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La spiaggia più bizzarra d’Europa si trova su un’isola a forma di puzzle

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio nei Paesi Bassi, in ogni momento dell’anno e in ogni stagione. Per raggiungere la meravigliosa capitale, così ricca di musei, arte e cultura, o per visitare le altre città e le periferie dove il panorama è dominato da canali che regalano scorci suggestivi, da campi di tulipani che si perdono all’orizzonte e da mulini a vento che definiscono in maniera unica il paesaggio urbano.

La verità è che l’intero territorio del Paese non smette mai di stupire. Non lo fa grazie alla bellezza, alle tradizioni e a tutte quelle peculiarità che appartengono per natura ai Paesi Bassi, ma anche per quei luoghi inediti e inaspettati che possiamo incontrare, visitare ed esplorare durante i nostri i viaggi.

Come quella spiaggia olandese, bizzarra e molto particolare, riconoscibile fra mille. Una piccola isola a forma di puzzle collegata alla terra ferma e situata nel comune Maarssen, in provincia di Utrecht, che è un parco giochi, ma anche un centro ricreativo, nonché uno dei luoghi più amati dai cittadini locali. Scopriamola insieme.

Utrecht: la spiaggia inaspettata

Lontano dai sentieri più battuti dal turismo di massa che attraversano i Paesi Bassi, ma anche dalle spiagge più celebri e frequentate in estate, troviamo un luogo particolarmente apprezzato dai cittadini di Utrecht e non solo. Uno stabilimento balneare che è anche parco giochi e centro ricreativo dove grandi e bambini possono trovare refrigerio durante le giornate più calde dell’estate. Una destinazione che può essere frequentata dai viaggiatori anche in altri momenti dell’anno per osservare i meravigliosi panorami naturali  che circondano l’intera area.

Per scoprire questa inedita spiaggia dobbiamo recarci nei pressi del lago di Maarsseveense, una meravigliosa riserva naturale tanto amata quanto frequentata dai cittadini del luogo e del Paese intero. Questa è situata nella provincia di Utrecht, una delle città più suggestive dei Paesi Bassi conosciuta per il suo centro medievale e per la sua importanza religiosa, che si configura come il punto di partenza per raggiungere una spiaggia inedita sulla quale rilassarsi durante i viaggi nel Paese durante i mesi più caldi.

Impossibile non riconoscere la spiaggia di Maarsseveense Plassen: questa è collegata con una sottile pontile a un’isola galleggiante a forma di puzzle. Si tratta di un’area ricreativa, che è anche parco giochi e stabilimento balneare, dove grandi e bambini possono rilassarsi, prendere il sole, giocare o tuffarsi nelle acque turchesi del lago.

Maarsseveense Plassen

Fonte: IPA

Maarsseveense Plassen

L’isola olandese a forma di puzzle

È un puzzle galleggiante, caratterizzato da un prato verdeggiante, quell’area che ospita la spiaggia più bizzarra d’Europa nonché un parco giochi destinato a intrattenere le famiglie locali e i viaggiatori in vacanza nei Paesi Bassi. Vista dall’alto, con la sua caratteristica forma, Maarsseveense Plassen emerge tra le acque del lago con i suoi colori cangianti: si tratta di scivoli, barche dei pirati e altre strutture ricreative per bambini. Non mancano ovviamente aree prendisole e accessi diretti nel lago per chi vuole nuotare tra le acque limpide del bacino.

Si tratta di un vero e proprio stabilimento balneare, chiamato anche Strandbad, all’interno del quale famiglie, cittadini, coppie e viaggiatori possono rifugiarsi durante le calde giornate d’estate e trascorrere vacanze indimenticabili.

Maarsseveense Plassen

Fonte: IPA

Maarsseveense Plassen

 

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Sembra una spiaggia come un’altra. In realtà è formata da milioni di stelle

Volete fare un tuffo non solo dove l’acqua è più blu, ma anche dove imita, letteralmente, il cielo? Allora questo è il luogo perfetto per voi: esiste una spiaggia, nel mondo, all’apparenza normale (seppur bellissima), ma che ha una particolarità straordinaria: la sua “sabbia” è formata da milioni di stelle.

E no, non stiamo esagerando: letteralmente ciò che compone la spiaggia sono minuscole stelline, suggestive, con colori che vanno dal bianco al rosa, virando talvolta per il giallo e per l’ocra. Se ve lo state chiedendo, non si tratta di un posto che si trova in un pianeta lontano: è proprio qui, sul pianeta Terra.

La spiaggia formata da milioni di stelle

Come si chiama questa incantevole spiaggia e dove si trova, dunque? Il suo nome è Hoshizuna-no-Hama, che significa letteralmente sabbia a forma di stella. Si trova a Irimote, seconda isola più grande dell’arcipelago di Okinawa. Ora, nel caso non lo sappiate, già questo splendido arcipelago del Giappone attira migliaia di turisti ogni anno, desiderosi di scoprire le spiagge delle sue isole.

Una vista di Hoshizuna-no-Hama e della sua sabbia stellare

Tuttavia, non tutti si spostano verso Irimote, che è per altro un luogo davvero incantevole di per sé, e non hanno idea dell’esistenza di Hoshizuna-no-Hama che, invece, dovrebbe davvero diventare una tappa obbligata. Qui, sulla punta settentrionale dell’arcipelago, si può assistere a tramonti spettacolari e fare il bagno in acque chiarissime, scoprendo peraltro degli scorci poco turistici e ancora incontaminati. E poi ci sono le stelle, ovviamente.

Cosa sono le stelle della spiaggia di Hoshizuna-no-Hama?

Siamo sicuri che vorrete sapere di cosa si tratta per l’esattezza. Ecco, le stelle della spiaggia di Hoshizuna-no-Hama sono ciò che ricopre l’intera spiaggia. A dar loro notorietà sono stati, in particolare, i social network: gli avventori arrivati su questo prezioso scorcio di Okinawa si sono accorti, raccogliendo la “sabbia” di questi granelli a forma di stella e hanno notato che, peraltro, erano in netta maggioranza rispetto alla sabbia normale.

A dare una risposta al tam-tam social sono stati tantissimi esperti e biologi marini, che hanno spiegato che in realtà queste minuscole stelle altro non sono che esoscheletri di protisti, ovvero di organismi non classificabili né come animali né come vegetali, chiamati Baclogypsina Sphaerulat.

La particolarissima "sabbia" di Hoshizuna-no-Hama

Questi particolari organismi, grandi appena un 1 millimetro, hanno un esoscheletro, appunto, una sorta di corazza esterna con cinque piccole punte che richiamano la forma di una stella che permette di assecondare il movimento delle correnti e spostarsi. Generalmente vivono sui fondali della spiaggia, nascosti tra le alghe, ma devono comunque “muoversi” per proliferare. Quando muoiono, il loro esoscheletro rimane vuoto e si sposta ancor più facilmente, andando a depositarsi verso le spiagge.

Hoshizuna-no-Hama: una storia di stelle e tifoni

Ma non è solo lo spostamento dovuto alle correnti a riempire la spiaggia di Hoshizuna-no-Hama di piccole e bellissime stelle. A fare la maggior parte del lavoro è la stagione dei tifoni. L’arcipelago di Okinawa, infatti, è interessato da questi fenomeni naturali e meteorologici da giugno a novembre, con picchi tra agosto e ottobre.

Uno scorcio della spiaggia di Hoshizuna-no-Hama a Okinawa, con la sua sabbia stellare

Anche se non è esattamente il momento migliore per andare in spiaggia, è proprio dopo i tifoni che Hoshizuna-no-Hama diventa ancor più ricca di stelle e stelline. Se doveste mai recarvi a Hoshizuna-no-Hama non dimenticate di fotografare le sue stelle, ma occhio a lasciarle lì: mai saccheggiare un ambiente naturale!

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La spiaggia italiana con un fiume che si getta in mare

Cosa succede quando le acque turchesi di un piccolo fiume si riversano nel mare? Solitamente ha origine un bellissimo panorama naturale, ma c’è almeno un caso in cui quella che nasce è una vera e propria oasi unica al mondo, una meraviglia che lascia tutti senza fiato.

La spiaggia di Chidro, paradiso naturale

Il Salento è una terra dalle mille sorprese, dove si incontrano paesaggi incantevoli e un’antichissima tradizione fatta di arte, cultura e saporitissime prelibatezze. Da sempre tra le mete preferite dai turisti per le vacanze estive, vanta una lunga serie di spiagge meravigliose che sono diventate celebri in tutto il mondo, e che nulla hanno da invidiare ad alcuni paradisi esotici – non a caso alcune di queste località prendono il nome di Maldive del Salento. È nel tratto di costa pugliese affacciata sul mar Ionio che la natura ha dato vita ad una bellezza incredibile, perlopiù sconosciuta a chi viene da fuori (e che per questo mantiene ancora intatto il suo fascino).

Stiamo parlando della spiaggia di Chidro, che prende il nome dall’omonimo fiume da cui ha avuto origine. Questo breve corso d’acqua nasce nel cuore della regione, a metà strada circa tra Taranto e Lecce: per la maggior parte della sua lunghezza, scorre sotto terra in un ambiente che ha un immenso valore storico e naturalistico. Non solo è l’habitat di numerose specie ittiche, alcune delle quali molto rare, ma è anche il sito in cui sono stati scoperti dei preziosi sarcofagi marmorei risalenti all’epoca romana. È una vera perla per chi ama le immersioni subacquee, perché nei suoi 13 km scavati nelle profondità della terra regala visioni mozzafiato.

Ma è nel suo emergere alla luce del sole che il fiume compie qualcosa di straordinario. Gli ultimi 500 metri del suo corso si dipanano in superficie, in una breve ma suggestiva fuga verso il mare. Ed è qui che nasce una spiaggia deliziosa, in una cornice naturale fatta di fitte canne, verde vegetazione lussureggiante e sabbia bianchissima. Le acque del Chidro, fredde e cristalline, si mescolano con quelle molto più calde dello Ionio e creano una piccola zona dove la temperatura è perfetta per trovare il giusto refrigerio durante le roventi giornate estive.

La splendida spiaggia del fiume Chidro

Fonte: iStock | Ph. simona flamigni

La spiaggia del fiume Chidro

Il fiume Chidro, tra storia e leggenda

Il fiume Chidro, seppure brevissimo nel suo tratto fuori terra, è racchiuso in un panorama incantevole. La Riserva Naturale che ha avuto origine dalla sua foce include la bellissima spiaggia dove grandi e piccini si recano per giocare in acque fresche e godersi un paesaggio da sogno. Ma non tutti sanno che questo luogo meraviglioso nasconde un’antica leggenda. Si narra che San Pietro Apostolo, nel viaggio per mare che lo avrebbe condotto a Roma, fece scalo proprio in Puglia per rifornire di acqua la sua nave. Pare che sia proprio la sorgente del fiume Chidro ad aver visto i primi battesimi effettuati dal santo.

Ma la leggenda ha diverse varianti: una di esse racconta che San Pietro attraversò il fiume piangendo, e che le sue lacrime si trasformarono immediatamente in conchiglie. Per questo motivo gli antichi abitanti di questa zona erano soliti raccogliere conchiglie e conservarle, per omaggiare l’Apostolo e preservare le sue lacrime pietrificate. Un’altra versione vuole invece che San Pietro giunse in questa località e si fece il segno della croce davanti ad una statua raffigurante Zeus, la quale andò in mille frantumi davanti al suo gesto.

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In Italia esiste una spiaggia che sembra fatta di riso

Non stupisce sapere che è una delle più amate d’Italia: questa spiaggia che sembra fatta di riso è talmente bella da attirare migliaia di turisti, anno dopo anno. Dove si trova? In Sardegna, precisamente in provincia di Oristano.

Il suo nome è Is Arutas e il colpo d’occhio (anche solo guardandola in foto) lascia davvero a bocca aperta: una distesa candida, intervallata da rocce e da piccole macchie di erbe costiere, che discende dolcemente verso acque chiare e cristalline. Non vedete l’ora di saperne di più, vero?

Una spiaggia fatta di riso?

Ma la spiaggia di Is Arutas è davvero fatta di riso? Chiaramente no. Ma non è neanche fatta di sabbia bianca, come pensano, erroneamente, tantissime persone. A caratterizzare questa spiaggia sono centinaia di metri di granelli di quarzo, che vanno da dimensioni microscopiche a dimensioni pari, appunto, a quelle dei chicchi di riso. A ben guardarli, per altro, non sono neanche tutti bianchi: i “chicchi” hanno delle bellissime sfumature cangianti.

Is Arutas, la "spiaggia di Riso" in Sardegna

Se di fronte alla spiaggia lucente si trova il mare, alle sue spalle si trovano alte dune e uno stagno. Si può accedere a questo luogo speciale grazie ad appositi sentieri e passerelle che permettono di godere anche del paesaggio tipico della penisola del Sinis, a metà tra il selvaggio e l’onirico.

Le bellezze di Is Arutas

Ma cosa significa Is Arutas? Pare che in sardo il nome voglia dire le grotte e sarebbe dovuto al fatto che proprio in questo spazio di terra si trovavano alcune grotte erose con il tempo. Per raggiungerla bisogna, d’altro canto, passare per un luogo sacro della preistoria, San Salvatore di Sinis, e la spiaggia si estende fra due speroni rocciosi. Osservando la spiaggia si ha la sensazione che non esista un distacco netto tra cielo, terra e acqua: la sensazione è talmente intensa da risultare immediatamente rilassante e sopraffacente.

La spiaggia di Is Arutas in Sardegna: sembra riso

Un’altra peculiarità (e bellezza) di Is Arutas riguarda le acque: questa splendida spiaggia della Sardegna si contraddistingue per un fondale che diventa profondo a pochi metri dalla riva, pur restando chiaro e limpidissimo. Inoltre, per i venti che tirano sul luogo, è il posto perfetto per gli appassionati di wind e kite surf.

Chicchi di riso da salvare

C’è una cosa che, però, bisogna sapere su questo incantevole luogo: per quanto incantevoli siano, i granelli di quarzo vanno lasciati esattamente dove sono. Nel corso degli anni, infatti, la spiaggia di Is Arutas è stata letteralmente saccheggiata, cosa che la mette in pericolo e ne impedisce la corretta preservazione e conservazione. Tantissime persone sono attratte dalle tonalità del quarzo: bianco, rosa, verde e persino azzurro o turchese.

La bianchissima spiaggia di Is Arutas in Sardegna

Nonostante la loro straordinaria bellezza, però, portare con sé anche solo un “chicco di riso” significa mancare di rispetto alla natura e alla bellezza del luogo, condannandolo a diventare sempre più cupo. Meglio, dunque, godersi questo spettacolo quando si è in loco, ripromettendosi al più di tornare presto per raccogliere i chicchi a piene mani e vederli brillare al sole, piuttosto che portarli via e vederli diventare sempre più opachi, sottraendo qualcosa di prezioso a un luogo davvero magico.

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fondali marini itinerari culturali litorali mare Notizie Viaggi

Una scoperta sensazionale nei nostri fondali marini

Sotto il mare si nascondono ancora oggi incredibili segreti. Senza andare molto lontano, al largo delle nostre coste è appena stata fatta un’eccezionale scoperta che potrebbe riscrivere la storia.

E, come spesso accade, la scoperta è assolutamente casuale ed è avvenuta nel corso di un’operazione di routine.

L’antico relitto

I Carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Udine stavano, infatti, monitorando un vasto specchio d’acqua alla Foce del Timavo quando si sono accorti che sui fondali c’era qualcosa di inaspettato.

Nei pressi dell’isola di Pampagnola, vicino alla nota località di villeggiatura di Grado, hanno così individuato un’imbarcazione di epoca romana di cui nulla si sapeva finora, ma si è subito capito che si trattava di una scoperta di eccezionale importanza storica.

Il relitto era in buona parte nascosto dalla sabbia dei fondali del Mar Adriatico a una profondità di circa 5 metri. La porzione dell’imbarcazione visibile finora è lunga all’incirca 12 metri, ma si stima misuri almeno il doppio.

Nei pressi dell’antica barca, presso il Canale delle Mee di Grado, lo storico ingresso al porto fluviale di Aquileia, che all’epoca era la quarta città dell’Impero Romano, sono state rinvenute anche due anfore risalenti al I secolo a.C. e porzioni di anfore e brocche risalenti al II-III secolo d.C..

Le altre scoperte nella zona

Il luogo dove è stata fatta la scoperta non è nuovo a incredibili ritrovamenti. Nel 2000, era stato fatto un altro ritrovamento, quello di un vascello denominato “Grado 2“, naufragato nel III secolo a.C., prima ancora della fondazione della città di Aquileia. Il relitto si trovava a una ventina di metri sotto il livello del mare.

Questa era infatti una rotta commerciale molto battuta, in quanto collegava l’attuale Friuli-Venezia Giulia con il resto d’Italia e il mondo ellenico.

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crociere litorali luoghi misteriosi mare Notizie Viaggi

Scoperta incredibile: ritrovati i resti della nave di un celebre film

Quando la realtà e la fantasia si mescolano, non può che nascere una vera magia: è quanto accaduto di recente, lungo una splendida e selvaggia distesa di sabbia dorata lambita da acque turchesi che hanno riportato alla luce un grande mistero. Gli archeologi marini hanno studiato a lungo i bizzarri resti che sono giunti su questa spiaggia, e hanno infine scoperto che appartengono ad una nave resa famosissima da un film degli anni ’80.

Oregon, scoperta la misteriosa nave dei Goonies

Sette ragazzi partono alla ricerca di un misterioso galeone che, secondo la mappa da loro ritrovata, dovrebbe contenere il ricchissimo tesoro di un leggendario pirata. E, tra mille avventure, riescono davvero nell’impresa. Che tuttavia fallisce miseramente per colpa di alcuni malviventi, pur permettendo a questi giovani coraggiosissimi di “riscattare” la loro vita quotidiana con quel briciolo di gioielli portati in salvo. Ai più, questa trama non è certo sconosciuta: si tratta di un vero capolavoro del cinema, che ha conquistato ragazzi in tutto il mondo. I Goonies, questo il titolo del film, trarrebbe spunto da una storia vera, che coinvolge un’antica nave affondata ormai secoli or sono.

Si tratta della Santo Cristo de Burgos, un vascello spagnolo salpato nel 1693 dal porto di Manila e diretto verso Acapulco con un preziosissimo carico di materiali (all’epoca) di gran lusso. Il galeone, dopo aver virato fuori rotta, scomparve per sempre tra i flutti dell’oceano Pacifico. Ma si sa, il mare è sempre foriero di sorprese incredibili. E questa volta non è stato da meno: il mistero che da tanto tempo avvolge una bellissima spiaggia dell’Oregon ha finalmente trovato risposta – e, guarda caso, coinvolge proprio questa antichissima nave.

Da tantissimi anni, lungo il selvaggio litorale di Nehalem Bay – che sorge alla foce dell’omonimo fiume – bagnanti e turisti rinvengono periodicamente pezzi di porcellana blu e bianca e blocchi di cera d’api. È apparso chiaro sin dall’inizio che questi fossero i segni di un naufragio avvenuto nelle sue vicinanze, ma nessuno aveva pensato alla Santo Cristo de Burgos. D’altra parte, il vascello seicentesco era partito da ben 11mila km di distanza ed era diretto dall’altra parte del continente. Proprio da questo misterioso relitto sarebbe stato ispirato il regista de I Goonies. Anche se non si conosceva ancora la verità sul suo conto.

Emersi i resti della Santo Cristo de Burgos

Negli ultimi tempi, i continui ritrovamenti lungo la costa dell’Oregon hanno spinto alcuni esperti a studiare la questione più a fondo. Il primo ad interessarsene fu Scott Williams, archeologo dello Stato di Washington: assieme ad alcuni suoi colleghi, decise di fondare la Maritime Archaeologic Society. La società studiò a lungo i frammenti di porcellana e i blocchi di cera d’api, scoprendo l’origine cinese dei primi e alcuni segni spagnoli sui secondi. Ma la storia non si conclude certo così. C’erano bisogno di prove più consistenti per parlare del ritrovamento della Santo Cristo de Burgos.

La svolta è arrivata nel 2019: Craig Andes, grandissimo appassionato de I Goonies, aveva deciso di battere le spiagge dell’Oregon sperando di trovare anch’egli un misterioso tesoro. Rinvenne invece alcuni pezzi di legno all’interno di una grotta marina, e comunicò la sua scoperta a Williams. Gli archeologi marini iniziarono ad indagare, trovando (dopo due anni di lunghissimi sforzi) altre travi di legno databili a 3 secoli fa. E finalmente il mistero è stato svelato. Per Williams non ci sono più dubbi: “Abbiamo tronchi di legno duro tropicale asiatico portati a riva circa 300 anni fa, con lati quadrati e buchi di spine. Siamo convinti che provenga da quel naufragio”. Un altro relitto è dunque stato identificato.

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litorali mare Mediterraneo Posti incredibili Viaggi

La spiaggia più bella del Mediterraneo è un sogno da vivere

In Grecia c’è una spiaggia da sogno, dai colori incredibili e con un mare puro e cristallino. Stiamo parlando di Elafonissi, una delle spiagge più bella di Creta. A rendere unico questo angolo di paradiso terrestre è la sabbia bianca con sfumature rosa, una visione davvero fiabesca da mozzare il fiato ad ogni visitatore. L’orizzonte appare più dolce guardato da qui. Inoltre, c’è una piccola isola di fronte alla spiaggia, collegata alla terra ferma da una lingua di sabbia caraibica che appare e scompare a seconda delle maree.

Elafonissi, la perla nascosta di Creta

La spiaggia di Elafonissi è una delle mete imprescindibili di Creta. Certo, in alta stagione potrebbe risultare affollata, ma basta recarsi la mattina presto per ammirare i colori brillanti al tepore del mattino, in modo indisturbato. Potete prendere posto, godervi il rumore del mare in totale relax. La spiaggia è per la maggior parte libera e in parte attrezzata con ombrelloni e lettini, per chi preferisce maggiore comfort. C’è anche un piccolo bar dove si può bere e mangiare qualcosa e ammirare il tramonto con un aperitivo in mano. L’atmosfera dell’isola è palpabile anche in questa spiaggia incredibile.

La spiaggia Elafonissi di Creta

Fonte: iStock

La spiaggia Elafonissi di Creta in tutto il suo splendore

L’isola di Elafonissi

Proprio davanti alla spiaggia si trova la piccola isola di Elafonissi che in base alle maree, in alcuni giorni è collegata alla terraferma attraverso una stretta lingua di sabbia. In altri è una vera e propria isola che si raggiunge camminando nelle acque del mare che arrivano fino alle ginocchia. Nell’isola c’è solo spiaggia libera. La zona posteriore è la più bucolica e caratterizzata da piccole baie dove regna pace e tranquillità.

All’estremità c’è un promontorio dove si può trovare un faro e la piccola cappella di Agia Irini. Elafonissi è, come Balos: un’area protetta dove tartarughe caretta caretta depongono le loro uova. Non solo, qui la natura è più selvaggia e incontaminata, per questo è possibile trovare più di cento piante rare, tra cui i bellissimi narcisi marini che fioriscono proprio durante la stagione estiva.  Infatti, è una zona ambientale protetta dalla rete Natura 2000, dove flora e fauna rare creano un ecosistema unico al mondo.

La spiaggia dalla sabbia rosa

La meravigliosa sabbia rosa della spiaggia Elafonissi potrebbe sembrare magica e misteriosa. In realtà, il colore è dovuto alla presenza di conchiglie rosa e rosse che si polverizzano al contatto con l’acqua del mare. Questa perla del mediterraneo si trova nella costa sudoccidentale di Creta, a circa 75 chilometri da Chania. È un’area pressoché disabitata, che offre uno scenario naturale e un po’ selvaggio, regalando ai visitatori un paesaggio spettacolare da ammirare.

Una vacanza sulla bellissima isola di Creta assicura sempre grandi emozioni, tra mare stupendo e spiagge rilassanti. Si tratta di una delle mete preferite da coloro che vogliono esplorare la natura ma all’insegna del relax e dei bei tramonti, che scendono oltre l’orizzonte del mare.

Elafonissi è una tappa obbligatoria dell’isola. I suoi colori unici in fotografia non rendono giustizia, è uno spettacolo da ammirare di persona. Fidatevi, rimarrete a bocca aperta.

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Costa Smeralda litorali mare Movida Notizie Viaggi

La Costa più amata d’Italia si prepara per l’estate

Finalmente prende il via la stagione estiva, una delle più attese di sempre: sono questi i mesi che segnano la ripresa del turismo, e in tutta Italia sono tantissime le località che si stanno preparando. Tra queste, c’è senza dubbio la Costa più bella e più amata di sempre, sia dagli italiani che dagli stranieri. Una famosissima meta turistica caratterizzata da spiagge meravigliose e tanta movida. Scopriamo quali sono le novità dell’estate.

La Costa Smeralda si prepara per la stagione estiva

Il mare cristallino della Sardegna spicca tra le destinazioni predilette per i mesi caldi. E quando si parla di turismo balneare, non si può proprio dimenticare la Costa Smeralda. Perla della Gallura, si stende per poco più di 50 km nel nord-est della regione, e nel tempo è diventata meta di gran lusso dove si possono trovare alcuni dei locali notturni più in d’Italia, frequentati da tantissimi vip. Anche quest’anno, si prepara a vivere un’estate strepitosa – anzi, ben più del solito: ormai le misure anti-Covid sono state di gran lunga ridimensionate in tutto il Paese.

La Costa Smeralda non è solamente una splendida località balneare, ma anche una realtà turistica all’avanguardia che negli ultimi anni ha deciso di puntare su alcuni principi cardine quali sostenibilità e maggior integrazione tra tecnologia e ambiente. Ad occuparsi di questi argomenti è il Consorzio Costa Smeralda, che quest’estate celebra i suoi 60 anni: l’organizzazione è artefice di un successo turistico che si riconferma stagione dopo stagione. Tra le novità più interessanti per i prossimi mesi c’è un ampliamento delle infrastrutture volto a rendere ancora più accogliente questa incantevole destinazione.

“Portiamo avanti il nostro piano strategico per offrire ulteriori servizi. Sin dalla sua nascita, il Consorzio ricopre il ruolo di tutore del territorio, attraverso il potenziamento di investimenti finalizzati a preservare la natura secondo una logica di sostenibilità e con la modernità richiesta dalle strategie di sviluppo, affinché la destinazione Costa Smeralda sia sempre più smart e ai primi posti nel mercato del turismo mondiale, e accrescendo al contempo il valore del patrimonio immobiliare esistente” – ha affermato Mario Ferraro, vicepresidente del Consorzio Costa Smeralda.

Le meraviglie della Costa Smeralda

Negli ultimi anni, il Consorzio ha lavorato a lungo per rendere la Costa Smeralda ancora più all’avanguardia, con un occhio di attenzione alla tutela dell’ambiente. Molte sono le località che sono state valorizzate attraverso nuove opere, come ad esempio il marciapiede a servizio della spiaggia di Liscia Ruja – una delle più grandi e sicuramente tra le più belle di tutta la regione. Non c’è dubbio che questa si riveli ancora una volta la meta più affascinante e frequentata della Sardegna, in una stagione estiva che finalmente inizia a decollare.

In occasione del sessantennio del Consorzio, la splendida Costa Smeralda si prepara anche ad ospitare alcuni eventi molto interessanti. È il caso dei concerti che, nel mese di agosto, ravviveranno la scena di Porto Cervo con vip del calibro di Myss Keta e Aka7even. E, naturalmente, a farla da padrone non potranno che essere le incantevoli spiagge lambite da acque cristalline, che nulla hanno da invidiare a mete esotiche lontanissime da casa.

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litorali mare Notizie Viaggi

Le migliori spiagge dell’estate per le famiglie

L’estate è alle porte, il caldo si fa già sentire con prepotenza e la voglia di mare è più forte che mai. Se state progettando le vacanze in famiglia, ci viene in aiuto una ‘guida’ per i genitori in cerca di lidi ideali anche per i piccoli bagnanti. Tornano, infatti, a sventolare sulle spiagge le Bandiere Verdi, i vessilli che indicano una località marina con caratteristiche adatte ai bambini, selezionata attraverso un’indagine condotta fra un campione di pediatri. Ecco le conferme e le new entry di quest’anno.

Bandiere Verdi 2022: le new entry

Nel 2022 sono in tutto 145 le Bandiere Verdi sparse lungo le coste italiane, mentre se ne contano 8 all’estero, di cui 5 nell’Unione Europea e 3 in Africa. In tutto sono quindi 153, con 4 nuovi ingressi, di cui una sola new entry in territorio italiano.

A primeggiare fra le regioni del Belpaese è la Calabria (con una vasta scelta di spiagge per famiglie), dove quest’anno ne sventolano ben 19, cui segue immediatamente la Sicilia con 18. Un testa a testa che ogni anno si ripresenta tra queste due splendide destinazioni, tra le più ambite dai vacanzieri. Al terzo posto troviamo la Sardegna con 16 Bandiere Verdi, mentre al quarto posto ex aequo Marche e Puglia con 13.

Ed è proprio in Calabria che troviamo quest’anno l’unica nuova Bandiera Verde italiana, assegnata a Marina di Caulonia, frazione del comune di Caulonia, in provincia di Reggio Calabria, insignita anche della altrettanto prestigiosa Bandiera Blu.

Per quanto riguarda gli altri tre nuovi ingressi oltre i nostri confini, in Spagna il vessillo è andato a Estepona, in Tunisia a La Marsa, mentre la Repubblica Unita di Tanzania, dopo il vessillo conferito nel 2020 alla spiaggia di Coco beach a Dar es Salaam, ne conquista un secondo, assegnato stavolta a Kendwa, nell’Isola di Zanzibar.

Se si considera, invece, la percentuale di Bandiere Verdi ottenute dalle singole province all’interno di ogni regione, si scopre che Venezia fa il pieno di vessilli perché è l’unica del Veneto ad averli ottenuti. In Campania il 90% dei vessilli sventola nella provincia di Salerno, mentre Latina è al terzo posto con l’80% delle Bandiere verdi nel Lazio. Romagna, Marche e Abruzzo sono le tre regioni con la più alta densità di Bandiere verdi 2022. Basti pensare che dai Lidi Ravennati (tra i più instagrammabili) a Vasto c’è quella che è stata ribattezzata la “Riviera dei bambini”.

Quest’anno, la cerimonia di consegna delle Bandiere verdi 2022 si svolgerà nell’ambito del “5th International workshop of Green flags – VIII Convegno nazionale delle Bandiere Verdi”, che si terrà il 9 luglio a Mazara del Vallo, nel Collegio dei Gesuiti. In questa occasione si celebrerà, inoltre, il quindicesimo anniversario del prestigioso riconoscimento istituito nel 2008, con l’assegnazione di un speciale vessillo commemorativo ai primi 10 Comuni insigniti nel 2008. Vale a dire: Cefalù, Jesolo, Lignano Sabbiadoro, Nicotera, Ostuni, Riccione, Sabaudia, San Benedetto del Tronto, San Teodoro, e Viareggio.

Spiagge a misura di bambini, sempre più sicure

L’assegnazione delle Bandiere verdi ha una valenza scientifica e deriva da un’indagine condotta fra i pediatri italiani. Ma quali sono i requisiti necessari per ottenere l’ambito vessillo? Eccone alcuni: la presenza di spiaggia con sabbia, spazio fra gli ombrelloni per giocare, acqua che non diventi subito alta in modo che possano fare il bagno in sicurezza, presenza degli assistenti di spiaggia, attrezzature dedicate ai bambini e opportunità di divertimento per i genitori (negozi, ristoranti, bar, strutture sportive).

Tra le proposte di quest’anno di Italo Farnetani, ideatore dell’iniziativa, c’è quella rivolta alle località premiate di garantire servizi di telemedicina per facilitare la disponibilità di un’assistenza pediatrica diffusa.

Bandiere Verdi 2022: l’elenco delle spiagge italiane

Ecco l’elenco completo delle Bandiere Verdi 2022 in Italia (in ordine alfabetico e con anno di conferimento):

Abruzzo

  • Alba Adriatica (Teramo) 2019
  • Giulianova (Teramo) 2010
  • Montesilvano (Pescara) 2010
  • Ortona – Spiaggia dei Saraceni (Chieti) 2019
  • Pescara 2016
  • Pineto – Torre Cerrano (Teramo) 2016
  • Roseto degli Abruzzi (Teramo) 2012
  • Silvi Marina (Teramo) 2012
  • Tortoreto (Teramo) 2015
  • Vasto Marina (Chieti) 2010

Basilicata

  • Maratea (Potenza) 2012
  • Pisticci – Marina di Pisticci (Matera) 2010

Calabria

  • Bianco (Reggio Calabria) 2018
  • Bova Marina (Reggio Calabria) 2010
  • Bovalino (Reggio Calabria) 2010
  • Caulonia – Caulonia Marina (Reggio Calabria) 2022
  • Capo Vaticano (Vibo Valentia) 2016
  • Cariati (Cosenza) 2010
  • Cirò Marina – Punta Alice (Crotone) 2012
  • Isola di Capo Rizzuto (Crotone) 2009
  • Locri (Reggio Calabria) 2016
  • Melissa – Torre Melissa (Crotone) 2015
  • Mirto Crosia – Pietrapaola (Cosenza) 2010
  • Nicotera (Vibo Valentia) 2008
  • Palmi (Reggio Calabria) 2016
  • Praia a Mare (Cosenza) 2010
  • Roccella Jonica (Reggio Calabria) 2012
  • Santa Caterina dello Ionio Marina (Catanzaro) 2010
  • Siderno (Reggio Calabria) 2016
  • Soverato (Catanzaro) 2009
  • Squillace (Catanzaro) 2018

Campania

  • Agropoli – Lungomare San Marco, Trentova (Salerno) 2016
  • Ascea (Salerno) 2016
  • Centola – Palinuro (Salerno) 2009
  • Ischia: Cartaroma Lido San Pietro (Napoli) 2016
  • Marina di Camerota (Salerno) 2009
  • Pisciotta (Salerno) 2016
  • Pollica – Acciaroli, Pioppi (Salerno) 2016
  • Positano – Spiagge: Arienzo, Fornillo, Spiaggia Grande (Salerno) 2015
  • Santa Maria di Castellabate (Salerno) 2012
  • Sapri (Salerno) 2012

Emilia Romagna

  • Bellaria – Igea Marina (Rimini) 2012
  • Cattolica (Rimini) 2012
  • Cervia – Milano Marittima-Pinarella (Ravenna) 2010
  • Cesenatico (Forli Cesena) 2012
  • Gatteo – Gatteo Mare (Forli – Cesena) 2015
  • Misano Adriatico (Rimini) 2015
  • Ravenna – Lidi Ravvenati (Ravenna) 2015
  • Riccione (Rimini) 2008
  • Rimini 2016
  • San Mauro Pascoli – San Mauro mare (Forli – Cesena) 2016

Friuli-Venezia Giulia

  • Grado (Gorizia) 2010
  • Lignano Sabbiadoro (Udine) 2008

Lazio

  • Anzio (Roma) 2016
  • Formia (Latina) 2009
  • Gaeta (Latina) 2009
  • Lido di Latina (Latina) 2010
  • Montalto di Castro (Viterbo) 2009
  • Sabaudia (Latina) 2008
  • San Felice Circeo (Latina) 2012
  • Sperlonga (Latina) 2009
  • Terracina (Latina) 2019
  • Ventotene – Cala Nave (Latina) 2015

Liguria

  • Finale Ligure (Savona) 2015
  • Lavagna (Genova) 2016
  • Lerici (La Spezia) 2012
  • Noli (Savona) 2016

Marche

  • Civitanova Marche (Macerata) 2012
  • Cupra Marittima (Ascoli Piceno) 2020
  • Fano – Nord – Sassonia – Torrette/Marotta (Pesaro – Urbino) 2016
  • Gabicce mare (Pesaro – Urbino) 2015
  • Grottamare (Ascoli Piceno) 2016
  • Mondolfo – Marotta (Pesaro – Urbino) 2016
  • Numana – Alta – Bassa Marcelli Nord (Ancona) 2015
  • Pesaro (Pesaro – Urbino) 2016
  • Porto Recanati (Macerata) 2012
  • Porto San Giorgio (Fermo) 2010
  • San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) 2008
  • Senigallia (Ancona) 2012
  • Sirolo (Ancona) 2016

Molise

  • Termoli (Campobasso) 2012

Puglia

  • Fasano (Brindisi) 2016
  • Gallipoli (Lecce) 2009
  • Ginosa – Marina di Ginosa (Taranto) 2015
  • Lizzano – Marina di Lizzano (Taranto) 2010
  • Margherita di Savoia (Barletta-Andria-Trani) 2019
  • Melendugno (Lecce) 2016
  • Ostuni (Brindisi) 2008
  • Otranto (Lecce) 2012
  • Polignano a Mare – Cala Fetente – Cala Ripagnola – Cala San Giovanni (Bari) 2016
  • Porto Cesareo (Lecce) 2016
  • Rodi Garganico (Foggia) 2012
  • Salve – Marina di Pescoluse (Lecce) 2010
  • Vieste (Foggia) 2009

Sardegna

  • Alghero (Sassari) 2009
  • Bari Sardo (Ogliastra) 2010
  • Cala Domestica (Carbonia-Iglesias) 2010
  • Capo Coda Cavallo (Olbia-Tempio) 2010
  • Carloforte – Isola di San Pietro: La Caletta – Punta Nera – Girin – Guidi (Carbonia-Iglesias) 2010
  • Castelsardo-Ampurias (Sassari) 2012
  • Is Aruttas – Mari Ermi (Oristano) 2010
  • La Maddalena: Punta Tegge-Spalmatore (Olbia-Tempio) 2012
  • Marina di Orosei-Berchida-Bidderosa (Nuoro) 2010
  • Oristano – Torre Grande (Oristano) 2015
  • Poetto (Cagliari) 2012
  • Quartu Sant’Elena (Cagliari) 2012
  • Santa Giusta (Oristano) 2016
  • San Teodoro (Nuoro) 2008
  • Santa Teresa di Gallura (Olbia-Tempio) 2012
  • Tortolì – Lido di Orrì, Lido di Cea (Ogliastra) 2016

Sicilia

  • Balestrate (Palermo) 2016
  • Campobello di Mazara – Tre Fontane – Torretta Granitola (Trapani) 2010
  • Catania – Playa 2016
  • Cefalù (Palermo) 2008
  • Giardini Naxos (Messina) 2016
  • Ispica — Santa Maria del Focallo (Ragusa) 2012
  • Lipari – Marina di Lipari-Acquacalda-Canneto (Messina) 2012
  • Marsala – Signorino (Trapani) 2015
  • Mazara del Vallo – Tonnarella (Trapani) 2021
  • Menfi – Porto Palo di Menfi (Agrigento) 2010
  • Noto – Vendicari (Siracusa) 2010
  • Palermo – Mondello 2016
  • Pozzallo – Pietre Nere – Raganzino (Ragusa) 2015
  • Ragusa – Marina di Ragusa 2009
  • Santa Croce Camerina – Casuzze – Punta secca – Caucana (Ragusa) 2010
  • San Vito Lo Capo (Trapani) 2009
  • Scicli – Sampieri (Ragusa) 2021
  • Vittoria – Scoglitti (Ragusa) 2010

Toscana

  • Bibbona (Livorno) 2016
  • Camaiore – Lido Arlecchino-Matteotti (Lucca) 2015
  • Castiglione della Pescaia (Grosseto) 2012
  • Follonica (Grosseto) 2012
  • Forte dei Marmi (Lucca) 2012
  • Grosseto – Marina di Grosseto, Principina a Mare 2010
  • Monte Argentario – Cala Piccola – Porto Ercole (Le Viste) – Porto Santo Stefano (Cantoniera –
  • Moletto – Caletta) – Santa Liberata (Bagni Domiziano – Soda -Pozzarello) (Grosseto) 2015
  • Pietrasanta – Marina di Pietrasanta – Tonfano – Focette (Lucca) 2015
  • Pisa – Marina di Pisa – Calambrone – Tirrenia (Pisa) 2016
  • San Vincenzo (Livorno) 2012
  • Viareggio (Lucca) 2008

Veneto

  • Caorle (Venezia) 2015
  • Cavallino Treporti (Venezia) 2010
  • Chioggia – Sottomarina (Venezia) 2016
  • Iesolo– Jesolo Pineta (Venezia) 2008
  • Lido di Venezia (Venezia) 2010
  • San Michele al Tagliamento – Bibione (Venezia) 2016

Spiagge europee e africane con la Bandiera Verde 2022:

Spagna

  • Estepona (2022)
  • Malaga (2018)
  • Marbella (2019)
  • Fuengirola (2021)

Romania

  • Costanza (2020)

Tanzania

  • Dar es Salaam – Coco beach (2020)
  • Kendwa (2021)

Tunisia

  • La Marsa (2022)
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La spiaggia (con relitto) più bella del Mediterraneo

Chiunque abbia inserito almeno una volta Zante nella propria travel wish list non può essere rimasto immune dalla bellezza di quella fotografia che immortala uno dei luoghi più belli e conosciuti dell’isola e forse del mondo intero.

Del resto, quella spiaggia bianca e fine e quel mare dalle mille sfumature di azzurro incantano come poche altre cose al mondo. Non stupisce che proprio questa baia sia stata scelta come cartolina rappresentativa dell’isola, della Grecia e forse dell’intero Mediterraneo.

E non importa quante volte abbiate visto in foto o dal vivo la spiaggia del Navagio perché la sua bellezza è destinata ogni volta a lasciare senza fiato.

La spiaggia che non c’era

Un viaggio in Grecia sa trasformarsi sempre in un’esperienza sorprendente, perché è qui, tra le Sporadi, le Cicladi e la terra ferma che la natura ha creato paesaggi e meraviglie mozzafiato, luoghi straordinari che sembrano sospesi nel tempo e nello spazio e che rappresentano uno dei più importanti patrimoni dell’intero Paese.

E guardando la spiaggia del Navagio sembra scontato trovare conferma di ciò che abbiamo appena detto. Eppure questo luogo, contrariamente a ciò che si può pensare, non è stato creato da Madre Natura, ma è nato inaspettatamente a seguito di un incidente diversi secoli fa.

La nascita della spiaggia del Navagio è una di quelle storie della buonanotte che possiamo raccontare ai bambini prima di andare a dormire. Ma badate bene perché non si tratta di una fiaba.

È accaduto tutto nel 1980 quando la motonave Panagiotis, un’imbarcazione utilizzata dai contrabbandieri, si è rifugiata nell’insenatura di San Giorgio delle Rocce, chiamata così in onore del monastero situato sulla falesia soprastante la spiaggia, per sfuggire alla Guardia costiera. Era una notte buia e tempestosa e l’equipaggio decise di rifugiarsi qui e di ripartire il giorno dopo.

La mattina seguente la nave si era arenata in una secca del fondale. In poco tempo la presenza dell’imbarcazione accumulò molto materiale sabbioso fino a creare una spiaggia bianchissima, un’insenatura suggestiva e straordinaria dove ancora oggi è presente il relitto della Panagiotis.

 Spiaggia del Navagio

Spiaggia del Navagio

Navagio: la spiaggia più suggestiva (e fotografata) del Mediterraneo

Incorniciata tra due maestose falesie che dominano il mare e svettano verso il cielo, la spiaggia del Navagio è diventata una delle attrazioni turistiche più apprezzate e frequentate di Zante e dell’intero Mediterraneo.

La spiaggia è situata sulla costa occidentale ed è incorniciata da una vegetazione lussureggiante che fa da contrasto all’azzurro del cielo e al turchese del mare. I colori che caratterizzano la baia, tipicamente caraibici, la rendono una delle più affascinanti di tutta la Grecia.

Ma quella del Navagio è anche la spiaggia più fotografata dell’intero Mediterraneo, non solo per i suoi colori, ma anche per la presenza del relitto incastonato proprio al centro della fine lingua di sabbia.

Le alte scogliere che incorniciano la spiaggia, e la proteggono alla stregua di un tesoro prezioso, non permettono di raggiungere la baia a piedi. Per arrivare a Navagio Beach, infatti, è necessario attraversare il mare.

Non si tratta di un’impresa impossibile però. Sono tantissimi, infatti, i tour giornalieri e i taxi boat che partono da Porto Vromi e che permettono ogni giorno a cittadini e turisti di raggiungere in questa meravigliosa insenatura.

C’è un altro modo, però, per contemplare la spiaggia del Navagio e la sua grande bellezza, ed è la vista che si può godere dall’alto delle falesie. A metà tra Volimes e Anafonitria, infatti, c’è un parcheggio che svolge la funzione di punto di osservazione della baia e del mare. La visione panoramica, da qui, è sublime.

 Spiaggia del Navagio

Spiaggia del Navagio