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California: la spiaggia di vetro dai mille riflessi

La sete di esplorazione che ci appartiene per natura è soddisfatta dai continui viaggi che organizziamo per scoprire il mondo e tutte le sue meraviglie. E se è vero che nella scelta delle destinazioni ci lasciamo ispirare dalle nostre personali preferenze ed esigenze, è anche vero che ci sono alcuni luoghi che mettono d’accordo tutti.

Si tratta dei posti dove è la natura a plasmare il paesaggio, lo stesso che diventa il palcoscenico dei suoi spettacoli più belli. I boschi lussureggianti, le montagne dai mille colori, i prati fioriti che si perdono all’orizzonte e le spiagge bianche e dorate bagnate da acque turchesi e cristalline, queste sono solo alcune delle destinazioni che ci invitano a viaggiare intorno al mondo, che ci incantano e ci stupiscono alla sola vista.

Ma c’è un luogo, tra questi, che ha una storia molto particolare e affascinante. Si tratta di una spiaggia, che sembra magica, è che è nata a seguito dell’errore dell’uomo, ma che è rinata proprio grazie all’azione di Madre Natura. Benvenuti in California, benvenuti a Glass Beach, la spiaggia di vetro dai mille riflessi.

Sulle coste della California

È un itinerario fatto di paesaggi incredibili e straordinari, quello che ci conduce Fort Bragg, la città degli Stati Uniti d’America situata sulla costa di Mendocino, in California. Una destinazione, questa, esclusa dai sentieri più battuti dal turismo di massa, ma non per questo destinata a non sorprendere.

Fondata come avamposto militare, prima della guerra di secessione americana, Fort Bragg è stata rivalutata solo di recente per i suoi incredibili paesaggi pittoreschi che affacciano sull’oceano Pacifico e che caratterizzano la costa della California settentrionale.

Le attrazioni principali di questa città, nominata California Historical Landmark, sono quasi tutte firmate da Madre Natura, come quelle fitte foreste di sequoie che è possibile attraversare a bordo dello storico Skunk Train o il fiume Noyo, da navigare in kayak per osservare da vicino la la fauna e la flora locale.

Anche la costa, ovviamente, è imperdibile. Non solo per quegli scenari suggestivi e selvaggi che affacciano sul mare, ma anche perché è proprio qui che si trova una delle spiagge più stravaganti del mondo intero. Stiamo parlando di Glass Beach, un arcobaleno di piccoli frammenti di vetro, levigati e lucidati dall’oceano e dal vento, che brillano al sole e creano un paesaggio davvero magico.

Glass Beach: la spiaggia di vetro

Situata all’interno del MacKerricher State Park, un parco statale della California che si snoda per 9 miglia e che ospita diversi habitat costieri, Glass Beach rientra nella lista delle spiagge più particolari del mondo da vedere almeno una volta nella vita.

Una spiaggia di vetro di nome e di fatto, formata da piccoli pezzi di vetro levigato che brillano al sole e che creano uno scenario favolistico. La spiaggia, che si snoda lungo il parco statale, un tempo veniva usata dagli abitanti della zona come discarica, come dimostra il suo nome originario, The Dumps, che vuol dire appunto discarica. Dall’alto della scogliera, infatti, venivano gettati diversi rifiuti che con il tempo hanno completamente invaso e ricoperto la spiaggia.

Tutto è cambiato nel 1967 quando, con l’obiettivo di ripristinare l’area, la zona venne completamente chiusa al pubblico. Venne operata una lunga azione di pulizia, grazie alla quale i grandi rifiuti furono portati via. Impossibile, invece, ripulire la zona dalla grande quantità di vetro che si era depositata lì con gli anni.

Fu deciso di chiudere la spiaggia per decenni, affinché Madre Natura potesse riappropriarsi di quello spazio. E in effetti fu così. Le acque dell’oceano e il vento hanno levigato e lucidato i frammenti di vetro fino a trasformarli in un tappeto di colori che ha visto la nascita di quella che oggi è conosciuta come spiaggia di vetro.

Oggi Glass Beach è una meta popolare tra i viaggiatori che giungono fin qui per passeggiare sull’arenile, ma è anche una spiaggia protetta e salvaguardata. Portare via pezzi di vetro come ricordo di viaggio, infatti, è proibito proprio per preservare l’unicità di questo luogo.

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In Liguria il turismo diventa accessibile per tutti

Rinomata destinazione balneare scelta da gran parte dell’Italia nord-occidentale, la Liguria è una regione davvero particolare: spiagge bellissime e borghi arroccati sul mare hanno un fascino unico. Ma proprio la loro posizione, in un litorale spesso frastagliato, rende queste località talvolta difficili da raggiungere. È per questo che l’amministrazione ha promosso la nascita di due progetti volti all’accessibilità dei lidi liguri, compiendo un grande passo avanti verso l’inclusione delle persone con disabilità.

Liguria, i progetti per l’accessibilità delle spiagge

La Riviera Ligure è una vera meraviglia, e i turisti lo sanno molto bene: da maggio a settembre, le sue spiagge sono prese d’assalto da tutti coloro che desiderano regalarsi una vacanza balneare d’eccezione. Ma il problema dell’accessibilità si è fatto sempre più sentire, e ciò ha spinto il Fondo nazionale per l’inclusione delle persone con disabilità a finanziare due progetti molto interessanti, presentati da alcuni dei comuni che hanno partecipato.

“Abbiamo scelto di destinare 1,2 milioni di euro a progetti che rispecchiassero pienamente sia l’obiettivo dell’inclusione sia la vocazione della nostra regione” – ha affermato Giovanni Berrino, l’assessore al Turismo della Regione Liguria – “Saranno attivati progetti che interpretano al meglio il tema dell’inclusione in due direzioni: quella dell’accessibilità (mediante il finanziamento delle soluzioni logistiche e infrastrutturali per agevolarla) e quella dell’avvio al lavoro di persone con disabilità (mediante progetti di inserimento mirati in un settore che si presta e si sta aprendo molto a questa esperienza)”.

Al bando hanno partecipato diversi comuni liguri, ciascuno con un’iniziativa mirata a rendere più accessibili le proprie spiagge. Alla fine, una commissione tecnica ha scelto i due progetti vincitori, che si ripartiranno il finanziamento di ben 1,2 milioni di euro. E ora hanno inizio i lavori: l’obiettivo è quello di dare una vera e propria svolta al settore turistico dei comuni coinvolti, in modo che tutto sia pronto per la stagione estiva del 2024. Ma quali sono le novità previste per i turisti?

Il mare per tutti, progetto del Ponente

Il primo progetto vincitore è “Il mare per tutti”, per la Riviera di Ponente: ad averlo proposto sono i comuni di Pietra Ligure, Borgio Verezzi, Finale Ligure e Loano. Con i 695mila euro che sono stati loro assegnati, hanno intenzione di potenziare i servizi delle spiagge libere attrezzate e le esperienze turistiche più richieste (come lo snorkeling e le escursioni in barca), rendendo il tutto accessibile in maniera più agevole anche alle persone con disabilità.

Inoltre i comuni coinvolti mirano ad attivare 12 tirocini destinati all’avviamento al lavoro – nel settore turistico e culturale – di persone con disabilità. È innegabile infatti che una regione come la Liguria sia particolarmente legata all’hospitality, e che ora sia sempre più aperta alle necessità di inclusività, per permettere ai portatori di disabilità di entrare in questo settore lavorativo.

Liguria levante Tourism4all, progetto del Levante

Per la Riviera di Levante, invece, la vittoria è andata ai comuni di Sestri Levante, Lavagna, Moneglia, Deiva Marina e Framura, che hanno presentato il progetto “Liguria levante Tourism4all”. Il finanziamento a loro spettante è di 505mila euro, con i quali intendono realizzare almeno una spiaggia accessibile in ogni comune, una segnaletica inclusiva e nuove posizioni lavorative cui verranno affidati i servizi di gestione di tali località balneari.

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Voli low cost da prenotare entro oggi per partire fino all’autunno

Per chi è appena rientrato dalle vacanze o per chi sta trascorrendo le ultime ore sulla spiaggia al mare, è già tempo di pensare al prossimo viaggio. Approfittando della nuova offerta Ryanair che prevede uno sconto del 20% sulle tariffe aeree.

Non sembra molto, ma in realtà sul sito della compagnia aerea ci sono voli verso tantissime destinazioni a partire da 13 euro, quindi pochissimo.

L’offerta è valida solo per oggi e scade a mezzanotte e si può viaggiare dal 1° settembre fino al 20 ottobre. Chi vuole approfittare degli ultimi scampoli di estate può prolungare una vacanza al mare prenotando mete mediterranee, ma il periodo è ideale anche per andare alla scoperta di una Capitale europea. Ecco le mete che vi consigliamo.

Fine estate a Lanzarote

Se volete essere certi di trovare ancora caldo e bel tempo puntate a Sud. Le Canarie sono la meta ideale per la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno e Lanzarote è l’isola più consigliata per le spiagge e non solo.

L’isola ha tanti volti, che soddisfano tutte le esigenze del turismo balneare: dalla pianura di sabbia ai crateri delle eruzioni del 1730, dalle colline vulcaniche di La Geria ai blocchi di magma rappreso del Malpais de la Corona.

Lanzarote

Fonte: iStock

Le spiagge di Lanzarote

Ma le spiagge di Lanzarote sono un motivo più che valido per partire alla volta dell’isola più settentrionale dell’arcipelago. Una di questa è senza dubbio la Playa Blanca, nel Sud dell’isola, dalle acque calme e di uno splendido color turchese. Nelle immediate vicinanze si trovano anche alcune delle più famose, prima fra tutte quella di Papagayo, dalla sabbia finissima e i fondali incontaminati. Qui le cinque spiagge più belle di Lanzarote.

Settembre a Copenhagen

La capitale della Danimarca è considerata la città più accogliente e vivibile del Nord Europa e ve lo possiamo confermare. basta un long weekend per scoprirla a piedi o, meglio ancora, in bicicletta 8qausi tutti gli hotel le noleggiano gratis) e restarne estasiati.

Il quartiere più visitato della città è Nørrebro e la via più affollata di turisti è Nyhavn, con i suoi edifici colorati affacciati lungo il canale, mentre da non perdere è il quartiere di Christiania dove vive una comunità di hyppie fin dagli Anni ’60 (attenzione perché è vietato scattare foto!). Tuttavia, ci sono zone meno note ai turisti che vi consigliamo di visitare.

Come Refshalevej, un’isola artificiale ed ex area industriale che negli ultimi anni ha subìto un’importante riqualificazione ed è diventata un’area ricreativa. Tantissimi i locali e i ristoranti di questa zona (tenete presente che la Danimarca ha rivoluzionato il concetto di cucina nordica e che a Copenhagen si trovano alcuni dei migliori ristoranti del mondo), tanti anche i pontili lungo i canali dove si può andare a prendere il sole, tuffarsi nelle fresche acque e noleggiare un Green Kajak gratis in cambio di ripulire le acque da eventuali plastiche.

copenhagen-Refshalevej

Fonte: @SiViaggia – Ilaria Santi

L’isola di Refshalevej a Copenhagen

 

 

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Cosa ci fa un drago sulla spiaggia di San Sebástian?

Anche i luoghi che meglio conosciamo, e che abbiamo visto e raggiunto più volte, d’improvviso ci regalano visioni inedite e sorprendenti. Come quella che si è palesata davanti a tutte le persone che stavano passeggiato sul lungomare della suggestiva Playa de la Concha.

È proprio nella splendida cornice marina di San Sebastián, una delle località turistiche più apprezzate dai viaggiatori di tutto il mondo, che negli scorsi giorni è apparsa l’immagine di un drago incastonato in uno stemma che ha fatto il giro del web.

E se quella figura vi sembra familiare non vi sbagliate, perché si tratta di un chiaro riferimento, nonché di un omaggio, al debutto dell’attesissima “House of the Dragon”, prequel della fortunata serie televisiva “Game of Thrones“.

Il drago sulla Playa de la Concha a San Sebástian

È successo all’improvviso, su una delle spiagge più iconiche dell’intero territorio, che un’opera di land art è stata creata davanti agli occhi vigili e incuriositi dei passati. Ma non si tratta di un’immagine astratta, ma dello scudo Targaryen di “Game of Thrones”.

Ci troviamo a San Sebástian, sul Golfo di Biscaglia, nella regione montuosa spagnola dei Paesi Baschi. La fama di questo incredibile territorio, la stessa che attira ogni anno migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo, è dovuta al centro storico acciottolato e suggestivo nel quale si affacciano bar, locali, ristoranti e botteghe che vendono prodotti caratteristici. Ma è soprattutto per le sue spiagge suggestive, come Playa de la Concha e Playa de Ondarreta, che questa località viene scelta, lingue di sabbia dorata bagnate dal mare e incorniciate in un pittoresco lungomare.

Ed è proprio qui che, in maniera assolutamente inedita e sorprendente, è stata celebrata la premiere di “House of the Dragon”, l’attesissimo prequel di “Games of Thrones”. In occasione del debutto della serie televisiva sulla piattaforma di streaming HBO max, è stata ricreata sulla sabbia l’immagine dello scudo della famiglia Targaryen.

Una meravigliosa opera di land art che ha suscitato l’interesse di cittadini e viaggiatori e che ha attirato tutti i fan dell’iconica serie. A realizzare questo capolavoro effimero ma impattante è stato Jon Foreman, uno degli artisti più celebri di land art, in collaborazione con James Brunt.

I luoghi di House of the Dragon

L’opera di land art creata da on Foreman e James Brunt su Playa de la Concha è rimasta esposta per alcuni giorni per dare la possibilità ai fan della serie di ammirarla e fotografarla.

Perché sia stata scelta proprio Playa de la Concha a San Sebástian non ci stupisce. Non solo questa spiaggia è una vera e propria celebrità per il territorio, ma anche e soprattutto perché tra le location di “Game of Thrones” la Spagna merita un posto d’onore. Sono molti, infatti, i luoghi della penisola iberica che hanno fatto da sfondo alle avventure più iconiche della serie televisiva.

San Sebástian, poi, rappresenta probabilmente il miglior punto di partenza per un tour che segue le orme di “Game of Thrones”. Da qui, per esempio, si può percorrere la strada costiera che va da Zarautz a Zumaia e che gli appassionati della serie conoscono come Dragonstone Beach.

Ed è ancora la Spagna a fare da sfondo per le avventure narrative di “House of The Dragon”. In questo caso, però, il set scelto è stato quello della splendida città di Cáceres, nella zona centro-occidentale del Paese.

Sono molti altri i luoghi da raggiungere per seguire le orme del prequel di Game of Throne, come vi abbiamo spiegato in questo articolo sulle location più suggestive della serie, dalla Cornovaglia al Portogallo, passando per la Croazia fino al Marocco. Pronti a scoprirle tutte?

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La meta vip (e discreta) dell’estate italiana

Dimenticate le località di villeggiatura dalle spiagge affollate di vip, fatte di lounge, musica ad alto volume, moto d’acqua che sfrecciano nel mare, piazzette piene di paparazzi e boutique griffate.

I vip che amano la discrezione e la vera vacanza relax scelgono un’altra meta, lontana dalle fotocamere degli smartphone e dalle orde di fan.

La meta più amata dai vip quest’estate

La meta più amata di quest’estate si conferma ancora una volta l’Isola d’Elba, piccolo paradiso selvaggio e affascinante dell’arcipelago toscano. Qui, il mare da favola, la natura predominante che avvolge l’isola hanno ammaliato molte celebrità che l’hanno scelta per le loro vacanze estive.

Sarà per il mare dal colore intenso o forse per la natura potente o ancora per il clima sempre mite o per la sua storia millenaria o magari proprio per la combinazione di tutti questi elementi messi assieme, fatto sta che l’ingrediente segreto dell’Isola d’Elba, che sempre più strega i vip italiani e internazionali che la
scelgono per trascorrere le vacanze estive in totale serenità non l’ha ancora scoperto nessuno.

L’Elba è particolarmente amata per quella discrezione e tranquillità che consente di vivere una vera vacanza in libertà.

I vip all’Isola d’Elba

Tra gli ospiti sull’isola quest’estate troviamo The Edge (David Evans), chitarrista degli U2, che ha scelto Porto Azzurro dove si è regalato una cena tipica al ristorante. Sarà stato il compagno della band
Bono, ospite all’Elba lo scorso anno, a presentargli l’isola come meta ideale per una fuga estiva?

Ha conquistato i social lo spettacolare tuffo del cantante, attore e regista statunitense Jared Leto che, dopo i successi nel mondo del cinema con ruoli di spicco in “House of Gucci” e in “Morbius”, l’ultimo film della Marvel, ha scelto l’Elba per trascorrere parte delle sue vacanze in Europa.

Ma non mancano i nostri vip. Scatti dall’Isola d’Elba sono stati pubblicati anche da Sabrina Salerno che, dopo aver invitato i suoi fan a scegliere il Belpaese per trascorrere le vacanze estive per aiutare l’economia locale a ripartire, ha regalato ai suoi follower seducenti post anche dall’isola toscana esaltando l’azzurro del mare che la circonda.

A Rio Marina non è invece passato inosservato l’attore Paolo
Conticini, che per le sue vacanze ha scelto proprio il delizioso borgo di pescatori famoso anche per le sue belle cale. Un tempo Rio Marina era considerata la Capitale del ferro dell’Isola d’Elba. Le miniere e il porto venivano utilizzati per l’escavazione e il trasporto del minerale ferroso che, ancora oggi, con il suo luccichio e la classica colorazione rossastra, ne caratterizza un po’ tutto il paese, dalle facciate delle case, alle spiagge, compresi gli stessi fondali del mare.


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Ospite fisso è anche Andrea Bocelli, legatissimo alla sua Toscana, che per qualche giorno lascia la Versilia e la tenuta di Lajatico per venire all’Elba con la famiglia. Spesso arriva in barca e sosta negli approdi (è stato avvistato a Portoferraio e a Porto Azzurro), ma soprattutto non manca di visitare i paesi per percepire rumori, gli odori e i sapori tradizionali dell’isola.

Anche gli sportivi manifestano da sempre una passione spiccata per l’Elba sia per gli allenamenti, favoriti dal clima mite e dalla grande varietà di paesaggi, sia per le loro vacanze.

Ospite fissa è Bebe Vio, campionessa di fioretto e volto del movimento Paralimpico, approdata insieme alla famiglia all’Elba fin da quando aveva pochi mesi. Ora, per sugellare questo
reciproco amore, Bebe è stata insignita della cittadinanza onoraria di Portoferraio dal Sindaco della città.

Tra mare e relax, anche la pluripremiata pattinatrice Carolina Kostner
arrivata all’Elba per trascorrere alcuni momenti di svago in questa calda estate. Per lei parole crociate in riva al mare e una bella passeggiata sopra le scogliere dell’isola per godersi il panorama.

A chiudere – per ora – la lista dei vip avvistati sull’isola quest’estate anche l’ex allenatore della Fiorentina e della Nazionale Cesare Prandelli. Ma l’estate non è ancora finita. Vediamo chi approderà ancora sull’isola.

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Fonte: Ufficio stampa

I post di alcuni vip all’Isola d’Elba
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La spiaggia più bizzarra d’Europa si trova su un’isola a forma di puzzle

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio nei Paesi Bassi, in ogni momento dell’anno e in ogni stagione. Per raggiungere la meravigliosa capitale, così ricca di musei, arte e cultura, o per visitare le altre città e le periferie dove il panorama è dominato da canali che regalano scorci suggestivi, da campi di tulipani che si perdono all’orizzonte e da mulini a vento che definiscono in maniera unica il paesaggio urbano.

La verità è che l’intero territorio del Paese non smette mai di stupire. Non lo fa grazie alla bellezza, alle tradizioni e a tutte quelle peculiarità che appartengono per natura ai Paesi Bassi, ma anche per quei luoghi inediti e inaspettati che possiamo incontrare, visitare ed esplorare durante i nostri i viaggi.

Come quella spiaggia olandese, bizzarra e molto particolare, riconoscibile fra mille. Una piccola isola a forma di puzzle collegata alla terra ferma e situata nel comune Maarssen, in provincia di Utrecht, che è un parco giochi, ma anche un centro ricreativo, nonché uno dei luoghi più amati dai cittadini locali. Scopriamola insieme.

Utrecht: la spiaggia inaspettata

Lontano dai sentieri più battuti dal turismo di massa che attraversano i Paesi Bassi, ma anche dalle spiagge più celebri e frequentate in estate, troviamo un luogo particolarmente apprezzato dai cittadini di Utrecht e non solo. Uno stabilimento balneare che è anche parco giochi e centro ricreativo dove grandi e bambini possono trovare refrigerio durante le giornate più calde dell’estate. Una destinazione che può essere frequentata dai viaggiatori anche in altri momenti dell’anno per osservare i meravigliosi panorami naturali  che circondano l’intera area.

Per scoprire questa inedita spiaggia dobbiamo recarci nei pressi del lago di Maarsseveense, una meravigliosa riserva naturale tanto amata quanto frequentata dai cittadini del luogo e del Paese intero. Questa è situata nella provincia di Utrecht, una delle città più suggestive dei Paesi Bassi conosciuta per il suo centro medievale e per la sua importanza religiosa, che si configura come il punto di partenza per raggiungere una spiaggia inedita sulla quale rilassarsi durante i viaggi nel Paese durante i mesi più caldi.

Impossibile non riconoscere la spiaggia di Maarsseveense Plassen: questa è collegata con una sottile pontile a un’isola galleggiante a forma di puzzle. Si tratta di un’area ricreativa, che è anche parco giochi e stabilimento balneare, dove grandi e bambini possono rilassarsi, prendere il sole, giocare o tuffarsi nelle acque turchesi del lago.

Maarsseveense Plassen

Fonte: IPA

Maarsseveense Plassen

L’isola olandese a forma di puzzle

È un puzzle galleggiante, caratterizzato da un prato verdeggiante, quell’area che ospita la spiaggia più bizzarra d’Europa nonché un parco giochi destinato a intrattenere le famiglie locali e i viaggiatori in vacanza nei Paesi Bassi. Vista dall’alto, con la sua caratteristica forma, Maarsseveense Plassen emerge tra le acque del lago con i suoi colori cangianti: si tratta di scivoli, barche dei pirati e altre strutture ricreative per bambini. Non mancano ovviamente aree prendisole e accessi diretti nel lago per chi vuole nuotare tra le acque limpide del bacino.

Si tratta di un vero e proprio stabilimento balneare, chiamato anche Strandbad, all’interno del quale famiglie, cittadini, coppie e viaggiatori possono rifugiarsi durante le calde giornate d’estate e trascorrere vacanze indimenticabili.

Maarsseveense Plassen

Fonte: IPA

Maarsseveense Plassen

 

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Sembra una spiaggia come un’altra. In realtà è formata da milioni di stelle

Volete fare un tuffo non solo dove l’acqua è più blu, ma anche dove imita, letteralmente, il cielo? Allora questo è il luogo perfetto per voi: esiste una spiaggia, nel mondo, all’apparenza normale (seppur bellissima), ma che ha una particolarità straordinaria: la sua “sabbia” è formata da milioni di stelle.

E no, non stiamo esagerando: letteralmente ciò che compone la spiaggia sono minuscole stelline, suggestive, con colori che vanno dal bianco al rosa, virando talvolta per il giallo e per l’ocra. Se ve lo state chiedendo, non si tratta di un posto che si trova in un pianeta lontano: è proprio qui, sul pianeta Terra.

La spiaggia formata da milioni di stelle

Come si chiama questa incantevole spiaggia e dove si trova, dunque? Il suo nome è Hoshizuna-no-Hama, che significa letteralmente sabbia a forma di stella. Si trova a Irimote, seconda isola più grande dell’arcipelago di Okinawa. Ora, nel caso non lo sappiate, già questo splendido arcipelago del Giappone attira migliaia di turisti ogni anno, desiderosi di scoprire le spiagge delle sue isole.

Una vista di Hoshizuna-no-Hama e della sua sabbia stellare

Tuttavia, non tutti si spostano verso Irimote, che è per altro un luogo davvero incantevole di per sé, e non hanno idea dell’esistenza di Hoshizuna-no-Hama che, invece, dovrebbe davvero diventare una tappa obbligata. Qui, sulla punta settentrionale dell’arcipelago, si può assistere a tramonti spettacolari e fare il bagno in acque chiarissime, scoprendo peraltro degli scorci poco turistici e ancora incontaminati. E poi ci sono le stelle, ovviamente.

Cosa sono le stelle della spiaggia di Hoshizuna-no-Hama?

Siamo sicuri che vorrete sapere di cosa si tratta per l’esattezza. Ecco, le stelle della spiaggia di Hoshizuna-no-Hama sono ciò che ricopre l’intera spiaggia. A dar loro notorietà sono stati, in particolare, i social network: gli avventori arrivati su questo prezioso scorcio di Okinawa si sono accorti, raccogliendo la “sabbia” di questi granelli a forma di stella e hanno notato che, peraltro, erano in netta maggioranza rispetto alla sabbia normale.

A dare una risposta al tam-tam social sono stati tantissimi esperti e biologi marini, che hanno spiegato che in realtà queste minuscole stelle altro non sono che esoscheletri di protisti, ovvero di organismi non classificabili né come animali né come vegetali, chiamati Baclogypsina Sphaerulat.

La particolarissima "sabbia" di Hoshizuna-no-Hama

Questi particolari organismi, grandi appena un 1 millimetro, hanno un esoscheletro, appunto, una sorta di corazza esterna con cinque piccole punte che richiamano la forma di una stella che permette di assecondare il movimento delle correnti e spostarsi. Generalmente vivono sui fondali della spiaggia, nascosti tra le alghe, ma devono comunque “muoversi” per proliferare. Quando muoiono, il loro esoscheletro rimane vuoto e si sposta ancor più facilmente, andando a depositarsi verso le spiagge.

Hoshizuna-no-Hama: una storia di stelle e tifoni

Ma non è solo lo spostamento dovuto alle correnti a riempire la spiaggia di Hoshizuna-no-Hama di piccole e bellissime stelle. A fare la maggior parte del lavoro è la stagione dei tifoni. L’arcipelago di Okinawa, infatti, è interessato da questi fenomeni naturali e meteorologici da giugno a novembre, con picchi tra agosto e ottobre.

Uno scorcio della spiaggia di Hoshizuna-no-Hama a Okinawa, con la sua sabbia stellare

Anche se non è esattamente il momento migliore per andare in spiaggia, è proprio dopo i tifoni che Hoshizuna-no-Hama diventa ancor più ricca di stelle e stelline. Se doveste mai recarvi a Hoshizuna-no-Hama non dimenticate di fotografare le sue stelle, ma occhio a lasciarle lì: mai saccheggiare un ambiente naturale!

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La spiaggia italiana con un fiume che si getta in mare

Cosa succede quando le acque turchesi di un piccolo fiume si riversano nel mare? Solitamente ha origine un bellissimo panorama naturale, ma c’è almeno un caso in cui quella che nasce è una vera e propria oasi unica al mondo, una meraviglia che lascia tutti senza fiato.

La spiaggia di Chidro, paradiso naturale

Il Salento è una terra dalle mille sorprese, dove si incontrano paesaggi incantevoli e un’antichissima tradizione fatta di arte, cultura e saporitissime prelibatezze. Da sempre tra le mete preferite dai turisti per le vacanze estive, vanta una lunga serie di spiagge meravigliose che sono diventate celebri in tutto il mondo, e che nulla hanno da invidiare ad alcuni paradisi esotici – non a caso alcune di queste località prendono il nome di Maldive del Salento. È nel tratto di costa pugliese affacciata sul mar Ionio che la natura ha dato vita ad una bellezza incredibile, perlopiù sconosciuta a chi viene da fuori (e che per questo mantiene ancora intatto il suo fascino).

Stiamo parlando della spiaggia di Chidro, che prende il nome dall’omonimo fiume da cui ha avuto origine. Questo breve corso d’acqua nasce nel cuore della regione, a metà strada circa tra Taranto e Lecce: per la maggior parte della sua lunghezza, scorre sotto terra in un ambiente che ha un immenso valore storico e naturalistico. Non solo è l’habitat di numerose specie ittiche, alcune delle quali molto rare, ma è anche il sito in cui sono stati scoperti dei preziosi sarcofagi marmorei risalenti all’epoca romana. È una vera perla per chi ama le immersioni subacquee, perché nei suoi 13 km scavati nelle profondità della terra regala visioni mozzafiato.

Ma è nel suo emergere alla luce del sole che il fiume compie qualcosa di straordinario. Gli ultimi 500 metri del suo corso si dipanano in superficie, in una breve ma suggestiva fuga verso il mare. Ed è qui che nasce una spiaggia deliziosa, in una cornice naturale fatta di fitte canne, verde vegetazione lussureggiante e sabbia bianchissima. Le acque del Chidro, fredde e cristalline, si mescolano con quelle molto più calde dello Ionio e creano una piccola zona dove la temperatura è perfetta per trovare il giusto refrigerio durante le roventi giornate estive.

La splendida spiaggia del fiume Chidro

Fonte: iStock | Ph. simona flamigni

La spiaggia del fiume Chidro

Il fiume Chidro, tra storia e leggenda

Il fiume Chidro, seppure brevissimo nel suo tratto fuori terra, è racchiuso in un panorama incantevole. La Riserva Naturale che ha avuto origine dalla sua foce include la bellissima spiaggia dove grandi e piccini si recano per giocare in acque fresche e godersi un paesaggio da sogno. Ma non tutti sanno che questo luogo meraviglioso nasconde un’antica leggenda. Si narra che San Pietro Apostolo, nel viaggio per mare che lo avrebbe condotto a Roma, fece scalo proprio in Puglia per rifornire di acqua la sua nave. Pare che sia proprio la sorgente del fiume Chidro ad aver visto i primi battesimi effettuati dal santo.

Ma la leggenda ha diverse varianti: una di esse racconta che San Pietro attraversò il fiume piangendo, e che le sue lacrime si trasformarono immediatamente in conchiglie. Per questo motivo gli antichi abitanti di questa zona erano soliti raccogliere conchiglie e conservarle, per omaggiare l’Apostolo e preservare le sue lacrime pietrificate. Un’altra versione vuole invece che San Pietro giunse in questa località e si fece il segno della croce davanti ad una statua raffigurante Zeus, la quale andò in mille frantumi davanti al suo gesto.

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In Italia esiste una spiaggia che sembra fatta di riso

Non stupisce sapere che è una delle più amate d’Italia: questa spiaggia che sembra fatta di riso è talmente bella da attirare migliaia di turisti, anno dopo anno. Dove si trova? In Sardegna, precisamente in provincia di Oristano.

Il suo nome è Is Arutas e il colpo d’occhio (anche solo guardandola in foto) lascia davvero a bocca aperta: una distesa candida, intervallata da rocce e da piccole macchie di erbe costiere, che discende dolcemente verso acque chiare e cristalline. Non vedete l’ora di saperne di più, vero?

Una spiaggia fatta di riso?

Ma la spiaggia di Is Arutas è davvero fatta di riso? Chiaramente no. Ma non è neanche fatta di sabbia bianca, come pensano, erroneamente, tantissime persone. A caratterizzare questa spiaggia sono centinaia di metri di granelli di quarzo, che vanno da dimensioni microscopiche a dimensioni pari, appunto, a quelle dei chicchi di riso. A ben guardarli, per altro, non sono neanche tutti bianchi: i “chicchi” hanno delle bellissime sfumature cangianti.

Is Arutas, la "spiaggia di Riso" in Sardegna

Se di fronte alla spiaggia lucente si trova il mare, alle sue spalle si trovano alte dune e uno stagno. Si può accedere a questo luogo speciale grazie ad appositi sentieri e passerelle che permettono di godere anche del paesaggio tipico della penisola del Sinis, a metà tra il selvaggio e l’onirico.

Le bellezze di Is Arutas

Ma cosa significa Is Arutas? Pare che in sardo il nome voglia dire le grotte e sarebbe dovuto al fatto che proprio in questo spazio di terra si trovavano alcune grotte erose con il tempo. Per raggiungerla bisogna, d’altro canto, passare per un luogo sacro della preistoria, San Salvatore di Sinis, e la spiaggia si estende fra due speroni rocciosi. Osservando la spiaggia si ha la sensazione che non esista un distacco netto tra cielo, terra e acqua: la sensazione è talmente intensa da risultare immediatamente rilassante e sopraffacente.

La spiaggia di Is Arutas in Sardegna: sembra riso

Un’altra peculiarità (e bellezza) di Is Arutas riguarda le acque: questa splendida spiaggia della Sardegna si contraddistingue per un fondale che diventa profondo a pochi metri dalla riva, pur restando chiaro e limpidissimo. Inoltre, per i venti che tirano sul luogo, è il posto perfetto per gli appassionati di wind e kite surf.

Chicchi di riso da salvare

C’è una cosa che, però, bisogna sapere su questo incantevole luogo: per quanto incantevoli siano, i granelli di quarzo vanno lasciati esattamente dove sono. Nel corso degli anni, infatti, la spiaggia di Is Arutas è stata letteralmente saccheggiata, cosa che la mette in pericolo e ne impedisce la corretta preservazione e conservazione. Tantissime persone sono attratte dalle tonalità del quarzo: bianco, rosa, verde e persino azzurro o turchese.

La bianchissima spiaggia di Is Arutas in Sardegna

Nonostante la loro straordinaria bellezza, però, portare con sé anche solo un “chicco di riso” significa mancare di rispetto alla natura e alla bellezza del luogo, condannandolo a diventare sempre più cupo. Meglio, dunque, godersi questo spettacolo quando si è in loco, ripromettendosi al più di tornare presto per raccogliere i chicchi a piene mani e vederli brillare al sole, piuttosto che portarli via e vederli diventare sempre più opachi, sottraendo qualcosa di prezioso a un luogo davvero magico.

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Una scoperta sensazionale nei nostri fondali marini

Sotto il mare si nascondono ancora oggi incredibili segreti. Senza andare molto lontano, al largo delle nostre coste è appena stata fatta un’eccezionale scoperta che potrebbe riscrivere la storia.

E, come spesso accade, la scoperta è assolutamente casuale ed è avvenuta nel corso di un’operazione di routine.

L’antico relitto

I Carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Udine stavano, infatti, monitorando un vasto specchio d’acqua alla Foce del Timavo quando si sono accorti che sui fondali c’era qualcosa di inaspettato.

Nei pressi dell’isola di Pampagnola, vicino alla nota località di villeggiatura di Grado, hanno così individuato un’imbarcazione di epoca romana di cui nulla si sapeva finora, ma si è subito capito che si trattava di una scoperta di eccezionale importanza storica.

Il relitto era in buona parte nascosto dalla sabbia dei fondali del Mar Adriatico a una profondità di circa 5 metri. La porzione dell’imbarcazione visibile finora è lunga all’incirca 12 metri, ma si stima misuri almeno il doppio.

Nei pressi dell’antica barca, presso il Canale delle Mee di Grado, lo storico ingresso al porto fluviale di Aquileia, che all’epoca era la quarta città dell’Impero Romano, sono state rinvenute anche due anfore risalenti al I secolo a.C. e porzioni di anfore e brocche risalenti al II-III secolo d.C..

Le altre scoperte nella zona

Il luogo dove è stata fatta la scoperta non è nuovo a incredibili ritrovamenti. Nel 2000, era stato fatto un altro ritrovamento, quello di un vascello denominato “Grado 2“, naufragato nel III secolo a.C., prima ancora della fondazione della città di Aquileia. Il relitto si trovava a una ventina di metri sotto il livello del mare.

Questa era infatti una rotta commerciale molto battuta, in quanto collegava l’attuale Friuli-Venezia Giulia con il resto d’Italia e il mondo ellenico.