trova place Dalida dedicata alla grande cantante di origine italiana e naturalizzata francese. Rue de l’Abreuvoir è anche soprannominata la “ruelle qui va au bout”, la strada che porta alla fine. Chi ha visto la serie capirà anche il legame tra questa via ed Emily.

Nell’episodio 7, Emily visita uno dei musei più insoliti di Parigi. Si tratta del Musée des Arts Forains interamente dedicato alle giostre, al carnevale e alle fiere della Belle Epoque, dove i visitatori possono tornare bambini e respirare l’atmosfera di festa del XIX secolo. Il museo, aperto dal 1996, è unico nel suo genere e i visitatori possono salire sulle giostre e giocare con i pezzi della collezione.

Emily va anche a visitare un altro museo davvero originale, l’Atelier des Lumières, il primo centro di arte digitale di Parigi, un enorme spazio ricavato dalla riqualificazione di una fabbrica. Qui si può camminare tra i girasoli di Van Gogh, sentirsi uno dei commensali del dipinto “Le déjeuner des canotiers” di Pierre-Auguste Renoir, ammirare le ninfee di Claude Monet, confondersi con gli spettatori del “Bal du Moulin de la Galette” di Renoir.

Infine, un altro museo insolito da visitare a Parigi è la Monnaie de Paris, la zecca nazionale. Questo edificio è protagonista di un intero episodio della serie “Emily in Paris”: è qui che si svolge la sfilata di Pierre Cadeau durante la Fashion Week di Parigi. Esiste sin dal 1775, ma solo nel 2017 ha aperto le porte ai visitatori. Ma pochi, ancora oggi, ne conoscono l’esistenza.

Partire subito per Parigi

Se vi è venuta voglia di trascorrere un weekend a Parigi sui luoghi di Emily, non potete farvi sfuggire l’offerta di TGV INOUI, che permette di raggiungere la Capitale francese in treno ad alta velocità a partire da 49 euro. Bisogna prenotare entro il 31 maggio e partire a giugno, luglio o agosto. I treni partono tre volte al giorno da Milano, Torino e Oulx, in Alta Val di Susa.

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Roma set di “Beautiful”, la soap opera più vista al mondo

Dopo 9000 puntate, la soap opera più famosa, più seguita e più popolare del mondo ancora in onda (tanto da essere entrata nei Guinness dei primati) torna in Italia.

Era il 1997 quando il cast di “Beautiful” mise per la prima volta piede nel nostro Paese e allora fu il mitico Lago di Como, poi divenuto set di tantissime altre produzioni cinematografiche. Due anni dopo, nel 1999, fu la volta di Venezia e nel 2002 di Portofino, mentre nel 2012 sbarcò in Puglia.

“Beautiful” a Roma

A distanza di oltre dieci anni, “Beautiful”, che ha appena ricevuto ben 14 nomination alla 50^ edizione dei Daytime Emmy Awards, sceglie, per la prima volta in 36 anni, Roma, la Capitale della “grande bellezza”. E saranno ben sei le puntate girate nella Capitale e che pubblico italiano potrà vedere nella primavera del 2024 (negli Stati Uniti nel 2023).

E in città ci saranno tutti i protagonisti della soap, dal “nuovo” Ridge (Thorsten Kaye), che un tempo era interpretato da Ronn Moss, a Brooke (Katherine Kelly Lang), da Steffy (Jacqueline MacInnes Wood) a Carter (Lawrence Saint-Victor), e poi Hope (Annika Noel), Liam (Scott Clifton) e Thomas (Matthiew Atkinson).

Saranno diverse le location utilizzate. La troupe ha scelto alcuni dei luoghi simbolo della Capitale, come il Colosseo, uno tra i monumenti più famosi al mondo. Ci sarà poi spazio per gli splendidi scorci di piazza di Spagna, con i bellissimi palazzi che vi si affacciano e, soprattutto, con la celebre scalinata di Trinità dei Monti che conduce a una delle chiese più suggestive di Roma. Il set si sposterà in seguito in piazza Navona, al centro della quale spicca la Fontana dei Quattro Fiumi e il suo obelisco: sarà impossibile non riconoscere questo gioiello monumentale tra le scene della soap opera. Infine, dovrebbe rimanere tempo anche per girare delle scene al Gianicolo, celebre colle romano da cui si ammira un panorama strepitoso: sarà l’occasione giusta per qualche ripresa mozzafiato che offrirà una vista unica sulla Capitale.

Le altre location italiane

La soap più seguita al mondo viene da sempre girata a Los Angeles. dove vive la famiglia Forrester, proprietaria di una maison chiamata Forrester Creations, a capo della quale c’è Eric Forrester con la moglie Stephanie Douglas (deceduta) e i figli Ridge, Thorne, Angela (anch’essa deceduta), Kristen e Felicia.

Tuttavia, è capitato che la produzione si spostasse anche altrove. Fu a Villa d’Este, sul Lago di Como, che venne presentata la nuova collezione della Forrester Creations alla fine degli Anni ’90.

Nel 2013, in occasione dei 25 anni della soap opera più famosa nel mondo, si è scelto di girare alcune scene clou, quelle delle nozze dei giovani protagonisti Hope e Liam e degli ormai noti Ridge e Brooke, in Puglia.

I luoghi più suggestivi della regione in cui sono state effettuate le riprese delle dieci puntate andrate in onda allora sono stati Polignano a Mare, Alberobello e Fasano (in particolare la Masseria San Domenico). Per alloggiare, il cast ha preferito invece il meraviglioso Borgo Egnazia di Savelletri, amato da tante celebrity.

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La suggestiva location italiana set della serie Tv “Citadel”

Otto anni fa, Citadel è caduta. L’agenzia indipendente di spionaggio internazionale, nata con lo scopo di difendere la sicurezza di tutti, è stata distrutta dagli agenti di una potente associazione chiamata Manticore che, nell’ombra, manipola il mondo.

Con la caduta di Citadel, tutti i ricordi degli agenti scelti Mason Kane (l’attore britannico Richard Madden) e Nadia Sinh (l’attrice e modella indiana Priyanka Chopra) sono stati cancellati, ma loro sono riusciti miracolosamente a salvarsi. Da allora, sono rimasti nascosti, costruendosi una nuova vita e una nuova identità, ignari del proprio passato. Fino a ora.

L’avvincente serie Tv di Amazon Prime Video “Citadel“, che vede tra i protagonisti anche Stanley Tucci, vincitore di due Golden Globe, e l’attrice Lesley Manville, è incentrata quindi su una missione che porta oi protagonisti in giro per il mondo. Con una tappa anche in Italia. I fratelli Russo, Anthony e Joe, produttori della spy-story “Citadel” si sono infatti innamorati di uno degli angoli più pittoreschi del nostro Paese: il Lago di Como.

Il set sul Lago di Como

Come tanti altri registi prima d’ora, anche quelli di “Citadel” sono rimasti incantati dai borghi affacciati sul Lario, dagli edifici storici e da quegli scorci così unici che hanno ispirato alcune scene.

Un treno futuristico, come fosse il mitico Lario Express, che corre però sulla sponda lecchese, sfreccia sulle sponde del Lago di Como, mostrando quei tipici paesaggi che noi italiani ben conosciamo. E poi c’è il meraviglioso borgo di Bellagio per cui gli stranieri vanno matti.

La perla del Lago di Como, nelle cui acque viene “ripescata” Priyanka Chopra, nonché cittadina amatissima dalle star internazionali, dove è facile avvistare molte celebrity, è celebre per la sua posizione geografica davvero esclusiva: il borgo si trova, infatti, sull’estremità settentrionale del Triangolo lariano, proprio nel punto in cui si dividono i due rami del lago. Sormontato dalle Alpi, questo incantevole Comune è uno dei luoghi più visitati del comasco.

A Bellagio sarebbe ubicato l’ospedale di “Citadel” che, in realtà, è quello del vicino Comune di Gravedona ed Uniti, un delizioso centro abitato con un castello, il centro storico, ricco di piazzette, abitazioni addossate le une alle altre, vicoletti e ripide e interminabili scalinate che si tuffano nel blu del lago.

Un set a cielo aperto

Da anni, ormai, il Lago di Como fa da sfondo a numerosi film e serie Tv. “Ocean’s twelve” è probabilmente il film che raccoglie il cast più spettacolare della storia americana. Con George Clooney a Brad Pitt e Julia Roberts, il film è in parte ambientato in due ville che si trovano proprio sul lago, Villa Erba a Cernobbio e Villa Oleandra a Laglio, della quale Clooney si è innamorato a tal punto da essersela comprata.

La Villa del Balbianello di Lenno fa da romantico sfondo al secondo episodio della famosa saga di “Guerre stellari – L’attacco dei cloni”. Alcune delle scene più belle sono state girate proprio qui, compreso il matrimonio clandestino tra Anakin Skywalker (interpretato da Hayden Christensen) e Padmé (Natalie Portman).

E ancora, uno dei tanti film di 007, “Casino Royale”, è stato girato in parte in questa splendida villa così come a Villa La Gaeta ad Acquaseria. Così come sul lago sono state ambientate alcune scene del film “House of Gucci” con Lady Gaga nel ruolo di Patrizia Reggiani e Adam Driver che interpreta Maurizio Gucci, e in particolare nel paesino di Ossuccio, affacciato sull’isola comacina, l’unica isola di tutto il lago.

Insomma, “Citadel” non è la prima né sarà l’ultima produzione a essereambientata sul Lago di Como. Alcune troupe sono lì anche adesso, ma non vogliamo spoilerarvi.

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Dove è stata girata la fiction Tv “Rocco Schiavone”

Rocco Schiavone, protagonista della fiction televisiva di RAI 2, giunta alla quinta stagione, è tratto dal protagonista letterario dei romanzi polizieschi di Antonio Manzini, editi da Sellerio.

Schiavone, interpretato da Marco Giallini (che, per i buoni rapporti con la Regione, è stato insignito nel 2019 dell’onorificenza di “Ami de la Vallée d’Aoste”)., è un vicequestore in forza alla Polizia di Stato, romano fin nel midollo, che si ritrova a dover svolgere le sue funzioni ad Aosta, dove è stato trasferito per motivi disciplinari.

E il Capoluogo valdostano e la Valle d’Aosta sono infatti il set dove sono state ambientate le vicende che lo vedono protagonista, insieme all’agente Michele Deruta (l’attore Massimiliano Caprara) e alla sua squadra, in casi di omicidi efferati compiuti tra le valli e sulle cime alpine.

I luoghi della quinta stagione (spoiler)

Come nel primo episodio della quinta stagione, intitolato “Il viaggio continua”, dove viene ritrovato un cadavere sul Monte Bianco, all’altezza di Punta Helbronner, al confine tra Italia e Francia. Questo luogo è meglio noto per la celebre Skyway Monte Bianco, la funivia con vista a 360 gradi che parte da Courmayeur e che, in circa 20 minuti, porta su a 3.462 metri di quota.

Ci troviamo al confine tra Italia e Francia, nelle Alpi Graie, che in parte sono anche su territorio svizzero. Gli amanti della montagna conoscono bene questi posti dove è possibile fare escursioni, la più bella delle quali è la traversata che giunge alla Aiguille du Midi, la guglia più alta delle Aiguilles de Chamonix, nella parte settentrionale del massiccio del Monte Bianco, un trekking di modeste difficoltà tecniche, ma di grandi panorami.

La Aosta di Rocco Schiavone

Aosta resta sempre il comun denominatore negli episodi di tutte le serie di “Rocco Schiavone”, una città piccola e fredda che, per il carattere schivo e burbero del vicequestore, è perfetta.

Per l’abitazione di Schiavone è stato usato Palazzo Ansermin, nel pieno centro storico, uno splendido edificio interamente restaurato e sorto nel XVIII secolo grazie a François René di Nus, in onore del quale, in passato, l’edificio era generalmente noto come Palazzo dei baroni di Nus. L’appartamento di Rocco si trova proprio sopra il grande stemma che sovrasta il portone d’ingresso.

Quando non è in Questura né a casa, il vicequestore trascorre molto tempo al Caffè Nazionale, un indirizzo storico che si trova sotto il porticato della grande piazza Emile Chanoux, la più importante e centrale di Aosta, dove a Natale vengono allestite le casette del mercatino.

Se desidera restare solo con i propri fantasmi (specie quello della moglie Marina, morta ammazzata) si reca spesso nel Teatro Romano, uno dei luoghi simbolo di Aosta, soprannominata anche Roma delle Alpi”. Aosta è la seconda città d’Italia con il maggior numero di luoghi e reperti di epoca romana.

La città venne infatti fondata nel 25 a.C. con il nome di “Augusta Praetoria” è proprio dai romani, Ancora oggi restano tantissime tracce evidenti del loro passaggio, a partire le strade che partono da quelle che un tempo erano il cardo e il decumano, le vie principali. Oltre al teatro Romano, nel centro storico è rimasta la Porta Pretoria, conservata in uno stato quasi perfetto, l’Arco di Augusto, eretto per celebrare il successo bellico dei Romani sui Salassi, il foro e il criptoportico sotterraneo.

Le altre location in Valle d’Aosta

Oltre alle indagini di Rocco Schiavone in tutta provincia di Aosta, che mostrano le bellezze di questa splendida Regione alpina in lungo e in largo, alcune location di riferimento si trovano fuori città. È il caso del luogo che ospita la Questura dove lavora il protagonista e che in realtà è un bar all’interno del cementificio di Cogne, dove si può accedere liberamente.

Era un’azienda siderurgica, nata nei primi del Novecento, seppur con un altro nome. Elemento chiave dello sviluppo cittadino, economico, demografico e urbano la sua apertura portò alla realizzazione di nuovi quartieri popolari, tra cui il Quartiere Cogne. È proprio qui che la produzione ha ricostruito la sede del commissariato, luogo di partenza delle indagini del vicequestore.

 

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“Un passo dal cielo 7”, la nuova splendida location Patrimonio Unesco

La settima stagione della fortunatissima fiction televisiva di RAI 1 “Un passo dal cielo” è ambientata ancora una volta sulle Dolomiti. Se le prime serie mostravano il lato altoatesino dei “monti pallidi” e il celeberrimo Lago di Braies, le ultime si erano spostate sul versante veneto, location dove è stata girata anche l’ultima.

La nuova location di “Un passo dal cielo 7”

Ma c’è una grossa novità in “Un passo dal cielo 7”, un paesaggio dal contorno tutto nuovo, che non ha nulla a che vedere con le Dolomiti. Nella nuova serie alcune scene sono state girate tra le dolci colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2019. Un territorio talmente bello che persino la Regina Elisabetta se n’era innamorata. Il vino che beveva Sua Maestà e che, almeno finché c’era lei, veniva servito a Corte, arrivava proprio da una cantina di questa zona, che confezionava appositamente per la Royal Family graziose bottigliette da 20 centilitri di Prosecco doc. Le piccole confezioni venivano realizzate esclusivamente per Sandringham House, la residenza di campagna della Casa Reale britannica.

Un territorio, questo, che è caratterizzato da un fascino innegabile, oltre che da un enorme valore storico e culturale, attraversato da una strada, la Strada del Prosecco, appunto, che collega Conegliano a Valdobbiadene passando per vigneti, paesi e musei dedicati alla tradizione vitivinicola.

Il paesaggio dolomitico

A partire dalla sesta stagione di “Un passo dal cielo – I guardiani”, la fiction aveva traslocato dalla Val Pusteria, in Alto Adige, al Cadore, nel Veneto. Picchi di montagna che si specchiano nelle acque smeraldine dei laghetti, boschi di pini (dove vive Nathan, nel primo episodio della settimana stagione intitolato “L’uomo degli Orsi”, un uomo misterioso che vive da solo nella foresta e che scende in paese solo per vendere la selvaggina e le pelli), splendidi chalet di legno: non manca nulla per rendere l’ambiente in cui si svolgono le indagini del commissario di polizia Vincenzo Nappi, interpretato da Enrico Ianniello, e dalla sorella poliziotta Manuela (l’attrice Giusy Buscemi), una cartolina vivente.

L’ambiente naturale in cui sono state girate la sesta e la settima stagione non è molto diverso da quello delle stagioni precedenti: del resto, la natura non conosce confini. Le Dolomiti sono quelle venete. I laghi sono quello di Mosigo o Lago di San Vito in Cadore, tra Cortina d’Ampezzo, San Vito di Cadore, dove ha sede il Commissariato di Polizia guidato da Vincenzo, e la Valle del Boite.

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Fonte: 123rf

Il Lago di San Vito in Cadore

E poi ci sono le iconiche Cinque Torri, nelle Dolomiti Bellunesi, simbolo di Cortina e del Passo di Falzarego. La loro inconfondibile forma le rende immediatamente riconoscibili da qualunque altra vetta o valle intorno e, soprattutto, le rende un polo d’attrazione turistico. La torre più alta della suggestiva formazione rocciosa è la Torre Grande, con i suoi 2.361 metri di altitudine, mentre le altre sono Torre Seconda, Torre Latina, Torre Quarta e Torre Inglese.

Luoghi paradisiaci, insomma, ben noti agli escursionisti che sono soliti frequentare queste zone e che, camminando lungo i sentieri di montagna, si ritrovano davvero a un passo dal cielo.

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Fonte: iStock

Le Cinque Torri, uno dei simboli delle Dolomiti
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Le location in Irlanda di “Dungeon & Dragons – L’onore dei ladri”

Quando in un film si vedono paesaggi naturali incontaminati, selvaggi e primordiali, spesso significa che ci troviamo in Irlanda. Ed è il caso anche delle location dove è stato girato il film fantasy “Dungeon & Dragons – L’onore dei ladri”, che vede tra i protagonisti anche Hugh Grant e Chris Pine, ambientato in particolare nell’Irlanda del Nord.

Le location irlandesi di “Dungeon & Dragons”

La bellezza incontaminata dell’Irlanda del Nord e il suo patrimonio storico-culturale si sono prestati benissimo alla ricostruzione dell’atmosfera fantasy del film.

Tollymore Forest Park, set del “Trono di spade”

Tra le location più riconoscibili c’è Tollymore Forest Park, il primo parco forestale dell’Irlanda del Nord non lontano da Belfast, che copre un’area di quasi 630 ettari ai piedi delle Mourne Mountains. Regala delle spettacolari vedute sui pendii verdeggianti e selvaggi e sul mare di Newcastle.

Questo luogo era già apparso sul piccolo schermo. L’ingresso principale del parco, infatti, è stato usato come location per il cancello d’entrata del castello di Grande Inverno (o Winterfell) in “Game of Thrones”, sede di Casa Stark e capitale del Regno del Nord.

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Fonte: 123rf

L’ingresso del Tollymore-Forest Park in Irlanda del Nord

Castle Ward o “Grande Inverno”

Altro luogo ben riconoscibile per chi è stato in Irlanda è Castle Ward, l’insolita casa padronale del XVIII secolo con la doppia facciata, al centro di un parco che si affaccia su Strangford Lough, nella Contea di Down, nell’Irlanda del Nord. Anche questo luogo è stato già usato per rappresentare Grande Inverno nel “Trono di spade”.

Il fiabesco Myra Castle

La tenuta un tempo comprendeva una segheria ad acqua, un mulino e un’aia. I visitatori oggi possono passeggiare tra giardini, boschi ombreggiati e il litorale di Strangford Lough. Ci sono anche 32 km di sentieri da esplorare a piedi, in bicicletta o a cavallo.

Un altro luogo usato come set di “Dungeon & Dragons” è Myra Castle, a circa 6 km da Downpatrick, sempre nella Contea di Down. Si tratta di un’altra tenuta fiabesca che risale al 1884, con un parco e degli splendidi giardini. A evocare un’atmosfera d’incanto contribuiscono piante secolari, una terrazza balaustrata, un chiosco estivo Mogul, un giardino recintato, impreziosito dai resti di Walshestown Castle (XVI secolo), un ruscello, uno stagno, una serra e una casetta con giardino.

Il Castello di Carrickfergus

“Dungeons & Dragons” è stato girato in un altro castello, quello di Carrickfergus. Si tratta di un maniero di origini normanne, situato nell’omonima località della Contea di Antrim, sulla costa settentrionale del Belfast Lough. Il suo avventuroso passato è perfettamente in linea con il film: assediato da scozzesi, irlandesi, inglesi e francesi, il castello svolse un importante ruolo militare fino al 1928 ed è una delle strutture medievali meglio conservate d’Irlanda. Da più di 800 anni, si profila imponente all’orizzonte sia che ci si avvicini via terra, via mare o via aerea. Attualmente, ospita esposizioni storiche e cannoni dal XVII al XIX secolo.

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Fonte: 123rf

Il Castello di Carrickfergus in Irlanda

Tra i castelli usati come set ci sono anche le rovine di Dunseverick Castle, che sormontano in modo scenografico uno sperone di roccia ricoperto da un verde manto che sembra gettarsi nell’Atlantico.

Dormire a Glenarm Castle

Un altro palazzo storico bellissimo dove è stato girato il film è Glenarm Castle & Garden, vicino a Belfast. Si tratta di un piccolo gioiello, autenticamente rustico, dove è anche possibile soggiornare. Si può dormire, infatti, nella Barbican Gate (la torretta), nella quale è stato ricavato un grazioso appartamento con terrazza che dà sul castello (ancora abitato dai proprietari) e sulla costa della Contea di Antrim. Splendido è anche il giardino risalente alla seconda metà del XVIII secolo.

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Glenarm Castle nella Contea di Antrim, in Irlanda

La natura irlandese

Ci sono anche tanti luoghi naturali dell’Irlanda del Nord usati come set del film. Tra questi, Hen Mountain, una zona montuosa dalla particolare conformazione rocciosa che fa parte delle spettacolari Mourne Mountains. Poi c’è Castlewellan Forest Park, una bellissima area verde considerata l’arboreto dell’Irlanda del Nord: all’interno non manca un castello e un labirinto. Un luogo assolutamente affascinante è l’imponente scogliera di Fair Head, alta duecento metri e lunga ben 5 km.

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Fonte: 123rf

Le scogliere di Fair Head in Irlanda

Altra location è Lough Neagh, il lago d’acqua dolce più grande dell’isola d’Irlanda che si trova proprio nel centro dell’isola.

Una piccola baia contornata da rocce che emergono aguzze dall’acqua turchese e che sembrano essere parte di un enorme scheletro di dinosauro, tra le quali s’insinua un porticciolo: così si presenta dall’alto Ballintoy Harbour, lungo la Causeway, un luogo visto anch’esso in “Game of Thrones”. Il colpo d’occhio, man mano che ci si avvicina, percorrendo le strette curve della stradina che portano alla baia, è notevole: il colore dell’acqua, il disegno degli scogli, l’azzurro del cielo, la vista su Sheep Island, uno spettacolo autentico.

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Fonte: 123rf

Ballington Harbour in Irlanda

I Titanic Studios di Belfast

L’ultimo capolavoro cinematografico della Paramount ha sfruttato, per le scende girate negli interni, i teatri di posa Titanic Studios di Belfast, uno dei più grandi studi cinematografici d’Europa, utilizzato da grandi produzioni a partire dalla saga del “Trono di spade”.

Gli Studios e le strutture di post-produzione sono parte del Media Campus del Titanic Quarter, uno dei più grandi progetti di rigenerazione urbana d’Europa di un’area di lungomare. Sorto su 75 ettari di un ex cantiere navale, ha visto nascere non solo gli studi cinematografici, ma anche un parco scientifico, un campus universitario, appartamenti residenziali, negozi, hotel, valorizzando anche storici monumenti marittimi. Fulcro di questa vasta area della capitale dell’Irlanda del Nord è il museo Titanic Belfast, recentemente riaperto dopo un’importante opera di restyling.

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Visitare Craco, la città fantasma in provincia di Matera

Abbandonata nel 1963 dopo una disastrosa frana, la città fantasma di Craco, in provincia di Matera, attira migliaia di turisti ogni anno. Molti di coloro che si spingono fino a Craco sono cinefili: il paese fantasma, infatti, è stato scelto in passato come set cinematografico da numerosi registi.

Craco nel cinema

Primo fra tutti Francesco Rosi, che proprio qui girò alcune scene del film “Cristo si è fermato a Eboli” nel 1979, nel cui manifesto campeggia proprio l’immagine di Craco. I visitatori possono ammirare il panorama che si apre a valle del paese e riconoscere il luogo dove, nel film, si incontrano due personaggi, nel ruolo di confinati nella cittadina come il protagonista Gian Maria Volonté nei panni di Carlo Levi.

O l’antica torre normanna che, dai suoi 20 metri d’altezza, domina la valle, a oggi scalfita solamente da un fulmine ma, per il resto, perfettamente conservata nonostante frane e smottamenti del terreno.

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Fonte: 123rf

Panorama del borgo abbandonato di Craco

Ma il fascino di questo luogo ha ispirato anche Mel Gibson, che vi ha ambientato il suicidio di Giuda, la scena clou del film “The Passion” del 2004. Craco non poteva non comparire, inoltre, in “Basilicata coast to coast“, il film del 2010 di Rocco Papaleo, nonché, come ogni paese fantasma che si rispetti, in un film horror americano, mai arrivato in Italia.

La storia del borgo fantasma

Le prime tracce di Craco sono legate ad alcune tombe risalenti all’VIII secolo a.C.. Così come altri centri abitati vicini, si ipotizza che possa aver offerto riparo ai coloni greci di Metaponto, trasferiti in collina forse per sfuggire alla malaria che imperversava in pianura. La prima testimonianza del nome risale al 1060, quando il territorio venne sottoposto all’autorità dell’arcivescovo Arnaldo di Tricarico, che lo chiamò Graculum ovvero “piccolo campo arato”.

Il centro storico di Craco

Il soprannome di “città fantasma” è legato a quanto accaduto negli Anni ’60. Fu abbandonato a causa del progredire di una frana tra il 1959 e il 1972. Nei secoli precedenti si erano verificati anche dei terremoti. Non essendo più sicuro, la popolazione si trasferì a Craco Peschiera, mentre alcuni abitanti risiedono ancora oggi nel nuovo rione contiguo al centro storico.

Cosa vedere a Craco

Durante i due anni di pandemia, il borgo abbandonato di Craco è stato off limits, ma ora è tornato a essere accessibile ai turisti che possono addentrarsi nel “Parco museale scenografico” di Craco Vecchia. Se nel 2019 i visitatori erano stati circa 25mila, ora ne sono previsti almeno il doppio che possono essere accompagnati tra gli stretti vicoli del borgo, indossando un caschetto protettivo sulla testa, dai giovani volontari del posto.

Craco, una chiesa abbandonata

L’interesse di tanti visitatori ha portato alla creazione del Museo Emozionale di Craco (MEC), allestito nell’antico monastero di San Pietro, che include una sala proiezioni e un archivio digitale storico, cinematografico e della memoria.

Oggi a Craco c’è anche un Atelier dell’arte e del cinema, sorto nell’ex scuola, dove è possibile prendere parte a laboratori d’arte, cinematografici, nonché degustare prodotti tipici del territorio. Vi è anche una foresteria di supporto per le attività artistiche creative.

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Quando visitare Craco

Il parco è aperto tutti i giorni dal 1° aprile al 31 ottobre, dalle 10 alle 18. Dal 1° novembre al 31 marzo, invece, può essere visitato solo nei fine settimana e nei giorni festivi, dal venerdì alla domenica, dalle 10 alle 15.

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“Outer Banks”: dove si trova l’isola della serie Tv Netflix

Giunta alla terza stagione, la serie Tv Netflix “Outer Banks” che ha riscosso grande successo per l’alto tasso di adrenalina, mistero e pure un tocco di romanticismo, è ambientata in un luogo meraviglioso che non è solo frutto della fantasia dei produttori.

L’isola che fa da sfondo alle avventure degli adolescenti protagonisti, conosciuti come “Pogues”, completamente squattrinati e alla ricerca di un tesoro, esiste davvero. Fa parte di un piccolo arcipelago che si chiama proprio Outer Banks. Si trova nello Stato del North Carolina, negli Stati Uniti, ed è considerato uno dei luoghi con le più belle spiagge del Paese.

Sono isole di sabbia poco abitate e dove la natura la fa da padrona. Ci sono diverse specie di uccelli, motivo per cui molti appassionati ci vengono per fare birdwatching, ma nella stagione giusta sulla spiaggia arrivano le tartarughe marine a depositare le uova, evitando i luoghi dove scorrazzano liberamente i cavalli selvaggi, i Corolla’s wild Horses che pascolano liberamente sulle spiagge.

 

 

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La Sicilia inedita nel film con Colapesce e Dimartino

Da poco insigniti del Premio della Critica Mia Martini al 73° Festival Saremo con il brano “Splash”, Colapesce e Dimartino tornano a far palare di loro, ma questo volta in veste di attori: sono i protagonisti del film “La primavera della mia vita” di Zavvo Nicolosi, sui grandi schermi del nostro Paese il 20-21 e 22 febbraio di quest’anno.

Un lungometraggio che non ha niente a che vedere con le autocelebrazioni di cantanti che arrivano al cinema, anzi, è un road movie surreale in una Sicilia inedita. Scopriamo insieme le incredibili location in cui è stato girato.

Le location di “La primavera della mia vita”

Colapesce e Dimartino di questo nuovo film che vanta anche una loro personale colonna sonora, sono sono autori del soggetto, della sceneggiatura e i protagonisti. Si tratta della storia di due amici che condividono un certo passato musicale e che decidono di intraprendere un viaggio fuori del comune proprio in Sicilia.

Tra le location scelte per girare il film c’è sua Maestà l’Etna, simbolo della Sicilia nel mondo, il più grande vulcano attivo in Europa, ma anche uno dei più alti di tutto il nostro pianete.

Altre scene sono state girate a Catania, una città con un mare meraviglioso e un patrimonio artistico impareggiabile. Un capoluogo che si distingue per la sua energia magnetica, la sua vitalità e la sua arte, architettura ed enogastronomia.

Poi ancora la costa di Acireale, il fiore all’occhiello della regione, che è un territorio tutto da scoprire e in cui la tradizione sacra è fortemente radicata.

Non mancano spezzoni realizzati ad Aci Trezza, un borgo dalle piccole dimensioni che si affaccia sul mare e che regala un panorama dominato dai faraglioni dei Ciclopi, degli scogli basaltici, e dalla vicina isola di Lachea, e Aci Sant’Antonio, un paesino che sorge in una zona collinare e dove spiccano per bellezza il Duomo, ricostruito dopo il 1693, con una facciata di stile barocco e la Chiesa di S. Michele in cui si conservano diverse tele opere del Vasta (1697-1760).

Un ‘altra location è Santa Maria La Scala che sorge ai piedi della Timpa, una gigantesca falesia riccamente stratificata. Infine Palermo, una città piena di contraddizioni ma affascinante. Da queste parti, infatti, strade moderne ed eleganti si alternano a quartieri degradati ma al contempo altamente suggestivi.

La Sicilia, una costante per Colapesce e Dimartino

Complice il fatto che Colapesce è originario di Solarino in provincia di Siracusa, una vasta area naturalistica archeologica che dal 2005 è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, e Dimartino di Palermo che, come abbiamo visto, è una città di grandi emozioni, la Sicliia è una sorta di costante nelle opere dei due artisti.

Ne sono una testimonianza le loro canzoni, basti pensare ad Agrigento di cui ricordano l’Istituto Majorana nell’omonima canzone o ad Ortigia in “Luna Araba”, pezzo cantano con Carmen Consoli, anche lei siciliana doc.

C’è anche la Scala dei Turchi nei loro testi, così come le meno conosciute e frequentate isole eoliane Filicudi e Alicudi, “dove fare il bagno nudi”, come cantano in “Toy Boy” con una leggenda della musica italiana: Ornella Vanoni.