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Le spettacolari location di “Dune – Parte Due”

Uno dei film più attesi dell’anno arriva finalmente al cinema: si tratta di “Dune – Parte Due”, il sequel della pellicola fantasy diretta da Denis Villeneuve e uscita nel 2021. Questa volta, le ambientazioni sono del tutto nuove, perché il regista ha voluto evitare che il pubblico potesse avere un senso di déjà-vu. Sono dunque state scelte location inedite, che ci porteranno in giro per il mondo: ecco le più spettacolari.

“Dune – Parte Due”: i dettagli del film

A tre anni di distanza dall’uscita al cinema di “Dune”, tratto dall’omonimo romanzo fantasy scritto da Frank Herbert, ora è il turno dell’attesissimo sequel, in arrivo a partire dal 28 febbraio 2024. Ancora una volta, la pellicola è diretta da Denis Villeneuve: il cast scelto, riconfermato dal film precedente, è davvero d’eccezione. Spiccano star del calibro di Timothée Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson e Javier Bardem, affiancati da new entry come Christopher Walken e Léa Seydoux. Non ci resta dunque che scoprire quali sono le location in cui è ambientato il film.

Le location di “Dune – Parte Due”

Molte sono le ambientazioni in cui si muovono i protagonisti di “Dune – Parte Due” – tra cui anche una location italiana. Partiamo proprio da questa: si tratta della Tomba Brion, un complesso funebre risalente agli anni ’70 del secolo scorso, situato presso il comune di Altivole (prov. di Treviso). Il mausoleo, oggi appartenente al Fondo Ambiente Italiano, è dedicato all’imprenditore Giuseppe Brion, morto nel 1969. Secondo alcune indiscrezioni, è possibile che qui siano state girate le scene ambientate presso il palazzo imperiale.

La troupe di “Dune – Parte Due” si è poi spostata in numerose altre location. Una delle più suggestive è quella in Giordania: le incredibili formazioni rocciose del deserto di Wadi Araba non si discostano tantissimo da quelle che hanno fatto da sfondo al primo film, e che tuttavia si trovavano presso Wadi Rum. “Mi sembrava che ognuna di quelle formazioni fosse una sorta di opera d’arte indipendente, scolpita nella natura, in grado di rivaleggiare con le cattedrali medievali o rinascimentali in tutta Europa” – ha affermato il produttore Patrick McCormick.

Un altro deserto che ritroviamo nel sequel è quello del Rub al-Khali, situato in Arabia Saudita (sebbene si estenda anche negli Emirati Arabi Uniti, in Oman e nello Yemen). Le sue immense dune di sabbia hanno regalato lo sfondo perfetto per il pianeta desertico di Arrakis. È ancora la natura a farla da padrone, questa volta in forma decisamente più verdeggiante: stiamo parlando della penisola di Stadlandet, lungo la costa occidentale della Norvegia. Le sue scogliere candide e le spiagge da sogno hanno fornito l’ispirazione ideale per ricreare il pianeta di Caladan.

Infine, tra le location scelte per il film c’è di nuovo l’Ungheria: è qui, e più precisamente presso la città di Budapest, che sorgono gli Origo Studios. I suoi interni hanno permesso al regista di ricreare le ambientazioni più futuristiche del pianeta di Arrakis, che altrimenti sarebbe stato davvero difficile trovare altrove. Gli studi cinematografici, d’altra parte, avevano già fatto da sfondo anche ad alcune scene della precedente pellicola, il primo capitolo della saga diretta da Villeneuve.

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Le location dove è stato girato “Bob Marley – One Love”

Il film “Bob Marley – One Love” celebra la vita e la musica di un’icona della musica reggae che ancora oggi ispira intere generazioni attraverso il suo messaggio sociale.

La storia di Bob Marley, un artista che ha superato delle incredibili avversità, dall’attentato alla vita alla malattia che lo ha portato alla morte, grazie alla sua religione, il rastafarianismo, per riuscire a creare una musica, che non è solo quella giamaicana, considerata rivoluzionaria.

Prodotto in collaborazione con la famiglia Marley (tra i produttori esecutivi c’è anche Brad Pitt) e interpretato da Kingsley Ben-Adir, nel ruolo del leggendario musicista, e da Lashana Lynch, nel ruolo della moglie Rita, “One Love” è in parte girato nell’isola natale di Bob Marley, la Giamaica.

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Fonte: Paramount Pictures

Bob e Rita in una scena del film “One Love”

La Giamaica nel film “One Love”

Purtroppo, i colori e i paesaggi della splendida isola caraibica non sono centrali nel film, in quanto racconta i fatti a carriera già avviata e quindi già in tournée in giro per il mondo, con qualche flashback fondamentale per la trama, come l’inizio della storia d’amore con quella che divenne sua moglie oltre che corista, Rita, e l’approccio al rastafari, uno stile di vita che viene tuttora ampiamente praticato in Giamaica.

Sicuramente, centrale nel film è la grande casa in cui Bob andò a vivere nella periferia di Kingston con tutta la famiglia, con un grande andirivieni di persone ed era anche la sede dell’etichetta discografica Tuff Gong fondata dal gruppo Bob Marley & The Wailers nel 1970.

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Fonte: @Ilaria Santi

La casa di Bob Marley a Kingston

Oggi, il 56 di Hope Road è diventato il museo di Bob Marley. Le stanze, piene zeppe di ricordi: la sua camicia preferita, la chitarra a forma di stella, la bandiera rastafariana e i tantissimi premi vinti. Tra i ritagli di giornale dei tour appesi alle pareti c’è anche quello del mitico concerto che tenne allo Stadio San Siro di Milano il 27 giugno del 1980).

Sui luoghi di Bob Marley in Giamaica

Per gli appassionati della musica reggae e della figura di Bob Marley (ma anche semplicemente per chi fa un viaggio in Giamaica), il tour dei luoghi a lui legati merita assolutamente.

Si attraversano posti bellissimi, dalla natura tropicale e incontaminata, e si visitano punti dell’isola insoliti ma assolutamente autentici.

Uno di questi è il villaggio in cui nacque Robert Nesta Marley, Nine Mile, un abitato sperso nell’entroterra dell’isola, a circa due ore d’auto dalla Capitale, dove ancora oggi si trova la casa in cui nacque il 6 febbraio del ’45 e dove il suo corpo oggi riposa nel mausoleo. La casa è piccola, semplice e immutata dagli Anni ‘40, ma è ricca di oggetti preziosi. Il mausoleo è considerato un luogo sacro e vi si accede a piedi nudi per sentire ancora di più l’energia del luogo.

Quando andare in Giamaica per il reggae

Detto che, non appena di posa piede sull’isola, risuona nelle orecchie il suo delle canzoni che hanno reso celebre Bob Marley. “One Love”, ma anche “Don’t Worry About a Thing”, “Jamming”, “Could You Be Loved” e tutte le altre saranno la colonna sonora costante del vostro viaggio in Giamaica.

Se però non ne avete abbastanza e volete fare una full immersioni di musica reggae ci sono due momenti dell’anno in cui goderne al massimo: uno è il Reggae Month, la celebrazione che si tiene in tutta la Giamaica ogni febbraio, durante il quale l’isola vibra al suono di concerti, festival e di eventi culturali dedicati al reggae e alla sua eredità; l’altro è il Reggae Sumfest, che nel 2024 si terrà dal 14 al 20 luglio.

Nella terra che lo ha visto nascere, per una settimana si susseguono eventi e concerti che richiamano l’attenzione anche di famosi artisti internazionali. La parola chiave per tutte le serate è “felicità”: si balla e canta dall’alba al tramonto, a piedi nudi sulla spiaggia, avvolti dai ritmi della musica più bella del mondo.

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Fonte: @Visit Jamaica

La statua di Bob Marley davanti alla casa di Kingston
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Le location di “Mare fuori 4”: dove hanno girato la nuova stagione

Cavalca l’onda di un successo trasversale “Mare Fuori”, il teen drama italiano su un gruppo di adolescenti detenuti all’interno dell’Istituto Penale per Minorenni (IPM) di Napoli, che ha conquistato l’immaginario del pubblico, soprattutto di quello giovane, facendo breccia anche nel cuore degli adulti. A fare da sfondo è la città partenopea con le sue strade, i suoi quartieri e l’onnipresente sagoma del Vesuvio, spettatore silenzioso delle vicende dei protagonisti. Se desiderate scoprire quali sono le location della quarta stagione, seguiteci in questo speciale tour.

Dove è ambientata la serie ‘Mare Fuori’

Mercoledì 14 febbraio è sbarcata su Rai 2 la quarta stagione di “Mare Fuori”, la serie italiana prodotta da Picomedia e RaiFiction, diventata in men che non si dica una delle più amate degli ultimi anni. Basti pensare che il debutto dei primi episodi su RaiPlay ha ottenuto oltre un milione di visualizzazioni nelle sole prime due ore di pubblicazione.

In “Mare Fuori 4” ritroviamo come location principale l’IPM, liberamente ispirato al carcere di Nisida. Le scene non sono state girate all’interno del vero penitenziario minorile, l’unico insieme a quello di Casal del Marmo di Roma ad ospitare sia ragazzi che ragazze detenute. Nella realtà, l’istituto è collocato in cima a una piccola isola inaccessibile ai visitatori, che fa parte dell’arcipelago delle isole Flegree, mentre nella fiction le scene del carcere si svolgono presso la Base navale della Marina Militare, che con la sua sagoma rosso acceso occupa il Molo San Vincenzo, non lontano dal porto di Napoli.

Da qui si può accedere a una passeggiata di 4 chilometri sul mare, ancora più suggestiva all’ora del tramonto, quando il sole cala sull’acqua e si può godere di uno splendido panorama. Fanno da baluardo alla banchina il Faro, anch’esso rosso, e la statua di un San Gennaro benedicente, posizionata a mo’ di guardiano difensore della città dal Vesuvio e dal mare. Nelle scene ambientate nel carcere, dedicate alle attività all’aria aperta dei detenuti, si può scorgere sullo sfondo il Golfo di Napoli e il maestoso Castel Nuovo, meglio noto come Maschio Angioino, alle sue spalle.

Durante le riprese delle nuove puntate, iniziate lo scorso maggio, centinaia di fan hanno affollato la darsena della marina, per poter ammirare da vicino i loro personaggi del cuore. Ma anche strade e quartieri di Napoli sono al centro delle storie che tengono con il fiato sospeso giovani e meno giovani.

Le altre location di ‘Mare Fuori 4’

La terza stagione si era chiusa con uno sparo alla Piscina Mirabilis di Bacoli, nell’area dei Campi Flegrei, la seconda più grande cisterna nota mai costruita dagli antichi romani dopo la Cisterna Basilica di Istanbul. Tra le nuove location di “Mare Fuori 4” troviamo i quartieri di Forcella, nel cuore del centro storico di Napoli, e di Poggioreale, dove si trova il carcere. Alcuni detenuti della serie, oramai diventati maggiorenni, potrebbero essere infatti trasferiti dall’IPM alla casa circondariale situata nella zona orientale del capoluogo campano.

In alcune riprese dall’alto si scorgono Bagnoli e Posillipo, con i loro panorami mozzafiato. Altre location sono Piazza Mercato, dove è ambientata una scena che ha per protagonista Silvia; i gradini Francesco D’Andrea, la monumentale scalinata tra via Filangieri e via dei Mille, che appare in un flashback che riguarda don Salvatore Ricci; Palazzo Mirelli, situato alla Riviera di Chiaia, nelle scene di Rosa Ricci bambina; lo stadio Diego Armando Maradona a Fuorigrotta, nei pressi del quale è situata, nella finzione, la casa del comandante Massimo.

A fare da sfondo ai flashback della famiglia Ricci, ci sono anche gli interni di un edificio in vico Fico al Purgatorio, noto per la statua di Pulcinella, donata nel 2012 dall’artista Lello Esposito alla città. La splendida chiesa in cui vediamo entrare, invece, donna Wanda è quella di Santa Maria del Rosario a Portamedina, situata ai Quartieri Spagnoli.

La quarta stagione della popolarissima serie TV ha tra le sue nuove location anche il Rione Conocal di Ponticelli, un quartiere difficile nella periferia orientale di Napoli. Le riprese di alcune scene girate in strada sono state effettuate tra i palazzi abbandonati e fatiscenti in via Virginia Woolf, a pochi passi dal viadotto della superstrada che collega alla Tangenziale di Napoli.

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Le meravigliose location della serie Tv “Màkari 3”

È arrivata la terza (e attesissima) stagione di “Màkari”, la serie Tv che racconta di Saverio Lamanna, lo “sbirro di penna”, insieme all’amata Suleima e al formidabile Piccionello. Quest’anno i personaggi, interpretati da Claudio Gioè, Ester Pantano e Domenico Centamore, dovranno affrontare quattro nuovi casi di omicidio che avranno luogo in una Sicilia inedita: scopriamo insieme le meravigliose location della serie Tv “Màkari 3”.

La Sicilia di “Màkari 3”

La Sicilia di “Màkari 3” è più bella che mai, una terra azzurra come il mare da cui è accarezzata, celeste come il cielo che la avvolge, ma anche verde e ocra come le pietre, il tufo e il calcare che la rivestono.

La regia ha scelto di inquadrare una regione piena di forza ed energia, creando un prodotto che parla direttamente al cuore degli spettatori alternando commedia, dramma e indagine.

Dove è stata girata

Le indagini e le storie di Saverio Lamanna ruotano intorno al paese di Macari, una frazione del comune italiano di San Vito Lo Capo, nel libero consorzio comunale di Trapani. Si tratta di un borgo dove vivono circa 450 persone che hanno la fortuna di ammirare un paesaggio straordinario: è situato sull’omonimo e favoloso golfo ricco di calette e di posti in cui rilassarsi. Non a caso, le spiagge di Macari sono annoverate tra le più belle della Sicilia Occidentale.

E poi c’è il Bue Marino, una discesa a mare che prende vita in mezzo alle vecchie cave di tufo e con un mare blu scuro con bellissime chiazze azzurre. Si trova a Favignana ed è così chiamata perché qui, un tempo, dimoravano tante bellissime foche, in particolare della specie foca Monaca. Oggi è una caletta assai amata da chi sceglie quest’isola come sua meta di viaggio, ma in passato era una cava di tufo.

Un’altra location da sogno di “Màkari 3 “, stando a quanto si più leggere su alcuni giornali locali, è Gibellina, piccolo comune sempre in provincia di Trapani, che è un’araba fenice: è risorto dalla sue ceneri dopo un violento terremoto avvenuto nel 1968. Il vecchio centro, distrutto dal sisma, è stato abbandonato ed è oggi noto come Gibellina Vecchia. Il nuovo territorio è invece conosciuto come Gibellina Nuova, e qui diversi artisti di fama mondiale hanno creato opere che rendono questo borgo un museo a cielo aperto.

Tra le location scelte per girare “Màkari 3” c’è anche la Riserva naturale dello Zingaro, ritenuta una delle più belle zone di coste d’Italia. Si tratta di un affascinante angolo di Sicilia che si estende nella parte occidentale del Golfo di Castellammare, lungo il fianco orientale della penisola di Capo San Vito che si affaccia sul Tirreno: un vero e proprio angolo di paradiso.

Poi ancora la tonnara di Favignana che sorge a due passi dal centro storico dell’isola. Parliamo di una delle tonnare più grandi del Mar Mediterraneo di cui oggi sono visibili 24 caldaie dove il tonno veniva tranciato e poi messo ad asciugare, e il grande locale dove si lavorava il latte.

Infine Mondello, affascinante quartiere costiero di Palermo che è anche la spiaggia più trendy del capoluogo siciliano. Insomma, “Màkari 3 ” ci fa scoprire una Sicilia autentica e che vale davvero la pena conoscere.

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Le location italiane dove hanno girato la serie Tv “Mr & Mrs Smith”

Ha debuttato a inizio febbraio 2024 la nuova serie di Prime Video “Mr & Mrs Smith“, ispirata al film del 2005 con allora protagonisti Brad Pitt e Angelina Jolie, marito e moglie che lavoravano segretamente per due agenzie rivali: questa volta, invece, con gli attori Donald Glover e Maya Erskine, la trama ruota attorno alla coppia di killer John e Jane Smith che inizia a lavorare per una misteriosa agenzia per compiere delle missioni di spionaggio ad alto rischio. In ogni episodio seguono un nuovo incarico che li spinge a spostarsi in giro per il mondo.

Tra le location della serie internazionale, anche l’Italia. Vediamo subito di quali si tratta.

Il terzo episodio girato in Alta Badia

L’Alta Badia e il Dolomiti Wellness Hotel Fanes, cinque stelle di lusso a San Cassiano dagli ambienti raffinati e ricercati, sono lo scenario della terza puntata della prima stagione della nuova serie Prime Video.

Infatti, per meglio mimetizzarsi nel ruolo della coppia di neosposi, nella terza puntata John e Jane Smith vengono inviati in vacanza presso il cinque stelle Dolomiti Wellness Hotel Fanes, dove le vicende chiave si snodano tra i panorami mozzafiato delle montagne altoatesine mentre le scene cult e più intime nelle Suite Natura Loft e nell’elegante Fanes Spa by Caveau Beauté.

Le riprese sul Lago di Como

Sono circa 280 le persone coinvolte nel territorio del Lago di Como ad aver lavorato, tra produzione, cast e comparse locali, per le riprese di uno degli avvincenti episodi della serie che sta spopolando su Prime.

Coinvolto il comune di Tremezzina, cuore del ramo occidentale del Lago, ricco di arte, cultura e storia, e di panorami che lasciano senza fiato come la vista sul promontorio di Bellagio, il Sacro Monte di Ossuccio, Patrimonio UNESCO, l’Isola Comacina, l’unica isola del Lago di Como, e il promontorio punteggiato da boschi del Dosso del Lavedo, ma anche Lenno, affacciato sull’affascinante Golfo di Venere, impreziosito da innumerevoli ville tra cui spicca la Villa del Balbianello, edificata nel 1787.

Ancora, oltre ad alcuni tratti della Statale Regina per gli inseguimenti, hanno avuto l’onore di ospitare “Mr & Mrs Smith” la località di Azzano, frazione di Tremezzina, nota per la magnifica magnolia che dà vita a uno scorcio unico nella bella piazzetta sul lago, il borgo di Ossuccio, in uno dei luoghi più suggestivi della zona ovvero la Zoca de l’Oli,  una tranquilla insenatura dalle acque calmissime, e l’antico borgo medievale di Argegno, caratterizzato dalle case in pietra, costruite una a fianco all’altra a cavallo del fiume Telo.

Ma non è tutto.

Tra le location scelte sul Lago di Como troviamo anche Villa Molli a Sala Comacina e il “Rudere” a Faggeto Lario. La Villa da sogno di nuova costruzione può accogliere fino a 12 persone, dona una superba vista a 180 gradi sull’Isola Comacina, e dispone di quattro camere padronali con bagni privati, due ambienti autonomi, piscina a sfioro e terrazza vista lago.

“Il Rudere”, invece, è stato in passato il rifugio dei cavatori di pietra, realizzato nell’Ottocento all’interno di una cava di sassi sul Lario: storico rifugio dello scrittore Giuseppe Guin, è oggi una location esclusiva di 120 metri quadri con due camere doppie con bagno, una camera singola, una ricca biblioteca, salotto con antichi arredi e veranda in vetro e legno che guarda il lago.

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Dove è stata girata la serie tv “Un Amore”: le location

Due giovani ragazzi innamorati e una passione che il tempo non riesce a spegnere, nonostante la distanza e le vicissitudini quotidiane che li porterà sempre più lontani: è questa la storia di “Un Amore”, la nuova serie tv targata Sky che vanta un cast stellare. La fiction si dipana su due diversi piani temporali, e le riprese sono state girate in numerose location, sia in Italia che all’estero. Scopriamo quali sono le più belle.

La serie tv “Un Amore”: i dettagli

“Un Amore” è la nuova serie tv prodotta da Sky Studios e Cattleya, per la regia di Francesco Lagi: i 6 episodi vanno in onda su Sky e si possono vedere anche in streaming su NOW, a partire dal 16 febbraio 2024. La trama ci racconta di una storia d’amore travagliata, che nonostante tutto non si piega alle contingenze della vita. I protagonisti sono Alessandro e Anna, due giovani ragazzi appena maggiorenni che intraprendono un viaggio interrail in Spagna, dove finiscono per conoscersi e innamorarsi. In una calda estate di fine anni ’90, tra i due scoppia la passione.

Ma le loro vite sono destinate a separarsi, almeno per il momento. Sebbene la quotidianità li abbia divisi e portati molto lontani, il loro amore non si è mai spento. Continuano così ad intrattenere per lungo tempo un rapporto epistolare, senza mai trovare il coraggio di vedersi ancora una volta. Nel frattempo, le loro strade si avviano verso direzioni diverse: Anna si sposa con Guido e ha un figlio, mentre Alessandro si concentra sulla sua carriera e diventa un urbanista. Ma dopo 20 anni dal loro primo incontro, si ritrovano a Bologna. E si rendono conto che il tempo non sembra essere passato, anche se ormai sembra impossibile riallacciare i rapporti di un sentimento mai sopito.

La nuova serie tv “Un Amore” vanta un cast d’eccezione. Ad interpretare i giovani Alessandro e Anna sono Luca Santoro e Beatrice Fiorentini, mentre nella loro versione adulta sono portati in scena da Stefano Accorsi e Micaela Ramazzotti. Al loro fianco, molti altri attori di successo come Alessandro Tedeschi (che interpreta Guido, il marito di Anna), Camille Dugay (la sorella minore di Anna), Ottavia Piccolo (la mamma di Alessandro) e Ivan Zerbinati (l’amico di Alessandro). Ma ora scopriamo qualcosa in più sulle location in cui è stata girata la fiction.

Le location della serie tv

Le riprese della serie tv “Un Amore” sono state girate in diverse località, sia in Italia che all’estero. La fiction, come abbiamo anticipato, si snoda su due piani temporali: alla fine degli anni ’90, i due protagonisti si incontrano in un’assolata Spagna che li vede innamorarsi. È dunque questa la prima location utilizzata per le riprese: “Ho scelto colori forti e decisi, per sottolineare la continua nostalgia dei protagonisti per quel tempo e la loro riluttanza a lasciarlo andare” – ha spiegato Elisabetta Zanini, addetta alla scenografia.

La maggior parte delle scene è stata invece girata a Bologna e dintorni, dove è ambientato il presente, “completamente desaturato, come se fosse in qualche modo sbiadito o privo di coraggio; sono solo le tonalità rosse della città, usate nei piccoli dettagli, a dare al desiderio un senso di speranza”. Set della serie tv, oltre al centro storico di Bologna, sono anche le località di Casalecchio di Reno, Lama di Reno (Marzabotto), San Lazzaro di Savena, Levizzano, Rangone, Rimini e Riccione. Infine, alcune riprese sono state registrate anche in Romania.

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Le meravigliose location della serie Tv “La favorita del re”

La miniserie Tv Sky “La favorita del re” racconta la storia di Diane de Poitiers, che ebbe per vent’anni una scandalosa liaison con Enrico II di Valois, re di Francia.

Per ricreare l’ambiente cinquecentesco, il period drama è stato girato proprio in quei luoghi dove vissero i protagonisti della storia, interpretati nella serie rispettivamente da Isabelle Adjani e da Hugo Becker, con un cameo di Gerard Depardieu nella parte di Nostradamus.

Cosa racconta la storia

Diane de Poitiers, donna dalla straordinaria bellezza, determinata e seducente, conquistò il cuore del re di Francia Enrico II di vent’anni più giovane e ne divenne amante ma anche consigliera. Ma con il re promesso sposo a Caterina de’ Medici (interpretata dall’attrice italiana Gaia Girace, la Lila della serie “L’amica geniale”), Diane dovette combattere per mantenere la sua influenza sul sovrano.

Grazie alla sua intelligenza e scaltrezza riuscì a ritagliarsi un ruolo nelle dinamiche di corte. Ma a Corte si diceva che Diane avesse un segreto ben custodito, quello della giovinezza: la sua bellezza, infatti, rimaneva immutata malgrado il tempo passasse inesorabile.

I luoghi visti in Tv

“La favorita del re” è stata ambientata nei veri luoghi frequentati dalla Corte rinascimentale, quei castelli così magnifici che ancora oggi sono meta di itinerari turistici: i castelli della Loira.

Il Castello di Chambord

Il castello in cui vive il re, che sembra uscito da un libro di fiabe e che sembra creato con Photoshop, esiste davvero ed è il Castello di Chambord, il maggiore tra gli oltre trecento castelli della Loira. Fu il simbolo della potenza di re Francesco I, padre di Enrico II, che fece trasformare quella che era una tenuta di caccia in uno dei più bei castelli del Rinascimento, nonché uno dei più visitati tra i castelli della Loira.

La sua architettura è unica e meravigliosa, con quattro torri e la torre-lanterna. Alcune fonti raccontano che, nel XVI secolo, Francesco I tornò dall’Italia con Leonardo da Vinci e che fu proprio il Genio toscano a influenzarne lo stile. Tuttavia, non fu Leonardo a seguire i lavori, anche se è probabile che sia stata usata una parte dei suoi progetti.

Anche le scene esterne tra i boschi sono state girate nel vasto bosco di Chambord, uno dei più grandi parchi forestali chiusi d’Europa. Il bosco del castello è abitato da cinghiali, lepri, daini e cervi. Solo una parte, circa mille ettari, è accessibile al pubblico che, in alcune aree delimitate, può osservare gli animali nel loro habitat naturale.

Il castello fu completato nel 1547, ma negli anni successivi fu spesso oggetto di nuovi lavori di ampliamento o di adattamento per rispecchiare le esigenze dei nuovi proprietari. Oggi il Castello di Chambord è proprietà dello Stato francese ed è stato oggetto, nel 1947, di un ultimo restauro che lo ha riportato ai fasti di un tempo.

Il Catello di Septmonts

Alcune scene della miniserie sono state girate all’interno di un castello davvero poco conosciuto, il Castello di Septmonts, nell’omonimo villaggio che si trova nel dipartimento dell’Aisne. Risalente al XIV secolo, fu un’antica residenza episcopale estiva e oggi lo si può visitare gratuitamente. Il suo dongione alto 43 metri che viene mostrato anche in Tv è rimasto intatto.

Il Castello di Anet

Il castello che Diane fa costruire nel 1548 all’architetto del re, Philibert Delorme (che aveva contribuito anche alla realizzazione del celeberrimo Castello di Chenonceau), di cui si parla nella serie ma che non si vede mai, esiste davvero ed è il Castello di Anet, nel centro dalla Valle della Loira, che si può visitare. Oggi non è più quel maniero così sontuoso che fece realizzare madame de Poitiers. Lei lo fece ampliare e fece creare degli splendidi giardini alla francese e conobbe nel XVII secolo il suo massimo splendore.

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Fonte: 123rf

Il Castello di Anet in Francia voluto da Diane de Poitiers dove c’è la sua tomba

Nel corso del XVIII secolo cadde in disuso, diventando una delle residenze di un ramo della famiglia reale dei Borboni e fu danneggiato durante la Rivoluzione Francese. Passò quindi nelle mani di proprietari privati che lo possiedono e ci vivono tutt’oggi.

Attualmente, dell’antico castello, sono rimaste solo due ali, il muro d’ingresso alla Corte d’onore e la Cappella, dove si trova la tomba di Diane de Poitiers, morta proprio qui nel 1566, sovrastata da una monumentale scultura di marmo che la rappresenta in tutta la sua bellezza ed è la scultura che viene mostrata come prima e ultima cosa nella serie Tv. del vero castello di Diane, quindi, viene mostrata solo la scultura che sovrasta la tomba.

I giardini sono stati trasformati in un giardino all’inglese. Grazie al costante impegno di cinque generazioni di proprietari, oggi il Castello di Anet è uno dei più bei gioielli del Rinascimento francese. Gli interni sono ancora riccamente arredati, con boiserie, tavoli, divani e grandi lampadari. Lo si può visitare tutto l’anno, tranne nei mesi di dicembre e gennaio.

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Fonte: 123rf

La tomba di Diane de Poitiers nel Castello di Anet
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Le location del film “Il Gladiatore 2”, il sequel (senza Russell Crowe)

Non è più Roma al centro del sequel del film “Il Gladiatore 2”, diretto da Ridley Scott che esce nelle sale a fine 2024. E non c’è più Russell Crowe nei panni di Massimo Decimo Meridio, generale dell’esercito romano divenuto schiavo e quindi gladiatore.

Nel cast troveremo, invece, Paul Mescal, nel ruolo di Lucius, figlio di Lucilla, l’attrice Connie Nielsen, e nipote dell’Imperatore Commodo, ruolo interpretato da Joaquin Phoenix nel primo capitolo del kolossal. E poi, il grande Denzel Washington, che vestirà i panni di un ex gladiatore ancora scosso dal proprio passato.

Dove è ambientato “Il Gladiatore 2”

Non c’è più la Roma di Massimo Decimo Meridio nel secondo capitolo del film di Ridley Scott. Le riprese si sono spostate in un’altra area del Mediterraneo: l’isola di Malta.

Benché non sia celebre per le testimonianze di epoca romana (del periodo dell’Impero sull’isola non resta che una Domus aristocratica in rovina situata tra Mdina e Rabat), Malta fu comunque un importante avamposto dopo la conquista dei romani che avvenne nel 218 a.C. da parte delle forze guidate dal console Tiberio Sempronio Longo.

Allora era Melita (l’odierna Mdina) la città più importane e non La Valletta e il suo splendore durò fino alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, anno che gli storici hanno individuato come il 476 d.C..

Eppure, Malta è sembrata la location perfetta dove girare il nuovo film ambientato trent’anni dopo la morte di Massimo nel Colosseo. Vede come protagonista Lucius, salvato proprio da Massimo Decimo Meridio alla fine del primo film.

In rete sono circolate diverse immagini che mostrano alcune location che vedremo sul grande schermo.

Molte scene mostrano il famoso Forte Ricasoli alla Valletta, un luogo che Scott conosce molto bene per averlo già usato come sfondo nel primo film “Il Gladiatore” del 2000 e nel più recente “Napoleon“, interpretato da Joaquin Phoenix. Ma i cinefili se ne ricorderanno per averlo visto in un altro kolossal, “Troy”, con Brad Pitt nel ruolo di Achille, usato per la città di Troia, mentre i più giovani lo identificano soprattutto con Approdo del Re nella serie “Il Trono di Spade”.

Altra location è il Bastione di San Michele, sempre alla Valletta, uno dei luoghi più panoramici della città con vista sul Grand Harbour. Gli imponenti bastioni che cingono la Capitale colpiscono fin da subito quando si visita La Valletta.

Ed è qui che sono state ricreate alcune scenografie che hanno lo scopo di riportare in vita l’antica Roma. Tra queste, anche un (mezzo) anfiteatro, con tanto di gradoni per gli spettatori e statue marmoree e alcuni edifici di epoca romana, domus, templi, archi, con colonne e capitelli e tutto ciò che “fa Roma”.

Prima di Malta le scene sono state girate in Marocco e nel deserto del Sahara.

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Fonte: 123rf

Il Bastione di San Michele a La Valletta, Malta
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“True Detective 4”, la “vera” Alaska dove hanno girato la serie Tv

La quarta stagione di “True Detective” creata, scritta e diretta da Issa López, vede nel cast per la prima volta protagonista sul piccolo schermo Jodie Foster, che è anche executive producer della serie. Insieme al premio Oscar, a formare la coppia di investigatrici al centro dell’indagine, anche la pugile e attrice americana Kali Reis.

Con un mix di thriller, horror e soprannaturale, “True Detective: Night Country” racconta una storia ricca di suspense che prende il via durante l’ultimo giorno di sole dell’anno in Alaska.

Quelle atmosfere cupe e misteriose, in un ambiente ostile e gelido non sono però davvero l’ultima frontiera dell’Alaska. La serie Tv HBO, trasmessa in Italia su Sky e in streaming su NOW, infatti, è stata girata altrove, in un luogo che molto assomiglia alla fredda e inospitale terra dei ghiacci: l’Islanda.

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Liz Danvers (Jodie Foster) ed Evangeline Navarro (Kali Reis), le due detective che investigano nella quarta stagione di “True Detective”

La trama di “True Detective: Night Country”

Quando la lunga notte polare scende su Ennis, in Alaska, gli otto uomini che lavorano all’interno della Tsalal Arctic Research Station svaniscono senza lasciare traccia. Per risolvere il caso, le detective Liz Danvers (Jodie Foster) ed Evangeline Navarro (Kali Reis) dovranno prima confrontarsi con il loro lato oscuro e scavare tra le inquietanti verità che giacciono sepolte sotto i ghiacci perenni.

Quando le due detective ritroveranno i corpi scomparsi, dovranno decifrare complessi messaggi e rispolverare un vecchio caso, prima che il ghiaccio, sciogliendosi, riporti in superficie gli orrori del passato.

L’Islanda come l’Alaska

In Alaska, la cittadina di Ennis non esiste. Si tratta di una località immaginaria al centro delle tragiche vicende intorno alle quali indagano le due detective. E la punta più estrema dell’Alaska, North Slope Borough, il punto più a Nord degli Stati Uniti d’America, quindi, con le sue distese ghiacciate, è stata ricreata in un Paese dove il ghiaccio d’inverno non manca di certo. L’Islanda, secondo la regista Issa López che ha visitato l’Alaska alla ricerca delle giuste ambientazioni, è sembrata la migliore location alternativa, dove trovare gli stessi ambienti, la stessa luce e la stessa atmosfera.

Ennis è una città mineraria a 150 miglia dal Circolo polare artico, dove per settimane intere non si vede sorgere il sole. Secondo l’Anchorage Daily News, sarebbe un mix di tre cittadine dell’Alaska: Kotzebue, Utqiagvik e Nome.

Sono tanti i paesaggi in Islanda che si prestano a essere associati allo Stato americano. Qui non mancano di certo i laghi ghiacciati. Il più famoso è Jökulsarlon, un lago glaciale che si incontra quando si percorre la famosa Ring Road, la strada ad anello più turistica d’Islanda. In questa laguna glaciale galleggiano pezzi di ghiaccio che vengono poi portati verso l’oceano. Le dimensioni degli iceberg sono variabili e provengono dal vicino e grande ghiacciaio Vatnajökull. Il lago apparve per la prima volta negli Anni ’30 e negli ultimi 40 anni la superficie è aumentata di oltre 10 chilometri quadrati a causa dello scioglimento dei ghiacci.

Ma c’è un altro lago glaciale a pochi chilometri da questo che è molto meno conosciuto e visitato dai turisti ed è il lago Fjallsarlon, anch’esso all’estremità meridionale del ghiacciaio Vatnajökull, solo che qui gli iceberg che fluttuano sono molti di più.

Devono essere stati luoghi ameni come questi ad aver ispirato la produzione della quarta stagione di “True Detective” convincendola che fosse questo il set più adatto.

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Fonte: IPA

Una scena di “True Detective: Night Country”
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I bagni pubblici più belli del mondo diventano il set di un film

Immancabilmente, il Giappone si distingue come un faro di innovazione e tecnologia, sempre un passo avanti rispetto al resto del mondo. La sua straordinaria capacità di amalgamare tradizione e futuro è quasi poetica, un acrobatico equilibrio che bilancia l’antico e il nuovo in perfetta armonia.

Come i grattacieli futuristici di Tokyo che convivono fianco a fianco con antichi templi e santuari, svelando un paesaggio urbano che rappresenta un autentico capolavoro di contrasti. Ma la bellezza e l’innovazione in questa città si insinua anche nei luoghi più inaspettati, trasformando l’ordinario in straordinario. Un esempio sorprendente sono le toilette pubbliche. Non solo semplici strutture funzionali, ma vere e proprie opere d’arte, con un design curato e uno stile architettonico unico che le rende davvero speciali.

Così affascinanti che il regista tedesco Wim Wenders le ha scelte come location del suo nuovo film “Perfect Days“. Un tributo al fascino unico del Sol Levante, tanto da essere selezionata per rappresentare il Paese alla notte degli Oscar come miglior film straniero.

I bagni pubblici diventano opere d’arte

Bagni pubblici Tokyo

Fonte: iStock

Haru-no-Ogawa Community Park, Tokyo

Nel 2018, la Fondazione Nippon ha dato vita a un progetto rivoluzionario: il Tokyo Toilet Project. Questa iniziativa audace e visionaria ha l’obiettivo di riscrivere la percezione comune delle toilette pubbliche, trasformandole in vere e proprie opere d’arte.

Per portare a termine questa ambiziosa visione, è stato convocato un gruppo di architetti di fama mondiale, sfidandoli a reinventare l’idea stessa della toilette pubblica. Tra questi luminari dell’architettura, spicca la figura di Ban Shigeru, vincitore del prestigioso Premio Pritzker nel 2014, riconosciuto per la sua audacia innovativa e la sua sensibilità artistica.

Il primo set si trova nell’incantevole Yoyogi Fukamachi Mini Park. Guardandoli, non si può fare a meno di notare come i vetri, colorati con tonalità vivaci di rosa, arancione e viola, trasformino questi servizi igienici in qualcosa di molto più simile a sculture contemporanee che a bagni pubblici.

Uno degli aspetti più affascinanti è la presenza di vetri speciali che, a prima vista, sembrano assolutamente normali ma nascondono una straordinaria tecnologia avanzata. Quando il meccanismo di chiusura della serratura viene azionato, i vetri trasparenti diventano opachi, garantendo privacy immediata. Un ingegnoso sistema immortalato anche nella popolare pellicola “Perfect Days“, in cui una turista chiede a Hirayama di spiegarle come funziona.

Il secondo set, invece, si trova nel tranquillo Haru-no-Ogawa Community Park e si distingue per la sua bellezza semplice e sorprendente. Le vetrate azzurre e verdi della struttura sembrano quasi fondersi con il paesaggio circostante, creando un vero e proprio ponte tra l’architettura artificiale e la natura circostante.

Da Tokyo al grande schermo

Il 4 gennaio, le sale cinematografiche italiane hanno dato il benvenuto a un film straordinario e intenso, “Perfect Days“, diretto dal maestro tedesco del cinema Wim Wenders. Questo capolavoro cinematografico, che ha visto l’attore Koji Yakusho trionfare all’ultimo Festival del cinema di Cannes come Miglior Attore, è un affascinante viaggio nella vita quotidiana di Tokyo.

Immerso nel vibrante quartiere di Shibuya, il film ci porta nel mondo di Hirayama, un addetto alla pulizia dei bagni pubblici del Tokyo Toilet Project. La sua esistenza, scandita da una routine apparentemente ordinaria, diventa il fulcro di un racconto che celebra la dignità del lavoro e la bellezza nascosta nel quotidiano.

I bagni pubblici di Shibuya rappresentano un perfetto connubio tra estetica e funzionalità, autentici capolavori di design che si distinguono per l’architettura innovativa e sofisticata. Hirayama, col suo impegno meticoloso e appassionato, contribuisce a mantener viva questa magia. La sua cura quotidiana non è soltanto un lavoro, ma un vero e proprio atto d’amore, un tributo alla bellezza dell’ordinario.

Una storia che, attraverso le mani di un addetto alle pulizie e la lente di un regista visionario, trasforma anche le strutture più umili in un palcoscenico per narrare storie umane profonde e toccanti, rivelando come la bellezza possa essere scoperta e trovata anche nei luoghi più inaspettati.